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Comuni di Asigliano Veneto, Orgiano, Pojana Maggiore, Sossano Via Roma, 9 – 36040 ORGIANO (VI) – C.f. / P.i. 03439100243 tel. 0444/874038 int. 6 – fax. 0444/888640 [email protected] - [email protected] www.unionebassovicentino.it AREA TECNICA – SETTORE EDILIZIA PRIVATA Sede: Comune di Orgiano – tel. 0444/775161 – fax 0444/888640 – [email protected] ALLO SPORTELLO UNICO PER L’EDILIZIA UNIONE DEI COMUNI BASSO VICENTINO Asigliano Orgiano Pojana Maggiore Sossano DICHIARAZIONE INIZIO ATTIVITÁ D.I.A. (Art. 22 comma 4 del D.P.R. 380/2001) PIANO CASA (L.R. 14/2009 e ss.mm.ii.) N.B. L’istanza di parte deve essere compilata in ogni sua parte Protocollo Unione A RICHIEDENTE (In caso di più richiedenti compilare i quadri Q e R) 1 Il/la sottoscritto/a (Cognome e Nome) nato a ( ) il / / (luogo) (Provinci a) (Data di nascita) residente a ( ) in Via/Piazza n . C.F . (luogo) (Provinci a) (indiriz zo) Telefon o Fa x e- mail @ p.e. c. @ titolare del seguente diritto 1 : proprie usufrut to rappresentanza 2 : altro diritto reale (compilare la Tabella A) (specificare) Tabella A della ditta con sede a ( ) in Via/Piazza n . , (luogo) (Provinci a) (indiriz zo) Versione giugno 2014

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Comuni di Asigliano Veneto, Orgiano, Pojana Maggiore, SossanoVia Roma, 9 – 36040 ORGIANO (VI) – C.f. / P.i. 03439100243

tel. 0444/874038 int. 6 – fax. 0444/888640

[email protected] - [email protected]

A R E A T E C N I C A – S E T T O R E E D I L I Z I A P R I V A T ASede: Comune di Orgiano – tel. 0444/775161 – fax 0444/888640 – [email protected]

A L L O S P O R T E L L O U N I C O P E R L ’ E D I L I Z I A U N I O N E D E I C O M U N I B A S S O V I C E N T I N O

Asigliano Orgiano Pojana Maggiore Sossano

DICHIARAZIONE INIZIO ATTIVITÁD.I .A.

(Art. 22 comma 4 del D.P.R. 380/2001)PIANO CASA

(L.R. 14/2009 e ss.mm.ii.)

N.B. L’istanza di parte deve essere compilata in ogni sua parte

Protocollo Unione

A R I C H I E D E N T E(In caso di più richiedenti compilare i quadri Q e R)

1 Il/la sottoscritto/a      (Cognome e Nome)

nato a       (  ) il    /    /     (luogo) (Provincia) (Data di nascita)

residente a

      (  ) in Via/Piazza       n.       C.F.      

(luogo) (Provincia) (indirizzo)Telefono

      Fax

      e-mail      @       p.e.c.       @      

titolare del seguente diritto 1:propriet

àusufrutto rappresentanza 2: altro diritto reale      

(compilare la Tabella A) (specificare)Tabella Adella ditta

     

con sede a

      (  ) in Via/Piazza       n.    ,(luogo) (Provincia) (indirizzo)

codice fiscale

      partita IVA      

Telefono

      Fax

      e-mail/p.e.c.      @      

B INDIVIDUAZIONE DELL’IMMOBILE OGGETTO DELL’INTERVENTOimmobile sito in       (VI) in Via/Piazza       n.    

(luogo) (Provincia) (indirizzo)Con destinazione

d’uso     

(specificare la destinazione d’uso dell’immobile)

Censito in catasto al Foglio

   Mappali n.       Sub.      

Censito in catasto al Foglio

   Mappali n.       Sub.      

Censito in catasto al Foglio

   Mappali n.       Sub.      

Censito in catasto al Foglio

   Mappali n.       Sub.      

Versione giugno 2014

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Censito in catasto al Foglio

   Mappali n.       Sub.      

1 In caso di proprietà, superficie, enfiteusi, usufrutto, uso, abitazione e servitù allegare atto o contratto.2 In caso di rappresentanza allegare uno dei seguenti documenti: atto, procura, mandato, contratto o delibera di consiglio di amministrazione.

C H I E D EChe sull’immobile come sopra descritto sito in Comune di :

Asigliano Orgiano Pojana Maggiore Sossano

In data   /  /     DARÀ INIZIO 3 agli interventi appresso descritti.

C I N T E R V E N T I E D I L I Z I S U L L ’ I M M O B I L EInterventi disciplinati dalla L.R. 14/2009 e ss.mm.ii. – PIANO CASA –

(edifici esistenti al 31 ottobre 2013)in alternativa alla DIA è comunque salva la facoltà dell’interessato di chiedere il rilascio del permesso di costruire

per la realizzazione degli interventi di cui ai commi 4 e 5 dell’ex art. 22 del D.P.R. n. 380/2001.Ai sensi dell’art. 9 gli interventi previsti dagli articoli 2, 3, 3 ter, 3 quater e 4 non trovano applicazione per gli edifici:

a) ricadenti all’interno dei centri storici ai sensi dell’articolo 2 del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 “Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell’articolo 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765”, salvo che per gli edifici che risultino privi di grado di protezione, ovvero con grado di protezione di demolizione e ricostruzione, di ristrutturazione o sostituzione edilizia, di ricomposizione volumetrica o urbanistica, anche se soggetti a piano urbanistico attuativo. Restano fermi i limiti massimi previsti dall’articolo 8, primo comma, n. 1), del decreto ministeriale n. 1444 del 1968 e successive modificazioni;b) vincolati ai sensi della parte seconda del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137” e successive modificazioni;c) oggetto di specifiche norme di tutela da parte degli strumenti urbanistici e territoriali che non consentono gli interventi edilizi previsti dai medesimi articoli 2, 3,3 ter, 3 quater e 4;d) ricadenti nelle aree di inedificabilità assoluta di cui all’articolo 33 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 “Norme in materia di controllo dell’attività urbanistico-edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria delle opere edilizie”, o di quelle dichiarate inedificabili per sentenza o provvedimento amministrativo;e) anche parzialmente abusivi;f) aventi destinazione commerciale qualora siano volti ad eludere o derogare le disposizioni regionali in materia di commercio;g) ricadenti in aree dichiarate ad alta pericolosità idraulica e nelle quali non è consentita l’edificazione ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e successive modificazioni, fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 3 quater.

Gli interventi di cui agli articoli 2, 3, 3 ter, 3 quater e 4 sono subordinati all'esistenza delle opere di urbanizzazione primaria ovvero al loro adeguamento in ragione del maggiore carico urbanistico connesso al previsto aumento di volume o di superficie degli edifici esistenti, ad esclusione degli interventi realizzati sulla prima casa di abitazione.Sono fatte salve le disposizioni in materia di distanze previste dalla normativa statale vigente.Al fine di consentire il riordino e la rigenerazione del tessuto edilizio urbano già consolidato ed in coerenza con l’obiettivo prioritario di ridurre o annullare il consumo di suolo, anche mediante la creazione di nuovi spazi liberi, in attuazione dell’articolo 2 bis del DPR n. 380/2001 gli ampliamenti e le ricostruzioni di edifici esistenti situati nelle zone territoriali omogenee di tipo B e C, realizzati ai sensi della presente legge, sono consentiti anche in deroga alle disposizioni in materia di altezze previste dal decreto ministeriale n. 1444 del 1968 e successive modificazioni, sino ad un massimo del 40 per cento dell’altezza dell’edificio esistente.È comunque ammesso, anche negli edifici ricadenti nei centri storici di cui all’articolo 2 del decreto ministeriale n. 1444 del 1968 non sottoposti al vincolo di cui al comma 1, lettera b), l’aumento della superficie utile di pavimento all’interno del volume autorizzato, nel rispetto dei parametri igienico-sanitari previsti dalla normativa vigente.1 Art. 2 - Interventi edilizi di ampliamento.Limiti generali per l’ampliamento

1a ampliamento degli edifici esistenti nei limiti del 20 per cento del volume e del 20 per cento della superficie (così come definiti dallo strumento urbanistico).

art. 2 comma 11b

ampliamento fino a 150 metri cubi per gli edifici residenziali unifamiliari da destinarsi a prima casa di abitazione.

2ampliamento degli edifici esistenti di un ulteriore 10 per cento, rispetto al punto 1a, nel caso di utilizzo di tecnologie che prevedano l’uso di qualsiasi fonte di energia rinnovabile con una potenza non inferiore a 3 kW, ancorché già installati.

art. 2 comma 5

3

ampliamento degli edifici residenziali di un ulteriore 15 per cento, rispetto al punto 1a, purché vi sia un contestuale intervento di riqualificazione dell’intero edificio che ne porti la prestazione energetica, come definita dal decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192 “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia” e dal decreto del Presidente della Repubblica 2 aprile 2009, n. 59 “Regolamento di attuazione dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia” e successive modificazioni, alla corrispondente classe B.

art. 2 comma 5 bis

4ampliamento di un ulteriore 5 per cento per gli edifici residenziali e 10 per cento per gli edifici ad uso diverso, rispetto al punto 1a, qualora l’intervento preveda la messa in sicurezza sismica dell’intero edificio, purché la stessa non sia già obbligatoria per legge.

art. 2 comma 5 ter

Versione giugno 2014

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3 Il richiedente e Il tecnico incaricato dovranno comunicare la fine dei lavori e l’interessato provvede, nei casi previsti dalle vigenti disposizioni, alla presentazione degli atti di aggiornamento catastale nel termine di cui all’articolo 34-quinquies, comma 2, lettera b), del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2006, n. 80; nel caso fosse necessaria la presentazione degli atti di aggiornamento catastale, dovrà essere richiesta l’agibilità dell’unità immobiliare.Condizioni particolari da rispettare obbligatoriamente per l’ampliamento

sia l’edificio che l’ampliamento devono insistere in zona territoriale omogenea propria. art. 2 comma 1

l’ampliamento può essere realizzato in aderenza.

art. 2 comma 2

l’ampliamento può essere realizzato utilizzando un corpo edilizio già esistente.l’ampliamento può essere realizzato con la costruzione di un corpo edilizio separato.Il corpo edilizio separato, esistente o di nuova costruzione, deve trovarsi:

sullo stesso lotto di pertinenza dell’edificio che genera l’ampliamento;su un lotto confinante;realizzato su un altro lotto;

purché lo stesso si trovi a non più di 200 metri, misurabili in linea d’aria, rispetto al lotto di pertinenza dell’edificio che genera l’ampliamento e appartenga, già alla data del 31 ottobre 2013, al medesimo proprietario o al di lui coniuge o figlio.

Nei limiti dell’ampliamento del 20 % sono da computare l’eventuale recupero dei sottotetti esistenti al 31 ottobre 2013 aventi le caratteristiche di cui all’ articolo 2, comma 1, lettere a) e b) della legge regionale 6 aprile 1999, n. 12 “Recupero dei sottotetti esistenti a fini abitativi” (altezza utile media m. 2.40 per i locali adibiti ad abitazione, m. 2.20 per i locali adibiti a servizi, quali corridoi, disimpegni, ripostigli e bagni. L’altezza utile media sarà calcolata dividendo il volume utile della parte di sottotetto la cui altezza superi m. 1.80 per la relativa superficie utile; il rapporto illuminante, se in falda, deve essere pari o superiore a 1/16 –) con esclusione dei sottotetti esistenti oggetto di contenzioso in qualsiasi stato e grado del procedimento.Altre condizioni particolari da rispettare obbligatoriamente per l’ampliamento a seconda del caso

edifici composti da più unità immobiliari

art. 2 comma 4

l'ampliamento può essere realizzato anche separatamente per ciascuna di esse, compatibilmente con le leggi che disciplinano il condominio negli edifici (vedi artt. 1120, 1122, e 1127 e anche il 1102 del codice civile) , fermo restando il limite complessivo stabilito pari al 20 %.

ipotesi di case a schieral’ampliamento è ammesso qualora venga realizzato in maniera uniforme con le stesse modalità su tutte le case appartenenti alla schiera, ad eccezione delle unità di testa che possono avere forma diversa.

Ai sensi dell’art. 9, con gli interventi previsti dall’articolo 2, può essere modificata la destinazione d’uso degli edifici, purché la nuova destinazione sia consentita dalla disciplina edilizia di zona; per gli edifici dismessi o in via di dismissione, situati in zone territoriali omogenee diverse dalla zona agricola, è consentito il mutamento della destinazione d’uso con il recupero dell’intera volumetria esistente, qualora l’intervento sia finalizzato alla rigenerazione o riqualificazione dell’edificio, fermo restando che la nuova destinazione deve essere consentita dalla disciplina edilizia di zona. Sono fatti salvi eventuali accordi o convenzioni precedentemente sottoscritti.Per gli edifici dismessi o in via di dismissione, situati in zone territoriali omogenee diverse dalla zona agricola, gli interventi previsti sono assentiti, mediante rilascio del permesso di costruire.2 Art. 3 - Interventi per favorire il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente.

Limiti generali per l’ampliamentoInterventi di demolizione e ricostruzione degli edifici legittimati da titoli abilitativi che necessitano di essere adeguati agli attuali standard qualitativi, architettonici, energetici, tecnologici e di sicurezza, in deroga alle previsioni dei regolamenti comunali e degli strumenti urbanistici e territoriali, comunali, provinciali e regionali, ivi compresi i piani ambientali dei parchi regionali. La demolizione e ricostruzione, purché gli edifici siano situati in zona territoriale omogenea propria, può avvenire anche parzialmente e può prevedere incrementi del volume o della superficie:

1

a) fino al 70 per cento, qualora per la ricostruzione vengano utilizzate tecniche costruttive che portino la prestazione energetica dell’edificio, come definita dal decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192 “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia” e dal decreto del Presidente della Repubblica 2 aprile 2009, n. 59 “Regolamento di attuazione dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia” e successive modificazioni, alla corrispondente classe A;

art. 3 comma 1 e 2

2b) fino all’80 per cento, qualora l’intervento comporti l’utilizzo delle tecniche costruttive di cui alla  legge regionale 9 marzo 2007, n. 4 “Iniziative ed interventi regionali a favore dell’edilizia sostenibile”. A tali fini la Giunta regionale integra le linee guida di cui all’articolo 2 della legge regionale 9 marzo 2007, n. 4 , prevedendo la graduazione della volumetria assentibile in ampliamento in funzione della qualità ambientale ed energetica dell’intervento.

Gli interventi di cui al punto 4a e 4b, qualora comportino una ricomposizione planivolumetrica che comporti una modifica sostanziale con la ricostruzione del nuovo edificio su un’area di sedime completamente diversa, sono assentiti, mediante rilascio del permesso di costruire.Ai sensi dell’art. 9, con gli interventi previsti dall’articolo, 3 può essere modificata la destinazione d’uso degli edifici, purché la nuova destinazione sia consentita dalla disciplina edilizia di zona; per gli edifici dismessi o in via di dismissione, situati in zone territoriali omogenee diverse dalla zona agricola, è consentito il mutamento della destinazione d’uso con il recupero dell’intera volumetria esistente, qualora l’intervento sia finalizzato alla rigenerazione o riqualificazione dell’edificio, fermo restando che la nuova destinazione deve essere consentita dalla disciplina edilizia di zona. Sono fatti salvi eventuali accordi o convenzioni precedentemente sottoscritti.3 Art. 3bis - Interventi nelle zone agricole.

Limiti generali per l’ampliamentoNelle zone agricole gli interventi di cui agli articoli 2 e 3 sono consentiti limitatamente agli edifici a destinazione residenziale e a quelli funzionalmente destinati alla conduzione del fondo agricoloPer gli edifici residenziali in zona agricola l’ampliamento, qualora realizzato sulla prima casa di abitazione, è calcolato sulla volumetria massima assentibile ai sensi della vigente normativa. Limitatamente agli edifici composti da due unità immobiliari, anche se sovrapposte, e ai soli fini del calcolo dell’ampliamento, la volumetria massima assentibile è riferita a ciascuna unità immobiliare anziché all’intero edificio, fermo restando il rispetto di quanto previsto dall’articolo 2, comma 4 .In caso di edifici composti da più unità immobiliari l'ampliamento può essere realizzato anche separatamente per ciascuna di esse, compatibilmente con le leggi che disciplinano il condominio negli edifici (vedi artt. 1120, 1122, e 1127 e anche il 1102 del codice civile) , fermo restando il limite complessivo stabilito del 20 %.In ipotesi di case a schiera l’ampliamento è ammesso qualora venga realizzato in maniera uniforme con le stesse modalità su tutte le case appartenenti alla schiera, ad eccezione delle unità di testa che possono avere forma diversa.

1 Compilare il quadro 1 o 2 (vedi sopra) a seconda del caso specifico4 Art. 3 ter - Interventi per favorire la rimozione e lo smaltimento dell’amianto

Limiti generali per l’ampliamento

1

interventi sugli edifici esistenti che comportano la rimozione e lo smaltimento della copertura in cemento amianto, qualora ciò non sia già obbligatorio per legge, è concesso un ampliamento fino al 10 per cento del volume o della superficie, anche in deroga ai parametri dello strumento urbanistico comunale.

art. 3 ter comma 1

5 Art. 3 quater - Interventi su edifici in aree dichiarate ad alta pericolosità idraulica e idrogeologica.Limiti generali per l’ampliamento

1 edifici ricadenti nelle aree dichiarate ad alta pericolosità idraulica o idrogeologica è consentita l’integrale demolizione e la successiva ricostruzione in zona territoriale

art. 3 quater comma 1

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omogenea propria non dichiarata di pericolosità idraulica o idrogeologica, anche in deroga ai parametri dello strumento urbanistico comunale, con un incremento fino al 50 per cento del volume o della superficie.

Condizioni particolari da rispettare obbligatoriamente per l’ampliamentoLimitatamente agli edifici a destinazione residenziale, la ricostruzione è consentita anche in zona agricola, purché caratterizzata dalla presenza di un edificato già consolidato e sempre che l’area non sia oggetto di specifiche norme di tutela da parte degli strumenti urbanistici o territoriali che ne impediscano l’edificazione.La demolizione dell’edificio deve avvenire entro tre mesi dal rilascio del certificato di agibilità per gli edifici ricostruiti ; in caso di mancata demolizione trovano applicazione le disposizioni di cui all’articolo 31 del DPR n. 380/2001.Agli edifici ricostruiti non si applicano le disposizioni di cui agli articoli 2, 3 e 4.6 Art. 4 - Interventi per favorire la riqualificazione degli insediamenti turistici e ricettivi.

Limiti generali per l’ampliamento

1

Fermo restando quanto consentito dagli articoli 1, 2 e 3 è possibile ampliare fino al 20 per cento le attrezzature all’aperto di cui all’allegato S/4 lettera b) e lettera d) numeri 1) e 2) della legge regionale 4 novembre 2002, n. 33 “Testo unico delle leggi regionali in materia di turismo”, anche se ricadenti in area demaniale.

art.4 comma 1

Ai sensi dell’art. 9, con gli interventi previsti dall’articolo 4 può essere modificata la destinazione d’uso degli edifici, purché la nuova destinazione sia consentita dalla disciplina edilizia di zona; per gli edifici dismessi o in via di dismissione, situati in zone territoriali omogenee diverse dalla zona agricola, è consentito il mutamento della destinazione d’uso con il recupero dell’intera volumetria esistente, qualora l’intervento sia finalizzato alla rigenerazione o riqualificazione dell’edificio, fermo restando che la nuova destinazione deve essere consentita dalla disciplina edilizia di zona. Sono fatti salvi eventuali accordi o convenzioni precedentemente sottoscritti.Per gli edifici dismessi o in via di dismissione, situati in zone territoriali omogenee diverse dalla zona agricola, gli interventi previsti sono assentiti, mediante rilascio del permesso di costruire.

7 Art. 5 - Interventi per favorire l’installazione di impianti solari e fotovoltaici e di altri sistemi di captazione delle radiazioni solari.

Limiti generali per l’ampliamento

1

sistemi di captazione delle radiazioni solari addossati o integrati negli edifici, quali serre bioclimatiche, pareti ad accumulo e muri collettori, atti allo sfruttamento passivo dell’energia solare, sempreché correlati con il calcolo di progetto degli impianti termomeccanici.

art. 5 comma 1 lettera a)

2pensiline e le tettoie finalizzate all’installazione di impianti solari e fotovoltaici, così come definiti dalla normativa statale, di tipo integrato o parzialmente integrato, con potenza non superiore a 6 kWp.

art. 5 comma 1 lettera b)

Le strutture e gli impianti di cui previsti al punto 1 e 2 sono realizzabili anche in zona agricola fatto salvo quanto previsto dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137” e successive modificazioni.

D I N Q U A D R A M E N T O U R B A N I S T I C OL’immobile è individuato nel vigente PI in Z.T.O.:

AB      C      D      E      F      

E D E S C R I Z I O N E D E L L E O P E R ELe opere consistono in: (descrizione sintetica degli interventi)     

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F A L T R I S O G G E T T IIl sottoscritto, affida la redazione della documentazione prevista dall’art. 20 del D.P.R. 380/2001 e dalle N.T.O. e R.E. del PI a:

TECNICO INCARICATO

                 (titolo) (nome) (cognome)

nato a         /  /     (  )(luogo) (data) (Provincia)

Residente a

      (    ) in Via/Piazza       n.    

(luogo) (Provincia) (indirizzo)

Iscritto all’Albo/Ordine Professionale       della Provincia di

(  ) n.     

con studio in       in Via/Piazza       n.    

Tel.       Cell.      

e-mail      @      p.e.c.       @      

P. IVA       C.F.      

che sottoscrive per accettazione dell’incaricoTimbro e firma

Il sottoscritto affida l’esecuzione dei lavori alla ditta:

IMPRESA/LAVORATORE AUTONOMO CHE ESEGUE I LAVORI

     Denominazion

e

con sede in

      (  ) in Via/Piazza       n.    

(luogo) (Provincia) (indirizzo)

Tel.       Cell.      

e-mail      @      p.e.c.       @      

P. IVA       C.F.      

che sottoscrive per accettazione dell’incaricoTimbro e firma

Versione giugno 2014

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G D O C U M E N T A Z I O N E P R E V I S T A D A L D . L g s . 8 1 / 2 0 0 8 4

Premesso che nell'ambito dei lavori pubblici e privati dell'edilizia, le amministrazioni pubbliche acquisiscono d'ufficio il documento unico di regolarità contributiva (D.U.R.C.) ai sensi dell’art. 14 della L.S. 4 aprile 2012, n. 35, si allega la seguente documentazione, prevista dall’art. 90 comma 9 lettera c) del D.Lgs. 81/2008:

indicazione, da parte dell’interessato, degli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni inerenti al D.U.R.C.:Nominativo dell’impresa:      Indirizzo: Via      Sede legale n.      

cap.      Città      Provincia      

Partita IVA / Codice Fiscale n.      Matricola INPS n.      Codice INAIL n.      Inscrizione CASSA EDILE n.      C.C.N.L.

     Contratto collettivo nazionale del lavoroIn alternativa ai dati sopra indicati il soggetto interessato, di sua iniziativa, può presentare copia del D.U.R.C. (documento unico di regolarità contributiva) sottoscritta dal datore di lavoro che ne dichiara la corrispondente all’originale e copia del documento di identità del dichiarante.

copia della notifica preliminare (ai sensi dell’art. 99); una dichiarazione da parte del committente attestante l’avvenuta verifica della ulteriore documentazione prevista

dall’art. 90 comma 9 lettere a) e b).

Si ricorda che in assenza del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100 o del fascicolo di cui all'articolo 91, comma 1, lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all'articolo 99, quando prevista oppure in assenza del documento unico di regolarità contributiva delle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l'efficacia del titolo abilitativo.

LAVORI N ECONOMIA5

Si tratta di lavori in economia pertanto non si allega quanto sopra descritto in quanto sono opere di modesta entità,

che non incidono sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, non interessano parti strutturali e impiantistiche soggette a

progettazione specifica e non necessitano di una qualifica tecnico professionale adeguata per la loro realizzazione, pertanto il

sottoscritto

D I C H I A R A

ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445 consapevole delle sanzioni penali richiamate dal successivo art.

76 e della decadenza dei benefici richiamati dall’art. 75, che realizzerà i lavori in economia senza avvalersi dell’opera di

imprese, di lavoratori autonomi né di proprio personale dipendente.

4 La documentazione va allegata, se dovuta, ai sensi del D.Lgs. 81/2008 5 L’Ufficio Tecnico Comunale si riserva la facoltà di verificare tale dichiarazione in sede di esecuzione dei lavori.Il/I sottoscritto/i sotto la propria personale responsabilità:Versione giugno 2014

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D I C H I A R A / N OAi sensi dell’art. 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445 consapevole delle sanzioni penali richiamate dal successivo art. 76 e della decadenza dei benefici richiamati all’art. 75:

H R E G I M E D E I V I N C O L I 6

1 V I N C O L I D I T U T E L A C U L T U R A L E , P A E S A G G I S T I C A E A M B I E N T A L EVincolo beni culturali – D.Lgs. 42/2004 - PARTE II - Beni Culturali

le opere previste non ricadono all’interno di interventi ai sensi dell’art. 21, comma 4 del D.Lgs. n. 42/2004.le opere previste ricadono in ambito di interventi ai sensi dell’art. 21, comma 4 del D.Lgs. n. 42/2004, pertanto:

allega copia autorizzazione del soprintendente espresso in data   /  /    , prot. n.      incarica l’ufficio ad acquisire la relativa autorizzazione del soprintendente.

In caso sia l’ufficio a chiedere l’autorizzazione al soprintendente, allegare gli elaborati in triplice copia.La DIA non sostituisce atti di autorizzazione o nulla osta, comunque denominati, il richiedente deve ottenerli da parte degli Enti preposti.

A Vincolo paesaggistico – D.Lgs. 42/2004 - PARTE III - Beni Paesaggisticile opere previste non ricadono entro la fascia di rispetto dei corsi d’acqua ai sensi dell’art. 142, comma 1, lett. c) del D.Lgs. n. 42/2004.le opere previste ricadono entro la fascia di rispetto dei corsi d’acqua ai sensi dell’art. 142, comma 1, lett. c) del D.Lgs. n. 42/2004, pertanto:

allega copia parere del soprintendente espresso in data   /  /    , prot. n.      incarica l’ufficio ad acquisire il relativo parere del soprintendente.

Richiesta di autorizzazione paesaggistica(Art. 146 comma 9 del D.Lgs. 42/2004) Ordinaria(D.P.R. n. 139 del 09/07/2010) Allegato 1 n.    SemplificataIn caso sia l’ufficio a chiedere il parere del soprintendente, allegare gli elaborati in triplice copia comprensivi della relazione paesaggistica ordinaria o semplificata ai

sensi D.P.C.M. 12/12/2005. La relazione paesaggistica semplificata va presentata esclusivamente per gli interventi previsti dal D.P.R. n. 139 del 09/07/2010.B Vincolo paesaggistico – D.Lgs. 42/2004 - PARTE III - Beni Paesaggistici

le opere previste non ricadono in contesto boschivo ai sensi dell’art. 142, comma 1, lett. g) del D.Lgs. n. 42/2004.le opere previste ricadono in contesto boschivo ai sensi dell’art. 142, comma 1, lett. g) del D.Lgs. n. 42/2004, pertanto:

allega copia parere del soprintendente espresso in data   /  /    , prot. n.      incarica l’ufficio ad acquisire il relativo parere del soprintendente.

Richiesta di autorizzazione paesaggistica(Art. 146 comma 9 del D.Lgs. 42/2004) Ordinaria(D.P.R. n. 139 del 09/07/2010) Allegato 1 n.    SemplificataIn caso sia l’ufficio a chiedere il parere del soprintendente, allegare gli elaborati in triplice copia comprensivi della relazione paesaggistica ordinaria o semplificata ai

sensi D.P.C.M. 12/12/2005. La relazione paesaggistica semplificata va presentata esclusivamente per gli interventi previsti dal D.P.R. n. 139 del 09/07/2010.La DIA non sostituisce atti di autorizzazione o nulla osta, comunque denominati, il richiedente deve ottenerli da parte degli Enti preposti.

Direttiva 92/42/CEE - DGRV del 10 ottobre 2006 n. 3173le opere previste non ricadono all’interno SIC (Siti di Importanza Comunitaria) Direttiva 92/42/CEE.le opere previste ricadono all’interno SIC (Siti di Importanza Comunitaria) Direttiva 92/42/CEE, pertanto:

allega schema riassuntivo preliminare di screening ai sensi della DGRV del 10 ottobre 2006 n. 3173Compilare apposito modello reperibile nel sito istituzionale dell’Unione Comuni Basso Vicentino www.unionebassovicentino.it

Nel caso in cui le informazioni acquisite attestano o suggeriscono che effetti significativi sono possibili o che non esistono sufficienti certezzeriguardo all’adeguatezza della valutazione effettuata, risulta necessario procedere con una relazione di valutazione appropriata (V.Inc.A)

La DIA non sostituisce atti di autorizzazione o nulla osta, comunque denominati, il richiedente deve ottenerli da parte degli Enti preposti.

2 V I N C O L I D I T U T E L A A M B I E N T A L E , S T O R I C O - A R T I S T I C A D I P I A N OPTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) – APPROVATO

PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) Articoli di riferimento delle Norme Tecniche1. Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale; art.     2. Carta delle fragilità; art.     3. Sistema ambientale; art.     4. Sistema del paesaggio; art.     5. Sistema insediativo infrastrutturale. art.     

La DIA non sostituisce atti di autorizzazione o nulla osta, comunque denominati, il richiedente deve ottenerli da parte degli Enti preposti.PAMOB (Piano di Area Monti Berici) - APPROVATO

PAMOB (Piano di Area Monti Berici) Articoli di riferimento delle Norme Tecniche1. Tavola 1 Floro Faunistica; art.     2. Tavola 2 Fragilità; art.     3. Tavola 3 Storico Ambientale; art.     4. Tavola 4 Relazionale Cultura Ospitalità; art.     

La DIA non sostituisce atti di autorizzazione o nulla osta, comunque denominati, il richiedente deve ottenerli da parte degli Enti preposti.

6 Qualora l'immobile oggetto dell'intervento sia sottoposto ad un vincolo la cui tutela non compete all'amministrazione comunale, ove il parere favorevole del soggetto preposto alla tutela non sia prodotto dall’interessato, il competente ufficio comunale acquisisce il relativo assenso o in via ordinaria o nell’ambito della conferenza di servizi di cui all’articolo 14 e seguenti della L. 241/1990. Il termine di cui al comma 1 dell’art. 23 del DPR 380/2001, decorre dall'esito della conferenza. In caso di esito non favorevole, decorso il termine per l'efficacia, l’istanza di DIA si intende respinta.3 V I N C O L I D I T U T E L A G E O L O G I C A E T E R R I T O R I A L E

Vincolo idrogeologico-forestale – R.D. 30/12/1923 n. 3276 – R.D.L. 16/05/1926 n.1126 – L.R. 52/1978le opere previste non ricadono in zona collinare ai sensi dell’art. 1 del R.D.L. n. 3276/1923.le opere previste ricadono in zona collinare ai sensi dell’art. 1 del R.D.L. n. 3276/1923, pertanto:

Versione giugno 2014

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allega copia presa d’atto espressa dal Servizio Forestale Regionale di Vicenza in data   /  /    , prot. n.      incarica l’ufficio a rilasciare o richiedere la presa d’atto forestale ai sensi dell’art. 20 della L.R. n. 58/1994.

In caso sia l’ufficio a rilasciare o richiedere la presa d’atto forestale, oltre alla domanda in bollo, allegare gli elaborati in triplice copia indicando i mappali interessati, una planimetria in scala opportuna con indicate le aree specificando inoltre i mq. e mc. oggetto di intervento, sezioni esaurienti in scala adeguata con evidenziati gli sterri (giallo) e riporti (rosso), estratto di mappa in scala 1:2000 e corografia in scala 1:25.000.

Servizio Forestale Regionale – Via Lanza n.106 – 36100 Vicenza (VI) – Tel. 0444/337811 – Fax 0444/337097web: http://www.regione.veneto.it P.E.C.: [email protected] e-mail: [email protected]

La DIA non sostituisce atti di autorizzazione o nulla osta, comunque denominati, il richiedente deve ottenerli da parte degli Enti preposti.

R.D. 523/1904 - Vincolo di tutela idraulicale opere previste non ricadono in contesto alle opere idrauliche ai sensi del R.D. n. 523/1904.le opere previste ricadono in contesto alle opere idrauliche ai sensi del R.D. n. 523/1904, pertanto:allega copia parere espresso dal competente Consorzio di Bonifica:

Alta Pianura Veneta, in data   /  /    , prot. n.      CONSORZIO DI BONIFICA ALTA PIANURA VENETA

Via Oberdan Guglielmo, 2 - 37047 San Bonifacio (VR) Tel. +39 045/7616111 - Fax +39 045/7614800Email: [email protected] - PEC: [email protected]

(link di riferimento http://www.altapianuraveneta.eu/area-informativa/concessioni-demanio-idrico/procedure-e-modulistica-per-il-rilascio/ )Adige Euganeo, in data   /  /    , prot. n.      

CONSORZIO DI BONIFICA ADIGE EUGANEOVia Augustea, 2 - 535042 Este (PD) Tel. +39 0429/601563 - Fax. +39 0429/50054

Email: [email protected] - PEC [email protected] secondo grado Lessinio-Euganeo-Berico (LEB), in data   /  /    , prot. n.      

CONSORZIO DI BONIFICA DI SECONDO GRADO LESSINIO - EUGANEO – BERICOVia Tiro a Segno, 7 - 37044 Cologna Veneta (VR) Tel. +39 0442/410344 fax +39 0442/411329

Email: [email protected] - PEC [email protected] l’ufficio ad acquisire il relativo parere – nulla osta o assenso.

In caso sia l’ufficio a chiedere i pareri – nulla osta o assenso, contattare i rispettivi Consorzi per la documentazione da allegare.Opere idrauliche ( art. 96 c.1 lett. f del R.D. n. 523 del 1904): nella fascia di rispetto dei 4 m (o in altra disciplinata da norme locali vigenti) dal piede degli argini e loro accessori è previsto vengano vietati in assoluto su acque

pubbliche, loro alvei, sponde e difese: le piantagioni di alberi e siepi, gli edifici, gli scavi e la movimentazione di terreno. nella fascia di rispetto dei 10 m (o in altra disciplinata da norme locali vigenti) dal piede degli argini e loro accessori è previsto vengano vietati in assoluto: gli

edifici e gli scavi.La DIA non sostituisce atti di autorizzazione o nulla osta, comunque denominati, il richiedente deve ottenerli da parte degli Enti preposti.

D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 - Norme in materia ambientale e PTA – piano di tutela delle acquele opere previste non ricadono in aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano.le opere previste ricadono in aree di salvaguardia ma esterne alle zone di tutela assoluta delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano – fascia di rispetto 200 metri di raggio rispetto al punto di captazione o di derivazione.

In particolare, nella zona di rispetto sono vietati l'insediamento dei seguenti centri di pericolo e lo svolgimento delle seguenti attività:a) dispersione di fanghi e acque reflue, anche se depurati;b) accumulo di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi;c) spandimento di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi, salvo che l'impiego di tali sostanze sia effettuato sulla base delle indicazioni di uno specifico piano di utilizzazione che tenga conto della natura dei suoli, delle colture compatibili, delle tecniche agronomiche impiegate e della vulnerabilità delle risorse idriche;d) dispersione nel sottosuolo di acque meteoriche proveniente da piazzali e strade;e) aree cimiteriali;f) apertura di cave che possono essere in connessione con la falda;g) apertura di pozzi ad eccezione di quelli che estraggono acque destinate al consumo umano e di quelli finalizzati alla variazione dell'estrazione ed alla protezione delle caratteristiche quali-quantitative della risorsa idrica;h) gestione di rifiuti;i) stoccaggio di prodotti ovvero, sostanze chimiche pericolose e sostanze radioattive;l) centri di raccolta, demolizione e rottamazione di autoveicoli;m) pozzi perdenti;n) pascolo e stabulazione di bestiame che ecceda i 170 chilogrammi per ettaro di azoto presente negli effluenti, al netto delle perdite di stoccaggio e distribuzione. É comunque vietata la stabulazione di bestiame nella zona di rispetto ristretta.

La DIA non sostituisce atti di autorizzazione o nulla osta, comunque denominati, il richiedente deve ottenerli da parte degli Enti preposti.

L. S. 1766/1927 e L.R. 31/1994 - Vincolo per Usi Civicile opere previste non ricadono in contesto al vincolo per Usi Civici ai sensi della L. S. 1766/1927 e L.R. 31/1994.le opere previste ricadono in contesto al vincolo per Usi Civici ai sensi della L. S. 1766/1927 e L.R. 31/1994:

incarica l’ufficio ad acquisire il relativo parere – nulla osta o assenso dal competente Dirigente Generale del Dipartimento per le Foreste e l'Economia Montana

In caso sia l’ufficio a chiedere i pareri – nulla osta o assenso, allegare gli elaborati in triplice copia.L'autorizzazione all'alienazione delle terre e al mutamento di destinazione è concessa soltanto per i terreni assegnati alla categoria a) dell’art. 11 della L.S. 1766/1927. Tale autorizzazione alla alienazione o al mutamento di destinazione per le finalità agro-silvo-pastorali richiamate dall'art. 41 del Regio decreto 26.02.1928 n. 332 o per altre finalità di interesse pubblico, vengono rilasciate dalla Amministrazione Regionale con Decreto del Dirigente della Direzione Foreste ed Economia Montana, su istanza delle Amministrazioni Comunali o delle Amministrazioni separate dei beni civici frazionali interessate.

4 V I N C O L I A N T R O P I C I R E C E P I T I D A L P I A N OD.M. 1404/1968, D.Lgs. 285/1992 C.d.S. e D.P.R. 495/1992 Regolamento C.d.S. – Fasce di rispetto stradale

le opere previste non ricadono all’interno delle fasce di rispetto stradale.le opere previste ricadono all’interno delle fasce di rispetto stradale:

Di competenza provinciale (Vi_Abilità), pertanto:allega copia parere espresso in data   /  /    , prot. n.      incarica l’ufficio ad acquisire il relativo parere – nulla osta o assenso.

Versione giugno 2014

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In caso sia l’ufficio a chiedere i pareri – nulla osta o assenso, allegare gli elaborati in triplice copia.Di competenza comunale(Rispetto del D.M. 1404/1968, D.Lgs. 285/1992, D.P.R. 485/1992, delle N.T.O. e R.E. del PI)

D.P.R. 11/07/1980 n. 753 e D.M. 3 agosto 1981 – Fasce di rispetto ferroviariele opere previste non ricadono all’interno di fascia di rispetto ferroviaria.le opere previste ricadono in ambito interno di fascia di rispetto ferroviaria, pertanto:

allega copia parere espresso in data   /  /    , prot. n.      incarica l’ufficio di acquisire il relativo parere – nulla osta o assenso.

In caso sia l’ufficio a chiedere i pareri – nulla osta o assenso, allegare gli elaborati in duplice copia.

D.P.C.M. 08/07/2003 – D.P.C.M. 29/05/2008 – L.R. 27/1993 – Fasce di rispetto elettrodottile opere previste non ricadono all’interno delle fasce di rispetto degli elettrodotti.le opere previste ricadono all’interno delle fasce di rispetto degli elettrodotti:Rispetto dei valori del campo elettrico ≤ 0,5 kV/mRispetto dei valori del campo magnetico ≤ 3 µT

380 KV SI NO220 KV SI NO132 KV SI NO

L'interessato può dimostrare, mediante la misurazione effettiva del campo elettrico e del campo magnetico, che nel singolo caso sono rispettati i parametri di legge.

D.M. 24/11/1984 – D.M. 17/04/ 2008 – Fasce di rispetto gasdotti e metanodottile opere previste non ricadono all’interno di fascia di rispetto di gasdotti e metanodotti.le opere previste ricadono in ambito interno di fascia di rispetto di gasdotti e metanodotti, pertanto:

allega copia parere espresso in data   /  /    , prot. n.      incarica l’ufficio di acquisire il relativo parere – nulla osta o assenso.

In caso sia l’ufficio a chiedere i pareri – nulla osta o assenso, allegare gli elaborati in duplice copia.

R.D. n. 1265/1934 – D.P.R. 285/1990 – Fasce di rispetto cimiterialele opere previste non ricadono all’interno di fascia di rispetto cimiteriale.le opere previste ricadono in ambito interno di fascia di rispetto cimiteriale, pertanto:

chiede deroga al Consiglio Comunale ai sensi dell’art. 338 del R.D. n. 1265/1934 e ss.mm.ii.Casi di deroga: per dare esecuzione ad un'opera pubblica o all'attuazione di un intervento urbanistico, purché non vi ostino ragioni igienico-sanitarie.All'interno della zona di rispetto per gli edifici esistenti sono consentiti interventi di recupero ovvero interventi funzionali all'utilizzo dell'edificio stesso, tra cui l'ampliamento nella percentuale massima del 10 per cento e i cambi di destinazione d'uso, oltre a quelli previsti dalle lettere a), b), c) e d)del primo comma dell'articolo 31 della legge 5 agosto 1978, n. 457

D.G.R.V. 856/2012 - N.T.O. e R.E. – Fasce di rispetto dall’allevamentole opere previste ricadono in ambito interno alla fascia di rispetto dall’allevamento.le opere previste non ricadono all’interno di fascia di rispetto dall’allevamento in quanto:

Rispettano le distanze dai confini di proprietà previste dalla Tabella 2, Allegato A della DGRV 856/2012.Le distanze dai confini di proprietà, come riportate nella tabella 2, devono essere rispettate per le sole strutture per il ricovero degli animali, per le vasche di raccolta liquame scoperte e per le concimaie aperte; per gli altri edifici funzionali all’allevamento si adottano le distanze dai confini di proprietà definite dai PRG.

Rispettano le distanze dai limiti di zona agricola previste dalla Tabella 3, Allegato A della DGRV 856/2012.Rispettano le distanze tra insediamenti zootecnici e residenze civili sparse previste dalla Tabella 4, Allegato A della DGRV 856/2012.Rispettano le distanze tra insediamenti zootecnici e residenze civili concentrate previste dalla Tabella 5, Allegato A della DGRV 856/2012.

Le distanze sopra definite sono reciproche, pertanto vanno rispettate in occasione della realizzazione di nuovi insediamenti residenziali, ivi comprese le aree di espansione edilizia, qualora si sia già in presenza di un insediamento zootecnico.In deroga a quanto previsto sopra, sono ammessi solamente gli interventi di ampliamento sugli edifici esistenti, quelli su lotti posti all’interno di un insediamento esistente, nonché quelli ricadenti in ambiti destinati dallo strumento urbanistico vigente (PI o PRG) a nuovi insediamenti residenziali purché tra detti ambiti e l’allevamento sia interposto, anche parzialmente, un insediamento residenziale esistente.Per "insediamenti esistenti" sono da intendersi quelli riconosciuti come tali dallo strumento urbanistico vigente (PI o PRG), a prescindere dalla loro destinazione urbanistica residenziale o produttiva; sono pertanto da ritenersi escluse da tale definizione le zone destinate dallo strumento urbanistico vigente a nuovi insediamenti e ad espansioni degli insediamenti esistenti. Rientrano, invece, tra gli insediamenti esistenti, i centri e i nuclei storici, le zone di completamento, i nuclei prevalentemente residenziali presenti nel territorio agricolo, individuati in sede di PAT quale "edificazione diffusa" e confermati dal PI quali zone edificate diverse dalle zone agricole (equivalenti, ad esempio, alle sottozone E4 o alle zone di completamento extraurbane e/o periurbane dei PRG redatti ai sensi della LR 61/85).

D.Lgs. 66/2010 – Servitù Militarele opere previste non ricadono in ambito interno alla servitù militare.le opere previste ricadono in ambito interno alla servitù militare.

All’interno della servitù militare esistono tre zone di vincolo.Eventuali autorizzazioni vanno richieste, previa consultazione dei limiti previsti nelle singole zone presso l’Ufficio Tecnico, a:

Comando Militare Esercito “Veneto”SM – Ufficio Personale, Logistico e Servitù Militari

Sezione Logistica, Poligoni e Servitù MilitariCaserma “Piave” – Via Cristoforo Moro n. 7 – 35141 PADOVA

I REGIME DELLE NORME EDILIZIE, IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA1 STATO DEI LUOGHI

che la rappresentazione grafica dello stato attuale nell’allegato elaborato è conforme allo stato dei luoghi, anche con riferimento alla destinazione d’uso e afferma che:

lo stato attuale è conforme all’ultimo stato autorizzato con titoli abilitativi edilizi relativi al fabbricato.riguarda immobile costruito anteriormente al 1967 e non modificato dopo tale data.

Versione giugno 2014

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che l’intervento:non interessa Piani Attuativi vigenti e/o adottatiinteressa Piani Attuativi vigenti adottati dalla G.C. il   /  /     e approvati dal C.C. il   /  /     (per PUA antecedenti alla L. 106/2011, entrata in vigore il 13/07/2011)interessa Piani Attuativi vigenti adottati dalla G.C. il   /  /     e approvati dalla G.C. il   /  /     (per PUA successivi alla L. 106/2011, entrata in vigore il 13/07/2011 e dalla data del 13/09/2011)denominato      e che le opere previste non contrastano con le prescrizioni del Piano Attuativo.

2 IGIENE PUBBLICA(artt. 5 e 20 del D.P.R. n. 380/2001)che l’attività non è soggetta al parere da parte del Dipartimento di Prevenzione – Azienda U.L.S.S. n. 6 di Vicenza, Ufficio Comune Nuovi Insediamenti.che l’attività è soggetta al parere da parte del Dipartimento di Prevenzione – Azienda U.L.S.S. n. 6 di Vicenza, Ufficio Comune Nuovi Insediamenti e pertanto:

allega copia parere espresso in data   /  /    , prot. n.      incarica l’ufficio ad acquisire il relativo parere – nulla osta o assenso, di conformità.In caso sia l’ufficio a chiedere i pareri – nulla osta o assenso, allegare gli elaborati in duplice copia oltre a quanto dall’ULSS n. 6 di Vicenza.

dichiara ai sensi dell’art. 20, comma 1, del D.P.R. n. 380/2001 la conformità del presente progetto alle norme igienico sanitarie non comportando lo stesso valutazioni – tecnico discrezionali.

3 BARRIERE ARCHITETTONICHE(artt. da 77 a 82 del D.P.R. n. 380/2001)che le opere previste non rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa.che le opere previste rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa e pertanto oltre ad allegare elaborati grafici e relazione tecnica afferma che:

sono conformi al requisito di adattabilità ai sensi di legge.sono conformi al requisito di visitabilità ai sensi di legge.sono conformi al requisito di accessibilità ai sensi di legge.

che è richiesta deroga ai sensi dell’articolo 7 del D.M.LL.PP. 236/1989, in quanto:l’intervento riguarda edifici o loro parti che, nel rispetto di normative tecniche specifiche, non possono essere realizzati senza barriere architettoniche, ovvero per singoli locali tecnici il cui accesso è riservato ai soli addetti specializzati.negli interventi di ristrutturazione, fermo restando il rispetto dell'art. 1 comma 3 della legge 13/89, sono ammesse deroghe alle norme del presente decreto in caso di dimostrata impossibilità tecnica connessa agli elementi strutturali ed impiantistici.

Le suddette deroghe sono concesse dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico in sede di rilascio del provvedimentoprevio parere favorevole del Tecnico incaricato per l'istruttoria dei progetti.

4 TERRE E ROCCE DA SCAVOD.Lgs. n. 152/2006 art. 184 bis – 185 - 186 – D.M.A. 161/2012 – Circolare Regionale 23/09/2013 prot. 397711

Procedura semplificata per cantieri di piccole dimensioni con produzione di materiale di scavo inferiore ai 6000 mc.,i sensi dell’art. 266 comma 7 del D.Lgs. 152/2006, in deroga a quanto previsto dal D.M.A. 161/2012,

in applicazione dell’art. 41 bis della L. 98/2013 e con le procedure previste dalla Circolare Regionale 23/09/2013 prot. 397711che le opere previste non rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa ai sensi dell’art. 185 del D.Lgs. n. 152/2006. (Riutilizzo del suolo nello stesso sito in cui è stato escavato)

Compilare apposito MOD 3 reperibile nel sito istituzionale dell’Unione Comuni Basso Vicentino www.unionebassovicentino.it .che le opere previste rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa e pertanto prima dei lavori di scavo allega in copia, sotto forma di atto di notorietà, i modelli previsti dalla Circolare Regionale 23/09/2013 prot. 397711:

MOD. 1: Dichiarazione del proponente/produttore in merito al rispetto dei criteri stabiliti dal comma 1, dell’art. 41 bis della L. 98/2013. (modello regionale da utilizzare sia in sede di prima dichiarazione sia per eventuali modifiche)

Il modello va inviato all’ARPAV al seguente indirizzo PEC [email protected] e all’Unione dei Comuni Basso Vicentino [email protected]. 2: Dichiarazione del proponente/produttore del completo utilizzo dei materiali da scavo ai sensi del comma 3, dell’art. 41 bis della L. 98/2013.

Il modello va inviato all’ARPAV al seguente indirizzo PEC [email protected], al Comune di produzione e al Comune di utilizzo al completamento delle opere di scavoCondizione necessaria e obbligatoria, in relazione al caso specifico, per la DIA

5 OPERE IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO, NORMALE E PRECOMPRESSO ED A STRUTTURA METALLICA (L.S. 1086/1971 e artt. da 64 a 76 del D.P.R. n. 380/2001)che le opere previste non rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa.

Allegare dichiarazione sottoscritta dal Committente, Progettista e Direttore dei Lavori ognuno per le proprie competenze su modello reperibile sul sito istituzionale dell’Unione dei Comuni del Basso Vicentino www.unionebassovicentino.it .Per i progetti che ricadono in zona 3, il progettista deve attestare la conformità del progetto alle norme sismiche vigenti.

che le opere previste rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa e pertanto deposita in duplice copia il progetto delle opere e della relazione tecnica, contestualmente alla presentazione dell’istanza di DIA o, comunque, prima dell’inizio dei lavori.A strutture ultimate, entro il termine di sessanta giorni, il direttore dei lavori deposita presso lo sportello unico una relazione, redatta in triplice copia,

sull’adempimento degli obblighi di cui all’art. 65 commi 1, 2 e 3 del D.P.R. n. 380/2001.Tutte le costruzioni di cui all’articolo 53, comma 1 del D.P.R. n. 380/2001 devono essere sottoposte a collaudo statico.

Condizione necessaria e obbligatoria, in relazione al caso specifico, per la DIA

6 ZONE SISMICHE (L.S. 2 febbraio 1974, n. 64) - ORDINANZA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20 marzo 2003, n. 3274 - D.C.R.V. 3 dicembre 2003, n. 67che le opere previste non rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa.che le opere previste rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa e pertanto deposita in copia l’attestazione da parte del progettista circa la conformità del progetto alle norme sismiche vigenti, contestualmente alla presentazione dell’istanza di DIA.

Condizione necessaria e obbligatoria, in relazione al caso specifico, per la DIA

7 ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2009/28/CE SULLA PROMOZIONE DELL’USO DELL’ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI (D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28)che le opere previste non rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa.che le opere previste rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa e nello specifico dell’art. 11 comma 1 e dell’Allegato 3:

1

Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria e delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento:

a) il 35 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;b) il 50 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è rilasciato dal 1° gennaio 2017.

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2 Gli obblighi di cui al punto 1 non possono essere assolti tramite impianti da fonti rinnovabili che producano esclusivamente energia elettrica la quale alimenti, a sua volta, dispositivi o impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento.

L’inosservanza dell’obbligo di cui all’art. 11 comma 1 del D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28 comporta il diniego del rilascio del titolo edilizio o l’efficacia dell’istanza di parte.

Condizione necessaria e obbligatoria, in relazione al caso specifico, per la DIA

8 CONTENIMENTO DEL CONSUMO DI ENERGIA NEGLI EDIFICI(L.S. 10/1991, D.Lgs. 192/2005 e artt. da 122 a 135 del D.P.R. n. 380/2001)che le opere previste non rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa.che le opere previste rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa e pertanto deposita, in duplice copia, la relazione tecnica e progetto impianto contestualmente alla presentazione dell’istanza di DIA o, comunque, prima dell’inizio dei lavori.

La conformità delle opere realizzate rispetto al progetto e alle sue eventuali varianti ed alla relazione tecnica, nonché l'attestato di qualificazione/certificazione energetica dell'edificio come realizzato, devono essere asseverati dal direttore dei lavori e presentati al comune di competenza contestualmente alla dichiarazione

di fine lavori senza alcun onere aggiuntivo per il committente.La dichiarazione di fine lavori è inefficace a qualsiasi titolo se la stessa non è accompagnata da tale documentazione asseverata.

9 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI INSTALLAZIONE DEGLI IMPIANTI(D.M.S.E. 22 gennaio 2008, n. 37)che le opere previste non rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa.che le opere previste rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa e pertanto deposita in duplice copia il progetto degli impianti, contestualmente alla presentazione dell’istanza di DIA o, comunque, prima dell’inizio dei lavori, trattandosi di:

a) impianti per tutte le utenze condominiali e per utenze domestiche di singole unità abitative aventi potenza impegnata superiore a 6 kW o per utenze domestiche di singole unità abitative di superficie superiore a 400 mq;b) impianti elettrici realizzati con lampade fluorescenti a catodo freddo, collegati ad impianti elettrici, per i quali è obbligatorio il progetto e in ogni caso per impianti di potenza complessiva maggiore di 1200 VA resa dagli alimentatori;c) impianti, relativi agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad altri usi, quando le utenze sono alimentate a tensione superiore a 1000 V, inclusa la parte in bassa tensione, o quando le utenze sono alimentate in bassa tensione aventi potenza impegnata superiore a 6 kW o qualora la superficie superi i 200 mq;d) impianti elettrici relativi ad unità immobiliari provviste, anche solo parzialmente, di ambienti soggetti a normativa specifica del CEI, in caso di locali adibiti ad uso medico o per i quali sussista pericolo di esplosione o a maggior rischio di incendio, nonché per gli impianti di protezione da scariche atmosferiche in edifici di volume superiore a 200 mc;e) impianti elettronici in genere quando coesistono con impianti elettrici con obbligo di progettazione;f) impianti dotati di canne fumarie collettive ramificate, nonché impianti di climatizzazione per tutte le utilizzazioni aventi una potenzialità frigorifera pari o superiore a 40.000 frigorie/ora;g) impianti relativi alla distribuzione e l'utilizzazione di gas combustibili con portata termica superiore a 50 kW o dotati di canne fumarie collettive ramificate, o impianti relativi a gas medicali per uso ospedaliero e simili, compreso lo stoccaggio;h) impianti se sono inseriti in un'attività soggetta al rilascio del certificato prevenzione incendi e, comunque, quando gli idranti sono in numero pari o superiore a 4 o gli apparecchi di rilevamento sono in numero pari o superiore a 10.

Fatta salva l'osservanza delle normative più rigorose in materia di progettazione, il progetto, degli impianti di cui sopra, è redatto da un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta mentre,

negli altri casi non compresi nell’elenco soprascritto, il progetto è redatto, in alternativa, dal responsabile tecnico dell'impresa installatrice.

10 SMALTIMENTO E TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE (D.Lgs. 152/2006 e Delibera di Consiglio Regionale n. 107 del 05/11/2009 – P.T.A. piano di tutela delle acque, allegato A3)che le opere previste non rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa in quanto non comporta modifiche al sistema di scarichi esistenti e domanda di agibilità a fine lavori.

In caso di domanda di agibilità a fine lavori allegare comunque in duplice copia il progetto delle opere di scarico esistente.che le opere previste rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa in quanto si tratta di scarichi soggetti all’obbligo del collettamento alla pubblica fognatura e pertanto deposita in duplice copia il progetto delle opere di scarico, contestualmente alla presentazione dell’istanza di DIA.

(art. 20 Norme Tecniche di Attuazione P.T.A. allegato A3)Per i Comuni di ASIGLIANO - ORGIANO - POJANA MAGGIORE , acquisire Autorizzazione allo scarico presso il Centro Veneto Servizi S.p.A. - Via C. Colombo, 29/A, 35043 Monselice (PD)  tel. 0429/787611 - fax 0429/783747 - Email: [email protected] PEC: [email protected] - http://www.centrovenetoservizi.it/pagina.php?sez_id=7&pag_id=16Per il Comune di SOSSANO, acquisire Autorizzazione allo scarico presso Acque Vicentine S.p.A. - Viale dell'Industria, 23 36100 Vicenza (VI) – tel. 800 397 310 - [email protected] - http://www.acquevicentine.it/a_ITA_2435_1.html

che le opere previste rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa anche se si tratta di scarichi non soggetti all’obbligo del collettamento alla pubblica fognatura e pertanto deposita in duplice copia il progetto delle opere di scarico, contestualmente alla presentazione dell’istanza di DIA.

(art. 21 Norme Tecniche di Attuazione P.T.A. allegato A3)Per le installazioni o edifici isolati non collettabili alla rete fognaria pubblica, e comunque per un numero di A.E. inferiore a 50, è ammesso l’uso di uno dei sistemi individuali di trattamento delle acque reflue domestiche previsti all’art. 21, oppure di trattamenti diversi, in grado di garantire almeno analoghi risultati.

Condizione necessaria e obbligatoria, in relazione al caso specifico, per la DIA

11INQUINAMENTO ACUSTICO LEGGE QUADRO 447/1995 (Disposizioni in materia di impatto acustico ai sensi dell’art. 8 della Legge Quadro) - Legge Regionale 10 Maggio 1999 n. 21 – linee guida redatte dall'A.R.P.A.V. n. 3 del 29/01/2008che le opere previste non rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa.che le opere previste rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa e pertanto si allega in duplice copia:

Documentazione di impatto acustico.Valutazione previsionale del clima acustico.Documentazione di previsione di impatto acustico.

Ai sensi del D.P.R. 19 ottobre 2011, n. 227, Art. 4, sono escluse dall'obbligo di presentare la documentazione di cui all'articolo 8, commi 2, 3 e 4, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, le attività a bassa rumorosità elencate nell'Allegato B, fatta eccezione per l'esercizio di ristoranti, pizzerie, trattorie, bar, mense, attività ricreative, agroturistiche, culturali e di spettacolo, sale da gioco, palestre, stabilimenti balneari che utilizzino impianti di diffusione sonora ovvero svolgano manifestazioni ed eventi con diffusione di musica o utilizzo di strumenti musicali. In tali casi è fatto obbligo di predisporre adeguata documentazione di previsione di impatto acustico ai sensi dell'articolo 8, comma 2, della legge 26 ottobre 1995, n. 447. Resta ferma la facoltà di fare ricorso alla dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà di cui all'articolo 8, comma 6, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, ove non vengano superati i limiti di emissione di rumore di cui al comma 2.Per le attività diverse da quelle indicate sopra le cui emissioni di rumore non siano superiori ai limiti stabiliti dal documento di classificazione acustica del territorio comunale di riferimento ovvero, ove questo non sia stato adottato, ai limiti individuati dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 14 novembre 1997, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 280 del 1° dicembre 1997, la documentazione di cui all' articolo 8, commi 2, 3 e 4, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, può essere resa mediante dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 26 ottobre 1995, n. 447.In tutti i casi in cui le attività comportino emissioni di rumore superiori ai limiti stabiliti dal documento di classificazione acustica del territorio comunale di riferimento ovvero, ove questo non sia stato adottato, dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 14 novembre 1997, è fatto obbligo di presentare la documentazione di cui all'articolo 8, comma 6, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, predisposta da un tecnico competente in acustica.

12INQUINAMENTO ACUSTICO D.P.C.M. 5 dicembre 1997 (Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici)Legge Regionale 10 Maggio 1999 n. 21che le opere previste non rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa.che le opere previste rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa e pertanto si allega in duplice copia:

Relazione acustica.Autocertificazione asseverata, da un tecnico abilitato, ai sensi dell’art. 5 lettera e) della L.S. 106 del 12/07/2011 di conversione del D.L. 70 del 13/05/2011 – Decreto Sviluppo.

“Tecnico competente” è la figura professionale idonea ad effettuare le misurazioni, verificare l’ottemperanza ai valori definiti dallevigenti norme, redigere piani di risanamento acustico, svolgere le relative attività di controllo (art. 2, comma 6 della L.447/95).

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13 OPERE DI SMALTIMENTO DELL’AMIANTO(D.Lgs. n. 152/2006, artt. da 248 a 261 del D.Lgs. n. 81/2008 e D.G.R.V. n. 265 del 15/03/2011)che le opere previste non rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa.

Esposizioni sporadiche e di debole intensità art. 249 del D.Lgs. 81/2008. Attività per cui non è prevista alcuna segnalazione.che le opere previste rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa e sono soggette ad obbligo di notifica effettuata in data   /  /     al Dipartimento di Prevenzione – Azienda U.L.S.S. n. 6 di Vicenza allegata, contestualmente alla presentazione dell’istanza di DIA o, comunque, prima dell’inizio dei lavori.

Attività lavorative con rischio di esposizione ad amianto, escluse rimozione e demolizione, con obbligo di notifica ai sensi dell’art. 250 del D.Lgs. 81/2008.che le opere previste rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa e sono soggette, in caso di demolizione e rimozione, all’obbligo della redazione del piano di lavoro per materiale compatto comunicato, almeno 30 giorni prima, quindi in data   /  /     al Dipartimento di Prevenzione – Azienda U.L.S.S. n. 6 di Vicenza allegato, contestualmente alla presentazione dell’istanza di DIA o, comunque, prima dell’inizio dei lavori.Attività lavorative di demolizione o rimozione dell’amianto con obbligo di presentazione del piano di lavoro ai sensi dell’art. 256 del D.Lgs. 81/2008.

14 PREVENZIONE INCENDI(D.P.R. 380/2001 e D.P.R. n. 151/2011 e Allegati I e II)che gli impianti e le attività previsti non sono soggetti a certificato di prevenzione incendi da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco in quanto non rientrano tra le attività elencate negli Allegati I e II del D.P.R. 01 agosto 2011 e sono stati comunque progettati nel rispetto delle vigenti norme in materia di sicurezza e prevenzione incendi.che gli impianti e le attività previsti sono soggetti a certificato di prevenzione incendi da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, in quanto rientrano tra le attività elencate negli Allegati I e II del D.P.R. 01 agosto 2011 e pertanto:

allega copia del CPI rilasciato in data   /  /    , prot. n.     , pratica n.      allega copia del parere di conformità rilasciato in data   /  /    , prot. n.     , pratica n.      allega copia del frontespizio del deposito effettuato presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco in data   /  /    , prot. n.     , pratica n.      .allega copia del frontespizio dell'esame preliminare della fattibilità dei progetti di particolare complessità, ai fini del rilascio del nulla osta di fattibilità presentato presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco in data   /  /    , prot. n.     , pratica n.      .incarica l’ufficio ad acquisire il relativo parere – nulla osta o assenso, di conformità.

In caso sia l’ufficio a chiedere i pareri – nulla osta o assenso, allegare gli elaborati in duplice copia.Per le attività di cui all'Allegato I del D.P.R. 151/2011, l'istanza di richiesta del CPI, è presentata al Comando Provinciale di Vicenza prima dell'esercizio dell'attività,

mediante segnalazione certificata di inizio attività, corredata dalla documentazione prevista dal decreto di cui all'articolo 2, comma 7, del D.P.R. 151/2011.

15 MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE DA PREDISPORRE NEGLI EDIFICI PER LAVORI DI MANUTENZIONE IN QUOTA IN CONDIZIOI DI SICUREZZA (art. 79bis della L.R. 61/85, D.G.R.V. 97 del 31/01/2012)che le opere previste non rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa in quanto:

     Motivare in modo dettagliato e con riferimenti normativi pertinenti il fatto della non applicabilità delle norme di cui sopra.

La mancata previsione delle misure preventive e protettive, costituisce causa ostativa al rilascio dellaconcessione o autorizzazione a costruire ed impedisce, altresì, l’utile decorso del termine per l’efficacia della DIA/SCIA.

che le opere previste sono pienamente aderenti alle misure preventive e protettive indicate nel capitolo 1.2, 1.3, 1.4 della D.G.R.V. 31/01/2012 n. 97 – Allegato A e B (Regolamento di attuazione dell’art. 79 bis, della L.R. 61/85 – relativo alle istruzioni tecniche relative alle misure preventive da predisporre negli edifici per l’accesso, il transito e l’esecuzione dei lavori di manutenzione in quota in condizioni di sicurezza)che le opere previste sono casi particolari che la Regione Veneto ha individuato e che in considerazione della loro frequenza e specificità è consentita l’adozione di misure alternative a quelle delineate nei cap. 1.2., 1.3., 1.4, in quanto ritenute parimenti efficaci nel garantire la sicurezza dei lavori durante le successive manutenzioni.1 Interventi edilizi su coperture di edifici residenziali per i quali sussiste impossibilità tecnica di

accesso dall’internoLa progettazione delle misure di sicurezza per l’accesso alla copertura deve prevedere l’installazione di sistemi di aggancio e fissaggio per una scala portatile in dotazione all’edificio. Il punto di sbarco, progettato nel rispetto della normativa di sicurezza, non potrà essere collocato ad altezza superiore a m. 7 dal suolo.

2 Interventi edilizi riguardanti coperture (nuove o esistenti) non portantiLa progettazione delle misure di sicurezza deve prevedere il divieto di accesso alla copertura e l’apposizione di idonea segnaletica, evidente e indelebile che ne sancisca il divieto. Le soluzioni di sicurezza progettate per l’esecuzione dei lavori di manutenzione non devono prevedere lo sbarco sulla copertura. In caso di installazione su coperture non portanti di elementi fissi (camini, antenne, pannelli solari, ecc. …) o impianti che necessitano di successiva manutenzione, la progettazione delle misure di sicurezza deve prevedere la predisposizione di percorsi sicuri tramite andatoie, passerelle, piani di camminamento esclusivamente per l’accesso, il transito e l’esecuzione dei lavori sugli stessi (punto 1.3 dell’Allegato B della DGR 97/2012).Se si tratta di coperture già esistenti per le quali sussiste l’impossibilità tecnica di realizzare percorsi sicuri, le soluzioni di sicurezza progettate per l’esecuzione dei lavori di manutenzione non devono prevedere lo sbarco sulla copertura.

3Interventi edilizi riguardanti manufatti/tettoie di dimensioni ridotte, tali per cui gli interventi di manutenzione siano sicuri solo lavorando con idonee attrezzature dal bordo della copertura, senza salirvi.La progettazione delle misure di sicurezza per la manutenzione degli elementi strutturali e di copertura e su eventuali elementi fissi (camini, antenne, pannelli solari, ecc. …) o impianti deve prevedere il divieto di accesso alla copertura e l’apposizione di idonea segnaletica, evidente e indelebile, che ne sancisca il divieto. Le soluzioni di sicurezza progettate per l’esecuzione dei lavori di manutenzione devono prevedere modalità di esecuzione degli interventi dal bordo della copertura.

Si allegano:Elaborato grafico della copertura in scala appropriata.Relazione tecnica illustrativa.che le opere previste trattandosi di progetto che, in presenza di casi particolari (definiti nel cap. 1.5 delle istruzioni regionali), prevedono la realizzazione di misure di prevenzione e protezione alternative a quelle delineate nei cap. 1.2., 1.3., 1.4., pertanto:

allega copia parere espresso in data   /  /    , prot. n.       del Dipartimento di Prevenzione – Azienda U.L.S.S. n. 6 di Vicenza, Ufficio Comune Nuovi Insediamenti.incarica l’ufficio ad acquisire il relativo parere – nulla osta o assenso, di conformità e allega:

Elaborato grafico della copertura in scala appropriata.Relazione tecnica illustrativa.

In caso sia l’ufficio a chiedere i pareri – nulla osta o assenso, allegare gli elaborati in duplice copia.Condizione necessaria e obbligatoria, in relazione al caso specifico, per la DIA

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16 OPERE DA ESEGUIRE IN ZONA AGRICOLA(L.R. 11/2004 art. 44 – DGRV n. 2879/2013)Si tratta esclusivamente di interventi edilizi in funzione dell'attività agricola, siano essi destinati alla residenza che a strutture agricolo-produttive.Gli interventi sono consentiti, sulla base di un piano aziendale, esclusivamente all'imprenditore agricolo titolare di un'azienda agricola.

Di seguito vengono illustrate le modalità per l’inoltro del Piano aziendale al SUA e il rilascio dell’attestazione di approvazione del Piano aziendale, che tengono conto delle recenti normative che regolano i rapporti tra le imprese e le amministrazioni pubbliche, in particolare: del DPCM 22 luglio 2011, come recepito con deliberazione della Giunta regionale del 28 giugno 2013, n. 1050, che prevede l’interlocuzione esclusivamente per via telematica tra imprese e le amministrazioni pubbliche a decorrere dal 1 luglio 2013, e del DPR n. 160/2010 che individua negli Sportelli Unici delle attività produttive (SUAP), istituiti presso i Comuni, gli unici soggetti di riferimento per le imprese.

Il Piano aziendale è inviato allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) contestualmente alla domanda di rilascio del titolo edilizio avente ad oggetto interventi destinati sia a strutture agricolo-produttive che a residenza, quale allegato obbligatorio della stessa; il SUAP provvede ad inoltrare il Piano aziendale allo Sportello Unico Agricolo (SUA) di AVEPA per l’espressione del parere di competenza, unitamente agli elaborati del progetto esecutivo delle opere da realizzarsi;

I tempi e le modalità per la conclusione dell’istruttoria e il rilascio del relativo parere da parte del SUA di AVEPA sono quelli disposti dal DPR n. 160/2010, capo IV - Procedimento ordinario, art. 7 - Procedimento unico.

La modulistica specifica per la presentazione del Piano Aziendale va reperita al seguente link: http://www.avepa.it/avepa/edilizia-rurale

L CONDIZIONI CARATTERIZZANTI PER LA PRESENTAZIONE DELL’ISTANZA

Il/I sottoscritto/i sotto la propria personale responsabilità:

D I C H I A R A / N O

Ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445 consapevole delle sanzioni penali richiamate dal successivo art. 76 e della decadenza dei benefici richiamati all’art. 75:

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DICHIARAZIONI SUL RISPETTO DELLE NORME

I lavori e le opere:rispettano le norme vigenti previste dal D.Lgs. 42/2004 –codice dei beni culturali e del paesaggio–;rispettano le norme vigenti previste dalla Direttiva 92/42/CEE e la DGRV del 10 ottobre 2006 n. 3173 –V.In.Ca – valutazione di incidenza ambientale–;rispettano le norme vigenti previste dal PTPC;rispettano le norme vigenti previste dal PAMOB;rispettano le norme vigenti previste dal R.D. 30/12/1923 n. 3276, R.D.L. 16/05/1926 n.1126 e L.R. 52/1978 –vincolo idrogeologico/forestale–;rispettano le norme vigenti previste dal R.D. 523/1904 –vincolo idraulico–;rispettano le norme vigenti previste dal D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 –norme in materia ambientale–;rispettano le norme vigenti previste dalla L.S. 1766/1927 e L.R. 31/1994 –vincoli per usi civici–;rispettano le norme vigenti previste dal D.M. 1404, D.Lgs. 285/1992 e D.P.R. 495/1992 –fasce di rispetto stradale–;rispettano le norme vigenti previste dal D.P.R. 11/07/1980 e D.M. 3/08/1981 –fasce di rispetto ferroviarie–;rispettano le norme vigenti previste dal D.P.C.M. 08/07/2003 e D.P.C.M. 29/05/2008 e L.R. 27/1993 –fasce di rispetto elettrodotti–;rispettano le norme vigenti previste dal D.M. 24/11/1984 e D.M. 17/04/2008 –fasce di rispetto gasdotti e metanodotti–;rispettano le norme vigenti previste dal R.D. 1265/1934 e D.P.R. 285/1990 –fasce di rispetto cimiteriale–;rispettano le norme vigenti previste dalla D.G.R.V. 856/2012, dalle N.T.O. e dal R.E. –fasce di rispetto dalle stalle–;rispettano le norme vigenti previste dal D.Lgs. 66/2010 –servitù militari–.;rispettano le norme igienico sanitarie vigenti previste dal D.P.R. n. 380/2001;rispettano le norme vigenti previste dal D.P.R. n. 380/2001 e D.M. 236/1989 –barriere architettoniche–;rispettano le norme vigenti previste dal D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, D.M. 161/2012 e Circolare Regionale 23/09/2013 prot. 397711 –terre e rocce da scavo–;rispettano le norme vigenti previste dalla L.S. 1086/1971 e dal D.P.R. 380/2001 –opere in c.a. e acciaio–;rispettano le norme antisismiche vigenti previste dalla L.S. 2 febbraio 1974, n. 64 e D.C.R.V. 67/2003 –zone sismiche–;rispettano le norme vigenti previste dal D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28 –promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili–;rispettano le norme vigenti previste nella L.S. 10/1991, D.Lgs. 192/2005 e D.P.R. 380/2001 –contenimento dei consumi energetici–;rispettano la normativa vigente prevista nel D.M. 37/2008 –installazione impianti tecnologici–;

Il/I proprietario/i o altro/i avente/i titolo dovranno presentare le previste dichiarazioni di conformità ai sensi dell’art. 7 del D.M. 37/20008 in sede di richiesta di agibilità

rispettano le norme vigenti previste dal D.Lgs. 152/2006 e D.C.R.V. 107/2009 –PTA allegato A3 – norme in materia ambientale e piano tutela acque–;rispettano le norme vigenti previste dalla L.S. 447/1995 –inquinamento acustico–;rispettano le norme vigenti previste dal D.P.C.M. 05/12/1997 –requisiti acustici passivi degli edifici–;rispettano le norme vigenti previste dal D.Lgs. 152/2006, D.Lgs. 81/2008 e D.G.R.V. n. 265 del 15/03/2011 –smaltimento amianto–;rispettano le norme antincendio vigenti previste dal D.P.R. 1 agosto 2001 n. 151 Allegato I e II –prevenzione incendi–;rispettano le norme di sicurezza vigenti previste dal D.Lgs. 81/2004 –norme di sicurezza sul lavoro–;rispettano le norme vigenti previste nella D.G.R.V. 97 del 31/01/2012 –apprestamenti in quota–;non sono in contrasto con gli strumenti urbanistici approvati od adottati;non sono in contrasto con le norme tecniche operative e il regolamento edilizio vigente;

M DIRITTI DI SEGRETERIA E CONTRIBUTO DI COSTRUZIONEDIRITTI DI SEGRETERIA ai sensi della D.G.C. n. 20 del 20/05/2011

Per il calcolo dei diritti di segreteria collegarsi al sito dell’Unione dei Comuni del Basso Vicentino ( www.unionebassovicentino.it ) e scaricare la tabella relativa.non allega la ricevuta di pagamento dei diritti di segreteria, attende comunicazione dell’U.T.C.allega la ricevuta di pagamento dei diritti di segreteria come autocalcolato consapevole/i che eventuali conguagli, se dovuti, saranno comunicati dall’U.T.C.

CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE art. 16 del D.P.R. 380/2001non è dovuta la corresponsione del contributo commisurato all’incidenza degli oneri di urbanizzazione nonché al costo di costruzioneè dovuta la corresponsione del contributo commisurato all’incidenza degli oneri di urbanizzazione nonché al costo di costruzione e precisamente:

gli oneri di urbanizzazione primariagli oneri di urbanizzazione secondariail contributo proporzionale al costo di costruzioneil contributo per la sistemazione ambientale

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Le tavole di progetto devono contenere tutte le superficie nette con l’altezza media di ogni locale

altro*      * Per casi specifici come ad esempio la monetizzazione degli standard o altro, se previsto dalla normativa vigente e/o da delibere Comunalinon allega la ricevuta di pagamento del contributo di costruzione, attende comunicazione dell’U.T.C.allega la ricevuta di pagamento del contributo di costruzione come autocalcolato consapevole/i che eventuali conguagli, se dovuti, saranno comunicati dall’U.T.C.

N DOCUMENTAZIONE ALLEGATA(fare riferimento a quanto compilato nei quadri precedenti)

n.       copia/e documento d’identità valido di chi effettua la comunicazione (tutti i richiedenti)n.       copia/e documento d’identità valido del tecnico incaricaton.       copia/e documento d’identità valido dell’impresa/lavoratore autonomo incaricatin.       copia/e relazione tecnica e di asseverazione (compilare il quadro P)n.       copia/e elaborati progettuali come previsti dalle N.T.O., dal R.E. e dalla normativa vigente a firma di un tecnico abilitaton.       copia/e autorizzazione prevista dal D.Lgs. 42/2004 - PARTE II - Beni Culturalin.       copia/e autorizzazione prevista dal D.Lgs. 42/2004 - PARTE III - Beni Paesaggisticin.       copia/e valutazione preliminare di screening / V.Inc.A. ai sensi della Direttiva 92/42/CEE - DGRV del 10 ottobre 2006 n. 3173n.       copia Presa d’atto Forestale ai sensi del R.D. 30/12/1923 n. 3276, R.D.L. 16/05/1926 n.1126 e L.R. 52/1978n.       copia parere espresso dal competente Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta ai sensi del R.D. 523/1904n.       copia parere espresso dal competente Consorzio di Bonifica Adige Euganeo ai sensi del R.D. 523/1904n.       copia parere espresso dal competente Consorzio di Bonifica di secondo grado Lessinio-Euganeo-Berico (LEB) ai sensi del R.D. 523/1904n.       copia/e pratica opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica ai sensi della L.S. 1086/1971 e artt. da 64 a 76 del D.P.R. n. 380/2001n.       copia dell’attestazione da parte del progettista circa la conformità del progetto alle norme sismiche vigenti ai sensi della L.S. 2 febbraio 1974, n. 64, O.P.C.M. 20 marzo 2003, n. 3274 e D.C.R.V. 3 dicembre 2003, n. 67n.       copia/e della documentazione prevista dal D.Lgs. n. 152/2006 artt. 184 bis – 185 - 186 e Circolare Regionale 23/09/2013 prot. 397711 – terre e rocce da scavon.       copia/e elaborato tecnico della copertura, così come previsto dalla D.G.R.V. n° 97 del 31 gennaio 2012 adeguato al tipo di intervento;copia del parere dell’ULSS n. 6 ai sensi dell’art. 5 comma 3 lettera a) o dichiarazione nei casi previsti dall’art. 20 comma 1 del D.P.R. 380/2001 (compilare il quadro I.2)copia del CPI rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco;copia del parere di conformità rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuococopia del frontespizio dell'esame preliminare della fattibilità presentato al Comando Provinciale dei Vigili del Fuocon.       copia/e documentazione previsionale di impatto acustico (Legge 447 del 16/10/1995 e ss.mm.ii. e norme comunali)n.       copia/e valutazione di impatto acustico (Legge 447 del 16-10-1995 e ss.mm.ii. e norme comunali)n.       copia/e valutazione previsionale di clima acustico (Legge 447 del 16-10-1995 e ss.mm.ii. e norme comunali)n.       copia/e valutazione previsionale e relazione conclusiva di rispetto dei requisiti acustici passivi degli edifici (D.P.C.M. 5/12/1997 e ss.mm.ii. o autocertificazione del tecnico abilitato che attesti il rispetto dei requisiti di protezione acustica in relazione alla zonizzazione acustica di riferimenton.       copia/e - altro (specificare)      n.       copia/e - altro (specificare)      n.       copia/e - altro (specificare)      n.       copia/e - altro (specificare)      n.       copia/e - altro (specificare)      Allega inoltre le seguenti attestazioni/asseverazioni/autorizzazioni eventualmente obbligatorie ai sensi delle normative di settore o specifiche (specificare quali attestazioni/asseverazioni/autorizzazioni si allegano):

                                                  

Attestazione del pagamento del contributo pari a €.       (     ), se dovuto, ai sensi degli artt. 16 e 19 del D.P.R. 380/2001, dichiarandosi finora disponibile/li ad effettuare eventuali pagamenti a conguaglio ritenuti necessari dall’EnteAttestazione del pagamento dei diritti di Segreteria pari a €.       (     ) previsti dalle norme Comunali, dichiarandosi finora disponibile/li ad effettuare eventuali pagamenti a conguaglio ritenuti necessari dall’Ente

O DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL’ATTO DI NOTORIETÁIl/I sottoscritto/i, in qualità di avente/i titolo alla presentazione dell’istanza di DIA, con la presente:

consapevole/i del fatto che, in caso di dichiarazione mendace o di falsità della sottoscrizione, verranno applicate, ai sensi dell’art. 76 del D.P.R. n. 445/2000, le sanzioni previste del Codice Penale (art. 483) e dalle leggi penali in materia di falsità negli atti, oltre alle conseguenze amministrative legate all’istanza;

consapevole/i altresì che qualora emerga la non veridicità del contenuto della presente dichiarazione, il sottoscritto decadrà dai benefici eventualmente conseguenti all’istanza di parte presentata sulla base della dichiarazione non veritiera ai sensi di quanto disposto dall’art. 75 del D.P.R. n. 445/2000;

ai sensi e per gli effetti dell’art. 47 del D.P.R. n. 445/2000

D I C H I A R A / N Odi essere soggetto/i legittimato/i, ai sensi dell'art. 11 del D.P.R. 380/2001, pertanto la presentazione della presente istanza è corredata da un'attestazione concernente il titolo di legittimazione;di non violare diritti di terzi o condominiali;che sull’immobile oggetto dell’intervento non è stata presentata apposita domanda di Condono Edilizioche sull’immobile oggetto dell’intervento è stata presentata apposita domanda di Condono Edilizio ai sensi della legge n.:

47/1985 presentato in data   /  /     a nome di      Versione giugno 2014

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residente a       in Via       n.   724/1994 presentato in data   /  /     a nome di      

residente a       in Via       n.    326/2003 presentato in data   /  /     a nome di      

residente a       in Via       n.    che per tale/i domanda/e di sanatoria edilizia ha pagato l'intera oblazione calcolata; che ha presentato l'intera documentazione come prevista dall'art.35 della L.47/85, che pertanto l'esecuzione delle opere non potrà costituire motivo di resistenza od opposizione da parte della proprietà ai provvedimenti cui l'amministrazione comunale, in caso di reiezione della domanda di sanatoria, intendesse dar luogo;che l’immobile è stato regolarmente autorizzato con Licenza edilizia/Concessione Edilizia/Permesso di Costruire n.       del   /  /     e non sono state successivamente introdotte modifiche soggette a concessione/permesso di costruire o autorizzazione;che per l'immobile è stato rilasciato certificato d'abitabilità prot. n.      del   /  /    ;che per l'immobile è stata rilasciata concessione in sanatoria prot. n.      Pratica       del   /  /    ;che per l'immobile è stata rilasciata agibilità in sanatoria prot. n.      Pratica       del   /  /    ;che il fabbricato è stato costruito in data ante 1967 e non modificato dopo tale data;che sull’immobile oggetto dell’intervento non vi è alcuna domanda di Condono Edilizio ai sensi della Legge n. 47/1985 - 724/1994 - 326/2003;di non essere imprenditore agricolo a titolo professionale (I.A.P.)di essere imprenditore agricolo a titolo professionale (I.A.P.)

Tale dichiarazione va resa per le opere da eseguirsi in zona agricola e accompagnata dalla qualifica rilasciata daAVEPA - Sportello unico agricolo di Vicenza Via Sella, 81 36100 VICENZA Tel.: 0444 837911 - Fax: 0444 837950 e-mail: [email protected] web: www.avepa.it

D I C H I A R A / N O I N O L T R EOgnuno per le proprie competenze e responsabilità stabilite dalle norme vigenti che quanto indicato nei quadri A-B-C-D-E-F-G-H-L-M-N corrisponde alla situazione oggettiva e reale del bene oggetto dell’intervento.

Ove il fatto non costituisca più grave reato, chiunque, nelle dichiarazioni o attestazioni o asseverazioni, dichiara o attesta falsamentel'esistenza dei requisiti o dei presupposti contenuti nella presente istanza di DIA è punito con la reclusione da uno a tre anni.

In tali casi, il responsabile del procedimento informa il competente ordine/albo professionale per l'irrogazione delle sanzioni disciplinari.

A U T O R I Z Z A Z I O N E A L T R A T T A M E N T O D E I D A T I P E R S O N A L IAi sensi del D.Lgs. n. 196/2003 si autorizza il trattamento dei dati forniti per l’istruttoria della presente richiesta.

Tale consenso riguarda anche, più specificatamente, l’attività svolta dagli Enti terzi competenti nel rilascio di autorizzazioni/concessioni/nullaosta o in quanto destinatari di comunicazione e l’attività svolta da terzi fornitori di servizi all’Unione dei Comuni Basso Vicentino, anche al fine di rilevare lo stato di soddisfazione

dell’utenza.

      lì   /  /    Il/I proprietario/i o altro/i avente/i titolo Il Tecnico

(firma leggibile) (firma leggibile)

P D I C H I A R A Z I O N E D E L P R O F E S S I O N I S T AIl sottoscritto in qualità di tecnico incaricato:

                 (titolo) (nome) (cognome)

nato a         /  /         (luogo) (data) (Provincia)

Residente a

      (    ) in Via/Piazza       n.    

(luogo) (Provincia) (indirizzo)

Iscritto all’Albo/Ordine Professionale       della Provincia di

      n.     

con studio in       in Via/Piazza       n.    Tel.       Cell.      e-mail      @      p.e.c.       @       P. IVA       C.F.      

A S S E V E R AVersione giugno 2014

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Che il progetto presentato è conforme:agli strumenti urbanistici approvati ed adottati, ai regolamenti edilizi vigenti;alle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia;alle norme antisismiche;alle norme sicurezza;alle norme antincendio;alle norme igienico-sanitarie nel caso in cui la verifica in ordine a tale conformità non comporti valutazioni tecnico-discrezionali;alle norme relative all’efficienza energetica;

Di essere a conoscenza che la presente dichiarazione ed asseverazione viene sottoscritta nella consapevolezza che il progettista assume la qualità di persona esercente un servizio di pubblica necessità ai sensi degli articoli 359 e 481 del Codice Penale. In caso di dichiarazioni non veritiere, l'amministrazione ne dà comunicazione all'autorità giudiziaria e al consiglio dell'ordine/albo di appartenenza.

Timbro e firma

Q A L T R I R I C H I E D E N T I2 Il/la sottoscritto/a      

(Cognome e Nome)nato a       (  ) il    /    /     

(luogo) (Provincia) (Data di nascita)residente a

      (  ) in Via/Piazza       n.     C.F.      

(luogo) (Provincia) (indirizzo)Telefono

      Fax

      e-mail/p.e.c.      @      

titolare del seguente diritto 1:propriet

àusufrutto rappresentanza 2: altro diritto reale      

(compilare la Tabella A) (specificare)Tabella A

della ditta

     

con sede a

      (  ) in Via/Piazza       n.    ,(luogo) (Provincia) (indirizzo)

codice fiscale

      partita IVA      

Versione giugno 2014

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Telefono

      Fax

      e-mail/p.e.c.      @      

3 Il/la sottoscritto/a      (Cognome e Nome)

nato a       (  ) il    /    /     (luogo) (Provincia) (Data di nascita)

residente a

      (  ) in Via/Piazza       n.     C.F.      

(luogo) (Provincia) (indirizzo)Telefono

      Fax

      e-mail/p.e.c.      @      

titolare del seguente diritto 1:propriet

àusufrutto rappresentanza 2: altro diritto reale      

(compilare la Tabella A) (specificare)Tabella A

della ditta

     

con sede a

      (  ) in Via/Piazza       n.    ,(luogo) (Provincia) (indirizzo)

codice fiscale

      partita IVA      

Telefono

      Fax

      e-mail/p.e.c.      @      

4 Il/la sottoscritto/a      (Cognome e Nome)

nato a       (  ) il    /    /     (luogo) (Provincia) (Data di nascita)

residente a

      (  ) in Via/Piazza       n.     C.F.      

(luogo) (Provincia) (indirizzo)Telefono

      Fax

      e-mail/p.e.c.      @      

titolare del seguente diritto 1:propriet

àusufrutto rappresentanza 2: altro diritto reale      

(compilare la Tabella A) (specificare)Tabella A

della ditta

     

con sede a

      (     ) in Via/Piazza       n.      ,(luogo) (Provincia) (indirizzo)

codice fiscale

      partita IVA      

Telefono

      Fax

      e-mail/p.e.c.      @      

Il/I proprietario/i o altro/i avente/i titolo Il Tecnico(firma leggibile) (firma leggibile)

R A L T R I R I C H I E D E N T I5 Il/la sottoscritto/a      

(Cognome e Nome)nato a       (  ) il    /    /     

(luogo) (Provincia) (Data di nascita)residente a

      (  ) in Via/Piazza       n.     C.F.      

(luogo) (Provincia) (indirizzo)Versione giugno 2014

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Telefono

      Fax

      e-mail/p.e.c.      @      

titolare del seguente diritto 1:propriet

àusufrutto rappresentanza 2: altro diritto reale      

(compilare la Tabella A) (specificare)Tabella A

della ditta

     

con sede a

      (  ) in Via/Piazza       n.    ,(luogo) (Provincia) (indirizzo)

codice fiscale

      partita IVA      

Telefono

      Fax

      e-mail/p.e.c.      @      

6 Il/la sottoscritto/a      (Cognome e Nome)

nato a       (  ) il    /    /     (luogo) (Provincia) (Data di nascita)

residente a

      (  ) in Via/Piazza       n.     C.F.      

(luogo) (Provincia) (indirizzo)Telefono

      Fax

      e-mail/p.e.c.      @      

titolare del seguente diritto 1:propriet

àusufrutto rappresentanza 2: altro diritto reale      

(compilare la Tabella A) (specificare)Tabella A

della ditta

     

con sede a

      (  ) in Via/Piazza       n.    ,(luogo) (Provincia) (indirizzo)

codice fiscale

      partita IVA      

Telefono

      Fax

      e-mail/p.e.c.      @      

7 Il/la sottoscritto/a      (Cognome e Nome)

nato a       (  ) il    /    /     (luogo) (Provincia) (Data di nascita)

residente a

      (  ) in Via/Piazza       n.     C.F.      

(luogo) (Provincia) (indirizzo)Telefono

      Fax

      e-mail/p.e.c.      @      

titolare del seguente diritto 1:propriet

àusufrutto rappresentanza 2: altro diritto reale      

(compilare la Tabella A) (specificare)Tabella A

della ditta

     

con sede a

      (     ) in Via/Piazza       n.      ,(luogo) (Provincia) (indirizzo)

codice fiscale

      partita IVA      

Telefono

      Fax

      e-mail/p.e.c.      @      

Il/I proprietario/i o altro/i avente/i titolo Il Tecnico(firma leggibile) (firma leggibile)

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