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ALESSANDRO MONDO Un obiettivo, uno strumento, due priorità. L’obiettivo è por- tare la sanità pubblica allo stesso livello di quella priva- ta, non in termini di compe- tenze ma di costi e di efficien- za. Lo strumento sono le Fe- derazioni sanitarie, sei in tut- to, costituite ieri di fronte a un notaio: l’elemento di novi- tà più significativo della rifor- ma sanitaria voluta dalla giunta regionale. Sempre ie- ri, durante l’incontro con i nuovi amministratori selezio- nati da Roberto Cota e dall’as- sessore Monferino, era pre- sente Sergio Morgagni, sono state indicati i primi fronti di azione. I manager Li ricordiamo: Mario Pasino, Piemonte Sud Est; Stefano Ga- riano, Piemonte Nord Est, Car- lo Marino, Piemonte Sud Ovest; Giorgio Rabino, Torino Ovest; Gian Paolo Zanetta, To- rino Sud Est; Silvia Torrengo, Torino Nord. Scopo delle Fede- razioni non è intralciare il lavo- ro di Asl e Aso, hanno premes- so Cota e Monferino, ma agevo- larlo proponendosi come una struttura “leggera”. La sfida consiste nel riformare il siste- ma, gestendo la spesa, mante- nendo la continuità dei servizi. Sedi e personale Nessun costo aggiuntivo, giura Monferino: il personale sarà tratto dalle Asl e dalle Aso. Le Federazioni, ciascuna delle qua- li avrà un capitale sociale di 120 mila euro, saranno domiciliate presso la sede legale dell’Asl che ha il bilancio maggiore. Il tutto, nell’ottica di una gestione più attenta del dipendenti per migliorare la risposta ai cittadi- ni: è il caso delle code all’Asl di via Monginevro. Gli acquisti Cioè le forniture: una delle priori- tà. I manager procederanno a una mappatura dei contratti in essere, oltre che delle rispettive scadenze, ne verificheranno la convenienza e nomineranno i re- sponsabili delle funzioni di acqui- sto (idem per la logistica e i servi- zi). Come ha spiegato Monferino, gli acquisti delle forniture (far- maci, protesi, apparecchiature, etc.) si basano su contratti plu- riennali: se i termini sono molto ravvicinati, potrebbe convenire prorogarli di qualche mese in at- tesa di bandire nuove gare. Non solo. La certezza dei pagamenti, sulla quale garantiranno le Fede- razioni, potrebbe tradursi in prezzi migliori. Sistemi informatici La seconda priorità. In questo ca- so parlano i numeri: oggi il siste- ma sanitario conta 700 sistemi operativi, l’obiettivo è arrivare a uno solo. I magazzini Dai 106 attuali a 6. E in prospet- tiva, uno soltanto. Meglio rifor- nire a ritmo accelerato i deposi- ti superstiti, mettendo in conto un aumento delle spese di tra- sporto (pesano per un 4%), che tenere ferma nei depositi merce per milioni. Così ha spiegato l’as- sessore. Le economie Difficile, a oggi, dare dei numeri. In linea di massima, l’assessora- to alla Sanità punta ad ottenere un 5-10% di economie entro un paio di anni. Fuori la politica Ieri il governatore ha ribadito il concetto, insistendo sul punto con i nuovi manager: «La politica fà le riforme e dà gli indirizzi, de- finisce le scelte di alta ammini- strazione. Il vostro rapporto con la politica, e con i politici, termi- na qui. La vostra priorità sarà mantenere il rapporto con il ter- ritorio, garantire servizi efficien- ti ai piemontesi e centrare gli obiettivi». Le polemiche A integrazione di quelle emerse durante il dibattito sulla riforma in Consiglio regionale, ieri sono arrivate da Eleonora Artesio, Fe- derazione della Sinistra: «La giunta sembra riporre aspettati- ve fideistiche nelle nuove struttu- re. Quel che è certo, per ora, è so- lo il costo aggiuntivo dei sei am- ministratori unici, dei rispettivi staff e del costo della costituzio- ne giuridica delle federazioni». I manager delle sei Federazioni “Così ridurremo la spesa sanitaria” Nuova squadra Debuttano i manager delle Federazioni: Mario Pasino, Stefano Gariano, Carlo Marino, Giorgio Rabino, Gian Paolo Zanetta, Silvia Torrengo Centralizzando acquisti, magazzini e sistemi informatici spese ridotte del 10%

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“Rinunciate al Taro subirete più tagliai finanziamenti”

NUOVO GRUPPO A PALAZZO LASCARIS

I lealisti del Pdl vinconola battaglia sull’acronimo

La prima certezza èla presentazione daparte della giuntaregionale di unemendamento al bi-

lancio di previsione che ag-giunge 108milioni al fondo peril trasporto locale. I tagli ci sa-ranno ma saranno contenuti(meno 9 per cento sul 2010) ealcune decine di milioni servi-ranno per pagare una partedel debito accumulato verso leProvince e i Comuni e le azien-de per i servizi di trasporto ef-fettuati nel 2011 e non ancorapagati, in tutto 220 milioni. Laseconda certezza è la disponi-bilità del comune di Torino, edi Gtt, a fronte di questemodi-fiche di fare un accordo sepa-rato con la Regione, ritirandoil ricorso presentato al Tarcontro i tagli al trasporto loca-le. La terza certezza è l’oppo-sizione del resto dei consorzie delle province, a partire daquella di Torino, alla propo-sta dell’assessore ai Traspor-ti. E Barbara Bonino alla finedella riunione con i rappre-sentanti delle aziende di tra-sporto pubblico su gomma edegli enti locali ha sostanzial-

mente lanciato un aut aut: sen-za il ritiro dei ricorsi l’emenda-mento salta e si torna ad un ta-glio immediato del 23%.Prendere o lasciare perché

«azzerare i tagli è impossibile»,come ha spiegato Bonino e «lagiunta Cota ha fatto il massimosforzo per garantire il diritto al-la mobilità dei piemontesi, pre-vedendo nel bilancio 108 milio-

ni in più per il trasporto pubbli-co su gomma». L’assessore lan-cia un appello al senso di re-sponsabilità istituzionale di Co-muni e Province per non farnaufragare questo accordo». Esul tavolo della trattativa l’as-sessore aggiunge due impegni/promesse politiche. La prima:«Garantiamo che eventuali con-trazioni nei trasferimenti stata-

li nel prossimo triennio rica-dranno sul gestore del traspor-to su ferro». La seconda: «Alleaziende che si sono aggiudicatele gare di Tpl provinciali verràaffidato il servizio sostitutivoper quelle linee ferroviarie chetemporaneamente non verran-no più utilizzate».Antonio Saitta, presidente

della Provincia di Torino, nonha alcuna intenzione di ritirareil ricorso presentato: «A parte ilcomunedi Torinomi risulta chetutti gli altri consorzi ed enti lo-cali non hanno intenzione di fa-re alcuna retromarcia». E ag-giunge: «Noi siamo pronti a ra-gionare insieme ma non si puòarrivare ad una trattativa conun’intesa chiavi inmano accom-pagnata da un ultimatum». E alsindaco di Torino, Piero Fassi-

no, pronto al dialogo, manda adire: «Non esiste la possibilitàdi fare accordi separati. I ricor-si si basano sulle stesse motiva-zioni e restano in campo anchese un singolo fa retromarcia».Il braccio di ferro, dunque,

continua e i tempi per una deci-sione condivisa sono stretti,strettissimi. Oggi, infatti, il Con-siglio regionale dovrebbe vota-re l’emendamento presentatoieri dalla Giunta con i fondi ag-giuntivi. Il condizionale è d’ob-bligo visto che la giunta difficil-mente potrebbe dare il via libe-

ra senza la certezza di aver evi-tato le battaglie legali. Senza di-menticare che la giunta potreb-be ritirare l’emendamento e ap-provare un’altra delibera chesuperando alcuni vizi di proce-dura potrebbe resistere adeventuali ricorsi».Saitta si dice convinto che

anche con queste modifiche ipresupposti per i ricorsi ammi-nistrativi restino validi. ClaudioLubatti, assessore ai Trasportidel comune di Torino: «Abbia-mo ottenuto risposte positiveper quanto riguarda la riduzio-ne dei tagli e l’avvio dei paga-menti dei debiti. Adesso abbia-mo bisogno di tempi certi perpartire da subito con una pro-grammazione del servizio chetenga conto di un taglio del no-ve per cento».

RetroscenaMAURIZIO TROPEANO

ALESSANDRO MONDO

Un obiettivo, uno strumento,due priorità. L’obiettivo è por-tare la sanità pubblica allostesso livello di quella priva-ta, non in termini di compe-tenzema di costi e di efficien-za. Lo strumento sono le Fe-derazioni sanitarie, sei in tut-to, costituite ieri di fronte aun notaio: l’elemento di novi-tà più significativo della rifor-ma sanitaria voluta dallagiunta regionale. Sempre ie-ri, durante l’incontro con inuovi amministratori selezio-nati da Roberto Cota e dall’as-sessore Monferino, era pre-sente Sergio Morgagni, sonostate indicati i primi fronti diazione.

I managerLi ricordiamo: Mario Pasino,Piemonte Sud Est; Stefano Ga-riano, Piemonte Nord Est, Car-lo Marino, Piemonte SudOvest; Giorgio Rabino, TorinoOvest; Gian Paolo Zanetta, To-rino Sud Est; Silvia Torrengo,TorinoNord. Scopo delle Fede-razioni non è intralciare il lavo-ro di Asl e Aso, hanno premes-so Cota eMonferino, ma agevo-larlo proponendosi come unastruttura “leggera”. La sfidaconsiste nel riformare il siste-ma, gestendo la spesa, mante-nendo la continuità dei servizi.

Sedi e personaleNessun costo aggiuntivo, giuraMonferino: il personale saràtratto dalle Asl e dalle Aso. LeFederazioni, ciascuna delle qua-li avrà un capitale sociale di 120mila euro, saranno domiciliatepresso la sede legale dell’Aslche ha il bilancio maggiore. Iltutto, nell’ottica di una gestionepiù attenta del dipendenti permigliorare la risposta ai cittadi-

ni: è il caso delle code all’Asl diviaMonginevro.

Gli acquistiCioè le forniture: una delle priori-tà. I manager procederanno auna mappatura dei contratti inessere, oltre che delle rispettivescadenze, ne verificheranno laconvenienza e nomineranno i re-sponsabili delle funzioni di acqui-sto (idemper la logistica e i servi-

zi). Comeha spiegatoMonferino,gli acquisti delle forniture (far-maci, protesi, apparecchiature,etc.) si basano su contratti plu-riennali: se i termini sono moltoravvicinati, potrebbe convenireprorogarli di qualche mese in at-tesa di bandire nuove gare. Nonsolo. La certezza dei pagamenti,sulla quale garantiranno le Fede-razioni, potrebbe tradursi inprezzimigliori.

Sistemi informaticiLa seconda priorità. In questo ca-so parlano i numeri: oggi il siste-ma sanitario conta 700 sistemioperativi, l’obiettivo è arrivare auno solo.

I magazziniDai 106 attuali a 6. E in prospet-tiva, uno soltanto. Meglio rifor-nire a ritmo accelerato i deposi-ti superstiti, mettendo in conto

un aumento delle spese di tra-sporto (pesano per un 4%), chetenere ferma nei depositi mercepermilioni. Così ha spiegato l’as-sessore.

Le economieDifficile, a oggi, dare dei numeri.In linea di massima, l’assessora-to alla Sanità punta ad ottenereun 5-10% di economie entro unpaio di anni.

Fuori la politicaIeri il governatore ha ribadito ilconcetto, insistendo sul puntocon i nuovimanager: «La politicafà le riforme e dà gli indirizzi, de-finisce le scelte di alta ammini-strazione. Il vostro rapporto conla politica, e con i politici, termi-na qui. La vostra priorità saràmantenere il rapporto con il ter-ritorio, garantire servizi efficien-ti ai piemontesi e centrare gliobiettivi».

Le polemicheA integrazione di quelle emersedurante il dibattito sulla riformain Consiglio regionale, ieri sonoarrivate da EleonoraArtesio, Fe-derazione della Sinistra: «Lagiunta sembra riporre aspettati-ve fideistiche nelle nuove struttu-re. Quel che è certo, per ora, è so-lo il costo aggiuntivo dei sei am-ministratori unici, dei rispettivistaff e del costo della costituzio-ne giuridica delle federazioni».

I InConsiglio regionale ilealisti del Pdl hanno vintola battaglia per l’utilizzodell’acronimo del partito.L’ufficio di presidenza del-l’Assemblea, infatti, ha da-to via libera alla costituzio-ne del gruppo autonomoformato da cinque consi-glieri azzurri ribelli. Il grup-po si chiamerà solo Pro-gett’azione, presidente An-gelo Burzi. La decisione èstata comunicata dal presi-dente. Valerio Cattaneo haspiegato come la scelta, inmancanza di intesa sull’uti-lizzo dell’acronimo tragruppi che si richiamano al-lo stesso partito, fanno fedei precedenti e il parere de-gli uffici. Motivazioni conte-state duramente dai consi-

glieri ribelli: «L'ufficio dipresidenza abbia sancitoun pericoloso precedenteche vede un organo istitu-zionale - e quindi imparzia-le oltre che chiamato a rap-presentanza di un'intera as-semblea regionale - assu-mersi scelte politiche chenon gli competono».

LaProvincia di Torino: nessuna retromarciaLa Regione fa appello al senso di responsabilità. Il presidente della Provincia, Antonio Saitta,

replica: «Pronti alla trattativa ma devono ripristinare tutti i fondi come ha fatto lo Stato»Angelo Burzi

Trasporto pubblico: l’ultimatumdella Regione

I manager delle sei Federazioni

“Così ridurremo la spesa sanitaria”

Nuova squadraDebuttano i managerdelleFederazioni:Mario Pasino,

StefanoGariano, CarloMarino,Giorgio Rabino,Gian

Paolo Zanetta, Silvia Torrengo

ACCORDO SEPARATO

Il Comune di Torino e Gttsono i soli soggetti pronti

a rinunciare ai legali

Centralizzandoacquisti, magazzinie sistemi informaticispese ridotte del 10%

52 Cronaca di Torino LA STAMPA

GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2012

T1 T2 PR CV

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TORINO

CRONACA� V

GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2012

la Repubblica

Primo turno

Rita Rossa

Partito democraticoModeratiInsieme per rita rossaItalia dei valoriFederazione della sinistraSinistra ecologia libertà

17.147 39,62%voti

Piercarlo Fabbio

7.917 18.29%voti

Popolo delle libertàNuovo PsiPiercarlo Fabbio FaAmbientePunto d'IncontroPiù AlessandriaPartito dei pensionati

AFFLUENZA

61,51%

Versoil ballottaggio

MARIACHIARA GIACOSA

VENTI punti di distacco sonoun’enormità ed è probabil-mente per questo che ad

Alessandria l’aplomb della cam-pagna elettorale d’aprile è stato deltutto accantonato. E gli ultimi tregiorni di incontri, apericene e ban-chetti nei mercati partono all’inse-gna dell’attacco frontale. Rita Ros-sa, in corsa per il centrosinistra (so-stenuta da Pd, Moderati, Federa-zione della sinistra, IdV, Sel e dauna lista civica) dieci giorni fa hasfiorato quota 40 per cento (39,62)

e doppiato il sindaco uscente Pier-carlo Fabbio, fermo al 18,29%, so-stenuto da Pdl, socialisti, pensio-nati e da tre liste civiche.

Nessun accordo né apparenta-mento ufficiale anche se a sinistraRossa ha incassato l’appoggio del-l’Udc, dell’Api e della lista civica Icittadini prima di tutto. È invececaduto nel vuoto l’appello di Fab-bio al Movimento 5 stelle e al suo 12per cento di elettorato. «Noi, comei Grillini, vogliamo uscire dal bipo-larismo e recuperare le esigenzedei cittadini: possiamo farlo insie-

me» aveva detto Fabbio appenaconosciuto il verdetto dei seggi el’ha ribadito in più occasioni neigiorni successivi. Ufficialmente,come era prevedibile, il Movimen-to 5 stelle ha respinto l’offerta, ma ècomunque difficile immaginareche i singoli elettori grillini dome-nica scelgano di appoggiare il sin-daco uscente dopo aver fatto deifalsi conti del Comune uno dei ca-valli di battaglia elettorali.

Un gruzzolo ambitissimo, quel-lo dei voti a cinque stelle, tanto cheil candidato della destra ha annun-ciato che avrebbe appoggiato chi,tra i duellanti, avesse affidato l’as-sessorato al bilancio a un seguacedi Beppe Grillo. Fabbio in realtà cista pensando. «Non mi riferisco aun appoggio in maggioranza, mase tra di loro ci fossero persone talida far parte di un esecutivo, io offroloro un posto in giunta — annuncia

Fabbio — Magari proprio per il bi-lancio, visto che sono così attentiagli sprechi e ai privilegi». Non sene parla nemmeno, è la risposta deiGrillini che domenica e lunedì po-trebbero scegliere di restare a casa.

Alessandria potrebbe così con-fermarsi sul campo una delle città

con la maggiore disaffezione al vo-to. Al primo turno, quando la sche-da era lunga un metro e ospitava 16candidati sindaci, aveva votato ap-pena il 61,51 per cento degli aventidiritto, il 14 per cento in meno del-

la volta precedente. Perciò se alballottaggio votasse anche solo lametà dell’elettorato sarebbe già unmiracolo.

La città ora è tappezzata di vi-gnette umoristiche contro la can-didata del centrosinistra: accusatadi voler costruire una moschea alposto dello storico stadio Mocca-gatta, oppure disegnata con il nasolungo che pungola le natiche di unrassegnato cittadino. «Figurarsi sepenso di fare una moschea allo sta-dio — commenta Rita Rossa — ilComune ha un buco da 100 milio-ni, ha svenduto, con dubbie opera-zioni, beni per altri 40: dobbiamoripristinare la legalità e sistemare iconti». Uno degli otto assessoridella sua giunta («almeno il 30 percento saranno donne»), avrà le de-leghe alla Comunità «per recupe-rare il tessuto sociale e dargli un fu-turo».

Fabbio, accusato dall’opposi-zione di aver condotto allo sfascioil bilancio di Palazzo Rosso, tirafuori invece un’indagine della Cor-te dei conti sullo stato di salute del-le finanze della Provincia, di cui Ri-ta Rossa è vicepresidente. «È moltograve: questa inchiesta è stata oc-cultata finora per evitare l’effettosulle urne» attacca. «E’ una verificadi routine, per altro già risolta per-ché l’ente sta già applicando i cor-rettivi richiesti. Tutto diverso daldisastro dei conti del Comune cheFabbio sta, anche in questi giorni,

mettendo a rischio con le sue pro-messe». Il riferimento è all’Imu,piombata tra i temi della campa-gna elettorale. Fabbio ha annun-ciato che se sarà ancora lui il sinda-co il Comune «applicherà l’aliquo-ta minima sulla prima casa per nongravare sulle tasche dei cittadini, ecercherà di ridurre anche quellasulla seconda». «Peccato che duemesi fa, proprio da sindaco — at-tacca Rossa — abbia approvato unpiano di rientro del debito che pre-vede l’aliquota massima. Ormairasentiamo il ridicolo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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PALAZZO ROSSO

Si accendono i toniverso il ballottaggio

Il primo cittadino:“L’Imu al minimo”La replica: “Havotato l’aliquotamassima”

Vignette satirichecontro la sfidanteche contrattacca“Lasciano un bucodi cento milioni”

L’ultima proposta:“Offro un postoin giunta”. Arrivasubito il no delMovimento 5 Stelle

La candidatadel centrosinistraha 20 punti divantaggio e il sìdei centristi. Eil sindaco uscentedel Pdl chiedeaiuto ai grillini...

Caso esodati

Fiom: Alenia, piano a rischioÈ in bilico il polo di Torino

IL PIANO di riorganizzazione dell’Alenia Aermacchi è arischio: il nodo esodati impedisce mille uscite su 1.500definite con le intese sindacali del 2010 e del 2011, che

prevedevano un maxi-scivolo verso la pensione e 500 as-sunzioni di precari tra Torino e Cameri (per le 300 previsteentro quest’anno sono già stati fatti i colloqui). «Finmecca-nica e governo devono rispettare gli accordi raggiunti perla riorganizzazione di Alenia Aermacchi», avverte Lino LaMendola della Fiom di Torino, per il quale è sempre più indiscussione anche il piano per realizzare il polo aeronauti-co della difesa a Torino Caselle, con 3.300 dipendenti.

Un centinaio di lavoratori attualmente è in trasferta ne-gli stabilimenti del Sud. «Si è creata una situazione grave eparadossale — spiega La Mendola — perchè Alenia Aer-macchi è di proprietà di Finmeccanica, controllata dalloStato, il quale sottoscrive intese con il sindacato al ministe-ro del Lavoro, che poi lo stesso ministero con un ‘decreto’annulla. E’ un comportamento schizofrenico».

Alessandria, lite in zona CesariniSi accende il duello Fabbio-Rossa, ma mezza città resterà a casa

Sanità

“Federazionirisparmieremo150 milioni”

CENTOCINQUANTAmilioni all’annopotranno essere ri-

sparmiati soltanto con gliacquisti centralizzati».Sono queste le prime pre-visioni dell’assessore allasanità Paolo Monferino.«Ipotizziamo una ridu-zione delle spese del die-ci per cento quando sare-mo a regime», spiega. E ildirettore Sergio Morga-gni chiarisce: «Per gli ac-quisti si spendono circa1,5 miliardi all’anno, 150milioni è quanto si po-trebbe accantonare». Ie-ri, nel quartier generale dicorso Regina, Monferinoha presentato i sei nuovidirettori (in gergo tecnicosi chiamano in realtà am-ministratori unici) dellesei nuove federazioni sa-nitarie del Piemonte. Inomi sono noti: per la To-rino ovest Giorgio Rabi-no, per la sud-est GianPaolo Zanetta, per la nordSilvia Torrengo, espertainformatica in arrivo dalMauriziano. Nel resto delPiemonte Stefano Garia-no, il veterano Carlo Ma-rino e Mario Pasino.

«Le Federazioni — è lapromessa del governatoreRoberto Cota — non sonosovrastrutture e non com-porteranno alcun aumentodei costi se non quelli dei seidirettori». Le nuove societàconsortili avranno unastruttura leggera, spiegaMonferino: non più di diecipersone in arrivo dalleaziende di riferimento chia-mate a lavorare per la fede-razione sulla base dellecompetenze. E sarà avviatasubito una mappatura delleattività delle aziende percoordinarle. Ogni federa-zione avrà un capitale di par-tenza di 120 mila euro, ver-sato dalle aziende che nefanno parte. Logistica, ge-stione dei magazzini (ridu-zione programmata da 106 a6), acquisti, programmazio-ne degli investimenti, siste-mi informativi (oggi più di700) sono i compiti a loro as-segnati. Un altro obiettivo abreve termine è velocizzare ipagamenti ottenendo incambio uno sconto dai for-nitori: «Stiamo cercando dichiudere una trattativa conle banche», dice Morgagni.

(s. str.)

Le frasi

Bisogna recuperare

l'idea di comunità,

la legalità e il futuro rubati alla città dalla dissennata gestione

di questi anni

Ai grillinichiedo una

persona competente per

l'assessoratoal bilancio

visto che sono attenti alle ingiustizie

e ai privilegi

Piercarlo FabbioRita Rossa

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Priorità, impegni, te-mi di dibattito. In-somma, un’agen-da di dieci argo-menti sui quali va-

lutare le candidature dei fu-turi rettori dell’Università,ma non solo, anche dei sena-tori accademici, dei consiglie-ri di amministrazione e deidirettori di dipartimento. Ildecalogo l’hanno scritto ri-cercatori, dottorandi, preca-ri della ricerca e la maggio-ranza dei rappresentanti de-gli studenti, presentandoloieri in Ateneo.In platea erano presenti

tutti i candidati alla succes-

sione di Pelizzetti: la vicerettore Anna Maria Poggi,lo storico Vincenzo Ferro-ne e la preside di AgrariaElisabetta Barberis, in rap-presentanza del candidatoforse più gettonato in Ate-neo, il giurista GianmariaAjani, impegnato in un con-vegno a Roma.«La transizione verso

l’Università post riforma staarrivando alla fase decisivadell’elezione degli organi ac-cademici – ha spiegato Bru-

no Maida della rete 29 aprile,nata durante le contestazionicontro la legge Gelmini –: biso-gna fare una scelta di parte.Noi la richiediamo a tutti quel-li che vogliono candidarsi». Ilmessaggio e chiaro: prima dichiederci il voto, diteci comela pensate, e soprattutto cosa

vorreste fare nei prossimi seianni. Anche perché, per la pri-ma volta, il voto degli oltre900 ricercatori dell’Universi-tà sarà pieno, conterà cioè co-me quello dei loro colleghi as-sociati e ordinari.In attesa delle reazioni al

documento, ricercatori e stu-

denti (che porteranno le loroproposte anche al ministroProfumo, che si era detto di-sponibile al confronto) hannomesso le mani avanti, dicendola loro sui dieci temi più scot-tanti dell’Università. Tra gliimpegni più stringenti richie-sti ai candidati al governo del-l’Università in un documentodi sei pagine, quello di non au-mentare le tasse universitariee di non permettere l’introdu-zione dei prestiti d’onore co-me surrogati delle borse di stu-dio. Capitolo a parte per la ri-cerca e il metodo di valutazio-ne: «Chiediamo a candidati didichiarare che la ricerca deveessere finanziata innanzi tuttocon i contributi pubblici, evi-tando che i privati indebolisca-no i settori considerati impro-duttivi – scrivono i ricercatori,polemici anche con le ingeren-ze della Confindustria negliAtenei italiani –. La valutazio-ne delle attività di ricerca de-ve essere riformata, perché ilsistema in atto a livello nazio-nale ne distorce il valore». Os-servazioni e proposte spazia-no anche sulla ripartizione del-le risorse, «soprattutto in unmomento di contributi scarsis-simi e progressivamente de-crescenti», e il reclutamentodei docenti: «Non sarà accetta-ta la linea delle decisioni presenelle segrete stanze del retto-rato, ma quella del coinvolgi-mento pieno dei tutte le com-ponenti universitarie».

il casoANDREA CIATTAGLIA “Lenostre richieste

per il nuovo rettore”

Per l’elezione del rettore: illoro voto varrà come quello

dei circa 560 professoriassociati e dei 520 ordinari

Porta a portaLa Provinciacontro AmiatI «Mi stupisce che Amiate non il Comune, il solo adavere titolo politico per por-re la questione, dichiari cheesistono zone che mai saran-no accompagnate a una diffe-renziazione spinta dei rifiutiprodotti». Parola di RobertoRonco, assessore provincialeall’Ambiente, che a frontedell’impegno economico del-la Provincia per estendere laraccolta porta a porta a Tori-no (5 milioni in cinque anni),non ha gradito le recenti af-fermazioni dell’ad MaurizioMagnabosco.

EconomiaL’osservatorioGammaDonna

I E’ nata l’AssociazioneGammaDonna, costituitaper iniziativa di sette soci at-tivi nel mondo dell’imprendi-tori. GammaDonna vuole raf-forzare l'impegno nel pro-muovere la crescita della pre-senza femminile e giovanilenelle imprese e intende fun-gere da osservatorio e puntodi ascolto dei processi socio-economici. Sarà anche piat-taforma per discutere lo svi-luppo di iniziative e progettiinnovativi di integrazione digenere e generazionale.

In breve

941chiamatial voto

I ricercatori: programmi chiari e partecipazione

Nessun segretoI ricercatori dopo la protesta passano alle proposte: «Non

accettiamo decisioni prese nelle segrete stanze del rettorato»

Nel giorno in cui la giunta re-gionale annuncia le modalitàper i rimborsi per le spesedel referendum sulla cacciail comitato referendario an-nuncia la convocazione per il3 giugno (data della consulta-zione popolare annullata) diuna grande manifestazionenazionale «a difesa non solodella fauna selvatica, ma so-prattutto dei diritti costitu-zionali dei cittadini». Dirittiche secondo i referendari «laGiunta presieduta dal leghi-sta Cota ha ignobilmente cal-pestato».Ieri, comunque, il presi-

dente della Giunta ha inviatouna circolare che fissa i crite-ri per le spese già sostenuteda parte dei Comuni. Sonorimborsabili le spese soste-nute fino al 14 maggio, dataoltre la quale è preclusa ogniattività referendaria, e quel-le sostenute ai fini della chiu-sura del procedimento, qualile revoche delle convocazio-ni. Al personale reclutato atempo determinato dovrà es-sere comunicata la risoluzio-ne del contratto tenendo con-to del fatto che la Regione sifa carico del pagamento deigiorni dovuti al dipendentein conseguenza dell’eventua-lemancato preavviso esclusi-vamente fino al 24maggio.Il comitato referendario,

però, non si ferma e domanipresentando lamanifestazio-ne annuncerà la prossimapresentazione di un nuovo ri-corso al Tar. [M.TR.]

CONTRO LA REGIONE

Referendumsulla cacciaIl 3 giugnoin piazza

Il salonedelledonnemanager

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56 Cronaca di Torino LA STAMPA

GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2012

T1 T2 PR CV

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CRONACATORINO � II

GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2012

la Repubblica

Il caso Un gruppo ieri sera in trasmissione. Santamaria legge un appello in difesa della cultura

Ciak non si gira, i lavoratori del cinemada Saviano e Fazio contro i tagli dei fondi

Quale miglior vetrina di “Quelloche (non) ho” per tornare a parlaredi tagli alla cultura, soprattuttoadesso che la scure ha colpito anche“Film Commission” guidata da Ste-ve Della Casa, con una pesante ri-duzione di quasi il 60 per cento suifinanziamenti di Palazzo Civico.Davanti alle Officine Grandi ripara-zioni si ritrovano settanta persone,

SARA STRIPPOLI

«ILAVORATORI del cinema(non) hanno un futuro?». Lostriscione arriva davanti al-

le Ogr attorno alle otto di sera. Lo ac-compagnano macchinisti, parruc-chieri, scenografi, registi, assistenti,elettricisti del cinema e del teatro.Fra il pubblico della trasmissione diFazio e Saviano ci sono tre “infiltra-ti”, con le t-shirt e la scritta “Zak!Non si gira....” Si chiamano Elisa Mi-calef, Stefano Reggiani e DavideMarcone, i primi due assistenti allaregia, il terzo un capo elettricista.Mentre fuori si protesta, dentro leOgr, l’ attore Claudio Santamarialegge un appello in difesa della cul-tura: «Abbiamo un grande passato,non abbiamo, forse, un futuro».

tutti in rappresentanza dei trenta-mila occupati del settore in Pie-monte, 250mila se si tiene contodell’indotto. Al loro fianco c’è ancheil Comitato Emergenza cultura. Al-tri hanno aderito idealmente via fa-cebook.

«I nuovi tagli annunciati del Co-mune - spiegano nel volantino doveparlano dalla riduzione dei fondistatali e ricordano la percentualeminima dei fondi regionali - asse-steranno un duro colpo a tutto il set-tore culturale. E Film Commission,che aiuta le produzioni cinemato-grafiche ad investire e creare lavoronella nostra Regione, subirà un ta-glio pesante, da 650 mila euro a 300mila». Dicono Simona Naso e Tatia-na Lepore: «Con questi tagli non cistupiamo poi che le produzioni

scelgano di andare a girare in Ro-mania o Ungheria». Oltre alla pro-duzione del programma di Fazio,aderiscono all’appello Aprodoc,100 Autori, i rappresentanti sinda-cali del Teatro Regio.

Il Consiglio di amministrazionedei Film Commission martedì haconfermato il taglio del Comune e lavicepresidente Barbara NotaroDietrich, nominata da Palazzo Civi-co, annuncia che chiederà chiari-menti all’assessore alla culturaBraccialarghe e al sindaco Fassino:«Sono pronta a rivedere la mia posi-zione se sarà necessario. Dall’asses-sore e dal sindaco vorrei sapere se itagli degli altri enti sono di questaentità e soprattutto con quali criterisono stati fatti».

© RIPRODUZIONE RISERVATASteve Della Casa

Università, dieci richiesteal rettore che verrà“Primo impegno: più risorse”Il documento di ricercatori, studenti e precariOTTAVIA GIUSTETTI

«DIECI impegni per icandidati al gover-no all’Università di

Torino». Il documento è statopresentato ieri pomeriggio,nella sala lauree di Scienze po-litiche, dai ricercatori della Re-te 29 aprile, dagli Studenti indi-pendenti e dal coordinamentoprecari dell’ateneo che da set-timane lavorano alla stesura diqueste linee guida, dieci ideesu cui aprire il dibattito nellacampagna elettorale che sarà.Presenti in aula due dei tre pro-babili candidati alla carica direttore nelle elezioni che quasicertamente ormai si terrannonell’autunno prossimo: AnnaMaria Poggi, ex preside diScienze della formazione, eVincenzo Ferrone, docente diScienze politiche. Al posto diGianmaria Ajani, candidatoche molti danno come favori-to, c’era Elisabetta Barberis,preside di Agraria, già indicatapubblicamente da Ajani (fuori

città per motivi di lavoro) comepro rettore in caso di vittoria.

Le richieste? La centralitàdella dimensione pubblicadell’Università, il diritto allostudio, il sostegno alla ricerca,un rapporto equilibrato tra Se-nato accademico e Consiglio diamministrazione, la distribu-zione equa delle risorse, la con-divisione del piano organico, latutela del diritto di ricerca. Eancora: una più equa e traspa-rente gestione dei carichi di-dattici sul corpo docente, lacreazione di un sistema di va-lutazione della ricerca più effi-cace, la presa di distanza dagliorientamenti espressi dallaCrui, la Conferenza dei rettoriuniversitari italiani. «Chiedia-mo il contributo di tutti coloroche vorranno nelle prossimesettimane e nei prossimi mesi,

per alimentare un democrati-co dibattito su questi temi - hadetto Bruno Maida, ricercato-re della Rete 29 aprile - questo èun punto di partenza che noiriteniamo importante e sulquale chiediamo che i candi-

dati rettori accettino di discu-tere con la collettività dell’ate-neo». Né Poggi, né Ferrone, néBarberis sono intervenuti neldibattito che si è prolungatoper un paio d’ore. Seduti tutti etre vicini hanno letto il docu-

mento e ascoltato i contributidi docenti e dipendenti dell’U-niversità rimandando proba-bilmente a una prossima as-semblea pubblica il confrontodiretto sui dieci punti.

Saranno probabilmente gli

studenti a organizzare un ap-puntamento nelle settimanefuture al quale inviteranno an-che il ministro Francesco Pro-fumo che la scorsa settimana,dopo gli scontri con la polizia alSalone del libro, ha telefonato

al presidente del Senato stu-denti, Nicola Malanga al qualeha offerto la propria disponibi-lità per discutere dei temi piùcaldi della politica universita-ria.

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Presentato inassemblea a duedei possibilicandidati: Poggie Ferrone

Gli scontri del G8

Rai occupata, chieste 15 condanne

QUINDICI condanne a 10 mesi direclusione per occupazione eviolenza privata: è questa la ri-

chiesta che il pubblico ministero Ro-berto Sparagna ha pronunciato ieri inaula per gli studenti dei collettivi diUniversità e Politecnico che il 9 giugnodel 2009 fecero un blitz nella sede dellaRai di via Verdi, e, secondo l’accusa,spintonarono uno dei guardiani perriuscire a forzare il blocco della sicurez-za e obbligarono un giornalista a fareloro una intervista. Erano i giorni suc-cessivi agli arresti per il G8 dell’Univer-

sità, i mesi caldi dell’Onda, e il gruppodi ragazzi vicini all’area dei centri so-ciali torinesi volle compiere un atto di-mostrativo di protesta contro il fermodei compagni. Sono Rubina Affronte,Marta Belotti, Jacopo Bindi, Erika Car-retto, Lorenzo Carrieri, Fabrizia Chico-li, Ennio Donato, Michele Garau, StellaGentile, Dana Lauriola, Francesca Luc-chetto, Paolo Milan, Francesco Naimo,Riccardo Olivieri e Rebecca Puccia. Lasentenza è attesa per il primo giugno.

(o. giu.)

Ezio Pelizzetti, rettore in carica fino al prossimo anno

Il Comune dimezzalo stanziamentoper FilmCommissionLa vicepresidente:chiederò contoal sindaco

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Stiamo lavorando perportare emodinamica aDomodossola. La noti-zia sarà data dopo l’ap-provazione della delibe-

ra». La comunicazione è dell’as-sessorato alla Sanità della Regio-ne Piemonte dopo le polemichescoppiate in Ossola sulla notiziache da Torino erano arrivate indi-cazioni per aprire il laboratoriodi emodinamica nel Vco, senza laprecisa indicazione dell’ospedaledi Domodossola.Dalla sede dell’Asl a Omegna, il

direttore generale Adriano Giaco-letto conferma che le direttive del-la Regione sono «di chiudere ilpunto nascite e aprire il laborato-rio di emodinamica. Ci vorrannoalmeno dieci mesi prima di potereavviare la sperimentazione a Do-

modossola». Ma a Verbania sonoin programma i lavori per adatta-re dei locali a ospitare il laborato-rio, lavori che termineranno entrodue anni. InOssola adesso temonoche emodinamica possa poi scivo-lare verso l’ospedale Castelli.Intanto, in Consiglio regionale,

su richiesta del consigliere del PdGianna Pentenero, si è parlatodelle apparecchiature di emodina-mica disattivate a Chivasso e fer-me «a prender polvere in attesad’essere trasferite nel Vco». E da

Ivrea rivendicano per loro quell’at-trezzatura. Sul tema interviene an-che il consigliere regionale AldoReschigna. «Un anno fa, in un in-contro con i sindaci di Verbania eDomodossola Monferino si impe-gnò a insediare nel nostro territo-rio l’emodinamica, promise le at-trezzature del laboratorio di Chi-vasso, ma intimò al territorio di de-cidere in fretta la sua collocazionesul territorio. Il territorio ha fatto

la sua parte, decidendo che la sededi emodinamica sarebbe stata Do-modossola, almeno in via sperimen-tale. Ma questo non è servito asbloccare la situazione. Chiedo al-l’assessore Monferino di avviare leprocedure necessarie per l’apertu-ra del laboratorio».Intanto i comitati spontanei in

Ossola stanno preparando alcuneiniziative di protesta. Alcuni giornifa Bernardino Gallo (Sos Ossola) ha

scritto al direttore dell’Asl Giacolet-to, per ricordare che «l’assembleadei sindaci aveva deciso unitaria-mente che emodinamica fosse mes-sa a Domodossola, situata in posi-zione molto decentrata rispetto aNovara e pertanto avere emodina-mica significa garantire interventiefficaci in caso di emergenza». AGiacoletto, Gallo chiede anche chia-rezza sull’area materno infantile,che «è sull’orlo del baratro».

Ripreso dalla telecamerementre distrugge oggetti nelcentro storico e ruba un po-sacenere in granito.Sono nitide le immagini

di una delle telecamere in-stallate nel borgo della cul-tura che ritraggono un do-mese di 25 anni, A. S., men-tre fa danni tra via Briona,piazza Cavour e via Facchi-netti, il cuore storico di Do-modossola, dove di notte gliatti vandalici si ripetono.Stavolta, le telecamere lohanno incastrato mentretra mezzanotte e l’una del

27 aprile. Per il giovane è scat-tata una denuncia per furto edanneggiamento aggravato adanno dei privati e dello stes-so Comune di Domodossola. Imilitari del nucleo operativoradiomobile della Compagniadi Domodossola hanno fattopresto a risalire al giovane do-mese autore della bravata.Lo si vede, nelle immagini,

danneggiare vasi ornamenta-li, contenitori della raccoltadifferenziata e mentre sottraeun posacenere in granito.Un’azione che non era sfuggi-ta ad altre persone che hanno

allertato i carabinieri che,un’ora dopo, hanno fermato eidentificato il giovane. Un pa-io di mesi fa i carabinieri ave-vano denunciato un altro do-mese che aveva danneggiatogli estintori del parcheggio divia Facchinetti. [RE. BA.]

A fine Anni 40, dopo la guerrache l’aveva visto tra i partigia-ni, aveva conseguito il brevet-to di guida alpina, uno dei titoliche più sentiva suo: Dario Za-ni, 89 anni compiuti a gennaio,è morto la notte scorsa. Daqualchemese la sua salute nonerano più buona, ma fino al-l’anno scorso non aveva rinun-ciato a escursioni in monta-gna. L’ultimo trekking impe-gnativo l’aveva fatto a 75 anni:aveva raggiunto in Nepal ilcentro di ricerche nella pirami-de di cristallo alla base del-l’Everest. Il curriculum della

«guida alpina emerita» spaziadaMonte Rosa e Cervino almas-siccio svizzeroMischabel per ar-rivare all’Hoggar in Algeria e al-le cime himalayane.Molte escur-sioni le aveva fatte con lamoglieFranca Gemma, morta nel2002, nota per essere stata unadelle prime alpiniste ossolane.Dario Zani, titolare dal 1948

della vetreria fondata a metàOttocento, era appassionato dibotanica e mineralogia. A lui sideve il ritrovamento di uno deipiù antichi reperti dell’Ossola,la punta di lancia etrusca espo-sta al museo di Mergozzo. Zani,

socio fondatore del Lions clubDomodossola, ha lasciato il fi-glio Franco, la nuora Maria e lanipote Francesca. Il funeralesarà celebrato domani alle10,45 nella collegiata di Domo-dossola dove oggi alle 18,30 sa-rà recitato il rosario. [I. FO.]

il casoRENATO BALDUCCI

DOMODOSSOLA

Il direttore dell’Asl Giacoletto: “ADomo la sperimentazione, poi si vedrà”

DOMODOSSOLA. IL VANDALO HA 25 ANNI

Ripresodalle telecamerementre fa danni in centro

La centrale via Briona

L’intervento di Cattaneo«Sulla sanità non baratto

Borghi guardi in casa sua»

DOMODOSSOLA. AVEVA 89 ANNI

E’mortoDarioZanivetraio e alpinista

IN ATTESA DELLA DELIBERA

Arriverà l’apparecchiaturache ora è ferma a Chivasso

Sarà operativa tra dieci mesi

Direttiveregionali

Secondoledisposizioni

ricevutedaTorino

AdrianoGiacoletto

dovràchiudereilpuntonasciteeaprire

emodinamica

“Emodinamica sarà al San Biagio”MaaVerbania preparano i locali

I «Enrico Borghi mistifica consape-volmente la realtà e senza senso sonole sue affermazioni totalmente infon-date e false. Da parte mia non è maiesistito alcun baratto, semmai è il sin-daco di Vogogna e recordman localedi nomine politiche che dovrebbeguardare in casa propria». Replica ilpresidente del Consiglio regionale Va-lerio Cattaneo a Enrico Borghi che loaveva accusato sulla sanità di portareavanti un «baratto senza senso». Cat-taneo interviene anche nel dibattitosulla collocazione di emodinamica.«L’assessore Monferino mi ha confer-mato che entro una o due settimaneporterà in giunta regionale per l’ap-provazione definitiva della deliberache collocherà al San Biagio il serviziodi emodinamica e che a fine maggiol’Asl avvierà l’iter per la sua realizzazio-ne. Una risposta concreta, a differen-za del passato dove il centrosinistranon ha fatto nulla». Sul punto nasciteprende la parte del San Biagio. «Io fa-rei uno sforzo per mantenerlo, il pro-blema mi sembra tecnico, non politi-co. Chiedo all’assessorato e all’Asl chela gente ossolana sia ascoltata e lescelte siano il più possibile condivise».

Dario Zani aveva 89 anni

GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2012 VCO 59LA STAMPA

NO

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Pagare per non pagare.Nel paradosso sono fini-te 263 famiglie biellesiche fino a ieri hanno be-neficiato del fondo so-

ciale destinato a coprire le cosid-dette «morosità incolpevoli». Os-sia le risorse messe a disposizio-ne dalla Regione e dal Comune diBiella per aiutare gli inquilini del-le case popolari che non hanno ab-bastanza soldi per le bollette per-ché disoccupati o malati. D’ora inavanti quel contributo costerà lo-ro 480 euro l’anno.Lo ha deciso la Regione con la

legge 3 licenziata nel dicembre2010. Che modifica i requisiti apartire dal 2012. Al fondo sociale,adesso, potrà accedere chi pre-senta un indicatore Isee inferiorea 6 mila euro. A patto che que-st’anno paghi bollette pari alme-no al 14% del proprio reddito, e co-munque nonmeno di 480 euro.Per la Federazione della sini-

stra, che ieri ha convocato unaconferenza stampa per denuncia-re il caso, si tratta di «una emer-genza sociale grave». CommentaToni Filoni, ex consigliere comu-nale: «Riceviamo lettere di perso-ne che guadagnano 300 euro almese e non ce la faranno mai asborsare quei soldi».Poi l’identikit dei 263 nuclei fa-

migliari interessati dal provvedi-mento: «Precari – spiega Filoni –che già pagano un affitto di 70 eu-romensili in alloggi Atc e oggi de-vono fare i conti anche con il rin-caro delle tariffe per la mensascolastica dei figli. È una vergo-

gna: i politici escano dal palazzo eprendano coscienza di quello chesuccede intorno a loro».La strategia della Sinistra pren-

derà corpo a partire dal Comune diBiella: nel Consiglio di martedìprossimo l’aula voterà l’assesta-mento di bilancio, con un avanzo diamministrazione di 4,5 milioni dieuro, 3,8 dei quali vincolati.Secondo il consigliere Roberto

Pietrobon «una parte del milioneche avanza va investito per creareun sostegno allalocazione di alme-no 100 mila euro»,destinato sia a chiabita in ediliziapubblica sia ai pri-vati in difficoltà.«Se il tentativo

della Regione eraquello di screma-re lamassa dell’as-sistenzialismo sto-rico allora è untentativo fallito», commenta Bar-bara Pietrobon, che siede nel Con-siglio di amministrazione del-l’Agenzia territoriale per la casa:«Chi guadagna zero – aggiunge Pie-trobon – si ritroverà a dover paga-re comunque i 480 euro che nonha. Con il risultato che saranno iComuni a dover far fronte alle spe-se, come prevede la legge».

L’anno scorso il capoluogo ha ri-cevuto richieste di accesso al fondosociale pari a 268 mila euro. E neha messi 300 sul bilancio di previ-sione 2012: «Troppo pochi», secon-do la Sinistra. Che prevede un in-cremento delle domande intornoalle 50 unità. E sull’argomento hapresentato una interrogazione al-l’amministrazione Gentile per chie-dere «se nel bilancio siano stati giàaccantonati i fondi per far fronte al-le nuove disposizioni di legge e al

prevedibile au-mento delle do-mande».La conferenza

stampa di ieri èservita poi alla Si-nistra per lancia-re un altro allar-me sull’ediliziapubblica: «NelBiellese – ha svela-to Roberto Pietro-bon – ci sono alme-

no un centinaio di alloggi di ediliziapubblica abitabili ma sfitti, e que-sto nonostante le lunghe liste d’at-tesa di persone che ne attendonol’assegnazione. Parliamo di unatrentina di appartamenti nel solocapoluogo, vuoti a causa di minimiguasti, che è necessario gestire inmaniera diversa per fare fronte al-l’allarme sociale».

Il tour della giunta Gentileattraverso i quartieri lune-dì sera ha fatto tappa a SanPaolo. Un centinaio i pre-senti. A fare gli onori di ca-sa è stato il sindaco, quindisono intervenuti gli asses-sori al Bilancio GabrieleMello Rella e ai Lavori pub-blici Andrea Delmastro.Quest'ultimo ha messo inevidenza l'impegno dell’am-ministrazione nei confrontidella circoscrizione. Tra lepiù importanti opere porta-te a compimento c’è il nuo-vo impianto di illuminazio-

ne a led che ha interessatovia Falletti, ma anche corsoEuropa e via Bengasi, quindiun investimento di 200 milaeuro per il nuovo sistema an-ti incendio alla scuola mediaSalvemini, oltre a 50 mila eu-ro per la manutenzione delverde. In previsione, invece,l'amplimento della rete delteleriscaldamento.Diverse le segnalazioni

dei cittadini: dallo stato didegrado di alcune strade co-me via Perotti, alla richiestadi controllo da parte dei vigi-li nelle ore notturne del fine

settimana fuori da alcuni lo-cali nei pressi della stazione,ma anche garage allagati invia Valle d'Aosta in caso digrandi piogge. Il consiglierecomunale Luigi Apicella hasottolineato la necessità dicollegare con attraversa-menti pedonali il centrocommerciale «Gli Orsi» alquartiere, e ha segnalato lascarsa illuminazione dellaStrada di Gronda.In sala anche Federico

Sbrana e Luca Giorna delComitato genitori contro ilcaro-mensa, per chiedere lacostituzione di un tavolo dilavoro per la verifica di unmodello mensa a prezzi piùcontenuti. Il prossimo incon-tro tra la giunta e i cittadinisarà lunedì presso il salonedell'asilo Serralunga. Invita-ti i residenti dei quartieri Ri-va e Centro. [S. ZO.]

il casoSAMUEL MORETTI

BIELLA

Si chiamano federazioni sani-tarie, sono 6 in tutto il Pie-monte e saranno la chiave divolta della «rivoluzione Co-ta». E da ieri hanno preso vitaufficialmente con l’adesionedi tutte le Asl e le Aso regiona-li che ne hanno sancito, a Tori-no, la costituzione giuridica.Si tratta di società consortiliche si occuperanno di centra-lizzare gli acquisti di beni eservizi, e di gestire i magazzi-ni, la logistica, il patrimonioimmobiliare e tecnologico.Biella è nel quadrante

nord-est con Novara come

capofila insieme a Vercelli eVerbania e sarà guidata da unamministratore unico, StefanoGariano, la cui nomina è stataratificata dal voto favorevoledel direttore dell’Asl di BiellaGianfranco Zulian e dei suoicolleghi degli altri distretti.Il primo passo dei nuovi ma-

nager sarà la pubblicazionedelle gare per gli appalti piùimportanti. Lo spirito del siste-ma sovrazonale inauguratocon le federazioni lo spiegaMonferino: «Abbiamo decisodi dare priorità alle attività diacquisto che possano contribu-

ire rapidamente a perseguiregli obiettivi di efficienza e di ri-sparmio. Poi gli amministrato-ri si occuperanno di logistica,magazzini e sistemi informati-vi, per la cui gestione e unifor-mazione servono chiaramentetempi più lunghi».La missione riorganizzativa

delle federazioni prevede la ri-duzione del parco-magazzinidai 106 di oggi fino a 6 e dei si-stemi operativi informatici, og-gi più di 700, a uno per struttu-ra e poi a un unico sistema re-gionale. Gariano, in collabora-zione con le Asl, sceglierà an-che il personale necessario asvolgere le funzioni istituziona-li di quadrante: piani di acqui-sto, approvvigionamento di be-ni e servizi, gestione del mate-riale, dei magazzini e della logi-stica, sviluppo delle reti infor-mative, gestione del patrimo-nio immobiliare e altro. [S. M.]

«EMERGENZA SOCIALE»

«Il Comune deve stanziareuna parte dell’avanzo

e sostenere le fasce deboli»

INCONTRO. L’APPELLO DEI RESIDENTI ALLA GIUNTA

“AS. Paolo più controllinelle oredellamovida”

IL PARADOSSO

Ai «morosi incolpevoli»si chiedono 480 europer poter non pagare

La Sinistra accusa: “Con le nuove regole cancellato il fondo sociale sugli affitti”

RIFORMA. COSTITUITI I «QUADRANTI»

Unmanager alla guidadella Sanità “federata”

Da sinistra Roberto Pietrobon, Barbara Pietrobon e Toni Filoni

Scatta l’allarme-sfratti“A rischio 260 famiglie”

48 Biella Città LA STAMPA

GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2012

BI