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07/03/2014 1 ENTE PROMOTORE UNIVERSITÀ DI MACERATA DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE PARTNERSHIP OSSERVATORIO DI GENERE UNIVERSITÀ DELLA PACE BZ 1999 UNIVERSITY OF EDINBURGH ISTITUTO NEBBIA/EINSTEIN LGGRTC DI VILNIUS ISML DI ASCOLI PICENO A.GE. – AMNESIA GULAG IN EUROPE

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ENTE PROMOTORE UNIVERSITÀ DI MACERATADIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE

PARTNERSHIP OSSERVATORIO DI GENEREUNIVERSITÀ DELLA PACEBZ 1999UNIVERSITY OF EDINBURGHISTITUTO NEBBIA/EINSTEINLGGRTC DI VILNIUSISML DI ASCOLI PICENO

A.GE. – AMNESIA GULAG IN EUROPE

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DURATA 16 MESI (2 DICEMBRE 2013-1 APRILE 2015)

OBIETTIVI ENTRARE IN CONTATTO CON LA MEMORIA DEI GULAG PER COSTRUIRE UNA CITTADINANZA E IDENTITÀ EUROPEA UNITA E DEMOCRATICA, BASATA SU VALORI, STORIA, CULTURA E MEMORIA COMUNI;

SVILUPPARE UN’EUROPA GIUSTA, SICURA E LIBERA ATTRAVERSO UNA MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA DELLE ATROCI VIOLAZIONI AI DIRITTI E ALLE LIBERTÀ DELL’UOMO CHE L’ESPERIENZA DEI GULAG SOVIETICI HA RAPPRESENTATO.

OBIETTIVI

INSTALLAZIONE IN TRE DIVERSE CITTÀ DELLA MOSTRA “GULAG” DEL FOTOGRAFO POLACCO TOMASZ KIZNY. LA MOSTRA DEL FOTOGRAFO TOMASZ KISNY È IL FRUTTO DI 17 ANNI DI RICERCHE IN POLONIA E IN UNIONE SOVIETICA. LA MOSTRA È SUDDIVISA IN 6 SEZIONI - RELATIVE AI VARI COMPLESSI CONCENTRAZIONARI, UNA PICCOLA SEZIONE INDIPENDENTE, PIÙ UN PANNELLO D’INGRESSO.

CONTENUTI

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VISITE GUIDATE PER STUDENTI;

MEMORIA ATTIVA ATTRAVERSO REALIZZAZIONE DI UN "CONCORSO DI IDEE" PER LA REALIZZAZIONE DI UNA "APP" INTERATTIVA DELLA MOSTRA DIFFUSO DA OGNI PARTNER

CORSI DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI E STUDENTI

CONFERENZE PUBBLICHE

GIORNATA CONCLUSIVA A VILNIUS

LA DIMENSIONE EUROPEA DEL PROGETTO RISULTA DALLA SUA DIFFUSIONE IN TRE PAESI: ITALIA, GRAN BRETAGNA, LITUANIA

METODOLOGIA

CREAZIONE DI UN SITO INTERNET HTTP://AMNESIAGULAG.EU/

CREAZIONE DI UNA PAGINA FACEBOOK E DI UN ACCOUNT TWITTER AGE - AMNESIA GULAG IN EUROPE

COMUNICATI STAMPA-NEWSLETTER

REALIZZAZIONE DI UN VIDEO CON LE SCUOLE DIFFUSO IN DVD

REALIZZAZIONE DI UNA APP INTERATTIVA

REALIZZAZIONE DI UN VOLUME COLLETTANEO IN LINGUA INGLESE SULLA MEMORIA DEGLI STERMINI

IMPATTO E VISIBILITÀ

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� CORSI DI FORMAZIONE NELLE SCUOLE DELLA PROVINCIA DI MACERATA (PIU’ DI 600 STUDENTI COINVOLTI)

VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA «GULAG» DI THOMASZ KIZNY, CHE SI TERRA’ PRESSO LA SALA SPECOLA – BIBLIOTECA MOZZI BORGETTI DI MACERATA

EVENTO INAUGURAZIONE MOSTRA «GULAG» IL 18 MARZO ALLA PRESENZA DEL FOTOGRAFO E DEI RAPPRESENTANTI DEI PARTNER DEL PROGETTO

EVENTO 1

MACERATA DICEMBRE/APRILE 2014

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� CORSI DI FORMAZIONE STUDENTI NELLE SCUOLE DELLA PROVINCIA DI ASCOLI (PIU’ DI 300 STUDENTI COINVOLTI)

VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA «GULAG» DI THOMASZ KIZNY, CHE SI TERRA’ PRESSO IL CENTRO PACETTI DEL COMUNE DI MONTEPRANDONE

EVENTO INAUGURAZIONE MOSTRA «GULAG» A FINE APRILE ALLA PRESENZA DEI RAPPRESENTANTI DEI PARTNER DEL PROGETTO

GIORNATA FORMATIVA PER I DOCENTI DEL TERRITORIO

CONFERENZA PUBBLICA CON ESPERTI DEL GENOCIDE AND RESISTENCE RESEARCH CENTER DI VILNIUS LITHUANIA

EVENTO 2

ASCOLI APRILE/AGOSTO 2014

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� CORSI DI FORMAZIONE NELLE SCUOLE TRENTINE COINVOLTE NEL PROGETTO

VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA «GULAG» DI THOMASZ KIZNY,

CONFERENZA PUBBLICA CON ESPERTI DEL GENOCIDE AND RESISTENCE RESEARCH CENTER DI VILNIUS LITHUANIA

EVENTO 3

TRENTO/BOLZANO SETTEMBRE/GENNAIO 2015

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� BILANCIO CONCLUSIVO DELLE ATTVIITA’ DEL PROGETTO

ORGANIZZAZIONE DI UNA CONFERENZA «IDENTITA’ EUROPEA E MEMORIA EST/OVEST DEL GULAG» PRESSO I LOCALI DEL GENOCIDE AND RESISTENCE RESEARCH CENTER DI VILNIUS ,

CONFERENZA PUBBLICA CON ESPERTI DEL GENOCIDE AND RESISTENCE RESEARCH CENTER DI VILNIUS LITHUANIA

PUBBLICAZIONE DEGLI ATTI DEL CONVEGNO IN INGLESE

EVENTO 4

VILNIUS GENNAIO/FEBBRAIO 2015

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Le ragioni progettuali

Il filosofo Jürgen Habermas, noto sostenitore della causa UnioneEuropea, ha scritto a proposito della cittadinanza europea e di unconcetto importante come quello di patriottismo costituzionale che

«Non possiamo rimediare a un dolore passato e neppure a un tortofatto, ma abbiamo la debole forza di un ricordo riparatore»

Si tratta di saper sviluppare una distanza riflessiva da quelle tradizioniche hanno formato la nostra identità. L’identità che non è solo qualcosadi “già trovato”, bensì anche un nostro progetto. Ciò che siamo, maanche ciò vorremmo diventare.

"Il gelo (...) era penetrato anche nelle anime degli uomini. Se potevano congelarsi le ossa, se poteva congelarsi e intorpidirsi il cervello, altrettanto poteva accadere anche all'anima. (...) Così l'anima: si era congelata, rattrappita e sarebbe forse rimasta tale per sempre" (Varlam Šalamov)

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GULAG

GLAVNOE UPRAVLENIE LAGEREJ = DIREZIONE CENTRALE DEI LAGER DELL'OGPU*-NKVD* DELL'U RSS

*OGPU = Direzione politica di Stato Unificata dell'URSS*NKVD = Commissariato del Popolo agli Affari Interni

Creata nell'ottobre del 1930diventò ben presto

il simbolo del sistemadi repressione staliniano

L'acronimo si trasformain sostantivo e il lager

diventò l'elementofondamentale della

macchina repressivasovietica.

GULAG con il tempofinì per tradurre

un concetto politico,morale e scientificoche ha segnato una

parte rilevantedella storia dell'URSS

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1. GULAG: PRESENTAZIONEIl termine Gulag ha ormai piena cittadinanza nella cultura e nella coscienzacontemporanea. Benché se ne parlasse in ambienti ristretti fin dagli anni Trenta e poiin maniera più diffusa sui quotidiani degli anni Quaranta e Cinquanta, è solo conl’apparire dell’opera Arcipelago Gulag di Alexander Solženicyn, pubblicata in Occidentetra il 1973 e il 1978, che la sigla Gulag comincia ad essere diffusa ed accettata. Essasintetizza con una certa efficacia il sistema concentrazionario sovietico.

GULAG: sistema centrale dei lager. Da allora ad oggi, soprattutto dopo il crollodell’URSS, vi è stata un’accelerazione che ha coinvolto gli studi specialistici e lamemorialistica, servizi televisivi, mostre.

Del Gulag si sa molto anche se la mole enorme di materiale accumulata attorno allavita delle persone resta da sistemare, studiare, organizzare. Perché si tratta diun’esperienza che ha coinvolto per decenni milioni di persone. Per avvicinarsi a questotema i romanzi di Solženicyn o i racconti di Varlam Šalamov sono la strada più efficaceper penetrare l’articolazione di un sistema concentrazionario reticolare. Ci sono ancoramoltissimi ritardi negli studi, nella divulgazione, soprattutto a livello di istruzionescolastica e attività formativa.

1. GULAG: PRESENTAZIONE

• La storia del Gulag non è semplice da ricostruire né da raccontare, la suacrescita quantitativa e la sua organizzazione geografica, la sua estensione especializzazione, la sua capacità produttiva e di annientamento sonomutati negli anni sulla base di decisioni giuridiche e amministrative chedipendevano da scelte politiche, economiche, ideologiche.

• La costruzione del sistema lager s’intreccia con la storia sovietica, ne è unospecchio lucido o la realtà più deformata ed esasperata. Resta il fatto che ilGulag è parte costitutiva e integrante del sistema che lo dirige e loproduce. Il Gulag è altresì parte essenziale della storia del secolo scorso,una delle tragedie maggiori che ne hanno costellato il progredire, unevento simbolico e rivelatore.

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2. Sistema dei lager in URSS. Cornice storica

• Rivoluzione d’ottobre (1917). Presa del potere da parte dei bolscevichi in Russia, così chiamata perché realizzata tra il 25 e il 26 ottobre secondo il calendario giuliano, allora in vigore in tutti i territori già facenti parte dell'impero zarista.

• Tutto il potere ai soviet. Essa costituì la conclusione del percorso diprofonda trasformazione dello stato e del potere iniziato con la rivoluzionedi febbraio di quello stesso anno. I governi provvisori nel frattemposuccedutisi non erano riusciti a risolvere i gravi problemi della popolazione(in primo luogo le conseguenze negative della guerra sui livelli materiali divita) e a interrompere il progressivo deteriorarsi dell'autorità politica edella credibilità delle istituzioni. I bolscevichi, sotto la direzione di Lenin,rientrato in marzo dall'esilio, divennero in pochi mesi la forza politicaattorno cui si coagulò lo scontento, aumentando progressivamente lapropria forza e influenza tra i settori popolari delle principali città e negliorganismi di rappresentanza di recente formazione (vedi soviet).

2. Sistema dei lager in URSS. Cornice storica

• Tutto il potere ai soviet. Con un programma sintetizzato nello slogan“tutto il potere ai soviet” (in particolare: nazionalizzazione delle banche edella terra, fine immediata della guerra in corso dal 1914 e costituzione diuna repubblica dei soviet), i bolscevichi si presentarono come lacomponente più compatta e decisa tra i partiti russi, i soli a essere dotatidi una precisa strategia politica.

• In due sole giornate, soprattutto grazie all'apporto dei marinai della flottadella base di Kronstadt e delle "guardie rosse" (soldati e operai armati dalsoviet di Pietrogrado), il potere passava nelle mani dei bolscevichi in modoquasi incruento: la sera del 25 ottobre il governo Kerenskij venivadestituito e i suoi ministri arrestati durante l'assalto al Palazzo d'inverno(un avvenimento che divenne il momento simbolico dell'insurrezione).Contemporaneamente si apriva il Congresso panrusso dei soviet: mentre imenscevichi abbandonavano l'aula in segno di protesta control'insurrezione, la maggioranza dei delegati (bolscevichi e socialrivoluzionaridi sinistra) le forniva l'avallo "legale".

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2. Sistema dei lager in URSS. Cornice storica

• Tutto il potere ai soviet. La vittoria politica, prima che militare, deibolscevichi veniva poi confermata dalla decisione di delegare ilconsolidamento del nuovo potere al Consiglio dei commissari del popolo,organismo esecutivo di cui Lenin venne nominato presidente e che eracomposto principalmente da esponenti bolscevichi.

• A Mosca i bolscevichi assunsero il controllo della situazione solo il 2novembre, dopo che il 28 ottobre la città era stata teatro di disordini cheavevano provocato numerose vittime. Nelle altre città della Russia e neiprincipali distretti industriali il potere sovietico si consolidò in tempi emodi diversi: mentre nella gran parte del paese entro la fine del 1917 inuovi organismi di potere si erano ormai formalmente consolidati, inUcraina, nell'area del Don e nel Caucaso la rivoluzione trovava una piùconsistente opposizione che si protrasse, facendo sentire le proprieconseguenze in tutta la Russia, nei tre anni seguenti con la guerra civilerussa.

2. Sistema dei lager in URSS. Cornice storica

• Mentre le opposizioni erano destinate a essere presto messe fuorileggesotto l'incalzare della guerra civile e dell'emergenza alimentare, il ruoloegemonico assunto dal partito di Lenin nella conquista del potere e lestesse modalità attraverso cui essa era avvenuta costituirono un fortecondizionamento per il futuro. L'egemonia bolscevica (politica e militare)sui nuovi organismi di potere, unita alla situazione d'emergenza di unpaese ridotto alla fame da anni di guerra, portarono presto a unaccentramento del potere e segnarono fin dall'inizio la storia del nascentestato sovietico.

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3. GULAG-STORIA SOVIETICA• Gulag: Direzione centrale statale dei campi di lavoro dell'Urss. Universo

concentrazionario sovietico, vero e proprio "stato nello stato" sotto il direttocontrollo della polizia segreta (Nkvd) assunse, durante lo stalinismo,dimensioni enormi. I primi campi (lager) di rieducazione e lavoro furono creatinel 1918; nel 1923, nelle isole di Solovki, venne organizzato il primo campo perprigionieri politici, dove vennero internati ufficiali, intellettuali erappresentanti dei partiti prerivoluzionari. Alla fine degli anni venti, con loscatenarsi delle repressioni staliniane, il Gulag crebbe a dismisura: tra il 1928 eil 1940 esistevano almeno 162 lager, in cui vennero internati milioni diprigionieri, di cui molti perirono per via delle drammatiche condizioni di vita edi lavoro.

• Il Gulag permise lo sfruttamento sistematico della manodopera coatta perl'industrializzazione forzata. Alcune delle maggiori opere di quegli anni vennerorealizzate con l'uso del lavoro forzato dei detenuti (canale del mar Bianco,Mosca-Volga; valorizzazione dei giacimenti auriferi della Kolyma; costruzione diferrovie, strade ed edifici, come l'università di Mosca).

3. GULAG-STORIA SOVIETICA• STALINISMO:

Epoca e regime politico in cui si affermò in Urss la dispotica dittatura di Stalin el'ideologia a essa connessa. Iniziò alla fine degli anni venti e terminò con la mortedel dittatore nel 1953. Fu in questo periodo che si costituirono i trattifondamentali del sistema sovietico, segnato dall'ispirazione dello stato-partito adassumere il controllo totale su tutti gli aspetti della vita del paese (politica,economica, sociale e culturale). Frutto di un singolare sovrapporsi di continuità erotture da una parte con la storia russa prerivoluzionaria e dall'altra con latradizione rivoluzionaria bolscevica, lo stalinismo generò uno degli stati totalitaripiù feroci del XX secolo. Le vittime del regime di Stalin si contarono a milioni.Esso sorse quando, di fronte alle difficoltà del decollo industriale, fuabbandonata la Nep e venne imposta al paese la modernizzazione dall'alto. Nel1929, Stalin assunse il pieno controllo del partito e diede avvio alla "grandesvolta" che avrebbe dovuto portare alla rapida edificazione dell'economiasocialista, regolata dalla pianificazione statale: ebbe inizio la collettivizzazionedell'agricoltura, accompagnata dall'industrializzazione forzata.

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3. GULAG-STORIA SOVIETICA• STATALISMO

La dittatura autoritaria dai tratti illuministi tracciata da Lenin cedette il posto a unadittatura autocratica, fondata sull'esaltazione dello stato leviatano e sulloschiacciamento totale della società.

Anche se non mancarono elementi di continuità tra Lenin e Stalin, questocambiamento dei fini del potere rappresentò un momento di rottura di primariaimportanza. Negli anni trenta la collettivizzazione e l'industrializzazione forzatafrantumarono violentemente il tessuto sociale preesistente. Vennero distrutteidentità collettive secolari, mentre la società si atomizzava. La Russia si popolò dinomadi e vagabondi, contadini e operai fuggiti da villaggi e città alla ricerca dicondizioni di vita almeno sopportabili. Per far fronte alla crisi sociale permanentevennero rafforzati a dismisura gli apparati repressivi dello stato.

La mobilità sociale altissima provocò un colossale rimescolamento. Interi stratisociali vennero scaraventati dai vertici al fondo della piramide, mentre altriemergevano, prima di essere a loro volta travolti.

3. GULAG-STORIA SOVIETICA• GERARCHIZZAZIONE SOCIALE

Il Partito comunista dell'Unione sovietica, partito unico, fu il principale canale dipromozione sociale: la fedeltà all'ideologia era la conditio sine qua non percambiare la propria posizione. Nacque una nuova struttura sociale fortementegerarchizzata. I contadini, discriminati dalla legislazione, tornarono in pratica allacondizione del servaggio, abolito da Alessandro II nel 1861;

gli operai persero tutti i privilegi di cui avevano goduto negli anni venti e venneroposti alla mercé assoluta dei dirigenti industriali, mentre l'allargarsi del ventagliosalariale e la diffusione del cottimo creavano disparità crescenti. L'impegno direttodello stato nella produzione provocò la crescita a dismisura dell'apparatoburocratico.

Religione statale e simbologia: il culto di Stalin, dio-padre-padrone onnipotente,fu accompagnato dalla caccia spietata ai "nemici del popolo", moderna versionedella demonologia rurale intrisa di paganesimo, che attribuiva alle "oscure forzedel male" la responsabilità di tutte le disgrazie.

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3. GULAG-STORIA SOVIETICA• STATO DI POLIZIA

La potente polizia segreta (Nkvd), sottoposta direttamente a Stalin, aveva diritto di vita e di morte sugli abitanti del paese dei soviet.

Dopo l'assassinio di Kirov, prestigioso dirigente del partito di Leningrado erappresentante della nuova tecnocrazia che si era creata durante il primo pianoquinquennale, la macchina repressiva si volse contro le élites politiche. Iniziava ilGrande Terrore. Tra il 1936 e il 1938, nei processi di Mosca, venne sterminata lavecchia guardia bolscevica; sotto la scure della polizia politica cadde anchel'Armata rossa, che fu gravemente scompaginata dalle purghe, come dimostrò lafacilità dell'avanzata nazista al momento dell'aggressione nel 1941. Alla fine deglianni trenta Stalin era ormai padrone assoluto del paese. Capriccioso despotaautocratico, fece distruggere anche lo stesso gruppo dirigente a lui fedele cheaveva patrocinato la "grande svolta".

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3. GULAG-STORIA SOVIETICAGUERRA FREDDA

• Nel dopoguerra, con la spartizione del mondo in sfere d'influenza, lo stalinismo fuimposto anche nei paesi dell'Europa orientale.

• I risultati dello stalinismo furono paradossali. La modernizzazione del paese fecedell'Urss la seconda potenza mondiale, ma gli squilibri strutturali dell'economia(dominio dell'industria pesante, stagnazione dell'agricoltura) ne condannarono losviluppo successivo; il perdurare di forme arcaiche di produzione, fondate sull'usodel lavoro coatto (il Gulag, le aziende statali in agricoltura), impedirono ilcostituirsi di una moderna cultura del lavoro basata sulla valorizzazione dellaqualità e della produttività.

• Il dominio del terrore rese la società apatica, distruggendo ogni spiritoimprenditoriale; l'acculturazione di massa, avvenuta in condizioni di mancanzatotale di libertà, danneggiò gravemente il potenziale intellettuale del paese; lerepressioni indiscriminate impedirono il costituirsi di una società articolata,capace di limitare lo strapotere dello stato.

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SINTESI: Il contesto socio-politico dal 1917 agli anni del primo dopoguerra

� dopo la Rivoluzione bolscevica dell'ottobre 1917, nasce la Repubblica Socialista Sovietica (URSS)� 7 dicembre 1917: Istituzione della Commissione straordinaria per la lotta contro la controrivoluzione

e il sabotaggio (Ceka)� 3 marzo 1918: Trattato di Brest Litovsk tra Russia e Germania� 16 luglio 1918: Fucilazione dello zar e della sua famiglia� 1919: Lenin fonda la Terza Internazionale (Comintern) che si proponeva di promuovere la rivoluzione

comunista in tutti i Paesi del mondo� 17 febbraio 1919: Decreto secondo cui gli elementi estranei alla classe operaia possono essere rinchiusi

in campo di concentramento� 15 aprile 1919: Decreto secondo cui gli elementi considerati “nemici di classe” possono essere rinchiusi in

campi di lavoro coatto� 1919-1921: Comunismo di guerra e requisizione dei raccolti nelle campagne� 1919-1921: grande carestia che provoca la morte di almeno 5 milioni di contadini� Attacchi dall'esterno: numerosi eserciti, comandati da generali zaristi, attaccarono i Sovietici da ogni parte,

dall'Ucraina alla Siberia.� 1921: Regione di Tambov (a sud di Mosca): le famiglie dei contadini ribelli sono internate in campi simili a

quelli utilizzati dagli inglesi contro i Boeri.

4. Sistema Lager in Unione sovietica: tappe evolutive

• Dopo la rivoluzione di ottobre la dirigenza bolscevica iniziò a creare un nuovosistema di luoghi di detenzione. Nel giro di poco tempo cominciano a proliferare iluoghi di detenzione dipendenti da istituzioni diverse (si tratta di varie commissionie commissariati del popolo alla giustizia) che creano una vasta rete di campi diconcentramento per oppositori politici. Solo nel 1922 i luoghi di reclusione siconcentrarono sotto un unico commissariato del popolo e si creò la direzionecentrale dei luoghi di reclusione (GUMZ).

• È in questo periodo che si organizza il lager a destinazione speciale delle Solovki,tristemente famoso. In esso si sperimenteranno le tecniche di disumanizzazionepiù scientifiche. Il sistema creato in questo arcipelago sperduto sarà poi esportatonel resto del continente. Alle Solovki (isola delle lacrime) finiscono i prigionieripolitici, gli anarchici, i contadini, il clero, gli intellettuali, tutti condannati attraversol’art. 58, che puniva ogni attività sovietica o controrivoluzionaria Questo sistema direclusione sopravvive fino al 1929.

• http://www.youtube.com/watch?v=Npte9mnVOQ0

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4. Sistema Lager in Unione sovietica: tappe evolutive

• Nel 1929 con il varo del piano quinquennale che prevedeva l’industrializzazioneforzata tutto cambia: lo stato aveva bisogno di forza lavoro e si prese inconsiderazione l’idea di utilizzare il lavoro coatto dei detenuti. È in questo annoche si decide di creare dei campi di rieducazione attraverso il lavoro in regionisperdute e scarsamente popolate. Un anno dopo la risoluzione il numero deidetenuti passa da 20 mila a 160 mila. Per dirigere si crea nel 1931 la Gulag:Glavnoe upravlenje lagerei, letteralmente la Direzione centrale dei Lager.

• Un massiccio impiego di forza lavoro coatta ci fu in occasione della realizzazionedel canale tra Mar Bianco e Mar Baltico. Intanto la diffusione dei ITL (campi dirieducazione attraverso il lavoro) si fa sempre più massiccia specie in zone asupporto della costruzione di impianti idraulici e canali. In questo stesso periodonella regione della Kolyma sorse il famoso ITL del nord-est nel quale passò circa unmilione di detenuti. Nel 1937 i lager erano saliti a 17, il numero di detenutisuperava il milione. Il numero di detenuti crebbe bruscamente con l’inizio del“grande terrore”, nel 1938, fino a raddoppiarsi e i lager divennero 31.

4. Sistema Lager in Unione sovietica: tappe evolutive

• All’inizio della seconda guerra mondiale i detenuti erano più di 2 milioni eil numero dei lager era salito a 82. Nel periodo della guerra il numero deidetenuti e delle attività subì una battuta di arresto. Tuttavia nel periododella guerra peggiorarono di molto le condizioni di detenzione, con unbrusco aumento della mortalità (solo nel 1941 morirono una persona su4). I lavori coatti furono inviati anche i prigionieri di guerra della coalizionehitleriana e del Giappone. Il loro graduale rimpatrio fa crescere il numerodei detenuti e quello dei lager. All’inizio del 1948 le direzioni dei lagererano 90. La quantità di detenuti nei lager, carceri, colonie, torna acrescere vertiginosamente fino a raggiungere un picco nel 1950 di 2milioni 800 mila detenuti. Nel 1953 si trovavano a funzionare qualcosacome 175 lager.

• Funzione economica. Riguardo allo scopo dei lager, a partire dal 1948 sitornò alla pratica di edificazione di impianti grandiosi che richiedevano unenorme forza lavoro. Canali, vie d’acqua, centrali idroelettriche venivanorealizzati impiegando il lavoro coatto.

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4. Sistema Lager in Unione sovietica: tappe evolutive

• Funzione punitiva. Il sistema Gulag, oltre ad una funzioneeconomica, ha continuato ad esercitare una funzione punitiva.Nel 1948 per ospitare i detenuti politici furono creati i lagerspeciali, in essi la norma della superficie abitativa era unmetro quadro per persona. I detenuti erano destinati a lavorimolto pesanti.

La riorganizzazione del sistema lager iniziò con la morte di Stalin,già nel 1953 si decise di interrompere la costruzione di grossiimpianti cui partecipavano i detenuti. Furono amnistiati moltidetenuti ma non quelli condannati per delitti controrivoluzionari.L’istituto dei lager speciali fu liquidato nel 1954 e iniziò unprocesso di lenta riduzione dei detenuti. Nel 1956 nerimanevano 37.

Periodizzazione dei sistema dei luoghi di reclusione

• 1918-1922 periodo della guerra civile. Primi tentativi di formulare la politica penitenziaria sovietica. Orientamento in favore dall’autofinanziamento dei sistemi di reclusione

• 1923-1929 periodo delle direzioni generali e della decentralizzazione. Si consolida l’embrione del sistema concentrazionario. Il lager correzionale di lavoro di Solovki.

• 1930-1940 Periodo del Gulag, risoluzione del 1929 sull’utilizzazione del lavoro dei detenuti, periodo di espansione del sistema concentrazionario. I prigionieri sono la fonte strategica di lavoro. Tutti i luoghi di reclusione si fondono sotto l’egida del Gulag nel 1934. Interazione tra sistema concentrazionario e sistema produttivo, in condizione di economia pianificata centralizzata.

• 1941-1953 Periodo della fusione completa tra strutture produttive e concentrazionarie a tutti i livelli della scala gerarchica

• 1953-1960 periodo di transizione e di decadenza del sistema concentrazionario.

Il sistema repressivo staliniano si forma e si consolidanegli anni Trenta del Novecento

e in particolare tra il 1929 e il 1941.

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5. Sistema Lager in Unione sovietica: 1929-1960

• Il sistema dei luoghi di reclusione negli anni Venti era concepito in modotradizionale, ossia una struttura per isolare i criminali, reprimere gli avversaripolitici, rieducare i trasgressori della legge. L’elemento di novità è che si pensavache la detenzione potesse esercitare un’influenza educativa attraverso il lavoro. Iluoghi di reclusione dovevano autofinanziarsi e diventare uno strumentoproduttivo di uno stato in perenne carenza di mezzi. Il sistema dei luoghi direclusione è piuttosto complesso. Vi erano strutture create nel 1929 come grandilager correzionali che dovevano diventare centri di colonizzazione delle regioni(insediarsi e sfruttare il sottosuolo); altre strutture vengono create all’interno deiluoghi di reclusione già esistenti. Si tratta di luoghi di transito, luoghi per personesotto inchiesta, o per chi deve scontare una pena inferiore a tre anni.

• Nel sistema concentrazionario sovietico una svolta essenziale fu rappresentatadallo sviluppo dell’economia pianificata, con la centralizzazione dei materiali per laproduzione. La cosa principale divenne realizzare i compiti imposti dal piano. Adeterminate lo sviluppo del sistema concentrazionario sovietico fu l’avvio dellacostruzione nel 1931 del canale Mar Baltico-Mar Bianco. Da lì poi i detenutivenivano impiegati per molti altri ambiti di ammodernamento del paese(trivellazioni, costruzioni di dighe, di opere, persino di università).

5. Sistema Lager in Unione sovietica: 1929-1960

• I risultati produttivi portarono ad espandere la sfera di attività affidata al sistemaeconomico concentrazionario. Un’altra grande opera realizzata, creando il relativolager di supporto, fu la ferrovia Bajkal-Amur. Il sistema dei luoghi di reclusione sivenne a trovare in condizioni nuove a metà del 1937, quando il potere scatenò ilterrore di massa nelle forme più brutali. Aumentò il numero di fucilati, il numero didetenuti salì a 2 milioni. Il sistema concentrazionario dovette essere riorganizzatorapidamente creando nuove strutture. Furono creati molti lager più piccoli perspecifiche funzioni (taglio dei boschi).

• La rapida crescita del numero dei lager si arrestò con la guerra, ci fu un generaleridimensionamento. Peggiorarono di molto le condizioni dei detenuti con unabrusca impennata della mortalità. Dopo la guerra il numero torna a crescere finoall’impennata dagli anni Cinquanta (prigionieri di guerra e internati). Con la mortedi Stalin, nel 1953, furono soppressi alcuni obiettivi strategici e militari. I luoghi direclusione furono progressivamente decentralizzati. Nel 1956 il Gulag ricevette unnuovo nome, il sistema continuò a vivere per alcuni anni perché aveva una bellaforza d’inerzia. I lager si ridussero progressivamente fino al 1960.

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Mappa del sistema GULAG

“Qui non si nasce e si muore”

6. Laboratorio Gulag: le Solovki, la parte per il tutto

• Il primo campo di concentramento sovietico si colloca in una regione dell’estremoNord, il monastero delle Solovki. Il 1921 inaugura la stagione dei lager a topografiavariabile.

• La parte per il tutto. Nel 1923 il Consiglio dei Commissari del popolo ordina ditrasformare uno dei santuari più importanti della Russia in campo a destinazionespeciale. Quando Lenin è ancora in vita il monastero Soloveckij, situato su un’isoladel Mar Bianco, diventa il laboratorio di una rete di 476 complessiconcentrazionari: il Gulag (acronimo di Glavnoe upravlenie lagerej,Amministrazione centrale dei campi). Negli anni Gulag indicherà qualsiasi forma diinternamento nei lager sovietici. Questa esperienza influenza in modo decisivol’evoluzione della società sovietica, per quasi 60 anni un uomo su settesperimenterà i Lager Urss.

• I bolscevichi sono convinti che non si possa realizzare la sovietizzazione del paesesenza la costrizione. Occorre distruggere le strutture di epoca imperiale, procederea un livellamento delle classi e promuovere un’industrializzazione forzata delpaese. Preti, giuristi, professori, diplomatici saranno le prime vittime del lavorocoatto. A questi seguirà l’epurazione dell’élite comunista degli anni Venti.

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6. Laboratorio Gulag: le Solovki, la parte per il tutto

• Vittime del sistema saranno anche i contadini, benché i bolscevichidichiarino di proteggerli, in una collettivizzazione che persegue unlivellamento verso il basso. Il Gulag è una macchina che garantisce lastabilità del sistema perché parte integrante se non pilastrodell’economia pianificata. Lo sterminio delle classi nemiche e deglioppositori si mimetizza dietro il falso mito della rieducazione di chi hasmarrito la via.

• Miglioramento della produttività e disprezzo della vita umana sono iprincipi che muovono l’economia pianificata e i piani quinquennali.Stalin farà sua la visione di un suo oppositore, Trockij, ossia quella delle“armate di lavoro” che sotto costrizione e minaccia svolgono lavoridisumani. L’epoca della Nep di Lenin segnata da carestie,dekulakizzazione, purghe, vede lo sfruttamento dei prigionieri come ilmezzo per rilanciare un’economia sottosviluppata.

Solovki

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6. Laboratorio Gulag: le Solovki, la parte per il tutto

• Solovki: l’inferno in terra

La vita nei campi dell’arcipelago segue tre regole: non fidarsi di nessuno, nontemere nessuno, non chiedere niente a nessuno

Per quanto le guardie siano responsabili, il peggior nemico di un detenuto èun altro detenuto. Omicidi, furti, umiliazioni scandiscono la vita quotidianadei prigionieri. Indifferenza e cinismo isolano gli individui.

Nel lager si crea uno stato di fame permanente. Inoltre, la razione di cibodiminuisce proporzionalmente al calo di rendimento. Un simile circolo viziosoconduce alla morte. La mancanza di cibo, di sonno, la debolezza, preludonoall’insorgenza di malattie e alla morte.

«La morte sopravviene in ogni momento e anche il trattamento dei cadaveritradisce l’onnipresente disprezzo per l’essere umano. I corpi devono restareanonimi, ammassati nei sotterranei degli ospedali: solo un’iscrizione neiregistri permette di identificarli»

6. Laboratorio Gulag: le Solovki, la parte per il tutto

• Solovki: l’inferno in terra

• La maggior parte dei detenuti non resiste molto tempo al freddo, allafame e alle malattie.

• Nel 1924 l’aspettativa di vita per i controrivoluzionari è di 2 anni; 4 peri delinquenti comuni

• I campi diventano un micromondo strutturato al proprio interno in cuisi costituisce una borghesia del crimine che detta legge.

• Gli ex prigionieri non possono andare dove vogliono, non possonotornare alla vita civile. Molti di loro soffriranno di problemi psichici. C’èanche chi torna al campo per finire i suoi ultimi giorni.

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7. Universo concentrazionario sovietico: sistema penale

• Negli anni Venti il monastero delle Solovki vieneprogressivamente smantellato e diventa realtà l’idea di farneun campo destinato ad oppositori politici.

• Situazione geografica e condizioni climatiche sono viste comeun giusto castigo per i controrivoluzionari.

• Per spiegare il laboratorio dell’arcipelago delle Solovkioccorre ricordare che il sistema penitenziario perde il suocarattere punitivo e diventa un mezzo per controllare unasocietà destabilizzata. Lo scopo rimane quello di punire inemici del popolo e dello Stato, ma è importate garantire unflusso costante di prigionieri per permettere ai campi disvolgere una funzione economica.

7. Universo concentrazionario sovietico: sistema penale

• L’art. 58

• Nel 1926 si adotta un nuovo codice penale, in cui si contemplano nuovi reatipunibili con la detenzione. Nel 1927 i legislatori aggiungono la fattispecie dei reaticontro lo Stato, il famoso articolo 58, un articolo duttile, che permette di arrestarechiunque e che resterà in vigore fino al 1959 passando per un suo inasprimentonel 1934. È un articolo in 14 commi, con relative pene, che hanno a che vedere conquelle “attività che mirano a far cadere o indebolire lo Stato sovietico, cheminacciano la sua sicurezza, le sue conquiste economiche e politiche”.

• Si va dal tradimento della patria, sabotaggio, attività controrivoluzionaria,danneggiamento dell’economia, silenzio sull’attività controrivoluzionaria (mancatadenuncia), le pene vanno dalla detenzione alla fucilazione. Di fatto qualsiasiattività è suscettibile di essere interpretata in questa direzione. Nel 1930 ci sarà unrafforzamento di questa legge: qualunque pena superiore a 3 anni comportal’internamento nei campi di lavoro. Ad esempio: il furto di proprietà socialistacomporterà la condanna a 10 anni di campo. Il codice penale è rimodulato infunzione della richiesta di manodopera, la società sovietica diventa un universoconcentrazionario e i suoi dirigenti si mascherano dietro una parvenza giuridica.

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8. Il nemico oggettivo: il totalitarismo sovietico e i suoi bersagli interni

• Scopo dello stato totalitario è stato quello di determinare in maniera cosìonnipervasiva la vita del singolo che questi non può trovare alcun rifugioall’onnipresente controllo che lo stato esercita sulla sfera pubblica e sferaprivata.

• Dal punto di vista individuale, l’esperienza totalitaria consisteprincipalmente nella paura quotidiana della violenza fisica, dell’arresto,dell’imprigionamento, del terrore utilizzato come mezzo diamministrazione ordinaria.

• La novità, rispetto a precedenti forme autoritarie, è che lo stato non siaccontenta dell’ubbidienza o della sudditanza, ma vuole creare una societànuova, “sopprimendo o eliminando fisicamente interi gruppi sociali

realmente esistenti e intere aggregazioni umane individuate sulla base di

certe caratteristiche ascrittive e arbitrarie, suggerite dall’ideologia

dominante del regime totalitario”.

8. Il nemico oggettivo: il totalitarismo sovietico e i suoi bersagli interni

• Per capire modalità e criteri con i quali la polizia di stato ha liquidato intereclassi di indesiderati, occorre riflettere sul collegamento tra ideologiadominante, processo decisionale della leadership, lavoro quotidiano dellapolizia segreta.

• La popolazione delle prigioni e dei Gulag era così vasta e variegata dasembrare una copia della società scelta in modo arbitrario. I criminalicomuni erano circondati da spie, sabotatori, nemici di classe e del popolo,controrivoluzionari e altre categorie di criminali politici. Molti nonriuscivano a spiegare a se stessi la ragione della loro punizione. Chi havissuto il sistema concentrazionario non era in grado di comprendere leragioni e i motivi della sua ampiezza, della sua insensatezza e irrazionalità.

• La violenza e il terrore sono insiti al regime totalitario sovietico sindall’inizio perché fin dall’inizio ci si pose l’obiettivo di un rinnovamentocosì radicale della società che richiedeva non solo l’eliminazione dei nemicima di intere categorie di cittadini (ritenuti avversari per il solo fatto diesistere).

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8. Il nemico oggettivo: il totalitarismo sovietico e i suoi bersagli interni

• Il terrore ha avuto diverse fasi, ognuna di esse ha ampliato l’elenco deibersagli inglobandolo al precedente. Tra queste fasi:

• 1) Terrore ideologico-metafisico, la politica della pulizia di classe, direttacontro le vecchie classi privilegiate

• 2) Terrore razionale pragmatico, diretto negli anni Trenta contro le classilavoratrici per effettuare la mobilitazione sociale e alla fine del regime diStalin contro categorie ritenute inaffidabili. La nuova forma politica delterrore richiederà una nuova forma di organizzazione politica: lo stato-partito, che annienta i nemici attraverso l’ideologia e impone la suavisione del mondo. Questo apparato repressivo è organizzato in modo dariunire funzioni investigative, giudiziarie ed esecutive. L’ideologia marxista

leninista faceva leva sulla violenza rivoluzionaria come modo per

accelerare il corso della storia centrato su un inevitabile conflitto di classe,

a questa aggiunse il populismo terroristico russo. Ai tempi lunghi marxisti,

Lenin e i bolscevichi sostituirono una dose di volontarismo che faceva leva

sui rivoluzionari di professione.

8. Il nemico oggettivo: il totalitarismo sovietico e i suoi bersagli interni

• L’ideologia marxista leninista, ostile ai tempi lunghi del marxismo classico,si propose un programma di radicale trasformazione della società in unlasso di tempo breve attraverso l’applicazione del terrore di massa.Un’ideologia di questo tipo produceva l’effetto di dividere il mondo tra‘noi’ e ‘loro’, di considerare ogni membro della società non come unindividuo ma come il rappresentante di una classe, di una categoria.

• L’ideologia fornisce una scala di misurazione per distinguere tra gruppi ecategorie “socialmente vicine” e “socialmente aliene”, secondo illinguaggio sovietico. Le categorie socialmente aliene erano destinate ascomparire nel corso dello sviluppo storico perché d’ostacolo al processosociale. Il partito, con i suoi mezzi, era legittimato ad accelerare questoprocesso e queste condanne già decretate dalla storia.

• Il metodo terroristico utilizzato non è certamente nuovo, quello che ènuovo è la dimensione della sua legittimazione statale. Per Lenin i nemicidel popolo dovevano essere sterminati come insetti nocivi.

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8. Il nemico oggettivo: il totalitarismo sovietico e i suoi bersagli interni

• Questo obiettivo si poneva nell’ottica di un corso della storia che portava ibolscevichi verso la società perfetta, di qui il compito di portare acompimento le morti sociali. Un altro tratto essenziale del terroretotalitario è l’esigenza ideologica di creare una società nuova attraverso imetodi scientifici dell’igiene sociale, della purificazione dell’organismo dalcontagio borghese.

• Il destino dell’accusato non sta nelle sue parole o nelle sue azioni, nel suooperato, bensì nella sua origine sociale, nella sua professione. La poliziasegreta (Ceka, Nkvd, Mgb fino al Kgb) conduceva un lavoro meticoloso perstabilire l’appartenenza sociale di ogni sorvegliato o sospettato.

• È in questi apparati burocratici che si stilano guide generali, che burocraziee ideologia si incontrano per fissare misurazioni. La classificazione venivafatta sulla base di 3 caratteristiche principali: 1) origine sociale 2)appartenenza di classe 3) passato politico.

8. Il nemico oggettivo: il totalitarismo sovietico e i suoi bersagli interni

• Questo sistema si perfezionò con Stalin, il bersaglio principaledell’apparato repressivo fu, al posto del nemico di classe, il nemico delpopolo, specie durante le grandi purghe del 1936-38. Il terrore diventapragmatico, razionale, perché se l’obiettivo è la modernizzazione, alloraoccorre colpire anche le classi lavoratrici (operai, contadini). Si pensiall’annientamento dei contadini agiati (Kulaki). L’eliminazione dei kulakicome categoria aliena è una delle pagine più sanguinarie dello stalinismo.

• Il regime staliniano, come quello nazista, reintrodusse la schiavitù nelmondo moderno (si pensi al lavoro gratuito di milioni di detenuti).

• In sintesi, il terrore di massa fu strumento di mobilitazione per effettuareuna radicale ristrutturazione sociale e per esercitare un controllosull’economia. Esso permise di distruggere la società contadina e dicondurre un’industrializzazione forzata. La mobilitazione di massa avvennein un clima di psicosi collettiva, di paura, che doveva compensare sprechi einefficienze di un’economia senza mercato.

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8. Il nemico oggettivo: il totalitarismo sovietico e i suoi bersagli interni

• Dopo la guerra l’ansia di un cambiamento, di un regime che poteva allentare a suamorsa era forte. La risposta fu un irrigidimento del terrore nei confronti dei nemiciinterni: vennero deportate milioni di persone accusate in blocco dicollaborazionismo con i tedeschi, si trattava spesso di prigionieri di guerra chefacevano ritorno dai lager nazisti e che si ritrovano deportati in quelli sovietici.

• Si poteva essere deportati per i motivi più disparati: non aver effettuato il numerodi giornate minimo previsto dal governo, per mancata esecuzione delle quote diproduzione, per la perdita di giornata di lavoro o per un ritardo. La popolazione eratenuta a bada con il terrore e con lo spauracchio del nemico imperialista. Nondimentichiamo la campagna antisemita condotta da Stalin nell’ultimo periodo delsuo governo (1948-1953), specie contro l’élite culturale. È una campagna che nonha risvolti razzisti ma è condotta sulla base della ragion di Stato (quella che intendepunire nazionalisti, sionisti, cosmopoliti fin troppo fedeli). Lo Stato aveva bisognodi trovare nuovi nemici interni credibili per fomentare un sistema cheeconomicamente scricchiolava

9. Peculiarità dell’universo concentrazionario sovietico rispetto a quello tedesco

• Universo concentrazionario è un termine coniato da David Rousset, un reduce dellager nazista di Buchenwald, che estenderà la situazione ai campi di lavoro forzatoin URSS. Il dibattito occidentale sull’Unione sovietica si è polarizzato sulla denunciadell’impero del male, emblematizzato dal Gulag, e la rimozione operata dallasinistra insistendo nel separare la fase consiliare leninista dalla fase staliniana.

• Mentre il lager nazista individua con precisione i propri detenuti sulla base didiscriminanti politiche e razziali, il campo sovietico accoglie una tipologiamultiforme di nemici del popolo, conseguenza della sindrome di accerchiamentodel nuovo regime rivoluzionario.

• L’universo concentrazionario sovietico assumerà due caratteristiche peculiari: 1)epurazione interna della classe dirigente 2) assegnare un ruolo produttivo al lavorodegli internati. Il lavoro produttivo ha la funzione di rieducare i soggetticontrorivoluzionari.

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9. Peculiarità dell’universo concentrazionario sovietico rispetto a quello tedesco

• In URSS il sistema concentrazionario è pienamente organico allo Stato, alla suaarchitettura, perdendo il carattere di emergenza e duplicità parallela che ha nelReich. I campi di lavoro forzato sono i Gulag veri e propri e sono dedicati allacostruzione di grandi opere (i canali, il taglio del legname, l’estrazione minerarianella Kolyma). La morte di massa è l’esito di una consumazione naturale, guardatacon indifferenza, per smaltire congestioni e sovrappopolamento.

• L’uso della carestia come strumento di normalizzazione della struttura di classedelle campagne, un disegno di ingegneria sociale che intende realizzare stermini dimassa mediante espropri e deportazioni, indirettamente mediante privazioni eomissioni di soccorso. Stalin ha compiuto un uso politico della carestia.

• Il Gulag è una struttura necessaria, a differenza dei lager tedeschi, serve allaconservazione del potere da parte di una rivoluzione che è minoritaria. Per questoè una struttura elastica, che si adatta ai flussi di reclusi, perché parte da ungoverno privo di consenso popolare.

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Solovki

Solovki

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10. Occidente, Gulag, letteratura

• Viaggio dello scrittore Gor’Kij alle Solovki nel 1929, nonostante fosse statoavvicinato da molti detenuti che denunziavano le reali condizioni, si lascerà andarea vive lodi nei confronti della politica penitenziaria e di rieducazione del regime.Queste immagini fecero il giro del mondo, furono accolte dalla croce rossa esmentirono le voci che volevano le Solovki come teatro di atrocità. I sovietici nonvogliono negare i campi e le due condizioni di lavoro, ma mostrare che i detenutisono stati condannati per attività antisocialista e che il lavoro cui sono sottoposti faparte di un programma di rieducazione.

• Per lungo tempo il giudizio sul Gulag e sul regime ha scontato l’antifascismo e unclima internazionale in cui le notizie non erano sempre di prima mano. Solo allafine degli anni Quaranta l’alibi delle scarse informazioni non resse più. Importantefu l’appello di David Rousset e il processo che ne seguì in Francia. Rousset dichiarache l’esistenza dei campi è grave non perché si soffre e si muore, ma perché ci sivive. È un sistema che permette all’uomo di vivere per anni in condizioni didecadenza e di perdita del rispetto di sé. Un paese in cui esistono i campi è marcio

fino al midollo, sono disumani i detenuti lo sono i guardiani e soprattutto lo è il

regime. Il mondo concentrazionario attiva un contagio inevitabile.

10. Occidente, Gulag, letteratura

• L’atteggiamento verso il Gulag è stato per decenni di disinteresse, di incapacità difarne un oggetto di analisi a sé stante. Anche nel periodo di destalinizzazione, didenuncia dei crimini di Stalin è prevalso un approccio ideologico.

• La letteratura ha contribuito a far prendere coscienza della realtà storica e dellatragedia umana per via empatica. Decisivi furono gli scritti di Solženicyn e diŠalamov. Siamo nella metà degli anni Settanta. Ma continueranno i tentativi dimettere in dubbio la realtà storica dell’universo concentrazionario sovietico e lasua centralità nella storia URSS.

• Dopo gli anni Novanta, a seguito di un periodo di ostentata consacrazionesull’altare della memoria, si è avuta una vigorosa rimozione da parte degli studiosidi psicologia sociale. A parte qualche caso che rischia di rimanere isolato, non c’èuna letteratura sul Gulag come dimensione del disumano. Si tratta di unaletteratura che non coinvolge solo la Russia e che dovrebbe avere una dimensionetransnazionale.

• Grossman, Ginzburg, Solženicyn, Salamov sono gli autori più richiamati in questoscorcio letterario.

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Kolyma

10. Occidente, Gulag, letteratura.I racconti della Kolyma

Varlam Šalamov, I racconti della Kolyma

Nel racconto di Salamov l’io narrante assume molti nomi che esplodono in unamolteplicità di racconti. Non si tratta di ricomporre un mosaico, ma di andare a fondoseguendo il filo di ogni singolo dettaglio della Kolyma. Da parte sua c’è unascarnificazione della lingua, di attribuzione di significati quasi chirurgici, che è lontanadall’operazione tolstojana di Solženicyn o di Grossman. La Kolyma è la dimensioneimperante della morte, dei detenuti arrivati alla fine che hanno fatto già esperienzadella morte della loro anima.

Arendt ha scritto che il crimine contro l’umanità è quello che colpisce l’essenza stessadel termine umanità: la sua pluralità, la sua differenza non replicabile.

Su questa stessa scia si colloca l’affermazione di Vasilij Grossman che apre il suo Vita e

destino:

«Ciò che è vivo non ha due copie. Due persone, due arbusti di rosa canina, nonpossono essere uguali, è impensabile….E dove la violenza cerca di cancellare varietà edifferenze, la vita si spegne»

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10. Occidente, Gulag, letteratura.I racconti della Kolyma

Varlam Šalamov, I racconti della Kolyma

Šalamov parla di ottusità spirituale, freddo dell’anima. Del gelo che penetra nelleanime degli uomini. Nella Kolyma l’anima si era congelata, rattrappita. Si tratta diun’analisi che ha più di un tratto in comune con quell’indagine nella psiche, nellamorale, che Levi conduce nel 1986 ne I sommersi e i salvati. Al centro di entrambi ilavori troviamo la disumanizzazione, l’ottundimento spirituale.

«nessun legame d’amicizia può nascere con la fame, il freddo e l’insonnia…perchéaccada, perché l’amicizia si dimostri tale bisogna che il suo saldo fondamento sia statoposto prima che la situazione, le condizioni di vita siano arrivate a quel limite estremoal di là del quale nell’uomo non resta più niente di umano e c’è solo differenza, rabbiae menzogna»

«Avevamo imparato la rassegnazione, avevamo disimparato a stupirci. Non c’eranorimasti né orgoglio, né egoismo, né amor proprio; e gelosia e passione ci sembravanoconcetti marziani, futili per natura….capivamo che la morte non era per nientepeggiore della vita e non temevamo né l’una né l’altra…capivamo che verità emenzogna sono sorelle germane e che al mondo esistono migliaia di verità»

10. Occidente, Gulag, letteratura.I racconti della Kolyma

Varlam Šalamov, I racconti della Kolyma

Agli occhi dello Stato, un uomo fisicamente forte era moralmente più prezioso perchépoteva realizzare la sua «percentuale» di lavoro. Nel lager si vive alla mercé dellavolontà altrui. Tutto si fa in obbedienza a un ordine. A un regolamento. I progetti dellavita non andavano oltre il giorno successivo e la pace dell’anima si raggiunge conl’ottundimento dei sensi.

In tutti i lager dell’Unione sovietica il portone della zona recintata è sovrastato daqueste parole «Il lavoro è una questione d’onore, una questione di gloria, unaquestione di valore e di eroismo». Vi era una straordinaria corrispondenza inversa alcontenuto della parola nel lager. Il lavoro tutto poteva essere fuorché fonte di onore.

Il periodo di prigionia immiseriva e involgariva gli esseri umani. Perché le barrieremorali erano state messe da parte. Si scopriva che si poteva mentire e vivere, si potevaessere vili e vivere, si imparava a detestare la gente e si disimparava la compassione.Le idee sulla morale cambiano. Solo i criminali vivono bene. La violenza era strumentodi coercizione, così la pressione fisica diventa influenza morale.

Il terrore e la sopraffazione accompagnano i detenuti anche quando tornano in libertà.

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10. Occidente, Gulag, letteratura.I racconti della Kolyma

Varlam Šalamov, I racconti della Kolyma

Non dissimilmente ai morituri di Levi, i mussulmani, Šalamov parla dei dochodjaga, idetenuti ormai ridotti al lumicino, quelli che si trascinano a stento sul posto di lavoro,estenuati dalla fatica e dalla fame. Šalamov ne parla anche nei termini di scorieumane, scarti, resti, che finiscono nell’obitorio o in ospedale. Sono quelli che ‘tengonol’anima con i denti’.

G U L A GT O M A S Z K I Z N Y

E S P O S I Z I O N ELa mostra del fotografo Tomasz Kisny è il frutto di 17 anni di ricerche in Polonia e in Unione Sovietica.Dalla metà degli anni ’80, in clandestinità, sino alla fine degli anni ’90, Tomasz Kisny è andato allaricerca dei luoghi della memoria, tra gli archivi statali (là dove gli è stato concesso) e tra le fotopersonali dei sopravvissuti. Oltre alle foto Tomasz Kizny ha raccolto numerosi documenti storiciprovenienti dagli archivi di ex detenuti, dall’amministrazione del Gulag e in generale dagli archivi deivari uffici delle varie amministrazioni dell’ex Unione Sovietica. La mostra è il quadro, lo sfondo, entro ilquale s’intende presentare il lavoro di autori e studiosi sulla memoria dei gulag. È stato tra i fondatoridi un’associazione clandestina di fotografi indipendenti.Nel 1986, Tomasz Kizny ha iniziato a raccogliere testimonianze di ex prigionieri polacchi rientrati nelloro paese dopo la morte di Stalin. La caduta del regime sovietico gli ha consentito di entrare eviaggiare nei territori dell’ex URSS alla ricerca di testimonianze sui luoghi della memoria, su ciò che harappresentato per tantissimi anni un vero universo a sé stante, sperduto nell’immensità del territoriosovietico: il Gulag. Le sue opere sono state esposte a Losanna, Stoccolma, Darmstadt, Budapest,Wroclaw, e Varsavia. La mostra in oggetto è stata allestita una sola volta a Bordeaux, durante lamanifestazione internazionale Escale du livre 2004.

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Bibliografia

• Applebaum A., Gulag. Storia dei campi di concentramento sovietici, Milano, Mondadori, 2005

• Arendt H., Le origini del totalitarismo, Torino, Einaudi, 2004.

• Chlevnjuk O., Storia del Gulag: dalla collettivizzazione al Grande terrore. Torino, Einaudi, 2006

• Flores, M. Gori, F. (a cura di), Gulag. Il sistema dei Lager in Urss, Mazzotta, Milano, 2002.

• Ginzburg E., Viaggio nella vertigine, Milano, Baldini & Castoldi, 2013

• Grossman V., Tutto scorre, Milano, Adelphi, 2010

• Grossman V., Vita e destino, Milano, Adelphi, 2013

• Guarnaschelli E., Una piccola pietra. Lettere di un operaio comunista morto nei gulag di Stalin, Venezia, Marsilio Editore, 1998

Bibliografia

• Liechtenhan F.-D., Il laboratorio del Gulag. Le origini del sistema concentrazionario sovietico, Lindau, Torino, 2009.

• Nolte E., Nazionalsocialismo e bolscevismo, Sansoni, Firenze, 1988.

• Rossi J., Manuale dei Gulag, Napoli, L'ancora, 2006

• Šalamov V., I racconti di Kolyma, Torino, Einaudi, 1999

• Solženicyn A., Arcipelago Gulag, Milano, Mondadori, 1975

• Solženicyn A., Una giornata di Ivàn Denìsovič, Newton Compton, Roma, 2008

• Zaslavskij Z. Storia del sistema sovietico. L'ascesa, la stabilità, il crollo, Carocci, Roma, 2001.

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