“Maestre ignoranti” e cittadine incapaci. Un percorso di ...
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Ad alta intensità con la palla
AD ALTA INTENSITÀ… CON LA PALLADI FRANZOSO DIEGO
A CURA DIFranzoso Diego
Nella mia breve “carriera” da allena-tore – cominciata nel lontano 2005 – ho potuto studiare e sperimentare varie metodologie di lavoro: alcune le ho fatte mie, di altre invece ho condi-viso poco o nulla.
Se dovessi raccontare le mie modalità operative, comincerei col dire che non sono un amante del lavoro “a secco”. Non nego che in passato, alla guida di Juniores e Prime Squadre (2° Categoria), mi sono approcciato anche a questi mezzi d’allenamento ma, se parliamo di settore giovanile, da diversi anni mi sono convinto che la strada da intraprendere sia un’altra.
“La convinzione che ho maturato in questi anni è che le esercitazioni con la palla siano da preferire al lavoro a secco, soprattutto se parliamo di settore giovanile”.
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indice4 CAPITOLO 0
INTRODUZIONE
38 CAPITOLO 2
INTERVAL TRAINING
56 CAPITOLO 3
I GIOCHI DI POSIZIONE
62 CAPITOLO 4
I POSSESSI POSIZIONALI
83 CAPITOLO 5
I POSSESSI PALLA
114 CAPITOLO 6
LE PARTITE A TEMA
126 CAPITOLO 7
CONCLUSIONI
Pe rc h é u t i l i z z a r l e ? Molto spesso l’allenatore si lamenta per il poco tempo a disposizione.
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Molto spesso l’allenatore si lamenta per il poco tempo a disposizione.
Tre sedute settimanali, due per i meno fortunati, non per-mettono di lavorare su tutti gli aspetti di cui un calciatore ha bisogno: miglioramento tecnico, tattico, fisico e psico-logico. Ecco allora la neces-sità di proporre delle eser-citazioni Integrate, in grado di fondere più obiettivi in un unico esercizio.
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Le esercitazioni svolte ad alta intensità con la palla per-
mettono di incrementare gli aspetti organici del calcia-
tore e al tempo stesso di migliorare le abilità tecnico-tattiche. Molto spesso sento dire che le squadre italiane
mancano di qualità... «E ci credo!» aggiungo. Troppe
volte infatti mi è capitato di leggere di preparazioni pre-
campionato massacranti, incentrate su 15-20 sedute
di ripetute medie e lunghe, anche rivolte a categorie
Giovanissimi ed Esordienti.
Personalmente non condi-
vido questa metodolo-
gia operativa ma “ognuno
è padrone a casa sua”. La tecnica viene allenata non
in maniera analitica, bensì
in situazioni di gioco e ad alta intensità (si parla
dunque di Tecnica Applicata
o Tattica Individuale). Questo
aspetto lo ritengo fonda-
mentale soprattutto in quei campionati dove l’intensità
delle gare è molto elevata e le qualità tecniche sono
chiamate a rispondere al ritmo della partita. La grande
differenza che ho trovato nel passare dai campio-
nati provinciali a quelli regionali è soprattutto nel ritmo
gara, molto più elevato nei secondi. Una riduzione dei
tempi di gioco che costringe il giocatore a pensare e
ad agire più rapidamente per non essere “sopraffatto”
dal ritmo del gioco. Alcuni giocatori, magari molto abili
nei campionati “di quartiere”, finiscono per perdersi in
campionati di livello superiore, proprio per una diffi-
coltà ad adattare le loro qualità alla velocità del gioco.
Altro aspetto sicuramente rilevante è quello legato al sig-nificato di Tattica. Una
premessa è d’obbligo.
Nel corso degli anni mi è
spesso capitato di sentire
usare la parola Tattica a
sproposito. Una delle frasi
più assurde e più ricor-
renti che mi sia capitata
di sentire è: “nella Scuola
Calcio non si fa Tattica, lo
sanno tutti”. Sbagliato. Il
termine Tattica può essere
tradotto semplicemente come “Capacità di Scegliere”.
Anche nel più classico gioco popolare “Bandierina”,
alleniamo il nostro calciatore a scegliere, ad adottare
delle strategie per avere la meglio sul diretto avversa-
rio. Ritornando sull’argomento primario di questo scritto,
“Possiamo parlare di Esercizio Integrato quando questo contiene obiettivi tecnico-tattici ma che vede la finalità condizionale come parte portante della proposta”.
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attraverso l’allenamento con le esercitazioni che vedremo,
il giocatore potrà migliorare le sue capacità condizion-
ali e decisionali. In sintesi, l’obiettivo è quello di formare
il giovane calciatore per renderlo capace di pensare ed
agire alle alte intensità cui sarà sottoposto.
Ultimo ma non meno importante è il coinvolgimento
del giocatore rispetto al lavoro a “secco”. Il giocatore
proverà piacere nell’avere sempre la palla tra i piedi
durante l’allenamento: tendenzialmente sarà maggior-
mente predisposto a svolgere al massimo il lavoro pro-
posto. Soprattutto tali esercitazioni permetteranno di
migliorare autostima e personalità del giovane calciatore.
Abitueremo infatti i ragazzi coinvolti a non “nascondersi” a
livello di scelte e giocate e ad assumersi il rischio di rice-
vere palla in zone di campo potenzialmente pericolose.
L’obiettivo dell’allenatore sarà quello di scegliere le eser-
citazioni in base al livello tecnico-tattico del proprio gruppo
e di differenziarle in base alla fascia d’età con cui è chiam-
ato ad operare. Esso dovrà inoltre saper scegliere gli
esercizi che più si avvicinano allo sforzo della gara, valu-
tando tempi di lavoro, numero di ripetizioni, serie e tempi
di recupero.
Uno degli aspetti sconvenienti può essere quello legato
all’oggettività del carico. Paradossalmente, vi è infatti
il rischio, soprattutto nei contesti abituati a lavorare in
maniera più tradizionale, che qualche giocatore trovi mag-
giormente faticoso applicarsi in tali esercitazioni che pre-
vedono una buona dose di carico cognitivo. Nelle annate
precedenti, soprattutto nei contesti provinciali, ho più volte
“bacchettato” quei giocatori che volutamente vanno al
risparmio durante esercizi con la palla, poiché diversa-
mente da un lavoro a secco, risultava loro per certi versi
più facile nascondersi e partecipare in maniera pigra
all’esercitazione.
In una proposta integrata, in assenza di strumentazione
professionale (come ad esempio i GPS) non è facile moni-
torare il carico interno degli elementi della rosa. Se ci aggi-
ungiamo la difficoltà che spesso molti allenatori incon-
trano di non poter contare su nemmeno un collaboratore,
la metodologia proposta potrebbe cominciare ad accu-
sare qualche crepa.
Uno degli escamotage che ho conosciuto nella mia
formazione Universitaria, utile a far fronte a questo incon-
veniente, prende il nome di “Scala di Borg”.
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Cos’è la scala di Brorg?
La “Scala di percezione dello sforzo”, definita anche Scala di Borg in richiamo al suo inventore Gunnar Borg, è una classificazione che serve a valutare la percezione soggettiva dello sforzo in relazione all’entità o intensità dello sforzo stesso durante l’attività fisica.
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Come Utilizzarla? Al termine di ogni seduta e di ogni partita viene sottoposta
ai ragazzi una tabella (vedremo che ne esistono due tipi
differenti). Il tempo necessario per la raccolta dei dati non
va oltre i 10 secondi a testa, coi giocatori chiamati ad
un’autovalutazione - primo aspetto importante – in merito
allo sforzo percepito durante l’attività appena conclusa.
Dopo diverse verifiche sul campo nel corso degli anni
consiglio di aspettare almeno 15 minuti, dopo il termine
dell’allenamento, per iniziare la raccolta dei dati. In questo
modo il giocatore si troverà in una situazione di riposo tale
da consentirgli un’autovalutazione migliore, o meglio, più
attendibile.
E se i ragazzi “mentissero” nell’autovalutazione, indicando
un valore più alto del reale per condizionare in qualche
modo il pensiero dell’allenatore? Assolutamente prob-
abile che accada con qualche giocatore. Francamente
però credo che questo sia solo uno strumento in più per
il tecnico e non una scienza esatta. Potendo scegliere,
preferirei avere a disposizione 20 Cardiofrequenzimetri
con annesso GPS, ma questo purtroppo (costi elevati e
mancanza di tempo utile per analizzare i dati) non mi è
possibile.
Credo che il famoso “Occhiometro”, l’occhio esperto del
tecnico, possa dare importanti indicazioni per confermare
o meno l’attendibilità dei valori raccolti. Un’idea che mi
sono fatto in questi anni è che alcuni ragazzi tendano a
“falsificare” il loro valore verso il basso per dimostrare di
essere in “forma”, piuttosto che fornire un dato troppo alto
che potrebbe far fare al tecnico delle valutazioni differenti.
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I Va n t a g g id e l l a s c a l a d i B o r g
Il primo importante aspetto è l’autovalutazione.
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Il primo importante aspetto è l’autovalutazione. Soprattutto
se si parla di giovani, capita molto spesso di rapportarsi
con giocatori incapaci di auto valutarsi. Parlando in questo
caso di sforzo fisico, mi riferisco all’incapacità di analiz-
zare, in modo oggettivo, il livello di fatica percepita
Il secondo vantaggio, che suscita il mio interesse mag-
giore, è quello di avere un indicatore abbastanza veritiero
sull’intensità della seduta.
Arrivati a questo punto, prima di proseguire, è forse meglio
soffermarci su un diverso significato di Intensità.
Secondo la Periodizzazione Tattica, metodologia ideata
da V. Frade (prof. Universitario Portoghese) e portata
alla ribalta da allenatori quali ad esempio J. Mourinho:
“L’intensità massima relativa è l’intensità necessaria per
fare un determinato tipo di azione con vigore”.
“L’intensità sarà determinata dalla stanchezza mentale-
emozionale di una performance e non solo per le azioni di
spostamento. Si parla dunque di un’intensità decisionale”.
(“Un diverso modo di pensare calcio: l’approccio sistemico
e la periodizzazione tattica”, di Giuseppe Maiuri (2014))
Ipotizzando di lavorare con 3 sedute settimanali e segu-
endo i principi della periodizzazione tattica, l’idea è che
la seduta di allenamento centrale – la seconda dei sette
giorni – raggiunga i valori di Intensità “fisico-decision-
ali” più alti. Di conseguenza, negli altri due allenamenti,
andremo a sollecitare e ricercare finalità differenti.
Al termine di ogni seduta, somministrando la Scala di
Borg, posso rendermi conto se le mie aspettative si sono
rivelate attendibili o se i dati raccolti si discostano, verso
il basso o verso l’alto, dal mio obiettivo iniziale.
Negli allenamenti successivi potrò quindi avere un indi-
catore di riferimento per pianificare in modo più accurato
la seduta, avvicinandomi maggiormente al mio obiettivo.
Come? Modificando ad esempio: gli spazi di gioco
(ingrandendoli o rimpicciolendoli), il numero di giocatori
coinvolti, i tempi di lavoro, i tempi di recupero e il numero
di ripetizioni.
“E se ci sono uno o due valori che si dis-costano dalla media”?
Le motivazioni potrebbero essere diverse, come ad
esempio:
• Condizione di forma non ottimale rispetto al resto del
gruppo. Potrebbe essere perché il giocatore è magari
rientrato da poco in gruppo a causa di un infortunio, di
una malattia o per un’assenza forzata;
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• Condizione Psico-Fisica non buona. Soprattutto nella
categoria Giovanissimi, ci si ritrova ad allenare ragazzi
in preda a sbalzi ormonali e umorali importanti, che
possono condizionare lo stato di forma dell’atleta;
• Anche un semplice raffreddore, con le difficoltà respi-
ratorie che ne conseguono, può far variare la percezi-
one dello sforzo;
• Condizioni di stanchezza e fiacchezza che potrebbero
far pensare a casi di anemia;
• Soprattutto nel finale di stagione, i valori medi tendono
a salire. La concomitanza tra Primavera, “primo caldo”
ed impegno dello studio che si fa serrato, porta alcuni
giocatori a percepire lo sforzo in misura maggiore;
Un altro aspetto interessante è osservare come i valori,
raccolti al termine di una partita, differiscano a seconda
del ruolo in campo. Gli esterni e i centrocampisti hanno
ad esempio valori più alti, come è normale che sia, ris-
petto ai difensori centrali e spesso anche degli attaccanti.
Sicuramente il gioco che esprime la squadra, più o meno
verticale, più o meno dispendioso, inciderà sul dispendio
energetico del collettivo.
In ultimo, trovo assai stimolante mettere a confronto i dati
raccolti al termine di una seduta di allenamento con quelli
della gara ufficiale.
Uno dei miei obiettivi,
nella seduta centrale della
settimana, è quello di
avvicinarmi il più possibile
alle reali condizioni della
partita e l’intensità è
sicuramente uno dei
parametri da prendere in
considerazione.
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C O N C L U S I O N I S U L L A S C A L A D I B O R G
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Al c u n i g i o -
catori pren-
dono poco
s e r i a m e n t e
l’indagine e,
paradossalmente, sono spesso
i più grandi a manifestare minor
interesse;
Alcuni faticano a raggiungere inten-
sità di lavoro elevate. Nel corso
degli ultimi anni, seguendo lo
stesso gruppo per più stagioni, mi
è capitato di trovare ragazzi “inca-
paci” di superare il valore “15” (nella
scala da 6 a 20). A questo punto
occorrerebbe un’analisi più accu-
rata per capire se ci troviamo di
fronte a soggetti bradicardici o in
qualche modo “pigri”;
Sempre coi soggetti precedenti,
sarebbe interessante capire se,
con una metodologia di lavoro dif-
ferente, incentrata ad esempio sul
lavoro a secco, riuscirebbero a rag-
giungere livelli di fatica superiori;
Alcuni giocatori sovrastimano il
carico interno. Probabilmente
questi non hanno la percezione di
quantificare il valore 20 (sempre
prendendo in considerazione la
scala da 6-20). La tabella infatti, in
corrispondenza del valore 19 recita:
“Sforzo Massimale: è un esercizio
veramente faticoso (per la maggior
parte delle persone rappresenta lo
sforzo più duro che abbiano mai
sperimentato);
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Alcune esercitazioni, come quelle a Pressione, sulla Transizione Negativa e sulla Conquista della Seconda Palla, fanno schizzare la scala di Borg a valori molto
elevati. Ecco quindi la conferma dell’efficacia condizio-
nale delle proposte che troverete in questo e-book;
La Scala di Borg è uno strumento utile a rendersi conto
se l’intensità dell’allenamento si è avvicinata o meno a
quanto auspicato. Al termine di alcune sedute mi è capi-
tato che fosse inferiore o superiore alle mie aspettative.
La Scala di Borg impiega circa 2’ per la raccolta dei dati
e quindi non vedo controindicazioni al suo utilizzo. Non
è certamente una scienza esatta e non potrà mai sosti-tuire l’occhio esperto dell’allenatore.
Prerequisiti per Lavorare ad Alta Intensità
“Per lavorare ad alta intensità con la palla e raggiun-gere certi carichi di lavoro è necessaria una buona qualità (intesa a 360°) del gruppo”.
Purtroppo, o per fortuna, le capacità tecnico-tattiche
risulteranno fondamentali per ottenere ottimi risultati in
tal senso. Questo aspetto mi è parso sempre più chiaro
nel corso degli anni, quando durante la mia esperienza
sono passato dall’allenare i ragazzi di quartiere, di una
piccola società, a ragazzi selezionati di una realtà impor-
tante del territorio Padovano.
Nonostante nei campionati Provinciali abbia sempre
lavorato con allievi che, in maggioranza, avevano voglia
di applicarsi, non sono mai riuscito a raggiungere le inten-
sità di lavoro che solo negli ultimi anni ho riscontrato.
La giovane età è “un falso mito” e la prova è sotto i
miei occhi. Nel passaggio da “Juniores Provinciali” a
“Giovanissimi Regionali”, l’intensità superiore l’ho ris-
contrata proprio coi secondi. Il motivo è da ricercare in
un differente tasso tecnico ed una superiore capacità di
mantenere livelli di concentrazione elevati.
La maggiore qualità tecnico-tattica permette di avere:
• Una maggior velocità nella circolazione della palla;
• Una minor percentuale di errore, sia di natura tecnica,
sia decisionale;
• Per conseguenza dei primi due punti, minori interruzi-
oni e pause;
• Per conseguenza del punto precedente, il gioco risulterà
meno frazionato e i ritmi di gioco superiori.
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I “lavori a pressione”, che troverete in questo e-book,
risulteranno di conseguenza dei punti di forza nella pre-
parazione fisica del calciatore. Tanto maggiore sarà la
qualità (tecnico-tattica) della squadra che tiene il pos-
sesso, tanto più dovrà aumentare la pressione della
squadra che ha il compito di rubare la sfera.
Le abilità tecnico-tattiche devono essere perfezionate con
esercizi mirati, utili ad incrementare il bagaglio tecnico
del giocatore. Le esercitazioni che seguiranno in queste
pagine avranno sì l’obiettivo di perfezionarle, ma presup-
pongono una discreta preparazione già acquisita affinché
possano raggiungere gli obiettivi desiderati.
Un’osservazione importante che ho rilevato ben presto è
lo “scadimento tecnico” che può insorgere in esercitazioni
di lunga durata. Se il numero di errori, di natura tecnico-
decisionale, comincia ad aumentare, l’esercizio potrebbe
diventare poco fruttuoso. Il minutaggio delle proposte è
quindi da mettere in relazione con la percentuale di errori.
Quando iniziare ad utilizzare questo genere di proposte?
Ritengono che il periodo migliore sia attorno ai 13 anni,
con un aumento progressivo verso i 15. Il passaggio infatti
dalla categoria Esordienti a quella Giovanissimi è una
sorta di “burrone” che può mettere in difficoltà giocatori
e allenatori.
Per quello che ho potuto vedere in questi ultimi anni,
il salto di categoria rischia di essere troppo brusco per
diversi motivi:
• Un netto e differente agonismo in gara, soprattutto nei
campionati Regionali B (campionati Regionali rivolti alla
prima annata della categoria);
• Non vi è più la regola che tutti i giocatori debbano obbli-
gatoriamente partecipare alla gara;
• Come conseguenza del punto precedente, viene mag-
giormente premiata la meritocrazia e chi prima si impeg-
nava poco, ora rischia di “vedere poco il campo”;
• La categoria Giovanissimi è probabilmente quella in cui
è più facile vedere squilibri fisici importanti tra soggetti
nati nello stesso anno;
• Come conseguenza del punto precedente, i più piccoli
(fisicamente) rischiano di essere sovrastati da “energu-
meni” di 20cm più grandi di loro;
• In ultimo, il passaggio dal pallone n°4 al n°5. La conseg-
uenza è che i soggetti con poca forza o con lievi ritardi
di accrescimento possano trovare ancor più difficoltà ad
esprimersi;
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Voglio però soffermarmi sul primo di questi punti: un dif-ferente agonismo che caratterizza i campionati Regionali
rispetto a quelli Provinciali, con conseguente maggior din-
amismo, temperamento e scontri fisici che contribuiscono
ad innalzare l’intensità delle gare.
Da qui la necessità di lavorare ad alte intensità, vicine a quelle di gara, durante gli allenamenti.
Scritto in precedenza dei pre-
requisiti necessari a raggiun-
gere buone performance in
allenamento, va anche detto
che alcuni studi hanno evi-
denziato come la voce del mister, attraverso incita-
menti, incoraggiamenti e
quant’altro, contribuisca ad
innalzare fino al 6% l’intensità dell’esercitazione stessa.
Altro aspetto importante è quello relativo alla possibilità di
avere un collaboratore sul campo. I vantaggi sono plurimi,
come ad esempio:
• Possibilità di monitorare in modo più accurato l’intera
rosa;
• Possibilità di dividersi i feedback (ad esempio uno dei
due può guardare solo la fase di possesso e l’altro la fase
di non possesso)
• Recupero dei palloni (che si allontanano dal campo) più
veloce e possibilità di avere sempre palloni da inserire
nell’esercitazione (in questo modo si annullano i tempi
morti);
• Possibilità di spostarsi da un’esercitazione all’altra in
maniera più celere;
• Possibilità di confronto diretto con un membro dello staff;
I punti 2 e 3 contribuiscono a mantenere alta l’intensità
delle esercitazioni (che è ciò che ci interessa). Per questo,
disporre di un bravo collaboratore, è uno degli aspetti da
cui partire.
Altro aspetto da non sottovalutare è la possibilità di cari-care ancor più le esercitazioni da un punto di vista
agonistico. Come? Mettendo le squadre in competizione
tra loro e assegnando una penitenza alla squadra che
esce sconfitta. Dall’attivazione tecnica, ai possessi palla,
ai tiri in porta, alle partite a tema, ogni esercitazione può
diventare una sana competizione con lo scopo di innal-
zare l’agonismo.
Ma possiamo anche creare, nelle Partite a Tema (o in
quella libera), una com-
petizione “ruolo contro
ruolo”. Come funziona?
In sostanza si mettono in
competizione i giocatori,
con lo stesso ruolo, delle
due squadre e si dà loro un
obiettivo. Alcuni esempi:
ipotizzando di schierare
un attaccante centrale per
squadra, “vince chi tra i due segna più gol” e di contro, tra
i due difensori centrali “vince chi fa segnare meno gol alla
punta centrale”. Con gli esterni di difesa potrebbe essere
“vince chi effettua più cross o più assist” e così via.
Per quello che ho potuto osservare, questa semplice
modalità piace parecchio ai ragazzi e li stimola ad un
impegno superiore. Il risultato è un maggior dinamismo,
competitività e intensità dell’esercitazione.
I Tempi di Lavoro, di Recupero e il Numero di Serie
Chi segue Ideacalcio da diversi anni, l’avrà letto un’infinità
di volte: “I tempi di lavoro, di recupero e il numero di serie
dipendono dalla Categoria e dalle capacità della squadra
che alleniamo”.
Nelle esercitazioni che troverete in questo e-book, in
alcune troverete i tempi di lavoro che ho utilizzato con
squadre Giovanissimi e Allievi, mentre in altre non vi sarà
scritto nulla a tal proposito. Ogni esercizio dovrà sempre
essere calibrato in base alle proprie esigenze e adattato
ai vostri giocatori.
Avrebbe quindi poco senso standardizzare i minutaggi, in
Ma possiamo anche creare, nelle Partite a Tema (o in quella libera), una competizione “ruolo contro ruolo”
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quanto una categoria Giovanissimi non potrà certo avere
gli stessi tempi di lavoro di una Juniores e al tempo stesso
una squadra di Allievi Nazionali non potrà certo lavorare
quanto una di Allievi Provinciali.
I mezzi d’allenamento
I mezzi d’allenamento che possiamo utilizzare per lavorare
ad alta intensità possono essere:
• Small Sided Games”
• “Interval Training”
• Giochi di Posizione
• Possessi Posizionali
• Possessi Palla
• Partite a Tema
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S M A L L S I D E D G A M E S
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S m a l l S i d e d G a m e s
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S M A L L S I D E D G A M E S
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S M A L L S I D E D G A M E S
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Gli “Small Sided Games” o più
comunemente “Part i tel le a
tema in spazio ridotto” sono un
mezzo d’allenamento specif-
ico basato sull’attività del gioco.
In queste esercitazioni vengono modificate principalmente:
• Le dimensioni del campo
• Il numero di giocatori
• Alcune regole
Il Vantaggio di queste “mini-partite” è che possiamo combinare gli aspetti tecnico-tattici con quelli fisici attraverso esercitazioni situazionali.
Alcuni Studi Scientifici
• D’Ottavio S., Colli R., Bosco C., Tranquilli C., Manzi V.
(1997); “Valutazione funzionale ed analisi del modello
di prestazione nel calcio a 5”
• D’Ottavio S. (1999); “Differenza tra i modelli di prestazi-
one del calcio a 5 e del calcio a 11”
• D’Ottavio S., Briotti G., Manzi V., Tozzo N., Tell M. (2010)
“Small Sided Games e competizioni ufficiali in giovani
calciatori della categoria under 18”
Hanno dimostrato come negli “Small Sided Games”:
• I giocatori tocchino la palla 3 volte in più nel 4v4 e 2 volte
in più nel 7v7 rispetto all’11v11;
• I giocatori siano coinvolti in situazioni di 1v1 3 volte in
più nel 4v4 e 2 volte in più nel 7v7 rispetto all’11v11;
• I portieri compiano interventi di gioco dalle 2 alle 4 volte
in più rispetto all’11v11;
• Il pallone sia fuori dal gioco per l’8% nel 4v4, per il 14%
nel 7v7 e per il 34% nel 11v11;
E ancora:
• Sviluppino la creatività nel trovare soluzioni differenti in
spazi ridotti;
• Permettano il miglioramento dei fondamentali tecnici
sotto pressione avversaria;
• Divertimento, componente essenziale nell’apprendimento,
è un aspetto da tenere sempre in considerazione nella
programmazione della seduta;
Possiamo quindi affermare che:
• Il calciatore è maggiormente coinvolto in situazioni di 1v1;
• Il calciatore è chiamato ad eseguire costantemente delle
scelte e quindi migliora dal punto di vista tecnico-tattico;
• Il calciatore tocca molte più volte la palla;
• Maggior partecipazione attiva grazie al divertimento;
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Le Dimensioni dei campi di gioco che vengono consigli-
ate sono:
• 1v1: 10×5; 15×10; 20×15
• 2v2: 30×20; 15×10; 20×15; 25×20; 30×20; 27×18; 28×21
• 3v3 + Portieri: 33×20
• 3v3: piccolo:12×20; medio:15×25; grande:18×30
• 4v4: piccolo:16×24; medio:20×30; grande:24×36
• 5v5: piccolo:20×28; medio:25×35; grande:30×42
• 6v6: piccolo:24×32; medio:30×40; grande:36×48
L’aumento delle dimensioni dei campi di gioco e la riduzi-
one del numero di giocatori portano all’aumento della fre-
quenza cardiaca e all’aumento della produzione di Lattato.
L’intensità sembra invece diminuire all’aumentare del
numero di giocatori e all’aumentare delle dimensioni del
campo. L’intensità degli “Small Sided Games” è influen-
zata anche dal rapporto durata esercizio-durata recupero
e dall’incitamento da parte dell’allenatore e staff tecnico
(Rampinini et all. 2007).
Numerosi studi sono stati eseguiti per verificare se i
lavori con palla possano raggiungere le stesse intensità
ed avere gli stessi effetti del “lavoro a secco” su distanze
medio-corte e lunghe. In tal senso, Reilly & White (2004)
hanno dimostrato che durante 6 settimane di allenamento
in cui si proponeva, per due volte a settimana, un 5vs5
della durata di 4′ e per 6 ripetizioni, hanno lo stesso effetto
allenante – durante lo tesso periodo test di 6 settimane
– di 6 ripetizioni da 4′ di corsa ad una frequenza cardi-
aca del 85%-90% della massimale, eseguite due volte a
settimana.
Tra gli Svantaggi:
I giocatori molto dotati dal punto di vista tecnico e fisico
faticano a raggiungere intensità elevate e quando si pro-
pongono questi lavori ad atleti con abilità tecniche molto
scarse, l’intensità può risultare bassa. Attenzione anche
alla disparità tecnica tra le due squadre che potrebbe far
calare l’intensità dell’esercizio
Fonte: http://www.my-personaltrainer.it/sport/partitelle-a-tema.html
(a cura del Dr. Davide Sganzerla)
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Principio di Gioco – Ampiezza – Proposte Operative
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Giocatori necessari: 14Due Esercitazioni differenti ma obiettivi simili. A metà eser-
cizio i giocatori si invertono i campi di gioco.
I Proposta:3c3, campo diviso verticalmente in due metà. Massimo 2
passaggi per metà campo per poter segnare (il che vuol
dire che se si realizzano 3 passaggi nella stessa metà
campo, bisognerà muovere palla sull’altra metà campo
per poter segnare, in quella più lontana o prima di tornare
nella precedente metà campo). Tocchi liberi. Chi ha il pos-
sesso deve tenere almeno un giocatore per metà campo.
Chi difende può muoversi liberamente.
Principi di Gioco:• muovere palla velocemente da una zona all’altra;
• mobilità per disorganizzare la fase difensiva avversaria;
II Proposta:
1c1 sui due corridoi laterali e 2c2 al centro (1c1+J). Si
ottiene 1 punto segnando a 1 tocco nella porticina cen-
trale o conducendo a meta in uno dei due corridoi. La
squadra che ha il possesso può creare superiorità numer-
ica nei corridoi ma si potrà effettuare un solo passaggio
al suo interno. Interscambi liberi in fase di possesso. Chi
difende lo fa zonato.
Principi di Gioco:• creare superiorità numerica nei corridoi laterali;
• creare mobilità in fase di attacco posizionale;
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Alleniamo le Capacità Condizionali attraverso i Principi di Gioco
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Giocatori necessari: 17Campo di gioco: meno di metà campoNota: importante avere almeno un collaboratoreFormiamo due campi di gioco.
Nel campo di destra creiamo un 3v3 + 2 sponde in ampiezza e 2 portieri:
Regole:• Sponde a 1 tocco e sempre con chi ha la palla;
• Il gol vale solo se la squadra che segna si trova com-
pletamente nella metà campo offensiva, jolly compresi;
• Il gol vale doppio se chi subisce il gol non è ripiegato
interamente nella metà campo difensiva;
• I jolly possono entrare nel campo. Quando? Su una qual-
siasi giocata di sponda, effettuata dai giocatori al centro
del campo, i jolly possono convergere verso il centro del
campo e stazionarvi per al massimo 3″. Terminati i 3″
tornano in ampiezza. I jolly giocano sempre a 1 tocco.
Questa regola l’ho inserita per stimolare i tagli conver-
genti su uno scarico;
Nel campo di sinistra giochiamo un possesso 3v3 + jolly:
Regole:• La squadra rossa, coadiuvata dal jolly guadagna 1 punto
con 5 passaggi consecutivi;
• La squadra rossa gioca con un max. di 3 tocchi ognuno;
• La squadra nera deve organizzare un’azione di pressing per
recuperare palla e segnare in una delle tre porticine;
• Il jolly diventa passivo sul recupero dei neri e si continua 3v3;
• Il jolly resta attivo e partecipa alla transizione negativa qualora
sia lui a perdere palla;
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Osservazioni:
• Tempi di Lavoro (categoria Giovanissimi): 8′, 2′ di recu-
pero e poi cambio ruoli tra le squadre. Jolly in ampiezza
e mediano non hanno cambiato di campo. Di nuovo, 8′
e 2′ di recupero;
• A questo punto, dopo aver lavorato 16′ complessivi,
possiamo utilizzare una variante a mio avviso molto
interessante, che accentua il lavoro sulle transizioni.
Nella terza ripetizione il mister chiama il nome di un
giocatore appartenente ad uno dei due campi. Questi
cambia di campo velocemente, chiamando a sua volta
un compagno dell’altro campo che andrà a prendere il
suo posto. Oltre ad aumentare il dispendio fisico-men-
tale, in questo modo creeremo brevi situazioni di supe-
riorità e inferiorità numerica;
• Un’interessante osservazione è stata quella di creare le
squadre in base ai ruoli. Ho creato ad esempio squadre
di soli attaccanti, difensori e centrocampisti ed è stato
interessante notare come questi collaborassero sia in
fase di possesso ma soprattutto di non possesso.
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Alleniamo le Capacità Condizionali attraverso i Principi di Gioco – Proposta 2
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Giocatori a disposizione: 19, di cui un solo portiereCampo di gioco: meno di metà campoNota: fondamentale avere almeno un collaboratore
Formiamo due campi di gioco.
Nel campo di destra si gioca un 3v3 + 2 Jolly interni.Collochiamo due porticine sulle due linee di fondo campo
e creiamo una mezzaluna a “fungere” da area di rigore.
Regole:• Le due squadre giocano a 1 tocco (intercetto e contrasto
non sono da considerarsi tocchi);
• I due Jolly interni giocano a 2 tocchi;
• Il gol vale solo da dentro l’area di rigore;
• Si può entrare in area di rigore solo ricevendo il passag-
gio di un compagno nello spazio;
• Chi difende non può entrare in area di rigore;
• Un tocco per concludere;
In questa proposta alleniamo:
• Velocità decisionale;
• Muovere palla velocemente, muovendo la squadra
avversaria al fine di trovare varchi;
• Attacco dello spazio;
• Sfruttare i due centrocampisti (J) al fine di creare oppor-
tunità per creare una palla aperta;
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Nel campo di sinistra giochiamo un 4v4 + 2 Jolly Esterni e 1 portiere
Regole:
• Compiti alternati per le due squadre;
• La squadra gialla, coadiuvata dal portiere e dai due Jolly
esterni avrà l’obiettivo di mantenere il possesso, eludere
il pressing avversario e attaccare lo spazio di meta con
palla e uomo che attraversano due spazi differenti;
• La squadra gialla gioca ad un max. di 2 tocchi;
• La squadra gialla ha 1 solo tocco (da dentro la zona
di meta) a disposizione per concludere nella porta
incustodita;
• La squadra rossa dovrà recuperare palla e segnare nella
porta difesa dal portiere;
• I jolly giocano a 2 tocchi quando coadiuvano l’azione
dei gialli; un solo tocco quando sono i rossi ad avere
il possesso;
In questa proposta alleniamo:
• Ricerca dell’ampiezza in fase di possesso;
• Costruzione dal basso;
• Evitare il pressing ultra-offensivo della squadra
avversaria;
• Mantenimento del possesso finalizzato all’attacco della
profondità;
• Pressing ultra-offensivo;
• Transizione negativa, ricercando l’immediato recupero
del pallone;
• Transizione positiva, ricercando da una parte il con-
solidamento e dall’altra la ricerca del gol il più veloce-
mente possibile;
Osservazioni
• Tempi di lavoro (categoria Giovanissimi): 5′, 1′ di recu-
pero, 5′ invertendo i compiti delle due squadre nel
campo di sinistra, 1′ di recupero e cambio campo e
obiettivi delle 4 squadre;
• Un’interessante osservazione è stata quella di creare le
squadre in base ai ruoli. Ho creato ad esempio squadre
di soli attaccanti, difensori e centrocampisti ed è stato
interessante notare come questi collaborassero sia in
fase di possesso ma soprattutto di non possesso.
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Alleniamo le Capacità Condizionale attraverso i Principi di Gioco – Proposta 3
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Giocatori a disposizione: 14, di cui un solo portiereCampo di gioco: meno di metà campoNel campo di sinistra giochiamo inizialmente 3v3 + 2 J che fungono da esterni.
Regole:
• Compiti alternati per le due squadre. “Ricerca
dell’ampiezza”;
• La squadra gialla è schierata a difesa di 3 porticine e avrà
l’obiettivo di mantenere il possesso per creare superior-
ità in una porzione di campo, realizzare almeno 5 pas-
saggi per poi ottenere 1 punto servendo il Jolly opposto;
• La squadra rossa dovrà impadronirsi del possesso, far
toccare palla ad entrambi gli esterni (J) per poi segnare
in una delle tre porticine;
Principi di gioco sviluppati:
• Creare superiorità numerica su un esterno e giocata
improvvisa su quello opposto;
• Ricerca del campo grande;
• Consolidamento del possesso con un passaggio sicuro
fuori dalla zona pressing;
• In fase di non possesso: stringere in zona palla;
• Consolidamento del possesso per poi ricercare il gol
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Nel campo di destra giochiamo un 2v2 +J+P.Compiti alternati per le due squadre
Regole:
• La squadra gialla, coadiuvata dal portiere e dal (J) che
gioca sempre con la squadra in possesso, avrà un
doppio obiettivo:
1- segnare a un tocco nella porticina avversaria (si gioca
però a tocchi liberi);
2- attaccare lo spazio di meta blu, inserendosi e ricevendo
il passaggio. Palla e uomo non possono attraversare lo
stesso spazio (uno spazio è da considerarsi tra portic-
ina e sagoma o tra sagoma e linea laterale);
• La squadra rossa invece dovrà segnare nella porta
difesa dal portiere e potrà farlo in due modi:
1- gol a un tocco nella metà campo offensiva;
2- calciando dalla propria metà campo il gol vale 2 punti;
• Anche in questo caso la squadra rossa gioca a tocchi
liberi, è vincolato solo il gol nella metà campo offensiva;
Principi di gioco sviluppati:
• Stimolare il tiro dalla “distanza”;
• Combinare nei pressi della porta avversaria;
• Creare e leggere una palla aperta per attaccare la
profondità
Osservazione
• Tempi di Lavoro (categoria Giovanissimi): 5′, 1′ di recu-
pero invertendo i compiti delle squadre, 5′, 1′ di recu-
pero invertendo i campi di gioco delle quattro squadre
e così via. Totale lavoro: 20′, recupero 4′
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Alleniamo le Capacità Condizionale attraverso i Principi di Gioco – Proposta 4
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Giocatori a disposizione: 16, di cui 2 portieriCampo di gioco: meno di metà campo
Nel campo di sinistra giochiamo inizialmente 3v3 + 2 Portieri + J che funge da esterno.
Compiti speculari per le due squadre.
Il campo di gioco viene diviso in tre zone: trequarti difen-
siva, trequarti offensiva e la restante zona centrale.
Regole:
• Nella propria 3/4 difensiva si gioca a 1 tocco;
• Il portiere che avvia l’azione deve giocare il primo pallone
all’interno della propria 3/4 difensiva. Dal secondo
passaggio in poi si può già cercare la zona centrale o
addirittura la zona d’attacco;
• Il gol è valido solo se tutta la squadra si trova nella 3/4
offensiva;
• Il gol vale doppio se la squadra che subisce il gol non è
ripiegata interamente nella propria 3/4 difensiva;
• Il (J) esterno gioca a 1 tocco e sempre con la squadra
in possesso;
Principi di gioco sviluppati:
• Stimolare l’uscita dal basso mediante passaggi sul corto;
• Uscire dalla prima zona di costruzione giocando a pochi
tocchi e velocemente (in questo caso 1, si estremizza
il concetto);
• Accorciare in avanti, accompagnare velocemente
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l’azione;
• Se non recupero palla in attacco, ripiegamento difensivo
per aiutare i compagni;
• Ricerca dell’ampiezza al fine di sfruttare la superiorità
numerica (offerta dal J);
Nel campo di destra giochiamo un 3+J contro 1.
Regole:
• La squadra gialla si schiera interamente all’interno del
campo di gioco e viene coadiuvata dal (J);
• La squadra blu si prepara con un elemento all’interno e
con due in attesa.
• Al via del mister, i 3 attaccanti gialli e il (J) avranno
l’obiettivo di mantenere il possesso, a tocchi liberi, con
l’obiettivo di realizzare 1 punto al raggiungimento di 5
passaggi.
• Il difensore blu dovrà portare pressione massimale per
la durata di 20 secondi, aggredendo costantemente la
sfera, con l’obiettivo di interrompere l’azione dei gialli
calciando fuori la palla.
• Terminati i 20 secondi, il difensore blu all’interno esce dal
campo di gioco e viene sostituito dal primo compagno
fuori in attesa. Questi entrerà nel campo col medesimo
obiettivo del compagno, portare pressione massima.
Terminati i 20 secondi successivi, il terzo giocatore blu
prenderà il posto del secondo.
• In questo modo i tre elementi avranno lavorato 1′ e a
questo punto ricomincerà il giro, per “X” minuti.
• Terminata la prima ripetizione, le due squadre si inver-
tono i compiti.
Principi sviluppati:
• Pressione costante sulla palla;
• Mettere in gioco tutta la “propria energia” al fine di recu-
perare il pallone;
Osservazione
• Tempi di Lavoro (categoria Giovanissimi): 6′, 1′30″ di
recupero invertendo i compiti delle squadre nel campo
di destra, 6′, 1′30″ di recupero invertendo i campi di
gioco delle quattro squadre e così via. Totale lavoro: 24′
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Alleniamo le Capacità Condizionale attraverso i Principi di Gioco – Proposta 5
Giocatori a disposizione: 16, di cui un portiereCampo di gioco: meno di metà campo
Nel campo di sinistra giochiamo inizialmente 3v3 + 2 Jolly
(variante:1)
Compiti speculari per le due squadre.
Il campo di gioco viene diviso in due metà e, al di là della
grafica, l’orientamento del gioco è in ampiezza.
Regole:
• Le due squadre giocano a tocchi liberi;
• Si guadagna 1 punto eseguendo almeno 5 passaggi in
una metà campo per poi cambiare velocemente gioco per
un compagno nell’altro settore;
• Tutti i giocatori sono liberi di muoversi su tutto il campo;
Principi di gioco sviluppati:
• Attirare l’avversario in zona palla creando superiorità
numerica;
• Ricerca del terzo uomo fuori dalla zona pressing;
• In fase di non possesso far densità in zona palla;
• Sul recupero consolidare il possesso giocando fuori dalla
zona di contro-pressing;
Nel campo di destra giochiamo un 3+J+P contro 3.
Compiti alternati per le due squadre.
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Regole:
• La squadra gialla inizia a difesa della porta ed è coadi-
uvata dal (J) e dal (P). Il primo gioca infatti, per tutta la
durata della prima ripetizione, sempre con la squadra a
difesa della porta;
• L’obiettivo della squadra gialla è quello di uscire-eludere il
pressing della squadra avversaria per ricevere palla nella
zona franca (spazio di circa 5m);
• L’obiettivo successivo è il gol in due porticine laterali o
l’inserimento nella porta centrale, con palla e uomo che
non possono attraversare lo stesso spazio;
• La squadra gialla e il (J) giocano a 2 tocchi;
• La squadra blu invece attua un pressing ultra-offensivo
con l’intento di recuperare palla il più vicino possibile alla
porta avversaria;
• Recuperata palla, l’obiettivo è il gol avendo a dispo-
sizione tocchi liberi ma continuando a giocare in inferior-
ità numerica;
Principi di gioco sviluppati:
• Pressione ultra-offensivo finalizzato al recupero palla;
• Uscire dal pressing avversario mediante una trama di pas-
saggi sul corto;
• Trovare una giocata alle spalle della pressione avversaria;
• Attaccare in ampiezza o in profondità;
Osservazione:
• Tempi di Lavoro (categoria Giovanissimi): 6′, 1′30″ di
recupero invertendo i compiti delle squadre nel campo di
destra, 6′, 1′30″ di recupero invertendo i campi di gioco
delle quattro squadre e così via. Totale lavoro: 24′
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Partita ad Alta Intensità a 4 Squadre
L’esercitazione è utilissima per tenere impegnati fino a 18
giocatori, in uno spazio di gioco grande il doppio dell’area
di rigore. L’esercizio ha sia una valenza tecnico-tattica, con
la ricerca di molte conclusioni a rete e il 2v2 in ogni metà campo, ma ha anche di tipo organico, andando ad
allenare la resistenza specifica.
Campo di gioco: il doppio dell’area di rigore;Numero di giocatori: 16 + 2 portieri
Formare quattro squadre da 4 elementi ciascuna. Due
squadre giocano all’interno mentre le altre due si dispon-
gono come sponde sul perimetro.
Il campo di gioco è diviso orizzontalmente in due metà.
In ogni metà campo si gioca 2v2, 2 attaccanti contro 2
difensori.
Si gioca 3′, mantenendo altissimo il ritmo.
Quando la palla esce viene rimessa in gioco da uno dei
due assistenti o da una delle sponde che gioca come
“flipper” rimettendola dentro di prima intenzione senza
favorire nessuna delle due squadre.
Le due squadre all’interno non possono giocare con le
sponde. Al fischio del mister, ai 3′, cambio volante tra
interni e sponde. Si disputano 3-4 partite per squadra.
Varianti:
• Possiamo permettere ad uno dei difensori di guadagnare
la metà campo offensiva se riesce a condurla nell’altro
settore; creando un 3v2 ma rientrando immediatamente
sulla perdita del pallone;
• Possiamo permettere ad un difensore di guadagnare la
metà campo offensiva se riesce a condurre palla o se
la passa, ma uno degli attaccanti dovrà rientrare per
ricreare il 2v2 in ogni settore;
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Partita 3v3 per la Verticalizzazione e per l’Attacco dello Spazio
Campo di gioco: 18×25 più due zone esterne di 5m. Posizionare tre porticine (di 2m), formate con dei coni, all’ingresso delle aeree di rigore.
Posizionare due porticine di 2m sulle due linee di fondo
campo. Le dimensioni della zona centrale possono variare
a seconda del livello tecnico-tattico degli elementi a
disposizione.
All’interno della zona centrale si disputa una partita 3v3
senza limiti di tocchi. L’obiettivo dell’esercitazione è quello
di servire un compagno che si inserisce attraverso una
delle 3 porticine, con palla o uomo che la attraversano.
La squadra in difesa non può entrare a difendere all’interno
dell’area di rigore. Il compagno inseritosi avrà un massimo
di 2 tocchi per concludere nella porticina.
Ogni volta che la palla esce o subito dopo il gol, il mister
introduce un altro pallone e si riprende subito il gioco,
senza soste.
Possiamo lavorare con più serie di lavoro, della durata di
3-4’ ciascuna.
Obiettivi: ricerca della verticalizzazione e attacco della profondità
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Possesso e Small Sided Games
Campo necessario: tutto campoGiocatori coinvolti: tutti inclusi (minimo 16+2 portieri)Palloni: in gran numeroAllenatori/Assistenti: almeno 2, meglio 3
Formiamo due squadre e dividiamole in due sottogruppi.
L’esercitazione comincia con la contesa del possesso
palla tra 2 squadre contrapposte nella metà campo di
destra. In questo campo di gioco l’obiettivo sarà quello di
mantenere il possesso e assicurarsi 1 punto con 8 pas-
saggi consecutivi.
Possiamo schierare le squadre in posizione, a seconda del
sistema di gioco adottato, o lasciare libertà di movimento.
Il numero di tocchi può essere vincolato o meno. In caso di
disparità numerica possiamo introdurre dei giocatori Jolly.
Al fischio del mister, ogni 2’30″-3′, tutti i giocatori delle due
squadre dovranno toccare il paletto posto al centro del
campo per poi, in allungo, portarsi nei 2 campi di situati
nella metà campo di sinistra.
Come detto in precedenza, le 2 squadre sono a loro
volta divise in 2 sottogruppi, quindi avremo 4 gruppi.
Anticipatamente viene scelto il gruppo numero 1 e il
numero 2.
I due gruppi numeri 1 si sfideranno nel campo in alto,
mentre i gruppi numeri 2 in quello in basso.
Nel campo in alto: i giocatori saranno impegnati in un
possesso palla a tocchi vincolati (2) per guadagnare 1
punto ogni volta che riusciranno a colpire uno dei 5 birilli
disseminati per il campo. Nota: i coni vengono inseriti
dentro un paletto, in modo tale che quando questi vengono
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colpiti non cadono e si può continuare a giocare senza
soste. Non si possono ottenere 2 punti consecutivi sullo
stesso birillo.
Nel campo in basso: i giocatori saranno impegnati in una
mini-partita con porte e portieri. Possiamo limitare i tocchi
anche in questo campo ma li lascerei liberi.
Nota: i portieri restano sempre nello stesso campo di
gioco e quando le 2 squadre saranno impegnate nel pos-
sesso, potranno magari svolgere dei rinvii con le mani o
coi piedi, per rimanere attivi.
Al successivo fischio del mister, 2’30″-3′, i gruppi numeri
1 e 2 si invertono il campo di gioco e di conseguenza l’obiettivo. Al successivo fischio le 2 squadre dovranno
abbandonare in allungo il proprio campo terminando
l’esercitazione andando a toccare il paletto posto nella
metà campo di destra.
Osservazioni e Varianti
• Possiamo scegliere alcuni Jolly. Al fischio cambiano
campo anche i Jolly.
• Le dimensioni dei campi di gioco dipendono dal numero
di giocatori che abbiamo a disposizione. Con 16 gioca-
tori ne uscirà un 8v8 nella metà campo di destra e un
doppio 4v4 nell’altra metà campo. Con 20 giocatori un
10v10 e 5v5. Con 18 giocatori possiamo invece svol-
gere un 9v9 e successivamente un gruppo lavora 5v5
e l’altro 4v4
• I tempi di lavoro e di recupero che ho dato sono solo
indicativi. Si può pensare di continuare nel possesso
una volta rientrati nella metà campo di destra.
• Avere almeno 2 assistenti ci permette di controllare i 2
campi di gioco. Ogni volta che la palla esce e si allon-
tana particolarmente, il mister ne introduce immediata-
mente un’altra
• Possiamo richiedere obiettivi maggiormente specifici
durante la contesa del possesso palla (ricerca del terzo
uomo; passaggio filtrante; gioco a muro e palla al terzo;
ecc.)
S M A L L S I D E D G A M E S
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I D E A C A L C I O - A D A LT A I N T E N S I T À C O N L A P A L L A 3 8
I N T E R VA L T R A I N I N G
L’ Interval Training invece (in italiano: Allenamento
con intervallo) è un genere di esercizio fisico dis-
continuo che solitamente viene caratterizzato da una
successione di esercizi che alternano bassa e alta
intensità. I periodi di alta intensità sono in genere
in corrispondenza o vicini all’esercizio anaerobico,
mentre i tempi di recupero possono essere di com-
pleto riposo o attività di minore intensità.
Nell’allenamento intermittente l’atleta esegue una
prestazione fisica per un certo periodo di tempo ad
una maggiore intensità e frequenza cardiaca, interval-
lata appunto da periodi di recupero, prima di tornare
a svolgere la prestazione fisica stessa.
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I n t e r va l Tra i n i n g
Guida della palla con tunnel e allunghi
Ho utilizzato questa esercitazione alcuni anni fa con una
prima squadra durante il periodo pre-agonistico.
I possibili svantaggi sono gli stessi di cui abbiamo già
parlato in precedenza, ossia la possibilità di “nascond-
ersi” e una discreta padronanza tecnica necessaria per il
buon esito della proposta.
L’esercizio necessita di un intero campo di gioco.
Su una metà campo (sinistra in figura) posizioneremo
diverse sagome formate con due paletti messi a X e
alcuni over (piccoli ostacolini altezza 8-10cm). Ogni gio-
catore è in possesso di un pallone e in guida della palla.
Ognuno di essi si potrà muovere liberamente all’interno
della metà campo eseguendo dei “tunnel” sulle sagome
e degli “scavini” sugli ostacolini.
Al fischio del mister tutti i giocatori lasciano sul posto
la propria palla e allungano fino a raggiungere l’angolo
del campo (A), aggirano un paletto posto 5m dentro il
campo e si dirigono verso l’angolo (B). Aggirato il secondo
paletto, rientrano nella metà campo e recuperano un
pallone qualsiasi.
Una Variante può essere quella di allungare il tratto da
percorrere in corsa veloce, come mostrato nella figura
che segue.
Ulteriori varianti prevedono di variare ancora la distanza,
per es. A-C-D o A-C-B.
A questo punto occorrono delle precisazioni:
• Quanti minuti far durare l’esercitazione?
• Quante serie far svolgere?
• Quanto recupero tra le serie?
• Gli intervalli tra un fischio e l’altro del mister?
Non è facile rispondere a queste domande perché in base
alla categoria, al tipo di campionato e al livello dei giocatori
I N T E R VA L T R A I N I N G
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I N T E R VA L T R A I N I N G
a disposizione, queste varianti ovviamente muteranno.
Possiamo lavorare dai 6′ fino ai 10′ (con prime squadre
quest’ultimi), intervallando i fischi ogni 1′ fino a 2′. In
questa esercitazione il recupero del giocatore non è mai
completo, avviene in forma attiva.
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Possesso palla e Allunghi in metà campo
Come nel caso dell’esercitazione precedente, anche
questa proposta l’ho utilizzata alcune stagioni fa con una
prima squadra durante il periodo pre-agonistico.
Spazio necessario: metà campoGiocatori impiegati: tutti inclusi
All’interno di una metà campo, ai 4 angoli, posizioniamo
4 quadrati di dimensioni variabili. Indicativamente da un
10×10 fino ad un 15×15.
Collochiamo i nostri giocatori su tutti i quadrati e creiamo
varie situazioni di gioco, come ad esempio: 2v2, 3v3, 2v2+ 1 J, 3v3+ 1 J, 1v1+1 J. Non per forza vi dovrà essere lo
stesso numero di giocatori in ogni quadrato. A seconda
del numero di calciatori a disposizione li collocheremo
nei vari spazi.
Al centro di ogni quadrato posizioniamo un paletto e al suo
interno un cono, in modo che il birillo non cada/sposti mai.
All’esterno di ogni quadrato posizioniamo diversi palloni.
L’obiettivo iniziale è il mantenimento del possesso palla in
ogni quadrato, acquisendo 1punto ogni 5 passaggi con-
secutivi o agni qualvolta si colpisca il cono al centro del
campo. Non si può colpire 2 volte consecutive il birillo.
Al fischio del mister ogni gruppo (tutti e 4 i gruppi contem-
poraneamente) abbandona il proprio campo ed esegue
un “8″, andando ad aggirare il paletto posto su ogni qua-
drato fino a ritornare nel proprio campo di gioco per ripren-
dere il possesso palla.
Nota: nelle 2 figure ho mostrato i cambi di campo di 2
squadre ma vale lo stesso concetto per le altre 2.
Una variabile da considerare sono gli intervalli di tempo
tra un fischio e l’altro, considerando che si va ad eseguire
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I N T E R VA L T R A I N I N G
un tratto di corsa veloce di circa 200m.
Difficile fornire tempi di lavoro, di recupero e numero di
serie. Indicativamente si potrebbe lavorare sui 6-8′ (con
2-3 fischi), con tempi di recupero che permettano di tornare
attorno ai 120-130 battiti al minuto, eseguendo 1-2-3 serie,
a seconda sempre degli atleti con cui lavoriamo.
Osservazioni e Varianti
• Tornati nel proprio quadrato, i giocatori possono ripren-
dere subito col possesso palla, non potendo però colpire
il birillo finché tutti i giocatori non saranno rientrati;
• Sarebbe ottimale disporre di 3 assistenti più il mister, in
modo da poter controllare il possesso palla su ogni qua-
drato. Possibilità questa che sappiamo essere impos-
sibile e quindi, dividendosi 2 quadrati ciascuno, con 2
allenatori si può controllare tutta l’esercitazione. L’unica
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cosa da assicurarsi è che vi siano sempre palloni dis-
ponibili per ogni campo;
• Una variante può essere quella di ridurre la distanza
dell’allungo, fin sul quadrato opposto in diagonale o
verso uno dei 2 campi adiacenti (possibilità questa da
adottare magari con le categorie più giovani come i
Giovanissimi). Potremmo anche pensare di ridurre sì
la distanza dell’allungo (solo in diagonale e non il giro
completo) ma di diminuire anche l’intervallo tra i fischi
del mister;
• Possiamo limitare o meno il numero di tocchi a dispo-
sizione. Gli eventuali Jolly possono avere tocchi uguali
o differenti. I Jolly possono colpire o meno il birillo;
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I N T E R VA L T R A I N I N G
Mini-partite ai 4 angoli del campo e Allunghi
Campo necessario: campo interoGiocatori coinvolti: tutti inclusiPalloni: in gran numeroAllenatori/Assistenti: minimo 2, ottimale sarebbe essere in 4
Ai 4 angoli del campo formiamo 4 campi di gioco. Le
dimensioni dei campi variano a seconda del numero di
giocatori a disposizione: 2v2, 3v3, 4v4.
In ogni campo posizioniamo 2 porticine, una per parte e
un paletto al centro del campo.
Dividiamo la squadra su tutti e 4 i campi. Con 16 gioca-
tori possiamo svolgere dei 2v2 (4 giocatori per campo);
in alcuni campi possiamo giocare 2v2 e in altri 3v3 o 4v4,
a seconda del numero di giocatori che abbiamo a dispo-
sizione. Il vantaggio di questa proposta è che riusciamo
a coinvolgere tutti.
In ogni campo si disputa una mini-partita con l’obiettivo di
segnare nella porticina della squadra avversaria.
Al fischio del mister, ogni 1’30″-2′, ogni squadra dovrà
toccare il paletto posto al centro del proprio campo per
poi cambiare di campo in allungo e portarsi sul campo
opposto in diagonale.
Arrivati sul campo opposto bisognerà toccare il paletto
centrale prima di poter partecipare al gioco. Il primo gio-
catore che arriva nel campo, dopo aver toccato il paletto,
può già iniziare a giocare (senza dover aspettare gli altri).
Ciò comporta un maggior “desiderio” di arrivare per primi
sul campo.
Al successivo fischio le squadre cambiano ancora di
campo e così via.
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Osservazioni e Varianti
• L’esercitazione potrebbe durare dai 6′ fino ai 10-12′,
a seconda delle solite variabili. Così come gli inter-
valli tra un fischio e l’altro potrebbero essere aumentati
o diminuiti, aumentando o diminuendo il carico fisico
dell’esercitazione;
• Possiamo pensare di inserire dei Jolly in alcuni campi
per lavorare su inferiorità e superiorità numerica. I Jolly
cambiano anch’essi di campo;
• Sarebbe importante essere in 4 allenatori/assistenti per
controllare ciascuno un campo ma sappiamo che questa
possibilità la ritroviamo solo in alcune realtà profession-
istiche. Essere in 2 consente almeno di controllare 2
campi ciascuno e di mettere in gioco un pallone quando
questi esce a particolare distanza. Inoltre il/i tecnico/ci
avrà cura di far trovare già un pallone nel campo nel
momento in cui arriva un altro gruppo sul cambio campo;
• Possiamo tracciare un area a mezzaluna davanti alle
porticine per far sì che la squadra in difesa non stazi-
oni davanti alla porta. Possiamo anche assegnare
1punto extra in caso di passaggio per un compagno
che s’inserisce e riceve dentro l’area avversaria e segna;
• Possiamo assegnare 1 punto per ogni 1-2 eseguito.
Questa variante ci permette di ricercare la collabora-
zione in fase di possesso;
• Possiamo aumentare la distanza da percorrere in allungo,
come ad esempio “diagonale e lato corto” oppure “diago-
nale-diagonale” (tornando in pratica nel proprio campo).
E’ chiaro che se aumentiamo la distanza dovremmo
anche variare i tempi di recupero e di lavoro;
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Percorso Tecnico e Allungo
Esercitazione che ho utilizzato alcune stagioni fa con una prima squadra durante il periodo pre-agonistico.Campo necessario: campo regolamentareGiocatori coinvolti: tutti inclusi
Palloni necessari: 1 pallone ogni 2 giocatori
Si divide la squadra sulle 2 due linee opposte di fondo
campo. Ogni fila è a sua volta divisa in due, con un gruppo
già in possesso di palla e pronto ad eseguire l’esercizio
mentre l’altro gruppo si trova in attesa 10m più avanti.
Al via dell’allenatore, il primo giocatore, di entrambe le fila
col pallone, parte in guida della palla per eseguire il per-
corso tecnico che segue:
• Guida della palla su uno slalom largo tra 4 coni;
• ” Scavino” a superare l’over;
• Tunnel su 2 ostacoli con superamento dell’ostacolo con
un saltello (ostacoli non più alti di 30cm; dev’essere un
saltello “facile” da eseguire, che non richieda un partico-
lare impegno fisico);
• Guida della palla su uno slalom stretto tra 3 coni e accen-
trandosi verso il centro del campo;
Giunti sulla linea di metà campo (se non c’è simulta-
neità tra i due giocatori non è un problema) effettuano
un cambio gioco per servire la fila opposta in attesa.
Il ricevente dovrà controllare la sfera e portarsi nella fila
per il percorso tecnico.
Chi effettua il cambio gioco esegue un allungo fino a rag-
giungere il birillo rosso nella metà campo opposta, situato
in prossimità dell’angolo del campo. Aggirato il cono si
prosegue in corsa lenta per portarsi nella fila in attesa
per ricevere il cambio gioco.
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Note e Osservazioni
• Quando parte il giocatore successivo per il percorso
tecnico?? Dipende dal numero di giocatori coinvolti
nell’esercitazione. Se abbiamo molti giocatori possiamo
farlo partire quando il giocatore precedente ha terminato lo
slalom stretto; se ne abbiamo pochi possiamo farlo partire
sul cambio gioco. Questa decisione spetta “all’occhio
attento dell’allenatore”;
• Una parte di recupero avviene durante la corsa lenta,
una seconda parte durante il tempo in attesa. Questo non
dovrebbe superare i 15-20″ indicativamente
• Attenzione alla qualità nel percorso tecnico. Col passare
dei minuti la stanchezza aumenta e la prima cosa a risen-
tirne potrebbe essere proprio la qualità durante la guida
della palla. Sollecitiamo i giocatori perché questa rimanga
di buon livello;
• L’esercitazione richiede almeno “4 occhi attenti”. Con
almeno 2 allenatori riusciamo a controllare una metà
campo ciascuno. Essere da soli sul campo per questo
genere di esercitazioni non è il massimo per controllare
l’intensità-efficacia dell’esercitazione;
• L’esercitazione è in pratica un lavoro intermittente in
cui alterniamo una parte tecnica col pallone, un tragitto di
corsa a buona velocità e uno a bassa velocità.
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Condizionamento organico con la guida della palla
Costruiamo un quadrato 25×25 e disponiamo all’interno 7 giocatori tutti in possesso di un pallone.Sempre all’interno del quadrato posizioniamo 10 birilli in ordine sparso.
L’esercitazione può essere proposta con diverse modalità:
• Possiamo lavorare con le stesse modalità di una CCVV (corsa con variazione di velocità). Guida della palla in
forma libera all’interno del quadrato (prestando molta
attenzione all’occupazione omogenea e ottimale dello
spazio –> “pena una penalità” per tutto il gruppo) e al
fischio del mister bisognerà aggirare il maggior numero
di coni possibili. Come si vede dal “cerchietto”, per aggi-
rare significa eseguire un cambio di direzione di almeno
45°, se non superiore.
Variando i tempi di lavoro e di recupero l’esercitazione
assumerà un carico fisico molto diverso.
• Si può partire con dei lavori di 4-5′ con 50″ di guida
blanda e 10″ in allungo, oppure 45″-15″; 30″-30″; 15″-
15″, 20″-20″. E’ palese come all’aumentare del lavoro
e al diminuire del recupero, l’esercitazione assuma
valenze diverse tra loro.
• Possiamo svolgere l’esercitazione con tempi di lavoro di
2-3′, non alternando un lavoro a velocità differenti ma a
velocità “costante”, con recuperi 1:1. Attraverso i cambi
di direzione l’esercitazione ci permette di allenare anche
una componente legata alla forza.
• Possiamo posizionare alcuni coni fuori dal quadrato
di gioco. Possiamo lavorare con un C.C.V.V. a tempo
oppure inserendo la “distanza”. Al fischio del mister
bisognerà uscire dal quadrato per aggirare uno dei coni
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esterni per poi rientrare nel quadrato. La distanza tra il
quadrato e i coni va adattata, in modo adeguato, in base
al gruppo a disposizione, così come gli intervalli tra un
fischio e l’altro del tecnico.
Osservazioni e Varianti
• Sconsiglio di eseguire l’esercitazione su terreni di gioco
molto dissestati. L’intensità e la qualità dell’esercitazione
sarebbe ne sarebbero “minate”;
• L’elemento tecnico della guida della palla, unita ai cambi
di direzione, permette di accrescere o perfezionare il
bagaglio tecnico dei nostri giocatori, elemento che la
corsa a secco non può fare. Soprattutto coi più giovani,
trovo sia più vantaggioso utilizzare questo genere di pro-
poste a discapito di quelle che non prevedono l’utilizzo
del pallone, per migliorare le capacità condizionali del
ragazzo;
• Possiamo organizzare diversi quadrati per impegnare
tutti i giocatori a nostra disposizione o possiamo creare
lavori differenti per poi ruotare i calciatori;
• Possiamo anche lavorare su più quadrati di gioco e
lavorare per ruoli. Possiamo dividere i giocatori nei
quadrati in base ai ruoli, mettendo per esempio tutti gli
esterni (alti e bassi) nello stesso quadrato e lavorare
su tempi di lavoro differenti per ogni quadrato in base
ai ruoli.
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1v1 a tutto campo e allungo
L’esercitazione l’ho svolta sia da giocatore che da allena-
tore e posso assicurare che è una delle esercitazioni più
“dure” che abbia mai svolto. Si è praticamente sempre
impegnati nell’esercitazione, con un recupero variabile e
spesso incompleto. Quel che la rende coinvolgente è la
specificità della proposta.
Ritroveremo infatti situazioni di 1v1, dribbling, contrasto,
tiro in porta, passaggio lungo e allungo
Dividere la squadra in due gruppi colorati e disporli come
da figura. Ogni gruppo si divide in 2 sottogruppi iniziali,
uno a centrocampo senza palla e uno su una linea di fondo
con la palla. I giocatori a centrocampo danno la fronte agli
avversari situati a fondo campo e in possesso di palla.
L’esercizio comincia in contemporanea (successivamente
continua in autonomia per ogni gruppo) con il lancio lungo
dei 2 giocatori opposti, situati a fondo campo, in favore
dell’avversario collocato a metà campo. Il difensore dovrà
accorciare velocemente sull’attaccante che a sua volta
controlla, guadagnando campo in avanti, per affrontare il
difendente in velocità.
L’obiettivo dell’attaccante sarà quello di segnare nella
porta difesa dal portiere mentre quello del difensore sarà
di sottrarre palla all’avversario.
L’azione termina in caso di gol, palla che esce o attac-
cante che ne perde il controllo.
Al termine dell’azione si invertono i compiti dei due gioca-
tori. L’attaccante dovrà eseguire un allungo per portarsi
sulla linea di fondo campo opposta (diventando difensore
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e mettendosi in fila), mentre il difensore dovrà allungare
fin a metà campo (si mette in fila e diventa attaccante).
Il numero minimo di giocatori necessari è 16 (2 squadre
da 8, 4 gruppi da 4). Sotto i 16 giocatori l’esercitazione
diventa impossibile da sostenere fisicamente.
I tempi di lavoro e il numero di serie dipendono dalla cat-
egoria e dal livello degli atleti con cui lavoriamo. Così
come incide molto anche il numero di giocatori impegnati
nell’esercitazione. Svolgere l’esercitazione con 16-18 gio-
catori non sarà lo stesso che svolgerla con 22-24
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Guida della palla su differenti percorsi e Allungo
L’esercitazione l’ho utilizzata alcune stagioni fa alla guida
di una prima squadra durante il periodo pre-agonistico.
L’esercitazione necessita di un intero campo di gioco.
Su una metà campo (quella di sinistra in figura) posizion-
eremo diversi percorsi per la guida della palla e ad ognuno
di questi corrisponderanno specifiche richieste:
1- Eseguire 3 “taglia fuori” (richiamo 180°) sui 3 coni;
2- Passare la palla sotto il primo ostacolo, passare later-
almente all’ostacolo, recuperare la palla, farla passare
sotto il secondo e successivamente sotto il terzo, con
le stesse modalità del primo;
3- Guida della palla attraverso 3-4 porticine posizionate
in modo casuale;
4- Guida della palla su uno slalom stretto;
5- Guida della palla su uno slalom largo;
6- Guida della palla a zig-zag
7- Guida della palla tra delle aste orizzontali a terra e con
la modalità suola-laterale
Nota: Possiamo predisporre diverse stazioni anche dello
stesso tipo, variando magari la lunghezza del percorso
(più o meno lungo) o gli attrezzi utilizzati (slalom stretto
tra dei coni o tra dei “cinesini” per esempio).
Ogni giocatore è in guida della palla e si muove libera-
mente all’interno della metà campo per “affrontare” le
diverse stazioni a proprio piacimento. L’unica indicazione
sarà quella di non impiegare una stazione già occupata e
quindi di non arrestare mai la propria corsa.
Al fischio del mister si eseguirà un tratto di corsa veloce,
mantenendo il possesso della propria sfera, fino a
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raggiungere il limite dell’area di rigore nella metà campo
opposta. A questo punto, sempre in conduzione, bisogn-
erà rientrare nella metà campo di sinistra in corsa lenta.
• Una Variante può essere quella di lasciare il pallone
sul posto e allungare senza palla. Eseguendo l’esercizio
in questo modo, possiamo “spingerci” fino alla linea di
fondo campo opposta;
• Un’ulteriore variante può essere quella che al fischio
del mister si conduce palla velocemente verso il cerchio
di centrocampo, si lascia palla nel cerchio e si allunga
senza palla. Si rientra recuperando e si recupera un
pallone qualsiasi dal cerchio
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Pressing a sorpresa
Campo di gioco di dimensioni variabili, a seconda del livello
tecnico del gruppo ma soprattutto legate alla valenza atlet-
ica che s’intende dare all’esercitazione. Maggiori saranno
le dimensioni maggiore sarà il dispendio fisico.
Formiamo due squadre. Una schierata all’interno e una
all’esterno.
La squadra all’interno (Bianca) effettua inizialmente un
possesso senza opposizione, mentre la squadra Rossa
corre sul perimetro cercando di mantenere le distanze tra
i vari elementi.
A sorpresa, il mister chiama un elemento che entra a
portar pressione sulla palla. La progressione prevede
l’ingresso di più giocatori fino al 5v5, con il mister che
sceglie quelli nella posizione migliore per mettere in
difficoltà il possessore. In pratica, la squadra in possesso
comincia dal 5v0 fino a finire col 5v5.
Ogni volta che la palla esce il mister ne introduce un’altra.
Cambiamo i ruoli delle squadre a tempo.
Veniamo ora alle possibili varianti:
• La squadra che entra in pressione se recupera palla
dovrà segnare in una delle 4 porticine; in caso di gol si
assegna 1punto e l’esercitazione ricomincia dal 5v0. Ogni
6′ si invertono i ruoli delle 2 squadre;
• Non si arriva al 5v5, ma si lavora su un 5v1 o 5v2
con una pressione massima per 15-20″; scaduto il tempo
entrano altri 2 e chi era dentro esce a recuperare sul
perimetro;
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I D E A C A L C I O - A D A LT A I N T E N S I T À C O N L A P A L L A 5 7
• La squadra che lavora sul perimetro lo fa in guida della
palla. Si posizionano sul perimetro vari coni per lo slalom,
di lunghezze differenti.
• La squadra che lavora sul perimetro lo fa eseguendo
esercizi di coordinazione utilizzando over, coni o paletti
per lo slalom, cerchi per appoggi o saltelli. Anche in questo
caso lavorerei con le modalità della versione base, par-
tendo dal 5v0 fino al 5v5. Con questa variante solleci-
tiamo ancor di più la componente organica, un lavoro di
6′ risulta ottimo.
Note:
La squadra in possesso non ottiene punti, deve solamente
cercare di mantenere il possesso sotto la pressione cres-
cente della squadra avversaria per permettere il minor
numero di segnature. Dopo i 6′ di lavoro si invertono i
compiti delle 2 squadre e possiamo attribuire una “pen-
itenza” alla squadra sconfitta.
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I G I O C H I D I P O S I Z I O N E
I Giochi di Posizione
Sui Giochi di Posizione penso si sia già detto abbastanza
nel corso degli ultimi anni.
Sintetizzando, i giochi di posizione possono essere defin-
iti come dei possessi palla in cui vi è una forte sinergia
col proprio sistema di gioco e ogni giocatore si trova a
ricoprire il proprio ruolo.
Aspetto a cui si dà forse poca importanza o che viene
comunque poco considerato, è la possibile finalità
fisica di queste proposte. Oltre a migliorare le abilità
tecnico-tattiche del giocatore e ad allenare alcuni Principi
e Sotto-Principi di gioco, questo mezzo allenante è ottimo
per incrementare le capacità organiche dell’atleta, soprat-
tutto per quel che riguarda la resistenza specifica.
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Gioco di posizione 6v6+2 Jolly (4.4.2)
Campo di gioco: di dimensioni variabili. Maggiori saranno
le dimensioni e maggiore sarà il carico fisico a cui sot-
toporremo l’atleta.
In figura ho impostato un “6v6 + 2 Jolly”, lavorando sul
4-4-2 ma possiamo inserire ulteriori giocatori, come ad
esempio gli esterni d’attacco e trasformarlo in un 8v8 +
2 Jolly.
Tempi di lavoro (utilizzati con una categoria Juniores): 8′,
recupero 4′, 4 blocchi. Tempo totale: 44′
Regole:
• Le due squadre si contendono il possesso ad un
massimo di 2 tocchi, coadiuvate dall’aiuto dei 2 Jolly.
Per il ruolo di quest’ultimi ho scelto la coppia di centro-
campisti centrali. I Jolly giocano sempre con la squadra
che ha il possesso;
• Nessun giocatore deve arrestare la corsa durante
l’esercizio, pena 1 punto per l’altra squadra;
• Si guadagna 1 punto con 8-10 passaggi consecutivi;
• Al termine di ogni blocco, la squadra che ha perso
esegue una penitenza (piegamenti sulle braccia,
addominali, ecc.);
• Il recupero avviene in forma attiva (palleggio singolo o
a coppie, ecc.)
• Cercare di interrompere sul nascere il nuovo possesso
avversario. Non permettere il consolidamento del pos-
sesso (Fase di Transizione Negativa)
Quando la palla esce, il mister ne introduce immedi-
atamente in gioco un’altra. Sarebbe preferibile avere
un secondo assistente posizionato sul lato opposto
dell’allenatore. In questo modo le due squadre non
sapranno anticipatamente da dove riprenderà il gioco
(“chi rimette in gioco la palla”?).
Il gioco di posizione è stato impostato per un 4-4-2 ma
può essere adattato alle proprie esigenze.
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Gioco di Posizione 5v5+5 Jolly (4.2.3.1)
Campo di gioco di dimensioni variabili, a seconda del
livello tecnico del gruppo. Io ho lavorato su un 28x35
(prediligendo l’ampiezza). Vengono posizionati 4 coni
esterni al campo di gioco, 2 lateralmente, a 10m di dis-
tanza, e altri 2 sui due lati lunghi ad una distanza di 5m.
Esercitazione che utilizzai con una categoria Juniores
durante il periodo pre-agonistico con l’obiettivo principale
di migliorare le capacità organiche del calciatore.
L’esercitazione era stata ideata per un 4-2-3-1 ma può
essere adattata alle proprie necessità.
Vengono inizialmente scelti 5 Jolly, giocatori Bianchi:
• (5) e (6) a Sostegno• (4) e (10) come Interni• (9) come Vertice
Formiamo poi due squadre composte ciascuna da 5
elementi:
• (2) e (3) come Esterni di Difesa
• (7) e (11) come Esterni d’Attacco
• (8) come Centrocampista Centrale
I Jolly giocano sempre con la squadra che ha il possesso
della sfera.
La squadra impegnata nella fase di possesso gioca “larga”
e sfrutta la massima ampiezza del campo di gioco, mentre
chi difende gioca “stretto nel mezzo”, portando una pres-
sione costante sulla palla e sugli appoggi più vicini al
possessore.
Sul recupero del pallone, la nuova squadra in possesso
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dovrà cercare di giocare palla fuori dalla zona di
Contropressing. In caso di riuscita, i nuovi possessori si
aprono nelle rispettive posizioni mentre l’altra squadra
stringe nel mezzo.
Il concetto è quindi molto semplice: “Palla noi, stiamo larghi
e facciamo correre la palla. Palla loro, stiamo vicini e cer-
chiamo di recuperare palla il più velocemente possibile”.
Si guadagna 1 punto ogni 6 passaggi consecutivi. A punto
acquisito, la squadra che difendeva esce immediatamente
dal campo, in corsa veloce, per compiere un tragitto di
20m (10+10), aggirando uno dei due coni laterali, prima di
rientrare in campo. Il rientro in campo dovrà essere simul-
taneo per tutta la squadra, in modo da poter organizzare
una nuova azione di pressing.
I soli 6 passaggi, necessari per acquisire 1 punto, obbli-
gano la squadra in difesa ad un’azione frenetica, caotica,
feroce, al fine di recuperare palla.
Il concetto è semplice: “O si corre tutti insieme per recu-
perare palla, o si corre in ogni caso, regalando punti alla
squadra avversaria”.
Una possibile variante è quella che prevede che anche i
Jolly escano dal campo qualora sbaglino un passaggio e
non riescano immediatamente a recuperare all’errore. Se il
Jolly “regala” palla alla squadra avversaria, dovrà immedi-
atamente attaccare il neo-possessore per cercare il recu-
pero della sfera (fase di transizione negativa). Qualora il
possesso venga consolidato mediante un passaggio, il
Jolly dovrà uscire dal campo e aggirare uno dei due coni
sui lati lunghi prima di poter rientrare.
In questo modo anche i Jolly vengono stimolati alla
fase di transizione negativa e rimangono concentrati sul
possesso.
Cambiamo i Jolly a tempo.
Qualora il tasso tecnico della rosa sia medio-alto e i soli 6
passaggi siano troppo facili da raggiungere, portiamo a 8
il numero di passaggi necessari per guadagnare 1 punto.
Tempi di lavoro (categoria Juniores): 6′, recupero 2′, 4
blocchi (30′ totali).
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Gioco di Posizione 6v6+3 Jolly (4.2.3.1)
L’esercitazione è stata impostata per il sistema di gioco
4-2-3-1 ma può essere adattata alle proprie esigenze.
Campo di gioco: di dimensioni variabili. Io ho lavorato su
un 35x30 (prediligendo la profondità). Si collocano 4 coni
all’esterno del campo, a circa 15-20m dai quattro angoli
del campo.
Vengono innanzitutto scelti 3 Jolly:
• (6), Sostegno
• (10), Interno
• (9), Vertice
Formiamo poi due squadre da 6 elementi ciascuna e com-
poste da:
• (2) e (3), Esterni di Difesa
• (4) e (8), Centrocampisti Centrali
• (7) e (11), Esterni d’Attacco
Ogni giocatore viene numerato prima dell’inizio del gioco.
L’obiettivo dell’esercitazione è quello di mantenere il pos-
sesso sfruttando la superiorità numerica offerta dai Jolly.
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La squadra che è in possesso della sfera sfrutta tutta
l’ampiezza del campo e gioca “aperta”, mentre chi difende
fa densità nel mezzo e gioca compatta.
Sul recupero del pallone da parte della squadra in difesa,
questi giocano palla fuori dalla zona di “Contropressing”,
possibilmente su uno dei due Jolly indicativamente senza
opposizione. Avvenuto il consolidamento, i neo-possessori
si aprono in posizione mentre il team che aveva perso il
possesso stringe nel mezzo.
I Jolly giocano sempre con la squadra in possesso.
L’esercitazione, oltre a migliorare pressione e pressing
in FDNP, mira ad allenare gli aspetti organici del calcia-
tore. Il mister, a sua discrezione, potrà chiamare uno o
più numeri, obbligando i giocatori corrispondenti ad ese-
guire un tragitto di 15+15m in corsa veloce, uscendo dal
campo per aggirare uno dei 4 coni prima di rientrare nella
sua posizione.
In sostanza ci saranno alcune fasi del gioco caratteriz-
zate da un diverso numero di giocatori coinvolti nel gioco.
Ciò comporterà degli aggiustamenti per ristabilire l’ordine
iniziale.
Vista la discrezionalità del mister, nella chiamata dei
numeri, è possibile “controllare” il carico interno dei gio-
catori in base al ruolo. Il tecnico potrebbe anche chiamare:
• Il numero di una sola delle due squadre, creando ulteri-
ori situazioni di inferiorità e superiorità numerica;
• Giocatori che, in seguito alla perdita del possesso, non
agiscono prontamente per il recupero di esso;
• Giocatori “distratti” dal punto di vista tecnico;
Tempi di Lavoro (categoria Juniores): 8′, recupero 3′, 3
blocchi.
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I Possessi Posizionali A differenza dei più “famosi” possessi palla, i giocatori sono schierati in base alla loro posizione e vi è quindi minor caos e maggior ordine.
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I possessi posizionali o possessi in posizione sono molto simili ai giochi di posizione. Si differenziano per:
• La possibile assenza di Jolly;• Le squadre possono essere schierate con
alcuni giocatori all’interno e altri all’esterno; A differenza dei più “famosi” possessi palla, i gio-catori sono schierati in base alla loro posizione e vi è quindi minor caos e maggior ordine.
Il vantaggio è quello di avere maggior Specificità.
Possesso Posizionale 7v4: Muovere palla dentro-fuori e lavoro a pressione
Prepariamo un quadrato di dimensioni variabili.
Le dimensioni influenzeranno notevolmente l’esito
dell’esercitazione in quanto se la squadra palesa diffi-
coltà a mantenere il possesso possiamo aumentare le
dimensioni prestando attenzione anche al lavoro della
“squadra rapina”.
Se questa non riesce quasi mai a recuperar palla può
significare che:
• La squadra in possesso ha buone doti di palleggio e
quindi le dimensioni vanno ridotte per aumentare la
pressione sul portatore;
• Le dimensioni sono eccessive e quindi vanno ridotte
per dar modo alla “squadra rapina” di riuscire a portar
pressione
• La “squadra rapina” è disorganizzata nella fase di pres-
sione sul portatore e sugli appoggi più vicini;
Ho schierato la squadra col sistema di gioco che mi inter-
essava, 4-2-3-1, ma è chiaro che la proposta può essere
adattata alle proprie esigenze.
La squadra blu, in possesso, si schiera con una sponda
per lato:
• Sostegno;
• Vertice;
• Due Esterni
E con 3 elementi all’interno:
• I 2 mediani;
• Il trequartista;
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L’obiettivo della squadra blu sarà il mantenimento del pos-
sesso in situazione di 7v4, con le sponde che giocano
sul perimetro.
Tocchi: liberi all’interno, al massimo 2 per le sponde.
Variante: 2 tocchi all’interno, 1 per le sponde.
Il passaggio da sponda a sponda non è consentito e
quindi, ad un passaggio fuori, dovrà seguire un passaggio
dentro. I 3 blu all’interno possono passarsi la palla tra loro.
Sul recupero della sfera da parte della squadra gialla,
schierata con 4 elementi all’interno, questa dovrà con-
durre palla all’esterno del quadrato (Fase di transizione
positiva), guadagnando 1 punto, ostacolata da tutti e 7
gli elementi della squadra blu. Le sponde blu accorciano
verso il centro del campo (Fase di transizione negativa)
per contrastare la squadra gialla. Nel caso riescano a
rubar palla, “consolido il possesso e torno in posizione”.
Possibili alternative:
• Cambiare la squadra rapina a tempo (3′). Passati i 3′
le sponde blu entrano a portar pressione e la squadra
gialla prende il posto delle sponde. Ecco allora che
possiamo dare un colore differente ai 3 blu nel mezzo.
Vince la squadra rapina che guadagna più punti;
• Possiamo cambiare la squadra rapina ad ogni punto.
Vince la squadra che riesce a mantenere il possesso
più a lungo;
• Possiamo cambiare la squadra rapina dopo un numero
prestabilito di punti (4-5);
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Possesso Posizionale: 8v4+4 – Lavoro a Pressione –
Campo di gioco: indicativamente 30×25 (prediligendo
l’ampiezza).
La squadra blu si dispone con 8 giocatori all’interno del
rettangolo di gioco e schierati secondo il proprio sistema
di gioco; in figura vediamo un 4-2-3-1 senza i due difen-
sori centrali.
La squadra gialla si schiera con 4 elementi all’interno e con
4 sponde attive che coadiuveranno i compagni qualora
riescano a recuperar palla. Le sponde restano sul lato e
all’interno si gioca un 8v4, coi blu che dovranno mante-
nere il possesso sfruttando la superiorità numerica.
La squadra blu ottiene 1 punto con 8-10 passaggi
consecutivi.
I gialli ottengono 1 punto intercettando palla e servendo
una sponda che di prima la rigioca su un terzo compagno
nel mezzo. Il compito relativamente semplice dei gialli
obbliga i blu ad agire prontamente qualora perdano il
controllo della sfera.
Ogni 1’30” cambio volante sponde e interni gialli.
Dopo 6′ si invertono i compiti delle due squadre.
Ogni volta che la palla esce il mister dovrà essere pronto
ad introdurne un’altra per tenere sempre “viva” la proposta.
Varianti:
• Limitare i tocchi per la squadra in superiorità numerica;
• Variare dimensioni dello spazio di gioco;
• Variare tempi di lavoro tra interni e sponde;
• Variare tempi di lavoro per ogni squadra;
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Possesso in Posizione: Mantenimento, Sviluppi Offensivi e Lavoro a Pressione
Numero di giocatori ideale: 16, con la possibilità però di
utilizzare anche qualche Jolly e di impiegare un maggior
numero di giocatori;
Campo di gioco: di dimensioni variabili. L’orientamento è
però orizzontale. In questo modo possiamo lavorare con
entrambe le squadre corte, sia in fase di possesso che
di non possesso.
All’interno dello spazio di gioco si dispongono 4 porte,
formate con dei paletti, e di circa 4m.
Formiamo due squadre da 8 giocatori ciascuna.
La squadra nera comincia in fase di possesso e si schiera
con tutti gli 8 elementi all’interno del campo di gioco.
I giocatori vengono posizionati in base al proprio sistema di
gioco ed ognuno agisce nella propria zona di competenza.
La squadra blu inizia in difesa e si schiera con 4 elementi
all’interno e 4 sui 4 angoli del campo.
L’obiettivo della squadra nera è quello di mantenere il
possesso in situazione di netta superiorità numerica (8v4)
per raggiungere un bonus di passaggi (5 ad esempio).
Raggiunto il bonus la squadra nera acquisirà 1 punto con
una delle seguenti modalità:
• Muovere palla da destra a sinistra, o viceversa, con la
sfera che transita tra le 2 porte (figura precedente);
• Taglio convergente di uno dei 2 esterni offensivi che
attraversa la porta, ricevendo palla, con le tempistiche
corrette (figura che segue);
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• Taglio divergente della punta centrale che si porta a
ricevere in ampiezza attraversando la porticina (figura
successiva);
Si noti anche il movimento dell’esterno d’attacco che crea
spazio.
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L’obiettivo della squadra blu è invece quello di portare
una pressione costante sul portatore e di organizzare
un’azione di pressing efficace. Chi accorcia sul possessore
dovrà essere seguito dai compagni per non rendere vano
il tentativo di rubar palla. Questa condizione permetterà,
una volta recuperata palla, di avere degli appoggi vicini.
La squadra in difesa lavora sul recupero del pallone e
guadagna 1 punto ogni 4 passaggi consecutivi. I 4 blu
all’interno sono coadiuvati dalle proprie sponde che
giocano rigorosamente ad 1 tocco, senza la possibilità di
passaggio tra sponda e sponda.
Il ridotto numero di passaggi necessari a guadagnare
1 punto per la squadra in difesa, obbliga la squadra in
superiorità numerica ad essere particolarmente aggres-
siva in FDNP.
Tempi di Lavoro (categoria Giovanissimi Sperimentali):
Cambio sponde ed interni ogni 1′. Tempo di lavoro 6′, poi
si invertono velocemente i ruoli delle 2 squadre e i blu
diventano la squadra in possesso. Possiamo lavorare con
2 o 3 serie di lavoro. La squadra che perde paga pegno.
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Possesso Posizionale: Mantenimento, Attacco Profondità e lavoro a Pressione
La squadra Blu si schiera con una “traccia” del proprio
sistema di gioco.
L’obiettivo della squadra in superiorità numerica (Blu)
sarà quello di mantenere il possesso allo scopo di attac-
care la zona di meta con un inserimento che avvenga
con tempi e modalità corrette (1punto). A punto ottenuto,
il mister introduce un altro pallone in favore dei difensori
della squadra Blu.
I difensori Rossi all’interno, dovranno organizzare
un’azione di pressing finalizzata al recupero del pallone.
Se i difendenti riescono nel loro intento, dovranno man-
tenere il possesso in situazione di 8v8, potendo essere
coadiuvati dall’aiuto delle proprie sponde che giocano rig-
orosamente a 1 tocco. Il passaggio da sponda a sponda
non è consentito.
Formiamo 2 squadre da 8 elementi. Il numero ideale è 16
giocatori ma possiamo inserire anche 1-2 Jolly.
Le dimensioni del campo di gioco dipendono da numer-
osi fattori, già ampiamente descritti. L’orientamento
dovrà però essere in verticale, prediligendo la profondità
all’ampiezza.
Predisponiamo una zona di meta di circa 10m su uno dei
2 lati corti del campo e posizioniamo 3 sagome (bastano
due paletti messi a X per una sagoma) a “difesa” della
zona di meta.
Ora scegliamo una squadra che inizia in fase di pos-
sesso (Blu) e una in difesa (Rossi). La squadra Rossa si
posiziona con 4 giocatori all’interno e 4 sponde, una su
ogni lato del campo.
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Il cambio sponde-interni rossi avviene senza interrompere
il gioco (nei tempi di lavoro spiegherò la formula che ho uti-
lizzato personalmente). La squadra Blu ha “X” minuti per
realizzare il maggior numero di punti possibili. Per questa
ragione, sul recupero palla della squadra Rossa, i primi
dovranno essere veloci a recuperar palla.
Osservazioni
• Le sponde possono essere posizionate sui vertici del
campo anziché sui lati. Così facendo, la difesa, sul recu-
pero della palla, saprà già con precisione dove trovare
la giocata sull’esterno;
• Sarà possibile posizionare una porta difesa dal por-
tiere sulla linea di fondo campo. Chi s’inserisce dovrà
poi finalizzare con al massimo 2 tocchi a disposizione;
• Possiamo dare alcune tracce all’attacco per attaccare la
profondità (giocata a muro e palla nello spazio; obbligo
di giocata a tre giocatori; sovrapposizione; dai e vai)
• L’attacco dovrà lavorare prontamene in fase di tran-
sizione negativa. Non dovrà permettere il passaggio
ad una delle sponde;
• La sponda che si trova in prossimità delle sagome non
può ostacolare la verticalizzazione dell’attacco;
• Una variante potrebbe essere che la sponda in prossim-
ità delle sagome può intercettare la verticalizzazione;
Tempi di lavoro (categoria Giovanissimi Sperimentali):
Cambio sponde-interni ogni 1′, lavoro 6′ per squadra. Si
invertono a questo punto i compiti delle 2 squadre, chi
era in attacco si organizza con 4 elementi all’interno e 4
sponde mentre chi era in difesa si dispone con gli 8 ele-
menti all’interno.
Ho lavorato con 2 serie, quindi 24′ totali.
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Possesso a Tema: Transizione Positiva e Negativa, Accorciare Velocemente in Avanti
possibilità di assegnare 1 punto al raggiungimento di un
numero prestabilito di passaggi.
La squadra bianca dovrà organizzarsi in un pressing coor-
dinato finalizzato al recupero del pallone con successiva
transizione positiva atta ad inviare palla ad uno dei 2 com-
pagni in zona 2.
Il ricevente, in zona 2, serve l’altro compagno che
s’inserisce in zona 3.
La squadra rossa, in Fase di Transizione Negativa, dovrà
essere particolarmente aggressiva ed efficace per impe-
dire la verticalizzazione dei bianchi. In caso di successo
per quest’ultimi, questi si spostano interamente in zona
3 e, coadiuvati dal Jolly, inizieranno a mantenere il pos-
sesso contro 6 elementi rossi, mentre 2 di questi si fer-
meranno in zona 2.
Formiamo 2 squadre da 8 elementi, con la possibilità di
inserire 1 o 2 Jolly. In figura ne ho posizionato 1.
Il campo di gioco è diviso in 3 parti, con la zona centrale
molto più piccola.
Le dimensioni del campo di gioco sono: 40m di ampiezza,
30m di profondità nelle zone 1 e 3, 10m di profondità la
zona centrale.
In zona 1, 8 elementi rossi, coadiuvati da un Jolly, manten-
gono il possesso schierati ognuno nella propria posizione
(ho utilizzato il 4-3-3 ma ognuno lo adatta alle proprie
necessità), contro 6 elementi della squadra avversaria.
Gli altri 2 elementi bianchi restano in zona 2.
L’obiettivo della squadra rossa è il mantenimento del pos-
sesso in situazione di superiorità numerica (9v6), con la
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Osservazioni e Varianti:
• Il Jolly gioca sempre con la squadra impegnata nel far
possesso. Quindi, quando la sua squadra perde palla,
partecipa alla fase di transizione negativa per cercare
il recupero del pallone;
• Il Jolly gioca sempre con la squadra in possesso in quel
momento. Quindi, quando i difensori recuperano palla,
partecipa alla fase di transizione positiva per cercare la
verticalizzazione;
• Il numero di tocchi può essere vincolato o meno;
• Il numero di tocchi può essere vincolato solo per il Jolly
(gioca a 1-2 tocchi);
• Il numero di tocchi può essere vincolato per la squadra
che fa possesso (2 tocchi) e libero per la squadra che
deve fare la transizione positiva;
• Il numero di tocchi può essere libero per la squadra che
fa possesso e vincolato per la squadra che fa la tran-
sizione positiva (2 tocchi);
• In zona 2, si fermano sempre 2 giocatori differenti;
• Obbligo di eseguire almeno un passaggio in zona 2
prima di muoversi in zona 3;
Punti Chiave:
• Arrivati in zona 3, i primi 2-3 passaggi risulteranno fonda-
mentali per il mantenimento del possesso in quanto non
saranno ancora state trovate le giuste posizioni-distanze
tra i vari elementi che stanno accompagnando l’azione;
• La possibilità di inserire un passaggio obbligatorio in
zona 2, dà modo di stimolare ancor di più la transizione
negativa e di conseguenza quella positiva, dando i cor-
retti appoggi e i giusti tempi di gioco;
• La squadra che ha perso il possesso, dovrà organizzarsi
velocemente per accorciare in zona 3 in modo com-
patto ed organizzato, evitando inutili pressioni solitarie;
• Il lavoro a pressione, la transizione negativa e i cambi di
campo, obbligano le 2 squadre a mantenere un’intensità
elevata.
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Possesso di Posizione: Lavoro a Pressione, Creare Superiorità Numerica in Zona palla
Formiamo due squadre che giocheranno inizialmente
con compiti differenti, invertendoseli al termine di ogni
ripetizione.
Una squadra inizia in fase di possesso e si schiera in
posizione e a pieni effettivi, coi portieri e i (J) che ne coa-
diuveranno l’azione.
L’altra squadra si dispone con 2 elementi all’interno e gli
altri in attesa fuori.
Avendo a disposizione 16 giocatori, ho formato due
squadre da 6, + 2 portieri + 2 Jolly.
Campo di gioco diviso in 4 settori adiacenti, come si vede
in figura.
La squadra impegnata in Fase di Possesso (Gialli) avrà
libertà di muoversi su tutti e 4 i settori. Questi dovranno ris-
pettare la regola di eseguire almeno 4 passaggi, nel qua-
drato in cui vi è la palla, prima di farla uscire dal settore. Se
un giocatore la fa uscire anzitempo, “pompa”. Se si esce
dal quadrato, dopo almeno 4 passaggi, giocando di prima
sul quadrato opposto in diagonale, si ottiene 1 punto.
In Fase di Non Possesso i due difensori (Blu) dovranno
portare pressione massima per 20″, raggiungendo il
massimo sforzo possibile, senza mai temporeggiare. I
due difendenti dovranno sempre stare vicini e nello stesso
quadrato. Terminati i 20″, escono e lasciano il posto ad altri
due compagni (cambio scandito dal fischio del mister). I
difendenti ottengono 1 punto per ogni palla calciata fuori e
2 punti in caso di gol in una delle due porte (max. 2 tocchi).
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Principi di Gioco Allenati:
Fase di Attacco Organizzato• Creare superiorità numerica in zona palla;
• Gestire, nello stretto, la pressione avversaria;
• Uscire dalla zona pressing mediante una giocata rapida,
che disorganizzi la pressione avversaria;
• Uscire dalla zona pressing utilizzando l’uomo più lontano;
Fase di Difesa Organizzata• Pressione costante sulla palla;
• Accorciare l’appoggio più vicino;
• Lavorare insieme e compatti;
Fase di Transizione Negativa• Immediata ri-aggressione del portatore, tutti insieme;
Tempi di Lavoro (categoria Allievi Regionali): Si può
lavorare dai 4 ai 6 minuti. Con 6 giocatori è perfetto perché
ogni minuto termina il “giro” di ogni coppia. Al termine della
prima ripetizione si invertono i compiti delle due squadre.
Possibilità di eseguire 2-3 serie
Osservazioni
Due sono i principali obiettivi dal punto di vista psicologico:
• Gestire, senza frenesia e senza ansia, la pressione
massima dell’avversario. Farsi forti della superiorità
numerica;
• Per i due difensori, portare pressione massima sulla
palla, provando uno sforzo fisico massimale. Anche
se rischio di non prenderla mai, attacco la palla senza
sosta e senza mai temporeggiare.
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Possesso in Posizione: Ricerca della Superiorità Numerica in zona palla (in FdP e in FdNP)
L’esercitazione l’ho utilizzata con una squadra di Allievi
(Regionali) al secondo anno e ha lo scopo di allenare i seg-
uenti Principi di Gioco:
In Fase di Attacco Organizzato• Creare superiorità numerica portando il maggior numero
di giocatori in zona palla;
• Assicurare al possessore il maggior numero di linee di
passaggio possibili;
• Assicurarsi superiorità posizionale;
• Mantenere e sfruttare l’elemento sul lato debole;
• Quando la densità avversaria mette a rischio il manteni-
mento del possesso, ricerca del terzo uomo;
In Fase di Difesa Organizzata• Far densità in zona palla;
• Ridurre tempi e spazi al possessore;
• Accorciare sugli elementi più vicini alla palla;
• Scivolare velocemente sul lato debole in seguito al cambio gioco;
Campo diviso verticalmente in tre zone uguali.
In questa seduta avevo a disposizione 13 giocatori e ho
impostato l’esercitazione nel modo che segue ma è possi-
bile adattarla alle proprie esigenze.
Ho scelto innanzitutto 3 (J) per i ruoli di 2 Esterni e 1 Interno.
Ho formato poi due squadre da 5 elementi e le ho disposte
coi giocatori nel proprio ruolo.
Regole:• Quando la palla è al centro, tutti i giocatori, (J) esclusi,
devono stringere nella zona centrale;
• Quando la palla è su uno dei due corridoi laterali, tutti i
giocatori, (J) esclusi, devono stringere nel settore centrale
e in quello in cui vi è la palla;
• La squadra in possesso può tenere un elemento nel
settore opposto per fungere da “collante” col (J) opposto;
• Si guadagna 1 punto con 8 passaggi consecutivi;
• Tutti i giocatori hanno a disposizione 2 tocchi;
Proposto nella prima settimana di raduno, ho lavorato con
tempi da 4′, recupero 2′, x 4 volte.
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I P O S S E S S I P O S I Z I O N A L I
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Possesso Posizionale: 6v3, Collaborazione offensiva e difensiva
L’esercitazione è stata pensata per il sistema di gioco
4-2-3-1 ma è adattabile alle proprie esigenze. A mio avviso
è particolarmente adatta per tutti quei sistemi che preve-
dono un 3+3 (3 centrocampisti e 3 attaccanti disposti con
vertice alto, basso, stretti o larghi).
L’esercizio l’ho portato sul campo con una categoria
Juniores e necessità di 12 giocatori.
Rettangolo di gioco di dimensioni variabili a seconda
del livello tecnico-tattico del gruppo con cui si lavora e
dell’eventuale obiettivo condizionale che si intende dare
alla proposta. Lo spazio di gioco viene poi diviso in due
metà campo e al loro interno si collocano due sagome
come da figura (per una sagoma bastano due paletti messi
a X).
Formiamo due squadre da 6 elementi e disponiamole
col 2-3-1 (traccia del 4-2-3-1), con ogni giocatore nel
proprio ruolo. Ogni team lavora con due sottogruppi, il
primo formato dai tre centrocampisti, il secondo dai due
esterni e dalla punta.
L’esercitazione ha inizio col mister che introduce palla in
una delle due metà campo.
La squadra che riceve palla dovrà mantenere il possesso
contro metà della squadra avversaria che si sposta velo-
cemente per cercare il recupero.
In fase di possesso gli obiettivi, oltre a quelli legati alla
tattica individuale, possono essere svariati, come ad
esempio:
• Creare superiorità numerica vicino alla palla
• Offrire sempre al possessore almeno 3 soluzioni di gioco
• Formare triangolo e rombi di gioco
• Ricerca del dentro-fuori
• Ricerca del terzo uomo
• Interscambi di posizione (mobilità)
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I P O S S E S S I P O S I Z I O N A L I
Il primo blocco giallo si sposta quindi nella metà campo
dei blu per un’azione coordinata finalizzata a recuperare
palla velocemente. Ai difendenti verrà chiesto di portare
sempre pressione sul possessore (palla) mentre gli altri
2 elementi accorciano gli appoggi più vicini.
Quest’azione difensiva punta ad instaurare nei giocatori
la volontà di adottare una fase difensiva aggressiva e
non votata all’attesa, cercando il recupero del pallone nel
minor tempo possibile.
Obiettivo dei possessori sarà quello di mantenere il pos-
sesso sfruttando la superiorità numerica e ricercando il
maggior numero di “triangolazioni” possibili, prendendo
in mezzo un avversario o una sagoma. L’intento (in FDP)
è quello di stimolare la ricerca del fraseggio, la collab-
orazione offensiva e le possibili combinazioni nel reparto
offensivo.
I “cacciatori”, una volta recuperata palla, dovranno
verticalizzare in favore dei compagni rimasti nel loro
settore. Ad obiettivo raggiunto per i blu, questi si spostano
nella loro metà campo ricostruendo l’assetto iniziale,
contro 3 elementi gialli che a oro volta si spostano per
cercare il recupero.
Nota: una volta lavorano i 2 centrocampisti e il trequartista
e l’azione successiva si sposteranno i 2 esterni e la punta
Osservazioni
• Perché l’1-2? E’ una forma di collaborazione piuttosto
semplice ed estremamente efficace per superare
l’opposizione avversaria in ogni settore di campo. Ci
permette inoltre di allenare la collaborazione in FDP.
• Nel mantenere il possesso palla, ognuno risp-
etta la propria posizione, mantenendo l’ordine e
l’organizzazione. Non si corre a vuoto e in ogni zona
di campo.
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I P O S S E S S I P O S I Z I O N A L I
• Non limiterei il numero di tocchi. In un 6v3 non c’è
bisogno di superare l’avversario per creare superiorità
numerica, c’è già. Sta alla bravura del giocatore capire
quanti tocchi fare in quella determinata circostanza.
• In questa esercitazione vi sarà modo di allenare la fase
di transizione. Quando i 6 elementi in possesso perdono
il pallone dovranno attaccare immediatamente i 3 “cac-
ciatori” per non permettere la verticalizzazione. “Meglio
difendersi in 6 che difendersi in 3″. Di contro, quando
i difendenti recuperano la sfera, dovranno essere abili
a consolidarne il possesso.
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I P O S S E S S I PA L L A
I Possessi Palla
Un’affermazione che mi è capitato più volte di leggere
e che mi trova perfettamente d’accordo è: “niente è più
allenante di un Possesso Palla”. I motivi li ho già ampia-
mente descritti nelle pagine precedenti ma posso ancora
una volta sintetizzarli dicendo che:
• Ci permettono di migliorare gli aspetti tecnici, soprat-
tutto per quanto riguarda la trasmissione e la ricezione.
Sulla seconda voglio aggiungere che, coi ritmi di gioco
sempre più frenetici, il calciatore si trova spesso a pren-
dere decisioni ancor prima di entrare in possesso della
sfera. Si parla ormai di controllo esclusivamente orientato;
• Ci permettono di migliorare i Principi di Tattica Individuale e Collettiva;
• Ci permettono di migliorare la personalità e l’autostima
dei nostri giocatori assumendosi rischi in zone di campo
potenzialmente pericolose;
1- La gestione del possesso ci permette gestire il ritmo gara;2- Ci permettono di migliorare il calciatore da un punto di
vista condizionale (tema di questo e-book)
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I P O S S E S S I PA L L A
Possesso Palla con Cambi di Campo
Spazio necessario: intero campo di gioco
Giocatori coinvolti: tutti. Questo è uno dei pregi
dell’esercitazione. Possiamo infatti svolgerla con un minimo
di 10 elementi, fino ad impiegare l’intera rosa.
Nella metà campo di sinistra prepariamo due quadrati di
dimensioni variabili. A seconda del numero di giocatori a
disposizione, decideremo la grandezza dello spazio. Nella
metà campo di destra predisponiamo invece uno spazio
che conterrà le squadre al completo.
Formiamo due squadre divise a loro volta in due sottogruppi.
Scegliere 2 giocatori che ricopriranno il ruolo di Jolly.
L’esercitazione comincia con le due squadre divise nei due
campi di gioco della metà campo di sinistra. Ipotizzando
di avere 18 giocatori (come in figura), che fanno possesso
palla nei 2 rispettivi quadrati, 4v4 + 1 Jolly che gioca con
la squadra in possesso palla.
Qui le varianti possono essere diverse: tocchi liberi o vin-
colati (3,2,1); tocchi uguali o differenti per i Jolly; “si tiene il
possesso per il gusto di mantenerlo” o si guadagnano punti
ad un numero prestabilito di passaggi; ecc.
Al fischio del mister, tutti i componenti abbandonano il proprio
quadrato e in allungo si portano nell’unico campo di gioco
situato nella metà campo di destra. Le 4 squadre si fonder-
anno quindi in 2, coi 2 Jolly che giocano con la squadra in
possesso palla. Anche qui possiamo vincolare il numero di
tocchi o assegnare 1 punto dopo un numero prestabilito di
passaggi. Al successivo fischio le due squadre tornano nella
metà campo di sinistra, ma non nel quadrato precedente,
bensì nell’altro quadrato (si invertono i campi di gioco).
LAVORO 8′, RECUPERO 3′, per 3-4 ripetizioni. Tempi di
lavoro e di recupero possono comunque variare a seconda
della categoria
VARIANTI: possiamo variare gli intervalli tra un fischio
e l’altro. Se qualcuno arresta la corsa durante il lavoro,
fischio!! Aumentare o diminuire la distanza tra i 2 quadrati
e dal rettangolo più grande
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I P O S S E S S I PA L L A
Possesso palla con “penitenza”
Campo di gioco di dimensioni variabili, a seconda del
numero di giocatori impiegati, della categoria e del livello
del gruppo.
Due squadre si contendono il possesso coadiuvate da uno
o due Jolly. In figura è stato disegnato un 5v5+ Jolly ma è
possibile svolgere l’esercitazione anche con numeri mag-
giori o inferiori.
Regole:• Nessun giocatore deve arrestare la corsa durante
l’esercizio. Pena 1 punto per la squadra avversaria;
• Si guadagna 1 punto realizzando un numero “X” di pas-
saggi. Questo dipende da qualità del gruppo, dimensioni
dello spazio di gioco e dal numero di giocatori coinvolti;
• Quando un giocatore perde il possesso (commette un
errore tecnico), dovrà uscire dal campo ed eseguire
un allungo di 30mt (15+15), aggirando il cono prima
di tornare in campo. Le altre due squadre continuano
a giocare;
• Sarà considerato interrotto il possesso quando la squadra
avversaria riuscirà ad eseguire almeno 2 passaggi.
Ecco allora che chi sbaglia il passaggio dovrà essere il
primo ad attaccare il neo-possessore, seguito dai com-
pagni che accorciano gli appoggi più vicini;
• Quando la palla esce il mister ne mette immediatamente
in gioco un’altra;
• La squadra che perde esegue una “penitenza”; ciò
incrementa la competitività e aumenta l’intensità e
l’aggressività;
• Mentre un giocatore esce, all’interno aumenta la situazi-
one di superiorità numerica per la squadra avversaria
e quindi la possibilità di ottenere punti. Chi esce dovrà
quindi essere veloce a rientrare in campo;
Varianti:• Se sbaglia un Jolly esce in allungo o no? Dipende dalla
regola che decidiamo di inserire;
• Diminuire la distanza da compiere in allungo;
• Escono gli ultimi due giocatori ad aver toccato palla;
Tempi di Lavoro (categoria Giovanissimi): 4 ripetizioni
da 6′, recupero 3′ tra le ripetizioni (36’ totali).
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I P O S S E S S I PA L L A
Migliorare la Triangolazione in forma giocata
Campo di gioco (categoria Juniores): 25×25.
Giocatori necessari: 13
Formare tre squadre e scegliamo un Jolly che gioca all’interno.
La squadra Rossa comincia a giocare in “Attacco” e in superi-
orità numerica, potendo contare sull’aiuto delle 4 sponde Gialle
e del Jolly all’interno. La squadra Blu inizia in difesa nel mezzo.
L’obiettivo del team Rosso sarà quello di realizzare il maggior
numero di 1-2 prendendo in mezzo un avversario Blu con
l’aiuto dei compagni, del Jolly o delle sponde.
La squadra Blu gioca in inferiorità numerica per tutta la durata
della prima ripetizione e se recupera palla ottiene 2 punti
eseguendo un 1-2 tra gli elementi della propria squadra.
Le sponde giocano solo con la squadra in attacco nel mezzo,
non con tutte e due. Il Jolly invece gioca sempre con la squadra
in possesso, quindi sul recupero palla della squadra in difesa,
si verrà a creare una situazione di 5v4 in favore di quest’ultima.
Al fischio del mister si invertono i compiti delle 3 squadre:
• Le sponde entrano nel mezzo come squadra in difesa;
• La squadra in difesa diventa la squadra in possesso;
• La squadra che manteneva il possesso esce come sponde;
Osservazioni e Varianti:
• Tempi di lavoro, di recupero e numero di ripetizioni sono
variabili;
• L’esercitazione, in FDP, punta a migliorare il fraseggio
mediante l’1-2 ma è utilissima per sviluppare la resistenza
specifica del giocatore;
• Possiamo impostare l’esercizio in un modo diverso. Le
sponde giocano sempre con la squadra in possesso e
quindi i compiti delle due squadre sono i medesimi;
• Si può arrivare ad effettuare il cambio sponde ogni 2’30”
-3′, con ogni squadra che lavorerà all’interno 5-6′
• A seconda del numero di giocatori a disposizione possi-
amo apportare diverse modifiche:
* 4v4+4 (12 giocatori)
* 4v4+4 e 1 Jolly (13 giocatori)
* 4v4+4 e 2 Jolly (14 giocatori)
* 5v5+5 (15 giocatori – 5v5 all’interno, 4 sponde esterne
e una gioca all’interno)
* 5v5+5 + 1 Jolly (16 giocatori)
* 5v5+5 + 2 Jolly (17 giocatori)
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Campo di gioco per un 4v4: dimensioni medie 20×30,
grandi 24×36
Giocatori necessari: 12
All’interno giochiamo un 4v4 mentre sui quattro lati collo-
chiamo 2 sponde per squadra e per colori alternati.
L’obiettivo è il mantenimento del possesso coadiuvati dalle
sponde del proprio colore.
Cambio sponde volante (e veloce) ogni 1′ (predisporre già
anticipatamente gli abbinamenti). Ciascuna coppia gioca
2′ all’interno e 1′ come sponde, per 6′ di lavoro.
Quando la palla esce si riprende immediatamente il gioco
con una palla giocata dal mister.
Nessun giocatore deve arrestare la corsa durante
l’esercitazione, pena 1 punto per la squadra avversaria.
Si ottiene 1 punto con 8 passaggi consecutivi.
Possiamo aumentare o diminuire il numero di passaggi
richiesti per ottenere 1 punto.
Tocchi: rigorosamente 2 all’interno, 1 per le sponde.
Vincolare il numero di tocchi è necessario affinché
l’intensità e la pressione sul portatore restino alte.
La squadra che perde paga pegno.
Tempi di Lavoro: 6′ di lavoro, 3′ di recupero, 3 ripetizioni.
Possessi Palla con Sponde 4v4+2 Sponde per squadra
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I P O S S E S S I PA L L A
Si formano due squadre da 6 elementi ciascuna. All’interno
disponiamo un 4v4 mentre all’esterno posizioniamo 2
sponde per colore.
Per un 4v4 si possono utilizzare le seguenti dimensioni:
piccolo:16×24; medio:20×30; grande:24×36;
Si svolge un possesso in situazione di 4v4 all’interno con
la possibilità di giocare con tutte e 4 le sponde, indiffer-
entemente dal colore della sponda. In FDP si giocherà
quindi 8v4.
Il numero di tocchi può essere o meno vincolato per i
giocatori all’interno. Le sponde giocano possibilmente a
1 tocco ma se in difficoltà possano utilizzarne anche 2.
Il passaggio da sponda a sponda può essere consentito o
meno (ma eviterei). Questo potrà essere consentito solo
sugli appoggi laterali, solo su quella opposta o su tutte e 3.
È inoltre a discrezione del tecnico la scelta di permettere
il passaggio a parabola tra sponde opposte.
All’interno rimane invece l’obbligo della palla rasoterra.
Al fischio del mister entrano le 4 sponde ed escono 4 gio-
catori, 2 per squadra, già prestabiliti. In figura si vede per
es. che all’interno ho numerato 4 giocatori col numero 1
e 4 col numero 2 per facilitare le uscite. Al successivo
fischio del mister escono i numeri 2 e rientrano i numeri
1 e così via.
Possessi Palla con Sponde 4v4+ 4 Sponde
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Si formano tre squadre da 4 giocatori ciascuna. 12 gio-
catori necessari.
Due squadre si affrontano all’interno e una squadra si
dispone come sponde-jolly. La squadra in possesso avrà
l’obiettivo di gestire il mantenimento della sfera potendo
contare sull’aiuto delle 4 sponde esterne. Quest’ultimi
sono giocatori “neutri” (giocano con chi la palla).
Al fischio del tecnico esce una squadra all’interno ed
entrano le sponde. Per i tempi di lavoro non andrei oltre
i 3′, considerando che poi all’interno ci sarà sempre una
squadra che a turno lavora 6′ consecutivi.
Per il numero di tocchi e le possibilità di giocata da sponda
a sponda valgono le indicazioni della proposta precedente.
Possessi Palla con Sponde 4+4v4
Obiettivi??
Non è sempre mia consuetudine assegnare punti al
raggiungimento di un numero prestabilito di passaggi
consecutivi.
Mi piace allenare la squadra a mantenere il possesso
anche per il “solo gusto di essere padroni del gioco “.
Fateci caso, se adottiamo la formula di assegnare punti
al raggiungimento di un bonus di passaggi, quando ci si
avvicina all’obiettivo la palla sembra scottare. Subentra
un’inutile frenesia che fino a pochi istanti prima non si
percepiva.
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I P O S S E S S I PA L L A
Il numero di giocatori è variabile.
Può essere infatti proposto con un minimo di 13 gioca-
tori fino ad un massimo di 20. Vedremo successivamente
come sarà possibile.
Le dimensioni del campo di gioco dipendono dalle ormai
solite variabili ma dividiamolo in una zona centrale molto
ampia e due zone esterne di circa 10m.
Formiamo tre squadre da un minimo di 4 giocatori e sce-
gliamo 1 o 2 Jolly (13-14 giocatori).
Una squadra, Blu, si schiera inizialmente come sponde
sui vertici del campo, mentre i restanti giocatori all’interno.
Le due squadre nel mezzo si contendono il manteni-
mento del possesso. La squadra che ha il possesso potrà
contare sull’aiuto dei Jolly (rigorosamente a 2 tocchi) e
delle sponde Blu che giocano a 1 tocco.
L’obiettivo iniziale è il mantenimento del possesso.
Raggiunto un bonus di passaggi (6-8) si guadagna 1
punto e la possibilità di attaccare una delle 2 zone esterne
con un compagno che si inserisce dalla zona centrale
(altri 2 punti).
Possesso ad Alta Intensità finalizzato all’Attacco dello Spazio
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Per attaccare le due zone di meta si potrà anche
servire una sponda che attacca lo spazio ma potrà
farlo solamente sviluppando un corto-corto-lungo
con un’altra sponda.
In questo caso ottiene 1 punto sia la squadra che
verticalizza sia quella delle sponde.
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Sulla verticalizzazione che va a buon fine, si riparte dal
mister che introduce un nuovo pallone nella zona centrale.
Tempi di Lavoro: Coi Giovanissimi Sperimentali ho
lavorato in questo modo: ogni 3′ cambiamo la squadra
delle sponde, 1 serie di lavoro sono 9′.
Lavoriamo con 3 serie, 27′, con 1′ di recupero tra la serie.
Nel minuto di recupero il mister fornisce feedback utili a
migliorare alcuni aspetti del gioco.
Osservazioni
• Consiglio di impostare l’esercizio sotto forma di com-
petizione a squadre, annotando i punti ottenuti dalle
varie squadre. Al termine dell’esercizio le squadre
perdenti possono eseguire una piccola penitenza. La
competizione dà ai ragazzi ancor più motivazione e in
questo modo aumentano intensità e agonismo;
• La difficoltà più grande che ho potuto osservare è
“come si attacca la profondità”? Raggiunto il bonus
di passaggi, i giocatori sembrano essere colpiti da
un’improvvisa frenesia (problema che ho riscontrato
anche con la categoria Allievi) che li spinge a vertical-
izzare in maniera precipitosa. La squadra deve mante-
nere la tranquillità fino a quando non si verificheranno
le condizioni ottimali per attaccare lo spazio;
• Giocatori coinvolti: con 15 giocatori lavoriamo con 3
squadre da 5 elementi, con una delle sponde che gioca
nel mezzo. Con 16 e 17 giocatori stessa cosa inser-
endo però 1 o 2 Jolly. Con 18 giocatori schieriamo 3
squadre da 6 elementi, con la squadra sponda posizio-
nata con 4 elementi sui vertici e 2 in ampiezza. Con 19
e 20 giocatori aggiungiamo 1 o 2 Jolly
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Formiamo tre squadre di ugual numero. Nel caso aves-
simo 1 o 2 giocatori in più (un numero non divisibile per
tre) possiamo pensare di utilizzarli come Jolly.
Le dimensioni del campo di gioco dipendono dalle solite
variabili. Su 2 lati opposti del campo predisponiamo due
zone di meta della larghezza di circa 8m.
In figura ho predisposto tre squadre da 5 elementi
ciascuna.
Una squadra inizia in difesa per 2’30″ mentre le altre 2
squadre mantengono il possesso.
L’obiettivo delle due squadre sarà quello di mantenerne il
possesso guadagnando 1 punto ogni 8-10 passaggi con-
secutivi. Una volta raggiunto tale “bonus” dovranno verti-
calizzare in una delle 2 zone di meta in favore di un com-
pagno che s’inserisce e riceve.
Possesso a 3 squadre: Transizioni e Verticalizzazione
Una volta verticalizzato, il gioco continua senza interru-
zioni con un passaggio nella zona centrale e un nuovo
conteggio da zero.
La squadra in difesa dovrà organizzarsi in un’azione di
pressing finalizzata al recupero della palla. In caso di suc-
cesso guadagnerà 2 punti facendo toccare la sfera a tutti
i componenti della propria squadra.
Ogni 2’30″ cambiamo la squadra in difesa. Possiamo
organizzare più serie di gioco.
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Variante
Una variante molto interessante è quella che vedremo ora
Vengono posizionate 4 porticine sui 2 lati del campo.
Quando la squadra in difesa recupera palla guadagnerà 1
punto segnando in una delle 4 porticine o facendo toccare
a tutti i componenti la sfera.
Un’ulteriore variante è quella che prevede che quando la
difesa recupera palla dovrà segnare in una delle 4 porti-
cine ostacolata solamente dalla squadra che ne ha perso
il possesso. Si gioca quindi un 5v5, con l’altra squadra
che diventa passiva.
Osservazioni
• L’esercitazione, oltre ad essere allenante per il manten-
imento del possesso finalizzato alla verticalizzazione,
ci permette di allenare la fase di transizione. Le due
squadre che ne erano in possesso dovranno portare
un’immediata pressione sul nuovo possessore e sugli
appoggi più vicini a lui per evitare che si segni in una
delle porticine.
• Possiamo limitare o meno il numero di tocchi per
tutte e 3 le squadre oppure solamente per le 2 squadre
impegnate nella fase di possesso
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L’esercitazione la ritengo molto allenante per migliorare
gli aspetti organici del calciatore e i principi di Pressione
e Pressing.
Si formano tre squadre da 4 o 6 elementi.
Si divide il campo di gioco in tre settori, con le due zone
laterali molto più ampie rispetto ad una piccola zona cen-
trale di circa 8 metri.
La squadra blu inizia a mantenere il possesso contro metà
di quella rossa, in situazione di 6v3 (4v2 nel caso lavor-
assimo con squadre da 4 elementi). Gli altri 3 elementi
della squadra rossa sono in attesa nella striscia centrale.
L’obiettivo per i blu è il mantenimento del possesso in
superiorità numerica.
Qui possiamo inserire alcune varianti:
• Possiamo assegnare 1punto al raggiungimento di un
Possesso palla a 3 squadre: Pressione
numero prestabilito di passaggi. Variante utile se pro-
poniamo l’esercitazione sotto forma di competizione a
squadre;
• Possiamo limitare il numero di tocchi (liberi, 3,2,1..);
• Il passaggio è consentito solo al terzo uomo (non si può
giocare palla al compagno che ce l’ha passata);
• Obbligo di occupare uno spazio vuoto dopo ogni
passaggio;
L’obiettivo per i rossi è invece quello di portare una pres-
sione costante sul possessore e sugli appoggi più vicini ad
esso. Nel caso riescano a rubar palla, ottengono 1 punto
riuscendo a servire i compagni nella zona centrale, con
la squadra blu che prontamente cerca di impedirglielo.
Ogni 30″, se la palla non viene persa, ne viene immediata-
mente messa in gioco un’altra dal mister nell’altro settore.
A questo punto saranno gli altri 3 rossi ad andare in pres-
sione mentre i compagni si spostano nella zona centrale.
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Possiamo:
• Far lavorare la squadra rossa a tempo, 6′ totali, con 30″
di lavoro ogni terna x 3′ a terna. La squadra che man-
tiene il possesso ottiene 1 punto ogni 6 passaggi con-
secutivi (il ridotto numero di passaggi necessario ad
ottenere il punto, obbliga la “squadra rapina” a portare
una pressione massima). Se dopo i 30″ la squadra ha
ancora il possesso e i “difensori” non l’hanno mai inter-
cettata, 3 punti bonus. Dopo i 6′ si cambia la “squadra
rapina”;
• Cambiare la “squadra rapina” ogni volta che questa
recupera palla e serve uno dei propri compagni nella
zona centrale. Questi servono la terza squadra nell’altro
settore e la squadra che ha perso il possesso si orga-
nizza velocemente con 3 “cacciatori” e 3 compagni nella
zona centrale. La squadra che invece era in difesa si
sposta tutta nel settore appena liberato.
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L’esercitazione la ritengo molto allenante per migliorare gli
aspetti organici del calciatore e i principi di Pressione e Pressing.
Si formano tre squadre da 4 o 6 elementi. Si divide il campo di
gioco in tre settori, con le due zone laterali molto più ampie ris-
petto ad una piccola zona centrale di circa 8 metri.
La squadra blu inizia a mantenere il possesso contro metà di
quella rossa, in situazione di 6v3 (4v2 nel caso lavorassimo con
squadre da 4 elementi). Gli altri 3 elementi della squadra rossa
sono in attesa nella striscia centrale. L’obiettivo per i blu è il man-
tenimento del possesso in superiorità numerica.
Qui possiamo inserire alcune varianti:• Possiamo assegnare 1punto al raggiungimento di un
numero prestabilito di passaggi. Variante utile se proponiamo
l’esercitazione sotto forma di competizione a squadre;
• Possiamo limitare il numero di tocchi (liberi, 3,2,1..);
• Il passaggio è consentito solo al terzo uomo (non si può
giocare palla al compagno che ce l’ha passata);
• Obbligo di occupare uno spazio vuoto dopo ogni passaggio;
L’obiettivo per i rossi è invece quello di portare una pressione
costante sul possessore e sugli appoggi più vicini ad esso. Nel
Possesso palla a 3 squadre: Pressione
caso riescano a rubar palla, ottengono 1 punto riuscendo a
servire i compagni nella zona centrale, con la squadra blu che
prontamente cerca di impedirglielo. Ogni 30″, se la palla non
viene persa, ne viene immediatamente messa in gioco un’altra
dal mister nell’altro settore. A questo punto saranno gli altri 3
rossi ad andare in pressione mentre i compagni si spostano
nella zona centrale. Possiamo:
• Far lavorare la squadra rossa a tempo, 6′ totali, con 30″ di
lavoro ogni terna x 3′ a terna. La squadra che mantiene il pos-
sesso ottiene 1 punto ogni 6 passaggi consecutivi (il ridotto
numero di passaggi necessario ad ottenere il punto, obbliga
la “squadra rapina” a portare una pressione massima). Se
dopo i 30″ la squadra ha ancora il possesso e i “difensori” non
l’hanno mai intercettata, 3 punti bonus. Dopo i 6′ si cambia
la “squadra rapina”;
• Cambiare la “squadra rapina” ogni volta che questa recupera
palla e serve uno dei propri compagni nella zona centrale.
Questi servono la terza squadra nell’altro settore e la squadra
che ha perso il possesso si organizza velocemente con 3
“cacciatori” e 3 compagni nella zona centrale. La squadra che
invece era in difesa si sposta tutta nel settore appena liberato.
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I P O S S E S S I PA L L A
Giocatori necessari: 16
Formiamo due squadre da 8 elementi ciascuna.
Le dimensioni del campo di gioco dipendono dalle solite
variabili viste nelle esercitazioni precedenti. Aggiungo che
a seconda che si voglia dare maggior importanza alla FDP
piuttosto che alla FDNP, queste assumeranno grandezze
differenti, facilitando una o l’altra fase.
La squadra rossa inizia l’esercizio in fase di possesso e
si posiziona con 8 elementi all’interno del campo. L’altra
squadra, blu, si schiera con metà elementi all’interno e
metà come sponde, una per lato.
La squadra rossa dovrà mantenere il possesso godendo
di una doppia superiorità numerica all’interno(8v4). La
squadra blu, una volta recuperata palla, dovrà a sua volta
mantenere il possesso in situazione di 4+4v8, potendo
quindi giocare con le proprie sponde che restano sul lato.
Possesso Palla 8v4 + 4 – Lavoro a Pressione
Regole:
• Ogni volta che la palla esce il mister ne introduce pron-
tamente un’altra e lo fa sempre in favore della squadra
in possesso (Rossa). Sarebbe ottimale avere un ulte-
riore assistente posizionato dalla parte opposta, in modo
che i giocatori non sappiano da dove viene rimessa in
gioco la palla;
• Al raggiungimento di un numero prestabilito di passaggi
(6-8) si ottiene 1 punto. Il numero ridotto di passaggi
necessari a guadagnare 1 punto, obbliga i “cacciatori”
a portare una pressione costante;
• Sarà considerato interrotto il conteggio solo nel caso
il difensore riesca ad effettuare almeno 1 passaggio.
Questa regola ci permette di lavorare sia sulla fase di
post-conquista (consolidamento del possesso da parte
dei difensori) e sulla fase di transizione negativa per gli
ex possessori;
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• Tocchi liberi all’interno. Le sponde rigorosamente
a 1 tocco;
• Ogni 1’30″ (max. 2′) il mister fischia e si effettua un
cambio volante tra sponde e interni blu. Dopo 6′ di
lavoro (1’30″ a gruppo quindi 3′, x 2 ripetizioni cias-
cuno = 6′) si invertono i compiti delle due squadre.
I blu entrano tutti nel mezzo a far possesso contro
metà della squadra rossa e così via.
Varianti
• I difensori non possono giocare con le proprie
sponde e se recuperano palla giocano in inferiorità
numerica, 4v8;
• Possibilità di inserire 1 Jolly in caso di disparità
numerica;
• Se abbiamo più di 16 giocatori possiamo lavorare
con doppie sponde o inserire più Jolly. Alcuni esempi:
20 giocatori = 2 squadre da 10, 10v5 all’interno e 5
sponde, 2 stanno sullo stesso lato. Con 19 giocatori
possiamo fare 9v9 + 1 Jolly ecc.
• La squadra che perde può pagare pegno. La com-
petizione aumenta l’agonismo;
• Due tocchi per la squadra in superiorità all’interno;
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I P O S S E S S I PA L L A
Campo di gioco di dimensioni variabili, a seconda del
livello tecnico del gruppo ma soprattutto dal numero di gio-
catori. L’esercizio infatti può essere svolto 3v3v3/4v4v4 o
5v5v5. Posizionare una porticina di 2m su ogni lato.
Si formano tre squadre e si effettua un possesso palla
due squadre contro una.
L’esercizio prevede 3 step della durata complessiva di 27′.
I Step
Le due squadre impegnate nella fase di possesso giocano
con le mani con l’obiettivo di muovere palla il più veloce-
mente possibile con il principio di “gioco a chi vedo”. La
terza squadra invece, impegnata in fase di non possesso,
dovrà portare una pressione costante sul portatore e sugli
appoggi più prossimi a lui.
Possesso a 3 Squadre e Lavoro sulla Transizione
La squadra in difesa ottiene 1pt ogni volta che riesce a
toccare con le mani la palla o il giocatore in possesso.
Ottiene invece 2pt se, intercettata palla, riesce a segnare
con le mani in una delle 4 porte. Ogni 2′ si cambia la
squadra “rapina”.
Per un tempo totale di 6′ totali.
Nota: consiglio di eseguire questo primo step con delle
palline di dimensioni ridotte per agevolare la trasmissione-
ricezione con le mani.
II Step
Si gioca coi piedi ad un max. di 2 tocchi. La squadra in
difesa ottiene 1pt recuperando palla e segnando in una
delle quattro porticine. 2′ di lavoro per ogni squadra in
difesa, per 2 serie. 12′ totali.
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III Step
Simile al precedente ma questa volta le due squadre,
impegnate nel mantenimento del possesso, avranno
l’ulteriore obiettivo di ricercare un corto-corto-lungo
per un terzo compagno che attacca lo spazio fuori
dal campo di gioco, annullando così 1pt della squadra
“rapina” (possibilità di mandare la difesa anche a -1).
La difesa guadagna sempre 1pt recuperando palla e
segnando in una delle 4 porticine
Osservazioni
• Non appena le due squadre perdono palla attuano
immediatamente un “Contropressing” per impedire
la “segnatura”;
• Ogni volta che la palla esce, uno dei due assistenti
ne rimette immediatamente in gioco un’altra;
• Per aumentare la competizione e l’intensità, al termine
dell’esercitazione ogni squadra esegue una “penitenza”
per ogni step che ha perso;
• I tempi di lavoro sono solo indicativi;
• Possiamo limitare il numero di tocchi per le due squadre
in possesso.
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Giocatori coinvolti: 15 ma potremmo svolgerlo anche con
19;
Campo di gioco: di forma quadrata. Io ho lavorato su un
28×28 con una squadra di Giovanissimi Sperimentali.
Formiamo due squadre da 6 giocatori e scegliamo 3 Jolly.
Nota: per la scelta dei Jolly ho utilizzato 3 centrocampisti.
All’interno giochiamo 4v4+ 3 Jolly mentre sull’esterno
posizioniamo 2 sponde per squadra, opposte.
L’obiettivo è quello di muovere palla da una sponda all’altra
del proprio colore, con queste che giocano rigorosamente
ad 1 tocco. All’interno le due squadre giocano a 2 tocchi.
La regola chiave dell’esercitazione è che i Jolly giocano
rigorosamente a 1 tocco e solamente su chi gli ha passato
Possesso Palla: Ricerca Corto-Corto-Lungo
palla. In questo modo si verificheranno un discreto numero
di giocate a muro con conseguente possibile passaggio
sulla sponda sul lungo.
Uno dei possibili sotto-principi che possiamo sviluppare
in fase di possesso, è la ricerca del terzo uomo. Come?
Creando superiorità numerica vicino alla palla, con una
serie di passaggi sul corto, per poi trovare un improvviso
passaggio tra le linee o sul lato debole.
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Tempi di Lavoro con la categoria Giovanissimi
Sperimentali: Ogni 2′ cambio sponde con 2 gioca-
tori all’interno (le rotazioni vengono decise antici-
patamente). Una serie sono 6′. Svolgiamo 3 serie
di lavoro, 18′. Recupero 2′
Poi ho inserito una variante:
Invece di lavorare sul cambio sponde a tempo, ho
inserito l’interscambio di posizione. Chi passa alla
sponda prende il suo posto. Questa gioca dentro
sempre di prima intenzione ed entra.
Se la sponda, ricevendo palla, non trova nessuno
all’interno su cui giocare, può effettuare un doppio
scambio col compagno che nel frattempo sta
uscendo.
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In questo modo ho lavorato 8′. Per un tempo totale di 24′.
Ogni volta che la palla esce il mister ne introduce imme-
diatamente un’altra. Ottimale sarebbe essere in almeno
2 mister, in modo tale che i giocatori non sappiano antici-
patamente da dove verrà messa in gioco il nuovo pallone.
Nel caso lavorassimo con 19 giocatori, svolgiamo un 6v6
all’interno, 2 sponde per squadra e 3 jolly. Una serie di
lavoro sarà di 8′.
Si può assegnare un punto ogni volta che si riesce a
muovere palla da una zona esterna all’altra. Alla fine
dell’esercizio paga pegno la squadra che ha perso. Le
penalità aiutano ad aumentare l’agonismo e creano una
competitività ancor maggiore.
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Campo di gioco: possiamo lavorare su un 40×40 o anche
su un 32×32. Scelte le dimensioni, il campo verrà diviso
in 4 quadrati uguali e adiacenti.
Giocatori coinvolti: il numero ottimale è 16 ma possiamo
aggiungere anche alcuni Jolly che coadiuvano sempre la
squadra in possesso.
L’esercitazione vede le due squadre impegnate in due
obiettivi differenti, invertendoseli a tempo. Formiamo due
squadre da 8 giocatori. Il team Blu si posiziona intera-
mente all’interno, mentre i Bianchi si dispongono con 4
interni e 4 sponde sui vertice.
La squadra Blu inizia in fase di possesso e sarà impeg-
nata nel mantenimento della sfera. Ogni giocatore potrà
muoversi liberamente su tutto il terreno di gioco.
Ulteriore regola per la squadra Blu prevede che il giocatore
Possesso Palla: Creiamo Mobilità
che effettua il passaggio si muova ad occupare un altro
settore. Se ad esempio il giocatore blu passa la palla ad
un compagno che si trova nel suo stesso quarto di campo,
dovrà occupare una delle altre 3 porzioni di campo. Se
invece passa la palla in uno degli altri 3 quadrati, potrà
muoversi solamente in uno degli altri 2 settori. Non si
può occupare il quarto di quadrato dove si passa la palla.
Il numero di tocchi sarà lasciato libero o sarà condizion-
ato dalle indicazioni del tecnico.
L’obiettivo della squadra bianca è quello di portare una
pressione costante sul portatore e di accorciare gli appoggi
più vicini ad esso, recuperare palla e mantenerne il pos-
sesso con l’aiuto delle proprie sponde che giocano rig-
orosamente ad 1 tocco.
La squadra bianca sarà libera di muoversi su tutto il
terreno di gioco e non sarà costretta ad effettuare nessun
spostamento dopo l’esecuzione del passaggio.
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Dopo ogni minuto possiamo cambiare gli interni con le
sponde bianche. Possiamo lavorare per 6 o 8 minuti per
poi invertire gli obiettivi delle due squadre.
Varianti
• Possiamo dare maggior rilevanza alla fase di tran-
sizione negativa. Se la squadra in inferiorità numer-
ica riesce ad effettuare 5 passaggi ottiene 1 punto. Al
termine dell’esercitazione, la squadra che ha perso
“paga pegno”. La squadra in superiorità numerica dovrà
mantenere il possesso il più a lungo possibile visto che
in questo modo gli avversari non potranno mai gua-
dagnare punti. Inoltre sulla perdita del possesso dovrà
aggredire immediatamente il neo-possessore. Il ridotto
numero di passaggi (per guadagnare 1 punto, 5) obbli-
gherà la squadra in superiorità a reagire prontamente
alla perdita della sfera.
• Variare il numero di tocchi nei diversi quadrati. In uno
liberi, negli altri 1, 2 e 3.
• Obbligatorio il passaggio fuori dal proprio quadrato.
• Obbligatorio spostarsi nel quadrato dove si dà palla.
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La versione base dell’esercizio l’ho ripresa dal settore
giovanile del Chelsea. Io ho aggiunto tutte le varianti che
vedrete.
In un campo di gioco di dimensioni variabili e diviso in due
metà, formiamo tre squadre da tre giocatori. Al centro del
campo formiamo un piccolo cerchio.
Indicativamente, come dimensioni del terreno di gioco, si
potrebbe pensare di lavorare su un 20×10 diviso in 2 metà.
La squadra rossa inizia in fase di possesso in situazione
di 3v1 contro un elemento blu.
L’Obiettivo è quello di raggiungere almeno 4 passaggi
consecutivi per poi giocare palla nell’altra metà campo (in
favore dei gialli). A questo punto si crea un’altra situazione
di 3v1, coi gialli attaccati da un altro difensore che esce dal
Possesso Palla: 3v1 Muovere Palla Velocemente da una Zona Esterna all’altra
cerchio centrale mentre il precedente difensore vi entra.
Se il difensore riesce a recuperare palla dovrà trasmet-
terla direttamente ai gialli oppure potrà farlo passando per
i suoi compagni nel cerchio.
A questo punto i rossi diventano la nuova squadra in
difesa e i blu prendono il posto dei rossi.
Le mie Varianti:
• Inseriamo la competizione tra le squadre, assegnando
1 punto per ogni passaggio verso l’altra metà campo;
• Possiamo lavorare in situazione di 4v2, con squadre
da 4 elementi, 2 difensori al recupero palla e 2 nel
cerchio (12 giocatori). Oppure possiamo lavorare con
un 5v3, con un difensore che cambia campo per andare
al recupero insieme ai 2 fermi nel cerchio (15 gioca-
tori). Possiamo utilizzare anche dei Jolly.
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• Gli altri 2 difensori sono attivi nella linea mediana e
cercano l’intercetto sul passaggio dei rossi. Se questi
intercettano palla non potranno giocarla direttamente
nell’altro settore ma dovranno effettuare uno scarico
per il compagno in difesa che a sua volta gioca nell’altro
settore.
• Collochiamo 2-3 porticine, sulla linea mediana, di 3m
circa e formate con dei paletti. Il passaggio da un settore
all’altro dovrà avvenire tra una porticina. In caso con-
trario abbiamo due alternative: a) non assegniamo il
punto ma si continua a giocare; b) la squadra rossa, che
ha sbagliato il passaggio, diventa la nuova squadra in
difesa e i blu prendono il posto dei rossi.
• Ulteriore evoluzione è quella di chiedere lo sviluppo di
un corto-corto-lungo per muovere palla nell’altro settore.
Un elemento dell’altro campo viene incontro ricevendo
palla tra una porta, scarico e palla sul lungo per un altro
elemento.
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I P O S S E S S I PA L L A
Di recente ho fatto alcune riflessioni:
• Il fatto che io veda il gioco del calcio in un certo modo,
non significa che sia il solo e unico praticabile;
• Allenare uno specifico modello di gioco finisce inesor-
abilmente per trascurare alcuni aspetti che fanno parte
del gioco stesso, come i duelli aerei e le seconde palle
ad esempio;
• I giocatori devono essere pronti a fronteggiare qualsi-
asi situazione tattica, anche quelle che non rientrano
nel proprio modello di gioco;
• Le prime settimane del Gennaio 2017, un po’ in tutta
Italia, si sono caratterizzate per delle temperature molto
rigide che hanno messo a dura prova molti terreni di
gioco.
Questo, per chi vuole provare a dominare palla, avversa-
rio e gara, si è rivelato un grosso problema;
Possesso Palla: Ricerca delle Seconde Palle
La riflessione che sintetizza i punti precedenti è che a
volte occorre adattarsi e preparare la gara consci delle
riflessioni appena descritte.
Ho quindi pensato ad alcune esercitazioni (e questa è una
di quelle) che mirino ad allenare e a contrastare alcune
difficoltà figlie di quanto appena visto.
L’esercitazione in questione aveva lo scopo di allenare la
riconquista delle seconde palle e l’attacco della palla alta.
Formiamo 3 squadre, 2 si posizionano all’interno mentre
la terza gioca come “assistenti” all’esterno del campo.
Nota: la terza squadra possiamo posizionarla anche 10
metri fuori dal campo di gioco.
Il numero di giocatori necessari è irrilevante, ne bastano
almeno 12. In caso di disparità numerica (un numero non
divisibile per 3) collochiamo alcuni Jolly.
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I giocatori all’esterno sono numerati e tutti in pos-
sesso di alcuni palloni.
Il primo “assistente” calcia nel mezzo a parab-
ola, con le 2 squadre che cercano di contend-
ersi il pallone.
Dentro si gioca a 1 tocco, 5 passaggi consecutivi
per ottenere 1 punto. Il ridotto numero di passaggi
necessari per ottenere il punto, obbliga entrambe
le squadre a interpretare la fase di non possesso
in maniera attiva, portando una costante pres-
sione sul portatore e cercando di accorciare gli
appoggi più prossimi a questo.
Ogni volta che la palla esce o che si ottiene 1
punto, il successivo assistente calcia nel mezzo
un altro pallone.
Cambiamo la squadra assistente a tempo (io ho
cambiato ogni 2’30”).
Variante:
• La squadra che riesce a toccare per prima, la
palla calciata nel mezzo dagli assistenti, ottiene
1 punto. Questo per incentivare l’aggressione
sulla palla alta
Focus:
• Contrasto aereo
• Impossessarsi della seconda palla
• Giocare rapido nel mezzo
• Pressione individuale al centro
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I P O S S E S S I PA L L A
Gli obiettivi sono quelli da titolo, allenare:
• La gestione del possesso in forma “micro”, cioè con
un ridotto numero di giocatori e in uno spazio di ridotte
dimensioni;
• La ricerca della mobilità in fase di possesso, utilizzando
interscambi e supportando sempre l’azione dei com-
pagni (viste le regole del gioco e il ridotto numero di
giocatori impiegati);
• La conquista delle seconde palle e l’attacco della palla
alta;
Una premessa è però indispensabile. Per svolgere
l’esercizio così come l’ho impostato, è indispensabile la
presenza di almeno un collaboratore per diversi motivi,
dall’introduzione di nuovi palloni, al fornire feedback che
si rivelino utili e di immediata comprensione.
L’esercizio è stato ideato sapendo di avere a disposizione
Possesso Palla in forma “Micro”: Mobilità e Seconde Palle
15 giocatori, di cui 14 di movimento + 1 portiere.
In ogni campo di gioco disponiamo due squadre da 3
giocatori ciascuna più un Jolly. Il portiere viene collocato
a 15 metri dai due campi e in possesso di molti palloni.
Le dimensioni dei campi di gioco sono circa 20×15 con
un quadrato 5×5 al centro.
Il gioco inizia con un 2c2 all’interno del campo mentre il
terzo giocatore si colloca su uno dei due vertici (più lontani
dal portiere) come sponda. Il Jolly si posiziona inizial-
mente all’interno del quadrato centrale.
Il portiere avvia il gioco inviando palla a parabola, con le
mani, su entrambi i campi di gioco e indicando il nome di
un giocatore a sua scelta.
Le due squadre si contendono il primo possesso (contesa
della palla alta) e se la tocca per primo il giocatore indi-
cato, 1 punto per la sua squadra.
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A questo punto i due team giocano per il manten-
imento del possesso, guadagnando 1 punto ogni
6 passaggi consecutivi.
Ogni qualvolta che si trasmette palla alla propria
sponda ci si interscambia con essa. Si racco-
manda di rimanere utili durante l’interscambio.
La sponda infatti, non trovando altre soluzioni
all’interno, potrebbe aver bisogno di una giocata
a muro col compagno che sta uscendo. In questo
modo guadagna un tempo di gioco, utile a favorire
lo smarcamento degli altri compagni.
Quando si passa palla al (J) nel quadrato, ci si
interscambia con esso. In sostanza, il (J) riceve,
gioca fuori ed esce dal quadrato, mentre chi gli ha
passato palla entra al suo posto. Questo avverrà
ogni volta che si passerà palla ad un compagno
o al (J) nel quadrato.
Sul cambio di possesso il (J) torna nel quadrato e
chi deve difendere esce per cercare il recupero.
Le sponde giocano a 1 tocco (ecco il perché del
rimanere utili durante l’interscambio), 3 tocchi
all’interno.
Ogni volta che la palla esce dal campo di gioco,
il mister potrà decidere se introdurre un nuovo
pallone che ha tra i suoi piedi o se chiamare in
causa il portiere. In questo secondo caso la palla
verrà rimessa in gioco con le stesse modalità iniz-
iali (passaggio a parabola e chiamata di un nome
a sua discrezione).
Io ho lavorato con ripetizioni da 3′ intervallate da
1′ di recupero.
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L E PA R T I T E A T E M A
Le Partite a Tema
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L E PA R T I T E A T E M A
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L E PA R T I T E A T E M A
Il campo di gioco viene diviso in due metà e vengono
posizionate 3-4 sagome sulla linea mediana.
Giocatori impiegati: almeno 17, ma è possibile lavorare
anche con 20.
Formiamo tre squadre da 4 elementi:
• Rossi che iniziano in fase di possesso
• Blu prima squadra in difesa nel mezzo
• Neri come sponde
Schieriamo 3 Jolly, 2 sulle corsie laterali e uno nel mezzo
(Gialli).
Possesso Posizionale a 3 squadre: Lavoro a pressione, Mantenimento e Affondo
La squadra rossa, che inizia l’esercizio come squadra in
attacco, dovrà mantenere il possesso con l’aiuto del por-
tiere e dei 3 Jolly (in situazione di superiorità numerica,
offerta da ben 4 elementi). L’obiettivo della squadra rossa
è quello di guadagnare 1 punto raggiungendo un “bonus
di passaggi” (6-8-10).
Ad obiettivo raggiunto, la squadra rossa avrà la possi-
bilità di guadagnare altri 2 punti verticalizzando nell’altra
metà campo per l’inserimento di un compagno o di uno
dei 3 Jolly.
Nell’altra metà campo si avranno a disposizione 2 tocchi
a testa per concludere con la sola opposizione del por-
tiere. Perché il gol sia valido, la squadra rossa si dovrà
essere spostata interamente nella “nuova” metà campo.
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La squadra blu, sulla verticalizzazione della
squadra rossa, comincia a spostarsi sulla linea
mediana.
Dopo la conclusione il possesso riprende sempre
in favore dei rossi e la squadra blu entra a portar
pressione.
Se la squadra blu recupera palla dovrà segnare
nella porta della metà campo in cui ha recuperato
palla e potrà farlo con l’aiuto delle sponde nere
che giocano ad 1 tocco. Ogni gol della squadra
in difesa vale 1 punto.
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Ogni 2’ cambiamo la squadra in difesa; i neri entrano
per portare pressione e i blu escono come sponde.
La squadra blu avrà 6′ di tempo per realizzare il maggior
numero di punti.
Vince la squadra che realizza il maggior numero di punti
sommando quelli che otterrà in attacco e in difesa.
Note:
• Sulla verticalizzazione della squadra in attacco, si
spostano anche le sponde nere, quindi quelle di metà
campo passano a fondo campo e quelle più distanti si
spostano a metà campo.
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• Durante il mantenimento del possesso si ricerca
la circolazione Dentro-Fuori per facilitarne il
successo.
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Formiamo 2 squadre. Il numero ideale è di 16 giocatori,
giocando quindi 8v8, ma possiamo svolgerlo anche con
qualche giocatore in meno o utilizzando alcuni Jolly che
giocano con entrambe le squadre. Possiamo giocare
anche 10v10 e utilizzare 20 giocatori.
Dividiamo il campo di gioco in 2 metà uguali. Sulla linea
mediana collochiamo 3-4 sagome (per le sagome possi-
amo utilizzare anche 2 paletti messi a X). Sulle 2 linee di
fondo campo collochiamo un portiere a difesa della porta.
L’esercizio comincia con una delle 2 squadre impeg-
nate nel mantenimento del possesso. L’allenatore potrà
decidere se schierare la squadra in posizione o se non
dare ruoli.
La squadra gialla inizia in fase di possesso contro metà
della squadra blu; l’altra metà rimane nell’altra metà
campo.
Possesso Palla: “Ruba e Gioca” con Portieri. Lavoro a Pressione e Transizione
La squadra gialla si trova in superiorità numerica, in situ-
azione di 8+P vs 4 elementi blu che dovranno organizzare
un’azione di pressing finalizzata al recupero del pallone.
La squadra gialla guadagnerà 1 punto raggiungendo un
bonus di passaggi (il numero dipende dalla qualità del
gruppo con cui si lavora, potremmo arrivare a 8-10-12-
...) e giocando ad un massimo di 2 tocchi. Quando un
componente effettuerà 3 tocchi, il possesso rimarrà alla
squadra gialla ma si azzererà il conteggio.
La squadra blu dovrà invece recuperare palla in un primo
momento per poi segnare in una delle 2 porte. Infatti la
squadra blu potrà segnare nella porta della metà campo
in cui ha recuperato palla, oppure potrà farlo verticaliz-
zando per i compagni che si trovano nell’altro settore.
Questi, ricevuta palla, giocano a 1 tocco per concludere
nel minor tempo possibile e incontrastati.
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La squadra blu ottiene 1 punto in caso di gol.
Quando avviene il cambio ruoli tra le 2 squadre??
• Quando i blu riescono a segnare una rete a prescind-
ere dalla porta in cui lo fanno
• Quando riescono a verticalizzare nell’altro settore. In
questo caso, gol o non gol, terminata l’azione si inver-
tono i compiti delle 2 squadre. I blu quindi si spostano
tutti nel loro settore e verranno ostacolati da 4 avver-
sari gialli.
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Nota
• Quando si invertiranno nuovamente i compiti delle 2
squadre, andranno al recupero palla gli altri 4 compo-
nenti, non sempre gli stessi.
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Formiamo due squadre di ugual numero, con la possibilità
di inserire un Jolly in caso di disparità numerica.
Le dimensioni del terreno di gioco dipendono dalle abilità
del proprio gruppo, dalla categoria e anche dal giorno della
settimana in cui svolgiamo l’esercitazione.
Dividiamo il campo in due metà e collochiamo una porta
“bifronte” al centro.
Nota: se abbiamo un solo portiere questo si sposterà ogni
volta a difesa di entrambe le direzioni; se ne abbiamo due,
ognuno difende su una sola metà campo.
In una metà campo gioca la squadra nera a pieni effettivi,
mentre la squadra gialla si divide in due metà, una parte
resta nella propria metà campo e l’altra andrà a cercare
il recupero del pallone.
Partita a Tema: Possesso in Superiorità, Pressione, Transizioni
Compito della squadra nera sarà quello di realizzare
almeno 5 passaggi (giocando a tocchi liberi) per poi
segnare nella porta difesa dal portiere.
Compito della squadra gialla sarà quello di recuperare
palla e servire i propri compagni nell’altra metà campo,
spostarsi velocemente e ricreare le medesime condizioni
ma a parti invertite.
Inizierà quindi il possesso dei gialli contro una parte della
squadra nera.
Sul successivo cambio di campo sarà l’altra metà della
squadra gialla che andrà a cercare il recupero del pallone.
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Le varianti sono diverse
• Possiamo togliere l’obbligo dei 5 passaggi prima di
cercare il gol;
• Possiamo inserire un vincolo di tocchi per la squadra
che tiene il possesso;
• Possiamo lasciare un giocatore nero nell’altra metà
campo. Sul cambio di campo dei gialli, questi dovranno
valutare anche la presenza di un avversario già posizion-
ato nella loro metà campo e pronto a portar pressione;
Osservazioni
A seconda dell’età possiamo modificare o inserire nuovi
focus:
• Il lavoro sulle transizioni
• Recupero palla e cambio campo velocemente
• Recupero palla e cerco il consolidamento
• Perdo palla e aggredisco
• Come gestire il possesso in superiorità numerica
• Come cercare il recupero del pallone
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Conclusioni
C O N C L U S I O N I
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Ritengo fondamentale che ogni allenatore debba avere
una propria metodologia di lavoro, frutto dell’esperienza
maturata sul campo in relazione alla categoria che si trova
ad allenare.
Io stesso, dopo 12 anni in panchina, se tornassi indi-
etro cambierei moltissimo delle mie prime stagioni da
allenatore. Alcune sedute le rivedrei completamente per
la loro organizzazione e ad altre senz’altro apporterei
degli aggiustamenti.
Ben presto mi sono reso conto che il “copia e incolla”
rischia di essere una pratica alquanto pericolosa, soprat-
tutto quando non si conosce perfettamente ciò che
andiamo a proporre. Meglio quindi ragionare con la
propria testa, confrontarsi e crearsi un proprio metodo.
Come ho già detto nel capitolo introduttivo, più volte mi
è capitato di vedere e leggere di intere preparazioni pre-
campionato incentrate sul lavoro fisico a secco, come se
quel “mettere benzina nelle gambe” in quel primo mese di
lavoro, potesse servire da carburante per tutta la stagione.
Personalmente è una strada che non condivido ma che
al tempo stesso non condanno. Come abbiamo visto nei
precedenti capitoli, il metodo integrato richieda elementi
e variabili non sempre facili da riproporre e attuare.
Dalla stagione 2013/2014 ho intrapreso in modo defini-
tivo una “via” che per me nascondeva alcune insidie. Alla
mia prima esperienza in un campionato giovanile regio-
nale e senza l’ausilio di chissà quale staff, ho deciso che
il pallone doveva essere sempre presente nelle mie sedute.
Ho cominciato quindi a “sperimentare”, a cercare di capire
se effettivamente era possibile sostenere certe intensità
di gara evitando di allenare il giocatore per compartimenti
stagni. Le risposte furono estremamente positive e mi
diedero la convinzione che ciò non era soltanto possibile,
ma era diventata realtà.
Questo e-book non vuole avere la pretesa di convincervi
che questa sia la “strada delle strade” ma vuole quanto
meno instillarvi il dubbio che il “tempo della rivoluzione è
ormai vicino”.
Diego Franzoso
C O N C L U S I O N I
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Bibliografia
D’Ottavio S., Colli R., Bosco C., Tranquilli C., Manzi V. (1997); “Valutazione
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D’Ottavio S., Briotti G., Manzi V., Tozzo N., Tell M. (2010) “Small Sided Games
e competizioni ufficiali in giovani calciatori della categoria under 18
Mariani Alessandro- La Preparazione Speciale: Metodo, Esercizi, Carichi.
Calzetti Mariucci Editori – 2008.
Rampinini Ermanno – Le Partitelle a Tema come mezzo di allenamento nel
calcio – Scienza e Sport N° 12 – EDITORE SPORT ITALIA 2011
Hill-Haas S.V., Dawson B., Impellizzeri F.M. and Coutts A.J. Physiology of
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“L’Allenamento Ottimale”; JURGEN WEINECK, CALZETTI MARIUCCI
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“La preparazione fisica ottimale del calciatore”; JURGEN WEINECK,
CALZETTI MARIUCCI EDITORE;
Metodi Moderni di Potenziamento Muscolare– Aspetti Pratici”; GILLES
COMETTI, CALZETTI MARIUCCI EDITORE;
Sitografia
http://it.wikipedia.org/wiki/Scala_di_percezione_dello_sforzo
http://www.my-personaltrainer.it/sport/partitelle-a-tema-esempi.html
http://www.my-personaltrainer.it/sport/partitelle-a-tema.html
http://www.my-personaltrainer.it/sport/allenamento-resistenza-calcio.html
Il programma che ho utilizzato per rappresentare graficamente le mie eser-
citazioni è Easy Animation.
È un programma davvero semplice da utilizzare e che offre innumerevoli pos-
sibilità illustrative. Permette inoltre di rendere animate, attraverso dei video,
le proprie idee e di renderle quindi dinamiche.
La nuova versione di Easy Animation la potete acquistare a questo link->
http://www.en.easy-animation.com/
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