Adria febb2014 n24

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Adria febb2014 n24

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www.gabetti.it

M E M B E R O F

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di Adria

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ADRIA PERIFERIA

 Primissima periferia di Adria Casa accostata su due livelli composta da entrata, sala, soggiorno, cucina, cucinino, 3 camere da letto matrimoniali,

2 bagni, capannone, mansarda e scoperto di proprietà. Classe energetica “G”.

Euro 110.000 tratt. Rif.A1237

In località Passetto, Rustico singolo disposto su due livelli e composto da casa di abitazione di mq.120 con in-

gresso, cucina, soggiorno, cantina, ripostiglio, 2 camere da letto, guardaroba e bagno, fienile di mq.75, garage di mq.36 e terreno agricolo di circa mq.6.000. Classe

energetica “G”. Euro 60.000 Rif.A843

In Località Fasana Casa singola di mq.100, disposta su due livelli e composta da cucina, soggiorno, 2

camere da letto, cantina, bagno, garage e giardino di proprietà in parte piantumato. Classe energetica

non definita “G”. Euro 65.000 Rif.A0854

 

 

 

Località Bellombra Casa singola disposta su due livelli, con piano terra di recente ristrutturazione e

piano superiore da ultimare, con annessi 1 ettaro di terreno, 2 ampie tettoie per deposito auto, cantina e

pollaio. Classe energetica non definita “G”. Euro 130.000 tratt. Rif.A1390

A pochi chilometri da Adria splendida Villa singola,

completamente ristrutturata a nuovo, disposta su due

livelli, composta da soggior-no con bellissimo caminetto,

cucina, bagno, taverna, garage e porticato al piano terra, 2 camere da letto e

bagno al piano primo, con giardino ben curato ed in parte piantumato. Classe

energetica “D”. Euro 195.000 tratt.

Rif.A1078

Località Cavedon Casa accostata di ampie dimensioni, su due livelli, in ottime condizioni, con ingresso, sala,

soggiorno con camino, cucina, 2 ripostigli, 2 camere da letto, 1 studio, 2 bagni, garage e giardino sia davanti che nel retro. Classe energetica non definita “G”. Vero

Affare. Euro 180.000 tratt. Rif.A1186

In Località Baricetta Splendida villa singola tutta al piano terra di mq.150, dotata di tutti i conforts con pannelli fotovoltaici ed ampio scoperto ben curato ed in parte

piantumato. Classe energetica non definita “G”. Info in agenzia. Rif.A1177

 Località Bellombra Villa singola, molto bella, curata

nei minimi particolari, su due livelli, con ingresso, sog-giorno, cucina, lavanderia, 3 camere da letto, bagno,

garage ed ampio giardino. Classe energetica non definita “G”. Info in agenzia Rif.A1199

 In località Bellombra Appartamento al piano terra, completamente indipendente, di recente costruzione, con cucina, soggiorno, 3 camere da letto, bagno ed ampio magazzino adibito a garage. Classe energetica non

definita “G”. Euro 90.000 Rif.A1200

 

Nelle immediate vicinanze di Adria, porzione di bifa-miliare al grezzo, della superfiicie di mq.120, disposta su due livelli, composta da soggiorno, cucina, 3 camere da letto, 2 bagni, garage ed ampio giardino da tre lati.

Classe energetica “C”. Euro 110.000 tratt. Rif.A0935

 

In località Cavarzere Casa singola tutta su un livello, composta da cucina, salotto, 2 camere da letto, bagno

scoperto di proprietà di circa mq.1.000. Classe energetica “G”. Euro 115.000 Rf.A1121

A due minuti dal Duomo Appartamento bilocale al piano terra, completamente arredato, con soggiorno-

angolo cottura, 1 camera da letto matrimoniale, bagno, cantina e garage. Classe energetica non definita “G”. Euro 450 mensili Rif.A1370

In zona residenziale Appartamento al piano primo composto da ingresso, soggiorno, cucina con cucinino, 1 camera matrimoniale, 2 singole, 2 bagni, ripostiglio, garage e giardino esclusivo.

Classe energetica non definita “G”. Euro 500 mensili Rif.A1413

Zona centrale Appartamento al piano 2° , comple-tamente arredato, composto da entrata con angolo cottura, soggiorno, ripostiglio, 1 camera da letto

matrimoniale, bagno, soffitta, cantine e posto auto. Classe energetica non definita “G”. Euro 450 mensili. Rif.A1290

Zona Tomba Appar-tamento al piano 2°

composto da soggiorno con angolo cottura e salottino, 1 camera

da letto matrimoniale mansardata, bagno e terrazzo. Classe

energetica non definita “G”. Euro 450 men-

sili. Rif A1068

Zona Chieppara Appartamento bilocale al piano terra, completamente arredato, composto da

cucina abitabile, 1 camera da letto matrimoniale, bagno, posto auto riservato. Classe energetica non

definita “G”. Euro 450 mensili Rif.A1396

  

 

 

In località Bottrighe Schiera centrale, disposta su due livelli più mansarda abitabile, composta da cucina, soggiorno, 2 camere da letto matrimoniali, 2 bagni nonchè tettoia

esterna, garage e giardino di proprietà. Classe energetica non definita “G”. Euro 150.000 tratt. Rif. A1356

Località Bottrighe Casa accostata da entrambi i lati, da riattare, disposta su due livelli, con ingresso, cuci-na, soggiorno, piccolo disbrigo, 2 ampie camere da letto, bagno, 2 disbrighi esterni e terreno esclusivo nel retro di circa mq.600. Classe energetica “G”.

Euro 75.000 tratt. Rif.A1193

   

In località Baricetta Casa singola di nuova costruzione, di ampia metratura su due livelli, composta da cucina, salone, taverna, 3 letti, 2 bagni, lavanderia, garage

ed ampio giardino ben curato ed in parte piantumato. Classe energetica “C”. Info in agenzia Rif.A0835

In località Cavarzere Villa singola su due livelli,ristrutturata a nuovo, composta da cucina,

salotto, 2 camere da letto, bagno, locale lavanderia con annesso terreno di complessivi mq.1.250. Classe

energetica “F”. Euro 140.000 Rif.A1036

Località Crespino Casa accostata da entrambi i lati, in ottime condizioni, disposta su due livelli, composta da cucina, salotto, studio, 3 camere da letto e bagno, con annessi bassocomodi e cortile. Classe energetica

non definita “G”. Euro 97.000 Rif.A1393

   

 

 

In località Mazzorno Sinistro Villa singola ubicata tutta al piano terra e composta da ingresso,

soggiorno, cucina, pranzo, 2 camere da letto, bagno, lavanderia, ripostiglio, piccolo garage e giardino di proprietà. Classe energetica “G”.

Euro 60.000 Rif.A1388

Località Baricetta Casa sin-

gola disposta su due livelli,

in ottime condizioni, con

ingresso, cucina, salotto, 2

camere da letto con terraz-

zo, 2 bagni e scoperto di

proprietà. Classe energetica

non definita “G”.

Euro 130.000 tratt.

Rif.A1440

ADRIA AFFITTI

 

  

 

 

 

In pieno centro storico Attico di ampie dimen-

sioni, con ingresso, soggiorno, cucina abitabile, 2 bagni, 2 camere da letto,

ampia mansarda con angolo studio, stanza

giochi e ripostiglio nonchè garage al

piano terra e 2 posti auto esclusivi. Classe

energetica non definita “G”. Info in agenzia

Rif.A1338

Zona centrale, Appartamento al piano 2° composto da soggior-no, cucina, 1 camera da letto, bagno ed armadio disbrigo esterno. Classe energetica non definita “G”. Euro 75.000

COMPRESO MOBILIO. Rif. A0193

In zona Carbonara splendida villa singola, di mq.330, in ottime condizioni strutturali, disposta su tre livelli con annesso scoperto adibito in parte a giardino piantumato ed in parte ad accesso all’autorimessa e parcheggio esterno. Classe

energetica non definita “G”. Info in agenzia. Rif. A0188

In pieno centro Appartamento con ingresso indipen-dente ubicato al piano 1° composto da ingresso, salotto-cucina, 2 camere da letto, bagno e cortile

condominiale con posto bici. Classe energetica non definita “G”. Euro 105.000 Rif.A1365

 

  

Zona centralissima Casa accostata da un solo lato, disposta su due livelli, con ingresso, cottura/soggiorno, 1 camera da

letto, ripostiglio, 2 bagni, vano scala, garage e piccolo cortile. Classe energetica “G”. Euro 105.000. Rif.A1377

A pochi passi dal centro storico Villa singola di mq.180, disposta su due livelli, con ingresso, cucina,

soggiorno, 3 camere da letto, 2 bagni, terrazzo, cantina, ripostiglio, 2 garages e giardino di proprietà ben curato ed in parte piantumato. Classe energetica

non definita “G”. Info in agenzia Rif.A1281

Zona centrale, comoda a tutti i servizi, Appartamento trilocale, su due livelli, composto da cucina, salotto, 2

camere da letto, bagno e posto auto interno privato. Classe energetica non definita “G”. Euro 70.000 OTTIMO

ANCHE COME INVESTIMENTO Rif.A1023

In zona residenziale Appartamento di ampie dimensioni, su fabbricato di sole 6 unità, composto da ingresso, cucina, sala, soggiorno, 2 camere da letto, lavanderia, bagno,

garage, piccola area scoperta in uso esclusivo e giardino condominiale. Classe energetica non definita “G”.

Euro 120.000 tratt.Rif.A1419

 Zona Duomo, Appartamento al piano 1° composto da soggiorno, cucina, 2 camere da letto bagno, ripostiglio e garage. Classe energetica non definita “G” Prezzo

molto interessante. Euro 70.000 Rif.A1119

 Zona centrale Monolocale al piano rialzato, di

recente costruzione, completamente arredato, con terrazzo, garage e posto auto esclusivo. IN RENDI-

TA .Classe energetica non definita “G” VERO AFFARE. Euro 70.000 Rif. A1381

 A pochi passi dal Duomo, Appartamenti di nuova co-struzione, su fabbricato servito da ascensore, dotati

di tutti i conforts, con salotto, cucina, 2 camere da letto, 2 bagni, mansarda, garage e posto auto esclusivo. Classe energetica “E” A partire da Euro

120.000 Rif.A1352-A1353-A1354

  A pochi passi dal centro Appartamento bilocale al piano 1° composto da soggiorno con angolo cottura, 1 camera da letto matrimoniale, bagno, terrazzo, piccolo scoperto e

garage. Classe energetica non definita “G”. Euro 100.000 Rif.A1403

 Villa singola al piano terra, di mq.235 con soggiorno/pranzo, cucina, studio, 3 letti, 2 bagni, ripostiglio, centrale termica con lavanderia, garage, soppalco su garage con 2 vani letto, bagno, ampio giardino di circa mq.1.000

completamente piantumato e parzialmente recintato. Classe energetica non definita “G”. Info in agenzia Rif.A1255

A pochi passi dal centro, Appartamento al piano terra, composto da sala, cucinotto, 1 camera da

letto matrimoniale, bagno, garage e giardino esclusivo fronte e retro. Classe energetica non

definita “G”. Euro 130.000 tratt. Rif.A1435

Zona centralissima, Porzione di bifamiliare su tre livelli, di recente costruzione, con annesso giardino ben curato, tet-toia per auto, dotata di tutti i conforts compreso ascensore e costruita con ottimi materiali e finiture di pregio. Classe

energetica “B”. Info in agenzia Rif.A0831

In zona centrale di Adria, a pochi passi dal centro storico, Appartamento al piano terra, completamente ristrutturato a nuovo, composto da ingresso, sala, cucina, 2 camere da

letto, bagno, cortile e posto auto esclusivi. Classe energetica non definita “G”. Euro 150.000 tratt. Rif.A1163

 Zona centralissima, Casa accostata da entrambi i lati, disposta su due livelli e composta da entrata, soggiorno con angolo cottura, 2 camere da letto e bagno. OTTIMO ANCHE COME INVESTIMEN-

TO. Classe energetica non definita “G”. Euro 65.000 Rif.A0284

    

   A due passi dal Duomo, in residence tranquillo e di

poche unità, schiera finale di ampia metratura disposta su tre livelli, con entrata, cucina, salone, 4 letti, 3

bagni, terrazzo di mq.18 e 2 garages. Prezzo davvero interessante. Classe energetica non definita “G”.

Rif.40085651

Zona centralissima, Appartamento al 2° ed ultimo piano, com-pletamente ristrutturato a nuovo, dotato di aria condizionata, composto da soggiorno con angolo cottura, 2 ampie camere da letto, ripostiglio, bagno, cortiletto condominiale per bici e posto auto esclusivo. Classe energetica “F”. Euro 128.000

compresa cucina Rif.A1130

 

 

In zona centrale Appartamento al piano terra e primo, in residence tranquillo ed elegante, con ingresso indipendente,

composto da soggiorno-angolo cottura, sottoscala, 2 letti, bagno, terrazzo e posto auto esclusivo.

Classe energetica “F”. Euro 140.000 Rif.A0326

Zona centrale Appartamento al 2° ed ultimo piano, su due livelli, in ottime condizioni, abitabile fin da subito, composto da cucina, soggiorno, 1 camera da letto, 2 bagni, ripostiglio e 2 terrazzi. Classe energetica non

definita “G”. Euro 105.000 Rif.A1150

A due minuti dal centro Appartamento al piano 2° composto da entrata, soggiorno, cucinino, 2 came-re da letto, ripostiglio, terrazzo, bagno e garage.

Classe energetica non definita “G”. Euro 120.000 tratt. Rif.A1280

In zona centralissima, a pochi passi dal Duomo e dal centro storico, Appartamento al piano 3° composto da ingresso, cucina, soggiorno, sala da pranzo, 2

camere da letto, bagno e garage. Classe energetica “G”. Euro 70.000 tratt. OTTIMO ANCHE

COME INVESTIMENTO Rif.A1357

 Villetta a schiera centrale, in buone condizioni, dispo-sta su tre livelli con cortile esclusivo fronte e retro, com-posta da cucinino, salotto, 2 camere da letto, 2 bagni, locale lavanderia e garage doppio. Classe energetica

non definita “G”. Euro 155.000 Rif.A0886

 

 

 

 

 Zona ex Curtiriso, Casa accostata di ampia metratura, su due livelli, composta da ingresso, soggiorno, cucina, cucini-no, 4 camere da letto, 2 bagni, garage, cantina e giardino

esclusivo. Classe energetica non definita “G”. Euro 160.000 tratt. Rif. A1066

A due minuti dal centro, Appartamento al piano 3 composto da ingresso, soggiorno, cucina abitabile, 1 camera matrimoniale, 1 camera doppia, bagno,

ampia cantina e garage. Classe energetica non definita “G”. Euro 95.000 Rif.A1304

 

In zona adiacente al centro storico, Appartamento al piano 1°, di ampie dimensioni, ben curato nei particola-ri, disposto su due livelli, con entrata, soggiorno- angolo cottura, 2 letti, 2 bagni, ampia soffitta, terrazzo, canti-na, garage e giardino condominiale. Classe energetica

non definita “G”. Euro 170.000 Rif.A1145

 In zona Ospedale bellissimo appartamento al piano 1°, completamente ristrutturato a nuovo, con entrata, sala, salotto, cucina abitabile, 2 letti matrimoniali, bagno,

terrazzo, cantina, posto auto e giardino esclusivi. Classe energetica non definita “G”.

Euro 150.000 Rif.A1305

 

 

 

 

In zona residenziale, Appartamento al piano terra con livello sfalsato tra zona giorno e zona notte, in ottime condizioni, composto da cucina, salotto, 2 camere da letto, bagno, cantina, garage. Classe energetica non

definita “G”. Euro 160.000 Rif.A1047

 Zona Carbonara Appartamento ubicato al piano 3° e composto da entrata, cucina, soggiorno, ripostiglio, 2 camere da letto, bagno, terrazza e cantina al piano

terra. Classe energetica non definita “G”. Euro 75.000 Rif.A1095

 

In zona ospedale, splendida Villa singola, di ampia me-tratura, su due livelli, completamente ristrutturata a nuovo, dotata di tutti i conforts, con ingresso, sala, ampia cucina, 3 camere da letto, 2 bagni, terrazzo di mq.12, garage e

giardino ben curato, con impianto automatico. Classe ener-getica non definita “G”. Info in agenzia Rif.A1195

 In zona residenziale Porzione di bifamiliare di

recente costruzione, in ottimo stato, disposta su tre livelli, con giardino ben curato, in parte piantu-

mato e comodo posto auto. Classe energetica “F” Ottimo rapporto qualità/prezzo.

Info in agenzia Rif.40104379

 

A pochi chilometri da Adria Casa singola disposta su due livelli, completamente ristrutturata e composta da ingresso, cucina, soggiorno, ripostiglio, disimpegno, 2 camere da letto, bagno, garage, accessori esterni di circa mq.40 e

giardino di proprietà, ben curato ed in parte piantumato. Classe energetica “F”. Euro 115.000 Rif.A0229

 In località Bellombra Casa singola su due livelli, compo-sta da cucina, salotto, 2 camere da letto matrimoniali, bagno e giardino di proprietà di circa mq.800. Classe

energetica “G”. Euro 70.000 tratt. Rif.A1042

 In località Cavarzere Prestigiosa villa di ampia metratura, su due livelli, completamente ristrutturata, con impianto di allarme, impianto di irrigazione esterno, garage doppio e giardino ben curato in parte piantumato di circa mq.577.

Classe energetica “F”. Info in agenzia Rif.A0898

 

Zona Centralissima Appartamento bilocale al piano terra,

completamente arredato, con cucina-soggiorno, 1 camera

da letto matrimoniale e bagno. Classe energetica non

definita “G”. Euro 370 mensili Rif.A1355

 Zona centrale a due minuti dal Duomo, Apparta-mento bilocale completamente arredato, compo-sto da ingresso, soggiorno-cucina, 1 camera da letto matrimoniale, bagno e posto auto. Classe

energetica non definita “G”. Euro 430 mensili Rif.A1399 

Zona centrale, Ap-partamento di nuova

costruzione, ubicato al piano 1°, completa-

mente arredato, com-posto da soggiorno

con angolo cottura, 2 camere da letto, ba-

gno e terrazzo. Classe energetica “A”.

Euro 600 mensili con possibilità di posto auto coper-

to. Rif.A1293  

Zona centrale Casa

accostata disposta su

due livelli con cucina,

soggiorno, ripostiglio,

2 camere da letto e

bagno. Classe energe-

tica non definita “G”.

Euro 400 mensili

Rif.A1211

 

Zona residenziale, Casa accostata su 2 livelli, con ingresso indipendente, ristrutturata e composta

da soggiorno, cucina, 3 camere da letto, 2 bagni, piccolo ripostiglio e garage. Classe energetica non

definita “G”. Euro 650 mensili Rif.A1408

 

Zona Carbonara, a due minuti dal centro, Attico

di ampia metratura, composto da ingresso, salone, sala, cucina, 3

camere da letto matrimo-niali, bagno, 2 terrazzi e garage. Classe ener-getica non definita “G”. Euro 195.000 tratt.

Rif-A1312

In Località Fasana Rustico singolo di mq.150 con fienile con travi a vista ed annesso terreno agricolo

tutto attorno di circa mq.900. Classe energetica “G”. Euro 22.000 Rif. 40150449

 

 

In Prima periferia di Adria Schiere di nuova costruzione disposta su tre livelli e composte al piano terra da cucina,

soggiorno, ripostiglio, bagno e portico, al piano primo da 2 stanze da letto e bagno nonchè garage doppio al piano se-minterrato e giardino esclusivo di proprietà. Finiture medio/alte. Classe energetica “C”. Euro 168.000 Rif.A0052

 

In Ceregnano zona residenziale, Porzione di bifamiliare di nuova costruzione, di ampia metratura, disposta su

due livelli, costruita con ottimi materiali e dotata di tutti i conforts, con garage ed ampio giardino ben curato ed

in parte piantumato. Classe energetica “C”. Euro 189.000 VERO AFFARE Rif.0757

  In Villadose zona residenziale Appartamento al piano primo

con ampio garage al piano seminterrato, composto da cucina, soggiorno, ripostiglio, 2 camere da letto e bagno. Classe energetica non definita “G”. Euro 95.000 tratt.

comprensivo della cucina. RifA.1249

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Page 3: Adria febb2014 n24

Sospeso il convegno di presentazione della Nuova Romea

Viabilità

pag. 12

Se ne va Santi, in panchina siederà Cancellato

Adriese calcio

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pagg. 6-8

Raccolta rifiuti, cittadini imbufalitiEcoambiente ha rivisto il calendario dei conferimenti e non fornirà più i sacchetti per la differenziata

Recentemente si è tenuta una riunione aperta alla cittadinanza sul tema della raccolta dei rifiuti. L’amministrazione ol-

tre ad invitare i rappresentanti dell’azienda che si occupa del servizio, ha voluto che fossero gli stessi vertici di Ecoambiente a spiegare le motivazioni della riorganizzazione della raccol-ta dei rifiuti ed ad esporre conseguentemente il piano industriale dell’azienda. La situazione della raccolta rifiuti, infatti, è problematica soprattutto nel bassopolesine dove, a fronte della diminuzione del servizio, le tariffe non

accennano a calare e aumenta invece il mal-contento sia delle amministrazioni che dei cittadini.

La principale motivazione di lamentela da parte dell’utenza è sicuramente il calendario della raccolta porta a porta del pattume, che ha subito una drastica riduzione penalizzando soprattutto le famiglie che risiedono in apparte-nenti o non hanno un luogo dove accumulare e differenziare le tipologie di rifiuti. Decisioni e scelte prese da Ecoambiente senza consultare minimamente le amministrazioni o i cittadini

coinvolti che quindi, di fatto, si sono trovati a subire una decisione presa dall’azienda senza poter replicare e senza nessun vantaggio tangi-bile visto che le tariffe sono rimaste intoccate.

Oltre alla riduzione dei cicli di raccolta, Ecoambiente ha deciso di non fornire più i sacchetti per la differenziazione dei rifiuti, una pratica che ormai era consolidata. Una scelta che ha fatto ulteriormente imbufalire la cittadi-nanza visto che ora, oltre ai costi del servizio, dovrà affrontare anche i costi relativi all’acqui-sto di tali materiali.

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 24 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

La casa di riposo trovera’ posto neL vecchio ospedaLe

Il direttore dell’ufficio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,

ha rassicurato che la questione dell’ex municipio è stata inviata all’attenzione

del Ministero dell’Interno

pag. 9

iL “caso”Bottrighe approda aL ministero

Abbandonata l’idea di una nuova costruzione per la casa di riposo, è stata accolta la proposta della ULSS 19 di in-

sediarsi all’interno del vecchio ospedale, in seguito alla ristrutturazione dei locali

che dovranno ospitare gli anziani

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EDITORIALE

Ad ogni pioggia intensa il nostro Veneto va in crisi di Nicola Stievano

Ormai è un dato di fatto, una tendenza confermata anno dopo anno. Ogni pioggia intensa, in qualsiasi periodo

dell’anno, si trasforma il “allerta meteo” con la concreta possibilità che il sistema dei nostri fi umi entri in crisi in più punti contem-poraneamente, provocando allagamenti tanto nei centri urbani quanto in aperta campagna. L’ultimo episodio è la prova che ormai il nostro territorio non è più in grado di reggere l’urto delle precipitazioni sempre più concentrate e intense. Se fi no a qualche anno fa in queste occasioni si parlava di “evento eccezionale”, ora siamo di fronte se non alla norma, a fenomeni che si ripetono cono una certa frequenza, almeno due - tre volte nel corso dell’anno. Un fatto del quale bisogna prendere atto, evitando di trincerarsi dietro all’ineluttabilità del clima. Del resto le responsabilità delle emergenze continue e dell’ormai evidente dissesto idrogeologico non possono essere scaricate esclusivamente sulle “avverse condizioni meteo”, ma vanno individuate sull’impatto di decenni di espan-sione urbanistica, per molti aspetti selvaggia o quantomeno poco controllata, di sviluppo di infrastrutture che non è andato di pari passo con gli interventi su una rete idraulica e di scolo rimasta ferma agli inizi del Novecento, quando non addirittura peggiorate.

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di Adria

Il Veneto deve risolvere il problema acqua

Maltempo

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L’Intervento

Sulla difesa idrogeologica del territorio, il Veneto si gioca il proprio futu-ro. L’errore politico, culturale, in ogni caso storico, compiuto puntualmente da chi ha governato e gover-

na il Veneto da vent’anni, è stato quello di considerare questo capitolo di bilancio come un investimento ‘a fondo perduto’.

“Sulla difesa idrogeologica la Regione ha speso male”

*Capogruppo PD in Consiglio regionale

di Lucio Tiozzo*

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Page 9: Adria febb2014 n24

Adria Provincia RegioneviaBiLità

pag. 10

Progetto Safer, più sicurezza per le strade

commercio

pag. 21

Sbaracco, le vie del centro torneranno piene di colori

appuntamenti

pag. 23

16 marzo, torna l’Antico carnevale del Delta

EDITORIALE

Ad ogni pioggia intensa il nostro Veneto va in crisiGirando fra i centri invasi o minacciati dall’acqua si sente spesso dire, per lo più dagli anziani: “Quando ero giovane vedevo scavare

lungo i fi umi, adesso da molti, troppi, anni non si fa più”. Un luogo comune? In parte può essere, ma è un dato di fatto che i nostri fi umi sono stati lasciati in balia di sé stessi e quelli più fragili, come il Bacchiglione, per fare un esempio, ne risentono parecchio. Per non parlare di altri corsi d’acqua, dal Muson dei Sassi al Fratta Gorzone, che presentano un regime quasi torrentizio.

L’alluvione del novembre del 2010 ha insegnato qualcosa e ha spinto la Regione ad investire sulle opere di prevenzione del rischio, a monte come a valle, mettendo in cantiere, non senza diffi coltà in questo periodo di grave crisi economica, lavori che dovrebbero portare a qualche benefi cio.

La strada però è ancora lunga e tutta in salita, come ha dimostrato l’ultima emergenza. Il nostro territorio, dalla pedemontana al litorale, dal Polesine ai Colli Euganei, martoriati dalle frane che inghiottono vigneti e strade, è costellato da decine di criticità che possono avere conseguenze drammatiche durante le ondate di maltempo. Così, ancora una volta, prima bisogna cercare i soldi per riparare i danni e magari riconoscere anche qualcosa a chi ha avuto l’acqua in casa o ha riportato gravi conseguenze nella propria azienda. Di nuovo il denaro serve per intervenire dopo l’emergenza, rendendo ancora più impegnativo trovare le risorse per tutte le opere che dovrebbero invece servire a prevenire e a ridurre le calamità.

Siamo comunque di fronte ad una maggiore coscienza civica su questo tema, dopo un lungo periodo di sostanziale indifferenza, perché ormai nessuno può dirsi veramente tranquillo di fronte alle conseguenze del dissesto idrogeologico, nessuno può chiamarsi fuori dalla responsabilità di tutelare il nostro territorio.

segue da pag. 1

di Nicola Stievano

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Petorazza e Papozze per un numero complessivo di 8.177 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

è un marchio registrato di proprietà

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 26 febbraio 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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pag. 24

Civitanova Polesine, il flop è da imputare alla politica?

arte

pagg. 32-33

Guida alla mostra “L’ossessione nordica” di Rovigo

inquinamento

pag. 25

Un Polesine sempre più incivile. Rifiuti per le strade e in mare

società

pagg. 26-27-28

Cyberbullismo, i giovani e le insidie della rete

sicurezza

pag. 31

Povertà o racket? Lotta congiunta agli accattoni

Carabinieri di Adriasgominata una Banda di

trafficanti di ferro

Trafficanti di ferro nel Basso Polesine. Un blitz della Compagnia di Adria ha portato alla luce i responsabili di un

commercio illecito di materiali ferrosi. Due rumeni, un serbo e un kosovaro, tutti di età comparsa tra i 20 e i 45 anni e già noti alle forze dell’ordine, senza alcuna autorizzazione ammini-

strativo-ambientate si erano improvvisa-ti commercianti di ferro e rifiuti ferrosi, motivo per cui a loro carico è scattata

immediatamente la denuncia. In pochi mesi e grazie anche all’ausilio di un

furgone che è stato sequestrato per un anno erano riusciti a mettere in piede una florida attività che era arrivata a fruttare diverse migliaia di euro facili

Asm setinverno caLdo,

venduto meno gas

Lo scorso marzo si è tenuto l’ultimo cda della presidenza Bergamin. L’assise

ha portato all’approvazione della proposta di bilancio consuntivo 2013.

L’utile del 2013 segna una riduzione quasi del 50% rispetto

all’utile record del 2012 di 2 milioni e mezzo di euro. Il bilancio consuntivo

2013 di Asm Set ha risentito in partico-lar modo della mite temperatura

invernale così che la vendita di gas ha avuto una sensibile diminuzione,

tra il 25% e il 30%. Ad aggravare la situazione la riduzione

dell’utile a metro cubo di gas venduto imposto

dall’Aeg

Cantiere del municipiovia ai Lavori prima di pasqua

A breve partiranno i lavori al Municipio. Lo ha annunciato l’assessore Federico Simoni confermando i 5 milioni di euro che saranno necessari per il rifacimento del tetto, dei solai, di murature e di tutta l’ala nord di Palazzo Tassoni. Il primo stralcio di lavori sarà di 650mila euro, mentre il secondo di 800mila riguarderà il rifacimento dell’ala nord del palazzo, opera che deve essere finanziata. Concorso“Lo sport scuoLa di vita”

Quali sono i dirigenti, allenatori, atleti, genitori, arbitri che da tempo operano per la promozione dei valori educativi dello sport? E’ l’interrogativo posto dall’assessorato allo Sport di Palazzo Celio al Coni, presidenti di federazione ed enti di promozione, sindaci ed assessori, ai Panathlon di Adria e Rovigo per la decima edizione dell’iniziativa “Lo sport scuola di vita” che dal 2005 consegna riconoscimenti ai protagonisti del mondo sportivo polesano che si sono distinti per la lunga attività fatta d’impegno, sacrifi-cio, di un lavoro molto spesso silenzioso ed umile. Per inviare le segnalazioni all’ufficio Sport [email protected] c’è tempo fino al 15 aprile mentre la cerimonia è programmato in Provincia per sabato 17 maggio dalle 10.

Fiomzanini riconfermato

segretario

Venerdì 28 febbraio 2014 presso la sala conferenze della Cassa edile di Rovigo, si è tenuto l’undicesimo congresso provinciale

della Fiom di Rovigo che, al termine dei lavori, ha confermato Paolo Zanini,

segretario generale della categoria

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Come crescono i ragazzi in un mondo in continua trasformazione e soggetto a sempre nuovi stimoli. Su questo tema la Fondazione Zancan di Padova in collaborazione con la De Leo Found onlus, con diverse ULSS padovane, con 83 comuni della Provincia di Padova e con il Comune di Rovigo, assessorato ai Servizi Sociali, sta approntando uno studio longitudinale C.R.E.S.C.E.R.E. su un campione di 1000 ragazzi dagli 11 ai 18 anni e le loro fami-glie. L’obiettivo è monitorarne, nel tempo, la transizione dall’infanzia, all’adolescenza e all’età adulta. Lo studio nasce dalla necessi-tà di capire cosa succede ai giovanissimi che vivono in un mondo in continua trasforma-zione sociale e tecnologica.

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Page 10: Adria febb2014 n24

4 Argomento del mese

neL padovano

Assegnati 2 milioni di euro al Genio Civile

E’ arrivata quest’anno parte dei fondi per le alluvioni del padovano del 2010. A gennaio infatti quasi

due milioni di euro sono stati assegnati al Genio Civile di Padova per interventi urgenti fi nalizzati al ripristino di situa-zioni di particolare criticità, conseguenti ai danni provocati dall’alluvione del 2010. L’assegnazione, disposta con un provvedimento della giunta regionale su

relazione dell’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte, rientra nel piano di as-segnazione delle risorse fi nanziarie ripartite con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 marzo 2013. Per il 2013 in tutta la Regione sono state destinate risorse per circa 10 milioni di euro “per realizzare interventi in conto capitale nei ter-ritori colpiti dagli eventi alluvionali in Veneto che hanno determinato l’esondazione di fi umi e torrenti, con conseguenti allagamenti di centri abitati e movimenti franosi, nonché gravi danni alle infrastrutture, agli edifi ci pubblici e privati e ai beni mobili, l’interruzione di collegamenti viari. Per il superamento dell’emergenza il governo aveva provveduto anche alla nomina di un Commissario delegato”. E’ stata rinviata a successivi provvedimenti la programmazione delle risorse relative alle annualità 2014 e 2015. A.A.

Alluvioni in Veneto, danni per centinaia di milioni di euro (oltre mezzo miliardo) con oltre 130 territori comunali coinvolti dall’ondata di maltempo. Questo il bilancio fatto

nelle scorse settimane da comuni, protezioni civili e Regione a fronte di eventi che hanno messo in ginocchio tantissime aree della nostra regione, e che si sono sviluppati lungo un inverno nevoso in montagna e piovoso in pianura. Le zone colpite sono state tantissime: Veneto orientale, Bassa e Terme padovane, Pedemontana di Treviso e Vicenza, litorali veneziani e per il problema della neve la montagna bellunese. Ma ecco la conta dei danni nello specifi co presentata dal governatore Luca Zaia al Governo e al capo della protezione civile Franco Gabrielli, costo che si aggira sul mezzo miliardo di euro ma che al conto consuntivo sarà superata di molto. Pesanti i danni alle rete di infrastrutture viarie e di servizio (145 milioni) e ancor più quelli alla rete idraulica principale e secondaria (213 milioni di euro concentrati nel Veneziano e nel Padovano); quindi le famiglie e le attività produttive colpite da nevicate ed esondazioni (73 mi-lioni); i dissesti idrogeologici (37 milioni); la rimozione di neve, lo smaltimento di rifi uti, gli interventi igienico-sanitari (15); le sofferenze dell’agricoltura (10); le operazioni di soccorso pre-

state dai vari corpi e dal personale civile (5). Tutto ciò senza tener conto dei contraccolpi alla stagione turistica invernale e dei disagi subìti dalla popolazione dell’area del bellunese a cau-sa di nevicate di 4 metri. In ginocchio anche la rete turistica in pianura, basti pensare alle decine di alberghi nell’area di Mon-tegrotto Terme, Terme Euganee e Tribano che sono stati messi direttamente fuori uso per settimane. E poi le alluvioni nel Portogruarese e le mareggiate sui litorali che hanno devastato chilometri di arenile a Jesolo e Sottomarina. Il governatore del Veneto sottolinea però che dal 2010 diverse cose sono state fatte. ”E’ piovuta molta più acqua che nel 2010 - spiega Luca Zaia - quando fi nirono allagati 150 km quadrati di territorio. Però i 925 interventi puntuali di ripristino, consolidamento e realizzazione di interventi di difesa idraulica attuati in questo triennio si sono per ora dimostrati decisivi. Non abbiamo avuto stavolta crolli arginali come allora. Ma i danni sono altissimi.

“Gli allagamenti ci sono anche questa volta ma più limitati, con centinaia di famiglie evacuate e aziende in sofferenza. Ma il vero problema ogni volta è e sarà anche nel futuro, la tenuta degli argini. Con il piano straordinario successivo all’alluvione del 2010 la Regione ha erogato 24 milioni nel 2013 e ne

stanzierà ulteriori 100 milioni da qui al 2015. Noi abbiamo iniziato a lavorare sui primi bacini di espansione, ma per attuare integralmente un piano di messa in sicurezza ci servono 2 mi-liardi 700 milioni - spiega Zaia - a fronte dei quali come Regione riusciamo a reperire dai 50 ai 100 milioni l’anno: troppo poco. Lo Stato deve intervenire, il governo deve dimostrare coraggio e volontà di fi nanziare i grandi bacini di laminazione. Poi c’è anche un problema di burocrazia che è risolvibile, dando ai Presidenti di regione pieni poteri in tema di lavori pubblici”. ”I fenomeni atmosferici sono sempre più intensi e violenti per i cambiamenti climatici e a questo va aggiunta la trasforma-zione del territorio. La cementifi cazione del territorio produce che a parità di piogge le acque superfi ciali sono di più. Anche le piogge aumentano. E se questo è colpa del clima, la trasfor-mazione del territorio è opera dell’uomo. C’è da sottolineare inoltre che la rete di difesa idraulica è quella del secolo scor-so. Gli ultimi interventi sono stati fatti durante il fascismo e prevedevano difese per un territorio agricolo. Nel frattempo i campi sono diventati un’area metropolitana, capannoni, villette e cemento. Il sistema non regge più. Una rete più moderna aiuterebbe a ridurre l’emergenza”.

di Alessandro Abbadir

Zaia: “Per la messa in sicurezza

del territorio ci servono 2 miliardi

700 milioni”

L’Autorità di Bacino accusa: troppa

cementifi cazione e un sistema di difesa

idraulico fermo

TERRITORIOLe zone colpite sono state

tantissime: Veneto orientale, Bassa e Terme padovane, Pedemontana

di Treviso e Vicenza, litorali veneziani e il bellunese a causa della neve.

Pesanti i danni alle rete di infrastrutture viarie e di servizio (145 milioni) e alla rete

idraulica principale e secondaria (213 milioni di euro concentrati

nel Veneziano e nel Padovano). E’ piovuta molta più acqua che nel 2010.

Non ci sono stati crolli arginali Alluvioni, danni per oltre mezzo miliardo di euro

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5Argomento del mese

di Nicola Stievano

“Sicurezza idraulica, piano quinquennale da 1,3 miliardi per il Veneto” Consorzi di bonifi ca Il presidente Giuseppe Romano indica quali sono le opere indispensabili

Un piano di investimenti da un miliardo e 350 milioni, con centinaia di cantieri lungo i corsi dei fi umi per i prossimi cinque anni, per la sicurezza idraulica in Veneto. Lo chiedono i consorzi di bonifi ca, ricordando che i progetti ci sono già, ma è necessario recuperare le risorse. “Già dal 2010 - ricorda Giuseppe Romano, presidente dell’Unione Veneta Bonifi che - per

garantire la difesa idraulica veneta i consorzi hanno presentato 629 progetti del valore di 1 miliardo e 350 milioni euro. E’ il più grande piano di difesa idraulica della Regione, prevede opere infrastrutturali necessarie come il potenziamento e l’ammoderna-mento degli impianti idrovori, la realizzazione di casse di espansione per contenere le ondate di piena e di canali scolmatori o collettori, consolidamenti arginali e sistemazioni idrauliche; tutti interventi necessari la maggior sicurezza del nostro territorio”. Il sistema idraulico veneto è complesso e delicato, e oltre ai grandi fi umi comprende una rete di canali e corsi d’acqua minori che solcano l’intera pianura.

Durante le allerte meteo sono almeno cinquecento uomini della bonifi ca impegnati a sorvegliare, 24 ore su 24, il livello dei fi umi, il funzionamento degli impianti e manufatti con l’impiego di circa un migliaio di mezzi e macchine operatrici (trattori, escavatori, pompe idrovore mobili), lungo le reti idrauliche. Inoltre, 400 impianti idrovori, grazie alle loro 1000 pompe, muovono 1milione e mezzo di litri d’acqua al secondo, continuando l’incessante attività di pompaggio per evitare la sommersione di ampie distese di territorio e per ripristinare le situazioni più critiche. I consorzi, dopo l’ultima emergenza maltempo, ribadiscono la neces-sità di destinare risorse al settore della difesa idraulica per la realizzazione di un grande piano, che preveda la concretizzazione delle grandi opere e delle infrastrutture necessarie.

Alluvioni, danni per oltre mezzo miliardo di euro

35Argomento del mese

In provincia

Maltempo Più problemi al mare che agli orti Piogge abbondanti, ma buona la risposta della bonifi ca deltina. Nonostante il

rischio che nelle ultime settimane ha fatto temere il peggio, le colture rosolinesi sono salve e non hanno riscontrato particolari problematiche. Merito, come

fanno sapere da Coldiretti, della buona sinergia che si è venuta a creare con il Con-sorzio di Bonifi ca, che ha permesso un fattivo monitoraggio della situazione e l’uso puntuale delle pompe di sollevamento. La produzione tipica rosolinese che risponde prevalentemente alla coltura del radicchio, non pagherà i danni della pioggia ma subirà solo un lieve ritardo a causa dell’impossibilità di procedere al trapianto delle piantine. A differenza di quello che è accaduto per le campagne destinate al grano, messe in ginocchio a causa dell’acqua che si è fermata sui campi, il terreno sabbioso che caratterizza gli appezzamenti rosolinese non ha subito i danni tanto temuti. La conferma è avvenuta dopo aver interpellato il presidente di zona della Coldiretti, Antonio Beltrame, che ha fatto il punto chiarendo come il buon risultato ottenuto fosse “merito in gran parte del lavoro del Consorzio di Bonifi ca, in collaborazione con la Coldiretti, che ha evitato il peggio annullando i rischi derivanti dall’acqua in

eccesso nei campi”. Unico problema ora è ora sperare

che smetta al più presto la pioggia incessante per poter procedere con il trapianto delle piantine di radicchio che avrebbe dovuto cominciare già dalla fi ne di gennaio. “Salvo il radicchio in-

vernale il cui ciclo è giunto al termine, rischiamo di tardare con quello primaverile – spiega Beltrame – a causa delle continue piogge che impediscono di scendere nei campi per interrare le piantine”. Ad ogni modo pare che l’effettiva conta dei danni, che interessa principalmente le aree destinate a grano che interessano in minor misura Rosolina, si farà più in là. A destare la preoccupazione ci saranno di certo le spese per l’elettricità utilizzata per le pompe di sollevamento e la saturazione dei terreni che renderanno diffi cile la lavorazione della terra.

A pagare le conseguenze delle piogge copiose non sono però stati solo i cosid-detti “orti di terra”, ma quelli che a Rosolina vengono identifi cati come gli “orti di mare”, ovvero le lagune. L’abbondante acqua dolce proveniente dai rami del Po ha infatti creato non pochi danni al mondo della pesca, in particolare modo di quello delle lagune, dove l’equilibrio fatto di acqua salmastra è stato messo alla dura prova, provocando morie dovute alla mancanza della giusta percentuale di salinità nell’habitat dei molluschi.

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L’abbondante acqua dolce ha provocato la moria di mitili nelle lagune

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6 Adria

Martedì 18 febbraio presso la Sala Ca-ponnetto del centro commerciale Il Porto ad Adria, si è tenuta una riunione

aperta alla cittadinanza sul tema della raccolta dei rifiuti. L’amministrazione oltre ad invitare i rappresentanti dell’azienda che si occupa del servizio, ha voluto che fossero gli stessi vertici di Ecoambiente a spiegare le motivazioni della riorganizzazione della raccolta dei rifiuti ed ad esporre conseguentemente il piano industriale dell’azienda. La situazione della raccolta rifiuti, infatti, è problematica soprattutto nel Basso-polesine dove, a fronte della diminuzione del servizio, le tariffe non accennano a calare e aumenta invece il malcontento sia delle ammi-nistrazioni che dei cittadini.

La principale motivazione di lamen-tela da parte dell’utenza è sicuramente il calendario della raccolta porta a porta del pattume, che ha subito una drastica ridu-zione penalizzando soprattutto le famiglie che risiedono in appartenenti o non hanno un luogo dove accumulare e differenziare le tipologie di rifiuti. Un disagio non da poco se

si pensa che coinvolge praticamente tutti i comuni del bassopolesine che si sono trovati a passare da cicli di raccolta settimanali o quindicinali a cicli anche mensili. Decisioni e scelte prese da Ecoambiente senza con-sultare minimamente le amministrazioni o i cittadini coinvolti che quindi, di fatto, si sono trovati a subire una decisione presa dall’a-

zienda senza poter replicare e senza nessun vantaggio tangibile visto che le tariffe sono rimaste intoccate.

Oltre alla riduzione dei cicli di raccolta, Ecoambiente ha deciso di non fornire più i sacchetti per la differenziazione dei rifiuti, una pratica che ormai era consolidata. Una scelta che ha fatto ulteriormente imbufalire la cittadinanza visto che ora, oltre ai costi del servizio, dovrà affrontare anche i costi relativi all’acquisto di tali materiali. Una serie di decisioni, agli occhi dei più, ingiu-stificati per un servizio così fondamentale. Ma quali sono in concreto i cambiamenti che hanno suscitato le maggiori polemiche? Il secco verrà raccolto ogni due settimane, quando prima la raccolta era settimanale, e il vetro ogni due mesi. Una serie di scelte di forte stampo aziendalistico che, come comunicano i vertici di Ecoambiente, erano state annunciate lo scorso dicembre ai sin-daci mediante un’assemblea pubblica tenu-tasi nel capoluogo che aveva illustrato detta-gliatamente tutti i cambiamenti in atto.

di Martina Celegato

Il secco verrà raccolto ogni due settimane, quando prima la raccolta era settimanale, e il vetro ogni due mesi

Raccolta rifiuti Ecoambiente rivede i tempi di asporto, disagi per i cittadini

Adriesi imbufaliti, bollette care e spazzatura in casa per mesi

Il tema della raccolta rifiuti non ha mancato di generare delle reazioni anche da parte della minoranza consiliare di Adria. “La riu-

nione non ha dissipato i nostri dubbi e le nostre perplessità rispetto al tema dei rifiuti. - spiega Caterina Zanetti, consigliere del Pd. - Se pos-sibile ci ha fatti uscire con qualche inquietudi-ne in più. Ne siamo usciti, infatti, con deboli rassicurazioni e poco più. Argomenti simili si erano già sentiti nei mesi scorsi ma stavolta pensavamo che ci fosse la consapevolezza di dover lasciare la polemica politica da parte e di affrontare il merito delle questioni. E’ mancata del tutto la parte costruttiva, è mancata la vo-lontà dei dirigenti di rispondere alle sollecitazio-ni e alle legittime preoccupazioni del pubblico. Nessuna certezza rispetto a tempi e modi di un ritorno alla normalità per i servizi. È stata così persa un’occasione importante. Anche in questa occasione si è capito che la Giunta è gravemente assente politicamente e non eser-cita nessuna azione di controllo dei servizi pre-disposti dalle partecipate rimanendo in balia dei tecnici e delle direttive dei dirigenti politici di centrodestra che, ricordiamo, hanno creato questa società. Con il benestare della giunta adriese. Fa specie che D’Angelo e Barbujani non abbiamo fatto la voce grossa quando lo scorso anno la Giunta ha approvato il piano finanziario di Ecoambiente che prevedeva un aumento di circa il 6% della spesa per il ser-vizio di asporto e smaltimento rifiuti a carico dei cittadini”.

Hanno più o meno lo stesso tono anche le affarmazioni del consigliere dell’Idv-Sel, Rosa Barzan. “Quello che colpisce di più nella vi-

cenda “rifiuti” è che l’istituzione della raccolta porta a porta doveva portare ad una sensibile riduzione dei costi di raccolta e smaltimento, ovvero risparmio per le famiglie. Questo non è successo, anzi la spesa pro-capite per lo smaltimento risulta essere lievitata. Il sistema presenta quindi diverse anomalie e non sono state intraprese serie azioni che portino ad una sostanziale inversione di tendenza. Ecoam-biente ha ricevuto disposizioni per la riduzione dei costi di gestione. Bisogna quindi che sia attuato un sistema di comunicazioni incrocia-te tra il Comune e la Società che garantisca efficienza e riduzione di costi. A nulla vale per il Comune spendere per lo spazzamento se le vie della città e delle frazioni risultano di fatto sporche. Il sistema di raccolta e smaltimento ha portato, in altri Comuni al coinvolgimento dei cittadini attraverso un’attività di informa-zione e al tangibile risparmio. Meno residuo secco si conferisce in discarica, meno si spen-de per lo smaltimento. Tutte le decisioni che possano diminuire la quantità di rifiuti e i costi devono essere ben valutate a partire dalle pra-tiche di educazione ambientale. Sarà possibile attraverso un forte input che solo le Istituzioni possono dare. L’impegno dovrà però essere di tutti”.

MINORANZA IL SERvIZIO RIMANE uN’INCOgNITA

Ma.Ce.

Se l’incontro pubblico, nelle intenzioni dell’Amministrazione, sarebbe dovuto servire a rasserenare gli animi dei cittadini, esacerbati da un servizio di asporto rifiuti del quale si dicono tutt’altro che soddisfatti, il

risultato forse si può considerare raggiunto a metà. Perché, certo, l’utenza un po’ si è sfogata, riversando i propri veleni sui vertici di Ecoambiente colpevole di avere inserito un calendario di raccolta disagevole e appioppato l’obbligo dell’acquisto dei sac-chetti direttamente all’utenza, ma dall’altra parte è stata chiamata in causa la stessa Amministra-zione che a parere di parte dell’opposizione consiliare era informata delle novità di Ecoambiente dallo scorso dicembre. Di questo è convinta Michela Groto del M5s: “La serata è stata solo un’inutile perdita di tempo. Tre ore di assemblea per prenderci in giro e alla fine della quale nulla è cambiato, i disservizi rimarranno tali e le bollette da pagare. Il sindaco e il vice sindaco erano stati informati, sicuramente all’inizio di dicembre se non prima, che il servizio di raccolta secco sarebbe stato tagliato”. Un’accusa che il sindaco Barbujani ha rimandato al mittente sostenendo che se un’informativa c’era stata, mancava di chiarezza. “Nella riunione in cui partecipò il vice sindaco lo scorso 13 dicembre – ha precisato Barbujani - si era parlato di indicazioni di massima, e alla fine ci siamo trovati con le decisioni prese e i calendari stampati”. Eppure quando il progetto del nuovo calendario era partito in forma sperimentale a Canda, a Castelguglielmo, a Porto Tolle, a Salara e a Villanova Marchesana, pareva promettere risvolti positivi, tant’è che nei propositi di Ecoambiente la revisione del servizio avrebbe dovuto portare a una riduzione delle tariffe per i cittadini. Minori costi che tuttavia i cittadini non hanno visto in bolletta. Comunque sia rimane l’impegno di Massimo Nicoli, presidente di Ecomabiente, che ai cittadini adriesi ha promesso di tornare fra due mesi per dimostrare la validità delle scelte prese.

focus

Amministrazione tirata in causa“iL sindaco sapeva deL servizio da dicemBre”

Ma.Ce.

Il disagio coinvolge praticamente tutti i comuni del Bassopolesine

Caterina Zanetti e Rosa Barzan

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8 Adria

L’Azienda Ulss 19 ripropone anche per quest’anno il progetto di educazione alimentare Nutrilandia 11 rivolto a tutte le scuole del Bassopolesine che aderi-

scono all’iniziativa: la dietista e la psicologa del Servizio igiene alimentazione e nutrizione (SIAN) del Diparti-mento di prevenzione guideranno insegnanti, studenti e genitori nella realizzazione delle progettualità scelte.

Le scuole dell’infanzia e primarie saranno impegna-te nella “merenda sana”: bambini e genitori scelgono e preparano la merenda da portare a scuola in base alle indicazioni di un menù validato dal SIAN. Nei proget-ti “ABC... economia domestica” e “C’era una volta la pappa sana…” i genitori imparano modalità corrette e sane di conservazione, cottura e condimento degli ali-menti, utilizzo dei diversi tagli della carne, coinvolgendo anche i bambini nella riscoperta delle ricette della tradi-zione tramandate dai nonni.

Gli studenti delle scuole secondarie inizieranno, in-vece, un percorso che prevede lo studio delle etichette dei prodotti alimentari, con visita a un supermercato della propria zona al fine di orientare i ragazzi nella scelta di alimenti sani, oltre a esercitazioni e incontri con la dietista per acquisire conoscenze relative alla pre-venzione del diabete, ai benefici di una sana e corretta alimentazione e dell’attività motoria nel ridurre il rischio di sviluppare tale malattia.

Nelle classi seconde del “Polo tecnico” di Adria si avvia quest’anno l’iniziativa “peer education” basata sulla tecnica dell’educazione fra pari, strategia educativa ampiamente riconosciuta e valorizzata per la promozio-ne della salute, che ha l‘obiettivo di rafforzare la capacità

degli studenti di agire nella propria comunità scolastica, sviluppare competenze cognitive e relazionali valoriz-zando le funzioni educative del gruppo. Dopo la fase di reclutamento, il gruppo di sei “pari” identificati dagli stessi compagni di classe seguirà un percorso formativo specifico, collaborando con la dietista e la psicologa del SIAN nell’identificazione di argomenti e tecniche comu-nicative efficaci, per diventare poi protagonisti in prima persona della promozione di una sana alimentazione all’interno della propria scuola. Si tratta di un investimen-to della scuola nella promozione della salute attraverso la formazione di un gruppo di ragazzi che diventano, così, modello di comportamento per i pari durante tutto il percorso di studi.

neWs

Nutrilandia 11

MANgIARE bENE SIgNIFICA MANgIARE SANO Novità in vista per il Nuovo Polo per Adria, guidato

dall’avvocatessa Stefania Tescaroli in consiglio co-munale. Come ha comu-nicato la stessa esponente infatti il gruppo, inclusa tutta la parte civica, si è ritrovato per valutare la si-tuazione politico – ammi-nistrativa. “Tutti compatti, uniti e più forti di prima – spiega Tescaroli – anzi più determinati nel perse-guire risultati tangibili”. Un pragmatismo che porta il gruppo ad avere anche un attegiamento meno ostile nei confronti dell’attuale maggioranza guidata dal sindaco Barbujani. “Il Nuovo Polo – ha precisato la capogruppo in Consiglio - è aperto al dialogo con tutte le forze politiche presenti e in base ai progetti che verranno presentati è disponibile a collaborare con l’attuale Ammini-strazione al solo fine di ottenere risultati utili alla cittadinanza”. Anche in merito all’area politica con la quale colloquiare non sembrerebbero esserci preconcetti ideologicici. “Durante la riunione del movimento cit-tadino non è stata fatta una scelta di campo definitiva – precisa ancora la Tescaroli – il gruppo si riserva di incontrare e dialogare con tutte le forze politiche presenti ed operanti nel territorio. In Consiglio comunale, sin dal nostro insediamento, abbiamo dichiarato che avremmo valutato i singoli progetti che sarebbero stati presentati senza posizioni precon-cette e non collegati ad alcuna forza politica, ma nell’esclusivo interesse della cittadinanza“.

NuOvO pOLO DIALOgO A 360° pER IL bENE DELLA CITTà

Ma.Ce.

Stefania Tescaroli

Anche a Lendinara, Gavello, Ariano e Bergantino e Frassinelle le ammi-nistrazioni comunali hanno favorito

l’incontro tra cittadini e l’amministrazione di Ecoambiente per permettere agli uni e agli altri di spiegare le proprie ragioni, anche se secondo Giuseppe Romanello (direttore di Ecoambiente), invece tutto

era già stato spiegato “pubblicamente ai sindaci o loro delegati lo scorso dicembre ad una riunione pubblica che si è tenuta nel comune di Rovigo. “Tutti erano prepa-rati a questo nuovo cambio di gestione del servizio – ha spiegato il Direttore - tanto che a dicembre alla presentazione abbiamo ricevuto solamente complimenti e nessuna lamentela. Se ci sono dei comuni che vo-

gliono ugualmente distribuire i sacchetti noi glieli forniremo ma sarà una scelta politica di quel comune e non di Ecoambiente e nel-la tariffa che andremo a fatturare al comune vi saranno anche i costi dei sacchetti”. Co-munque anche ad Occhiobello è montata la polemica. A puntare i riflettori sulla vicenda è stata la Lista civica di minoranza “Uniti Per cambiare”, con un comunicato stampa in cui è stato chiesto all’amministrazione di organizzare un incontro pubblico, come già avvenuto in altri comuni, per chiarire i giorni di apertura dell’ecocentro e per spiegare ai cittadini gli eventuali vantaggi di questa ri-organizzazione. Davide Diegoli, assessore del comune di Occhiobello: “Ecoambiente – spiega - sta agendo indipendente dagli accordi che abbiamo preso, a dicembre, con l’ingegner Romanello. Ci siamo dichiarati fa-vorevoli alla standardizzazione del processo di raccolta, che prevede una rimodulazione della frequenza dei ritiri, ma crediamo che ciò debba avvenire in maniera graduale, condivisa e chiara, soprattutto nei confronti

dei cittadini che, finora, sono stati abituati a un certo livello di raccolta”. La perplessità di Diegoli sembrano essere molto condivise tra i primi cittadini e gli assessori dei vari comuni. Agguerriti anche i sindaci di San Martino di Venezze e di Costa di Rovigo. “Il mio comune ha avuto un +20% di costo e la diminuzione della raccolta e l’assenza della distribuzione dei sacchetti” sostiene Vinicio Piasentini (primo cittadino di San Martino),

il quale ritiene che l’obiettivo dell’azienda fosse quello di riuscire ad abbassare i costi nel capoluogo. Per Antonio Bombonato (sindaco di Costa), inoltre, “Bisogna che chi ha assunto quelle decisioni trovi il coraggio di ritornare sui propri passi, senza disinteres-sarsi dei cittadini e dei loro sindaci, e credo che saremo in grado di trovare una soluzio-ne condivisa e migliorativa”.

di Francesca De Luca

L’assessore di Occhiobello è favorevole alla standardizzazione del processo di raccolta ma se questo avviene in modo graduale

Rifiuti I problemi legati alla raccolta dei rifiuti non riguarda solo la città etrusca

Diegoli: “Gli accordi di dicembre erano diversi”

L’assessore di Occhiobello Davide Diegoli, il sindaco di Costa Antonio Bombonato e quello di San Martino Vinicio Piasentini

Piasentini: Il mio comune ha avuto un +20% di costo e la diminuzione della raccolta

Bufera su Ecoambiente, il gestore integrato che si occupa dello smal-timento dei rifiuti in Polesine. An-

che i sindacati non hanno mancato di far conoscere il loro punto di vista in merito al nuovo calendario di raccolta varato dall’azienda polesana, in quanto avrà ripercussioni anche sulla mole di lavoro che dovranno affrontare i dipendenti. E’ evidente ai sindacati che essendo stati dilazionati i tempi di raccolta (il secco verrà raccolto ogni due settimane, quan-do prima la raccolta era settimanale, e il vetro ogni due mesi), i carichi da raccogliere, in termini di chili, saranno quanto meno raddoppiati. A minori svuotamenti, infatti, corrisponderà un

aumento del carico dei bidoni, se non addirittura uno stracarico visto che per il vetro la raccolta si concentrerà in sei passaggi l’anno. Oltre al disagio che do-vranno patire le famiglie, pensiamo alle persone che risiedono in appartenenti o non hanno un luogo dove accumula-re e differenziare le tipologie di rifiuti, il carico di pattume potrebbe diventare insostenibile anche per gli operatori che dovranno occuparsi fattivamente degli svuotamenti. Secondo Davide Benazzo (Fp Cgil) e Michele Zanirato (Ugl) “que-sto si tradurrà nei prossimi mesi in “una ulteriore contrazione delle assunzioni, spostando ancora una volta le eventuali economie, tutte da dimostrare, sulla pel-le dei lavoratori e sul costo del lavoro”, rendendo, sempre secondo i sindacalisti, l’utilizzo degli straordinari una pratica di gestione quotidiana ed ordinaria del lavoro dipendente.

neWs

protesta sindacale con Ecoambientei dipendenti si troveranno a dover raccogLiere quasi iL doppio dei rifiuti

F.D.L.

Diminuendo gli svuotamenti, aumenterà il carico, in termini di chili, del contenuto dei bidoni

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9Adria

Una vicinanza strategica e un vero e proprio valore aggiunto per pazienti e familiari che si troverebbero ad avere una struttura collocata

nel pieno centro città e quindi comoda per tutti i servizi. Così è stata descritta dalla dirigenza della casa di riposo di Adria la scelta di rinunciare alla costruzione di un edificio ex novo per accettare la proposta della Ulss 19 di insediarsi all’interno del vecchio ospedale, in seguito alla ristrutturazione dei locali che dovranno ospitare gli anziani. La decisione definitiva è stata presa dal consiglio di amministra-zione dell’ente Csa (Centro Servizi Anziani), guidato dalla Presidente Sandra Passadore e dal suo vice Lorenzo Bertaglia, dopo aver scartato l’idea della ristrutturazione dell’attuale casa di riposo situata in via Sant’Andrea e dopo aver scartato per l’appunto la costruzione di un edificio ex novo in Località Ca’ Cima. L’Ulss 19 fornirà alla casa di riposo tre piani dell’ospedale vecchio attraverso un comodato d’u-so della durata di 99 anni. Più di cinquemila metri quadrati che verranno messi a disposizione ad un costo ridotto rispetto a quello che sarebbe stato necessario per una costruzione ex novo, ossia 10/15 milioni di euro (meno della metà rispetto agli altri progetti). “Lo spo-stamento presso l’ospedale inoltre - ha spiegato il vice presidente presentando il progetto - avrebbe il vantaggio di comportare un no-tevole abbattimento dei costi sia per le attrezzature

mediche, sia per i costi delle professionalità mediche necessarie per la cura e la tutela dei pazienti. La con-tiguità, come esposto dalla Presidente Passadore in fase di approvazione al cda dell’ante, permettereb-

be inoltre una condivisione con l’ente ULSS strategica che garantirebbe anche un pronto intervento imme-diato ed eviterebbe i costi relativi agli spostamenti degli ospiti non deambu-

lanti. Non verrebbero poi a mancare i vantaggi per gli stessi ospiti che potranno vedere garantiti i servizi con una diminuzione di prezzo della retta grazie

proprio alla possibilità di razionalizzare le spese sud-dividendole con la Ulss stessa. Un aspetto da non far passare in secondo piano soprattutto se si valuta la situazione di crisi che spinge molte volte le famiglie a rinunciare a servizi di qualità in virtù di una que-stione meramente economica.

Come ha sottolineato la Presidente l’aumento delle strutture di residenzialità nel territorio (aumen-to di 20 posti letto accreditati a Porto Viro e apertura nuova struttura di Villadose) spinge a trovare solu-zioni sempre più efficienti che possano davvero fare la differenza nella cura dei pazienti, efficienza che la contiguità con la struttura ospedaliera può garantire e accrescere ulteriormente.

di Martina Celegato

Servizi Abbandonato il progetto per la realizzazione di una nuova palazzina

La Casa di riposo troverà posto nel vecchio ospedale

Nella foto il vecchio ospedale di Adria

L’ULSS 19 fornirà tre piani dell’ospedale vecchio attraverso un comodato d’uso della durata di 99 anni

L’attività e le interrogazioni alle autorità da parte del comitato Articolo 32 sanità e salute conti-nuano ad essere serrate e nelle scorse settima-

ne sono emerse novità anche per quanto riguarda il destino di Corte Guazzo. A confermare i progetti che ci sono su tale spazio è stato lo stesso direttore generale dell’ULSS 19 Pietro Girardi, interpellato a riguardo proprio dal comitato durante uno degli in-contri tenutosi per anticipare le nuove attività.

Corte Guazzo è ad oggi uno spazio completa-

mente abbandonato allocato in una posizione privi-legiata, all’interno di un boschetto di pianura, com-pletamente in territorio comunale di Adria. Insomma uno spazio di certo da non sprecare che può rivelarsi una risorsa inestimabile soprattutto per quanto ri-guarda la disabilità, che sembra essere l’obiettivo principale anche della direzione. Ad oggi un progetto definitivo per l’utilizzo dell’area non è ancora pronto ma si stanno vagliando diverse proposte che comun-que ruoteranno intorno all’ambito prescelto.

Un progetto, quello dell’utilizzo di Corte Guaz-zo, che si va ad inserire nell’ambito più ampio della riorganizzazione dell’intero comparto della sanità nel Polesine, e in particolare nel Bassopolesine, dove il comitato Articolo 32 sanità e salute si sta adoperando per trovare nuove soluzioni e realizzare proposte che possano davvero rappresentare un va-lore aggiunto per la comunità e per i cittadini di Adria e paesi circostanti.

focus Strutture mediche corte guazzo a disposizione per i progetti suLLa disaBiLità

Ma.Ce.

La vicinanza del nosocomio garantirà un pronto intervento immediato per gli ospiti non deambulanti

segue da pag. 1

Un errore fatale per due motivi. Da un lato perché l’incuria e la scarsa manuten-zione hanno trasformato anche gli eventi atmosferici di media portata in una spada di Damocle calamitosa. Dall’altro perché si è rivelata tremendamente miope la visio-ne di chi non ha mai considerato la tutela ambientale come risorsa, come garanzia

di una tenuta economica e produttiva di un intero territorio: basti pensare a quante famiglie e aziende sono state irrimediabilmente messe in ginocchio a causa di un’alluvione. Cambiare passo si-gnifi ca spostare le logiche di gigantismo che, fi sicamente, hanno intasato fi no all’inverosimile la terra veneta in direzione dell’unica, vera, grande opera che doverosamente deve essere ora compiuta, rendendo sicure, compatibili con l’ambiente ed ugualmente produt-tive le nostre terre. Questo lo si può fare approvando una nuova legge regionale contro il consumo del suolo, proposta che il PD ha presentato da mesi. Ma anche puntando su norme urbanistiche, anche importanti per l’economia locale, come il Piano Casa, che non privino comunque le amministrazioni locali del loro compito di vigilare su ogni forma di speculazione dannosa per il territorio stesso. Di sicuro è indispensabile mettere a disposizione le risorse: per la voce ‘Tutela del territorio’ la Giunta Zaia aveva previsto per il 2014 uno stanziamento di 166,8 milioni. Praticamente gli stessi soldi del 2013 (165,9 milioni) e addirittura meno di quelli stanziati nel 2012 (175,6 milioni). E’ evidente che così non va e che si debba fare uno sforzo straordinario per aumentare di molto questa cifra. Il PD ha proposto un piano di investimenti decennale: 100 milioni in più, rispetto alla proposta della Giunta, nel 2014 e 50 milioni per ognuno dei successivi nove anni, da destinare esclusiva-mente ad opere infrastrutturali straordinarie di difesa permanente, che esulano dall’ordinaria manutenzione. Basti pensare ai bacini di laminazione, piuttosto che alle barriere subacquee per la tutela degli arenili, per i quali ormai la periodica attività di ripascimento si rivela dispendiosa ed insuffi ciente. Il presidente Zaia non si limiti ad invocare fi nanziamenti statali, gli stessi che peraltro hanno consen-tito di realizzare una parte di interventi negli ultimi anni: decida di fare la propria parte e di investire per il futuro del Veneto.

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10 Adria

Arrivano a palazzo Tassoni 300 mila euro di finanziamen-ti per il progetto Safer, il programma della Regione per il miglioramento del rischio stradale. Il piano che coste-

rà complessivamente 470 mila euro e si realizzerà entro il 2015, prevede interventi di miglioramento per la sicurezza stradale urbana e la realizzazione di un sistema informativo per la gestione dei dati sugli incidenti. “La decisione del Comu-ne di Adria di partecipare al bando per il progetto Safer - spiega l’assessore ai lavori pubblici, Federico Simoni – parte dall’ana-lisi sull’elevato numero degli incidenti avvenuti nel territorio tra il 2009 e il 2011, in cui si sono registrati 181 incidenti con 246 feriti e 11 morti. Da parametri regionali risulta che tutto ciò abbia causato un danno sociale superiore a 27 milioni di euro”. Continua Simoni: “Grazie al progetto Safer, che andrà realizzato con i 300 mila euro stanziati dalla Regione più i 170 mila a carico del Comune, si potrà intervenire sul territorio con alcune migliorie. Il programma infatti prevede la realizza-zione di varie opere tra cui la rotatoria di ponte Beniamino Gigli, una nuova rampa di collegamento tra riviera Carbonara e via Aldo Moro con una modifica alla viabilità per i veicoli”. E ancora: “Altro intervento sarà la calibratura della rotonda in

località Chieppara –aggiunge l’assessore- con una risistema-zione degli innesti e una carreggiata più larga. Ulteriori azioni saranno effettuate sul guard rail della strada Traversagno che collega Adria e la frazione di Bellombra. Nel progetto sono incluse anche nuove segnaletiche, lezioni di sicurezza ai giova-ni e anziani. Un’innovazione sarà la progettazione e l’imple-mentazione di un sistema informativo per la gestione dei dati sugli incidenti, in grado di dialogare con gli enti istituzionali che operano per la sicurezza stradale”. Conclude il sindaco di Adria, Massimo Barbujani: “L’amministrazione comunale ha tra le priorità la messa in sicurezza delle strade ed una viabilità sicura. In città vi sono diverse criticità da affrontare, tra le quali è sicuramente l’incrocio di accesso e uscita al centro commer-ciale il Porto. L’attuale sistema di gestione delle precedenze con il semaforo si è dimostrata negli anni sbagliata soprattutto per chi proviene o si dirige verso Baricetta, costretto a volte ad affrontare delle colonne che si verificano in certe giornate ed orari. Lo spazio c’è e anche in questo punto servirà realizzare una rotatoria. Sino al termine del nostro mandato saremo attenti a sfruttare qualsiasi occasione che consenta di portare contributi e fondi per le opere sul territorio adriese”.

di Edoardo Zambon

Con i 300 mila euro stanziati dalla Regione e i 170 mila a carico del Comune, si interverrà sulla rotatoria di ponte Beniamino Gigli e in quella della località Chieppara. Ulteriori azioni saranno effettuate sul guard rail della strada Traversagno

Viabilità Troppi incidenti tra il 2009 e il 2011

Progetto Safer, più sicurezza per le strade cittadine

Fonte: Comune di Adria

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12 Adria

di Martina Celegato

Contestati i contenuti usati per motivare il nastro d’asfalto e il fatto che venga realizzata in project-financing

Viabilità e grandi opere Rammarico da parte del fondatore del Consorzio, Franco Grotto

Sospeso il convegno di presentazione della Nuova Romea

Un “no” alla nuova Romea pubblico e deciso è quello a cui hanno assistito co-loro che hanno preso parte al convegno

intitolato “Nuova Romea: concreta opportunità di sviluppo” tenutosi lo scorso 22 febbraio all’Ostello Amolara e promosso dall’Associazio-ne Nuova Romea. A tale evento hanno infatti partecipato numerosi cittadini facenti parte della Rete dei Comitati Polesani – Rete Veneta No Grandi Opere che si stanno battendo affinché la Nuova Romea non venga realizzata ma venga messa in sicurezza l’attuale arteria stradale. Una partecipazione attiva e critica arrivata alla stampa come una vera e propria invasione che ha portato alla sospensione dei lavori ufficiali da parte del Capogruppo in consiglio regionale del Pd nonché fondatore del Consorzio Nuova Romea, Franco Grotto. Una decisione descritta dallo stesso come obbligata asserendo un clima teso all’interno della sala che avrebbe proibito lo svolgimento del dibattito in serenità e civiltà.

“In realtà, lo ribadiamo a chiare lettere - af-fermano i portavoce del Comitato - nessuno ha impedito gli interventi dei relatori ufficiali rumo-reggiando, interrompendo o con altre forme di disturbo. Il pubblico, in quanto elemento attivo e sensibile, si è limitato a sollevare, sempre in modo perfettamente civile ed educato, impor-tanti obiezioni di merito, chiedendo la precisazio-

ne di alcuni dati che il relatore richiamava senza quantificare”. Ma quali sono le argomentazioni che suscitano dibattiti e perplessità da parte dei cittadini? In primis quello della sicurezza. “La tesi iniziale dell’introduzione di Grotto era che la costruzione dell’Autostrada Nuova Romea servirebbe a porre un freno al numero sempre più alto di incidenti stradali che si verificano sull’attuale Romea: come a dire “se volte meno morti dovete accettare la nuova autostrada”, con un inaccettabile sillogismo ricattatorio. I comitati hanno fatto presente come la messa in sicurezza dell’attuale SS Romea sia la vera priorità e come le morti negli incidenti pesino sulla coscienza di chi ha usato e sta continuando ad usare questa situazione come argomento per la costruzione della nuova infrastruttura.” La seconda tematica spinosa, oltre a quelle legate alla mobilità in generale e all’impatto ambienta-le che la realizzazione di tali opere comporta, è quella relativa al metodo di realizzazione

dell’infrastruttura ossia il project financing. “Questo metodo prevede che siano soggetti privati a proporre la realizzazione di un’opera pubblica, a deciderne le caratteristiche, a svilup-parne la progettazione esecutiva e a controllare l’affidamento dei subappalti (cioè dei lavori veri e propri), mentre le risorse finanziarie che essi dovrebbero anticipare per la realizzazione dell’o-pera, oltre ad arrivare non dalle loro tasche ma dalle banche (a discapito del sempre più asfittico piccolo-medio credito), sono di fatto garantite da ogni rischio in quanto gli eventuali mancati introi-ti rispetto a quelli stimati per la gestione privata della nuova infrastruttura sono a carico dell’Ente committente, cioè delle casse pubbliche, quelle della Regione. In altre parole, trattasi di un nego-zio giuridico privo del rischio d’impresa”.

I comitati hanno fatto presente come la messa in sicurezza dell’attuale SS Romea sia la vera priorità

La Rete dei Comitati Polesani si lega, per obiettivi, al movimento No Tav che ormai da mesi si batte contro

la realizzazione della ferrovia in Val di Susa. L’opera che ha portato alla nascita di questo comitato è stato senza dub-bio la Nuova Romea che, dallo stesso comitato, viene descritta come “delirio autostradale della giunta Zaia – Chisso, che sulla scia di Galan sta sempre a brac-cetto con l’arcinota Impresa Mantovani S.p.A., vero e proprio asso pigliatutto degli appalti regionali”.

A scatenare i no dei Comitati, sorti praticamente in tutte le località in cui dovrebbe passare il nuovo tratto auto-stradale, sono questioni legate all’a-spetto economico e al metodo prescelto (ossia il project financing) e questioni legate all’impatto ambientale che tali opere possono avere sul territorio de-turpandone il panorama e compromet-tendone la funzionalità. “Vogliamo un vero sviluppo del territorio, fondato sulla valorizzazione delle autentiche risorse del Polesine: l’agricoltura e l’orticoltura, i prodotti alimentari e le specialità ga-stronomiche, il turismo e la visitazione fluviale e deltizia, il trasporto su acqua”.

focus

Il fronte della protestacomitati poLesani contro La nuova romea

Ma.Ce.

Il percorso della Romea Commerciale collegherà Orte a Mestre

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Dopo la battaglia sul presidio ospedaliero di Porto Viro, il Delta si mobilita per salvare il commissariato di polizia di Porto Tolle.

Lo storico presidio è infatti a rischio chiusura, almeno così lascia pensare il piano di riorganiz-zazione nazionale del dipartimento di Pubblica Sicurezza. A rischio anche l’esistenza della locale squadra nautica. A lanciare l’allarme per primo è stato il SAP (Sindacato Autonomo di Po-lizia) di Rovigo attraverso il suo segretario Fabio Ballestriero: “Esprimiamo tutta la nostra contra-rietà a un progetto che porterà inevitabilmente ad una diminuzione del già basso livello di sicu-rezza nel territorio e lungo il litorale presidiato dal personale del commissariato di Porto Tolle e dal personale della Squadra nautica. Disperdere un patrimonio così importante di esperienze e conoscenze attinenti un territorio così particola-re com’è il nostro Basso Polesine, è un lusso che crediamo la nostra popolazione non possa permettersi. Questo non porterà a un’ottimizza-zione, ma ad una vera e propria diminuzione del livello di sicurezza in quelle aree, anche per-ché non è dato sapere e non vi sono conferme attendibili che siano rinforzati adeguatamente gli organici degli altri presidi delle altre forze di polizia presenti nei dintorni”. La questione è arrivata fino alla scrivania del prefetto di Ro-vigo Francesco Provolo, che in occasione della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha ascoltato le obiezioni del sindaco di Porto Tolle Claudio Bellan. Il primo cittadino ha

ovviamente espresso preoccupazione in merito alle prospettive di chiusura del commissariato e ha ovviamente chiesto di mantenere attivo il presidio nel Comune. La vicenda ha mobilita-to esponenti politici di ogni ordine e grado, a prescindere dalle bandiere. A partire dagli stessi oppositori di Bellan in consiglio comunale: tanto Roberto Pizzoli (“Subito un ordine del giorno per manifestare contrarietà”) quanto Giacomo Bovolenta (“Ennesimo colpo al nostro territo-rio”) si sono uniti alle parole del sindaco com-mentando negativamente la potenziale perdita. Al coro si è aggiunta anche l’autorevole voce del presidente della provincia di Rovigo Tiziana Virgili, che in una lettera allo stesso prefetto del capoluogo ha espresso i propri timori: “C’è particolare apprensione per l’ipotesi ventilata di sopprimere il commissariato di Polizia e la Squa-dra nautica di Porto Tolle. È noto infatti come il territorio deltizio, sia per la conformazione geomorfologica che per l’attività economica che vi si pratica, in particolare la pesca, richieda una sorveglianza continua per terra e per acqua, oltre che interventi mirati e precisi, a garanzia dell’ordine pubblico. In questi anni molti sono stati gli episodi, giunti anche all’attenzione della cronaca, che hanno imposto interventi delle Forze dell’ordine”. Nel frattempo lo stesso Sap ha allestito una raccolta firma tra i cittadini per chiedere la preservazione del commissariato e della locale squadra nautica.

ORDINE pubbLICO IL COMMISSARIATO DI pOLIZIA è A RISChIO

Al.Or.

La storia infinita: potrebbe essere così intitolata la vicenda relativa al congresso del Pd polesano. Anche se è ormai imminente l’arrivo del commissario, che sarà nominato dal nuovo segretario regionale

Roger De Menech, a Rovigo imperversano le polemiche. Il congresso pro-vinciale è stato un vero flop, a causa degli svariati ricorsi presentati e per la profonda divisione tra i sostenitori di Julik Zanellato e Filippo Silvestri candidati alla segreteria provinciale. Diego Crivellari, segretario uscente impegnato come parlamentare, ha incontrato nella sede nazionale del Pd Roger De Menech. “Abbiamo condiviso che la nomina del commissa-rio sia la soluzione migliore per stemperare gli animi che si sono andati a creare e superare la fase delle elezioni amministrative di primavera - ha spiegato Crivellari - De Menech dopo sabato primo marzo, quando sarà ufficialmente al comando del partito regionale, prenderà una decisione in merito alla questione Rovigo, mi aspetto che entro una decina di giorni ci sia la nomina”. Tra Julik Zanellato e Filippo Silvestri la tensione rimane comunque alle stelle. Il primo ha motivato la sospensione del congres-so dello scorso 13 febbraio a Porto Viro, spiegando l’impugnazione a Morando e Lotti, motivandola con una mail diretta a Giacon. Tuttavia, secondo Zanellato, Giacon avrebbe ignorato questa comunicazione “sce-gliendo di essere un segretario riconfermato dalla minoranza degli iscritti al circolo (27 su 100). Un vero leader avrebbe deciso di non forzare la mano, di allargare il consenso, di percorrere una strada magari più imper-

via nell’immediato ma sicuramente più appagante per il partito nel futu-ro. Forse doveva dimostrare a qualche dirigente provinciale di meritarsi la candidatura a sindaco. Ma lo dovrebbe dimostrare invece al popolo del Pd e del centrosinistra portovirese proponendo un programma di rilancio del terzo comune polesano e sottoponendosi alle primarie. Ritengo che proprio le primarie possano essere a Porto Viro indispensabili per tenere unito il Pd e per dimostrare all’elettorato l’opportunità di dare corso ad una svolta nella guida della città”. Il congresso è stato dunque sospeso per i ricorsi presentati da Zanellato. Il suo antagonista, Filippo Silvestri, che negli ultimi giorni si era concentrato a proseguire gli incontri nei circoli per spiegare agli iscritti il suo programma di eventuale futuro segretario, analizza la situazione che il Pd sta attraversando sottolineandone la fram-mentazione. “Le continue accuse, gli insulti, la denigrazione, le falsità, le lettere anonime, le offese a dirigenti del nostro partito e ancora peggio le insinuazioni figlie di un sospetto rispetto la correttezza della condotta di questo o quel dirigente politico, sono il frutto di questo congresso. Quel che è peggio è che per gli scellerati e dissennati comportamenti di pochi, mossi dal solo desiderio di conservare se stessi e un briciolo di potere, abbiamo rovinato la credibilità faticosamente costruita in questi anni. Quanto tempo occorrerà per ricostruirla? Quanto tempo occorrerà per riportare la serenità nel nostro partito? Il sentimento che prevale è l’indignazione”.

di Melania Ruggini

Sarà il nuovo segretario regionale, Roger De Menech, a nominarlo. Intanto non si placano le polemiche, sospeso anche il congresso di Porto Viro

Politica Dopo il congresso flop, la decisione

Alla guida del Pd polesano ci sarà un commissario

Alla presentazione dei due club di Forza Italia, Forza Rovigo del presidente Enrico Bucatari e Rhodigium di Ezio Conchi , i riflet-tori si sono accesi sui due leader del partito: mentre Mauro

Mainardi si riconferma, la new entry è data da Renzo Marangon. Per quest’ultimo si tratta di un ritorno alle origini, dopo un periodo sabbatico. Lo scopo è rivitalizzare il dibattito politico a livello provin-ciale e Marangon ha tutte le caratteristiche per farlo. “Costruire club molto motivati e uno schieramento di centrodestra progressista e soprattutto infrastrutture per la nostra provincia - spiega Marangon, che non nasconde passate tensioni proprio con Mainardi nel Pdl - Quando con Mauro eravamo nel Pdl il partito era diventato una cosa burocratica con l’influenza di altre componenti”. Dalla sua, quest’ultimo precisa: “Noi cerchiamo di fare un grande movimento e unire tutti, per tutti coloro che vogliono fare politica a servizio della società, della propria città e della propria provin-cia, che sta soffrendo la crisi economica, la porta di Forza Italia è aperta. Non vi è spazio per le polemiche, per dichiarazioni di ostilità di uno o contro l’altro. Esiste un’unica Forza Italia, non c’è quella ostile o quella buona, e seguendo il messaggio di Silvio Berlusconi dobbiamo tutti trovare il modo per stare assieme anche con le sfaccettature dei nostri caratteri e delle nostre idee per un forte centrodestra”. “Crediamo che sia giusto che chi si ricreda entri e che porti un contributo a Forza Italia - conclude- credo che sia meno giusto che chi entra dopo aver fatto delle scelte diverse ponga anche condizioni e che lo faccia solamente per uno scopo di gradimento. Siamo coerenti, noi siano in Forza Italia da sempre, poi abbiamo convissuto con altre anime che compongono il centrodestra trovando una quadra. Chi entra e pone condizioni parte in difetto”.

Marangon rientra in Forza Italia“prima iL partito era una cosa Burocratica”

Me.Ru.

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Invisibili ma indispensabili: le donne che hanno fatto l’ltalia. Per la giornata internazionale del-la donna si è scelto un titolo molto azzeccato,

con il quale è stato allestito l’evento di REM nel Circolo Mediterraneo Dena di Adria. La serata è stata dedicata soprattutto a quelle donne che nonostante abbiano fatto la storia del Polesine e dell’intera nazione, sono cadute nell’oblio: Ceci-lia Monti, Erminia Fuà, Jessie White, Livia Bruna Bianchi e Lina Merlin.

Si è trattato dunque di un vero e proprio viag-gio nel tempo, dalla Carboneria al Risorgimento, alla Resistenza fino ai giorni nostri, che con l’aiuto di suoni, immagini e parole ha dato il giusto risal-to al contributo che queste donne hanno dato con la loro tenacia e anticonfor-mismo non solo all’eman-cipazione femminile, ma a tutta la società civile.

I contributi scritti e audiovisivi sono stati di Lisa Viselli, Daniela Donà, Sabrina Zennaro, Proposta Teatro Collettivo di Arquà Polesine, Camilla Ferrari, Voce del Cami’s

Trio, Arianna Martignon, UDI Venezia, Maurizio Zannato e Guido Frezzato, Marmaja, Penelope Lab che ha partecipato proponendo un quadro in lana con in-serti in stoffa sui quali sono state ricamate frasi relative alle protagoniste della sera-

ta, cioè alle nostre “Invisibili ma indispensabili”. Con la serata si inteso dare un contributo alla

campagna di Amnesty International Italia con tre piccoli gesti: fermare la violenza contro le donne, campagna con SMS solidale 45599; firmare la Petizione online per una nuova legge in Italia che si occupi di violenza di genere; partecipare all’ini-ziativa “Un fiore contro la violenza di genere”, un origami di carta e un messaggio per rendere visi-bili l’impegno nella lotta alla violenza di genere.

Violenza di genere Iniziativa a favore della donna al Circolo Mediterraneo Dena di Adria

Invisibili ma indispensabiliRicordare le donne che hanno fatto la storia del Polesine: Cecilia Monti, Erminia Fuà, Jessie White, Livia Bruna Bianchi e Lina Merlin, un contributo alla campagna di Amnesty International Italia

E’ Giovanni Marinelli il protagonista del nuovo libro di Aldo Rondina, personag-gio assai noto nelle cronache del ven-

tennio fascista e protagonista nel Polesine di quel tempo.

Marinelli, che iniziò la sua carriera po-litica da socialista, come del resto fu anche per Mussolini, lasciò Adria nel 1911 per trasferirsi a Milano, dove entrò subito in contatto con il forte gruppo dei polesani che risiedevano nella capitale lombarda, trovando lavoro presso una società finanziaria dalla quale poi passò alle dipendenze della Società Umanitaria, organismo di emanazione sindacale. Entrato in contatto con Mussolini e divenu-to squadrista della prima ora, divenne la sua “ombra” e Mussolini lo ricompensò in più occasioni, manifestandogli amicizia e stima anche quando, con il delitto Matteotti, venne allo scoperto la sua responsabilità di mandante della squadra punitiva. Del P.N.F. divenne Segretario am-ministrativo e in quell’incarico gestì dal 1926 in poi un grande potere. Ma in seguito al voto favorevole espresso durante il Gran Consiglio del Fascismo il 25 luglio 1943, fu fucilato come traditore dopo il processo di Verona in un freddo mattino di gennaio del 1944. Le colpe degli uomini restano, ma resta anche ciò che di concreto essi hanno lasciato. Percor-rendo la “carriera” del gerarca, l’autore approfondisce la conoscenza di una società polesana per certi aspetti inedita, economicamente vivace, persino poco propensa a rimanere fedele agli ordini del duce. Marinelli, considerato da Bottai il più fedele degli uomini di Mussolini, ha lasciato in eredità al Polesine opere grandiose che, certamente non per sua col-pa, non furono più portate a compimento. Si può dire che il profilo di quest’uomo controverso sia ancora in buona parte da scoprire.

Con l’appoggio di testimonianze e documenti d’archivio, il lavoro di Rondina si propone di esplorare gli eventi che hanno coinvolto l’Italia e più in particolare il Polesine, negli anni della dittatura fascista.

neWs

Il libro di Aldo Rondina iL poLesine durante La dittatura fascista

Sabato 5 aprile, con inizio alle ore 21, la chiesa di Bottrighe ospita un concerto corale organizzato dal locale coro femminile “Eco

del Fiume” diretto da Chiara Casazza, in occasione della presentazione del suo nuovo disco. In concer-to sarà ospite il coro “S.Lorenzo” di Farra di Soligo (Tv) diretto da Alfio Biscaro. Per l’Eco del Fiume sarà anche l’occasione per ricordare il 35° anniver-sario di fondazione.

Presenta il celebre compositore friulano Marco Maiero, che ha dedicato al coro di Bottrighe il brano “Ora” inserito nel nuovo cd e che porta appunto il titolo della nuova opera discografica.

Sabato 5 aprile

neWs

Sabato 22 marzo, con inizio alle ore 21, la chiesa di Bottrighe ospita l’11° “Concerto corale di primave-ra”, organizzato dal locale coro “Plinius” di Antonella

Pavan. In concerto, oltre al coro organizzatore, il “Code di Bosco” di Orsago (Tv) diretto da Gilberto Buriola ed il coro “Amici della Montagna” di Origgio (Va) diretto da Raffaele Ceriani. Gli artisti vantano tutti un prestigioso curriculum. In apertura Silvia Frigato, noto soprano e corista del Plinius, con due brani armonizzati ed accompagnati all’organo da Bepi De Marzi, compositore internazionale, che presenterà l’intera rassegna.

Sabato 22 marzoconcerto coraLe di primavera

Torna puntuale “Serata d’O-nore”, prestigioso appunta-mento primaverile, giunto

quest’anno alla sua ventitreesima edizione. Si terrà infatti sabato 29 marzo, con inizio alle 20.45, pres-so il teatro della sala polivalente “Loris Cominato” di Bottrighe, l’annuale iniziativa musicale e di solidarietà promossa ed organiz-zata dal locale gruppo folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compa-gnia”. Il sodalizio canoro, esistente dal 1965, presenterà in anteprima i nuovi canti e balli recentemente raccolti tra le testimonianze delle persone anziane nel Delta, che andranno ad inserirsi nella stagione del nuovo spettacolo 2014, oltre alle scene di vita contadina e alle tradizionali ironiche battute. Le esecuzioni saranno accompagnate dagli stru-menti tipici in uso nei momenti di “ganxega”, ovvero nelle feste sull’aia di fine mietitura e di fine vendemmia, come fisarmonica, chitarra ed altri inusitati strumenti artigianali. Con il brano “Oh Bottrighe!”, scritto dal duo artistico Vito Rossati e Danilo Venturi, verranno ricordati, come sempre, i “compagni di viaggio” ovvero il maestro Loris Cominato, tra i fondatori e direttore del gruppo per oltre quarant’anni ed il corista Ermes Borella, scomparsi nel 2008. Ospiti del-la serata il gruppo folkloristico “Coro d’osteria” della Comunità Montana dell’Oltrepo Pavese di Varzi, gemellato con i Bontemponi dal 2007. Il gruppo pavese, diretto dal fisarmonicista Eraldo Pedemonte, proporrà i canti tipici della loro regione. Nel corso di “Serata d’Onore” si svolgerà la tradizionale cerimonia, durante la quale verranno interamente devoluti i fondi raccolti dal gruppo, oltre alla sfilata benefica natalizia dei babbi natale, in svariate iniziative nel corso dell’anno 2013 e primi mesi del 2014, alle associazioni per lo studio dei tumori, delle malattie genetiche e attività sociale. Autorità e medici hanno assicurato la loro presenza. Madrina di questa edizione sarà Marinella Mantovani, assessore provinciale alle politiche sociali. L’ingresso è libero.

XvII Serata d’Onoretra foLk e soLidarietà

di Melania Ruggini

Ro.Ma. Ro.Ma.

Un viaggio nel tempo: dalla Carboneria al Risorgimento, alla Resistenza fino ai giorni nostri

Me.Ru.

Me.Ru.

Nelle foto Erminia Fuà Fusinato, la partigiana Livia Bruna Bianchi e la prima donna eletta al Senato, Lina Merlin

Il gruppo folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe

Bepi De Marzi, compositore internazionale

Nella foto Marco Masiero e Chiara Casazza

iL coro “eco deL fiume” presenta iL suo cd

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Page 27: Adria febb2014 n24

Torna, anche quest’anno, lo Sbaracco di Primavera. L’evento è previsto per sabato 15 marzo dalle ore 10 alle 20 nel centro storico della città e coinvolge diffusamente i negozi

di vicinato e i pubblici esercizi, pronti allo “sbaracco” in vista del cambio di stagione. Largo, lungo le vie del centro, occasioni irripetibili per tutti i cittadini, per cui sarà possibile portare a casa gli ultimi pezzi forti della stagione a prezzi super scontati.

La manifestazione, promossa da Adria Shopping, in colla-borazione con i propri soci commercianti ed artigiani – propone a prezzi “stracciati” mille opportunità: dall’abbigliamento all’ac-cessorio alle calzature, solo per fare alcuni esempi, secondo una collaudata ricetta che ha già avuto successo nelle edizioni precedenti.

“Si tratta di una concreta opportunità per chi è alla caccia

di occasioni scontate – spiega il presidente di Adria Shopping, Enrico Franzoso - e nel contempo è un’iniziativa volta a soste-nere il commercio del centro storico, da sempre collante sociale ed economico di questa realtà. Intendiamo inoltre promuovere e valorizzare il centro storico, un vero centro commerciale na-turale, riportando le famiglie in centro e dando loro la concreta possibilità di fare acquisti a km zero”.

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Con l’arrivo della primavera ritorna l’appuntamento con Adria in fiore. Il 27 aprile, le piazze e le vie del centro si trasformeranno in un profumato e variopinto giar-

dino. La manifestazione, organizzata dalla Pro Loco di Adria con il patroci-nio dell’Amministrazione Comunale, propone fiori e piante di ogni specie, vasi artigianali, articoli per il giardi-naggio, prodotti per la cosmesi, fiori di perline e di carta, oggetti artistici, prodotti tipici e primizie di stagione come asparagi e fragole. Già sono molte le adesioni arrivate da varie regioni italiane.

Immancabile la mostra, in collaborazione con la Fidas

Polesana “La natura in cornice: l’incanto dei fiori pressati” con le realizzazioni di Nives Frigato che riscuotono consensi e apprezzamenti dei numerosi visitatori. La mostra rimarrà

aperta dal 26 aprile, giorno dell’inau-gurazione, al 2 maggio. Per quanto riguarda l’animazione si porrà molta attenzione al divertimento dei bam-bini con la presenza di truccabimbi e, soprattutto, di una interessante pro-posta: “Il Gioco dell’oca amico della

natura” che mette al centro del gioco e del divertimento il rispetto per l’ambiente. Ogni bambino potrà cimentarsi nell’appassionato gioco dell’oca amico della natura per otte-

nere il Diploma del Piccolo Ecologista e portare a casa “éco” il gioco dell’oca amico della natura per continuare a giocare in famiglia. Spazio anche alla danza con il Gruppo di Ricerca e Studio di Danze Antiche di Villadose e alla musica. Sono previsti anche due concorsi per le scuole: uno di manualità rivolto alle scuole materne e uno di poesia per le scuole pri-marie. Per finanziare la manifestazione, anche quest’anno, torna la lotteria “Adria in fiore”. Il costo del biglietto è di 1,00 euro e si potranno vincere buoni acquisto da 400,00, 250,00, 100,00 e 50,00 euro. L’intero programma di “Adria in fiore” si potrà trovare sul sito www.prolocoadria.it e sul sito dedicato www.adriainfiore.com.

di Melania Ruggini

Natura, animazione, spettacoli e concorsi per le scuole. Le vie cittadine torneranno a riempirsi di colori

Appuntamenti in città La Pro Loco ha già preparato il programma

Il prossimo 27 aprile torna “Adria in fiore”

Nella foto la scorsa edizione di Adria in fiore e il gioco per i bambini “éco”

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23Bottrighe

di Roberto Marangoni

“Se tornerà il nostro Comune avvie-remo subito il consorzio per unirci nei servizi con i comuni limitrofi” è

l’affermazione del dottor Paolo Zerbinati, gio-vane consigliere del comitato pro autonomia di Bottrighe, che sottolinea “Non siamo pazzi visionari, è logico che Bottrighe, tornato al suo status, dovrà collaborare per i servizi attraverso le unioni con i centri vicini, come già fannno con successo altri comuni, mantenendo ovvia-mente la propria identità e competenza terri-toriale. Altresì ci attiveremo affinchè sindaco, assessori e consiglieri facciano il loro servizio a titolo di volontariato, come era un tempo, sen-za compensi, ma per amore del territorio”. Su Civitanova Polesine, Zerbinati afferma “E’ stato fatto il passo piu lungo della gamba, occorreva passare attraverso processi intermedi e verifica-re nel tempo se le condizioni fossero mature per un’unica entità”. “Non scordiamo comun-que- prosegue Zerbinati- che la Francia conta più di 36.000 comuni, la Svizzera, un settimo della popolazione italiana, ne conta 3.000, la Spagna ne conta 8.000 con una popolazione che è i due terzi della nostra, l’Austria, con una popolazione uguale alla regione Lombardia, ne conta 23.000, mentre l’Italia ne conta 8.166 di cui 5869 cosi detti piccoli comuni

e cioè con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, i quali sono il 72% dei comuni italiani e amministrano il 50% del territorio nazionale, costituiscono un presidio locale organizzato ed efficiente, indispensabile ed insostituibile a salvaguardia del territorio”. “Riteniamo perciò- conclude Zerbinati - che la presenza del sindaco e degli amministratori sia indispensabile per ogni realtà territoriale. I piccoli comuni sono luoghi naturali dell’aggregazione civile, nei quali si formano e si sviluppano il sentimento di identità e di coscienza democratica dei diritti e dei doveri dei cittadini. Ed è proprio dai piccoli comuni che si tutela la liberta e si pongono le basi concrete per lo sviluppo armonico dell’in-tero paese”.

ZERbINATI: “SE COMuNE, SubITO IL vIA ALLE CONvENZIONI”

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• Marso, ogni màto và descalso• Le ore iè ani per chi speta• L’oro no ciàpa màcia

LE TRE S-CIOpTA’ di Roberto Marangoni

Una spinta di ottimismo è arrivata al comi-tato per la ricostituzione del Comune di Bottrighe. Il direttore dell’ufficio del pre-

sidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha risposto infatti a Nicola Dirodi, presidente del comitato, assicurando loro che la questione dell’ex municipio di Bottrighe, soppresso dal re-gime fascista contro la volontà della popolazio-ne, è stata inviata all’attenzione del Ministero dell’Interno e della Regione del Veneto per l’esame di competenza. Ciò a seguito dell’in-vio di tutta la documen-tazione storica e legale, relativa alla soppressione della municipalità che nel luglio scorso il comitato aveva provveduto ad in-viare ai diversi Ministeri, alla Regione e allo stesso Napolitano. “Dallo Stato - afferma Dirodi - attendiamo da sempre una risposta definitiva, è spiacevole pensare che proprio lo Stato dimostri di non applicare le

sue stesse leggi”. Prossimamente il Comitato si presenterà nei quartieri e nelle vie del paese per sensibilizzare i cittadini e organizzerà, in seguito, un incontro con sindaci, consiglieri re-gionali, parlamentari eletti in Polesine ed espo-nenti politici locali per esortarli a prendere una posizione chiara sulla questione. Il vice presi-dente del comitato, Alberto Bergo, nel caso in cui non ci fosse un deciso sostegno alle istanze di Bottrighe, è pronto allo sciopero della fame e farà appello anche alla Corte Europea dei

Diritti dell’Uomo di Stra-sburgo. Bergo lancia un appello al presidente della Regione Luca Zaia e dice “Ha indetto molti referendum, si renda ora promotore anche di uno

sulla questione bottrighese e prenda posizione in maniera decisa contro l’atto violento e dit-tatoriale del gerarca fascista adriese Marinelli che cancellò il comune di Bottrighe, colpevole

solamente di non avere colpe”. Per il comitato, gli esiti dei referendum per fusioni di comuni hanno dimostrato, con due risultati su tre sfavorevoli alla fusione, compreso Civitanova Polesine, che la strada dell’accorpamento va in controtendenza con il desiderio della gente di salvaguardare la propria identità culturale, territoriale e di comunità.

Dirodi e Bergo attendono risposte. Si sono detti decisi a portare avanti diverse iniziative, anche lo sciopero della fame

Amministrazione e territorio Il presidente Napolitano risponde al comitato

Il caso Bottrighe è stato inviato al Ministero dell’Interno

E’ spiacevole pensare che proprio lo Stato dimostri di non applicare le sue stesse leggi

Ai nastri di partenza l’antico carnevale di Bottrighe. La storica kermesse ha lunghe radici, risalenti addirittura al 1860. Oggi

questo carnevale, l’unico rimasto nel Delta, è una grande festa con tante iniziative che coin-volgono ogni età. L’appuntamento è per Dome-nica 16 marzo, nel centro storico. A partire dalle ore 15, si darà il via alla festosa manifestazione organizzata dal Gruppo Sportivo con la sfilata dei carri allegorici e dei gruppi mascherati. Sul liston di palazzo civico, musica e spettacolo per tutta la durata della festa. L’apertura sarà affidata a Re Carnevale, il tradizionale carro del Gruppo Sportivo, seguirà la sfilata della banda musicale “Città di Cavarzere”. Oltre ai carri di Bottrighe, altri giungeranno da altri centri della provincia. Altra imponente animazione sarà proposta dal Gruppo Anonimo Bottrighe, sodalizio esistente in paese da quarantadue anni. Oltre al carro allegorico, una cinquantina di figuranti proporranno balli e coreografie guidati da Ilaria Crepaldi e Stefania Romanin. Al termine della sfilata, il presidente del Gruppo Sportivo, dottor Antonio Boni, pre-mierà i partecipanti con un pregevole ricordo. Quindi l’estrazione di una ricca lotteria che comprende un tv lcd 40”, un soggiorno ad Albarella, un telefono cellulare, una bicicletta ed una stirella. Non mancheranno luna park, gonfiabili, trenino Dotto e bancarelle. Alle 18,30 lo spettacolo pirotecnico della premiata ditta Maltarello presso il parco 1° Maggio di via Maddalena dal processo e rogo a Re Carnevale. In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata a domenica 30 marzo.

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Domenica 16 marzoarriva L’antico carnevaLe deL deLta

Bottrighe, l’ex palazzo municipale in una cartolina di fine ‘800

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VIAGGIO IN PROVINCIAROVIGO

Il giorno dopo del referendum che ha bloccato sul nascere la fusione tra i comu-ni di Costa di Rovigo, Villamarzana, Villanova del Ghebbo, Pincara, Frassinelle e Arquà Polesine, ha il sapore della sconfi tta, per la politica del territorio. L’esito

uscito dalle urne dei sei comuni coinvolti, infatti, può essere letto in molti modi, ma su tutti quello più evidente pare essere la poca fi ducia che i cittadini hanno riposto negli esponenti dei vari partiti e circoli locali. I benefi ci economici che la fusione sembrava promettere non sono bastati per tradursi in un pieno assenso e anzi a prevalere è stato un largo no. Secondo il consigliere regionale del Pd, Graziano Azzalin il fl op di Civitanova Polesine potrebbe essere fi glio di una comunicazione poco incisiva e pur nel rispetto del voto espresso dall’elettorato dei sei comuni re-sta convinto che Civitanova Polesine fosse un’opportunità da cogliere. “In futuro, sarà comunque una strada che si dovrà percorrere – spiega l’esponete del Pd – e temo – che averrà in modo coercitivo, calato dall’alto, senza i van-taggi che i cittadini avrebbero avuto compiendo ora questo passo. L’imposizione, infatti, arriverà fra poco tempo, perché i Comuni in questione saranno fi n da subito obbligati alla gestione associata delle funzioni. Quindi, invece di risparmi, spese aggiuntive ed una fusione che, per realtà così piccole resta ora sospesa come una spada di Damocle. Ma la bocciatura del progetto, seppur prevista, c’è stata e non si può non tenerne conto”. Anche il primo cittadino di Costa, Antonio Bombonato, ha parlato di comunicazione errata nel giustifi care l’esito del voto. “I contrari alla nascita di Civitanova Polesine – spiaga il primo cittadino – sono stati più bravi di noi nel far prevalere le loro ragioni. Tuttavia il voto dei cittadini va rispettato, oggi dobbiamo solamente accogliere la loro volontà”. Di parere diverso il sindaco di Arquà Polesine, Claudio Rosa, che le cause della mancata vittoria le imputa alla politica. “In questo periodo – è stato il suo commento - la politica sta solamente allontanando e non avvicinando i cittadini”. Quella del sindaco di Arquà è una teoria che sembra avere trovato riscontro nei commenti

che nei giorni precedenti al voto sono circolati nei social network, proprio tra i suoi concittadini. Il no sembra più che altro essere fi glio della sfi ducia dei cittadini nei confronti della politica. “Non capisco come mai tutti i partiti (sia di destra che di sinistra) stiano promuovendo con le loro propagande, manifesti (appesi addirittura a Rovigo??) e appelli così tanto la nascita di Civitanova – scriveva in Facebook un cittadino di Arqua Polesine - Mi chiedo, c’è qualcosa sotto? La mia preoccupazione è che Civitanova possa offrire a chi la politica la fa di mestiere (e per interesse) la possibilità di insediarsi e controllare il nostro territorio. Se così fos-

se, con Civitanova, diminuirebbe la possibilità per ognuno di noi di esercitare in modo concreto il nostro controllo sugli amministratori e di far pesare le nostre opinioni. Aumenterebbe, invece, il potere dei partiti e della politica lontana dal territorio”. Che il referendum alla fi ne si sia giocato più che sulla fusione di un gruppo di comuni, su un muro contro muro con la politica lo si percepisce anche

in un post liberatorio del dopo voto. “L’’amore che ci lega al nostro caro e vecchio Arquà ancora una volta non ci ha tradito e ci ha fatto compiere la scelta giusta.

Di certo questo referendum ha risvegliato in noi tutti Arquatesi un sentimento di appartenenza”. Insomma, nei vari commenti c’è un noi e un loro che funge sempre più da distinguo dal mondo della politica. Sicuramente i movimenti come il 5 stelle hanno contribuito a creare una voragine tra i cittadini e i rappresentati dei partiti, una distanza che si traduce in sfi ducia anche quando la proposta contiene quegli elementi di novità che sarebbero indispensabili per il futuro dei bilanci e dei servizi dei piccoli comuni.

Errata corrige: Nello scorso numero, per indicare il nome scelto dai sei comuni che avrebbero dovuto fondersi, al posto di Civitanova Polesine ab-biamo usato il nome di Villanova Polesine, si è trattato di un ingiustifi cabile errore del quale ci scusiamo con i lettori.

di Fortunato Marinata

Al referendum ha vinto il fronte del no, in quattro comuni su sei, decretando la fi ne del progetto di fusione tra Costa di Rovigo, Villamarzana, Villanova del Ghebbo, Pincara, Frassinelle e Arquà Polesine

Fusioni tra Comuni Dalle urne un verdetto tutt’altro che atteso

L’anno 2013 si è contraddistinto per una sempre maggiore collaborazione tra la Protezione Civile provinciale e i volontari

del Polesine per lo svolgimento della forma-zione e dell’addestramento, sia in forma teorica che operativa, necessarie a preparare le forze da impegnare in emergenza. A dar-ne conto a Palazzo Celio è stata l’assessore provinciale Giuliana Gulmanelli, che ha sottolineato come “si inserisce in questo contesto la realizzazione della Sala Operativa provinciale e delle sei sale operative distrettuali, fi nanziate dalla Fondazione Cariparo, quale struttura di coordinamento degli interventi operativi che svolgono i volontari in emergenza, su richiesta e attiva-zione degli enti competenti”. In sintesi, nello scorso anno, l’attività della Protezione Civile si è dispiegata sulla formazione, per garantire la preparazione della compo-nente operativa attraverso attività di addestramento; nel protocollo integrativo per l’assegnazione delle sedi gestite da AIPo che tende a mantenere e potenziare i pre-sidi territoriali; la gestione delle emergenze come: ricerca di un disperso a Crespino, incendio della fabbrica di Sant’Apollinare, monitoraggio della frana della Rocca di Monselice, monitoraggio della frana di Borca di Cadore e tromba d’aria in Alto Pole-sine; n. 10 comodati d’uso permanente e gratuito per nuove attrezzature e mezzi alle organizzazioni di Protezione Civile perchè abbiano un minimo di autonomia. Presso il Centro operativo provinciale è stata realizzata la Sala Operativa provinciale di protezione civile di Rovigo, strutturata in sala riunioni al piano terra, sala decisioni, sala radio e sala Call Taking al primo piano, ed è collegata a n. 6 sale distrettuali con una maglia radio provinciale dedicata alla Protezione Civile. Sono state anche acquisite apparecchiature informatiche ed elaborati softwares per la gestione delle attività e l’archiviazione degli eventi, con appoggio a banche dati e cartografi che.

volontariato e protezione civile

risorsa neLLe emergenze

A undici anni dalla scomparsa “è stata intitolata al già vice presidente della Provincia Giulio Azzalin la sala giunta di Palazzo Celio. Prima la presidente Tiziana Virgili poi Fede-

rico Saccardin, col quale Azzalin condivise parte del mandato, hanno ricordato l’uomo e il momento storico ma soprattutto “il carattere, la discrezione e fermezza” che ne contraddistinsero il

ruolo. A Leonardo Raito la commemorazione del “sindacalista, politico, uomo, fi glio della nostra terra e fi ero della sua polesa-nità”. La sua fi gura è stata ripercorsa dall’assessore provinciale partendo dal luogo natale, Bonelli di Porto Tolle, e dal contesto politico, “nel quale la lotta per la redenzione del Delta del Po e del Polesine rappresentava una battaglia di civiltà, prima anco-

ra che politica”. “Una vera e propria missione – ha proseguito Raito - portata avanti con l’orgoglio e la tenacia di chi solo può aver conosciuto in profondità quei drammi e di chi serbava consa-pevole l’idea che l’impegno per il miglioramento delle condizioni di vita delle classi lavatrici e meno abbienti avrebbe realizzato un percorso di autentico progresso”.

CERIMONIE LA SALA DELLA gIuNTA DI pALAZZO CELIO INTITOLATA A gIuLIO AZZALIN

Azzalin: “I comuni restano comunque obbligati alla gestione associata delle funzioni”

L’area dove sarebbe dovuto nascere il nuovo comune di Civitanova Polesine

Civitanova, fl op della comunicazione o della politica?

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Page 31: Adria febb2014 n24

23Spazi aperti

Inizia con “appello ai cittadini” la lettera scritta dalla presidente della Provincia Ti-ziana Virgili per richiamare l’attenzione

sul “sempre più frequentemente” fenome-no dei rifi uti abbandonati lungo i cigli delle strade. “La Transpolesana – scrive - ne è un esempio eclatante, così come sulle rive dei corsi d’acqua o sui marciapiedi, dove si rinvengono sportine e sacchetti di ogni ge-nere, ma anche materassi, mobilio, sanitari per il bagno, copertoni di camion e oggetti vari”. “Una cattiva consuetudine – prose-gue il numero uno di Palazzo Celio - contro la quale ben poco effi caci sono gli interventi delle amministrazioni e degli enti preposti. Evidentemente, tutti coloro che la praticano dimenticano che esistono modalità per rac-cogliere e smaltire i rifi uti, il cui costo, peral-tro, ricade pesantemente sulle loro tasche, e soprattutto non si rendono conto che quei materiali apparentemente innocui, che con tanta disinvoltura vengono lanciati dai fi ne-strini o depositati nelle piazzole, inquinano l’ambiente, oltre che ferirne il decoro”. Un

appello a tutti e “a ciascuno in particolare” affi nché ci si avvalga delle modalità sulla raccolta differenziata e che “ogni qualvolta si getta anche una sola bottiglietta o una carta per terra, si partecipa attivamente al degrado ambientale, e, soprattutto, si attenta alla salute di tutti”. Un invito rivol-to pure a coloro che accidentalmente sono testimoni “di tanta inciviltà” perché “non temano” a segnalare la cosa alle autorità. “Soltanto un comune impegno – conclude la presidente della Provincia - può restituire al Polesine la bellezza di cui la natura lo ha dotato”.

INQuINAMENTO LA pRESIDENTE vIRgILI: “STOp AI RIFIuTI AbbANDONATI”

Si sono appena concluse le prime attività di inda-gine sui rifi uti spiaggiati presenti sui litorali ve-neti previste da “Marine Strategy”, la direttiva

europea che ha come obiettivo il raggiungimento en-tro il 2020 del “buono stato ambientale” per le acque marine. Per “buono stato ambientale” si intende la capacità di preservare la diversità ecologica, la vitalità dei mari e degli oceani affi nché siano puliti, sani e produttivi mantenendo l’utilizzo dell’ambiente marino ad un livello sostenibile e salvaguardando il potenziale per gli usi e le attività delle generazioni presenti e futu-re. “Un obiettivo importante data la rilevanza turistica del nostro litorale, messo a dura prova anche dagli ultimi eventi meteorologici” afferma Maurizio Conte, assessore all’ambiente della Regione del Veneto.

Per arrivare al “buono stato ambientale” ogni Stato europeo deve elaborare una strategia marina che preveda una fase di preparazione e di valutazione iniziale, la defi nizione del buono stato ambientale, l’individuazione di traguardi ambientali e l’istituzio-ne di programmi di monitoraggio e una fase di pro-gramma di misure. In questa prima fase il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) ha redatto dei protocolli di intesa con le Re-gioni per l’effettuazione di alcune attività di indagine su tematiche che necessitino di approfondimenti scien-tifi ci, come la rilevazione sui rifi uti marini spiaggiati di cui in Veneto si è occupata ARPAV per conto della Regione.

ARPAV ha effettuato due campagne di monitorag-gio, una nella primavera del 2013 e una tra dicembre 2013 e gennaio 2014, su quattro aree costiere, cor-rispondenti a 160 km. e appartenenti ad altrettante tipologie: area urbanizzata, area vicina a foce fl uviale, area portuale, area remota. In ogni area sono state individuate due unità di campionamento: la prima pari a 100 metri di lunghezza dove sono stati ricercati tutti i rifi uti visibili presenti sull’arenile, la seconda di

lunghezza di 1 chilometro dove sono stati ricercati i rifi uti visibili di dimensioni maggiori a 50 centimetri.

Sono stati rinvenuti dai 200 a 1300 rifi uti ogni cento metri di costa; per la maggior parte si tratta di plastica e polistirolo, dai tappi di bottiglia ai pneuma-tici. “Un impatto considerevole per il nostro mare che ci indica quanto ancora ci sia da lavorare sul piano dell’informazione ambientale ai cittadini” commenta Carlo Emanuele Pepe, Direttore Generale ARPAV .

Identifi cata come uno dei fattori trai-nati per la crescita

economica, produttiva e sociale del territorio, la “Gren economy” è stata anche il tema che recentemente a richia-mato all’auditorium del liceo scientifi co Pa-leocapa di Rovigo gli studenti degli istituti tecnici di Adria e Rovigo. L’iniziativa promossa dagli assessorati alle Politiche Comunitarie e Istruzione e Politiche Giovanili della Provincia in collaborazione con Europe Direct e Cur, ha avuto la partecipazione di Marco Lombardo docente università Alma Mater di Bologna. “L’incontro - come ha ricordato l’assessore Marinella Mantovani – ha avuto come auspicio la responsabilizzazione degli studenti delle classi V sulle opportu-nità che l’Europa offre in termini di energia sostenibile”, speranza che ha avuto nell’intervento di Marco Lombardo una sostanziale conferma visto che il suo contributo al tema ha polarizzato l’attenzione. Il docente dell’Università Alma Mater di Bologna, infatti, ha illustrato le politiche europee in materia energetica e in relazione ai cambiamenti climatici, concentrando l’interesse su “cosa può fare l’Europa per l’Italia e nello specifi co per Rovigo e cosa possiamo fare noi per l’Europa” spaziando fra concetti di interdipendenza energetica e di conteni-mento della confl ittualità derivata dalle spartizione delle risorse. Luigi Costato, docente emerito dell’universitò di Ferrara, ha proposto nelle sue conclusioni un momento di rifl essione e di autoanalisi sulle responsabilità dell’Italia “delle politiche sbagliate che hanno indotto il Paese a questa grave crisi e su come l’Europa deve essere considerata una risorsa e uno strumento di crescita e non la causa dei nostri mali”.

Ambiente Arpav, indagine sui rifi uti spiaggiati presenti sui litorali veneti

Troppa plastica in mare Sono stati rinvenuti dai 200 a 1300 rifi uti ogni cento metri di costa, per la maggior parte si tratta di plastica e polistirolo, dai tappi di bottiglia ai pneumatici

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Gli atti di prepotenza e le forme di comporta-mento aggressivo che si esercitano nel web possono creare danni enormi sugli adolescenti

che le subiscono perché si sentono fragili, soli e indifesi proprio in quel mondo virtuale nel quale si erano rifugiati. Incapaci di affrontare la minaccia o, nei casi più gravi la persecuzione, vivono con disperazione l’umiliazione della vessazione che si traduce in pensieri tormentati, diffi coltà esistenziale ed incapacità di trovare una via di uscita”.

Il bullismo informatico e le nefaste conseguenze che può avere sulla vita dei ragazzi è un tema di gran-de attualità che la cronaca ha recentemente richiamato all’attenzione dei media con il caso della ragazza di Cit-tadella che si è tolta la vita lanciandosi dall’ultimo piano di un albergo, spinta a suicidarsi dalle offese di probabili coetanei sul sito web Ask.fm. Quali sono le caratteristiche del bullismo informatico, quali le conseguenze e come difendersi dagli attacchi on-line?

“Il cyberbullismo - risponde Lino Busato, psicologo e psicoterapeuta - ha delle specifi che caratteristiche che rendono, rispetto al bullismo nella vita reale, ancora più disastrose le conseguenze. Innanzitutto è suffi ciente un singolo episodio per procurare danni enormi nei confronti della vittima. Un atteggiamento imbarazzante, colto magari occasionalmente durante una festa, si può trasformare in un video scomodo o umiliante che postato, sui social network, apre ad una vetrina ster-minata di testimoni. L’umiliazione sarà dilagante anche nel tempo. Il fatto in sè non è circoscritto al momento in cui accade, ma disponibile 24 ore su 24 nel web. La vittima dell’aggressione subisce l’umiliazione e, nei casi più gravi, la persecuzione senza tregua, che si dilata all’infi nito nello spazio e nel tempo”.

“L’anonimato dietro cui si può tranquillamente na-scondere il “carnefi ce” è un’altra delle caratteristiche del cyberbullismo - prosegue Busato - che spiazza e inquieta la vittima. Accade che ragazzi che nella vita reale non avreb-bero mai comportamenti discutibili, nel web, incoraggiati

proprio dall’anonimato, si trasformino e diano il peggio di sè”.

Ma, forse, il peggiore dei connotati che si possono attribuire al cyberbullismo è la disumanizzazione dell’atto stesso.

“Se nella realtà - esemplifi ca lo psicoterapeuta - fra gli spettatori che assistono ad un atto di prepotenza o di violenza ad un certo punto c’è chi interviene per fermare lo scempio, nella rete manca il ritorno empatico, si assiste “passivi” come se si stesse vedendo un fi lm, senza che nessuno intervenga”.

“I social network - commenta Busato - sono una inte-ressante forma di partecipazione e di comunicazione che tuttavia va utilizzata con responsabilità. Fondamentale da questo punto di vista è il ruolo degli adulti che devono, sen-za remore e con autorevolezza, lavorare sull’educazione

degli adolescenti”. In che modo?“Rendendo - risponde conclu-

dendo Busato - i giovani consape-voli di rischi e pericoli della rete, sviluppando nei nostri ragazzi il senso critico per attrezzarli a saper distinguere tra il bene e il male.

Non è un compito facile nè circoscritto alle occasioni ma un lavoro che si deve svolgere nei tempi lunghi, sin dalla scuo-la primaria. E’ fondamentale il passaggio dell’educazione socioaffettiva, insegnare cioè ai bambini a stare insieme, educarli all’accettazione dell’altro, al rispetto dell’altro e a vedere e sentire le sofferenze e le emozioni di chi ci sta di fronte”.

“Comportamenti basati su forme di prepotenza eserci-tate da uno o più soggetti su un minore, ovvero i cosiddetti atti di bullismo legati all’età, ci sono sempre stati. Ciò che è cambiato, nella rete, non è tanto l’impatto in termini quantitativi del fenomeno quanto, piuttosto, il grado di percezione dello stesso e soprattutto la gravità dell’effetto provocato su chi lo subisce”. Tommaso Palumbo, primo dirigente della Polizia di Stato, dirigente del Compartimen-to Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto, è impegnato in iniziative di sensibilizzazione ed informazio-

ne rivolte ai giovani e agli adulti, genitori ed educatori, sul tema dei social network, della navigazione sicura e sui pericoli, più o meno nascosti, della rete.

“Un tempo – spiega – ci si muoveva in modo sponta-neo, oggi l’attività in chiave di prevenzione è strutturata e progettata. La Polizia Postale e la Polizia di Stato si muove in team con il Dipartimento di Pubblica sicurezza del Mi-nistero dell’Interno, col Miur e in partnership con le stesse aziende che offrono servizi per la navigazione in internet”.

Rivolge l’attenzione in modo specifi co al mondo dei social network il progetto itinerante “Una vita da social” che la Polizia Postale e la Polizia di Stato stanno portando sul territorio. “Ci muoviamo con un trak attrezzato con aula multimediale – spiega il primo dirigente – nel quale organizziamo incontri con gli studenti e la cittadinanza. La presenza di testimonial, personaggi famosi del mon-do dello sport, della cultura e dello spettacolo vicini ai giovani, aiutano a veicolare in modo ancora più effi cace i messaggi “educativi e informativi” che andiamo portando in giro per le città”.

Le tappe venete del percorso itinerante sono programmate per il prossimo 14 aprile a Padova e il 15 a Venezia.

Ed è proprio la tematica dei social network che richia-ma la maggiore attenzione e soprattutto invita a tenere alta la guardia nell’ambito degli incontri a rischio cyber bullismo.

“La maggiore differenza tra un atto di bullismo nella vita reale e uno subito nella rete – spiega Palumbo – è l’enorme risonanza che quello informatico riesce ad avere, per la possibilità, che offre il web, di moltiplicare all’in-fi nito i testimoni e l’atto stesso. Una scena di violenza ripresa dallo smartphone – non necessariamente da un amico o conoscente della vittima che subisce ma anche da una persona sconosciuta che si trova per caso ad assistere all’atto di bullismo – una volta postata su Facebook o su WhatsApp avrà una platea sterminata di visitatori. E questo con la conseguenza di aumentare lo stato di morti-

fi cazione della vittima”. “Nei nostri uffi ci – racconta – giungono genitori che

richiedono di oscurare video o rimuovere foto e messag-gi mortifi canti per i propri fi gli. Va precisato tuttavia che l’operazione richiede il necessario intervento dell’Autorità giudiziaria e non sempre è agevole e scontata. Senza con-tare il fatto che, nel tempo di permanenza in rete, video, foto e messaggi possono essere scaricati e i fruitori si mol-tiplicano a dismisura”.

Ci sono poi da tener presente le conseguenze legali e penali causate dalla richiesta di rimozione o oscuramento di materiali da internet, dal momento in cui si decide di fare ricorso alle autorità giudiziarie.

Insomma quella che nella vita reale può essere con-siderata una ragazzata, legata alle intemperanze dell’età e catalogata come un comportamento tipico adolescen-

ziale, da punire ma nell’ambito ristretto della famiglia o comunque del contesto nel quale si consuma, e tuttavia con una buona dose di tolleranza, nella rete può diventare facilmente un reato perseguibile.

“Le nuove tecnologie – fa os-servare il dirigente di Polizia postale - che hanno poten-zialità enormi, possono perciò diventare insidiose in caso di comportamenti “insani”, come appunto gli atti di bulli-smo, che, se nella vita reale abbiamo imparato ad argina-re, non siamo ancora in grado di gestire con padronanza nel web, soprattutto perché non abbiamo ancora fatto gli anticorpi per tenere sotto controllo le conseguenze, che a volte possono essere davvero dolorose”.

L’unico fronte sul quale si può lavorare con profi tto rimane dunque quello della prevenzione.

“I fi gli – conclude Tommaso Palumbo - vanno seguiti, ancora prima che nella rete, nella vita reale: vanno respon-sabilizzati ed educati ai valori e al rispetto dell’altro. Vanno sensibilizzati e va insegnato loro che ogni azione che com-piono nei confronti degli altri ha delle conseguenze delle quali sono essi stessi responsabili e di cui sono chiamati a rispondere”.

di Ornella Jovane

Cyberbullismo, i giovani e le insidie della rete

Inchiesta Lino Busato, psicologo e psicoterapeuta, Tommaso Palumbo, dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto, ne illustrano le caratteristiche

In alto Lino Busato, psicologo e psicoterapeuta, sotto Tommaso Palumbo, dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto

Un atteggiamento imbarazzante si può trasformare in video che si ricorderà all’infi nito

Quello che nella vita reale è una “ragazzata” nella rete può diventare un reato perseguibile

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Il profumo intenso dei limoni, il ruvido della buccia gialla, il loro sapore asprigno. Tatto, olfatto e gusto: sono i tre sensi stimolati dalla vista delle piante che si affacciano nel

giardino, verso il quale casualmente lo sguardo si rivolge. La realtà in tutta la sua pienezza non può essere vissuta

nella rete: tre quinti di essa, tre dei cinque sensi, non viene percepita.

E’ questa la premessa che ha ispirato “Il profumo dei limoni. Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook” il saggio pubblicato da don Jonah Lynch nel 2011 e che tutt’o-ra ispira il vicerettore del seminario della Fraternità Sacerdota-le dei Missionari di San Carlo Borromeo a Roma negli incontri con i genitori e docenti sul tema in questione. Recente, al riguardo, il suo intervento a fi ne febbraio a Vigonza (nel Pa-dovano) sul tema “Io voglio educare”, un ciclo di incontri per non lasciare soli i fi gli (e anche i genitori) nel mondo virtuale.

Nel suo libro “Il profumo dei limoni. Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook” lei analizza l’oriz-zonte delle nuove tecnologie, ne rileva le utilità e i van-taggi ma mette in guardia anche dai limiti e dai disagi. Ci aiuta don Lynch a capire?

“È bellissimo poter comunicare in tempo reale con chiun-que, in qualunque parte del mondo, raggiungere agevolmen-te informazioni un tempo quasi introvabili. Al tempo stesso, questa quasi “onnipotenza” del web e della tecnologia in ge-

nerale è anche il suo lato insidioso: l’illusione di poter essere ovunque, poter sapere tutto e contattare chiunque. La vita digitale presenta questa illusione di illimitatezza, che può ge-nerare un distacco dal mondo in cui possiamo agire, toccare, sentire i profumi…”.

La tecnologia ha avuto un impatto signifi cativo nella vita di tutti, ma imponente in quella dei giovani, tant’è che noi adulti defi niamo le nuove generazioni come “na-tivi digitali”. Non è che in nome di questa defi nizione accettiamo - noi adulti - in modo incondizionato e talvolta acritico la massiccia invadenza della dimensione virtuale nella vita dei nostri ragazzi?

“Secondo lei, i nostri fi gli appartengono alla nostra stes-sa specie? Cioè, chi è nato dopo la rivoluzione tecnologica, che ha prodotto Facebook, Google e gli altri, ha la stessa natura di me e di lei? A mio parere, la natura umana più perfetta è quella di Maria, madre di Gesù. E il Concilio Vatica-no II ha detto che Cristo svela l’uomo all’uomo. In Lui, cioè, impariamo chi siamo. Certamente Cristo non è stato un passo intermedio nell’evoluzione verso l’”uomo digitale”.

Educare ai tempi di Facebook non è poi così sempli-ce: gli adulti hanno gli strumenti e le conoscenze adegua-te per dare ai ragazzi un’educazione idonea a sapersi gestire con autonomia e senza farsi male nella vita che sgorga in “rete”, nelle relazioni che si creano con i social

network?“Educare non è mai stato semplice. La realtà tutta mette

sempre alla prova la nostra libertà. Siamo sempre liberi di sce-gliere di allontanarci dalla verità, da ciò che è bello e vero, ma portiamo anche le conseguenze di quelle scelte. Partecipare alla vita dei ragazzi signifi ca partecipare alla loro giornata, interessarsi a loro, ascoltarli. Educarli vuol dire anche proporre le cose più belle che conosciamo. Se siamo convinti di ciò che diciamo, saremo credibili. In particolare, nell’educazione all’uso delle tecnologie, della rete, vale come sempre dare l’esempio. Quanti di noi adulti sanno rinunciare alle notizie sul telefonino o all’ultimo video su Facebook? Ai ragazzi che educo ho proposto il “digiuno digitale”, il fare a meno, per gran parte della giornata, degli strumenti tecnologici. Doman-diamoci: utilizziamo i nostri mezzi di comunicazione, o ne siamo schiavi? Impariamo noi adulti a decidere: ora spengo il cellulare, mi concentro interamente sulla persona che è qui, davanti a me. Questa riscoperta può darci la forza di accom-pagnare anche i nostri ragazzi”.

Si possono creare relazioni di qualità attraverso i social network? O una società iperconnessa in realtà ri-vela solo delle enormi solitudini, o quanto meno delle relazioni superfi ciali?

“Senza dubbio l’”iperconnessione” può assottigliare lo spessore dei nostri rapporti, può renderli fugaci, veloci come

un tweet o un sms. D’altra parte, però, il web e tutto ciò che offre fa parte della realtà, il web stesso è parte della re-altà. Nell’esperienza di una grande amicizia, l’altra persona diventa parte di me, in maniera così profonda che sentiamo la ristrettezza del canale digitale, che è, per sua natura, se-lettivo, che lascia da parte, inevitabilmente, tante sfumature della realtà”.

11Il Veneto in primo piano

di Ornella Jovane

Il saggio”Il profumo dei limoni Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook” di don Jonah Lynch

Dall’illusione di essere ovunque al rischio di distacco dal mondo reale

A lato Don Jonah Lynchsotto il suo volume “Il profumo dei limoni. Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook”

27Il Veneto in primo piano

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12 Il Veneto in primo piano

“Il cielo in una stanza: opportuni-tà e pericoli della rete” è il titolo emblematico di un ciclo di tre ap-

puntamenti che iniziati il 14 marzo a Me-stre, presso la scuola media “Don Milani”, proseguiranno il 27 del mese a San Donà di Piave, all’istituto “Ippolito Nievo”, e il prossimo 11 aprile a Chioggia al Galileo Galilei. Agli incontri, organizzati dal Forum provinciale associazione genitori scuola di Venezia, prenderà parte il professor Pietro Gavagnin, docente al Liceo Morin di Mestre, vincitore con il suo progetto pgava.net della sezione “docente dell’anno” al premio na-zionale 2013 “Anp per l’innovazione”. Una iniziativa, giunta alla quinta edizione, che si pone come obiettivo quello di diffondere l’uso delle tecnologie informatiche nell’inse-gnamento.

E’ lui, insegnante ed esperto di infor-matica, che spiega agli adulti, genitori ed educatori, come gestire il confronto con la wireless generation.

Quali sono le opportunità e i pericoli della Rete per gli adolescenti?

“Di pericoli ce ne sono. Ma sono sostan-zialmente gli stessi pericoli che incontriamo nella vita: quando usciamo, quando ci rap-portiamo agli altri, quando manipoliano i no-stri dati. L’importante è non farsi prendere dal panico perché altrimenti non lasceremo più uscire i nostri fi gli neppure per strada o dagli amici.

Un innocuo coltello da cucina può servi-re per spezzettare alcuni semplici rametti di prezzemolo ma può essere anche un’arma pericolosissima!

Opportunità ce ne sono molte ed anzi, oggi quando non possiamo connetterci tutti noi sentiamo come una sensazione di man-canza. Internet non solo è serbatoio quanti-tativamente sconfi nato di conoscenza ma può essere il motore o l’occasione per in-staurare nuove relazioni (pur con le dovute cautele). Se si usa con acutezza. Se si usa con competenza. Se si usa con coscienza. Se si usa con conoscenza”.

Come possono i genitori “prevenire” i pericoli?

“Non credo servano proibizioni (che

hanno un effetto spesso contrario). Con i giovani le fi gure di “mediazione” (genito-ri, insegnanti) devono convincersi che sia importante “esserci”, nonostante noi geni-tori sappiamo bene che a volte è diffi cile: i nostri fi gli devono sapere che ci siamo. Per aiutarli, per consigliarli, per indirizzarli, per proteggerli. Una delle vie maestre per la promozione della sicurezza on line è una combinazione equilibrata di protezione e responsabilizzazione”.

Cosa dire ai ragazzi perché si proteg-gano dalle violazioni del web?

“Quello che ci si sente dire quotidiana-mente: non “distribuire” a cuor leggero dati personali. Non accettare facilmente “amici-zie” da persone che non si conoscono. Non aprire allegati o compilare e spedire form senza la consapevolezza di ciò che si sta fa-cendo. Purtroppo però uno dei pericoli della rete che purtroppo sta diventando sempre più una moda è il Sexting (sex+texting = autoscatti in pose sexy). E qui ritorniamo al discorso di prima. Per noi adulti è necessa-rio esserci. Ma non passivamente. Ciò a cui

dobbiamo tendere è una educazione, una formazione complessiva della personalità del ragazzo che serva sempre, online e offl ine”.

Come possono gli adulti inserirsi con autorevolezza e tutelare i ragazzi dalle insidie che il web nasconde se ne sanno meno e sono meno attrezzati di loro?

“Devono attrezzarsi. Ovvio. Scusi se mi ripeto ma in quell’”esserci” di cui ho parla-to in precedenza ci sta dentro tutto! Lo so, può essere diffi cile. Ma può risultare anche divertente e…utile! Per quanto riguarda gli insegnanti ad esempio è assolutamente necessario saper usare il web, e per questo è necessario praticarlo. E’ lo stesso motivo per il quale nelle scuole professionali inse-gnano docenti che praticano un certo me-stiere. Quando mi riferisco alla necessità di un aggiornamento serio da parte degli inse-gnanti non voglio sottolineare l’importanza di “contenuti” (e qui si spiega l’inutilità dei

vari corsi e progetti che l’amministrazione negli anni ha organizzato) quanto l’impor-tanza di pratiche, di “buone” pratiche. E’ fondamentale non avere paura del mezzo, è fondamentale saperlo dominare”.

E’ vero che i ragazzi temono il bulli-smo virtuale? In che misura?

“Il bullismo è molto più diffuso offl ine che online ma esser vittima di cyberbullismo è un’esperienza dolorosa per la maggior parte dei ragazzi intervistati nelle indagini scientifi che che si fanno periodicamente. Per questo motivo, dati alla mano, posso con-fermare che il bullismo virtuale faccia male (l’85% dei giovani che l’hanno provato si sono dichiarati infastiditi o turbati) credo anche per una sensazione di solitudine e di impotenza che la vittima sente e che viene moltiplicata e amplifi cata dalla “solitudine” tipica del mezzo: usiamo la rete standocene da soli”.

di Ornella Jovane

Il docente e le nuove tecnologie. Consigli del professor Pietro Gavagnin agli educatori

“Anche gli adulti devono esserci in rete, senza paura”

Di solito è l’impietosa videocamera del telefono o del computer, oppure è una fotografi a scattata da amici e condivi-

sa in rete. Capita di rivedersi da un’ottica diversa e, spesso, si scopre un’immagine di sé che non ci si aspetta. Doppio mento, occhiaie e qualche ruga che erano sfuggite, magari, davanti allo specchio, vengono in-vece alla luce con i nuovi social network e i nuovi media. E la bellezza nell’era 2.0 non fa sconti a nessuno.

“Oggi si scattano foto o si girano video con maggiore frequenza rispetto al passato e ci sono quindi anche più occasione per confrontarsi con la propria immagine e con i segni del tempo - osserva Patrizia Gilardi-no, chirurgo plastico di Milano -. Si notano più facilmente i cambiamenti: una piccola ruga, l’occhiaia più marcata o la palpebra leggermente cadente che attribuisce un’aria stanca ci fanno vedere come effettivamente ci vedono gli altri”.

Negli Stati Uniti hanno già ribattezzato la tendenza “facebook-lift”. Pur essendo dif-fi cile misurare il fenomeno, qualche segnale del diverso approccio dei pazienti c’è anche in Italia: innanzitutto “i pazienti quando

si presentano in studio hanno ben chiaro dove vogliono intervenire e cosa attenuare. Inoltre i modelli di riferimento non sono più tanto i divi del cinema o delle passerelle, come poteva essere fi no a qualche tempo fa, quanto loro stessi, solamente qualche anno prima”, continua il chirurgo estetico.

I social stanno diventando quindi lo specchio del tempo che passa. Cambiando così l’approccio alla chirurgia estetica.

“In effetti prima ci si rivolgeva dal me-dico estetico in occasioni di importanti cam-biamenti nella propria vita: un matrimonio o una separazione, una gravidanza o un nuovo lavoro, erano questi i principali motivi che spingevano i pazienti, indistintamente uomini e donne, in studio -, ricorda Gilar-dino. - Oggi la tendenza è diversa. Chi era diffi dente anche davanti ad una iniezione di fi ller, chiede di poter migliorare il proprio aspetto attenuando qualche segno del tem-po dal proprio viso”. Le richieste si concen-trano prevalentemente nella zona del volto. “Nella maggior parte dei casi si tratta di attenuare qualche ruga del contorno occhi oppure restituire volume a delle labbra che si sono assottigliate troppo”.

“Una delle vie maestre per la promozione della sicurezza on line è una combinazione equilibrata di protezione e responsabilizzazione”

Anche in Italia si ricorre al ritocco estetico per apparire più giovani nella foto di Facebook

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Page 37: Adria febb2014 n24

13Il Veneto in primo piano

Giro di vite per arginare un fenomeno crescente dietro al quale, però, non c’è solo la miseria. Probabilmente c’è anche la malavita organizza-

ta. Da marzo polizie locali, questure e prefetture dei tre capoluoghi Padova, Treviso e Venezia si riuniranno per fare il punto della situazione e defi nire strategie per affrontare il problema come un’unica realtà urba-na: la città metropolitana. Al vertice saranno invitati anche i funzionari delle rispettive Questure. La giunta di Treviso ha dato il via a quest’azione congiunta si-cura che ci voglia una visione ampia del problema per provare a risolverlo, in quanto esisterebbe una struttura organizzata che usa alternativamente le tre città facendo leva su persone disperate che fi niscono in questa rete. Le prime voci di denuncia di questo fenomeno sono venute da chi i poveri li conosce bene. Tra loro il direttore della Caritas veneziana, monsignor Dino Pistolato, che ha accolto la decisione con un plauso. “L’elemosina è un atto di misericordia – ha detto – ma più volte abbiamo denunciato che l’accat-tonaggio sta diventando un business per qualcuno. Furboni che chiedono il pizzo per mendicare in un angolo di strada, con percosse e minacce, che sfrut-tano e ricattano gente in situazione d’indigenza. Quindi bene se si riesce a fare una barriera comune in un territorio vasto e che chi se ne occuperà col-pisca davvero il racket e non i veri poveri”. Contro l’accattonaggio i primi cittadini e la polizia locale non possono quasi nulla, solo elevare delle sanzioni che dovrebbero servire almeno come deterrente ma che in realtà non risolvono granché. A Padova nel 2013 sono state elevate 619 sanzioni per accattonaggio molesto. “Siamo arrivati a oltre 50 a carico di una singola persona - precisa Ivo Rossi -. Questa attività

ha già portato la polizia locale a fare richiesta alla questura di allontanamento di 8 persone”. A Treviso nello stesso anno sono state 250 le sanzioni e dall’i-nizio del 2014 sono già una settantina. Non serve a nulla neanche sequestrare il denaro che il mendicante ha raccolto sino al momento della sanzione. Questi torna comunque a fare il suo “mestiere” il giorno dopo. “Quando le sanzioni non hanno più effetto – ha detto il vicesindaco e assessore alla sicurezza di Treviso Roberto Grigoletto – occorre trovare rimedi effi caci. Gli accattoni molesti legati al racket verranno riconosciuti dalla polizia locale, saranno identifi cati dagli agenti e accompagnati in questura. Verrà loro notifi cato un provvedimento di pubblica sicurezza, il foglio di via. Se torneranno a Treviso nei tre anni di allontanamento, verranno defi nitivamente allontanati con un decreto penale”. “Sono contrario all’introdu-zione del divieto di accattonaggio” aveva detto l’esta-te scorsa il sindaco di Venezia Orsoni, dichiarando in anticipo che non aveva intenzione di replicare Cacciari che, per risolvere la questione del centro storico, fece un’ordinanza apposita tra mille polemiche. Certo con la prefettura si è valutata l’applicazione del foglio di via con rientro coatto, e ora questa convenzione PaTreVe dà una ulteriore spinta verso la regolamen-tazione di un fenomeno che a Mestre e Venezia è davvero pesante.

I tre sindaci solleciteranno anche interventi su scala nazionale per colpire le organizzazioni criminali che molto spesso stanno dietro a questi mendicanti: “Chiederemo - conferma il primo cittadino di Treviso - l’introduzione di un reato che punisca lo sfruttamento in forma associativa dell’accattonaggio”.

di germana urbani

Le tre provincie Padova, Treviso e Venezia stringono un patto per combattere l’accattonaggio crescente mettendo insieme le forze di polizia

Sicurezza Troppi mendicanti professionisti che, spesso, molestano i cittadini

Povertà o racket? Lotta congiunta agli accattoni

Aveva alzato un vero e proprio polverone la scelta del parroco di San Lorenzo a Mestre che, nei giorni della messa aveva deciso di impie-gare dei giovani come “guardie parrocchiali” allo scopo di allontanare

i mendicanti rom che, appostati sul sagrato o, peggio, durante le unzioni all’interno della chiesa, chiedevano ai fedeli l’elemosina. Quindi don Fausto Bonini, un uomo mite, aveva deciso di blindare le messe. “Se anche don Fausto Bonini – aveva commentato il sindaco Orsoni -, che è una per-sona di grande equilibrio e dedito alla carità, è arrivato a prendere questi provvedimenti è chiaro che il problema il problema ha raggiunto un grado limite”. Orsoni ci tiene però a sottolineare come occorra stare attenti a non fare di tutta l’erba un fascio. “Confondere l’accattonaggio riconducibile al racket con chi mendica per necessità sarebbe un errore. E anche sul fronte del racket – ha proseguito Orsoni - serve una netta distinzione tra sfruttati e sfruttatori. Ma di questo se ne devono occupare le forze dell’ordine”.

Ma il problema sicurezza c’è e lo sentono soprattutto le donne che, mentre fanno le loro spese in centro si vedono improvvisamente avvicinare da uomini che insistentemente chiedono un euro o di più. “Mendicare è possibile – afferma Leda Cossu, anima del volontariato mestrino – ma la violenza è un’altra cosa. Tra gli accattoni violenti c’è chi alza anche minaccioso il bastone verso le donne, fi ngendo di zoppicare, controllandole a distanza. Una violenza che fa paura”. E certo di questa situazione non sono felici i commercianti che conoscono bene il problema che, a detta loro è stato tollerato o sottovalutato troppo a lungo. “ In molte zone della città – ha detto Dario Corradi, dell’Ascom - si è abbassato il livello di vivibilità. E quando sento che i turisti di un bus vengono circondati e viene loro impedito di scendere perché non sganciano l’euro, allora dico che non è accattonaggio, ma criminalità, che va combattuta e che danneggia l’im-magine della città. Noi commercianti però vediamo i vigili solo quando si tratta di controllare se lo spazio del plateatico è stato sforato di cinquanta centimetri. È giusto che lo facciano, non voglio dire di no, ma ci piacerebbe venderli in azione anche per prevenire episodi come questi”.

Mendicanti violentiLe donne hanno paura

In alto a sinistra il sindaco di Padova Ivo Rossi, di seguito

Giorgio Orsoni sindaco di Venezia e sotto Giovanni

Manildo, sindaco di Treviso

31Il Veneto in primo piano

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20 Guida alla mostra

SPECIALE MOSTRA

di Mattia De poli

Alla biennale del 1901, il critico italiano Vittorio Pica notò che “parecchi dei nostri pittori, specialmente se veneti o lombardi” apparivano infl uenzati dall’arte nordica, tanto da rinunciare ad alcuni tradizionali caratteri dell’arte italiana per presentarsi camuffati da Scozzesi, Scandinavi o Tedeschi”

Arte Lo scorso 22 febbraio palazzo Rovella ha aperto i battenti della nuova mostra

“Ossessione nordica”, l’alternativa all’Impressinismo

Prima sala: Centauri, tritoni, sirene dalle Alpi alla Laguna

Il percorso

Nella seconda sezione “Dal simbolo alla natu-ra” si ripercorre l’evolu-zione della pittura dal simbolismo verso una nuova impostazione, fortemente condizionata dagli studi psicanalitici. La pittura “nordica” è particolarmente sensibile al tema del sogno e in questa sezione della mostra spicca il quadro del meranese Leo Putz, intitolato “Vanitas”: una donna addormentata, giace distesa, di spalle, nella parte bassa della tela, mentre al centro domina un volto incorporeo, sospeso, simile a quello di Medusa, circondato da una danza di fi gure femminili. Ad esso corrisponde il “Risveglio di primavera” di Alfons Siber ma Ferdinand Hodler, Klinger e von Stuck indicano una nuova via che trova eco nei quadri di Ercole Sibellato e di Cesare Laurenti, in cui la percezione della realtà è associata a un senso di sofferenza e di tristezza. A complemento di queste tele sono esposte anche alcune litografi e di Alberto Martini (“Sogno” e “Follia”), nelle quali il dolore diventa inquietudine e angoscia: espressione dell’anima tormentata dell’uomo moderno.

Seconda sala: Dal simbolo alla natura

Terza sala: Gente del Nord

Finalmente a Rovigo è arrivato il momento dell’“Os-sessione nordica”. Già prima dell’inaugurazione uffi -ciale, la nuova mostra allestita nelle sale di palazzo

Roverella poteva vantare un numero elevato di prenota-zioni: i dati uffi ciali parlavano di circa 12 mila visitatori si-curi. Un numero destinato a crescere nei mesi di apertura, tra il 22 febbraio e il 22 giugno. Un numero che promette di confermare la tendenza in crescita dei biglietti staccati, registrata in occasione delle precedenti esposizioni: in set-te anni i visitatori sono stati 250 mila. Quest’anno il tema preso in considerazione dai curatori è ancora una volta il rapporto tra i pittori italiani e gli stranieri. Alla quarta edizione dell’Esposizione internazionale d’arte della città

di Venezia, oggi conosciuta più comunemente come Bien-nale di Venezia, nel 1901, il critico italiano Vittorio Pica notò che “parecchi dei nostri pittori, specialmente se vene-ti o lombardi” appaiono “profonda-mente infl uenzati dall’arte nordica, tanto da rinunciare ad alcuni tradi-zionali caratteri dell’arte italiana per presentarsi camuffati da Scozzesi, Scandinavi o Tedeschi”. Nel periodo compreso tra il 1895 e il 1914, in effetti, a Venezia si tenta di proporre una pittura alter-nativa a quella francese, dominata dall’impressionismo e dagli artisti della scuola di Pont Aven, come Gauguin: in

questa prospettiva deve essere considerata la considere-vole presenza di pittori “nordici”, termine che designa in senso ampio tutti coloro che vivono a nord dell’arco al-

pino, dalla Svizzera e dall’Austria fi no ai paesi scandinavi. Alcuni ri-conosciuti capiscuola, come Arnold Böcklin, Gustav Klimt, Max Klinger o Edvard Munch, hanno dettato scelte artistiche e linee culturali de-stinate a diffondersi. La mostra è

articolata in otto sezioni che tendono a focalizzare aspetti diversi e complementari di un gusto ben defi nito: dal mito alla natura, dalle fatiche e dai riti della quotidianità alla

sensualità del nudo femminile, dalla pittura d’ambiente al ritratto.

La mostra “L’ossessione nordica. Böcklin, Klimt, Munch e la pittura italiana” rimarrà aperta fi no al 22 giugno, dal martedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato, la domenica e nei giorni festivi dalle 9 alle 20: il lunedì è aperto solo in occasione di festività. Il martedì e il mer-coledì dalle 9 alle 13 si entra con 6 euro anziché 9 euro. La riduzione vale anche per tutte le persone residenti in Polesine e per chi si presenta alla biglietteria insieme a qualcuno che ha già visitato la mostra, purché munito del biglietto precedentemente acquistato: quest’ultimo entra gratis.

La prima sezione della mostra è dedicata a “Centauri, tritoni, sirene dalle Alpi alla Laguna”: a nord delle Alpi il mito è caratterizzato da paesaggi desolanti, da atmosfere grevi e inquietanti, e l’elemento ferino tende a prevalere su quello umano, imprimendo maggiore spensieratezza e dinamismo, forza e violenza all’azione. L’opera-zione compiuta da Richard Wagner in ambito musicale allunga la sua ombra anche sulla pittura. In quest’ambito Böcklin inaugura

una nuova tendenza che in seguito si diffonderà a partire dalla città di Monaco di Baviera, crocevia di artisti provenienti da varie regioni europee. Egli partecipò a due Biennali, la seconda e la terza: morì

nel 1901 e nella Biennale di quello stesso anno fu allestita una personale. La sua poetica visionaria continuò ad essere infl uente nel corso del ventesimo secolo, sia in Europa che in Italia, come

dimostrano “L’isola dei morti dopo Arnold Böcklin” (1905) di Karl Wilhelm Diefenbach e “L’isola misteriosa” (1917) di Teodoro Wolf

Ferrari. Le scene violente e dinamiche, popolate da satiri, nereidi e centauri, dipinte da Max Klinger e da Franz von Stuck, invece,

ritornano nelle pennellate decise delle opere giovanili di Giorgio De Chirico e di Mariano Fortuny. Von Stuck, dopo essere stato tra i

fondatori della Secessione di Monaco nel1892, dal 1895 insegnò all’Accademia di arti fi gurative della città bavarese. Ma contempora-

neamente partecipò con assiduità alla Biennale, già a partire dalla prima edizione, contribuendo a portare nella città lagunare quel

gusto pittorico nato a nord delle Alpi.

Nella sezione dedicata alla “Poesia del silenzio” i protagonisti sono lo svedese Carl Larsson e il danese Vilhelm Hammershoi. L’ambiente dome-stico, colto soprattutto nei suoi spazi interni e caratterizzato da un’aura quasi sacrale, religiosa, è presentato e interpretato in modi radicalmente opposti. Negli acquerelli di Larsson abbondano i dettagli, le stanze sono piene di oggetti e si avverte un certo “horror vacui”, una paura dello spazio vuoto. Nelle tele di Hammershoi, invece, si ha sensazione contraria: un “horror pleni”, la paura di riempire un ambiente dominato dal silenzio e dalla luce soffusa che fi ltra dalle fi nestre e dalle porte aperte e crea lo spazio. Hammershoi è considerato il Vermeer del novecento ma, a differenza del celebre pittore olandese, lo specchio o il quadro appeso alla parete non lascia intrave-dere alcuna immagine: l’attenzione è centrata esclusivamente sulla presenza della luce.

Quarta sala: La poesia del silenzio

“Gente del nord” è la terza sezione, nella quale campeggia la grande tela del danese Michael Peter Ancher, intitolata “Pescatore di Skagen”: a partire

dalla seconda biennale egli approda a Venezia ed ottiene subito un notevole successo. Nei suoi

quadri immortala le fatiche e i dolori del mondo dei pescatori dei mari del nord, creando il linguaggio di una nuova epica quotidiana. Gli fa da complemento

il linguaggio intimistico dello svedese Anders Zorn, che in “La fi era di Mora” ritrae una giovane donna

in attesa che il suo uomo smaltisca la sbornia. Questo tipo di soggetto viene ripreso anche da artisti

inglesi e scozzesi, come Francis Herry Newberry e Robert Brough, e da altri tedeschi come Hans von Bartels. Ma dove formano il loro linguaggio questi

pittori? Negli anni settanta dell’ottocento numerosi scandinavi si trasferiscono in Francia, a Parigi e in Bretagna. L’impressionismo e l’arte della scuola di

Pont Aven, che la Biennale di Venezia aveva cercato di escludere, vi entra così attraverso la reinterpre-

tazione dei pittori “nordici”. La loro ingenuità e la carica di novità, di cui sono portatori, in Italia

contagia soprattutto Ettore Tito, napoletano d’origine ma trapiantato nella città lagunare fi n da ragazzo

Prenotazioni: i dati uffi ciali parlano di circa 12 mila visitatori sicuri

Wolf Ferrari, L’Isola misteriosa. Fortuny,

L’abbraccio di Sigmund e Sieglinde. De Chirico,

Lotta di centauri

Sartorio, Catullo e Clodia. Sotto:

Leo Putz, Vanitas

Ettore Tito, Pagine d’amore

Carl Larson, Karrin reading e Vilhelm Hammershoi, Interi_r med Siddende Kvinde

32 Guida alla mostra

Page 39: Adria febb2014 n24

21Guida alla mostra

La mostra di palazzo Roverella è legata a un particolare fenomeno culturale che prende le mosse da grandi artisti e che contagia anche numerosi pittori meno noti al grande pubblico ma non meno interessanti. Distribuiti nelle varie sezioni secondo le quali è organizzata l’esposizione, è possibile ap-

prezzare numerose opere del tedesco Oskar Zwintscher: egli approda a Venezia solo nel 1907 e appena tre anni più tardi, nel 1910, qui gli viene dedicata un’importante personale introdotta da un testo critico di Vittorio Pica. Dai magazzini dei Musei civici di Venezia è stato recuperato il “Pescatore di Skagen” del danese Michael Peter Ancher, tela di grandi dimensioni esposta già in occasione della seconda Biennale nel 1897. Tra gli italiani c’è un insolito De Chirico pre-metafi sico e un Fortuny “nordico”. D’altra parte, le numerose tele del veneziano Teodoro Wolf Ferrari e del meranese Leo Putz rivelano personalità polie-driche, capaci di cimentarsi allo stesso tempo con scene mitologiche e paesaggi naturali o con atmosfere oniriche, scene simboliche, ritratti e ancora paesaggi naturali. Dalla Danimarca è giunto “Interno con donna seduta” di Vilhelm Hammershoi, autore pressoché introvabile in Italia, mentre dalla Galleria d’arte moderna di Palermo è stato prestato “Il peccato” di Franz von Stuck. Questi due pittori sono stati scelti

da Melania Mazzucco, intervenuta come special guest alla cerimonia di inaugurazione della mostra, per tratteggiare le scelte radicalmente opposte di due artisti protagonisti della cosiddetta pittura “nordica”. Von Stuck, bavarese, nasce nel 1863, è istrionico, vitale e versatile. Hammershoi, danese, nasce nel 1864, è silenzioso e riservato: Rainer Maria Rilke apprezzava i suoi quadri e avrebbe voluto scrivere un saggio sulla sua poetica ma, durante l’incontro che i due ebbero, Hammershoi rimase in silenzio e Rilke non scrisse mai quel saggio che avrebbe potuto consacrare l’artista danese su scala internazionale come avvenne al pittore e scultore francese Rodin. Von Stuck incontrò subito un ampio successo e “Il peccato”, presentato alla Biennale del 1909, fu acquistato dalla Galleria palermitana per diecimila lire. La stessa cifra, insieme alla medaglia d’oro, fu concessa come premio ad Hammershoi nel 1911 in occasione dell’Esposizione internazionale d’arte di Roma, alla quale aveva partecipato anche von Stuck. Alla più carnale sensualità risponde il vuoto delle stanze. Al sacerdote di una singolare religione pagana risponde l’asceta attratto dal pulviscolo colpito dalla luce che penetra dalla fi nestra. All’eccesso stravagante risponde il silenzio. Von Stuck e Hammershoi sono due pittori che non si incontrarono mai, nella vita come nell’arte.

una mostra internazionale e inedita

Von Stuck e Hammershoi opposti eppur vicini

Una delle sezioni più consistenti è quella dedicata a “Il paesaggio dell’anima. Neve e fi ordi, il tempo e le stagioni”. I paesaggi monta-ni della Svizzera, dipinti da Ferdinand Hodler, si ritrovano nei quadri

di Francesco Sartorelli, come “Monte Civetta”. Ma trovano ampio spazio anche gli scorci sfumati di Venezia e della Laguna, riprodotti

da Pietro Fragiacomo. Questo soggetto permette nuovamente un esplicito confronto tra pittori “nordici” e pittori italiani: così, ad esempio, si può notare che le inusuali inquadrature degli stagni

proposte da Klimt, quelle delle betulle di Oskar Zwintscher o quelle del sottobosco innevato proposte dal fi nlandese Akseli Gallen-Kallela sono state riprese da alcune tele di Wolf Ferrari. In questa sezione

è presente l’unica pittrice rappresentata nella mostra, la svedese Anna Boberg, un’autodidatta che iniziò a partecipare alla Biennale

di Venezia dal 1905: il suo “Lago glaciale” evidenzia notevoli somiglianze rispetto alla “Palude d’inverno” di Leo Putz.

Sala 5 Il paesaggio dell’anima: neve e fi ordi, il tempo e le stagioni

Nella sezione “Le maschere e i volti” dedicata al ritratto emerge con prepotenza l’infl uenza degli studi psica-

nalitici. Il volto è concepito come specchio dell’anima, dell’interiorità, della psiche: i ritratti sono pervasi da

un’atmosfera onirica e avvolti dai misteri dell’inconscio. Il particolare che colpisce più di tutti è l’occhio: grande,

nitido o indefi nito. L’accostamento di quadri di Oskar Zwintscher con quelli di Cesare Laurenti e di Leo Putz per

il ritratto femminile o con quelli di Gino Parin per il ritratto maschile conferma il giudizio di Vittorio Pica in merito

all’infl uenza dei “nordici” sulla pittura italiana.

Sala numero 6: Le maschere e i volti

Sala numero 7: Venere senza pelliccia Sala numero 8:

Virtuosismi in nero

L’esposizione termina con una sala dedicata alle acqueforti e alle litografi e, a cui è stato dato il titolo “Virtuisismi in nero”. Queste opere, realizzate da Klinger, von Stuck e Martini, sono caratterizzate da ambientazio-ne notturna, luce lunare, orrore e mistero: in esse l’aurea “nordica”, che non si contrad-distingue certo per la vivacità dei colori, è presente in misura non inferiore rispetto alla pittura policroma. Tra questi quadri spicca in particolare un gruppo di litografi e di Much, il pittore dell’“Urlo”, che riesce a esprimere la stessa profonda drammaticità anche in piccole opere in bianco e nero. Il celebre artista norvegese partecipò alla Biennale di Venezia sono nel 1910, esclusivamente con alcune incisioni.

Racchiuso in una cornice dorata, tra due colonnine, quasi fosse la pala d’altare di una religione pagana, “Il peccato” di Franz von Stuck è il quadro centrale della sezione intitolata “Venere senza pelliccia”. Nella pittura dei “nordici” il corpo nudo femminile si carica di una travolgente carnalità, di una potente sensualità, più potente di ogni simbolismo, talvolta ancora latente. Lenta-mente la donna si scopre, in atteggiamento ammiccante. E anche quando assume posture tradizionali nell’ambito della pittura, la nudità non ha nulla di idealizzato: in “Oro e madreperla” Oskar Zwintscher ritrae una donna nuda, distesa su un lettino, simile a tante “veneri” dell’arte, ma questa non ha nulla di divino.

Gustav Klimt, Ein morgen am teiche. Gallen-Kellela, The lair of the lynx. Wolf Ferrari, Betulle

Zwintscher, Ma,,dchen mit weiayen astern. Laurenti, Volto femminile reclinato. Casorati, Le due bambine

Zwintscher, Oro e madreperla. Laurenti, Visione antica

Edvard Munch, Chiaro di luna.Edvard Munch, La vanità

33Guida alla mostra

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27

La Rovigo rugbistica a fi ne aprile riabbrac-cerà uno dei campioni stranieri più amati: Naas Botha, il numero 10 sudafricano che

a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90 si è conquistato un posto fi sso nel cuore di ogni ti-foso della Rugby Rovigo. L’ex numero 10 degli Springboks sarà in visita in Polesine a partire dal prossimo 29 aprile e fi no al 5 maggio in occasione della 40esima edizione del torneo di rugby giovanile “Aldo Milani” (in calendario il 3 e 4 maggio). L’idea di riportare Naas Botha in Polesine, a oltre 10 anni dalla sua ultima visita uffi ciale, è stata proposta da Roberto Aggio presidente del Club Aldo Milani. “Allora il mio era solo un sogno, ma oggi il fatto di essere riuscito a organizzare la visita di un campione di questo calibro è per me motivo di grande orgo-glio – dice Aggio - grazie ad Alberto Osti siamo riusciti a contattarlo e ad avere il suo consenso, poi è iniziata la ricerca degli sponsor e strada facendo abbiamo unito i nostri intenti con quelli del Coni, rendendo possibile questa operazio-ne”. “Come Coni abbiamo accolto con entusia-

smo la possibilità di collaborare con il Club Aldo Milani per riportare a Rovigo Naas Botha – ha spiegato il delegato provinciale Marco Bonvento - si tratta di un testimonial ideale per sostenere uno dei punti cardine del nostro progetto, ossia quello della promozione dello sport nel territo-rio. La sua presenza ci consentirà, non solo di

rivivere una parte importante della nostra storia sportiva, ma soprattutto di trasmettere alle nuo-ve generazione la voglia di sognare e pensare in grande che c’era allora e che oggi in parte è andata perduta

Per venerdì 30 aprile è in programma un incontro con le scuole a Badia Polesine e una successiva visita alle varie squadre della Zher-mack Badia. Il 2 maggio toccherà agli studenti rodigini confrontarsi con l’ex numero 10 rosso-blù, mentre alla sera si terrà un convegno de-dicato alla continua trasformazione dello sport professionistico.

di Cristiano Aggio

Naas Botha torna in PolesineneWs

Stefano Santi non è più l’allenatore dell’Adriese. Infatti, dopo la sconfi tta interna contro il Sarego lo stesso ha dato le di-missioni che sono state accettate dalla società. Il presidente

Scantamburlo ha nominato l’adriese Sante Longato nuovo direttore sportivo che ha avuto il compito di trovare il nuovo allenatore , e di trovare gli stimoli giusti per far ripartire il motore di questa squadra che in sette partite ha racimolato la miseria di quattro punti, l’ultimo dei quali nel pareggio nel derby contro il Rovigo. La scelta, è una scelta interna, con Emanuele Cancellato, ex giocatore della Spal che da quest’anno allenava gli Allievi regionali e che ora ha il compito di far risalire la prima squadra verso posizioni più consone alla rosa a disposizione. Un derby che aveva visto un’Adriese sotto di due reti e nella ripresa anche con un giocatore in meno per l’espulsione del capitano Vito Antonelli, ma che era sta capace, complice anche un distratto Rovigo, di ribaltare il risultato. La riscossa dell’Adriese, avrebbe dovuto partire da lì, da quella rincorsa che ha visto i granata recuperare due gol e invece nelle due successive partite sono arrivate altrettante sconfi tte. Un’Adriese che non ha mai incantato per gioco, nonostante la rosa di primissima qualità: una rosa che anche nello scorso campionato era qualitativa, ma, sempre con Santi timoniere, si era salvata nello spareggio. Quest’anno la rosa vede giocatori come Furlanetto, Antonelli, Nonnato, Castellan tanto per fare qualche nome, ai quali si è aggiunto un attaccante come Guerrino Gasparello che non ha bisogno di tante presentazioni. Senza dimenticare un certo Paolo Macchia e il giovane di buone prospettive Migliorini. Insomma, una squadra che dovrebbe contendere all’Arzichiampo e al Villafranca la testa della classifi ca e che invece, come lo scorso anno, è relegato in zone decisamente non consone. In più occasioni il pubblico ha protestato nei confronti di mister Santi, ma la società ha sempre fatto quadrato difendendo l’operato del tecnico. Una squadra che dopo 22 giornate è al decimo posto in classifi ca (su sedici squadre), con 27 punti, quattro sopra la zona play out, con sette partite vince, 6 pareggiate e nove sconfi tte: 20 i gol fatti, 30 quelli subiti. Il tempo per recuperare, c’è.

Calcio Adriesesanti ha Lasciato La panchina

Era dalla partita contro il Pordenone, dello scorso campionato (che decretò il passaggio tra i professionisti) che non si

vedeva il comunale di Porto Tolle stracolmo di gente. L’occasione è stata la partita contro la Spal, una festa per la comunità deltina, cul-minata con la vittoria per 1-0 grazie al gol di Pettarin al 30’ del primo tempo. La Spal era terza in classifi ca, il Delta di mister Favaretto, naviga nelle zone basse della classifi ca e sta facendo di tutto per mantenere la categoria, così tanto voluta dal suo presidente Mario Visentini. La gara con la Spal, in Polesine, è sempre vissuta in maniera particolare. E come non ricordare quel 17 dicembre 2006, quando Rovigo e Spal giocavano in serie C2 e si alternavano la testa della classifi ca. La vicinanza delle due province acuisce il campa-nilismo, anche se di derby certamente non si può parlare. In quel lontano 2006, il Rovigo viaggiava come “fenomeno” nelle zone alte della classifi ca della C2, ove, come capoli-sta, s’alternava con la Spal. Una partita tra una squadra blasonata che voleva tornare ancora più in alto e la squadra-miracolo, la squadra-sogno che si era già fatta apprez-zare per mezza Italia, andando a vincere, la settimana prima a Roma contro la Cisco Roma dell’ex laziale Paolo Di Canio. Anche il 2 marzo, come quel lontano 17 dicembre 2006, il tempo è stato inclemente, ma lo spettacolo offerto dal pubblico è stato vera-mente una cosa grandiosa. Allora, lo stadio Gabrielli di Rovigo vide la presenza di oltre 5 mila persone, un record storico. Il 2 marzo

erano 1500 le persone che hanno assistito alla vittoria del Delta contro la blasonata Spal, quelle che il “piccolo” comunale, che fi no a qualche anno fa disputava il campiona-to di Promozione, poteva ospitare. La vittoria contro i ferraresi ha dato un forte stimolo alla squadra deltina per il proseguo del campiona-to: tutti uniti per la ricerca di una salvezza mi-racolo, nonostante tutti i problemi relativi alla “grana” per l’impianto di illuminazione non a norma per le regole della Lega Pro. Nono-stante tutto, Cano, Petras, Bertoli, Melucci, Politti, Pettarin, Migliorini, Baldrocco, Soligo, Laurenti, Conti, Gherardi, Ferretti, Mogos, Del Bino, Frigerio, Valim, Marangon devono continuare uniti alla ricerca di quel miracolo che si chiama salvezza e sperare di rivedere il comunale di Porto Tolle ancora così pieno e festante. Non è poi utopia.

CalcioiL deLta piega La spaL

Cr.Ag.

Vittoria per 1-0 grazie al gol di Pettarin al 30’ del primo tempo

Rugby Il grande campione del passato promozionerà lo sport nel territorio

LO SPORT in PRIMO PIANO

Stefano Santi

Nella foto il campionesudafricano che a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90 si è conquistato un posto fi sso nel cuore di ogni tifoso della Rugby Rovigo

La sua presenza consentirà di rivivere una parte importante della storia sportiva polesana

34

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Eventi LiveEventi LiveSabato 22 marzo

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Venerdì 28 marzo

Joe Bl ack Bandtr ibuto Joe Cocker

Sabato 29 marzo

Soy tarantatr ibuto Negrita

Venerdì 04 aprile

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Sabato 05 aprile

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Sabato 12 aprile

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i nostri EspertiA cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei affrontare con Voi una questione che, negli ultimi mesi, è stata oggetto di attenzione da parte dei media sia regionali che nazionali ovvero l’applicazione, da parte di alcuni istituti di credito, di interessi che possono arrivare alla soglia dell’usura. Consapevole della tecnicità della materia, in questa sede spero di fornirvi alcuni strumenti per potersi muovere nel mondo dei propri diritti “bancari” e non solo con maggior consapevolezza e determinazione. In primo luogo è necessario premettere alcune defi nizioni che ci consentano di comprendere ciò di cui si parla. Per interesse si intende il frutto civile del denaro. In tal senso l’art. 1282 c.c. stabilisce che “i crediti liquidi ed esigibili di somme di denaro producono interessi di pieno diritto…”. Gli interessi sono pertanto prestazioni pecuniarie - somme di denaro, percentuali e periodiche dovute da chi utilizza un capitale altrui o ne ritarda il pagamento. Gli interessi sono percentuali, in quanto calcolati come percentuale del capitale dovuto, c.d. saggio di interesse; periodici, in quanto dovuti in ragione del tempo in cui il debitore utilizza il capitale altrui o ne ritarda il pagamento ed accessori attesa la dipendenza degli stessi dal capitale.Esistono più tipologie di interessi. Tra questi, i più importanti, i c.d. interessi corrispettivi dovuti a titolo di remunerazione sulle somme date a mutuo e sulle somme liquide ed esigibili ed i c.d. interessi moratori, dovuti in forza del ritardo a restituire una somma di denaro.

Ciò premesso ci si chiede ora che cosa si intenda per usura ed interesse usurario.Il termine usura individua, nel gergo tecnico, il reato previsto e punito all’art. 644 c.p.Tale disposizione è stata oggetto di un’importante riforma nel 1996 (L. n. 108/1996) che ha introdotto dei parametri “oggettivi” per l’individuazione del reato di usura così ampliandone l’ambito di applicazione ed offrendo una tutela rafforzata per i soggetti vessati da questo odioso fenomeno. L’art. 644 c.p., nella sua attuale formulazione, punisce con la reclusione da due a dieci anni e con la multa da 5.000,00 euro a 30.000,00 euro “chiunque….si fa dare o promettere, sotto qualsiasi forma, per sé o per altri, in corrispettivo di una prestazione di denaro o di altra utilità, interessi o altri vantaggi usurari”.Ciò chiarito, quando l’interesse può dirsi usurario? E’ la legge che stabilisce quando il saggio di interesse diventa usurario. In tal senso si esprime il comma 3 dell’art. 644 c.p. ai sensi del quale “La legge stabilisce il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari”. Ebbene la legge (art. 2, co. 4, L. n. 108/1996) prevede che “il limite previsto dal terzo comma dell’art. 644 c.p., oltre il quale gli interessi sono sempre usurari, è stabilito nel tasso medio risultante dall’ultima rilevazione pubblicata in Gazzetta Uffi ciale ai sensi del comma 1 relativamente alla categoria di operazioni in cui il credito è compreso, aumentato della metà”.Ove ciò non bastasse, il terzo comma dell’art. 644 c.p., prevede la c.d. Usura in concreto, nella misura

in cui stabilisce che “sono altresì usurari gli interessi, anche se inferiori a tale limite, e gli altri vantaggi o compensi che avuto riguardo alle concrete modalità del fatto e al tasso medio praticato per operazioni similari risultano comunque sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero all’opera di mediazione, quando chi li ha dati o promessi si trova in condizioni di diffi coltà economica o fi nanziaria”. In altre parole la previsione legale di un limite, superato il quale l’interesse deve considerarsi usurario, integra una presunzione relativa superabile in sede giudiziale ove si accerti/dimostri che, per le condizioni di diffi coltà economica – fi nanziaria dell’usurato e con riguardo al tasso medio praticato per operazioni similari, nonostante il saggio di interesse sia inferiore al tasso soglia deve comunque ritenersi usurario.L’attenzione di giornali e tv si è recentemente focalizzato sugli elementi che concorrono a determinare il tasso usurario. In tale direzione l’art. 644 c.p., al quarto comma, individua, con una certa analiticità, le voci che compongono l’interesse usurario stabilendo che per la “determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse collegate all’erogazione del credito”. Quali sono le conseguenze nel caso si accerti la presenza di un tasso usurario? L’accertamento dell’usurarietà dell’interesse, data la tecnicità della materia, richiede spesso una preventiva perizia econometria. Quest’ultima avrà per oggetto tutta la documentazione

(es. contratti, comunicazioni di variazioni unilaterali) rilasciata dall’istituto di credito o da altro intermediario fi nanziario. Ove il Giudice accerti la presenza di un tasso usuraio, troverà applicazione il disposto dell’art. 1815, co. 2, c.c. a tenore del quale “se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi”. L’art. 1815, co. 2, c.c. si riferisce testualmente al solo contratto di mutuo, tuttavia la prassi applicativa, ritiene pacifi camente che tale norma operi per tutti i contratti di credito. La previsione di un interesse usurario viene pertanto “sanzionata” con la trasformazione del contratto da oneroso a gratuito. L’usurato, quindi, dovrà restituire il solo capitale e non, invece, anche gli interessi. Chi ritiene di essere stato leso con l’applicazione di interessi usurai bene potrà rivolgersi a un avvocato e/o ad un’associazione di consumatori che previa le dovute valutazioni tecniche – perizia econometrica di cui sopra- consiglieranno la migliore azione e strategia difensiva a tutela delle proprie ragioni che si potrà esplicare sia in ambito civile che penale.

AFFARI DI FAMIGLIA

Interessi usurai, rimedi e tutele

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

Anselm Zurfl uch, docente incaricato presso l’Università di Avignone analizza in “Empfängnisverhütung”(hänssler 2000) alcuni motivi che re la speranza all’umanità è Gesù e il Suo buon senso, di cui il Vangelo sovrabbonda.

LO SPAZIO DELL’ETICA

Analisi di aonaledi Magdalena Buszynska ([email protected])

36 I nostri esperti

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La Fertilità (RNF)di Magdalena Buszynska ([email protected])

SALUTE

Attenti al Melanoma, un nemico subdolo che può dimostrarsi letale

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I fanatici dell’abbronzatura naturale o arti-fi ciale devono farsene una ragione: vuoi per l’abuso di esposizione al sole, vuoi per il ri-dotto spessore della fascia di ozono, i raggi del sole - da sempre amici della vita e della salute - oggi possono essere pericolosi per la pelle e addirittura per la vita umana. Infatti i nei, o nevi, da banali anomalie cutanee composti di cellule iperpigmentate possono trasformarsi, in particolari condizioni, in pe-ricolosi melanomi, o tumori della pelle, la cui incidenza sulla popolazione è in aumento. Ma quali sono le condizioni che concorrono a tale rischio? Innanzitutto sicuramente la fa-miliarità, ovvero una predisposizione geneti-ca che ha prodotto il melanoma tra gli ascen-denti (genitori, nonni o altri consanguinei). In attesa del test genetico per il melanoma, non ancora disponibile ma in fase avanzata di studio, questi soggetti dovranno sottoporsi a controlli periodici scrupolosi. In seconda istanza il fototipo: le pelli chiare, sensibili, che al sole si arrossano ma non si abbron-zano hanno pochi melanociti – le cellule che producono la melanina – e quindi mancano di una fondamentale difesa naturale. Anche agli altri è necessario raccomandare però

l’utilizzo della crema con adeguato fattore di protezione solare, dal momento che l’azione distruttiva dei raggi solari (UVA e UVB, ma soprattutto gli UVC che colpiscono in profon-dità il derma) sono certamente responsabili dell’invecchiamento precoce della pelle. Per quanto riguarda il melanoma, una mappa-tura dei nei effettuata dal dermatologo con uno strumento denominato dermatoscopio, capace sia di ingrandire che di evidenziare la struttura tridimensionale del nevo, consen-te di “mettere sotto osservazione” i nei più sospetti per forma, colore, dimensione etc… per identifi carne eventuali modifi cazioni, campanello d’allarme da non sottostimare in nessun caso. In particolare, il nevo mela-nocitico comune è una lesione pigmentaria benigna, molto comune, localizzata preva-lentemente sul tronco e sugli arti, completa-mente piatta o rilevata al centro. Il diametro è di solito inferiore a 1 cm, il colore è marro-ne nelle varie tonalità, non sempre distribuito uniformemente. La forma è tondeggiante od ovale, prevalentemente simmetrica e i bordi appaiono mal defi niti, sfumati. La superfi cie è liscia con disegno cutaneo lievemente ac-centuato. Compare nell’adolescenza o più

tardi; può essere unico o multiplo, in media dai 15 ai 30 elementi. Il nevo melanocitico atipico è una lesione pigmentaria che pre-senta un diametro di solito maggiore di 6 mm; ha forma asimmetrica, bordi irregolari con pigmentazione disomogenea. Si parla di ‘sindrome del nevo displastico’ per quei soggetti i quali presentano numerosi nevi che clinicamente e istologicamente hanno carat-teristiche di atipia. La sindrome ha spesso un’incidenza familiare e i soggetti affetti de-vono essere sottoposti a scrupolosi controlli periodici per il rischio di insorgenza di un melanoma. In generale tutti i nevi atipici de-vono essere strettamente monitorati, se non addirittura asportati per motivi preventivi. Il nevo melanocitico congenito è una lesione pigmentaria di colore brunastro scuro o chia-ro, spesso disomogeneo per la presenza di aree bluastre o nerastre. È già presente alla nascita o compare nei primi mesi di vita. Le dimensioni sono variabili: piccoli (diametro inferiore a 1,5 cm) , medi (diametro tra 1,5 cm e 20 cm ), grandi (con diametro maggio-re di 20 cm). Quando sono molto piccoli, diffi cilmente si distinguono dai nevi acquisiti. Solo le lesioni maggiori hanno un rischio ele-

vato di trasformazione in melanoma (circa il 60%). Lesioni pigmentarie congenite con diametri inferiori a 10 cm si devono con-siderare a basso rischio e possono essere attentamente e costantemente controllate procrastinando l’eventuale escissione. I nei che il dermatologo individua come “dubbi” potranno essere asportati ambulatoriamente dal chirurgo plastico e sottoposti ad esame istologico, per escludere che si tratti di me-lanoma.

Dottor Diego Lorusso, Specialista in Dermatologia

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Non è per niente raro che ad un’eredità venga chiamato un minorenne; in questo caso le procedure cui si va incontro sono piuttosto complesse ed i tempi rischiano di allungarsi notevolmente. Il minore d’età, infatti, non può accettare l’eredità se non con benefi cio di inventario, il che vuol dire che serve non solo un atto pubblico in cui si dichiari di accettare l’eredità, bensì anche un inventario, cioè un elenco preciso e puntuale di tutti i beni di cui il defunto era titolare. Ma questo sarebbe il minimo se non occorresse, prima di tutto, un’autorizzazione del Giudice Tutelare; ciò sta a signifi care che bisogna effettuare un ricorso al tribunale competente per farsi autorizzare al compimento di tale atto; stante la lentezza dei nostri tribunali, doversi munire di tale autorizzazione signifi ca far passare (almeno) tra i due e i cinque mesi (salvo inconvenienti...).Non miglior sorte se il defunto aveva conti correnti bancari o postali; nel caso in cui non si sia riusciti a chiudere anzitempo detti conti, il prelievo del denaro dai medesimi viene solitamente autorizzato soltanto dietro presentazione di copia della dichiarazione di successione ovvero di un’apposita certifi cazione rilasciata dal competente Uffi cio dell’Agenzia delle Entrate (cosiddetto modello 240). Ma ancora una volta se il denaro (o parte di esso) deve essere versato ad un minore tutto si blocca; almeno fi no a quando non si presenta copia della prescritta autorizzazione del Giudice.Lo stesso accade qualora si voglia ritirare il contenuto di una cassetta di sicurezza; e pure il versamento del TFR non può essere effettuato senza che venga presentata al datore di lavoro il citato provvedimento.Da ricordare, poi, che di tutto quanto di spettanza del minore non si potrà disporre se non con ulteriori autorizzazioni da richiedere di volta in volta (per es. non si potrà vendere la quota dell’immobile ricevuto dal minore in eredità se non autorizzati; non si potrà prelevare il denaro ricevuto in eredità se non autorizzati e solo per l’ammontare previsto ecc.).

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IL DIRITTO PER IL CITTADINO

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

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soggiorno, 3 camere da letto, 2 bagni, terrazzo, cantina, ripostiglio, 2 garages e giardino di proprietà ben curato ed in parte piantumato. Classe energetica

non definita “G”. Info in agenzia Rif.A1281

Zona centrale, comoda a tutti i servizi, Appartamento trilocale, su due livelli, composto da cucina, salotto, 2

camere da letto, bagno e posto auto interno privato. Classe energetica non definita “G”. Euro 70.000 OTTIMO

ANCHE COME INVESTIMENTO Rif.A1023

In zona residenziale Appartamento di ampie dimensioni, su fabbricato di sole 6 unità, composto da ingresso, cucina, sala, soggiorno, 2 camere da letto, lavanderia, bagno,

garage, piccola area scoperta in uso esclusivo e giardino condominiale. Classe energetica non definita “G”.

Euro 120.000 tratt.Rif.A1419

 Zona Duomo, Appartamento al piano 1° composto da soggiorno, cucina, 2 camere da letto bagno, ripostiglio e garage. Classe energetica non definita “G” Prezzo

molto interessante. Euro 70.000 Rif.A1119

 Zona centrale Monolocale al piano rialzato, di

recente costruzione, completamente arredato, con terrazzo, garage e posto auto esclusivo. IN RENDI-

TA .Classe energetica non definita “G” VERO AFFARE. Euro 70.000 Rif. A1381

 A pochi passi dal Duomo, Appartamenti di nuova co-struzione, su fabbricato servito da ascensore, dotati

di tutti i conforts, con salotto, cucina, 2 camere da letto, 2 bagni, mansarda, garage e posto auto esclusivo. Classe energetica “E” A partire da Euro

120.000 Rif.A1352-A1353-A1354

  A pochi passi dal centro Appartamento bilocale al piano 1° composto da soggiorno con angolo cottura, 1 camera da letto matrimoniale, bagno, terrazzo, piccolo scoperto e

garage. Classe energetica non definita “G”. Euro 100.000 Rif.A1403

 Villa singola al piano terra, di mq.235 con soggiorno/pranzo, cucina, studio, 3 letti, 2 bagni, ripostiglio, centrale termica con lavanderia, garage, soppalco su garage con 2 vani letto, bagno, ampio giardino di circa mq.1.000

completamente piantumato e parzialmente recintato. Classe energetica non definita “G”. Info in agenzia Rif.A1255

A pochi passi dal centro, Appartamento al piano terra, composto da sala, cucinotto, 1 camera da

letto matrimoniale, bagno, garage e giardino esclusivo fronte e retro. Classe energetica non

definita “G”. Euro 130.000 tratt. Rif.A1435

Zona centralissima, Porzione di bifamiliare su tre livelli, di recente costruzione, con annesso giardino ben curato, tet-toia per auto, dotata di tutti i conforts compreso ascensore e costruita con ottimi materiali e finiture di pregio. Classe

energetica “B”. Info in agenzia Rif.A0831

In zona centrale di Adria, a pochi passi dal centro storico, Appartamento al piano terra, completamente ristrutturato a nuovo, composto da ingresso, sala, cucina, 2 camere da

letto, bagno, cortile e posto auto esclusivi. Classe energetica non definita “G”. Euro 150.000 tratt. Rif.A1163

 Zona centralissima, Casa accostata da entrambi i lati, disposta su due livelli e composta da entrata, soggiorno con angolo cottura, 2 camere da letto e bagno. OTTIMO ANCHE COME INVESTIMEN-

TO. Classe energetica non definita “G”. Euro 65.000 Rif.A0284

    

   A due passi dal Duomo, in residence tranquillo e di

poche unità, schiera finale di ampia metratura disposta su tre livelli, con entrata, cucina, salone, 4 letti, 3

bagni, terrazzo di mq.18 e 2 garages. Prezzo davvero interessante. Classe energetica non definita “G”.

Rif.40085651

Zona centralissima, Appartamento al 2° ed ultimo piano, com-pletamente ristrutturato a nuovo, dotato di aria condizionata, composto da soggiorno con angolo cottura, 2 ampie camere da letto, ripostiglio, bagno, cortiletto condominiale per bici e posto auto esclusivo. Classe energetica “F”. Euro 128.000

compresa cucina Rif.A1130

 

 

In zona centrale Appartamento al piano terra e primo, in residence tranquillo ed elegante, con ingresso indipendente,

composto da soggiorno-angolo cottura, sottoscala, 2 letti, bagno, terrazzo e posto auto esclusivo.

Classe energetica “F”. Euro 140.000 Rif.A0326

Zona centrale Appartamento al 2° ed ultimo piano, su due livelli, in ottime condizioni, abitabile fin da subito, composto da cucina, soggiorno, 1 camera da letto, 2 bagni, ripostiglio e 2 terrazzi. Classe energetica non

definita “G”. Euro 105.000 Rif.A1150

A due minuti dal centro Appartamento al piano 2° composto da entrata, soggiorno, cucinino, 2 came-re da letto, ripostiglio, terrazzo, bagno e garage.

Classe energetica non definita “G”. Euro 120.000 tratt. Rif.A1280

In zona centralissima, a pochi passi dal Duomo e dal centro storico, Appartamento al piano 3° composto da ingresso, cucina, soggiorno, sala da pranzo, 2

camere da letto, bagno e garage. Classe energetica “G”. Euro 70.000 tratt. OTTIMO ANCHE

COME INVESTIMENTO Rif.A1357

 Villetta a schiera centrale, in buone condizioni, dispo-sta su tre livelli con cortile esclusivo fronte e retro, com-posta da cucinino, salotto, 2 camere da letto, 2 bagni, locale lavanderia e garage doppio. Classe energetica

non definita “G”. Euro 155.000 Rif.A0886

 

 

 

 

 Zona ex Curtiriso, Casa accostata di ampia metratura, su due livelli, composta da ingresso, soggiorno, cucina, cucini-no, 4 camere da letto, 2 bagni, garage, cantina e giardino

esclusivo. Classe energetica non definita “G”. Euro 160.000 tratt. Rif. A1066

A due minuti dal centro, Appartamento al piano 3 composto da ingresso, soggiorno, cucina abitabile, 1 camera matrimoniale, 1 camera doppia, bagno,

ampia cantina e garage. Classe energetica non definita “G”. Euro 95.000 Rif.A1304

 

In zona adiacente al centro storico, Appartamento al piano 1°, di ampie dimensioni, ben curato nei particola-ri, disposto su due livelli, con entrata, soggiorno- angolo cottura, 2 letti, 2 bagni, ampia soffitta, terrazzo, canti-na, garage e giardino condominiale. Classe energetica

non definita “G”. Euro 170.000 Rif.A1145

 In zona Ospedale bellissimo appartamento al piano 1°, completamente ristrutturato a nuovo, con entrata, sala, salotto, cucina abitabile, 2 letti matrimoniali, bagno,

terrazzo, cantina, posto auto e giardino esclusivi. Classe energetica non definita “G”.

Euro 150.000 Rif.A1305

 

 

 

 

In zona residenziale, Appartamento al piano terra con livello sfalsato tra zona giorno e zona notte, in ottime condizioni, composto da cucina, salotto, 2 camere da letto, bagno, cantina, garage. Classe energetica non

definita “G”. Euro 160.000 Rif.A1047

 Zona Carbonara Appartamento ubicato al piano 3° e composto da entrata, cucina, soggiorno, ripostiglio, 2 camere da letto, bagno, terrazza e cantina al piano

terra. Classe energetica non definita “G”. Euro 75.000 Rif.A1095

 

In zona ospedale, splendida Villa singola, di ampia me-tratura, su due livelli, completamente ristrutturata a nuovo, dotata di tutti i conforts, con ingresso, sala, ampia cucina, 3 camere da letto, 2 bagni, terrazzo di mq.12, garage e

giardino ben curato, con impianto automatico. Classe ener-getica non definita “G”. Info in agenzia Rif.A1195

 In zona residenziale Porzione di bifamiliare di

recente costruzione, in ottimo stato, disposta su tre livelli, con giardino ben curato, in parte piantu-

mato e comodo posto auto. Classe energetica “F” Ottimo rapporto qualità/prezzo.

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A pochi chilometri da Adria Casa singola disposta su due livelli, completamente ristrutturata e composta da ingresso, cucina, soggiorno, ripostiglio, disimpegno, 2 camere da letto, bagno, garage, accessori esterni di circa mq.40 e

giardino di proprietà, ben curato ed in parte piantumato. Classe energetica “F”. Euro 115.000 Rif.A0229

 In località Bellombra Casa singola su due livelli, compo-sta da cucina, salotto, 2 camere da letto matrimoniali, bagno e giardino di proprietà di circa mq.800. Classe

energetica “G”. Euro 70.000 tratt. Rif.A1042

 In località Cavarzere Prestigiosa villa di ampia metratura, su due livelli, completamente ristrutturata, con impianto di allarme, impianto di irrigazione esterno, garage doppio e giardino ben curato in parte piantumato di circa mq.577.

Classe energetica “F”. Info in agenzia Rif.A0898

 

Zona Centralissima Appartamento bilocale al piano terra,

completamente arredato, con cucina-soggiorno, 1 camera

da letto matrimoniale e bagno. Classe energetica non

definita “G”. Euro 370 mensili Rif.A1355

 Zona centrale a due minuti dal Duomo, Apparta-mento bilocale completamente arredato, compo-sto da ingresso, soggiorno-cucina, 1 camera da letto matrimoniale, bagno e posto auto. Classe

energetica non definita “G”. Euro 430 mensili Rif.A1399 

Zona centrale, Ap-partamento di nuova

costruzione, ubicato al piano 1°, completa-

mente arredato, com-posto da soggiorno

con angolo cottura, 2 camere da letto, ba-

gno e terrazzo. Classe energetica “A”.

Euro 600 mensili con possibilità di posto auto coper-

to. Rif.A1293  

Zona centrale Casa

accostata disposta su

due livelli con cucina,

soggiorno, ripostiglio,

2 camere da letto e

bagno. Classe energe-

tica non definita “G”.

Euro 400 mensili

Rif.A1211

 

Zona residenziale, Casa accostata su 2 livelli, con ingresso indipendente, ristrutturata e composta

da soggiorno, cucina, 3 camere da letto, 2 bagni, piccolo ripostiglio e garage. Classe energetica non

definita “G”. Euro 650 mensili Rif.A1408

 

Zona Carbonara, a due minuti dal centro, Attico

di ampia metratura, composto da ingresso, salone, sala, cucina, 3

camere da letto matrimo-niali, bagno, 2 terrazzi e garage. Classe ener-getica non definita “G”. Euro 195.000 tratt.

Rif-A1312

In Località Fasana Rustico singolo di mq.150 con fienile con travi a vista ed annesso terreno agricolo

tutto attorno di circa mq.900. Classe energetica “G”. Euro 22.000 Rif. 40150449

 

 

In Prima periferia di Adria Schiere di nuova costruzione disposta su tre livelli e composte al piano terra da cucina,

soggiorno, ripostiglio, bagno e portico, al piano primo da 2 stanze da letto e bagno nonchè garage doppio al piano se-minterrato e giardino esclusivo di proprietà. Finiture medio/alte. Classe energetica “C”. Euro 168.000 Rif.A0052

 

In Ceregnano zona residenziale, Porzione di bifamiliare di nuova costruzione, di ampia metratura, disposta su

due livelli, costruita con ottimi materiali e dotata di tutti i conforts, con garage ed ampio giardino ben curato ed

in parte piantumato. Classe energetica “C”. Euro 189.000 VERO AFFARE Rif.0757

  In Villadose zona residenziale Appartamento al piano primo

con ampio garage al piano seminterrato, composto da cucina, soggiorno, ripostiglio, 2 camere da letto e bagno. Classe energetica non definita “G”. Euro 95.000 tratt.

comprensivo della cucina. RifA.1249

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Page 48: Adria febb2014 n24

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