Adolescente Famiglia e relazioni affettive Clima culturale e sociale.

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Adolescente Famiglia e relazioni affettive Clima culturale e sociale

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Adolescente

Famigliae relazioni affettive

Clima culturale e sociale

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Caratteristiche principali della fragilità adolescenzialeDifficoltà a prendere decisioni per la carenza o scarsa

credibilità dei modelli

Difficoltà ad affrontare i problemi ( poca esperienza )

Difficoltà comunicative ( sapersi esprimere a livello verbale e non verbale in modo efficace ed adeguato ai diversi contesti )

Difficoltà nel riconoscimento, accettazione e gestione delle emozioni

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Caratteristiche principali della fragilità adolescenziale

Difficoltà a tollerare gli insuccessi e le frustrazioni che non elaborati sono fonte di stress

Mancanza o diminuzione del senso critico spesso ad opera della pressione del gruppo o dei media.

Questo comporta una scarsa organizzazione della conoscenza ed una scarsa valutazione dei rischi e delle conseguenze dei propri comportamenti

Scarsa conoscenza di sé ( bassa autostima ) e problemi nell’acquisizione dell’ identità

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Equipe di CharmetAdolescenza come seconda nascita

separazione-individuazione ( oggi il 70% fino a 30 anni è ancora nella fam. di origine)

Mentalizzazione del sé corporeo e paura della morteDefinizione-formazione dei valoriNascita socialeIncertezza e minore speranza nel futuro

Il disagio adolescenziale è un blocco o una sofferenza in una o più di queste aree.

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Paura della morte

E’ oggi uno dei problemi cruciali. La nuova nascita adolescenziale fa riemergere antiche paure di morte. Paradossalmente la paura stessa diviene una spinta e non un freno al correre rischi e sfidare.

Da questo punto di vista con gli adolescenti è controproducente mostrare a fini preventivi gli orrori della morte ( droghe, incidenti etc..)

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Le diagnosi

Con gli adolescenti bisogna fare molta attenzione a non sclerotizzare le diagnosi o i punti di vista.

Non costruirsi immagini stereotipate perché poi è difficile produrre o indurre cambiamenti evolutivi

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I dinamismi adolescenzialiSono rimasti sostanzialmente gli stessi.Sono cambiati :-la cultura-il contesto sociale-i modelli educativi ( da famiglia etico-normativa a

famiglia emozionale-democratica. Vedere il figlio felice più che eticamente adeguato ).

-le modalità espressive ( internet, tecnologia etc.. )

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Il narcisismoOggi non è l’edipo il problema ma il narcisismo

Le conseguenze sono : bassa tolleranza alla frustrazione fisica e mentale spregiudicatezza ma fragilità il sé è più importante dell’altro non si comprendono e non si rispettano le regole non si ha più paura dell’adulto ma si cerca una relazione

( che è una relazione manipolativa di rispecchiamento narcisistico e quindi non reciproca ). E’ stato destituito il valore simbolico dell’adulto.

Modello sociale egocentrico ( Bauman) Il vero incubo è quello di essere anonimi e trasparenti Il narcisismo produce anche una paranoizzazione dell’altro

e il venir meno della fiducia

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Criticità della società contemporanea

-dalla famiglia allargata a quella nucleare (il problema delle famiglie “sole”)

-enorme variabilità delle tipologie familiari

-difficoltà di mediazione tra principi e regole interne alla famiglia e messaggi / modelli sociali e ambientali

-ansie e aspettative ( le competenze educative, il prolungamento dell’adolescenza, l’insicurezza per il futuro )

-definizione delle priorità in base ad una scala di valori ( etica oggettiva e soggettiva )

-elevata competizione e giudizio sociale

-velocità, efficienza, apparenza

-le nuove tecnologie

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Principali abilità richieste agli adulti significativi( principalmente i genitori )

mantenimento del ruolo ( che ha funzioni contenitive e di riferimento )

valorizzazione delle diversità come risorse e non come problemi

flessibilità e adattamento ( promuovere più che proteggere )

capacità di ascolto

capacità di riconoscere le difficoltà e di chiedere aiuto

pazienza e lungimiranza ( soprattutto nella accettazione e valutazione delle trasgressioni “fisiologiche” )

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Interventi educativiTre verbi diversi in base all’età

EDUCARE i bambini

ORIENTARE gli adolescenti

AIUTARE i giovani

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La relazione con gli adolescenti

I compiti e le funzioni dei genitori e degli educatori sono fondamentali.I giovani danno la possibilità agli adulti di completare il loro sviluppo.

Essi dovrebbero sforzarsi a :-Essere presenti soprattutto nei momenti difficili ( tenere la porta aperta )-Essere pazienti e lungimiranti-Sviluppare le capacità di ascolto autentico-Seminare attraverso l’esempio personale-Nutrire fiducia e speranza ( evitando le paure e le ansie eccessive)-Essere autorevoli ( e non autoritari )-Condividere emozioni e sentimenti

Queste abilità non sono “spontanee” e dunque richiedono impegno e costanzaapplicativa. La loro applicazione permetterà un progresso evolutivo reciproco.

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La relazione con gli adolescenti

L’adolescenza è una fase di cambiamento del ciclo vitale umano

Tale cambiamento investe diverse aree: Somatica Dello sviluppo cognitivo Delle emozioni e dei sentimenti Dell’acquisizione dell’ identità

I giovani pur apparentemente “simili” non sono, da un punto di vista socialeuna categoria omogenea

Tuttavia i meccanismi psico-somatici della crisi adolescenziale sono comuni

Durante l’adolescenza si riattivano in modo intenso le dinamiche infantili non risolte

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La relazione con gli adolescenti

Le Aree di cambiamento

Area somatica :Eccessiva importanza attribuita al corpo e all’apparenza nella società del consumismo e dell’edonismo. Conseguenze negativePaura della “metamorfosi” e necessita di rassicurazioneEsperienza delle relazioni intime in ambito familiare ( l’esempio della coppiagenitoriale)

Area dello sviluppo cognitivoIl pensiero dell’adolescente è formalmente quello dell’adulto.Ciò che differenzia l’adolescente dall’adulto è la minore esperienza e la maggiore instabilità emotivaGli educatori adulti devono ascoltarli e considerarli intellettualmente “alla pari” enon sottovalutarliGli adolescenti non si accontentano di risposte superficiali e soprattutto si ribellanodifronte a modalità comunicative protettive o ipocrite.Con loro bisogna parlare con estrema chiarezza e approfondire le discussionisoprattutto quando fanno espressamente o Implicitamente delle richieste

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La relazione con gli adolescenti

Le Aree di cambiamento

Area delle emozioni e dei sentimenti

E’ l’area più delicata. Il mancato raggiungimento di un equilibrio interno e di una armonia tra sviluppo cognitivo e sviluppo emotivo è la causa principale del cosiddetto disagio giovanile.

In termini generali le difficoltà emotive dell’adolescente possono manifestarsi con queste caratteristiche :-Ricerca esasperata di novità-Ricerca di sensazioni forti-Necessità di stimoli ad intenso impatto emozionale-Ipo-sensibilità alle gratificazioni della quotidianità (aumento della soglia di gratificazione)-Ridotta capacità di provare soddisfazioni o piacere-Difficoltà a dilazionare nel tempo la fruizione degli oggetti desiderati-Difficoltà comunicative con sensazioni di “solitudine” e “deserto emozionale” causate prevalentemente dalla difficoltà incontrata nell’esprimere gli stati d’animo (emozioni e sentimenti)

Scala di Gravità

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I conflittiL’adolescenza è l’età in cui la forza creativa e di

espressione è elevata.

La trasgressione di norme accettate per obbedienza può comportare scontri e conflittualità

I conflitti rappresentano eventi naturali ed evolutivi

( non vanno né nascosti né spenti ma affrontati )

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La relazione con gli adolescenti

Le Aree di cambiamento

Area dell’acquisizione dell’identità

Acquisire una identità significa conoscersi ed accettarsi per come si è. Avere la consapevolezza propria ( e non in relazione al continuo giudizio altrui) di avere un valore come individuo (volersi bene) e di stimarsi (conoscere e accettare i propri limiti e le proprie potenzialità)

Per arrivare a questo ci devono essere prima dei modelli di identificazione. Se questi sono mancati o sono stati precari renderanno estremamente difficile l’acquisizione dell’identità.

Per poter diventare “autonomi” e separarsi dalla famiglia di origine gli adolescenti devono aver precedentemente sperimentato l’appartenenza. Non ci si può separare senza essere appartenuti

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BIOLOGICA

PSICOLOGICA

SOCIALE

• Codice genetico• Assetto ormonale• Integrità del SNC

• Relazioni familiari (modelli di identificazione primaria : infanzia e adolescenza )• Conflitti non risolti (meccanismi di difesa)• Iter educativo ( modelli di identificazione secondari )• Equilibrio psico affettivo Affermazione di sé :-autostima-valorizazione emdogena-securizzazione endogena Dono di sé :-ascolto, aiuto, relazioni affettive adeguate

• Capacità di adattamento (interiorizzazione della norma)• Riconoscimento del ruolo sociale• Autonomia economica• Attività lavorativa• Identità di genere• Età anagrafica

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Perché è così difficile relazionarsi con il figlio /a adolescente?

Perché l’adolescenza del figlio/a riattiva le dinamiche adolescenziali dei genitori.

Se l’adolescenza dei genitori è stata difficile e dolorosa, queste esperienze emotive si ripresenteranno.

Per comprendere le trasgressioni adolescenziali dei figli è molto utile ricordare le nostre, ripensarle e rivalutarle alla luce dell’esperienza acquisita

Da un punto di vista evolutivo l’adolescenza dei figli permette il completamento dello sviluppo della personalità e del ciclo vitale dei genitori e li “ costringe “ al cambiamento in quanto modifica gli equilibri familiari e di coppia

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Ci sono molti più adulti che vogliono aiutare i ragazzi che ragazziche chiedono di essere aiutati

Ciò che gli adulti chiamano aiuto spesso è un tentativo teneramente velato di indurre l’adolescente a fare ciò che i genitori, gli insegnanti o gli educatori credono sia la cosa migliore.

Si mettono in atto molti tentativi per raggiungere questo scopo, fallendo molto spesso (soprattutto nel tempo) e poi ripetendo gli stessi comportamenti e talora rafforzandoli nonostante i fallimenti.

Perché non si ha questa consapevolezza? Perché ciò che si fa in genere è ciò che si è imparato dai modelli di riferimento, perché è molto difficile fermarsi a riflettere, perché è difficile cambiare.

La relazione tra adulti e adolescenti Considerazioni generali

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IL Coinvolgimento (identificarsi non vuol direConfondersi ). E’ importante il mantenimento del ruolo.La relazione tra adulto e adolescente non è una relazioneparitaria.

I Fatti (attenersi il più possibile ai fatti evitandointerpretazioni personali)

I Valori (testimoniare con l’esempio e la coerenza i valori in cui si crede )

I Desideri (mettersi in ascolto dei desideri degliadolescenti piuttosto che utilizzare strategieper realizzare i nostri desideri su di loro)

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Le buone intenzioni non sono sufficienti

Metodi poco efficaci di aiuto:

Brontolare (quando metterai a posto la tua stanza te l’ho già detto 5 volte)

Predicare (Sapevi qual’era la cosa giusta da fare? Perché non l’hai fatto? Mi vergogno di te )

Incolpare (Come hai potuto dopo tutto ciò che ho fatto per te?)

Minacciare ( Se non smetti subito di chiaccherare ti mando dal preside)

Paragonare (Il tuo amico sì che è un ragazzo intelligente- Vedi tuo fratello)

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Preoccuparsi (Continuo a preoccuparmi perché continuo a pensare a cosa farai l’anno prossimo!)

Urlare ( silenzioooooo!)

Criticare ( Sei davvero stupido. Se continui così chissà come andrai a finire)

Picchiare (Questo fa più male a te che a me; spero che ora ti ricorderai di non farlo mai più)

Punire ( Visto che vai così male a scuola, non potrai uscire per tutta la settimana)

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Questi metodi sono poco efficaci (hanno effetto temporaneo e non profondo) perché sono COERCITIVI e agiscono sul sentimento della paura e della limitazione della libertà

Esiste una profonda differenza tra Proteggere e Promuovere

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Cosa fanno i ragazzi quando sono costretti dagli adulti?

Reagiscono con la violenzaAuto o eterodiretta:Distruggono, si picchiano,minacciano,mentono,si chiudono in sestessi,dormono, ignorano,si deprimono, tengono il broncio,evadono

Gli adulti quindi devono chiedersi: qual’è il mio desiderio? Quali sono i suoi desideri? Come posso fare per aiutare con efficacia?

Desiderio degli adulti : aiutare i ragazzi a diventare responsabili e indipendenti. Devono imparare dall’esperienza sotto la nostra direzione.

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Cosa vuol dire ORIENTARE ?

Gli educatori autorevoli usano comportamenti efficaci e non coercitivi

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Cosa vuol dire ORIENTARE ?Informare

su ciò che loro vogliono sapere e non su ciò che genera le nostre ansie

esprimere sempre la nostra opinione e soprattutto i nostri sentimenti ma lasciare che poi ci sia il tempo di riflettere ( non forzarli ad ingoiare senza masticare)

essere onesti e autentici e cercare di spiegare il percorso attraverso il quale si è arrivati a certe convinzioni o conoscenze)

- la maieutica

informarli dei fatti senza aggiungere troppo spesso interpretazioni personali

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Cosa vuol dire ORIENTARE ?

Incoraggiare

ascoltare e prestare attenzione ai loro sentimenti

non accumulare microesperienze negative

aiutare i ragazzi a incoraggiarsi da soli ( spesso sono ipercritici verso se stessi)

piccole attenzioni, messaggi scritti.

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Cosa vuol dire ORIENTARE ?

Riconoscere

evidenziare i comportamenti positivi ed esprimere apprezzamento personale

non vuol dire adulare o lodare ( sono sottili forme di coercizione )

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Il perdono agisce sul senso di colpa. Non è sempre utile perdonare ( i sensi di colpa inconsci chiedono punizione e non perdono). Spesso il perdono è “concesso e calato dall’alto” per mantenere posizioni di dominio e di dipendenza. Altre volte nasconde la necessità di soddisfare bisogni di riconoscimento personale.

La punizione agisce sulla paura. La paura è efficace per modificare i comportamenti in tempi brevi. Nel tempo perde la sua efficacia (adattamento e screditamento dell’autorità).)

Perdonare o Punire?

Senso di colpa e paura sono sentimenti fondamentali per indurre un cambiamento. Tuttavia solo la comprensione e l’empatia producono effetti duraturi.

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      Il vero deterrente alla trasgressione è la comprensione empatica.

      Le punizioni vanno riservate alle trasgressioni più gravi e comunque ad esse deve seguire una comprensione delle motivazioni.

      La sola punizione rischia di innescare un meccanismo a circolo vizioso perché resta all’interno di una logica di azione e reazione più che di comprensione

      Quando l’autorità e destituita della sua autorevolezza anche la punizione perde la sua efficacia psicologica.

Elementi di riflessione pedagogica

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Porta aperta

Ruminazione

Vaccinazione Sale nella minestra

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Strategie “utili ed evolutive” per indurre un cambiamento

Relazione autorevoleAscolto riflessivoComprensione empaticaDiscussione sugli elementi oggettivi e non sulle

percezioni o interpretazioniRilevazione dei comportamenti positiviIncoraggiamentoCo-analisi delle conseguenze ( pro e contro e bilancia

decisionale )

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Strategie molto usate ma poco efficaci per indurre un cambiamento

Le minacce che innescano la paura della punizione

La punizione stessa e le privazioniLa vergogna sociale ( oggi è la più efficace) Il senso di colpaLa ripetizione dei consigli e /o degli

ammonimenti

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Principali punti educativi in Famiglia

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-equilibrio tra affetti e norme, controllo e attaccamento. Coerenza non significa rigidità perché attiene prevalentemente ai principi più che ai metodi

-essendo l’imitazione il più importante metodo di apprendimento il genitore può insegnare efficacemente solo con l’esempio e l’autodisciplina

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-comprendere le motivazioni profonde del comportamento trasgressivo e riconoscere la legittimità delle esigenze ( pur non condividendo il comportamento) attraverso l’ascolto

-non bisogna pretendere di incarnare la legge perché nessuno può pretendere di possedere da solo la verità. Spesso l’eccessiva rigidità copre la propria impotenza.

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-favorire fin dalla prima infanzia la socializzazione extrafamiliare

-chiedere una consulenza esterna di fronte a conflitti profondi e ripetitivi

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Principali punti educativi a Scuola

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• la prevenzione dei problemi disciplinari è favorita dall’enunciazione di norme chiare (evitando il più possibile interpretazioni soggettive) che contemplino diritti e doveri degli studenti e degli insegnanti, dall’esercizio di una didattica interessante, da relazioni individualizzate tra studenti e insegnanti.

• evitare di utilizzare il potere dei voti per disciplinare il comportamento

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discutere le questioni disciplinari e i possibili provvedimenti con i colleghi e mantenere la coerenza e l’unità come consiglio di classe

mantenere rapporti chiari con la famiglia evitando il più possibile le accuse e rispettando il più possibile i valori educativi familiari ( concetto di territorio)

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la risposta immediata alla trasgressione deve essere accompagnata da interventi educativi strategici finalizzati alla comprensione delle motivazioni

non omologare gli studenti con punizioni di gruppo di fronte a precise trasgressioni individuali

nei casi gravi utilizzare il supporto di consulenti esterni

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La prevenzione a scuola. Aree e ambiti di intervento Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ( Emcdda)

Abilità personali ( sviluppo della capacità personale di

prendere decisioni, di coping, di definire obbiettivi )

Abilità sociali ( assertività, resistenza alla pressione dei

pari )

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La prevenzione a scuola. Aree e ambiti di intervento

Conoscenza: acquisizione corretta delle informazioni riguardanti le droghe e le conseguenze del consumo

Atteggiamenti: mediante la correzione delle percezioni distorte sul consumo delle sostanze da parte dei pari

Insegnamenti interattivi ( utilizzo della peer education e di metodi frontali ) in grado di sviluppare competenza sociale e capacità di resistenza

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La prevenzione a scuola. Aree e ambiti di intervento

Interventi intensivi ( frequenti, organizzati in piccoli gruppi ) ed a lungo termine con sessioni di rinforzo

Interventi attuati da insegnanti specializzati, guidati ( tutor) da professionisti della prevenzione

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La prevenzione a scuola. Aree e ambiti di intervento

Coinvolgimento della comunità e della famiglia

Rinforzo di regolamenti scolastici e di regolamenti pubblici sulle “droghe legali”

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Life Skills ( le principali individuate dall’OMS )

Decision making : capacità di prendere decisioni. Competenza che aiuta ad affrontare in modo costruttivo i processi decisionali nelle diverse situazioni e nei contesti di vita

Problem solving : capacità di risolvere i problemi. Capacità di affrontare efficacemente i problemi esplorando in modo creativo le diverse alternative possibili e le conseguenze delle varie operazioni

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Life Skills ( le principali individuate dall’OMS )

Comunicazione efficace : capacità di sapersi esprimere sia verbalmente che non verbalmente in modo efficace e congruo al contesto.

Esprimere opinioni e desideri, ma anche bisogni e sentimenti ed essere in grado di ascoltare gli altri negli stessi aspetti. Significa inoltre essere capaci, in caso di necessità, di chiedere aiuto

Gestione delle emozioni : riconoscere le emozioni in sé e negli altri, essere consapevoli di come le emozioni influenzano il comportamento e riuscire a gestirle in modo appropriato.

Sviluppo della cosiddetta “ intelligenza emotiva “ ( Goleman )

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Life Skills ( le principali individuate dall’OMS )

Gestione dello stress : consiste nel riconoscere le cause di tensione e di stress nella vita quotidiana e nel controllarle, sia tramite cambiamenti nel proprio modo di vedere le situazioni o nell’ambiente o nello stile di vita, sia tramite la capacità di rilassarsi

Senso critico : riconoscere e valutare i vari fattori che influenzano gli atteggiamenti e il comportamento, quali ad esempio la pressione dei coetanei e l’influenza dei media.

Intelligenza “ sintetica” e costruzione di mappe concettuali

per organizzare le informazioni. Non una testa piena ma una testa ben fatta

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Life Skills ( le principali individuate dall’OMS )

Conoscenza di sé : conoscenza dei propri punti di forza e di debolezza, dei propri desideri e bisogni, del modo in cui si instaurano relazioni interpersonali positive. Valutazione delle proprie capacità per raggiungere una meta che si desidera raggiungere ( autoefficacia )

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Le reazioni / la felicitàIncollati al presente e al narcisismo molti giovani non

si “ incazzano “ più.Gli adulti stanno distruggendo il pianeta e il loro

futuro e loro non protestano.Li stanno riempendo di debiti e loro non protestano.I genitori dicono di lavorare per la felicità dei figli ma

incrementando il loro narcisismo li rendono infeliciCollettività, cooperazione, solidarietà, bene comune

sono le vere basi della felicità