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Dario Ianes, Sofia Cramerotti e Silvia Moretti (a cura di) Affrontare 50 quesiti in 50 minuti e le altre prove d’esame Strategie e tecniche per prepararsi al meglio e gestire l’ansia Erickson

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Dario Ianes, Sofia Cramerotti e Silvia Moretti (a cura di)

Affrontare 50 quesiti in 50 minuti

e le altre prove d’esame

Strategie e tecniche per prepararsi al meglio e gestire l’ansia

Erickson

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Indice

Introduzione 9

Parte Prima Conoscere le prove del concorso a cattedre

1 Quando è stato bandito il concorso, quali tempi di svolgimento prevede e quali obiettivi si pone il MIUR? 15

2 In cosa consistono e come sono strutturate le prove del concorso? 19

3 La prova preselettiva prevede una serie di quesiti a scelta multipla: cosa distingue un test di questo tipo da altre prove? 23

4 Cosa si intende nello specifico per «quesiti sulle capacità di comprensione del testo»? 25

5 Cosa si intende nello specifico per «quesiti sulle capacità logiche»? 28

6 Cosa si intende nello specifico per «quesiti sulle competenze digitali»? 31

7 Cosa si intende nello specifico per «quesiti sulle competenze linguistiche»? 33

8 Perché è importante avere tutte le informazioni sul concorso? 35

9 Perché risulta utile costruirsi una griglia o uno schema di riferimento rispetto ai quesiti della prova preselettiva? 38

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10 Quali obiettivi personali ti poni rispetto al concorso? 41

11 Quale percezione hai rispetto al fatto di superare il concorso? 44

Parte seConDa Prepararsi per le prove

12 Quali sono i fattori chiave per una preparazione ottimale? 49

13 Quali sono le strategie migliori per una efficace pianificazione e organizzazione della tua preparazione all’esame? 51

14 Come si può definire un programma di preparazione che tenga conto anche delle altre attività di carattere lavorativo o personale? 55

15 Quali aspetti dal punto di vista fisico devi tenere sotto controllo nella fase di preparazione? 61

16 Quali tecniche e risorse concrete si possono utilizzare per la preparazione alla prova preselettiva? 64

17 Come si può ottimizzare la propria preparazione quando il database dei quesiti viene pubblicato in anticipo? 67

18 Come ci si può preparare per i quesiti di logica e di comprensione del testo? 70

19 Quando usare il ragionamento deduttivo e quando quello induttivo? 74

20 Che ruolo pensi abbiano, nella tua preparazione e nello svolgimento delle prove, le strategie di problem solving? 78

21 Perché è utile fare anche un po’ di brainstorming? 82

22 Quanto sono importanti le strategie di memorizzazione? 84

per le prove

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23 Come puoi superare gli «ostacoli» ed evitare gli errori più comuni di lettura e di distrazione? 90

24 Come puoi simulare una sessione d’esame? 94

25 Come puoi utilizzare l’autovalutazione in itinere e l’analisi delle risposte errate per ottimizzare la tua preparazione? 97

26 Come ci si prepara per una prova scritta disciplinare? 100

27 Quanto è importante in questo caso che l’apprendimento sia significativo? 104

28 Perché leggere un testo di studio non equivale a comprenderlo? 108

29 Utilizzi un metodo di studio efficace? 111

30 Conosci il tuo stile cognitivo di apprendimento? 115

31 Quanto può esserti d’aiuto l’adottare un approccio metacognitivo nella preparazione? 120

32 Come puoi potenziare le tue strategie di autoconsapevolezza e autoregolazione? 124

33 Quanto ti senti responsabile del risultato che raggiungerai all’esame? Conosci il ruolo degli stili attributivi e del locus of control? 127

34 Quanto sono importanti l’autoefficacia e il senso di empowerment? 131

35 Quale ruolo ha l’autostima? 135

36 Quale influenza svolge la motivazione? 139

37 Quanto pensi che influiscano gli aspetti emotivi e i pensieri irrazionali nel preparare e nell’affrontare un esame? 144

38 Come gestire i giorni precedenti alle prove del concorso? 147

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Parte terZa Affrontare le prove

39 Quale iter è previsto dal concorso per lo svolgimento delle prove? Quanto prima è utile arrivare e cosa è possibile portare con sé? 153

40 Come puoi gestire efficacemente il tempo a disposizione? 156

41 Come puoi affrontare i quesiti a scelta multipla in maniera ottimale e cosa puoi fare se non sai una risposta? 160

42 Che ruolo svolgono il ragionamento e la presa di decisione? 163

43 È utile «tirare a indovinare» se proprio non si conosce la risposta? 167

44 Come avviene l’elaborazione delle informazioni durante lo studio e lo svolgimento di una prova? 170

45 Che cos’è l’ansia da esame e come si manifesta? 174

46 Sai come si manifesta lo stress? 177

47 Come si possono gestire e fronteggiare efficacemente ansia e stress? 183

48 Quali sono le più comuni tecniche di rilassamento che si possono adottare? 189

49 Come puoi mantenere alto il tuo livello di prestazione, di concentrazione e di attenzione durante lo studio e lo svolgimento delle prove? 193

50 Se il risultato della prova fosse negativo, come puoi gestire la notizia dal punto di vista emotivo? 198

Bibliografia 201

le prove

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Introduzione

La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Bando del Mini-stero dell’Istruzione, Università e Ricerca per il Concorso a cattedre 2012 costituisce un momento decisamente importante nel percorso professionale di molti docenti italiani.

Si tratta di un concorso molto atteso e che coinvolgerà un numero di candidati davvero cospicuo, aventi tutti come obiettivo primario quello di risultare tra i vincitori per la copertura dei posti messi a bando.

Per prepararsi al meglio a questo importante appuntamento professionale, è quindi fondamentale non solo disporre dei materiali di studio rispetto agli aspetti contenutistici delineati nei vari programmi delle prove di concorso, ma anche conoscere gli strumenti più idonei per affrontare in modo corretto, efficace e funzionale lo studio e la preparazione alle prove concorsuali.

Il libro Affrontare 50 quesiti in 50 minuti e le altre prove d’esame va esattamente in questa seconda direzione, ossia quella di fornire strategie e tecniche per prepararsi al meglio, sia nell’affrontare la preparazione e lo svolgimento delle prove (gestendo in modo efficace anche il poco tempo a disposizione), sia nello sviluppare le competenze richieste, sia nel gestire l’ansia e lo stress che inevitabilmente prece-dono e accompagnano un appuntamento di così grande importanza.

Cosa fare allora per prepararsi? E, soprattutto, come affrontare al meglio la prova preselettiva ma anche le prove concorsuali successive nelle quali verranno valutati la padronanza dei settori disciplinari previsti da ciascuna classe di concorso, nonché i «requisiti culturali

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e professionali» e le competenze trasversali riportati nella sezione «Avvertenze generali» del bando?

Per rispondere alle due domande, proveremo a delineare in questa Introduzione i punti cardine per una preparazione adeguata e uno studio efficace e significativo, volto al raggiungimento dell’obiet-tivo prefissato. Si tratta di una «carrellata» di spunti che verranno via via affrontati e approfonditi nei vari quesiti e nelle corrispondenti risposte che compongono il volume, ma che vogliamo qui intro-durre come una sorta di «organizzatore anticipato» che ci sintonizza correttamente sulle strategie e tecniche che si andranno ad acquisire durante la lettura.

Uno dei primi argomenti che verrà trattato e che toccherà trasversalmente alcuni dei quesiti proposti riguarda l’importanza di conoscere «l’avversario», per affrontarlo in modo consapevole ed efficace. Il primo «avversario» da affrontare nel concorso sarà il test a scelta multipla della prova preselettiva, una prova insidiosa per vari motivi che vedremo nel dettaglio. Conoscere come sono costruite queste tipologie di test e approfondirne le caratteristiche è molto importante, soprattutto per non trovarsi impreparati nel momento in cui si sarà chiamati a svolgerle. Altrettanto significativo è poi sapere quali sono gli errori più comuni che si possono compiere, in modo da poterli evitare o, per lo meno, tenerli il più possibile sotto controllo.

Il testo ci invita quindi fin da subito a una riflessione metaco-gnitiva rispetto anche a quelle che saranno le strategie migliori per affrontare la prova e il concorso: non certo un apprendimento mecca-nico, basato sulla semplice memorizzazione per ripetizione continua, bensì processi di apprendimento significativo basati sull’elaborazione consapevole del materiale da apprendere, su un’adeguata compren-sione del perché una determinata risposta è corretta oppure errata, il tutto per consentire un’efficace ritenzione a livello di memoria a lungo termine, dove i nuovi apprendimenti saranno strategicamente «ancorati» alle conoscenze preesistenti già in nostro possesso.

In quest’ottica sono state previste, a chiusura di ciascun quesito, alcune Domande e attività di riflessione, sulle quali invitiamo di volta in volta a soffermarsi, lasciando poi anche qualche «riga vuota» dove annotare gli appunti e i pensieri personali.

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In questa prima fase è dunque fondamentale acquisire e cono-scere tutte le caratteristiche della prova che si andrà ad affrontare, cercando di creare e maturare una vera e propria consapevolezza (o meglio ancora autoconsapevolezza) rispetto all’esame e al suo svol-gimento ottimale.

Prepararsi in poco tempo a rispondere velocemente e in modo corretto alle domande è un altro degli aspetti esaminati nel testo, con particolare riferimento alla gestione efficace del tempo a disposizio-ne, sia per lo studio e la preparazione alle prove d’esame, sia per lo svolgimento delle stesse.

Tutte le persone dispongono della stessa quantità di tempo in un’ora (o meglio, in questo caso, in 50 minuti!), perciò le differenze di efficacia ed efficienza si basano non sul fatto che una persona abbia più tempo, ma su come questo tempo viene organizzato e utilizzato.

Nel testo viene perciò fornita una serie di strumenti utili, dei veri e propri attrezzi del mestiere che non possono mancare nella nostra «cassetta», con la precisa raccomandazione di non ridurre la gestione del tempo al semplice uso di questi strumenti. È infatti fondamentale acquisire consapevolezza circa un loro uso corretto in ottica «metacognitiva».

E proprio alla promozione di un approccio metacognitivo e allo sviluppo di processi di autocontrollo/autoregolazione consapevole vengono dedicati più momenti di riflessione. Si tratta, in questo caso, di promuovere tutte quelle abilità mentali superiori di autore-golazione che vanno al di là dei «semplici» processi cognitivi primari (come leggere, ricordare, ecc.), sviluppando piuttosto consapevolezza di quello che si sta facendo. Adottare un approccio metacognitivo significa formarsi le capacità di essere il più possibile «gestori» diretti dei propri processi cognitivi, dirigendoli attivamente con valutazioni e indicazioni operative personali.

I vantaggi di adottare un approccio metacognitivo nel proprio piano di studio sono quindi notevoli.

L’uso di meccanismi di autoregolazione stimola inoltre lo svi-luppo del pensiero strategico, nel quale assume un ruolo importante l’elaborazione di piani, di sequenze studiate di azioni, coordinate sinergicamente verso il raggiungimento di un obiettivo finale.

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Viene poi posta, all’interno del testo, un’attenzione particolare alle variabili psicologiche, quali stili di attribuzione e stili cognitivi di apprendimento, locus of control, senso di autoefficacia, autostima e motivazione. In più occasioni si sottolinea infatti l’importanza del lavoro sugli aspetti psicologici personali e sul proprio benessere, condizione fondamentale per affrontare al meglio lo studio e le prove d’esame.

Costituisce parte essenziale e filo conduttore di tutto il libro anche l’importanza di comprendere e gestire le nostre emozioni, con particolare riferimento al controllo dell’ansia nelle situazioni di stress. Imparare a controllare tali reazioni emotive e le «incombenze» pro-blematiche, come può essere ad esempio quella di partecipare a una prova d’esame, ci fa diventare maggiormente in grado di mobilitare le nostre risorse personali per intervenire sulle fonti di stress. Riuscire a individuare gli aspetti della propria emotività, i propri pensieri ne-gativi e irrazionali che possono insorgere quando ci troviamo in una situazione stressante e ansiogena significa saper essere responsabili di se stessi e delle proprie emozioni.

Un consiglio può dunque essere quello di esercitarsi nelle abilità metaemotive, diventando consapevoli dei meccanismi che influenza-no le nostre emozioni e imparando così a gestirli in modo funzionale.

Infine, ci piace concludere l’introduzione a questo libro lascian-do una sorta di raccomandazione ricordando che:

La maggior parte degli insegnanti è preparata.I buoni insegnanti sono intelligenti.I grandi insegnanti sono pazienti.Gli insegnanti eccezionali sono loro stessi studenti.

(Dale Dubin)

A questo punto non ci resta che augurarvi una buona lettura del libro e un grande «in bocca al lupo» per il concorso!

Dario Ianes e Sofia CramerottiTrento, ottobre 2012

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La prova preselettiva prevede una serie di quesiti a scelta multipla: cosa distingue un test di questo tipo da altre prove?

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Sicuramente i test a scelta multipla, soprattutto se utiliz-zati nell’ambito di un concorso, sono molto diversi rispetto ad altri tipi di prove. Molto usati per gli esami universitari negli Stati Uniti, e introdotti più recentemente anche in Italia soprattutto per i concorsi della Pubblica Amministrazione e per la selezione degli aspiranti iscritti alle facoltà universitarie a numero chiuso, hanno come obiettivo quello di misurare, in alcuni casi, il livello delle conoscenze disciplinari di cui il candidato è in possesso ma, in casi ancora più frequenti, le sue attitudini personali e alcune abilità cognitive specifiche, come le capacità logiche e di problem solving, il ragionamento e la comprensione verbale o il pensiero analitico. Quindi l’accento viene posto non su argomenti specifici, quanto sulle capacità di utilizzare abilità acquisite per risolvere problemi nuovi. Di solito un quesito a scelta multipla consiste in una domanda iniziale seguita da risposte, una sola delle quali è corretta; le altre, dette distrattori, sono verosimili.

Lo scopo fondamentale di questo tipo di test è l’obietti-vità della valutazione, garantita dalla costruzione rigorosa dei test da parte di esperti e dall’automatizzazione delle procedure di valutazione, che precludono qualsiasi influenza soggettiva da parte di chi corregge. Un altro aspetto che caratterizza questo tipo di esame è il tempo ridotto di risposta che viene normalmente concesso ai candidati, spesso pari o inferiore al minuto.

Per il concorso a cattedre, il MIUR ha scelto una prova preselettiva, un test con 50 domande a scelta multipla, che ve-rifichi le competenze logiche e di comprensione del testo, oltre

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che quelle linguistiche e informatiche, lasciando la valutazione delle competenze disciplinari alle prove scritte e orali successive.

Sulla base delle caratteristiche della prova e del fatto che il suo superamento avviene con un punteggio di 35/50, è pos-sibile elaborare delle strategie specifiche che tengano presenti i propri punti di forza. Tuttavia, una buona preparazione, anche per un test a scelta multipla, dovrebbe coniugare la memoriz-zazione e l’allenamento rispetto ai modelli e agli automatismi di risoluzione dei quesiti con una riflessione più ampia sulla propria conoscenza, nonché sulle proprie capacità di attenzio-ne, concentrazione, ragionamento logico e così via. Oltre a quanto sopra riportato, è importante avere consapevolezza degli aspetti emotivi e psicologici che possono influenzare sia la fase di preparazione che lo svolgimento della prova vera e propria.

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Domande e attività di riflessione

➤Conosci le caratteristiche principali di un test a scelta multipla?

➤Hai una visione sufficientemente realistica di come saranno i quesiti nello specifico del concorso a cattedre?

➤Hai già partecipato a un test a scelta multipla? Se sì, con che esiti?

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Quanto è importante in questo caso che l’apprendimento sia significativo?

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Parlando di apprendimento efficace e di ottimizzazione della preparazione alle prove concorsuali è importante com-prendere bene la distinzione tra (Ausubel, 1998):– apprendimento significativo: poter collegare la nuova infor-

mazione da apprendere a concetti rilevanti già posseduti, preesistenti nella struttura cognitiva della persona;

– apprendimento meccanico: la nuova conoscenza può essere acquisita attraverso la pura e semplice memorizzazione e venire incorporata arbitrariamente nella struttura cognitiva senza che ci sia interazione con ciò che essa già contiene.

Ai poli opposti di un continuum troviamo quindi un tipo di apprendimento recettivo (imparare meccanicamente qualcosa a memoria) e un tipo di apprendimento per scoperta (forme creative di ricerca autonoma).

Ausubel (1998) fa suo il concetto di significatività nell’apprendimento, attraverso la teoria dell’assimilazione: l’apprendimento consiste per la maggior parte nel processo che conduce all’assimilazione, all’ancoraggio delle nuove esperienze nella personale struttura cognitiva già esistente. La quantità delle informazioni ricordate dipenderà princi-palmente dalla significatività del processo di apprendimento, dal grado in cui queste informazioni si sono «arricchite», perfezionate. Ne consegue che uno degli aspetti fondamentali di un buon metodo di studio è la capacità di organizzare il nuovo materiale da apprendere in modo tale da renderlo il più possibile assimilabile in maniera corretta e agevole. Tra le strategie utili a questo scopo, Ausubel suggerisce l’uso degli organizzatori anticipati.

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Gli organizzatori anticipati

Per facilitare l’integrazione delle nuove informazioni nelle strutture cognitive preesistenti, di grande utilità si sono rivelate tutte quelle informazioni (presentate sotto forma di breve riassunto, schema, lista di concetti e parole chiave, mappa concettuale, domande guida, ecc.) che Ausubel (1998) ha definito con il termine di organizzatori anticipati. L’organizzatore anticipato è quell’informazione verbale o visiva fornita prima del materiale da studiare allo scopo di attivare even-tuali conoscenze preesistenti e strutture cognitive adeguate per facilitare la comprensione e la memorizzazione del materiale da apprendere e quindi, in definitiva, realizzare un apprendimento significativo e non meccanico; si tratta di «un’introduzione», di un’anticipazione dell’argomento da studiare e si caratterizza per un livello superiore di astrazione, generalità e inclusività rispetto al materiale da apprendere. L’uso degli organizzatori anticipati faciliterebbe l’apprendimento in quattro modi:1. permettendo il recupero delle conoscenze precedenti;2. predisponendo principi organizzativi per la codifica e il

recupero delle informazioni;3. evitando un impatto brusco con il materiale da apprendere;4. favorendo l’ancoraggio concettuale, ossia l’integrazione delle

idee contenute nel materiale all’interno della struttura fornita dall’organizzatore.

(Fonte: Ausubel, 1998; De Beni et al., 1995)

Lo strumento principale che permette un apprendi-mento significativo della conoscenza è, secondo Novak, la mappa concettuale, ossia una rappresentazione grafica delle conoscenze in grado di far emergere i significati insiti nei materiali da apprendere proprio perché invita chi apprende a riflettere sulla natura delle conoscenze e sulla fitta rete di relazioni che intercorrono fra di esse (Novak, 2012). Al pari di una mappa geografica, la mappa concettuale permette di orientarsi nella rete di informazioni riguardanti la struttura della conoscenza, aiutandoci nei processi di organizzazione,

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interpretazione, rielaborazione e trasmissione delle conoscenze stesse. Anche le mappe concettuali costituiscono quindi un importante strumento che non può assolutamente mancare nella nostra «cassetta degli attrezzi» per la preparazione alle prove concorsuali.

Mappe concettuali: uno strumento utile per l’apprendimento significativo

Elenchiamo sinteticamente i principali scopi applicativi, i be-nefici e i vantaggi derivanti dall’uso delle mappe concettuali, attraverso le quali è possibile promuovere e fare propria una reale costruzione di significato.

Ambiti di utilizzo e benefici delle mappe concettuali• Collegare nuove e vecchie conoscenze.• Fungere da organizzatori anticipati.• Schematizzare e rendere espliciti i significati nascosti dentro

una rete di proposizioni.• Mettere a fuoco le idee chiave.• Pianificare le operazioni da compiere.• Sintetizzare ciò che è stato imparato.• Stimolare la creatività.• Favorire l’apprendimento metacognitivo.• Sfruttare la potenza della memoria visiva.• Se costruite da gruppi, favorire la discussione e la negoziazione

dei significati.

Inoltre• Esse indicano con chiarezza e precisione il percorso da seguire.• Esse sono utili per identificare conoscenze pregresse ed

eventuali conoscenze errate, incomplete, naïf, misconcezioni, ecc.

• Esse sono utili nella fase di valutazione, sia in termini quantitativi (ad esempio varie possibilità di produrre mappe diverse parten-do dallo stesso concetto/argomento), sia in termini qualitativi (ad esempio rete di conoscenze e relazioni di interconnessione che vengono evidenziate).

(Fonte: Novak e Gowin, 1989; Novak, 2012)

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Domande e attività di riflessione

➤ Che cosa distingue un apprendimento significativo da uno meccanico?

➤ Tu quale applichi con più frequenza nello studio?➤ Quali sono i vantaggi di apprendere in modo significativo?➤ Ritieni utile l’utilizzo di organizzatori anticipati?➤ Prova a cimentarti con la costruzione di una mappa con-

cettuale su un argomento a tua scelta.

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Che cos’è l’ansia da esame e come si manifesta?

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Riguardo alle situazioni d’esame, l’emozione alla quale la ricerca ha dedicato maggiore attenzione è l’ansia; tuttavia, malgrado la sua diffusa notorietà, essa è soltanto una delle tante emozioni che rivestono un ruolo sostanziale in questo ambito e, forse, non è nemmeno la più nociva ai fini della prestazione.

Esiste una correlazione tra le emozioni positive e l’uso di strategie di apprendimento profondo e di problem solving cre-ativo. Le emozioni negative invece portano all’uso di strategie di apprendimento superficiale (ad esempio la memorizzazione meccanica dei dettagli e la ripetizione) e a un problem solving convenzionale.

Anche se l’ansia da esame non è l’unica emozione che in-fluisce sul rendimento in una prova, rimane comunque quella che il maggior numero di persone riconosce come fattore che condiziona la propria prestazione; merita perciò più attenzione.

Come già accennato in vari punti del libro, non è insolito che le persone sperimentino un’ansia estrema al solo pensiero di sostenere un esame complesso e importante. L’intensità dell’ansia da esame può variare dal leggero fastidio alla completa paralisi; può aumentare con il passare del tempo e peggiorare se le conseguenze percepite dell’insuccesso sono gravi.

L’ansia da esame può influire non soltanto sulla presta-zione il giorno della prova, ma anche sull’intero processo di preparazione. Se si sa di soffrire di forte ansia da esame (se si ha cioè l’impressione che essa possa influire negativamente sul punteggio finale), parte del piano di studio per prepararsi alla prova dovrà prevedere lo sviluppo di modalità efficaci di fron-teggiamento e la scelta delle risorse giuste da utilizzare.

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L’ansia è uno stato di forte attivazione, una risposta emo-zionale, psicologica e fisica a una minaccia percepita. Quando una persona è in ansia, il sistema nervoso è attivato e produce una serie di reazioni fisiche e mentali sulle quali si ha pochissimo controllo conscio. In sé, l’ansia (attivazione) non è necessaria-mente una cosa brutta e totalmente negativa. Di fatto, un certo livello di attivazione è necessario per la consapevolezza e un livello moderato di ansia è associato a una migliore prestazione. L’ansia per un esame imminente, ad esempio, può motivare a studiare di più. Troppa ansia, però, ha molte conseguenze deleterie, non ultima quella della riduzione della prestazione, con le conseguenze che possiamo ben immaginare.

L’ansia da esame rispecchia una forte preoccupazione rispetto a una prova futura e può manifestarsi sul piano sia cognitivo sia fisico. Essa può influire — in maniera profonda — sul modo di pensare di una persona: la mente può svuotarsi completamente o essere travolta da una raffica incessante di pensieri distraenti; si possono avere difficoltà a concentrarsi su quello che si sta leggendo e si possono avere pensieri negativi riguardo alla prestazione rispetto alle prove concorsuali, anche immaginando di non riuscire a superarle.

In tal caso è utile prendere seriamente in considerazione tutti questi fattori e prepararsi a fronteggiarli e gestirli nel modo più funzionale possibile.

Domande e attività di riflessione

➤Come si manifesta l’ansia da esame?➤ L’hai già provata in altre situazioni?➤Se sì, come sei riuscito a gestirla e a fronteggiarla effica-

cemente?

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