Agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici

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Agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici Public procurement e sviluppo del territorio: l’esperienza di Intercent-ER Alessandra Boni Direttore Intercent-ER Reggio Emilia, 1 aprile 2014

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Agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici. Public procurement e sviluppo del territorio: l’esperienza di Intercent-ER. Alessandra Boni Direttore Intercent-ER Reggio Emilia, 1 aprile 2014. SOMMARIO. L’Agenzia Intercent-ER: ruolo e risultati raggiunti - PowerPoint PPT Presentation

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Agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici

Public procurement e sviluppo del territorio: l’esperienza di Intercent-ER

Alessandra BoniDirettore Intercent-ER

Reggio Emilia, 1 aprile 2014

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SOMMARIO

L’Agenzia Intercent-ER: ruolo e risultati raggiunti

Evoluzioni normative: spending review e decreto del FARE

Focus: il mercato elettronico di intercent-ER

Focus: la partecipazione delle PMI

Semplificazione e trasparenza: verso la dematerializzazione del ciclo passivo

Sostenibilità ambientale e sociale come fattore di sviluppo

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Il ruolo dell’Agenzia Intercent-ER

Nel 2005 la Regione Emilia-Romagna ha avviato un programma di razionalizzazione e ottimizzazione degli acquisti di beni e servizi delle P.A. del territorio attraverso la creazione di una centrale di acquisto regionale, l’Agenzia Intercent-ER.

In linea con quanto previsto dalla sua legge istitutiva (la legge regionale n. 11 del 2004), il ruolo dell’Agenzia è duplice:

• centrale di acquisto per gli enti pubblici del territorio regionale;

• stazione appaltante per le gare relative alle spese di funzionamento della Regione Emilia-Romagna e, su richiesta delle Direzioni Generali, anche per le gare settoriali

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Obiettivi dell’Agenzia

Nella propria attività istituzionale, l’Agenzia persegue i seguenti obiettivi:

• razionalizzare la spesa per beni e servizi delle P.A. del territorio regionale, collaborando con gli enti coinvolti per la standardizzazione e l’ottimizzazione delle forniture;

• promuovere l’efficienza, la semplicità e la trasparenza dei processi di acquisto, anche attraverso l’adozione e lo sviluppo di sistemi telematici;

• ottimizzare il rapporto prezzo-qualità dei beni/servizi oggetto di iniziative centralizzate, garantendo elevati standard qualitativi e la loro rispondenza ai fabbisogni della P.A.;

• accrescere la competitività del sistema produttivo e la libera concorrenza nel mercato della fornitura.

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Risultati raggiunti

Tipologia di EntiEnti registrati

al sistema

Aziende Sanitarie 17

Regione ed Enti Regionali 29

Comuni 348

Province 9

Università 4

Camere di Commercio 8

Altri Enti (scuole, società, enti comunali e statali, ecc.)

409

177

425471

539638 674 715

772824

0

200

400

600

800

1000

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

TOTALE ACQUISTI 2005-2013

4,2 miliardi di euro(di cui 3 miliardi riferiti alle Aziende Sanitarie)

TOTALE RISPARMI 2005-2013

630 milioni di euro(di cui circa 450 milioni riferiti alle Aziende Sanitarie)

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SOMMARIO

L’Agenzia Intercent-ER: ruolo e risultati raggiunti

Evoluzioni normative: spending review e decreto del FARE

Focus: il mercato elettronico di intercent-ER

Focus: la partecipazione delle PMI

Semplificazione e trasparenza: verso la dematerializzazione del ciclo passivo

Sostenibilità ambientale e sociale come fattore di sviluppo

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Nel 2012 sono stati emanati i decreti “Spending review” (D.L. 7 maggio 2012, n.52, convertito in L. n. 94 del 6/7/2012 con decorrenza dal 7/7/2012; D.L. 6 luglio 2012, n.95, convertito in L. n. 135 del 7/8/2012 con decorrenza dal 15/8/2012), che hanno introdotto misure di forte impatto per razionalizzare la spesa per consumi intermedi delle Pubbliche Amministrazioni e per rendere più trasparenti ed efficienti i processi di approvvigionamento .

Nello specifico, le disposizioni in materia di acquisti di beni e servizi si sono articolate in tre ambiti principali:

• maggiore centralizzazione degli acquisti;

• sviluppo degli strumenti di e-procurement;

• sostegno alla partecipazione delle PMI agli appalti pubblici.

La legge n. 228 del 2012 (cd. Legge di stabilità 2013) ha apportato alcune modifiche alla spending review e alla Legge Finanziaria del 2007.

Evoluzioni normative: i decreti “Spending Review”

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Tra le principali misure introdotte dai decreti “Spending review” per favorire la centralizzazione degli acquisti sia a livello nazionale sia a livello regionale:

• viene istituito il Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica e viene dato nuovo impulso al sistema a rete delle centrali di acquisto (già previsto dalla Finanziaria del 2007);

• si rafforzano i meccanismi sanzionatori: i contratti stipulati in violazione degli obblighi di approvvigionarsi attraverso gli strumenti di Consip sono nulli, costituiscono illecito disciplinare e sono causa di responsabilità amministrativa, fatti salvi i contratti stipulati tramite altre centrali di committenza se prevedono condizioni economiche più favorevoli;

• sono individuate sette categorie merceologiche (energia elettrica, gas, carburanti rete e carburanti extra-rete, combustibili per riscaldamento, telefonia fissa e telefonia mobile) per le quali le P.A. possono effettuare acquisti autonomi solo con prezzi inferiori a quelli praticati da Consip o dalla centrale di acquisto regionale;

“Spending Review” e centralizzazione degli acquisti (1/2)

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• quelle P.A. che, sulla base della specifica normativa, sono obbligate a approvvigionarsi con le convenzioni di Consip o delle centrali di committenza regionali possono svolgere procedure autonome, ma solo se la convenzione non è ancora disponibile, in situazioni di urgenza, e con contratti di durata strettamente necessaria, nonché sottoposti a condizione risolutiva nel caso la relativa convenzione fosse attivata;

• alle P.A. è attribuita la facoltà di recedere in qualsiasi tempo dai contratti di approvvigionamento in essere, se i parametri delle convenzioni stipulate da Consip sono migliorativi rispetto e l’appaltatore non acconsente a una conseguente modifica delle condizioni economiche;

• per quanto riguarda gli Enti del SSN, si stabiliva che, qualora dalle rilevazioni effettuate ai sensi dell’art. 17 comma 1, lettera a, D.L. n. 98 del 6/7/2011, convertito in L. n. 111 del 15/7/2011, nonché dalle analisi effettuate dalle Centrali regionali, fossero emerse differenze superiori al 20% tra i prezzi di riferimento e i prezzi unitari corrisposti dalle ASL, le Aziende Sanitarie dovessero proporre ai fornitori una rinegoziazione dei contratti (ovvero in caso di mancato accordo si prevedeva il diritto di recedere dal contratto).

“Spending Review” e centralizzazione degli acquisti (2/2)

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Per accrescere l’efficienza e la trasparenza dei processi di acquisto, i decreti sulla Spending review hanno introdotto misure per dare ulteriore sviluppo all’utilizzo di strumenti telematici e informatizzati. Nello specifico, si stabilisce che:

• per acquisti di beni e servizi al di sotto della soglia comunitaria le Pubbliche Amministrazioni sono tenute a fare ricorso al mercato elettronico delle centrali di committenza regionali o a quello di Consip;

• sul versante degli Enti Locali, i comuni con popolazione non superiore ai 5.000 abitanti possono, in alternativa all’obbligo di costituire una centrale di committenza, utilizzare gli strumenti elettronici di acquisto gestiti da altre centrali di committenza di riferimento, comprese le Convenzioni e il Mercato Elettronico;

• gli Enti del Sistema Sanitario Nazionale sono tenuti a utilizzare, per l’acquisto di beni e servizi relativi alle categorie merceologiche presenti nella piattaforma Consip, gli strumenti di e-procurement messi a disposizione dalla stessa Consip, ovvero dalle centrali di committenza regionali di riferimento

“Spending Review” e sviluppo e-procurement

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Pur avendo l’obiettivo primario di ridurre e razionalizzare la spesa, le disposizioni sulla “Spending Review” prevedono anche alcune misure per estendere la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici.

Tra le altre:

• le nuove norme stabiliscono l’illegittimità dei criteri che fissano limiti di accesso alle gare connessi al fatturato aziendale, ampliando le possibilità di partecipazione per le PMI. In particolare viene sancito esplicitamente il principio secondo cui “I criteri di partecipazione alle gare devono essere tali da non escludere le piccole e medie imprese”.

• grazie all’impulso fornito all’e-procurement, e in particolare all’utilizzo del mercato elettronico, accedere al mercato della fornitura pubblica diviene più semplice e le procedure sono più trasparenti.

“Spending Review” e partecipazione PMI

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Il decreto legge n. 69 del 2013 (cosiddetto “decreto del Fare”), convertito con la legge 9 agosto 2013, n. 98, contiene alcune misure inerenti il Public procurement , quali:

• l’obbligo per le stazioni appaltanti, ove possibile, di suddividere gli appalti in lotti funzionali e di indicare la motivazione circa la mancata suddivisione dell’appalto in lotti, confermando così l’attenzione alla tutela delle PMI

• il controllo dell’AVCP sulla tutela delle piccole e medie imprese attraverso la verifica dell’adeguata suddivisione degli affidamenti in lotti funzionali e di economica ed efficiente esecuzione dei contratti, nonché il rispetto delle regole della concorrenza nelle singole procedure di gara

• istituzione di un Comitato interministeriale che svolge attività di indirizzo e di coordinamento in materia di razionalizzazione e revisione della spesa delle amministrazioni pubbliche e il rafforzamento della figura del Commissario straordinario

Il “Decreto del fare”

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Nell’ambito del programma di lavoro del Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, articolato su tre anni così come previsto dal Decreto del Fare, nel corso del 2013 sono stati definiti specifici Tavoli di Lavoro.

In tale contesto, è stato istituito il Gruppo di lavoro relativo agli “Acquisti di Beni e servizi”, di cui fanno parte, oltre a Intercent-ER: Consip, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Corte dei Conti, ARCA - Lombardia, e la LUISS.

Il Gruppo di lavoro ha sviluppato analisi e proposte d’azione finalizzate al contenimento e alla razionalizzazione della spesa per Beni e Servizi, articolate in tre macro-aree di intervento:

• Organizzazione del Sistema Nazionale degli Approvvigionamenti

• Potenziamento della domanda e dell’offerta

• Merceologie

I tavoli di lavoro per la revisione della spesa

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Nell’ambito del Tavolo di Lavoro, è stato stimato che i beni e servizi che possono essere oggetto di aggregazione della domanda ammontano a 42 miliardi di euro (47% del totale), mentre le modalità di eventuali interventi sui restanti 47 miliardi di euro devono ancora essere valutate.

Stime relative alla spesa per beni e servizi della PA

42

9 14 17

47

8

22 12

43

39

2 40

3

1

0

20

40

60

80

100

120

140

Totale Stato Enti territoriali Enti SSN Altre PA

mili

ardi

di e

uro

beni e servizi non aggredibili

presidiabile con modalità innovative

possibile aggregazione della domanda

132

39

68

618

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SOMMARIO

L’Agenzia Intercent-ER: ruolo e risultati raggiunti

Evoluzioni normative: spending review e decreto del FARE

Focus: il mercato elettronico di intercent-ER

Focus: la partecipazione delle PMI

Semplificazione e trasparenza: verso la dematerializzazione del ciclo passivo

Sostenibilità ambientale e sociale come fattore di sviluppo

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A seguito delle norme sulla spending review, tutte le P.A. dell’Emilia-Romagna, per acquistare beni e servizi sotto soglia comunitaria (207mila euro), devono fare riferimento al mercato elettronico di Intercent-ER o a quello di Consip.

A fine 2013, Intercent-ER ha pubblicato il nuovo bando di abilitazione per il Mercato Elettronico, con l’obiettivo di ampliare le opportunità di acquisto delle Amministrazioni e favorire l’incontro fra le esigenze delle PA regionali e le imprese. Fra le principali caratteristiche del nuovo bando:

• l’ampliamento delle categorie merceologiche, con più di 13.000 voci;

• Il bando ha durata illimitata;

• una maggiore usabilità del sistema;

• la semplificazione della componente di abilitazione dei fornitori;

• l’indicazione delle eventuali certificazioni possedute dai fornitori.

Il Mercato elettronico di Intercent-ER

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Affiancando il sistema delle Convenzioni-quadro e il MEPA di Consip, il mercato elettronico di Intercent-ER è una vetrina virtuale attraverso cui le Amministrazioni del territorio possono acquistare beni e servizi da una platea di centinaia di fornitori abilitati.

Nello specifico, per una Pubblica Amministrazione il mercato elettronico significa:

• possibilità di scelta tra un ampio numero di fornitori

• dematerializzazione dell’intero processo

• flessibilità nella definizione delle caratteristiche dei beni/servizi richiesti

• semplicità e velocità del processo di acquisto

Attualmente i fornitori abilitati al Mercato Elettronico sono: 376

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Mercato elettronico: caratteristiche generali

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Per massimizzare l’adesione da parte di P.A. e imprese, sono state messe in campo diverse iniziative formative e informative a supporto degli utenti:

• sul fronte P.A., tra dicembre e febbraio sono stati organizzati 6 incontri formativi a cui hanno partecipato circa 350 persone degli Enti del territorio;

• lato imprese, negli ultimi mesi l’Agenzia ha partecipato a incontri formativi organizzati dalle Camere di Commercio e dalle associazioni di categoria nelle province di Bologna, Ravenna, Reggio Emilia, Ferrara, Modena

Inoltre, sono state pubblicate guide e manuali di facile consultazione per supportare gli utenti in tutte le fasi di utilizzo del mercato elettronico (abilitazione, consultazione delle categorie merceologiche, indizione delle Richieste di Offerta, risposta alle RdO, aggidicazione delle RdO).

A ulteriore supporto, infine, è sempre disponibile il call center di Intercent-ER al numero 800 998 292

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Mercato elettronico: coinvolgimento di PA e imprese

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SOMMARIO

L’Agenzia Intercent-ER: ruolo e risultati raggiunti

Evoluzioni normative: spending review e decreto del FARE

Focus: il mercato elettronico di intercent-ER

Focus: la partecipazione delle PMI

Semplificazione e trasparenza: verso la dematerializzazione del ciclo passivo

Sostenibilità ambientale e sociale come fattore di sviluppo

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Il rapporto con il mondo delle imprese

Tra gli obiettivi fondanti di Intercent-ER, previsti dalla sua stessa legge istitutiva, alcuni fanno esplicito riferimento alla valorizzazione del tessuto imprenditoriale e allo sviluppo del sistema economico. Nello specifico, l’attività Agenzia è costantemente orientata a:

• assicurare la trasparenza del mercato degli appalti pubblici; • stimolare lo sviluppo della concorrenza e della competitività del sistema;• favorire l’accesso al mercato da parte del tessuto produttivo regionale;• promuovere la partecipazione delle PMI alle iniziative di Intercent-ER;• favorire una maggiore qualificazione del mercato della fornitura,

richiedendo beni/servizi caratterizzati da standard qualitativi elevati, innovazioni di prodotto o di processo, elementi di sostenibilità.

Per raggiungere tali obiettivi, da sempre Intercent-ER ha instaurato un regolare confronto con il mondo imprenditoriale, consolidando costanti rapporti di collaborazione con le Associazioni di Categoria.

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La partecipazione delle imprese: impatto sulle PMI

Intercent-ER ha sempre avuto particolare attenzione a non escludere le Piccole e Medie Imprese dal mercato della pubblica fornitura.

Grazie a efficaci strategie di gara le PMI si sono aggiudicate circa il 60% delle procedure di gara dell’Agenzia*

* Sono esclusi dal computo quei settori, quali farmaci, telefonia e energia presidiati quasi esclusivamente da multinazionali e grandi corporazioni

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La partecipazione delle imprese: impatto sul territorio

L’attività di Intercent-ER non ha penalizzato il tessuto imprenditoriale del territorio: le imprese dell’Emilia-Romagna, infatti, si sono aggiudicate il 60% dell’importo aggiudicato con le procedure di gara dell’Agenzia

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SOMMARIO

L’Agenzia Intercent-ER: ruolo e risultati raggiunti

Evoluzioni normative: spending review e decreto del FARE

Focus: il mercato elettronico di intercent-ER

Focus: la partecipazione delle PMI

Semplificazione e trasparenza: verso la dematerializzazione del ciclo passivo

Sostenibilità ambientale e sociale come fattore di sviluppo

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La dematerializzazione dei processi di acquisto rappresenta un ulteriore fattore di risparmio, efficienza e trasparenza per le P.A. e per il sistema economico. In questo contesto si colloca la l.r. 17/2013, secondo cui Intercent-ER ha il compito di promuovere il Sistema regionale per la dematerializzazione del ciclo passivo (SiCiPa-ER), istituito dalla Regione Emilia-Romagna per:

• semplificare i processi di acquisizione e ridurne i costi di gestione;

• consentire l'inserimento automatico dei dati nei sistemi di contabilità;

• garantire il monitoraggio della spesa pubblica, la trasparenza e la tracciabilità dei processi di acquisto;

• stimolare la diffusione della fatturazione elettronica.

In tale ambito, l’Agenzia opera come Nodo telematico di interscambio (NoTIER), che costituisce lo strumento organizzativo interoperabile per gestire i documenti del ciclo passivo degli acquisti, e in particolare le fatture in formato elettronico.

La legge regionale n. 17 del 2013

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• Semplificazione nella gestione • Maggiore trasparenza• Riduzione della necessità di

archiviazione di documenti cartacei• Diminuzione dei tempi di pagamento• Miglioramento della capacità di

prevedere i flussi finanziari• Riduzione dei costi

NODO TELEMATICO DI INTERSCAMBIO

CONSERVAZIONESOSTITUTIVA

invia l’ordine1

2 riceve l’ordine

3 consegna la merce ed invia la bolla

AZIENDA

4riceve la bolla e riconcilia con l’ordine

5 emette e invia la fattura

6

riceve la fattura e riconcilia con l’ordine e la bolla

FORNITORE

Sistema regionale per la dematerializzazione del ciclo passivo

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Quali benefici (1/2)

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Quali benefici (2/2)

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L’Agenzia Intercent-ER: ruolo e risultati raggiunti

Evoluzioni normative: spending review e decreto del FARE

Focus: il mercato elettronico di intercent-ER

Focus: la partecipazione delle PMI

Semplificazione e trasparenza: verso la dematerializzazione del ciclo passivo

Sostenibilità ambientale e sociale come fattore di sviluppo

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La sostenibilità degli acquisti quale fattore di sviluppo

• È oggi sempre più elevata la responsabilità in capo al public procurement: rappresentando i principali consumatori di beni e servizi, le P.A. dispongono di un forte potere per orientare il mercato

• Il public procurement, pertanto, se non è legato solo al concetto di risparmio e alla riduzione dei prezzi, può diventare uno degli elementi chiave per attuare politiche di innovazione e per incidere sul sistema produttivo

• In tal senso, gli acquisti pubblici possono contribuire alla sostenibilità del sistema non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista ambientale e sociale

• In un contesto di crisi, infatti, la green economy rappresenta una delle principali leve per sostenere i livelli occupazionali, produrre innovazione, rilanciare la crescita. Secondo un recente rapporto di Rapporto GreenItaly, il 30% delle assunzioni riguarda figure professionali legate alla sostenibilità

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Iniziative di Green Public Procurement

Nel corso degli anni l’Agenzia ha sviluppato un numero crescente di iniziative di acquisto con criteri di sostenibilità ambientale. In particolare, sono state attivate 40 Convenzioni verdi, relative alle seguenti categorie merceologiche:

• Autovetture Fotocopiatrici• Energia elettrica Noleggio auto• Carta e cancelleria Pannolini• PC Desktop and Notebook Massa vestiario• Derrate alimentari Servizi di vigilanza• Arredi scolastici Prodotti per pulizie• Servizi di portierato Servizi di pulizia• Servizio di gestione di rifiuti speciali Carburante• Servizi di facchinaggio e trasloco

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Benefici ambientali

Le iniziative di GPP realizzate dall’Agenzia hanno già consentito di raggiungere alcuni obiettivi di breve-medio periodo:

IMPATTI SULL’AMBIENTE

Si stima che in un anno ci siano state minori emissioni di CO2 per 6.900 tonnellate e siano stati salvati 15.000 alberi. E’ come se, grazie a Intercent-ER, per un anno non fossero circolate 3.450 auto a benzina oppure un piccolo comune avesse vissuto a emissioni zero

IMPATTI SUL SISTEMA PRODUTTIVO

In alcuni casi le “gare verdi” hanno avuto forti impatti sul sistema imprenditoriale. Ad es., una ditta che ha partecipato alla prima gara per gli arredi scolastici senza aggiudicarsi la fornitura, ha provveduto a dotarsi delle certificazioni ambientali di cui era sprovvista in vista della seconda edizione della procedura.

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Intercent-ER ha pubblicato anche 8 iniziative con elementi di sostenibilità sociale:

• Arredi per strutture scolastiche • Derrate e prodotti non alimentari • Fornitura indumenti per polizia municipale e provinciale • Fornitura indumenti per dipendenti e indumenti da lavoro • Fornitura di calzature e dispositivi di sicurezza • Prodotti cartari, detergenti e materiali per comunità• Gestione delle sanzioni amministrative• Vigilanza, portierato e manutenzione impianti 4

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Iniziative intraprese nell’ambito del social procurement

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Grazie per l’attenzione

Intercent-ERViale A. Moro n. 3840127, [email protected]