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Notizie CNA - Periodico trimestrale della CNA · Associazione Provinciale di Livorno N.3 Ottobre 2016 - Registrato presso il Tribunale di Livorno al nr. 261 il 27/6/1971 Direttore Responsabile: Alessandro Longobardi Redazione: via M.L. King 15 57128 Livorno Impaginazione e stampa: Media Print srl - via G. Gozzano, 7 - Livorno Di questo numero sono state stampate 2.000 copie Pag. 3 CNA per le imprese in CCIAA Pag. 4 ZTL a Livorno: i no della CNA Pag. 5 Prezzo TIR: rivalsa di CNA Pag. 7-8 Gli obblighi formativi Pag. 9-10-11 Nuove Convenzioni In questo numero: www.cnalivorno.it Aiutiamo anche le imprese: IBAN IT18W03127050 11000000001105 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale -70% - DCB Livorno Cna anche su Facebook cna.livorno

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Notizie CNA - Periodico trimestrale della CNA · Associazione Provinciale di LivornoN.3 Ottobre 2016 - Registrato presso il Tribunale di Livorno al nr. 261 il 27/6/1971Direttore Responsabile: Alessandro Longobardi • Redazione: via M.L. King 15 57128 LivornoImpaginazione e stampa: Media Print srl - via G. Gozzano, 7 - Livorno • Di questo numero sono state stampate 2.000 copie

Pag. 3CNA per le imprese in CCIAA

Pag. 4ZTL a Livorno: i no della CNA

Pag. 5Prezzo TIR: rivalsa di CNA

Pag. 7-8Gli obblighi formativi

Pag. 9-10-11Nuove Convenzioni

In questo numero:

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NNotizie

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La CNA Nazionale invita tutte le sue strut-ture, i gruppi dirigenti, gli imprenditori e il personale a far pervenire il proprio contri-buto per aiutare gli attori del sistema pro-duttivo e della CNA, messi in ginocchio dal terribile terremoto che ha colpito l’Italia centrale. A tal fi ne ha aperto un conto cor-rente bancario sul quale far convergere i contributi economici per aiutare le sedi lo-cali della Confederazione e l’intero sistema delle imprese iscritte nelle province terremo-tate del Lazio, delle Marche, dell’Umbria e dell’Abruzzo.Il conto corrente, intestato a CNA NA-ZIONALE, è il numero 1105, aperto presso Unipol Ban-ca – Filiale 157 Roma – IBAN IT18W0312705011000000001105 – con causale “Emergenza imprese terremoto 2016”.Nel frattempo CNA Nazionale ha attivato contatti con i gruppi dirigenti locali per far sentire concretamente la propria solidarie-tà, intervenendo nelle sedi istituzionali per ottenere ogni forma di sospensione e di agevolazione, e per consentire un interven-to a favore di lavoratori e imprese.

Azione CNA

Sisma, raccolta di fondi per contribuire alla ripresa del sistema produttivo

CNA saluta il Presidente CiampiFu un sostenitore del modello concertativo e dello storico Protocollo del ’93 per il welfareCon Carlo Azeglio Ciampi scompare un’autentica risorsa per il Paese. Uomo della coesione nazionale, è stato grande sostenitore del modello concertativo, permettendo la fi rma dello storico Protocollo del 23 luglio 1993 che disegnò un welfare più adatto alle esigenze, e alle possibilità, di un Paese sull’orlo del baratro economico e sociale. Un servitore delle istituzioni che non ha mai fatto mancare il proprio impegno e la propria abnegazione nei momenti

in cui l’Italia ha avuto bisogno della sua competenza, del suo equilibrio, della sua rettitudine, della stima di cui godeva a livello internazionale. Il Presidente Ciampi mancherà agli artigiani e ai piccoli imprenditori. Mancherà a tutti gli Italiani ed ai livornesi in particolare. In occasione del lutto cittadino anche le bandiere della sede Provinciale di Cna sono state poste a mezz’asta.

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Notizie

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(©Ansa) Un’immagine aerea dell’alluvione in Sardegna

Editoriale

Nasce la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno

Il primo settembre il nuovo Consiglio Camerale ha eletto per acclamazione Riccardo Breda Presidente della CCIAA della Maremma e del Tirreno il primo Ente in Toscana e tra i primi in Italia nato tra l’accorpamento delle rispettive CCIAA di Livorno e Grosseto in ottemperanza alla Riforma del Sistema Camerale. Se da una parte dobbiamo un plauso alla dinamicità delle due CCIAA per aver adempiuto in maniera rapida a quanto la riforma richiede, dall’altra rimane la nostra forte preoccupazione per come il Governo Centrale sta affrontando questa “trasformazione” sul ruolo e compiti delle Camere di Commercio. Lo schema preliminare del Decreto Legislativo varato dal Consiglio dei Ministri in pieno Agosto lascia intendere che sarà diffi cile prevedere quale utilità potranno avere le imprese dai nuovi compiti e dalle risorse che il Sistema Camerale potrà dedicare a loro. Da una parte sicuramente le imprese usufruiranno della riduzione del diritto annuale ma dall’altra la forte preoccupazione che le risorse, storicamente dedicate tramite bandi pubblici proprio al sistema delle Imprese, subiranno notevoli abbattimenti. La Riforma e gli atti successivi non colgono il valore anche di merito del lavoro sviluppato da diverse CCIAA che, forse questo a qualcuno non piace, è rimasto l’unico Ente dove le Imprese e i Sistemi Associativi sono autonomi dal mondo della politica. Al nuovo Consiglio Camerale della Maremma e del Tirreno e alla sua Giunta spetterà un arduo compito:• riorganizzare la nuova Camera;• individuare le risorse economiche da

dedicare alle Imprese;• individuare i nuovi servizi tra quelli previsti

dallo schema preliminare del Dlgs.

Il Presidente della CNA di Grosseto alla guida del nuovo ente camerale

In poche parole rendere la CCIAA ancora più utile al mondo delle Imprese. La CNA ha colto questa sfi da presentando un proprio candidato alla guida, già Presidente della CCIAA di Grosseto, inserendo (forte dei dati di rappresentanza) nel totale di 24 membri riservati alle rappresentanze Associative 4 propri rappresentanti. Per quanto riguarda la nostra Provincia la conferma dei due membri già presenti in Giunta Camerale di Livorno. Si tratta di Diego Nocenti e Serini Maurizio rispettivamente Presidente e Vicepresidente Provinciale. Per la Cna un risultato storico con la conquista, con Nocenti, anche del seggio in giunta in rappresentanza del settore industria sulla scorta della ormai nutrita rappresentanza di imprese del settore che si riconoscono nell’operato della Cna: l’associazione è da anni impegnata nella tutela degli interessi non solo dell’artigianato, ma di tutta la piccola e media impresa, compreso quella del settore industriale; l’impegno di Cna in giunta, oltre che sull’artigianato con Serini, sarà proprio quello di dar voce nel settore industria non più solo alle big ma anche alle tante pmi storicamente radicate nel territorio che danno lavoro a moltissimi addetti. Si apre comunque una nuova sfi da per un Ente che complessivamente con le oltre 76.000 Imprese rappresenta oggi la seconda Camera di Commercio della Toscana.Al Consiglio Camerale e ai nuovi membri di Giunta vanno i nostri migliori Auguri per un buon lavoro assicurando loro e alle Imprese il sostegno della nostra Organizzazione.

Marco Valtriani - Direttore CNA Livorno

Operativo il nuovo

patronato Epasa Itaco

E’ già operativo in tutte le sedi Cna il nuovo Patronato Epasa Itaco cittadi-ni e imprese per rispondere alle tue necessità e accompagnarti verso un futuro migliore. Ti aiuteremo a far rispettare i tuoi diritti sociali e ti informeremo, in un mondo che cambia ogni giorno, su tutte le opportunità che le leggi ti con-sentono di avere.

Ecco i principali servizi, erogati gra-tuitamente a tutti i cittadini:

• Pensione Anzianità, Vecchiaia, In-validità, Inabilità, Reversibilità

• Pensione ai superstiti

• Supplementi

• Pensioni Sociali

• Maggiorazioni sociali

• Infortuni sul lavoro

• Rendite INAIL

• Malattie professionali

• Indennità di Accompagnamento

• Riconoscimento invalidità civile

CNA e Confesercenti hanno quindi unito le proprie decennali esperienze nell’attività di patronato per dare vita ad un nuovo ente ancor più capillare sul territorio e vicino ai cittadini.

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NNotizie

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Azione CNA

Permessi ZTL e ZSCdal Comune di Livorno

uno schiaffo alle ImpreseAncora una volta la logica di far cassa è stata la stella polare del-le decisioni di questa Amministrazione, senza nessuna volontà di capire cosa ci sta dietro ogni euro che viene tolto dalle casse già ben spremute delle imprese.Stupiti, sorpresi, offesi, amareggiati, indignati. Queste le sensazio-ni degli operatori economici sulla triste vicenda dei permessi per l’accesso alla ZTL e le ZSC che abbiamo trasmesso a più riprese all’Assessore al traffi co e allo stesso Sindaco. I sospetti che da mesi avevamo hanno avuto purtroppo conferma:l’amministrazione comunale con la riformulazione dei permessi ZTL/ZSC ha avuto il solo obiettivo di fare cassal’amministrazione non ha la ben più minima comprensione per ciò che gli atti prodotti dal Comune signifi cano per le categorie coinvolte.l’amministrazione con superfi cialità ed arroganza ha scientifi ca-mente scelto di non confrontarsi con alcune delle categorie econo-miche che questa città la tengono a galla.Dispiace dover rappresentare questa situazione, ma ci siamo tro-vati davanti ad un muro di incomprensione e di rigidità che since-ramente fa male vedere in una Amministrazione Comunale. Fino a che questo sarà il modo in cui l’Ente tiene in considerazione le imprese del territorio, poco spazio ci sarà per un dialogo costrut-tivo che permetta a questa città di ricreare le condizioni minime di sviluppo e crescita.I contorni di questa amaro percorso hanno davvero del grottesco. Prima il Comune produce un atto di giunta dove si indicano gli importi dei nuovi permessi (+ 300%) senza dare una disciplina organica della circolazione.Poi l’Assessore competente prende impegni con le categorie che poi sistematicamente non fa seguire da atti concreti.Si attende ancora l’ultimo giorno utile, dopo settimane di pressio-ni e richieste incessanti, per far slittare termini di pagamento dei nuovi permessi al 31 Agosto, come se un mese cambiasse davvero le cose.Infi ne si discute in una commissione consiliare solamente con al-cune categorie economiche e professionali non della sostanza del provvedimento ma solo degli aspetti più superfl ui che ci stanno attorno. Davvero un brutto esempio di come si gestisce un processo interno ad un Ente tanto importante.Ma la Cna non smetterà certo di chiedere con forza di rivedere l’applicazione di questo scempio dai profi li davvero poco chiari, aprire una discussione con tutte le categorie interessate e produrre una disciplina che sia logica ed utile a tutta la città.Una amministrazione che considera chi lavora un pollo da spen-nare a piacimento rischia di lanciare dei messaggi che suonano molto rischiosi per la compattezza di questa città e CNA si metterà sempre in contrapposizione e metterà in luce queste gravi e peri-colose derive.Continueremo a rivolgerci al Sindaco e all’Assessore Vece affi nché su questa partita tornino indietro e considerino il bene dell’econo-mia della città e di chi tutti i giorni lavora per sostenerla. Gli atti di forza non servono, è necessario condividere strategie e percorsi per cambiare in meglio anche la vivibilità della nostra città senza però caricare sempre le spalle di artigiani commercianti e piccoli imprenditori.

Dario Talini Responsabile Sindacale Cna

L’attività di CNA Balneatori in realtà non si è mai fermata, neppura durante la stagione estiva, ma adesso è il momento di tornare con forza all’attacco del Governo e dei Comuni per la tutela del futuro delle migliaia di imprese che operano nel settore.Abbiamo rivolto alcune domande a Cristiano Tomei, coordinatore nazionale CNA Balneatori dopo gli incontri che ha avuto con il premier Renzi e con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Lotti. Qual è la reale importanza di questi incontri?Ritengo che l’importanza di queste iniziative stia nel fatto che hanno inserito a pieno titolo la questione balneare italiana nell’agenda politica del governo. Ritengo che l’attenzione riservata alle nostre problematiche sia positiva perché consente di iniziare un confronto che tenti di trovare una soluzione valida e sostenibile, che tuteli e salvaguardi il lavoro di 30 mila imprese e, allo stesso tempo, l’economia turistica costiera italiana. Per CNA Balneatori, tutto ciò si traduce nella proposta di riconoscere il legittimo affi damento delle attuali imprese e l’apertura al doppio binario, sistema di assegnazione delle aree demaniali marittime per fi nalità turistico-ricreative che prevede procedure comparative solo per le nuove concessioni e per gli arenili ancora ampiamente disponibili, al netto delle spiagge lasciate alla libera fruizione o destinate a riserve e ad aree marine protette.La sentenza UE del 14 luglio come incide nel confronto con il governo?La sentenza della Corte di Giustizia apre positivamente a due importanti punti della piattaforma sindacale di CNA Balneatori: legittimo affi damento e sovrabbondanza della risorsa spiaggia. Su queste premesse noi chiediamo di costruire, attraverso il confronto con il Governo, una normativa che riconosca il diritto di esistere delle 30 mila attuali imprese balneari, al fi ne di escluderle da procedure comparative.Molte categorie economiche sono a rischio a causa della direttiva Bolkestein. Lei ritiene che possa esistere una soluzione unitaria di questi problemi?Va anzitutto precisato che ogni categoria deve risolvere il proprio problema con norme specifi che che lo interpretino e lo risolvano. E’ peraltro vero che la Direttiva Servizi – la Bolkestein – assume una funzione di minimo comune denominatore per le sue ricadute negative sui settori e sulle categorie che ne sono interessate. Ribadiamo quanto abbiamo sempre sostenuto: in Europa, a suo tempo, non ci si è preoccupati di affrontare con la dovuta attenzione gli effetti negativi dovuti al recepimento e all’applicazione di una direttiva europea che rischia di mandare in liquidazione più di 300 mila imprese italiane. Se questo non fosse vero queste imprese non avrebbero motivo di lamentarsi, di protestare, di temere la perdita del lavoro di una vita. Ecco perché i concessionari aderenti a CNA Balneatori sono assolutamente vicini e pienamente solidali con le imprese di altri settori le quali, a causa della Direttiva Servizi, rischiano di vedere svanire i risultati di ogni loro fatica e sacrifi cio.

Finita la stagioneCNA balneatori

torna all’attacco del Governo e dei Comuni

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Notizie

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Azione CNA

SS 398: annunciato il reperimento dei 50 milioni per il primo lotto

Nasce a Piombino in poco più di un anno, il primo polo di eccellenza nazionale per la demolizione, il refi tting e la realizzazione di navi. Venerdì 9 settembre presso la Regione toscana, è stato infatti sottoscritto l’atto di concessione delle nuove aree portuali alla società PIM (Piombino Industrie Marittime – composta dal cantiere genovese San Giorgio del Porto e dalla livornese Fratelli Neri).L’investimento è da 14 milioni di euro, sarà inaugurato per la seconda meta del 2017 e sarà l’unico centro portuale in tutto il Mediterraneo che farà lo smantellamento delle navi secondo i principi eco compatibili del riciclo stabiliti dalle normative dell’Unione Europea.Troppe navi sono avviate allo smaltimento nei paesi del sud est asiatico con la pericolosa e altamente inquinante tecnica dello “spiaggiamento”, mentre il regolamento della UE 1257/2013 impone agli stati membri di utilizzare impianti di riciclaggio e demolizione che usano metodi e procedure sicuri e ambientalmente compatibili.A regime, si dovrebbero contare circa 200 persone individuate nell’ampio bacino di piccole e medie imprese del comprensorio che a pieno regime, dovrebbero trovare lavoro. Un tassello per riconvertire l’economia della Val di Cornia alle nuove esigenze del mercato navale marittimo. Un nuovo tentativo di far ripartire l’occupazione non solo della città, ma in tutta la zona.Le aree oggetto dell’accordo, che verranno concesse a PIM per 40 anni, hanno una superfi cie totale di 103.295 mq di cui 80.922 già realizzati e altri 22.373 che dovrebbero essere terminati entro 12 mesi.La nuova infrastruttura partirà con l’attività garantita dal Ministero della Difesa e dalla Marina per lo smantellamento di navi militari secondo l’accordo di programma per l’area di crisi industriale complessa. Proseguirà con la ricerca di contatti con il mercato armatoriale privato per assicurarsi altre commesse.PIM potrà già iniziare da adesso a costruire i capannoni e installare i macchinari per fare decollare l’attività di demolizione industriale delle navi.Dopo Piombino Industrie Marittime anche la Nuova Pignone srl, società appartenente al gruppo General Electric ed alla sua divisione Oil & Gas, ha richiesto la concessione di circa 200 mila mq di aree portuali per operazioni di logistica industriale. Un investimento che porterà a Piombino dal 2018, circa 250 posti di lavoro. La Nuova Pignone, insedierà un impianto che farà assemblaggio, montaggio e collaudo di apparecchiature meccaniche, elettriche, strumentali alla fabbricazione di macchine rotanti (turbine a gas, compressori) e di soluzioni modulari per la compressione del gas e per la produzione di energia elettrica. L’attività industriale/logistica di General Electric Oil & Gas, potrà garantire la crescita e lo sviluppo di realtà dall’alto profi lo tecnologico ed il coinvolgimento delle imprese specializzate del territorio, dei servizi portuali e di logistica, di carpenteria in ferro e legno, manutenzione meccaniche, elettriche e strumentali e del sollevamento. L’autorità portuale di Piombino Elba, è fortemente impegnata a garantire il completamento delle infrastrutture previste nei tempi, peraltro molto stretti, necessari all’investimento. Tutto questo non sarebbe stato possibile, senza il rilevante contributo della Regione Toscana, che ha investito molto sull’ammodernamento del porto: 114 milioni nell’accordo di programma del 2013 ai quali si aggiungono ulteriori 70 milioni a

Il viceministro alle infrastrutture e trasporti Riccardo Nencini ha annunciato al sindaco di Piombino Massimo Giuliani che sono stati trovati i 50 milioni necessari per la realizzazione del primo lotto della 398. Nel piano pluriennale Ministero dei Trasporti – Anas 2016-2020 sono stati inseriti 25 milioni da parte del Mit e altri 25 milioni da parte della Presidenza del Consiglio; i primi immediatamente disponibili, gli altri saranno fruibili nel 2018.In base al nuovo codice degli appalti occorrerà che il progetto venga trasformato in defi nitivo, successivamente ci sarà il passaggio in conferenza dei servizi per l’approvazione, si esprimerà il Cipe e infi ne la Corte dei Conti. Per tale percorso autorizzativo servirà circa un anno.Contemporaneamente, l’APP con le risorse residue provenienti dai ribassi sulle aste dei lavori effettuati, realizzerà la bretella di collegamento dal Capezzòlo sino alle nuove banchine del porto.Per la città di Piombino un grande passo in avanti sull’annosa vicenda della realizzazione della 398 reso possibile dalla determinazione e sinergia tra i vari attori presenti sul territorio. Più volte Cna ha sottolineato la strategicità di questo asse viario per lo sviluppo dell’economia locale.

Cantieristica e Nuovo Pignone: il porto di Piombino adesso pensa in grande

supporto della reindustrializzazione con l’accordo di programma del 2014.L’app potrà fi nanziare i lavori di completamento dell’area e delle banchine per la Nuovo Pignone srl, oltre che con risorse proprie , anche con un mutuo assistito da un contributo regionale di 3 milioni per 20 anni con cui far fronte alle rate di ammortamento.

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Azione CNA

L’indotto aspetta con ansia il rilancio della siderurgia

Il territorio della Val di Cornia sta vivendo una crisi che non ha precedenti. Le piccole e medie imprese ormai da alcuni anni versano in una situazione di estrema diffi coltà e di diffi cile tenuta occupazionale. Gli ammortizzatori a disposizione sono ormai pressoché esauriti e la recente notizia dei 500 euro al mese per 12 mesi che interessa i licenziati dell’indotto rimasti senza indennità, rappresenta una misura di assistenza temporanea che momentaneamente può dare una risposta in attesa di nuove e concrete prospetti ve. Oggi queste prospettive ci sono e sono rappresentate da futuri investimenti di Aferpi e degli soggetti economici che sono interessati al nostro territorio . Entro la fi ne dell’anno si prevede che Aferpi concluda la fase di studio e con l’anno nuovo dia l’avvio alla fase di realizzazione. Inoltre, a breve, verrà avviata la procedura di valutazione elaborata da soggetti terzo sul piano industriale, sugli impianti esistenti, sul progetto del nuovo forno elettrico e in generale sulle possibilità di successo della riconversione della acciaieria dal ciclo integrale con altoforno e cokeria ad un impianto più moderno ( due diligence) . Con una valutazione positiva, risulterà piu facile che l’azienda riesca ad ottenere fi nanziamenti dalle banche necessari ad avviare la costruzione del forno elettrico e dei nuovi laminatoi. Nel frattempo , è stata manifestata nell’incontro al MISe del 12 settembre, la volontà da parte dell’azienda Aferpi di estendere i contratti di solidarietà ai 719 lavoratori che dovrebbero entrare in fabbrica entro il 6 novembre, pur sottolineando le diffi coltà di applicazione in quanto in questo momento si parla di attività produttiva ridotta e in alcuni reparti chiusi. In parallelo, risulta cruciale il ruolo della formazione e della rotazione, considerando che molti dei lavoratori in cig hanno solo esperienze nell’area a caldo, mentre dovrebbero essere impiegati in sicurezza e con competenza tecnica nei reparti di laminazione. Qui, l’impegno della Regione a sostenere il percorso formativo. La rotazione invece, sarà necessaria al fi ne di permettere a tutti i lavoratori di svolgere il monte ore utile per rientrare nel contratto di solidarietà. Fondamentale sarà l’incontro del 26 settembre al mise , nel quale verrà presentato il nuovo crono programma degli investimenti e il piano industriale . Si è aperto in questi giorni la fase preliminare di informazione sui contenuti della Variante Aferpi, organizzata dal Comune di Piombino con l’assessore all’urbanistica Carla maestrini, per aprire un confronto partecipativo con tutti i soggetti interessati, al via in questi giorni dopo la conferenza dei servizi regionale del 8 agosto. La variante, che verrà portata in adozione in consiglio comunale a circa metà ottobre, recepisce le necessità emerse da parte dell’azienda per l’attuazione del piano industriale. La nostra associazione richiede, tempi rapidi e certi, affi nchè anche gli strumenti urbanistici si possano allineare con le esigenze e i fabbisogni imprenditoriali di tutti quei soggetti che si stanno affacciando nel nostro territorio e che possono pertanto dare opportunità lavorative a tutte le nostre piccole medie imprese artigiane.

“Stimiamo – afferma il responsabile sindacale CNA Dario Talini - che siano circa un centinaio gli autotrasportatori livornesi rimasti vittime del cosiddetto “Cartello dei TIR”, cioè l’accordo sui prezzi di vendita fra le principali case costruttrici di mezzi pesanti, recentemente sanzionato dalla Commissione Europea con una multa di quasi 3 miliardi di euro; CNA Fita è stata tra le prime in Europa, e sinora l’unica in Italia, a promuovere un’azione collettiva a favore degli autotrasportatori che hanno acquistato, preso in leasing o noleggiato a lungo termine camion nuovi o usati di medie (da 6 a 16 tonnellate) o grandi dimensioni (oltre 16 tonnellate) delle marche DAF, Daimler/Mercedes-Benz, Iveco, MAN, Volvo/Renault e Scania, immatricolati tra il 1997 al 2011. Sono tempi durissimi per le imprese dell’autotrasporto della nostra provincia ed i mezzi sono la loro vita; oltre ad aver subito una ingiustizia, il peso economico della stessa è estremamente rilevante: Cna farà loro da scudo e da ariete”. L’azione collettiva di Cna ha appunto come obbiettivo facilitare l’accesso alla giustizia delle piccole e medie aziende ed in particolare di quelle artigiane, che potrebbero non avere le competenze e/o le risorse per agire individualmente in un giudizio complesso per il risarcimento dei danni derivanti dalla violazione delle norme antitrust, e nella protezione da eventuali comportamenti ritorsivi da parte delle imprese responsabili dell’illecito anticoncorrenziale, che hanno una forza economica molto maggiore rispetto ai singoli autotrasportatori. “L’azione è aperta a tutte le imprese – spiega Talini - e gli associati di CNA Fita possono partecipare senza anticipare alcun costo; inoltre in caso di soccombenza, nessun costo sarà da loro sostenuto. L’entità del risarcimento spettante a ciascun acquirente di autocarri non può essere allo stato esattamente quantifi cata, ma si stima che il sovraprezzo medio causato dai cartelli si aggiri intorno al 20% del prezzo del camion acquistato nel periodo di vigenza dell’accordo illecito. Nella liquidazione del danno si dovrà tener conto anche di interessi e rivalutazione monetaria a partire dal momento dell’acquisto. Molti mezzi superano abbondantemente ciascuno i 100-130mila euro, quindi si fa presto a fare due conti del danno subito. I tempi saranno i più rapidi possibile: l’azione collettiva del nostro studio legale è già pronta per partire”. Gli interessati possono contattare gli uffi ci Cna.

Decine di autotrasportatori livornesi vittime del

“Cartello dei TIR”Azione collettiva promossa da CNA per recuperare centinaia di migliaia di euro

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Formazione

Il D.LGS. 28/2011 e la deliberazione della regione Toscana 781/2016 dispongono la formazione obbligatoria per i re-sponsabili tecnici delle imprese di installazione e manu-tenzione straordinaria di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili da svolgere entro il 31/12/2016.Si tratta evidentemente di un ulteriore impegno per le imprese, già sottoposte a molte e complesse normative, che comunque puntano a promuovere imprese più qualifi cate ed aprono a nuove possibilità di lavoro in un mercato, quello delle FER, tra i pochi in crescita.Quali imprese sono coinvolte?Tutte le imprese iscritte in Camera di Commercio alle “lettere”: A (impianti elettrici); C (impianti di riscaldamento e condizionamento)Chi deve essere qualifi cato?I Responsabili Tecnici: le modalità di mantenimento dell’abilitazio-ne, al fi ne di continuare o iniziare ad operare anche sugli impianti FER, potranno essere diverse a seconda della data in cui ha assunto la carica di responsabile tecnico e del requisito tecnico-professio-nale di cui è in possesso. Senza questo riconoscimento non potrà essere rilasciata dall’impresa la dichiarazione di conformità per gli interventi su impianti energetici ali-mentati da fonti di energia rinnovabili.Quali sono le tecnologie FER interessate dalla normati-va?Biomasse “termoidraulica”Pompe di calore “termoidraulica”Sistemi solari termici “termoidraulica”Sistemi fotovoltaici “elettrica”I corsi di formazione consentiranno il mantenimento dell’abilitazio-ne, con due tipi di percorso:Corso di aggiornamento di 16 ore, con validità triennale;Corso base abilitante (80 ore).I corsi di aggiornamento di 16 ore

Chi deve frequentare il corso di aggiornamento?Tutte le imprese che al 3 agosto 2013 erano già operanti ed in possesso delle necessarie abilitazioni ai sensi del DM 37/08. La formazione riguarda i responsabili tecnici che, senza questa formazione, non potranno più rilasciare la dichiarazione di conformità per impianti FER.Com’è strutturato il corso di aggiornamento?Il percorso formativo ha una durata di 16 ore ed è costituito da 2 moduli:• Teorico, comune alle diverse tecnologie, della durata di 8 ore;• Tecnico-pratico, specifi co per macro-topologia (termoidraulica o

elettrica), della durata di 8 ore.La frequenza del corso è obbligatoria al 100%; a termine del per-corso l’ente formativo rilascia un attestato di competenza per la macro-tipologia scelta. Si potranno conseguire nelle 16 ore entram-be le attestazioni (termoidraulica ed elettrica).

Formazione FER · Fonti Energie RinnovabiliObbligo entro il 31 dicembre 2016

Corso base (80 ore)

Chi deve frequentare il corso base?Tutte le imprese i cui responsabili tecnici sono abilitati ai sensi della lettera C, art. 4, DM 37/08 (formazione professionale + almeno 4 anni esperienza lavorativa), con decorrenza 4 agosto 2013.Le attività Formative che Cna promuove si svolgeranno in tutti i territori della Provincia a partire dal prossimo autunno.

Scadenza dei corsi RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione)

per datori di lavoro D. Lgs. 81/08A gennaio scadranno i corsi effettuati prima del 2012 dai datori di lavoro che ricoprono il ruolo di RSPP per la sicurezza sul lavoro all’interno della propria azienda. Diventa quindi obbligatorio provvedere all’aggiornamento del corso, di durata variabile da 6 a 14 ore a seconda della classifi cazione di rischio aziendale.CNA Servizi organizza, a partire da ottobre, i corsi di aggiornamento su tutto il territorio.Per informazioni e iscrizioni contattare Cecilia Nieri al n. 0586/815245 o [email protected]

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Formazione

La tua azienda è in regola con gli obblighi sulla sicurezza?

Per maggiori informazioni e iscrizioni contattare:a Livorno Cecilia Nier · tel. 0586-815245 · mail: [email protected] Cecina Letizia Romani · tel. 0586-682800 · mail: [email protected] Piombino Chiara Tonazzini · tel. 0565-222022 · mail: [email protected] Portoferraio Monica Damato · tel. 0565-917485 · mail [email protected]

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Convenzioni

In un momento storico come questo, in cui i tempi di incasso sono allungati in maniera sproporzionata e il rischio di subire perdite su crediti è aumentato in modo spaventoso, il normale ciclo produttivo è diventato molto costoso e rischioso. Difatti, a seconda dei giorni che vengono concessi per il pagamento delle fatture, le aziende spesso si trovano con un buco di cassa “strutturale”, derivante dal fatto che prima devono investire soldi per produrre i beni o erogare i servizi, e poi incassano i soldi dai propri clienti.“Al fi ne di pagare le spese di gestione dell’azienda – spiega Valentina Di Pede della JTD società specializzata in consulenza nel credit management - questa mancanza di liquidità fi nanziaria, inevitabilmente, sfocia nella necessità di utilizzare, maggiormente, il denaro preso in prestito dalla banca, comportando, inesorabilmente, un ritardo, se non un’ insolvenza nel pagamento delle obbligazioni bancarie

L’utilizzo “a tappo” del fi do affl igge le imprese in crisi di liquidità. Rischi altissimi di blocco ma

come uscire da questa spirale perversa?contratte (mutui, fi nanziamenti e competenze trimestrali) e delle tasse e tributi correnti.L’utilizzo “a tappo” del fi do di cassa è l’errore più grosso che si possa commettere nella gestione delle proprie linee di credito, poiché porta il correntista, nel medio periodo, ad un aumento considerevole del costo del fi nanziamento e al conseguente azzeramento dei margini di guadagno della sua attività. Da qui in poi il fi do di cassa viene movimentato sempre meno e per un periodo di tempo prolungato il saldo del conto corrente rimane costantemente a debito, che aumenta di trimestre in trimestre. Il conto “in rosso” matura interessi e spese che ogni tre mesi vengono addebitate e che indirizzano il saldo del conto corrente in una situazione degenerativa. Difatti, ogni addebito trimestrale fa andare il saldo fuori fi do, aumentando, considerevolmente, i costi.Ma non solo, in occasione della revisione delle linee di credito la banca si rende conto dell’anomalia nell’andamento del fi do di cassa e inizia a valutare, questa posizione, come particolarmente rischiosa. In pratica la scarsa movimentazione del fi do è un segnale, per la banca, che c’è qualcosa che non funziona nel modello di business dell’azienda e che, per di più, questa situazione non è risolvibile”.Quali sono i rischi per il cliente/correntista?Riduzione dei fi di fi no alla totale revoca delle linee di credito concesse con conseguente segnalazione in Centrale Rischi come posizione “ad incaglio” o “a sofferenza” creando una situazione di allarme anche per gli altri Istituti di Credito con i quali l’azienda lavora. Quindi: totale “ingessamento” e blocco dell’azienda.Cosa fare?Quando l’azienda si trova nella situazione suesposta può, senza dubbio, uscirne o meglio ancora cercare di evitarla. Fondamentale a questo scopo è attivare una puntuale e strutturata gestione e recupero dei crediti insoluti e dei fl ussi di cassa. Nel caso queste condizioni non fossero suffi cienti e applicabili, l’estrema soluzione è quella di attivarsi nei confronti della banca, al fi ne di prevenire o contrastare un’azione di rientro da parte della stessa.

La JTD Srl è una struttura di professionisti e legali che assistono e supportano realtà di ogni dimensione, dalla piccola impresa, all’azienda strutturata, sempre con grande attenzione alle scelte strategiche e soluzioni suggerite ai clienti. Analisti fi nanziari e contabili, esperti di risk e credit management, avvocati specializzati in diritto bancario, tributario e fallimentare forniscono assistenza in tutti gli aspetti documentali ed in tutte le fasi di analisi, di valutazione, di calcoli, di stesura di relazioni, di perizie, di piani e di atti stragiudiziali e/o giudiziali. Cartelle esattoriali toscana, usura banca toscana, sconfi namento di conto corrente, scoperto di conto corrente bancario, fermo amministrativo veicoli aziendali,

Chi è la JTD e quali servizi offre agli associati CNApignoramento veicoli aziendali, revoca fi do bancario, revoca affi damento bancario, analisi cartelle esattoriali, segnalazione centrale rischi, cancellare segnalazione centrale rischi, rottamazione auto con fermo amministrativo, usura su conto corrente, analisi usura e anatocismo su conto corrente, analisi anatocismo bancario, capitalizzazione degli interessi, analisi interessi bancari non dovuti, analisi usura bancaria, superamento tasso soglia, ipoteca giudiziale della banca, consolidamento del debito, riconoscimento del debito, anatocismo su mutuo bancario, analisi anatocismo su mutuo bancario, decreto ingiuntivo banca.Per informazioni rivolgersi agli uffi ci CNA

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Buoni Pasto: “buoni” sia per le aziende che per i lavoratori

Convenzioni

Le ricerche sui benefi t più amati dai dipen-denti collocano i buoni pasto costantemen-te ai primissimi posti, a dimostrazione di come sia possibile favorire la formazione di un clima costruttivo in azienda senza la necessità di ideare sistemi complessi. Anche il legislatore sembra consapevole dei vantaggi, infatti, la Legge di Stabilità 2015 ha alzato la quota di detassazione giornaliera per chi usa i buoni elettronici, da €5,29 (ancora valido per i buoni car-tacei) a €7,00. I nuovi strumenti funzionano esattamente come i buoni cartacei, con i buoni del di-pendente ricaricati su una card provvista di microchip, la cui lettura avviene tramite pos, così come quando si utilizza un co-mune bancomat o carta di credito. Infatti il terminale si collega in automatico al ser-ver della società che ha emesso i buoni e registra l'ammontare della spesa, scalando l'importo dal saldo a disposizione del di-pendente.Questo strumento fa felici anche gli impren-ditori che, a differenza di altri incentivi, sanno che il costo per i buoni pasto è iden-tico al benefi cio che arriva ai lavoratori, mentre 100 euro in più di retribuzione al mese costerebbero al lordo 200 euro, se non addirittura 250.Gli associati CNA hanno anche dei vantaggi ulteriori grazie alla con-venzione stipulata con CIR food de-tentrice del marchio Bluticket. Chi è Cir Food?La nostra storia – spiega Elisa Pasella Re-

Tra i benefi t restano i più amati dai lavoratori italiani. Ora si aggiunge il vantaggio fi scale con il chip. La norma-tiva ha alzato la quota di detassazione giornaliera dei buoni pasto elettronici, portandola da €5,29 a € 7,00. Per gli associati CNA ulteriori vantaggi.

sponsabile Commerciale Area Nord-Est di Bluticket - inizia nel 1977 quando nasce-vano le tre cooperative che nel 1992 sa-rebbero confl uite in CIR food, dando vita a una delle maggiori aziende italiane ed europee attive nella ristorazione collettiva, commerciale e nei buoni pasto.Oggi produciamo circa 80 milioni di pasti grazie al lavoro di oltre 11.000 persone, la vera forza dell’impresa. Da sempre, la nostra fi losofi a aziendale poggia su due pilastri: la massima soddisfazione del clien-te e la promozione di una corretta cultura dell’alimentazione.Bluticket è la Divisione del Gruppo CIR food che opera nel settore dei servizi sostitutivi di mensa a mezzo buono pasto cartaceo e elettronico. Nel 2015 ha erogato oltre 12 milioni di Buoni Pasto di cui il 50% in for-mato elettronico.Che servizi offre CIR e quali sono i vantaggi fi scali?I servizi offerti dalla Divisione vanno dal buono pasto cartaceo, defi scalizzato fi no a €5,29 e con IVA al 4% completamente de-traibile (rispetto all'indennità in busta paga si risparmia oltre il 70%).È spendibile in migliaia di locali convenzio-nati: bar, ristoranti, pizzerie, supermercati, ecc. Grazie alla nuova normativa che lo defi sca-lizza fi no a €7,00, aumenta l’interesse per il buono pasto elettronico, che viene speso presso i locali affi liati con le stesse modalità dei buoni cartacei. Un’ altra possibilità è la mensa diffusa, dove l’importo del pasto è sempre comple-tamente defi scalizzato.La mensa diffusa garantisce l’accesso al servizio secondo modalità regolamentate: l’azienda può stabilire giorni, orari e im-porti di spesa ben defi niti, come un vero e proprio servizio mensa ma utilizzando i pubblici esercizi presenti sul territorio. Il servizio è completamente tracciato e la fat-turazione avviene a consuntivo.È inoltre possibile stipulare delle Conven-

zioni dirette con i nostri 4 self service, pre-senti nella città di Livorno.Chi può attivare il servizio e con quali vantaggi fi scali? Qualsiasi azienda, di qualunque dimensio-ne e tipologia. I buoni pasto sono erogabili anche a dipendenti part-time e a collabora-tori con i quali sussiste un rapporto di colla-borazione, anche non subordinato. Non va infi ne dimenticato che vi sono be-nefi ci fi scali anche per i liberi professionisti e per i titolari e soci dell’azienda stessa. È possibile scaricare dalla dichiara-zione dei redditi il 75% delle spese e integralmente l'Iva al 10%, fi no al massimo importo pari al 2% del fatturato.

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Convenzioni

Il tuo gestore telefonico non rispetta il contratto? Hai problemi con la tua assicurazione o la banca? Hai subito un incidente o un infortunio e vuoi essere tutelato? Hai comprato qualcosa con dei difetti e non vogliono ripararlo o sostituirlo? Hai problemi relativi al matrimonio, alla convivenza o all’eredità? Hanno maltrattato una persona o un animale domestico e vuoi aiutarli? Ti occorre assistenza nella mediazione obbligatoria e non? Hai preso una multa ingiusta?, La tua vacanza è stata rovinata? La pubblica amministrazione non ti ascolta?..... Quante volte ci siamo trovati come cittadini in una di questa situazioni od in tante altre simili e ci siamo sentiti soli o nella quasi impossibilità di fare qualcosa a tutela dei nostri diritti per lo strapotere reale o percepito sia di grandi gruppi industriali o commerciali o della pubblica amministrazione! Per questo Cna ha pensato fra le varie opportunità da offrire ai propri associati,

Quante piccole e grandi ingiustizieper il cittadino/consumatore

CNA si allea con l’associazione Forum per aiutare gli associati a tutelarsi

sia imprenditori che pensionati o cittadini ed ai loro familiari, di stipulare un accordo con una associazione legalmente riconosciuta per la promozione sociale e la difesa dei diritti civili.La convenzione è stata siglata con l’associazione senza fi ni di lucro Forum che a Livorno ha sede in via Cogorano 25 presso lo studio legale dell’avvocato Michele Rondinelli.L’associazione Forum assiste gli aderenti in qualità di consumatori o utenti di servizi pubblici affi nché usufruiscano degli stessi in misura adeguata ed effettiva e senza pregiudizio alcuno, stando al fi anco del singolo, ma a vantaggio di tutti. I principali ambiti di interveto riguardano quindi i rapporti fra il singolo e:Pubblica Amministrazione - Assicurazioni - Banche - Compagnie telefoniche - Settore immobiliare - Equitalia - Fisco e Tasse - Stalking e molestie - Animali e ambiente - Infrazioni al codice della stradaPer saperne di più ed entrare in contatto con l’associazione Forum tramite CNA scrivere a Gianluca Bibolino ([email protected]) o telefonargli al 348 3418130.

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News

Dal 13 dicembre 2016 diventa obbligato-ria la dichiarazione nutrizionale per tutti i prodotti alimentari preimballati (ex precon-fezionati), ai sensi del Regolamento UE 1169/11.L’etichetta è uno strumento essenziale per l’informazione e la tutela del consumatore e le informazioni nutrizionali possono aiutare nella scelta di alimenti appropriati per com-porre una dieta varia, completa ed equili-brata.La dichiarazione nutrizionale deve essere redatta in maniera semplice e comprensibile e tutti i valori devono essere riportati sul me-desimo campo visivo e possono essere rap-presentati in formato tabellare o, in caso di spazio insuffi ciente, in formato lineare.I produttori alimentari dovranno fornire infor-mazioni obbligatorie sul valore energetico e su sei nutrienti: grassi, acidi grassi satu-ri, carboidrati, zuccheri, proteine e sale in quest’ordine ed espressi per 100 g o 100 ml di prodotto.È consentito inserire nella dichiarazione nutrizionale anche le assunzioni giornaliere

di riferimento e l’espressione “per porzione” a condizione che siano riportate la quantità ed il numero di porzioni.Oltre alle sostanze nutritive citate in prece-denza, possono essere inseriti altri elementi nutritivi come gli acidi grassi mono o polin-saturi, i polioli, l’amido, le fi bre. Le vitamine ed i sali minerali devono essere elencati se presenti in misura signifi cativa, cioè almeno il 15% della razione giornaliera raccoman-data (RDA).Il Regolamento UE 1169/11 prevede che NON sia obbligatorio fornire le informazio-ni nutrizionali per alcune categorie di pro-dotti. Tra le categorie più rilevanti ESCLUSE dall’obbligo troviamo: bevande con conte-nuto alcolico superiore a 1.2% vol. – pro-dotti non trasformati con un solo ingrediente o una sola categoria di ingredienti – pro-dotti trasformati sottoposti unicamente a maturazione con un solo ingrediente o una sola categoria di ingredienti – alimenti non preimballati e quindi sfusi – piante aromati-che, spezie e loro miscele – estratti e di caffè – infusioni di erbe, frutta, tè – alimenti con-

fezionati in imballaggi e contenitori la cui superfi cie maggiore misura meno di 25 cm2. Tra le esenzioni vengono ricompresi anche gli alimenti confezionati in maniera artigia-nale, forniti direttamente dal fabbricante di piccole quantità al consumatore fi nale o a strutture locali di vendita al dettaglio che for-niscono direttamente il consumatore fi nale.

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Vita CNA

Nel 1926 nasce a Piombino la Tipografi a Rossi: oggi alla quinta generazione, si appresta a festeggiare i suoi primi 90 anni di attività.La tipografi a viene aperta da Raffaello Rossi e battezzata “Fratelli Rossi” perché pensata per i suoi tre fi gli: Francesco, Luigi e Furio. I tre fratelli continuano l’attività familiare, alla loro morte, l’attività passa nelle mani di Renato, fi glio di Francesco. Renato è solo un bambino ma sotto la tutela di mamma Elsa e con l’aiuto del tipografo fi orentino Armando Bicci riesce a portare avanti l’azienda di famiglia.E’ la fi glia di Renato, Elena Rossi, ad inaugurare la quarta generazione che ha l’importante compito di rinnovare la tipografi a. Dai caratteri mobili e le composizioni manuali si passa all’utilizzo di tecniche moderne, frutto di un’intuizione che ha permesso di continuare a fornire servizi e prodotti qualifi cati. Così, l’acquisto del primo Mac apriva le porte alle nuove tecnologie che hanno consentito l’incremento della produttività e del fatturato fi no al 2008 pur mantenendo le caratteristiche ed il pregio delle attività artigianali.Molti i clienti nonché aziende storiche di Piombino che la famiglia Rossi ha rifornito e continua a servire.Purtroppo dal 2008 la crisi fa sentire i suoi effetti: il volume di affari dell’azienda di Via Roma si ridimensiona sensibilmente. “Pur non essendo il polo siderurgico un cliente – afferma Elena Rossi – le sue vicissitudini si ripercuotono a cascata sul tessuto economico

Tipografi a Rossi: dal 1926 ad oggi,90 anni di storia tra cinque generazioni

locale”. La signora Elena si vede costretta a licenziare l’operaio che coopera e l’attività torna ad essere svolta esclusivamente a livello familiare.Dal 2005 si affi anca ad Elena la fi glia Francesca, apportando novità ed una visione giovane. Ed è proprio lei che si fa carico di programmare un’interessante iniziativa. Per i 90 anni di attività, che si compi ranno il 13 ottobre 2016, ha pensato bene di allestire una mostra in tipografi a che si terrà il 28, 29 e 30 aprile 2017. Tre giorni di apertura al pubblico per ospitare “L’evoluzione della scrittura e della stampa”, con l’esposizione di macchinari e la proiezione di video sulla loro evoluzione: dalle tecniche utilizzate dal tipografo tedesco Gutenberg a quelle dei giorni nostri. Attraverso le immagini e i documenti in loro possesso sarà possibile ripercorrere la storia di Piombino dal 1926 ad oggi. Nei manifesti e nelle locandine curate dalla tipografi a si ritroveranno eventi cittadini, come gli scioperi operai o il cambio di sede della Coop.Un’azienda che si basa sulla passione per questo mestiere artigianale come confermano Elena e Francesca: entrambe

diplomate come ragioniere non hanno minimamente pensato a cercare un altro lavoro. “Da piccolina giocavo in tipografi a – sottolinea Elena Rossi - mi piaceva dare una mano aiutando nei lavori più semplici. C’è un grande legame affettivo per questo mestiere, l’ho fatto volentieri da subito”. Le fa eco la fi glia: “Non mi piacciono i lavori ripetitivi e qui è sempre diverso – aggiunge Francesca Carducci - C’è spazio per la creatività”. Per il futuro non ci sono dubbi. Andare avanti con la grande sfi da delle nuove tecnologie per chi ha fatto del cartaceo il proprio punto di forza. “Stiamo spingendo sulla personalizzazione – ribadisce Elena Rossi - ad esempio forniamo le partecipazioni ai matrimoni con foto o immagini particolari.” Sempre su idea di Francesca sono stati creati quaderni a agende con la copertina personalizzata e l’uso di materiali nuovi. “Vogliamo rimanere un’attività artigianale – conclude Elena Rossi - puntando sulla personalizzazione e adottando tecniche sempre più all’avanguardia, senza però perdere il core-business dell’attività rappresentato dalla carta”.

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News

E’ morto Franco Cadelago, fi gurastorica dell’imprenditoria piombineseSi è spento all’età di 89 anni il noto imprenditore piombinese Franco Cadelago, che da dipendente delle ferrovie di stato opta in giovane età per una tipologia di lavoro ben più rischiosa, ma per questo più avvincente: l’impresa.Facendosi guidare dal suo intuito, che non gli è mai mancato e dalla voglia di mettersi in gioco, ha intrapreso negli anni cinquanta il suo primo lavoro edile ed a portare la sua fi rma è la strada che da Pratoranieri arriva fi no al centro di Follonica. Nasce così la sua prima azienda la “ Cadelago Franco & C Sas”. Un’ avventura imprenditoriale che durerà per sessanta anni e che vede al suo fi anco costantemente la presenza dei familiari, dalle due sorelle alle fi glie Cristina e Flavia, al genero David Meucci, e ai due nipoti Giacomo e Lorenzo, i quali da famiglia già ben “addestrata” nel lavoro, proseguiranno il percorso da lui tracciato.Gli anni in cui nasce l’azienda sono quelli del boom economico e l’imprenditore Cadelago vuole essere partecipe attivamente dei

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progetti di ricostruzione. L’esperienza della neo impresa edile si rivela ben presto così positiva da spronarlo non soltanto a continuare l’attività intrapresa, ma, anche, a diversifi carla nel corso degli anni dando vita ad altre due aziende: la ICA Impianti e la ICA Cave. La prima opera nel settore dei lavori industriali, autotrasporto ed edilizia industriale, la seconda rilancia l’estrazione del marmo nella Cava di Monte Peloso a Suvereto.Oggi, nel territorio della Val di Cornia è una realtà imprenditoriale importante che ha contribuito alla sua crescita e con la quale Franco Cadelago è divenuto protagonista indiscusso del tessuto economico. Sempre presente nelle sue imprese, in particolare nella cava di Suvereto, dove si era recato anche pochi giorni prima del decesso.CNA ricorda quindi con stima Cadelago come un imprenditore animato da un grande amore per le sue aziende, instancabile lavoratore, con lo sguardo costantemente rivolto al futuro.

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