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PROTOCOLLO PER UNA VALUTAZIONE DEI PERCORSI DI AGILITY IN BASE ALLE DIFFICOLTA’ RISCONTRABILI AL FINE DELLA DETERMINAZIONE DI UNO STANDARD AIA DI LIVELLO Il presente protocollo ha lo scopo di determinare una valutazione del livello di difficoltà per i percorsi di agility (agility e jumping). L’Aia ha successivamente fissato lo Standard Aia di livello in base alla valutazione delle difficoltà. Definizioni e/o abbreviazioni preliminari: SL = Standard Livel o standard di livello, definisce le caratteristiche di ciò che rappresenta "idealmente" il grado di difficoltà di un percorso di agility appartenente ad un determinato livello; uno standard è infatti una norma accettata, un modello di riferimento a cui ci si uniforma affinché sia ripetuto successivamente. D = Difficoltà è l’unità di misura del puteggio accumulabile in un percorso di agility; si intende la difficoltà minima riscontrabile, oltre le difficoltà che sono alla base dell’agility, che deve affrontare il cane durante un percorso di agility. ID = increase of difficulty, è un moltiplicatore (o divisore) dell’unità di misura dello standard in modo da determinare un aumento o una diminuzione dell’intensità della difficoltà stessa.

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PROTOCOLLO

PER UNA VALUTAZIONE DEI PERCORSI DI AGILITY

IN BASE ALLE DIFFICOLTA’ RISCONTRABILI

AL FINE DELLA DETERMINAZIONE DI UNO

STANDARD AIA DI LIVELLO

Il presente protocollo ha lo scopo di determinare una valutazione del livello di difficoltà

per i percorsi di agility (agility e jumping). L’Aia ha successivamente fissato lo Standard

Aia di livello in base alla valutazione delle difficoltà.

Definizioni e/o abbreviazioni preliminari:

SL = Standard Livel o standard di livello, definisce le caratteristiche di ciò che

rappresenta "idealmente" il grado di difficoltà di un percorso di agility appartenente ad

un determinato livello; uno standard è infatti una norma accettata, un modello di

riferimento a cui ci si uniforma affinché sia ripetuto successivamente.

D = Difficoltà è l’unità di misura del puteggio accumulabile in un percorso di agility; si

intende la difficoltà minima riscontrabile, oltre le difficoltà che sono alla base

dell’agility, che deve affrontare il cane durante un percorso di agility.

ID = increase of difficulty, è un moltiplicatore (o divisore) dell’unità di misura dello

standard in modo da determinare un aumento o una diminuzione dell’intensità della

difficoltà stessa.

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ADS = Agility Difficulty Score, ovvero punteggio derivato della somma delle difficoltà

di un percorso di agility

Passaggio = si intende l’insieme di movimenti che deve eseguire il cane per superare un

ostacolo di percorso in agility; ovvero tutto il percorso che intercorre tra l’aver superato

un ostacolo e il superamento dell’ostacolo successivo. Un passaggio può avere più di una

difficoltà da superare e ognuna di grado diverso (ID).

Lo SL (standard di livello) si determina attraverso l’ADS (Agility Difficulty Score).

Il presente protocollo intende definire quali sono le difficoltà riscontrabili e il loro grado

di intensità; successivamente a ciò si è potuto definire lo standard per un determinato

livello estendendo l’applicazione dell’ADS.

Si intende che, da come si è già potuto intuire, le normali difficoltà che stanno alla base

dell’agility non vengono conteggiate, ovvero non contano come difficoltà (pur

essendoci) le seguenti difficoltà:

1. necessità di fermo in partenza.

2. salto normale in tutte le sue angolazioni (a esclusione degli out).

3. tutti gli ostacoli di contatto (zone) e di penetrazione (tubi, slalom e gomma) se non

affrontati in modo particolare (angolazioni strette ecc. ).

Di fatto l’ADS valuta solo un AUMENTO di difficoltà rispetto ad un normale percorso

lineare con ostacoli in sequenza semplice.

Resta inteso che lo Standard Aia non sarà un imposizione o una regola da non infrangere

bensì un aiuto nella creazione del percorso per comprendere il grado di difficoltà dello

stesso e valutare la sua adeguatezza al livello per cui è stato creato.

Si distinguono 13 D (difficoltà) principali con 3 ID (increase of difficulty) coefficienti

di moltiplicazione e 1 ID coefficiente di divisione in modo da definire diversi gradi di

difficoltà.

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Al fine di determinare l’ADS si può utilizzare la scheda base che raccoglie la somma le

difficoltà riscontrabili in un percorso di agility:

D n ID sumSALTI AD ALTEZZA MASSIMA X 1 = 0

TPS BASSO X 2 = 0

FONDO SCIVOLOSO X 3 = 0

CAMBIO DIREZIONE X 1/4 = 0

INGRESSO ANGOLATO X 1 = 0

USCITA IMPEDITA X 1 = 0

INVIO FORZATO X 1 = 0

OUT X 2 = 0

INGRESSO MOLTO ANGOLATO X 2 = 0

ALLUNGO X 2 = 0

SCELTA RAVVICINATA X 3 = 0

ABBOCCO PERICOLOSO X 3 = 0

VARCO STRETTO X 3 = 0

ADS 0

ADS (Agility Difficulty Score)

Le prime tre difficoltà sono riferite all’intero percorso:

altezza massima dei salti.

alta velocità necessaria in relazione al tps.

condizioni generali del campo di gara in relazione alla scivolosità del fondo.

Le altre difficoltà sono riferite al posizionamento del tracciato da parte del giudice che

combinando tra loro gli ostacoli aumenta, anche notevolmente, la difficoltà complessiva

dello stesso.

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STANDARD AIA DI LIVELLO

In relazione a quanto evidenziato l’Aia (Associazione Italiana Agility) ritene congruo il

seguente Standard di difficoltà per i tre livelli delle gare di campionato CSEN a ciui

aderisce:

AVVIAMENTO = 0 di ADS *

JUNIOR = da 0 a 8 di ADS

SENIOR = da 8 a 40 o più di ADS

*( Nell’avviamento il fondo scivoloso, es. sintetico o bagnato, in considerazione della mancanza di

delle altre difficoltà e dell’altezza “ribassata” dei salti non si calcola e resta a zero)

Si ripete che tale Standard Aia non vuole essere un imposizione o una

regola da non infrangere (se non limitatamente) e potrà essere soggetto a

modifiche nel tempo ad insindacabile giudizio della commissione giudici

all’interno del Consiglio Direttivo Nazionale.

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ADS (Agility Difficulty Score)

Principi generali per la valutazione delle difficoltà

1) nel dubbio meglio attribuire una difficoltà:

Lo standard non è rigido e inflessibile in modo da potersi adattare ad ogni eventualità;

l'idea è di ridurre al minimo il giudizio soggettivo che però appunto in minima parte

rimane sempre. Pertanto nella valutazione di un passaggio se si ha un dubbio ed

interviene una valutazione personale si deve propendere nell'avvantaggiare i concorrenti

ritenendo comunque che il passaggio dubbio sia una difficoltà.

2) le condizioni generali del campo di gara aumentano tutte le difficoltà:

Questo è il motivo per cui se le condizioni del campo sono difficoltose (fondo in

sintetico, pioggia ecc.) per rimanere nello standard è necessario diminuire le altre

difficoltà: altezza salti, velocità media (tps), passaggi difficoltosi.

In considerazione del fatto che questo principio influisce molto sul benessere del cane

(possibilità di traumi) esso va ancor più rispettato.

Inoltre questo principio vale tanto di più quanto più si abbassa il livello della

competizione: in primo livello, in caso di pioggia o fondo scivoloso (moquette), le altre

difficoltà non ci possono essere o quasi.

3) se una difficoltà porta inevitabilmente all'eliminazione essa è sempre più difficile:

Questo è il motivo per cui si è creato l’ID che è un coefficiente moltiplicatore e/o

divisore in modo da avere vari gradi di difficoltà.

Le difficoltà che, se non superate, portano sicuramente all’eliminazione hanno il

massimo dell’ID ovvero x 3, e sono:

SCELTA RAVVICINATA

ABBOCCO PERICOLOSO

PASSAGGIO STRETTO

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4) le difficoltà sono riferite al cane e non al conduttore:

Per difficoltà di percorso si intende una particolare difficoltà incontrata dal cane non dal

conduttore, ovvero non si valutano le difficoltà di CONDUZIONE che sono dipendenti

da fattori non relativi al cane e al suo addestramento ma da capacità acquisite dal

conduttore.

Esempi:

Nel caso dell'INVIO FORZATO non è una difficoltà per il conduttore che di fatto non si

muove ma una difficoltà per il cane che deve capire cosa deve fare in base al comando

che il conduttore, da lontano, gli sta dando, per questo motivo è da considerarsi una

difficoltà di percorso; l’ID di questa difficoltà è basso 1 perché normalmente la sua non

esecuzione porta solo ad un rifiuto e non all’eliminazione.

Il TAGLIO DIETRO, pur essendo una difficoltà per il cane (che non deve preoccuparsi

di quello che fa il conduttore), è prima di tutto una scelta di conduzione (quasi sempre in

questo caso il conduttore può scegliere un’altra strada) e in quanto tale non si valuta

come difficoltà di percorso.

5) Il superamento di un passaggio può comportare una somma di difficoltà:

Può succedere che, per superare un ostacolo, il cane debba affrontare più difficoltà

contemporaneamente; in questi casi le difficoltà valgono tutte e si sommano (vedi

esempi).

PASSAGGIO 1

Out 1 x 1 = 1

Varco

Stretto 1 x 3 = 3

Tot 4

PASSAGGIO 2

Out 1 x 1 = 1

Varco

Stretto 3 x 3 = 9

Ingresso

Angolato 1 x 1 = 1

Tot 11

PASSAGGIO 3

Ingresso

Angolato 1 x 1 = 1

Varco

Stretto 1 x 3 = 3

Tot 4

PASSAGGIO 4

Out 1 x 1 = 1

Varco

Stretto 2 x 3 = 6

Abbocco

Pericoloso 1 x 3 = 3

Tot 10

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DEFINIZIONI DI DIFFICOLTA

NELLA TABELLA ADS (Agility Difficulty Score)

SALTI AD ALTEZZA MASSIMA (ID 1) = si intende che l’altezza dei salti è al

massimo delle misure stabilite per le varie categorie di altezza dei cani (per Aia le

categorie di lavoro sono cinque):

salto singolo

1) Toy: fino a 30,0 cm al garrese (salto max h 25 cm).

2) Small: da 30,1 cm al garrese fino a 35,0 cm (salto max h 35 cm).

3) Medium: da 35,1 cm al garrese fino a 43,0 cm. (salto max h 45 cm)

4) Large: da 43,1 cm al garrese in poi (salto max h 65 cm).

5) Maxi: per tutti i cani con peso superiore a 30 kg (salto max h 50 cm.).

TPS BASSO (ID 2) = corrisponde ad una più ALTA VELOCITA' di

percorrenza: si intende che nelle categorie elite e champion il percorso è

necessariamente da farsi con una maggiore velocità in quanto il TPS in queste

categorie verrà determinato aumentando del 15% il tempo del primo classificato

perciò esse avranno sempre questo aumento di difficoltà.

FONDO SCIVOLOSO (ID 3) = si intende che la scivolosità del fondo rende in

generale più difficoltoso l’intero percorso, la scivolosità può essere data dal tipo di

parterre (moquette, terra molto dura, sitetico ecc.) o dalle condizioni meteo (pioggia

ecc.)

CAMBIO DIREZIONE (ID 1/4) = si intende che ogni quattro cambi di direzione

del cane costituiscano una difficoltà; non si conta quando il cane passa da una curva a

quando va dritto ma solo quando la curva successiva è in direzione opposta alla

precedente anche se in mezzo c’è una parte diritta. Questa difficoltà e molto bassa

pertanto si ritiene valida su un percorso ogni quattro volte questo succede: se il cane

cambia direzione tre volte non si conta come difficoltà perché si ritiene faccia parte

delle difficoltà minime non apprezzabili come effettiva difficoltà.

Pertanto si sommano tutti i cambi di direzione di un percorso e si divide per 4 per

difetto (non ci sono decimali). 3=0 , 4=1 , 5=1 , 6=1 , 7=1 , 8=2 , 9=2 ecc.

ecc.

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Precisazioni riguardo i tubi per il cambio di direzione: i tubi in curva possono

costituire un cambio a secondo da dove si entra (vedi figura). Quando la scelta non è

obbligata il cambio prima del tubo non dovrebbe esserci. Di norma si traccia il

percorso con meno cambi possibili (rispetto ai tubi se ci sono ingressi liberi), poi si fa

finta che i tubi non ci siano (si tolgono idealmente) e si vedono i cambi di direzione

del cane.

INGRESSO ANGOLATO (ID 1) = si intende

ingresso angolato su un'ostacolo con angolo di

ingresso da 60 a 90 gradi circa (ad esclusione degli

ostacoli di salto). L’angolazione si calcola tracciando

la linea di percorso più breve per il cane a partire

dall’ostacolo precedente e misurando l’angolo che va

tra questa e l’angolo nullo (uguale a zero) che il cane

farebbe senza nessuna angolazione ovvero diritto.

Vedi schema a fianco

La figura sotto riporta tutti casi di ingresso angolato

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USCITA IMPEDITA (ID 1) = si intende che alla fine dell'ostacolo (tubo, zona,

slalom ecc. ) il cane si trova subito un altro ostacolo che ne limita molto l'uscita

(vale anche nel caso l’uscita sia impedita dal bordo-ring)

INVIO FORZATO (ID 1) = si intende che il conduttore deve inviare il cane

avendo un altro ostacolo tra lui e il cane senza poterci essere a fianco es. vedi

figura sotto

OUT (ID 2) = si intende il salto che va eseguito da lato opposto rispetto il senso di

marcia obbligando il cane ad effettuare una svolta per approcciare il salto di 180°.

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INGRESSO MOLTO ANGOLATO (ID 2) = si

intende ingresso molto angolato su un'ostacolo da 90

gradi fino a 180 circa. L’angolazione si calcola

tracciando la linea di percorso più breve per il cane a

partire dall’ostacolo precedente e misurando l’angolo

che va tra questa e l’angolo nullo (uguale a zero) che il

cane farebbe senza nessuna angolazione ovvero diritto.

Vedi schema a fianco

La figura sotto riporta tutti casi di ingresso molto angolato

ALLUNGO (ID 2) = si intendono più ostacoli in fila ( 15 m. circa complessivi)

con scelta obbligata al termine; l’allungo non può contenere lo slalom o una zona

che di fatto rallenta il cane e permette al conduttore di poterci arrivare più

facilmente che negli altri casi.

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SCELTA RAVVICINATA (ID 3) = si intendono attrezzi molto vicini (sotto il metro e

mezzo circa dal limite esterno di ogni ostacolo) con scelta obbligata esempio: passerella-

tubo, tubo-slaloom ecc.

ABBOCCO PERICOLOSO (ID 3) = si intende un invito esplicito ad un ostacolo

entro i 3 metri (small-medi) 4 metri (large) circa che non deve essere fatto esempio

due tubi diritti allineati distanti 3 (o 4) m dove il secondo tubo non va eseguito

VARCO STRETTO (ID 3) = si intende un passaggio obbligato del cane, a costo di

un percorso più lungo, tra due ostacoli (sotto i 2 metri circa dal limite esterno

dell’ostacolo) che non devono essere eseguiti, esempio: si deve passare tra due salti

per fare un out. Nel caso vi fosse la possibilità di far passare il cane da un’altra

parte meno difficile, ma con perdita di tempo perché il percorso è più lungo, la

difficoltà va assegnata ugualmente perché lo scopo di questo sport è quello di far

fare il percorso più breve al cane anche se difficile.

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APPROVATO DAL CGFAIA (COMITATO GIUDICI FORMATORI AIA) A PARMA,

MAGGIO 2013.