Adria gen2016 n10

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AGENZIA DI ADRIA Tel. 0426 901385 Specialità del territorio VIENI AD ASSAGGIARE LE NUOVE PROPOSTE DI MENÙ, ANCHE VEGETARIANE Chiuso il mercoledi Via Pirandello 1 - 45014 Porto Viro (Ro) Tel. 0426 324512 - Cell. 335 5858184 www.locandaristorante7mari.it [email protected] Ulss 19: nominato il nuovo direttore generale Sanità pag. 6 Per le attività in centro il 2016 parte in negativo Bottrighe pag. 18 pag. 8 Inaugurati i nuovi uffici comunali al 4°piano Urbanistica, lavori pubblici e tributi ora si trovano in Municipio insieme agli altri servizi dell’ente E ’ stata un’inaugurazione importante quella dello scorso 19 dicembre avvenuta presso Palazzo Tassoni dove il sindaco Massimo Barbujani ha orgogliosamente presentato i nuovi uffici comunali che permetteranno di avere all’interno di Palazzo Tassoni e Cordella tutti i servizi comunali che prima erano dislocati in vari punti della città di Adria. I lavori che hanno permesso si riqualificare tutto il quarto piano del palazzo ricavando nuovi spazi sono stati frutto di un ambizioso progetto dell’attuale giunta e di un sostanzioso investimento da parte del comune di Adria e della Regione Veneto per un totale di 1 milione e mezzo di euro. Il quarto piano di Palazzo Tassoni è stato quindi unito al sottotetto di Palazzo Cordella portando ad una riqualificazione degli ambienti con 1100 metri quadrati conquistati e resi antisismici e adibiti ad uffici comunali per urbanistica, lavori pubblici e tributi che prima si trovavano in alcuni locali presso il centro commerciale Il Porto e costavano annualmente circa 100 mila euro. ORDINANZE E BUONE PRATICHE CONTRO L’INQUINAMENTO Si è tenuto lo scorso 23 dicembre l’incontro presso Palazzo Celio con tema l’inquinamento e le norme urgenti da attuare per limitarne i danni a cui hanno preso parte i sindaci di Adria, Arquà e Calto... pag. 12 SCENDONO IN CAMPO I GRILLINI: TRE CANDIDADIBILI La campagna elettorale per il governo della città di Adria sta ormai scendendo nel vivo e le diverse forze politiche in campo si stanno via via schierando portando in luce le varie tematiche che coinvolgono città e frazioni. pag. 9 I dati del questore: meno furti nel 2015 Primo Piano pag. 4 Periodico d’informazione locale. Anno XXIII n.10 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Gennaio 2016 continua a pag. 8 Editoriale A rrivati quasi al giro di boa di questo strano inverno senza pioggia, senza neve, senza gelo eccessivo, viene spontaneo chiedersi se e quanto dobbiamo preoccuparci. di Nicola Stievano* *[email protected] Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura alle pagg. 37-39 Le nostre rubriche CULTURA, TREVISO CELEBRA STAR WARS DIFESA DEL SUOLO: INAUGURATE LE PARATIE DI CALDOGNO MERCATO IMMOBILIARE: SEGNALI DI RIPRESA VENETO IN PRIMO PIANO da pagg. 26-27 pag. 29 pag. 32 cambia look! NOVITÀ: da Febbraio a Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si estende!

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Adria gen2016 n10

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agenzia di adriaTel. 0426 901385

Specialità del territorio

VIENI AD ASSAGGIARE LE NUOVEPROPOSTE DI MENÙ, ANCHE VEGETARIANE

Chiuso il mercolediVia Pirandello 1 - 45014 Porto Viro (Ro)

Tel. 0426 324512 - Cell. 335 5858184www.locandaristorante7mari.itinfo@locandaristorante7mari.it

Ulss 19: nominato il nuovo direttore generale

Sanità

pag. 6

Per le attivitàin centro il 2016 parte in negativo

Bottrighe

pag. 18

pag. 8

Inaugurati i nuovi uffici comunali al 4°pianoUrbanistica, lavori pubblici e tributi ora si trovano in Municipio insieme agli altri servizi dell’ente

E’ stata un’inaugurazione importante quella dello scorso 19 dicembre avvenuta presso Palazzo Tassoni

dove il sindaco Massimo Barbujani ha orgogliosamente presentato i nuovi uffici comunali che permetteranno di avere all’interno di Palazzo Tassoni e Cordella tutti i servizi comunali che prima erano dislocati in vari punti della città di Adria. I

lavori che hanno permesso si riqualificare tutto il quarto piano del palazzo ricavando nuovi spazi sono stati frutto di un ambizioso progetto dell’attuale giunta e di un sostanzioso investimento da parte del comune di Adria e della Regione Veneto per un totale di 1 milione e mezzo di euro. Il quarto piano di Palazzo Tassoni è stato quindi unito al sottotetto di Palazzo

Cordella portando ad una riqualificazione degli ambienti con 1100 metri quadrati conquistati e resi antisismici e adibiti ad uffici comunali per urbanistica, lavori pubblici e tributi che prima si trovavano in alcuni locali presso il centro commerciale Il Porto e costavano annualmente circa 100 mila euro.

Ordinanze e buOne pratiche cOntrO l’inquinamentO

Si è tenuto lo scorso 23 dicembre l’incontro presso Palazzo Celio con tema

l’inquinamento e le norme urgenti da attuare per limitarne i danni a cui hanno

preso parte i sindaci di Adria, Arquà e Calto...

pag. 12

ScendOnO in campO i grillini: tre candidadibili

La campagna elettorale per il governo della città di Adria sta ormai scendendo nel vivo e le diverse forze politiche in campo si stanno via via schierando portando in luce le varie tematiche che coinvolgono città e frazioni.

pag. 9

I dati del questore: meno furti nel 2015

Primo Piano

pag. 4

Periodico d’informazione locale. Anno XXIII n.10 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD gennaio 2016

continua a pag. 8

Editoriale

Arrivati quasi al giro di boa di questo strano inverno senza pioggia, senza neve, senza gelo eccessivo, viene spontaneo chiedersi se e quanto dobbiamo preoccuparci.

di nicola stievano*

continua a pag. 8

xx

di germana urbani*

*[email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura

alle pagg. 37-39

Le nostre rubriche

cultura, treViSO celebra Star WarS

difeSa del SuOlO: inaugurate le paratie di caldOgnO

mercatO immObiliare: Segnali di ripreSa

VenetO in primO pianO

da pagg. 26-27

pag. 29

pag. 32

cambia look!

NOVITÀ:da Febbraio

a Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si estende!

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LA NUOVA

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La permanenza eccessiva di giovani e giovanissimi davanti a pc, smartphone e consolle digitali potrebbe avere conseguenze sullo sviluppo e sul sano funzionamento del corpo, intervenendo

negativamente su vista, postura, obesità, ma anche sulla sfera cognitiva e comportamentale.

A dirolo sono delle nutrite equipe di medici specializzati che per contrastare questo fenomeno, hanno dato vita al ‘Centro Pediatrico interdipartimentale per la psicopatologia da web’, il nuovo polo multidisciplinare dedicato alla presa in carico di bambini e adolescenti con dipendenza patologica da web, psicopatologie legate al cyberbullismo o che presentino i sintomi della sindrome da ritiro sociale. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Policlinico Gemelli e la Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, nasce a Roma e presento tra gli altri, da Federico Tonioni, Istituto di Psichiatria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile dell’Area delle Dipendenze da Sostanze e delle Dipendenze Comportamentali della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli; Pietro Ferrara, Istituto di Clinica pediatrica della Cattolica e referente

nazionale per maltrattamento e abusi della Società italiana di Pediatria; Eugenio Mercuri, direttore dell’Istituto di Psichiatria e direttore dell’Uoc di Neuropsichiatria infantile del Gemelli.

“Il Centro - ha spiegato Tonioni - prenderà incarico un numero crescente di patologie legate alla grande diffusione di internet e delle applicazioni digitali. Per i bambini e gli adolescenti, infatti, un uso disfunzionale del tempo passato online può innescare distorsioni nei processi di costruzione dell’identità e dell’immagine personale correlate a nuovi fenomeni dissociativi, portando così alla dipendenza patologica e a segnali crescenti di ritiro sociale”.

“La pediatria sta cambiando radicalmente - ha detto il professor Ferrara - e deve sempre più occuparsi di problematiche una volta sconosciute, ma che sempre più hanno risvolti sociali e comportamentali. In particolare, la volontaria reclusione di bambini e adolescenti di oggi che, come avverte l’Accademia Americana di Pediatria, trascorrono in media circa 7 ore al giorno davanti a tv, computer, cellulari e altri dispositivi elettronici, a dispetto delle 2-3 ore giornaliere consigliate”.

Genitori: attenti a Pc e smartphone, possono nuocere alla salute dei fi gliDisturbi dell’apprendimento, trasformazioni neurocognitive ma anche calo della vista e problemi posturali crescono in bambinie e adolescenti di pari passo all’uso di internet

3news da laPiazzaweb

Lo scorso mese ha spopolato sul nostro sito la notizia Monselice, casting per il nuovo fi lm di Bellucco; a seguire Busa di vigonza avrà la sua stazione!

Molto condivisa anche Bottrighe, l’ex zuccherifi cio diventerà un campo di calcio

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LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

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L’edizione più letta è stat quella di Cavarzere, seguita da Bassa padovana, Conselve e adriaseguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Su Issuu, invece, conquista il primo posto rovigo seguita da Cavarzere, piovese sport e padova nordseguici su www.issuu.com/

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EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Cambiano le regole del risparmio bancario. Le banche italiane possono fallire come tutte le altre banche del mondo. Occorre informarsi in merito, meglio da chi non ha interessi in ballo, perchè alcuni prodotti di investimento non sono più come prima: sicuri! Che fare? seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Infuria il dibattito in parlamento ma anche nelle case di tutti noi. E’ giusto che il fi glio di una persona gay venga adottato dal compagno/a?Molti pensano di no credendo che questo apra la porta anche in italia all’affi tto degli uteri. Altri credono sia il modo migliore per tutelare quel miore in caso di morete del genitore biologico. presepe a scuola: lo facciamo o no? seguici su www.

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IL SONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

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In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

I lettori social hanno seguito la storia: Continuano le ricerche di simone, il giovane scomparso da Cavarzere;

Poi: spinea, espulsi albanesi tornano in Italia per rubare auto di lusso, due arresti; Martellago, nuovo impulso all’imprenditoria, il Comune stanzia 55mila euro per nuove impreseseguici su www.facebook.

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4 Argomento del mese

ufficiO immigraziOne della queStura

Stranieri in calo

Per la prima volta dopo anni il saldo dell’immigrazione è negativo. Un dato che definire storico sarebbe forse poco. Dopo anni col segno “+” è arrivata l’inversione di tendenza. Nel 2015 sono stati più gli stranieri che hanno lasciato il Polesine di quelli che sono arrivati. Una

diminuzione netta, del 5,7%. Secondo gli esperti la ragione va ricercata nella crisi perdurante e nelle scarse opportunità di lavoro presenti nella nostra provincia, ma anche nel nostro paese. A fine 2014 risultavano 12.889 gli stranieri presenti in Polesine. Senza contare i minori di 14 anni, dal momento che in questo caso fa testo il titolo di soggiorno del genitore e quindi l’ufficio Immigrazione della questura non è in possesso del dato relativo anche ai figli. A fine 2015 erano molti di meno. 12.150, con un decremento del 5,7%, decisamente significativo a livello statistico. E’ un dato storico: per il primo anno il saldo demografico relativo all’immigrazione in Polesine è negativo. Prima d’oggi non era mai accaduto. La spiegazione più ovvia, secondo gli esperti, è che l’onda lunga della crisi abbia picchiato duro anche nella nostra provincia, così come a livello nazionale. Tanto il Polesine quanto - più in generale - l’Italia non sono più il paese di Bengodi e di conseguenza molti stranieri preferiscono rivolgere la propria attenzione e i propri sogni altrove. Tornando alla situazione dell’immigrazione in provincia, come al solito l’ufficio Immigrazione della questura ha realizzato una fotografia precisa delle presenze nel territorio di competenza. Le espulsioni confermano come gli arrivi siano in calo, dal momento che tra 2014 e 2015 sono diminuite del 40%, passando da 115 a 68. Sono invece sensibilmente aumentati i rifugiati richiedenti asilo politico, con l’ultimo dato che parla di 354 persone ospitate in nove strutture che hanno siglato un accordo con la Prefettura. M.C.

Il 2015 non è stato quell’anno nero a causa della criminalità che molti pensavano. Tutt’altro, almeno secondo i dati. I reati sono calati del 14,4%, i furti del 14,3%, le rapine del

20%. Sono questi i dati forti presentati dal questore Rosario Eugenio Russo nella mattinata di venerdì 15 gennaio.

Dati attesi con pazienza, dal numero uno della polizia in Polesine, che ha aspettato di avere sotto mano la visione d’insieme del 2015 prima di divulgarli. Anche per rispondere a una diffusa sensazione di insicurezza che si era manifestata tra la popolazione in occasione di furti in abitazione o in negozio.

“Sono molto soddisfatto, abbiamo fatto bene”. Il questore Rosario Eugenio Russo presenta i dati relativi all’andamento dei reati nel 2015. Parlano di un calo netto rispetto al 2014. Furti compresi. E a questo punto è doverosa una precisazione, alla luce della sensazione di insicurezza avvertita dalla popolazione nel corso di alcuni raid dei ladri, soprattutto in abitazione, ma anche in negozio.

E’ uno stato d’animo comprensibile e giustificato, quando si vede la propria casa o la propria attività violata

dai malviventi. Ma se si allarga la prospettiva, i dati statistici non possono mentire.

I reati in generale sono diminuiti del 14,4%: sono passati dai 9035 del 2014 ai 7733 del 2015. Aumentato invece il numero degli arresti e delle denunce, con un passaggio da 823 a 983, che corrisponde al 19,4%. I furti - vero e proprio spauracchio, non a torto, dei polesani - sono diminuiti del 14,3% scendendo a 4288 dai 5005 che erano stati nel 2014. Entrando nel dettaglio delle varie tipologie di furti, scippi e furti con destrezza sono stati 278 a fronte di 325 (-14.5%), i furti in abitazione sono passati da 1214 a 1079 (-11,1%), quelli nei negozi da 370 a 326 (-11,9%), quelli su auto in sosta da 641 a 506 (-21,1%), quelli di auto o di altri veicoli da 119 a 107. Analogamente in diminuzione le truffe, passate da 485 a 457, le rapine da 40 a 32 (-20%), le rapine in abitazione da 15 a 6 (-60%).

Molto attiva anche la Divisione di polizia amministrativa, guidata dal primo dirigente Fiorenza Maffei. Sono state 32 le istruttorie per atti persecutori avviate, 42 quelle per violenza domestica, che si sono tradotte rispettivamente in 1 e 8

provvedimenti ammonimento. I fogli di via obbligatori sono stati 70 e valgono anche come divieto di ritorno, mentre gli avvisi orali sono stati 223 e in 50 casi hanno portato a successivi provvedimenti nei confronti del destinatario.

Imponente l’attività di contrasto allo spaccio, con in prima linea gli uomini della squadra mobile guidati dal vicequestore aggiunto Bruno Zito.

I numeri relativi ai quantitativi dello stupefacente sequestrato sono balzati alle stelle, con incrementi impressionanti. Basti pensare che i chilogrammi di hashish sui quali hanno messo le mani gli inquirenti sono stati 82 a fronte dei 12 dell’anno precedente, quelli di marijuana 3,5 a fronte di 3 etti, quelli di cocaina 1,45 a fronte di zero. Inoltre, sono state sequestrate 78 piante di marijuana.

Infine, aumentati tantissimo i controlli delle Volanti guidate dal commissario capo Michele Fioretto e passati da 7187 a 10600, con un aumento del 45%. Il numero minimo di volanti messo in campo è di due, quando possibile si arriva a tre, secondo le direttive impartite dal questore.

di Martina Celegato

Aumentato il numero

degli arresti e delle denunce di oltre il 19%

Aumentati del 45% i controlli

delle volanti sul territorio

provinciale

SicurezzaNonostante la percezione

di insicurezza i controlli intensificati e le Volanti hanno

sortito effetti importanti. Secondo i dati forniti

dal questore i reati sono calati del 14,4%,

i furti del 14,3%, le rapine del 20%

Clamoroso: furti e reati in genere in netto calo

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Non cumulabile con altre promozioni o scontistiche• Pacchetto 3 mesi Palestra: 90 giorni Palestra

+ 6 Ingressi Nuoto Libero + 3 Percorsi Termali a € 135.00• Pacchetto 4 mesi Palestra: 120 giorni Palestra

+ 4 Ingressi Nuoto Libero + 4 Percorsi Termali a € 160.00• Corsi Gennaio 2016 in promozione:

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5Argomento del mese

La polizia aiuta pure i camionisti in difficoltàViabilità a Rovigo Il capoluogo è un crocevia importante

Anche la viabilità del centro di Rovigo è un punto caldo per la sicurezza e gli operatori della sicurezza. Questa volta ci ha pensato la polizia, accorsa sul posto con una Volante, a fare in modo che nessuno si facesse male. Ma il traffico era rimasto effettivamente bloccato, causa un tir che si era incastrato tra largo Luccotti Fabbron e viale Trieste, non riuscendo a compiere

una svolta alla propria destra su viale Trieste non tanto agevole per un’auto, figurarsi per un “convoglio” lungo una decina di metri.E’ accaduto nella mattinata di giovedì 14 gennaio. Una ulteriore conferma della sensatezza delle proteste dei residenti in

viale Trieste che da anni lamentano traffico intenso e inadeguato per la zona. Purtroppo a Rovigo vige ancora la mentalità tipica di chi pensa che nel 2015 sia pensabile arrivare sotto la statua di Vittorio Emanuele II in auto. O magari in camion. E questi sono i risultati.

La situazione di giovedì mattina non è stata bella. Il traffico è rimasto bloccato e tutto è stato risolto solo grazie al pronto intervento del personale della questura e alla perizia del camionista che, trovatosi in un brutto frangente, ha dimostrato sangue freddo e capacità al volante che non sono da tutti.

Non è la prima volta che si verificano episodi del genere. L’ultimo era avvenuto a settembre, quando una corriera di turisti esteri era rimasta bloccata in via Verdi: l’aveva imboccata, per accorgersi poi che entrambe le svolte al termine della strada erano troppo strette. In quel caso ci aveva pensato sempre la polizia, assieme alla polizia locale.

Il problema è semplice: in tutte le città determinate strade sono vietate al traffico pesante o comunque si fa in modo che questo non possa imboccare vie che sono vere e proprie trappole. A Rovigo no. E questi sono i risultati.

Prevenzione

Il bilancio della polizia stradaleGuerra aperta ai telefoniniGuerra aperta a chi guida facendo altro. Sono dati che danno conto di un grande

lavoro di prevenzione, quelli presentati dal comandante della polizia stradale in Polesine Antonio Maria Addis. Nel 2015 è stata prestata particolare attenzione

al contrasto di alcuni comportamenti avvertiti come pericolosi per la guida. Distrazioni come l’uso del cellulare o il mancato uso delle cinture

Le multe per chi usa il cellulare senza auricolare mentre è alla guida sono aumentate del 96%. Quelle per il mancato uso delle cinture del 115%. Nel 2015 sono state rispettivamente 173 e 466, per importi sul centinaio di euro l’una e la perdita di punti della patente. Il tutto rientra in un quadro di incremento dell’attività della polizia stradale sul fronte dei controlli, come documentato dal numero dei verbali, che sono passati da 9697 a 13670, con un aumento complessivo del 41%.

Sul fronte della guida in stato di ebbrezza, invece, la prevenzione e le campagne informative paiono funzionare alla grande, se si pensa che a fronte delle 124 positività (con denuncia penale) scattate nel 2014, nell’anno da poco concluso se ne sono verificate unicamente 93, con un decremento del 25%. Sostanzialmente stabili, a quota 377, le multe per mancanza di revisione, così come quelle per mancanza dell’assicurazione, a quota 89. In questo 2016 si prevede invece un incremento marcato, dal momento che entrerà in funzione il dispositivo che consente di associare immediatamente alla targa la presenza o meno di una polizza in corso di validità.

Per quanto riguarda i punti complessivi della patente che i polesani sono stati giocoforza costretti a salutare, il saldo è pesante e va di pari passo con il forte aumento dei verbali staccati.

“Non si tratta di accanimento - ha spiegato il comandante Addis - ma piuttosto della volontà di aumentare i controlli in favore della sicurezza”. In tutto comunque nei 12 mesi del 2015 se ne sono andati in tutto 9172 punti, contro i 7.199 dell’anno precedente. Un aumento marcato, a testimonianza del quotidiano impegno della stradale. La sua attività, del resto, è aumentata in maniera quasi esponenziale a causa dell’apertura dell’autostrada Valdastico Sud. In questo modo il distaccamento di Badia Polesine della stradale, guidato dall’ispettore capo Alberto Cappellini, ha acquisito una grande centralità ed è stato potenziato.

Un ruolo centrale testimoniato dagli importanti successi conseguiti per esempio intercettando in varie occasioni ladri di rame, ma anche mettendo a segno interventi più particolari, come il controllo terminato con nientemeno che il sequestro dell’auto dell’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan.

Clamoroso: furti e reati in genere in netto calo

Le multe per chi usa il cellulare alla guida aumentate di oltre il 90%

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6 Adria

E’ stato nominato il nuovo direttore generale dell’Ulss 19 di Adria. O meglio, il commissario, dal momento

che quello avvenuto a fine dicembre è stato un passaggo di consegne epocale. Vicentino, 61 anni, medico anestesista, oltre alla professione “sul campo” è già stato anche direttore dell’Arss (Azienda regionale sociosanitaria) di Venezia dal 2006 al 2010, poi direttore generale dell’Ulss di Belluno e direttore generale dell’Ulss di Bassano del Grappa. Ora Antonio Compostella è, dal 30 dicembre scorso, direttore generale dell’Ulss 18 di Rovigo e commissario dell’Ulss 19 di Adria. In procinto di fondersi.

La sua sarà comunque ricordata comel’ultima direzione generale sotto la quale la Ulss 18 di Rovigo e la Ulss 19 di Adria sono state due entità separate. A meno di clamorosi colpi di scena infatti è sotto la guida di Antonio Compostella che le due aziende sociosanitarie del Polesine confluiranno in una entità unica. Non solo:

sempre nel corso del suo mandato (tre anni prolungabili a cinque) la sanità veneta dovrebbe finalmente riuscire a mettersi al passo con i dettati normativi e le linee guida dettate dalla Regione, che spesso ha operato profonde modifiche e riforme senza che il territorio e le aziende sanitarie fossero pronte, da un punto di vista logistico, a

recepirle.“Due, tre anni al massimo”. Questa

infatti la previsione di Compostella della tempistica necessaria per dare attuazione a quel percorso di profondo ripensamento della sanità veneta avviato nel 2013. Con sullo sfondo l’idea di diminuire i posti letto in ospedale (con le famigerate ‘schede ospedaliere’), prevedendo strutture

intermedie sul territorio, in gran parte però tuttora da attivare. Senza poi parlare dell’idea di superare le grandi strutture per degenti psichiatrici come gli Istituti di Ficarolo, senza però fornire allo stato una alternativa concreta. Discorso simile poi per il recente progetto di legge sulle Ipab (ossia case di riposo e affini), che prevede la possibilità di privatizzare, sotto forma di trasformazione in fondazioni. Cammino che alcune realtà hanno già intrapreso in Polesine, prima ancora che fosse chiara appieno la natura del percorso alternativo, ossia la pubblicizzazione. Tanto che la Regione, su impulso anche del territorio e degli amministratori locali, pare avere deciso di rallentare questo percorso.

Problematiche queste che interessano tutta la sanità regionale. Alle quali si aggiungono invece i punti dolenti delle sanità polesana. Un bilancio previsionale dell’Ulss 18 che parla di un deficit nell’ordine dei 40 milioni di euro. Tanto che il direttore generale uscente Arturo

Orsini lo ha detto chiaramente, al momento di salutare:difficile pensare di potere mantenere sul territorio quattro ospedali. Due pubblici (Rovigo e Trecenta) e due privati convenzionati (Santa Maria Maddalena e Porto Viro). Considerazione che si porta dietro un dibattito sanguinoso e incancrenito in Polesine: se si deve tagliare, si taglia il pubblico o il privato?

Ovviamente non si può chiedere al nuovo direttore generale di risolvere tutto come d’incanto. Lo ha spiegato lui stesso, assicurando tuttavia un immediato impegno, assieme ai propri collaboratori. Ha annunciato che coniugherà attenzione

alla qualità dei servizi, in ogni caso una priorità, con l’aspetto economico della gestione delle aziende. Invitando a non dimenticare come in Polesine, visto l’alto indice di vecchiaia, l’esercizio della sanità abbia un costo superiore che altrove. Chiarito anche come, al di là del percorso sulla via dell’unificazione delle due Ulss 18 e 19 - già comunque a buon punto, vista la strettissima collaborazione tra le due aziende - la geografia sanitaria del territorio non sia destinata a cambiare. Rovigo sarà l’ospedale hub del Polesine, Adria quello spot. In parole povere, importante ma non principale.

di Martina Celegato

Sancito a fine dicembre un passaggio di consegne davvero epocale

Ecco il nuovo direttore generale

In un momento che segna un passaggio d consegne epocale arriva il bilancio preventivo dell’Ulss 19. L’Ulss 18 di Rovigo

aveva pubblicato il bilancio preventivo 2016 a fine dicembre, con uno degli ultimi atti del direttore generale Arturo Orsini. Il risultato non era stato particolarmente positivo: parlava di una perdita preventivata di 43,5 milioni di euro circa. Una somma pesante.

Tanto che il direttore generale aveva anche parlato con molta chiarezza della situazione, mettendo in serio dubbio la possibilità di continuare a sostenere l’esistenza di quattro ospedali nel territorio dell’Ulss 18,due pubblici (Rovigo e Trecenta) e due privati ma convenzionati (Santa Maria Maddalena e la Casa di cura città di Rovigo). Una prospettiva che a sua volta aveva innescato il dibattito politico, con il consigliere regionale Patrizie Bartelle che era scesa in campo sostenendo la necessità di sostenere il pubblico rispetto al privato.

Ora tocca all’Ulss 19 pubblicare il bilancio economico preventivo relativo all’anno 2016.Anche in questo caso le stime parlano di un passivo, ma decisamente più contenuto: poco meno di due milioni di euro, per la precisione 1.899.523 euro. Si tratta, ovviamente, di una previsione, comunque sorretta da calcoli e da stime precise.

Per quanto riguarda le entrate, il capitolo più importante riguarda i trasferimenti dalla Regione, o contributi in conto esercizio che dir si voglia, per una somma complessiva di 133.105.417 euro, oltre che i pagamenti del ticket, in burocratese “ricavi per prestazioni

sociosanitarie”, che si attestano a quota 23.031.309 euro. Sul fronte delle spese a fare la parte del leone è l’acquisto dei servizi, soprattutto prestazioni sanitarie da parte di soggetti privati ma convenzionati col Servizio sanitario nazionale: in tutto 106.312.632 euro, mentre il costo del personale si attesta sui 35 milioni di euro.

Nell’approvare il bilancio il direttore generale dell’Ulss 19 Pietro Girardi, oggi passato a Verona con un incarico di prestigio ha dato indicazioni di “verificare possibili azioni di contenimento dei costi atte al riallineamento dei vincoli posti dalla programmazione regionale”. Un compito che senza dubbio si presenta più agevole all’Ulss 19 che alla 18.

Il bilancio preventivo parla di meno due milioni

Intanto le prevIsIonI 2016 sono In rosso

Ulss 19 E’ il commissario verso l’accorpamento

Nulla cambia: Rovigo ospedale hub e Adria ospedale spot

Il nuovo direttore generale Antonio Compostella

DIRITTO cIvIle

Recupero crediti: ricerca telematica dei beni da pignorare

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L’art. 492 bis c.p.c. disciplina la ricerca telematica dei beni da pignorare in danno al debitore al

fine di recuperare i crediti vantati. Essa mira a far sì che il pignoramento venga esperito in modo fruttuoso, evitando al creditore di sopportare estenuanti procedure esecutive ad esito negativo, con relativi costi a suo carico. Tale norma è stata introdotta con D.L. 12.09.2014 n° 132, convertito in Legge 10.11.2014 n° 162, la quale ha pure introdotto gli artt. 155 quater e 155 quinquies Disp. Att., finalizzati a rendere operativa la ricerca telematica. Successivamente il D.L. 27.06.2015 n° 83, convertito in Legge 6.08.2015 n° 132, ha sensibilmente modificato la Legge 162/2014 , specie circa gli adempimenti tecnici necessari a garantirne l’operatività. La normativa (originariamente chiara, ma inapplicabile per carenza dei previsti decreti attuativi) risulta ora di dubbia interpretazione sotto svariati aspetti, ma quantomeno è operativamente applicabile, anche se con tutta probabilità assisteremo ad applicazioni difformi nei vari Tribunali italiani e dovremo attendere i primi riscontri giurisprudenziali. L’attuale disposizione legislativa rinvia ad un “elenco” che il Ministero della Giustizia dovrebbe pubblicare sul Portale dei servizi telematici, con funzione ricognitiva delle

banche dati, il cui accesso è riservato agli ufficiali giudiziari. Originariamente il Legislatore aveva previsto l’emanazione di un decreto ministeriale che garantisse la funzionalità delle strutture tecnologiche necessarie a consentire l’accesso diretto alle banche dati da parte degli ufficiali giudiziari, finalizzato a regolamentare l’individuazione dei casi, dei limiti e delle

modalità di esercizio di detta facoltà di accesso. Nel frattempo, nell’attesa che detto “elenco” venga pubblicato, il creditore è facultizzato ad attivarsi autonomamente. In buona sostanza il nuovo D.L. 83/2015 liberalizza la ricerca telematica dei beni da pignorare in capo al debitore senza più bisogno che vengano emanati i decreti attuativi originariamente previsti dal D.L. 132/2014 (e mai emanati). Il creditore può, pertanto, presentare un’istanza al Presidente del Tribunale territorialmente competente per farsi autorizzare ad accedere direttamente tramite i gestori alle banche dati, sia pur limitatamente all’Anagrafe Tributaria (compreso l’archivio dei rapporti finanziari) ed agli Enti Previdenziali. Anche il Tribunale di Rovigo si è recentemente adeguato a detta linea interpretativa, in un primo tempo disattesa.

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8 Adria

E’ stata un’inaugurazione importante quella dello scorso 19 dicembre avvenuta presso Palazzo Tassoni dove il sindaco Massimo Barbujani ha

orgogliosamente presentato i nuovi uffici comunali che permetteranno di avere all’interno di Palazzo Tassoni e Cordella tutti i servizi comunali che prima erano dislocati in vari punti della città di Adria. I lavori che hanno permesso si riqualificare tutto il quarto piano del palazzo ricavando nuovi spazi sono stati frutto di un ambizioso progetto dell’attuale giunta e di un sostanzioso investimento da parte del comune di Adria e della Regione Veneto per un totale di 1 milione e mezzo di euro. Il quarto piano di Palazzo Tassoni è stato quindi unito al sottotetto di Palazzo Cordella portando ad una riqualificazione degli ambienti con 1100 metri quadrati conquistati e resi antisismici e adibiti ad uffici comunali per urbanistica, lavori pubblici e tributi che prima si trovavano in alcuni locali presso il centro commerciale Il Porto e costavano annualmente circa 100 mila euro.

650 metri quadrati sono stati recuperati presso Palazzo Tassoni attraverso due stralci di lavori: il primo volto al recupero della copertura e al consolidamento delle mura portanti e il secondo che ha visto il completamento di finitura, impianti, intonaci, impianti di riscaldamento ed infissi, pazienti e servizi igienici.

L’investimento più imponente è stato quello che ha coinvolto Palazzo Cordella dove sono stati recuperati 450 con l’orditura portante delle copertura sostituendo parti di travi completamente rovinate, sono stati fatti gli impianti tecnologici, di riscaldamento, raffreddamento ed elettrici, sostituzione dei pavimenti, rifacimento degli intonaci per il totale riutilizzo in sicurezza della struttura.

Alla presentazione erano presenti, oltre al

sindaco, la giunta, composta da D’Angelo, Simoni e Osti, il senatore Bartolomeo Amidei e i progettisti Paolo Baruffaldi e Andrea Barasciutti. La sala più grande dei nuovi locali recuperati, all’interno della quale si è tenuta l’inaugurazione è dedicata ad Irene Federighi, dipendente comunale mancata poco dopo l’insediamento della prima giunta Barbujani nel 2009.

La presentazione dei nuovi ambienti, che senza dubbio rappresenta uno degli obiettivi più ambiziosi raggiunti in questi cinque anni di mandato che si concluderanno nella primavera 2016, ha rappresentato per Massimo Barbujani anche l’occasione per ribadire la sua candidatura

alle prossime elezioni e i nuovi obiettivi che si preannunciano le colonne portanti delle sua campagna elettorale.

Uno di questi è senza dubbio la cittadella della cultura che, secondo i progetti di Barbujani, dovrebbe diventare il punto di riferimento per tutta l’area del Delta, progetto anche questo ambizioso che, come quello dei nuovi uffici, richiede tempo per la sua progettazione e realizzazione. Un progetto già presente nei piani di Barbujani e risalente a qualche anno fa ma che sicuramente, se realizzato, contribuirà alla rivalorizzazione di tutta la città di Adria sia dal punto di vista turistico che culturale.

di Martina Celegato

Opere pubbliche

Inaugurati i nuovi uffici comunali al 4°piano

Palazzo Tassoni ora ospita tutti gli uffici del municipio, sotto Massimo Barbujani

Il 20 dicembre scorso il gruppo Impegno per il Bene Comune ha scelto simbolicamente di fare il primo incontro pubblico a Cavanella Po, durante il quale la

presenza dei giovani è stata senza dubbio importante per questa prima fase. Questa scelta è nata perché, secondo il gruppo, la frazione in questi anni è stata abbandonata a se stessa. All’incontro hanno partecipato cittadini di Cavanella Po, che nel dialogo con il candidato sindaco e con gli altri esponenti di Impegno per il

Bene Comune hanno arricchito le proposte discusse e indicato nell’illuminazione sulle strade d’accesso uno degli interventi urgenti che riguardano la sicurezza stradale e che da anni aspettano una soluzione. Un’amministrazione deve mettere in moto tutti gli strumenti in proprio possesso per risolvere tale questione al di là delle competenze specifiche degli enti. Nel comunicato inviato dagli esponenti del Gruppo Impegno per il Bene Comune si legge “Abbiamo

presentato alcuni punti del nostro programma per affrontare l’emergenza sicurezza, tra i quali l’uso di ecocompattatori, telecamere che registrino le auto di transito segnalando irregolarità, integrazione tra polizia locale e forze dell’ordine. Pensando ad una politica di rinascita riteniamo indispensabile, invece, puntare sulla cultura e sul portare in frazione servizi di tipo socio sanitario e tecnico amministrativo. I cittadini non devono essere abbandonati o essere trattati come

cittadini di serie z”. Comincia così quest’anno elettorale per Adria che sicuramente si preannuncia ricco di vicissitudini visto l’entusiasmo con il quale ci si affaccia alla campagna elettorale.

VerSO le eleziOni primo incontro pubblico a Cavanella poil gruppO impegnO per il bene cOmune Si preSenta Sul territOriO

Ma.Ce.

segue da pag. 1Il fatto che dallo scorso novembre non ci siano state precipitazioni

signifi cative, escluso qualche giorno, sicuramente è un segnale di una certa anomalia che avrà le sue conseguenze nei prossimi mesi. Fino alla fi ne di gennaio le montagne del Veneto sono rimaste pressoché sgombre da neve ed è proprio in quota che si fa sentire da settimane l’effetto della siccità. Il fatto che manchino delle scorte signifi cative d’acqua pone una serie ipoteca sull’intero anno che abbiamo davanti. In pianura i primi a preoccuparsi sono gli agricoltori anche se questo è un problema che prima o poi coinvolgerà tutti. Non è escluso che da qui alla primavera inoltrata possano comunque transitare importanti perturbazioni che permettano di recuperare il saldo negativo di questi mesi. Anche in questo caso però c’è una certa apprensione perché l’abbondanza di precipitazioni primaverili non fa che aumentare il rischio idraulico in tutta la nostra regione. Se la siccità è un proble-ma non lo è di meno anche l’eventualità di forti piogge, se non veri e propri fortunali o, come va tanto di moda adesso, di famigerate “bombe d’acqua”. Ormai stiamo vivendo una situazione che negli ultimi anni ha trovato parecchie conferme, vale a dire la “tropicalizza-zione” del clima anche alle nostre latitudini. E’ una piccola forzatura che però spiega e giustifi ca, se non in tutti i casi in una buona parte, la concentrazione di piogge, intense e anche violente, in pochi giorni l’anno. Da anni gli esperti di meteorologia e di difesa del territorio mettono in guardia contro questi cambiamenti climatici che ciclica-mente si propongono. Se in passato però rientravano nel normale ciclo della natura, segnato anche da eccessi o fenomeni violenti, oggi tutto questo rischia di avere delle serie conseguenze sul territorio che ha subito una notevole trasformazione per mano dell’uomo. Pensia-mo allo sviluppo urbanistico degli ultimi cinquant’anni che ha reso pressoché impermeabile migliaia di ettari di terreno. Nelle nostre città, quartieri, zone industriali, autostrade l’acqua se non trova un’effi cace via di fuga può causare in poche ore danni ingenti. Eppure i nostri canali, i nostri argini sono praticamente gli stessi del periodo della grande alluvione del 1966. E’ vero che dopo i disastri del 2010 c’è una maggiore consapevolezza come è vero che da allora qualche opera attesa e invocata da decenni è stata portata a termine. A partire dalle casse di espansione nel vicentino al rafforzamento degli argini. Altre pero, come il completamento dell’Idrovia Padova - Mestre sono ancora al centro di discussioni e in attesa di fi nanziamenti. Intanto non ci resta che sperare nella clemenza del meteo.

Editoriale

*[email protected]

di nicola stievano*

Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura

Page 11: Adria gen2016 n10

9Adria

La campagna elettorale per il governo della città di Adria sta ormai scendendo nel vivo e le diverse forze politiche in campo si stanno via via schierando portando in luce le varie tematiche

che coinvolgono città e frazioni. Fra queste anche il Movimento 5 stelle che attraverso una conferenza stampa ha presentato le tematiche che più stanno a cuore agli esponenti adriesi. Non c’è ancora un nome per il candidato sindaco ma quattro erano i rappresentanti del Movimento presenti alla conferenza stampa di cui tre papabili ossia Francesco Casellato, Cristina Caniato e Dario Bertaglia, oltre a Patrizia Bartelle che però è già impegnata come consigliere regionale e quindi non candidabile. Nel corso della conferenza stampa i rappresentanti hanno ribadito come “L’obiettivo primario del Movimento 5stelle è il cambiamento del

concetto attuale delle politica perché sposti, non solo a parole ma nei fatti, al centro dell’attenzione il cittadino. Una politica che recuperi l’etica della responsabilità. Il modello di governo del m5s è quello dei ‘Comuni Virtuosi’ una rete di esperienze vincenti e condivise atte esclusivamente alla tutela dei cittadini, ottimizzazione dei costi, lotta agli sprechi, rispetto della legge e delle regole.” Uno dei focus è stato senza dubbio l’esternalizzazione dei servizi che il Comune di Adria ha attivato nel tempo reputato dagli esponenti funzionale per il breve periodo ma poco funzionale per il lungo periodo per le sue conseguenze antieconomiche “Il sistema virtuoso applicato dai Comuni pentastellati che ugualmente esternalizzano i servizi, è chiaro, misurabile, trasparente e gestito al massimo vantaggio e risparmio per i cittadini nel totale rispetto delle regole. Tutti i servizi

sono appaltati con bando europeo di durata triennale. Nel caso di Adria si sottolinea come sia curioso scoprire che si tratta di tutti e tre i servizi principali: pulizie, cimiteri e trasporto, andati alla stessa cooperativa che solo negli ultimi quattro anni ha ottenuto affidamenti per oltre un milione e mezzo di euro e anche l’ultimo servizio esternalizzato cioè la manutenzione del verde pubblico sia stato affidato ancora una volta alla stessa cooperativa. Non comprendiamo perché non si sia ricorso a bandi di durata triennale che garantiscano un servizio più trasparente affidato sulla logica oltre che del risparmio anche della libera concorrenza. Con il M5S al governo questo cambierà già a partire dallo scadere di questi stessi appalti nel 2016. Verrà avviato il sistema virtuoso di affidamento triennale”.

di Martina Celegato

Alla conferenza stampa di presentazione erano almeno tre i possibili candidati a sindaco: Casellato, Caniato e Bertaglia

Verso le elezioni “Al centro della politica mettiamo il cittadino”

Ribadiscono la loro presenza all’interno del panorama politico adriese e dei candidati che si propongono per il 2016 Alberto Bergo, Paolo Zerbinati, Roberto Michieletti e Claudio Secchieri

ovvero gli esponenti della lista civica “Ora Cambia”. “E’ a conoscenza di tutti che per amministrare un Comune occorrono un progetto di sviluppo con tempistiche certe, una maggioranza qualificata ed un

leader che sappia far sintesi fra le diverse anime che decidono di sostenerlo. Per quanto riguarda i leader” affermano i rappresentanti della Lista “sosteniamo da tempo che occorre una persona capace, non impelagata con le vecchie logiche dei partiti e disponibile per il bene del territorio a svolgere al meglio delle sue possibilità un lavoro difficile; non è male crediamo se per di più è un giovane. E’ arrivato il momento di proporre un candidato sindaco proveniente da una lista civica”. Molto critici si dimostrano verso l’attuale giunta, considerata poco attenta nella valorizzazione del territorio e inadeguata del dare

risposte concrete ai cittadini “Questa giunta sarà ricordata come quella dei borghi (catastrofe), quella dei rally (per pochi appassionati), per le notti bianche o altrimenti colorate, ma non sufficienti a sanare o incrementare come prima necessità il lavoro per i giovani, il commercio stantio e per nulla imprenditoriale. Una giunta ed una maggioranza che hanno fatto perdere i treni delle infrastrutture, delle rappresentanze ai vari livelli per il nostro territorio, relegandolo a ruoli subalterni, abdicando in favore di altri Comuni il ruolo che era sempre stato di Adria”.

Ma.Ce.

la ciVica “Ora cambia” penSa ad un giOVane candidatO SindacO

Elezioni/3

Scendono in campo i grillini: tre i candidabili

Patrizia Bartelle

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Polemica sulla situazione del nuovo carcere, costruito in Tangenziale Est e al momento mai aperto, anche

se dovrebbe entrare in funzone tra poche settimane, dal momento che la polizia penitenziaria svolge già attività di sorveglianza all’interno, evidentemente in preparazione dell’accoglienza a primi detenuti, che comunque dovrebbero essere non più di una trentina, perlomeno nel primo periodo. Secondo la polizia penitenziaria però i problemi non mancano, neppure in una struttura che dovrebbe essere assolutamente intonsa.

Problemi e questioni sindacali, certo. Ma anche problemi strutturali che non ci dovrebbero - perlomeno in teoria - essere in un carcere appena aperto e di recente costruzione. Invece anche di questo si è parlato nel corso della manifestazione di protesta indetta dai sindacati di polizia penitenziaria e che ha visto anche un incontro in Prefettura, nella mattinata di lunedì 11 gennaio.

Topi che escono dalle fessure. Odore di animali morti (probabilmente altri topi) che filtrano da sconnessioni e aperture. Pavimenti in legno già gonfi di umidità e rialzati. La pioggia che filtra all’interno delle strutture. I sindacati di polizia penitenziaria hanno tratteggiato un quadro disastroso delle condizioni del nuovo carcere che sorge in Tangenziale Est. Lo hanno fatto nel corso dell’incontro che hanno avuto in Prefettura con il Prefetto vicario (al momento Prefetto reggente) Carmine Fruncillo.

Nella mattinata di lunedì 11 gennaio infatti è scattata la manifestazione di protesta, con annesso corteo, col quale tutte le sigle sindacali che rappresentano i lavoratori della polizia penitenziaria hanno inteso protestare contro la durissima situazione dei lavoratori a Rovigo, dal punto di vista sindacale. L’epilogo di un lungo scontro che vede ormai sindacati e dirigenza della struttura rodigina contrapposti in modo quasi insanabile.

Il Prefetto reggente ha dimostrato interessamento e voglia di chiarire per quanto concerne le condizioni strutturali del nuovo carcere, nel quale viene già svolto servizio di vigilanza, in attesa del trasferimento della trentina di detenuti che al momento costituiscono l’intera popolazione carceraria del vecchio carcere di via Verdi. Non si sa quando avverrà. La Prefettura non potrà però mettere bocca nelle relazioni sindacali, per le quali ci si attende invece molto dall’incontro in programma martedì 12 gennaio alle 15 in via Verdi col provveditore. Ossia il dirigente del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria), che ha competenza sulle strutture di Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia. Al momento

di elisa Dall’aglio

Secondo i sindacati nonostante sia nuovo il penitenziario ha già seri problemi

Lavori pubblici Proteste per le condizioni della struttura

Nuovo carcere: struttura con gravi carenze

Carmine Fruncillo

le sigle sindacali descrivono come molto difficile la situazione, con aggravio dei turni per garantire la sorveglianza della nuova struttura in contemporanea a quella nella vecchia e a un piantonamento in ospedale. Preoccupazione anche per quanto concerne il personale amministrativo: tre persone in tutto che devono seguire due carceri, appalti per il nuovo compresi.

Sono partite il 22 gennaio le iscrizioni online per le scuole primarie e secondarie di primo grado dei

Comuni di Adria, Baricetta e Pettorazza, che fanno parte dell’istituto comprensivo Adria 2. Le iscrizioni potranno avvenire fino al 22 febbraio e le scuole coinvolte sono la scuola dell’infanzia di via Di Vittorio di Adria, per le primarie la De Amicis in via Arsero, l’Anna Frank in via ragazzi del 99, la Leonardo Da Vinci in via Cengiaretto, la Madre Teresa di Calcutta di Baricetta e la Rodari di Pettorazza Grimani. Per le scuole secondarie di primo grado i genitori potranno scegliere fra la Manzoni di via Ragazzi del 99, la Buzzolla in via Arzeron e quella di Pettorazza Grimani. Come ha sottolineato il dirigente scolastico Luigi de Perini le iscrizioni alle classi prime delle scuole primarie e secondarie di primo grado dopvranno avvenire online dal sito web del MIUR (www.istruzione.it) cliccando nell’apposita sezione “Iscrizioni On-Line”. Vista la novità nelle iscrizioni la segreteria dell’Istituto comprensivo rimarrà a disposizione dei genitori per la consulenza tutti i giorni dalle 8.30 alle 123.30 e i martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30. Le scuole potranno essere visitate durante gli appositi open days ossia il 31 gennaio dalle ore 10 alle 12 per le primarie De Amicis, Leonardo da Vinci, Anna Frank, Madre Teresa di Calcutta e la secondaria di primo grado Manzoni (dalle 10.30 alle 12.30). La primaria Rodari di Pettorazza sarà aperta per l’assemblea con i genitori e la visita giovedì 28 gennaio dalle ore 16.30 mentre le secondaria di primo grado dalle ore 17.30. La secondaria Buzzolla di Adria potrà essere visitata sabato 16 e 30 gennaio dalle ore 15 alle 18.

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L’allarme inquinamento è senza dubbio un’emergenza alla cui limitazione tutti devono contribuire con gesti consapevoli

del loro impatto ambientale. Il Sindaco Barbujani ha pubblicato nelle scorse settimane una serie di norme comportamentali auspicabili per limitare l’impatto delle singole abitazioni e famiglie. Nel documento si invita la popolazione di Adria ad adottare dei comportamenti corretti in materia di inquinamento per il periodo invernale 2015 – 2016, che possano contribuire alla riduzione della produzione di polveri sottili e altri agenti inquinanti. Tra i comportamenti suggeriti: non utilizzare l’impianto di riscaldamento presso le civili abitazioni per più di 12 ore giornaliere, non superare i 19 gradi centigradi nelle civili abitazioni, negli uffici pubblici e privati e negli altri edifici, fatti salvi quelli adibiti a case di cura, di ricovero per anziani e/o minori, scuole e asili, situazioni familiari con anziani e neonati; non accendere fuochi a cielo aperto per bruciare residui vegetali, resti di potature e/o altro materiale legnoso; non riscaldare i seguenti spazi: cantine, ripostigli, box, garage, depositi, scale primarie e secondarie che collegano spazi non abitati; effettuare la manutenzione di tutti gli impianti di riscaldamento, sia presso le civili abitazioni, sia presso edifici a qualsiasi uso adibiti; limitare l’uso dei veicoli a motore privilegiando, per quanto possibile, gli spostamenti a piedi o in bicicletta; non

lasciare il motore acceso dei veicoli durante le fermate ai semafori, ai passaggi a livello e le soste, anche se temporanee.

Come si può constatare una serie di piccoli accorgimenti che però, se riportati in larga scala, possono davvero fare la differenza

nelle emissioni. Il comunicato del Sindaco riportava anche una breve introduzione relativa alla tematica che descriveva come l ’ i n q u i n a m e n t o

atmosferico è causato dalla presenza nell´aria di più sostanze indesiderabili o estranee in quantità e per una durata tali da alterare la salubrità dell´aria e da costituire un pericolo per la salute umana. Ddurante l´autunno e l´inverno si è più esposti a sostanze inquinanti quali le polveri sottili (PM10), il benzene e gli ossidi di azoto che, per la maggior parte, sono prodotti da: traffico veicolare, riscaldamento, emissioni industriali, combustioni etc; e proprio tali sostanze, sia singolarmente, sia come miscela complessa, possono provocare effetti dannosi sulla salute della popolazione, in particolar modo quando eccedono i limiti di legge.

aDrIa le norMe Del sInDaCo BarBujanI

Si è tenuto lo scorso 23 dicembre l’incontro presso Palazzo Celio con tema l’inquinamento e le norme urgenti da

attuare per limitarne i danni a cui hanno preso parte i sindaci di Adria, Arquà e Calto, gli assessori dei Comuni di Lendinara, Porto Tolle e Rovigo, il dirigente Caffarra dell’Asl 19 Adria ed il direttore dell’area Padova-Rovigo dell’Arpav Restaino.

Da tale incontro è emerso che sarà l’area Ambiente di Palazzo Celio a mettere insieme un pacchetto urgente di proposte, in attesa che la Regione Veneto emani delle norme di comportamento, per limitare l’inquinamento che ormai persiste da molti giorni.

“Senza fare allarmismi” ha osservato il capo di Palazzo Celio Marco Trombini “sarebbe il caso stante l’attuale situazione si adottassero anche diversi stili di vita. Un decalogo, omogeneo sul territorio, da inviare ai medici di base, al Coni, alle associazioni sportive, ai gruppi anziani con suggerite alcune precauzioni, dalla sostituzione dell’attività all’aria aperta, sia sportiva che amatoriale, con la palestra all’uso dei mezzi pubblici”. Nella presentazione fatta dal dirigente

dell’osservatorio Aria dell’Arpa Veneto Salvatore Patti le PM10 andrebbero imputate per un 53 per cento al riscaldamento ed un 19 per cento al trasporto su strada con eccezione delle città dove è maggiore la concentrazione dei due fattori. “Il piano di risanamento regionale è in discussione in commissione e si spera in una accelerazione dato che mercoledì 30 dicembre a Venezia ci sarà un incontro per definire le azioni d’emergenza in attesa di un piano più strutturato”. Rottamazione delle stufe tradizionali, obbligo del libretto per gli impianti a biomasse, pellet certificato,

sfalci incontrollati, blocco delle auto inquinanti, incentivo del mezzo pubblico, abbassamento a 19 gradi del riscaldamento domestico e ai commercianti di non tenere aperte le porte dei loro negozi si sono succeduti nell’intercalare della dimostrazione. “In pratica ogni azione che comporti una diminuzione del fabbisogno energetico è un aiuto all’ambiente”. Il Sindaco Barbujani ha subito preso a cuore la questione emanando una serie di norme comportamentali da seguire per ridurre l’impatto sull’ambiente a partire dai piccoli gesti quotidiani.

di Martina Celegato

Un decalogo di regole e precauzioni da diffondere sul territorio attraverso Comuni e associazioni

L’incontro A Palazzo Celio un summit per la tutela dell’aria

Ordinanze e nuovi stili di vita contro l’inquinamento

Programmata la rottamazione delle stufe tradizionali

La sigla PM10, che tanto in questi giorni popola le pagine dei giornali e i servizi televisivi, sta a significare Materia Particolata (dall’inglese Particulate Matter) e identifica una delle numerose frazioni in cui viene

classificato il particolato, quel materiale presente nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche, il cui diametro aerodinamico 10 millesimi di millimetro.

È costituito da polvere, fumo, microgocce di sostanze liquide, queste particelle presenti nell’atmosfera sono indicate con molti nomi comuni: polvere e fuliggine per quelle solide, caligine e nebbia per quelle liquide. Le cause di PM10 sono in particolar modo legate alle attività dell’uomo ossia ai processi di combustione (motorii a scoppio, impianti di riscaldamento, attività industriali, inceneritori e centrali termoelettriche), usura di pneumatici, freni ed asfalto, ma possono derivare anche da sorgenti naturali come l’erosione del suolo, gli incendi boschivi, le eruzioni vulcaniche, la dispersione di pollini, il sale marino. Nelle aree urbane il traffico veicolare è una fonte importante di PM10 in particolar modo quando ci sono lunghi periodi senza precipitazioni.

La nocività delle polveri sottili dipende dalle loro dimensioni e dalla loro capacità di raggiungere le diverse parti dell’apparato respiratorio dalla cavità orale e nasale fino alla laringe, la trachea, i bronchi e gli alveoli polmonari. Più sottili sono queste polveri più alta è la loro capacità di penetrazione all’interno del corpo umano e quindi la loro dannosità.

apprOfOndiamO

più sottili sono le polveri più sono nocivepm10: di cOSa Si tratta?

Ma. Ce.

Meglio spegnere il riscaldamento per 12 e mai superare i 19°

Ma. Ce.

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ottobre 2016 - per info:

“La Regione Veneto sembra intenzionata a sospendere non solo la privatizzazione dell’Ipab di Badia Polesine ma tutte le

richieste di privatizzazione” è quello che emerge nelle dichiarazioni contenute nella nota a firma di Giuseppe Franchi, referente provinciale per Fp - Cgil, dei delegati Cgil per la Casa del sorriso Mara Briatore e Gustavo Soragni. Soddisfatto da questa notizia il Comitato adriese per il Bene Comune che, dallo scorso luglio, insieme ai Comitati polesani Per l’Articolo 32 Sanità e Sociale, Altopolesano per il San Luca e Per la salute del Delta, è in prima linea per l’opposizione ai procedimenti di privatizzazione delle Ipab-Case di Riposo iniziati in provincia di Rovigo prima ancora che sia approvata la nuova legge sulla trasformazione di tutte le Ipab venete. “L’azione intrapresa dai Comitati è stata mirata,” afferma la nota inviata in merito “con la presentazione di formali note indirizzate ai sindaci, ai presidenti delle Ipab, alle Conferenze dei Sindaci, ai consiglieri regionali eletti in polesine, fino all’appello ufficiale diretto a Luca Zaia, Presidente della Regione del Veneto e consigliere firmatario del progetto per la nuova legge

regionale. I Comitati, inoltre, sono stati sentiti in audizione presso la competente Commissione Consigliare regionale e lì hanno potuto esprimere ai componenti - interessatissimi e attenti - ogni osservazione in merito alle proprie posizioni volte a sostenere la scelta di una trasformazione pubblica in Apsp, a supporto delle quali i Comitati stessi hanno presentato una proposta di emendamento al progetto di legge. Intensa è stata e continuerà ad essere anche l’attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di informazione ai cittadini

sul procedimento di approvazione della nuova legge e sui suoi riflessi concreti, con iniziative pubbliche e attraverso i media che hanno sempre più sèguito, curate da Cristiano Pavarin (Comitato per l’Articolo 32, Sanità e Sociale) Elisa Corniani (Comitato Impegno per il Bene Comune) con la collaborazione della Fp - Cgil in particolar modo nella persona di Giuseppe Franchi”. Un’altra questione che verrà senza dubbio toccata anche dalle decisioni della Regione in merito alla gestione della sanità e alla riorganizzazione già in atto.

di Martina Celegato

I Comitati sono stati sentiti dalla Commissione regionale competente e qui hanno presentato dati e nuove proposte

Vigili urbani Servizi Sindacati e comitati sono soddisfatti e hanno presentato una controproposta

Riforma Ipab: Zaia sospende

Sono ancora molte in Veneto le Case di riposo-Ipab

E’ continuata fino alla fine del mese scorso la distribuzione alle scuole dei libri per bambini e ragazzi raccolti nella campagna “Aiutaci a crescere. Regalaci un libro”, promossa dalle librerie “Giunti al Punto”

in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Provinciale.Complessivamente il valore dei libri donati ammonta ad 11.972 euro;

a beneficiarne saranno 43 scuole primarie, 36 materne e 11 asili nido di 33 Comuni polesani.

Durante il mese di agosto le due librerie presenti ai centri commerciali La Fattoria di Rovigo e il Faro di Giacciano con Baruchella hanno invitato i loro clienti ad acquistare libri, scontati del 15%, tra quelli disponibili in negozio, da donare liberamente alle scuole primarie, materne e asili nido: 1763 i libri raccolti contro gli 892 dell’edizione 2014 e 90 le scuole iscritte destinatarie dei volumi.

L’iniziativa che nel 2015 ha doppiato tutti i numeri rispetto allo scorso anno, consentirà di offrire ai più piccoli nuovi libri da scoprire e alle scuole un supporto all’aggiornamento delle proprie collezioni.

“La collaborazione tra le librerie Giunti al Punto e il Sistema Bibliotecario Provinciale” osservano a Palazzo Celio “è l’esempio di sinergia tra un’attività imprenditoriale polesana ed un servizio pubblico che da oltre dieci anni opera con sul territorio, secondo i principi della cooperazione con biblioteche e scuole, offrendo servizi e progetti culturali per la promozione alla lettura”.

l’iniziatiVa

più che raddoppiati i testi donati12 mila eurO per le ScuOle in libri

Ma. Ce.

14 Adria

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Nella nostra provincia,come d’al-tronde in molte altre città italiane ed europee, nelle ultime setti-mane sono stati accesi i riflettori dell’opinione pubblica e delle isti-tuzioni sul problema delle polveri sottili e dell’inquinamento atmo-sferico.Da un’indagine europea emer-ge che più del 90% dei morti da smog è causato dalle polveri sot-tili, a volte giornalisticamente so-prannominate “killer lento”, che possono provocare oltre che pro-blemi respiratori anche attacchi cardiaci e che sono emesse dai gas di scarico di auto e ciclomo-tori (in particolare motori diesel), dalle industrie e dal RISCALDA-MENTO DOMESTICO. E’ giunta l’ora di fare seriamente qualcosa per affrontare il problema. Ognu-no di noi deve fare qualcosa,non possiamo assistere inermi ad un massacro che si compie ogni giorno.La REGIONE VENETO, impe-gnata nell’attuazione del DPR 74/2013, prima, insieme a Lom-

bardia e Piemonte, ha istituito un Regolamento per definire gli adempimenti in materia di esercizio,conduzione, controllo e manutenzione degli impianti ter-mici per la climatizzazione inver-nale ed estiva (caldaie,stufe e/o condizionatori) al fine di monito-rare tutti gli apparecchi presenti sul territorio regionale,affichè si possano garantire la SICUREZ-ZA di tutti gli impianti e conse-guentemente di tutti i cittadini, ma anche il controllo del RENDI-MENTO ENERGETICO. Le operazioni di controllo degli impianti devono essere esegui-te da DITTE ABILITATE, sono OBBLIGATORIE, hanno caden-za ANNUALE e se non vengono effettuate,contravvenendo alla normativa regionale, sia il respon-sabile dell’impianto(proprietario, conduttore o amministratore del condominio) sia l’operatore in-caricato del controllo della ma-nutenzione, saranno puniti con sanzioni da 500 a 3000 euro per i primi, e da 1000 a 6000 per i

secondi.La manutenzione annuale della caldaia consiste nella pulizia del bruciatore, dello scambiatore di regolazione, sicurezza e control-lo, nel verificare che lo scarico dei fumi avvenga in modo corretto ed efficiente e che la ventilazione dell’ambiente in cui è installata la caldaia sia corretta. L’analisi dei fumi della caldaia, anch’essa obbligatoria a cadenza annuale, invece consiste nell’esa-me dei fumi della caldaia, nell’a-nalisi della combustione per verificarne il rendimento, la con-centrazione di ossido di carbonio (CO) e l’indice di fumosità.Il controllo periodico della calda-ia offre un duplice vantaggio: da una parte la possibilità di tene-re sotto controllo l’efficienza e il funzionamento,garantendo sicu-rezza e benessere alla famiglia, e assicurando vita più lunga anche alla caldaia, e dall’altra l’evitare l’inquinamento atmosferico.Ogni impianto deve essere altresì dotato di Libretto di Impianto ed

essere successivamente censito da parte dell’operatore del centro di assistenza caldaie prescelto ed inserito nel Catasto regionale de-gli Impianti. Il Libretto verrà poi aggiornato dall’operatore stesso ogni qualvolta ce ne sia la neces-sità e ai successivi controlli ordi-nari.Con la mia azienda Adriatica srl, sita ad Adria in Riviera Roma n.7 sono in prima linea per ridurre il problema dell’inquinamento atmosferico,non solo suggerendo ai miei clienti, amici e familiari di adottare comportamenti “green”, rispettosi dell’ambiente che ci circonda,utilizzando il meno pos-sibile l’auto,spegnendo il motore ai semafori,o al passaggio a livello, o nei tempi di attesa,per esempio davanti alle scuole! Consumando prodotti a km 0, facendo la spesa nell’alimentari sotto casa! Ma an-che e soprattutto, combatto la mia battaglia agli impianti di riscalda-mento obsoleti, proponendo so-stituizioni con moderne caldaie a condensazione,con un occhio

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Actyva O2: indicazioniTrattamento delle principali anomalie del cuoio capelluto.

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CONSULENTI DI BELLEZZAdi Bicciato Giorgia

16 Adria

Il progetto “Rifugiato a casa mia”, la cui presentazione era prevista per venerdì 15 gennaio alle ore 18.45, presso la Casa delle

associazioni e del volontariato ad Adria e con l’appoggio della Caritas diocesana, è stato rinviato a data da destinarsi.

Un progetto, quello della comunità alloggio Effatà, che ha avuto l’appoggio da parte della Caritas diocesana, che ha scatenato delle polemiche da parte di Forza Nuova e che ancora oggi fa discutere, perché assieme alle esternazioni pubbliche i forzanuovisti hanno attaccato dei manifesti di dissenso davanti a tutte le associazioni cristiane di Adria, tra cui anche davanti alla chiesa di Carbonara riportando all’incirca la frase ‘il falso buonismo porta terrorismo’. A parlarne infatti sono Impegno per il bene comune di Adria, Giorgia Furlanetto coordinatrice adriese di Fratelli D’Italia, e Cristina Caniato del Movimento 5 stelle.

Bene comune e Caniato si sono soffermati sul comportamento di Forza Nuova: il primo afferma che “l’attacco è grave e pretestuoso, e fomenta pericolose tensioni sociali. Ci auguriamo che tutta la politica senza colore solidarizzi con la Caritas di Adria. Noi di Impegno per il Bene Comune riconosciamo come moltissimi adriesi l’immane lavoro di solidarietà ed accoglienza che questa comunità ha svolto e svolge per le persone indigenti, italiane e non. Auspichiamo inoltre che l’amministrazione comunale si adoperi per un coinvolgimento diretto nel progetto al fine di tutelarne gli adriesi aderenti e fornire ulteriore supporto in una logica di collaborazione che dovrebbe essere naturale ed aiuterebbe entrambi

e la comunità”.“Forse è l’ora di cambiare il vostro nome in

Forza antica o Forza vecchia (posto il fatto che riusciate a capirne il termine). - tuona invece Caniato - Ditemi dove eravate e dove siete quando stuprano i risparmiatori rubandogli i soldi, frutto

dei risparmi di una vita. Dove siete quando stuprano i nostri portafogli rubando, con i “project financing”, i soldi anche delle future generazioni, per creare infrastrutture insensate.

Dove eravate quando rubavano con la più grande tangente avvenuta in Italia, il “Mose”. Dove siete quando muoriamo asfissiati dall’inquinamento. Vi fate vedere solo in occasione di queste iniziative, per prendervela con i poveri Cristi che le ingiustizie di questo mondo hanno creato. Vi ricordo che voi, in qualche modo, eravate al potere con

Berlusconi quando si è deciso di destabilizzare la Libia: eccone i risultati. Non ricordo che abbiate attaccato di notte, come i ladri, manifestini di protesta. Giusto! sarebbe meglio se restassero a casa loro. Ma vi siete chiesti perché scappano e chi paga loro il viaggio? Vi siete dimenticati che alcuni criminali mafiosi in Italia hanno detto che gli immigrati convengono di più della droga? Siamo d’accordo con voi che portano problemi ma perché non manifestate contro le cause, le disparità, lo sfruttamento dei popoli e delle nazioni. Basta con le categorie della forza e le divisioni in destra e sinistra”.

Per la Furlanetto invece “ospitare un profugo a casa propria? Una provocazione che offende e indigna. In un momento di profonda crisi come quello che stiamo vivendo, un simile appello è un affronto, uno schiaffo pesante ai tanti italiani in difficoltà”.

di elisa Dall’aglio

Scontro politico dopo la provocazione. Deciso un passo indietro

Accoglienza Dopo il blitz coi volantini di Forza Nuova

“Rifugiato a casa mia” tutto rinviato

Ogni provincia deve rispondere per un numero stabilito di profughi

Palazzo Tassoni ancora in prima linea contro la corruzione e in favore della massima trasparenza da parte dell’amminstrazione nei confronti del cittadino. Ancora alcuni giorni di tempo per presentare

le proposte o osservazioni utili alla elaborazione dell’aggiornamento del piano triennale di prevenzione della corruzione 2016-2018 che scadrà il 31 gennaio.

Deve aggiornare entro il 31 gennaio 2016 il piano triennale di prevenzione della corruzione e l’annesso programma per la trasparenza e l’integrità il comune di Adria che ha invitato i portatori di interessi ad inviare le proposte entro il 25 gennaio.

Il Ptpc rappresenta lo strumento attraverso il quale l’amministrazione sistematizza e descrive il processo finalizzato a definire una strategia di prevenzione del fenomeno corruttivo. In esso si delinea un programma di attività derivante da una preliminare fase di analisi che, in sintesi, consiste nell’esaminare l’organizzazione, le sue regole e le sue prassi di funzionamento in termini di “possibile esposizione” al fenomeno corruttivo.

Secondo le indicazioni dell’autorità nazionale anticorruzione, si rende opportuno attivare forme di consultazione con soggetti esterni all’amministrazione.

Per questo l’amministrazione invita i soggetti portatori di interessi a far pervenire eventuali proposte o osservazioni utili alla elaborazione dell’aggiornamento del piano triennale di prevenzione della corruzione 2016-2018 al responsabile Donato Razzano, segretario generale dei Palazzo Tassoni.

l’anticorruzione si rinnova

Si deve aggiornare il piano triennale di prevenzione

“L’attacco è grave e fomenta pericolose tensioni sociali”

“Solo lavorando in squadra - ha detto il Ministro Gian Luca Galletti, a Rovigo per la consegna del riconoscimento Unesco ai rappresentanti del

Parco - è possibile trasformare i beni ambientali in un volano di sviluppo economico che crei occupazione”.

Alla consegna del riconoscimento erano presenti sia i rappresentanti rodigini che quelli ferraresi del Parco. Una novità non da poco visto che solo fino a non molto tempo fa i due enti lavoravano ognuno per sè, senza una strategia congiunta pur essendo la riserva un territorio unico, in continuità.

E difatti gli amministratori Cristiano Corazzari, assessore del Veneto e Marcella Zappaterra, consigliere regionale dell’Emilia Romagna hanno sottolineato questo aspetto, ricordando che il

percorso verso questo riconoscimento parte da lontano ed è culminato con la partecipazione congiunta dei due parchi alla Fiera di Utrecht, dove per la prima volta è stato

presentato uno stand unico delle due riserve finalizzato alla promozione turistica, chiaramente in una ottica di sostenibilità.

La storia di questo territorio, ha sottolineato poi il Ministro, è stata determinante per ottenere il Mab Unesco. i sono state poi spese dal ministro anche sulla storia del Delta del Po, che attraversando i secoli ha consentito questo traguardo.

“Hanno avuto grande peso le scelte che hanno portato negli anni a non stravolgere il territorio e le sue risorse. Privilegiare la pesca, l’allevamento ittico e la molluschicoltura ha consentito di preservare un ecosistema di enorme valore”.

Il Mab Unesco, non è solo un riconoscimento di prestigio per questi territori ma può portare molte ricadute positive su cui costruire progetti per aver accesso a contributi europei o avviare scambi turistico-culturali con altre realtà di questo genere.

E.D.A.

neWS

Il riconoscimento va a chi ha mantenuto lo sviluppo sostenibile in queste zonecOnSegnatO dal miniStrO galletti il ricOnOScimentO dell’uneScO al parcO

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Orari Apertura:Martedì 9:00-12.30 | 15:00-19.30 · Mercoledì 13:00-21:00Giovedì 9:00-12:30 | 15:00-19:30 · Venerdì 9:00-19:30Sabato 8:30-16.30 · Domenica e lunedì chiusoSi riceve su appuntamento

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CONSULENTI DI BELLEZZAdi Bicciato Giorgia

Il 5 maggio 1993 quando venne aperto, cambiando la viabilità, il nuovo ponte che, a valle di Bottrighe, supera il fiume Po. Una

realtà, questa, ormai consolidata, che però non ha fatto dimenticare il vecchio collegamento, rimpianto soprattutto perché il nuovo viadotto ha allontanato di fatto le due comunità rivierasche di Bottrighe e Corbola, da sempre molto legate. Con il vecchio ponte di borgata Curicchi, infatti, Bottrighe e Corbola erano “separate” solamente da due chilometri, rispetto agli attuali otto. Il vecchio ponte era questo un manufatto in ferro, costruito dalla Provincia di Rovigo tra il 1903 ed il 1906, realizzato dalla Società Nazionale Officine di Savigliano. Al tempo, l’attesa del completamento della costruzione era stata notevole, tanto che il ponte venne aperto al traffico ancora prima della inaugurazione ufficiale, verso la fine del dicembre 1905. Per utilizzarlo bisognava però

pagare un pedaggio, aspetto questo che suscitò vive proteste da parte delle popolazioni locali, cosicchè fu attuata una sorta di compromesso: venne concesso il passaggio gratuito a pedoni e ciclisti, mentre per i mezzi in genere il pedaggio rimase in vigore sino al luglio 1920. Fu del tutto agibile fino al 14 luglio 1944, giorno in cui venne gravemente danneggiato da un’incursione aerea statunitense durante la seconda guerra mondiale. Nel corso dell’operazione dell’aviazione americana, volta ad ostacolare le vie di comunicazione alle truppe tedesche, furono colpiti gravemente sia il ponte stradale, sia il vicino ponte ferroviario. Il colpo di grazia si verificò nel gennaio 1945 a seguito di un’altra incursione aerea. Nel dopoguerra, a seguito della distruzione del ponte, per qualche tempo i collegamenti tra le due comunità furono tenuti tramite un traghetto, ma ben presto il collegamento stradale venne ricostruito.

Questo secondo viadotto rimase in funzione per cinquant’anni, ma fu spesso additato come pericoloso per la sicurezza idraulica, specie in occasione delle piene del Po. Risultava infatti poco elevato rispetto alla corrente del fiume, la quale ad ogni piena rischiava di trovare un grave ostacolo al deflusso. In queste occasioni il ponte veniva ovviamente chiuso al traffico, con un innegabile disagio per le popolazioni rivierasche. Si giunse così al 1986, quando fu decretata la costruzione del nuovo ponte. L’attuale è dunque, in ordine cronologico, il terzo viadotto stradale di collegamento tra Bottrighe e Corbola. E’ dedicato alla “Brigata Cremona”, in memoria del raggruppamento militare che liberò i due centri rivieraschi al termine del secondo conflitto mondiale. E’ lungo 1.013 metri ed è stato costruito dalle Cogei e Intin di Roma e Cir di Rovigo. A differenza di altri, più a monte, che collegano

di roberto Marangoni

L’attuale è, in ordine cronologico, il terzo viadotto stradale di collegamento tra Bottrighe e Corbola

Territorio Il 15 maggio 1993 fu inaugurato il ponte

Bottrighe: i ponti sul Po, stradali e ferroviario

la sponda Veneta con quella Emiliana, realizzati ad Occhiobello e Ficarolo, o la sponda Veneta con quella Mantovana, attuato a Castelmassa,

il ponte che nasce a Bottrighe è tutto Veneto, come del resto gli altri due che sorgono più a valle, a Porto Viro e Cà Venier.

Per il ponte ferroviario tra Adria e Ariano, entrato in esercizio nel 1933, anche questo gravemente danneggiato dai bombardamenti, non fu mai avviato un piano di rifacimento e venne demolito nel 1971. Infatti, a causa dei gravi danni riscontrati sulla tratta, non ci fu

speranza di ricostruzione per gli alti costi dell’operazione. Il progetto riemerse più volte negli anni novanta, che, secondo i piani della politica di allora, sarebbe diventata la “Romea ferroviaria”: un collegamento tra Venezia e Roma evitando il trafficato nodo di Bologna. Sul progetto cadde poi il totale silenzio. Del ferroviario resta dunque il ricordo, ma rimangono anche delle immagini legate a film realizzati nel dopoguerra. Negli anni sessanta infatti, la zona ed i resti del ponte furono il set per due famose pellicole. La prima scena, per le riprese di “Addio alle armi”, fu girata sul troncone del vecchio ponte, alla quale parteciparono, quali comparse, molti bottrighesi. Poi, la zona e il vecchio ponte ferroviario, vennero scelte per alcune scene del celebre film “Tutti a casa” con Alberto Sordi, Carla Gravina, Serge Reggiani e Nino Castelnuovo.

Il 12 dicembrebOttrighe, il pOnte ferrOViariO

Ro.Ma.

17Bottrighe

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• Sensa carne no s’fa el brodo• Pochi, ma chi s’toca• No gh’è matrimonio che no gh’entra el domonio

le tre s-CIopta’ di Roberto Marangoni

Lo avevano annunciato e sono stati di parola. Così, i volontari del Gruppo Anonimo Bottrighe, presieduto da Monica Piombo,

hanno coinvolto i ragazzi della scuola primaria “San Giovanni Bosco” per la creazione del nuovo carro allegorico in vista della prossima edizione dell’antico carnevale di Bottrighe. Rossano Cantelli, direttore artistico del gruppo, è stato accolto dalle insegnanti del luogo per una lezione dimostrativa sulla lavorazione della cartapesta. Altresì, nella locale chiesa di San Francesco, hanno preso posto sull’altare maggiore quattro nuovi candelieri in stile barocco ricco in ottone fuso e tornito, dorati oro fino, dell’altezza di un metro con attacco elettrico e candela a luce tremula. Ciò proviene da una donazione in occasione del matrimonio dei coniugi Umberto e Luigina Secchieri. Come

dono di nozze gli sposi avevano chiesto agli invitati di devolvere la cifra, destinata al classico regalo, ad opere di bene. Gli amici e colleghi del Gruppo Anonimo hanno quindi pensato a questo tipo di arredo sacro che potesse così ricordare l’evento nel tempo. A tale riguardo l’associazione ringrazia sentitamente il concittadino Galliano Pivaro che si è reso disponibile per il buon fine dell’acquisto, trattando con il venditore e accertandosi della qualità del prodotto. É stata sostituita anche la lampada per il Santissimo posta alla sinistra dell’altare per chi entra in chiesa. La lampada del diametro di ventotto centimetri, per cera liquida in ottone dorato lucido con catene, è stata donata dal gruppo di persone che hanno partecipato quest’anno al pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto.

gruppo anonIMo seMpre attIvo

Rossano Cantelli durante la lezione sulla lavorazione della cartapesta

Il 2015 si è chiuso e con esso tre importanti attività del luogo. L’edicola-cartolibreria di via Don Minzoni, situata tra piazza Libertà e le scuole, la Ital Grondaie

di via Dante e lo studio medico dentistico di via Vittorio Veneto. Per l’edicola, dovrebbe però trattarsi di una sorta di pausa in attesa di un nuovo gestore, sembra impensabile la mancanza di un servizio così importante in un paese di 2400 abitanti. Un saldo comunque davvero negativo per le attività commerciali ed artigianali che vede così impoverire il tessuto del paese rivierasco, un tempo assai fiorente di attività. Le uniche aperture dell’anno che abbiamo lasciato riguardano la riapertura in via Curicchi di una locanda con ristorazione e pizzeria, ed una ditta di pompe funebri. Bottrighe, da sempre importante centro per le attività industriali è stato sede di un grande zuccherificio che per 76 anni, sino al 1991, ha dato lavoro a migliaia di persone, poi le imprese locali ad esso collegato. Ed ancora i laboratori di confezioni, ricordiamo i più grandi, la Elta, con duecento addetti e la Elle Zeta, con oltre cento dipendenti, per arrivare quindi alla Biacor, stabilimento di glutammato monosodico poi di lisina con Ajnomoto

Bioitalia. Tempi ormai di ricordi, legati alle economie della globalizzazione che hanno cambiato, nel tempo, il volto

non solo di Bottrighe, ma di tutto il pianeta. Guardando però al futuro, nel caso locale, in riferimento al sito industriale dell’ex Bioitalia di via Gramsci, fra pochi mesi prenderà finalmente l’avvio l’importante stabilimento, completamente

riconvertito, della Mater-Biotech del gruppo Novamont di Novara. Sarà un gioiello della tecnologia industriale,

il primo impianto al mondo produttore di butandiolo, uno degli elementi essenziali per la creazione di bio-plastiche, ricavato da materie prime vegetali attraverso un processo di fermentazione. Saranno un sessantina gli addetti, senza contare le imprese esterne e quelle dei trasporti. Ciò produrrà chiaramente l’indotto per tutta una serie di servizi e attività che dovrebbero far ripartire, non solo Bottrighe, ma tutta la zona circostante. Certo occorre tener conto che oggi, più che mai, è necessario fare i conti con una burocrazia ed una tassazione davvero pesante, che poco incoraggia la nascita di nuove attività.

di roberto Marangoni

Proprio ora con l’avvio di una nuova importante realtà industriale chiudono l’edicola, il dentista e un’attività di lattonieri. Aprono le pompe funebri

Economia Manca poco e riaprirà una grande industria

Il 2016 parte in negativo per le attività

Bottrighe, uno scorcio dello stabilimento Mater-Biotech Novamont visto come una rinascita della comunità locale

Per 76 anni il paese ha ospitato uno zuccherificio volano di economia

Anche Bottrighe ha aderito all’iniziativa nazionale “Viva Vittoria”. Trattasi di un “Progetto d’arte relazionale che non produce opere, ma possibilità

di vita” questo lo slogan dell’iniziativa nata mesi orsono a Brescia e che ha prodotto risultati sorprendenti, mirati a smuovere coscienze di rispetto e civiltà. Ciò nell’ambito della giornata internazionale contro la violenza delle donne che ha avuto nella città lombarda la capitale di una mostra di moduli realizzati a ferri o ad ucinetto da donne, ma anche da uomini, di tutta Italia. Questi, esposti per alcuni giorni in tutto il centro storico di Brescia, sono serviti per realizzare grandi coperte usando un filo rosso, quale espressione d’arte, diventando un’opera immensa. L’iniziativa è stata colta anche a Bottrighe da due amiche, Flavia Crepaldi e Donatella Mottaran, che sono riuscite a coinvolgere diverse signore. “Abbiamo aderito con grande entusiasmo al progetto- spiegano Crepaldi e Mottaran- ciò per mettere insieme più persone possibili in merito all’idea che cambiare è possibile cominciando da noi. Contrapponendo così, alla lista delle donne vittime, la lista delle persone che non accettano e non ammettono più nessun tipo di violenza”. I fondi raccolti poi con la vendita delle coperte sono stati destinati alla “Dimora”, casa d’accoglienza di mamme e bambini.

Iniziativeil paeSe cOntrO il femminicidiO

Ro. Ma.

18 Bottrighe

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Fiordo Diamante, 28 - Albarel la (Ro)

Page 22: Adria gen2016 n10

Chi si sarà spostato per le vie di Adria, nei primi giorni del nuovo anno, non avrà potuto fare a meno di notare alcuni manifesti molto singolari,

annuncianti a chiare lettere “Angela ad Adria”, e sullo sfondo il busto di una figura in tailleur rosso vermiglio, che assomigliava in tutto e per tutto alla Merkel. Sogno o realtà? Alcuni cittadini si saranno pur chiesti cosa ci facciano simili annunci pubblicitari aventi come soggetto la teutonica cancelliera tedesca proprio ad Adria. Angela Merkel sarebbe in visita nella ridente città etrusca? In questo caso, si sarebbero mobilitati quantomeno il sindaco Bobo e l’intera amministrazione, se non le altre cariche politiche regionali e magari nazionali. Ma per giorni tutto sembra tacere. Si giocherà allora sull’effetto sorpresa? Anche questa ipotesi è abbastanza improbabile, visto che un appuntamento del genere avrebbe bisogno di mesi e mesi di pianificazione, rapporti diplomatici complessi e di norme di sicurezza opportune, visti i tempi. Insomma, la gita fuori porta della Merkel potrebbe essere solo lo scherzetto di qualche mente bizzarra? Sicuramente una mossa che ha fatto parlare di sè. Poi, un giorno, d’improvviso, la rivelazione: entrando in Sala Cordella, nel pieno corso urbano, ci si imbatte in una carrellata di poster di varie dimensioni che ritraggono la bionda cancelliera nelle sue celebri uscite pubbliche, ai convegni, alle riunioni, accompagnati da alcune frasi ad effetto che

ne ribaltano completamente il significato formale e ufficiale della situazione, provocando ilarità nel riguardante. Svelato dunque il mistero: trattasi di una messa in scena artistica, di uno specchietto per le allodole, avente come artefice Andrea Dodicianni, che non pago dei suoi successi come cantante pop, ha deciso di diventare artista, iniziando dal suo territorio e da una donna che non passa di certo inosservata. I modelli di riferimento di Dodicianni sono sicuramente Maurizio Cattelan, come si evince anche dalla strategia comunicativa di questa mostra, e Marina Abramovich per quanto riguarda l’aspetto di coinvolgimento del pubblico rispetto all’opera. il cantante racconta di avere una vera e propria ossessione per Frau Merkel, tanto da sognarla pure di notte, e da qui il titolo della mostra “Ich liebe Angela”. Tra ironia e provocazione, queste immagini mettono in luce l’aspetto più umano e ufficioso della donna più potente, apparentemente severa e algida,

giocando con le sue tipiche espressioni facciali, i gesti, gli ammiccamenti. Ne deriva una carrellata di caricature a tratti efficaci, a tratti blasfeme, a tratti nonsense, di una grande icona dei nostri tempi; l’icona della «cancelliera di ferro», della donna di potere, dell’attrice politica ferocemente determinata e, agli occhi di chi non l’apprezza, altrettanto cinica, della dominatrice che comanda e condiziona l’Europa. Tuttavia certe mostre possono fare miracoli e trasformare i cattivi, per magia, nel loro opposto, facendoci riflettere sui cliché che ci portiamo dietro e sul fatto che il mondo non può essere diviso in sterili categorie, o tra buoni e cattivi.

di Melania ruggini

Angela ad Adria, ci pensa Dodicianni

Oltre 1 milione di euro a 38 progetti - 27 per la provincia di Padova, 11 per la provincia di Rovigo- che metteranno al centro creatività, coesione sociale, sviluppo sostenibile e innovazione. Sono i risultati del bando “Culturalmente

2015” promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e aperto alle associazioni culturali delle province di Padova e Rovigo. Con questo bando, giunto alla quarta edizione, la Fondazione ha voluto sostenere l’attività di giovani under 35, offrendo opportunità di lavoro e stimolandoli a “fare rete” attorno a progetti focalizzati su tematiche di attualità. Un impegno che ha portato, fra l’altro, ad un maggior coordinamento tra i soggetti operanti nel settore e a valorizzare numerose professionalità, innalzando la qualità dell’offerta culturale. Per la provincia di Rovigo si registra un netto incremento, pari al 60%, dei progetti premiati, rispetto agli anni passati. Segnale positivo, che indica come finalmente le associazioni delle provincia si stiano sviluppando o strutturando anche dal punto di vista culturale. Di seguito i progetti vincenti della provincia di Rovigo e i relativi finanziamenti: associazione Ape con “Mur’Arte, salotti urbani per riscoprire le mura” con 26.700 euro; associazione Leonardo Da Vinci con “E(c)co Rovigo! Mappe di giovani per i giovani”, 29.560 euro; Nexus con “If you play” con 30.000 euro; Pro Loco di Adria con “Una visione oltre- Luigi Groto”, 30.000 euro; Ramatnal Onlus di San Bellino con “La differenza non é una sottrazione” e 25.110 euro; Tumbo con “ARA Percorsi creativi rurali”, 29.627 euro; Centro Polesano Studi Storici ed Etnografici “I colori dell’antico”, 16.964,00 euro Circolo Arci Cavazzini con I.C.A.R.O 2016, 30.000 euro; Circolo Arci Il Tempo Ritrovato “Arting Pot - Fusioni d’Arte” con 30.000 euro; Corpo Bandistico Città di Lendinara “Prospettive – Percorsi di cultura comunitaria” con 30.000 euro; Gruppo Teatrale Il Mosaico con “Polesine 8mm – pellicole di vita quotidiana” e 30.000 euro.

un bando rivolto aigiovani under 35culturalmente 2015

Me. Ru.

Il comune di San Martino di Venezze promuove il talento artistico con un inedito e originale concorso dedicato ai creativi

del territorio, dal titolo “due murales per San Martino”. Giovani creativi, dunque, affrettatevi: c’è tempo fino al 27 febbraio 2016 alle ore 12 per iscriversi, presentando i propri bozzetti ed elaborati. Il concorso è aperto ad artisti e a gruppi di artisti, nonché agli istituti artistici e alle scuole della Provincia di Rovigo, per valorizzare l’operato dei talenti locali. La partecipazione al concorso è gratuita. I concorrenti dovranno presentare uno o più bozzetti a colori che illustrino in maniera dettagliata il murales o i murales che vorrebbero realizzare. I concorrenti possono partecipare, dunque, per un solo murales o per entrambi. I due murales, che saranno realizzati rispettivamente nella Sala Civica del capoluogo e nel fabbricato delle ex scuole di Ca’ Donà, dovranno ispirarsi alla cultura o alla storia o alle tradizioni locali, tenendo comunque presenti le caratteristiche sociali e geografiche del territorio di riferimento. I partecipanti si dovranno inoltre confrontare con le grandi dimensioni: nella sala civica del capoluogo avranno a disposizione un muro della lunghezza di 4,50 metri e di altezza massima 1,50 metri, mentre nella sala principale delle ex scuole elementari di Ca’ Donà le dimensioni sono le seguenti: lunghezza 4,50 metri e altezza massima 1,50 metri. Sulla base delle proposte pervenute, una commissione appositamente costituita e nominata con provvedimento di

giunta comunale, selezionerà i due murales vincitori. La commissione analizzerà le proposte presentate selezionando, a proprio insindacabile giudizio, le due proposte che riterrà maggiormente aderenti alle finalità del concorso, all’originalità dell’idea e all’efficacia della tematica veicolata. Qualora nessuna delle proposte presentate fosse ritenuta, a giudizio insindacabile della Commissione, adatta e pertinente, il concorso potrà essere annullato. Al gruppo o artista che si aggiudicherà il concorso di idee il comune di San Martino di Venezze riconoscerà un premio del valore complessivo di 1.000 euro per ciascun progetto (IVA, manodopera e materiali compresi). Il bozzetto dovrà essere presentato su carta o cartoncino da disegno, nel formato 50 x 70 cm, e la rappresentazione dovrà essere quanto più fedele possibile all’opera da realizzare, anche rispetto ai colori che verrano utilizzati nella realizzazione del murales. In allegato al bozzetto in concorso si potrà allegare un breve curriculum vitae artistico e materiale illustrativo (fotografie e/o altro materiale cartaceo) che riporti eventuali opere di murales già realizzate dai concorrenti. I vincitori dovranno quindi realizzare il proprio progetto entro un mese dal conferimento dell’incarico, concordando con l’amministrazione le modalità e i tempi di esecuzione. Il concorso e la modulistica allegata sono disponibili nell’apposita sezione del sito internet istituzionale dell’Ente all’indirizzo www.venezze.it

un concorso che promuove i talenti del territoriodue muraleS per San martinO

Me. Ru.

Non solo arte Grandi cartelloni e la Cancelliera attesa in città

Tutti gli appuntamenti in calendario finoa fine maggio

Sarà una stagione di prosa vivace quella che animerà il Teatro Sociale da gennaio a marzo 2016. Prosegue infatti la partnership con Arteven, a cui si aggiunge anche il Teatro Stabile

del Veneto, ora Teatro Nazionale, e il sostegno della Fondazione Banca del Monte. Come ha spiegato l’assessore alla Cultura, Andrea Donzelli, l’intento è quello di proseguire il lavoro svolto negli anni in particolare da Gabbris Ferrari. Da parte sua, il professor Luigi Costato, presidente di Fondazione Banca del Monte, si ritiene soddisfatto di aver potuto contribuire economicamente affinché la città avesse la sua regolare stagione di prosa. Essa si apre con l’amatissimo Natalino Balasso, che il 13 gennaio mette in scena “La Cativissima, epopea di Toni Sartana”, personaggio che tradisce chiunque pur di raggiungere il suo scopo, che vuole possedere per il semplice gusto del possesso. Per lui le persone, dalla più prossima alla più sconosciuta, sono solo strumenti. Il 19 febbraio Pierfrancesco Favino porta in scena “Servo per due. One man, two guvnors” di Richard Bean, tratto da “Servitore di due padroni” di Carlo Goldoni; si tratta di una commedia comica in cui la quantità di impicci, di equivoci e di gag è illimitata per cui il pubblico riderà in continuazione. Renato Carpentieri, Tony Laudadio, Enrico Ianniello e Giovanni Ludeno sono gli interpreti de “I giocatori”, il 25 febbraio. In scena quattro uomini, senza arte né parte, condividono tragicomiche frustrazioni e fallimenti, giocando a carte, in attesa di un ultimo estremo guizzo vitale. “Arlecchino servitore di due padroni’, per l’adattamento di Giorgio Sangati, sarà rappresentata il 5 marzo. Travestimenti e riconoscimenti, servitori e padroni, padri e figli, morti e risorti, duelli e passioni, gioie e pianti: nello spettacolo tutto è doppio, come Arlecchino che, a sua volta, si sdoppia nell’impresa impossibile di servire due padroni e forse anche sé stesso. Il 15 marzo Ottavia Piccolo in “7 minuti” di Stefano Massini per la regia di Alessandro Gasmann; è la storia vera, tratta dal fatto di cronaca del gennaio 2012, del bacio di ferro tra le operaie tessili di Yssingeaux (Alta Loira) e i nuovi dirigenti subentrati al controllo di uno dei massimi colossi industriali francesi. Ultima

rappresentazione il 24 marzo, con Alessio Boni e Marcello Prayer ne “I duellanti” di Joseph Conrad. Due ufficiali ussari dell’esercito di Napoleone continuano a sfidarsi a duello senza che nessuno sappia il vero motivo di quell’odio profondo che li condurrà fino al duello decisivo.

Tuttavia le sorprese non finiscono qui: nel mese di maggio sarà inaugurata la seconda stagione della rassegna ‘Donne da palcoscenico’: tre appuntamenti con il teatro al femminile, sotto la direzione artistica di Letizia Piva. Domenica 15 maggio l’esordio: “Cordis duo”, con Letizia Piva e Luciano Borin, per la regia di Gabbris Ferrari. Sabato 21 maggio “I digiuni di Catarina da Siena” scritto e diretto da Dacia Maraini, con Dacia Maraini e la Compagnia Le Nuvole Teatro. Domenica 29 maggio è la volta di “I fantasmi delle donne”, per testo e regia di Letizia Piva, con Teresa Mannino e gli allievi del Laboratorio Il teatro del corpo.

Teatro sociale, in scena artisti di spessore

20 Cultura provinciale

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25Sport

Due realtà così vicine geograficamente ma così lontane in classifica. Con due obiettivi completamente diversi. Adriese e Loreo sono

le due polesane impegnate nel campionato di Eccellenza di calcio e non c’è dubbio quali siano i loro obiettivi per la seconda parte di stagione. Per i granata c’è una serie D da conquistare dopo il fallimento dello scorso anno. Per la squadra allenata da Dorino Anali, al secondo anno di Eccellenza, c’è una salvezza da avvinghiare il prima possibile. Il ko dell’ultima giornata contro il Vigasio ha lasciato l’amaro in bocca all’Adriese di Oscar Cavallari, scavalcata proprio dall’avversario di turno in vetta alla classifica. Al termine del 2015 la classifica dice Vigasio 35, Caldiero Terme e Adriese 34. Staccate tutte le altre. Saranno queste tre squadre a contendersi il titolo nel girone di ritorno. Purtroppo nelle ultime cinque partite dell’anno l’Adriese ha steccato un po’, perdendo punti cruciali che sarebbero serviti per una mini fuga. Solo due le vittorie nelle ultime cinque partite, ovvero quelle contro il San Martino Speme per 2-0 e con l’Azzurra Sandrigo per 2-1. Per il resto un pari con l’Ambrosiana (1-1) e le due sconfitte negli scontri diretti. Oltre a quella citata contro il Vigasio, è arrivato il ko anche contro il Caldiero Terme (1-0 all’undicesima giornata). Ora sotto con il mese di gennaio con il Team Santa Lucia Golosine e il Loreo come prime avversarie del nuovo anno.

E proprio il Loreo cercherà di mettere il bastone fra le ruote ai cugini vendicando la sconfitta all’andata proprio nei minuti finali causa una rete di Giovanni Guccione al 93’. Il Loreo di Dorino Anali ha chiuso il girone d’andata fuori dai play out con 17 punti grazie anche ai tre risultati utili consecutivi nelle ultime cinque giornate. Dopo i pari con l’Oppeano (0-0) e il Mestrino (1-1) è arrivata un’importantissima vittoria in casa contro il Pozzonovo (1-0) prima dei due ko di fine stagione con il Teolo (3-0) e l’Euromarosticense (2-1). Vista la qualità della rosa e del girone in generale, il Loreo ha ampie possibilità di salvarsi nel ritorno per completare un altro miracolo, come fatto l’anno scorso. Così come l’Adriese che ha tutta l’intenzione di vincere il campionato per regalare un sogno ai tifosi granata: la serie D.

di roberto pavanello

Adriese e Loreo, gli obiettivi da portare a casanuOtO

I giovani under 17 del nuoto di Adria passano al torneo regionale nonostante la sconfitta nell’ultimo turno di

precampionato contro il Mestrino Nuoto. Nel match casalingo contro i padovani la squadra di Adria ha perso per 12-3. Primo e terzo parziale abbastanza buoni per Adria che è scivolata invece nel secondo parziale e nel quarto, cedendo così alla forza degli avversari. Primo tempo sbloccato sul finale da parte della squadra padovana. Il pareggio è istantaneo con la rete di Samuele Marzolla per il momentaneo 1-1. Mestrino mette la freccia nel secondo parziale segnando ben cinque reti per il parziale di 6-1, annichilendo la formazione adriese. Nel terzo parziale ancora Samuele Marzolla e Nicola Carlin riportano Adria in carreggiata con due reti. Sembra l’inizio di una possibile rimonta ma nel finale il Mestrino allunga fino all’8-3. Nel quarto parziale altre quattro reti per gli ospiti che chiudono l’incontro sul 12-3. Lo stesso risultato, 12-3, era stato quello finale che aveva consentito Adria di battere il Belluno nella giornata precedente. Ora sotto con gli impegni di campionato. Adria giocherà contro altre cinque realtà della pallanuoto veneta. Prima giornata contro il Rari Nantes Verona fuori casa. Poi impegno casalingo con la Mestrina. In successione i giovani under 17 sfideranno poi Vicenza Libertas, Sport Management e Padova. Al termine è previsto il girone di ritorno. Il campionato inizierà il 17 gennaio e chiuderà i battenti l’8 maggio con l’ultima gara della regular season. Ro.Pa.

Zitto zitto, il Pettorazza si è portato al terzo posto della graduatoria di Seconda categoria. Per ritrovare

momenti felici in cui la squadra si trovava nelle zone alte di classifica, bisogna tornare con la mente a un paio di stagioni fa quando i biancorossi vinsero i play off per salire in Prima. E in panchina c’era ancora Simone Braggion, autore del gol partita e qualificazione al campionato superiore al terzo turno del post season contro la Caminese. Era la partita valida per il terzo turno sul campo neutro di Boara Pisani. Poi, in Prima, un campionato storico per il Pettorazza, si sono registrate più delusioni che altro. Alla fine, lo scorso anno, la squadra dovette accontentarsi di una super rimonta e di un posto nei play out contro La Rocca Monselice. Poi, l’amaro epilogo in casa dei neroverdi padovani e il ritorno in Seconda. L’entusiasmo in casa biancorossa però non si è mai arenato e i ragazzi di Braggion, confermatissimo in panchina, sono riusciti a imporre la prima sconfitta alla Turchese, fino all’undicesimo turno capolista del girone H. Il 2-1 finale ha proiettato il Pettorazza al terzo posto a quota 25 punti e a solo cinque lunghezze dalla nuova battistrada: il Porto Tolle. Le prime partite in campionato erano state più che positive visti i successi nei derby contro Ca’Emo (2-1) e San Vigilio Adria (3-0). Poi però i due ko contro squadre toste come, per l’appunto, il Porto Tolle (2-0) e Granzette (2-1) avevano frenato la corsa di

Luca Bellan e compagni verso le zone alte. Dopo il successo facile a Lendinara

per 5-1, è arrivata solamente un’altra sconfitta, quella casalinga contro la Fiessese (3-1). Per il resto cinque vittorie e un pareggio. Nel dettaglio a Stienta la squadra ha vinto 3-1 prima di fermarsi in casa per 2-2 contro il Boara Polesine. A Villanova del Ghebbo l’inizio della striscia positiva con il 3-1 finale. Poi successo casalingo in un altro derby, quello con il Villadose, per 1-0. Infine vittoria in casa dell’ostico Zona Marina per 2-1 e l’ultima affermazione di misura contro la Turchese. I buoni proposti per costruire un girone di ritorno da protagonista ci sono tutti per il Pettorazza. Ora sotto con Grignano, Salara e Rosolina per chiudere al meglio la prima parte della stagione.

CalciopettOrazzza Scala la SecOnda categOria

Ro.Pa.

Calcio Eccellenza da confermare e serie D da conquistare

torneo rgionaleadria under 17

Il tecnico Simone Braggion

Sopra la formazione dell’Adriese, a fianco l’allenatore Oscar Cavallari e Giacomo Marangon

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Il mercato immobiliare lancia timidi ma signifi cativi segna-li di ripresa anche in Veneto. E’ il quadro incoraggiante che emerge dalle recenti rilevazioni dell’Uffi cio Studi del

Gruppo Tencocasa, nello specifi co relativamente al primo se-mestre 2015, illustrato da Michele Ferrari, team manager dell’Area Nord est.

Sembra, dunque, che il mercato della compravendita ricominci a partire in uno scenario in parte mutato, rispetto al recente passato, fi no cioè al 2008, l’anno clou della bolla speculativa nel settore immobiliare.

Analizzando la domanda emergono interessanti dinami-che, per certi aspetti nuove. Muta il profi lo dell’acquirente, per lo più si tratta di giovani coppie, mediamente sui 35 anni, in cerca di prima casa, per una sistemazione defi nitiva.

Si torna in città, per trovare casa nei centri cittadini piuttosto che in periferia. La contrazione dei prezzi degli immobili in questi anni, infatti, consente di optare per solu-zioni più comode, più vicine alle aree attrezzate e ai servizi.

Il trilocale (due camere e zona giorno) nella compra-vendita rappresenta la tipologia dove maggiormente si concentra la richiesta, a discapito del bilocale che, invece, vede crollare il proprio appeal in virtù di un mutato approccio da parte degli acquirenti, orientati all’abitazione principale e alla sistemazione stabile anziché all’acquisto per investi-mento almeno per questo taglio.

La maggiore offerta bancaria ai fi nanziamenti, con la riduzione dei tassi d’interesse, ha fatto registrare un co-spiscuo aumento delle stipulazioni di mutui da parte delle famiglie venete per l’acquisto della casa.

Diminuiscono anche i tempi di vendita che si attestano intorno ai 170 giorni nelle grandi città, 189 nell’hinterland delle città e 177 nei copoluoghi di provincia.

Contrazioni dei prezzi. Nel primi sei mesi del 2015 le quotazioni delle abitazioni in Italia sono dimuite in me-

dia del 2,5 per cento nelle grandi città, del 2,1 per cento nell’hinterland cittadino e del 2,2 per cento nei capoluoghi di provincia.

In media, analizzando le aree geografi che, nelle città del Nord la contrazione dei prezzi delle case è del 2,2 per cento.

In Veneto è Verona la città in cui si registra la maggiore contrazione dei prezzi (-2,5 per cento), seguita da Treviso (-2,1 per cento). A Padova la contrazione dei prezzi è del -1,1 per cento rispetto al secondo quadrimestre 2014. Le zone centrali cedono l’1,9 per cento, mentre quelle semi-centrali e periferiche si mantengono sostanzialmente stabili.

Stabili anche i prezzi a Rovigo e Vicenza. Non risultano i dati di Venezia per cui l’Uffi cio Studi Tecnocasa sta appron-tando un’indagine a parte.

Domanda e disponibilità di spesa. La ricerca della prima casa costituisce anche in Veneto il segmento più consistente del mercato. La domanda è alta e proviene in

buona parte da giovani coppie che approfi ttano dei prezzi convenienti. Prezzi che consentono di concentrare le ricer-che nei centri storici o nelle immediate prossimità. Non di rado infatti ci sono acquisti sostitutivi da parte di chi abita in provincia e ora, grazie al ridimensionamento dei valori, riesce ad acquistare nelle città. La tipologia più richiesta è il trilocale, nelle palazzine.

A Rovigo piacciono anche le soluzioni indipendenti, e gli appartamenti dotati di giuardino privato, ricercati spesso nei quartieri, San Bortolo e Tassina, che si sviluppano nelle vicinanze del centro cittadino.

A Treviso invece la maggior parte delle transazioni per questa tipologia riguardano soprattutto le abitazioni colloca-te immediatamente fuori le mura cittadine (molte richieste si registrano in particolare per il quartiere Santa Bona, ca-ratterizzato da una edilizia eterogenea, dove accanto alle palazzine non mancano le villette di nuova costruzione). Molto attive - per quanto riguarda questo segmento del mer-cato - sono anche le famiglie di origine straniera.

Verona ha una situazione più complessa che è anche de-terminata dalla presenza dell’università che attira investitori interessati all’acquisto di bilocali da concedere in locazione ma anche, a fi ni turistici, anche allo scopo di avviare B&B o affi ttacamere. La preferenza, in quest’ultimo caso, ricade su appartamenti dotati di almeno tre camere, inseritiper lo più in palazzi sotrici e ubicati il più possibile nel Centro o nelle vicinanze.

Anche a Vicenza dalla fi ne del 2014 e nei primi mesi del 2015 si evidenzia un aumento del numero di compra-vendite. Le quotazioni favorevoli consentono di valutare con maggiore interesse anche le abitazioni del centro storico, che nelle strade principali possono essere anche di notevole prestigio. Nelel immediate vicinanze si sviluppa in particola-re il quartiere San marco e la zona di Sant’Andrea.

di ornella jovane

Sembra che il mercato della compravendita ricominci a partire. Il trilocale, in città o nelle vicinanze è la tipologia più richieste. Gli acquirenti tipo: giovane coppia sui 35 anni

Economia L’indagine del Centro Studi di Tecnocasa fotografa la situazione nel primo semestre 2015

Mercato immobiliare in ripresa anche in Veneto

fOcuS

Per quanto la realtà di Padova, città e provincia su cui si concentra nel dettaglio l’indagine Tecnocasa

illustrata da Cristian Binato, consu-lente Tecnocasa dell’area di Padova e Rovigo, i valori che erano scesi note-volmente nei mesi precedenti(-5,5 nel 2014) nell’ultimo semestre 2015 si sono assestati intorno ad un - 1,1 per cento, con un livellamento sostanziale dei prezzi, dovuto ad un’alta domanda che proviene in buona parte da giovani coppie. Aumenta dunque il numero di compravendite: in città sono state ef-fettuate 977 transazioni, pari a +19,1 per cento rispetto al primo semestre del 2014, mentre in provincia si contano 2352 compravendite, vale a dire +0,9 per cento.

La tipologia più richiesta è il trilo-cale, con il 47,5 per cento delle prefe-renze, quindi i quattro locali con il 29,1 per cento.

L’analisi della disponibilità di spesa evidenzia che il 46,1 per cento dei potenziali acquirenti ha un budget mas-simo di 119mila euro e il 27, 1 per cento si colloca nella fascia successiva, tra 120 e 169mila euro.

Il mercato è dei giovani: l’81,4 per cento degli acquirenti, infatti, ha com-prato l’abitazione principale, il 18,6 per cento ha acquistato per investimen-to. Quasi un terzo degli acquirenti è under 35, i 31,3 per cento ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Anche per Padova città la domanda di case si concentra prevalentemente nell’area fuori le mura del centro sto-rico, tra la Guizza e il lungargine del Bassanello e si focalizza su trilocali e quadrilocali.

padOVa, il numerO di cOmpraVendite aumenta del 19,1 per centO in cittÀ

La maggior parte degli acquirenti - per lo più giovani - è orientata all’acquisto dell’abitazione principale

O.J.

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L’ISTITUTO PROFESSIONALE - TECNICO dà una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa “imparare facendo”, i saperi e le competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento.

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Domenica 24 Gennaio 2016dalle ore 9.00alle ore 12.00

Istituto Professionale e Tecnico

G. MARCONICAVARZERE (VE)

27Il Veneto in primo piano1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Il mercato immobiliare lancia timidi ma signifi cativi segna-li di ripresa anche in Veneto. E’ il quadro incoraggiante che emerge dalle recenti rilevazioni dell’Uffi cio Studi del

Gruppo Tencocasa, nello specifi co relativamente al primo se-mestre 2015, illustrato da Michele Ferrari, team manager dell’Area Nord est.

Sembra, dunque, che il mercato della compravendita ricominci a partire in uno scenario in parte mutato, rispetto al recente passato, fi no cioè al 2008, l’anno clou della bolla speculativa nel settore immobiliare.

Analizzando la domanda emergono interessanti dinami-che, per certi aspetti nuove. Muta il profi lo dell’acquirente, per lo più si tratta di giovani coppie, mediamente sui 35 anni, in cerca di prima casa, per una sistemazione defi nitiva.

Si torna in città, per trovare casa nei centri cittadini piuttosto che in periferia. La contrazione dei prezzi degli immobili in questi anni, infatti, consente di optare per solu-zioni più comode, più vicine alle aree attrezzate e ai servizi.

Il trilocale (due camere e zona giorno) nella compra-vendita rappresenta la tipologia dove maggiormente si concentra la richiesta, a discapito del bilocale che, invece, vede crollare il proprio appeal in virtù di un mutato approccio da parte degli acquirenti, orientati all’abitazione principale e alla sistemazione stabile anziché all’acquisto per investi-mento almeno per questo taglio.

La maggiore offerta bancaria ai fi nanziamenti, con la riduzione dei tassi d’interesse, ha fatto registrare un co-spiscuo aumento delle stipulazioni di mutui da parte delle famiglie venete per l’acquisto della casa.

Diminuiscono anche i tempi di vendita che si attestano intorno ai 170 giorni nelle grandi città, 189 nell’hinterland delle città e 177 nei copoluoghi di provincia.

Contrazioni dei prezzi. Nel primi sei mesi del 2015 le quotazioni delle abitazioni in Italia sono dimuite in me-

dia del 2,5 per cento nelle grandi città, del 2,1 per cento nell’hinterland cittadino e del 2,2 per cento nei capoluoghi di provincia.

In media, analizzando le aree geografi che, nelle città del Nord la contrazione dei prezzi delle case è del 2,2 per cento.

In Veneto è Verona la città in cui si registra la maggiore contrazione dei prezzi (-2,5 per cento), seguita da Treviso (-2,1 per cento). A Padova la contrazione dei prezzi è del -1,1 per cento rispetto al secondo quadrimestre 2014. Le zone centrali cedono l’1,9 per cento, mentre quelle semi-centrali e periferiche si mantengono sostanzialmente stabili.

Stabili anche i prezzi a Rovigo e Vicenza. Non risultano i dati di Venezia per cui l’Uffi cio Studi Tecnocasa sta appron-tando un’indagine a parte.

Domanda e disponibilità di spesa. La ricerca della prima casa costituisce anche in Veneto il segmento più consistente del mercato. La domanda è alta e proviene in

buona parte da giovani coppie che approfi ttano dei prezzi convenienti. Prezzi che consentono di concentrare le ricer-che nei centri storici o nelle immediate prossimità. Non di rado infatti ci sono acquisti sostitutivi da parte di chi abita in provincia e ora, grazie al ridimensionamento dei valori, riesce ad acquistare nelle città. La tipologia più richiesta è il trilocale, nelle palazzine.

A Rovigo piacciono anche le soluzioni indipendenti, e gli appartamenti dotati di giuardino privato, ricercati spesso nei quartieri, San Bortolo e Tassina, che si sviluppano nelle vicinanze del centro cittadino.

A Treviso invece la maggior parte delle transazioni per questa tipologia riguardano soprattutto le abitazioni colloca-te immediatamente fuori le mura cittadine (molte richieste si registrano in particolare per il quartiere Santa Bona, ca-ratterizzato da una edilizia eterogenea, dove accanto alle palazzine non mancano le villette di nuova costruzione). Molto attive - per quanto riguarda questo segmento del mer-cato - sono anche le famiglie di origine straniera.

Verona ha una situazione più complessa che è anche de-terminata dalla presenza dell’università che attira investitori interessati all’acquisto di bilocali da concedere in locazione ma anche, a fi ni turistici, anche allo scopo di avviare B&B o affi ttacamere. La preferenza, in quest’ultimo caso, ricade su appartamenti dotati di almeno tre camere, inseritiper lo più in palazzi sotrici e ubicati il più possibile nel Centro o nelle vicinanze.

Anche a Vicenza dalla fi ne del 2014 e nei primi mesi del 2015 si evidenzia un aumento del numero di compra-vendite. Le quotazioni favorevoli consentono di valutare con maggiore interesse anche le abitazioni del centro storico, che nelle strade principali possono essere anche di notevole prestigio. Nelel immediate vicinanze si sviluppa in particola-re il quartiere San marco e la zona di Sant’Andrea.

di ornella jovane

Sembra che il mercato della compravendita ricominci a partire. Il trilocale, in città o nelle vicinanze è la tipologia più richieste. Gli acquirenti tipo: giovane coppia sui 35 anni

Economia L’indagine del Centro Studi di Tecnocasa fotografa la situazione nel primo semestre 2015

Mercato immobiliare in ripresa anche in Veneto

fOcuS

Per quanto la realtà di Padova, città e provincia su cui si concentra nel dettaglio l’indagine Tecnocasa

illustrata da Cristian Binato, consu-lente Tecnocasa dell’area di Padova e Rovigo, i valori che erano scesi note-volmente nei mesi precedenti(-5,5 nel 2014) nell’ultimo semestre 2015 si sono assestati intorno ad un - 1,1 per cento, con un livellamento sostanziale dei prezzi, dovuto ad un’alta domanda che proviene in buona parte da giovani coppie. Aumenta dunque il numero di compravendite: in città sono state ef-fettuate 977 transazioni, pari a +19,1 per cento rispetto al primo semestre del 2014, mentre in provincia si contano 2352 compravendite, vale a dire +0,9 per cento.

La tipologia più richiesta è il trilo-cale, con il 47,5 per cento delle prefe-renze, quindi i quattro locali con il 29,1 per cento.

L’analisi della disponibilità di spesa evidenzia che il 46,1 per cento dei potenziali acquirenti ha un budget mas-simo di 119mila euro e il 27, 1 per cento si colloca nella fascia successiva, tra 120 e 169mila euro.

Il mercato è dei giovani: l’81,4 per cento degli acquirenti, infatti, ha com-prato l’abitazione principale, il 18,6 per cento ha acquistato per investimen-to. Quasi un terzo degli acquirenti è under 35, i 31,3 per cento ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Anche per Padova città la domanda di case si concentra prevalentemente nell’area fuori le mura del centro sto-rico, tra la Guizza e il lungargine del Bassanello e si focalizza su trilocali e quadrilocali.

padOVa, il numerO di cOmpraVendite aumenta del 19,1 per centO in cittÀ

La maggior parte degli acquirenti - per lo più giovani - è orientata all’acquisto dell’abitazione principale

O.J.

1Il Veneto in primo piano

Il mercato immobiliare è in fermento, con favore-voli dati sulle compravendite, anche grazie ad un rinnovato “appetito” bancario per le erogazioni

dei mutui che incoraggia i giovani all’acquisto immo-biliare.

In Veneto, in particolare, secondo i dati analizza-ti dall’Uffi cio studi del Gruppo Tecnocasa e illustrati da Michele Lovato, responsbile d’area Kìron Partner spa pr l’area Nordest, nel secondo trimestre 2015 le famiglie hanno ricevuto fi nanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 903,1 milioni di euro. Una cifra che colloca la regione al terzo posto per totale ero-gato in Italia, con un’incidenza del’8,83 per cento. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente

si registra una variazione delle erogazioni in regio-ne pari a +72,2 per cento, per un controvalore di +378,6 milioni di euro.

A livello nazionale, nel primo semestre 2015 l’importo medio di mutuo erogato è stato circa di 110 mila euro. Per quanto riguarda le caratteristiche del mutuo, quasi il 70 per cento dei mutui erogati ha una durata tra 21 e 30 anni, in media di poco inferio-re ai 25 anni. Prevale la tipologia a tasso fi sso, la cui percentuale, 56,4 per cento, è raddopppiata rispetto all’anno scorso. In netto calo il ricorso ai mutui a ti-pologia variabile: in particlare, quelli a tasso variabile “puro” sono poco meno di un terzo del totale.

Nel secondo timestre 2015 la regione Veneto

ha fatto registrare un importo medio di mutuo pari a 111.100 euro, in aumento rispetto a quanto rileva-to durante lo stesso trimestre dell’anno precedente, quando il ticket medio ammontava a 109.900 euro.

Per quanto riguarda più in particolare la realtà padovana, su cui l’indagine si soffema con maggiori dettagli, la provincia di Padova ha erogato volumi per 184,8 milioni di euro, pari a +78,4 per cento. Un dato all’interno del quale vanno incorporati non solo l’acquisto, ma anche la ristrutturazione, la surroga e altre fi nalità. L’importo medio di mutuo si è attestato a circa 109mila euro, la durata media è pari a 26 anni, la tipologia per il 44,2 per cento è a tasso fi sso, l’età media dei richiedenti è di poco più di 36 anni.

di ornella jovane

I dati Gli indicatori del mercato creditizio, in Veneto e a Padova nel confronto con il contesto nazionale

Le banche tornano ad erogare i mutui per l’acquisto della casa

fOcuS

Per quanto riguarda l’area del Veneziano lo studio di Tecnocasa, in attesa dei dati dall’intera provincia, fo-calizza l’attenzione su Chioggia. In questa realtà le

quotazioni rimangono sostanzialmente stabili per il nuo-vo - economico, medio e signorile - mentre si registrano signifi cative contrazioni per la categoria dell’usato - eco-nomico -4,6per cento e medio -3,9 per cento - mentre, al contrario, si osserva una incoraggiante rivalutazione

(+0,6 per cento) del signorile usato. Un trend che si manifesta anche in periferia.

Il mercato immobiliare inizia a dare segnali di ripre-sa dal lato della domanda e della compravendita anche per gli immobili turisticia Chioggia, settore nel quale si registra un incremento signifi cativo nel 2015. Il turistico residenziale, infatti rappresenta il 60 per cento del totale delle compravendite.

Chioggia. l’andamento del mercato immobiliaregrande riValutaziOne e attenziOne per l’uSatO. bOOm per il reSidenziale turiSticO

L’importo medio in Veneto è in media di 110mila euro, a tasso fi sso, della durata di 25 anni

Sottomarina di Chioggia

Mercato immobiliare, la variazione percentuale dei prezzi e i valori medi a Chioggia (Fonte Tecnocasa)

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Innovazione tecnologica nella progettazione e nella costruzione immobiliare per la realizzazione del be-nessere e dello stare bene anche e soprattutto negli ambienti abitativi. Questo il tema di fondo del wor-kshop “Building innovation and technology” orga-nizzato a fine anno a Sottomarina di Chioggia dall’a-zienda cavarzerana Impianti tecnologie servizi. Un convegno che ha visto la partecipazione di numerosi operatori del settore, fra i quali molti imprenditori, tecnici e professionisti. Al centro della riflessione, così come ha avuto modo di osservare lo stesso Giovanni Zampirolo, il mercato e i rinnovati scenari, con le relative nuove sfide, che si presentano. “In un contesto di profondi e rapidi cambiamenti – ha detto nel suo intervento di salu-to - siamo chiamati ad essere protagonisti attenti e flessibili, disposti al cambiamento sia sul piano della gestione che rispetto alle soluzioni da offrire”.Le più moderne tecnologie sono state esemplificate e ampliamente illustrate nel corso del convegno anche concretamente attraverso speciali espositori, allestiti in occasione dell’evento che aveva anche una spic-cata finalità formativa per i partecipanti, soprattutto sul piano tecnico. Gli operatori tecnici presenti hanno avuto modo di vedersi riconosciuti anche crediti for-mativi per il loro aggiornamento professionale.Al convegno, patrocinato dal Comune di Chioggia, dall’Associazione Albergatori “Asa”, da Confartigia-

nato Chioggia, sono intervenuti come relatori Paolo Volpe, esperto in consulenza per la comunicazione strategica, gli ingegneri Davide Maritan, Riccardo Maestri e Cristian Mazzero che hanno illustrato le novità del mercato relativamente alle pompe di ca-lore e alla moderna impiantistica nel settore idrico-sanitario.E’ intervenuto, inoltre, il consulente finanziario Ales-sandro Doria e, in collegamento da Londra, l’impren-ditore Augusto Marini che ha approfondito l’analisi delle opportunità presenti sui mercati internazionali.Il convegno è stato registrato dal canale televisivo Ada Channel.

Messaggio publiredazionale

ITS Il convegno sulle innovazioni nel campo delle costruzioni

Tecnologia e nuove strategie per essere innovativi e competitivi sul mercato nazionale e internazionale

L’azienda impianti tecnologie servizi srl di Cavarzere protagonista di un importante evento formativo a Chioggia

28 Il Veneto in primo piano

di alessandro abbadir

4 Il Veneto in primo piano

Tre manager per la sanità padovana. A loro il compito di affrontare altrettante sfi de: la riforma delle Uls che porterà

ad una signifi cativa diminuzione delle azien-de sanitarie, il nuovo ospedale di Padova e la lotta ai tumori attraverso sperimentazione e nuove cure. Il tutto nel segno dell’integra-zione e della piena collaborazione tra enti diversi che hanno come obiettivo la cura del malato, l’assistenza sanitaria a 360 gradi. Anche a Padova, come nel resto del Veneto, la “rivoluzione” della sanità è scattata con il nuovo anno, e già il 2 gennaio i tre nuovi direttori generali si sono messi al lavoro. A Claudio Dario l’incarico di guidare l’Uls 16 insieme alle altre due aziende sanitarie padovane, delle quali è stato nominato commissario, l’Uls 15 dell’Alta e l’Uls 17 della Bassa. Luciano Flor invece è direttore generale dell’Azien-da Ospedaliera mentre Patrizia Simionato dell’Istituto Oncologico Veneto. Tre nomine di “spessore” e di “alto livello”, come han-no commentato all’unisono amministratori e politici, una terna di manager per mettere in atto la riforma sulla quale la Regione intende accelerare in questi mesi dopo i tentennamenti e le polemiche del recente passato. Anzi queste nomine di fatto anti-cipano la riforma unifi cando, almeno nella posizione di vertice, le tre Uls e aprendo la strada ad un nuovo assetto. I tre direttori

della sanità padovana hanno sottolineato, nel loro primo intervento all’inizio dell’anno, l’impegno a garantire una integrazione dei servizi sanitari offerti dalle diverse strutture presenti sul territorio allo scopo di migliorare l’assistenza ai pazienti. “Ci deve essere una progettualità unica della sanità padovana - ha dichiarato Claudio Dario - per questo siamo qui insieme e da oggi continueremo a lavorare con gli stessi obiettivi”. Luciano Flor ha ribadito l’importanza di creare percorsi trasversali per i malati partendo proprio dal servizio ospedaliero. Sotto la sua direzione prenderà corpo anche il progetto del nuovo ospedale di Padova, sulla cui sede è ormai tempo di trovare una soluzione condivisa

dopo le infi nite discus-sioni di questi anni. Anche Zaia ha im-posto un’accelerata, ormai ne va della cre-dibilità istituzionale, e anche lo stesso Bitonci

vuole arrivare a mettere il punto. Ormai tutto fa pensare che sarà l’area di San Lazzaro ad ospitare il nuovo ospedale cittadino anche se non è ancora detta l’ultima parola e i colpi di scena sono sempre possibili. Patrizia Simio-nato, alla guida dello Iov, ormai un punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella lotta ad un’ampia gamma di tumori, ha in-sistito sull’umanizzazione delle cure. Perché dietro ad ogni terapia, ad ogni intervento ad ogni scelta medica c’è un paziente che soffre e che lotta per la vita.

le nomine. simionato guida l’Istituto oncologico venetotre manager per la SanitÀ padOVana

“Ci deve essere una progettualità unica nel nostro territorio, continueremo a lavorare insieme”

Sanità in Veneto: a fi ne 2015, ma proprio alla fi ne, visto che era il 30 dicembre, il presidente del Veneto Luca

Zaia ha fatto la sua scelta compiendo con la nomina dei nuovi direttori generali delle Ulss, una rivoluzione. La nomina dei nuovi 12 super manager riduce da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale. Insomma dei super poli sanitari che dovranno essere gestiti con estrema cautela anche in vista del-la fatidica realizzazione della preannunciata riforma sanitaria. Un progetto che accentra in una strategica Azienda Zero, tutti i compiti extrasanitari: spesa, appalti, personale, servi-zi, logistica, servizi sociali - così da eliminare i doppioni esistenti e consentire alle Ulss di de-dicarsi esclusivamente all’attività di cura; con una gerarchia che affi dada ai direttori generali della sanità e del sociale il potere decisionale e riservando al manager dell’Azienda Zero la responsabilità esecutiva-gestionale. Ma ecco nel dettaglio le decisioni di Zaia. Giuseppe Dal Ben sarà alla guida dell’Ulss 12 Veneziana ed estende il suo ruolo commissariale alla

Ulss13 di Dolo- Mirano (esce di scena Gino Gumirato) e alla 14 Chioggia. Nel Veneto orientale resta in sella Carlo Bramezza. A Padova c’è un cambio di guardia; Claudio Dario se ne va arriva il trentino Luciano Flor. Dario però resta nella città del Santo per di-rigere l’Ulss 16 e con il sistema commissa-riale commissariale, la Ulss 15 di Cittadella e la Ulss 17 di Monselice. A Treviso Zaia ha nominato alla direzione dell’Ulss Francesco Benazzi che è stato direttore dell’ Ulss Alta Padovana . Un titolo importante come pedi-gree, visto che uno studio del Ministero della Salute, l’ha indicata come la migliore d’Italia. Francesco Benazzi che dirigerà Treviso gesti-rà pure l’Ulss di 7 Pieve di Soligo e l’Ulss 8 Asolo-Montebelluna. A Belluno e provincia va a Adriano Rasi Caldogno la direzione generale di Belluno e conserva, da commissario, quella di Feltre. A Vicenza Giovanni Pavesi dirigerà l’Ulss 6 Vicenza, con poteri commissariali sul-la Ulss 5 Ovest Vicentino. A Bassano, invece, ci sarà Giorgio Roberti (direttore uscente a Treviso). L’Azienda ospedaliera universitaria

di Verona non è stata coinvolta dal giro di no-mine perché aveva rinnovato la direzione un anno fa. Al timone resta quindi Francesco Co-bello, mentre l’Ulss 20, è stata affi data a Pie-tro Girardi che sovrintenderà le unità sanitarie 21 Legnago e 22 Bussolengo. Per il sud della regione: Antonio Compostella gestirà le Ulss di Rovigo e Adria. E infi ne una novità attesa: l’Istituto Oncologico Veneto ha fi nalmente un direttora tempo pieno: Patrizia Simiona-to I direttori hanno sottoscritto un contratto di 3 anni prolungabili a 5 dopo una verifi ca sul lavoro svolto. Soddisfatti dell’operazione compiuta il presidente Luca Zaia e l’assessore Luca Coletto. “Avevo di fronte più scelte – ha spiegato Zaia. Potevo nominare 21 direttori generali, ma così la riforma che ritengo vitale avrebbe avuto tempi lunghi, che non ci pos-siamo permettere, o fare 21 commissari per un anno lasciando il tutto di fatto in sospeso. Ho deciso, con il cuore e con la ragione, di anticipare i tempi, nella convinzione di aver fatto il bene dei cittadini. Il contratto contiene tutti gli obiettivi da raggiungere, come le liste

In previsione della riforma sanitaria legata alla creazione dell’Azienda Zero, si riducono da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale

Ulss Arrivano le nomine da parte del presidente Luca Zaia dei nuovi direttori generali

12 super manager per la sanità veneta

d’attesa, l’umanizzazione, lo sviluppo delle tecnologie e delle professionalità, perché una sanità che non si aggiorna passo dopo passo, non è nelle corde del Veneto, che invece è sta-to riconfermato da poco Regione benchmark (modello) per tutta Italia”. Sono nomine che avviano la nuova riforma dell’organizzazione sanitaria veneta, nel rispetto delle attribuzioni del Consiglio e della necessità di dare presto

ai veneti una sanità ancora più moderna, capace di crescere ancora nonostante i tagli nazionali”. Per l’assessore alla Sanità Luca Coletto: “è’ stata una scelta opportuna che abbiamo condiviso, perché sull’innovazione non si può arretrare e dobbiamo invece mi-gliorare ulteriormente per rispondere ai tagli nazionali, unendo le forze con tutto il nostro personale”.

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di alessandro abbadir

4 Il Veneto in primo piano

Tre manager per la sanità padovana. A loro il compito di affrontare altrettante sfi de: la riforma delle Uls che porterà

ad una signifi cativa diminuzione delle azien-de sanitarie, il nuovo ospedale di Padova e la lotta ai tumori attraverso sperimentazione e nuove cure. Il tutto nel segno dell’integra-zione e della piena collaborazione tra enti diversi che hanno come obiettivo la cura del malato, l’assistenza sanitaria a 360 gradi. Anche a Padova, come nel resto del Veneto, la “rivoluzione” della sanità è scattata con il nuovo anno, e già il 2 gennaio i tre nuovi direttori generali si sono messi al lavoro. A Claudio Dario l’incarico di guidare l’Uls 16 insieme alle altre due aziende sanitarie padovane, delle quali è stato nominato commissario, l’Uls 15 dell’Alta e l’Uls 17 della Bassa. Luciano Flor invece è direttore generale dell’Azien-da Ospedaliera mentre Patrizia Simionato dell’Istituto Oncologico Veneto. Tre nomine di “spessore” e di “alto livello”, come han-no commentato all’unisono amministratori e politici, una terna di manager per mettere in atto la riforma sulla quale la Regione intende accelerare in questi mesi dopo i tentennamenti e le polemiche del recente passato. Anzi queste nomine di fatto anti-cipano la riforma unifi cando, almeno nella posizione di vertice, le tre Uls e aprendo la strada ad un nuovo assetto. I tre direttori

della sanità padovana hanno sottolineato, nel loro primo intervento all’inizio dell’anno, l’impegno a garantire una integrazione dei servizi sanitari offerti dalle diverse strutture presenti sul territorio allo scopo di migliorare l’assistenza ai pazienti. “Ci deve essere una progettualità unica della sanità padovana - ha dichiarato Claudio Dario - per questo siamo qui insieme e da oggi continueremo a lavorare con gli stessi obiettivi”. Luciano Flor ha ribadito l’importanza di creare percorsi trasversali per i malati partendo proprio dal servizio ospedaliero. Sotto la sua direzione prenderà corpo anche il progetto del nuovo ospedale di Padova, sulla cui sede è ormai tempo di trovare una soluzione condivisa

dopo le infi nite discus-sioni di questi anni. Anche Zaia ha im-posto un’accelerata, ormai ne va della cre-dibilità istituzionale, e anche lo stesso Bitonci

vuole arrivare a mettere il punto. Ormai tutto fa pensare che sarà l’area di San Lazzaro ad ospitare il nuovo ospedale cittadino anche se non è ancora detta l’ultima parola e i colpi di scena sono sempre possibili. Patrizia Simio-nato, alla guida dello Iov, ormai un punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella lotta ad un’ampia gamma di tumori, ha in-sistito sull’umanizzazione delle cure. Perché dietro ad ogni terapia, ad ogni intervento ad ogni scelta medica c’è un paziente che soffre e che lotta per la vita.

le nomine. simionato guida l’Istituto oncologico venetotre manager per la SanitÀ padOVana

“Ci deve essere una progettualità unica nel nostro territorio, continueremo a lavorare insieme”

Sanità in Veneto: a fi ne 2015, ma proprio alla fi ne, visto che era il 30 dicembre, il presidente del Veneto Luca

Zaia ha fatto la sua scelta compiendo con la nomina dei nuovi direttori generali delle Ulss, una rivoluzione. La nomina dei nuovi 12 super manager riduce da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale. Insomma dei super poli sanitari che dovranno essere gestiti con estrema cautela anche in vista del-la fatidica realizzazione della preannunciata riforma sanitaria. Un progetto che accentra in una strategica Azienda Zero, tutti i compiti extrasanitari: spesa, appalti, personale, servi-zi, logistica, servizi sociali - così da eliminare i doppioni esistenti e consentire alle Ulss di de-dicarsi esclusivamente all’attività di cura; con una gerarchia che affi dada ai direttori generali della sanità e del sociale il potere decisionale e riservando al manager dell’Azienda Zero la responsabilità esecutiva-gestionale. Ma ecco nel dettaglio le decisioni di Zaia. Giuseppe Dal Ben sarà alla guida dell’Ulss 12 Veneziana ed estende il suo ruolo commissariale alla

Ulss13 di Dolo- Mirano (esce di scena Gino Gumirato) e alla 14 Chioggia. Nel Veneto orientale resta in sella Carlo Bramezza. A Padova c’è un cambio di guardia; Claudio Dario se ne va arriva il trentino Luciano Flor. Dario però resta nella città del Santo per di-rigere l’Ulss 16 e con il sistema commissa-riale commissariale, la Ulss 15 di Cittadella e la Ulss 17 di Monselice. A Treviso Zaia ha nominato alla direzione dell’Ulss Francesco Benazzi che è stato direttore dell’ Ulss Alta Padovana . Un titolo importante come pedi-gree, visto che uno studio del Ministero della Salute, l’ha indicata come la migliore d’Italia. Francesco Benazzi che dirigerà Treviso gesti-rà pure l’Ulss di 7 Pieve di Soligo e l’Ulss 8 Asolo-Montebelluna. A Belluno e provincia va a Adriano Rasi Caldogno la direzione generale di Belluno e conserva, da commissario, quella di Feltre. A Vicenza Giovanni Pavesi dirigerà l’Ulss 6 Vicenza, con poteri commissariali sul-la Ulss 5 Ovest Vicentino. A Bassano, invece, ci sarà Giorgio Roberti (direttore uscente a Treviso). L’Azienda ospedaliera universitaria

di Verona non è stata coinvolta dal giro di no-mine perché aveva rinnovato la direzione un anno fa. Al timone resta quindi Francesco Co-bello, mentre l’Ulss 20, è stata affi data a Pie-tro Girardi che sovrintenderà le unità sanitarie 21 Legnago e 22 Bussolengo. Per il sud della regione: Antonio Compostella gestirà le Ulss di Rovigo e Adria. E infi ne una novità attesa: l’Istituto Oncologico Veneto ha fi nalmente un direttora tempo pieno: Patrizia Simiona-to I direttori hanno sottoscritto un contratto di 3 anni prolungabili a 5 dopo una verifi ca sul lavoro svolto. Soddisfatti dell’operazione compiuta il presidente Luca Zaia e l’assessore Luca Coletto. “Avevo di fronte più scelte – ha spiegato Zaia. Potevo nominare 21 direttori generali, ma così la riforma che ritengo vitale avrebbe avuto tempi lunghi, che non ci pos-siamo permettere, o fare 21 commissari per un anno lasciando il tutto di fatto in sospeso. Ho deciso, con il cuore e con la ragione, di anticipare i tempi, nella convinzione di aver fatto il bene dei cittadini. Il contratto contiene tutti gli obiettivi da raggiungere, come le liste

In previsione della riforma sanitaria legata alla creazione dell’Azienda Zero, si riducono da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale

Ulss Arrivano le nomine da parte del presidente Luca Zaia dei nuovi direttori generali

12 super manager per la sanità veneta

d’attesa, l’umanizzazione, lo sviluppo delle tecnologie e delle professionalità, perché una sanità che non si aggiorna passo dopo passo, non è nelle corde del Veneto, che invece è sta-to riconfermato da poco Regione benchmark (modello) per tutta Italia”. Sono nomine che avviano la nuova riforma dell’organizzazione sanitaria veneta, nel rispetto delle attribuzioni del Consiglio e della necessità di dare presto

ai veneti una sanità ancora più moderna, capace di crescere ancora nonostante i tagli nazionali”. Per l’assessore alla Sanità Luca Coletto: “è’ stata una scelta opportuna che abbiamo condiviso, perché sull’innovazione non si può arretrare e dobbiamo invece mi-gliorare ulteriormente per rispondere ai tagli nazionali, unendo le forze con tutto il nostro personale”.

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DIAMO VOCE A CHI NON CE L’HA.ACTIONAID È INSIEME A CHI OGNI GIORNO RIVENDICA I PROPRI DIRITTI. È INSIEME A CHI NON RIMANE IN SILENZIO DI FRONTE A INGIUSTIZIE SOCIALI, FAME E POVERTÀ. È INSIEME A CHI VUOLE FARSI SENTIRE PER CAMBIARE LE COSE. UNISCI ANCHE TU LA TUA VOCE SU ACTIONAID.IT

IL DIRITTO DI CAMBIARE

30 Voci da palazzo1 Voci da palazzo

Una delle maggiori opere cantierate dalla Regione per fronteggiare il dis-sesto idrogeologico è la realizzazione

del bacino di laminazione di Caldogno, in provincia di Vicenza. Il presidente della Regione Luca Zaia ha inaugurato a metà gennaio le paratoie mobili in corrispondenza del manufatto d’ingresso (bacino di mon-te), completate il 28 dicembre scorso. Per settembre 2016 è prevista la conclusione dei lavori di realizzazione anche del bacino di valle. Il presidente ha sottolineato che si tratta di è un’opera da 41 milioni di euro con la quale viene realizzato un invaso con una capacità di 3,8 milioni mc. di invaso su 106 ettari pari a 150 campi da calcio. E’ stato movimentato un milione e mezzo di mc. di terreno e sono stati erogati 13 milioni di euro per espropri e indennizzi. Per questo Zaia ha voluto ringraziare per primi i proprietari terreni, che hanno fatto il sacrifi cio maggiore, insieme alle associazioni di categoria.

“Qui in Italia – ha detto Zaia - siamo tutti commissari tecnici, 60 milioni di esperti di calcio, tutti bravi a parlare ma è facile fare la schedina il lunedì. Noi invece in questi cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela dal dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro. Siamo pronti a cantierare altri 933 milioni di euro, quasi un miliardo di altre opere per mettere in sicurezza il Veneto”. “Questa è una partita irrinunciabile. Il progetto del Veneto del futuro

– ha aggiunto – non si basa su nastri d’a-sfalto: quelli che abbiamo in programmazione li confermiamo, ma la vera sfi da è quella di mettere in sicurezza i nostri territori. Non è un caso che si inizi da Caldogno. E’ bene ricor-darlo che Caldogno ha avuto la perdita di una vita umana con l’alluvione del 2010 e voglio che quest’opera sia soprattutto dedicata a chi ha perso la vita in quelle condizioni tragiche”.

Zaia ha ricordato che nel 2010 era presi-dente da pochi mesi e dalla sera alla mattina si è trovato con 235 comuni alluvionati sui 581 che allora il Veneto contava. Ci furono 1040 imprese e famiglie con l’acqua in casa o in azienda. “Se un popolo di benpensanti non avesse sprecato energie e avesse dato una mano – ha detto - avremmo ora molte più opere e in meno tempo. Oggi, però, noi siamo qui con Caldogno e siamo a confermare anche l’ampliamento di Montebello, le opere a Viale Diaz a tutela di Vicenza, i bacini di Colom-baretta a Monteforte d’Alpone, a Muson dei Sassi, a Prà dei Gai e poi tutte le altre opere che arriveranno. Noi le sfi de le abbiamo colte, nonostante io abbia ereditato una regione nel-la quale da 80 anni non si facevano più grandi opere a tutela dal dissesto idrogeologico. L’ul-tima opera è stato il bacino di Montebello”.

Zaia ha esortato tutti ad essere orgogliosi del lavoro fatto a Caldogno: una bella opera che darà tranquillità. “Ora pensiamo alla ge-stione senza tremori ai polsi – ha aggiunto -. Abbiamo un modello matematico, un pro-

tocollo preciso e lo rispetteremo. Perché se riempiamo questa vasca, che contiene quasi 4 milioni di mc. d’acqua, e lo facciamo prima di quando occorre, questa è un’opera che non serve a niente. Bisogna avere un timing quasi chirurgico e arrivare al limite prima di aprire. Ci sono i tecnici e se ne assumeranno la re-sponsabilità”.

“Noi abbiamo la certezza – ha fatto rile-vare il presidente - che con 2,7 miliardi di euro mettiamo in sicurezza il Veneto. Alla domanda “il Veneto è più sicuro?” io dico che, se pio-vesse come nel 2010 con le stesse modalità, le zone colpite dall’alluvione sono più sicure di prima. Però il Veneto, che ha oggi 576

comuni, ha ancora dei bacini idrografi ci per i quali l’esplorazione per la messa in sicurezza è ancora abbastanza timida, penso al Piave che ha avuto un’esondazione nel 1966, e a tutta una serie di lavori che dobbiamo fare”.

“Noi siamo sul pezzo – ha concluso Zaia - e vogliamo lavorare. Basta che ci diano i soldi e noi apriamo i cantieri. Ma c’è il problema della burocrazia, su cui dobbiamo tutti fare un esame di coscienza. Per fare quest’opera ci abbiamo messo cinque anni quando un privato ci avrebbe impiegato molto meno. Siamo stati velocissimi rispetto alla burocrazia ma non si può andare avanti così. Quando c’è di mezzo la salute o la vita dei cittadini biso-

gna andar giù a pancia a terra a fare le opere. Diciamolo fi no in fondo, ci vuole una legge speciale che dia poteri commissariali veri a chi si occupa di queste infrastrutture. Non serve che sia il presidente della Regione, può essere chiunque basta che possa essere operativo. Bisogna decidere di fare i commissariamenti perché la messa in sicurezza è fondamentale. In Italia abbiamo ogni anni mediamente qua-si 3 miliardi di danni per eventi catastrofali. Se noi queste risorse le dedicassimo a dar vita anzitutto un fondo multirisk per assicu-rare i cittadini e una quota parte alle opere infrastrutturali, avremmo un Paese diverso, un Veneto diverso”.

di Maria pavan

Ambiente L’impegno della Regione contro il pericolo esondazioni

Difesa del suolo: inaugurate le paratie di CaldognoZaia: “In cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela del dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro”

bilanciO dei laVOri fatti

Dopo l’alluvione del 2010 sono stati realiz-zati o avviati interventi per la difesa idrauli-ca del Veneto che attualmente ammontano

a oltre 860 milioni di euro. Fra questi ci sono anche circa cento milioni

gli investimenti per la sicurezza del sistema idraulico-forestale realizzati direttamente dalla Regione con i propri operai forestali. Inoltre, i lavori eseguiti o in appalto hanno alimentato il sistema delle piccole e medie imprese del Veneto, dando ossigeno a circa 700 aziende in un mo-mento diffi cile per la nostra economia. Nessuno degli interventi realizzati ha comportato aumenti

della spesa prevista. Anzi, si sono ottenuti rispar-mi sull’esecuzione delle opere per circa 25 milioni che sono stati destinati ad altri interventi. La Re-gione ha pronti progetti immediatamente cantie-rabili per un miliardo di euro, tra cui quelli per il Tagliamento e l’idrovia Padova-Venezia. Senza dimenticare gli interventi necessari sull’alveo del Piave. Ma si attendono i fondi del Governo. Per quanto riguarda la difesa del suolo, il Veneto sta proseguendo nella realizzazione dei bacini di la-minazione, ma in generale per quanto riguarda gli interventi di mitigazione del rischio idraulico viene seguito un nuovo tipo approccio impostato

secondo criteri scientifi ci legati all’indice di rischio, fattore risultante dalla combinazione di magnitu-do e frequenza. Un metodo che la Regione ha suggerito anche al governo per l’assegnazione delle risorse statali. Lo ha detto l’assessore ve-neto Gianpaolo Bottacin presentando a Venezia, insieme al presidente Luca Zaia il bilancio delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico realizzati dal 2010 ad oggi dalla Regione. “Sono tutte opere – ha aggiunto – che forse sono meno visibili di altre, ma han-no contribuito a far diminuire l’indice di rischio in Veneto. Il rischio zero non esiste, ma il percorso,

per quanto lungo, è stato intrapreso e i risulta-ti ci sono”. Bottacin ha rilevato che comunque la situazione del territorio resta costantemente monitorata: attualmente le criticità riguardano la mancanza di precipitazioni sul Veneto e per alcune località il bimestre novembre-dicembre è stato il più secco degli ultimi cento anni, dovendo risalire al 1921 per ritrovare un andamento simi-le. Ma in attesa delle piogge, che prima o dopo dovranno arrivare, il sistema è pronto e operativo e l’approccio scientifi co che si sta seguendo per la realizzazione delle opere di difesa del suolo continuerà a far calare l’indice di rischio.

BottaCIn: “Molte opere, anCHe pICCole, per un terrItorIo pIÙ sICuro”

Giampaolo Bottacin

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1Voci da palazzo

Centrosinistra Ha iniziato ad impegnarsi in politica fi n da giovanissimo fi no a diventare una delle fi gure di spicco in Veneto

Piero Ruzzante: “L’unica vera urgenza è il lavoro”Il consigliere regionale del Partito Democratico insiste sulla necessità di favorire l’occupazione per evitare che il Veneto torni di nuovo ad essere terra di emigrazione

Emanuele Prataviera è stato eletto fra le fi la della Lega Nord nel 2013 alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Veneto 2. Ha 31 anni è nato a Motta di

Livenza ed è membro della Commissione parlamentare per la semplifi cazione e della XIV Commissione Politiche dell’U-nione Europea. Nel marzo del 2015 ha aderito al Gruppo Misto, e politicamente alla lista “Fare!” il cui ispiratore è il sindaco di Verona Flavio Tosi.

Prataviera quali problemi ci sono per il Veneto a livello nazionale?

“Il vero problema del Veneto è la distanza che lo sepa-ra da Roma. Distanza che, ogni giorno, aumenta sempre più con grande responsabilità della giunta veneta. Non è possibile che un giorno si attacchi il Governo e il giorno dopo, con il cappello in mano, si vada a chiedere fondi ed economie per risolvere i problemi. In materia di “schei a casa nostra” ci vogliono strategie concrete e a lungo termi-ne, non proclami pubblici a cui non segue nulla”.

Un esempio di strada percorribile? “Basta guardare i risultati ottenuti dalla Scozia: con il

referendum sull’indipendenza ha sfi dato Londra e ha otte-nuto signifi cativi sgravi fi scali. Da noi invece la giunta regio-nale passa gran parte del tempo a litigare con i confi nanti Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige precludendosi così possibili prospettive di progettualità comuni per lo svilup-po di un’area geografi ca che ricordiamoci, sino a qualche anno fa, era defi nitiva la locomotiva per eccellenza della produttività italiana. Basterebbe alzare un po’ lo sguardo e seguire con attenzione come si stanno muovendo due città del come Milano e Torino che concorrono unitamente al rilancio del polo industriale del Nord ovest.

Quali sono le priorità del territorio portate in Parlamento?

“Sicuramente le più importanti e sentite nel nostro territorio riguardano la crisi che ha colpito le aziende e il mondo del lavoro, unitamente alla sicurezza. E’ suffi ciente visionare nel sito della Camera l’elenco dei provvidenti che ho portato avanti e a cui sto lavorando. Continuo a riser-vare attenzione alla catastrofe che ha colpito la Riviera del Brenta, al dramma degli investitori delle banche, al disse-sto idrologico, al ripristino e messa in sicurezza di alcune arterie stradali, come la Statale Triestina. Non si può però pensare che un parlamentare da solo a Roma abbia la forza politica di risolvere tutti i problemi del suo territorio. Serve un lavoro corale che talvolta porta anche ad ingoiare rospi amari. Quello che è certo è che sono a completa disposizio-ne degli amministratori locali e del mondo produttivo per trovare soluzione ai problemi dei nostri cittadini”.

Perché la scelta politica di Fare! e l’addio alla Lega Nord?

“Le pongo una domanda: se lei fosse stato a bordo di una nave e vedesse accusato un innocente di ammutina-mento e gettato in mare, riuscirebbe a girarsi d’altra parte e a far fi nta di nulla? Io non mi sono girato e mi sono voluta

lega nordinterViSta al deputatO emanuele prataViera

Classe 1963, Piero Ruzzante è senza dubbio una delle fi gure di spicco della politica veneta come dimostrano le numerose esperienze da

segretario della Fgci a consigliere comunale di Pa-dova passando per il parlamento italiano e quello europeo. Una fi gura di tutto rilievo che sicuramente sta dando il meglio presso il Consiglio Regionale e che vale la pena conoscere a fondo per comprenderne le attività e il pensiero.

Consigliere Ruzzante, la sua è una lunga esperienza maturata in prima linea in diversi am-biti. Quali sono le linee guida della sua attività politica?

“Ho iniziato da giovanissimo ad interessarmi a quello che mi accadeva intorno. La politica era la possibilità di tradurre in cose con-crete i sogni, i valori ed ideali. A 21 anni ero consigliere comuna-le a Padova a 32 deputato, non nelle liste bloccate, ma vincendo il collegio di Padova del centro stori-co. La cosa più importante che ho sempre cercato di mettere in pratica è saper ascoltare la voce della parte più debole, quella più indifesa, quella che non ha la voce tentando di rappresentarla nelle istituzioni. Dare una risposta alle loro urgenze signifi ca dare una risposta ai problemi generali di una città o di una nazione”.

In Regione Veneto i focus sono molti. Dove si sta concentrando maggiormente la sua attività e perché?

“La più grave carenza del Veneto di Zaia è il tra-sporto pubblico locale. I nostri pendolari sono trattati come a bordo dei carri bestiame, talvolta peggio per-chè restano a terra. In Veneto non c’è un sistema me-tropolitano ferroviario regionale, non c’è un biglietto unico. Poi una mattina mentre siamo in colonna ci accorgiamo che c’è il problema del PM10 e dell’aria irrespirabile, oppure che mezzo Veneto è sott’acqua o ha subito gravi danni perché il sistema fl uviale non ha retto. Ecco il mio focus è sulla costruzione di un nuovo modello di sviluppo per il nostro Veneto”.

Inevitabilmente in Regione le tematiche sono molte e le necessità della cittadinanza al-trettante. Quali sono secondo lei le priorità a cui la Regione deve dare spazio?

“Oggi la priorità è Lavoro, Lavoro, Lavoro. Salva-re il posto di lavoro nelle situazioni drammatiche che incontro quotidianamente e in secondo luogo creare il lavoro per chi non ce l’ha: giovani e donne. Dob-biamo investire di più in ricerca e trattenere qualche cervello in più nel nostro Paese. Il Veneto è tornato ad essere come 100 o 200 anni fa terra di emigranti

giovani e intere famiglie che vanno nel resto d’Euro-pa e del mondo a cercare un lavoro”.

Negli ultimi mesi uno dei temi caldi senza dubbio è stato quello relativo ai migranti. Ritie-ne che in Veneto di possa organizzare il tutto in un’altra maniera?

“Certo Zaia ha fatto il pesce in barile ha lasciato che il problema lo risolvessero le parrocchie, la Cha-ritas, le onlus e qualche Comune. Si potevano distri-buire 4/5 profughi per comune e invece c’è stata una gestione caotica. Una cosa ridicola. Pensare che quando governavano Zaia Maroni e Salvini hanno imposto quote di immigrati in ogni regione. Oggi il fenomeno, grazie al governo Renzi, è diventato un tema europeo.

Sicurezza: La situazione è così fuori controllo così come molti affermano o alcune dina-miche vengono amplifi cate a dismisura?

“Secondo tutte le statistiche tutti i reati in Italia sono in diminu-

zione, ma nel Veneto c’è veramente una situazione diffi cile. Vogliono spiegare i vari Zaia e Bitonci perchè hanno ridotto a zero le risorse per la sicurezza della regione? Fino a qualche anno fa erano 23 milioni dati ai comuni per sistemi di sicurezza come le tele-camere. Forse sulla sicurezza è più facile fare pole-mica che trovare soluzioni eppure mentre la Regione taglia, il governo Renzi ha aumentato le risorse per la sicurezza e per le forze di polizia”.

Nei suoi interventi è sempre molto legato al territorio, con particolare attenzione al com-mercio e alle realtà locali. Come pensa dovreb-bero essere tutelate e valorizzate queste realtà?

“In Veneto abbiamo una media di 320 mq ogni 1000 abitanti dedicati alla Grande Distribuzione. Le giunte Zaia e Galan hanno favorito questi grandi in-teressi privati e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Ogni addetto in più per i centri commerciali perdono il posto di la-voro in 4 perchè chiudono i negozi di prossimità. Si perde soprattutto per le persone più anziane un ser-vizio sociale. Parlando di sicurezza poi un negozio è un presidio in un territorio, ma se chiudono e apre un grande centro commerciale spesso avrà una fun-zione opposta attrarrà problemi di sicurezza in quel territorio”.

La SS Romea che rappresenta una delle “piaghe” della viabilità veneta. Quali sono le al-tre priorità?

di Martina Celegato

Piero Ruzzante

“Sui profughi uno sbaglio non ricorrere all’accoglienza diffusa”

Abbiamo avuto veramente troppi morti lungo la Romea per non affrontare questo tema. Come va ri-solto nella bassa il completamento della SR 10. Ma la priorità delle priorità per la nostra Provincia è rea-lizzare l’Idrovia per la sicurezza idraulica del nostro territorio. Dobbiamo costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla bellezza: investire sul turismo e sulla valorizzazione della nostra storia con le sue ville palladiane, le città d’arte, i colli Euganei o la Valle Millecampi, il mare la laguna o le Dolomiti. Non c’è solo Venezia!”.

Cosa ne pensa delle ultime attività e scelte dell’amministrazione di Padova?

“Un disastro! Bitonci si è rivelato non essere all’altezza del ruolo. Non è una questione politica, ma uno che si permette di questi tempi di buttare un fi nanziamento statale di 35 milioni per la realizza-zione della seconda linea del tram che avrebbe porta-to più servizi e più lavoro per i padovani non è degno

di occupare quella carica. Quando si produce un danno evidente per la città vuol dire che si sta gover-nando pensando a Salvini non ai padovani. Non parliamo poi delle fi gure pessime che sta facendo fare alla mia città...perfi no i gior-

nali europei hanno parlato del divieto a presentare un libro ad una docente dell’Università di Parigi. Ma crede di essere stato eletto Podestà? Come si per-mette di decidere se concedere o meno spazi che non sono privati e di sua proprietà? Speravo fosse in grado di diventare il Sindaco di tutti è invece rimasto il sindaco di Cittadella e della Lega Nord”.

“Per Padova Bitonci non è all’altezza del ruolo di sindaco”

Emanuele Prataviera

31Voci da palazzo

Page 34: Adria gen2016 n10

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32 Cultura veneta1 Cultura veneta

“Guerre Stellari. Play!”, una nuova esposizio-ne dedicata al multiforme universo di “Star Wars”, un mito assoluto che ha saputo in-

cantare almeno 3 generazioni dal 1977 a oggi e che celebra l’uscita mondiale del nuovo capitolo “The Force Awakens” (“Il risveglio della Forza”) e che ha stregato il pianeta.

Organizzata da Kornice di Andrea Brunello, la mo-stra presenta una selezione della collezione privata di Fabrizio Modina, uno dei massimi collezionisti mondiali di toys fantascientifi ci, che esporrà per la prima volta la serie completa di tutti i pezzi uffi ciali a marchio Kenner prodotti dal 1977 in poi. Più di 1.200 giocattoli, tra cui action fi gures, gadget, modellini, oltre che stampe d’epoca, per narrare la storia di una saga che ha fatto impazzire grandi e piccini, al grido di “che la forza sia con voi”, e destinato a durare ancora molto a lungo.

L’esposizione in bilico tra arte pop, scienza e fanta-scienza come omaggio a un indiscutibile esempio di mi-tologia moderna, vede protagoniste assolute le “action fi gures”, termine che descrive personaggi snodabili di al-tezza variabile intorno ai 10 cm accessoriati di armi, vei-coli in scala e diorami che furono inventati dall’azienda Kenner nel 1977 proprio per “Star Wars”, riscuotendo un successo tale da soppiantare tutte le varie tipologie di giocattoli pre-esistenti. Con gli enormi proventi giunti dalle royalties sulle vendite, George Lucas, autore e re-gista della saga originale, poté fi nanziare le successive pellicole, ottenendo la grande libertà di espressione cre-ativa, esente dalle pressioni delle Majors hollywoodiane, che ha sicuramente contribuito al successo della serie.

“Guerre Stellari. Play!” racconta attraverso un lun-go percorso cronologico l’intera vicenda della Saga, ope-

rando mediante l’utilizzo di giocattoli e modellini una meticolosa ricostruzione delle scene salienti, riportando agli occhi dei visitatori momenti indimenticabili della sto-ria del cinema. Il percorso mostra inizia con un excursus nella fase di pre-produzione del fi lm, mostrando attraver-so stampe originali i disegni dell’artista Ralph McQuarrie, incaricato di visualizzare i personaggi, la tecnologia e le location della prima pellicola datata 1977. La seconda parte è dedicata a presentare i personaggi icona: Darth Vader, Luke Skywalker, Yoda, Han Solo, la principessa Leia, Chewbacca, R2-D2 e C-3PO e, ancora, i ferventi Cavalieri Jedi e i malvagi Sith, droidi, pirati, regine e principesse giunti da una “galassia lontana, lontana”. Nella terza sezione la cronologia della Saga viene rico-struita in ordine di narrazione delle 10 produzioni ad oggi uscite sugli schermi: iniziando da “The Phantom Menace”, il cosiddetto Episodio I, per giungere sino al recente “The Force Awakens” – il settimo capitolo. La quarta sezione è dedicata all’universo esteso di “Star Wars” ovvero a quei modellini che sono stati ispirati dai fumetti, dai romanzi, dai videogames e da altri media

che hanno utilizzato forme parallele per narrare storie nelle storie, lasciando spazio per mostrare anche inter-pretazioni inconsuete dei personaggi storici, come le loro versioni in forma di peluche oltre alle armi giocattolo e le edizioni natalizie. Infi ne, l’ultima sezione è dedicata ai vintage toys più preziosi che faranno impazzire i col-lezionisti: verrà presentata l’intera produzione di “action fi gures”, veicoli ed accessori che hanno segnato la storia di “Star Wars”, oggetti estremamente rari in gran parte mai giunti in Italia. Partendo dall’“Early Bird Kit”, il cou-pon di prevendita dei giocattoli Kenner datato 1977, i modellini di “Star Wars”, “The Empire Strikes Back”, “Return of the Jedi” sono esposti per la prima volta in maniera cronologica e sequenziale, completati dalla serie antologica “The Power of the Force” e dai cartoni animati “Droids” e “Ewoks”, le linee che chiusero la produzione nel 1985.

Curiosi gli eventi collaterali alla mostra come A cena con l’impero, il 21 gennaio e il Carnevale dell’8-9 febbraio. Tutte le informazioni sul sito www.guerrestel-laritreviso.it

La Casa dei Carraresi a Treviso ospita sino ad aprile un’esposizione curiosa e particolare che porta al pubblico una collezione mai vista

Evento La mostra sulla saga che ha sedotto tre generazioni

Guerre Stellari. Play!

Poetico, intenso: un piccolo capolavoro a cui sono stati tributati lungi minuti di applausi. Ha destato unanimi consensi “El Mo-stro”, il cortometraggio di Studio Liz sulla “coraggiosa storia

di Gabriele Bortolozzo”, che è stato presentato e proiettato in ante-prima per Venezia allo Spazio Aereo di Marghera, dinanzi al pubbli-co delle grandi occasioni: almeno duecento le persone intervenute alla serata, caratterizzata anche dalla contestuale presentazione del secondo libro della collana “3A Edizioni” sul danno ambientale pubblicato da Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, che ha contribuito in modo determinante alla realizzazione del corto. “A Marghera, pur sapendo almeno dal 1974 che il CVM era nocivo, nessuno diceva nulla. Nessuno a parte Gabriele Bortolozzo. Nel silenzio “assordante” nel quale si consumava la tra-gedia degli operai del Petrolchimico e nella semplicità della sua vita Bortolozzo, che non era un medico legale, un avvocato, un sindacalista di alto rango, né un politico, ha fatto più di chiunque altro per la salute dei suoi colleghi di lavoro e dei suoi concittadini e per l’ambiente del suo territorio. Non ha mollato neanche di fronte all’indifferenza gene-rale, neanche quando la sua prima denuncia, di metà anni Ottanta, non è stata presa in considerazione - ha sottolineato con un commosso ricordo di Bortolozzo il dottor Andrea Milanesi, Direttore Tecnico di Studio 3A, sostenendo la necessità di cambiare l’approccio giuridico sui casi di danno ambientale”

Al riguardo, un contributo importante l’ha portato Francesca Bo-scolo, che ha scritto il volume di Studio 3A “Risarcimento del danno ambientale: profi li di analisi”, edito da Cleup e fresco di stampa. Un libro che si propone di aiutare i danneggiati, ma anche gli operatori del diritto, a comprendere cosa e quando sia giusto risarcire; una guida effi cace che, oltre a una panoramica completa sulle tipologie di danno esistenti, ripercorre le tappe dell’allineamento dell’Italia alla normativa europea in materia ambientale, “fi no alla storica legge sui delitti contro l’ambiente, che rappresenta un nuovo ed effi cace mezzo di repressio-ne della criminalità ambientale” ha spiegato l’autrice, ricordando come oggi il cittadino abbia molti più strumenti di quelli di cui disponeva Bortolozzo per denunciare e far valere i propri diritti, “a cominciare da quello, fondamentale, alla salute”. Il cortometraggio dura circa 12 minuti sembrano pochi, ma per realizzarlo ci hanno lavorato ininter-rottamente per un anno quindici artisti, facendo anche gli straordinari per riuscire a ultimare il lavoro per il 2015, in occasione del ventesimo anniversario dalla scomparsa di Bortolozzo” ha sottolineato Pajer, che ha ricordato con orgoglio anche i prestigiosi riconoscimenti internazio-nali che il corto sta ottenendo, come il premio Green Film Online Award all’ultimo Festival Interfi lm di Berlino. “Volevamo arrivare al cuore di tutti” hanno aggiunto i due registi, Lucio Schiavon e Salvatore Restivo, spiegando il perché della scelta del cortometraggio animato e batten-do anche sulla componente fondamentale della musica, curata da un grande artista veneziano come Paki Zennaro.

Venezia. Un cortometraggio su Gabriele Bortolozzo

“el Mostro” una pellICola CHe Fa DIsCutere

Maria pavan

Se non l’avete ancora letto, l’ultimo libro del padovano Romo-lo Bugaro, Effetto Domino - Einaudi, è una lettura da mettere al più presto nell’elenco delle vostre prossime letture. L’auto-

re, due volte fi nalista al Campiello, nell’ultimo romanzo, dà voce a uomini abituati a esprimersi solo attraverso il denaro. Uomini che non vanno liquidati con facili paro-le: lo sa bene lui, Romolo Bugaro, che – oltre a essere uno scrittore ipnotizzato dal mondo – è un av-vocato che conosce da vicino, per lavoro, le traiettorie di ascese e fallimenti. Ritrarli con verità, nel bene e nel male di cui sono capaci, è la scommessa di questo suo ulti-mo romanzo. Perché la verità non indebolisce il giudizio etico, anzi lo rafforza proprio nella misura in cui lo complica. Quando uomini come questi si mettono in testa di conclu-dere un grande affare – ad esem-pio di costruire una città di lusso nella provincia veneta, facendola spuntare come un fungo dall’oggi al domani – niente può fermarli. O forse sí. Forse può accadere che il rifi uto di una banca produca un effetto domino senza fi ne, travol-gendo le esistenze di tutti. Grandi costruttori, piccoli imprenditori, camionisti, casalinghe, bambini ignari di ogni cosa. Perché quando la valanga comincia a rotolare non c’è salvezza per nessuno. Ma non tutto è come sembra, in una storia di uomini ossessionati dal lavoro, dal denaro e dal potere al punto da apprezzare l’abilità di chi è riuscito a fregarli. Dello stesso autore: La buona e brava gente della nazione (Baldini e Castoldi 1998, fi nalista al Premio Campiello), a cui sono seguiti, per Rizzoli, i romanzi Il venditore di libri usati di fantascienza (2000), Dalla parte del fuoco (2003) e Il labirinto delle passioni perdute (2006, fi nalista al premio Cam-piello). Per Einaudi ha pubblicato Effetto domino (2015).

autOri Veneti

rOmOlO bugarO: effettO dOnOminO

Sopra la copertina del libro, sotto l’autore Romolo Bugato

Page 35: Adria gen2016 n10

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Page 36: Adria gen2016 n10

1 Turismo

All’ingresso dell’aeroporto di Venezia cam-peggia un grande cartellone che cattura l’attenzione per il suo messaggio forte,

diretto, quasi sfrontato: Qatar Airways, la migliore compagnia del mondo. E dai me-daglioni dello Skytrax riprodotti sotto, come le medaglie appuntate nella giacca di un genera-le, si capisce che quello ottenuto nel 2015 è il terzo premio della serie. Niente male per una compagnia aerea giovane, vanto di un paese di cui ancora molti sanno ben poco, se non fosse per le ripetute vittorie di Valentino Rossi sulla pista di Doha e per il fatto che nel 2022 il pic-colo emirato del Golfo, il cui territorio è grande poco che la metà del Veneto, e confi na solo con l’Arabia Saudita e il mare, ospiterà i mondiali di calcio. Qatar Airways,che è sponsor del miti-co Barcellona, squadra di calcio senza eguali al mondo, in realtà è un vettore che vuole recitare un ruolo da protagonista nel Nordest italiano. Anche per far conoscere il Qatar, paese dove riti ancestrali, come la caccia con il falco, convivo-no con una modernità quasi da fantascienza. Ben sintetizzata dagli avveniristici grattacieli della City di Doha, che formano uno skyline unico al mondo. In costante cambiamento, peraltro, grazie ai progetti commissionati alle migliori archistar del mondo. Bene, tutto que-sto, ovvero Doha stessa, 33 anni fa era poco più che un villaggio di pescatori.

Qatar Airways punta molto sul Nordest. Il volo quotidiano da Venezia è quello fra i cinque voli diretti assicurati dalla compagnia fra l’Italia e Doha (gli altri quattro partono da Milano e da Roma) che fa registrare i numeri più interessan-ti. A riprova dell’intensifi carsi dei rapporti eco-nomici, commerciali e turistici fra i due paesi, ma anche del ruolo strategico dell’aeroporto di Hamad International Airport, hub di un fi tto network di connessioni internazionali con ben 153 destinazioni nel mirino. Una intelligente politica dei prezzi ha reso Qatar Airways uno dei vettori più gettonati per raggiungere desti-nazioni in tutto il pianeta. La qualità dei servizi a bordo, elemento che più di altri ha fatto meri-tare alla compagnia tanti premi, e un rinnovato parco di aeromobili, sono alla base del successo commerciale del vettore.

I “paradisi” del golfo

LA CITY E LO SPETTACOLARE CONTESTO DELLA CORNICHE DI DOHA, DI NOTTE E DI GIORNO; IL VICINO DESERTO; LO STADIO DOVE NEL 2022 SI APRIRANNO I MONDIALI DI CALCIO; IL TARDO POMERIGGIO NELLA SPIAGGIA E LO STRUSCIO NEL SOUQ. SOTTO: LA BUSINESS CLASS E UN AEREO DELLA QATAR

AIRWAYS; I LEGGENDARI (E CARISSIMI) FALCHI ADDESTRATI; LA CITY DALL’ALTO, UN OGGETTO ESPOSTO AL MUSEO DI ARTE ISLAMICA E IL SOUQ WAQIF

La capitale Doha, che nel 2022 ospiteràI campionati mondiali di calciostupisce per il suo skyline di arditi grattacieli il suo ordinato Souq, l’incantevole Cornichei negozi per lo shopping di lusso e… i falchi

di renato Malaman

Il piccolo emirato arabo grazie a petrolio, gas e alta fi nanza è oggi lo stato più ricco del pianeta

La compagnia di bandiera Qatar Airwaysper tre volte è stata giudicata la migliore al mondo

Cinque i voli quotidiani diretti verso l’Italia

L’escursione nel deserto è un’emozione da brivido. Il Safari Inland Sea (www.gulfadventures.com) comincia con il pit stop

dove le potenti fuoristrada devono sgonfi are gli pneumatici per migliorare l’aderenza dei mezzi. Sì, perché fra le dune il

percorso ricorda quello delle montagne russe, con salite moz-zafi ato e discese a precipizio. Brivido e suggestione creano un mix indescrivibile. Il paesaggio che si ammira lungo il percorso è impreziosito dal mare. Un mare color turchese che separa il

Qatar dall’Arabia Saudita. Al capolinea del tour, in riva al mare, ci si rifocilla in un campo tendato, con carne, pane e verdure cucinati al fuoco. E poi ci si stende un po’ ad aspettare la sera. L’escursione dura due o tre

ore, lascia un ricordo indelebile del deserto e delle sue indescrivibili e magiche suggestioni.

A rotta di collo fra le dune, che brividi!Per un”assaggio” di Doha basta un week lungo. Cinque comode

ore di volo da Venezia e si raggiunge la capitale del Qatar. La compagnia Qatar Airways è convenzionata con lo Sharq Village & Spa Doha, un re-sort di lusso che si richiama allo stile tradizionale arabo, con fi ori ad ogni angolo e petali sulle fontane, lampadari di Murano e alabastri decorati. All’esterno due piscine e una spiaggia da dove si ammira lo sky line di Doha con i suoi grattacieli. Da provare il ristorante persiano Parisa e la

Spa Six Senses per apprezzare la delicatezza dei massaggi orientali. A Doha la compagnia è convenzionata anche con il Marsa Malaz Kempinski , un concentrato di lusso raffi nato con 281 camere e 69 suites.Dirige il marketing un giovane italiano: Gianluca Forloni. Italiano pure il ristorante più frequentato

dell’hotel: l’Antica Pesa, dove lo chef Marco Calcaterra sta conquistando i qatarini con i suoi piatti mediterranei.

Sharq Village e Antica Pesa, relax e gusto

SÌ, Viaggiare

Qatar, da mille e una notte

Ma veniamo al Qatar. E’ lo stato più ricco al mondo con oltre 104.750 euro di reddito medio pro capite e un Pil in costante ascesa, legato non solo al petrolio e al gas naturale di cui il paese è fra i principali esportatori al mondo (rifornisce ogni giorno con navi cisterna anche il gasifi catore al largo del delta del Po), ma

anche alle tante attività fi nanziarie di cui l’emi-rato è diventato crocevia. Recentemente, tanto per fare un esempio, una società del Qatar, la Mayhoola, ha acquisito la Forall (detentore dei marchi Pal Zileri, Moschino e Cerruti), azienda tessile vicentina nota per le confezioni dal taglio sartoriale. Mayhoola nel 2012 aveva acquisito

anche i marchi Valentino e Missoni. Ed è solo un esempio di quanto siano ramifi cati gli interessi dell’emirato del Golfo (2.350.000 abitanti, di cui solo 1.500.000 “autoctoni”), in un conte-sto commerciale internazionale che vede questa area sempre più centrale, tanto da essere diven-tata uno degli ombelichi del mondo.

Suggestivo arrivare a Doha di notte, sorvolando l’Iraq e il Golfo Persico disseminati di pozzi petroliferi, facilmente identifi cabili per via delle fi amme che si levano dagli impianti estrattivi. Doha appare come un miraggio. E non delude le attese, come una città da mille e una notte uscita dalla lampada di Aladino. Tutto nuovo, tutto effi ciente. Larghe autostrade con segnaletica in ordine. Suv di ultima generazione che rispettano quasi sempre i limiti di velocità. Doha esprime tutta la sua bellezza lungo la Cor-niche, il lungomare che si affaccia sulla baia, costellato di costruzioni da rivista di architettura contemporanea e reso romantico dai fi lari di alte palme e dai barconi da pesca (alcuni suggesti-vamente in disarmo) adagiati sul bagnasciuga.

E’ la zona dello struscio dove le famiglie si ri-versano nel tardo pomeriggio, quando il cielo assume colori pastello. Il tradizionale abbiglia-mento arabo, bianco per gli uomini e nero per le donne, ricorda che il lusso non ha cancellato le tradizioni. Anche la zona degli affari, la West Bay, o l’isola Pearl of Qatar meritano una visi-ta per capire come vivono i qatarini. Per chi ama lo shopping va annotato questo quartiere: Por-to Arabia Boardwalk. Nella parte vecchia (per modo di dire) della città va visto il Souq Waqif, famoso per i suoi negozi di falchi. Sì, falchi vivi, addestrati per la caccia. Costano un occhio della testa. Bella l’atmosfera, seppur manca il fascino dell’antichità: tanti i locali dove poter trascor-rere una piacevole sosta. Ristorantini libanesi, iraqeni, egiziani. Imperdibile la visita al Museo di Arte Islamica, che presenta come gioielli og-getti provenienti dalle varie regioni del mondo arabo. E tutt’intorno alla città c’è il deserto, un deserto di dune bianche che scendono fi no al mare confondendosi con il suo color turchino... Da mille e una notte!

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35Turismo1 Turismo

All’ingresso dell’aeroporto di Venezia cam-peggia un grande cartellone che cattura l’attenzione per il suo messaggio forte,

diretto, quasi sfrontato: Qatar Airways, la migliore compagnia del mondo. E dai me-daglioni dello Skytrax riprodotti sotto, come le medaglie appuntate nella giacca di un genera-le, si capisce che quello ottenuto nel 2015 è il terzo premio della serie. Niente male per una compagnia aerea giovane, vanto di un paese di cui ancora molti sanno ben poco, se non fosse per le ripetute vittorie di Valentino Rossi sulla pista di Doha e per il fatto che nel 2022 il pic-colo emirato del Golfo, il cui territorio è grande poco che la metà del Veneto, e confi na solo con l’Arabia Saudita e il mare, ospiterà i mondiali di calcio. Qatar Airways,che è sponsor del miti-co Barcellona, squadra di calcio senza eguali al mondo, in realtà è un vettore che vuole recitare un ruolo da protagonista nel Nordest italiano. Anche per far conoscere il Qatar, paese dove riti ancestrali, come la caccia con il falco, convivo-no con una modernità quasi da fantascienza. Ben sintetizzata dagli avveniristici grattacieli della City di Doha, che formano uno skyline unico al mondo. In costante cambiamento, peraltro, grazie ai progetti commissionati alle migliori archistar del mondo. Bene, tutto que-sto, ovvero Doha stessa, 33 anni fa era poco più che un villaggio di pescatori.

Qatar Airways punta molto sul Nordest. Il volo quotidiano da Venezia è quello fra i cinque voli diretti assicurati dalla compagnia fra l’Italia e Doha (gli altri quattro partono da Milano e da Roma) che fa registrare i numeri più interessan-ti. A riprova dell’intensifi carsi dei rapporti eco-nomici, commerciali e turistici fra i due paesi, ma anche del ruolo strategico dell’aeroporto di Hamad International Airport, hub di un fi tto network di connessioni internazionali con ben 153 destinazioni nel mirino. Una intelligente politica dei prezzi ha reso Qatar Airways uno dei vettori più gettonati per raggiungere desti-nazioni in tutto il pianeta. La qualità dei servizi a bordo, elemento che più di altri ha fatto meri-tare alla compagnia tanti premi, e un rinnovato parco di aeromobili, sono alla base del successo commerciale del vettore.

I “paradisi” del golfo

LA CITY E LO SPETTACOLARE CONTESTO DELLA CORNICHE DI DOHA, DI NOTTE E DI GIORNO; IL VICINO DESERTO; LO STADIO DOVE NEL 2022 SI APRIRANNO I MONDIALI DI CALCIO; IL TARDO POMERIGGIO NELLA SPIAGGIA E LO STRUSCIO NEL SOUQ. SOTTO: LA BUSINESS CLASS E UN AEREO DELLA QATAR

AIRWAYS; I LEGGENDARI (E CARISSIMI) FALCHI ADDESTRATI; LA CITY DALL’ALTO, UN OGGETTO ESPOSTO AL MUSEO DI ARTE ISLAMICA E IL SOUQ WAQIF

La capitale Doha, che nel 2022 ospiteràI campionati mondiali di calciostupisce per il suo skyline di arditi grattacieli il suo ordinato Souq, l’incantevole Cornichei negozi per lo shopping di lusso e… i falchi

di renato Malaman

Il piccolo emirato arabo grazie a petrolio, gas e alta fi nanza è oggi lo stato più ricco del pianeta

La compagnia di bandiera Qatar Airwaysper tre volte è stata giudicata la migliore al mondo

Cinque i voli quotidiani diretti verso l’Italia

L’escursione nel deserto è un’emozione da brivido. Il Safari Inland Sea (www.gulfadventures.com) comincia con il pit stop

dove le potenti fuoristrada devono sgonfi are gli pneumatici per migliorare l’aderenza dei mezzi. Sì, perché fra le dune il

percorso ricorda quello delle montagne russe, con salite moz-zafi ato e discese a precipizio. Brivido e suggestione creano un mix indescrivibile. Il paesaggio che si ammira lungo il percorso è impreziosito dal mare. Un mare color turchese che separa il

Qatar dall’Arabia Saudita. Al capolinea del tour, in riva al mare, ci si rifocilla in un campo tendato, con carne, pane e verdure cucinati al fuoco. E poi ci si stende un po’ ad aspettare la sera. L’escursione dura due o tre

ore, lascia un ricordo indelebile del deserto e delle sue indescrivibili e magiche suggestioni.

A rotta di collo fra le dune, che brividi!Per un”assaggio” di Doha basta un week lungo. Cinque comode

ore di volo da Venezia e si raggiunge la capitale del Qatar. La compagnia Qatar Airways è convenzionata con lo Sharq Village & Spa Doha, un re-sort di lusso che si richiama allo stile tradizionale arabo, con fi ori ad ogni angolo e petali sulle fontane, lampadari di Murano e alabastri decorati. All’esterno due piscine e una spiaggia da dove si ammira lo sky line di Doha con i suoi grattacieli. Da provare il ristorante persiano Parisa e la

Spa Six Senses per apprezzare la delicatezza dei massaggi orientali. A Doha la compagnia è convenzionata anche con il Marsa Malaz Kempinski , un concentrato di lusso raffi nato con 281 camere e 69 suites.Dirige il marketing un giovane italiano: Gianluca Forloni. Italiano pure il ristorante più frequentato

dell’hotel: l’Antica Pesa, dove lo chef Marco Calcaterra sta conquistando i qatarini con i suoi piatti mediterranei.

Sharq Village e Antica Pesa, relax e gusto

SÌ, Viaggiare

Qatar, da mille e una notte

Ma veniamo al Qatar. E’ lo stato più ricco al mondo con oltre 104.750 euro di reddito medio pro capite e un Pil in costante ascesa, legato non solo al petrolio e al gas naturale di cui il paese è fra i principali esportatori al mondo (rifornisce ogni giorno con navi cisterna anche il gasifi catore al largo del delta del Po), ma

anche alle tante attività fi nanziarie di cui l’emi-rato è diventato crocevia. Recentemente, tanto per fare un esempio, una società del Qatar, la Mayhoola, ha acquisito la Forall (detentore dei marchi Pal Zileri, Moschino e Cerruti), azienda tessile vicentina nota per le confezioni dal taglio sartoriale. Mayhoola nel 2012 aveva acquisito

anche i marchi Valentino e Missoni. Ed è solo un esempio di quanto siano ramifi cati gli interessi dell’emirato del Golfo (2.350.000 abitanti, di cui solo 1.500.000 “autoctoni”), in un conte-sto commerciale internazionale che vede questa area sempre più centrale, tanto da essere diven-tata uno degli ombelichi del mondo.

Suggestivo arrivare a Doha di notte, sorvolando l’Iraq e il Golfo Persico disseminati di pozzi petroliferi, facilmente identifi cabili per via delle fi amme che si levano dagli impianti estrattivi. Doha appare come un miraggio. E non delude le attese, come una città da mille e una notte uscita dalla lampada di Aladino. Tutto nuovo, tutto effi ciente. Larghe autostrade con segnaletica in ordine. Suv di ultima generazione che rispettano quasi sempre i limiti di velocità. Doha esprime tutta la sua bellezza lungo la Cor-niche, il lungomare che si affaccia sulla baia, costellato di costruzioni da rivista di architettura contemporanea e reso romantico dai fi lari di alte palme e dai barconi da pesca (alcuni suggesti-vamente in disarmo) adagiati sul bagnasciuga.

E’ la zona dello struscio dove le famiglie si ri-versano nel tardo pomeriggio, quando il cielo assume colori pastello. Il tradizionale abbiglia-mento arabo, bianco per gli uomini e nero per le donne, ricorda che il lusso non ha cancellato le tradizioni. Anche la zona degli affari, la West Bay, o l’isola Pearl of Qatar meritano una visi-ta per capire come vivono i qatarini. Per chi ama lo shopping va annotato questo quartiere: Por-to Arabia Boardwalk. Nella parte vecchia (per modo di dire) della città va visto il Souq Waqif, famoso per i suoi negozi di falchi. Sì, falchi vivi, addestrati per la caccia. Costano un occhio della testa. Bella l’atmosfera, seppur manca il fascino dell’antichità: tanti i locali dove poter trascor-rere una piacevole sosta. Ristorantini libanesi, iraqeni, egiziani. Imperdibile la visita al Museo di Arte Islamica, che presenta come gioielli og-getti provenienti dalle varie regioni del mondo arabo. E tutt’intorno alla città c’è il deserto, un deserto di dune bianche che scendono fi no al mare confondendosi con il suo color turchino... Da mille e una notte!

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L’Editoriale

L’anno nuovo si apre con due grandi novità per la psico-logia, destinate ad avere un forte impatto sulla diffusio-ne della professione. La prima proviene da un’aula di

tribunale: il TAR del Lazio ha decretato nelle motivazioni ad una sentenza, tra le altre cose, che “il disagio psichico, an-che fuori da contesti clinici, rientra nelle competenze della professione sanitaria dello psicologo”. Questo signifi ca che è peculiarità dello psicologo prendersi cura di quei piccoli e grandi disagi della vita quotidiana che non si trattano di “patologia” ma di reazioni, emozioni, diffi coltà o desideri di vivere meglio legati anche ad eventi comuni, alla normalità della vita. Dunque lo Stato afferma ancora una volta quel nuovo paradigma di sanità, orientato non solo alla cura delle malattie ma al benessere, che l’Ordine degli Psicologi propone pubblicamente già da tempo. Nel contempo viene posto un forte accento sulla professionalità, quella garantita dalla fi gura dello psicologo – che possiede una formazione defi nita per legge ed è iscritto ad un Ordine che ne vigila l’operato – rispetto a diverse fi gure che, a vario titolo, vor-rebbero occuparsi del disagio psicologico delle persone. La seconda novità viene dalla Regione del Veneto. Sono state presentate, a fi rma del Consigliere Possamai, due proposte di legge: una sull’istituzione delle Unità Operative Comples-se di Psicologia nell’ambito della Sanità veneta e una sull’i-stituzione della fi gura dello psicologo di base territoriale. La prima comporterà un maggior peso e una maggiore fruibi-lità della psicologia nelle strutture sanitarie, la seconda una diffusione capillare degli psicologi – supportati da un fondo regionale – in luoghi molto frequentati e “quotidiani” quali gli studi dei medici di base. Entrambe le proposte di legge avranno come risultato quello di avvicinare la psicologia alle persone, renderla visibile e accessibile, e utilizzarla come mezzo per migliorare concretamente la vita quotidiana delle persone. Due novità, dunque, e nuove prospettive per una psicologia forte, diffusa e a servizio delle persone.

dott. Alessandro De Carlo*

L’ANNO CHE VERRÀ DELLA PSICOLOGIA: DUE NOVITÀ, NUOVE PROSPETTIVE

*Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto

Se i medici protestano contro i tagli alla sanità lo fanno per poterci curare al meglioEpicondilite: sintomi, cura e rimedi

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Nuove terapie del Cheratocono

Le emozioni ci parlano di noi

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Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

Il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

per collaborare all’inserto la piazza Salute contattare 049 8704884 - [email protected]

L’opinione

In questo periodo la nostra professione, pur nella sua indiscussa utilità sociale, è oggi accerchiata.Parliamo di abusivismo : a quando la riforma dell’Art. 348 del C.P. ferma in parlamento da ormai troppo tempo e che do-vrà prevedere un inasprimento delle pene portandole dagli attuali 6 mesi di arresto tramutabili in 516 euro

e sequestro delle attrezzature a 2 anni, 50000 euro e confi sca delle attrezzature da riutilizzare per allestire studi dentistici affi nché le persone che non hanno la possibilità economica possano essere curate in un progetto di solidarietà che vede professionisti privati scendere in campo offrendo la propria disponibilità. Parliamo della crisi economica, che da diversi anni attanaglia il nostro paese è che ha visto ridursi sempre di più il potere di acquisto delle famiglie con conseguente rinuncia alla cura della propria persona; la qualità delle cure, non può ridursi ad una mera questione economica: chi più ha meglio si cura, gli altri sono esclusi. Un vulnus sociale che non possiamo permetterci. I bizantinismi burocratici, con tutto quello che ne consegue che continuano a distrarre tempo che potremmo dedicate ai nostri pazienti oppure alla nostra formazione, non ultimo l’adeguamento dei nostri sistemi al STS. Percorsi di formazione dubbi per aggirare la programmazione, non si può prescindere da una formazione di qualità. Troppi sono stati i casi in cui la formazione è diventata terreno di speculazione sulla pelle dei giovani: università portoghesi, albanesi, rumene, bulgare, fanno tentativi, in genere tempestivamente bloccati dalla legge, di aprire succursali in Italia dove si può entrare pagando cifre elevate aggirando i test di ingresso. Nei primi giorni di dicembre ci siamo riuniti in Assemblea Nazionale CAO, dove la parola chiave è stata Responsabilità. Bisogna riaffermare a chiare lettere proprio questa etica della Responsabilità, che ha come fi ne ultimo la tutela del Diritto alla Salute, ed è declinata su diversi livelli: Comunicazione, Prevenzione, Qualità, Formazione ed Aggiornamento. Verrà istituita la Carta dei Diritti e Doveri dell’odontoiatra, che per la prima volta metterà nero su bianco i principi fondanti della professione, rilevandone le specifi cità e le peculiarità che non possono non avere un rifl esso nell’Etica e nella Deontologia. Si sta lavorando anche su un Progetto di Odontoiatria Sociale, che con uno sforzo volontaristico da parte dei professionisti coinvolti, si ripromette di svolgere un ruolo a salvaguardia della tutela della salute dei cittadini, dando risposte laddove il SSN essendo in crisi, non riesce a garantire neppure i LEA, garantendo nel contempo a tutti le cure primarie attraverso una rete libero- pro-fessionale coinvolta.Ma non dimentichiamoci del Progetto Prevenzione: quello sul Carcinoma Orale. Potenziare quindi la rete dei cosiddetti dentisti sentinella il cui compito è oltre a quello di intercettare precocemente queste patologie, anche quello di aumentare il dialogo fra tutte le fi gure che si occupano della salute del paziente. La soluzione non può essere che una sola: rafforzare l’alleanza terapeutica con i pazienti ed estenderla a tutta la società, rinsaldando il rapporto di fi ducia con i cittadini, i quali devono essere non soltanto informati, ma anche messi in condizione di comprendere, al di là di promesse illusorie o di falsi bisogni indotti da una pubblicità scorretta, come meglio preservare la loro salute, mediante una buona comunicazione.

DENTISTI, L’INSIDIA DELL’ABUSIVISMOdi Dott. Bruno noce*

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

L’intervento

“Dio è morto e anch’io comincio a non sentirmi troppo bene” Pa-rafrasando la celebre frase di Woody Allen potremmo dire che la situazione della sanità italiana in questo momento rientra

nei confi ni delle parole del famoso regista-attore. Gli Ispettori ministeriali inviati nei giorni scorsi negli Ospedali ove si sono verifi cati i decessi di alcu-ne giovani donne durante il parto hanno evidenziato carenze strutturali e procedurali in 3 casi sui 4! E questo riguarda i casi più eclatanti e sono solo una parte della situazione attuale cui, grazie al sacrifi cio, alla professionalità e alla capacità e dei medici e del personale non medico, dagli infermieri ai tecnici, si riesce a limitare nelle dimensioni e negli effetti. Anche oggi, nonostante le recenti disavventure l’Italia è uno dei paesi del mondo in cui si muore di meno per parto. Quello che sconcerta non sono i decessi,che comunque fanno parte del nostro essere,ma le morti e le situazioni negative considerate evitabili. I continui tagli operati alle risorse destinate alla sanità dai Governi negli ultimi anni stanno mettendo a dura prova la tenuta del nostro Sistema Sanitario considerato fi no a poche anni or sono uno dei migliori del mondo. Ospedali fatiscenti in molte realtà territoriali, strumentazione e tecnologia ormai obsoleta e non rinnovata,quando non manutenuta o non riparata per carenza di fondi; blocco del turn-over del personale con enormi buchi negli organici;una burocrazia soffocante che opprime sempre più l’attività clinica e toglie spazio alle cure e al tempo da dedicare al malato; impossibilità spesso di poter eseguire procedure corrette per invasione di pressioni esterne;continue imposizioni di natura economicista di razionamento delle cure;continui e ogni giorno sempre maggiori e più onerosi tikets impositivi che stanno minando la salute di quei concittadini che non sono certo ricchi ma che non sono considerati suffi cientemente poveri e che se si devono pagare visite,accertamenti e medicine sono costretti a rinunciare a bisogni primari; un clima di caccia alle streghe che impedisce una corretta valutazione degli errori clinici che pur possono esserci;una attività clinico-diagnostica sempre più stressante vuoi per l’impegno vuoi per crescenti bisogni di salute, senza trascurare una tranquillità, indispensabile in questo lavoro,di sicurezza personale; la scarsa attenzione alla prevenzione e alla preparazione professionale unita al blocco dei contratti e delle convenzioni possono darci solo un’idea delle preoccupazioni che hanno indotto i medici a scendere in piazza a difesa di un sistema sanitario solidale e universale. L’Europa punisce l’Italia perché disattende la norma di concedere il giusto riposo dopo turni massacranti di lavoro? Invece di rispettare il numero di professionisti necessari rimpiazzando chi è andato in pensione ci si inventa il medico di guardia per 9,diconsi nove, reparti,negli Ospedali con tutte le conseguenze che si possono immaginare. Il Ministro Lorenzin che ispira simpatia e tenerezza nella sua veste di giovane neomamma, oltre a proclami,buoni propositi e invii di ispettori non sembra avere forza suffi ciente nella compagine governativa. Del resto siamo abituati in Italia al fatto che il vero Ministro della Salute non è il tito-lare di questo dicastero ma il Ministro dell’Economia e alla considerazione che si ha che la salute è una variabile dipendente dalle risorse ad essa dedicate ed è vista più come una spesa piuttosto che una risorsa. Forse qualcuno si dimentica che se la salute non è tutto,senza la salute tutto il resto è niente. Siamo ogni giorno tempestati da notizie riportate dai mass media e volutamente e distortamente dispensate di sprechi in sanità: la medicina difensiva costa 12 miliardi di euro all’ anno o no di più, 20 o forse 26! Ma se tutta la Sanità in Italia costa 110 miliardi di euro o poco più con cui si fa fronte a tutti i costi di tutti gli Ospedali pubblici e Privati convenzionati,di tutto il personale medico,veterinario,infermieristico,tecnico,amministrativo,di tutti gli ambulatori,distretti socio-sanitari,della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, della spesa degli accertamenti dia-gnostici dai più semplici ai più complessi,della spesa sociale in alcune Regioni,compreso il Veneto! Chiunque si può render conto che sono numeri divulgati a casaccio e a pensar male come diceva un noto politico della prima Repubblica si fa peccato ma spesso ci si indovina. Il pretesto è ottimo per tentare di giustifi care tagli di prestazioni,tagli di posti letto, soppressione di reparti,tagli alla Me-dicina del Territorio e alla sua ristrutturazione,limitazione degli accertamenti (e la prevenzione?), imposizioni di risparmio sui farmaci,nuovi tikets,e via dicendo. La vera appropriatezza e quindi risparmi su eventuali sprechi si può perseguire solo attraverso un processo clinico-diagnostico e non certo attraverso tagli lineari se si vogliono dare risposte corrette ai bisogni di salute. I veri sprechi sono negli Ospedali ristrutturati e chiusi dopo pochi mesi,nelle strutture mai completate, nelle stru-mentazioni non utilizzate,nella mala gestio di una classe politica ineffi ciente quando non corrotta. Ad una appropriatezza clinica se non corrisponde una appropriatezza gestionale e amministrativa non si riuscirà mai ad ottenere un sistema virtuoso che sappia coniugare i bisogni di salute con la sostenibilità del sistema. Anche la Regione Veneto,che ha sempre potuto vantare un servizio socio-sanitario considerato fra i migliori non solo del nostro Paese, nonostante dedichi alla Sanità l’80% circa del suo bilancio, comincia a risentire dei tagli governativi lineari, pur essendo una Regione con i conti a posto. Lo strumento di un piano Socio-Sanitario della Regione Veneto approvato dalla politica e condiviso con tutti gli attori interessati, dai professionisti, agli amministratori, alle rappresentanze istituzionali locali fi no alle rappresentanze dei cittadini,ha permesso di avviare una ristrutturazione sia degli Ospedali che delle altre strutture pubbliche e private convenzionate e nello stesso tempo di avviare un profondo cambiamento nella Medicina Territoriale che dovrebbero portare ad un sistema sostenibile sempre più effi ciente, in grado di erogare cure sicure ed effi caci per i nostri concittadini. Governo centrale permettendo e cittadini disposti a sopportare, ma fi no a quando?

ANNO NUOVO SANITA’ VECCHIA:RIUSCIREMO A CONSERVARE IL NOSTRO SSN SOLIDALE E UNIVERSALISTICO?

di Francesco noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Consulenza scientifica

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Il sistema detto di Carico Immedia-to grazie al quale, se le condizioni della bocca lo consentono, il paziente non perderà mai i propri denti.1 IMPIANTI PERSONALIZZATI Gli impianti personalizzati sono radi-ci artifi ciali che ci permettono di so-stituire i denti persi e che, grazie al materiale con il quale sono fabbricati, possono convivere in modo naturale con il resto dei denti e dei tessuti della bocca. Il Carico Immediato e’ una tecnica che permet-te di installare la protesi subito dopo l’inserimento degli impianti2 LA PROTESI FISSA LO STESSO GIORNO Dopo la collocazione degli impianti, il paziente riposa per tre o quattro ore e, nello stesso giorno, qualora le condizioni ossee lo permettano, viene collocata una protesi fi ssa provvisoria. Il principale vantaggio del Ca-rico Immediato va oltre la ragione estetica: per tutta la durata dell’osteointegrazione, il paziente indossa sem-pre la sua protesi fi ssa che gli permette di recuperare la qualità della vita dal punto di vista funzionale, estetico e sociale.

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L’epicondilite, nota anche come gomito del tennista, è una tendinopatia inserzionale della muscolatura latera-le del gomito. Tuttavia, non va intesa come una patolo-

gia che riguarda solo i tennisti ma anche altri sportivi (gioca-tori di baseball, schermitori, nuotatori, ecc.) e lavoratori che utilizzano in modo eccessivo i tendini della parte esterna o interna del gomito come pittori, muratori, carpentieri, opera-tori del computer, pianisti, ecc.: è considerata una over-use syndrome cioè una patologia la cui causa è riconducibile, sia ad un’abnorme sollecitazione, che ad un fi siologico logoramento involutivo delle strutture tendino-inserzionali.

Il sintomo classico è naturalmente il dolore molto lo-calizzato nella regione laterale del gomito, a livello dell’e-picondilo dove si inseriscono i muscoli epicondiloidei, che si irradia a volte lungo il bordo radiale dell’avambraccio e vie-ne risvegliato nei movimenti di estensione e supinazione.

Il dolore è molto variabile come intensità e va da un lieve fastidio alla vera e propria impotenza funzionale. Ge-sti come versare da bere, portare una valigia, stringere la mano diventano molto dolorosi. Dopo un’accurata anam-nesi si procede all’esame clinico, cercando di individuare i principali segni legati a tale patologia. In genere, si accerta la provenienza del dolore attraverso la palpazione diretta dell’epicondilo radiale-omerale, verifi cando contemporanea-mente che non vi sia la presenza di una eventuale modesta tumefazione locale. Poi si constata l’insorgenza del dolore tramite:

- Test di Cozen: estensione del polso contro resistenza a gomito fl esso

- Test di Mills: pronazione passiva forzata con polso fl esso e gomito esteso

- La supinazione contro resistenza sempre a gomito

fl esso. L’esame radiologico è solitamente negativo (anche se talora sono presenti calcifi cazioni in sede iuxtaepicon-diloidea). La diagnosi è prettamente clinica anche se una ecografi a tendinea, meglio se effettuata con color o power Doppler, consente di identifi care le aree di degenerazione endotendinea e l’iperemia dei tessuti peritendinei. Il trat-tamento dell’epicondilite non è affatto semplice, questa patologia illustra la capacità di adattamento dell’organismo che è saturato dall’esercizio di un’attività fi sica e/o lavora-tiva i cui sintomi si manifestano su di una zona resa fragile dalle tensioni circostanti. Sicuramente ci saranno tensioni sulla muscolatura epicondiloidea, si tratteranno le strutture muscolo-scheletriche del gomito stesso, poi si andranno a testare ed eventualmente trattare il polso, la spalla, la colonna cervicale, dorsale, ecc. Se il dolore è di vecchia data è spesso utile applicare delle tecniche di stiramento/rilasciamento dei muscoli, dei legamenti e della membrana interossea dell’avambraccio; in alcuni casi può essere utile l’utilizzo di un tutore durante l’attività fi sica o lavorativa.

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Epicondilite (gomito del tennista): sintomi, cura e rimedi

4° uscita gennaio

Il Dott. Andrea Bellato

3939

Il Cheratocono è una patologia degenerativa della cornea caratterizzata da un progressivo cedimento strutturale. La cornea, piccola cupola trasparente posta davanti all’iride,

tende a sfi ancarsi creando un astigmatismo irregolare. Nei primi stadi della malattia è ancora possibile la correzione con occhiali, ma presto il paziente deve utilizzare lenti a contatto o sottoporsi ad un intervento chirurgico. Le lenti a contatto per questi pazienti erano inizialmente rigide poi negli anni hanno subito miglioramenti di forma e materiale. Esistono anche opzioni gemellate ossia lenti morbide con un alloggio per una lente gas permeabile. A prescindere comunque dalle varie soluzioni contattologiche, esiste da ormai 15 anni un nuovo importante trattamento chiamato “Cross Linking”.

Questa procedura consiste nel ricoprire la cornea con vitamina B2 ed esporre poi la cornea stessa ad una partico-lare luce ultravioletta. La combinazione di luce e vitamina, realizza un aumento di legami “crociati” all’interno della struttura corneale. In parole povere si irrobustisce la trama collagene e si blocca (o si riduce) la tendenza al cedimento strutturale. Ovviamente l’importanza e l’effi cacia di questo trattamento è massima quando è effettuato su cheratoconi classifi cati di primo e secondo grado, in quanto, trattando-si di forme lievi, è ancora possibile una buona correzione con occhiale. Se quindi noi irrobustiamo la cornea appena questa manifesta il problema, la stabilizziamo ed evitiamo che il progredire della malattia ci porti a dover effettuare un trapianto di cornea! E’ quindi intuitivo che questa procedu-ra, quasi scevra da effetti collaterali, va effettuata quanto più precocemente possibile. In alcuni casi particolari, quali cheratoconi di vecchia data portatori di lenti a contatto, ha comunque un senso effettuare il cross linking, qualora il pa-

ziente rifi uti l’idea di un trapianto di cornea e desideri conti-nuare con le lenti. Una volta effettuata questa procedura di rinforzo, nei cheratoconi di 2° o 3° è possibile inoltre mi-gliorare la forma della cornea con un particolare trattamen-to laser detto Link Topoaberrometrico (Primo trattamento effettuato a livello mondiale da Camellin nel 2002). Con questa procedura noi possiamo “limare” l’apice del chera-tocono con un particolare laser che così facendo elimina o riduce le aberrazioni che rendono diffi cile e poco effi cace la correzione con occhiale. Non possiamo con questo tratta-mento togliere l’uso dell’occhiale, ma possiamo ridurlo in termini di pesantezza ed aumentare la capacità visiva del paziente. Il miglioramento inoltre riguarda la qualità della visione specialmente in condizioni di scarsa lumonosità! Ov-viamente non si può generalizzare il risultato, trattandosi di occhi con caratteristiche di forma molto differenti da un caso all’altro. E’ comunque importante trasferire il concetto che un cheratocono iniziale deve essere bloccato precocemente e non semplicemente corretto con lenti a contatto e che in alternativa od in complemento, dopo che è stato trattato con Cross Linking, è possibile un trattamento laser miglio-rativo per la vista. In defi nitiva queste nuove procedure, Cross linking e Link Topo-aberrometrico, permettono ad un cheratocono iniziale di allontanare od evitare la necessità di un trapianto di cornea.

nuove Terapie nel Cheratocono: “Cross linking” e “link Topo-aberrometrico”

Dott. Massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected] web: www.lasek.it

Il Dr. Massimo Camellin

Quante volte nell’arco della giornata ci capita di provare un’emozione che non sappiamo spiegare, che non sappiamo attribuire ad una causa? Quan-

te volte al lavoro, a scuola, nei contesti in cui dobbiamo svolgere al meglio un compito, ci assale l’ansia che se non ci paralizza ci rende molto diffi cile ottenere il risul-tato voluto? Molto spesso, ciò che ci sta accadendo, è che ci stiamo confrontando, inconsapevolmente, con le nostre personali “guide del Sé”. Le “guide del Sé” rap-presentano i nostri canoni personali, ovvero la rappresen-tazione della persona che vorremmo essere (il Sé ideale) e quella della persona che dovremmo essere (il Sé impe-rativo). Ciascuno di noi costruisce, crescendo, queste due coordinate personali e le confronta continuamente con il proprio modo di pensare, di sentire e di agire, in una data situazione. Cosa accade quando i nostri pensieri e le no-stre reazioni non ci piacciono, le consideriamo sbagliate, non in linea con la persona che vorremmo essere o che dovremmo essere? La delusione, la tristezza possono informarci che il modo con cui abbiamo affrontato o stiamo affrontando una data situazione è molto diverso dalla rappresentazione del nostro Sé ideale, ovvero dalle aspettative che nutriamo verso noi stessi su “come vor-remmo essere”. Dando attenzione ed ascolto a queste emozioni potremmo accorgerci che forse, in alcuni casi, esigeremmo da noi stessi molto più di quanto siamo in grado di dare e dal confronto con i nostri canoni interiori non possiamo che uscirne sofferenti. Del resto nutrire un Sé ideale ricco, ci aiuta a creare per noi obiettivi importanti di realizzazione e a realizzare le nostre aspi-razioni. Infatti, quando riusciamo a “fare bene” ciò che vorremmo da noi, proviamo gioia ed entusiasmo. E l’an-sia, e l’agitazione? Che cosa raccontano di noi queste emozioni? Possono dirci che il nostro comportamento, il

nostro modo di affrontare una prova, è lontano dall’im-magine che intimamente coltiviamo del nostro “dover essere”; che stiamo trasgredendo ad un “obbligo”, ad un “dovere” che ci siamo imposti. E’ possibile che questa consapevolezza ci porti a accettarci un po’ di più anche quando non siamo all’altezza dei nostri “devo”. Sollievo e rilassamento sono le sensazioni che accompagnano l’accettazione serena di noi e dei nostri limiti. Il percorso dell’accettazione e della crescita personale non ha fi ne. In alcuni momenti lo riusciamo a percorrere da soli; tal-volta dobbiamo chiedere aiuto ai professionisti. Di certo può contribuire a rendere la nostra vita davvero piena e soddisfacente.

le emozioni ci parlano di noi

Dr.ssa Erika MarangoniCounselor professionalelaureata in Psicologia dell’educazioneVia leopardi, 1 - Rovigo388-3637623 - [email protected]

Dott.ssa Erika Marangoni

Scopri le soluzioni di questa tecnica implantologica che consente di sostituire i denti persi recuperando

piu’ velocemente funzionalita’ ed esteti-ca. Tornare a sorridere con naturalezza e fi ducia è l’obiettivo di chi decide di ricorrere agli impianti dentali. L’ultima novità in questa direzione?

Il sistema detto di Carico Immedia-to grazie al quale, se le condizioni della bocca lo consentono, il paziente non perderà mai i propri denti.1 IMPIANTI PERSONALIZZATI Gli impianti personalizzati sono radi-ci artifi ciali che ci permettono di so-stituire i denti persi e che, grazie al materiale con il quale sono fabbricati, possono convivere in modo naturale con il resto dei denti e dei tessuti della bocca. Il Carico Immediato e’ una tecnica che permet-te di installare la protesi subito dopo l’inserimento degli impianti2 LA PROTESI FISSA LO STESSO GIORNO Dopo la collocazione degli impianti, il paziente riposa per tre o quattro ore e, nello stesso giorno, qualora le condizioni ossee lo permettano, viene collocata una protesi fi ssa provvisoria. Il principale vantaggio del Ca-rico Immediato va oltre la ragione estetica: per tutta la durata dell’osteointegrazione, il paziente indossa sem-pre la sua protesi fi ssa che gli permette di recuperare la qualità della vita dal punto di vista funzionale, estetico e sociale.

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A partire dal terzo mese, sarà possibile collocare la protesi fi ssa defi nitiva. Grazie a questo sistema il paziente recupera la sua funzio-nalità e il suo aspetto estetico più velocemente4 PER QUASI TUTTI Questa tec-

nica è indicata in tutti i casi di mancanza di denti, dove ci siano le condizioni.

Page 42: Adria gen2016 n10

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Bionde… • Una bionda entra in un negozio e vede un oggetto luccicante. Chiede al commes-so: “Cos’è? Ed il commesso: “Un thermos.” “Ed a che cosa serve?” Il commesso spiega: “Mantiene calde le cose calde e fredde le cose fredde.” La bionda lo compra e il giorno dopo va al lavoro con il suo nuovo thermos. Il suo capo le

chiede: “Cos’è quell’oggetto lucci-cante che hai lì?” E la bionda: “Un thermos”. Il capo allora chiede: “Ed a che cosa serve ?” “Mantie-ne calde le cose calde e fredde le cose fredde”. Il capo allora chiede: “Wow, e che cosa ci hai messo dentro?” E la bionda: “Due tazze di caffè ed un ghiacciolo”.Innamorati… • Lui: “Cara, oggi è San Valentino, la festa degli inna-morati!” “Parla per te.”

• “Caro, non mi porti mai fuori!” “Ma cara… io sono un latitante!”Taxi… • Un carabiniere va a Roma. Per la prima volta in vita sua prende un taxi e per evitare spiacevoli sorprese, prima di sali-re chiede quanto costa. “Dipen-de dal tempo” risponde il taxista. “Mettiamo che resti nuvoloso, ma

Soluzioni

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non si metta a piovere...”.Uomini… • Alcune ricercatrici han-no scoperto perché Mosè errò per 40 anni nel deserto col popolo d’I-sraele: un vero uomo non chiede mai indicazioni.… e donne! • Se una donna vi dice “5 minuti e scendo” vuol dire che tra 5 minuti scenderà. È inutile

citofonare ogni mezz’ora.Amici… • “Sono settimane che non riesco a dormire. Se non tro-vo 100 mila euro, dovrò dichiara-re fallimento!” “Perché non ti sei rivolto a me? Siamo amici, no?” “Vuoi dire che mi presterai il de-naro?” “No, però ho degli ottimi sonniferi!”

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Giochi e divertimento per tutta la famiglia

C r i t t o g r a f i c oA numero uguale corri-sponde lettera uguale. Completate lo schema.

Parole Crociate MiniORIZZONTALI: 1. Lo scheletro del pesce. - 5. Prima persona singolare. - 7. Strumento a corde. - 9. Venticello o motivetto. - 11. Erede... poetico. - 12. Totale. - 13. Giorni del calendario romano. - 14. Un opera di Verdi. - 15. Silvano, ex-ciclista italiano. - 17. La Sindrome da I m m u n o d e f i c i e n z a Acquisita. - 19. Oculus Dexter. - 20. Componimento.

VERTICALI: 1. Lodi. - 2. Piccolo pesce azzurro. - 3. Freddo. - 4. Insetto laborioso. - 6. Il nome comune della Sparus aurata. - 8. Ottenne, trasse. - 9. Nell’antica Grecia era il cantore professionista. - 10. Comune in provincia di Perugia. - 11. Miliardario, capitalista. - 14. Associazione Italiana Donatori Organi. - 16. Con Tap è il nome di un ballo. - 18. Cagliari.

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Page 44: Adria gen2016 n10
Page 45: Adria gen2016 n10

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...e molto altro!

è gradita la prenotazione per cene aziendali

43A tavola

La quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio, c = cucchiaino, g = grammo, kg = chilogrammo, L = litro, dl = decilitro, olio (quando non è specifi cato altro) = olio extra vergine di oliva, q.b.= quanto basta.

CREMA AI FIOCCHI D’AVENAIngredienti: 1 L d’acqua - 1 gambo di sedano - 1 carota - 4 porri - olio - 4 C di fi occhi d’avena piccoli - un pizzico di prezzemolo.

Preparazione: in una pentola mettere l’acqua, il sale, la carota, il sedano e i porri; fare cuocere per 20 minuti circa. Quindi togliere la carota e il sedano, passare invece i porri, unire i fi occhi d’avena e far cuocere ancora per 10-15 minuti. Spegnere, condire con un fi lo d’olio e il prezzemolo tritato.

Nota

PROPOSTE PER UNA CUCINA BIOLOGICA, INTEGRALE, VEGETARIANA, IN SINTONIA CON LA NATURA

la cucina di carmen

2A tavola

QUINOA ALLE SPEZIEIngredienti: 250 g di quinoa - 1 cipolla - 2 spicchi d’aglio - 2 C d’olio - 1 bustina di zafferano - 1 pizzico di curry - 1 pizzico di peperoncino - 1 c di erba cipollina - 1 c di maggiorana - 1 c di menta - sale q.b.

Preparazione: lavare e mettere a cuocere la quinoa con l’acqua (2 volte il suo volume) per 15-20 minuti. Tritare l’aglio e la cipolla sottilissimi e farli appassire. In una ciotolina mettere l’olio, le spezie e le erbe aromatiche (fresche o secche) e lasciare macerare. Quando la quinoa è pronta condirla con la cipolla e l’aglio, le erbe aromatiche e unire il prezzemolo tritato.

PERE AL FORNOIngredienti per la pasta: 2 grosse pere - 15 g di zucchero - 8 amaretti - un pizzico di cannella - la scorza di 1/2 limone - 5 C di marmellata di fragole - olio.

Preparazione: lavare le pere, dividerle a metà e togliere i semi. Disporle in una tortiera ben unta, spolverizzare con lo zucchero di canna e farle cuocere in forno a 180° fi nchè saranno tenere, ma non troppo cotte. Nel frattempo unire in una ciotola gli amaretti con la cannella e la marmellata. Togliere le pere dal forno, disporle sul piatto da portata, riempirle con il composto di amaretti e servirle tiepide o fredde.

Carmen Bellin, Educatore

Alimentare dell’Associazione

Culturale La Biolca di Padova:

tiene corsi e conferenze

su alimentazione e cucina, collabora al mensile

Biolcalenda, ha pubblicato “Metti una sera a cena” libro di

ricette e consigli utili per una cucina in armonia con i ritmi

della natura.

Carmen Bellin

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Page 46: Adria gen2016 n10

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44 Oroscopo1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10RIFLETTETE A LUNGO

PRIMA DI INTERVENIRE, SIETE TROPPO NERVOSI E RE-

AGIRE D’IMPULSO POTREBBE DAN-NEGGIARE LA COPPIA O IL LAVORO

SCORPIONEDAL 23/10

AL 22/11LE STELLE SONO TUTTE A VOSTRO

FAVORE E POTRETE REALIZZARE QUANTO DE-

SIDERATE. SIATE ATTENTI A COGLIERE LE OCCASIONI GIUSTE

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12POTRESTE SENTIRVI

BLOCCATO DA PAURE A P PA R E N T E M E N T E IMMOTIVATE: USATE

PRUDENZA E INTELLIGENZA E EVITERETE LE INSIDIE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01LE STELLE HANNO IN SERBO

UN DONO SPECIALE PER VOI CHE QUESTO MESE SIETE DAVVERO RILASSATI E FELICI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02PENSATE POSITIVO

NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ CHE IN-CONTRETERE NEI

DIVERSI AMBITI. IL DIALOGO E L’INCONTRO SONO BUONE SOLUZIONI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03PRENDETE I PROBLEMI DI

PETTO CON GRINTA E TENACIA, NE AVRETE LA FORZA E RIUSCI-RETE ANCHE DOVE NON CREDETE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04PARECCHIE SOD-DISFAZIONI IN AR-

RIVO MA IN AMORE ATTENTI A STERILI BATTIBECCHI: NON SERVONO CHE A ROVINARE L’ARMONIA

TORO DAL 21/04

AL 20/05SE NE SENTITE

IL BISOGNO QUESTO È IL MO-MENTO GIUSTO PER CAMBIARE LE REGOLE DELLA VOSTRA ES-ISTENZA, AVETE L’ENERGIA CHE SERVE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06VI ATTENDE UN

PERIODO CARATTERIZZATO DA ALTI E BASSI E DA FREQUENTI CAMBI D’UMORE. NON TEMETE I CAMBIAMENTI

CANCRODAL 22/06

AL 22/07NONOSTANTE LA FATICA

CHE VI ATTENDE GODRETE DI MOLTE SODDISFAIONI E IN AMORE AVRETE LA CAPACITÀ DI CAPIRE CHI AVETE DI FRONTE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08IL CONSIGLIO DEL MESE È DI TENERE

SOTTO CONTROLLO LA VOSTRA VENA POLEMICA. SE LO FARETE AVRETE UN MESE OT-TIMO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09E’ IL MOMENTO BU-

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Page 47: Adria gen2016 n10

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Graziella Gaioni, VeronaAvevo male alle mani, ora sto bene e sono molto contenta.

Ciamarra Giuseppina, RavennaAvevo male alla spalla e al collo dopo 10/12 giorni il collo si è sciolto non mi fa male, adesso mi sento veramente bene.

Carlo Adeferro, RiminiAvevo male a una gamba, ho usato questo apparecchio, adesso mi trovo meravigliosamente bene. Adesso faccio le mie passeggiate tranquillamente. Provate per credere.

Angelo Colla, VeronaMi facevano male le mani, dopo 10 giorni ho avuto bene� ci.

Ofelia Feriotto, RovigoAvevo male alla testa, ho avuto i risultati che volevo, ho speso bene miei soldi, gli ho proprio spesi volentieri.

Yelma Stefani, VeneziaAvevo male alle ginocchia, ho usato questo apparecchio mi sento davvero bene.

Anna Maria Negroni, PadovaMia � glia ha comprato questo apparecchio per le rughe, adesso ha le pelle più giovane e liscia, io avevo male alle mani, ho avuto anche io dei bene� ci.

MEDLASE-R non è un dispositivo medico, non si propone di fare alcuna diagnosi di patologie o malattie, è un complemento ai fini estetici utile contro le rughe e gli inestetismi della cellulite ed inoltre è utile per aiutare ad alleviare i disturbi muscolari e articolari. Con MEDLASE-R stimolando le zone di interesse grazie al massaggio con il raggio rosso ed infrarosso si possono ottenere molteplici benefici.Tutte le testimonianze sono reali e verificabili e il risultato che si può ottenere varia a seconda della predisposizioni personali.

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10RIFLETTETE A LUNGO

PRIMA DI INTERVENIRE, SIETE TROPPO NERVOSI E RE-

AGIRE D’IMPULSO POTREBBE DAN-NEGGIARE LA COPPIA O IL LAVORO

SCORPIONEDAL 23/10

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AL 20/04PARECCHIE SOD-DISFAZIONI IN AR-

RIVO MA IN AMORE ATTENTI A STERILI BATTIBECCHI: NON SERVONO CHE A ROVINARE L’ARMONIA

TORO DAL 21/04

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PERIODO CARATTERIZZATO DA ALTI E BASSI E DA FREQUENTI CAMBI D’UMORE. NON TEMETE I CAMBIAMENTI

CANCRODAL 22/06

AL 22/07NONOSTANTE LA FATICA

CHE VI ATTENDE GODRETE DI MOLTE SODDISFAIONI E IN AMORE AVRETE LA CAPACITÀ DI CAPIRE CHI AVETE DI FRONTE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08IL CONSIGLIO DEL MESE È DI TENERE

SOTTO CONTROLLO LA VOSTRA VENA POLEMICA. SE LO FARETE AVRETE UN MESE OT-TIMO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09E’ IL MOMENTO BU-

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Page 48: Adria gen2016 n10

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giardino sia sul davanti che nel retro. Classe energe-tica non defi nita. Euro 198.000 Rif.A1657

 

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In pieno centro storico Casa indipendente su 2 livelli, di recente costruzione, con fi niture di pregio, completamente arredata, composta da ingresso, pranzo-angolo cottura, 2 disimpegni, 1 camera da letto matrimoniale, guarda-roba, 2 bagni e cortile esclusivo. Classe energetica “D”.

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