AG gazette 153 - Centro di Studi Liberali - ATTUALITA' · giornalista Enrico Emanuelli * 21 Aprile...

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ZETTE N o 153 - 2014 Fai domande e ascolta le opinioni altrui, prima di sputare sentenze AG GA

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ZETTE N o 153 - 2014

Fai domande e ascolta le opinioni altrui, prima di sputare sentenze

AG GA

Viaggi in offerta speciale La Cuore di Tenebre, che trasporta dal Me-diterraneo al Mar Cinese diecimila contai-ner attraverso il canale di Suez, offre una crociera su una nave di 350 metri, con soli dieci passeggeri. E’ la nuova frontiera dello Slow travel, sol-care i mari a bordo di un cargo. Per arrivare da Genova a Shanghai ci vuole un mese, con tappe in Egitto, Malesia e Ci-na. Si scoprono il fascino dei porti, senza rinunciare alle comodità: ampia cabina ( da 100 euro al giorno), piscina, palestra, sala lounge. Ma niente rancio, bensì specialità francesi, arabe o filippine. E, all’ora giusta, il the, ammirando l’immensità dell’Oceano. Per prenotazioni rivolgersi a www. freightercruise.com

Varie ed eventuali. Oggi sono entrato in un bagno pubblico.

Mi ero appena seduto quando ho sentito una voce

nel box affianco dire :

« Ciao, come stai ? »

Imbarazzato ho risposto: « Sto bene, grazie »

La voce allora ha detto: « Che fai di bello ? »

E io: « Quello che stai facendo tu, sto seduto quì! »

Lui: « Posso venire da te? »

Annoiato ho risposto:

« Sono piuttosto impegnato in questo momento »

Allora la voce ha detto:

« Senti, ti devo richiamare dopo,

c’è un idiota nella porta affianco che risponde a tutte

la mie domande ! »

******** Nel corso dei lavori per la edificazione

del Duomo di Milano vennero chiamati

a collaborare i Maestri Comacini, che

per la loro abilità erano pagati più degli altri operai.

Chi registrava l’ingresso degli operai al cantiere

scriveva sul registro:

« Magister Comacensis ».

Dopo poco, per semplicità scrisse :

« Mag ut » che voleva dire come sopra.

Da lì in poi magut divenne il termine, in dialetto

milanese, per designare gli operai muratori.

Anniversari * 5 Aprile 1902, nasce a Napoli lo scrittore Giu-

seppe Marotta

* 7 Aprile 1814, nasce a Mantova Prospero

Moisè Loria, imprenditore e filantropo, promo-

tore della Società Umanitaria di Milano

* 8 Aprile 1906, nasce a Siena lo storico e criti-

co d’arte Cesare Brandi

* 10 Aprile 1939, nasce a Trieste lo scrittore

Claudio Magris

* 11 Aprile 1987, muore a Torino Primo Levi

* 17 Aprile 1909, nasce a Novara lo scrittore e

giornalista Enrico Emanuelli

* 21 Aprile 1864, nasce a Ertfurd il sociologo

tedesco Max Weber

* 23 Aprile 1564, nasce a Stratford-on Avon

William Shakespeare

* 23 Aprile 1616, muore a Stratford on Avon

William Shakespeare *

* 26 Aprile 1914, nasce a New York lo scrittore

statunitense Bernard Malamud

Sprechi. Le società e i consorzi partecipati dagli

enti locali sono 3.127 e costano allo Stato circa 7

miliardi di euro l’anno. Nell’elenco figurano, an-

che, “scuole di vela, centri studi sulle piante da

legno e sulla psichiatria”. Chi pon mano ad esse?

Presidenti come i faraoni ?

Tutti i Presidenti francesi, da Georges Pompidou

a Francois Mitterand a Jacques Chirac, hanno

voluto lasciare un segno, si può dire un monu-

mento, nel panorama parigino. Pompidou ha le-

gato il suo nome al Beaubourg, chiamato dai pa-

rigini “la raffineria”. Mitterand, regista della pi-

ramide del Grande Louvre, si è fatto consacrare

dai parallelepipedi vetrati della Bibliothéque Na-

tional de France. Chirac, per non essere da meno,

nel 2006 ha inaugurato, ai piedi della Tour Eif-

fel, il Musée du Quai Branly. E’ il museo dedi-

cato alle arti primitive e ha riunito le collezioni

parigine del Musée de l’Homme e del Musèe des

arts africains et océaniens. La nascita del museo

ha una storia particolare: negli anni Novanta,

quando era sindaco di Parigi, nel corso di una

vacanza sulle spiagge dell’oceano Indiano, Chi-

rac aveva conosciuto Jacques Kerchace, discusso

gallerista, che lo convinse sulla necessità di crea-

re un museo sulla arti primitive. Diventato Presi-

dente della Repubblica, realizzò il progetto.

F e m m i n i s t e , q u e l l e v e r e . Questo box è dedicato a quelle femministe che, tacco 12 e spacco abissale, frequentano i talk show dissertando sulle pari opportunità, sulla parità di genere e quant’altro a loro sembra essere fondamentale affermare a difesa dei diritti delle donne. Nulla da eccepire, ognuno le battaglie le combatte scegliendo il campo e le armi preferite. Ma a chi scrive sembra opportuno, nello stesso modo e con pari dignità, portare all’atten-zione dei cari affezionati lettori e lettrici alcuni esempi di donne che, per necessità ambien-tali o per libera scelta, hanno deciso di intraprendere una professione non usuale per la se-conda metà del cielo.

Costa d’Avorio. Abidjan - Paese devastato da un passato di guerre civili e corruzione. Marie-Solange Sanhoun. Giovinezza passata a comprare il pane nei villaggi e rivenderlo al mercato con la madre. Poi tentativi, falliti, di parrucchiera, sartoria, gelateria. Poi ha sco-perto lo yogurt, anzi il dégué, ricetta tradizionale con farina di miglio, interpretata con cous-cous e zucchero. Oggi serve supermercati, ospedali e anche la presidenza della Repubblica. Nadégé Koffy-Touré. Ha allestito in diversi quartieri della capitale ivoriana nove chioschi da lei stessa disegnati, per vendere ai passanti croissant, petites madeleines, pane con uvetta, creme di pistacchio e cioccolato. E su ordinazione torte di tutti i tipi. E poi una scuola di cucina per adulti e bambini, con corsi di buone maniere. Aissatou Cissè Seye. Aveva un comodo posto in ufficio di una compagnia aerea. Rimasta ve-dova ha preso il posto del marito ed è diventata « la regina dei trasporti » con la Pendis-Ci. Gestisce 50 pullman con 100 dipendenti e serve tutto il Paese, malgrado le difficoltà del sis-tema di stradale, specie verso l’interno. Aminata Traoré. Per la 34enne scrivere Le Couteau Brulant è stata prima di tutto una neces-sità: quella di descrivere l’inferno da lei vissuto durante e dopo per aver subito, a otto anni, per volere della nonna, il medioevale rito della escissione. Il libro servirà a ricordare a tutti gli ivoriani che la escissione è vietata per legge dal 1998.

Afghanistan, Libano. Paesi in guerra da sempre, con attività terroristiche e lotte tribali-Tuta mimetica, casco integrale, zaino da 15 chili. Questo e molto altro c’è nel guardaroba delle sminatrici italiane che bonificano « aree calde » nei Paesi citati. Alcuni nomi: Vita Maria Citro, caporalmaggiore di 24 anni, del corpo dei genieri del 2° Reg-gimento guastatori alpini, rientrata da poco dalla missione a Farah. Roberta Micoli, caporalmaggiore, 24 anni, del 10° Reggimento Genio Guastatori, rientrata dalla missione in Libano, a Shama, al confine con Israele. Per entrambe rischio condiviso in assoluta parità con i commilitoni maschi.

Mattinata fiorentina « E’ primaveeeera,

svegliatevi bambine,

alle Cascine messere Aprile fa il rubacuor.

E a tarda sera,

madonne fiorentine,

quante forcine si troveranno sui prati in fior.

Queste le prime due strofe della famosissima

canzone di Giovanni D’Anzi e Galdieri.

Scritta nel 1941 fu cantata per la prima volta da

Alberto Rabagliati, rientrato dagli Stati Uniti

dopo una fortunata carriera cinematografica.

Altro interprete, ugualmente famoso, fu Clau-

dio Villa, che la interpretò nel dopoguerra.

...è primavera !!! Svegliatevi bambine !!!

Razza dominante ? I topi Può sembrare impossibile, ma è ormai assodato che, per quanto si possa fare per sterminare i topi, non si arriverà mai alla soluzione finale.

La popolazione. Qualche numero : a Roma ci

sono quindici milioni di topi, a Milano tredici mi-lioni e a Napoli dieci milioni. In totale (stime pru-denziali) in Italia vivono cinquecento milioni di topi. Gli esperti giudicano che i topi sono quasi tutti am-malati di peste, ma il contagio non passa agli uomi-ni perchè, almeno in Occidente, non vi è promis-cuità. Gli uomini stanno sopra e i topi stanno sotto e rica-vano, dai rifiuti degli umani, cibo in abbondanza; tutti i topi d’Italia mangiano venti milioni di ton-nellate di cibo l’anno.

Il numero giusto. Secondo l’etologo Danilo

Mainardi « non si potrebbe mai affermare, in rela-tà, che in una città ci sono troppi ratti. Ma, più rea-listicamente, che ci sono esattamente quei ratti che la città è in grado di mantenere »

Prolificità. Una coppia di topi può generare in

nove anni 2 milioni e 197mila figli e figli dei figli.

Resistenza del topo. L’isolotto di Engebi, nel

Pacifico, scelto dagli americani per gli esperimenti nucleari, fu colpito in quattro anni da quattordici bombe atomiche e da una bomba termonucleare. Tali ordigni, avendo trasformato il suolo in una lastra di vetro, cancellarono ogni forma di vita e vegetazione. A parte i topi che, dopo le bombe, popolavano an-cora l’isola a milioni, nutrendosi di pesca.

Come avvelenare i topi. Massimo Donadoni,

specialista nel massacro di topi attraverso boc-concini avvelenati, cambia tipo di esca da una città all’altra : a New York esche a base prevalente di margarina vegetale, in Olanda a base di salmone e formaggio, in Germania con grassi animali, a Pe-chino bocconcini con riso soffiato, a Dubai menù fusion e a Treviso zucchero filato e vaniglia.

Franz Kafka era terrorizzato dai topi. Solo lui!

Il paese delle nocciole Si chiama Cravanzana, in Provincia di Cuneo, ha 400 abitanti e copre un’area di 800 ettari. Di questi 700 sono coltivati a noccioleto, sud-divisi tra circa 80 coltivatori-proprietari. Il borgo, situato nell’alta Langa, produce 15mila quintali di nocciole l’anno ed è il primo produttore regionale. L’intera zona produttrice delle pregiate noc-ciole varietà « tonda gentile », che comprende le colline delle Langhe, del Roero e del Mon-ferrato, ne produce circa 150mila quintali, pa-ri solo all’8-9% del fabbisogno nazionale. Ma la qualità è sublime! Qualche annotazione turistica-storica-gastronomica utile per chi volesse spendere un buon weekend in zona. Per godere del pa-norama dei noccioleti e godere della gastro-nomia locale, prenotate a Cravanzana dal Ris-torante del Mercato da Maurizio, trattoria con camere, telefono 0173-855019. Piatti tipici e variazioni a base di nocciole. Vicino a Cravanzana trovate Cortemilia, bor-go dalla storia millenaria, di cui vale la pena di visitare l’antico centro storico e la pasticceria Corte di Canobbio.

La fotografia della prima pagina illustra

Concorso di statue di ghiaccio in Cina

Errata corrige Nel numero 152, nelle note relative agli Italiani

eccellenti, veniva citato Luca Maestri. Per un

refuso, la sua nomina a chief ( capo in inglese)

financial officer veniva annunciata come chef

( cuoco in francese) financial officer.

L’incongruenza era palese, ma ciò non esime la

Gazette dal presentare le sue scuse ai cari affe-

zionati lettori e lettrici e, ancora di più, a Luca

Maestri, sperando che nessuno nel frattempo lo

abbia informato della involontaria, ma grave

disattenzione.

Il Museo del Duomo di Milano

Superficie 2.000 mq circa Sale d’esposizione 27

Dipinti 9 - Opere di scultura 203 - Bronzi 8

Modelli in gesso e terracotta 748 - Peducci 7

Stemmi e insegne 6 - Modelli lignei 5

Strutture lignee 7 - Antelli di vetrata 38

Bassorilievi 56 - Arazzi e tessili 10

Opere del tesoro 54 - Tessere di vetro 1.906

nove anni 2 milioni e 197mila figli e figli dei figli.

La fotografia della prima pagina illustra

Luoghi da visitare, se avete tempo.

Castelli del Trentino

Castello di Thun

Sorge nel territorio del Comune di Ton, in Val di Non.

Storia. Il castello si chiamava in origine Castel Belvisino, dal nome del dosso sul quale era stato eretto.

Prese poi il nome dalla famiglia proprietaria, i Tono, che tedeschizzarono il nome nel tedesco Thun. Fu

più volte danneggiato da incendi, in uno dei quali, nel 1569, perse la vita Sigismondo Thun, oratore impe-

riale al Concilio di Trento. Già al tramonto del Medioevo, alla metà del XIII secolo, i Thun estesero i loro

domini su gran parte delle valli del Noce, incorporando castelli e giurisdizioni. Rimasero una delle più po-

tenti famiglie feudali della regione e, a tutt’oggi, diverse linee della famiglia vivono tra Austria, Repubbli-

ca Ceca, Repubblica Slovacca e Italia.

Il castello sorge in posizione panoramica, costituito da torri, mura, bastioni e fossato e deve l’attuale a-

spetto alle modifiche apportate nel Cinquecento e nel Seicento. Al 1566 risale la Porta Spagnola attraver-

so la quale si accede al ponte levatoio e al primo cortile. L’ambiente più famoso è la seicentesca Stanza

del Vescovo, interamente rivestita di legno in cirmolo, con soffitto a cassettoni e stufa in maiolica.

Nel 1992 la Provincia di Trento ha acquistato il castello provvedendo al suo restauro e alla catalogazione

degli arredi e della ricca biblioteca, nonché all’inventariazione dell’archivio di famiglia.

Dal 2010 il castello è diventato la quarta sede del museo Castello del Buonconsiglio.

Castel Beseno

Situato nel territorio di Besenello, in provincia di Trento.

Storia. Costruito nel XII secolo, in posizione dominante, fin dall’antichità poteva controllare tutta la sot-

tostante Vallagarina e l’accesso alla valle che conduce a Folgaria. All’inizio del XII secolo apparteneva alla

famigli Da Beseno, vassalli dei Conti Appiano. Intorno al 1200 la chiesa trentina diventò proprietaria di

buona parte della struttura, ma il castello rimase sotto il controllo di due rami distinti della famiglia Da

Beseno, quello di Enghelberto e quello di Odorico, ma la rivalità tra le due famiglie porta ben presto al

decadimento del castello.

Circa un secolo più tardi il castello passa sotto il controllo di Guglielmo II, che ne restaura buona parte; e

infine, verso la metà del ‘400 un altro personaggio importante entra nella storia del castello: si tratta di

Marcabruno di Castelbarco, che si trova nel bel mezzo delle diatribe tra Trentini e Tirolesi da una parte e

Veneziani dall’altra. E’ in questo frangente che avviene la famosa battaglia di Calliano (1487), dove seimi-

la veneti furono uccisi o catturati. Il loro comandante, Roberto Sanseverino D’Aragona, morì annegato

nell’Adige. Nel corso del Cinquecento il castello venne ricostruito e rinnovato mutando il suo aspetto in

residenza. Ma le sue vicissitudini non finirono: verso la fine del Settecento fu protagonista di un sangui-

noso assedio da parte delle truppe napoleoniche che, nonostante il grande dispiegamento di forze, non

riuscirono ad avere la meglio, venendo anzi sconfitte dopo giorni di assedio da una colonna di truppe

austriache, giunte in soccorso del castello. Da quel momento, anche a causa delle tranquilla situazione

politica, il castello perde di importanza quale struttura difensiva, e viene abbandonato nel corso dell’Ot-

tocento. Nel 1973 viene donato alla Provincia di Trento, che ne avvia il restauro per farne una delle sedi

distaccate del museo del Castello del Buonconsiglio.

Castel Beseno

Castello di Thun

Ricavi e guadagni del mondo hi-tech

Una società di online marketing, Distilled, ha fatto uno studio sui bilanci delle più note società del set-tore hi-teck, e ne ha ricavato una curiosa statistica : quanto ricavano e quanto guadagnano le varie aziende ogni 60 secondi. Ecco la classifica : Apple entrate 325.171 $ guadagno 70.466 $ Samsung 408.368 54.368 Microsoft 148.115 41.596 Google 114.822 23.238 HP 213.657 9.728 eBay 30.531 5.434 Facebook 14.977 2.854 Sony 126.636 1.940 Amazon 141.651 1.417 Yahoo 8.905 913 Linkedln 2.908 51 Twitter 1.265 perdita 1.228

Commenti dei risultati. Samsung: non male, ma vedi box sopra. Microsoft : guadagna meno ma il rapporto è il 30% dei ricavi, mentre per il primo è il 21% e per il se-condo è il 13%. Google: risultato insoddisfacente in assoluto, ma il cambio di managemente è avvenuto da poco. HP: buoni i ricavi ma insoddisfacenti gli utili; colpa della scarsa innovazione. EBay: il rapporto con Hp è stridente, specie per una società lanciata solo nel 1995. Facebook / Sony: drammatica la situazione di reddito di Sony (50 anni di storia) rispetto a Facebook. Amazon: un reddito dell’1% sul fatturato è a dir poco insoddisfacente. ma Amazon non può/non vuole au-mentare i prezzi e per ora non se ne parla. Linkedln e Twitter: al primo si accreditano ampi spa-zi di miglioramento, il secondo perde, ma per anni non ha incassato un dollaro.

La pagina economico-finanziaria Problemi per Samsung ?

La società sudcoreana, dopo tre trimestri di ri-

sultati eccezionali, ha dovuto annunciare che

l’ultimo trimestre del 2013 ha chiuso con risul-

tati inferiori alle previsioni e, in certi casi, infe-

riori ai trimestri precedenti.

Le vendite sono state pari a 59mila miliardi di

won ( 61mila le attese degli analisti), il risultato

operativo del trimestre è stato di 8,3mila mi-

liardi contro i 10mila attesi e in discesa rispetto

ai 10,2 del trimestre precedente.

I problemi? Il primo è l’arrivo sul mercato degli

smartphone di produttori low-cost, con ridu-

zione dei margini anche dei top models Galaxy.

Secondo, ma non meno importante, la rivaluta-

zione del won, che ha raggiunto il massimo del-

la quotazione rispetto al dollaro degli ultimi

cinque anni. Terzo, ma molto criticato dagli a-

nalisti, il mega bonus di 800 miliardi di won di-

stribuito ai dipendenti di tutto il gruppo per

ricordare il ventennale del “new management”

lanciato dal presidente Lee Kun-hee.

GM - Cosa succede al colosso americano?

La nuova Ceo del mega gruppo, Mary Barra, si è

trovata di fronte un mare di problemi, che l’an-

no messa alla prova senza darle il tempo di

prendere in mano le redini dell’azienda.

Il Congresso e le autorità giudiziarie hanno a

perto un’inchiesta sul caso dei 3 milioni e 300-

mila vetture considerate a rischio; i guasti a-

vrebbero provocato una dozzina di morti e il

costruttore è accusato di aver nascosto i difetti

e non avere rimediato agli errori.

Si tratta di un problema che sembrava minimo:

il blocchetto di accensione, se gravato di un

peso anche minimo, un portachiavi più pesan-

te, un ciondolo o un pupazzetto, faceva scatta-

re la chiave in modalità “off”. Risultato: la vet-

tura perdeva in potenza fino a spegnersi, air-

bag, servofreno e servosterzo non funzionava-

no più, la auto diventavano incontrollabili.

Sembra che l’azienda, a conoscenza del proble-

ma, si sia limitata a consigliare ai clienti “di non

appendere oggetti pesanti ai portachiavi”