ADDO TU. TORINO 15 marz 1908o n. 11. . , LA STA/ PAA

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ADDO TU. TORINO, 15 marzo 1908. n. 11. LA S T A / A P A Automobilismo » Ciclismo Alpinismo - nnottaUt* Naote - Canottaggio - Yachting Ippica - Atletica - Scherma «lnnastloa - Cassia - Tiri - Podismo Mnoshl Sportivi - Varietà S P O R T I V A toc ogni Romanica in 20 pagine illustrate. (C8nt6 corrente ^ : * DIRETTORE: GUSTAVO VERONA ABBONAMENTI | DIREZIONE E fllPlINISTRAZIONE | INSHRZIONI n n o U. 5 - E s t e r o U. Q i . | l Italia Cent, io ) i topino - Via pavide Ilertolotti, 3 - TORINO * p «" trattativa rivolgersi presso ns Ramerò I p f [ Arretrato Cent. 15 V 3, , . LB ' E8tero •• 15 < ft r^j THilHPoro ii-se ¥ l'Ammlnistraxlone dal Giornale s^,ml....Mini.H.»mMNil!m!limmi.Hji inumimi „„„„„ „, .„„„„„„„„„„,„„ .„..„.,.,,..„„„.., In.,..r.nni5iiiii 0 1 i s p o r - t ® i n v e r n a l i I c a m p i o n a t i di p a t t i n a g g i o a Davos Fiata:. — I l g r a n d e salto.

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ADDO TU. TORINO, 15 marzo 1908. n. 11.

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I N A U G U R A Z I O N E Sul confine del Veneto con la Lombardia scor-

eròinno domani veloci le macchine partecipanti alla ara P,r 1(1 GoPPa Verona. Quello di domani •Va il debutto della nuova stagione sportiva e, hla città scaligera precisamente, noi avremo il rimo Convegno automobilistico nazionale. '-l>acvenimentopreparato senza strepitosa réc lame, Rattizzato da entusiaste competenti personalità •i.rtive come sono i soci dell' « Automobile Club l'i»ito », " o n potrà a meno di riuscire importante.

le strade del Veneto costituiscono da esse stesse „a della piste più indicate per corse di automobili e ,,„ dovevano, come finora si è fatto, essere trae-vate dagli organizzatori di corse tipo circuito.

H terreno dunque su cui avrà luogo la prima liradi automobili della stagione si presenta buono, ' „0i siamo persuasi che su di esso di otterranno multati sportivi più che soddisfacenti.

La Cappa Verona, della Federazione Sportiva Bente-godi. — Sezione ciclistica Forti e Veloci, per la corta Milano Verona 22 marzo.

Alla vigilia di un' inaugurazione della stagione ìortiva sarà opportuno ricordare a volo d'uccello prore d'Italia stabilite per il 1908. Così Bologna sportiva quest'anno ci darà una ora della sua organizzazione col circuito di Ro-mina per la Coppa Florio ; i siciliani apporteranno loro grande programma, ormai il più riero e il

« completo, nuove migliorie accrescendone vieppiù importanza. Xoi dal canto nostro ci agiteremo pure a prò '/'automobilismo e, come i lettori già sanno, prov-eremo alla grande prova del Mortcenisio. Mentre andiamo in macchina, i nostri collabo-tori, le più spiccate personalità sportive di

orino si riuniscono per approvare definitivamente 'ite regolamenti delle corse di motociclette e vet-rette, di cui daremo ampie notizie nel prossimo mero. La ogni parte d'Italia ci continuano a giungere tere di incoraggiamento e di adesione per l'inizia-ti da noi presa di organizzare anche nel 1908 <t"r*a Susa-Moncenisio.

cono industriali, sono sportsmen, sono gli entu-"ii veri, quelli che hanno seguito fino ad oggi svolgimento dell'industria automobilistica, com-pendo ogni speculazione, quelli che hanno corn-eo I importanza vera dello sport nella vita smerciale che ci esprimono il loro compiacimento r 'ti nuova crociata intrapresa dalla S tampa o ? 0 pvo di ogni manifestazione. Grazie a tutti.

G U S T A V O V E R O N A .

Il C i rcui to In alto a sinistra: il principio dei lavori di costru-

zione nel lato nord dotta curva ( rtee Bianca. In basso a sinistra: La Croce Bianca all'inizio dei

lavori (lato sud).

di Verona. In alto a destra: Mentre si sta u timando la curva che

venne costruita espressamente a Croce Bianca. Il Gomi-tato visita i lavori.

In basso a destra: Al crocevia del Chinlberino, la strada venne allargata di 16 m-, costruendo un nuovo ponte.

La Coppa di Verona

Si è per questo che molti attendono la primavera per decidersi alla scelta, e se nei primi mesi dell 'anno si danno delle corse, i vincitori sono sicuri di collo-care numerosi tipi delle loro officine.rL'apertura della F stagione è ottima per le fabbriche per far vedere il proprio prodotto, e cosi hanno giustamente ragionato tutte quelle che si decisero di partecipare alla riu-nione di Verona, che diviene il' Criterium della pri-mavera.

Da parecchie settimane si lavora alla preparazione della strada.

A Croce Bianca convenne costruire un nuovo tronco, data la difficoltà della svolta che là si in-contra.

In quella località le due strade si incontrano ad angolo assai acuto, ed oltre a questo tntt 'e due in rapida discesa. Ma l 'egregio notaio Morelli gentil-mente concesse il terr eno, e una nuova strada, con raggio molto largo e con sopraelevazione dal lato esterno, costruì la Commissione sportiva Veronese, questo Comitato che ha alla sua testa come presi-dente effettivo lo stesso sindaco di Verona, il cava-liere uff. dott. Luigi Bellini Carnesali, l 'appassionato sportsman ben conosciuto.

Un altro punto difficile era la svolta al quadrivio del Chialberino. Il ponte che unisce la strada da Bnssolengo allo stradone di Verona, aveva solo sei metri di larghezza. La Commissione non badò a spese, e portò il ponte a sedici metri. In tal modo i corri-dori svolteranno senza punto rallentare la loro ve-locità.

Al momento che scriviamo, gli inscritti sono qnin-dic ; , ma questo numero sarà certamente aumentato, e la riunione di Verona, che apre la stagione auto-mobilistica, diviene con ciò un vero avvenimento sportivo.

Il percorso è di 27 km. ; esso sarà difeso da cara-binieri, guardie di pubblica sicurezza e da oiclisti.

L 'arrivo succederà ad un chilometro da Verona, e varie tribune potranno accogliere gli appassionati che vorranno godersi alcune ore di fulminee ve-locità.

Le iscrizioni che si chiuderanno solo il giorno 11, in seguito alla proroga della chiusura di esse, sono le seguenti:

Categoria I. — A l e s a g g i o mass. 110-Peso min. 950. JV. S. Lucia I, Dott. A. Borsani, Bo logna; V. S.

Lucia II, Ettore Nunci, Bologna; Bianchi, Nino Fran-chini, Verona; Lancia, 6 cil., Vincenzo Lanc a ; La Buire, Garage Squaglia, Genova; Vaccari (motore Diat.to-A. Clément), Roberto Vaccari. Categoria II. — Alesaggio mass. 120- Peso min. 1050.

Itala, March. Luigi Selvatico, Padova. Categor ia Ili. — Alesaggio mass. 130- Peso min. 1100.

Junior I. Uberto Piccioni , Milano; Junior II, Conte Muzi o Gallo, Bologna; S. P. A. I, Giorgio Marcon, Mestre; Bianchi, Gianfernando Tommaselli , Milano; S. r. A. II. Nino Piccoli , Padova; Itala, IX.. . ) , (X. . . ) ; Rapid. (X. . . ) , (X. . . ) ; Isotta-Fraschini, (X...) .

Importanti evidentemente risultano le iscrizioni

Il circuito automobilistico di Verona. — La Coppa Ravà Sforni. (Fot. A. Premi - Mantova).

della 6' cilindri Lancia, che verrà pilotata dal gran campione torinese istesso, e della La Buire che pare avrà al volante il famoso corridore Ragg io , il noto vincitore della Coppa Florio.

Altre ed importanti partecipazioni sono annunciate onde fin d'ora bì può affermare che la riunione vero-nese riuscirà superba, degno corollario dell'instan-cabile attività dell 'Automobile Club Veneto.

Per la corsa la partenza alle vftture verrà data secondo l 'ordine di iscrizione, e l ' intervallo tra la partenza di vetture di una stessa categoria e quello fra categoria e categoria verrà annunciato 48 ore prima.

John Sportsman.

» l p r o s s i m o i i i i n i e r o I II i ih ì r e r e m o , o o h i c m e i - l l n , q n e s l a te i - i t i id ioMii r i u -n i o n e it u t o m o l i i l i s t i l e t i i n - i n i a v e r l l e . A d estNii a s s l M l e i ' à i l n o M < i - o d i r e t t o r e *

(15 marzo).

rona a S t Ì S 9 Ì m o 8 t r a d o n e c h e conduce da Brescia a rmand 6 8 U a ^ t r e 8 t r a d e laterali che si uniscono M, ° u n tr iangolo, si disputerà il 15 marzo la • i ai Verona, l 'artistico dono challenge che l 'anno -Non s / ' n n e guadagnato dalla francese Brasier. i |a 0 ' j m o P l ù a quei tempi, quasi remoti, nei quali <k)mnr * D a Z 1 0 n e n n a n t o m ° h i l e e la sua consegna lp, noi ' scorrevano tanti e tanti mesi, che alle . . e T a n o divenire anche nn anno. Oggi nume-Poó ea c a a e costruttrici , e in poche settimane «•-ter!"61" ?\°n r i d i poter salire sulla nuova vettura

soddisfatti dell 'acquisto fatto.

II Cross-Country ciclistico r<ei boschi di Sto fini gì. — In

Il nostro Cross-Country primaverile I c o n c o r r e n t i .

Il Cross-Country ciclo-podistico rissato dal no-stro giornale per domenica, 29 marzo, nel dopo pranzo, promette di sortire un inagnittco suc-cesso. A pochi giorni dall'apertura delle iscrizioni (presso la Stampa Sportiva, Torino, via Davide Bertolotti, 3, tutti i giorni feriali dalle ore 11 alle 13,30), queste già toccano l'imponente cifra di 125, e giornalmente ne pervengono delle nuove, anche da altre città. La tassa minima di iscri-zione fissata in L. 0,50; il gran numero e la ric-chezza dei premi, più di duecento, il fatto di aver reso noto il percorso e la serietà del nostro popolare giornale, sono di indubbio incentivo alla gioventù sportiva italiana di concorrere numerosa alla grande manifestazione torinese.

Ecco pertanto l'elenco dei nuovi inscritti nelle due categorie.

Categoria Ciclisti.

N. 25. Vianzone Angelo (libero) — 26. Tini-velia Giovanni (Società Vittorio Amedeo II) — 27. Ostengo Felice (Club Sportivo Liberta») — 28. Massa Carlo (idem) — 29. Obbietti Giacomo (libero) — 30. Della Ferrera Federico (Unione Sportiva Torinese) — 31. Chiodi Luigi (Club Ci-clistico Robur) — 32. Marchese Giovanni (idem) — 33. Cesare Marena (libero) — 31. Alfredo Montecuero (Club Sport Audace) — 35. Gamba Oreste (Club Sportivo' Libertas) — 36. Lollo Giu-seppe (idem) — 37. Cumino Emanuele (idem) — 38. Necco Luigi (idem) — 39. Casella Ugo (libero)

attesa dell'arrivo del vincitore. (Fot. Bianco - Torino) .

R Cross-Country ciclistico nei boschi di Stupinigi,

— 40. Giordanino Lorenzo (Veloce Club Hermes) — 41. Rocco Giacomo (U. P.I . Ata-lanta) — 42. Vau-dano Oreste (libero) — 43. Tonelli Mario (idem) — 44. Borra L o r e n z o ( U n i o n e Sportiva Torinese) — 45. Marchetti Pie-tro (idem) — 46. Mar-chetti Mario (idem) — 47. Calcagno Giu-s e p p e ( i d e m ) — 48. Actis Felice (i-dem) — 49. Maina Pietro (Unione Cicli-stica di Poirino) — 50. Negro Felice (So-cietà Principe Eu-genio) — 51. Bosio Luigi (Unione Spor-tiva T o r i n e s e ) — 52. Novarese Mario (libero) — 53. Pesce Vittorio (idem) — 54. Cattabiani Ari-stide (Club Sport Audace) — 55. Ne-gro Giuseppe (Club Sport Audace) — 56.

Luino Ferd. (libero) — 57. Spinoglio Angelo — 58. Baldassarre Romolo (idem) — 59. Aimone Camillo (idem) — 60. Vitali Luigi di Cornigliano Ligure — 61. CIcnte G. Curetti (libero) — 62. Mer-lo Clemente (U. P. I. Ata-lanta) — 63. Vermena Gio-vanni (libero) — 64. Donna G i o v a n n i (studente) — 65. Morra Michele (Unione Sportiva Torinese).

Categoria Podisti.

N. 22. Scrova Lorenzo (libero) — 23. Cattro Giu-seppe (Sport Pedestre Ro-bur) — 24. Ri botto Dome-nico (idem) — 25. Vianzone S i l v i o (Società Vittorio Amedeo II) — 26. Verona Mario (3» Tecnica Plana) — 27. Marco Giordano (Club Sport Audace) — 28. Ponzano G i u s e p p e (idem) — 29. Sta ce io ne Francesco (Sport Pedestre Robur) — 30. Orgeas Carlo (idem) — 3 1 . A b r a t i s Paolo (idem) — 32. Ce va Lorenzo (idem) — 33. Gozzellino Silvio (idem) — 34. Gan-glio Filippo (id.) 35. Marco Ferrario (Società Mi-nerva, Milano) —36. Viale Giuseppe (Società Vit-torio Amedeo II) — 37. Sacchero Pietro (libero) — 38. Ra bai oli Emilio (Unione Sportiva Torinese) — 39. Croce Luigi (1" Liceo Cavour) — 40. Marietti Sebastiano (Sport Pedestre Robur) — 41. Rossi Do-menico (idem) — 42. Succio Cesare (Foot ball

Club T o r i n o ) — 43. Goria Giovanni (Società Vitt. Ame-deo II) — 44. Nicola Mario (Club Sport (Audace) — 45. Vaira Luigi (idem) — 46. Dass Pietro (idem) — 47. Pezzana Gia-como (Società Excel-sior) — 48. Binando Pietro (libero) — 49. Becchio Matteo (libero) — 50. Casetti Giuseppe (Sport Pe-destre Robur) — 51. Gabbiati G i u s e p p e (idem) — 52. Massi-mo Cartasegna (Club Sport Audace) — 53. Felice Moretta (id.) — 54. Branca Carlo (libero) — 55. Ac-castelli F r a n c e s c o (idem) — 56. Genta Lodovico ( U n i o n e Sportiva Torinese) — 57. Borgarello Pie-tro (Società Sportiva Angeli) — 58. Gri-

— L'arrivo di < biodi. glione Giovanni (id.) (Fot. Bianco - Torino). — 59. Cordié Tullio

(3» Tecnica Plana) — 60. Domenico Annarau (idem). 0 n t

I I p e r c o r s o p e r l a c a t e g o r i a p o d i s t i

I corridori, all'atto della partenza, sarann schierati nel prato al punto A.

Dal punto A seguiranno una strada sabbio^ discesa, nanzi l'isolotto Armida e varcato un cor,* irriguo d'acqua, riprenderanno, in rialzo, la strjl° campestre attigua la sponda sinistra del Po, ga.s

cheggiata d'alberi, alternata di salite e dìsct^ più o meno ripide, e sempre su terreno soffio, " in qualche punto sabbioso e friabile.

All'incontro di una strada incassata, sensibii mente in salita, volgeranno a destra e la Beoni ranno per circa 200 metri. Da questo punto ri piegheranno a destra attraversando prati interi cati da numerosi rigagnoli fino all'incontro ^ una strada avvallata che adduce sul greto primi-tivo del Po, che passando nanzi l'isolotto Armi,), mena all'arrivo (partenza) punto A.

Echi d e l e r o s s » @ o u n t r y nei Boschi di Stupinigi

La classifica delle squadre. Podisti. — 1. Unione Sportiva Torinese, 8 arrivst.

punti 154. 2. Sport Pedestre Robur, 8 arrivati, p. 282. 8. U. P. I. Ala anta. 8 arrivati, p. 284. 4. Audace, 7 nrrivati, p. 101. 5. Excelsior, 7 arrivati, p. 830.

I fratelli Lunghi di pinigi.

Genova, concorrenti al Cross-Country nei boschi di Stu-(Fot . Guido Tacconi» - Torino).

Ciclisti. — 1. C. Ciclistico llobur, 7 arrivali, punti 155.

2. O. S. Libertas. 7 arrivati, p. 188. 3. C. <'. Hermes ( l a squadra), 7 arrivati, p. 290. 4. C. C. Hermes. |2« squadra), 7 arrivati, p. 318. 5. Atulanla, 6 arrivati, p. 255. 6. Unione Sportiva Torinese, 6 arrivati, p. 810.

Purismo sportivo (Lettera aperta a G. Gorradino Gorradim)

Carissimo, Quando mi fosti presentato a Brescia (in occasiof

del gran meeting automobilistico che tu Del tuo ari: colo Purismo sportivo metti tra le cose non sportiri mi riuscisti subito simpatico per le poche parer calde di giovanile entusiasmo, che tu mi rivolge» Pensai tra me : ecco una buona e sana recluta per giornalismo sportivo. Ha dell 'entusiasmo, ha la fe:' e con ciò non potrà a meno di riuscire per io epoF

un valido e serio aiuto. Perchè vedi, ai tempi noe® (domandane al l 'amico Verona) non erano i fuorose-dai giornaletti politici o semi-letterai i, non eneo soliti sfaccendati piccoli reporter» a spasso che nu» devano i traballanti (da una crisi... all 'altra) g'orD^ di sport, che hanno perduta o non hanno mai a70*

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La grandiosa riunione americana della Flo-rida, che pareva non avrebbe quest'anno avuto luogo in seguito agli incresciosi incidenti del 1907, si disputò invece egualmente benché con numero scarso di concorrenti.

L'Italia, con ia Fiat, more solito, riportò due nuove clamorose vittorie con l'italiano Cedrino, che pilotando una Fiat battè tutti i records au-tomobilistici del mondo, percorrendo le 256 miglia in ore 3 21' 27'' 2/5 e le 300 miglia in ore 3 53' 44".

Il record delle 100 miglia fu invece vinto da Bernls su Renault Frères 60 HP in ore 112' 56" 4/5, pari ad una media di km. 132,307 all'ora.

Il percorso scelto per il nostro Cross-Country ciclo-podistico (29 marzo).

(Su disegno geom. Bertolè).

I chiara visione dell essere proprio, ma erano i veri I ,passionati, i veri entusiasti che agivano e scrive-Itano c b e 8Ì a l u t a v a n o t r a loro per far assurgere I n a idea geniale; era la fede in un avvenire migliore V e li spingeva ad un lavoro anche duro, anche pieno,

,'rapieno di difficoltà, e che faceva rimettere, a chi F aveva, dei biglietti da mille, e a chi non ne aveva ; oroprio lavoro, disinteressato ma fatto con soddis-

pone. Tu, vedi, sei nato (tanto nella vita, come giornalismo)un po' troppo tardi, hai trovato tutto

r ttc ed ora giustamente (dico io e nessuno mi può

Corriere automobilistico La " Coppa Florio .. — La riunione delia Florida

— La Scuola automobilistica dell'A. G. M — Il Calendario automobilistico del mese di marzo.

La grande corsa automobilistica per ia con-quista della Coppa Florio, che si terrà su] circuito di Bologna, desta in Italia ed all'estero un indi-scutibile grande interessamento. Dalla Germania dalla Francia e da altre nazioni giungono alia Direzione dell'A. C. nostro notizie che dànno af-fidamento che alla gara prenderanno parte le macchine delle principali fabbriche mondiali, quali ad esempio, le Benz, Opel, Protos, Adler, Dur-kopp, ecc. Per quanto riguarda l'Italia, si calcola con sicurezza sulle iscrizioni della Fiat, Isotta-Fraschini, Bianchi, Ziist.

Intanto il lavoro di organizzazione per parte delie varie Commissioni costituite dalla Direzione dell'A.-C. procede alacremente, eia Commissione tecnica ha fatto dar principio ai lavori di adat-tamento stradali, cosicché il percorso già buono e bello sarà posto in condizioni tali da renderlo superiore a tutte le strade sulle quali avvennero uno ad ora simili gare.

»*» Continuano regolarmente e sono assidua-mente frequentate le lezioni della Scnola Pro-fessionale per conducenti d'automobili, istituita dall'A.-C. M., e nell'entrante settimana avranno inizio le conferenze a complemento dei Corsi nell/Aula Magna della Società d'incoraggiamento Arti e Mestieri, via S. Maria, 18, come da orario appresso :

Martedì 10 marzo, dalie 22 alle 23, Sez'one I e II. — Carrozzeria, signor Federico Mailland.

Mercoledì 11 marzo, dalle 21 1/2 alle 22 1/2, Se-zione I e II. — Materia legale, avv. Sommi Pi-cenardi.

Lunedì 16 marzo, dalle 211/2 alle 22 1/2, Se-zione I e II. — Nozioni d'igiene e soccorsi d'ur-genza, dott. Ferrara Bardile.

Martedì 17 marzo, dalle 22 alle 23, Sezione I e U. — Nozioni d' igiene è soccorsi d'urgenza, dott. F. Ferrara Bardile.

Mercoledì 18 marzo dalle 21 1/2 alle 22 1/2,

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ticipava la società, di cui era campione, e le meda-glie, o trofei o corone di alloro... dorato, aggiustava parecchi biglietti da cento all'anno. I soli diplomi li inquadrava, e ne tappezzava la camera da letto.

Ma tu, e siamo in fiue, per quanto su questa deli-cata questione io avrei il fegato di riempirti più di un giornale, la fai nel tuo articolo, dal quale ho ru-bato il nome per questa mia cicalata, ancor più grossa, più generale; tu risali addirittura alle origini dello sport e gridi: « vi conf sso senz'altro che automo-bilismo, motonautica, aeronautica, e tutte quelle manife-

stazioni evolute dove non è motore l'uomo, ma un congegno meccanico, per me non entrano nella categoria degli sports veri ».

E perchè? Fattelo dire da Scarfo-glio, al suo ritorno, se non è uno sport l'andare in automobile da New York a Parigi ; fattelo dire da Ma-dame du Gast o dall'ottimo Taroni, o dal Bisio,sefare una corsa in nn canotto automobile non è far dello sport; fattelo dire dal tenente Cio-netti, o dall'Usuelli, o dai vincitori della Gordon-Bennett areouautica, Se non è uno sport passare giorni e notti in aria, affaticati e... con l'a-nima ed il corpo... senza destina-zione fissa! Vuoi il motore umano? Ma, nessuno forse si muove di più, fisiologicamente parlando, d'un auto-mobilista, un navigatore o un aero-nauta !

Credi tu forse che sdraiarsi su un express equivalga a portare al tra-guardo una 100 cavalli? Che fare una Algeri-Tolone (anche senza com-pirla) sia come prendere nna cabina in un transatlantico ? Che rimontare le Alpi in pallone sia come pren-dere la funicolare della Jungfrau?

E se non è sport, come vuoi chiamarlo? Oggi, mio caro, ed è in ciò che io trovo la tua

inesperienza, non è più possibile starsene alle vecchie definizioni della parola sport, altrimenti dovresti to-glierli tutti e lasciare il solo podismo, ma quello selvaggio, fatto di salti e capriole ! Il resto è tutto aggiustato e rimodernato, il progresso ha fatto cam-biare la faccia al mondo e quindi anche allo sport.

In ciò che io dico potrebbe anche nascondersi del-l'ironia, ma non te lo posso assicurare.

Noi, io cioè e pochissimi altri, siam cresciuti nello sport, o meglio nel giornalismo sportivo, di grado in grado, dalla bicicletta alla motocicletta, da questa alla... sei cilindri, e poi all'aeroplano... e chissà dove andremo a finiré. Credo soltanto questo, io, che se il giornalismo sportivo non si fo-se impadronito di questi nuovi ritrovati dell'ingegno umano, della mec-canica moderna, forse a quest'ora se ne ammirereb-bero ancora i piani nei musei di curiosità. Converrai almeno in ciò, nel bene cioè che allo sviluppo delle industrie meccaniche-motoristiche ha apportato la stampa sportiva, impadronendosi di questo gran mo-vimento, disciplinandolo ed organizzandolo. ~ T u conchiudi: « Torniamo allo sport vero, allo sport di vecchio stampo, senza più o meno mascherati interessi pecuniari che falsino t'esito della gara ».

E se vuoi che ti dica una verità, eccotela : sono e fui sempre del tuo parere, idealmente, ma non lo sono più... praticamente. E sai perchè ? Perchè i miei capelli sono rari, e quei rari cominciano a inargentarsi, i tuoi invece sono (se mi ricordo) biondi, quasi come quelli del tuo omonimo di Svevia !

Anche per te verrà l'argento... sull'oro, ed anche i tuoi pareri muteranno ! E' la eterna ed infrangibile fatalità delle cose!

Per ora fai bene ad essere entusiasta, avrai meno forti le disillusioni, perchè esse ti arriveranno a passi lenti !

Salute. Raffaele Perrone.

Ita squadra pad stica dell'Audace con-orrente al. Cross-Country nei boschi I di Stupimgi. (Fot. Guido Tacconis - Torino).

Ltruddire) giudichi tutto ciò mal fatto... e da ri-tv, Hai letto poco di quel che abbiamo scritto noi peni. Scusami e non avertela a male. Quel purismo

puritanismo (amo più chiamarlo col secondo ter-pine) che tu ora vorresti nello sport, noi lo creammo [,,» volta, ma poi fommo sopraffatti. Tu giudichi lue quando dici : « ammetto il premio, il trofeo della Inoria che suscita l'emulazione nel vinto, ed è di sprone ' ( «io significalo morale al vincitore, ma il denaro so-•mte, quel denaro, col quale pago lo scarparo e il ca-

meriere, non lo posso ammettere, non lo posso vedere Ime segnacolo d> vittoria, nelle mani di una gioventù che, Kr proprio dib tlo, si fortifica nel pensiero di nn miglio-iimrn'o personale del fisico e dello spirito, direttamente l„tr liuendo alla concezione elevatissima d'un migliora-iento fisiologico della razza cui appartiene » ; tu parli Lme Ognuno di noi parlerebbe, ma tutta roba ideale! | i quanto tu dici a quanto si fa, e si deve e si è Avuto fare, ci corre, oh seci corre, troppo... troppo. I l i dilettantismo! M a io ne ho già parlato una volta, ^ vorrei abolito assieme al professionismo. Secca hche me il vedere un uomo che viva coi" proventi

J... tre o quattro {corse all'anno, secca anche me il Intire che un gìuocat.ore inglese di football ha gua-l c a t o in un anno più di centomila franchi, e che k lottatore (ahi 1) dia spettacolo su di un palco-knico a venti franchi per sera. M a trovami tu i vezzi per abolire tutto ciò. E poi ancorché tu li tassi già belli e pronti questi mezzi io non ti con-cilerei di adoperarli perchè ho una paura tremenda le scomparso il professionismo debba anche scom-krire... lo sport. Non è paradossale quanto affermo, Ja è un fatto nutrito dall'esperienza del passato. IChi ha fatto diventar di uso comunissimo e pratico * bicicletta ? La grande propaganda fatta di corse e J velodromi ad esse adibite. Vuoi negalo? No ed •lora iirem innanz l Chi ha fatto prendere all'auto-•nbihsmo lo sviluppo che ora serve a beneficare mi-liaia e migliaia di lavoratori? Le corse, i concorsi, • sport automobilistico insomma, quello sport che ì non vuoi chiamare tale. Ma di ciò ti dirò due frole in fine. 1 se tu tanto ai ciclisti che agli automobilisti non '«si permesso i contratti con i relativi impresari,

-ai tu che avremmo avuto le grandi riunioni di |opaganda, di vulgarizzazione, che ci sono servite F . 8!eShare 'e energie sopite, e far rinascere in r i o u mondo quella passione sportiva che è passata • passa, come un soffio di gioventù, come una gioia | una felicità, negli accasciati animi umani ? Pensa I ? ° • o h ? l a P o v e r a bicicletta ha fatto, pem-a I benefico che da essa ne è derivato all'umanità e | inumi se hai ancora voglia di lamentarti dei I r t e P • a i P ° v e r i diavoli che hanno esposto L an n 9 t e n z i a p e r 11 l o r o b 8 n e f i c i o immediato sì, Mi Kn • i 'e r . • propaganda -incessante che tanti e

J" buoni frutti ha dato. poi cr-di tu nel dilettante? Io, e con me paree-

Iura° i,° l n . v e c e u n Piccolo affarsta che abbia I fai fi ricchezza mobile e nasconde, occulta, l e T } 1 : 1 P r o P " guadagni. Un mio carissimo JZ I allettante di atletica, tra le spese che gli an-

CICLI FRERA

Sezione I e II. — Nozioni d'igiene e soccorsi di urgenza, dott. F. Ferrara Bardile.

L'assemblea generale ordinaria dei soci del-l 'A-C. di Milano, che era stata fissata per l'8 marzo, venne rimandata a domenica 22 marzo, ore 14, con la trattazione del medesimo ordine del giorno.

11 Calendario automobilistico del mese di marzo si riassume in queste date:

15 : Circuito di Verona. 22 : Corsa del chilometro a Nizza (A. C. di

Nizza). 23: Baici della Primavera (A. C. V.). 2 5 : Concorso di eleganza a Montecarlo (A. C.

di Nizza). 29 : Corso fiorito automobili (A. C. N.). 31 : Bailly-Faper (A. C. N.).

LA RIAPERTURA DEGLI IPPODROMI ITALIANI

lieve: quali benefici o quali utili traccia di lor breve esistenza hanno lasciato la Società Romana di Tor di Quinto ool suo Gran Premio di 100.000 lire dispu-tato solo nel 1890, la riunione palermitana del 1891 e altre temporanee meteore che non videro mai più un domani simile al giorno precedente? Gli allevatori, per tenere numeroso materiale nelle loro tenute, e le scuderie da corsa, per acquistare dei pensionari dagli allevamenti, hanno bisogno della sicurezza che il prodotto odierno potrà essere da loro mietuto almeno in uguale misura nelle annate susseguenti: con tale certezza esBi anticiperanno somme e faranno dei sa-crifici per fornirsi di un buon materiale. Altrimenti anch'esse si regolano secondo le circostanze, sfrut-tando il momento e facendo vivere allo sport un'esi-stenza precaria, incerta, col risultato sicuro di un notevole regresso.

Invece oggi vediamo Milano, Roma, Varese e Li -vorno con programmi in costante aumento. E le con-dizioni di queste città ci permettono di affermare del loro avvenire sempre migliore. A Milano le corse al galoppo sono oramai il divertimento preferito dalla grande maggioranza che si occupa di sport : il g iuoco è qui nei suo massimo sviluppo e le percentuali sempre maggiori rappresentano la migliore garanzia di quei grandi progressi della Società che a ragione è ritenuta la prima fra le prime italiane. Roma, e per tradizione e per l 'elemento dei forestieri che af-folla la capitale nei mesi di marzo e aprile, ha eesa pure un avvenire molto lusinghiero : aggiungi che a

aveva procurato nell 'autunno decorso, e che » fatto dimenticare le inconcludenti performance?*** nite quando correva per la casacca del Principe fi' Pamphyli . Che Kleber II fosse di buona classe dimostra la stima accordatagli in Francia dà]0*'0

primo proprietario, il signor Ephrnssi ; oggi una nuova direzione, il cavallo del signor Mav ì Rosa ha saputo ritrovare ed esplicare completata-, i suoi mezzi, classificandosi fra i nostri mi,," ' etagere e promettendo di essere assai utile per nuovo proprietario. San Siro, Oriflora e Tokio fu r° !

gli avversari battuti da Kleber II; ma la vittori»1

quest'ultimo fu così netta e facile da lasciar saprà.:

in ben altri successi. Le prime giornate della riunione partenopea riti

rono particolarmente favorevoli alle importasi,,»,"' oltre Kleber II dobbiamo notare le vittorie di Druù, kg. 76, del signor Marcello Orilia nel Premio Sorr-».' per gentlemen, di Topaze, kg. 74, del eav. O. Lira». nell'handicap Patronesse, e di Raenoble di sir Rho|ar_! nel doublé event handicap Vesuvio, L. 2500, m. 1200 handicap Amalfi , L. 5000, m. 1600. Certo il peri,:" di preparazione più avanzata in confronto di qt- ' degli avversari deve avere influito non poco su, senti successi di Raenoble; ma è indubitabile (i l ' importazione di sir Rholand deve aver progredì, assai dall 'ultimo periodo di corse per riuscire a b,,' tere avversari di una certa classe e di qualche uà rito. Fra gli altri esso battè — rendendogli due chi; — Paderni, il terzo arrivato nel Premio Città di

poli ; c iò non raccornarde rebbe il valore della prodt zione italiana di tre chè Paderni, nonché f i r t sconfiggere da Raenoble, rivò quarto e ultime dietr-a Chodsko e a Champ'.atrn,» nel P r e m i o Amalfi, ogni discussione su ta , argomento è oziosa e pp. matura: troppo pochi a„ne gli elementi fino ad oec posseduti p e r sviluppi,,, tale concetto : nemmeno li sconfitta di Siontthelb ,1. parte di D i a nel Prei; del Jockey Club farelb, avanzare di un palmo .» questione. Generalmeab :• principio di stagione sali» fuori un quattro anni eh» spadroneggia in una etri c a t e g o r i a di corse; esempi di Boiardo, f.Vov nello, Dardinello, limali, Iroldo — per non citare ci i nomi di c a v a l l i rito: renti p e i primi alla me moria — provano la nostri affermazione. O r a è l»i difficile che un tre anni per quanto buono, posn aver ragione di un sito:,, avversario fin dalle pria esibizioni ; vi si opponga: le condizioni di peso e p : ancora lo stato di prepe razione. Se si verifica lai» caso, il tre anni deve» sere considerato come » timo e avente grandi eh fra i suoi coetanei : co» accadde a Festuca, che dopi aver battuto Colonnello i Napoli, quando questi si ti» vava all 'apogeo della sa forma di quattro anm,vin»

il Derby, quantunque pochi avessero accordato quii-che serietà a tale vittoria. Montebello, che si fa bat-tere da Dilla per una sola incollatura sopra un p* corso di 2000 m., non ha demeritato di una sola lit» nel merito acquisito mediante la vittoria nel Prem» Città di Napoli.

Crivella, nel Premio Fusaro, Kiketi nel Premio li Golfo , Ortensia nel Premio Toledo sono gli altri vi» citori di Napoli, ai quali devesi aggiungere Pori Arthur, che nel suo nuovo mestiere ebbe campo : aggiudicarsi due belle vittorie in siepi. Questo fi: : di Arconte è un ottimo saltatore, e per parte » padre non dovrebbe mancargli la resistenza tan'J necessaria ai cavalli destinati allo sport spurio. *

* *

Riassumiamo, ora, brevemente, le altre tre giorna-chè davvero in esse non troviamo argomento d« e sere discusso in modo dettagliato: anzi dopo a1» accennato alla vittoria di Ortensia, kg. 53 (C"" ' contro Dilla, kg. 60 (Dye) nel Premio Partenopei--"1 ,

metri 2000), al nuovo successo di Port Arthur, Premio Savoia (siepi. L. 2500, m. 3500), control eterni Ghironda e Ulpiano, e al trionfo di Fior1* kg. 49, di sir Rholand (L. Varga), che battè la c -pagna Dilla oltre Carmen, ci soffermeremo solo successo delle due importazioni La Calabre e Ut pède. La prima, appartenente al Principe di Doh'-dopo un'esibizione da ritenersi falsa, battè degli."-, ciclisti nel Premio Capodichino (L. 2000, m- ^ affermandosi una puledra dall 'utile avvenire se : tenuta in una classe modesta. Lagopède. invece, v il grosso handicap, Premio Campo di Marte (L. *' m. 1800), avverando le voci promettenti e lasingt che circolavano sul suo conto e che sembra' -sconfesse dalla sua prima comparsa inconcl""1

Il figlio di Dolma Baghtchè, importato dal c

Riccardo Bastogi, ha riportato questo premio io ^ stile da far presagire ben altre vittorie; eg'1' '

Alle corse di Napoli. — Fifine e Qneibei. (Fot. Fratelli A . e C. Gaggiano

Roma non manca il proficuo appoggio del Governo e della Casa Reale, due coefficienti apprezzabili. Li-vorno e Varese, due centri di vil leggiatura, possono disporre di una clientela speciale per le loro brevi riunioni : anzi la seconda città può sfruttare l 'ele-mento sportivo milanese che si reca sempre in massa a quelle giornate di corse, data la vicinanza e la co-modità dei mezzi di comunicazione che congiungono la metropoli con l 'elegante cittadina lombarda. Alla direzione di tutte queste società sono sportsmen pro-vati per la loro esperienza nell 'arte non facile di guidare un sodalizio di simile natura : e ciò affida, oltre alle cause sopradette, che i programmi verranno continuamente migliorati.

Ecco perchè ci siamo permessi di affermare che il 1908, come l 'annata precedente, segnerà un serio pro-gresso dello sport ippico ; ecco la ragione del nostro ottimismo, che vede la sua conferma nell 'entusiasmo dimostrato dalle nostre scuderie e dai nostri alleva-tori mediante notevoli acquisti conclusi all'estero.

E veniamo ora agli ultimi risultati offertici dalla riunione partenopea. La cronaca ci informa che l'as-sistenza mondana e del grosso pubblico fu quale mi-gliore non si poteva desiderare: la stagione scelta sembra quindi la più propizia per il meeting napole-tano, ohe sorretto dal valido appoggio del suo pub-blico, ci potrà offrire nel futuro giornate più ricche di dotazioni e quindi più movimentate. Lo sport fu discreto, come forse non era sperabile per la notevole lontananza che separa detta riunione dai grandi premi: non abbiamo avuto campi numerosi di par-tenti, nè grande varietà di candidati, ma nel com-plesso i cavalli presenti a Napoli diedero luogo a gare disputate e interessanti. Giovedì, 20 febbraio scorso, il Premio Principe d'Ottaiano, la vecchia corsa riser-vata ai quattro anni e oltre, segnò la vittoria di Kleber II del signor Max de R o s a : il figlio di Son O' Mine e Kendal Beauty è apparso in buona condi zione, in quella forma che tante e belle vittorie gli

Napoli).

LA MIGLIORI BICICLETTA DEL MONDO ELEGANTE - FORTE L E G G E R A

Prima di decidervi nei vostri acquisti esigete dal vost io fornitore di vedere il nuovo modello E A D I E . I N V E N D I T A P R E S S O T U T T I I P R I N C I P A L I N E G O Z I A N T I

11 l r l l u n c i o p r e v e n t i v o « l e i 1 9 0 8 , Come abbiamo promesso nello scorso numero, ripren-

diamo oggi la rubrica dell'ippica, per la quale ci siamo assicurati la preziosa collaborazione del competentissimo scrittore milanese Giovanni Galleani.

Come il lettore vede, nulla trascuriamo per completare vieppiìi il nostro giornale, chiamando a fare parte della famiglia dei nostri collabora-tori i piii valenti, i più scrii, i più competenti scrittori di sport. Promettiamo che di tutte le riunioni ippiche ita-liane terremo parola e illu-streremo secondo la loro im portanza. N. d. D.

Prima di esaminare i sin-gol i risultati delle ultime corse effettuate a Napol i , vogl iamo dare uno sguardo generale al bilancio preven-t ivo del 1908. L 'argomento è interessante, perchè, ol-tre alla constatazione dei serii progressi fatti in Ita-lia dallo sport ippico, ci indica quali siano i centri che maggiormente contri-buiscono allo sviluppo di questo ramo sportivo, e se

§li aumenti, abbiano una ase duratura per l 'avve-

nire. In nove c i t t à sola-mente si svolgeranno nel 1908 delle corse al galoppo: la cifra è assai ristretta, e da tale punto di vista possiamo dedurre che molto cammino ci rimane ancora da com-piere prima di arrivare alla vasta popolarizzazione di cui gode in Francia il puro sangue. Queste città sono: Pisa, con 24.000 lire in tre giornate eli corse; Napoli, con 82.500 lire in 6 gior-nate ; Palermo, con 15.90C lire in tre giornate ; Fi-renze, con 51.200 lire disputate quest'anno in una sola riunione di 5 giorni ; Torino, con 99.200 lire sud-divise pure in 5 giorni ; Livorno, con 34.700 lire in 4 giornate, e Varese pure dalla riunione di 4 giorni dotata di 52 800 lire. A nutrire il bi lancio preventivo — che in queste condizioni apparirebbe assai magro — giungono Roma e Milano. Nella capitale, le due Società, che usufruiscono del medesimo ippodromo delle Capannello hanno un programma complessivo dì 304.306 lire distribuite in 15 giornate di corse : e precisamente la Società dei Parioli ha stanziato 140.400 lire, mentre 163.900 lire figurano all 'attivo della Società Romana delle Corse, che dalla cadetta ha ricevuto un notevole impulso e un maggior ardire a far meglio. Milano, per mezzo della Società Lom-barda, entra nel consesso delle associazioni conso-relle con 928.200 lire, con 4 riunioni e con 83 gior-nate di corse: le cifre non rappresentano un'opinione, e quindi ci esimiamo da qualunque commento . Pas-sando alle somme, troviamo una somma complessiva di 1.592.800 lire.

Quanto figurava nel bilancio preventivo del 1907? Precisamente 1.479.400 lire. A tutta prima la diffe-renza di 118.400 lire sembrerebbe troppo esigua per permetterci di affermare che le corse al galoppo fa-ranno pure nel 1908 dei serii progressi ; ma altri ooeffi-cienti, oltre le cifre, concorrono a creare tale atte-stazione.

Innanzi tutto occorre colmare il deficit sensibile di riunioni soppresse o dotate di cifre notevolmente in-feriori a quelle figuranti nel 1907: in secondo luogo constatiamo il progressivo aumento in quei centri che dànuo maggior assicurazione — per lo spirito sportivo della popolazione amante delle corse ippiche — di un costante indirizzo, non suscettibile di brusche alterazioni a seconda dei buoni e scarsi incassi fatti nell 'annata precedente. Chè per lo sviluppo del puro sangue — avente la sua prima tappa nelle scuderie da corsa — occorre il progresso continuo, sia pure

Eadie

la stampa sportiva 9

affidato alle cure dì Arthur Corser, il trainer partito e reimmigrato, che ora trovasi

D n°J" ' bell 'importante scuderia Bastogi. L ' a w e -» ' bri. più preoiso intorno al valore di Lngopède i* C1 OHe non nascondiamo una certa fiducia iu ' " i nnova recluta.

in altri tempi serviva di argomento a molta og"i la concorrenza ha privato la piccola

'" 'ente riunione dell 'Altea di quella charme pro-ttr7le primizie. Anche quest'anno le scuderie non 4 - incorso con soverchio slancio a rendere ani-unorIppodromo di San Rossore, e i risultati furono

19 modesti- Sappiamo che Demetrio non ha perso l-lla sua qualità, avendo vinto il Premio Pisa

JlOO m. 1500), contro le modeste Gu'runa e Lu -aioppando all 'indentro della sua azione; cosi

fitta, riportando il Premio del Serehio (L. 2500, ' : oiOO) ci ha dimostrato che la figlia di Sanso-' o è sempre quella coraggiosa cavallina tanto am-

w nell'autunno scorso, e infine che la fortuna r % guardare finalmente con viso meno arcigno i

ri del Sig- Tesio, risultati vittoriosi con Veronesa Premio del Jock-x-Club (L. 1000, m. 1800) e con .,„„ Spaghetti nell'handicap Gombo (lire 2500,

'ri 1500). . . [" L,|j odierni risultali non possono essere certa-

,f te messi in pari con gli antichi fasti dell 'Altea: e tunque ciò possa rammaricare qualche appassio-

p tuttavia non si deve vare per q u e s t o alti

il meglio ha ucciso il )opo le avvisaglie di poli e di Pisa — c h e spor-gente non si possono iiderare sotto diverso •-ito, la riunione parte-

c'quella dell'Altea — „.; oggi a considerare roi risultati della riu-

ne romana dei Parioli j,,tta s a l i ' i p p o d r o m o Ir Capannelle. i po che il Consiglio co-

lle di Roma con voto pportuno e timido ebbe egare alla giovane so-li dei Parioli di usufrui-delio splendido terreno Pini, questa si vide co-tta ad esplicare la sua

'viti e la sua esuberati-vita nell'antico ippo-mo de l l e Capann' l ie , utole per l ' o ccas ione ila consorella Società i: aua per le corse. L 'eco e discussioni sollevate quel rifiuto non è an-

« spenta , tute 'altro! un distinto»sportsman,

marchese L u c i a n o di cagiovane, risollevò ul-amente la questione esa-andola minutamente e cognizione di causa,

tti pel commercio e pel •imento dei forestieri a capitale non sarebbe utile avere un ippo-

mo ben tenuto, ove in i mesi dell'anno si svol-o avvenimenti interes-ti buon numero di per-», invece di lasciare in-ivato proprio alle porte loma un terreno vasto, si per ricordare a g l i rieri la nostra neghittosità e riluttanza per tutto che indica progresso? Speriamo che i nuovi diri-ti popolari eletti per amministrare le finanze ro-» abbiano ad avere una visione più chiara degli ressi a loro affidati, e speriamo che fra non molto ppia che pure a Roma esiste un ritrovo sportivo

facile e comodo accesso, ove il pubblico possa rrere per godere di quelle emozioni, ben più sane

» attuali che occnpano i suoi momenti di riposo. Egi sarebbe nn pio desiderio il pretendere dalla a ona gita fino alle Capannelle - distante da oa parecchi chilometri — specie in giornate pio-

La prova tu data dall'esito finanziario di do-ma se, rsa: malgrado l'attraente programma, ad

numerosi cavalli iscritti, il tempaccio che cessò d'imperversare durante l'intiero pome-° r e , e deserto il prato e squallide le tribune.

nt& m?;7 r a 'nàugnrazione mondana e di ciò siamo ."«. thè la coraggiosa opera della Società dei j1 m» r ' tava beo altra ricompensa. Dal lato spor-" cose, però, non potevano avere esito migliore, parte delle nostre scuderie si sono presentate

1*<i cnmplet, allineando ai varii starts numerosi 'ra ì quali erano compresi degli ottimi

"tessiamoci innanzi tutto al clou della giornata, t Mica,, Optional (L. 8000, m. 1400;. E' questa una ò,. c r e a*lone incastonata nel programma romano

• razione di quanto da tempo si effettua nei mee-'"augurano le stagioni sportive all'estero.

sdir' U D c b m P ' t o assai delicato commesso al-H V P p e T ' 1.' lesti> sulla forma dei due anni, deve

" m n 1 1 1 d i v e r s e chance* dei puledri che si piaz-z i s i | annata precedente: l'esito servirebbe a

1 Progressi snhit.i dai soggetti nel pas-

dal presentare ì migliori allievi; ad esse serve di linea, per arrivare al' criterio del valore da assegnarsi ai rispettivi cracks, la forma dimostrata dal com-pagno di box. E questo è già sufficiente per accordare una grande importanza all'Aandicnp Optional, che è cmamato ad avere una fortunata esistenza: il primo esperimento ci serve di garanzia. Dei dodici puledri presentati agli ordini dello starter — Kamba, kg. 55 ( Varga); Raenoble. kg. 561|2 (Dye); Graziella, kg. 531|2 (Spencer); Balham. kg. 551|2 (H»mming) Vrown Prmeess, kg. 52 (Smith); Button, kg. 54 (Turner); Armida kg. 53 (Jacobs); Panica, kg. 53 (Childs); D'Ita, kg. 54 (Bartlett); Larissa, kg. 50 1|2 (Beckwith) rm"n- \ Ne'96' k"' 481>2 (D"w»y); Kadinnc, kg. 45 (tthillips) — nessuno poteva vantarsi di essere anno-verato in primissima linea nella generazione 1905 sulle esibizioni fornite a due anni. La maggior parte era stata classificata come di seconda categoria, ossia utile, ma non avente titoli da aspirare all'onore dei grandi premi: però alle grosse scuderie questi rap-presentanti Servivano per avere quella misura di cui abbiamo tenuto parola.

La corsa riusci delle più attraenti e per il plotone numeroso e per la velocità di andatura spiegata, e infine, per l 'arrivo in gruppo davvero emozionante: Larissa, una robusta figlia di Arconte e Lady Scott, quantunque partita in coda con sensibile svantaggio, malgrado la breve distanza e l'essere obbligata a

Lo sportman Pasquale Antonio Dell' Acqua e

Progressi subiti 1° «a due a tre anni. Si grad ™ a u n l - o l capisce, tuttavia, che

0 'a bella moneta le scuderie si astengono

Perfetti rientrando vincitore dopo la « Corsa Arsenale » sul Max de Rosa. (Fot, Fratelli A . e C.

firare all'infuori dei numerosi avversari, riuscì sulla irittura a prendere contatto coi cavalli di testa e

a battere la compagna di scuderia, Delia, per un naso, mentre Panlea finiva terza, a mezza lunghezza, precedendo di poco gli altri assiti aggruppati.

Su questo risultato BÌ potrebbe architettare un mondo di deduzioni: atteniamoci alle principali. Prima f a le altre l'oculatezza sapiente dell'handicapper néll'assegnare i pesi: poi la buona forma della scu-deria Rizza di Besnate — ex E. F. Bocconi — cui ap-partengono Larissa e Delia: per ultimo la conferma della bontà della vincitrice, sul cui valore non tutti erano concordi. Già a due anni Larissa aveva dato prova di una reale qualità : ma essa dovette farsi luce attraverso la diffidenza della sua stessa scuderia che non accordava gran merito alla figlia di Lady Scott appunto per la sua modesta genealogia. Invece la vincitrice dell' Optional è di quei cavalli dotati di un coraggio eccezionale, di una generosità senza limiti, in cni il carattere supplisce la deficienza delle doti fisiche qualora questa esistesse; ogni sua corsa è sempre stata la dimostrazione del suo ottimo morale. Obbligata diverse volte a partire in notevole svan-taggio per una naturale lentezza a porsi in azione, Larissa vinse quando la partita sembrava per lei per-duta; anche nell'Optional il caso si è ripetuto e pure questa volta la puledra arrivò come una freccia negli ultimi metri quasi fosse un morto redivivo. Se un pronostico favorevole ha ragione di esistere è quello di predire in Larissa una vincitrice di numerose e ottime corse, chè la resistenza non dovrebbe mancare a questo prodotto di Arconte e Lady Scott.

La Razza di Besnate deve essere soddisfatta di possedere tale pensionarlo e il suo orgoglio è ben le-gittimo quando si consideri che nella seconda arri-vata, Delia, ha una compagna degna della vincitrice: che dire, poi, di Bruno, il crack riservato pei grandi

premi e ritenuto di alcuni chili superiore alle due puledre? Un augurio solo viene spontaneo: che nessun incidente venga a turbare il regolare allenamento, si da permettere alla casacca rossa di raccogliere numerosi i gloriosi e proficui allori dell'annata 1908.

La giornata di domenica fu particolarmente favo-revole alla scuderia milanese: essa con Sangallo — il tanto disprezzato vincitore del Saint Léger 1907 — vide trionfare i proprii colori nel premio del Jockey-Club (L. 2000, m. 1800), ove gli avversari erano ec-cellenti — Rugidda, Lucano, Caronte II, Taormina — e per una corta testa si vide sfuggire il Premio Arconte (L. 2000, m. 1200) vinto da Melauro su Berenice, mentre Fiorma, reduce dai trionfi di Napoli, e Mi Fax non esistevano in corsa.

La cronaca interessante ci obbliga a soffermarci ancora su altre due corse: il Premio Regina Elena, che radunò un lotto di cavalli quali raramente ab-biamo veduto nelle nostre corse per gentlemen ridere, e l 'antico e popolare Grande Steeple Chase di Roma (L. 5000 e una coppa, m. 4270) che raccolse ben dieci saltatori, modesti di classe, ma perfettamente adatti a far risorgere la tradizionale animazione propria a tale gara. Espoir, Sansovino, King David, Palermo, Cimabue oltre a Dulcinea, Sun ed Ilei antus formavano un lotto degno da disputare anche un buon handicap di corsa piana. La vittoria rimase al primo dei ca-valli nominati ; il figlio di Flying Fox, passato in

proprietà del signor Giulio Coccia e pilotato dal suo valente padrone, vinse net-tamente per una lunghez-za, mentre Sansovino pre-cedeva di se i lunghezze Dulcinea, aiutata dal peso leggero e dalla buona mon-ta ; King David e Palermo, contrariamente alle aspet-tative, non riuscirono a farsi luce, ma dal primo dobbiamo a n c o r a atten-dere q u a l c h e esibizione prima di asserire ohe i l suo antico valore è real-mente morto.

Regine, Roveto, Clareman, Blue Boy, Alan, Gentle Mil-ite, First Chance, Royal, Ceredo, Greater, Iiritain furono gli attori del co-reografico e severo Grande Steeple Chase di R o m a : tutte cariatidi o v a l o r i s c o n o s c i u t i esposti per l 'occasione al plauso e pel divertimento del pubblico. Regine, della marchesa Della Gandara, vinse fa-cilmente la cospicua mo-neta guadagnando alla gen tildoniia sua proprietaria le unanimi congratulazio-ni che si rivolsero pure al gentleman cavaliere, chè in sella trovavasi il ben noto sportsman M a r i n o Carac-ciolo. Nulla mancò a que-sta corsa: due cavalli riti-rati, dei caduti e rimon-tati, qualcuno azzoppato e i . . . rimasti in gara, ohe saltarono alla perfezione.

La nota stridente della bella giornata, oltre che

suo Kanni. Tra la folla dal tempaccio, venne of-Gaggiano - Napoli). ferta dal Premio Montemi-

gliore (steeple chase, L. 2000, m. 8000), il quale r i u s c ì

un walk-ower per Oreusa del dottor Gino Modigliani ; anzi per esser più precisi, il walk-ower non riuscì nemmeno a compiersi, chè Creusa certamente an-noiata dagli incoraggiamenti ironici dei pochi presenti, alla fence scavalcò due volte il fantino obbligandolo a rinunciare definitivamente. Non tutte le belle si baciano, è il caso di ripetere.

GIOVANNI GALLEANI.

JNfel mondo commerciale sportivo L' " Itala., al Grand Prix. — Fra le poche notizie

che ci giungono sul prossimo Grand Prix dell' A . C. F. apprendiamo che l'équipe Itala monterà sulle sue vet-ture i nuovi cerchi smontabili Dunlop, avendo esperi-mentati i vantaggi di questi su tutti gli altri in commercio.

Difatti il cerchione smontabile Dunlop è il più so-lido e sicuro perchè esclude parti staccate, come sa-rebbero viti e bulloni, i quali offrono numerosi incon-venienti. Un pneumatico ben gonfiato, montato sn un cerchio smontabile d'acciaio, lo si fa scorrere la-teralmente sul cerchio della ruota e con un sempli-cissimo movimento di leva il cerchione si trova soli-damente fissato.

L'operazione di smontaggio e ili rimontaggio è cosi pronta e facile, che in 20 secondi ciascun automobi-lista può cambiare da sè il cerchione completo. Ognuno comprende la incontestabile comodità di questo cerchio smontabile, e ne sono prova le nu-merose ordinazioni di cambi di ruote che la Dunlop riceve quotidianamente.

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T i T e d . a r t i c o l i d i l a m p l a t e r i a p e r ^ e r r o - s r i e Primi Premi a tutte le Esposizioni — Diploma d'Onore alla postra flatomobilistiea pilano 1906

I maestri del pattino

Oscar Mathiesen, vincitore del cam-pionato mondiale a Davos.

pattinatori, voi vi azzardate vo-lentieri ad apprendere, a vostra volta, questo esercizio sportivo che vi sembra facile. Appena avete messo piede sul ghiaccio, le vostre illusioni cadono .", e voi fate altrettanto. Per poco non griderete al tradimento !

Ebbene, ecco che Magnus me-desimo viene in vostro aiuto con qualche consiglio che io vi ri-peto qui, procurando di non ca-dere a mia volta in errore.

Dunque, abbiate anzitutto dei pattini allacciati a stivaletti coi legacci: ciò vi eviterà il pericolo d'una distorsione delia caviglia. Ciò fatto, partite soli e senza aiuto levando un piede, poi l'al-tro, come se voi doveste salire una scala. Non allargate i piedi e non tentate di scivolare.

Dapprima è necessario che sappiate camminare, poi comin-cerete a scivolare un poco pro-curando di aumentare gradata-mente a seconda vi sentite ben saldi in gambe. Se avete attitudine, in otto giorni vi troverete sicuri del fatto vostro.

Se perdete per caso — e sarà fa-cile — l'equilibrio, non cercate di evitare la caduta; lasciatevi andar giù il più mollemente che sia pos-sibile; è il mezzo più indicato per non farvi del male. Quando vi sa-rete rialzati ricomincerete da capo, poco a poco, pazientemente. Poi, appena il piacere di correre sul ghiaccio si sarà calmato, iniziate lo studio delle figure fondamentali del pattinaggio. Sforzatevi di tracciare con la lama del vostro pattino un semicerchio in avanti, sul piede de-stro, leggermente volto all'esterno. In questa circostanza tenete la spalla sinistra indietro e il piede sinistro, se vi riesce, ponetelo esso pure die-tro il destro, col ginocchio molle. A mezzo il movimento avanzate la spalla e il piede sinistri, progressi-vamente, e, se sarete ancora ritto,

continuate adagino, ricominciando da capo in senso inverso.

Così apprenderete, ma occorre pazienza, i cerchi in avanti e i cerchi indietro, assai più difficili. Sopratutto, vi raccomando, non ballate

Un giro di valtzer fra signorine.

G i u o c o d e l Calci

I Torneo Internazionali

In una grande illustrazione fotografica appare la slanciata silhouette di L. Magnus, campione di Francia per la figura, il quale si è rivelato — insieme alla signorina Yvonne Lacroix — un pattinatore di prima forza, un virtuoso. Il « pat-tinaggio » — uh ! il brutto vocabolo ! — è un'arte che richiede una pratica lunga e laboriosa e so-pratutto una pazienza e una tenacia infinite.

Attratti d a l l a grazia e dalla svel-tezza dei buoni

L'orda: è una figura d'assieme assai graziosa.

il valzer : lasciatelo alle signore che abbiamo t;. tratto nelle istantanee. Avrete sempre tempo j sbizzarrirvi, dacché l'arte del pattinare cor,, prende 3000 figure, tante, cioè, perchè un bn0o pattinatore viva cento anni prima di aver]» esaurite.

Nei concorsi di figure queste vengono impo^ con disegni dati al concorrente parecchi prima della prova, affinchè egli se le studi.

Poi ci sono le j gure libere, ed j, tal caso il pattina.

v. tore concorrente ). un limite di tenip.

Stròmsten, secondo arrivato né gara del campionato mondiali

variante da 3 a 5 minuti p« presentare le combinazioni i scelta.

Di solito le « figure » pi: allegre sono quelle dei primi pianti, che alle prime pron ne fanno d'ogni colore.

Gentleman,

di Football Il 1° marzo si sono chiuse le iscrizioi

pel Torneo Internazionale indetto dalli Stampa Sportiva pel 19 e 20 aprile, queste furono registrate nel bel numeri di 30 rappresentanti: Francia, Svizzera Germania ed Inghilterra. Lascelta,con» già pubblicammo, cadrà sulla migliori squadra iscritta per nazione, preti parere delle si n gole Federa zi oni. L'Ita1" sarà rappresentata dalla vincente le * minatorie nazionali, che si inizieranr» il 22 marzo sul Campo sportivo torme» con due importanti matches simultanea-mente.

Diremo in seguito i nomi dei Cinta che rappresenteranno le varie nazioni' questo importantissimo ciclo di g»c

di foot-ball, dovendosr radunare diqnr;'J

settimana la Commissione organi»1

tri ce del Torneo, onde procedere adnB

prima selezione di cui daremo not"9

nel numero prossimo.

Campionato Italiano. I e II Categoria.

A Torino.

Circa cinquecento persone si disi'-convegno domenica scorsa sul n°°

m p 0 del F. C. Juventus. Questo bellissimo appez-f mento di terreno, dopo non poche difficoltà accapar-

to dalla popolare Juventus, venne completamente "Tritato e sommariamente preparato con una provvida, e _ ntl/irtl'll (mflfìoipnt.w CI* 11 TI ft PD ttl,D Ba non ancora sufficiente cilindratura.

Il campo di giuoco misura m. 95 per 55 circa, è iuttosto pesante ed irregolare, quantunque elastico

Tr ' a f ° ' t a " benché corta erba che lo ricopre. Certo '"he con una nuova e sapiente cilindratura questo terreno diverrà in breve uno dei migliori eampi di crjooco attualmente esistenti in Italia. Esso è situato sili prolungamento del corso Vinzaglio ed è quasi prospiciente la nuova Piazza d'Armi. ! Per spiegarci meglio, diremo che questo nuovo c a mposi trova subito dopo la Barriera di Stupinigi,

sul corso Sebastopoli ; di qui al campo, indicato da un gran gonfalone e da un filare di bandieruole va-riopinte, non vi sono più di trecento passi. Prendendo invece la tramvia di Orbassano occorre discendere alla fermata Lazè (e questa è la più spiccia), che dista dal campo circa duecento metri.

Che il terreno del F. C Juventus non sia tanto ec-centrico, ma appena fuori di barriera, lo dimostra il fatto che, pur non conoscendo la nuova località, il pubblico vi accorse domenica scorsa numerosissimo ed elegante per molte e belle signore e signorine.

***

Invertiamo l'ordine col quale ven-nero disputati i due matches e comin-

ceremo col dar resoconto del secondo incontro, quello tra le prime squadre del F. C. Juventus e Pro Vercelli che risultavano cosi composte:,

Juventus: Durante, Armano, Mastrella, Nay Goc-cione, Colombo, Mazzonis, Collino, Borei, Hess Donna. '

Pro Vercelli: Innocenti, Binaschi, Servetto, Ara Milano, Leone, Milano E., Bertinetti, Fresia, Visconti' Rampini. '

Alle 16,20 s'inizia questo match vivissimamente at-teso dal pubblico impaziente, nel quale notiamo nu-merosi gruppi di vercellesi molto rumorosi e gioviali

Ha la palla la Pro Vercelli, che si porta subito sotto la porta avversaria, peccando però d'un giuoco troppo individuale, e concentrato nel Bertinetti che

Volete viaggiare con piena sicurezza?!

Un campione della figura.

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la squadra del F. C. Piemonte, la più giovane .delle Società iscritte al nostro torneo internazonale.

(Fot. Ambrosio - Torino).

del resto ha il gran merito di disciplinare e dirigere attacco dei suoi poulains con molta calma ed abilità. Tosto si rivela la forte difesa torinese che ha acqui-

eto nel Mastrella un calciatore provetto. Armano onior, elegante giuocatore, ha però perso assai nella gicurezza del calcio e nel fermare l'avversario ; rime-diano alle sue mancanze il focoso Colombo e l'infati--abile Nay. In complesso nella prima ripresa il giuoco delle due luadre è piuttosto sconclusionato; gli attacchi si

.ucceilono ai contro-attacchi, senza però nessun risul-tato; per il solito l'offensiva è tenuta dalle bianche •amine vercellesi.

Nell'ali, nell'intermezzo fra una ripresa e l'altra, previsioni cominciano a mutare. Il dapprima pres-

,oehè unanime favore che godevano i juventini si nuta in pronostici propizi ai vercellesi. Alla ripresa la Juventus muove alla riscossa: per un

buon quarto d'ora svolge un giuoco d'attacco con-iano alle porta vercellese, ma la sua prima linea non approda a nulla. Hess calcia maledettamente ungo, dimentico di non giuocare più né in terza, nè •i seconda linea; Borei è indeciso e neppure a pochi assi dal goal si decide a tirare ; Donna è guardato vista dai sec ndi vercellesi ; l'estrema destra lavora

meo e male. A un tratto il giuoco muta; passa sul campo tori-

lese. E Rampini con una rapida discesa marca un OH/ in modo abbastanza facile. La palla è in mezzo. Ispidissima incursione degli avanti vercellesi, e un IUOVO goal marcato dal Rampini, che ha buon giuoco lon venendo marcato dall 'Armano. Durante è preso li sorpresa. A tal punto i juventini appaiono demoralizzati ed «sperati per lo smacco ricevuto. Calciano forte, ini costrutto, svolgendo un giuoco inconcludente, ideato, vociando, ribellandosi alle decisioni del-'arbitro. Gli animi sono tesi Sbagliano diversi ioni», attaccando di continuo accanitamente. E la partita termina mentre i vercellesi, trascinati

>nr essi ad un giuoco violento, attaccano con irruenza a por'a torinese. Pubblico imparziale, prodigo di applausi e di grida iolte volte ingiustificate. Arbitro il simpatico Re-ilcati dell' U. S. M., che se la cavò con onore, mal-rado le innumerevoli e solite proteste dei giuoca-pri anziani, che. da qualche tempo, sono quelli che " mostrano i più indisciplinati sui campi da giuoco.

* * *

A questo incontro precedette, alle 14,30, il match «I Campionato italiano di 2' categoria fra il F C • 'monte ed il F. C. Juventus II, m tch che fu, forse, !" due giuocati, il meglio e più elegantemente

Ecco come erano coipposte le due squadre: F. C. Piemonte : Brusa ; T . Peruzzi — Capello

(capitano); Vesin — Bruno — V. Viale; Gavinelli — F. Berardo — Faroppa — Peruzzi II — Valobra.

F. C. Juventus: L u n g o ; Collino — Michela (capi-tano); Varetti — Barberis — Ferrari ; Turin — Mo-schi ilo — Armano — Borda — Aimone.

Mentre la Juventus aveva sfoderati alcuni suoi ve-terani, ottimi giuocatori di tempi non molto remoti, il Piemonte invece si presentava con un insieme di giuocatori giovanissimi, ma molto bene affiatati, specie nella linea di attacco ; di esso si distinsero pure la terza riga e l'eccellente portiere Brusa, che venne sovente fatto segno a vivissimi applausi.

Azioni ben condotte e attacchi alternativamente condotti da ambedue le squadre contendenti fecero segnare al Gavinelli delle camicie celesti due goals nella prima ripresa, verso la fine della quale Armano, della Juventus, assicura un goal alla sua Società.

Nella seconda ripresa il primo punto viene marcato fra un subisso di applausi, dal Moschino, della Ju-ventus. Ma verso la fine Berardo, con un bellissimo traversone a terra, assicura la vittoria, con nn terzo goal, al F. G. Piemonte, che lascia il campo viva-mente applaudito per l 'ottimo battesimo ufficiale della sua squadra, che, per la prima volta dalla sua composizione, si presentò ai Campionati italiani avendo di fronte un avversario bene agguerrito e indubbiamente forte.

saggio viene esplicato ^—VFó dalle nuove e imberbi - N v reclute, non preoccupate / v di mettere fuori campo / f » l'avversario per la man- feo canza di forze adatte, (Ut jSHyr A l i J B m K A ma intente a portarsi T / A j , jW fy^aSffljBK sotto il goal avversario F» j g i • ^ • g g ^ ì ^ H per scienza di foot-ball I ifa^ic^-uvr (ffflHEglIkgty e non per brutalità di \ li, - j f ^ ^ S f ^ ^ ^ c f i f I sola forza. \ BEVElE\jmj^^pjSLkSaf

Tutte queste lodi non \ n. devono essere prese nel \ r ^ f t j M ' u y j ^ ^ ^ S ^ P loro più largo signifi- i f fc j j j l - '—"vfci , j jS» cato, chè molti difetti inerenti all'età abbiamo riscontrato sia fra i giuocatori dell' Unione Sportiva Milanese III che fra quelli dell' Unita*- Club; ma al-meno queste due squadre, o meglio le prime linee, hanno tentato di fare del foot-ball e spesso sono riuscite nel loro intento. Invece per il Campionato abbiamo assistito a calci lunghissimi senza direzione nè scopo, a palleggi individuali, a dei veri assalti all'uomo ricordanti il vecchio motto, che si può pa-rafrasare per l'occasione, « O la palla o la vita ». E spesso la palla viaggiava e rimaneva un giuocatore contuso. Sia dall'Ausonia, prima squadra, che dalla seconda dell'Unione Sportiva Milanese, ci aspettavamo qualcosa di meglio, di più elegante, anzi di più abile.

Veduta generale del nuovo campo del F. C. Juventus,

A Milano. Ci scrive il nostro Galleani in data 9 marzo: Anche oggi a Milano abbiamo assistito a due par-

tite: la prima giuooata fra la terza squadra della Unione Sportiva Milanese contro la prima dell' Unitas-Club, per le gare di terza categoria, e l'altro match, disputato fra l'Ausonia- Club e il secondo team del-l' Unione Sportiva Milanese, per il Campionato italiano di seconde squadre.

E, come al solito, quando trattasi di previsioni, ci siamo divertiti e interessati assai più al primo match giuocato fra i giovani allievi, che non all'altro, il quale pur prometteva un'emozionante spettacolo spor-tivo. E' che alcuni nostri calciatori hanno preso la brutta abitudine di caricare l'uomo invece di vigilare l'avversario; la condotta di giuoco è da tale incon-veniente resa pesante, brutale ; le azioni risultano sconnesse e nullo l'effetto plastico delle combinazioni da parte dei forwards. Cosi il vero metodo di pas-

Ln *9*adra della Pro Vercelli era accompagnata da un numeroso gruppo di concittadini-(Fot. Ambrosio - Torino).

situato in una delle posizioni più pittoresche della città. (Fot. Ambrosio - Torino),

A proposito del primo match diremo che dopo un breve periodo di alterna fortuna, i bianco e neri pre-sero decisamente il sopravvento sugli avversari chiu-dendo il primo tempo con tre punti a due, bilancio migliorato nella ripresa con altri due goals, sì che tirando le somme l'Unione Sportiva Milanese risultò vincitrice per cinque goals a due. La prima linea di questa società ci ha fatto un'ottima impressione ; buonissimi passaggi, discreta velocità, una buona dose di decisione, specie negli estremi, che centravano la palla in modo deano di un provetto foot-baller : Car-rara, De Rensis, Bottigelli e Magni junior, vogliono essere ricordati come elementi sui quali si dovrà ri-tornare negli anni venturi se non mancherà ad essi la costanza dell'allenamento. Anche il centro di se-conda linea Radice esplicò un giuoco assai utile sostenendo costantemente i propri forwards, e mai abbandonandosi alla tentazione di dare dei lunghi calci per farsi ammirare dalla platea e mandare a quel paese dai compagni.

Buona la difesa dell' Unilas Club e alla valentia del portiere, sorretta da quella dei terzini, si deve il ri-sultato odierno, che avrebbe potuto avere un esito ben più disastroso.

Come riuscì disastrosa la ripresa pei bianco e neri nel Campionato italiano di seconde squadre. Dopo aver tenuto costantemente l'offensiva durante il primo tempo col loro metodo abituale di attaccare veloce-mente e con risolutezza, i giuocatori dell' Unione Spor-tivo, Milanese abbassarono le armi nella ripresa e si fecero fare cinque goals consecutivamente con una facilità incredibile, quasi che al posto di giovani fossero sul campo degli automi. Forse la ragione deve essere ricercata nell'abbandono dal campo di un va-lente elemento di prima linea. Infatti, finché Mor-belii occupò validamente il suo posto, la squadra mantenne un'attitudine minacciosa di apparente su-premazia : ma dopo quindici minuti dall'inizio il valente forward fu posto in posizione nemmeno ausi-liaria da un calcio giuntogli al ginocchio, mentre era diretto alla palla.

Morbelli rimase un poco sul campo zoppicante, ma infine dovette ritirarsi e i suoi compagni non seppero mantenere l'assieme di cui fino allora avevano dato buona prova. Anche la difesa ricevette il contraccolpo di tale ritiro; invece dell 'azione brillante esplicata in principio, continuò fiaccamente, senza convinzione, in modo pietoso.

Per l'Ausonia noteremo i nomi di alcuni giuocatori che maggiormente si distinsero, giacché il suo assieme manca assolutamente : Celli è un ottimo estremo si-nistro che dirige la palla e l 'invia fortemente e con una precisione ammirevole ; Lana è pure un buon centro di prima linea, calmo, sicuro e dal calcio po-tente, qualità pure comuni al suo vicino Scotuzzi ; infine Rizzi è un valido centro, seconda linea, cui non manca per essere ottimo che una moderazione di calcio, difetto comune d'altronde a tutta la squadra.

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Gruppo di partecipanti al primo convegno invernale della S.U.C.A.I.

su per le diverge tappe della lunga strada dei Grande Mouliné,a, Fierna.

1 1 8 chilometri che cor-rono da Chàtillon a Val-tournanche vennero supe-rati in poco più di 4 ore: una breve fermata, un rapido spuntino al sacco, poi ricomincia l'ascesa. I 20 centimetri di neve sono diventati 50 : la lunga schiera degli stu-denti alpinisti si snoda su per l'alta valle silen-ziosa, affondando allegra-mente nella neve tradi-trice. Un po' prima delle 19 appare a rinfrancare gli spiriti e i corpi de-pressi dalla lunga marcia un lume lontano. E' la mèta; ancora uno sforzo poi l 'Hotel des Jumeaux, la mèta sospirata, è rag-giunto e invaso dall'affa-mata coorte. Comincia l'affannosa caccia ad un posto in tavola e quella be

Il p r i m o c o n v e g n o i n v e r n a l e della Stazione Universitaria al Breuil

L'idea nuova e geniale di portare gli studenti passare il carnevale in montagna, l'incantevole

mitezza della regione da visitare e il tenace vo-rrà degli organizzatori ebbero ragione sugli osta-oli che numerosi si frapponevano alla piena riu-cita del 1° convegno invernale della Stazione niversitaria al Breuil. Nelle primissime ore del sabato scorso il solito

•agone riservato della S. U. C. A. I. portava or-uglioso sulla linea Torino-Aosta le speranze

Lia Jumeaux ed il Cervino.

dei 39 gitanti tutti studenti, e alla ama luce del mattino si annodavano con rapi-

na e calore veramente goliardico le subite e "bah amicizie di quegli studenti venuti da

regioni d'Italia, l n ° l l e fvrea, la città graziosa che si prepara

degna celebrazione d'una sua gloria, è pas-i n • f"re P e r il treno una voce che sgomenta

«ni, che rallegra gli altri: nella notte è caduta montagne un'abbondante nevicata.

citi a6Tu a < ! c o l 8 e 1 gitanti dopo Ivrea appena , ' a Chàtillon, ancora tutta risonante del loro

0 Passaggio, e li accompagnò lieve e blanda

ien più problematica ad un letto. La notte passa rapida nella vigilante attesa della salita al Teodulo fissata pel giorno seguente. Ahimè, la sveglia che suona inesora-bile alle 4 reca una bratta notizia alle orecchie dei gitanti ancora assonnati; il tempo è pes-simo, la nebbia nasconde ogni cosa: la tormenta soviasta come un incubo. Il buon Aimó Ma-quiguaz, altrettanto noto come valorosa guida che come ottimo albergatore, ci sconsiglia di par-tire. Che farei I più nicchiano indecisi; il tempo passa; ma ecco che una decina di valorosi si slanciano con due guide a tentare per l'onore dell'azzurro vessillo della S. U. C. A. I. di rag-giunger l'agognata mèta. Li seguono i trepidi arrak dei rimasti: le racchette lavorano senza tregua nella neve che affonda: rapidamente lo strenuo manipolo si eleva ed avanza risoluto verso la mèta. Invano: lo sprazzo di sole che per un momento squarcia il denso velario di nubi e di nebbia non è che la vana lusinga di nn istante; in breve tutto è di nuovo sommerso nel tetro mare caliginoso. A poco più di un terzo del cam-mino e a 2700 metri di altezza le guide dichia-rano recisamente di non potere e di non voler proseguire. Di fronte alla congiura del tempo e degli uomini non resta che piegare il capo e tor-nare: e il ritorno avviene rabbioso, rapido, muto, pieno il cuore d'un sordo rancore contro tutto e contro tutti.

Tempo traditore ! Appena si è arrivati al Breuil si leva una brezza pungente che spazza lungi le minacciose nubi; ad una ad una le montagne si rivelano, emergono: e il sole, già prossimo al tra-monto, ci regala la vista meravigliosa del Cervino e dei titani circostanti nettamente, arditamente profilantisi nel purissimo azzurro del cielo. Di fronte allo spettacolo sublime anche i visi cor-rucciati del mattino si spianano, si rallegrano; ed incomincia allora sul declivio della montagna una serie di rapide, fantastiche scivolate colle slitte, cogli ehi e con altri mezzi di trasporto meno artificiali.

Nè l'allegrezza che ha invaso i gitanti più li ab-bandona: e scoppietta alla sera rapida e vivace fi a le tavole imbandite, nelle gaie conversazioni dei com-mensali. Poi vengono i, brindisi: parlano Volpe, Operti, Ambrosio, Cicillo Scotti; risponde il tren-tino Romanese: un brivido di commozione passa nel-l'angusta sala, ed un en-tusiastico applauso saluta la nobila proposta della Direzione della S.U. C. A.I . di fare in quelle terre in-felici un'alta affermazione di italianità. ^ Ed anche al terzo gior-no alle 4 i S. U. C. A. I.ni sono in piedi assonnati ma volonterosi. E' il principio della fine. Il ritorno si inizia nella cupa notte ra-pido, fantastico. Ed è una corsa veloce giù per la

valle silenziosa, mentre il cielo imbronciato toglie pur l'ultima sospirata visione del Cervino e manda di tratto in tratto qualche sprazzo di neve a sa-lutare i partenti.

Ivrea la bella attende i gitanti e li accoglie festosa fra due ali di popolo, con un copioso se non innocuo getto d'aranci.

Ripresi di colpo dal vorticoso turbine del car-nevale morente, gli alpinisti si ricordano di essere studenti: e allora per le vie festanti, tra la folla innumerevole delle rosse berrette, simbolo d'una ideale libertà, prorompe intera la schietta e ru-morosa allegria goliardica. E sfilano le birichine

Il Cervino veduto dal Giomein.

canzoni del repertorio studentesco ed alpinistico: e si perdono nell'atrio della stazione e nella baia notte cui solca in rapida corsa il treno che li trasporta a Torino, mentre ad elettrizzare mag-giormente gli animi concorre l'insperata presenza di due gentilif studentesse e lo champagne scorre copioso a celebrare nei fasti della S. U. C. A. I. il pieno, trionfale successo del Convegno ai piedi del Cervino.

Parteciparono al Convegno gli studenti Suppiey (Milano), Tavani (Venezia), Alverà (Venezia), Scotti, Operti, Ambrosio, Berzoni, Migliavacca (Cavia), Rosso, Peradotto, Magistrini, Piantanida, Chiapperò A., Pressio, Giubertoni, Quartara, Sol-dati, Romanese (Trento), Bertone, Carle, Pelle-grini, Canfaii, Volpe, Fera, Silva, Chiapperò F.,

Da Valturnanche ver so il Cervino. (Negative, Pier Italico Tarani).

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Il Segretario II Presidente E . BOBBIO. CAVANENGHI.

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31 diro del mondo in automobile Xel nostro ultimo numero accennavamo bre-

vemente ad un reclamo indirizzato dalle sorelle latine, Francia e Italia, o meglio pel caso nostro pe Dion e Ziist, alle autorità organizzatrici del

zzeseo raj(l attraverso tre continenti, per il {•,'tto che la vettuia americana Thomas, che con-tinuava a precederle, doveva il suo vantaggio al fatto d'esser ricorsa a mezzi e sistemi che il re-golamento del Baìd assolutamente proibì va, quando nn telegramma, ben più esplicito, del nostro Scar-fog iO) ' u d a t a 2 marzo da Rochelle, così gridava altamente protesta contro la concorrente mac-china americana:

« La Thomas è passata di qui 24 ore prima di noi, perchè ha avuto la prndenza di partire un riornu prima ; ma noi non le corriamo più alle cal-c a g n a e la consideriamo come esclusa dalla corsa, visto che è stato apoditticamente dimostrato, con fotografie e testimonianze di impiegati, che la macchina è stata da Goschen a Southbend rimor-chiata dalla tranvia elettrica per 27 miglia e che da Michigan City Hovbart, a 20 miglia da Chicago, è andata col treno. Questo sarebbe già abba-stanza se essa non avesse oltre a tutto ciò preso ano chàssis di macchina assolutamente nuovo a Buttalo e se Roberts che la guida non si fosse vantato di possederne a tutti gli angoli degli Stati Uniti, così che essa continua la corsa adesso per suo esclusivo conto».

Oggi però che scriviamo, e son passati otto giorni dall'invio di questo cablogramma, più nes-sun giornale parla di squalifica della Thomas, la quale, agendo come ha agito, forte della massima machiavellesca che il fine giustifica i mezzi, in-vece di ricevere un ordine esplicito di fermarsi, è lasciata proseguire imperturbata eoi soliti si-stemi di favoritismo nazionale e di trazione mista!

Quasi che queste facilitazioni alla macchina americana non bastassero, due gravi accidenti toccarono alla De Dion prima, ed alla Ziist poi.

Poco avanti di arrivare a Oedar Rapids la mac-china francese attraversando un ponticello lo fece crollare col suo peso, riportando nella capovolta un guasto al radiatore e la rottura d'una molla, onde da una settimana è immobile per riparare i gravi guasti riportati.

Riguardo all'accidente della Ziist diremo che Sirtori, stanco di navigare con la sua macchina in fiumi vischiosi quali sono le strade dello Stato (li Jowa, decise il giorno 7 di lasciare queste orribili strade, il cui stato rendeva necessaria-mente lentissima la marcia in avanti della sua vettura, per seguire la strada ferrata dell'Ulinois Central. Il permesso gli fu accordato gentilissi-mamente dal direttore deli'Iliinois Central e pochi minuti dopo che la Ziist fu partita, tutti i fun-zionari della linea ferroviaria, tra Demison a Omaha, ricevevano telegraficamente l'ordine di vegliare e tenere la via Ubera per il passaggio * della seconda sezione del treno n. 1 », il quale nella fattispecie era la Ziist, che aveva lasciato Demison alle 7,30, e che così poteva seguire il treno che parte regolarmente ogni mattina da Demison per Omaha.

Dunque Sirtori era partito lieto, dietro al di-retto, non immaginandosi il disgraziato che, ope-rando così affiue di evitare la melma vischiosa della strada di Jowa, cadéva da Scilla in Cariddi. I' treno procedeva con una velocità di 80 chilo-l i tr i all 'ora; ma la Ziist, quantunque il ballast della strada ferrata fosse una buona strada, non poteva avanzare con tale velocità. Nondimeno ad Arion, piccola stazione all'ovest di Demison,

v 'de passare la Ziist alcuni minuti soltanto dopo il diretto. Alla stazione seguente « la se-conda sezione del treno n. 1 » passò più di mez-t o ra dopo il diretto. Poi, in seguito, ma molto dopo, non si vide più passare la Ziist. Attraver-- indo un ponte, le sue ruote si erano prese tra

Ue rotaie ed in seguito agli sforzi fatti per disim-pegnarsi, una di esse si era fortemente storta.

-Naturalmente, per liberare la vettura colta tra 6 rotaie e mettere in buono stato la ruota dan-cggiata, era occorso del tempo, quasi due ore, " 'ante le quali anche naturalmente la via ri-sse bloccata, e ciò con non poca noia dei viag-

P'utori di un treno che seguiva e che dovette fer-irsi per mezz'ora ad attendere, per continuare

Il palazzo del New York Times di dove si effettuò la partenza per il Giro del mondo.

la strada, che la Ziist potesse allontanarsi dalla strada ferrata.

Diversi altri infortuni di genere analogo toc-carono ancora alla Ziist, e fu soltanto verso le 8 pomeridiane che essa pervenne a Woodbine, dopo avere percorso soltanto 55 chilometri nella giornata.

* • * Ecco l'ultimo telegramma che la Stampa in data

8, ore 24, ricevette da New York, sulla posizione e sullo stato delle varie macchine concorrenti:

La vettura Thomas ha oggi raggiunto il suo tremillesimo chilometro ed ha quindi compiutogià la decima parte del tragitto da New York a Pa-rigi ! Viaggia velocemente e sarà oggi stesso a Cheyenne. I suoi conduttori pensano, ora che sono usciti dalle paludi nevose del Michigan e dal fango del Jowa, di poter fare in quindici giorni i duemila chilometri che li separano ancora da San Francisco e di poter imbarcarsi in quella città il 21 marzo a destinazione di Valdez nel-l'Alaska.

La Ziist si è comportata ieri da persona ragio-nevole e non ha più tentato di interrompere la

circolazione dei treni ! E' arrivata a Omaha, a 2450 chilometri da New York. Ma i colpi che ha ricevuto sono così gravi, che è da dubitarsi che essa possa continuare il suo viaggio oggi stesso. La ferrovia porta proprio disgrazia alle automo-bili ! Ogni qual volta esse vogliono seguire la strada ferrata, ne risulta loro un deterioramento !

Saint- Chaffrai è sempre in panne colla sua De Dion e continua a lavorare per riparare la sua vettura : ha ora più di mille chilometri da fare per raggiungere la Thomas, ma non dispera di compiere questo tour de force. « Ciascuno alla sua volta avrà le sue disgrazie!» dice egli filoso-ficamente.

La Motobloc e la Prothos si sono finalmente decise a lasciar Chicago: i loro conduttori ricor-deranno durante tutta la loro esistenza i banchetti che hanno mangiato e che non hanno digerito ancora !

Possibile che con un altro numero noi non do-vremo più registrare il glorioso nome Ziist fra i più coraggiosi concorrenti al fantastico Raid?

A ciò accenna pessimisticamente il telegramma americano.

Noi non vogliamo credervi per il precedente semplicissimo, che in una quindicina di giorni, stando alle primizie del giornalismo americano, la macchina italiana si sarebbe già sfracellata una mezza dozzina di volte, mentre invece continua ad inseguire ruggendo di energia la sleale con-corrente americana.

reporter.

L'abbonamento alla STAMPA SPORTIVA coita L. 5

Ascoli Piceno — Prof . A . Ortenzi. Grazie dell 'inte-ressamento; ragioni di spazio ci vietano di pubbli-care per ora. Appena lo potremo, non mancheremo di favorirvi.

Ponte Moriano — C. P . Ella ha tutte le ragioni di approvare e biasimare. Saluti.

Forlì — Abbonato 10879. Ricevute le fotografie dei trottatori. Le pubblicheremo certo. Grazie.

Varese — A . M. Abbiamo avuta la fotograf i ) . Quali corse ha vinto il vostro campione?

Torino — Un canottiere. Perchè vuole conservare l 'anonimo? Noi non possiamo accogliere articoli di anonimi,

Savona — Sempre Avanti. Già provvisti di corrispon-dente.

Parigi — Lue Doè. Grazie. Già provvisti . Salzano (Venezia) — Betetto. Ricevuto manoscritto.

Esamineremo, M. Del Chiappa. — Pubblicandole i suoi appunti

tecnici la favoriamo. Se però crede, sospenda pure, avendo un redattore apposito per detta rubrica.

Milano — Galleani. Manda quello della caccia. Per l 'altro c 'è tempo. Saluti. V. G.

Gorizia — Fratelli Rusfan. Non rispondemmo perchè non abbiamo gli elementi del concorso che vi inte-ressa.

Roma — Franco A . Grazie. La statistica la pubbli-cheremo al completo a fine anno.

Roma — Collari. Speriamo nel bel tempo. Saluti. Salzano — Pietro Betetto. Il Cavazzont di Peschiera

da ben 8 anni si occupa tenacemente dell unificazione ascensionale propulsiva. Egli merita tutto il nostro modesto appoggio.

S. Angelo Lomeltino — L. Secondi. Ricevuta la fo-tografia di Piriu. Teniamo ancora la collezione desi-derata e rilegata.

Milano — B. Braga. Ricevuto. Grazie.

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