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1 Terzo Millennio – periodico on line per l’organizzazione dei moderati ANNO XVII n.24 – Lunedì 20 giugno 2011 Ai lettori Continua il nostro percorso per stimolare le sensibilità culturali, per seguire l’evoluzione della politica, per porre attenzione all’ambiente. di Licio Di Biase Il nostro lavoro settimanale di fornire informazioni sulle attività culturali della nostra realtà territoriale sta ottenendo un grande consenso, dimostrato dalle tantissime testimonianze che quotidianamente riceviamo. Allo stesso tempo cerchiamo di seguire e di capire l’evoluzione della politica del nostro Paese. E questo forse oggi è molto difficile. Non abbiamo mai nascosto la nostra collocazione centrista e moderata. Però, pur partendo da queste posizioni, stiamo scrollandoci di dosso l’etichetta di “quei giapponesi che stanno ancora sparando agli aerei americani nel Pacifico”. Infatti, il nostro giornale che, forse non tutti lo sanno, nasce nel 1993 come tutte le pubblicazioni del tempo “cartaceo”, si è evoluto divenendo uno strumento on line di confronto e di informazione che stimola molto l’attenzione, raggiungendo oggi oltre 6.600 lettori. E così, abbandonando gli abiti da guerra dei giapponesi nel Pacifico, il giornale si è aperto ai nuovi stimoli scevro da preconcetti ideologici. Per cui c’è l’attenzione alle iniziative culturali intelligenti e interessanti della nostra Regione, a prescindere dalle sensibilità politiche di chi le propone. C’è un’attenzione particolare al mondo editoriale abruzzese, la cosiddetta “piccola editoria” che, se non ci fosse, tante cose non verrebbero dette e scritte. E facciamo questo soprattutto, guardando al nostro territorio, alla sue memorie, alle sue storie seguendo una frase (divenuto per noi una specie di stella cometa) di Leone Tolstoj: “Se vuoi essere universale, parla del tuo villaggio”. C’è poi una grande attenzione ai temi dell’ambiente, stimolati da un antico detto dei Masay, popolo africano: “Tratta bene la terra: non ci è stata data dai nostri padri, ci è stata prestata dai nostri figli”. Ecco dunque le nostre rinnovate attenzioni: verso una politica che, dopo un ventennio, necessariamente cambierà; verso un mondo culturale che a fatica riesce a galleggiare e noi lavoriamo per contribuire al “galleggiamento” di questo mondo; verso l’ambiente, che non possiamo sempre piegare ai nostri egoistici bisogni. E questo numero di Terzo Millennio, particolarmente ricco di tanti argomenti che ruotano intorno al nostro villaggio, ha uno spazio particolare dedicato alla “Piazzaforte di Pescara”.

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Terzo Millennio – periodico on line per l’organizzazione dei moderati

ANNO XVII n.24 – Lunedì 20 giugno 2011

Ai lettori

Continua il nostro percorso per stimolare le sensibilità culturali, per seguire l’evoluzione della politica,

per porre attenzione all’ambiente.

di Licio Di Biase

Il nostro lavoro settimanale di fornire informazioni sulle attività culturali della nostra realtà territoriale sta ottenendo un grande consenso, dimostrato dalle tantissime testimonianze che quotidianamente riceviamo. Allo stesso tempo cerchiamo di seguire e di capire l’evoluzione della politica del nostro Paese. E questo forse oggi è molto difficile. Non abbiamo mai nascosto la nostra collocazione centrista e moderata. Però, pur partendo da queste posizioni, stiamo scrollandoci di dosso l’etichetta di “quei giapponesi che stanno ancora sparando agli aerei americani nel Pacifico”. Infatti, il nostro giornale che, forse non tutti lo sanno, nasce nel 1993 come tutte le pubblicazioni del tempo “cartaceo”, si è evoluto divenendo uno strumento on line di confronto e di informazione che stimola molto l’attenzione, raggiungendo oggi oltre 6.600 lettori. E così, abbandonando gli abiti da guerra dei giapponesi nel Pacifico, il giornale si è aperto ai nuovi stimoli scevro da preconcetti ideologici. Per cui c’è l’attenzione alle iniziative culturali intelligenti e interessanti della nostra Regione, a prescindere dalle sensibilità politiche di chi le propone. C’è un’attenzione particolare al mondo editoriale abruzzese, la cosiddetta “piccola editoria” che, se non ci fosse, tante cose non verrebbero dette e scritte. E facciamo questo soprattutto, guardando al nostro territorio, alla sue memorie, alle sue storie seguendo una frase (divenuto per noi una specie di stella cometa) di Leone Tolstoj: “Se vuoi essere universale, parla del tuo villaggio”. C’è poi una grande attenzione ai temi dell’ambiente, stimolati da un antico detto dei Masay, popolo africano: “Tratta bene la terra: non ci è stata data dai nostri padri, ci è stata prestata dai nostri figli”. Ecco dunque le nostre rinnovate attenzioni: verso una politica che, dopo un ventennio, necessariamente cambierà; verso un mondo culturale che a fatica riesce a galleggiare e noi lavoriamo per contribuire al “galleggiamento” di questo mondo; verso l’ambiente, che non possiamo sempre piegare ai nostri egoistici bisogni. E questo numero di Terzo Millennio, particolarmente ricco di tanti argomenti che ruotano intorno al nostro villaggio, ha uno spazio particolare dedicato alla “Piazzaforte di Pescara”.

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“La mani sul TG1”

Forse nessuno era più indicato di Giulio Borrelli, direttore del Tg1 tra il 1998 e il 2000 (ora

corrispondente da New York), per cercare di mettere un po’ di chiarezza sul telegiornale più

seguito d’Italia, e che negli ultimi tempi è andato incontro a non poche polemiche.

Nel suo “Le mani sul Tg1” (Coniglio editore, 207 pagine, 14,50 euro) il giornalista ripercorre la

storia del Tg, dal 1989, quando il direttore era Bruno Vespa, all’era Minzolini, quella in cui il

telegiornale di riferimento degli italiani è andato incontro agli ascolti più bassi della sua storia

recente (intorno al 27%, di contro a una media del 30%, con punte, sotto la direzione di

Rossella, intorno al 33%)

E lo scenario che ne viene fuori è inquietante: piccole e grandi sopraffazioni che in parte già

conoscevamo, ma che vengono spiegate (e narrate) da una prospettiva interna: da quando nel

2003, nel servizio dedicato all’apertura del semestre italiano di presidenza dell’unione europea,

l’inviata Susanna Petruni mette a punto un servizio in cui censura il famoso commento di

Berlusconi a un eurodeputato tedesco (la famosa frase: “la proporrò per il ruolo di kapò), alle

dimissioni di Maria Luisa Busi, storica conduttrice del tg.

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Associazione Roccacaramanico “Marcello M. de Giovanni”

“Roccacaramanico – Festival”

La notte bianca del borgo medioevale di Roccacaramanico. Evento ecosostenibile.

Dal sorgere della luna al sorgere del sole (dalle ore 21.50 circa dell’11 agosto 2011 alle 7 del 12 agosto 2011)

Fraz. Roccacaramanico - S. Eufemia a Maiella (Pescara)

“Se vuoi essere universale, parla del tuo villaggio” (L. Tolstoj)

www.associazioneroccacaramanico.it; [email protected]

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MUSEO ETNOGRAFICO “MARCELLO MARIA DE GIOVANNI”

ROCCACARAMANICO (S.EUFEMIA A MAIELLA – PE)

Orario estivo di apertura

Ore 10:00 - 12:30; 16:30 - 19:30; Domenica 3 luglio Sabato 9 luglio Domenica 10 luglio Sabato 16 luglio Domenica 17 luglio Sabato 23 luglio Domenica 24 luglio Sabato 30 luglio Domenica 31 Luglio Dal 1 al 21 agosto apertura tutti i giorni; Apertura straordinaria la notte tra l’11 e il 12 agosto in occasione del “Roccacaramanico Festival”

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Politica

A cura di Giampiero Di Biase

“La situazione politica in Italia è grave ma non è seria”

(Ennio Flaiano)

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Per onorare l'On. Remo Gaspari, in occasione del suo 90° genetliaco, si svolgerà sabato 9 luglio 2011, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, presso la

Sala Consiliare della Provincia di Chieti una

tavola rotonda sul tema:

" L'Abruzzo: dal sottosviluppo alla crescita economica. Il ruolo di Remo Gaspari".

Modera: Dott. Silvano Barone della sede RAI di Pescara.

Saluto: Enrico Di Giuseppantonio,

Presidente della Provincia di Chieti, parleranno:

Interventi: - Sen. Germano De Cinque, già Presidente della Provincia di Chieti;

- On. Antonio Tancredi, Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Teramo;

- Ing. Silvio Di Lorenzo, Presidente della C.C.I.A.A. di Chieti;

- Dott. Mauro Angelucci, Presidente Regionale di CONFINDUSTRIA;

- Prof. Giuseppe Mauro, - Docente di Economia presso la Facoltà di Economia

- dell'Università "G. D'Annunzio".

Al termine l'On. Remo Gaspari saluterà i presenti.

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Piazza Italia

A cura di Alessio Di Bono

Accadimenti del Comune e della Provincia di Pescara

“Se vuoi essere universale, parla del tuo villaggio”

(L. Tostoj)

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Costume

“Tratta bene la Terra: non ci è stata data dai nostri padri,

ci è stata prestata dai nostri figli”.

(Antico detto dei Masai, Kenya).

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Riportiamo la locandina dell’evento “Ekk lu cace”, anche se si è tenuto domenica 19 giugno, perché vogliamo stimolare il nostro territorio a conoscersi sempre di più e sempre meglio e riteniamo che tutto ciò che ruota intorno all’iniziativa di “Ekk” è di grande importanza per la nostra Regione. Siamo sempre più convinti che l’Abruzzo deve investire innanzitutto nella “conoscenza”. Cioè, questa regione deve acquisire la consapevolezza del proprio patrimonio, attraverso la conoscenza, per poi lavorare per “recuperare” (dove c’è da recuperare) e “tutelare”….allora, solo allora (ma è giunto il momento) si potrà “valorizzare”. E l’insieme del nostro patrimonio storico-culturale, del nostro patrimonio ambientale e del nostro patrimonio eno-gastronomico (sarebbe più corretto dire: della tipicità), deve diventare la nostra grande sfida.

Noi, in questa sfida, ci siamo!

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Pescara 26 Aprile 2011

PESCARA,VIABILITA':SETTE NUOVE ROTONDE LUNGO LE STRADE CITTADINE PESCARA(Pe) - Entro l'estate, al massimo all'inizio dell'autunno, verranno realizzate sette nuove rotatorie in città, in diverse strade sparse su tutto il territorio di Pescara. Lo ha fatto sapere l'assessore e vicesindaco Fiorilli, annunciando il progetto approvato dalla giunta comunale, inserito nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche. Le rotatorie puntano ad aumentare la sicurezza e la fluidità del traffico in alcuni punti particolarmente delicati. Le rotatorie verranno realizzate fra via Di Sotto e via Colli Innamorati, fra via Muzii e via R.Margherita, fra via Monte Faito e via Monte Pagano, fra via Croce e via Mazzarino fra via Marconi e via T. Da Celano, fra via Rio Sparto e Strada Comunale Piana e fra Strada Vecchia della Madonna e via Monte di Campli.

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Cultura

“Se vuoi essere universale, parla del tuo villaggio”

(L. Tolstoj)

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La Piazzaforte di Pescara in un dvd dell'Itis Volta VENERDÌ 17 GIUGNO - REDAZIONE PESCARA - CULTURA & SPETTACOLO

“La Piazzaforte di Pescara torna a vivere grazie a un video in tridimensionale realizzato dagli studenti dell’Istituto Tecnico Itis Volta con le immagini e le proiezioni realizzate al computer i ragazzi ci accompagnano in un viaggio di quattro minuti a ripercorrere il selciato della vecchia città racchiusa tra le mura, incontrando i suoi personaggi, i militari, riscoprendo il vecchio volto del Bagno Penale”. Lo ha dichiarato il Presidente del consiglio comunale di Pescara Licio Di Biase, tra i promotori del progetto, nel corso della conferenza stampa odierna convocata per presentare formalmente l’elaborato. Presenti anche alcuni degli studenti autori del lavoro, la dirigente scolastica Fiorenza Papale e le docenti Marisa Di Luca ed Elisabetta Di Luca, che hanno seguito i ragazzi.

“Il progetto sulla Piazzaforte di Pescara - ha ripercorso Di Biase - è nato in seno alle celebrazioni promosse per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un lavoro di un anno, presentato alla città prima lo scorso ottobre, in occasione della Settimana del Risorgimento, e poi il 17 marzo scorso, ancora per la Notte Bianca sull’Unità d’Italia. Oggi, grazie al lavoro degli studenti, disponiamo di un documento di grande importanza storica che ci riproietta nel vecchio sito della Pescara pre-unificazione nazionale. Grazie al formato tridimensionale, i cittadini potranno toccare con mano il mondo della piazzaforte attraverso il lavoro svolto con passione dai nostri ragazzi, con l’assistenza tecnica di docenti e di consulenti esterni, come Gian Marco Todesco, che ha lavorato addirittura con Spielberg e nella realizzazione di numerosi cartoni animati. Studenti e docenti che hanno operato oltre l’orario scolastico”. A fornire i dati storici, come ha sottolineato la dirigente Papale, è stato lo stesso Presidente del consiglio comunale. Il video, della durata di 4 minuti, è stato per ora riprodotto in circa 20 copie, ed è stato realizzato dagli studenti Pierpaolo Anchini, Andrea Conti, Emanuele D’Alberto, Alessandra D’Artista, Daniele Delli Rocili, Marco Desiderato, Massimo Innocentini, Francesco Pompa e Mattia Rossoni della classe 4 A Informatica, e poi dagli studenti Giulia Antico e Giuseppe Peluso, le voci, Piero Cattafesta e Lausa La Selva, autori dei testi, tutti della Classe A del Liceo Scientifico Tecnologico.

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“LA PIAZZAFORTE DI PESCARA” – Scheda tecnico-progettuale

Il lavoro descritto consiste nella realizzazione di un filmato che riproduce in grafica in 3D la Piazzaforte di Pescara, uno degli ultimi baluardi del Regno dei Borboni e uno dei simboli del Risorgimento.

INTRODUZIONE

Il progetto “La Piazzaforte di Pescara” è stato realizzato durante l’anno scolastico 2010/11, ma era già iniziato l’anno scolastico precedente. Il lavoro è stato inserito all’interno di un percorso interdisciplinare che ha coinvolto: INFORMATICA, nello specifico la computer grafica che ormai da 4 – 5 anni è oggetto di studio nelle classi della specializzazione INFORMATICA del nostro istituto; MATEMATICA, la computer grafica è un’ottima “palestra” per quanto riguarda l’applicazione di concetti matematici soprattutto geometrici; ad esempio: algoritmi per il disegno di punti, rette, curve e immagini sia a due dimensioni sia a tre, algebra vettoriale, trasformazioni geometriche, etc etc … STORIA, quella locale che ha riguardato cioè la città di Pescara; il fatto di studiare un po’ la storia di Pescara è stata utile anche agli studenti fuori sede che frequentano la nostra città solo per fini di studio. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Presidenza del Consiglio comunale di Pescara (Presidente il dot.. Licio Di Biase) e presentato in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia in due momenti diversi:

a) il 16 ottobre 2010 in occasione della “Settimana studentesca” che ha coinvolto tutte le scuole superiori della città; questa data è molto importante perché il 16 ottobre 1860 Vittorio Emanuele II entrò nella Piazzaforte di Pescara;

b) il 17 marzo 2011 in occasione della “Notte Bianca” per l’unità d’Italia c) è stato inviato al MIUR che sta raccogliendo i progetti delle scuole per i 150 anni

CLASSI COINVOLTE

IV A Informatica per quanto riguarda la parte tecnologica IV A Liceo Scientifico Tecnologico per la parte storica

DOCENTI REFERENTI

Prof.ssa Marisa Di Luca, per la parte tecnologica Prof.ssa Elisabetta Di Luca, per la parte storica CONSULENTE ESTERNO

Dott. Gian Marco Todesco, Digital Video di Roma e docente di “Modelli matematica” Università ROMA III

OBIETTIVI DI COMPETENZA ● studiare software nuovi, in tempi brevissimi e “nei ritagli di tempo”, cioè nelle ore concesse dai docenti e nel pomeriggio;(il software blender è piuttosto difficile, ma anche dropbox e il programma per il montaggio sono abbastanza complessi) ● lavorare in gruppo cooperativo ● lavorare con un obiettivo ben definito e con scadenze non procrastinabili. ● condividere e collaborare sia con i compagni sia con l’esperto esterno ● lavorare sull’interdisciplinarità ● essere in grado di collocare fatti di storia locale nel più ampio contesto nazionale ● rafforzare il senso di appartenenza e di cittadinanza

L’ATTIVITA’

● studio dei documenti, delle stampe più adatte sia in rete sia su testi specifici; ● ricerca di fotografie e immagini della Pescara di oggi da poter utilizzare come “confronto” e per capire bene la giusta collocazione della Piazzaforte; nel caso della casa di D’Annunzio e del Museo delle Genti d’Abruzzo i ragazzi sono andati direttamente sul posto per avere un’immagine precisa e chiara; ● realizzazione dei modelli 3D: mura, case, terreno, fiume, caserme, ponte di barche, chiesa e di ogni altro “oggetto” che si vede nel filmato;

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● "sceneggiatura" e "regia" :che hanno riguardato ad esempio la sequenza di azioni (dissolvenze sulla casa di D’Annunzio e sul Museo delle Genti d’Abruzzo), la porta che si apre, ecc. e movimenti di camera cha hanno fatto visitare a tutti la Piazzaforte; ● rendering che è stato necessario fare su più computer e,dato che il dott. Todesco era a Roma, anche in due città diverse; ● gestione e condivisione delle varie prove di animazione (cioè le varie sottoscene); ● stesura del testo che viene letto dalla voce fuori campo (con inclusione di una poesia di D'Annunzio che parla del ponte di barche sul fiume Pescara) ● recitazione del testo (a due voci) ● scelta delle musiche (è stato scelto il brano “Ideale” di Francesco Paolo Tosti, autore abruzzese, voce di Luciano Pavarotti) ● realizzazione dei titoli di testa e di coda ● montaggio Complessa e articolata è stata l’attività di coordinamento fra: studenti, il dott. Todesco (a Roma), il docente referente TECNOLOGIA UTILIZZATA Sono stati utilizzati software Open Source e tecnologia WEB 2.0, in particolare:

SOFTWARE OPEN SOURCE ● Blender, (http://www.blender.org/) software di modellazione, rigging, animazione, compositing e rendering di immagini tridimensionali. Dispone inoltre di funzionalità per mappature UV, simulazioni di fluidi, di rivestimenti, di particelle, altre simulazioni non lineari e creazione di applicazioni/giochi 3D. È disponibile per vari sistemi operativi: Microsoft Windows, Mac OS X, Linux. Inizialmente è stata utilizzata la versione 2.46, successivamente si è passati alla versione 2.57b (che non era ancora rilasciata, quando il progetto ha avuto inizio); ● VirtualDub (GNU, GPL; http://www.virtualdub.org/) utilizzato per il montaggio dei fotogrammi; ● WinAVI, utilizzato per comprimere i filmati ● WindowsMovieMaker per il montaggio e i titoli di coda TECNOLOGIA 2.0

Ovviamente per la realizzazione del progetto non era possibile scambiarsi informazioni (file, documenti, file audio, imagini, etc etc …) in maniera tradizionale (posta elettronica), ma, data la “pesantezza” dei file, sono stati utilizzati strumenti tecnologici 2.0 cha hanno dato la possibilità di condividere filmati, immagini, documenti in rete in tempo reale. Gli strumenti utilizzati sono stati: ● Vimeo (http://www.vimeo.com/) per condividere i filmati di prova ● Dropbox (www.dropbox.com) per trasferire i file ● Google Documents per condividere gli appunti, il testo della voce fuori campo, e altri documenti di tipo “testuale”; con Google Doc i ragazzi e il docente hanno “dialogato” con il dott. Todesco in tempo reale. QUALCHE NUMERO ● l'animazione dura poco più di 4 minuti; ● sono stati generati 5000 fotogrammi, organizzati in 10 sottoscene; ● i file .blend delle varie sottoscene "pesano" circa 20Mb l'uno; ● una scena è costituita in media da più di 300000 triangoli; ● i fotogrammi sono realizzati per un'animazione HD, quindi 1280x729 pixel, 24 bit/pixel; ● il tempo di rendering di una singola immagine è poco più di 20 secondi (CPU 3.07GhZ, RAM 4Gb) per un totale di 27 ore complessive di rendering. (ovviamente senza contare le scene di prova e quelle sbagliate!)

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LA PIAZZAFORTE DI PESCARA Da Carlo V all’abbattimento

A cura dell’Itis “Volta”

L’Italia nel 1500 presentava una divisione politica molto frammentaria. A nord le repubbliche più importanti erano quelle di Venezia, Firenze e Milano. Al centro e a sud c’erano lo Stato della Chiesa, il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia. Pescara era un centro poco abitato,ma cruciale per il transito. La costa abruzzese era soggetta alle incursioni dei corsari e agli attacchi di Venezia che voleva far valere il proprio potere. L’ unica struttura difensiva della città di Pescara era una torre esistente già da 1000 anni, e le autorità del Regno si convinsero dell’esigenza di una struttura difensiva fortificata nel 1556, in occasione della guerra del Tronto con l’invasione dell’Abruzzo da parte delle forze pontificie e francesi. Inoltre negli stessi anni la zona era attaccata da scorribande saracene, che si sa con certezza, ebbero come presa Francavilla, Ortona e Vasto. Il Duca d’Alba si rese conto della necessità di dover andare oltre i lavori programmati della “riattazione” del porto e la fortificazione della zona: bisognava migliorare le difese del regno anche per contrastare le città ribelli. Pescara era considerata, inoltre un porto importante nonché un crocevia di strade di grande comunicazione. D’altronde il problema di una sua affermazione era causata dall’impossibilità di insediamenti stabili; infatti, anche i commercianti provenienti dall’estero vi rimanevano solo il tempo necessario. La città, fino a quel momento, aveva avuto una struttura urbana molto leggera articolata intorno alla torre di controllo del ponte e da un muro di recinzione di origine bizantina. Dopo la guerra del Tronto, Pescara divenne importante per la difesa del regno dal nord, non essendo sufficiente solo Civitella del Tronto. Tra il 1558 e il 1560 fu stabilito il tracciato ottimale da adottare, e i pareri degli esperti erano di due diversi tipi: secondo alcuni, come il Duca d’Alba, la scelta migliore era realizzare la piazzaforte su un solo lato mentre secondo Bernardo de Aldana era meglio fortificare entrambi i lati del fiume. Nel 1559 si accelerarono i lavori per la fortificazione di Pescara,dopo che il Duca di Guisa , tentò di occupare la zona centrale dell’Adriatico,difesa tenacemente dal Duca D’Alba Ferdinando Alvarez De Toledo, Vicerè di Filippo II, durante il pontificato di Papa Paolo IV Carafa. In quel periodo vennero realizzate altre fortificazioni a cavallo del fiume e ogni struttura ebbe particolari problemi. In particolare, la piazzaforte di Pescara,realizzata da Gian Tommaso Scala, toccava due territori e questo fatto provocò aspre polemiche nel momento della divisione di Pescara e Castellamare. Pescara era già in una fase di maggiore tranquillità durante il completamento del porto e della piazzaforte. Nel 1587, la struttura era agibile e indicata sulle carte geografiche. Nel 1598 la piazzaforte era completata e pienamente funzionante. Nel mese di ottobre del 1598 Marchese Carlo Gambacorta fece una visita delle torri costiere d’Abruzzo e di Pescara, e scrisse una relazione con piante della piazzaforte, che oggi permette la conoscenza nel dettaglio della struttura delle fortificazioni. Organizzazione della Piazzaforte Pescara divenne una cittadina racchiusa nelle mura della Fortezza Regia, le cui attività e la vita sociale si adeguarono alla presenza dell'avamposto militare, per tre quarti sul territorio a sud del fiume e per un quarto su quello a nord. Inoltre la presenza del fossato "bagnato", il quale riceveva l'acqua dal fiume secondo le necessità, creò altri problemi di vivibilità. Questo aggravò ulteriormente le condizioni di vita, gia messe in difficoltà dalle paludi. Il vero problema era l’insalubrità dell’aria che provocava la malaria impedendo un forte popolamento sia dell’area intorno alla fortezza, chiamata Villa del Fuoco, che della stessa fortezza. Furono intrapresi lavori di bonifica , ma con scarsi risultati. La situazione non migliorò e , in alcune fasi, si dovette ricorrere alla delocalizzazione delle forze nelle località collinari, lasciando la fortezza in una situazione di estrema debolezza. Sempre nell’800 i lavori di risanamento non furono fatti con la dovuta efficacia ;infatti le aree furono riempite semplicemente con sabbia di mare. Fu un intervento dal costo contenuto, rispetto al progetto iniziale, ma fu utile comunque per

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rendere l’aria meno insalubre. Distanti dalla piazzaforte c’erano Villa del Fuoco, nucleo urbano che ancora oggi conserva questa denominazione, luogo vivibile in cui si rifugiavano molti pescaresi, e Villa di Castello a Mare, quasi impossibile da raggiungere a causa delle strade impercorribili d’inverno, dato il territorio collinare. La città-piazzaforte era inoltre stretta dai possedimenti feudali di Chieti “Città Regia” a sud, quelli signorili nelle fertili colline a nord. La cinta fortificata determinò modi, forme, usi e limiti della vita economica e sociale dei propri abitanti che erano protetti e allo stesso tempo rinchiusi entro di essa; per altro verso, fissò il ruolo di baluardo difensivo, tale importanza si sarebbe mantenuta più o meno intatta nel corso dei secoli. La fortezza necessitava spesso di manutenzione essendo sorta su di un terreno instabile ricco di sabbia e acqua, che la sottoponeva a rapide corrosioni, manifestatesi già alla fine degli anni sessanta del cinquecento. Una volta realizzata la piazzaforte,Pescara cambiò volto, non più capanne ma case basse. Dalla realizzazione della piazzaforte Pescara ebbe soprattutto un vantaggio: la sicurezza del luogo. Questo permise al borgo uno sviluppo notevole. La protezione che le imponenti mura offrivano, i cui lavori di perfezionamento continuarono per tutto il 1600 ,diede la possibilità a molti di vivere e di commerciare. Così si ebbe un ripopolamento nella riva destra del fiume però in quegli anni ci fu anche lo sviluppo sulla riva sinistra, nella zona collinare di Castellamare, dove i D'Avalos misero a coltura nuove terre e strinsero numerosi rapporti con i nuovi coloni, provenienti soprattutto dal teramano, determinando un forte accrescimento della popolazione e dell'attività agricola nella zona nord del fiume. La vita sociale , quella economica e relazionale degli abitanti di Pescara furono chiaramente condizionate dall'essere rinchiusa nel pentagono a cavallo del fiume. I cittadini si adeguarono al rapporto con la vita della piazzaforte, all'occhio vigile dei militari fin quando la struttura venne dismessa dopo l'unità d'Italia. Anche perché le organizzazioni delle relazioni all'esterno delle mura erano impedite dalle precarie condizioni del terreno paludoso. Nei primi anni del 1600 venne costruita la caserma di fanteria, tuttora esistente ed occupata dal Museo delle Genti d'Abruzzo. Il piano inferiore fu adibito sia a magazzini sia a carcere, il famigerato Bagno Penale in epoca Borbonica. Sulla riva sinistra del fiume, ovvero Rampigna fu costruita la caserma per la cavalleria e al suo interno, venne costruita anche una chiesa chiamata Santa Maria del Carmine. In tale periodo si avvertì la necessità di sapersi gestire anche amministrativamente. I residenti di Pescara e gli abitanti della campagna fuori le mura a sud del fiume costituirono una sola Università retta da un solo governo locale,da un solo Camerlengo. Nel 1647-48 il Regno di Napoli visse l’esperienza di Masaniello, ma la città,o meglio gli abitanti della città rimasero estranei a questi moti anche se la piazzaforte,in quanto struttura militare rimase coinvolta. Durante questi moti la popolazione pescarese aumentò, al contrario di quella di Francavilla. In questa circostanza Pescara,come L’Aquila, assicurò la sopravvivenza della monarchia spagnola in Abruzzo: le bandiere di Spagna in quei giorni potettero sventolare al sicuro solo sugli spalti delle loro fortezze. Però,questi pericoli indussero gli spagnoli a rafforzare ulteriormente la piazzaforte, rendendola ancor più sicura. In questi anni Pescara venne colpita ,come il resto della regione, da vari terremoti. Nel 1627 il terremoto fu fortissimo e procurò molti danni. Dal 1721 il ponte, quello romano, divenne definitivamente inagibile, dopo aver subito vari crolli e rifacimenti, e sostituito, nell’attraversamento, da una “scafa” e da un ponte di barche. Per la ricostruzione delle mura della piazzaforte vennero utilizzate , perfino,le pietre superstiti del ponte stesso,ormai demolito. Gioacchino Murat, nel 1810, Sovrano del Regno di Napoli, fece ricostruire il ponte, centrale, e soprattutto, levatoio in modo da permettere il passaggio delle barche dirette in città. Nel corso del ’600 e del ‘700 (a causa dell’invasione austriaca), finanche all’inizio dell’800, vennero fatti dei lavori di miglioramento della sicurezza e del sistema difensivo. Ma , nel 1734, poco poterono questi rafforzamenti, quando gli spagnoli riconquistarono la piazzaforte e il Regno.

“L’Università di Pescara” L’organizzazione amministrativa di Pescara, Villa del Fuoco e Villa di Castellamare Dal XIII secolo in poi Pescara fu una sola “Università”, una sola comunità che comprendeva sia la città con la fortezza, sia tutta l’area all’esterno delle mura e a sud del fiume,denominata “Villa del Fuoco”, e sia “Villa di Castellamare”.

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Nel corso dei secoli cambiò volto, organizzazione, natura. Nel 1560, per esempio, il Vicerè stabilì delle norme circa le incompatibilità per l’elezione a questo ufficio. A capo del governo dell’Università c’era, il “Camerlengo”, che aveva il compito di verificare il bilancio della comunità e di assolvere ad altre funzioni. A Pescara il Camerlengo doveva essere per forza un “pescarese”; questo provocò forti lamentele da parte dei residenti di Castellammare dal momento che essi erano sempre stati in numero superiore rispetto agli abitanti di Pescara e quindi pagavano più tasse. Il Camerlengo veniva eletto il 1° Gennaio di ogni anno, durante un’assemblea detta “Parlamento”, e rimaneva in carica per un anno. La stessa assemblea nella seduta del 1° Gennaio eleggeva anche gli altri componenti dell’amministrazione, e cioè un cassiere, un cancelliere e due massari. Inoltre si riuniva di norma ogni domenica per deliberare su tutto ciò che riguardava la comunità. Le elezioni non avvenivano in modo tranquillo, in molti casi ci furono ricorsi e tentativi di condizionare il voto, addirittura per un quinquennio non vennero eletti Camerlenghi a causa dell’annullamento delle elezioni o di altri contrasti. Il Camerlengo era, di fatto,un esecutore delle deliberazioni del Parlamento ed un controllore del bilancio. Il “Parlamento” deliberava in merito all’applicazione delle tasse, ai prezzi di determinati prodotti, come ad esempio del vino, ed approvava il bilancio. Quest’assemblea ad un certo punto venne regolamentata nel numero essendo diventata l’Università molto popolata. Solo nel 1786 si decise che sarebbe stata composta da 30 componenti: 15 di Pescara,10 di Castellamare e 5 di Villa del Fuoco. Tale organizzazione rimase in vigore fino al 1806 con le riforme amministrative dei francesi. Invasioni alla piazzaforte Nel 1707 la piazzaforte fu attaccata dagli austriaci del conte Wallis e, a difenderla c'era il duca di Atri, Giovanni Girolamo II, che resistette eroicamente per due mesi prima di capitolare. Il Regno di Napoli e la cittadina di Pescara passarono agli austriaci, ma già nel 1734, la fortezza viene nuovamente assediata dagli spagnoli di Carlo di Borbone e, dopo una cruenta battaglia, cede alle truppe comandate dal duca di Castropignano. Con l'avvento della Repubblica francese, la fortezza di Pescara venne conquistata, nel dicembre del 1798, senza spargimento di sangue, dal Generale Duhesme ed inizia così la breve stagione della Repubblica Napoletana (1798-1799). Al suo arrivo a Pescara, il generale Duhesme aveva organizzato la sua legione nominandone a capo il cittadino Ettore Carafa conte di Ruvo, protagonista della Repubblica Napoletana assieme al pescarese Gabriele Manthoné, il quale organizzò la resistenza alla reazione borbonica del 1799. L'ennesimo assedio alla fortezza fu vittoriosamente portato a termine da Giuseppe Pronio detto il Fra Diavolo abruzzese, agli ordini del cardinale Fabrizio Ruffo fedele ai Borbone. Nei primi anni del 1800 Pescara venne occupata nuovamente dai francesi e costituì un importante bastione militare del regno di Giuseppe Bonaparte. Nel 1814 Pescara fu tra le città protagoniste dei moti carbonari contro Gioacchino Murat, re di Napoli. La scelta di dare luogo all'insurrezione proprio a Pescara era dovuta all'intenzione dei rivoltosi sia di conquistare la fortezza, che aveva una grande importanza strategica, sia di conquistare il bagno penale per poter liberare i tanti patrioti ivi rinchiusi. Il Quieti, nel suo "Pescara antica città", afferma che fu a Pescara e non a Rimini che Murat firmò, il 12 maggio del 1815, la prima delle costituzioni italiane del Risorgimento. abruzzesi: drammatica fu l'alluvione dell'ottobre del 1853 che investì il carcere causando la morte per annegamento degli internati del bagno penale. Tra coloro che furono rinchiusi in quello che veniva chiamato il "sepolcro dei vivi" fu anche e Clemente De Caesaris, una figura centrale del risorgimento meridionale, che, liberato per ordine di Giuseppe Garibaldi, prese possesso, nel 1860, della città e della fortezza. Dopo l’unità d’Italia la Piazzaforte fu abbattuta.

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Storica foto dei diavoli rossi

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LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEL COMUNE DI PESCARA

in collaborazione con gli assessorati alla cultura

del Comune e della Provincia di Pescara indice

la II^ edizione del Premio Nazionale “Ennio Flaiano per un telegramma”

“A sette anni sapevo fare un telegramma” (Flaiano)

Il concorso, “particolare e diverso” nel suo genere, è aperto a tutti e ha lo scopo di contribuire a ricordare Ennio Flaiano, personaggio di spicco nella storia culturale dell’Italia e della città di Pescara, nella sua vena ironica e dissacrante.

Si partecipa al concorso scrivendo un telegramma. Il concorso si articola in due sezioni: a- telegramma di auguri-congratulazioni; b- telegramma di condoglianze. - Ogni autore può concorrere con un telegramma per ogni sezione. - Il testo non può superare le trenta parole, esclusi i segni d’interpunzione. - I testi dovranno essere inediti. -Il testo deve essere indirizzato alla Presidenza del Consiglio Comunale ”Concorso Nazionale un telegramma per Ennio Flaiano “-P.za Italia n. 1-65121 Pescara, entro le ore 12.00 del 30 settembre 2011. Farà fede il timbro di arrivo al protocollo dell’ Ente. - Il testo, firmato con un logo-fantasia scelto dal candidato, senza mittente, va spedito in una busta chiusa che contiene, a sua volta, un’altra busta chiusa con le generalità dell’autore e recapito telefonico sulla quale viene apposto lo stesso logo-fantasia identificativo. - I testi saranno valutati da una giuria tecnica presieduta da Enrico Vaime e costituita da Raffaele Nigro, Igino Creati, Licio Di Biase (Presidente del Consiglio Comunale di Pescara), Fausto Di Nisio (Vice -Presidente del Consiglio Comunale di Pescara), Gianni Santilli (Vice-Presidente del Consiglio Comunale di Pescara), Fabrizio Rapposelli (Assessore alla Cultura della Provincia di Pescara), Elena Seller (Assessore alla Cultura del Comune di Pescara) Silvano Console, Giovanni Di Iacovo, Franca Minnucci (Segretaria del premio). - I 3 finalisti per ognuna delle due sezioni, scelti dalla Giuria Tecnica, verranno sottoposti al giudizio di una Giuria Popolare che decreterà i 2 vincitori assoluti. La Giuria Popolare sarà composta da 200 clienti delle locande-taverne e ristoranti del Centro Storico della “Pescara” di Flaiano (via Delle Caserme, corso Manthonè, via dei Bastioni e traverse). - Al primo classificato, per ogni sezione, verrà assegnato un premio di 1.500 €. Sono previsti altri riconoscimenti a giudizio della Giuria Tecnica, per telegrammi ritenuti interessanti per stile e contenuto. I premi devono essere ritirati dall’autore. - La Presidenza del Consiglio si propone di raccogliere e pubblicare i telegrammi pervenuti al Concorso per farne un utile prontuario di consultazione, senza nulla dovere agli autori. - La cerimonia ufficiale di premiazione si terrà alla presenza di personaggi del mondo della cultura nel mese di dicembre 2011, in data da stabilire.

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“Via dei Bastioni e via delle Caserme erano tutte arti e mestieri:

chi faceva le botti chi faceva i tini,

chi faceva lu stagnare; ogni porta un mestiere”

(Ennio Flaiano)

GIURIA TECNICA

ENRICO VAIME PRESIDENTE DELlA GIURIA

LICIO DI BIASE Presidente del Consiglio Comunale di Pescara

GIANNI SANTILLI Vice- Presidente del Consiglio Comunale di Pescara

FAUSTO DI NISIO Vice-Presidente del Consiglio Comunale di Pescara

FABRIZIO RAPPOSELLI Assessore alla Cultura – Provincia di Pescara

ELENA SELLER Assessore alla Cultura – Comune di Pescara

RAFFAELE NIGRO

IGINO CREATI

SILVANO CONSOLE

GIOVANNI DI IACOVO

FRANCA MINNUCCI Segretaria del Premio

Per informazioni: Presidenza del Consiglio del Comune di Pescara

Silvana Fratini 0854283557

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Un libro è per sempre!

“Un libro sogna. Il libro è l’unico oggetto inanimato che possa avere sogni”

(Ennio Flaiano)

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Gian Paolo Ivaldi

CONNESSIONI INTERROTTE Edizioni Tabula fati

In otto racconti diversissimi che condividono una sottile insofferenza, spinta talvolta alle più estreme conseguenze, Gian Paolo Ivaldi offre uno spaccato della società contemporanea. Tutti in egual modo, i personaggi che emergono dalle pagine di questo libro faticano a superare la propria fragilità, e si scontrano con l’ambiguità di una realtà che pare presentarsi sempre ammantata da un velo. Come un insetto fastidioso, il malessere sale e raggiunge picchi ingestibili, rendendo difficile, se non impossibile, il ritorno all’armonia e all’equilibrio. Gian Paolo Ivaldi è nato a Genova nel 1957. Dopo il liceo, ha lavorato per un periodo nella gioielleria di famiglia, ma a ventitrè anni, seguendo una passione coltivata dall’infanzia, si è iscritto alla facoltà di Medicina e Chirurgia, si è laureato e lavora in Ospedale dal 1987. Ha prestato la sua opera come medico missionario in India, a Capo Verde e in Bosnia, in collaborazione con Smile Mission, una ONLUS con obiettivi umanitari nel campo medico e odontoiatrico. A cinquanta anni si è cimentato nella pubblicazione di un romanzo di formazione, intitolato "Lessico dell’Alba" (Italian University Press, Pavia 2009), che ha dedicato alla figlia ventenne Ludovica, giunto in finale al Premio Osiride di Taranto 2010, per la letteratura storico-filosofica. Gian Paolo IVALDI Connessioni interrotte Presentazione di Marco Lagazzi Edizioni Tabula fati [ISBN-978-88-7475-223-2] Pagg. 120 - € 10,00 http://www.edizionitabulafati.it/connessioniinterrotte.htm

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Rita La Rovere

LETTERE D'AMORE DALLO ZODIACO Illustrazioni di Francesco Musante

Edizioni Tabula fati

All'appassionata Arietessa alla sensibile Toro alla caleidoscopica Gemelli alla romantica Cancro all'orgogliosa Leonessa alla complicata Vergine all'equilibrata Bilancia alla misteriosa Scorpione all'irrequieta Sagittario all'ambiziosa Capricorno alla fascinosa Aquario alla trasognata Pesci...

Dodici lettere, ma in fondo una sola lettera d'amore, eco dello Zodiaco, enigmatico teatro della memoria. Dodici profili di donne evocate da voci maschili nel desiderio di conquistare o riconquistare l'amata. Parole, parole, parole! Noi donne ne abbiamo bisogno e aspettiamo. Aspettiamo alla finestra della vita, senza che mai si insinui il dubbio: il kafkiano messaggio dell'imperatore potrebbe non giungere mai a destinazione. Illusione, fantasia, sogno? E intanto, tutto questo lo chiamiamo Amore.

Perché non le scrivi una lettera d'amore? Sicuramente riusciresti a sorprenderla. Ogni donna sogna di riceverne una. Lunga o breve poco importa, non rimandare. Fermati ad ascoltare i segreti delle sue stelle... Hai trovato le parole che desideravi? Le hai riconosciute subito! Certo, erano lì, ricamate sul tuo cuore, da sempre. Ora non resta che sigillarle con un bacio.

Rita La Rovere, Aquario con Luna Leone, è laureata in Storia Medievale presso la Facoltà di Lettere Moderne Università degli Studi de L’Aquila. Studiosa di Astrologia, ha collaborato con Astrodonna, Il Messaggero, Il Tempo, Il Segnaposto, Capri-Vip, Radio 103, Centax-Telecom, Vario, Telemare e Uvarte 93. Vincitrice del concorso “Voci nuove in Astrologia” promosso da Astra-Corriere della Sera, con “Abruzzo sotto il segno della Vergine”. Per La Voce di Indro Montanelli ha redatto “Stelle di pillole, previsioni quotidiane”. Con il racconto Un’ora con te, ha vinto il XXXIII Premio Teramo dedicato a Mario Pomilio. È stata delegata per Pescara del CIDA (Centro Italiano di Discipline Astrologiche), al cui albo professionale è iscritta dalla sua fondazione. Ha pubblicato: Sotto il cielo di Capri. Personaggi luoghi e simboli dello Zodiaco (La Conchiglia, Capri). Vive a Chieti e, oltre a svolgere l’attività di giornalista, organizza corsi di formazione, incontri e seminari astrologici. Rita LA ROVERE Lettere d'Amore dallo Zodiaco Illustrazioni di Francesco Musante - Edizioni Tabula fati [ISBN-978-88-7475-215-7] - Pagg. 136 - ill. - € 15,00

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Direttore responsabile: Andrea Giampietro Capo redattore: Alessandro Di Biase Redazione: Rita Pagliara, Giampiero Di Biase, Donato Antonicelli, Carla Scorcia, Alessandra Scorcia, Alessio Di Bono, Claudio Fasoli, Fabio Piovillico Terzo Millennio News–on line Edizione scep services sas – via di sotto, 41 – 65100 – Pescara – Tel./ fax 085411658 Registrato presso il Tribunale di Pescara n.1/93 del 6 febbraio 1993 Iscrizione registro nazionale della stampa n. 4220 del 14 maggio 1993

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