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AERO CLUB COMOComo - Italy

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Due giornatememorabili

Partecipanti alla gara degli aeroplani-ni di carta in piazza, a Bellagio.

Le celebrazioni del centenario sono state previste per le giornate di ve-nerdì 4 e sabato 5 ottobre, per te-nere viva la memoria delle gesta dei valorosi piloti che si incontrarono a Como nel 1913 e che parteciparono al “Gran Premio dei Laghi”.

Teatro delle celebrazioni è Bellagio il giorno 4 e Como il giorno 5. Dopo tanto lavoro preparatorio, soprat-tutto sul fronte della promozione dell’evento sui media, giunge il primo giorno in cui si deve passare all’azio-ne, ovvero la mattina del 4 ottobre. La giornata prevede varie iniziative a Bellagio, a partire dall’arrivo degli aerei alle 10:15, per la cronaca il Ces-sna 172 I-SIPI e il Cessna L-19 I-EIAX. Equipaggi: Cesare Baj e Marco Sala sull’L-19; Pietro Brenna, Daniele Cap-pellato e Giulia Farinacci sul 172.

Nel frattempo il “commando filate-lico”, composto dal signor Tosetti, del Club “Esperia 1919”, e dal personale delle Poste Italiane, ha aperto alle 9:00, in piazza, un ufficio postale in cui possono essere timbrate le bu-ste che viaggeranno verso Como con partenza alle ore 15:00.

La mattina la passiamo sulla spiag-gia davanti al Grand Hotel Villa Ser-belloni a mostrare gli aerei alla boa e a parlare di aviazione a oltre 350 bambini e ragazzi delle scuole di Bel-lagio, Lezzeno, Nesso e Pognana.

Il lavoro lo svolgono soprattutto i soci Cappellato e Sala, coadiuvati a tratti da Brenna e da Giulia, che svol-ge anche la funzione di fotografa.

Dalla battigia Cappellato e Sala spie-gano che cosa è il volo e come funzio-na un aereo, circondati e a tratti as-saltati da una turba di ragazzi assetati di informazioni su quelle affascinanti

macchine, che molti vedono da vicino per la prima volta.

Vien da pensare che la meraviglia provata nel 1913 da tanti comaschi, di fronte agli aerei sulla spiaggia di San Giorgio, la stanno provando ora molti ragazzi che gli aerei li hanno vi-sti solo in televisione o in internet.

Resoconto delle celebrazioni del Centenario svoltesi il 4 e 5 ottobre 2013 a Bellagio e a Como

Nel frattempo lo scrivente e i co-niugi Vadacca finiscono di allestire la mostra e di preparare la conferenza che il pomeriggio si terrà al Grand Hotel, in una sala gentilmente messa

Alcune classi in visita agli aerei. I bimbi sono affascinati dai racconti di Cappellato e Sala.

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a disposizione dalla proprietà, nella persona di Gianfranco Bucher, assi-stiti con professionalità dal diretto-re dell’Albergo Antonio Calzolaro e dall’addetta alle PR Carla Solari.

Intanto da Como giunge un aereo – equipaggio Ian Cal-lier e l’istruttore Er-mecini – che porta le cartoline-ricordo da consegnare ai bambini, che erano state dimenticate. Tutto è facile quan-do si opera con idrovolanti e serve qualcosa in un luo-go che sta vicino a uno specchio d’ac-qua.

I bambini di Bel-lagio in realtà sono un paio di settima-ne che si interessa-no di aviazione e di idrovolanti. Infatti la casa editrice Edi-toriale ha messo a disposizione di ogni scuola una co-

pia dell’opera “Volare a Como”, che è stata studiata in molte classi, e i modelli per costruire aerei di carta di molti tipi diversi.

Ogni allievo ha preparato un mo-dello e il pomeriggio del giorno 4 è prevista una gara sul lungolago. Que-sta si svolge in un’atmosfera festosa, con gran divertimento anche dei tu-risti. Giudice di gara: lo scrivente Ce-sare Baj. Le eliminatorie avvengono a batterie di 10 “lanciatori”, il primo dei quali si qualifica per la finale.

La finale è vinta da Mara Truzzi, bra-vissima costruttrice di un aereo che si posa a una distanza di oltre 12 metri dal punto di lancio. Alcuni concorren-ti hanno preparato aerei che forse sa-

rebbero andati anche più lontano, ma che hanno guadagnato troppa quota e si sono fermati sulle fronde degli alberi. Di fronte alle rimostranze dei piccoli costruttori la risposta non po-

teva che essere una: la gara prevede la vittoria per l’aereo che si posa più lontano, non di quello che è meglio costruito o più efficiente. La gara ri-specchia quindi la vita reale: un aereo può essere anche fatto meglio di un altro, ma se in una gara finisce contro un ostacolo e non arriva al traguar-do… non vince.

La giovane vincitrice si emoziona quando si rende conto del risultato. Chi ha provato, sa che la vittoria ha un preciso “sapore” ed è bello vedere la piccola assaporarlo. Pur emozio-nata, non perde un secondo per te-lefonare alla mamma la bella notizia: «Mamma, ho vinto la gara e un volo con tutta la famiglia in idrovolante.» Mara è di Pognana e va a scuola a Nesso, da cui sono giunte alcune clas-si. Il sindaco di Nesso, la signora Anna Scorti, è presente e posa in una foto con i piccoli vincitori.

Presente il vicesindaco Luca Leoni, che ha seguito tutti gli eventi in rap-presentanza dell’amministrazione, che si è molto prodigata per la buona riuscita della manifestazione.

Esaurita la giornata con i ragazzi, il volo postale parte per Como. Il fila-telico Tosetti ha raccolto in appositi sacchi le buste timbrate con lo spe-ciale annullo previsto per l’evento e, con un trasbordo avventuroso, effet-tuato grazie a un minuscolo tender dotato di un solo remo, una specie di coracle di quelli usati in Scozia per at-traversare baie e torrenti, raggiunge l’aereo alla boa, ove lo attende il già trasbordato pilota Cappellato. L’equi-

e del prefetto dott. Michele Tortora. È presente Davide “Van de Sfroos”, che ama il lago e gli idrovolanti e pre-senta all’attenta platea il trailer del suo film “Terra & Acqua”. Segue una breve conferenza dello scrivente, che evoca le imprese dei piloti del 1913 e delinea la storia del volo idro sul La-rio fino ai giorni nostri. Impressiona la platea il riconoscimento da parte del Guinness World RecordsTM dell’Aero Club come “Organizzazione di volo con idrovolanti più antica del mondo”.

Nel corso delle presentazioni Ales-sandra e Abele Vadacca hanno orga-nizzato una sorpresa. Le luci si spen-gono, si ode il suono di un motore a pistoni e da una porta laterale arriva in platea un personaggio evidente-mente disorientato. Dall’abbiglia-mento si capisce che è un pilota dei primordi dell’aviazione e da quel che dice si capisce che un gorgo tempora-le lo ha fatto giungere dal 1913 diret-tamente a noi, nel 2013. I dialoghi tra Abele e lo stralunato aviatore che ha viaggiato nel tempo, magistralmente impersonato dall’attore Sergio Filip-pa, divertono moltissimo il pubblico presente. La pièce termina al suono delle più celebri note di Eric Satie.

A sinistra, Mara Truzzi, vincitrice della gara degli aeroplanini di carta, Gabriele Tenti, secondo classificato (a destra) e Barthelemy Falconi. Sotto, Mara telefo-na alla mamma la bella notizia della vittoria e un momento della gara.Qui sopra, la piccola Elena passava per caso in piazza e ha avuto l’opportunità di scrivere al nonno di Reggio Calabria usufruendo dell’annullo speciale.Sotto, la “Piuma” di Abele Vadacca e l’opera che ha donato all’Aero Club.

Conferenza al Grand Hotel Villa Serbelloni. Da sinistra, Abele Vadacca, Cesare Baj, Davide “Van de Sfroos”, Gianfranco Bucher.

Sopra, Abele Vadacca con l’attore Sergio Filippa al termine della perfor-mance all’Hotel Villa Serbelloni. Sotto, con il prefetto di Como dott. Michele Tortora, presente all’evento.In basso, i piloti postali in partenza da Bellagio con i dispacci straordinari. Da sinistra, Brenna, Sala e Cappellato.Sotto a destra, uno dei palloncini di-stribuiti ai bambini, con il disegno di un idrovolante realizzato da Vadacca.

paggio dell’al-tro volo postale è composto da Brenna e Sala. Baj e Giulia si fermano a Bella-gio con i coniugi

Vadacca. Alle 18:30 ha inizio la con-ferenza che prevede un intervento del sindaco dott. Angelo Barindelli

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Presenti da Como anche parecchi soci del Club, tra cui Gerolamo Gavaz-zi, l’istruttore Cereda, e l’ex socio, ma sempre fedele amico Mario Camozzi con la moglie Alessandra Veronese. La sera termina con un allegro convi-vio in un ristorante di Bellagio, dove ci riposiamo, con il pensiero che corre al tour de force che ci attende.

Nel frattempo su un altro pianeta, ovvero alla discoteca K-Klass di Taver-nerio, i giovani del Club si sono radu-nati per un festeggiamento notturno del centenario. La discoteca per l’oc-casione proietta video sul volo idro.

Il giorno 5 sono previste le manife-stazioni più impegnative, che si svol-gono dalla mattina alla notte.

In mattinata si svolge la ripetizione in volo del “Gran Premio dei Laghi”, esattamente un secolo dopo, lungo un percorso che da Como porta a Bel-lagio, poi a Lecco, poi giù lungo l’Ad-da, un pezzo di Po, poi su per il Ticino fino a Pavia. Il volo segue poi il Ticino fino al Lago Maggiore e Pallanza (trat-ta seguita con una variazione per evi-tare l’aeroporto di Malpensa, che nel

Tramalloni-Boldrini, Passani-Herbay, Callier-Mercier e Ricketts-Ricketts.

Il presidente Porta e Baj, sul Cessna I-DROV, trasportano il sacco della po-sta che è stata timbrata in hangar a partire dalle 9:00, sempre a cura del signor Tosetti e del personale delle Poste Italiane di Como.

Nel 1913 un idrovolante si era fermato a Varese a raccogliere un messaggio del sindaco da portare al sindaco di Como. Lo stesso è previ-sto nel 2013 ed è proprio l’I-DROV a compiere la missione.

Volando tra strati e su rari squarci, anche grazie al prezioso ausilio del-l’Air Navigation Pro installato su un iPhone, l’aereo si posa alle 11:15 alla Schiranna.

Ci accolgono il sindaco di Varese At-tilio Fontana e varie autorità, tra cui il presidente della Provincia di Varese ing. Dario Galli e il governatore della Regione Lombardia Roberto Maro-ni. Il governatore è molto incuriosito dall’operazione e compiaciuto dal fat-to che un idrovolante abbia collegato

in pochi minuti due laghi lombardi. Si fa fotografare con il nostro sacco, im-personando simpaticamente il ruolo di governatore-postino. Tutti apprez-zano le nostre buste e questo servizio postale tutto lombardo.

Con le autorità parliamo del nostro progetto di aprire un’idrosuperficie in ogni sito in cui sorgeva un idroscalo in provincia di Varese e l’idea sem-bra piacere a tutti. L’idrovolante è il mezzo che ha reso grande e nota in tutto il mondo l’industria aeronautica lombarda e in particolare varesina e oggi è possibile, con un investimento pari al valore del quinto di grammo di inchiostro che serve per firmare un paio di regolamenti e ordinanze, disporre di scali per idrovolanti in cui svolgere attività di alto valore stori-co-culturale e sociale.

L’epopea del volo idro può essere infatti rivissuta grazie agli idrovolanti in una moltitudine di siti, per la gioia di moltissime persone che possono veder da vicino un aereo sulla riva del proprio lago o sulla passeggiata,

al centro del proprio paese, e anche salirvi per fare un giro.

La cerimonia alla Schiranna, frazio-ne lacustre della città di Varese, che prevede la consegna di una busta e il ritiro del messaggio per il sindaco di Como, avviene con una notevole ufficialità. Il presidente Porta fa un discorso all’attenta platea di autorità, giornalisti e fotografi.

La tratta finale del viaggio dalla Schiranna a Como avviene in un tem-po migliorato, quindi senza problemi.

A Como diamo gli ultimi ritocchi agli allestimenti previsti in hangar in pre-parazione della celebrazione ufficiale delle 19:30 e firmiamo come piloti le buste “viaggiate” nel volo postale.

Nel pomeriggio abbiamo un’inte-ressantissima e seguitissima dimo-strazione di falconeria, a cura del so-cio Alfonso Bove. Molti hanno potuto prendere familiarità con una poiana

Sopra, Porta e Baj alla partenza con il sacco della posta e all’arrivo a Varese. Ad attenderli il sindaco Fontana e il governartore Maroni. In basso, il sindaco Fontana consegna a Porta la lettera destinata al sindaco di Como.A destra, carta originale del circuito del 1913.

2013 ingombra la rotta originaria), per poi proseguire verso Como, che è il punto di arrivo.

Se c’è una divinità della storia, ha agito per farci avere un tempo esatta-mente uguale a quello del 5 ottobre 1913, in modo da rendere la nostra celebrazione più verosimile possibile: cielo grigissimo e nubi basse, in cui si immergono le cime delle colline.

Al giro partecipano gli equipaggi Pittorelli-Brenna, Schettino-Perotti,

Sopra, cieli grigi e nubi basse, nel 2013 come nel 1913.

Dimostrazione di falconeria a cura del socio Alfonso Bove. Molti hanno potuto “giocare” con i rapaci.

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di Harris e un girsarco, giocandoci e facendoli atterrare sull’apposito guanto protettivo.

Si sa che i rapaci hanno un ruolo in aviazione, collaborando a tenere sgombri i cieli degli aeroporti da uc-celli, intimoriti dalla loro presenza. E comunque sono nostri cugini volan-

ti, sebbene noi possiamo solo timida-mente imitare in piccola percentuale la loro bravura nel volo.

Alle 17:30 viene il momento del-la presentazione del libro di Ciara O’Toole “Going Solo on Lake Como”.

Ciara (pronuncia: chira), irlandese di Dublino, si era trasferita a Como per lavoro anni fa e qui da noi ha impara-to a volare. Il suo percorso didattico, ma soprattutto il suo percorso di vita in un paese straniero lo ha descritto in questo libro, pubblicato in inglese da un editore irlandese.

Non sono molti gli Aero Club che hanno un socio che pubblica in un Pa-ese straniero un libro sulla sua espe-rienza e attività di volo. Questo libro, insomma, ci inorgoglisce e ci rende riconoscenti alla nostra cara Ciara.

Alle 18:00 viene proiettato il film di Davide Van de Sfroos “Terra & Ac-qua”. Presente a Bellagio, Davide in quel momento sta cantando e suo-nando in Svizzera e non può presen-ziare, ma ha chiesto di trasmettere al pubblico il suo più cordiale saluto.

Alle 19:00 segue la proiezione del film “Gli Scarponi del Cielo”, di An-tonio Leidi, del 1962, che presenta la vita del Club in quell’epoca.

Eccoci giunti al clou della serata, ov-vero alle 19:30 e alla cerimonia vera e propria, condotta dallo scrivente.

Per prima cosa parla il presidente Porta, che dopo il saluto alle autorità e al pubblico e il ringraziamento a chi ha contribuito alla riuscita dell’even-to, parla quasi commosso del Club e dell’hangar in cui vive molto del suo tempo fin da quando era bambino.

Porta chiama sul palco il sindaco Mario Lucini, a cui consegna il mes-saggio ricevuto dal sindaco di Varese.

Sono presenti in sala l’assessore Ca-vadini, il consigliere regionale Gaffuri e i rappresentanti di varie Armi.

Il sindaco tornerà dopo qualche mi-nuto sul palco per leggere al pubblico il bel messaggio ricevuto.

Ora prendo la parola e rievoco, ac-compagnato da immagini, le imprese di quei pionieri che cento anni fa, il 5 ottobre 1913, si sono radunati sulla medesima riva in cui sorge l’hangar e hanno dato vita a uno dei primissimi eventi idroaviatori nel nostro conti-nente e, in realtà, del mondo.

Che cosa animava quelle persone? Che cosa le spingeva a sfidare un elemento ancora in buona parte sco-nosciuto su macchine rudimentali, costruite con tecniche poco più che ciclistiche?

Certamente il desiderio di eccelle-re, di vincere i ricchi premi messi in palio, di acquisire un giusto prestigio e successo, ma pensiamo di non sba-gliare se immaginiamo che nell’animo di quelle avventurose persone ci sia fondamentalmente il gusto della sfi-da agli elementi naturali, alle possi-bilità della tecnica e infine a se stessi e alle proprie capacità. Ovvero quei sentimenti che provano tutti i piloti di tutte le epoche, inclusi noi piloti at-tuali di Como.

È, quello che ha preceduto la prima guerra mondiale, un periodo felice di vero cosmopolitismo, quale l’Europa non avrebbe più vissuto fino agli anni Sessanta, a causa delle due guerre fratricide e suicide che ne hanno se-gnato il declino.

Il Gran Premio dei Laghi fu vinto da Roland Garros, eccellente pilota e navigatore, ma altri si distinsero e in particolare il tedesco Hellmuth Hirth e l’italiano Achille Landini.

Per ricordare i temerari nostri pre-decessori del 1913, rappresentati nelle immagini che sono scorse sullo

Alfonso Bove fa posare il suo rapace sul braccio di vari spettatori, con la protezione dell’apposito guanto.

La socia irlandese Ciara O’Toole firma le copie del suo libro al termine della presentazione.

Introduce la serata il presidente Porta. A destra, il vincitore del Gran Premio del 1913, Roland Garros.

La parola al sindaco Mario Lucini.

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schermo gigante, viene proiettato uno spezzone di un minuto che mi-racolosamente è sopravvissuto al lo-gorio del tempo e che fu girato quasi per caso dall’allora cineoperatore del re d’Italia Luca Comerio.

Scoperto in modo avventuroso gra-zie a contatti del socio Gerolamo Ga-vazzi, questo filmato ci consegna un frammento, una scheggia temporale della realtà del volo in idrovolante come era praticato un secolo fa esat-tamente nel luogo in cui l’attività si svolge oggi.

Il film è di cento anni fa, le macchi-ne sono di cento anni fa, ma il filmato mostra come la gestualità connessa all’attività di volo idro e le manovre siano essenzialmente le stesse.

Il giro è vinto dal tedesco Hellmuth Hirth, sebbene poi venga squalificato per presunte irregolarità riguardo ad altre prove. Certamente gli rimane la soddisfazione morale di essere arri-vato primo, che riecheggia nelle sue parole, riportate nel riquadro qui sot-to e recitate nella conferenza di Bella-gio dall’attore Sergio Filippa.

Sembra proprio di sentire un reso-conto di volo come oggi lo facciamo noi quando voliamo con una meteo incerta. E le condizioni descritte non sono molto diverse da quelle che i pi-loti che hanno compiuto il giro cele-brativo hanno incontrato nel volo del mattino, tornando verso il Lario dal Lago Maggiore e da Varese.

Fa impressione pensare che quei voli, quelle persone, quei tempi siano più vicini a Napoleone che ai giorni nostri. Ciò a significare l’anzianità del volo e in particolare del volo con idro-volanti a Como e sul Lario.

Fa piacere a questo punto saluta-re qualche ospite e in particolare gli stranieri.

Il socio Brent Whittleston è venuto dall’Australia appositamente per le celebrazioni. Presenti gli amici france-

vita e delle im-prese di Roland Garros. Philippe sale sul palco e omaggia il Club con un’interes-sante opera sulla

«Sono partito terzo da Pavia; il mio motorefunzionava magnificamente. Ero deciso a vincere a ogni costo. Avevo percorso poco più di dieci chilometri quando successivamente ho superato Garros e Chemet. Garros era disceso sul Ticino e stava ripartendo, e da ciò ho arguito che il suo motore funzionava male.Navigavo a circa 50 metri di altezza quando,nei pressi di Galliate, mi sono trovato la viasbarrata da una densissima cortina di nuvolebasse, un vero sipario. Mi sono rapidamente abbassato, ma la nebbia non cessava e sono stato così costretto, per oltre-passare l’ostacolo, a toccar quasi terra. Ho continuato a seguire il tortuosissimo Ticino volando a poco più di dieci metri dal suolo. Ero tanto vicino a terra che mi sembrava quasi di fare dell’automobilismo aereo.

All’entrata del Lago Maggiore le condizioni atmosfe-riche sono migliorate. Sono giunto così a Pallanza.Durissima è invece la zona montuosa che si deve attraversare poi per giungere a Como.Le nuvole basse vicinissime alla cima delle montagne non mi permettevano di mantenere l’altezza che avrei voluto. Ho ammirato in queste condizioni la meravigliosa stabilità del mio apparecchio.Benché i colpi d’aria provenienti dalle valli fossero fortissimi, il rullio del monoplano era minimo. Nell’ultimo tratto mi sono servito, per orientarmi, della bussola.Le montagne eguali, con le loro valli incrociantisi, dall’alto si presentano come un vero labirinto geografico. Dopo pochi minuti ho riconosciuto Como e sono disceso. Ho guardato attentamente sul lagoe non mi è apparso nessun apparecchio.Ho sentito allora la gioia della vittoria.»

Hirth racconta il suo volo vittorioso

Leggi il QR code per vedere il film del 1913.

molto soddisfatti, e fanno gli auguri di almeno altri cento anni di successi alla nostra associazione.

Segue un momento di relax con una’esibizione del gruppo di ballo swing “Swing & Co.”. Il gruppo ha rea-lizzato un bellissimo video che impaz-

za sul web in cui ballano in moltissimi luoghi della nostra città e anche sugli idrovolanti, video che si trova anche sul sito dell’Aero Club.

si storici dell’aviazione Philippe Jung e Henri Conan, ottimi conoscitori della

In alto, Philippe Jung offre al Club un libro su Roland Garros.Qui sopra, il socio Ian Callier.

vita del celebre pilota francese, di cui rievoca alcune imprese: il primo volo continentale da Tunisi a Marsala e il primo attraversamento del Mediter-raneo, da Frejus a Biserta.

È la volta di Ian Callier, inglese, af-fezionatissimo socio da oltre 15 anni, che al microfono parla con ammira-zione della nostra associazione ed elogia in particolare il reparto tecnico capitanato da Danilo Pecora.

Egidio Gavazzi, presente con i fra-telli Marco e Gerolamo, porta sul pal-co in dono un libro sulla storia dell’Air Squadron, accompagnato da una let-tera del responsabile di quella istitu-zione, George Rolls. I piloti inglesi che ne fanno parte erano stati a Como qualche anno fa e avevano volato sui nostri idrovolanti. Nella lettera rievo-cano quei voli, che affermano averli

Un momento dell’esibizione del gruppo di ballo Swing & Co.

Leggi il QR code per vedere il video degliSwing & Co.

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In platea c’è Alberto Longatti, che viene chiamato sul palco a dire qual-che parola. Longatti non è solo il de-cano dei giornalisti culturali di Como, ma è anche figlio di un pilota della prima guerra mondiale, Luigi Longat-ti, che fu tra i fondatori dell’Aero Club Como e in seguito ne resse le sorti per alcuni anni. Alberto ha scritto il saggio intro-

duttivo all’opera “Volare a Como”, sulla storia e l’attualità del volo nella nostra città e sul nostro lago. Nel suo breve e apprezzato discorso rievoca alcuni episodi della storia dell’idroa-viazione comasca.

Segue qualche minuto di piacevo-le pausa al suono della musica jazz dell’Out Loud Trio, formato da Paolo Censi (pianoforte), Marco Brambilla (contrabbasso) e Giordano Rizzato (batteria). Il gruppo ha musicato le 10 puntate di “IDRO Il viaggiatore”, andate in onda su RAI 5, alle quali si ispira un nuovo album in uscita.

Si viene ora a parlare dell’Aero Club Como. Per prima cosa viene data al vasto pubblico presente la notizia cu-riosa che la nostra associazione, come molti soci già sanno, è stata certifi-cata dal Guinness World RecordsTM come la più antica organizzazione di volo con idrovolanti del mondo. Noi immaginavamo che fosse così ormai da parecchi anni, ma ricevere questa prestigiosa conferma, frutto di vari mesi di ricerche da parte dell’orga-nizzazione inglese di certificazione

di primati, ci ha inorgo-glito. E siamo contenti che ciò sia un ulteriore elemento di affermazio-ne dell’immagine della nostra città nel mondo.

Il Club nacque nel 1929-30, frutto di un’azione collettiva di privati ed enti cittadini. In tempi ristret-tissimi sorsero l’hangar e le palazzine adiacenti.

Attività principale: la scuola di volo civile, a cui si affiancò dal 1935 al 1938 una scuola militare. Periodo di attività intensissima, che permise a centinaia di co-maschi di conseguire il bre-vetto di pilota.

Dopo una breve sosta for-zata dovuta agli eventi bellici, il Club risorse nel 1945, grazie agli eroici sforzi di un gruppo di appassionati, e si sviluppò con alterne fortune.

Un momento positivo si ebbe negli anni Sessanta, epoca in cui fu realiz-zato il film in 16 mm “Gli Scarponi del Cielo”, proiettato per intero nel po-meriggio, di cui sono mostrati alcuni fotogrammi. Altro film visibile sul sito web del Club.

Noi anziani del Club abbiamo avu-to la fortuna di conoscere alcuni dei protagonisti di quel film, persone di eccezionale valore in un mondo in cui l’attività di volo a Como era una nicchia sconosciuta, isolata nel mon-do dell’aviazione. Persone che con la loro tenacia hanno tenuto in vita il Club, l’hangar e la gestione dell’Idro-scalo in tempi difficilissimi.

Dopo un momento di crisi negli anni Settanta, il Club si sviluppò e si accor-se di essere l’unica scuola per piloti di idrovolanti d’Europa, divenendo a poco a poco un punto di riferimento mondiale per il volo idro.

Il Club oggi gestisce una delle mag-giori organizzazioni di volo idro del mondo, oltre che la più antica, come abbiamo detto. Facciamo consulen-ze, grazie alla nostra esperienza, per privati e compagnie e anche per le autorità aeronautiche di molti paesi.

Ultimo obiettivo quasi raggiunto è la ricostituzione della flotta stori-ca, quella che possedevamo nel do-

poguerra, costituita dal Caproni CA 100, dal Macchi MB 308 e dall’anfibio Republic “Seabee”.

Il Caproni è quello presente in hangar, magnificamente re-staurato dal socio Ge-rolamo Gavazzi.

Il Macchi è attual-mente in corso di restauro, mentre il Seabee lo abbiamo ac-quistato negli USA nel febbraio scorso, grazie a un poderoso inter-vento di intermedia-zione del nostro pre-sidente Porta, e verrà presto montato.

Pensiamo così di poter battere un ulte-riore primato, quello di essere l’unica orga-nizzazione di volo al mondo avente, oltre alla flotta attuale, an-che quella posseduta mezzo secolo prima, con tutti i velivoli in stato di volo.

Si è aggiunto alla flotta storica anche il più recente L-19 “Birddog”, che dall’esercito americano, che lo ha usato in Vietnam, è passato a quello italiano e poi all’Aero Club Como.

La storia e la realtà del volo a Como è tanto ricca da essere descritta in

un’opera in due volumi di 1000 pa-gine, quella con il citato saggio intro-duttivo di Alberto Longatti. Quindi non può essere presentata in una se-rata, se non in qualche fugace tratto.

Nella serata però si può dire grazie e dare un piccolo riconoscimento a qualcuno che questa storia l’ha vissu-ta in gran parte: Aristide Cappelletti.

Aristide sale sul palco e con la sua usuale freschezza di 88enne racconta alcune delle storie vissute in hangar, il cui pavimento calpesta dal 1938, quindi da 75 anni. Iscritto come mo-dellista nel 1938, all’età di 13 anni, Aristide ha sempre frequentato il club

Alberto Longatti delinea alcuni tratti della storia del Club e dell’hangar.

Il certificato del Guin-ness World RecordsTM.

A destra, costruzione dell’hangar, nel 1930; voli di Caproni nel 1935; il Caproni I-ABOU, primo aereo della ricostruzione postbellica.

Leggi il QR code per vedere il film “Gli Scar-poni del Cielo”.

L’Out Loud Trio. Dall’alto, Paolo Censi, Marco Brambilla, Giordano Rizzato.

La flotta storica dell’Aero Club Como.Dall’alto, il Republic “Seabee”, il Caproni CA 100 e il Macchi MB 308.

Tessera di iscrizione all’Aero Club di Aristide Cappelletti, del 1938.

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diventando pilota negli anni Sessan-ta, quando volava sul Piper I-OLMO.

Per Aristide, in occasione del set-tantacinquesimo, abbiamo preparato una targa, che riceve con emozione dalle mani del presidente Porta.

Sul video compaiono immagini di Aristide bambino, poi adulto, poi an-ziano, impegnato nel restauro di aerei d’epoca. Rievoca i tempi in cui lavo-rava sugli “Spitfire”, nel dopoguerra, come elettrotecnico.

Ricordiamo, nell’occasione, Carlo Lucchini, che con Aristide effettuò le ricerche sulla storia del Club negli anni ottanta e novanta del secolo scorso, cosa che produsse i materiali che fanno dell’Aero Club Como quel-lo che ha meglio documentato la pro-pria storia.

Sulla realtà dell’Aero Club Como oggi si potrebbe parlare per ore. La struttura è solida, lo staff è fatto di persone che hanno decenni di espe-rienza nel proprio settore, l’officina e la scuola sono riconosciute nel mon-do come di livello top, la segreteria svolge un immenso e complesso la-voro di coordinamento, le macchine sono - ciascuna a modo suo - com-plesse e interessanti; infine l’infra-struttura è di valore, tanto che è vin-colata dalla Soprintendenza, che ha definito che la sua destinazione d’uso

deve rimanere esclusivamente quella di aviorimessa.

La compagine sociale è armoniosa e le inevitabili differenze di opinione si confrontano civilmente sul “Piazza-le”, che svolge la costruttiva funzio-ne di organo informale di controllo dell’operato della dirigenza.

Il grande patrimonio di conoscenza ed esperienza di chi gestisce l’avia-zione a Como è a disposizione della comunità. Viene citato a questo pro-posito qualche servizio di interesse pubblico e generale svolto dal Club.

Facciamo parte del sistema del-la protezione civile e gestiamo una

colonna mobile pronta a interventi immediati, dotata di mezzi terrestri, nautici e aerei, in base a convenzioni con vari enti pubblici.

Inoltre siamo a disposizione di chiunque voglia promuovere il turi-smo nella nostra zona. Portiamo in volo ogni anno – quasi sempre a titolo volontario – decine di giornalisti, foto-grafi, operatori e troupes di giornali, riviste e televisioni di tutto il mondo, a vedere e riprendere il lago, la città e le montagne dall’alto. Tutte persone che porteranno immagini e impres-sioni del nostro territorio a pubblici di milioni, decine di milioni e qualche volta centinaia di milioni di persone.

Nell’ultimo periodo, giusto come esempio, abbiamo portato in volo le troupes di RAI 1, RAI 2, RAI 3, di Arte, della BBC, di un canale nazionale francese, della tv giapponese, di varie web TV americane.

Il più bello spot che abbiamo mai fatto è forse quello per l’Amaro Mon-tenegro, ma altri per la Mercedes e altre case automobilistiche e di moda, uno dei quali con George Clooney, ci hanno resi famosi nel mondo.

Viene proiettato qualche secondo di un programma girato sul lago da una televisione giapponese, poi visto da 90 milioni di telespettatori del ca-nale 1 nazionale del Giappone.

Inoltre offriamo a molte persone l’ineffabile esperienza, di grande va-lore culturale, di vedere il territorio in cui vivono dall’alto. Ogni natale por-tiamo in volo centinaia di bambini, grazie a sponsorizzazioni. In un anno-record ne abbiamo portati 957.

Svolgiamo anche altri servizi, come quello di ufficio turistico aperto 7 su 7 o quello di clinica per l’avifauna loca-

Aristide Cappelletti giovane modellista e durante il lavorodi restauro di un caccia della Mac-chi. A destra, nel 1990.Sopra, al ricevi-mento della targa.

Porta e Pecora al lavoro per compiti di pubblico interesse, in questo caso il recupero di un pallone-sonda.

Leggi il QR code per vedere lo spot dell’Amaro Montenegro.

A sinistra, bambini in barca pronti a salire sull’idrovolante.A destra, l’oasi faunistica che insiste sull’Idroscalo di Como.

Leggi il QR code per vedere il video “L’Aero Club Como in 2m 19s”

le, con uccelli di tutti i tipi che trovano in hangar e tra i cugini-piloti protezio-ne, cibo e cure.

La vita del Club è mostrata nel bel video, che viene proiettato sullo schermo, “L’Aero Club Como in 2 mi-nuti e 19 secondi”, realizzato da Luca De Negri, con la collaborazione di Marzio Tomassini, Francesco Merazzi e David Cortese, della Redwine Video di Como. Proprio vero che a volte poche immagini valgono più di tante parole.

Riprese con George Clooney per uno spot e con Michael Portillo della BBC.A fianco, per lo spot della Montenegro.

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La gratitudine del Club va a Luca e alla sua équipe non solo per questo video, gettonatissimo su internet, ma per il prezioso ausilio offerto per effettuare le riprese della serata del Centenario in hangar.

Ora qualche parola su quel che il Club ha organizzato per questo Cen-tenario per quanto attiene ai media.

Per il Centenario sono stati prodotti due fascicoli, uno in italiano e uno in inglese. Quello in inglese è anche sta-to inserito in tutte le oltre 8000 copie del numero di settembre della rivista Water Flying, pubblicata dalla Seapla-ne Pilots Association, che raggiunge quasi tutti i piloti e le organizzazioni di volo idro del mondo. Una splendi-da opportunità di promozione di cui dobbiamo ringraziare proprio la Sea-plane Pilots Association, alla quale in-vitiamo tutti i piloti e gli appassionati di aviazione idro a iscriversi.

Inoltre sono state prodotte 12 car-toline sull’evento del 1913, raccolte in una custodia, una chiavetta con-tenente molti materiali sulla storia e l’attualità del Club e un portachiavi.

Una delle cartoline è stata prodotta separatamente in 2000 copie ed è stata data a tutti i ragazzi a Bellagio e a tutti i partecipanti alla festa di Como.

Fascicoli in italiano e inglese.A destra, custodia delle 12 cartoline.In basso, una delle cartoline, quella “ricordo” prodotta in quantità.

Portachiavi e chiavetta USB.Nella pagina a fronte,un momento della seratae pagina di pubblicità uscita su Corriere della Sera, La Repubblica, Il Giornale, Libero, La Provincia e Corriere di Como.

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In hangar è stata organizzata una mostra di cartoline d’epoca dall’ami-co Ercole Oleotti, di Tradate. Oleotti ha una collezione di 18.000 cartoline di aviazione, tra cui ha scelto quelle riguardanti i primordi dell’aviazione.

L’amico Perrocchi, in rappresentan-za della FIAM, Federazione Italiana Aero Modellismo, ha portato con i

suoi colleghi alcuni magnifici modelli di idrovolanti d’epoca.

È il momento di citare Ilaria Dalla Casa, che ha fatto le stupende foto-grafie di idrovolanti con le ballerine di danza classica Paola Giovenzana, Claudia Righi e Camilla Frigerio, in mostra in fondo all’hangar. L’esposi-zione Deep Breathing è stata ideata da Dream Factory di Paola Beltrami-ni, dell’associazione T-ballet di Como, ed è accompagnata da un libretto

Sopra, le buste viaggiate del giro.Sotto le buste del volo Bellagio-Como.

realizzato da Beatrice Cesana in cui idrovolanti e danza si fondono in un prodotto editoriale accattivante.

A proposito di fotografie, ricordia-mo che l’anno del centenario è inco-minciato con la stampa del calendario del Club con le immagini scattate da

Gianni Berengo Gardin, mitica figura della fotografia, personaggio di fama mondiale che abbiamo avuto l’enor-me fortuna di ospitare per un servizio per la Leica, servizio che la stessa Lei-ca ha acconsentito che fosse trasfor-mato nel nostro calendario 2013.

È stato molto ammirato il logo del centenario, riprodotto su ogni mate-riale, realizzato in stile déco da Ales-sandra Marelli dello studio Lt3 di Cernobbio, dell’amico Marco Adriani. Una produzione pienamente degna della città del razionalismo.

Sempre a proposito di grafica, rin-graziamo Tomaso Baj, grafico di me-stiere, oltre che figlio dello scrivente, che ha usato le 9 lettere della scritta AERO CLUB COMO per realizzare un font tipografico, denominato ovvia-mente “Aero Club Como”. Il font è stato messo gratuitamente a dispo-

Uno dei modelli esposti dalla FIAM, Federazione Italiana Aero Modellismo.

Sotto, da destra, Paola Beltramini, Ilaria Dalla Casa, la ballerina Camilla Frigerio e la grafica Beatrice Cesana.A destra, la copertina del libro e due immagini in cui posa la ballerina della Scala Paola Giovenzana.

sizione della comunità mondiale dei grafici e ha già avuto buoni consensi.

La scritta presente sulla faccia-ta dell’hangar era stata realizzata a mano in uno stile degli anni Trenta. Trasformarla in un font tipografico di-gitale di centinaia di caratteri, usabile su qualunque computer, è un lavoro specialistico, che contribuirà a far co-noscere il nostro Club nel mondo.

Altri hanno partecipato con opere al Centenario, come il giovane Andrea Brivio, che ha realizzato con sistemi di modellazione 3D il nostro Piper, che può essere ruotato e guardato da tut-te le direzioni con un tocco di mouse.

Gianni Berengo Gardin e la copertina del calendario del Club 2013.Qui sotto, modello 3D del Piper realizzato da Andrea Brivio.

Sopra, pagina del manuale allegato al font “Aero Club Como”, fatto da Tomaso Baj. A fianco, il logo ideato da Alessandra Marelli dello Studio Lt3.

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Mattia Costa

Mattia Costa è affine al volo, è dislessico, quindi fotografo e bat-terista; appassionato d’arte, ha trovato nella regia il suo ambito espressivo e professionale.

Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, Dipartimento di Arte e Comunicazione Multi-mediale, allievo di Paolo Rosa.

Ha lavorato in Next Media Lab come regista di piccoli spot, fic-tion aziendali, cartoni animati, ap-prodando poi alla regia di due for-mat televisivi per Rai 5, “Io Volo” e “Idro, il viaggiatore”. Progetti resi possibili grazie all’importante esperienza di volo in aliante, ma-turata personalmente fin da tene-ra età e vissuta in famiglia da tre generazioni.

Prima di “In volo nel tempo”, ha ideato, diretto e prodotto altri tre FILM-LIVE: “Atlante”, “29 settem-bre” e “Tracce del pastore volan-te”, primi esperimenti del genere in Italia.

Abele Vadacca, nostro socio pilo-ta, è l’autore delle opere di scultura e pittura esposte, che hanno raccolto un generale apprezzamento. Nell’oc-casione ha donato al Club la bella opera di sapore futurista che è oggi esposta in sala soci.

Abele ha una moglie e una cognata speciali, Alessandra e Francesca Ticoz-zi, abili e appassionate organizzatrici, che hanno molto ben ideato e gestito gli eventi a Bellagio e l’attività con i 352 bambini e ragazzi delle scuole.

Bravi i tipografi: la New Press Edi-zioni dei fratelli Botta, che ha stam-pato tutti i materiali, e l’Artegrafica, che ha stampato le buste filateliche.

L’Editoriale Lariana ha curato la gra-fica di tutti i materiali stampati pro-dotti e l’ufficio stampa.

Tornando alla scritta sulla facciata, non possiamo non pensare con ri-conoscenza al socio Marco Canziani, che ha passato le ultime notti prima dell’evento, con Viki, a ripitturarla.

Un ringraziamento va anche al no-stro socio Cigardi, che ha offerto un importante supporto logistico.

Pensare di ringraziare quelli che hanno contribuito al Centenario no-minandoli tutti è un’impresa ardua. Un grazie a chi ha prestato profes-sionalità e opere alla riuscita di que-sto evento e in particolare allo staff dell’Aero Club Como, messo sotto pressione all’inverosimile, e in parti-colare i giovani Giulia Farinacci, Dario Cadoni, Marco Sala, Daniele Cap-pellato e Marco Angeletti, oltre ai membri del comitato organizzatore, formato dallo scrivente, Enrico Gug-giari, Gerolamo Gavazzi, Enzo Schet-tino, Ciara O’Toole, che ha tradotto in inglese il fascicolo, Anne Herbay, Claudio Riva, consigliere-elettricista,

Marco Di Pilato e infine gli ex soci, ma sempre pronti all’azione Nicola Vano-re e Nello Vittani.

Ogni dipendente del Club ha tutta-via contribuito, ciascuno a modo suo, all’organizzazione di questo evento. Basti pensare alla rivoluzione logisti-ca, sulle spalle dello staff dell’Offici-na, o alla pressione a cui è stata sot-toposta la Segreteria.

E tanti soci non hanno risparmiato energie aiutando in molti modi.

Un ringraziamento speciale agli sponsor, che hanno contribuito con opere, servizi e attrezzature, anche di notevole valore, all’organizzazione del Centenario, alcuni dei quali citati dal regista nella pagina a fronte.

La 2m elettronica del nostro amico Romano ha sostenuto l’evento con la fornitura di vari materiali elettronici.

La SkyRent di Alessio Caruso ha for-nito generosamente la gru utilizzata per il FILM-LIVE in molte giornate di estenuanti prove.

Per la realizzazione del FILM-LIVE hanno fornito apparecchiature tecni-che essenziali la Video Project, il Cine-nane Group e la Forcellini Allestimenti.

La Castaldi Lighting e la Energy Light, di Raffaele Monini, hanno forni-to le lampade per illuminare l’hangar.

La Nestlé ha gradito essere presen-te all’evento con un banco e l’offer-ta gratuita al pubblico di caffè e altri prodotti, per l’interessamento della nostra ex socia Alessandra Veronese.

Infine il consigliere Pietro Brenna, con la sua famiglia, ha sponsorizzato la mostra delle cartoline e francobolli in ricordo del papà Eugenio, recente-mente scomparso, grande appassio-nato di aviazione e carissima persona amica del Club.

La serata si conclude con l’evento-clou, il FILM-LIVE “In volo nel tempo”, ideato e diretto da Mattia Costa, con la collaborazione per la fotografia di Valentina Summa e Corrado Taglia-bue e, per la produzione, di Pierre Ponchione. Le musiche dal vivo sono dell’Out Loud Trio. La locandina è sta-ta disegnata da Andrea Reali.

Il triplano del “Barone Rosso” scolpi-to da Abele Vadacca. In luogo della mitragliatrice un ammasso di piume.

Consegna delle medagliette ricordo ai piloti che la mattina del 5 ottobre hanno ripetuto il giro rievocativo di quello del 1913.

L’Aero Club di Como da 100 anni fa decollare i sogni.Questo FILM-LIVE “In volo nel tempo”, anch’esso è un sogno, è un sogno nella tecnica di realizzazione, è un sogno nella sua narrazione ed è un sogno per il pubblico che si chiede se sta dormendo o se si è appena svegliato.

“In volo nel tempo” è una metafora di chi ha fin da piccolo un sogno, agisce per realizzarlo e un bel giorno ha la possibilità di reincontrarsi all’inizio del percorso.

Un uomo anziano, passeggiando con la sua bicicletta davanti all’Aero Club Como, vede una luce nel lago. L’ammira e si ricorda di tutte le volte in cui, fin da piccolo, ha desiderato di volare e di quando, una volta cresciuto, ci è riuscito.

Contemporaneamente un bambino gioca con il suo modellino volante, sognando e poi arrivando a salire su un vero aeroplano, il mitico Caproni.

Il bambino si è trasformato in uomo ormai, in un vero pilota. L’anziano guarda il lago dal molo, quando giunge dal lago quel bambino,

traghettato verso l’anziano da una donna su una barca bianca. Nella magia della memoria di quell’uomo sul Caproni, l’anziano e il bambino

si ritrovano sul molo, mano nella mano. L’anziano riprende la sua bicicletta e torna verso l’Aero Club. Si aprono le

porte dell’hangar, dove c’è il pubblico che ha assistito in diretta a questa storia e la condivisione della sua esperienza permette al pubblico di poterla vivere.

Nell’inquadratura superiore si racconta il futuro, in quella inferiore il passato e, per magia, come un nastro di Moebius, il passato e il futuro si incontrano nel presente dello spettatore di quella sera del 5 otto-bre 2013, all’Aero Club Como.

“IN VOLO NEL TEMPO” è un FILM-LIVE. Il FILM-LIVE (“ci-nema dal vivo”) è un piano sequenza – ovvero una ripresa continua senza stacchi – che viene girato nello stesso mo-mento in cui viene proiettato al pubblico, di fatto immerso nei luoghi del film, nello stesso spazio e nello stesso tempo.

La contemporaneità spazio-temporale tra la visione e la produzione dà allo spettatore una chiave per entrare nei luoghi della narrazione, essere toccato dalle sue atmosfere e vivere le conseguenze degli avvenimenti narrati.

Il FILM-LIVE è un linguaggio ideato da Mattia Costa, che integra cinema, teatro, diretta audio/video, happening, architettura e territorio, analisi comportamentale e tecnologie innovative.

Un linguaggio che per sua natura implica la capacità di gestire l’imprevisto della messa in scena in diretta, benché abbia un sapore assolutamente cinematografico.

Come si è realizzata il 5 ottobre 2013 questa performance straordinaria, sperimen-tale e innovativa? Gli ingredienti necessari alla buona riuscita sono stati il dialogo costruttivo tra architettura e territorio (Aero Club Como), la musica dal vivo (OUT LOUD TRIO - Censi, Rizzato, Brambilla), le tecnologie necessarie alla diretta video (Videoproject) e all’illuminotecnica (Cinenane).

Altri ingredienti fondamentali sono il team di produzione: ByFarm, SkyRent e Forcellini Allestimenti, che hanno messo a disposizione le loro attrezzature per la re-alizzazione del FILM-LIVE, la regia di Mattia Costa e ovviamente la troupe, composta da giovani ragazzi e ragazze che hanno trovato nel FILM-LIVE la libertà di esprimersi come veri e propri artigiani del fare, scoprendo il modo di realizzare ciò che sulla carta sembrava impossibile o altamente azzardato. Infine il personale dell’Aero Club Como, che ha contribuito con mezzi e prestazioni di dipendenti, collaboratori e soci.

“In volo nel tempo”La trama raccontata dal regista

Che cosa è un film-liveAUTOBIOGRAFIA

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Lo staff di base è lo stesso che ha re-alizzato la serie “IDRO Il Viaggiatore”, in 10 puntate, per RAI 5, che ha visto protagonisti aerei e piloti dell’Aero Club Como e il nostro territorio.

Sono però una trentina le persone che per giorni hanno provato in han-gar per questo esperimento cinema-tografico molto particolare, che farà molto parlare di sé.

È un piacere citarle tutte, traendo i nomi pari-pari dai titoli di coda, che tanto spesso scorrono a velocità im-possibile e rendono poca giustizia alle fatiche fatte. Eccole: Adriano Giorgi, Alessio Caruso, Alex Ciuffreda, An-drea Masi, Andrea Reali, Chiara Ligi, Corrado Tagliabue, Elisa Scapolo, Elia Morra, Elio Costa, Federica Carbone, Filippo Galli, Gianfranco Leoncini, Giordano Rizzato, Irene De Piccoli, Lo-renzo Fasola, Luigi Marangoni, Marco Brambilla, Marco Sala, Marco Campa-na, Marta Cavallari, Maurizio Porro, Pier Ponchione, Paolo Censi, Roberto Pacilli, Sebastiano Rizzato, Valentina Summa.

Leggi il QR code per vedere il trailer di “IDRO Il viaggiatore”.Sotto, la locan-dina realizzata da Andrea Reali.

Inutile descrivere a parole l’inno-vativo esperimento, che ha ottenuto dalla platea ammutolita un’ovazione finale di parecchi minuti.

Il FILM-LIVE sarà presto disponi-bile in DVD e rimarrà scolpito nella storia del nostro Club quale inde-lebile ricordo della nostra celebra-zione e testimonianza del livello di qualità che connota le nostre inizia-tive e della bravura di regista, pro-tagonisti e staff. Il DVD presenterà anche documenti di backstage e in-terviste.

Abbiamo iniziato con i ragazzi e nello stesso modo finiamo. A Bellagio i 317 lavori degli alunni delle scuole, dalla

Materna alla Media, preparati grazie a un encomiabile sforzo del corpo inse-

Il Caproni nella nebbia all’apertura dell’officina.A fianco, da destra, il regista del FILM-LIVE Mattia Costa e gli interpreti Elio Costa, Filippo Galli, Luigi Marangoni ed Elisa Scapolo.

ria composta dal presidente dell’Aero Club Porta, dal giornalista responsabi-le del settore Cultura del “Corriere di Como” Lorenzo Morandotti e dalla già citata Paola Beltramini.

Il saluto finale a nome dell’intero Consiglio direttivo, dei soci e dello staff dell’Aero Club Como si accom-pagna all’invito a non mancare agli appuntamenti del 6 aprile 2030 per le celebrazioni del centenario della fon-dazione dell’Aero Club e del 5 ottobre 2113 per le celebrazioni del bicente-nario del volo idro sul Lago di Como.

Inaugurazione della mostra a Bellagio, alla Torre delle Arti. Da sinistra, Alessandra Ticozzi, Abele Vadacca, il vicesindaco Luca Leoni, il presidente del Club Giorgio Porta e Giulia Farinacci. Nella pagina, alcuni dei 317 lavori presentati.

gnanti, sono esposti al pubblico e ver-ranno valutati e premiati da una giu-

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