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Z E T T E No 2 3 0 –
AG GA
Il
2 0 1 8
Alla
fine
della
luce
s�amo
vedendo
il
tunnel
Un gradito contributo.
Ci giunge, da parte di un caro amico le�ore della AGgaze�e,
Carlo R., un commento al Servizio Speciale n° 234 sul “Tempio
sospeso”. Lo ringraziamo e lo ripor&amo a beneficio di tu(.
“Le grandi corren& filosofiche cinesi sono, semplificando, il
Taoismo, il Confucianesimo e il Buddismo. Mi sembra che le
foto contenute nel servizio appartengano a uno dei templi
della serie dei cinque dedica& al Taoismo e dei qua�ro dedi-
ca& al Buddismo, con contaminazioni varie, ubica& nel nord
della Cina, vicino alla Corea.
In una delle foto (NdR: è un’incisione rupestre nella foto che
riproduce il te�o di un tempio) è in evidenza un simbolo &pico
del Taoismo.
Dopo la rivoluzione culturale il regime comunista mira al ricu-
pero del pensiero tradizionale cinese, che in fondo rafforza
l’autorità degli anziani e del par&to.
La Cina è ricca di queste opere scavate nelle montagne e que-
sta è la zona dello Shanxi”.
A proposito del Lo�o
Il caro ed affezionato le�ore della AGgaze�e,
Giuseppe M.F., mi segnala quanto segue:
“Quando entrò in vigore l’Euro, l’Amministra-
zione Italiana invece di trasformare la puntata
minima di 500 Lire in circa 25 centesimi, la fis-
sò a 50 centesimi, così “definendo per a�o
amministra&vo” il cambio dell’Euro a 1.000
Lire.” Invece che 1.936,27.
NdR: come tu( ricordiamo, l’esempio fu se-
guito da (quasi) tu( i bo�egai e negozian&.
Per la gioia del potere d’acquisto degli italiani.
Collegamen& importan&. E &toli devian&.
Nella se(mana dell’11 marzo è stato annunciato, con grande
giusta enfasi, l’inaugurazione del collegamento Genova-
Venezia con treni Frecciarossa. La novità consiste nel fa�o
che non sarà più necessario, per i viaggiatori provenien& da
Genova e dire( a Brescia, Verona, Vicenza, Padova e Vene-
zia, cambiare a Milano con a�ese talvolta anche lunghe.
Lo stesso vale per coloro che da est sono dire( a Genova.
I &toli dei giornali, per stressare l’importanza della novità,
hanno però &tolato la no&zia così: “Da Milano a Genova in 1
ora e 19 minu&”. E, naturalmente, viceversa.
Ciò è vero se il viaggiatore si imbarca a Genova Piazza Princi-
pe alle 7,05 e sbarca a Milano Rogoredo alle 8,24. Ma se vuo-
le sbarcare a Milano Centrale vi arriva alle 8,35.
La differenza è quindi di 11 minu&, il che riporta la durata del
viaggio a 1 ora e 30 minu&.
Solo 7 minu& in meno dei normali Intercity con partenze da
Genova Piazza Principe alle 8,18 e 9,18.
Ma allora la vera no&zia era il collegamento Genova- Venezia
senza cambiare, in meno di qua�ro ore.
Perché &tolare una non no&zia invece di quella vera?
Una nuova sfida. Tra i colossi dei servizi si annuncia una nuova sfida. A lanciarla è Jeff Bezos, il boss di Amazon.
Non contento di aver rivoluzionato il business delle librerie, dell’ele�ronica, degli alimentari, ha annunciato il lancio di un
servizio di consegne des&nato alle aziende e che entrerà in compe&zione con i tradizionali leader, quali UBS e Federal Ex-
press. Il nome? Shopping with Amazon, SWA. L’idea è di prelevare dire�amente i prodo( che società terze vendono sul
sito Amazon e consegnarle a domicilio, evitando i tradizionali corrieri. Immediata la reazione dei due big minaccia&.
FedEx ha ricordato i suoi 650 aerei, i 150.000 camion, i 400.000 dipenden& e i 12 milioni di ordini evasi giornalmente.
Bufale indiane nel Cilento.
Sono 300 e sono addestrate a lasciarsi munge-
re a turno da un braccio automa&co, breve�o
svedese.
Fanno parte della Tenuta Vannulo, azienda
biologica casearia che si trova a Capaccio
(Salerno). Il proprietario è Antonio Palmieri, 72
anni, ha 45 collaboratori, fa�ura 3 milioni con
u&li del 30-40%. Tu�a la produzione di mozza-
relle viene venduta in loco, azzerando così i
cos& della logis&ca.
Come è stato possibile realizzare questa specie
di miracolo? I macchinari di fabbricazione sve-
dese automa&zzano tu�o il ciclo di alimenta-
zione delle bufale e la loro mungitura; la loro
alimentazione è l’erba biologica col&vata nella
tenuta stessa; la stalla è totalmente automa-
&zzata e il sistema di lavaggio ne garan&sce
l’igiene.
In più Capaccio si trova a 8 chilometri da Pae-
stum e i turis& che, da tu�o il mondo, arrivano
per visitare i templi e le rovine dell’an&ca ci�à
non mancano di approdare alla Tenuta Vannul-
lo, dove è possibile pranzare in un’atmosfera
da resort di lusso. Dopo non mancano di acqui-
stare le mozzarelle al comune prezzo di merca-
to, 12 o 13 euro al chilo. Logis&ca esclusa.
Mustafa Kemal Ataturk (1881-1938)
Militare e poli&co turco, fondatore e primo Presidente della Turchia. Nasce all’inizio del 1881 nella Salonicco
allora possedimento o�omano e importante ci�à ebraica.
La famiglia d’origine. Ali Riza, il padre, ufficiale dell’esercito e commerciante di legname, muore a 47 anni.
Il figlio Mustafa aveva se�e o o�o anni e, unico figlio maschio sopravvissuto, divenne già in tenera età il compo-
nente più importante della famiglia, abituato a fare di testa sua e a dominare sugli altri.
L’origine della famiglie è dubbia e non vi è accordo tra i vari storici su questo punto. Secondo alcuni la carnagio-
ne bianca, i capelli biondi e gli occhi azzurri di Ataturk farebbero presumere antena& slavi o albanesi, numerosi
nella regione.
La carriera militare. Ufficiale dell’esercito, aderì nel 1908 al movimento dei “Giovani Turchi”. Nel 1912 prese par-
te, in Tripolitania, alla guerra italo-turca. Durante il primo confli�o mondiale, nel 1915, fu un brillante generale
o�enendo una schiacciante vi�oria nella ba�aglia di Gallipoli. Nel 1916 fu inviato al fronte caucasico e com-
ba�endo contro i russi o�enne successi rilevan&. Nel 1918 comba�è in Pales&na al comando della7° Armata.
La guerra greco-turca e le conseguenze. Sconfi�a contro gli allea& e i greci a Megiddo, la Turchia vide l’occupa-
zione di Costan&nopoli e dell’Anatolia occidentale da parte dei vincitori. Fu allora che Ataturk si fece promotore
del nazionalismo turco: fu Primo ministro dal maggio 1920 al gennaio 1921 e, dall’aprile 1920, presidente della
Grande Assemblea Nazionale Turca di Ankara. Sconfiggendo i greci (1919-1922) e l’esercito del Califfo, ristabilì
l’unita e l’indipendenza della Turchia.
La nuova repubblica. Ataturk nel 1922 depose il sultano Maome�o VI, divenne leader del Par&to Popolare
Repubblicano, fondò la Repubblica Turca e fu il primo Presidente della Turchia dal 29 o�obre 1923.
Nel 1927 Kemal tenne un discorso di trentasei ore di fronte an Congresso del Par&to Popolare repubblicano.
Voleva essere il documento di fondazione della Nazione. Fu sopra�u�o un a�o di accusa contro i suoi colleghi e
amici degli anni eroici della lo�a in Anatolia. Tu( vennero dipin& come &tuban&, incompeten&, reali o poten-
ziali traditori. Era la gius&ficazione per le purghe del 1925-26.
Le riforme. Ataturk diede vita a una serie di riforma fondamentali sulla base di un’ideologia di chiaro stampo
occidentale, nazionalista e avversa al clero mussulmano. Abolì il califfato, laicizzò lo Stato, riconobbe la parità
dei sessi, is&tuì il suffragio universale, la domenica come giorno fes&vo, proibì l’uso del velo islamico alle donne
nei locali pubblici , ado�ò l’alfabeto la&no, il calendario gregoriano, il sistema metrico decimale e proibì l’uso
del fez e del turbante, così come la barba per i funzionari pubblici e i baffi alla turca per i militari.
Egli stesso cominciò a ves&rsi in abi& occidentali.
In ambito giuridico promulgò un nuovo codice civile che aveva come modello il codice civile svizzero e un nuovo
codice penale basato sul codice penale italiano dell’epoca.
L’esercito venne posto a difesa della laicità e contro ogni possibile tenta&vo dei movimen& islamici , autorizzan-
dolo a colpi di stato per difenderne la laicità.
La morte e l’eredità poli&ca. Kemal Ataturk morì il 10 novembre 1938. Gli succede�e il suo braccio destro Ismet
Inonu, che proseguì la poli&ca del suo predecessore. Nel secondo dopoguerra la Turchia arrivò al mul&par&&-
smo.
Poi, dal 1994, appare sulla scena poli&ca turca Recep Tayyip Erdogan, ele�o sindaco di Istambul.
Il 14 marzo 2003 diventa il 25° Primo ministro della Turchia.
Il 28 agosto 2014 viene ele�o 12° Presidente della Turchia.
Man mano le riforme di Kemal Ataturk vengono abbandonate, e talvolta capovolte, e la Turchia ritorna ad esse-
re una repubblica fortemente influenzata dalle regole islamiche.
Oroscopo. Quello di massa è nato in Inghilterra nel 1930, quando i Windsor fecero pubblicare sul Times il qua-
dro astrale della neonata Elisabe�a II. - Mi�erand accoglieva all’Eliseo la sua astrologa chiedendole: “Come
sto?”. - Le agende di Fanfani, del 1957 e 1958, contenevano indicazioni su quali domeniche fossero nega�ve
per fissare la data delle elezioni. Quelle del 25 maggio del 1958 segnarono il record storico di vo� per la DC.
Saremo invasi (?), ma non dai marziani.
Sempre di più è facile incontrare, nelle vie ci�adine,
animali “non” domes�ci.
A Londra è facile incontrare le volpi. Per tu�o il Regno
Unito si s�ma che le “volpi urbane” siano 150.000,
qua�ro volte rispe�o a ven� anni fa.
A Roma imperano i cinghiali. La ges�one disastrosa dei
rifiu� urbani li ha spin� a cercare cibo per le strade.
A Reggio Emilia sono sta� riporta� casi di daini e ca-
prioli, con al seguito i loro naturali predatori, i lupi.
Secondo Marco Galaverni, responsabile di “Specie e
habitat” di Wwf Italia, il confine tra il mondo naturale
e quello urbano, si sta assoAgliando. C’è un aumento
oggeAvo di animali selva�ci: diminuisce lo sfru�amen-
to agricolo delle montagne e delle campagne; gli ani-
mali esplorano nuove aree e quindi il loro habitat si
espande, ed è sempre più facile per loro riprorodursi.
Inoltre il tessuto urbano è in espansione e si frammen-
ta, rendendo il confine tra ci�à e campagna meno defi-
nito.
A Milano il falco pellegrino ha nidificato sul gra�ecielo
Pirelli: è per lui più facile trovare prede, come i piccioni,
grande problema delle metropoli per la diffusione di
malaAe e per la sostanza corrosiva contenuta nel loro
guano.
Ma niente panico: le nostre ci�à non si stanno inselva-
�chendo, hanno solo bisogno di essere tutelate nella
loro biodiversità.
La fotografia della prima pagina illustra
Colonia - Il Duomo
Gli En& lirici italiani.
I 14 En& sono da sempre in difficoltà economica: il
debito era di 340 milioni nel 2012, poi è salito a 446
nel 2015 per assestarsi a 431 nel 2016. (Il valore 2017
non è ancora disponibile). In a�esa di un provvedi-
mento promesso dal Governo, i 14 En& nel 2016 sono
riusci& a raggiungere il pareggio di bilancio.
Resta il debito pregresso. Vi sono peraltro 5 Fonda-
zioni che operano da qualche tempo in modo virtuo-
so; esse sono Scala di Milano, Accademia di Santa
Cecilia, Fenice di Venezia, Regio di Torino e Lirico di
Cagliari.
Le altre nove, in difficoltà, sono Bari, Bologna, Firen-
ze, Genova, Napoli, Palermo, Opera di Roma, Trieste
e Verona. Le cause sono molto diversificate: alcune
mancano del sostegno degli en& locali e dei priva& o
sono in assenza di sponsor. In conseguenza mancano
i fondi per le a(vità di marke&ng, formazione e pro-
mozione, u&li ad aumentare i ricavi propri
(bo�eghino, bookshop, a(vità cuturali) e ad a(va-
re un “circolo virtuoso” di richiamo per sponsor e
priva&. L’unica eccezione significa&va è la Scala di
Milano, dove il sostegno di priva&, soci fondatori,
sponsor ed erogazioni liberali, ha sfiorato i 24 milioni
sul totale dei 122 a budget dell’esercizio economico.
Alla fine la soluzione è (quasi) sempre la stessa: capa-
cità manageriale oltre che competenza “di se�ore”,
coinvolgimento dei collaboratori allo scopo di au-
mentare la produzione senza l’automa&co aumento
dei cos&, proporre inizia&ve a�e a coinvolgere l’am-
biente nel quale si opera, copiare inizia&ve di succes-
so.
PS - La Gaze�e non vuole dare consigli non richies&,
ma ciò che viene fa�o dai Dire�ori di mol& Musei
italiani potrebbe essere ogge�o di u&le analisi.
Tornare indietro, ogni tanto…
E’ apparso negli scaffali delle librerie un libro interessante.
1947, è il &tolo. Racconta la firma del tra�ato di pace a
Parigi, l’avvio del processo di Norimberga, i profughi nazi-
s& in fuga verso la Svezia e poi il Sudamerica, la decisione
della Commissione per la ques&one pales&nese, il nostro
panorama quo&diano. Rivivere il passato è u&le.
Un’interessante opportunità per il Sud.
La Saint-Gobain, mul&nazionale francese del vetro e dei ma-
teriali per l’edilizia, è a(va in 67 Paesi, con 180.000 adde(
e un fa�urato di 41 miliardi di euro.
Gianni Sco(, presidente e amministratore delegato di Saint
-Gobain Italia e dire�ore generale di Saint-Gobain per il Me-
diterraneo, ha annunciato che i vetri per treni prodo( a
Fisciano, 14 chilometri da Salerno, saranno ado�a& dai treni
cinesi dell’alta velocità.
Nelle ul&me se(mane la società si è aggiudicata la gara per i
parabrezza dei 210 treni delle nuove linee 1, 11 e 24 della
metropolitana parigina.
Lo stabilimento di Fisciano occupa 200 adde(, per un fa�u-
rato di 30 milioni l’anno, realizzato per il 90% all’estero
(Cina, Russia, Francia, Germania, Spagna).
Luoghi da visitare, se avete tempo.
Parigi - Museo Jacquemart – André -
Il Museo si trova al 158 di Boulevard Haussmann, nell’8° Arrondissement. Ospita la collezione d’arte riunita, tra
il 1864 e il 1912, dai coniugi Edouard André e Nélie Jacquemart.
La storia. L’hotel par�culier fu costruito a par�re dal 1869 dall’archite�o e decoratore francese Henri Parent
su commissione del noto banchiere e deputato Edouard André.
L’edificio, cara�erizzato da originali soluzioni archite�oniche esterne e interne quali la facciata rialzata rispe�o
al piano stradale e lo scalone a doppia elica, ospita dalla seconda metà del XIX secolo una ricca collezione d’arte,
che Edouard André, insieme alla moglie Nélie Jacquemart, pi�rice lei stessa, raccolse a�raverso lunghi viaggi in
tu�a Europa, in par�colare in Italia.
Alla morte di Edouard André, nel 1894, Nélie proseguì nell’opera di acquisizione di grandi capolavori ar�s�ci in
tu�a Europa e anche oltre, spingendosi fino in India.
Nel 1912, alla morte di Nélie Jacquemart, il palazzo, con le sue collezioni, fu donato per volontà testamentaria
all’Ins�tut de France, con il vincolo di trasformarlo in museo e renderlo accessibile al pubblico.
Le collezioni. Il percorso proposto dalla casa-museo, notevole per la spiccata qualità delle opere esposte,
ma anche per la singolarità delle soluzioni alles�te che rifle�ono il gusto o�ocentesco dei due fondatori, si
snoda a�raverso due sezioni principali.
Al piano terreno prevale l’arte francese dell’Ancien Régime ( Coysevox, Lemoine, Houdon, Vigée-Le Brun,
Boucher, Chardin, Fragonard), cui si affianca la pi�ura olandese (Rembrandt, Hals, Antoon Van Dyck, Jacob Van
Ruisdael) e la ritraAs�ca inglese (Gainsborough, Reynolds e altri).
Il primo piano è dedicato all’arte italiana del Rinascimento: da Sandro BoAcelli a Paolo Uccello, da Carlo Crivelli
a Francesco del Cossa, fino alle opere di Andrea Mantegna, di Donatello, di Bernardino Luini e di Alessio Baldovi-
neA. La più grande collezione d’arte italiana presente in Francia dopo quella del Louvre è qui esposta creando
atmosfere peculiari: i grandi capolavori sono riuni� in un contesto in cui pi�ura, scultura e ar� decora�ve si
fondono con accostamen� inedi� fin nei minimi par�colari dell’arredo. Sono presen� anche importan� opere di
vedu�smo veneziano, con opere di Canale�o e di Francesco Guardi.
Infine, tra le pare� dipinte, meritano a�enzione par�colare gli affreschi se�ecenteschi di GianbaAsta Tiepolo,
provenien� da Villa Contarini-Pisani, nota come Villa dei Leoni, a Mira.
La pagina economico-finanziaria
Motoplex, un nuovo Piaggio Store.
La Piaggio sta aprendo un nuovo &po di negozi, dove,
oltre alle tradizionali marche del gruppo di Pontedera, si
può a�raversare un percorso fa�o di ogge(s&ca, acces-
sori, animazioni video e contenu& digitali e, in più, offren-
dosi come luogo di incontro per gli appassiona& delle due
ruote.
Nel gennaio di quest’anno la casa ha annunciato di aver
raggiunto il traguardo di 300 Motoplex, dopo soli tre anni
dalla prima apertura a Mantova, nel 2014.
L’ul&mo è nato a Hong Kong, preceduto dallo store di Ban-
galore, nel subcon&nente indiano. In Italia i nuovi na&
hanno visto la luce a Roma e Firenze, mentre in Europa si
segnalano quelli di Barcellona e Malaga, oltre a quelli di
Bucarest, Sofia e Praga.
Un Club che non esiste.
E’ quello che riunisce, virtualmente, le famiglie e
i gruppi europei con almeno 500 milioni di asset,
quota& e non.
I “membri” che ne fanno parte sono 1.300 tede-
schi, 1.000 inglesi, 500 austriaci, 400 francesi, 300
italiani e 200 spagnoli. Ques& gruppi, o famiglie,
sommano un patrimonio di 1.000 miliardi, pari
alla metà del Pil italiano.
Quali sono i primi in classifica per Paese?
Germania: Beate Heister & Karl Albrecht jr. con
19.364 milioni di euro.
Gran Bretagna: David and Simon Reuben, con
9.634 milioni.
Austria: Dietrich Matesschitz, con 9.900 milioni.
Francia: Serge Dassault, con 13.909 milioni.
Italia: Leonardo Del Vecchio, con 16.133 milioni.
Spagna: Amancio Ortega, con 58.636 milioni.
Fonte: elaborazione Corriere Economico su da&
di mercato.
PS - I le�ori della AGgaze�e che non sono sta&
censi& nelle classifiche citate sono invita& a pre-
sentare domanda di ammissione presso la Dire-
zione.
General Electric. L’ex mito.
Il gruppo, il conglomerato per eccellenza, fonda-
to nel 1892 da Thomas Edison, da alcuni impren-
ditori e un banchiere, sta vivendo il peggior mo-
mento della sua storia. Il valore a Wall Street,
che quotava 30,59 dollari il 21 febbraio 2017, è
sceso a 13,07 dollari venerdì 23 marzo 2018.
Il gruppo dà lavoro a quasi 300.000 adde(.
John Flannery, subentrato a Jeffrey Immelt il 1°
agosto 2017, ha trovato una situazione finanzia-
ria disastrosa, tanto da non poter pagare i divi-
dendi agli azionis& e ha deciso di procedere nelle
cessioni, dopo quelle già fa�e dal suo predeces-
sore (la parte tv e spe�acolo e gli ele�rodome-
s&ci ai cinesi di Haier). Intanto ha preso decisioni
di forte valore simbolico: eliminazione delle
“auto blu” per i top manager e, ancora di più, la
messa in vendita di vari segmen& di business.
Fine dell’era delle conglomerate !
Gli svizzeri non mollano.
A Basilea si è aperto il Baselworld, la fiera dell’orologeria
più importante al mondo.
Nei primi due mesi del 2018 l’export degli orologi elve&ci
ha realizzato 3,31 miliardi di franchi, pari a un + 12,8 ri-
spe�o allo stesso periodo 2017. (Il valore, rapportato agli
euro è di 2,82 miliardi).
Nel bimestre gli aumen& più significa&vi si sono verifica& a
Hong Kong (+28,3), Sta& Uni& (+11,4), Cina (+33,7), Giap-
pone (+9,8), Singapore (+12,5), Francia (+10,9).
I maggiori incremen& si sono verifica& nella gamma me-
dio alta (500-3.000 franchi) e alta (sopra i 3.000 franchi).
L’industria orologiera svizzera rappresenta più del 50%
del fa�urato mondiale del se�ore, ed esporta il 90% della
sua produzione.
Jeff Bezos, l’insaziabile.
Dopo la sfida lanciata a FedEx e Ups (vedi pag. 2) Jeff sta
tra�ando l‘acquisto di alcuni dei 735 negozi di Toys R Us.
Non certo per vendere gioca�oli. Potrebbero fare da vetrina ai
disposi&vi Echo Line, che funzionano con l’assistente vocale
Alexa. La scommessa è l’u&lizzo della voce come interfaccia
indispensabile per accedere alle innovazioni tecnologiche. E
dai negozi “fisici” si potrebbe definire l’integrazione perfe�a
tra la presa visione e la prova del prodo�o scelto, da acquista-
re poi, come sempre senza stress, on line.
PS - Non c’è niente da fare! Il futuro è già qui. Adeguarsi !!!