AGAPE San Giovanni Rotondo
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Health & Medicine
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L’A.G.A.P.E. è un’associazione composta principalmente da genitori di bambini affetti da
leucemie, linfomi e tumori, in cura presso l’Unità Operativa di Oncoematologia Pediatrica
dell’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo.
Questo significa che la carica motivazionale ed emozionale dei suoi soci è molto più intensa
rispetto a qualsiasi altra associazione di volontariato.
COSA È L’AGAPE
Perché A.G.A.P.E.
Perché in greco con il termine agape si definiva l’amore conviviale, quel particolare
tipo di amore che ci porta a dividere e a condividere con il nostro prossimo i nostri
beni materiali e spirituali e che ci permette di realizzare l’insegnamento cristiano e
universale che dice:“Non fare agli altri quello che non vorresti che
gli altri facciano a te e, soprattutto, fa agli altri tutto il bene che vorresti che gli altri
facciano a te”.
A.G.A.P.E., perché esiste?
• Diagnosi;
• Esperienza diretta;
• Condizionamenti da parte di parenti, pediatri e medici di famiglia;
• Assistenza Globale ai pazienti e alle famiglie.
Ed è per offrire il massimo ai nostri figli e a tutti coloro che, inconsapevolmente, continuano
ad affrontare i cosiddetti “viaggi della speranza” che nasce l’idea di creare
un’associazione di genitori.
FINALITÀ DELL’A.G.A.P.E.
• Favorire, in collaborazione con la Casa Sollievo della Sofferenza, lo studio e la cura delle leucemie e dei tumori infantili, organizzando convegni, istituendo borse di studio e favorendo la partecipazione di medici e personale infermieristico a stages di aggiornamento.
• Promuovere l’assistenza globale ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, individuando e alleviando i problemi di carattere psicologico, sociale, economico e logistico.
• Promuovere e realizzare la raccolta fondi, risorse e dotazioni necessarie per sostenere le attività sopra indicate.
IL SOGNOVent’anni fa tutto questo non c’era. Non c’era il
Reparto, non c’era la Scuola, non c’era una Casa Accoglienza, non c’erano le Feste, non
c’era la Sala Giochi e, soprattutto, non c’erano i nostri splendidi volontari.
Vent’anni fa tutto questo sembrava un sogno e qualcuno mi prendeva per un pazzo visionario,
ma io ho sempre creduto che solo sognando gli uomini riescono a creare le cose migliori e a
dare il meglio di se stessi.
IL SOGNO REALIZZATOIl mio sogno è cominciato il giorno in cui mia
figlia Francesca si è ammalata di Leucemia Linfoblastica Acuta e non si è interrotto
neanche dopo la sua morte, anzi si è intensificato e adesso si sta materializzando,
grazie anche a tutte le persone eccezionali che ho incontrato sulla mia strada: Genitori, come Mario Sapio, Medici, Infermieri, Dipendenti, Volontari, Dirigenti dell’Ospedale, Dirigenti
della Fondazione Ronald McDonald, ma soprattutto i nostri meravigliosi bambini.