Accordo di programma sulla chimica 2005
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Transcript of Accordo di programma sulla chimica 2005
Triennio 2006-2009
Patto per lo sviluppo del distretto regionale della filiera delle Materie Plastiche
Elaborato ai sensi dell’art. 5 Decreto del Assessorato della Cooperazione, del Commercio,
dell’artigianato e della Pesca del 1 dicembre 2005 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della
Regione Siciliana del 30 dicembre 2005 N.57
Patto di sviluppo
distrettuale
INDICE Presentazione ............................................................................................................... 4 Il contesto di riferimento.............................................................................................. 6
La filiera delle materie plastiche................................................................................. 6 La realtà del distretto................................................................................................... 9 Codici ATECO delle imprese aderenti al Distretto .................................................... 16
Le relazioni di subfornitura .................................................................................... 18 La propensione all’export ...................................................................................... 21 Il mondo della ricerca ............................................................................................ 22
Il distretto .................................................................................................................... 39 I punti di eccellenza e di criticità del distretto ............................................................ 39 Gli obiettivi di sviluppo del distretto ........................................................................... 42 La strategia ............................................................................................................... 43 Conformità agli strumenti legislativi e programmatori regionali vigenti ed integrazione
con le iniziative per lo sviluppo del territorio previste da altri programmi di sviluppo
locale......................................................................................................................... 46 Gli interventi previsti .................................................................................................. 47
A) Realizzazione di opere ed infrastrutture strettamente funzionali e connesse al
potenziamento, miglioramento e risanamento ambientale del territorio e delle aree
produttive incluse nel sistema produttivo locale........................................................ 47 C) Attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo realizzate o
commissionate da una molteplicità d'imprese aggregate in una delle forme previste
dall'art. 12.................................................................................................................. 48 Attività di Trasferimento tecnologico...................................................................... 50 Attività di ricerca in materia di sviluppo di processi ecocompatibili innovativi e di
iniziative per il risparmio energetico ...................................................................... 51 Attività di ricerca in materia di Materiali innovativi ................................................ 52 Attività di ricerca per lo sviluppo di nuovi prodotti e per l’innovazione di processo53 Creazione di un laboratorio di ricerca e prova....................................................... 54
e) Realizzazione di servizi informatici e telematici, che attengano ai settori individuati
dal patto di sviluppo distrettuale e destinati a fornire alle imprese informazioni di
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mercato, produttive e tecnologiche in grado di stimolare l'interazione e l'integrazione
fra imprese della stessa filiera produttiva.................................................................. 57 La costituzione del portale di distretto ................................................................... 57
f) Allestimento di temporanee esposizioni dimostrative di macchine, attrezzature,
prototipi e servizi, con elevato contenuto tecnologico innovativo, attinenti la filiera
produttiva di cui alla lettera e) ................................................................................... 59 G) Promozione commerciale di prodotti innovativi, attinenti la filiera, anche mediante
l'organizzazione e la partecipazione a manifestazioni fieristiche, svolgimento di
azioni pubblicitarie, effettuazione di studi e ricerche di mercato ............................... 60 H) Sostegno a forme di aggregazione e capitalizzazione delle imprese................... 61
Istituzione di un fondo chiuso per l’acquisizione di partecipazioni nel capitale di
PMI ........................................................................................................................ 61 Promozione del Consorzio regionale delle imprese della filiera delle materie
plastiche ................................................................................................................ 63 i) Promozione e potenziamento di strumenti d'integrazione delle politiche formative e
del lavoro................................................................................................................... 64 Promozione di una convenzione Università/Imprese per progetti di ricerca e
progettazione e realizzazione di percorsi innovativi di Alta formazione e Ricerca
Industriale nelle PMI .............................................................................................. 64 J) Consulenze organizzative finalizzate alla creazione di funzioni aziendali avanzate
in grado di consentire una maggiore propensione all'export..................................... 66 Incentivazione dei processi di internazionalizzazione ........................................... 66
Piano finanziario di massima .................................................................................... 68 Elenco sottoscrittori e indicazione del rappresentante di distretto ...................... 73
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distrettuale
Presentazione
Il presente documento costituisce il risultato di un processo di pianificazione
strategica da parte del sistema delle imprese operanti nella filiera delle materie
plastiche nonché nelle attività di indotto alla filiera stessa. Questo processo è stato
reso possibile dal fatto che si sta affermando tra le imprese che operano nella filiera la
consapevolezza del senso di appartenenza al territorio e ad un insieme di imprese con
problemi simili, si avverte ormai l’esigenza di attribuire maggiore sistematicità alla
propria azione individuale e di gruppo e si rafforza l’esigenza di creare nuove alleanze
tra imprese, autorità pubbliche, Università, centri di ricerca e associazioni di categoria.
A questo sforzo di programmazione dal basso si sono aggiunti in itinere altri
attori istituzionali in grado di apportare utili contributi per il raggiungimento degli
obiettivi. Un ruolo rilevante è stato svolto dalle Associazioni imprenditoriali coinvolte
nonché dai Consorzi di sviluppo industriale che gestiscono aree industriali in cui sono
localizzate aziende del settore.
La filiera delle materie plastiche è di enorme importanza per l’economia
regionale avendo forte interazioni con tutti gli altri settori dell’economia regionale; si
tratta di una filiera in grado di agevolare l’avvio di processi di crescita economica
“virtuosi” basati sull’applicazione dei risultati della ricerca pubblica e dello sforzo in
innovazione condotto dalle stesse imprese. Su tale tema l’economia regionale può
avviare una sfida sui mercati internazionali contando su una massa critica consentita
dalla presenza di tre poli industriali nella Sicilia Orientale, a monte della filiera, che
possono realizzare importanti sinergie con le diverse aziende operanti nelle attività a
valle della filiera.
Preliminarmente alla elaborazione del presente Patto si è proceduto ad una
indagine per la rilevazione dei fabbisogni delle imprese condotta mediante interviste ai
responsabili delle imprese potenzialmente interessate al Distretto. L’indagine è stata
inoltre l’occasione per conoscere più da vicino i processi interni alle aziende che non
sempre emergono dalle statistiche. Su tale base di dati si è proceduto ad individuare
le seguenti specializzazioni di distretto
Imballaggi
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Produzione articoli sportivi
Tubi e irrigazione
Film per l’agricoltura
Servizi e tecnologie avanzati per le imprese del distretto
Rilevante è stato il contributo apportato da enti pubblici e Associazioni di
categoria al presente Patto di Sviluppo; gli enti sono i seguenti
Università di Catania
Università di Messina
Università di Palermo
CNA Siracusa
API Siracusa
COSVIS
Caltanissetta S.c.p.a.
Camera di commercio di Siracusa
Confindustria Siracusa
Confindustria Messina
Confindustria Caltanissetta
Confindustria Enna
Confindustria Ragusa
Consorzio ASI Ragusa
Consorzio ASI Calatino
Consorzio ASI di Siracusa
Comune di Priolo Gargallo
Comune di Siracusa
Comune di Augusta
Provincia di Messina
Provincia di Siracusa
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Il contesto di riferimento
La filiera delle materie plastiche
Prima di procedere all’analisi economica del settore chimico e delle materie
plastiche, sembra opportuno chiarire brevemente cos’è l’industria chimica e quali
comparti ne fanno parte.
L’industria chimica comprende sia le imprese che producono prodotti
chimici veri e propri sia quelle che forniscono prodotti parachimici e farmaceutici o
fibre sintetiche e artificiali. Se si classificano le produzioni chimiche in base alla
posizione che assumono nell’ambito del ciclo produttivo, si possono distinguere due
settori: la chimica primaria, o di base, e quella secondaria. La produzione chimica di
base parte direttamente dai prodotti di raffinazione del petrolio o dalla lavorazione dei
minerali; la secondaria utilizza come input le produzioni provenienti dalla chimica
primaria.
Sottosettori della
chimica primaria sono i
prodotti organici e
inorganici di base e
intermedi, le materie
plastiche e le resine, gli
elastomeri, i fertilizzanti, gli
azotati e le fibre.
La chimica secondaria è costituita
invece dai seguenti prodotti:
pitture, vernici, mastici,
inchiostri, fitofarmaci, gas
tecnici, coloranti e pigmenti, ausiliari per l’industria, prodotti farmaceutici, detergenti e
altri prodotti per uso domestico, cosmetici, prodotti fotochimica e supporti magnetici.
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L’albero della plastica rappresenta in maniera semplificata come dal
cracking del petrolio l’industria chimica di base ottiene le sue produzioni,
successivamente impiegate e trasformate da altre imprese.
Come risulta evidente (si tratta dei due rami più spessi), le produzioni più
importanti sono l’etilene e il propilene. Da ciascuno dei due, attraverso successive
lavorazioni, vengono
ottenuti numerosi prodotti
che, impiegati come input
nei processi produttivi di
imprese appartenenti a
diversi settori industriali,
servono per l’ottenimento
di moltissimi beni.
L’aspetto che forse più di
altri caratterizza il settore
chimico è proprio l’elevato
grado di connessione con
gli altri settori industriali:
elettronica, trasporti,
telecomunicazioni, sanità,
tessile-abbigliamento,
conciario, nautica,
edilizia, alimentare, solo
per citarne alcuni.
Per questa ragione
la chimica rappresenta un
settore strategico per
l’intero sistema industriale.
Il forte legame che c’è tra
la chimica e gli altri settori produttivi è reso bene anche dai risultati di uno studio di
Federchimica di qualche anno fa, nel quale viene stimato il consumo di chimica dei
principali settori utilizzatori. L’indice di attivazione riportato per ciascun settore
SETTORE DI UTILIZZO
INDICE DI ATTIVAZIONE
(per 1 euro di fatturato)
AGRICOLTURA E ZOOTECNIA 71,6
ALIMENTARI E BEVANDE 11,5
TESSILE E ABBIGLIAMENTO 50,8
CALZATURE E CUOIO 51,7
LEGNO E MOBILIO 74,4
CARTA E EDITORIA 43,3
TRASFORMAZIONE MAT. PLASTICHE E GOMMA
301,0
MECCANICA E METALLURGIA 9,0
ELETTRICO/ELETTRONICO E
APPARECCHI RADIO TV
26,8
APPARECCHIATURE
MEDICALI/OTTICHE/FOTO
276,1
MEZZI DI TRASPORTO 38,9
FARMACEUTICA 307,5
COSTRUZIONI EDILI 37,8
MATERIALI COSTRUZIONE 40,0
MARMI E MATERIALI LAPIDEI 15,0
PIASTRELLE 19,3
VETRO 38,9
SANITA' 149,8
SERVIZI 0,9
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utilizzatore nella tabella a fianco quantifica il consumo di chimica attivato dai diversi
comparti per ogni euro di fatturato.
La tabella evidenzia come, dopo la farmaceutica, che dell’industria chimica fa
parte, il settore con il più elevato indice di attivazione dei consumi di chimica è quello
della trasformazione delle materie plastiche e della gomma
Attraverso la fornitura di materie prime o semilavorati alle industrie a valle, la
chimica, inoltre, svolge il compito strategico di trasferire le nuove tecnologie contenute
in tali prodotti e ottenute come risultato dell’innovazione sviluppata nei suoi laboratori
all’intero sistema produttivo. Tale compito è quasi sempre affidato a imprese medio
piccole che assumono un ruolo centrale di partnership con i fornitori di materie prime
(chimica di base e chimica fine) e con le migliaia di imprese a valle. Va sottolineato il
fatto che le imprese chimiche, anche quando di piccole e medie dimensioni, hanno
necessità di sviluppare ricerca e innovazione in modo formale e strutturato, nei propri
laboratori e con accordi di collaborazione con centri di ricerca pubblica e privata.
L'industria chimica italiana è caratterizzata sia da imprese di medie e grandi
dimensioni che operano nei poli chimici, sia dalla presenza diffusa in alcune aree
territoriali del nord di imprese di piccola dimensione, che presidiano alcuni segmenti
produttivi particolarmente significativi.
Mentre ormai da alcuni anni è in atto un processo di ristrutturazione
dell'industria chimica italiana che ha comportato un notevole ridimensionamento delle
aziende localizzate nei poli chimici, le iniziative produttive di piccola e media
dimensione, nonostante l'esistenza di difficoltà che ne impediscono molto spesso la
crescita e lo sviluppo, continuano a mostrare segni di vitalità.
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La realtà del distretto
Il distretto regionale si articola su diversi poli produttivi fortemente integrati
presenti nella Sicilia centro orientale, dal più importante che è quello di Priolo Gargallo
ai poli minori di Milazzo, Gela e Ragusa. Ad essi si affiancano una serie di aziende
minori, piccole e medie imprese sparse su tutto il territorio regionale, che toccano veri
comparti e che sono caratterizzate dall’essere consumatrici di prodotti di chimica di
base e dall’avere un mercato diversificato sia nazionale che internazionale. Queste
ultime operano principalmente nel settore della plastica per applicazioni diverse
specialmente per l’agricoltura (tubazioni, film per serre, raccorderia etc), articoli sportivi
ed imballaggi.
Tra queste “concentrazioni” si rileva innanzitutto il cluster costituito dai comuni
di Regalbuto, nella provincia di Enna, S. Cataldo e Gela nella provincia di
Caltanissetta, il quale ha origini relativamente recenti, poiché nasce grazie
all’assunzione di un ruolo imprenditoriale nel settore della gomma e della plastica da
parte di un commerciante del luogo, che nei primi anni settanta, riesce a convincere
alcuni esperti nella lavorazione della gomma a seguirlo in un’impresa allora giudicata
irrealizzabile cioè la produzione di attrezzature sportive subacquee. A ciò si è aggiunto
il possesso di know-how specifico, cui si è sommata la disponibilità di risorse
finanziarie familiari o ottenute con l’accesso ad agevolazioni regionali o nazionali. Così
ad esempio l’azienda capofila (Francis spa) nasce tra mille difficoltà, quali la rete viaria
assai carente, la mancanza di elettrodotti e di acquedotti per fini industriali, la carenza
di servizi bancari. Nel corso degli anni settanta si è sviluppato anche un indotto
artigiano prevalentemente di piccole dimensioni alle quali la capofila affida alcune fasi
del processo produttivo. La nascita dell’impresa viene caratterizzata dalla creazione di
prodotti che incontrano il favore del mercato, da un’efficiente rete commerciale e
soprattutto dal reclutamento e dalla formazione di manodopera specializzata. Questo
indotto è cresciuto nel corso degli anni novanta con la nascita di cinque nuove aziende,
raggiungendo una consistenza assai rilevante, sia da un punto di vista quantitativo che
qualitativo. L’azienda produttrice di articoli sportivi subacquei e quella che produce
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prodotti per piscine diventano nel corso degli anni leader e forniscono aziende leader a
livello mondiale (Cressi Sub per i primi e Waterfly per i secondi).
Altra concentrazione importante in termini di fatturato e propensione all’export è
quella del Gruppo Irritec/Siplast che si articola nell’area di Capo d’Orlando lungo il
versante tirrenico della provincia messinese e che occupano circa 300 addetti. Si tratta
di una concentrazione di aziende operanti nel settore dei tubi e raccordi per
l’irrigazione con una forte presenza all’estero ed una elevata propensione all’export. In
tale nicchia di mercato si registra la presenza di altre piccole imprese sparse nel
territorio regionale che però presentano la medesima caratteristica di una elevata
quota di export.
Infine nelle aree del ragusano si trovano importanti produttori di film utilizzati in
agricoltura nonché altri soggetti che operano nel riciclaggio del polietilene. Il mercato
siciliano è forse il più importante in Italia per quanto riguarda i film per copertura per via
della rilevante concentrazione di serre.
Seppur non ancora sufficiente si registra una spinta all’innovazione testimoniata
dall’esistenza di 28 brevetti registrati dalle aziende aderenti al distretto. Tale spinta
risulta concentrata sulle aziende che hanno un fatturato superiore alla media e che
vantano quote a volte rilevanti di export.
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Nella seguente tabella si rilevano alcuni dati relativi alla consistenza di alcuni settori
connessi alla filiera delle materie plastiche nel suo complesso
Tab. 1 - Unità locali e addetti alle unità locali in alcuni settori del manifatturiero di interesse per il distretto Censimenti 1991-2001 (v.a.)
Unità locali Addetti alle unità
locali
Sicilia 1991 2001 1991 2001
Fabbricazione di materie plastiche in forme primarie 9 17 1.582 486
Fabbricazione di lastre, fogli, tubi e profilati in materie
plastiche 61 69 817 867
Fabbricazione di imballaggi in materie plastiche 68 73 522 721
Fabbricazione di articoli in plastica per l'edilizia 50 35 266 165
Fabbricazione di articoli in materie plastiche 94 188 748 1.554
Fabbricazione di calzature, suole e tacchi in gomma e plastica 15 24 69 91
Fabbricazione di articoli sportivi 14 14 69 20
Fabbricazione di giochi e giocattoli 22 28 49 118
Recupero e riparazione per il riciclaggio di materiale plastico
per la produzione di materie prime plastiche, resine sintetiche 1 8 1 47
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Nella seguente tabella vengono rappresentate il numero delle aziende adernti al
distretto classificate anche sulla base del processo produttivo principale utilizzato. Si
rileva la rilevanza delle aziende che utilizzano processi di stampaggio che
costituiscono circa i due terzi del totale delle imprese. Nella categoria altri sono state
considerate sia le imprese del distretto che operano nel settore del riciclaggio delle
materie plastiche nonché tutte le aziende di servizi connesse alla filiera.
Numero di aziende aderenti al distretto per processo produttivo
Provincia Stampaggio Estrusione RTM Altri
Agrigento 2
Caltanissetta 9 4 6
Catania 7 2 6
Enna 4 5 7
Messina 10 2 5
Palermo 1 2 2
Ragusa 7 1 5
Siracusa 3 1 1 21
Trapani 0 1 0 0
Totale 41 20 1 52
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Dimensioni approssimative del fatturato globale
A livello regionale il Distretto rappresenta anche dal punto di vista dei numeri
una realtà importante in termini di fatturato globale.Il fatturato dichiarato relativo al
2005 raggiunge i 399.827.000,00 euro
Fatturato aggregato delle imprese aderenti al distretto per Provincia
Provincia Fatturato 2005
Agrigento 18.900.000,00
Caltanissetta 27.661.000,00
Catania 26.764.000,00
Enna 24.568.000,00
Messina 120.745.000,00
Palermo 7.892.000,00
Ragusa 100.192.000,00
Siracusa 70.605.000,00
Trapani 2.500.000,00
Totale 399.827.000,00
Da un punto di vista dei processi produttivi si rileva che le quote importanti di fatturato
vengono sviluppate da aziende che offrono prodotti collegati con il mondo agricolo. Si
tratta di aziende concentrate principalmente nel ragusano che operano nel campo dei
film per l’agricoltura e quelle concentrate nella zona di Capo d’Orlando (gruppo Siplast
/ Irritec) operanti nei sistemi di irrigazione.
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Fatturato aggregato in migliaia di euro delle imprese aderenti al distretto per tecnologia
utilizzata
Provincia Stampaggio Estrusione
Agrigento 18.900
Caltanissetta 4.407 6.171
Catania 21.864 2.450
Enna 1.916 12.995
Messina 35.430 13.881
Palermo 4.700 1.589
Ragusa 73.417 15.400
Siracusa 13.820 10.000
Trapani 2.477
Totale
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Occupazione totale e tendenziale
N° occupati delle imprese aderenti al distretto per Provincia
Provincia Occupati al 31\12\2005 Media occupati 2005
Agrigento 106 106
Caltanissetta 679 649
Catania 189 164
Enna 213 241
Messina 346 331
Palermo 28 29
Ragusa 294 313
Siracusa 542 542
Trapani 25 25
Totale 2.422 2.400
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Codici ATECO delle imprese aderenti al Distretto
Per la definizione di una filiera produttiva in maniera definita si sono presi in
considerazione in via prioritaria i seguenti codici ATECO:
DG-24.16 Fabbricazione di materie plastiche in forme primarie
DG-24.16.0 Fabbricazione di materie plastiche in forme primarie- fabbricazione di
materie plastiche in forme primarie: polimeri, compresi quelli di etilene, propilene,
stirene, cloruro di vinile, acetato di vinile e polimeri acrilici, poliammidi, resine fenoliche
ed epossidiche e poliuretani, resine alchidiche, poliesteri e polieteri, siliconi,
scambiatori di ioni a base di polimeri, fabbricazione di celluloide
DH-25.2 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN MATERIE PLASTICHE
DH-25.21 Fabbricazione di lastre, fogli, tubi e profilati in materie plastiche
DH-25.21.0 Fabbricazione di lastre, fogli, tubi e profilati in materie plastiche-
fabbricazione di semilavorati di materie plastiche: lastre, fogli, blocchi, pellicole,
lamelle, strisce, ecc., di materie plastiche- fabbricazione di prodotti finiti in materie
plastiche: tubi rigidi e flessibili e loro accessori in materie plastiche<br>- fabbricazione
di poliuretano espanso
DH-25.22 Fabbricazione di imballaggi in materie plastiche
DH-25.22.0 Fabbricazione di imballaggi in materie plastiche- fabbricazione di articoli
per imballaggio in materie plastiche: sacchi, sacchetti, contenitori, scatole, casse,
bottiglioni, bottiglie, ecc., in materie plastiche
DH-25.23 Fabbricazione di articoli in plastica per l’edilizia
DH-25.23.0 Fabbricazione di articoli in plastica per l'edilizia- fabbricazione di articoli in
plastica per l’edilizia: porte, finestre, intelaiature, persiane, avvolgibili, tendaggi in
plastica, battiscopa in materie plastiche, vasche, serbatoi, rivestimenti per pavimenti,
pareti e soffitti in materie plastiche, in rotoli e in forma di piastrelle, ecc., apparecchi
sanitari in materie plastiche: vasche da bagno, docce, lavabi, tazze per gabinetti,
cassette di scarico, ecc
DH-25.24 Fabbricazione di altri articoli in materie plastiche
DH-25.24.0 Fabbricazione di altri articoli in materie plastiche- fabbricazione di oggetti
per servizi da tavola, utensili da cucina e oggetti per la toletta in materie plastiche-
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delle Materie Plastiche 16
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fabbricazione di articoli vari in materie plastiche: caschi, visiere ed altri copricapi, pezzi
isolanti, parti staccate di apparecchi per l’illuminazione, oggetti per l’ufficio e per la
scuola, articoli di abbigliamento, guarnizioni per mobili, statuette, cinghie di
trasmissione e nastri trasportatori, tappetini, ecc., in materie plastiche
DK-29.56.1 Fabbricazione e installazione di macchine per l’industria delle materie
plastiche e della gomma e di altre macchine per impieghi speciali n.c.a. (compresi parti
e accessori, manutenzione e riparazione)- fabbricazione di macchine per l’industria
della gomma o delle materie plastiche e per la fabbricazione di articoli in tali materiali:
estrusori, stampatrici, macchine per fabbricazione o la rigenerazione dei pneumatici ed
altre macchine per fabbricazione di prodotti specifici in gomma o in plastica-
fabbricazione di essiccatoi per legno, pasta-carta, carta e cartone- fabbricazione di
asciugatrici a centrifuga- fabbricazione di altre macchine e apparecchiature speciali:
macchine per montare lampade elettriche o elettroniche, tubi (valvole) o lampadine,
macchine per produzione o la lavorazione a caldo del vetro o di articoli in vetro, fibre o
filati di vetro, macchine o apparecchiature per la separazione isotopica, macchine per
fabbricazione di funi, ecc.- fabbricazione di macchine produttrici di cavi elettrici
DC - 19.20.0 fabbricazione di articoli da viaggio (in materie plastiche)
DC - 19.30.3 fabbricazione di calzature (in materie plastiche)
DL - 33.10 fabbricazione di apparecchi (in materie plastiche) per uso medico
odontoiatrico e chirurgico
DL - 33.40 fabbricazione di elementi di ottica (in materie plastiche)
DN - 36.1 fabbricazione di mobili in materie plastiche
DN - 36.15 fabbricazione di materassi (in plastica alveolare non rivestita)
DN - 36.40 fabbricazione di articoli sportivi (in materie plastiche)
DN - 36.50 fabbricazione di giochi e giocattoli (in materie plastiche )
DN - 37.20.1 riciclaggio di materie plastiche
Sono state poi considerate altre aziende che operano in settori identificati con altri
codici ATECO ma che da un punto di vista produttivo sono direttamente collegati alla
filiera. Si tratta essenzialmente di laboratori di analisi e società di servizi che operano a
diretto contatto con le aziende della filiera.
Distretto regionale della filiera
delle Materie Plastiche 17
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Le relazioni di subfornitura
Per la descrizione delle relazioni di subfornitura si è proceduto ad una
rappresentazione grafica dell’intera filiera e alla descrizione del dettaglio relativo alla
lavorazione del polietilene
Distretto regionale della filiera
delle Materie Plastiche 18
Figura 1. Dettaglio aziende trasformatrice di po
ZIENDE PETROLCHIMICHE DI POLIETILENE: POLIMERI EUROPA, ECC
ESTRUSI E
A INIEZIONE PER SOFFIAGGIO
IN BOLLA A TESTA PIANA
FOGLIA LASTRA
HI, )
I
IMBALLAGGIO (TERMORETRAIBILE,
TENSIBILE)
CCHI INDUSTRIALI
BUSTE, SACCHETTI, SHOPPER
TERMOFOMATURA
FILM
ROTAZIONALE
STAMPAGGIO
DE S LIANE TRASFORMATRICI DI POLIETILENE
BOTTIGLIE, FLACONI, CONTENITORI
COMPONENTI AUTO, SERBATOI E TANICHE, VASI, CATINI, COMPONENTI DI ARREDO URBANO, RACCORDI,
A
TUBI
EDILIZTERMO
RETI (GASDO
AGRICIRRIGA
IA (SCARICIDRAULICA
ACQUEDOTTTTI)
OLTURA, ZIONE
A
ZIENON
ICI
lietilene
PRODUTTRICI
ES
SA
P
E
T
R
O
L
I
O
C
R
A
C
K
I
N
G
Metano
Batileni
Etilene
Propilene
Etilbenzolo
Poliacetali POM
FormaldeideResine Ureiche UF
Resine Fenoliche PF
Resine Melamminiche MF
Butadiene
Polimetlimetacrilato
PMMA
Acrilonitrile, Butadiene, Stirene ABS
Metlimetacrilato
Tetrafluoroetilene
Cloruro di vinile
Glicoli
Ossido di etilene
Acido acetico
Polietilene
Politetrafluoroetilene PTFE
Polivinilcloruro PVC
Resine Poliestere UP
Polietilenetereftalato PET
Poliacetati PVA
Acetato di vinile
Polietilene Bassa Densità LDPE
Polietilene Lineare Bassa Densità
LLDPE
Polietilene Alta Densità HDPE
Acrilionitrille
Cumene
Acrilonitrile, Butadiene, Stirene
ABSPolipropilene PP
Bisfenolo
Cicloesanolo
Fenolo
Policarbonato PC
Poliammide PA
Resine Fenoliche
PFStirolo
Anidride maleica
Polistirolo/Polistirene PSAcrilonitrile, Butadiene, Stirene
ABSResine Poliestere UP
ESTRUSIONE
Processi Prodotti
TUBI
FOGLIA
LASTRA
FILM
STAMPAGGIO BOTTIGLIE, FLACONI, CONTENITORI
COMPONENTI AUTO, SERBATOI E TANICHE, VASI, CATINI, COMPONENTI DI ARREDO URBANO, RACCORDI, ECC.
PULTRUSIONE
RTM
FILAMENT WINDING Benzolo Xilene
Acido tereftalico
Polietilentereltalato PET
Polibutilenetereftalato PBT
Toluolo
Isocianati
Poliaretani PUR
Resine Poliestere UP
Figura 2. La filiera della plastica
COMPONENTI per impianti elettrici canalina, tubi corrugati ECC.
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La propensione all’export
Si registra una importante propensione all’export per le aziende non solo per le
grandi imprese che producono le materie prime ma anche per quelle aziende che
producono articoli a maggiore valore aggiunto.
Totale export delle imprese aderenti al distretto
Provincia Esportazioni 2005
Agrigento 3.080.000,00
Caltanissetta 0
Catania 8.173.000,00
Enna 8.930.000,00
Messina 15.063.000,00
Palermo 680.000,00
Ragusa 5.597.000,00
Siracusa 3.150.000,00
Trapani 0
Totale 44.673.000,00
Distretto regionale della filiera 21 delle Materie Plastiche
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Il mondo della ricerca
La ricerca pur essendo il vero motore di sviluppo della filiera è stata finora
sviluppata dai grandi gruppi esclusivamente nei loro centri da anni fuori del contesto
dell’isola, dopo aver chiuso quelli di Priolo, Ragusa e Gela.
Le piccole e medie aziende condizionate dalle dimensioni non portano ancora
oggi con se un bagaglio tecnologico e/o di ricerca legato alle loro realtà produttive né
hanno avuto la forza di attivare azioni di ricerca.
In questo contesto, a loro volta, i centri di ricerca esistenti nelle tre università di
Catania, Messina e Palermo ed i centri del CNR nell’isola oggi hanno pochi legami con
le realtà industriali regionali esistenti. Tali legami vanno invece promossi e vanno
predisposte azioni preventive di innovazione e/o di adeguamento, al fine di far
diventare il mondo della ricerca il centro propulsore e di stimolo per l’imprenditoria
locale.
Solo in occasione dei recenti bandi attivati con le risorse del POR e del PON
“Sviluppo Locale” si sono attivate le prime forme di collaborazione tra PMI ed
Università isolane. In questa occasione le aziende della filiera hanno registrato una
elevata partecipazione ed assegnazione di risorse per programmi di ricerca e sviluppo
precompetitivo.
Di seguito riportiamo la presentazione degli enti di ricerca che hanno aderito al
distretto.
Distretto regionale della filiera 22 delle Materie Plastiche
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CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
Istituto di Chimica e Tecnologia dei Polimeri
Istituto di Chimica e Tecnologia dei Polimeri (ICTP) con sede a Pozzuoli (Na) e una sezione a Catania.
Direttore ICTP: Prof. Cosimo Carfagna (Università di Napoli)
Responsabile della Sezione di Catania: Dr. Concetto Puglisi ([email protected]) RISORSE UMANE Dirigenti di Ricerca 1
Primi Ricercatori 2
Ricercatori 10
Tecnologi 1
Tecnici 5
Aministrativi 4
Totale CNR 23
Personale Universitario (*) 3
Dottorandi /Assegnisti (**) 4
Laureandi (**) 3
La sezione svolge attività di ricerca nel settore della Chimica dei materiali polimerici sintetici e naturali.
Polimeri sintetici: Sintesi di materiali Polimerici
Caratterizzazione strutturale di polimeri mediante tecniche di spettrometria di
massa
Degradazione e stabilizzazione
Riciclo
Distretto regionale della filiera 23 delle Materie Plastiche
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Polimeri Naturali: Caratterizazione strutturale di Proteine e polisaccaridi
Modifica chimica di poliemeri naturali
PROGETTI DI RICERCA Sviluppo di Nuovi materiali Polimerici
- Settore Biomedicale: cateteri, sacche per plasma, tubi, valvole, etc
- Settore Agro-alimentare: materiali per imballaggio alimentare, pacciamatura,
ristorazione, posate e stoviglie monouso, etc.
- Resine termoindurenti: poliestere insature, epossidiche, melamminiche, fenoliche
- Vernici: sviluppo di nuove formulazioni con specifiche proprietà (antifiamma,
antimuffa, etc)
- Sistemi ignifughi per materiali termoplastici e termoindurenti.
- Materiali polimerici a stella idrosolubili contenenti ftalocianine ed unità porfiriniche e
per applicazioni come "drug carriers".
- Settore oftalmico: lenti in materiale termoplastico e termoindurente
- Optoelettronica: materiali contenenti unità porfiriniche e fullereniche con proprietà
NLO.
- Materiali polimerici a base porfirinica, fullerica e ftalocianinica per al sensoristica
molecolare.
- Materiali polimerici biodegradabili da fonti rinnovabili (biomasse)
- Nuovi plasticizzanti polimerici per PVC con caratteristiche di cessione nulla, adatti
per la produzione di giocattoli, imballaggio alimentare, etc.
Degradazione e Stabilizzazione di Materiali Polimerici
- Studio dei processi di invecchiamento termo e foto-ossidativo di materiali polimerici
- Studio dei processi di degradazione biologica ed enzimatica di sistemi polimerici
- Sviluppo di sistemi autoestinguenti per materiali termoplastici e termoindurenti
Distretto regionale della filiera 24 delle Materie Plastiche
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- Sviluppo di sistemi polimerici per la stabilizzazione all'invecchiamento termo e foto-
ossidativo di materiali termoplastici per i settori Agicolo (serre), imballaggio, vernici;
di resine termo indurenti per svariate applicazioni.
Riciclo Materiali Polimerici
- Produzione di carboni attivi da materiali polimerici a fine vita e da biomasse.
- Processi alternativi per la produzione di nuovi materiali polimerici da plastiche di
riciclo, da raccolta differenziata, agricoltura, etc.
Polimeri di origine Naturale
- Riconoscimento rapido di batteri negli alimenti mediante metodiche di spettrometria
di massa.
- Proteomica di liquidi lacrimali.
- Nuove metodologie per la rapida determinazione della sofisticazione in prodotti
lattiero-caseari.
- Determinazione delle HMW glutenine (proteine) in differenti tipi di frumento
mediante Spettrometria di Massa MALDI
- Analisi strutturale di carboidrati complessi mediante spettrometria di massa MALDI
- Nuovi metodi di analisi di polisaccaridi da piante
- Estrazione di polisaccaridi da scarti delle lavorazioni agricole
Dotazione Strumentale
- Spettrometro a Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) 200 MHZ
- Spettromero di massa MALDI-TOF Voyager STR (Elite)
- Spettromero di massa MALDI-TOF Voyager DE
- Spettrometro di massa ESI-TOF (LC/MS)
- Spettromero di massa MALDI-TOF/TOF
- Gas Cromatografo/Spettrometro di Massa.
- 3 Cromatografi ad esclusione sterica (GPC)
- 2 Cromatografi liquidi HPLC
Distretto regionale della filiera 25 delle Materie Plastiche
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- Spettrofotometro FT-IR con micro ATR per l'analisi delle superfici
- Spettrofotometro UV-Visibile
- Calorimetro differenziale a scansione
- Analizzatore termogravimetrico
- Camera per l'invecchiamento accelerato di materiali polimerici
- Miscelatore allo stato fuso Brabender
- Mini-estrusore bivite per la preparazione di miscele polimeriche allo stato fuso
- Melt flow Index
- Presse per la produzione di manufatti termoplastici - Camera per la misura dei fumi NBS - Sistema per la misura dell'indice di ossigeno - Permeometro per la misura della diffusività di gas (H2O, CO2)
Il laboratorio di chimica dell'ICTP è attrezzato con reattori da laboratorio per la
sintesi su piccola scala (100-500g) di materiali polimerici, con un sistema di
cromatografia preparativa e con tutte le facilities necessarie per la produzione di
materiali (rotevaporatori, stufe da vuoto, etc)
Il laboratorio di caratterizzazione è attrezzato con le più moderne tecniche di
caratterizzazione di polimeri come la spettrometria di massa MALDI-TOF ed
Electrospray/TOF.
La sezione di Catania dell’ICTP è uno dei laboratori leader a livello
internazionale sulla spettrometria di massa di materiali polimerici sia sintetici che naturali.
L'ICTP di Catania ha in carico uno spettrometro NMR a 200MHZ per la routine
e l'accesso allo spettrometro NMR 500 MHZ del Dipartimento di Scienze Chimiche.
Il laboratorio ICTP è anche attrezzato con estrusori e presse per la
preparazione mediante stampaggio di provini in materiale termoplastico
L'ICTP è dotato di personale tecnico specializzato in grado di progettare e
realizzare piccole apparecchiature da laboratorio. Presso l'ICTP è attrezzata una
Distretto regionale della filiera 26 delle Materie Plastiche
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piccola officina meccanica con torni e frese predisposti per la realizzazione di pezzi di
ricambio per la strumentazione e per la realizzazione di manufatti.
Contratti e progetti di ricerca con aziende periodo 2002-2004
Collaborazioni e Contratti con Aziende. Anno AZIENDA Località Progetto/Attività
2002 GGG
ELETTROMECCANCA
Catania Preparazione e caratterizzazione di
materiali compositi a base poliestere
2002 WYETH LEDERLE
S.P.A
Catania Determinazione di impurezze (olio
siliconico) in campioni di antibiotico
liofilizzato
2000-2004
ZAPPALA'
Collaborazione
Zafferana
(CT)
Determinazione rapida di sofisticazioni
nel latte mediante tecniche di
spettrometria di massa
2001-2005 SIFI Spa Aci S. Antonio
(Catania)
Caratterizzazione di proteine e lipidi nel
film lacrimale
2001-2005 MILENA
PHARMACEUTICALS
Agrigento Sviluppo di nuovi materiali polimerici per
applicazioni nel settore biomedicale
2004 ST-Microelectronics
Collaborazione
Catania Nuovi materiali polimerici per dispostivi
elettronici
(Deposito di Brevetto in Corso)
2004 CEGA srl (Catania)
Progetto su L. 297 in
Belpasso (CT) Materiali innovativi per applicazioni
elettriche
2004 Fort Dodge
Catania Caratterizzazione di Resine Multistrato
per il confezinamento di Prodotti
Antiparassitari Liquidi
2004 ARPA- SICILIA Sezione di
Catania
Determinazione dei Prodotti di
Combustione di Vetroresine
2004-2005 Pirelli Labs Caratterizzazione strutturale materiali
Distretto regionale della filiera 27 delle Materie Plastiche
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Materials Innovation
Milano polimerici complessi mediante
spettrometria di massa MALDI-TOF
2005 Sicarb Srl Siracusa Produzione di Carboni attivi da biomasse
e materiali polimerici di riciclo
2005 Mazza Srl Ragusa Sviluppo di materiali polimerici per la
2005 Regal Plastica Enna Sudio su Materiali compositi a base di
PVC
2005 Ancione Srl Ragusa - Sviluppo di metodologie per l’utilizzo di
materiali polimerici in bitumi
- Consolidamento di mattonelle in
materiali bituminosi.
Progetti attivi in fase di svolgimento
Regione Sicilia- “INNOVAZIONE E TECNOLOGIE PER IL MIGLIORAMENTO
DELLA SOSTENIBILITA’ AGROINDUSTRIALE, DELLA SICUREZZA E QUALITÀ
ALIMENTARE”
ICTP/Consorzio Quark Siracusa : Circa € 4.000.0000
2002-2004 MIUR PROGETTO "PROF SICURI" Sviluppo di metodi di
spettrometria di massa per l'identificazione rapida di batteri negli alimenti.
2004- 2005 MIUR Relazioni struttura-proprietà di polimeri semicristallini
(“RESPO”)
TECNOLOGIE SENSORISTICHE E SISTEMI AUTOMATICI INTELLIGENTI
PER L’INNALZAMENTO COMPETITIVO DELL' ATTIVITÀ PRODUTTIVE”, CNR-
Istituti Catania - Messina - Sicilia POR 2000/2006 misura 3.15.
Distretto regionale della filiera 28 delle Materie Plastiche
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UNIVERSITÀ DI CATANIA – Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l'Ingegneria
Il gruppo diretto dal prof.Recca svolge attività di ricerca sia nell’ambito dei
materiali termoplastici che dei termoindurenti presso i laboratori del DMFCI.
Nell’ambito dei materiali termoplastici il gruppo si è concentrato sullo sviluppo di
innovativi polimeri aromatici per diverse applicazioni quali matrici per materiali
compositi, tenacizzanti per resine epossidiche, film polimerici. In particolare gran parte
del lavoro è stato volto alla sintesi di polimeri aromatici con gruppi solfonici, chetoni ed
etere. I polimeri prodotti sono stati caratterizzati sia chimicamente che con metodi fisici.
Si sono realizzati, ad esempio, diversi studi sulla termodegradazione dei polimeri
aromatici. Recentemente il gruppo è coinvolto nello studio di innovativi sistemi di
miscele e copolimeri di tipo PET e PEN per applicazione nel settore del packaging
(Ottimizzazione delle proprietà funzionali di imballaggi in poliestere mediante il
controllo morfologico, nanofiller e rivestimenti rinforzati, PRIN - prot. 2004099185,
Coordinatore locale Ing.G.Cicala).
Nell’ambito dei materiali temoindurenti le attività del gruppo sono state
concentrate su due filoni principali: lo studio della tenacizzazione di miscele complesse
epossido/termoplastico e la realizzazione di resine epossidiche processabili mediante
RTM. Nell’ambito della prima linea di ricerca si sono utilizzati i polimeri aromatici
sintetizzati presso i laboratori del DMFCI e si è studiato l’effetto come tenacizzanti in
diverse formulazioni di resina epossidica. Questo lavoro è stato condotto in stretta
collaborazione con la ICI (Imperial Chemical Industries) prima e con la Cytec
Engineered Materials dopo. La ricerca condotta ha dimostrato la validità dei
poliaromatici sintetizzati come agenti tenacizzanti per le resine epossidiche in grado di
dar luogo a fenomeni di separazione di fase e quindi tenacizzazione della matrice
epossidica. Questa ricerca è risultata di particolare interesse per la preparazione di
formulazioni di resine epossidiche da utilizzare come matrici di materiali compositi
fibrorinforzati per applicazioni avanzate. I risultati di queste ricerche si sono tradotti in
diversi sistemi preimpregnati commercializzati dalla Cytec Engineered Materials.
Distretto regionale della filiera 29 delle Materie Plastiche
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La seconda linea di ricerca è stata invece concretizzata anche nell’ambito di un
progetto di ricerca d’interesse nazionale (PRIN “Nuovi sistemi termoindurenti
tenacizzati per processi di stampaggio con trasferimento di resina, N° prot.
2003034813”) di cui il prof.Recca è coordinatore nazionale. Nell’ambito di tale progetto
sono state realizzate e studiati metodi alternativi di tenacizzazione delle resine
epossidiche mediante l’addizione di polimeri iperramificati. Tale soluzione è di
particolare interesse per le tecniche RTM in quanto non comporta incrementi di
viscosità della resina tali da renderla inadatta all’iniezione come invece avviene con i
tenacizzanti tradizionali. Nell’ambito di tale progetto nazionale è stata anche acquisita
un’apparecchiatura di tipo RTM denominata Hypajet MKIII completa di stampo piatto
riscaldato. Questa attrezzatura è particolarmente indicata come strumento di ricerca e
sviluppo nel settore dell’RTM in quanto consente la produzione di pannelli campione e,
se opportunamente collegata ad appositi stampi, la produzione di parti dimostrative.
Il gruppo di ricerca è coinvolto in diversi progetti inerenti lo sviluppo di materiali e
tecnologie industriali di stampaggio per trasferimento di resina sia mediante pressione
(RTM) che per vuoto (VARTM).
Inoltre il gruppo di ricerca è stato anche coinvolto in alcuni progetti inerenti lo
studio del riciclaggio delle materie plastiche. Il gruppo di ricerca dispone di due
laboratori per un totale di circa 100mq attrezzati con diverse cappe d’aspirazione e
strumentazione leggera (bilancie, stufe da vuoto, forni programmabili etc.).
Le principali apparecchiature disponibili e che potranno essere utilizzate
nell’ambito delle attività del progetto, sono: una macchina di prova universale Instron
4301, un reometro a piatti parallelli di tipo ARES con possibilità di eseguire prove a
torsione su barrette solide, uno spettrofotometro FT-IR, due analizzatori
termogravimetrici (TGA), due analizzatori a scansione calorimetrica differenziata
(DSC), uno spettrometro a risonanza magnetica nucleare NMR (accordo con gruppo
CNR-ICTP). Un’apparecchiatura per RTM di tipo Hypajet MK III completa di stampo
riscaldato e diversi pompe da vuoto per la realizzazione di componenti in VARTM.
Ha ricevuto finanziamenti nell'ambito di progetti di ricerca finanziati a livello
nazionale e internazionale :
Distretto regionale della filiera 30 delle Materie Plastiche
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(2005-2006) “Stampi ed iniezione componente campana Elicottero di classe medio” Contratto di ricerca stipulato con l’Agusta Westland
(2003-2006) “Sviluppo di nuovi copolimeri a blocchi e loro utilizzo per materiali compositi avanzati”, Contratto di Ricerca stipulato con la Cytec Engineered
Materials.
(2003-2005) Cofin Nuovi sistemi termoindurenti tenacizzati per processi di stampaggio con trasferimento di resina, N° prot. 2003034813 (Co-ordinatore
Nazionale)
(2003-2005) PRISMA 2003 “RICICLAGGIO, MEDIANTE PROCESSI INNOVATIVI, DI MATERIALI PLASTICI E GOMME DERIVATE DA PNEUMATICI E LORO UTILIZZO IN COMBINAZIONE CON FIBRE NATURALI” prot.PC.4/2004: progetto di ricerca nazionale finanziato dal consorzio INSTM (co-ordinatore Nazionale)
(2003-2006) “Sviluppo di nuovi copolimeri a blocchi e loro utilizzo per materiali compositi avanzati”, Contratto di Ricerca stipulato con la Cytec Engineered
Materials.
(2002-2005) PON-BIOPOL “UTILIZZAZIONE DI MATERIALI DI SCARTO PER LO SVILUPPO DI POLIMERI BIODEGRADABILI (PHA) PER L'AGRICOLTURA E L'AGROINDUSTRIA”, (contratto di ricerca, responsabile locale)
(2000-2004) MIPA (Synthesis and Properties of Mechanically-interlocked Polymer Architectures): Progetto europeo finanziato nell'ambito del 5° Programma
Quadro Reference: HPRN-CT-2000-00024. (Responsabile Ricerca Unità Locale)
(2001-2003) Cofin NAASA (Novel adhesive for automotive applications): Programma nazionale co-finanziato, N°. prot. 2001037251_004. (Responsabile Ricerca
Unità Locale)
(1996-1999) Brite/Euram3 Assessment of economic and technical advantages of 3 dimensional preform transfer moulding: Progetto europeo
finanziato nell'ambito del 4° Programma Quadro, Project Reference: BRPR960175
(Responsabile Ricerca Unità Locale)
(1997-1999) Cofin Sistemi polimerici per i compositi: Programma nazionale
co-finanziato, N°. prot . 9703083445 (Co-ordinatore del progetto).
Distretto regionale della filiera 31 delle Materie Plastiche
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Università di Palermo - Dipartimento di Ingegneria chimica dei Processi e dei Materiali GRUPPO DI RICERCA DEL PROF. F.P. LA MANTIA - Tecnologia di Materiali Polimerici
Il gruppo di ricerca nasce, all'interno del Dipartimento di Ingegneria chimica dei
Processi e dei Materiali, negli anni '80 sotto la guida del Prof. F.P. La Mantia
occupandosi dello studio delle relazioni proprietà-struttura nei materiali polimerici
termoplastici con particolare attenzione verso le proprietà reologiche e meccaniche e la
lavorazione dei sistemi polimerici.
Gradualmente, il gruppo si è arricchito di collaboratori, di nuove
apparecchiature ma anche di nuovi temi di ricerca. Tra questi, vale la pena di citare le
miscele polimeriche, la degradazione e la stabilizzazione di materiali polimerici, lo
studio di polimeri riciclati, i polimeri biodegradabili e, recentemente, nanocompositi
polimerici a matrice termoplastica.
Il gruppo, in costante crescita ed arricchimento, ha saputo coniugare la ricerca
scientifica con molte applicazioni industriali come testimoniato dalle svariate
connessioni con aziende a respiro regionale, nazionale ed internazionale che si sono
avvalse delle sue competenze.
Principali linee di ricerca
Lavorazione e reologia di sistemi polimerici termoplastici
La lavorazione di materiali polimerici termoplastici tramite le comuni
apparecchiature di trasformazione richiede una precisa conoscenza delle proprietà
reologiche in flusso di taglio ed in flusso elongazionale, a seconda del tipo di
lavorazione che si vuole effettuare. Tali proprietà sono biunivocamente legate alle
caratteristiche strutturali del polimero come la struttura chimica, il peso molecolare, la
distribuzione dei pesi molecolari, la presenza di ramificazioni corte o lunghe, la
presenza di sostituenti sulla catena principale.
La conoscenza di queste caratteristiche è un passaggio fondamentale per
ottimizzare un processo di lavorazione o per scegliere il materiale più opportuno per
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implementarlo. A tale scopo, sono studiate le proprietà in flusso di taglio (tramite
viscosimetri a capillare, a piatti piani paralleli e piatto e cono) ed elongazionale (in
condizione isoterme e non isoterme) in diverse condizioni operative (temperatura,
velocità). I dati sono poi confrontati e integrati con misure strutturali dirette quali ad
esempio GPC e prove spettroscopiche.
Miscele polimeriche
La richiesta di nuovi materiali polimerici con caratteristiche specifiche è in
continuo aumento. Da un punto di vista teorico, è possibile 'progettare' una nuova
macromolecola con le caratteristiche richieste, tuttavia, le nuove sintesi sono spesso
accompagnate da costi eccessivi che impediscono reali applicazioni pratiche. Molto più
interessante è invece cercare di 'combinare' le proprietà di polimeri già disponibili
commercialmente, mescolandoli tramite comuni apparecchiature di trasformazione.
Tale approccio è senza dubbio molto attraente, tuttavia la generale incompatibilità tra
le coppie di materiali polimerici impedisce una miscelazione efficace, con effetto
antagonista sulle proprietà finali, e richiede l'utilizzo di opportuni additivi e metodologie
di preparazione per produrre materiali con buone proprietà.
Una completa caratterizzazione meccanica, termomeccanica, reologica,
morfologica, termica nonché analisi spettroscopiche (FTIR, NMR), sono le tipiche
indagini che consentono di studiare le proprietà delle miscele e gli effetti dell'aggiunta
degli additivi.
Degradazione e stabilizzazione
Tutti i materiali polimerici, sia durante la lavorazione che durante il loro utilizzo,
sono soggetti a modificazioni più o meno rilevanti dovute all'azione, spesso combinata,
di calore, luce, sforzi, agenti chimici (es. ossigeno o umidità). Queste modificazioni
portano in generale ad un deterioramento del materiale con conseguente perdita di
proprietà. In taluni casi le cinetiche sono così veloci da impedire la lavorazione del
materiale senza incorrere in cambiamenti drammatici. Per questo scopo è necessario
l'utilizzo di sistemi stabilizzanti che servono per proteggere il materiale, sia durante la
lavorazione che durante il suo esercizio.
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Relativamente alla lavorazione, lo studio si effettua variando le condizioni di
processo (temperatura, sforzi, tempo, presenza o assenza di ossigeno, umidità) in
presenza o meno dei sistemi stabilizzanti.
Relativamente all'esercizio, il materiale viene sottoposto alle sollecitazioni che
presumibilmente subirà durante il suo utilizzo (ad. es. raggi UV provenienti da luce
solare, calore, umidità) studiando il suo comportamento in presenza o meno del
sistema stabilizzante.
In entrambi i casi, tramite delle variazioni riscontrate sulle proprietà
meccaniche, termomeccaniche, reologiche o tramite spettroscopia infrarossa, è
possibile valutare sia gli effetti della degradazione, sia l'eventuale efficacia degli
stabilizzanti adoperati.
Riciclo di materiali post-consumo
La quantità di materie plastiche prodotte, utilizzate ed infine eliminate al termine
della loro 'vita' si è moltiplicata negli anni ponendo un duplice problema: da un lato tali
materiali, estremamente stabili, permangono a lungo nell'ambiente creando serie
difficoltà per il loro smaltimento; dall'altro, gli oggetti post-consumo hanno ancora un
'valore' che può e deve essere recuperato.
In linea di principio, quindi, è sufficiente raccogliere i materiali plastici e
riimmetterli nel ciclo produttivo, ma vi sono vari problemi da risolvere, tra questi i
principali sono:
- qualità dei materiali riciclati (spesso i materiali riciclati contengono diversi tipi
di materie plastiche con i medesimi problemi di compatibilità descritti a proposito delle
miscele polimeriche)
- generale peggioramento delle proprietà rispetto ai polimeri di partenza (sia a
causa dell'uso, sia a causa della rilavorazione, i materiali riciclati sono maggiormente
soggetti a degradazione)
Anche in questo caso, quindi, l'utilizzo pratico passa attraverso un'attenta scelta
di sistemi additivi e/o ad una accurata politica di raccolta e separazione.
Le tipologie di analisi per condurre questo tipo di ricerca sono del tutto simili a
quelle utilizzate per le miscele polimeriche.
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Polimeri biodegradabili
Una possibile soluzione, al problema della "invasione" ambientale delle materie
plastiche è rappresentata dai polimeri biodegradabili. Contrariamente alle comuni
matrici polimeriche, questi materiali presentano una elevata biocompatibilità che li
rende attaccabili da parte di batteri in periodi ragionevolmente brevi, misurabili in
settimane o mesi.
Superato lo scoglio della "progettazione" della molecola e della sua sintesi
(generalmente costosa) è assolutamente necessario conoscere le relazioni tra le
proprietà, la struttura e la lavorazione per capire fino a che punto ed per quali
applicazioni è possibile utilizzare questi materiali. A tale scopo, un'approfondita
indagine sulle proprietà reologiche, meccaniche e termomeccaniche nonché prove di
lavorabilità (filatura, filmatura, estrusione) permettono di ottenere tutte le informazioni
necessarie che consentono:
- nella fase di "progettazione", di modificare le caratteristiche della molecola per
renderla più adatta alle applicazioni finali
- nella fase applicativa, di scegliere le migliori condizioni ed i materiali più adatti
allo scopo
Compositi con cariche naturali
L'utilizzo di cariche mescolate insieme con i materiali polimerici ha, in generale,
la funzione di conferire particolari proprietà (ad esempio, conduttività o resistenza
all'urto) e/o di abbassarne il prezzo (sostituendo parte del volume occupato dal
polimero con un materiale economico).
L'utilizzo di cariche naturali come carica in matrici termoplastiche sotto forma di
particelle o di fibre corte, può migliorare alcune proprietà del materiale, specie quelle
meccaniche e termomeccaniche, e ridurre l'impatto ambientale del manufatto
specialmente se esse si utilizzano con matrici riciclate. Esse hanno un basso costo,
sono completamente biodegradabili e relativamente facili da reperire. Le principali
problematiche sono rappresentate dalla difficoltà di lavorazione (elevate viscosità),
dalla possibile mancanza di adesione con la matrice, dalla possibile cattiva dispersione
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e dalla elevata sensibilità all'umidità. Prove reologiche e di lavorabilità, insieme ad una
completa analisi meccanica, termomeccanica e morfologica, sono utilizzate per
caratterizzare i materiali e trovare le migliori condizioni per la loro preparazione.
Nanocompositi a matrice polimerica termoplastica
Con il termine nanocompositi si fa riferimento a compositi in cui la fase dispersa
si trova nella matrice a dimensioni nanometriche. L'interesse nei confronti di questa
classe di materiali risiede nel fatto che con piccole quantità in peso di carica, è
possibile variare notevolmente alcune proprietà come quelle meccaniche o di barriera
nei confronti dei gas, senza modificare sostanzialmente la densità o la trasparenza.
Questo, grazie al fatto che, a parità di peso, le nanoparticelle offrono una enorme
superficie specifica rispetto alle comuni microcariche.
La linea di ricerca è volta allo studio di nanocompositi in cui le nanoparticelle
provengono dalla destratificazione di argille in seguito all'azione di calore e di sforzi
meccanici durante la lavorazione.
Le problematiche di questi sistemi sono quelle comuni a tutti i sistemi polimerici
multifasici e cioè garantire una buona dispersione, una buona adesione con la matrice
per ottenere il massimo rendimento sulle proprietà. Inoltre, le nanostrutture che si
formano in questi sistemi, sono suscettibili di cambiamenti a volte inaspettati, con ovvie
conseguenze sulle proprietà.
Tipicamente, oltre alle consuete prove meccaniche morfologiche e reologiche,
viene effettuata una caratterizzazione strutturale approfondita tramite diffrattometria a
raggi X. Lo studio della evoluzione della morfologia prevede invece delle prove nelle
quali si cercano delle relazioni tra sforzo di taglio, tempo, temperatura, concentrazione
e tipologia di carica, matrice e nanostruttura finale.
Dotazione Strumentale
- Mini-estrusore bivite per la preparazione di miscele polimeriche
Distretto regionale della filiera 36 delle Materie Plastiche
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del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
- 3 Miscelatori allo stato fuso Brabender
- 2 Estrusori monovite da laboratorio, dotati con testa per la preparazione
di film polimerici in bolla, testa piana per la preparazione di nastri, testa per filatura
- Estrusore bivite contro-rotante da laboratorio
- Estrusore bivite co-rotante semi-industriale ad alte velocità di rotazione
- Pressa industriale per lo stampaggio ad iniezione
- 2 Presse da laboratorio per la preparazione di manufatti
- Spettrometro FT-IR
- Spettrometro UV-Visibile
- Microscopio ottico con tavolino scaldante
- Calorimetro differenziale a scansione
- Estrattore tipo Soxhlet
- Camera per l’invecchiamento accelerato di materiali polimerici
- Camera per il condizionamento a temperatura ed umidità controllate
- Melt flow index
- 2 Reometri a piatti paralleli, strain and stress controllati
- 2 Reometri a capillare dotati con dispositivo per la misurazione della
viscosità elongazionale non-isoterma
- Reometro per la misura della viscosità elongazionale isoterma
- 3 Apparecchiature per la misura delle proprietà meccaniche in trazione e
in flessione
- Apparecchiatura per la misura delle proprietà dinamico-meccaniche a
temperatura
- Apparecchiatura per la misura delle temperatura di deflessione termica
- Apparecchiatura per la misura della resilienza
Ha ricevuto finanziamenti nell’ambito di progetti di ricerca finanziati e livello
nazionale e internazionale:
(2005) “Polimeri biodegradabili per l’agricoltura” – Progetto PON, Convenzione
con l’Università di Salerno, DICA.
Distretto regionale della filiera 37 delle Materie Plastiche
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Patto di sviluppo
distrettuale
(2004) “Preparazione di film in nanocompositi, caratterizzazione ottica e
fotoossidante” – Progetto COFI 2004
(2004) “Nanocompositi a matrice polimerica per applicazioni in agricoltura” –
Progetto PRIN, MIUR (Coordinatore nazionale)
(2003) “Recycling of crumb rubber and poluolefin wastes by producine
thermoplastics elastomers” – Progetto Copernicus, UE (Coordinatore)
(2002) “Fosfazeni funzionalizzati come compatibilizzanti di sistemi polimerici
per la preparazione di nuovi materiali” – Progetto PRIN, MIUR (Coordinatore
nazionale)
Collaborazioni e contratti con Aziende
Anno Azienda Località Progetti/Attività
2001-2002-2003-2004-2005 POLIMERI EUROPA Palermo Studio dei
meccanismi di degradazione di polietileni a diversa struttura e peso molecolare
2004 MILENA PHARMACEUTICALS Palermo Materiali polimerici
biocompatibili ad elevate caratteristiche di stabilità e di inerzia chimica con cessioni
nulle espressamente studiati per le applicazioni tecnobiomediche
2004 SIPLAST S.p.A. Palermo Studio di fattibilità, sperimentazione
e sviluppo di un gocciolatore autocompensante e autochiudente sotto pressione
minima con possibilità di utilizzo di sostanza che inibiscono l’avvicinamento delle radici
della pianta al gocciolatore
Distretto regionale della filiera 38 delle Materie Plastiche
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Patto di sviluppo
distrettuale
Il distretto
I punti di eccellenza e di criticità del distretto
Tra i punti di eccellenza va evidenziato innanzitutto la presenza di diversi poli
specializzati in diverse nicchie di mercato aventi elevate potenzialità di crescita e
dunque di traino per l’intero distretto. A livello regionale si registrano aziende con
posizioni leader a livello nazionale nelle proprie nicchie di mercato; il gruppo Francis ed
il gruppo Irritec/Siplast tanto per fare alcuni esempi. Altri punti da tenere in
considerazione sono:
- possibilità di sviluppare importanti sinergie tra le grandi imprese presenti a
monte della filiera e le PMI su diversi temi: ricerca e trasferimento tecnologico,
approvvigionamenti di materie prime ecc
Tra i punti di criticità va evidenziato l’elevato impatto ambientale delle attività
produttive condotte che interessano soprattutto le imprese a monte della filiera mentre
per le imprese che operano a valle durante l’indagine si sono rilevate le seguenti
criticità:
- Carenza di infrastrutture di collegamento con i mercati che si riflette in un costo
elevato per il trasporto del prodotto finito nonché un costo aggiuntivo per
l’approvvigionamento delle materie prime
- Elevato costo dell’energia anche in considerazione che questa voce ha sul
costo di produzione
- Ancora insufficiente tasso d’innovazione da parte delle imprese
- Vi è una insoddisfacente collaborazione fra imprese, sia a livello commerciale
(fornitori, clientela, terziario), sia tecnologico, che dovrà essere migliorata per
realizzare reali economie di scala; Anche se molti dei subfornitori costituiscono
“indotto” anche d’aziende fuori regione, complessivamente il loro numero
rispetto ai produttori finali è ancora inadeguato in quanto troppo basso
- Vi è anche una insufficiente attività di promozione, verso i mercati nazionali e
stranieri (ma anche verso le regioni limitrofe) soprattutto per quanto riguarda la
subfornitura tecnica: ogni azienda provvede in proprio, senza alcuna
Distretto regionale della filiera 39 delle Materie Plastiche
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Patto di sviluppo
distrettuale
collaborazione o sinergia con altre aziende operanti nello stesso settore e/o
mercato.
- L’utilizzo di una ristretta base di materie prime ha generato nel tempo
un’offerta condizionata dalla grandezza dell’ordine, per cui chi acquista
quantitativi limitati, più di quanto avviene in altri settori, trova non solo
condizioni economiche ovviamente più svantaggiose, ma addirittura una
difficoltà di approvvigionamento.
- Per quanto riguarda invece i processi produttivi utilizzati, occorre notare come
l’automatismo degli impianti abbia diminuito nel tempo la capacità di produrre
secondo tempi e volumi flessibili, e come la gran parte delle tipologie di
prodotto non si presti a personalizzazioni.
Risulta chiaro quindi che i fattori competitivi più importanti restano
l’innovazione e la capacità di contenimento dei costi.
Distretto regionale della filiera 40 delle Materie Plastiche
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Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
Tabella. L’analisi SWOT
Punti di forza Punti di debolezza
- Presenza di aziende leader a livello nazionale nelle proprie nicchie di mercato - Posizionamento strategico rispetto ai mercati nel bacino del Mediterraneo
Ancora insufficiente diffusione della cultura dell’innovazione presso le imprese Carenza di infrastrutture a servizio delle imprese della filiera che comportano costi aggiuntivi di produzione
Opportunità Minacce - Presenza di importanti poli produttivi a monte della filiera con cui sono possibili collaborazioni sinergiche - Accordo di programma per la qualificazione e la reindustrializzazione del Polo Petrolchimico
Ingresso di produttori di paesi emergenti nei mercati internazionali (Turchia ecc) Possibile stagnazione della domanda din alcuni comparti (ad es prodotti impiegati in agricoltura ecc) Innalzamento dei costi energetici
Distretto regionale della filiera 41 delle Materie Plastiche
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Patto di sviluppo
distrettuale
Gli obiettivi di sviluppo del distretto
Gli obiettivi del Patto di Sviluppo di Distretto sono pertanto i seguenti:
Migliorare la competitività delle imprese attraverso azioni mirate d’animazione e
di promozione della ricerca industriale e dell’innovazione tecnologica. In
particolare la promozione dell’innovazione riveste un ruolo primario, in quanto ha
assunto ormai valore strategico per le aziende e per la loro capacità di aggredire i
mercati. Conoscere nuove tecnologie, essere in grado di utilizzarle, immettere nei
mercati internazionali continuamente nuovi prodotti significa accrescere la competitività
della propria impresa. In un contesto di forte tensione verso la ricerca di nuove
soluzioni, ci si propone di agevolare, attraverso azioni innovative, di diffusione e
sensibilizzazione, il trasferimento tecnologico. A tal fine sono stati identificati nelle
Università regionali i partners privilegiati in grado di affiancare efficacemente il Distretto
quale coordinatore degli enti preposti alle attività di innovazione e ricerca.
Favorire l’integrazione e collaborazione tra i sistemi delle aziende locali sia
piccole che grandi, tra le imprese e i subfornitori, anche esterni, e tra le stesse e i
clienti potenziali per il rafforzamento dell’esistente e la nascita di nuove sinergie tra
imprese.
Spingere la P.A a risolvere i nodi infrastrutturali a partire dalle opere relative
alle infrastrutture di trasporto nonché di provvedere alla costruzione di infrastrutture
energetiche per abbassare i costi energetici alle realtà produttive.
Supportare la promozione dei prodotti finiti nei mercati internazionali
attraverso la partecipazione organizzata delle aziende del distretto ai principali eventi
fieristici internazionali.
Avviare processi di diversificazione per le imprese della filiera e dell’indotto
utilizzando soprattutto i risultati provenienti dal mondo della ricerca.
Sviluppare nuovi servizi e tecnologie per migliorare la compatibilità ambientale delle attività produttive esercitate dalle imprese partecipanti al distretto
Distretto regionale della filiera 42 delle Materie Plastiche
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del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
La strategia
In fase di elaborazione della strategia si è tenuto conto delle esperienze già
realizzate in altre realtà italiane in modo da concentrare la strategia su quei temi che
più di altri possono garantire la massimizzazione degli effetti favorevoli per le PMI
partecipanti al Distretto.
Il tema dell’innovazione è la chiave strategica per il successo nei prossimi anni
e di questo aspetto ne sono consapevoli tutti gli imprenditori partecipanti al Distretto
come abbiamo avuto occasione di rilevare negli studi preliminari alla redazione del
presente Patto.. Le imprese avvertono ormai pressante l’esigenza di stabilire rapporti
permanenti con il mondo universitario e della ricerca; l’organizzazione distrettuale
deve mettere in campo strumenti di collegamento tra questi due mondi operando delle
scelte che rendano efficiente il passaggio della conoscenza e dell’innovazione. In
particolare elemento costitutivo di questa strategia è quello di incentivare le imprese
del settore a utilizzare la ricerca e l’innovazione come punti di vantaggio competitivo.
Tale strategia prosegue lo stimolo del mondo della ricerca ad assecondare il processo
di modernizzazione del sistema produttivo regolare strutturando in modo nuove e più
efficace l’interazione con il mondo industriale.
Da parte sua il mondo accademico deve orientare la propria attività verso il
settore industriale e delle PMI. Sulla scorta di esperienze positive di collaborazione tra
Università e imprese condotte con il supporto di strumenti di incentivazione nazionali e
regionali (PIA innovazione, POR Misura 3.14) si punta a rendere permanente tale
collaborazione.
La strategia definita prevede che le imprese avviino rapporti stabili con il
mondo accademico sia su progetti di breve termine (fino ad un anno) che su progetti di
più lungo termine (fino a tre anni). In modo da rendere elemento permanente
dell’organizzazione e della cultura aziendale la funzione ricerca & Sviluppo per far ciò
si è partiti dalla considerazione che non era verosimile che tutte le aziende si dotassero
di laboratori e ricercatori in quanto trattandosi di PMI non avrebbero avuto la forza
Distretto regionale della filiera 43 delle Materie Plastiche
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Patto di sviluppo
distrettuale
finanziaria per farlo; si è prevista così una formula che prevede l’utilizzazione delle
strutture pubbliche (laboratori ecc) del mondo della ricerca pubblica e del mondo
accademico e l’ampia utilizzazione di figure di interfaccia tra impresa ed
Università/centro di ricerca e cioè i ricercatori a contratto (dottori di ricerca ed
assegnisti); il vantaggio di questa soluzione è che la singola PMI può disporre di figure
specializzate, aventi accesso a laboratori attrezzati e coordinate e seguite
dall’Università ad un costo molto basso e con una flessibilità assoluta.
Altro tema di fondamentale importanza per la competitività del sistema delle
imprese regionali è quello della ottimizzazione degli acquisti di energia e materie prime.
Risulta ormai improcrastinabile la costituzione di una struttura consortile per l’acquisto
di energia in un settore dove di energia se ne consuma molta. Molto più complicato
invece appare affrontare il tema dell’acquisto consortile della materia prima per via
dell’elevato grado di differenziazione della stessa. Anche se proprio su questa tema si
potrebbero ottenere importanti guadagni in termini di competitività. Su questo tema la
strategia può essere definita “dei piccoli passi”; sulla scorta di esperienze negative di
creazione di consorzi tra imprese del settore si mira ora a favorire la nascita di strutture
consortili che però all’inizio avranno come obiettivo la risoluzione di problemi marginali
comuni a più aziende; solo in una seconda fase e seguendo un approccio graduale si
prevede di affrontare temi che le imprese ritengono molto più importanti ad es
l’approvvigionamento delle materie prime ecc.
Altro elemento su cui poggia la strategia di sviluppo del distretto è quella
dell’innovazione del sistema finanziario a supporto delle PMI. Si parte dalla
constatazione che è ben difficile chiedere alle imprese di competere in un “mercato
globale” mentre l’offerta dei servizi finanziari è ferma a qualche decennio fa. Bisogna
rendere disponibili sul territorio nuovi strumenti finanziari in grado di supportare
l’impresa propria in quei momenti in cui i tradizionali strumenti bancari risultano del
tutto inadeguati (capitalizzazione, finanziamenti per lo sviluppo, per la ricerca ecc).
Anche la legislazione nazionale intende favorire la nascita di fondi chiusi per
l’acquisizione di partecipazioni in PMI. Tale disponibilità in mancanza di operatori
finanziari che operano sul mercato locali rischiare di non trovare impiego. Pertanto,
anche con il supporto della Associazione Provinciale degli Industriali di Messina e
Distretto regionale della filiera 44 delle Materie Plastiche
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Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
Siracusa, si è proceduto ad avviare il processo di autorizzazione di una nuova Società
di Gestione del Risparmio.
Si consideri che una tale strategia è possibile proprio perché ci si avvia alla
costituzione di un distretto, che consente il raggiungimento di obiettivi non sempre alla
portata delle singole aziende. Si tratta di:
Aumentare la massa critica in termini di risorse umane, tecnologiche e
finanziarie al fine di raggiungere, in relazione a processi di ricerca, livelli di
eccellenza internazionale;
Favorire la creazione di una “eccellenza da rete” che sia aggiuntiva
rispetto alle eccellenze dei singoli componenti sia in senso qualitativo che
quantitativo;
Rivoluzionare l’approccio ricerca regionale/impresa in modo da garantire
una progettualità forte caratterizzata da un numero limitato di progetti ben
focalizzati sui temi concordati tra il mondo di ricerca e le imprese condotti da
ricercatori che lavorano fianco a fianco trasferendo dinamicamente e
continuamente le competenze acquisite dall’uno all’altro dei due mondi;
rendere fruibili le strutture e le attrezzature di ricerca disponibili presso
gli enti di ricerca ed accademici alle singole aziende.
Distretto regionale della filiera 45 delle Materie Plastiche
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Patto di sviluppo
distrettuale
Conformità agli strumenti legislativi e programmatori regionali vigenti ed
integrazione con le iniziative per lo sviluppo del territorio previste da altri
programmi di sviluppo locale
Si rileva innanzitutto l’esistenza di un “Accordo di programma per la
qualificazione e la reindustrializzazione del polo petrolchimico di Priolo” stipulato tra le
organizzazioni sindacali, il Governo nazionale, la Regione Siciliana e altri soggetti
interessati. Tale accordo che ha come obiettivo quello di qualificare il polo
petrolchimico di Siracusa per promuovere una reindustrializzazione che, partendo dal
consolidamento delle produzioni chimiche esistenti e in una ottica di sostenibilità,
favorisca l’avvio di processi di sviluppo endogeno ed autopropulsivo. Tra le azioni
previste per il raggiungimento degli obiettivi vi è l’istituzione di un Parco industriale che
comprende una serie di azioni perfettamente coerenti e complementari rispetto a
quanto previsto dal presente Patto di Sviluppo Distrettuale. In particolare si prevede
l’istituzione di un Centro servizi materie plastiche a testimonianza del ruolo che tale
segmento della filiera ha sull’attivazione dei processi di sviluppo economico.
Distretto regionale della filiera 46 delle Materie Plastiche
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del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
Gli interventi previsti
A) Realizzazione di opere ed infrastrutture strettamente funzionali e
connesse al potenziamento, miglioramento e risanamento ambientale del
territorio e delle aree produttive incluse nel sistema produttivo locale
Si prevedono interventi specifici a cura dei diversi Consorzio di Sviluppo
industriale; in particolare si prevede che il Consorzio per l’Area del Calatino si impegni
nella costruzione di un incubatore per l’insediamento delle imprese del settore nonché
nella costruzione di una centrale eolica in modo da fornire energia a prezzo agevolato
alle aziende del settore nonché
Per l’area di Caltagirone si prevede in particolare l’installazione di una centrale
eolica costituita da 12 aerogeneratori del tipo Vestas o simili a tre pale, per una
potenza in questa fase di 9,6 MW, in grado di soddisfare il fabbisogno delle aziende del
settore localizzate nell’area industriale stimata in 15.000.000,00/16.000.000,00 kwh
annui. Altro intervento previsto è quello del risanamento ambientale e bonifica di
alcune aree marginali dell’agglomerato industriale Santa Maria Poggiarelli a servizio
delle imprese operanti nella filiera delle materie plastiche.
Anche il Consorzio per l’area di Sviluppo industriale di Ragusa ha individuato
come prioritario l’intervento “Studio di fattibilità, progettazione e realizzazione di una
struttura per il centro di stoccaggio delle materie prime provenienti dai siti di produzione
del Medio Oriente con utilizzo delle aree a disposizione del Consorzio all’interno della
base Off Shore del Porto di Pozzallo”
La Provincia Regionale di Messina ha individuato come opera prioritaria il
collegamento e collegamento della strada Fiumara Zappulla con Autostrada A20. Si
tratta di una opera di primaria importanza per il cluster di imprese orbitante attorno al
gruppo SiPlast/Irritec di Capo d’Orlando.
Distretto regionale della filiera 47 delle Materie Plastiche
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Patto di sviluppo
distrettuale
C) Attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo realizzate o
commissionate da una molteplicità d'imprese aggregate in una delle
forme previste dall'art. 12
Le difficoltà di effettuare attività di ricerca pubblica nei diversi ambiti di interesse
per le aziende del distretto sono dovute alla cronica mancanza di adeguati fondi che
incide in tutti i settori di ricerca, ma anche dal fatto che vi sono tante nicchie di mercato
potenziale per i materiali plastici che singolarmente considerate sembrano essere poco
appetibili perché spesso molto ristrette. Restano infatti molto alti i costi per le attività di
ricerca, che risultano anche molto rischiose, e per lo più quindi non sono alla portata
delle piccole e medie imprese che caratterizzano il territorio regionale. Ecco quindi la
necessità di promuovere e realizzare a livello di distretto l’aggregazione tra le imprese
per la realizzazione di progetti comuni orientati alla ricerca applicata, all’innovazione ed
ad alto contenuto tecnologico.
Il distretto potrà inoltre sviluppare iniziative per l’accesso e la partecipazione a
programmi comunitari o nazionali di ricerca ed operare anche per ottenere
finanziamenti pubblici per il sostegno dei progetti individuati.
In questo ambito si potranno inoltre promuovere tesi di laurea per stimolare
percorsi di ricerca i cui risultati potranno diventare le fonti del sapere per le aziende del
distretto e sostenere le borse di studio per corsi di dottorato di ricerca con l’intento di
formare operatori in grado di favorire il trasferimento tecnologico.
Al fine di rendere compatibili le esigenze di tutela del know how derivante dalle
attività di ricerca manifestate dalle imprese con l’attuazione di progetti di ricerca a cui
partecipano decine di imprese che si confrontano sui medesimi mercati si è individuata
una soluzione che prevede un ruolo di coordinamento complessivo dell’Università, un
ampio utilizzo di borse di dottorato/assegni di ricerca, la condivisione delle infrastrutture
tecnologiche delle Università e dei Centri di ricerca pubblici.
In occasione dell’avvio dei progetti di ricerca & innovazione di comune accordo
ogni impresa e l’Università individueranno un ricercatore che seguirà specificatamente
Distretto regionale della filiera 48 delle Materie Plastiche
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Patto di sviluppo
distrettuale
il progetto di ricerca della singola azienda in modo che il know how maturato non
debba essere condiviso con le altre imprese. Tale ricercatore che opererà presso
l’azienda potrà avvalersi dei laboratori universitari e del coordinamento tecnico se
necessario in modo da limitare l’investimento dell’azienda ospitante che non dovrà
costruire una struttura di ricerca al proprio interno.
Oltre i vantaggi riportati tale soluzione risulta particolarmente flessibile in quanto
l’azienda rimane libera in ogni momento di modificare gli obiettivi dell’attività anche
sulla base di eventi nuovi nei mercati di riferimento o sulla base di mutamenti della
strategia di mercato della Direzione Aziendale.
In questa misura sono state individuate alcune azioni da considerare prioritarie
in quanto risultanti da una ricerca condotta fra le aziende del distretto preliminarmente
all’elaborazione del presente Patto. In tale fase ci si è limitati ad individuare gli ambiti in
cui le aziende hanno richiesto specifici interventi.
La flessibilità degli strumenti disponibili, tirocini, dottorati di ricerca, assegni di
ricerca ecc., permetterà anche di venire incontro a diverse esigenze delle imprese in
materia di ricerca: da una parte si rileva l’esigenza di azioni di trasferimento
tecnologico con le quali trasferire nel breve termine, in genere entro un anno, i risultati
nei processi produttivi; dall’altra parte vi è l’esigenza di condurre veri e propri progetti di
ricerca industriale in cui l’orizzonte temporale è in genere triennale o a volte
quinquennale.
Distretto regionale della filiera 49 delle Materie Plastiche
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distrettuale
Attività di Trasferimento tecnologico
Le imprese europee fronteggiano ormai da tempo l’accelerazione dei processi
di obsolescenza tecnica dei propri prodotti e processi; L’incremento del tasso di
obsolescenza della tecnologia costringe le imprese ad accelerare i tempi di sviluppo
delle innovazioni, con un’evidente pressione al rialzo dei costi di R&S. Questa
pressione riduce la profittabilità attesa della ricerca e spinge le imprese a
disimpegnarsi da progetti di lungo periodo e con notevole peso di elementi pre-
competitivi. Si tratta di progetto a breve termine della durata presumibili di circa dodici
mesi.
a connessione tra produttori ed utilizzatori di tecnologia e la traduzione in
innovazioni commerciabili degli stock di conoscenze scientifiche accumulate da
Università e grandi centri pubblici di ricerca presente nel territorio regionale e
extraregionale.La gamma di servizi più idonei ad assistere gli utenti lungo tutto il ciclo
di un progetto di trasferimento tecnologico sono:
- Informazioni sull'offerta e la richiesta di tecnologie innovative;
- Promozione dei risultati della ricerca;
- Accesso a base dati internazionali delle offerte e richieste di tecnologia;
- Assistenza nel processo di trasferimento tecnologico;
- Informazione sugli strumenti di supporto all'innovazione e alla ricerca.
Tali servizi appaiono particolarmente adatti alle PMI di un distretto quale quello
delle materie plastiche in quanto consentono:
- Di verificare la trasferibilità di soluzioni a problemi tecnologici comuni o
individuali;
- Di limitare, attraverso il trasferimento tecnologico, l’impegno di risorse in
progetti di ricerca più impegnativi e costosi che le PMI non sono in grado di
affrontare;
- Di massimizzare la significatività e l’efficacia dell’intervento, operando a livello
europeo attraverso un network di strutture tecnologiche solidamente radicate
nel proprio territorio;
Distretto regionale della filiera 50 delle Materie Plastiche
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- Di aiutare concretamente le PMI nella ricerca di partner per accordi di
cessione/acquisizione di tecnologia.
Anche in questo caso tali attività verranno condotte da un ricercatore che curerà
l’individuazione delle tecnologie di interesse e ne seguirà l’applicazione ai cicli
produttivi aziendali contribuendo ad elaborare le relative valutazioni. Operativamente si
prevede la realizzazione di progetti di ricerca della durata di dodici mesi da realizzare
congiuntamente dalle imprese e dalle università, quest’ultime metteranno a
disposizione un ricercatore che seguirà il progetto utilizzando gli strumenti definiti in
precedenza ( assegni di ricerca ecc.).
Attività di ricerca in materia di sviluppo di processi ecocompatibili innovativi e di iniziative per il risparmio energetico
L’importanza di una gestione aziendale che riservi la dovuta attenzione alla
compatibilità ambientale dei processi produttivi è divenuta, negli ultimi anni, sempre più
evidente. Le numerose Direttive Comunitarie recepite dai legislatori italiani hanno
sottolineato la necessità di ridurre la produzione dei rifiuti e ottimizzarne la gestione, in
particolare degli scarti di produzione che devono essere, per quanto possibile, avviati
al riciclaggio con l’obiettivo di ridurre drasticamente i depositi finali.
Forse questi sono alcuni dei pochi campi in cui sono possibili progetti di ampia
partecipazione in quanto i temi, spesso collegati, della riduzione dei consumi energetici
e della compatibilità ambientale dei processi sono comuni a tutte le aziende del settore
e vi è consapevolezza del fatto che eventuali soluzioni per la riduzione non possono
realisticamente entrare a far parte del know how aziendale.
Scopo dell’azione è pertanto quello di supportare le PMI nello sviluppo di processi tecnologici efficaci ed economicamente competitivi migliorando le performance ambientale dell’attività produttiva.
Si prevede anche in questo la realizzazione di progetti di ricerca in
collaborazione con l’Università in l linea di massima le attività previste per ogni progetto
possono essere individuate come segue:
Distretto regionale della filiera 51 delle Materie Plastiche
Decreto Assessorato
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- Progettazione degli adeguamenti ai processi e validazione;
- Valutazione di laboratorio e sul campo;
- Valutazione del rischio di decadimento della qualità del prodotto;
- Studio delle variabili di processo;
- Test preliminari sulla linea di produzione.
Si tratterà di progetti della durata presumibile che va dai dodici ai trentasei mesi
con l’impegno di un ricercatore con esperienza specifica che opererà all’interno
dell’azienda avvalendosi soprattutto dei laboratori disponibili presso le strutture
pubbliche
Attività di ricerca in materia di Materiali innovativi Il settore delle materie plastiche è caratterizzato da una forte concorrenza che
ha creato una situazione di abbondanza di capacità produttiva rispetto all’offerta di
prodotti di bassa qualità , a costi molto competitivi da parte di produttori che sfruttano il
basso costo della manodopera nei paesi extracomunitari.
Pertanto è di grande interesse per tutto il distretto plastica poter proporre sul
mercato prodotti che siano competitivi rispetto alla concorrenza, agendo sulla leva non
di un improbabile contenimento dei costi ma sul fronte dell’innovazione, ed in particolare dei materiali nuovi (oppure già esistenti ma nuovi rispetto al settore di
applicazione).
Ad esempio supporto delle tecnologie di pultrusione già in uso presso alcune
aziende del distretto saranno svolti degli studi relativi ai materiali polimerici per la
pultrusione. Questi studi riguarderanno in particolare la modifica mediante cariche dei
polimeri usati. Ad esempio saranno realizzati degli studi per valutare l’effetto
dell’introduzione di fibre vegetali in matrici termoplastiche. L’utilizzo di quest’ultime
consentirebbe di migliorare le caratteristiche meccaniche delle matrici correntemente
utilizzate con lievi incrementi dei costi, essendo tali fibre più economiche delle fibre di
vetro, e limitando l’impatto ambientale essendo le fibre vegetali prodotte da fonti
rinnovabili.
Distretto regionale della filiera 52 delle Materie Plastiche
Decreto Assessorato
Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
Altre aziende sono indirizzate a valutare le opportunità offerte dall’utilizzazione
della plastica proveniente dal riciclaggio dei rifiuti urbani ed industriali ed hanno
importanti attività di ricerca in corso su questo campo.
Anche per questa linea di ricerca si tratterà di progetti della durata presumibile
fino a trentasei mesi con l’impegno di un ricercatore con esperienza specifica che
opererà all’interno dell’azienda avvalendosi soprattutto dei laboratori disponibili presso
le strutture pubbliche
Attività di ricerca per lo sviluppo di nuovi prodotti e per l’innovazione di processo
L’innovazione di prodotto si configura come un fattore fondamentale di
competitività rispetto ai mercati nazionali ed esteri. Perciò grande rilevanza per il
distretto avrà la ricerca di prodotti nuovi o con caratteristiche migliorative rispetto al
passato; di importanza non secondaria è anche l’adeguamento agli standard qualitativi
del mercato europeo e mondiale.
Il mercato globale richiede risposte rapide alle sollecitazioni della domanda sia
producendo lotti con consegne in tempi assai ristretti, pena la perdita dell’ordine, sia
realizzando prototipi in tempi brevi. Il produttore è quindi obbligato a considerevoli
sforzi innovativi per dotare i propri processi della necessaria flessibilità ed efficienza.
Su tali temi l’input proviene sempre dalla direzione aziendale che individua i possibili
nuovi prodotti da inserire all’interno della propria gamma mediane i propri strumenti di
direzione aziendale. In questa tipologia i tempi diventano di particolare importanza e
pertanto si tratta di progetti che spesso non superano i dodici mesi.
Distretto regionale della filiera 53 delle Materie Plastiche
Decreto Assessorato
Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
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Creazione di un laboratorio di ricerca e prova
Nelle moderne economie industriali, caratterizzate da una crescente
complessità ed interdipendenza tra i vari settori tecnici ed economici sia in ambito
nazionale che internazionale, i temi "della qualità" e "dell'affidabilità" sono da tempo
all'attenzione di operatori e studiosi. Tuttavia, per affrontare in modo efficace tali
tematiche e presentarsi sul mercato con prodotti caratterizzati da un'elevata "Qualità"
ed "Affidabilità", occorre ovviamente essere in grado di prevenire eventuali anomalie
che possono alterare le caratteristiche strutturali e/o funzionali dei prodotti.
In tale contesto, le prove su prodotti finiti e materie prime, anche finalizzati alla
pre-certificazione di prodotto/qualità assumono un ruolo di fondamentale importanza
per assicurare la "qualità", "l'affidabilità" e la "sicurezza" di un prodotto, elementi
essenziali per giungere alla "certificazione" finale dello stesso.
Le esigenze sempre più pressanti nei riguardi della sicurezza dei materiali di
nuova concezione i cui processi di fabbricazione e lavorazione risultano ancora di tipo
non consolidato, hanno determinato sia una evoluzione delle varie metodologie di
Esame non Distruttivo sia una maggiore applicabilità di prove e controlli al fine di
soddisfare la crescente richiesta di affidabilità dei prodotti. Ciò risulta ottenibile solo
attraverso accurati test sull’analisi dei materiali, prove sulla resistenza fisica/meccanica
dei prodotti, prove termiche e di resistenza al calore, di fluidità ecc., nonché attraverso
ben definite procedure di applicazione delle varie metodologie di base.
La disponibilità di risorse da utilizzare nello sviluppo dell’innovazione e nel
trasferimento tecnologico è scarsa, la disponibilità in proprio o l’accesso a strutture di
servizio dotate di macchinari e strumentazione necessaria per l’esecuzione di prove e
misure per attività di ricerca e sviluppo è spesso carente o del tutto assente.
L’idea del Centro nasce da un’esigenza forte espressa dal territorio, in cui la
disponibilità in proprio o l’accesso a strutture di servizio dotate di macchinari e
strumentazione necessaria per l’esecuzione di prove e misure per attività di ricerca e
sviluppo è spesso carente o del tutto assente.
Distretto regionale della filiera 54 delle Materie Plastiche
Decreto Assessorato
Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
Inoltre, per un’impresa che opera nel settore delle materie plastiche, un
adeguato laboratorio prove e analisi è un centro vitale per la qualità e la produttività
aziendale.
L’intento di questo progetto è lo studio dei processi di innovazione tecnologica alla base di obiettivi del distretto delle materie plastiche. Gli scopi del
laboratorio riguarderanno principalmente la ricerca tecnologica e la sperimentazione di nuove tecniche di produzione.
Il laboratorio in oggetto dovrebbe essere attrezzato per svolgere le seguenti
attività:
ANALISI DI MATERIALI
PROVE FISICO-MECCANICHE
PROVE TERMICHE E DI INFIAMMABILITA'
PROVE DI FLUIDITA'
Ci si propone quindi:
- di realizzare una stretta collaborazione tra Università ed imprese, a favore
dell’innovazione tecnologica;
- dotarsi di una propria struttura e strumentazioni in grado di fornire supporto
tecnico a livello di eccellenza,
- fornire un supporto tecnico all’industria per l’adeguamento dei prodotti e dei
processi agli standard qualitativi del mercato europeo e mondiale.
Servizi previsti:
ricerca tecnologica, progettazione, sperimentazione e trasferimento dell'innovazione di prodotti, cicli, processi e tecnologie
(caratterizzati da elevata efficienza, protezione dell’ambiente interno ed
esterno, sicurezza ed igiene del lavoro, tali da rispondere ai livelli qualitativi
europei);
esecuzione di prove tecnologiche, e di analisi chimico-fisiche ed
assistenza tecnica nella qualificazione delle materie prime e dei prodotti finiti e
per la certificazione degli stessi;
Distretto regionale della filiera 55 delle Materie Plastiche
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distrettuale
assistenza tecnica ed organizzativa per migliorare la qualità dei processi
e dei sistemi di produzione.
Risulta di fondamentale importanza strategica lo studio delle NANOTECNOLOGIE nel
trattamento delle superfici, come riconosciuto a livello internazionale.
Distretto regionale della filiera 56 delle Materie Plastiche
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distrettuale
e) Realizzazione di servizi informatici e telematici, che attengano ai settori
individuati dal patto di sviluppo distrettuale e destinati a fornire alle
imprese informazioni di mercato, produttive e tecnologiche in grado di
stimolare l'interazione e l'integrazione fra imprese della stessa filiera
produttiva
La costituzione del portale di distretto
Il distretto regionale, quale insieme di “sistemi produttivi” nel settore delle
materie plastiche, avvierà i primi passi verso la valorizzazione delle specificità di filiera
già presenti a livello di singola provincia, tentandone un'aggregazione in un’unica
“realtà virtuale” costituita dall'insieme di realtà produttive.
Dall’iniziale logica territoriale dell’aggregazione, l’orientamento della
Merceologia sarà indirizzato verso la logica partecipativa, con la creazione e l'avvio di
una Comunità Virtuale, ossia di un Portale gratuito e riservato per le aziende del
Settore Gomma – Materie Plastiche ove sarà possibile, in prima analisi, “ritrovarsi e
dialogare con i simili di problemi simili”.
Si prevede pertanto la creazione di una comunità virtuale per le PMI del settore
di riferimento, ove le aziende possano non solo scambiarsi opinioni ed esperienze, ma
anche avviare e sviluppare soluzioni originali di comune interesse.
Ciò nasce dalla convinzione che solo creando uno spazio stabile di
collaborazione tra i professionisti del settore è possibile orientare le imprese alla
creazione dell'innovazione e alla diffusione dei saperi e dovrà rappresentare un
momento di forte aggregazione, di identificazione e di valorizzazione delle potenzialità
inespresse del settore.
In una realtà assai frammentata sul territorio e perciò necessariamente chiusa
ai rapporti interaziendali, il portale si pone un obiettivo strategico ed uno tattico: con il
primo vuole aumentare la visibilità delle singole imprese e nel frattempo costruire sulle
loro competenze ed esperienze un'immagine comune di alto profilo; con il secondo
Distretto regionale della filiera 57 delle Materie Plastiche
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Patto di sviluppo
distrettuale
vuole costruire le basi e tessere i contatti e le collaborazioni necessarie a conseguire
un duraturo successo.
Le azioni previste sono quelle relative a:
- Individuazione risorse tecnologiche e umane per la miglior gestione del portale.
- Creazione di una mailing list e coltivazione della Comunità di Persone.
- Implementazione, crescita e promozione presso le imprese del sito, con
gestione dei contenuti tecnico – scientifici ed attenzione ad analoghe iniziative
su scala mondiale.
Distretto regionale della filiera 58 delle Materie Plastiche
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distrettuale
f) Allestimento di temporanee esposizioni dimostrative di macchine,
attrezzature, prototipi e servizi, con elevato contenuto tecnologico
innovativo, attinenti la filiera produttiva di cui alla lettera e)
Si prevede l’organizzazione di una Giornata delle Tecnologie e dei prodotti
per le aziende dei materiali plastici con cadenza biennale. Tale giornata costituirà il
momento di incontro e discussione sul tema dell’innovazione e della ricerca nell'ambito
delle tecnologie di trasformazione delle materie plastiche. Tale elemento risulta
strategico in quanto il settore si trova in una fase in cui lo sviluppo è legato ad aspetti
tecnologici connessi allo sviluppo di nuovi materiali e delle tecnologie di produzione dei
manufatti ottenibili; in un’ottica di sostegno a qualità e competitività, risulta strategico
identificare e focalizzare i temi più importanti verso cui indirizzare future attività di
ricerca e promuovere lo sviluppo di una cultura tecnico-scientifica. La Giornata dovrà
essere un momento di presentazione a livello regionale degli operatori e dovrà
svolgersi presso una sede accademica o comunque in stretta collaborazione con il
mondo universitario e della ricerca.
Distretto regionale della filiera 59 delle Materie Plastiche
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G) Promozione commerciale di prodotti innovativi, attinenti la filiera,
anche mediante l'organizzazione e la partecipazione a manifestazioni
fieristiche, svolgimento di azioni pubblicitarie, effettuazione di studi e
ricerche di mercato
Si prevede di cercare di favorire un innalzamento del ritmo di presentazione di
nuovi prodotti da parte delle aziende del distretto favorendo l’accesso ad agevolazioni
finanziarie per le imprese che periodicamente presentino al mercato nuovi prodotti.
Tale azione avrà un andamento ciclico costituito da più fase che dovranno
succedersi in un ciclo virtuoso di sviluppo per l’azienda: studio di mercato, sviluppo
nuovi prodotti, promozione sui mercati internazionali.
Nell’ambito di questo intervento si prevede l’erogazione di contributi nella
misura consentita dal regime de minimis per i costi sostenuti per la promozione dei soli
prodotti innovativi.
Distretto regionale della filiera 60 delle Materie Plastiche
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H) Sostegno a forme di aggregazione e capitalizzazione delle imprese
Istituzione di un fondo chiuso per l’acquisizione di partecipazioni nel capitale di PMI
Questa azione di sostegno alla capitalizzazione delle PMI del distretto si
affianca ad un'altra iniziativa prevista dall’Accordo di programma per la qualificazione e
la reindustrializzazione del Polo Petrolchimico di Priolo Gargallo come elemento
strategico per l’attrazione di investimenti nell’area di interesse.
L’azione prevede la promozione di un fondo chiuso di € 20.000.000,00 a
supporto della capitalizzazione delle imprese aderenti al distretto in occasione di
programmi di internazionalizzazione, di sviluppo e lancio di nuovi prodotti, di
acquisizioni strategiche per lo sviluppo, e altre stadi che verranno poi precisati in fase
di elaborazione del regolamento del fondo.
Si prevede di richiedere la partecipazione del Ministero dell’Innovazione il
quale con il decreto 18 ottobre 2005 ha lanciato un Fondo High-Tech rivolto alle PMI
che attuino grande innovazione tecnologica attraverso l'ICT con programmi di
investimento in aree sottoutilizzate (Sud, Abruzzo e Molise), anche se la loro sede è
nel Centro Nord. La tipologia degli interventi prevede il co-investimento dello Stato nei
fondi di Società Gestione Risparmio (SGR) nella misura del 50% in fondi specializzati e
del 33% in fondi generalisti; Si prevede di richiedere anche la partecipazione della
Regione Siciliana.
Elemento comunque essenziale e qualificante sarà il reperimento di fondi privati
provenienti da investitori qualificati ai sensi della normativa vigente per almeno il 30%
del totale. La norma vigente prevede che per “investitori qualificati” s'intendono le
seguenti categorie di soggetti:
- le imprese di investimento, le banche, gli agenti di cambio, le società di
gestione del risparmio (SGR), le società di
investimento a capitale variabile (SICAV), i fondi pensione, le imprese di
assicurazione, le società finanziarie
capogruppo di gruppi bancari e i soggetti iscritti negli elenchi previsti dagli
articoli 106, 107 e 113 del testo unico bancario;
Distretto regionale della filiera 61 delle Materie Plastiche
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Cooperazione n.152
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Patto di sviluppo
distrettuale
- i soggetti esteri autorizzati a svolgere, in forza della normativa in vigore nel
proprio paese di origine, le medesime attività svolte dai soggetti di cui al precedente
alinea;
- le fondazioni bancarie;
- le persone fisiche e giuridiche e gli altri enti in possesso di specifica
competenza ed esperienza in operazioni in strumenti finanziari espressamente
dichiarata per iscritto dalla persona fisica o dal legale rappresentante della persona
giuridica o dell'ente.
Il Fondo verrà gestito da un Management Team, con esperienza adeguata, che
fornirà agli imprenditori anche tutto il supporto consulenziale necessario al fine di
creare valore nell’investimento e dunque fornire agli investitori una prospettiva di deal
flow di elevata qualità ed adeguati ritorni. Il team assisterà le imprese in portafoglio
lavorando a stretto contatto con il management per determinare gli obiettivi, sviluppare
I piani strategici, identificare le risorse necessarie, definire l’organigramma, assicurare
le risorse finanziarie ed infine permettere l’uscita dalla società stessa attraverso la
vendita della partecipazione, fusione con altre aziende o finanziamenti al partner per
l’acquisizione della partecipazione stessa.
Distretto regionale della filiera 62 delle Materie Plastiche
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Cooperazione n.152
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Patto di sviluppo
distrettuale
Promozione del Consorzio regionale delle imprese della filiera delle materie plastiche
Prevede nel breve termine la costituzione su base volontaria di uno o più
consorzi in forma cooperativa delle aziende appartenenti al distretto.
Sulla base di una ulteriore verifica si individueranno i servizi ed i progetti da
gestire in maniera consortile in quanto sulla mancanza di una chiara progettualità sono
fallite diverse iniziative di aggregazione di imprese portate avanti in diverse province
regionali. È previsto un ruolo di promozione da parte di Confindustria nelle sue
articolazioni territoriali per la promozione di un consorzio di filiera che potrà chiedere un
contributo di avviamento commisurato al numero delle imprese che vi aderiranno.
Distretto regionale della filiera 63 delle Materie Plastiche
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del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
i) Promozione e potenziamento di strumenti d'integrazione delle politiche
formative e del lavoro
Promozione di una convenzione Università/Imprese per progetti di ricerca e progettazione e realizzazione di percorsi innovativi di Alta formazione e Ricerca Industriale nelle PMI
L’industria della trasformazione delle materie plastiche è fondamentalmente
un’industria meccanica (almeno nella fase di vera produzione), ove, in altre parole, è
prevalente l’utilizzo delle macchine rispetto all’ingegnerizzazione di prodotto. Questo è
ulteriormente confermato dall’interesse crescente delle aziende per le figure
meccaniche più specializzate; vi è un forte interesse per i periti chimici, ma, si
presume, soprattutto per la gestione operativa dei laboratori d’analisi.
E’ interessante rilevare che vi è voglia di conoscere la materia plastica nelle
possibili applicazioni, nell’ingegnerizzazione della stessa, nei problemi ambientali ad
essa connessa. Questo, infatti, può portare a nuovi sviluppi aziendali, evoluzioni di
mercato, ed in generale riflette la necessità delle aziende di conoscere la propria
materia prima e le possibili applicazioni.
In un contesto proiettato fortemente all’innovazione, il panorama delle esigenze
di laureati è più variegato e meno specializzato. In generale, è apprezzata la laurea in
chimica specifica (Chimica Industriale e CTF piuttosto che Chimica), come pure la
laurea in ingegneria, ma in questo caso senza una prevalenza di specializzazioni
particolari, se non, ancora una volta, per aspetti meccanici e gestionali, in pratica quelli
più legati alla gestione degli impianti e dei macchinari.
Si rende quindi necessario creare un nuovo raccordo tra formazione e ambiente
produttivo mediante la stipula di una convenzione che favorisca la mobilità dei
laureati/ricercatori all’interno delle imprese da ospitarsi per un periodo di almeno 12 mesi con l’abbattimento del costo del dottorato di studio.
La professionalità prescelta verrà ospitata ed istruita con lo scopo di
approfondire le specifiche conoscenze delle problematiche aziendali e di affinare
Distretto regionale della filiera 64 delle Materie Plastiche
Decreto Assessorato
Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
un’attività organizzata per la futura operatività in azienda. Il borsista verrà formato
seguendo un percorso concordato con Università ed azienda, che quest’ultima si
impegna ad organizzare e a gestire, d’intesa con l’Università, senza delegare a
quest’ultimo alcun onere organizzativo e/o gestionale. La professionalità coinvolta
opererà in attuazione degli orientamenti e degli indirizzi espressi restando a capo
dell’impresa l'onere della ospitalità, della formazione e del tutoraggio.
Tutte le attività verranno monitorate e valutate da un gruppo di lavoro che sarà
costituito da esponenti del mondo accademico, dal rappresentante di distretto e da
esponenti delle imprese ospitanti.
In questi ambiti si potranno poi progettare interventi formativi ad hoc sulla base
dei fabbisogni formativi che saranno rilevati in itinere.
Distretto regionale della filiera 65 delle Materie Plastiche
Decreto Assessorato
Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
J) Consulenze organizzative finalizzate alla creazione di funzioni aziendali
avanzate in grado di consentire una maggiore propensione all'export
Incentivazione dei processi di internazionalizzazione
In un mercato caratterizzato da fenomeni di globalizzazione con sfide sempre
più complesse per le imprese, l’internazionalizzazione è la scelta strategica del futuro:
da un lato essa favorisce l’aumento della concorrenza, anche nei settori di tradizionale
specializzazione italiana, dall’altro fa emergere importanti opportunità di intervento in
nuove aree dove la domanda è in continuo sviluppo o dove i costi di produzione
possono offrire nuove prospettive di competitività. La presenza italiana sui mercati
esteri deve integrarsi alle nuove dimensioni assunte dal processo di
internazionalizzazione che comprende forme di penetrazione dei mercati esteri che
passano anche per la delocalizzazione produttiva e non si limitano all’interscambio di
beni e servizi.
Si constata dunque l’esigenza delle aziende di aprirsi all’estero, per acquisire
nuovi mercati, tentando anche operazioni più ambiziose. E’ infatti opinione oramai
diffusa che per internazionalizzazione dell’impresa non s’intenda, la mera
commercializzazione dei prodotti all’estero, bensì la distribuzione internazionale della
catena del valore: dall’acquisizione degli assets materiali ed immateriali, alle attività di
trasformazione, alle attività di distribuzione. Obiettivo del presente progetto sarà quello
di introdurre i prodotti del “distretto” in nuovi mercati geografici, dapprima per riuscire
ad entrare in pochi anni nel mercato di quei paesi e raggiungere nel breve periodo un
fatturato estero che abbia un’incidenza di circa il 30% sul totale, e per stringere nel
medio-lungo periodo una vera e propria collaborazione con partners locali, siano essi
agenti o aziende, con il fine ultimo di delocalizzare.
La proposta di internazionalizzazione interesserà tutti i livelli aziendali, poiché
dovrà prevedere l’adeguamento dei sistemi aziendali necessari al processo di
internazionalizzazione ed in particolare alla strutturazione delle risorse umane aziendali
ed alla definizione della loro implementazione. In particolare il progetto prevede 7 steps
fondamentali:
- Indagine di mercato
Distretto regionale della filiera 66 delle Materie Plastiche
Decreto Assessorato
Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
- Elaborazione del piano di marketing
- Adeguamento dei processi, dei prodotti e dei sistemi aziendali
necessari alla realizzazione del progetto d’internazionalizzazione
- Ricerca di aziende partner per la cooperazione transnazionale
- Ricerca di agenti nel paese obiettivo di penetrazione commerciale
- cura degli aspetti finanziari dell’iniziativa e realizzazione del
business plan
- esame degli aspetti legali.
L’obiettivo è dunque quello di individuare nuove azioni per sostenere lo sviluppo
delle imprese verso nuovi mercati. La presente proposta di internazionalizzazione
naturalmente non potrà prescindere dalla partecipazione a fiere del settore in forma
collettiva, anche organizzando “meeting point” dove le aziende possano promuovere
loro stesse allacciando nuovi contatti e raggiungendo potenziali nuovi clienti.
Distretto regionale della filiera 67 delle Materie Plastiche
Decreto Assessorato
Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
Piano finanziario di massima
PIANO FINANZIARIO TRIENNALE (2007-2009) Opere pubbliche
N. PROGETTI IMPORTO TOTALE DI CUI
REGIONE ALTRI Pubblici
1 Progettazione e costruzione centrale elettrica 16.000.000,00 5.400.000,00 10.600.000,00
2 Bonifica aree marginali agglomerato industriale S Maria Poggiarelli 150.00,00 60.000,00 90.000,00
3 Area Stoccaggio materie prime Porto di Pozzallo 500.000,00 200.000,00 300.000,00
4 Completamento e collegamento della strada Fiumara Zappulla con A20 7.028.000,00 2.800.000,00 5.228.000,00
23.528.150 8.460.000 16.218.000
PIANO FINANZIARIO TRIENNALE (2007-2009) Opere pubbliche
N. PROGETTI IMPORTO TOTALE 1 Anno 2 Anno 3 Anno
1 Progettazione e costruzione centrale elettrica 16.000.000,00 6.000.000 6.000.000 4.000.000
2 Bonifica aree marginali agglomerato industriale S Maria Poggiarelli 150.00,00 150.000,00 0 0
3 Area Stoccaggio materie prime Porto di Pozzallo 500.000,00 200.000,00 150.000,00 150.000,00
4 Completamento e collegamento della strada Fiumara Zappulla con A20 7.028.000,00 3.028.000 2.000.000 2.000.000
23.528.150 9.378.000 8.150.000 6.150.000
Distretto regionale della filiera 68 delle Materie Plastiche
Decreto Assessorato
Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
PIANO FINANZIARIO TRIENNALE (2007-2009) Investimenti privati
N. PROGETTI IMPORTO TOTALE DI CUI
IMPRESE REGIONE ALTRI
1
Attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo realizzate o commissionate da una molteplicità d'imprese …. 14.680.000,00 5.872.000,00 5.872.000,00 2.936.000,00
2 Portale di distretto 100.000,00 40.000,00 40.000,00 20.000,00
3 Manifestazione Giornata delle Tecnologie 100.000,00 40.000,00 40.000,00 20.000,00
4 Promozione commerciale di prodotti innovativi, 500.000,00 200.000,00 200.000,00 100.000,00
5 H) Sostegno a forme di aggregazione e capitalizzazione delle imprese 20.000.000, 0 6.000.000,00 14.000.000,000
6
i) Promozione e potenziamento di strumenti d'integrazione delle politiche formative e del lavoro 2.000.000,00 800.000,00 800.000,00 200.000,00
7
J) Consulenze organizzative finalizzate alla creazione di funzioni aziendali avanzate in grado di consentire una maggiore propensione all'export 500.000,00 200.000,00 200.000,00 100.000,00
TOTALI 37.880.000 7.152.000 13.152.000 17.376.000
Distretto regionale della filiera 69 delle Materie Plastiche
Decreto Assessorato
Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
PIANO FINANZIARIO TRIENNALE (2007-2009) Investimenti privati
N. PROGETTI IMPORTO TOTALE
1 Anno 2 Anno 3 Anno
1
Attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo realizzate o commissionate da una molteplicità d'imprese …. 14.680.000,00 2.680.000 6.000.000 6.000.000
2 Portale di distretto 100.000,00 100.000 0 0
3 Manifestazione Giornata delle Tecnologie 100.000,00 0 100.000 0
4 Promozione commerciale di prodotti innovativi, 500.000,00 150.000 200.000 150.000
5 H) Sostegno a forme di aggregazione e capitalizzazione delle imprese 20.000.000, 20.000.000 0 0
6
i) Promozione e potenziamento di strumenti d'integrazione delle politiche formative e del lavoro 2.000.000,00 700.000 800.000 500.000
7
J) Consulenze organizzative finalizzate alla creazione di funzioni aziendali avanzate in grado di consentire una maggiore propensione all'export 500.000,00 150.000 150.000 200.000
TOTALI 37.880.000 23.780.001 7.250.002 6.850.003
Distretto regionale della filiera 70 delle Materie Plastiche
Decreto Assessorato
Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
Per l’ Attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo realizzate o commissionate da una molteplicità d'imprese aggregate in una delle forme previste dall'art. 12 Si è proceduto al calcolo dei costi così come segue
Costo Descrizione Importo €
Gruppo di coordinamento 1 docente ordinario per 3 anni 250.000,00
Cofinanziamento ricercatori
junior
costo annuale per ognuno dei tre anni
per 30 unità
1.080.000,00
Cofinanziamento ricercatori
senior
30 assegni di ricerca della durata di 3
anni
1.350.000,00
Spese per la realizzazione
della ricerca
Si stima la partecipazione di 60
aziende ai diversi progetti indicati per
un importo di progetto medio di
200.000,00
12.000.000,00
14.680.000
Per le attività relative a Sostegno a forme di aggregazione e capitalizzazione delle imprese si prevede il seguente dettaglio
Costo €
Importo richiesto alla Regione per la
sottoscrizione di una quota del Fondo pari
al 30 dell’ammontare complessivo previsto
6.000.000,00
Quote di sottoscrizione che verranno
raccolte presso investitori istituzionali
pubblici e privati
14.000.000,00
Ammontare complessivo 20.000.000,00
Distretto regionale della filiera 71 delle Materie Plastiche
Decreto Assessorato
Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
Per le attività relative alla Promozione e potenziamento di strumenti d'integrazione delle politiche formative e del lavoro Si prevede il seguente dettaglio
Attività Costo €
Indagine sui fabbisogni formativi
4 indagini ad un costo medio di 50.000
200.000,00
Progettazione di sei interventi di Alta
formazione ad un costo medio di € 30.000
180.000,00
Valutazione e monitoraggio degli interventi
calcolato sul 5% dell’importo complessivo
100.000,000
Attuazione di sei interventi di alternanza
Alta formazione /esperienza lavorativa nel
campo della ricerca
1.520.000,00
Totale 2.000.000
Per l’Attività di Incentivazione dei processi di internazionalizzazione si prevede il
seguente dettaglio delle spese
Attività Costo €
Indagine mercato 110.000
Piano di marketing 60.000
Adeguamento processi e sistemi aziendali 70.000
Ricerca aziende partner 70.000
Ricerca di agenti 70.000
Cura degli aspetto finanziari 60.000
Esame degli aspetti legali 60.000
Totale 500.000
Distretto regionale della filiera 72 delle Materie Plastiche
Decreto Assessorato
Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
Elenco sottoscrittori e indicazione del rappresentante di distretto
Si registra inoltre anche l’adesione di alcune grandi imprese che operano a
monte della filiera; si tratta di ERG Raffinerie Mediterranee Spa e della Polimeri
Europa Spa per la quale si è ancora in attesa della relativa formalizzazione. Solo dopo
tale atto si chiederà all’Assessorato l’inserimento della raffineria ERG per la quale si
produce fin d’ora la relativa adesione; Infatti soltanto dopo l’adesione di Polimeri
Europa ci sarà il completamento della filiera con il collegamento di fornitura tra
raffinerie e aziende di lavorazione di materie plastiche.
Tra gli enti pubblici sottoscrittori si rilevano inoltre
Università degli Studi di Catania
Università degli Studi di Messina
Università degli Studi di Palermo
COSVIS
Caltanissetta S.c.p.a.
Camera di commercio di Siracusa
Consorzio ASI Ragusa
Consorzio ASI Calatino
Consorzio ASI di Siracusa
Comune di Priolo Gargallo
Comune di Siracusa
Comune di Augusta
Provincia di Messina
Provincia di Siracusa
Distretto regionale della filiera 73 delle Materie Plastiche
Decreto Assessorato
Cooperazione n.152
del 1° Dicembre 2005
Patto di sviluppo
distrettuale
Tra le associazioni di categoria hanno aderitola presente Patto
Confindustria Siracusa
Confindustria Messina
Confindustria Caltanissetta
Confindustria Enna
Confindustria Ragusa
CNA
API Siracusa
Rappresentante del Distretto è Dott. Franchina Roberto
Recapito: Via dei Setaioli 1, Messina;
Via Mirabella 23, 96100 Siracusa
Tel.090/45778
E-mail: [email protected]
Distretto regionale della filiera 74 delle Materie Plastiche