Accordo di programma sulla chimica 2005

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Triennio 2006-2009 Patto per lo sviluppo del distretto regionale della filiera delle Materie Plastiche Elaborato ai sensi dell’art. 5 Decreto del Assessorato della Cooperazione, del Commercio, dell’artigianato e della Pesca del 1 dicembre 2005 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 30 dicembre 2005 N.57

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Accordo di programma sulla chimica 2005

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Triennio 2006-2009

Patto per lo sviluppo del distretto regionale della filiera delle Materie Plastiche

Elaborato ai sensi dell’art. 5 Decreto del Assessorato della Cooperazione, del Commercio,

dell’artigianato e della Pesca del 1 dicembre 2005 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della

Regione Siciliana del 30 dicembre 2005 N.57

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Patto di sviluppo

distrettuale

INDICE Presentazione ............................................................................................................... 4 Il contesto di riferimento.............................................................................................. 6

La filiera delle materie plastiche................................................................................. 6 La realtà del distretto................................................................................................... 9 Codici ATECO delle imprese aderenti al Distretto .................................................... 16

Le relazioni di subfornitura .................................................................................... 18 La propensione all’export ...................................................................................... 21 Il mondo della ricerca ............................................................................................ 22

Il distretto .................................................................................................................... 39 I punti di eccellenza e di criticità del distretto ............................................................ 39 Gli obiettivi di sviluppo del distretto ........................................................................... 42 La strategia ............................................................................................................... 43 Conformità agli strumenti legislativi e programmatori regionali vigenti ed integrazione

con le iniziative per lo sviluppo del territorio previste da altri programmi di sviluppo

locale......................................................................................................................... 46 Gli interventi previsti .................................................................................................. 47

A) Realizzazione di opere ed infrastrutture strettamente funzionali e connesse al

potenziamento, miglioramento e risanamento ambientale del territorio e delle aree

produttive incluse nel sistema produttivo locale........................................................ 47 C) Attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo realizzate o

commissionate da una molteplicità d'imprese aggregate in una delle forme previste

dall'art. 12.................................................................................................................. 48 Attività di Trasferimento tecnologico...................................................................... 50 Attività di ricerca in materia di sviluppo di processi ecocompatibili innovativi e di

iniziative per il risparmio energetico ...................................................................... 51 Attività di ricerca in materia di Materiali innovativi ................................................ 52 Attività di ricerca per lo sviluppo di nuovi prodotti e per l’innovazione di processo53 Creazione di un laboratorio di ricerca e prova....................................................... 54

e) Realizzazione di servizi informatici e telematici, che attengano ai settori individuati

dal patto di sviluppo distrettuale e destinati a fornire alle imprese informazioni di

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 2

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distrettuale

mercato, produttive e tecnologiche in grado di stimolare l'interazione e l'integrazione

fra imprese della stessa filiera produttiva.................................................................. 57 La costituzione del portale di distretto ................................................................... 57

f) Allestimento di temporanee esposizioni dimostrative di macchine, attrezzature,

prototipi e servizi, con elevato contenuto tecnologico innovativo, attinenti la filiera

produttiva di cui alla lettera e) ................................................................................... 59 G) Promozione commerciale di prodotti innovativi, attinenti la filiera, anche mediante

l'organizzazione e la partecipazione a manifestazioni fieristiche, svolgimento di

azioni pubblicitarie, effettuazione di studi e ricerche di mercato ............................... 60 H) Sostegno a forme di aggregazione e capitalizzazione delle imprese................... 61

Istituzione di un fondo chiuso per l’acquisizione di partecipazioni nel capitale di

PMI ........................................................................................................................ 61 Promozione del Consorzio regionale delle imprese della filiera delle materie

plastiche ................................................................................................................ 63 i) Promozione e potenziamento di strumenti d'integrazione delle politiche formative e

del lavoro................................................................................................................... 64 Promozione di una convenzione Università/Imprese per progetti di ricerca e

progettazione e realizzazione di percorsi innovativi di Alta formazione e Ricerca

Industriale nelle PMI .............................................................................................. 64 J) Consulenze organizzative finalizzate alla creazione di funzioni aziendali avanzate

in grado di consentire una maggiore propensione all'export..................................... 66 Incentivazione dei processi di internazionalizzazione ........................................... 66

Piano finanziario di massima .................................................................................... 68 Elenco sottoscrittori e indicazione del rappresentante di distretto ...................... 73

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 3

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Patto di sviluppo

distrettuale

Presentazione

Il presente documento costituisce il risultato di un processo di pianificazione

strategica da parte del sistema delle imprese operanti nella filiera delle materie

plastiche nonché nelle attività di indotto alla filiera stessa. Questo processo è stato

reso possibile dal fatto che si sta affermando tra le imprese che operano nella filiera la

consapevolezza del senso di appartenenza al territorio e ad un insieme di imprese con

problemi simili, si avverte ormai l’esigenza di attribuire maggiore sistematicità alla

propria azione individuale e di gruppo e si rafforza l’esigenza di creare nuove alleanze

tra imprese, autorità pubbliche, Università, centri di ricerca e associazioni di categoria.

A questo sforzo di programmazione dal basso si sono aggiunti in itinere altri

attori istituzionali in grado di apportare utili contributi per il raggiungimento degli

obiettivi. Un ruolo rilevante è stato svolto dalle Associazioni imprenditoriali coinvolte

nonché dai Consorzi di sviluppo industriale che gestiscono aree industriali in cui sono

localizzate aziende del settore.

La filiera delle materie plastiche è di enorme importanza per l’economia

regionale avendo forte interazioni con tutti gli altri settori dell’economia regionale; si

tratta di una filiera in grado di agevolare l’avvio di processi di crescita economica

“virtuosi” basati sull’applicazione dei risultati della ricerca pubblica e dello sforzo in

innovazione condotto dalle stesse imprese. Su tale tema l’economia regionale può

avviare una sfida sui mercati internazionali contando su una massa critica consentita

dalla presenza di tre poli industriali nella Sicilia Orientale, a monte della filiera, che

possono realizzare importanti sinergie con le diverse aziende operanti nelle attività a

valle della filiera.

Preliminarmente alla elaborazione del presente Patto si è proceduto ad una

indagine per la rilevazione dei fabbisogni delle imprese condotta mediante interviste ai

responsabili delle imprese potenzialmente interessate al Distretto. L’indagine è stata

inoltre l’occasione per conoscere più da vicino i processi interni alle aziende che non

sempre emergono dalle statistiche. Su tale base di dati si è proceduto ad individuare

le seguenti specializzazioni di distretto

Imballaggi

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 4

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distrettuale

Produzione articoli sportivi

Tubi e irrigazione

Film per l’agricoltura

Servizi e tecnologie avanzati per le imprese del distretto

Rilevante è stato il contributo apportato da enti pubblici e Associazioni di

categoria al presente Patto di Sviluppo; gli enti sono i seguenti

Università di Catania

Università di Messina

Università di Palermo

CNA Siracusa

API Siracusa

COSVIS

Caltanissetta S.c.p.a.

Camera di commercio di Siracusa

Confindustria Siracusa

Confindustria Messina

Confindustria Caltanissetta

Confindustria Enna

Confindustria Ragusa

Consorzio ASI Ragusa

Consorzio ASI Calatino

Consorzio ASI di Siracusa

Comune di Priolo Gargallo

Comune di Siracusa

Comune di Augusta

Provincia di Messina

Provincia di Siracusa

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 5

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Patto di sviluppo

distrettuale

Il contesto di riferimento

La filiera delle materie plastiche

Prima di procedere all’analisi economica del settore chimico e delle materie

plastiche, sembra opportuno chiarire brevemente cos’è l’industria chimica e quali

comparti ne fanno parte.

L’industria chimica comprende sia le imprese che producono prodotti

chimici veri e propri sia quelle che forniscono prodotti parachimici e farmaceutici o

fibre sintetiche e artificiali. Se si classificano le produzioni chimiche in base alla

posizione che assumono nell’ambito del ciclo produttivo, si possono distinguere due

settori: la chimica primaria, o di base, e quella secondaria. La produzione chimica di

base parte direttamente dai prodotti di raffinazione del petrolio o dalla lavorazione dei

minerali; la secondaria utilizza come input le produzioni provenienti dalla chimica

primaria.

Sottosettori della

chimica primaria sono i

prodotti organici e

inorganici di base e

intermedi, le materie

plastiche e le resine, gli

elastomeri, i fertilizzanti, gli

azotati e le fibre.

La chimica secondaria è costituita

invece dai seguenti prodotti:

pitture, vernici, mastici,

inchiostri, fitofarmaci, gas

tecnici, coloranti e pigmenti, ausiliari per l’industria, prodotti farmaceutici, detergenti e

altri prodotti per uso domestico, cosmetici, prodotti fotochimica e supporti magnetici.

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 6

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Patto di sviluppo

distrettuale

L’albero della plastica rappresenta in maniera semplificata come dal

cracking del petrolio l’industria chimica di base ottiene le sue produzioni,

successivamente impiegate e trasformate da altre imprese.

Come risulta evidente (si tratta dei due rami più spessi), le produzioni più

importanti sono l’etilene e il propilene. Da ciascuno dei due, attraverso successive

lavorazioni, vengono

ottenuti numerosi prodotti

che, impiegati come input

nei processi produttivi di

imprese appartenenti a

diversi settori industriali,

servono per l’ottenimento

di moltissimi beni.

L’aspetto che forse più di

altri caratterizza il settore

chimico è proprio l’elevato

grado di connessione con

gli altri settori industriali:

elettronica, trasporti,

telecomunicazioni, sanità,

tessile-abbigliamento,

conciario, nautica,

edilizia, alimentare, solo

per citarne alcuni.

Per questa ragione

la chimica rappresenta un

settore strategico per

l’intero sistema industriale.

Il forte legame che c’è tra

la chimica e gli altri settori produttivi è reso bene anche dai risultati di uno studio di

Federchimica di qualche anno fa, nel quale viene stimato il consumo di chimica dei

principali settori utilizzatori. L’indice di attivazione riportato per ciascun settore

SETTORE DI UTILIZZO

INDICE DI ATTIVAZIONE

(per 1 euro di fatturato)

AGRICOLTURA E ZOOTECNIA 71,6

ALIMENTARI E BEVANDE 11,5

TESSILE E ABBIGLIAMENTO 50,8

CALZATURE E CUOIO 51,7

LEGNO E MOBILIO 74,4

CARTA E EDITORIA 43,3

TRASFORMAZIONE MAT. PLASTICHE E GOMMA

301,0

MECCANICA E METALLURGIA 9,0

ELETTRICO/ELETTRONICO E

APPARECCHI RADIO TV

26,8

APPARECCHIATURE

MEDICALI/OTTICHE/FOTO

276,1

MEZZI DI TRASPORTO 38,9

FARMACEUTICA 307,5

COSTRUZIONI EDILI 37,8

MATERIALI COSTRUZIONE 40,0

MARMI E MATERIALI LAPIDEI 15,0

PIASTRELLE 19,3

VETRO 38,9

SANITA' 149,8

SERVIZI 0,9

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 7

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Patto di sviluppo

distrettuale

utilizzatore nella tabella a fianco quantifica il consumo di chimica attivato dai diversi

comparti per ogni euro di fatturato.

La tabella evidenzia come, dopo la farmaceutica, che dell’industria chimica fa

parte, il settore con il più elevato indice di attivazione dei consumi di chimica è quello

della trasformazione delle materie plastiche e della gomma

Attraverso la fornitura di materie prime o semilavorati alle industrie a valle, la

chimica, inoltre, svolge il compito strategico di trasferire le nuove tecnologie contenute

in tali prodotti e ottenute come risultato dell’innovazione sviluppata nei suoi laboratori

all’intero sistema produttivo. Tale compito è quasi sempre affidato a imprese medio

piccole che assumono un ruolo centrale di partnership con i fornitori di materie prime

(chimica di base e chimica fine) e con le migliaia di imprese a valle. Va sottolineato il

fatto che le imprese chimiche, anche quando di piccole e medie dimensioni, hanno

necessità di sviluppare ricerca e innovazione in modo formale e strutturato, nei propri

laboratori e con accordi di collaborazione con centri di ricerca pubblica e privata.

L'industria chimica italiana è caratterizzata sia da imprese di medie e grandi

dimensioni che operano nei poli chimici, sia dalla presenza diffusa in alcune aree

territoriali del nord di imprese di piccola dimensione, che presidiano alcuni segmenti

produttivi particolarmente significativi.

Mentre ormai da alcuni anni è in atto un processo di ristrutturazione

dell'industria chimica italiana che ha comportato un notevole ridimensionamento delle

aziende localizzate nei poli chimici, le iniziative produttive di piccola e media

dimensione, nonostante l'esistenza di difficoltà che ne impediscono molto spesso la

crescita e lo sviluppo, continuano a mostrare segni di vitalità.

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 8

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Patto di sviluppo

distrettuale

La realtà del distretto

Il distretto regionale si articola su diversi poli produttivi fortemente integrati

presenti nella Sicilia centro orientale, dal più importante che è quello di Priolo Gargallo

ai poli minori di Milazzo, Gela e Ragusa. Ad essi si affiancano una serie di aziende

minori, piccole e medie imprese sparse su tutto il territorio regionale, che toccano veri

comparti e che sono caratterizzate dall’essere consumatrici di prodotti di chimica di

base e dall’avere un mercato diversificato sia nazionale che internazionale. Queste

ultime operano principalmente nel settore della plastica per applicazioni diverse

specialmente per l’agricoltura (tubazioni, film per serre, raccorderia etc), articoli sportivi

ed imballaggi.

Tra queste “concentrazioni” si rileva innanzitutto il cluster costituito dai comuni

di Regalbuto, nella provincia di Enna, S. Cataldo e Gela nella provincia di

Caltanissetta, il quale ha origini relativamente recenti, poiché nasce grazie

all’assunzione di un ruolo imprenditoriale nel settore della gomma e della plastica da

parte di un commerciante del luogo, che nei primi anni settanta, riesce a convincere

alcuni esperti nella lavorazione della gomma a seguirlo in un’impresa allora giudicata

irrealizzabile cioè la produzione di attrezzature sportive subacquee. A ciò si è aggiunto

il possesso di know-how specifico, cui si è sommata la disponibilità di risorse

finanziarie familiari o ottenute con l’accesso ad agevolazioni regionali o nazionali. Così

ad esempio l’azienda capofila (Francis spa) nasce tra mille difficoltà, quali la rete viaria

assai carente, la mancanza di elettrodotti e di acquedotti per fini industriali, la carenza

di servizi bancari. Nel corso degli anni settanta si è sviluppato anche un indotto

artigiano prevalentemente di piccole dimensioni alle quali la capofila affida alcune fasi

del processo produttivo. La nascita dell’impresa viene caratterizzata dalla creazione di

prodotti che incontrano il favore del mercato, da un’efficiente rete commerciale e

soprattutto dal reclutamento e dalla formazione di manodopera specializzata. Questo

indotto è cresciuto nel corso degli anni novanta con la nascita di cinque nuove aziende,

raggiungendo una consistenza assai rilevante, sia da un punto di vista quantitativo che

qualitativo. L’azienda produttrice di articoli sportivi subacquei e quella che produce

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 9

Page 10: Accordo di programma sulla chimica 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

prodotti per piscine diventano nel corso degli anni leader e forniscono aziende leader a

livello mondiale (Cressi Sub per i primi e Waterfly per i secondi).

Altra concentrazione importante in termini di fatturato e propensione all’export è

quella del Gruppo Irritec/Siplast che si articola nell’area di Capo d’Orlando lungo il

versante tirrenico della provincia messinese e che occupano circa 300 addetti. Si tratta

di una concentrazione di aziende operanti nel settore dei tubi e raccordi per

l’irrigazione con una forte presenza all’estero ed una elevata propensione all’export. In

tale nicchia di mercato si registra la presenza di altre piccole imprese sparse nel

territorio regionale che però presentano la medesima caratteristica di una elevata

quota di export.

Infine nelle aree del ragusano si trovano importanti produttori di film utilizzati in

agricoltura nonché altri soggetti che operano nel riciclaggio del polietilene. Il mercato

siciliano è forse il più importante in Italia per quanto riguarda i film per copertura per via

della rilevante concentrazione di serre.

Seppur non ancora sufficiente si registra una spinta all’innovazione testimoniata

dall’esistenza di 28 brevetti registrati dalle aziende aderenti al distretto. Tale spinta

risulta concentrata sulle aziende che hanno un fatturato superiore alla media e che

vantano quote a volte rilevanti di export.

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 10

Page 11: Accordo di programma sulla chimica 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

Nella seguente tabella si rilevano alcuni dati relativi alla consistenza di alcuni settori

connessi alla filiera delle materie plastiche nel suo complesso

Tab. 1 - Unità locali e addetti alle unità locali in alcuni settori del manifatturiero di interesse per il distretto Censimenti 1991-2001 (v.a.)

Unità locali Addetti alle unità

locali

Sicilia 1991 2001 1991 2001

Fabbricazione di materie plastiche in forme primarie 9 17 1.582 486

Fabbricazione di lastre, fogli, tubi e profilati in materie

plastiche 61 69 817 867

Fabbricazione di imballaggi in materie plastiche 68 73 522 721

Fabbricazione di articoli in plastica per l'edilizia 50 35 266 165

Fabbricazione di articoli in materie plastiche 94 188 748 1.554

Fabbricazione di calzature, suole e tacchi in gomma e plastica 15 24 69 91

Fabbricazione di articoli sportivi 14 14 69 20

Fabbricazione di giochi e giocattoli 22 28 49 118

Recupero e riparazione per il riciclaggio di materiale plastico

per la produzione di materie prime plastiche, resine sintetiche 1 8 1 47

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 11

Page 12: Accordo di programma sulla chimica 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

Nella seguente tabella vengono rappresentate il numero delle aziende adernti al

distretto classificate anche sulla base del processo produttivo principale utilizzato. Si

rileva la rilevanza delle aziende che utilizzano processi di stampaggio che

costituiscono circa i due terzi del totale delle imprese. Nella categoria altri sono state

considerate sia le imprese del distretto che operano nel settore del riciclaggio delle

materie plastiche nonché tutte le aziende di servizi connesse alla filiera.

Numero di aziende aderenti al distretto per processo produttivo

Provincia Stampaggio Estrusione RTM Altri

Agrigento 2

Caltanissetta 9 4 6

Catania 7 2 6

Enna 4 5 7

Messina 10 2 5

Palermo 1 2 2

Ragusa 7 1 5

Siracusa 3 1 1 21

Trapani 0 1 0 0

Totale 41 20 1 52

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 12

Page 13: Accordo di programma sulla chimica 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

Dimensioni approssimative del fatturato globale

A livello regionale il Distretto rappresenta anche dal punto di vista dei numeri

una realtà importante in termini di fatturato globale.Il fatturato dichiarato relativo al

2005 raggiunge i 399.827.000,00 euro

Fatturato aggregato delle imprese aderenti al distretto per Provincia

Provincia Fatturato 2005

Agrigento 18.900.000,00

Caltanissetta 27.661.000,00

Catania 26.764.000,00

Enna 24.568.000,00

Messina 120.745.000,00

Palermo 7.892.000,00

Ragusa 100.192.000,00

Siracusa 70.605.000,00

Trapani 2.500.000,00

Totale 399.827.000,00

Da un punto di vista dei processi produttivi si rileva che le quote importanti di fatturato

vengono sviluppate da aziende che offrono prodotti collegati con il mondo agricolo. Si

tratta di aziende concentrate principalmente nel ragusano che operano nel campo dei

film per l’agricoltura e quelle concentrate nella zona di Capo d’Orlando (gruppo Siplast

/ Irritec) operanti nei sistemi di irrigazione.

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 13

Page 14: Accordo di programma sulla chimica 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

Fatturato aggregato in migliaia di euro delle imprese aderenti al distretto per tecnologia

utilizzata

Provincia Stampaggio Estrusione

Agrigento 18.900

Caltanissetta 4.407 6.171

Catania 21.864 2.450

Enna 1.916 12.995

Messina 35.430 13.881

Palermo 4.700 1.589

Ragusa 73.417 15.400

Siracusa 13.820 10.000

Trapani 2.477

Totale

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 14

Page 15: Accordo di programma sulla chimica 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

Occupazione totale e tendenziale

N° occupati delle imprese aderenti al distretto per Provincia

Provincia Occupati al 31\12\2005 Media occupati 2005

Agrigento 106 106

Caltanissetta 679 649

Catania 189 164

Enna 213 241

Messina 346 331

Palermo 28 29

Ragusa 294 313

Siracusa 542 542

Trapani 25 25

Totale 2.422 2.400

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 15

Page 16: Accordo di programma sulla chimica 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

Codici ATECO delle imprese aderenti al Distretto

Per la definizione di una filiera produttiva in maniera definita si sono presi in

considerazione in via prioritaria i seguenti codici ATECO:

DG-24.16 Fabbricazione di materie plastiche in forme primarie

DG-24.16.0 Fabbricazione di materie plastiche in forme primarie- fabbricazione di

materie plastiche in forme primarie: polimeri, compresi quelli di etilene, propilene,

stirene, cloruro di vinile, acetato di vinile e polimeri acrilici, poliammidi, resine fenoliche

ed epossidiche e poliuretani, resine alchidiche, poliesteri e polieteri, siliconi,

scambiatori di ioni a base di polimeri, fabbricazione di celluloide

DH-25.2 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN MATERIE PLASTICHE

DH-25.21 Fabbricazione di lastre, fogli, tubi e profilati in materie plastiche

DH-25.21.0 Fabbricazione di lastre, fogli, tubi e profilati in materie plastiche-

fabbricazione di semilavorati di materie plastiche: lastre, fogli, blocchi, pellicole,

lamelle, strisce, ecc., di materie plastiche- fabbricazione di prodotti finiti in materie

plastiche: tubi rigidi e flessibili e loro accessori in materie plastiche<br>- fabbricazione

di poliuretano espanso

DH-25.22 Fabbricazione di imballaggi in materie plastiche

DH-25.22.0 Fabbricazione di imballaggi in materie plastiche- fabbricazione di articoli

per imballaggio in materie plastiche: sacchi, sacchetti, contenitori, scatole, casse,

bottiglioni, bottiglie, ecc., in materie plastiche

DH-25.23 Fabbricazione di articoli in plastica per l’edilizia

DH-25.23.0 Fabbricazione di articoli in plastica per l'edilizia- fabbricazione di articoli in

plastica per l’edilizia: porte, finestre, intelaiature, persiane, avvolgibili, tendaggi in

plastica, battiscopa in materie plastiche, vasche, serbatoi, rivestimenti per pavimenti,

pareti e soffitti in materie plastiche, in rotoli e in forma di piastrelle, ecc., apparecchi

sanitari in materie plastiche: vasche da bagno, docce, lavabi, tazze per gabinetti,

cassette di scarico, ecc

DH-25.24 Fabbricazione di altri articoli in materie plastiche

DH-25.24.0 Fabbricazione di altri articoli in materie plastiche- fabbricazione di oggetti

per servizi da tavola, utensili da cucina e oggetti per la toletta in materie plastiche-

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 16

Page 17: Accordo di programma sulla chimica 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

fabbricazione di articoli vari in materie plastiche: caschi, visiere ed altri copricapi, pezzi

isolanti, parti staccate di apparecchi per l’illuminazione, oggetti per l’ufficio e per la

scuola, articoli di abbigliamento, guarnizioni per mobili, statuette, cinghie di

trasmissione e nastri trasportatori, tappetini, ecc., in materie plastiche

DK-29.56.1 Fabbricazione e installazione di macchine per l’industria delle materie

plastiche e della gomma e di altre macchine per impieghi speciali n.c.a. (compresi parti

e accessori, manutenzione e riparazione)- fabbricazione di macchine per l’industria

della gomma o delle materie plastiche e per la fabbricazione di articoli in tali materiali:

estrusori, stampatrici, macchine per fabbricazione o la rigenerazione dei pneumatici ed

altre macchine per fabbricazione di prodotti specifici in gomma o in plastica-

fabbricazione di essiccatoi per legno, pasta-carta, carta e cartone- fabbricazione di

asciugatrici a centrifuga- fabbricazione di altre macchine e apparecchiature speciali:

macchine per montare lampade elettriche o elettroniche, tubi (valvole) o lampadine,

macchine per produzione o la lavorazione a caldo del vetro o di articoli in vetro, fibre o

filati di vetro, macchine o apparecchiature per la separazione isotopica, macchine per

fabbricazione di funi, ecc.- fabbricazione di macchine produttrici di cavi elettrici

DC - 19.20.0 fabbricazione di articoli da viaggio (in materie plastiche)

DC - 19.30.3 fabbricazione di calzature (in materie plastiche)

DL - 33.10 fabbricazione di apparecchi (in materie plastiche) per uso medico

odontoiatrico e chirurgico

DL - 33.40 fabbricazione di elementi di ottica (in materie plastiche)

DN - 36.1 fabbricazione di mobili in materie plastiche

DN - 36.15 fabbricazione di materassi (in plastica alveolare non rivestita)

DN - 36.40 fabbricazione di articoli sportivi (in materie plastiche)

DN - 36.50 fabbricazione di giochi e giocattoli (in materie plastiche )

DN - 37.20.1 riciclaggio di materie plastiche

Sono state poi considerate altre aziende che operano in settori identificati con altri

codici ATECO ma che da un punto di vista produttivo sono direttamente collegati alla

filiera. Si tratta essenzialmente di laboratori di analisi e società di servizi che operano a

diretto contatto con le aziende della filiera.

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 17

Page 18: Accordo di programma sulla chimica 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

Le relazioni di subfornitura

Per la descrizione delle relazioni di subfornitura si è proceduto ad una

rappresentazione grafica dell’intera filiera e alla descrizione del dettaglio relativo alla

lavorazione del polietilene

Distretto regionale della filiera

delle Materie Plastiche 18

Page 19: Accordo di programma sulla chimica 2005

Figura 1. Dettaglio aziende trasformatrice di po

ZIENDE PETROLCHIMICHE DI POLIETILENE: POLIMERI EUROPA, ECC

ESTRUSI E

A INIEZIONE PER SOFFIAGGIO

IN BOLLA A TESTA PIANA

FOGLIA LASTRA

HI, )

I

IMBALLAGGIO (TERMORETRAIBILE,

TENSIBILE)

CCHI INDUSTRIALI

BUSTE, SACCHETTI, SHOPPER

TERMOFOMATURA

FILM

ROTAZIONALE

STAMPAGGIO

DE S LIANE TRASFORMATRICI DI POLIETILENE

BOTTIGLIE, FLACONI, CONTENITORI

COMPONENTI AUTO, SERBATOI E TANICHE, VASI, CATINI, COMPONENTI DI ARREDO URBANO, RACCORDI,

A

TUBI

EDILIZTERMO

RETI (GASDO

AGRICIRRIGA

IA (SCARICIDRAULICA

ACQUEDOTTTTI)

OLTURA, ZIONE

A

ZIEN

ON

ICI

lietilene

PRODUTTRICI

ES

SA

Page 20: Accordo di programma sulla chimica 2005

P

E

T

R

O

L

I

O

C

R

A

C

K

I

N

G

Metano

Batileni

Etilene

Propilene

Etilbenzolo

Poliacetali POM

FormaldeideResine Ureiche UF

Resine Fenoliche PF

Resine Melamminiche MF

Butadiene

Polimetlimetacrilato

PMMA

Acrilonitrile, Butadiene, Stirene ABS

Metlimetacrilato

Tetrafluoroetilene

Cloruro di vinile

Glicoli

Ossido di etilene

Acido acetico

Polietilene

Politetrafluoroetilene PTFE

Polivinilcloruro PVC

Resine Poliestere UP

Polietilenetereftalato PET

Poliacetati PVA

Acetato di vinile

Polietilene Bassa Densità LDPE

Polietilene Lineare Bassa Densità

LLDPE

Polietilene Alta Densità HDPE

Acrilionitrille

Cumene

Acrilonitrile, Butadiene, Stirene

ABSPolipropilene PP

Bisfenolo

Cicloesanolo

Fenolo

Policarbonato PC

Poliammide PA

Resine Fenoliche

PFStirolo

Anidride maleica

Polistirolo/Polistirene PSAcrilonitrile, Butadiene, Stirene

ABSResine Poliestere UP

ESTRUSIONE

Processi Prodotti

TUBI

FOGLIA

LASTRA

FILM

STAMPAGGIO BOTTIGLIE, FLACONI, CONTENITORI

COMPONENTI AUTO, SERBATOI E TANICHE, VASI, CATINI, COMPONENTI DI ARREDO URBANO, RACCORDI, ECC.

PULTRUSIONE

RTM

FILAMENT WINDING Benzolo Xilene

Acido tereftalico

Polietilentereltalato PET

Polibutilenetereftalato PBT

Toluolo

Isocianati

Poliaretani PUR

Resine Poliestere UP

Figura 2. La filiera della plastica

COMPONENTI per impianti elettrici canalina, tubi corrugati ECC.

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Patto di sviluppo

distrettuale

La propensione all’export

Si registra una importante propensione all’export per le aziende non solo per le

grandi imprese che producono le materie prime ma anche per quelle aziende che

producono articoli a maggiore valore aggiunto.

Totale export delle imprese aderenti al distretto

Provincia Esportazioni 2005

Agrigento 3.080.000,00

Caltanissetta 0

Catania 8.173.000,00

Enna 8.930.000,00

Messina 15.063.000,00

Palermo 680.000,00

Ragusa 5.597.000,00

Siracusa 3.150.000,00

Trapani 0

Totale 44.673.000,00

Distretto regionale della filiera 21 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

Il mondo della ricerca

La ricerca pur essendo il vero motore di sviluppo della filiera è stata finora

sviluppata dai grandi gruppi esclusivamente nei loro centri da anni fuori del contesto

dell’isola, dopo aver chiuso quelli di Priolo, Ragusa e Gela.

Le piccole e medie aziende condizionate dalle dimensioni non portano ancora

oggi con se un bagaglio tecnologico e/o di ricerca legato alle loro realtà produttive né

hanno avuto la forza di attivare azioni di ricerca.

In questo contesto, a loro volta, i centri di ricerca esistenti nelle tre università di

Catania, Messina e Palermo ed i centri del CNR nell’isola oggi hanno pochi legami con

le realtà industriali regionali esistenti. Tali legami vanno invece promossi e vanno

predisposte azioni preventive di innovazione e/o di adeguamento, al fine di far

diventare il mondo della ricerca il centro propulsore e di stimolo per l’imprenditoria

locale.

Solo in occasione dei recenti bandi attivati con le risorse del POR e del PON

“Sviluppo Locale” si sono attivate le prime forme di collaborazione tra PMI ed

Università isolane. In questa occasione le aziende della filiera hanno registrato una

elevata partecipazione ed assegnazione di risorse per programmi di ricerca e sviluppo

precompetitivo.

Di seguito riportiamo la presentazione degli enti di ricerca che hanno aderito al

distretto.

Distretto regionale della filiera 22 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

Istituto di Chimica e Tecnologia dei Polimeri

Istituto di Chimica e Tecnologia dei Polimeri (ICTP) con sede a Pozzuoli (Na) e una sezione a Catania.

Direttore ICTP: Prof. Cosimo Carfagna (Università di Napoli)

Responsabile della Sezione di Catania: Dr. Concetto Puglisi ([email protected]) RISORSE UMANE Dirigenti di Ricerca 1

Primi Ricercatori 2

Ricercatori 10

Tecnologi 1

Tecnici 5

Aministrativi 4

Totale CNR 23

Personale Universitario (*) 3

Dottorandi /Assegnisti (**) 4

Laureandi (**) 3

La sezione svolge attività di ricerca nel settore della Chimica dei materiali polimerici sintetici e naturali.

Polimeri sintetici: Sintesi di materiali Polimerici

Caratterizzazione strutturale di polimeri mediante tecniche di spettrometria di

massa

Degradazione e stabilizzazione

Riciclo

Distretto regionale della filiera 23 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

Polimeri Naturali: Caratterizazione strutturale di Proteine e polisaccaridi

Modifica chimica di poliemeri naturali

PROGETTI DI RICERCA Sviluppo di Nuovi materiali Polimerici

- Settore Biomedicale: cateteri, sacche per plasma, tubi, valvole, etc

- Settore Agro-alimentare: materiali per imballaggio alimentare, pacciamatura,

ristorazione, posate e stoviglie monouso, etc.

- Resine termoindurenti: poliestere insature, epossidiche, melamminiche, fenoliche

- Vernici: sviluppo di nuove formulazioni con specifiche proprietà (antifiamma,

antimuffa, etc)

- Sistemi ignifughi per materiali termoplastici e termoindurenti.

- Materiali polimerici a stella idrosolubili contenenti ftalocianine ed unità porfiriniche e

per applicazioni come "drug carriers".

- Settore oftalmico: lenti in materiale termoplastico e termoindurente

- Optoelettronica: materiali contenenti unità porfiriniche e fullereniche con proprietà

NLO.

- Materiali polimerici a base porfirinica, fullerica e ftalocianinica per al sensoristica

molecolare.

- Materiali polimerici biodegradabili da fonti rinnovabili (biomasse)

- Nuovi plasticizzanti polimerici per PVC con caratteristiche di cessione nulla, adatti

per la produzione di giocattoli, imballaggio alimentare, etc.

Degradazione e Stabilizzazione di Materiali Polimerici

- Studio dei processi di invecchiamento termo e foto-ossidativo di materiali polimerici

- Studio dei processi di degradazione biologica ed enzimatica di sistemi polimerici

- Sviluppo di sistemi autoestinguenti per materiali termoplastici e termoindurenti

Distretto regionale della filiera 24 delle Materie Plastiche

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distrettuale

- Sviluppo di sistemi polimerici per la stabilizzazione all'invecchiamento termo e foto-

ossidativo di materiali termoplastici per i settori Agicolo (serre), imballaggio, vernici;

di resine termo indurenti per svariate applicazioni.

Riciclo Materiali Polimerici

- Produzione di carboni attivi da materiali polimerici a fine vita e da biomasse.

- Processi alternativi per la produzione di nuovi materiali polimerici da plastiche di

riciclo, da raccolta differenziata, agricoltura, etc.

Polimeri di origine Naturale

- Riconoscimento rapido di batteri negli alimenti mediante metodiche di spettrometria

di massa.

- Proteomica di liquidi lacrimali.

- Nuove metodologie per la rapida determinazione della sofisticazione in prodotti

lattiero-caseari.

- Determinazione delle HMW glutenine (proteine) in differenti tipi di frumento

mediante Spettrometria di Massa MALDI

- Analisi strutturale di carboidrati complessi mediante spettrometria di massa MALDI

- Nuovi metodi di analisi di polisaccaridi da piante

- Estrazione di polisaccaridi da scarti delle lavorazioni agricole

Dotazione Strumentale

- Spettrometro a Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) 200 MHZ

- Spettromero di massa MALDI-TOF Voyager STR (Elite)

- Spettromero di massa MALDI-TOF Voyager DE

- Spettrometro di massa ESI-TOF (LC/MS)

- Spettromero di massa MALDI-TOF/TOF

- Gas Cromatografo/Spettrometro di Massa.

- 3 Cromatografi ad esclusione sterica (GPC)

- 2 Cromatografi liquidi HPLC

Distretto regionale della filiera 25 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

- Spettrofotometro FT-IR con micro ATR per l'analisi delle superfici

- Spettrofotometro UV-Visibile

- Calorimetro differenziale a scansione

- Analizzatore termogravimetrico

- Camera per l'invecchiamento accelerato di materiali polimerici

- Miscelatore allo stato fuso Brabender

- Mini-estrusore bivite per la preparazione di miscele polimeriche allo stato fuso

- Melt flow Index

- Presse per la produzione di manufatti termoplastici - Camera per la misura dei fumi NBS - Sistema per la misura dell'indice di ossigeno - Permeometro per la misura della diffusività di gas (H2O, CO2)

Il laboratorio di chimica dell'ICTP è attrezzato con reattori da laboratorio per la

sintesi su piccola scala (100-500g) di materiali polimerici, con un sistema di

cromatografia preparativa e con tutte le facilities necessarie per la produzione di

materiali (rotevaporatori, stufe da vuoto, etc)

Il laboratorio di caratterizzazione è attrezzato con le più moderne tecniche di

caratterizzazione di polimeri come la spettrometria di massa MALDI-TOF ed

Electrospray/TOF.

La sezione di Catania dell’ICTP è uno dei laboratori leader a livello

internazionale sulla spettrometria di massa di materiali polimerici sia sintetici che naturali.

L'ICTP di Catania ha in carico uno spettrometro NMR a 200MHZ per la routine

e l'accesso allo spettrometro NMR 500 MHZ del Dipartimento di Scienze Chimiche.

Il laboratorio ICTP è anche attrezzato con estrusori e presse per la

preparazione mediante stampaggio di provini in materiale termoplastico

L'ICTP è dotato di personale tecnico specializzato in grado di progettare e

realizzare piccole apparecchiature da laboratorio. Presso l'ICTP è attrezzata una

Distretto regionale della filiera 26 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

piccola officina meccanica con torni e frese predisposti per la realizzazione di pezzi di

ricambio per la strumentazione e per la realizzazione di manufatti.

Contratti e progetti di ricerca con aziende periodo 2002-2004

Collaborazioni e Contratti con Aziende. Anno AZIENDA Località Progetto/Attività

2002 GGG

ELETTROMECCANCA

Catania Preparazione e caratterizzazione di

materiali compositi a base poliestere

2002 WYETH LEDERLE

S.P.A

Catania Determinazione di impurezze (olio

siliconico) in campioni di antibiotico

liofilizzato

2000-2004

ZAPPALA'

Collaborazione

Zafferana

(CT)

Determinazione rapida di sofisticazioni

nel latte mediante tecniche di

spettrometria di massa

2001-2005 SIFI Spa Aci S. Antonio

(Catania)

Caratterizzazione di proteine e lipidi nel

film lacrimale

2001-2005 MILENA

PHARMACEUTICALS

Agrigento Sviluppo di nuovi materiali polimerici per

applicazioni nel settore biomedicale

2004 ST-Microelectronics

Collaborazione

Catania Nuovi materiali polimerici per dispostivi

elettronici

(Deposito di Brevetto in Corso)

2004 CEGA srl (Catania)

Progetto su L. 297 in

Belpasso (CT) Materiali innovativi per applicazioni

elettriche

2004 Fort Dodge

Catania Caratterizzazione di Resine Multistrato

per il confezinamento di Prodotti

Antiparassitari Liquidi

2004 ARPA- SICILIA Sezione di

Catania

Determinazione dei Prodotti di

Combustione di Vetroresine

2004-2005 Pirelli Labs Caratterizzazione strutturale materiali

Distretto regionale della filiera 27 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

Materials Innovation

Milano polimerici complessi mediante

spettrometria di massa MALDI-TOF

2005 Sicarb Srl Siracusa Produzione di Carboni attivi da biomasse

e materiali polimerici di riciclo

2005 Mazza Srl Ragusa Sviluppo di materiali polimerici per la

2005 Regal Plastica Enna Sudio su Materiali compositi a base di

PVC

2005 Ancione Srl Ragusa - Sviluppo di metodologie per l’utilizzo di

materiali polimerici in bitumi

- Consolidamento di mattonelle in

materiali bituminosi.

Progetti attivi in fase di svolgimento

Regione Sicilia- “INNOVAZIONE E TECNOLOGIE PER IL MIGLIORAMENTO

DELLA SOSTENIBILITA’ AGROINDUSTRIALE, DELLA SICUREZZA E QUALITÀ

ALIMENTARE”

ICTP/Consorzio Quark Siracusa : Circa € 4.000.0000

2002-2004 MIUR PROGETTO "PROF SICURI" Sviluppo di metodi di

spettrometria di massa per l'identificazione rapida di batteri negli alimenti.

2004- 2005 MIUR Relazioni struttura-proprietà di polimeri semicristallini

(“RESPO”)

TECNOLOGIE SENSORISTICHE E SISTEMI AUTOMATICI INTELLIGENTI

PER L’INNALZAMENTO COMPETITIVO DELL' ATTIVITÀ PRODUTTIVE”, CNR-

Istituti Catania - Messina - Sicilia POR 2000/2006 misura 3.15.

Distretto regionale della filiera 28 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

UNIVERSITÀ DI CATANIA – Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l'Ingegneria

Il gruppo diretto dal prof.Recca svolge attività di ricerca sia nell’ambito dei

materiali termoplastici che dei termoindurenti presso i laboratori del DMFCI.

Nell’ambito dei materiali termoplastici il gruppo si è concentrato sullo sviluppo di

innovativi polimeri aromatici per diverse applicazioni quali matrici per materiali

compositi, tenacizzanti per resine epossidiche, film polimerici. In particolare gran parte

del lavoro è stato volto alla sintesi di polimeri aromatici con gruppi solfonici, chetoni ed

etere. I polimeri prodotti sono stati caratterizzati sia chimicamente che con metodi fisici.

Si sono realizzati, ad esempio, diversi studi sulla termodegradazione dei polimeri

aromatici. Recentemente il gruppo è coinvolto nello studio di innovativi sistemi di

miscele e copolimeri di tipo PET e PEN per applicazione nel settore del packaging

(Ottimizzazione delle proprietà funzionali di imballaggi in poliestere mediante il

controllo morfologico, nanofiller e rivestimenti rinforzati, PRIN - prot. 2004099185,

Coordinatore locale Ing.G.Cicala).

Nell’ambito dei materiali temoindurenti le attività del gruppo sono state

concentrate su due filoni principali: lo studio della tenacizzazione di miscele complesse

epossido/termoplastico e la realizzazione di resine epossidiche processabili mediante

RTM. Nell’ambito della prima linea di ricerca si sono utilizzati i polimeri aromatici

sintetizzati presso i laboratori del DMFCI e si è studiato l’effetto come tenacizzanti in

diverse formulazioni di resina epossidica. Questo lavoro è stato condotto in stretta

collaborazione con la ICI (Imperial Chemical Industries) prima e con la Cytec

Engineered Materials dopo. La ricerca condotta ha dimostrato la validità dei

poliaromatici sintetizzati come agenti tenacizzanti per le resine epossidiche in grado di

dar luogo a fenomeni di separazione di fase e quindi tenacizzazione della matrice

epossidica. Questa ricerca è risultata di particolare interesse per la preparazione di

formulazioni di resine epossidiche da utilizzare come matrici di materiali compositi

fibrorinforzati per applicazioni avanzate. I risultati di queste ricerche si sono tradotti in

diversi sistemi preimpregnati commercializzati dalla Cytec Engineered Materials.

Distretto regionale della filiera 29 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

La seconda linea di ricerca è stata invece concretizzata anche nell’ambito di un

progetto di ricerca d’interesse nazionale (PRIN “Nuovi sistemi termoindurenti

tenacizzati per processi di stampaggio con trasferimento di resina, N° prot.

2003034813”) di cui il prof.Recca è coordinatore nazionale. Nell’ambito di tale progetto

sono state realizzate e studiati metodi alternativi di tenacizzazione delle resine

epossidiche mediante l’addizione di polimeri iperramificati. Tale soluzione è di

particolare interesse per le tecniche RTM in quanto non comporta incrementi di

viscosità della resina tali da renderla inadatta all’iniezione come invece avviene con i

tenacizzanti tradizionali. Nell’ambito di tale progetto nazionale è stata anche acquisita

un’apparecchiatura di tipo RTM denominata Hypajet MKIII completa di stampo piatto

riscaldato. Questa attrezzatura è particolarmente indicata come strumento di ricerca e

sviluppo nel settore dell’RTM in quanto consente la produzione di pannelli campione e,

se opportunamente collegata ad appositi stampi, la produzione di parti dimostrative.

Il gruppo di ricerca è coinvolto in diversi progetti inerenti lo sviluppo di materiali e

tecnologie industriali di stampaggio per trasferimento di resina sia mediante pressione

(RTM) che per vuoto (VARTM).

Inoltre il gruppo di ricerca è stato anche coinvolto in alcuni progetti inerenti lo

studio del riciclaggio delle materie plastiche. Il gruppo di ricerca dispone di due

laboratori per un totale di circa 100mq attrezzati con diverse cappe d’aspirazione e

strumentazione leggera (bilancie, stufe da vuoto, forni programmabili etc.).

Le principali apparecchiature disponibili e che potranno essere utilizzate

nell’ambito delle attività del progetto, sono: una macchina di prova universale Instron

4301, un reometro a piatti parallelli di tipo ARES con possibilità di eseguire prove a

torsione su barrette solide, uno spettrofotometro FT-IR, due analizzatori

termogravimetrici (TGA), due analizzatori a scansione calorimetrica differenziata

(DSC), uno spettrometro a risonanza magnetica nucleare NMR (accordo con gruppo

CNR-ICTP). Un’apparecchiatura per RTM di tipo Hypajet MK III completa di stampo

riscaldato e diversi pompe da vuoto per la realizzazione di componenti in VARTM.

Ha ricevuto finanziamenti nell'ambito di progetti di ricerca finanziati a livello

nazionale e internazionale :

Distretto regionale della filiera 30 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

(2005-2006) “Stampi ed iniezione componente campana Elicottero di classe medio” Contratto di ricerca stipulato con l’Agusta Westland

(2003-2006) “Sviluppo di nuovi copolimeri a blocchi e loro utilizzo per materiali compositi avanzati”, Contratto di Ricerca stipulato con la Cytec Engineered

Materials.

(2003-2005) Cofin Nuovi sistemi termoindurenti tenacizzati per processi di stampaggio con trasferimento di resina, N° prot. 2003034813 (Co-ordinatore

Nazionale)

(2003-2005) PRISMA 2003 “RICICLAGGIO, MEDIANTE PROCESSI INNOVATIVI, DI MATERIALI PLASTICI E GOMME DERIVATE DA PNEUMATICI E LORO UTILIZZO IN COMBINAZIONE CON FIBRE NATURALI” prot.PC.4/2004: progetto di ricerca nazionale finanziato dal consorzio INSTM (co-ordinatore Nazionale)

(2003-2006) “Sviluppo di nuovi copolimeri a blocchi e loro utilizzo per materiali compositi avanzati”, Contratto di Ricerca stipulato con la Cytec Engineered

Materials.

(2002-2005) PON-BIOPOL “UTILIZZAZIONE DI MATERIALI DI SCARTO PER LO SVILUPPO DI POLIMERI BIODEGRADABILI (PHA) PER L'AGRICOLTURA E L'AGROINDUSTRIA”, (contratto di ricerca, responsabile locale)

(2000-2004) MIPA (Synthesis and Properties of Mechanically-interlocked Polymer Architectures): Progetto europeo finanziato nell'ambito del 5° Programma

Quadro Reference: HPRN-CT-2000-00024. (Responsabile Ricerca Unità Locale)

(2001-2003) Cofin NAASA (Novel adhesive for automotive applications): Programma nazionale co-finanziato, N°. prot. 2001037251_004. (Responsabile Ricerca

Unità Locale)

(1996-1999) Brite/Euram3 Assessment of economic and technical advantages of 3 dimensional preform transfer moulding: Progetto europeo

finanziato nell'ambito del 4° Programma Quadro, Project Reference: BRPR960175

(Responsabile Ricerca Unità Locale)

(1997-1999) Cofin Sistemi polimerici per i compositi: Programma nazionale

co-finanziato, N°. prot . 9703083445 (Co-ordinatore del progetto).

Distretto regionale della filiera 31 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

Università di Palermo - Dipartimento di Ingegneria chimica dei Processi e dei Materiali GRUPPO DI RICERCA DEL PROF. F.P. LA MANTIA - Tecnologia di Materiali Polimerici

Il gruppo di ricerca nasce, all'interno del Dipartimento di Ingegneria chimica dei

Processi e dei Materiali, negli anni '80 sotto la guida del Prof. F.P. La Mantia

occupandosi dello studio delle relazioni proprietà-struttura nei materiali polimerici

termoplastici con particolare attenzione verso le proprietà reologiche e meccaniche e la

lavorazione dei sistemi polimerici.

Gradualmente, il gruppo si è arricchito di collaboratori, di nuove

apparecchiature ma anche di nuovi temi di ricerca. Tra questi, vale la pena di citare le

miscele polimeriche, la degradazione e la stabilizzazione di materiali polimerici, lo

studio di polimeri riciclati, i polimeri biodegradabili e, recentemente, nanocompositi

polimerici a matrice termoplastica.

Il gruppo, in costante crescita ed arricchimento, ha saputo coniugare la ricerca

scientifica con molte applicazioni industriali come testimoniato dalle svariate

connessioni con aziende a respiro regionale, nazionale ed internazionale che si sono

avvalse delle sue competenze.

Principali linee di ricerca

Lavorazione e reologia di sistemi polimerici termoplastici

La lavorazione di materiali polimerici termoplastici tramite le comuni

apparecchiature di trasformazione richiede una precisa conoscenza delle proprietà

reologiche in flusso di taglio ed in flusso elongazionale, a seconda del tipo di

lavorazione che si vuole effettuare. Tali proprietà sono biunivocamente legate alle

caratteristiche strutturali del polimero come la struttura chimica, il peso molecolare, la

distribuzione dei pesi molecolari, la presenza di ramificazioni corte o lunghe, la

presenza di sostituenti sulla catena principale.

La conoscenza di queste caratteristiche è un passaggio fondamentale per

ottimizzare un processo di lavorazione o per scegliere il materiale più opportuno per

Distretto regionale della filiera 32 delle Materie Plastiche

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Decreto Assessorato

Cooperazione n.152

del 1° Dicembre 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

implementarlo. A tale scopo, sono studiate le proprietà in flusso di taglio (tramite

viscosimetri a capillare, a piatti piani paralleli e piatto e cono) ed elongazionale (in

condizione isoterme e non isoterme) in diverse condizioni operative (temperatura,

velocità). I dati sono poi confrontati e integrati con misure strutturali dirette quali ad

esempio GPC e prove spettroscopiche.

Miscele polimeriche

La richiesta di nuovi materiali polimerici con caratteristiche specifiche è in

continuo aumento. Da un punto di vista teorico, è possibile 'progettare' una nuova

macromolecola con le caratteristiche richieste, tuttavia, le nuove sintesi sono spesso

accompagnate da costi eccessivi che impediscono reali applicazioni pratiche. Molto più

interessante è invece cercare di 'combinare' le proprietà di polimeri già disponibili

commercialmente, mescolandoli tramite comuni apparecchiature di trasformazione.

Tale approccio è senza dubbio molto attraente, tuttavia la generale incompatibilità tra

le coppie di materiali polimerici impedisce una miscelazione efficace, con effetto

antagonista sulle proprietà finali, e richiede l'utilizzo di opportuni additivi e metodologie

di preparazione per produrre materiali con buone proprietà.

Una completa caratterizzazione meccanica, termomeccanica, reologica,

morfologica, termica nonché analisi spettroscopiche (FTIR, NMR), sono le tipiche

indagini che consentono di studiare le proprietà delle miscele e gli effetti dell'aggiunta

degli additivi.

Degradazione e stabilizzazione

Tutti i materiali polimerici, sia durante la lavorazione che durante il loro utilizzo,

sono soggetti a modificazioni più o meno rilevanti dovute all'azione, spesso combinata,

di calore, luce, sforzi, agenti chimici (es. ossigeno o umidità). Queste modificazioni

portano in generale ad un deterioramento del materiale con conseguente perdita di

proprietà. In taluni casi le cinetiche sono così veloci da impedire la lavorazione del

materiale senza incorrere in cambiamenti drammatici. Per questo scopo è necessario

l'utilizzo di sistemi stabilizzanti che servono per proteggere il materiale, sia durante la

lavorazione che durante il suo esercizio.

Distretto regionale della filiera 33 delle Materie Plastiche

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Cooperazione n.152

del 1° Dicembre 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

Relativamente alla lavorazione, lo studio si effettua variando le condizioni di

processo (temperatura, sforzi, tempo, presenza o assenza di ossigeno, umidità) in

presenza o meno dei sistemi stabilizzanti.

Relativamente all'esercizio, il materiale viene sottoposto alle sollecitazioni che

presumibilmente subirà durante il suo utilizzo (ad. es. raggi UV provenienti da luce

solare, calore, umidità) studiando il suo comportamento in presenza o meno del

sistema stabilizzante.

In entrambi i casi, tramite delle variazioni riscontrate sulle proprietà

meccaniche, termomeccaniche, reologiche o tramite spettroscopia infrarossa, è

possibile valutare sia gli effetti della degradazione, sia l'eventuale efficacia degli

stabilizzanti adoperati.

Riciclo di materiali post-consumo

La quantità di materie plastiche prodotte, utilizzate ed infine eliminate al termine

della loro 'vita' si è moltiplicata negli anni ponendo un duplice problema: da un lato tali

materiali, estremamente stabili, permangono a lungo nell'ambiente creando serie

difficoltà per il loro smaltimento; dall'altro, gli oggetti post-consumo hanno ancora un

'valore' che può e deve essere recuperato.

In linea di principio, quindi, è sufficiente raccogliere i materiali plastici e

riimmetterli nel ciclo produttivo, ma vi sono vari problemi da risolvere, tra questi i

principali sono:

- qualità dei materiali riciclati (spesso i materiali riciclati contengono diversi tipi

di materie plastiche con i medesimi problemi di compatibilità descritti a proposito delle

miscele polimeriche)

- generale peggioramento delle proprietà rispetto ai polimeri di partenza (sia a

causa dell'uso, sia a causa della rilavorazione, i materiali riciclati sono maggiormente

soggetti a degradazione)

Anche in questo caso, quindi, l'utilizzo pratico passa attraverso un'attenta scelta

di sistemi additivi e/o ad una accurata politica di raccolta e separazione.

Le tipologie di analisi per condurre questo tipo di ricerca sono del tutto simili a

quelle utilizzate per le miscele polimeriche.

Distretto regionale della filiera 34 delle Materie Plastiche

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Cooperazione n.152

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distrettuale

Polimeri biodegradabili

Una possibile soluzione, al problema della "invasione" ambientale delle materie

plastiche è rappresentata dai polimeri biodegradabili. Contrariamente alle comuni

matrici polimeriche, questi materiali presentano una elevata biocompatibilità che li

rende attaccabili da parte di batteri in periodi ragionevolmente brevi, misurabili in

settimane o mesi.

Superato lo scoglio della "progettazione" della molecola e della sua sintesi

(generalmente costosa) è assolutamente necessario conoscere le relazioni tra le

proprietà, la struttura e la lavorazione per capire fino a che punto ed per quali

applicazioni è possibile utilizzare questi materiali. A tale scopo, un'approfondita

indagine sulle proprietà reologiche, meccaniche e termomeccaniche nonché prove di

lavorabilità (filatura, filmatura, estrusione) permettono di ottenere tutte le informazioni

necessarie che consentono:

- nella fase di "progettazione", di modificare le caratteristiche della molecola per

renderla più adatta alle applicazioni finali

- nella fase applicativa, di scegliere le migliori condizioni ed i materiali più adatti

allo scopo

Compositi con cariche naturali

L'utilizzo di cariche mescolate insieme con i materiali polimerici ha, in generale,

la funzione di conferire particolari proprietà (ad esempio, conduttività o resistenza

all'urto) e/o di abbassarne il prezzo (sostituendo parte del volume occupato dal

polimero con un materiale economico).

L'utilizzo di cariche naturali come carica in matrici termoplastiche sotto forma di

particelle o di fibre corte, può migliorare alcune proprietà del materiale, specie quelle

meccaniche e termomeccaniche, e ridurre l'impatto ambientale del manufatto

specialmente se esse si utilizzano con matrici riciclate. Esse hanno un basso costo,

sono completamente biodegradabili e relativamente facili da reperire. Le principali

problematiche sono rappresentate dalla difficoltà di lavorazione (elevate viscosità),

dalla possibile mancanza di adesione con la matrice, dalla possibile cattiva dispersione

Distretto regionale della filiera 35 delle Materie Plastiche

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distrettuale

e dalla elevata sensibilità all'umidità. Prove reologiche e di lavorabilità, insieme ad una

completa analisi meccanica, termomeccanica e morfologica, sono utilizzate per

caratterizzare i materiali e trovare le migliori condizioni per la loro preparazione.

Nanocompositi a matrice polimerica termoplastica

Con il termine nanocompositi si fa riferimento a compositi in cui la fase dispersa

si trova nella matrice a dimensioni nanometriche. L'interesse nei confronti di questa

classe di materiali risiede nel fatto che con piccole quantità in peso di carica, è

possibile variare notevolmente alcune proprietà come quelle meccaniche o di barriera

nei confronti dei gas, senza modificare sostanzialmente la densità o la trasparenza.

Questo, grazie al fatto che, a parità di peso, le nanoparticelle offrono una enorme

superficie specifica rispetto alle comuni microcariche.

La linea di ricerca è volta allo studio di nanocompositi in cui le nanoparticelle

provengono dalla destratificazione di argille in seguito all'azione di calore e di sforzi

meccanici durante la lavorazione.

Le problematiche di questi sistemi sono quelle comuni a tutti i sistemi polimerici

multifasici e cioè garantire una buona dispersione, una buona adesione con la matrice

per ottenere il massimo rendimento sulle proprietà. Inoltre, le nanostrutture che si

formano in questi sistemi, sono suscettibili di cambiamenti a volte inaspettati, con ovvie

conseguenze sulle proprietà.

Tipicamente, oltre alle consuete prove meccaniche morfologiche e reologiche,

viene effettuata una caratterizzazione strutturale approfondita tramite diffrattometria a

raggi X. Lo studio della evoluzione della morfologia prevede invece delle prove nelle

quali si cercano delle relazioni tra sforzo di taglio, tempo, temperatura, concentrazione

e tipologia di carica, matrice e nanostruttura finale.

Dotazione Strumentale

- Mini-estrusore bivite per la preparazione di miscele polimeriche

Distretto regionale della filiera 36 delle Materie Plastiche

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- 3 Miscelatori allo stato fuso Brabender

- 2 Estrusori monovite da laboratorio, dotati con testa per la preparazione

di film polimerici in bolla, testa piana per la preparazione di nastri, testa per filatura

- Estrusore bivite contro-rotante da laboratorio

- Estrusore bivite co-rotante semi-industriale ad alte velocità di rotazione

- Pressa industriale per lo stampaggio ad iniezione

- 2 Presse da laboratorio per la preparazione di manufatti

- Spettrometro FT-IR

- Spettrometro UV-Visibile

- Microscopio ottico con tavolino scaldante

- Calorimetro differenziale a scansione

- Estrattore tipo Soxhlet

- Camera per l’invecchiamento accelerato di materiali polimerici

- Camera per il condizionamento a temperatura ed umidità controllate

- Melt flow index

- 2 Reometri a piatti paralleli, strain and stress controllati

- 2 Reometri a capillare dotati con dispositivo per la misurazione della

viscosità elongazionale non-isoterma

- Reometro per la misura della viscosità elongazionale isoterma

- 3 Apparecchiature per la misura delle proprietà meccaniche in trazione e

in flessione

- Apparecchiatura per la misura delle proprietà dinamico-meccaniche a

temperatura

- Apparecchiatura per la misura delle temperatura di deflessione termica

- Apparecchiatura per la misura della resilienza

Ha ricevuto finanziamenti nell’ambito di progetti di ricerca finanziati e livello

nazionale e internazionale:

(2005) “Polimeri biodegradabili per l’agricoltura” – Progetto PON, Convenzione

con l’Università di Salerno, DICA.

Distretto regionale della filiera 37 delle Materie Plastiche

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(2004) “Preparazione di film in nanocompositi, caratterizzazione ottica e

fotoossidante” – Progetto COFI 2004

(2004) “Nanocompositi a matrice polimerica per applicazioni in agricoltura” –

Progetto PRIN, MIUR (Coordinatore nazionale)

(2003) “Recycling of crumb rubber and poluolefin wastes by producine

thermoplastics elastomers” – Progetto Copernicus, UE (Coordinatore)

(2002) “Fosfazeni funzionalizzati come compatibilizzanti di sistemi polimerici

per la preparazione di nuovi materiali” – Progetto PRIN, MIUR (Coordinatore

nazionale)

Collaborazioni e contratti con Aziende

Anno Azienda Località Progetti/Attività

2001-2002-2003-2004-2005 POLIMERI EUROPA Palermo Studio dei

meccanismi di degradazione di polietileni a diversa struttura e peso molecolare

2004 MILENA PHARMACEUTICALS Palermo Materiali polimerici

biocompatibili ad elevate caratteristiche di stabilità e di inerzia chimica con cessioni

nulle espressamente studiati per le applicazioni tecnobiomediche

2004 SIPLAST S.p.A. Palermo Studio di fattibilità, sperimentazione

e sviluppo di un gocciolatore autocompensante e autochiudente sotto pressione

minima con possibilità di utilizzo di sostanza che inibiscono l’avvicinamento delle radici

della pianta al gocciolatore

Distretto regionale della filiera 38 delle Materie Plastiche

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distrettuale

Il distretto

I punti di eccellenza e di criticità del distretto

Tra i punti di eccellenza va evidenziato innanzitutto la presenza di diversi poli

specializzati in diverse nicchie di mercato aventi elevate potenzialità di crescita e

dunque di traino per l’intero distretto. A livello regionale si registrano aziende con

posizioni leader a livello nazionale nelle proprie nicchie di mercato; il gruppo Francis ed

il gruppo Irritec/Siplast tanto per fare alcuni esempi. Altri punti da tenere in

considerazione sono:

- possibilità di sviluppare importanti sinergie tra le grandi imprese presenti a

monte della filiera e le PMI su diversi temi: ricerca e trasferimento tecnologico,

approvvigionamenti di materie prime ecc

Tra i punti di criticità va evidenziato l’elevato impatto ambientale delle attività

produttive condotte che interessano soprattutto le imprese a monte della filiera mentre

per le imprese che operano a valle durante l’indagine si sono rilevate le seguenti

criticità:

- Carenza di infrastrutture di collegamento con i mercati che si riflette in un costo

elevato per il trasporto del prodotto finito nonché un costo aggiuntivo per

l’approvvigionamento delle materie prime

- Elevato costo dell’energia anche in considerazione che questa voce ha sul

costo di produzione

- Ancora insufficiente tasso d’innovazione da parte delle imprese

- Vi è una insoddisfacente collaborazione fra imprese, sia a livello commerciale

(fornitori, clientela, terziario), sia tecnologico, che dovrà essere migliorata per

realizzare reali economie di scala; Anche se molti dei subfornitori costituiscono

“indotto” anche d’aziende fuori regione, complessivamente il loro numero

rispetto ai produttori finali è ancora inadeguato in quanto troppo basso

- Vi è anche una insufficiente attività di promozione, verso i mercati nazionali e

stranieri (ma anche verso le regioni limitrofe) soprattutto per quanto riguarda la

subfornitura tecnica: ogni azienda provvede in proprio, senza alcuna

Distretto regionale della filiera 39 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

collaborazione o sinergia con altre aziende operanti nello stesso settore e/o

mercato.

- L’utilizzo di una ristretta base di materie prime ha generato nel tempo

un’offerta condizionata dalla grandezza dell’ordine, per cui chi acquista

quantitativi limitati, più di quanto avviene in altri settori, trova non solo

condizioni economiche ovviamente più svantaggiose, ma addirittura una

difficoltà di approvvigionamento.

- Per quanto riguarda invece i processi produttivi utilizzati, occorre notare come

l’automatismo degli impianti abbia diminuito nel tempo la capacità di produrre

secondo tempi e volumi flessibili, e come la gran parte delle tipologie di

prodotto non si presti a personalizzazioni.

Risulta chiaro quindi che i fattori competitivi più importanti restano

l’innovazione e la capacità di contenimento dei costi.

Distretto regionale della filiera 40 delle Materie Plastiche

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distrettuale

Tabella. L’analisi SWOT

Punti di forza Punti di debolezza

- Presenza di aziende leader a livello nazionale nelle proprie nicchie di mercato - Posizionamento strategico rispetto ai mercati nel bacino del Mediterraneo

Ancora insufficiente diffusione della cultura dell’innovazione presso le imprese Carenza di infrastrutture a servizio delle imprese della filiera che comportano costi aggiuntivi di produzione

Opportunità Minacce - Presenza di importanti poli produttivi a monte della filiera con cui sono possibili collaborazioni sinergiche - Accordo di programma per la qualificazione e la reindustrializzazione del Polo Petrolchimico

Ingresso di produttori di paesi emergenti nei mercati internazionali (Turchia ecc) Possibile stagnazione della domanda din alcuni comparti (ad es prodotti impiegati in agricoltura ecc) Innalzamento dei costi energetici

Distretto regionale della filiera 41 delle Materie Plastiche

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distrettuale

Gli obiettivi di sviluppo del distretto

Gli obiettivi del Patto di Sviluppo di Distretto sono pertanto i seguenti:

Migliorare la competitività delle imprese attraverso azioni mirate d’animazione e

di promozione della ricerca industriale e dell’innovazione tecnologica. In

particolare la promozione dell’innovazione riveste un ruolo primario, in quanto ha

assunto ormai valore strategico per le aziende e per la loro capacità di aggredire i

mercati. Conoscere nuove tecnologie, essere in grado di utilizzarle, immettere nei

mercati internazionali continuamente nuovi prodotti significa accrescere la competitività

della propria impresa. In un contesto di forte tensione verso la ricerca di nuove

soluzioni, ci si propone di agevolare, attraverso azioni innovative, di diffusione e

sensibilizzazione, il trasferimento tecnologico. A tal fine sono stati identificati nelle

Università regionali i partners privilegiati in grado di affiancare efficacemente il Distretto

quale coordinatore degli enti preposti alle attività di innovazione e ricerca.

Favorire l’integrazione e collaborazione tra i sistemi delle aziende locali sia

piccole che grandi, tra le imprese e i subfornitori, anche esterni, e tra le stesse e i

clienti potenziali per il rafforzamento dell’esistente e la nascita di nuove sinergie tra

imprese.

Spingere la P.A a risolvere i nodi infrastrutturali a partire dalle opere relative

alle infrastrutture di trasporto nonché di provvedere alla costruzione di infrastrutture

energetiche per abbassare i costi energetici alle realtà produttive.

Supportare la promozione dei prodotti finiti nei mercati internazionali

attraverso la partecipazione organizzata delle aziende del distretto ai principali eventi

fieristici internazionali.

Avviare processi di diversificazione per le imprese della filiera e dell’indotto

utilizzando soprattutto i risultati provenienti dal mondo della ricerca.

Sviluppare nuovi servizi e tecnologie per migliorare la compatibilità ambientale delle attività produttive esercitate dalle imprese partecipanti al distretto

Distretto regionale della filiera 42 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

La strategia

In fase di elaborazione della strategia si è tenuto conto delle esperienze già

realizzate in altre realtà italiane in modo da concentrare la strategia su quei temi che

più di altri possono garantire la massimizzazione degli effetti favorevoli per le PMI

partecipanti al Distretto.

Il tema dell’innovazione è la chiave strategica per il successo nei prossimi anni

e di questo aspetto ne sono consapevoli tutti gli imprenditori partecipanti al Distretto

come abbiamo avuto occasione di rilevare negli studi preliminari alla redazione del

presente Patto.. Le imprese avvertono ormai pressante l’esigenza di stabilire rapporti

permanenti con il mondo universitario e della ricerca; l’organizzazione distrettuale

deve mettere in campo strumenti di collegamento tra questi due mondi operando delle

scelte che rendano efficiente il passaggio della conoscenza e dell’innovazione. In

particolare elemento costitutivo di questa strategia è quello di incentivare le imprese

del settore a utilizzare la ricerca e l’innovazione come punti di vantaggio competitivo.

Tale strategia prosegue lo stimolo del mondo della ricerca ad assecondare il processo

di modernizzazione del sistema produttivo regolare strutturando in modo nuove e più

efficace l’interazione con il mondo industriale.

Da parte sua il mondo accademico deve orientare la propria attività verso il

settore industriale e delle PMI. Sulla scorta di esperienze positive di collaborazione tra

Università e imprese condotte con il supporto di strumenti di incentivazione nazionali e

regionali (PIA innovazione, POR Misura 3.14) si punta a rendere permanente tale

collaborazione.

La strategia definita prevede che le imprese avviino rapporti stabili con il

mondo accademico sia su progetti di breve termine (fino ad un anno) che su progetti di

più lungo termine (fino a tre anni). In modo da rendere elemento permanente

dell’organizzazione e della cultura aziendale la funzione ricerca & Sviluppo per far ciò

si è partiti dalla considerazione che non era verosimile che tutte le aziende si dotassero

di laboratori e ricercatori in quanto trattandosi di PMI non avrebbero avuto la forza

Distretto regionale della filiera 43 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

finanziaria per farlo; si è prevista così una formula che prevede l’utilizzazione delle

strutture pubbliche (laboratori ecc) del mondo della ricerca pubblica e del mondo

accademico e l’ampia utilizzazione di figure di interfaccia tra impresa ed

Università/centro di ricerca e cioè i ricercatori a contratto (dottori di ricerca ed

assegnisti); il vantaggio di questa soluzione è che la singola PMI può disporre di figure

specializzate, aventi accesso a laboratori attrezzati e coordinate e seguite

dall’Università ad un costo molto basso e con una flessibilità assoluta.

Altro tema di fondamentale importanza per la competitività del sistema delle

imprese regionali è quello della ottimizzazione degli acquisti di energia e materie prime.

Risulta ormai improcrastinabile la costituzione di una struttura consortile per l’acquisto

di energia in un settore dove di energia se ne consuma molta. Molto più complicato

invece appare affrontare il tema dell’acquisto consortile della materia prima per via

dell’elevato grado di differenziazione della stessa. Anche se proprio su questa tema si

potrebbero ottenere importanti guadagni in termini di competitività. Su questo tema la

strategia può essere definita “dei piccoli passi”; sulla scorta di esperienze negative di

creazione di consorzi tra imprese del settore si mira ora a favorire la nascita di strutture

consortili che però all’inizio avranno come obiettivo la risoluzione di problemi marginali

comuni a più aziende; solo in una seconda fase e seguendo un approccio graduale si

prevede di affrontare temi che le imprese ritengono molto più importanti ad es

l’approvvigionamento delle materie prime ecc.

Altro elemento su cui poggia la strategia di sviluppo del distretto è quella

dell’innovazione del sistema finanziario a supporto delle PMI. Si parte dalla

constatazione che è ben difficile chiedere alle imprese di competere in un “mercato

globale” mentre l’offerta dei servizi finanziari è ferma a qualche decennio fa. Bisogna

rendere disponibili sul territorio nuovi strumenti finanziari in grado di supportare

l’impresa propria in quei momenti in cui i tradizionali strumenti bancari risultano del

tutto inadeguati (capitalizzazione, finanziamenti per lo sviluppo, per la ricerca ecc).

Anche la legislazione nazionale intende favorire la nascita di fondi chiusi per

l’acquisizione di partecipazioni in PMI. Tale disponibilità in mancanza di operatori

finanziari che operano sul mercato locali rischiare di non trovare impiego. Pertanto,

anche con il supporto della Associazione Provinciale degli Industriali di Messina e

Distretto regionale della filiera 44 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

Siracusa, si è proceduto ad avviare il processo di autorizzazione di una nuova Società

di Gestione del Risparmio.

Si consideri che una tale strategia è possibile proprio perché ci si avvia alla

costituzione di un distretto, che consente il raggiungimento di obiettivi non sempre alla

portata delle singole aziende. Si tratta di:

Aumentare la massa critica in termini di risorse umane, tecnologiche e

finanziarie al fine di raggiungere, in relazione a processi di ricerca, livelli di

eccellenza internazionale;

Favorire la creazione di una “eccellenza da rete” che sia aggiuntiva

rispetto alle eccellenze dei singoli componenti sia in senso qualitativo che

quantitativo;

Rivoluzionare l’approccio ricerca regionale/impresa in modo da garantire

una progettualità forte caratterizzata da un numero limitato di progetti ben

focalizzati sui temi concordati tra il mondo di ricerca e le imprese condotti da

ricercatori che lavorano fianco a fianco trasferendo dinamicamente e

continuamente le competenze acquisite dall’uno all’altro dei due mondi;

rendere fruibili le strutture e le attrezzature di ricerca disponibili presso

gli enti di ricerca ed accademici alle singole aziende.

Distretto regionale della filiera 45 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

Conformità agli strumenti legislativi e programmatori regionali vigenti ed

integrazione con le iniziative per lo sviluppo del territorio previste da altri

programmi di sviluppo locale

Si rileva innanzitutto l’esistenza di un “Accordo di programma per la

qualificazione e la reindustrializzazione del polo petrolchimico di Priolo” stipulato tra le

organizzazioni sindacali, il Governo nazionale, la Regione Siciliana e altri soggetti

interessati. Tale accordo che ha come obiettivo quello di qualificare il polo

petrolchimico di Siracusa per promuovere una reindustrializzazione che, partendo dal

consolidamento delle produzioni chimiche esistenti e in una ottica di sostenibilità,

favorisca l’avvio di processi di sviluppo endogeno ed autopropulsivo. Tra le azioni

previste per il raggiungimento degli obiettivi vi è l’istituzione di un Parco industriale che

comprende una serie di azioni perfettamente coerenti e complementari rispetto a

quanto previsto dal presente Patto di Sviluppo Distrettuale. In particolare si prevede

l’istituzione di un Centro servizi materie plastiche a testimonianza del ruolo che tale

segmento della filiera ha sull’attivazione dei processi di sviluppo economico.

Distretto regionale della filiera 46 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

Gli interventi previsti

A) Realizzazione di opere ed infrastrutture strettamente funzionali e

connesse al potenziamento, miglioramento e risanamento ambientale del

territorio e delle aree produttive incluse nel sistema produttivo locale

Si prevedono interventi specifici a cura dei diversi Consorzio di Sviluppo

industriale; in particolare si prevede che il Consorzio per l’Area del Calatino si impegni

nella costruzione di un incubatore per l’insediamento delle imprese del settore nonché

nella costruzione di una centrale eolica in modo da fornire energia a prezzo agevolato

alle aziende del settore nonché

Per l’area di Caltagirone si prevede in particolare l’installazione di una centrale

eolica costituita da 12 aerogeneratori del tipo Vestas o simili a tre pale, per una

potenza in questa fase di 9,6 MW, in grado di soddisfare il fabbisogno delle aziende del

settore localizzate nell’area industriale stimata in 15.000.000,00/16.000.000,00 kwh

annui. Altro intervento previsto è quello del risanamento ambientale e bonifica di

alcune aree marginali dell’agglomerato industriale Santa Maria Poggiarelli a servizio

delle imprese operanti nella filiera delle materie plastiche.

Anche il Consorzio per l’area di Sviluppo industriale di Ragusa ha individuato

come prioritario l’intervento “Studio di fattibilità, progettazione e realizzazione di una

struttura per il centro di stoccaggio delle materie prime provenienti dai siti di produzione

del Medio Oriente con utilizzo delle aree a disposizione del Consorzio all’interno della

base Off Shore del Porto di Pozzallo”

La Provincia Regionale di Messina ha individuato come opera prioritaria il

collegamento e collegamento della strada Fiumara Zappulla con Autostrada A20. Si

tratta di una opera di primaria importanza per il cluster di imprese orbitante attorno al

gruppo SiPlast/Irritec di Capo d’Orlando.

Distretto regionale della filiera 47 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

C) Attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo realizzate o

commissionate da una molteplicità d'imprese aggregate in una delle

forme previste dall'art. 12

Le difficoltà di effettuare attività di ricerca pubblica nei diversi ambiti di interesse

per le aziende del distretto sono dovute alla cronica mancanza di adeguati fondi che

incide in tutti i settori di ricerca, ma anche dal fatto che vi sono tante nicchie di mercato

potenziale per i materiali plastici che singolarmente considerate sembrano essere poco

appetibili perché spesso molto ristrette. Restano infatti molto alti i costi per le attività di

ricerca, che risultano anche molto rischiose, e per lo più quindi non sono alla portata

delle piccole e medie imprese che caratterizzano il territorio regionale. Ecco quindi la

necessità di promuovere e realizzare a livello di distretto l’aggregazione tra le imprese

per la realizzazione di progetti comuni orientati alla ricerca applicata, all’innovazione ed

ad alto contenuto tecnologico.

Il distretto potrà inoltre sviluppare iniziative per l’accesso e la partecipazione a

programmi comunitari o nazionali di ricerca ed operare anche per ottenere

finanziamenti pubblici per il sostegno dei progetti individuati.

In questo ambito si potranno inoltre promuovere tesi di laurea per stimolare

percorsi di ricerca i cui risultati potranno diventare le fonti del sapere per le aziende del

distretto e sostenere le borse di studio per corsi di dottorato di ricerca con l’intento di

formare operatori in grado di favorire il trasferimento tecnologico.

Al fine di rendere compatibili le esigenze di tutela del know how derivante dalle

attività di ricerca manifestate dalle imprese con l’attuazione di progetti di ricerca a cui

partecipano decine di imprese che si confrontano sui medesimi mercati si è individuata

una soluzione che prevede un ruolo di coordinamento complessivo dell’Università, un

ampio utilizzo di borse di dottorato/assegni di ricerca, la condivisione delle infrastrutture

tecnologiche delle Università e dei Centri di ricerca pubblici.

In occasione dell’avvio dei progetti di ricerca & innovazione di comune accordo

ogni impresa e l’Università individueranno un ricercatore che seguirà specificatamente

Distretto regionale della filiera 48 delle Materie Plastiche

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distrettuale

il progetto di ricerca della singola azienda in modo che il know how maturato non

debba essere condiviso con le altre imprese. Tale ricercatore che opererà presso

l’azienda potrà avvalersi dei laboratori universitari e del coordinamento tecnico se

necessario in modo da limitare l’investimento dell’azienda ospitante che non dovrà

costruire una struttura di ricerca al proprio interno.

Oltre i vantaggi riportati tale soluzione risulta particolarmente flessibile in quanto

l’azienda rimane libera in ogni momento di modificare gli obiettivi dell’attività anche

sulla base di eventi nuovi nei mercati di riferimento o sulla base di mutamenti della

strategia di mercato della Direzione Aziendale.

In questa misura sono state individuate alcune azioni da considerare prioritarie

in quanto risultanti da una ricerca condotta fra le aziende del distretto preliminarmente

all’elaborazione del presente Patto. In tale fase ci si è limitati ad individuare gli ambiti in

cui le aziende hanno richiesto specifici interventi.

La flessibilità degli strumenti disponibili, tirocini, dottorati di ricerca, assegni di

ricerca ecc., permetterà anche di venire incontro a diverse esigenze delle imprese in

materia di ricerca: da una parte si rileva l’esigenza di azioni di trasferimento

tecnologico con le quali trasferire nel breve termine, in genere entro un anno, i risultati

nei processi produttivi; dall’altra parte vi è l’esigenza di condurre veri e propri progetti di

ricerca industriale in cui l’orizzonte temporale è in genere triennale o a volte

quinquennale.

Distretto regionale della filiera 49 delle Materie Plastiche

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distrettuale

Attività di Trasferimento tecnologico

Le imprese europee fronteggiano ormai da tempo l’accelerazione dei processi

di obsolescenza tecnica dei propri prodotti e processi; L’incremento del tasso di

obsolescenza della tecnologia costringe le imprese ad accelerare i tempi di sviluppo

delle innovazioni, con un’evidente pressione al rialzo dei costi di R&S. Questa

pressione riduce la profittabilità attesa della ricerca e spinge le imprese a

disimpegnarsi da progetti di lungo periodo e con notevole peso di elementi pre-

competitivi. Si tratta di progetto a breve termine della durata presumibili di circa dodici

mesi.

a connessione tra produttori ed utilizzatori di tecnologia e la traduzione in

innovazioni commerciabili degli stock di conoscenze scientifiche accumulate da

Università e grandi centri pubblici di ricerca presente nel territorio regionale e

extraregionale.La gamma di servizi più idonei ad assistere gli utenti lungo tutto il ciclo

di un progetto di trasferimento tecnologico sono:

- Informazioni sull'offerta e la richiesta di tecnologie innovative;

- Promozione dei risultati della ricerca;

- Accesso a base dati internazionali delle offerte e richieste di tecnologia;

- Assistenza nel processo di trasferimento tecnologico;

- Informazione sugli strumenti di supporto all'innovazione e alla ricerca.

Tali servizi appaiono particolarmente adatti alle PMI di un distretto quale quello

delle materie plastiche in quanto consentono:

- Di verificare la trasferibilità di soluzioni a problemi tecnologici comuni o

individuali;

- Di limitare, attraverso il trasferimento tecnologico, l’impegno di risorse in

progetti di ricerca più impegnativi e costosi che le PMI non sono in grado di

affrontare;

- Di massimizzare la significatività e l’efficacia dell’intervento, operando a livello

europeo attraverso un network di strutture tecnologiche solidamente radicate

nel proprio territorio;

Distretto regionale della filiera 50 delle Materie Plastiche

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distrettuale

- Di aiutare concretamente le PMI nella ricerca di partner per accordi di

cessione/acquisizione di tecnologia.

Anche in questo caso tali attività verranno condotte da un ricercatore che curerà

l’individuazione delle tecnologie di interesse e ne seguirà l’applicazione ai cicli

produttivi aziendali contribuendo ad elaborare le relative valutazioni. Operativamente si

prevede la realizzazione di progetti di ricerca della durata di dodici mesi da realizzare

congiuntamente dalle imprese e dalle università, quest’ultime metteranno a

disposizione un ricercatore che seguirà il progetto utilizzando gli strumenti definiti in

precedenza ( assegni di ricerca ecc.).

Attività di ricerca in materia di sviluppo di processi ecocompatibili innovativi e di iniziative per il risparmio energetico

L’importanza di una gestione aziendale che riservi la dovuta attenzione alla

compatibilità ambientale dei processi produttivi è divenuta, negli ultimi anni, sempre più

evidente. Le numerose Direttive Comunitarie recepite dai legislatori italiani hanno

sottolineato la necessità di ridurre la produzione dei rifiuti e ottimizzarne la gestione, in

particolare degli scarti di produzione che devono essere, per quanto possibile, avviati

al riciclaggio con l’obiettivo di ridurre drasticamente i depositi finali.

Forse questi sono alcuni dei pochi campi in cui sono possibili progetti di ampia

partecipazione in quanto i temi, spesso collegati, della riduzione dei consumi energetici

e della compatibilità ambientale dei processi sono comuni a tutte le aziende del settore

e vi è consapevolezza del fatto che eventuali soluzioni per la riduzione non possono

realisticamente entrare a far parte del know how aziendale.

Scopo dell’azione è pertanto quello di supportare le PMI nello sviluppo di processi tecnologici efficaci ed economicamente competitivi migliorando le performance ambientale dell’attività produttiva.

Si prevede anche in questo la realizzazione di progetti di ricerca in

collaborazione con l’Università in l linea di massima le attività previste per ogni progetto

possono essere individuate come segue:

Distretto regionale della filiera 51 delle Materie Plastiche

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- Progettazione degli adeguamenti ai processi e validazione;

- Valutazione di laboratorio e sul campo;

- Valutazione del rischio di decadimento della qualità del prodotto;

- Studio delle variabili di processo;

- Test preliminari sulla linea di produzione.

Si tratterà di progetti della durata presumibile che va dai dodici ai trentasei mesi

con l’impegno di un ricercatore con esperienza specifica che opererà all’interno

dell’azienda avvalendosi soprattutto dei laboratori disponibili presso le strutture

pubbliche

Attività di ricerca in materia di Materiali innovativi Il settore delle materie plastiche è caratterizzato da una forte concorrenza che

ha creato una situazione di abbondanza di capacità produttiva rispetto all’offerta di

prodotti di bassa qualità , a costi molto competitivi da parte di produttori che sfruttano il

basso costo della manodopera nei paesi extracomunitari.

Pertanto è di grande interesse per tutto il distretto plastica poter proporre sul

mercato prodotti che siano competitivi rispetto alla concorrenza, agendo sulla leva non

di un improbabile contenimento dei costi ma sul fronte dell’innovazione, ed in particolare dei materiali nuovi (oppure già esistenti ma nuovi rispetto al settore di

applicazione).

Ad esempio supporto delle tecnologie di pultrusione già in uso presso alcune

aziende del distretto saranno svolti degli studi relativi ai materiali polimerici per la

pultrusione. Questi studi riguarderanno in particolare la modifica mediante cariche dei

polimeri usati. Ad esempio saranno realizzati degli studi per valutare l’effetto

dell’introduzione di fibre vegetali in matrici termoplastiche. L’utilizzo di quest’ultime

consentirebbe di migliorare le caratteristiche meccaniche delle matrici correntemente

utilizzate con lievi incrementi dei costi, essendo tali fibre più economiche delle fibre di

vetro, e limitando l’impatto ambientale essendo le fibre vegetali prodotte da fonti

rinnovabili.

Distretto regionale della filiera 52 delle Materie Plastiche

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del 1° Dicembre 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

Altre aziende sono indirizzate a valutare le opportunità offerte dall’utilizzazione

della plastica proveniente dal riciclaggio dei rifiuti urbani ed industriali ed hanno

importanti attività di ricerca in corso su questo campo.

Anche per questa linea di ricerca si tratterà di progetti della durata presumibile

fino a trentasei mesi con l’impegno di un ricercatore con esperienza specifica che

opererà all’interno dell’azienda avvalendosi soprattutto dei laboratori disponibili presso

le strutture pubbliche

Attività di ricerca per lo sviluppo di nuovi prodotti e per l’innovazione di processo

L’innovazione di prodotto si configura come un fattore fondamentale di

competitività rispetto ai mercati nazionali ed esteri. Perciò grande rilevanza per il

distretto avrà la ricerca di prodotti nuovi o con caratteristiche migliorative rispetto al

passato; di importanza non secondaria è anche l’adeguamento agli standard qualitativi

del mercato europeo e mondiale.

Il mercato globale richiede risposte rapide alle sollecitazioni della domanda sia

producendo lotti con consegne in tempi assai ristretti, pena la perdita dell’ordine, sia

realizzando prototipi in tempi brevi. Il produttore è quindi obbligato a considerevoli

sforzi innovativi per dotare i propri processi della necessaria flessibilità ed efficienza.

Su tali temi l’input proviene sempre dalla direzione aziendale che individua i possibili

nuovi prodotti da inserire all’interno della propria gamma mediane i propri strumenti di

direzione aziendale. In questa tipologia i tempi diventano di particolare importanza e

pertanto si tratta di progetti che spesso non superano i dodici mesi.

Distretto regionale della filiera 53 delle Materie Plastiche

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Cooperazione n.152

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Patto di sviluppo

distrettuale

Creazione di un laboratorio di ricerca e prova

Nelle moderne economie industriali, caratterizzate da una crescente

complessità ed interdipendenza tra i vari settori tecnici ed economici sia in ambito

nazionale che internazionale, i temi "della qualità" e "dell'affidabilità" sono da tempo

all'attenzione di operatori e studiosi. Tuttavia, per affrontare in modo efficace tali

tematiche e presentarsi sul mercato con prodotti caratterizzati da un'elevata "Qualità"

ed "Affidabilità", occorre ovviamente essere in grado di prevenire eventuali anomalie

che possono alterare le caratteristiche strutturali e/o funzionali dei prodotti.

In tale contesto, le prove su prodotti finiti e materie prime, anche finalizzati alla

pre-certificazione di prodotto/qualità assumono un ruolo di fondamentale importanza

per assicurare la "qualità", "l'affidabilità" e la "sicurezza" di un prodotto, elementi

essenziali per giungere alla "certificazione" finale dello stesso.

Le esigenze sempre più pressanti nei riguardi della sicurezza dei materiali di

nuova concezione i cui processi di fabbricazione e lavorazione risultano ancora di tipo

non consolidato, hanno determinato sia una evoluzione delle varie metodologie di

Esame non Distruttivo sia una maggiore applicabilità di prove e controlli al fine di

soddisfare la crescente richiesta di affidabilità dei prodotti. Ciò risulta ottenibile solo

attraverso accurati test sull’analisi dei materiali, prove sulla resistenza fisica/meccanica

dei prodotti, prove termiche e di resistenza al calore, di fluidità ecc., nonché attraverso

ben definite procedure di applicazione delle varie metodologie di base.

La disponibilità di risorse da utilizzare nello sviluppo dell’innovazione e nel

trasferimento tecnologico è scarsa, la disponibilità in proprio o l’accesso a strutture di

servizio dotate di macchinari e strumentazione necessaria per l’esecuzione di prove e

misure per attività di ricerca e sviluppo è spesso carente o del tutto assente.

L’idea del Centro nasce da un’esigenza forte espressa dal territorio, in cui la

disponibilità in proprio o l’accesso a strutture di servizio dotate di macchinari e

strumentazione necessaria per l’esecuzione di prove e misure per attività di ricerca e

sviluppo è spesso carente o del tutto assente.

Distretto regionale della filiera 54 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

Inoltre, per un’impresa che opera nel settore delle materie plastiche, un

adeguato laboratorio prove e analisi è un centro vitale per la qualità e la produttività

aziendale.

L’intento di questo progetto è lo studio dei processi di innovazione tecnologica alla base di obiettivi del distretto delle materie plastiche. Gli scopi del

laboratorio riguarderanno principalmente la ricerca tecnologica e la sperimentazione di nuove tecniche di produzione.

Il laboratorio in oggetto dovrebbe essere attrezzato per svolgere le seguenti

attività:

ANALISI DI MATERIALI

PROVE FISICO-MECCANICHE

PROVE TERMICHE E DI INFIAMMABILITA'

PROVE DI FLUIDITA'

Ci si propone quindi:

- di realizzare una stretta collaborazione tra Università ed imprese, a favore

dell’innovazione tecnologica;

- dotarsi di una propria struttura e strumentazioni in grado di fornire supporto

tecnico a livello di eccellenza,

- fornire un supporto tecnico all’industria per l’adeguamento dei prodotti e dei

processi agli standard qualitativi del mercato europeo e mondiale.

Servizi previsti:

ricerca tecnologica, progettazione, sperimentazione e trasferimento dell'innovazione di prodotti, cicli, processi e tecnologie

(caratterizzati da elevata efficienza, protezione dell’ambiente interno ed

esterno, sicurezza ed igiene del lavoro, tali da rispondere ai livelli qualitativi

europei);

esecuzione di prove tecnologiche, e di analisi chimico-fisiche ed

assistenza tecnica nella qualificazione delle materie prime e dei prodotti finiti e

per la certificazione degli stessi;

Distretto regionale della filiera 55 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

assistenza tecnica ed organizzativa per migliorare la qualità dei processi

e dei sistemi di produzione.

Risulta di fondamentale importanza strategica lo studio delle NANOTECNOLOGIE nel

trattamento delle superfici, come riconosciuto a livello internazionale.

Distretto regionale della filiera 56 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

e) Realizzazione di servizi informatici e telematici, che attengano ai settori

individuati dal patto di sviluppo distrettuale e destinati a fornire alle

imprese informazioni di mercato, produttive e tecnologiche in grado di

stimolare l'interazione e l'integrazione fra imprese della stessa filiera

produttiva

La costituzione del portale di distretto

Il distretto regionale, quale insieme di “sistemi produttivi” nel settore delle

materie plastiche, avvierà i primi passi verso la valorizzazione delle specificità di filiera

già presenti a livello di singola provincia, tentandone un'aggregazione in un’unica

“realtà virtuale” costituita dall'insieme di realtà produttive.

Dall’iniziale logica territoriale dell’aggregazione, l’orientamento della

Merceologia sarà indirizzato verso la logica partecipativa, con la creazione e l'avvio di

una Comunità Virtuale, ossia di un Portale gratuito e riservato per le aziende del

Settore Gomma – Materie Plastiche ove sarà possibile, in prima analisi, “ritrovarsi e

dialogare con i simili di problemi simili”.

Si prevede pertanto la creazione di una comunità virtuale per le PMI del settore

di riferimento, ove le aziende possano non solo scambiarsi opinioni ed esperienze, ma

anche avviare e sviluppare soluzioni originali di comune interesse.

Ciò nasce dalla convinzione che solo creando uno spazio stabile di

collaborazione tra i professionisti del settore è possibile orientare le imprese alla

creazione dell'innovazione e alla diffusione dei saperi e dovrà rappresentare un

momento di forte aggregazione, di identificazione e di valorizzazione delle potenzialità

inespresse del settore.

In una realtà assai frammentata sul territorio e perciò necessariamente chiusa

ai rapporti interaziendali, il portale si pone un obiettivo strategico ed uno tattico: con il

primo vuole aumentare la visibilità delle singole imprese e nel frattempo costruire sulle

loro competenze ed esperienze un'immagine comune di alto profilo; con il secondo

Distretto regionale della filiera 57 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

vuole costruire le basi e tessere i contatti e le collaborazioni necessarie a conseguire

un duraturo successo.

Le azioni previste sono quelle relative a:

- Individuazione risorse tecnologiche e umane per la miglior gestione del portale.

- Creazione di una mailing list e coltivazione della Comunità di Persone.

- Implementazione, crescita e promozione presso le imprese del sito, con

gestione dei contenuti tecnico – scientifici ed attenzione ad analoghe iniziative

su scala mondiale.

Distretto regionale della filiera 58 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

f) Allestimento di temporanee esposizioni dimostrative di macchine,

attrezzature, prototipi e servizi, con elevato contenuto tecnologico

innovativo, attinenti la filiera produttiva di cui alla lettera e)

Si prevede l’organizzazione di una Giornata delle Tecnologie e dei prodotti

per le aziende dei materiali plastici con cadenza biennale. Tale giornata costituirà il

momento di incontro e discussione sul tema dell’innovazione e della ricerca nell'ambito

delle tecnologie di trasformazione delle materie plastiche. Tale elemento risulta

strategico in quanto il settore si trova in una fase in cui lo sviluppo è legato ad aspetti

tecnologici connessi allo sviluppo di nuovi materiali e delle tecnologie di produzione dei

manufatti ottenibili; in un’ottica di sostegno a qualità e competitività, risulta strategico

identificare e focalizzare i temi più importanti verso cui indirizzare future attività di

ricerca e promuovere lo sviluppo di una cultura tecnico-scientifica. La Giornata dovrà

essere un momento di presentazione a livello regionale degli operatori e dovrà

svolgersi presso una sede accademica o comunque in stretta collaborazione con il

mondo universitario e della ricerca.

Distretto regionale della filiera 59 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

G) Promozione commerciale di prodotti innovativi, attinenti la filiera,

anche mediante l'organizzazione e la partecipazione a manifestazioni

fieristiche, svolgimento di azioni pubblicitarie, effettuazione di studi e

ricerche di mercato

Si prevede di cercare di favorire un innalzamento del ritmo di presentazione di

nuovi prodotti da parte delle aziende del distretto favorendo l’accesso ad agevolazioni

finanziarie per le imprese che periodicamente presentino al mercato nuovi prodotti.

Tale azione avrà un andamento ciclico costituito da più fase che dovranno

succedersi in un ciclo virtuoso di sviluppo per l’azienda: studio di mercato, sviluppo

nuovi prodotti, promozione sui mercati internazionali.

Nell’ambito di questo intervento si prevede l’erogazione di contributi nella

misura consentita dal regime de minimis per i costi sostenuti per la promozione dei soli

prodotti innovativi.

Distretto regionale della filiera 60 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

H) Sostegno a forme di aggregazione e capitalizzazione delle imprese

Istituzione di un fondo chiuso per l’acquisizione di partecipazioni nel capitale di PMI

Questa azione di sostegno alla capitalizzazione delle PMI del distretto si

affianca ad un'altra iniziativa prevista dall’Accordo di programma per la qualificazione e

la reindustrializzazione del Polo Petrolchimico di Priolo Gargallo come elemento

strategico per l’attrazione di investimenti nell’area di interesse.

L’azione prevede la promozione di un fondo chiuso di € 20.000.000,00 a

supporto della capitalizzazione delle imprese aderenti al distretto in occasione di

programmi di internazionalizzazione, di sviluppo e lancio di nuovi prodotti, di

acquisizioni strategiche per lo sviluppo, e altre stadi che verranno poi precisati in fase

di elaborazione del regolamento del fondo.

Si prevede di richiedere la partecipazione del Ministero dell’Innovazione il

quale con il decreto 18 ottobre 2005 ha lanciato un Fondo High-Tech rivolto alle PMI

che attuino grande innovazione tecnologica attraverso l'ICT con programmi di

investimento in aree sottoutilizzate (Sud, Abruzzo e Molise), anche se la loro sede è

nel Centro Nord. La tipologia degli interventi prevede il co-investimento dello Stato nei

fondi di Società Gestione Risparmio (SGR) nella misura del 50% in fondi specializzati e

del 33% in fondi generalisti; Si prevede di richiedere anche la partecipazione della

Regione Siciliana.

Elemento comunque essenziale e qualificante sarà il reperimento di fondi privati

provenienti da investitori qualificati ai sensi della normativa vigente per almeno il 30%

del totale. La norma vigente prevede che per “investitori qualificati” s'intendono le

seguenti categorie di soggetti:

- le imprese di investimento, le banche, gli agenti di cambio, le società di

gestione del risparmio (SGR), le società di

investimento a capitale variabile (SICAV), i fondi pensione, le imprese di

assicurazione, le società finanziarie

capogruppo di gruppi bancari e i soggetti iscritti negli elenchi previsti dagli

articoli 106, 107 e 113 del testo unico bancario;

Distretto regionale della filiera 61 delle Materie Plastiche

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distrettuale

- i soggetti esteri autorizzati a svolgere, in forza della normativa in vigore nel

proprio paese di origine, le medesime attività svolte dai soggetti di cui al precedente

alinea;

- le fondazioni bancarie;

- le persone fisiche e giuridiche e gli altri enti in possesso di specifica

competenza ed esperienza in operazioni in strumenti finanziari espressamente

dichiarata per iscritto dalla persona fisica o dal legale rappresentante della persona

giuridica o dell'ente.

Il Fondo verrà gestito da un Management Team, con esperienza adeguata, che

fornirà agli imprenditori anche tutto il supporto consulenziale necessario al fine di

creare valore nell’investimento e dunque fornire agli investitori una prospettiva di deal

flow di elevata qualità ed adeguati ritorni. Il team assisterà le imprese in portafoglio

lavorando a stretto contatto con il management per determinare gli obiettivi, sviluppare

I piani strategici, identificare le risorse necessarie, definire l’organigramma, assicurare

le risorse finanziarie ed infine permettere l’uscita dalla società stessa attraverso la

vendita della partecipazione, fusione con altre aziende o finanziamenti al partner per

l’acquisizione della partecipazione stessa.

Distretto regionale della filiera 62 delle Materie Plastiche

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distrettuale

Promozione del Consorzio regionale delle imprese della filiera delle materie plastiche

Prevede nel breve termine la costituzione su base volontaria di uno o più

consorzi in forma cooperativa delle aziende appartenenti al distretto.

Sulla base di una ulteriore verifica si individueranno i servizi ed i progetti da

gestire in maniera consortile in quanto sulla mancanza di una chiara progettualità sono

fallite diverse iniziative di aggregazione di imprese portate avanti in diverse province

regionali. È previsto un ruolo di promozione da parte di Confindustria nelle sue

articolazioni territoriali per la promozione di un consorzio di filiera che potrà chiedere un

contributo di avviamento commisurato al numero delle imprese che vi aderiranno.

Distretto regionale della filiera 63 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

i) Promozione e potenziamento di strumenti d'integrazione delle politiche

formative e del lavoro

Promozione di una convenzione Università/Imprese per progetti di ricerca e progettazione e realizzazione di percorsi innovativi di Alta formazione e Ricerca Industriale nelle PMI

L’industria della trasformazione delle materie plastiche è fondamentalmente

un’industria meccanica (almeno nella fase di vera produzione), ove, in altre parole, è

prevalente l’utilizzo delle macchine rispetto all’ingegnerizzazione di prodotto. Questo è

ulteriormente confermato dall’interesse crescente delle aziende per le figure

meccaniche più specializzate; vi è un forte interesse per i periti chimici, ma, si

presume, soprattutto per la gestione operativa dei laboratori d’analisi.

E’ interessante rilevare che vi è voglia di conoscere la materia plastica nelle

possibili applicazioni, nell’ingegnerizzazione della stessa, nei problemi ambientali ad

essa connessa. Questo, infatti, può portare a nuovi sviluppi aziendali, evoluzioni di

mercato, ed in generale riflette la necessità delle aziende di conoscere la propria

materia prima e le possibili applicazioni.

In un contesto proiettato fortemente all’innovazione, il panorama delle esigenze

di laureati è più variegato e meno specializzato. In generale, è apprezzata la laurea in

chimica specifica (Chimica Industriale e CTF piuttosto che Chimica), come pure la

laurea in ingegneria, ma in questo caso senza una prevalenza di specializzazioni

particolari, se non, ancora una volta, per aspetti meccanici e gestionali, in pratica quelli

più legati alla gestione degli impianti e dei macchinari.

Si rende quindi necessario creare un nuovo raccordo tra formazione e ambiente

produttivo mediante la stipula di una convenzione che favorisca la mobilità dei

laureati/ricercatori all’interno delle imprese da ospitarsi per un periodo di almeno 12 mesi con l’abbattimento del costo del dottorato di studio.

La professionalità prescelta verrà ospitata ed istruita con lo scopo di

approfondire le specifiche conoscenze delle problematiche aziendali e di affinare

Distretto regionale della filiera 64 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

un’attività organizzata per la futura operatività in azienda. Il borsista verrà formato

seguendo un percorso concordato con Università ed azienda, che quest’ultima si

impegna ad organizzare e a gestire, d’intesa con l’Università, senza delegare a

quest’ultimo alcun onere organizzativo e/o gestionale. La professionalità coinvolta

opererà in attuazione degli orientamenti e degli indirizzi espressi restando a capo

dell’impresa l'onere della ospitalità, della formazione e del tutoraggio.

Tutte le attività verranno monitorate e valutate da un gruppo di lavoro che sarà

costituito da esponenti del mondo accademico, dal rappresentante di distretto e da

esponenti delle imprese ospitanti.

In questi ambiti si potranno poi progettare interventi formativi ad hoc sulla base

dei fabbisogni formativi che saranno rilevati in itinere.

Distretto regionale della filiera 65 delle Materie Plastiche

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distrettuale

J) Consulenze organizzative finalizzate alla creazione di funzioni aziendali

avanzate in grado di consentire una maggiore propensione all'export

Incentivazione dei processi di internazionalizzazione

In un mercato caratterizzato da fenomeni di globalizzazione con sfide sempre

più complesse per le imprese, l’internazionalizzazione è la scelta strategica del futuro:

da un lato essa favorisce l’aumento della concorrenza, anche nei settori di tradizionale

specializzazione italiana, dall’altro fa emergere importanti opportunità di intervento in

nuove aree dove la domanda è in continuo sviluppo o dove i costi di produzione

possono offrire nuove prospettive di competitività. La presenza italiana sui mercati

esteri deve integrarsi alle nuove dimensioni assunte dal processo di

internazionalizzazione che comprende forme di penetrazione dei mercati esteri che

passano anche per la delocalizzazione produttiva e non si limitano all’interscambio di

beni e servizi.

Si constata dunque l’esigenza delle aziende di aprirsi all’estero, per acquisire

nuovi mercati, tentando anche operazioni più ambiziose. E’ infatti opinione oramai

diffusa che per internazionalizzazione dell’impresa non s’intenda, la mera

commercializzazione dei prodotti all’estero, bensì la distribuzione internazionale della

catena del valore: dall’acquisizione degli assets materiali ed immateriali, alle attività di

trasformazione, alle attività di distribuzione. Obiettivo del presente progetto sarà quello

di introdurre i prodotti del “distretto” in nuovi mercati geografici, dapprima per riuscire

ad entrare in pochi anni nel mercato di quei paesi e raggiungere nel breve periodo un

fatturato estero che abbia un’incidenza di circa il 30% sul totale, e per stringere nel

medio-lungo periodo una vera e propria collaborazione con partners locali, siano essi

agenti o aziende, con il fine ultimo di delocalizzare.

La proposta di internazionalizzazione interesserà tutti i livelli aziendali, poiché

dovrà prevedere l’adeguamento dei sistemi aziendali necessari al processo di

internazionalizzazione ed in particolare alla strutturazione delle risorse umane aziendali

ed alla definizione della loro implementazione. In particolare il progetto prevede 7 steps

fondamentali:

- Indagine di mercato

Distretto regionale della filiera 66 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

- Elaborazione del piano di marketing

- Adeguamento dei processi, dei prodotti e dei sistemi aziendali

necessari alla realizzazione del progetto d’internazionalizzazione

- Ricerca di aziende partner per la cooperazione transnazionale

- Ricerca di agenti nel paese obiettivo di penetrazione commerciale

- cura degli aspetti finanziari dell’iniziativa e realizzazione del

business plan

- esame degli aspetti legali.

L’obiettivo è dunque quello di individuare nuove azioni per sostenere lo sviluppo

delle imprese verso nuovi mercati. La presente proposta di internazionalizzazione

naturalmente non potrà prescindere dalla partecipazione a fiere del settore in forma

collettiva, anche organizzando “meeting point” dove le aziende possano promuovere

loro stesse allacciando nuovi contatti e raggiungendo potenziali nuovi clienti.

Distretto regionale della filiera 67 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

Piano finanziario di massima

PIANO FINANZIARIO TRIENNALE (2007-2009) Opere pubbliche

N. PROGETTI IMPORTO TOTALE DI CUI

REGIONE ALTRI Pubblici

1 Progettazione e costruzione centrale elettrica 16.000.000,00 5.400.000,00 10.600.000,00

2 Bonifica aree marginali agglomerato industriale S Maria Poggiarelli 150.00,00 60.000,00 90.000,00

3 Area Stoccaggio materie prime Porto di Pozzallo 500.000,00 200.000,00 300.000,00

4 Completamento e collegamento della strada Fiumara Zappulla con A20 7.028.000,00 2.800.000,00 5.228.000,00

23.528.150 8.460.000 16.218.000

PIANO FINANZIARIO TRIENNALE (2007-2009) Opere pubbliche

N. PROGETTI IMPORTO TOTALE 1 Anno 2 Anno 3 Anno

1 Progettazione e costruzione centrale elettrica 16.000.000,00 6.000.000 6.000.000 4.000.000

2 Bonifica aree marginali agglomerato industriale S Maria Poggiarelli 150.00,00 150.000,00 0 0

3 Area Stoccaggio materie prime Porto di Pozzallo 500.000,00 200.000,00 150.000,00 150.000,00

4 Completamento e collegamento della strada Fiumara Zappulla con A20 7.028.000,00 3.028.000 2.000.000 2.000.000

23.528.150 9.378.000 8.150.000 6.150.000

Distretto regionale della filiera 68 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

PIANO FINANZIARIO TRIENNALE (2007-2009) Investimenti privati

N. PROGETTI IMPORTO TOTALE DI CUI

IMPRESE REGIONE ALTRI

1

Attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo realizzate o commissionate da una molteplicità d'imprese …. 14.680.000,00 5.872.000,00 5.872.000,00 2.936.000,00

2 Portale di distretto 100.000,00 40.000,00 40.000,00 20.000,00

3 Manifestazione Giornata delle Tecnologie 100.000,00 40.000,00 40.000,00 20.000,00

4 Promozione commerciale di prodotti innovativi, 500.000,00 200.000,00 200.000,00 100.000,00

5 H) Sostegno a forme di aggregazione e capitalizzazione delle imprese 20.000.000, 0 6.000.000,00 14.000.000,000

6

i) Promozione e potenziamento di strumenti d'integrazione delle politiche formative e del lavoro 2.000.000,00 800.000,00 800.000,00 200.000,00

7

J) Consulenze organizzative finalizzate alla creazione di funzioni aziendali avanzate in grado di consentire una maggiore propensione all'export 500.000,00 200.000,00 200.000,00 100.000,00

TOTALI 37.880.000 7.152.000 13.152.000 17.376.000

Distretto regionale della filiera 69 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

PIANO FINANZIARIO TRIENNALE (2007-2009) Investimenti privati

N. PROGETTI IMPORTO TOTALE

1 Anno 2 Anno 3 Anno

1

Attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo realizzate o commissionate da una molteplicità d'imprese …. 14.680.000,00 2.680.000 6.000.000 6.000.000

2 Portale di distretto 100.000,00 100.000 0 0

3 Manifestazione Giornata delle Tecnologie 100.000,00 0 100.000 0

4 Promozione commerciale di prodotti innovativi, 500.000,00 150.000 200.000 150.000

5 H) Sostegno a forme di aggregazione e capitalizzazione delle imprese 20.000.000, 20.000.000 0 0

6

i) Promozione e potenziamento di strumenti d'integrazione delle politiche formative e del lavoro 2.000.000,00 700.000 800.000 500.000

7

J) Consulenze organizzative finalizzate alla creazione di funzioni aziendali avanzate in grado di consentire una maggiore propensione all'export 500.000,00 150.000 150.000 200.000

TOTALI 37.880.000 23.780.001 7.250.002 6.850.003

Distretto regionale della filiera 70 delle Materie Plastiche

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Patto di sviluppo

distrettuale

Per l’ Attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo realizzate o commissionate da una molteplicità d'imprese aggregate in una delle forme previste dall'art. 12 Si è proceduto al calcolo dei costi così come segue

Costo Descrizione Importo €

Gruppo di coordinamento 1 docente ordinario per 3 anni 250.000,00

Cofinanziamento ricercatori

junior

costo annuale per ognuno dei tre anni

per 30 unità

1.080.000,00

Cofinanziamento ricercatori

senior

30 assegni di ricerca della durata di 3

anni

1.350.000,00

Spese per la realizzazione

della ricerca

Si stima la partecipazione di 60

aziende ai diversi progetti indicati per

un importo di progetto medio di

200.000,00

12.000.000,00

14.680.000

Per le attività relative a Sostegno a forme di aggregazione e capitalizzazione delle imprese si prevede il seguente dettaglio

Costo €

Importo richiesto alla Regione per la

sottoscrizione di una quota del Fondo pari

al 30 dell’ammontare complessivo previsto

6.000.000,00

Quote di sottoscrizione che verranno

raccolte presso investitori istituzionali

pubblici e privati

14.000.000,00

Ammontare complessivo 20.000.000,00

Distretto regionale della filiera 71 delle Materie Plastiche

Page 72: Accordo di programma sulla chimica 2005

Decreto Assessorato

Cooperazione n.152

del 1° Dicembre 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

Per le attività relative alla Promozione e potenziamento di strumenti d'integrazione delle politiche formative e del lavoro Si prevede il seguente dettaglio

Attività Costo €

Indagine sui fabbisogni formativi

4 indagini ad un costo medio di 50.000

200.000,00

Progettazione di sei interventi di Alta

formazione ad un costo medio di € 30.000

180.000,00

Valutazione e monitoraggio degli interventi

calcolato sul 5% dell’importo complessivo

100.000,000

Attuazione di sei interventi di alternanza

Alta formazione /esperienza lavorativa nel

campo della ricerca

1.520.000,00

Totale 2.000.000

Per l’Attività di Incentivazione dei processi di internazionalizzazione si prevede il

seguente dettaglio delle spese

Attività Costo €

Indagine mercato 110.000

Piano di marketing 60.000

Adeguamento processi e sistemi aziendali 70.000

Ricerca aziende partner 70.000

Ricerca di agenti 70.000

Cura degli aspetto finanziari 60.000

Esame degli aspetti legali 60.000

Totale 500.000

Distretto regionale della filiera 72 delle Materie Plastiche

Page 73: Accordo di programma sulla chimica 2005

Decreto Assessorato

Cooperazione n.152

del 1° Dicembre 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

Elenco sottoscrittori e indicazione del rappresentante di distretto

Si registra inoltre anche l’adesione di alcune grandi imprese che operano a

monte della filiera; si tratta di ERG Raffinerie Mediterranee Spa e della Polimeri

Europa Spa per la quale si è ancora in attesa della relativa formalizzazione. Solo dopo

tale atto si chiederà all’Assessorato l’inserimento della raffineria ERG per la quale si

produce fin d’ora la relativa adesione; Infatti soltanto dopo l’adesione di Polimeri

Europa ci sarà il completamento della filiera con il collegamento di fornitura tra

raffinerie e aziende di lavorazione di materie plastiche.

Tra gli enti pubblici sottoscrittori si rilevano inoltre

Università degli Studi di Catania

Università degli Studi di Messina

Università degli Studi di Palermo

COSVIS

Caltanissetta S.c.p.a.

Camera di commercio di Siracusa

Consorzio ASI Ragusa

Consorzio ASI Calatino

Consorzio ASI di Siracusa

Comune di Priolo Gargallo

Comune di Siracusa

Comune di Augusta

Provincia di Messina

Provincia di Siracusa

Distretto regionale della filiera 73 delle Materie Plastiche

Page 74: Accordo di programma sulla chimica 2005

Decreto Assessorato

Cooperazione n.152

del 1° Dicembre 2005

Patto di sviluppo

distrettuale

Tra le associazioni di categoria hanno aderitola presente Patto

Confindustria Siracusa

Confindustria Messina

Confindustria Caltanissetta

Confindustria Enna

Confindustria Ragusa

CNA

API Siracusa

Rappresentante del Distretto è Dott. Franchina Roberto

Recapito: Via dei Setaioli 1, Messina;

Via Mirabella 23, 96100 Siracusa

Tel.090/45778

E-mail: [email protected]

Distretto regionale della filiera 74 delle Materie Plastiche