Accordi di programma e Protocolli d’intesa · D.P.R. del 3 maggio 2001 Piano nazionale degli...

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Accordi di programma e Protocolli d’intesa Anno 2004

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Accordi di programma e Protocolli d’intesa

Anno 2004

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Marche-Zona Territoriale n.11

ACCORDO DI PROGRAMMA

TRA ASUR MARCHE ZONA TERRITORIALE N.11 DI FERMO E PRESIDENTI DEI COMITATI DEI SINDACI

DEGLI AMBITI SOCIALE N. XIX DI FERMO E N.XX DI PORTO SANT'ELPIDIO PER L’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA IN ATTUAZIONE DEL D. LGS. N. 229/99,

DEL PIANO SANITARIO REGIONALE 2003-2005, DELLA L. 328/00 E DEL PIANO SOCIALE REGIONALE (D.G.R. 306/00)

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L’anno 2005, il giorno _________________ del mese di _______________________ in Fermo presso la sede della ASUR Marche Zona Territoriale 11

TRA Il Presidente del Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale n. XX di P.S.Elpidio Dott. Mario Andrenacci Il Presidente del Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale n. XIX di Fermo, Dott. Saturnino Di Ruscio

E

Il Direttore di Zona dell’ Azienda Sanitaria Unica Regionale, Zona Territoriale n. 11, Fermo, Dott.ssa Tiziana Bentivoglio.

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE Vista la seguente normativa di riferimento: DPR 616/77, L. 833/78, L. 595/85; D.Lgs. 502/92 e 517/93; L. 104/92; PSN per il triennio 1998/2000; PSR 1998-2000 (L. R. 34/98); L. n. 419/98 e D.Lgs n. 229/99 art. 3 septies (integrazione socio-sanitaria); D.G.R. n. 306 del l1/3/2000 Piano Regionale per un sistema integrato di interventi e Servizi Sociali

2000/2002; Legge n. 328/2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato d’interventi e servizi sociali; DPCM del 14/02/2001 Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie; D.P.R. del 3 maggio 2001 Piano nazionale degli interventi e dei Servizi Sociali 2001/2003; Schema di Piano Sanitario Nazionale 2002/2004; DPCM 29/11/2001 (Livelli Essenziali di Assistenza) DGR n. 1674 dell’ 11/07/2001 “Linee guida per l’attuazione del Piano Regionale per un sistema integrato

di interventi e servizi sociali”; DGR n. 592 del 19/03/2002 (divisione del territorio regionale in 24 ambiti territoriali sociali; Linee guida per la predisposizione e l’approvazione del Piano di Zona 2005-2007; PSR 2003-2006 Deliberazione Amministrativa Consiglio Regionale n. 97 del 30/06/2003; D.G.R. n.1968 del 12.11.2002 Linee guida per la realizzazione degli Uffici di Promozione Sociale; Progetto Obiettivo Salute Mentale 2004-2006 Delibera del Consiglio Regionale n.132 del 06.07.2004 D.P.R. n.309/90 e D.G.R 747/04 Linee di indirizzo per la progettazione di interventi socio-sanitari di

prevenzione rivolti a giovani e adolescenti; D.G.R. n.1566 del 14.12.2004 Sistema dei servizi degli anziani della Regione Marche :sviluppo

programmatico e organizzativo- prevenire, contrastare, ridurre e accompagnare la non autosufficienza;

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D.G.R. n.643 del 16.06.2004 Sistema dei servizi per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Marche: sviluppo programmatico e organizzativo;

L.R.18/96 Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore delle persone handicappate; L’Accordo di Programma tra Azienda Sanitaria USL n.11 di Fermo ed il Presidente dell’Ambito Sociale XIX

per l’integrazione socio-sanitaria in attuazione del D.Leg. n.229/99, del Piano Sanitario Regionale 2003-2005, della L. 328/00 e del Piano Sociale Regionale

Premesso che: la formulazione dei rapporti tra ASUR MARCHE Zona Territoriale n. 11 ed i Comuni degli ambiti territoriali di riferimento per l’attuazione dell’integrazione socio-sanitaria a livello locale è divenuta una priorità con l’approvazione del D.Lgs n. 229/99 che apre nuovi scenari per il S.S.N. che vede messi in gioco diversi livelli di responsabilità: la Regione, gli Enti Locali, le Aziende Sanitarie, la Dirigenza, i produttori pubblici e privati di servizi, il volontariato; dal suddetto quadro normativo deriva un sistema più aperto ed orientato alla costruzione di una rete di garanzie, dalla ricerca della qualità all’umanizzazione dei servizi, ad una maggiore trasparenza nell’esercizio delle responsabilità; il PSN per il triennio 1998/2000 aveva anticipato l’orientamento delle scelte, definendo le priorità, gli obiettivi di salute, i livelli essenziali di assistenza, il sistema di erogazione e di finanziamento, lo sviluppo delle risorse umane e della assistenza distrettuale con particolare riferimento all’integrazione sociosanitaria, considerata questione strategica per la tutela dei soggetti deboli; il D.Lgs n. 229 traccia dunque un percorso innovativo che prevede il recupero del ruolo della programmazione regionale e di quella locale, sottolinea la centralità sulla persona, in sostanza sulla domanda, ed individua nell’integrazione socio-sanitaria l’elemento centrale della politica per il benessere della persona stessa; fondamentali adempimenti sono demandati alla legge regionale in applicazione dell’art.2-quinquies del D.Lgs n. 229 per la definizione del ruolo del Comune nella programmazione territoriale; la suddetta normativa ha inteso recuperare il Comune come soggetto della programmazione locale, mettendo fine al suo ruolo marginale, fatto di pareri, di indirizzi, di valutazioni, privo di responsabilizzazione nelle scelte; l’integrazione secondo il PSN, va pensata a tre livelli: istituzionale, gestionale e professionale, anche se sussistono ancora incertezze ed ambiguità a livello normativo sul piano dell’integrazione istituzionale senza la quale è assai difficile attuare gli altri due livelli di integrazione se non si fa chiarezza e se non si sciolgono alcuni nodi fondamentali; diviene pertanto indispensabile prevedere modalità di raccordo sistematico tra i Comitati dei Sindaci degli Ambiti territoriali Sociali XIX e XX e l’ASUR Marche Zona Territoriale n.11 che dovranno individuare strumenti adeguati sia per favorire lo sviluppo dell’integrazione istituzionale a livello locale, che per concordare linee strategiche comuni per una corretta gestione integrata dei servizi alle persone; l’integrazione va intesa quindi, non solo come connessione tra due sistemi che vivono autonomamente e che devono incontrarsi (Azienda Sanitaria e Comuni), ma come necessità di promuovere, a livello locale, una rete realmente integrata di servizi da attuarsi con i soggetti pubblici e privati ed il terzo settore che operano nel comparto sanità e con i fruitori dei servizi;

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appare dunque evidente la necessità di attuare un rovesciamento di prospettiva assumendo come punto di partenza non solo il settore pubblico, ma coinvolgendo i differenti soggetti che nel frattempo si sono affacciati con forza sulla scena sociale e che solo in tale ottica è possibile pensare e progettare un sistema delle cure che sia realmente integrato e che rispetti i principi fondamentali della sussidiarietà, responsabilità, solidarietà, ecc.; con la presente Intesa si intende accelerare questi processi a livello locale per dare attuazione ai Piani di Zona, strumenti strategici di programmazione integrata dei servizi e degli interventi sociali e socio-sanitari per il governo complessivo del sistema; Considerato che 1) per realizzare una reale integrazione socio-sanitaria a livello locale è necessario confrontarsi su alcune questioni prioritarie tenendo conto della realtà territoriale dell’Azienda Sanitaria, alquanto disomogenea che non facilita la realizzazione di una rete di servizi realmente unitaria ed integrata; 2) tale obiettivo può essere perseguito con più facilità se si terrà conto dei seguenti vincoli presenti nella realtà locale: non c’è corrispondenza territoriale, allo stato attuale, tra l’organizzazione dei servizi Sociali e di quella dei

servizi sanitari; a fronte dei due Distretti Sanitari sono stati costituiti due Ambiti Territoriali Sociali, uno di circa n. 108.500 abitanti corrispondenti al Distretto Sanitario n.2 e l’altro di circa n. 46.000 abitanti del Distretto n.1;

le caratteristiche demografiche della popolazione nelle diverse aree sono assai difformi, con elevati indici di vecchiaia e dipendenza soprattutto nei Comuni dell’entroterra, con una realtà prevalentemente rurale ed evidenzia anche differenze a livello socio-economico, di viabilità ed ambientale rispetto alle realtà dei comuni lungo la costa, da ciò deriva che i bisogni della cittadinanza sono molto differenziati e vanno attentamente valutati;

esiste, inoltre, una notevole difformità sia per quanto riguarda la dimensione dei Comuni: nell’Ambito Sociale XIX si va da un minimo di circa n. 450 abitanti ad un massimo di n. 35.500; sia per il numero dei Comuni di ciascun ambito distrettuale: il distretto sanitario n.1 è composto da n.3 comuni l’altro da 29 comuni;

il livello di sviluppo dei servizi socio-assistenziali dei vari Comuni, inoltre, risulta difforme in quanto in alcune aree territoriali esistono servizi efficienti, in altre, soprattutto nei piccoli Comuni, si evidenziano notevoli carenze; da ciò deriva la difformità nella distribuzione delle risorse, in particolare del personale e delle risorse finanziarie;

sono presenti sul territorio forme associative differenziate tra Enti per la gestione dei servizi sociali e modalità di gestione disomogenee:

Associazione dei Comuni della media Valtenna per la gestione di parte dei servizi sociali, che comprende 8 Comuni appartenenti al Distretto Sanitario n.2, alcuni dei quali sono stati individuati quali referenti di aree di attività diverse (anziani, minori ed altro);

Unione di Comuni tra una parte degli Enti del Distretto Sanitario Sud e della ASUR di San Benedetto del Tronto, con l’affidamento al Comune di Moresco della presidenza dell'Unione che, di fatto, gestisce parte dei servizi sociali per tutti gli Enti coinvolti.

Le modalità di gestione che sono state adottate dai restanti Comuni dell’Azienda sono: A. gestione diretta dei servizi sociali prevalentemente da parte dei Comuni più grandi, in tal caso alcuni Enti

per favorire l’integrazione socio-sanitaria hanno stipulato convenzioni o protocolli tra Azienda e Comuni singoli o associati per la gestione integrata di alcune attività di interesse generale (ad es. Assistenza

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domiciliare integrata tra ASUR e Comuni di Fermo e Porto San Giorgio, Centro Riabilitativo “Montessori” e Centro Diurno Riabilitativo per Tossicodipendenti);

B. gestione tramite delega assegnata fin dal 1985 alla ASUR, ai sensi della normativa vigente, di alcune funzioni sociali per favorire l’integrazione socio-sanitaria (Centro Diurno La Serra ed A.D.I. non per tutti i Comuni);

C. gestione integrata, di fatto tra ASUR ed i Comuni dei due Ambiti Sociali relativa alla "Attività motorio-riabilitativa di Gruppo" con spesa a carico dell'Azienda, degli Enti e degli utenti;

3) ogni forma di associazionismo tra Enti e di modalità di gestione dei servizi sociali e socio-sanitari e relativi strumenti (Consorzi tra Comuni ed ASUR o tra questi e privato sociale, Azienda speciale, delega ed altro) determina un insieme di vincoli e di opportunità di rilievo che vanno attentamente valutati nella fase programmatoria; 4) una programmazione territoriale dei servizi sociali e socio-sanitari integrata non può prescindere innanzitutto da bisogni espressi e non dalla cittadinanza, nonché dalle attuali forme associative, organizzative e gestionali già esistenti a livello locale ed assai disomogenee;

Art. 1 (Finalità dell’intesa)

Il presente Accordo di Programma è lo strumento con il quale le diverse amministrazioni interessate all'attuazione del Piano Sociale di Zona (PSdZ) coordinano i rispettivi interventi per il raggiungimento degli obiettivi comuni, determinando il ruolo e gli impegni di ogni soggetto, i sistemi di regolazione interna delle relazioni, i tempi, il finanziamento e gli adempimenti necessari alla realizzazione degli obiettivi. Il presente Accordo di Programma è sottoscritto dai soggetti istituzionali del territorio, Comuni e ASUR , i quali sono soggetti promotori dell'Accordo. Altri soggetti non istituzionali possono essere individuati nell’ambito territoriale a seconda delle specificità degli obiettivi e degli interventi e servizi programmati nell'ambito del PSdZ, prevedendo la necessità di coinvolgere e favorire l'apporto di tutti i soggetti attivi nella progettazione e comunque in grado di dare apporti in tal senso, quindi la loro adesione all'Accordo di Programma in qualità di soggetti che aderiscono agli obiettivi del PSdZ con la volontà di concorrere alla realizzazione.

Art. 2 (Oggetto dell’intesa)

La presente intesa istituzionale definisce, gli adempimenti normativi, i principi, i criteri e le linee, generali ed uniformi, da adottare per l’attuazione dell’integrazione socio-sanitaria ai diversi livelli e nelle aree di intervento, i cui obiettivi di salute obbligatoriamente si perseguono con il concorso di prestazioni sanitarie e sociali integrate, per poi individuare le linee operative, le modalità di gestione. Tale intesa, in conformità con il DPCM del 14/02/2001, Atto di indirizzo e di coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie e DPCM 29/11/2001 LEA., nonché l’attuale disciplina regionale, andrà ad individuare:

la classificazione delle prestazioni socio-sanitarie sulla base della loro rilevanza sanitaria e sociale; le modalità dell’integrazione a livello distrettuale; i criteri per la suddivisione della spesa tra i vari soggetti.

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Art. 3 (Definizione dell’integrazione socio-sanitaria e ruolo del Distretto)

L’integrazione è da intendersi come la promozione di una rete integrata di servizi socio-sanitari, di attività e prestazioni, i cui soggetti pubblici, il privato sociale ed il volontariato, direttamente coinvolti, offrono risposte adeguate partendo dai bisogni e tenendo conto della centralità della persona e del nucleo familiare. In tale prospettiva vanno progettate aree di intervento in cui sia possibile costruire insieme soluzioni interagendo con i portatori di domanda sociale, le reti di appartenenza e gli operatori professionisti/volontari. Il sistema a rete garantisce l’integrazione sociosanitaria in connessione organica con i principi irrinunciabili di sussidiarietà, responsabilità, solidarietà, ecc. Il Distretto, quale luogo deputato ad esercitare funzioni di governo della salute, ha un ruolo fondamentale nella realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria che va garantita con un approccio globale ai problemi, nel rispetto della unitarietà della persona e con una presa in carico integrata che non può essere intesa come una sommatoria di prestazioni erogate da servizi ed Enti diversi.

Art. 4 (Livelli di integrazione)

L’integrazione Socio Sanitaria é una funzione prioritaria per l'Azienda Sanitaria e i livelli di integrazione definiti su cui occorre lavorare sono:

Livello istituzionale: Distretti e Comuni, unici interlocutori presenti nell’Ambito territoriale, sono tenuti ad avviare la programmazione attraverso due strumenti fra loro strettamente interconnessi: il Piano Sociale di zona (PSdZ), strumento della Conferenza Sanitaria territoriale e del Comitato dei Sindaci degli Ambiti, e il Programma delle Attività Distrettuali (PAD) comprendente le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale e le prestazioni socio sanitarie ad elevata integrazione sanitaria (assicurate dal Distretto) oltre alle prestazioni sociali a rilevanza sanitaria (assicurate dai Comuni).

Livello gestionale: le attività territoriali gestite e coordinate dal Servizio per le Tossicodipendenze, dal Dipartimento di Salute Mentale e dal Dipartimento di Prevenzione, trovano la loro fase di integrazione nel Distretto, che assume il ruolo di modulatore delle risorse integrate con l’Ambito, con l’obiettivo di gestire al meglio i fattori produttivi;

Livello professionale: tale integrazione si esplica fra gli operatori sociali e sanitari appartenenti alle diverse istituzioni, e richiede l'esistenza e l'applicazione di protocolli di collaborazione contenenti percorsi, linee guida indicazioni di comportamento per le situazioni più frequenti. All'interno dell'Azienda, si riconferma il Programma per l'integrazione Socio-sanitaria che dovrà rivalutare o redigere tutti i protocolli volti a definire i meccanismi operativi ed i percorsi di integrazione per i settori infanzia, donna, anziani, handicap, tossicodipendenze, salute mentale, servizi di prevenzione territoriale, fasce deboli più in generale.

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Art. 5 (Definizione delle prestazioni socio-sanitarie nel D. lgs n.229/99)

L’integrazione sociosanitaria riguarda tutte le attività atte a soddisfare, mediante un complesso processo assistenziale, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie ed azioni di protezione sociale. Le prestazioni sociosanitarie vengono classificate sulla base della prevalenza dei bisogni e delle risorse implicate nei processi assistenziali, pertanto si hanno:

A. prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, cioè quelle attività finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi invalidanti, di patologie congenite ed acquisite, e cioè quando l’efficacia dell’intervento sanitario dipende dalla capacità di integrazione con altri fattori sociali;

B. prestazioni sociali a rilevanza sanitaria, cioè tutte le attività del sistema sociale che supportano la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute; ciò si verifica quando l’intervento sociale avviene in presenza di problemi collegati allo stato di salute che possono trovare soluzioni efficaci solo con processi di inserimento ed integrazione sociale;

C. prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria che sono caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica ed intensità della componente sanitaria.

Art. 6 (Funzioni del sistema dei servizi socio-sanitari)

Le funzioni fondamentali del sistema dei servizi socio-sanitari, individuate dal Piano Sanitario Regionale 2003-2005 e dalle Linee Guida per la costruzione dei Piani Sociali 2005-2007, sono:

Promozione Accesso Accompagnamento/Abilitazione Educazione Assistenza Cura

L’integrazione sociosanitaria si realizza in quelle aree di intervento in cui è fondamentale l’uso integrato delle risorse per il raggiungimento degli obiettivi del benessere della comunità. In conformità con il PSR 2000-2003 e Le Linee guida per la costruzione dei Piani Sociali di Zona 2005-2007, le aree di intervento che richiedono l’integrazione funzionale ed operativa tra le prestazioni sociali e sanitarie sono:

a) tutela della salute dell’infanzia, dell’adolescenza, dei giovani e della famiglia; b) tutela della salute dell’anziano; c) tutela della salute dei disabili; d) tutela della salute mentale; e) tutela delle Dipendenze Patologiche f) tutela degli adulti in situazione di fragilità

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Premesso che il II° Piano di Zona avrà durata triennale (2005-2007), si indicano di seguito le priorità di intervento nelle suddette aree, nelle quali va realizzato l’uso integrato delle risorse socio-sanitarie; i punti di intervento sotto elencati devono intendersi come obiettivi da conseguire entro il 31/12/2007:

Area tutela della salute dell’infanzia e dell’adolescenza e famiglie Promozione e prevenzione

Promuovere nei servizi la costruzione di una metodologia di lavoro che assume come criterio ordinatore il bisogno di salute e benessere dell’infanzia, dell’adolescenza e della famiglia.

Favorire campagne di prevenzione rispetto alle violenze ed abusi sessuali Promuovere momenti di prevenzione del disagio adolescenziale, oltre ad individuare i possibili indicatori socio-

sanitari che -comportano situazioni “a rischio” Promuovere forme di mutuo auto aiuto tra le famiglie Favorire la creazione di un sistema integrato di servizi per l’infanzia, l’adolescenza e di sostegno alla

genitorialità Realizzare interventi volti a sostenere la famiglia, gli educatori e gli operatori socio-sanitari con attività di

informazione, formazione e aggiornamento, con particolare attenzione alla realizzazione di attività di sostegno alla genitorialità.

Accesso Fornire una corretta informazione rispetto all’intero sistema territoriale della rete dei servizi socio-sanitari

definendo degli “sportelli unici di accesso” (integrazione tra sportelli della salute ed uffici di promozione sociale) ed offrendo la possibilità diretta di ascolto, di valutazione del bisogno e di richiesta di prestazioni sia a sostegno del minore che della famiglia e della comunità.

Favorire un processo di riqualificazione degli operatori degli sportelli socio-sanitari definendo dei percorsi comuni rispetto alle modalità di accoglienza, di interpretazione dei bisogni e di semplificazione degli interventi per il raggiungimento di un risultato congiunto.

Prevedere dei percorsi “facilitati” e protetti per l’accesso degli adolescenti e giovani ai servizi sociali e sanitari del territorio.

Accompagnamento ed Abilitazione Sostenere il processo di crescita dei minori e le famiglie rispetto al ruolo genitoriale Promuovere la costruzione di reti di supporto alle relazioni familiari finalizzate alla prevenzione e al

superamento delle situazioni di crisi e di disagio psico-sociale , relazionale ed economico Educazione

Potenziare l’integrazione degli interventi dei servizi sociali, sanitari, scolastici e della formazione Promozione di iniziative di progettazione partecipata in cui bambini, adolescenti e giovani esercitino un ruolo

attivo e propositivo Sostenere la funzione genitoriale ed educativa offrendo momenti di informazione e sensibilizzazione sulle

tematiche educative e coordinando le attività di gruppo di mutuo auto aiuto. Assistenza e Cura

Elaborare progetti di intervento individualizzati e costruiti sulle esigenze e bisogni esibiti dal minore e dal nucleo familiare di appartenenza attraverso una programmazione degli interventi da attuare

Definire un Protocollo d’intesa per il coordinamento dei servizi e degli interventi preventivi, curativi, socio-sanitari e di tutela, cura e presa in carico delle situazioni multiproblematiche a favore dei minori da 0 – 18 anni. Elaborazione di un Regolamento attuativo che definiscono la composizione dell’Equipè Multidisciplinare integrata, i rispettivi ruoli, le procedure e metodologia di presa in carico.

Definizione di un Protocollo d’intesa per la costituzione di un sistema integrato tra l’operatività sociale e l’unità operativa di psicologia e attività consultoriali . Elaborazione di Regolamenti attuativi per l’adozione, l’affido e minori fuori dalla famiglia che definiscono la composizione dell’Equipè Multidisciplinare integrata, i rispettivi ruoli, le procedure e metodologia di presa in carico.

Sistema semiresidenziale e residenziale Riorganizzazione del sistema della residenzialità e delle semiresidenzialità per minori, adolescenti, giovani e

famiglia nell’ambito di una rete integrata socio-sanitaria attraverso l’applicazione della L.R. 09/03 e della L.R. 20/02 e del Regolamento attuativo n.01/04 che definisce i criteri per le autorizzazioni e gli accreditamenti dei servizi e delle strutture stesse.

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Area tutela della salute dell’anziano Promozione della salute e prevenzione della non autosufficienza:

Realizzare campagne informative sulla prevenzione delle cadute e del decadimento cognitivo dei soggetti anziani: azioni di prevenzione che richiede cultura e strumenti innovativi per favorire il suo ruolo attivo all’interno della comunità, favorire l’aggregazione sociale, stimolare le attività cognitive; sostenere le condizioni di benessere psicologico per prevenire e/o intervenire precocemente nell’insorgenza di situazioni psicodepresive.

Promuovere l’avvio di gruppi di mutuo auto aiuto a cui possono partecipare soggetti anziani e loro famiglie. Avviare azioni di sostegno psico-educative e sanitarie rispetto a bisogni e a patologie particolari

( Malattia di Alzhiemer) Elaborazione del protocollo d’intesa per la gestione integrata dell’attività motoria territoriale, individuando ruoli,

funzioni ed modalità di implementazione e promozione del servizio. Individuazione di momenti di intervento integrati nell’ambito delle attività di informazione previste all’interno dei Centri Sociali Anziani

Accessibilità ai servizi, Accompagnamento ed Abilitazione Garantire l’unicità di accesso ai servizi di integrazione socio-sanitaria: avvio di concertazioni con i Distretti

Sanitari per la connessione con gli sportelli della salute per definire le funzioni attivabili all’interno degli Uffici di Promozione Sociale.

Avvio della co-progettazione dell’intervento all’interno degli UPS con gli attori sociali e con la componente sanitaria

Semplificazione dell’accesso ai servizi per le persone anziane definendo degli “sportelli unici di accesso” (integrazione tra sportelli della salute ed uffici di promozione sociale) al fine di rendere più visibili i percorsi assistenziali disponibili (semplificazione delle procedure) per accedere ai servizi socio-sanitari e ad una comunicazione chiara alla persona anziana e alla sua famiglia.

Assistenza e Cura Favorire la massima permanenza a domicilio dei soggetti anziani fragili e disabili, attraverso la programmazione

di interventi assistenziali, terapeutici e riabilitativi erogati a domicilio Definire un protocollo d’intesa in riferimento agli interventi di Assistenza Domiciliare Integrata, nel quale

vengano definiti ruoli, funzioni compatibilità degli interventi, individuazione di una presa in carico comune. Elaborazione di un regolamento attuativo che definisce la composizione dell’Equipè, i ruoli,le procedure e metodologie per la presa in carico.

Sistema semiresidenziale e residenziale Riorganizzazione del sistema della residenzialità e delle semiresidenzialità sociali per anziani nell’ambito di una

rete integrata socio-sanitaria attraverso l’applicazione della L.R. 20/02 e del Regolamento attuativo n.01/04 che definisce i criteri per le autorizzazioni e gli accreditamenti dei servizi e delle strutture per anziani.

Orientare le strutture nella riconversione più appropriata in base all’analisi della domanda; elevare il livello e la qualità dei servizi per anziani non autosufficienti.

Area tutela del disabile Promozione e prevenzione

Promuovere nei servizi la costruzione di una metodologia di lavoro che assume come criterio ordinatore il bisogno di salute e benessere dei soggetti disabili e delle loro famiglie

Favorire la piena integrazione dei disabili nel contesto scolastico, lavorativo e sociale. Elaborazione di Protocolli d’Intesa per la costituzione di un nucleo di Ricerca integrato, costituito da soggetti del

pubblico e del privato, per l’elaborazione della Ricerca territoriale sui bisogni dei soggetti disabili al fine di organizzare risposte sempre più efficienti ed efficaci.

ACCESSIBILITÀ AI SERVIZI, ACCOMPAGNAMENTO ED ABILITAZIONE Fornire una corretta informazione rispetto all’intero del sistema territoriale della rete dei servizi socio-sanitari

definendo degli “sportelli unici di accesso” (integrazione tra sportelli della salute ed uffici di promozione sociale) ed offrendo la possibilità diretta di ascolto, di valutazione del bisogno e di richiesta di prestazioni sia a sostegno del disabile che della famiglia e della comunità.

Istituzione di un gruppo di lavoro integrato per la definizione di una progettualità comune, coinvolgendo tutti gli

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Enti del pubblico e del privato sociale Assistenza e Cura

Definizione di un Protocollo d’intesa per la costituzione d un sistema integrato tra il servizio sociale e l’Unità Operativa Multidisciplinare Età Evolutiva ed Adulta (UMEE-UMEA) . Elaborazione di Regolamenti attuativi che definiscono la composizione delle suddette Equipè Multidisciplinari integrate, i rispettivi ruoli, le procedure e metodologia di presa in carico.

SISTEMA SEMIRESIDENZIALE E RESIDENZIALE Riorganizzazione del sistema della residenzialità e delle semiresidenzialità sociali per disabili nell’ambito di una

rete integrata socio-sanitaria attraverso l’applicazione della L.R. 20/02 e del Regolamento attuativo n.01/04 che definisce i criteri per le autorizzazioni e gli accreditamenti dei servizi e delle strutture per disabili.

Area tutela della salute mentale Promozione e prevenzione

Assicurare la prevenzione primaria e secondaria dei disturbi mentali, con particolare riferimento alle culture a rischio, attraverso l’individuazione precoce, specie nella popolazione giovanile, delle situazioni di disagio e l’attivazione di idonei interventi terapeutico-preventivi.

Promuovere la costituzione di gruppi di mutuo auto aiuto composti da soggetti affetti da patologie psichiatriche e/o dalle loro famiglie.

ACCESSIBILITÀ AI SERVIZI, ACCOMPAGNAMENTO ED ABILITAZIONE Promuovere “accessi unici alla rete dei servizi” costituendo delle vere e proprie “accettazioni

territoriali” intese come accessi attraverso i quali il cittadino fruisce non solo dei servizi distrettuali ma anche della rete generale dei servizi socio-sanitari (integrazione tra sportelli della salute ed uffici di promozione sociale)

Istituzione di un gruppo di lavoro integrato per la definizione di una progettualità comune, coinvolgendo tutti gli Enti del pubblico e del privato sociale

Assistenza e Cura Definire un protocollo d’intesa per la costituzione di un’Equipè Integrata tra il Servizio DSM, i Servizi Sociali

dei Comuni, il SER.D., l’UMEE ed UMEA per la cura e la presa in carico di situazioni multiproblematiche. Elaborazione di un regolamento attuativo che definisce la composizione dell’Equipè, i ruoli, le funzioni di ciascuno, la compatibilità degli interventi, le procedure e metodologie per la presa in carico comune.

Definizione di un Protocollo d’intesa per il sostegno alle famiglie con soggetti affetti da malattie mentali attraverso il Progetto Sollievo già attivato.

Area tutela persone in stato di dipendenza Promozione e prevenzione

Favorire campagne di prevenzione rispetto all’uso di droghe, alcool e tabagismo Potenziare le risorse progettuali al fine di contrastare l’evoluzione dei comportamenti di consumo ed abuso in

cronicizzazione degli stati di dipendenza da sostanze. Implementare e/o stabilizzare la prevenzione nei luoghi maggiormente frequentati dai giovani

ACCESSIBILITÀ AI SERVIZI, ACCOMPAGNAMENTO ED ABILITAZIONE Fornire una corretta informazione rispetto all’intero sistema territoriale della rete dei servizi socio-sanitari

definendo degli “sportelli unici di accesso” (integrazione tra sportelli della salute ed uffici di promozione sociale) ed offrendo la possibilità diretta di ascolto, di valutazione del bisogno e di richiesta di prestazioni

Favorire un processo di riqualificazione degli operatori degli sportelli socio-sanitari definendo dei percorsi comuni rispetto alle modalità di accoglienza, di interpretazione dei bisogni e di semplificazione degli interventi per il raggiungimento di un risultato congiunto.

Assistenza e Cura Riqualificare l’offerta complessiva della cura e dei trattamenti riabilitativi attraverso la ridefinizione dei

profili di assistenza integrati psicologici e sociali, che, a partire da procedure di presa in carico strutturate, consentano l’individuazione di percorsi individualizzati .

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Definire un Protocollo d’intesa per la costituzione d un sistema integrato tra il servizio sociale e il Ser.D per la cura e la presa in carico di situazioni multiproblematiche

Area tutela degli adulti in situazioni di fragilità (immigrati, detenuti, prostitute…) Promozione e prevenzione

Promuovere interventi di offerta attiva e di informazione degli adulti in situazione di fragilità nell’ottica di una prevenzione efficace e di uso appropriato dei servizi

Supportare la creazione di reti di attori locali, professionali ed istituzionali per la lotta alla povertà, alle diverse forme di sfruttamento e/o di emarginazione;

Sviluppare flussi informativi sulle condizioni di salute e sui bisogni socio-sanitari dei detenuti ACCESSIBILITÀ AI SERVIZI, ACCOMPAGNAMENTO ED ABILITAZIONE

Fornire una corretta informazione rispetto all’intero sistema territoriale della rete dei servizi socio-sanitari definendo degli “sportelli unici di accesso” (integrazione tra sportelli della salute ed uffici di promozione sociale) ed offrendo la possibilità diretta di ascolto, di valutazione del bisogno e di richiesta di prestazioni

Favorire l’accesso ai servizi socio-sanitari mediante l’utilizzo di mediatori linguistico- culturali Favorire un processo di riqualificazione degli operatori degli sportelli socio-sanitari definendo dei percorsi

comuni rispetto alle modalità di accoglienza, di interpretazione dei bisogni e di semplificazione degli interventi per il raggiungimento di un risultato congiunto.

Assistenza e Cura Implementazione di percorsi socio-assistenziali e sanitari semplificati, pianificando e programmando

interventi di accoglienza e di integrazione volti al miglioramento delle condizioni di vita, al superamento della marginalità sociale e alla tutela della salute (immigrati, detenuti ect);

Definire percorsi per la protezione socio-sanitaria e per la presa in carico delle donne che vogliono uscire dallo sfruttamento e dalla prostituzione.

Art. 7 (Definizioni delle modalità per l’integrazione nelle aree d’intervento di cui all’art. 6)

Per ciascuna delle cinque aree d’intervento si richiedono approcci integrati, impegni ed obblighi delle parti contraenti, nonché la definizione delle modalità e degli indirizzi generali con i quali si persegue l’obiettivo d’integrazione. Per ciascuna Area verrà implementato un Tavolo di Lavoro misto, che avrà il compito fondamentale di definire una programmazione d’Area integrata, sviluppando successivamente Protocolli d’intesa per l’individuazione delle modalità professionali di attuazione degli interventi/servizi; tale documento congiunto verrà poi presentato agli Organismi Istituzionali e successivamente approvato. I Tavoli di lavoro misti saranno composti come di seguito specificato:

Per i Comuni dell’Ambito Sociale XIX e XX il Coordinatore d’Ambito e le Referenti dei Comuni componenti dell’Ufficio di Piano ed eventuali altri Referenti delle Aree specifiche.

Per l’ASUR la Responsabile UOS Affari Sociali e Integrazione socio-sanitaria, il Direttore di Distretto ed i Responsabili delle varie Unità Operative d’Area.

In sintesi, per ogni area di intervento saranno esplicitati:

i progetti e le prestazioni che richiedono un approccio integrato; gli obiettivi comuni;

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i livelli minimi assistenziali da erogare definiti in conformità al DPCM 29/11/2001 (Livelli Essenziali di Assistenza);

le modalità organizzative e gli strumenti di lavoro da utilizzare (metodologia di lavoro per progetti, utilizzo di gruppi di lavoro integrati ASUR e Comuni, ed operatività per sottogruppi, lavoro in rete, ecc.), modalità di coordinamento;

individuazione: delle prestazioni socio sanitarie in base ai criteri orientativi del successivo art.8; sede per l’erogazione di tali prestazioni in ogni ambito distrettuale; le risorse da destinare alle attività integrate (personale, finanziamenti, tecnologie, ecc.) indicando

l’onere da porre a carico dell’Azienda Sanitaria e dei Comuni singoli ed associati o loro Consorzi, previa valutazione dell’incidenza della spesa sociale e sanitaria in conformità con l'art. 8 ed il DPCM del 14/2/2001 citato;

strumenti di verifica e di valutazione da effettuare in maniera unitaria.

Art. 8 (Classificazione delle prestazioni socio-sanitarie per la determinazione delle competenze di spesa)

In attuazione al D.lgs. n. 229/99, la classificazione delle prestazioni delle due tipologie previste all'art.5 punto a) e c) che richiedono un approccio integrato e va effettuato per tutte le aree d'intervento di cui all'art.6, diviene prioritaria anche per la determinazione della competenza di spesa in conformità con il DPCM del 14/02/2001 citato. Detta classificazione viene effettuata sulla base dei seguenti criteri orientativi:

intensità assistenziale (elevata, media, di lunga assistenza); complessità della prestazione sulla base della composizione dei fattori produttivi impiegati,

professionali e di altra natura; strutture operative coinvolte; durata del processo assistenziale.

La presente classificazione, fondamentale per la successiva stesura degli strumenti più idonei (accordi di programma, ecc.), viene predisposta, in via provvisoria, in attesa dell'atto di indirizzo della Regione Marche.

Art. 9 (Contenuti dell’intesa ed azioni prioritarie)

Il livello di integrazione gestionale e professionale che si realizza solo a seguito di una corretta integrazione istituzionale, richiede che i Comitati dei Sindaci e l’Azienda Sanitaria prendano decisioni, per quanto di competenza, in merito a quanto di seguito riportato: a) Comitato dei Sindaci (o, per esso, il Presidente del Comitato su delega) Tale organismo si impegna entro il 2007 a: promuovere forme associative tra Enti in ciascun ambito sociale, al fine di utilizzare al meglio le risorse e

facilitare la concertazione istituzionale, tenendo conto delle modalità di collaborazione preesistenti;

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inserire nelle proprie norme (statuti, regolamenti ecc.), ai sensi della Legge n. 142/90, indirizzi per la programmazione integrata dei servizi socio-sanitari, individuando le responsabilità programmatorie e gestionali delle diverse istituzioni;

individuare, previo confronto con l'Azienda Sanitaria, le modalità di gestione dei servizi socio-sanitari e relativi strumenti come di seguito esplicitato:

Consorzi tra Comuni e tra questi e la ASUR, oppure tra Enti, ASUR e privato sociale; Associazionismo tra Comuni; gestione delegata; gestione diretta e quant’altro previsto nella L. n. 142/90);

stabilire gli indirizzi generali, di cui gli Enti dovranno tenere conto nella scelta delle diverse modalità di gestione, e i relativi strumenti a garanzia di:

- omogeneità, criterio fondamentale considerata l’attuale difformità degli Ambiti Sociali, in grado di garantire migliori risultati a costi contenuti ed il raggiungimento degli obiettivi prestabiliti, pur con la possibilità di prevedere soluzioni differenziate in ambiti specifici;

- appropriatezza ai contesti locali; - valutazione delle potenzialità e vincoli che presenta ciascuna modalità di gestione, elementi che

vanno attentamente verificati prima della scelta definitiva.

L'orientamento è quello di individuare modalità e strumenti che garantiscono la maggior semplificazione possibile, procedure snelle, efficaci e percorribili rispetto delle esigenze della realtà locale. Qualora gli Enti decidessero di utilizzare la delega delle prestazioni sociali all’Azienda, è opportuno rispettare e tenere conto dei seguenti criteri generali: sono accettabili solo le deleghe relative alle “prestazioni sanitarie a rilevanza sociale e quelle ad elevata

integrazione" indicate all'art.3 - septies del D.lgs. 229/99, escludendo le deleghe che sono di competenza primaria ed esclusiva dell'Ente locale (ad esempio assistenza economica, integrazione rette, ecc.);

le deleghe vanno assegnate per almeno 3 anni affinché si possa contare su di una modalità organizzativa stabile;

la decisione di utilizzare tale strumento va assunta dai Comuni a seguito di un ampio confronto nelle rispettive sedi istituzionali (Consigli Comunali e Comitati dei Sindaci ecc.) cercando di giungere ad un accordo per uniformare i comportamenti;

sono da individuare, in uno o più ambiti distrettuali, gruppi di deleghe omogenee per facilitare la gestione integrata da parte dell'Azienda; evitando l’assegnazione di deleghe a macchia di leopardo;

va garantito il massimo coinvolgimento degli Enti, anche se la gestione viene assegnata all'Azienda, nella fase della programmazione, in termini di obiettivi da raggiungere, di verifica e di controllo, individuando strumenti idonei a garantire la loro partecipazione;

nei Piani di Zona vanno inserite anche eventuali intese relative alle deleghe già in atto alla ASUR o viceversa;

recepire nel Piano di Zona quanto ricompreso nella presente intesa istituzionale; istituire in ciascun ambito sociale un coordinamento formale dei diversi soggetti istituzionali pubblici, privati

e del privato sociale (ASUR, Comuni e loro Consorzi, Istituzioni Scolastiche, Centro per l’impiego e Formazione Professionale, Cooperazione sociale, volontariato socio-sanitario, ecc..) deputati ad erogare a livello locale servizi sociali ampiamente intesi, così come previsto dalla recente normativa sociale;

recepire all’interno del Piano di Zona dei servizi sociali il Programma delle attività socio-sanitarie da adottare con l’istituto dell’Accordo di Programma fra Enti (art. n. 24, Legge 142/90), ma anche con protocolli nella fase iniziale del processo programmatorio;

precisare gli interventi di propria competenza ed i relativi oneri finanziari per le prestazioni ad integrazioni socio-sanitarie in conformità con il DPCM del 14/02/2001 " Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie”.

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b) L'ASUR Marche Zona Territoriale n. 11 si impegna a: - coordinare, tramite i distretti, tutti i servizi territoriali da inserire nel Piano Sociale di Zona; - favorire lo sviluppo dei servizi interdistrettuali, anche con sperimentazioni, in quanto il Distretto, deputato

ad esercitare funzioni importanti di governo della salute, assume un ruolo determinante nello sviluppo della integrazione socio-sanitaria, nonché di quella gestionale e professionale e, quindi, deve coordinarsi con l’ambito territoriale di riferimento;

- mettere a disposizione spazi comuni, personale e attrezzature, per favorire una gestione integrata per attività di programmazione socio-sanitaria, valutazione e verifica, presa in carico integrata, per incontri vari e momenti comuni di operatività;

- recepire i contenuti del Piano di Zona dei servizi sociali all'interno del proprio Piano delle attività zonali (PAZ) precisando gli interventi di propria competenza ed i relativi oneri finanziari per le prestazioni socio-sanitarie, in conformità con il DPCM del 14/02/2001 "Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie”;

inoltre, all’interno dei rispettivi livelli di assistenza, individuare gli interventi di propria competenza nelle aree previste di cui all’art. 6. c) L'Azienda Sanitaria ed i Comitati dei Sindaci, congiuntamente, si impegnano a: collaborare per la elaborazione del Piano di Zona, nel rispetto del Piano delle attività zonali (PAZ) della

ASUR e del Programma delle attività distrettuali (PAD); elaborare accordi specifici di programma con le Istituzioni Scolastiche per la gestione unitaria di attività di

prevenzione, educazione alla salute, formazione del personale su problematiche socio-psico-educative relative all'infanzia e all'adolescenza (L. 285/97), per l'assistenza ai portatori di handicap in attuazione alla L. 104/92 e per la prevenzione della tossicodipendenza (L. 309/90);

Progettare lo start up dello "Sportello unificato della salute e di promozione sociale" per la gestione integrata delle funzioni e dei compiti previsti dal Piano Sanitario (Sportello della Salute) e dal Piano Sociale (Ufficio di Promozione Sociale).

Tale sportello unico informatizzato ha compiti di accettazione territoriale e di presa in carico integrata.

Art. 10 (Tavolo di lavoro tecnico)

Per l'esercizio del loro ruolo strategico nell'ambito della programmazione socio-sanitaria, i Presidenti dei Comitati dei Sindaci dell’Ambito XIX e XX appartenenti al territorio dell’ASUR Marche Zona Territoriale n.11 ed il Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria istituiscono congiuntamente un Tavolo di lavoro tecnico, che avrà il compito di individuare gli indirizzi di integrazione in riferimento all’intero territorio ASUR, ed in riferimento alle specificità dei singoli Ambiti Sociali. Tale organismo è composto: A. I Direttori di Distretto; B. I Coordinatori degli Ambiti Sociali C. La Responsabile UOS Affari Sociali e Integrazione socio-sanitaria Al suddetto organismo sono assegnati: compiti di coordinamento dei servizi sanitari e sociali presenti, o da attuare, sul territorio;

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compiti propositivi, istruttori e di supporto alle scelte strategiche espresse dagli organismi istituzionali; messa a punto della presente Intesa Istituzionale successivamente alla revisione ed alle scelte effettuate

dagli organismi istituzionali, con particolare riferimento alle forme associative tra Enti e le modalità di gestione di cui all’articolo 9;

supervisione, sintesi e coordinamento finale di quanto prodotto dai gruppi integrati distrettuali che operano nelle sedi distrettuali per aree tematiche socio-sanitarie;

elaborazione e stesura di un Programma delle Attività Socio Sanitarie da ricomprendere all’interno dei Piani di Zona dei due Ambiti Sociali e dei due Distretti Sanitari (PAD)

ogni altro compito che i suddetti organismi volessero assegnare al gruppo. Il gruppo potrà avvalersi a sua discrezione, di consulenti per l’espletamento del compito affidato. Spetta comunque agli organismi istituzionali approvare le proposte che saranno sottoposte alle loro attenzione da parte di tale gruppo tecnico.

Art. 11 (Modalità di attuazione e verifica)

Formalizzazione della nomina dei componenti del Tavolo di Lavoro Tecnico, da parte della ASUR e dei Presidenti dei Comitati dei Sindaci, per l’attuazione dei percorsi istituzionali relativi all’integrazione socio-sanitaria entro il 2007. Il Tavolo di Lavoro Tecnico avvia le attività e presenta, entro il 2007, una prima verifica dello stato di avanzamento dei lavori, previsti dal presente accordo, direttamente e congiuntamente alla Direzione Generale della ASUR M.- Zona Territoriale 11 e ai Presidenti dei Comitati dei Sindaci. La verifica finale verrà effettuata, con le stesse modalità, entro gennaio 2007.

Art. 12 (Oneri finanziari)

Il presente documento non comporta spese essendo lo stesso da considerarsi atto di indirizzo per definire i successivi impegni economico-finanziari inerenti le singole progettazioni dei servizi da integrare.

Art. 13 (Periodo di validità)

Il presente accordo avrà la medesima scadenza del II° Piano Sociale di Zona. Letto, confermato e sottoscritto

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Il Direttore ASUR Zona Territoriale n.11, Fermo Dott.ssa Tiziana Bentivoglio Il Presidente Comitato dei Sindaci Ambito Sociale 19 Dott.Saturnino Di Ruscio Il Presidente Comitato dei Sindaci Ambito Sociale 20 Dott. Mario Andrenacci

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PROTOCOLLO D’INTESA PER LA PROMOZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO

TRA L’UNITA’ OPERATIVA SOCIALE E L’UNITA’ OPERATIVA DI PSICOLOGIA E ATTIVITA’ CONSULTORIALI

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Unità Operativa di Psicologia e Attività Consultoriali” Pagina 1

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PROTOCOLLO D’INTESA PER LA PROMOZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO TRA I SERVIZI SOCIALI E L’UNITA’ OPERATIVA DI

PSICOLOGIA E ATTIVITA’ CONSULTORIALI

TRA

Ambito Territoriale Sociale XX, ex legge 328/2000, in persona del Presidente del Comitato dei Sindaci Prof. Mario Andrenacci. Ambito Territoriale Sociale XIX, ex legge 328/2000, in persona del Presidente del Comitato dei Sindaci Dott. Saturnino Di Ruscio. Azienda Sanitaria Unica Regionale, Zona Territoriale n. 11, Fermo, In persona del Direttore di Zona, Dott.ssa Tiziana Bentivoglio.

PREMESSA VISTO il D.P.R. 616 del 1977 , L. 833 del 1978, L. 595 del 1985; RICHIAMATO l’articolo n.403 del Codice Civile;

VISTA la Legge 4 maggio 1983 n. 184, “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori” e successive integrazioni e modifiche; VISTA la Legge 31.12.1998 n. 476 “Ratifica della Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, formulata all’Aja il 29.05.1993; VISTO il Decreto Presidente della Repubblica 01.12.1999 n. 492 “Regolamento recante norme per la costituzione, l’organizzazione ed il funzionamento della commissione per le adozioni internazionali a norma dell’art. 7, commi 1 e 2 della Legge 476/98; RICHIAMATA al legge 08.11.2000 n. 328 “Legge Quadro per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali”; VISTA la Legge 28.03.2001 n. 149 “Modifiche alla Legge 4 maggio n. 184 – Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori – nonché al Titolo VIII del Libro Primo del Codice Civile”; VISTA la L.R. n. 8 del 14.03.1994; VISTA la Deliberazione Regionale n. 202 del 03.06.’98, “Indirizzi per la organizzazione del servizio ed attività consultoriale”; VISTO il D.P.C.M. 14.02.2001; RICHIAMATI il “Piano Regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali 2000/2002”; la Deliberazione G.R. n. 1896 del 29.10.2002 “Linee di indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi che garantisca livelli adeguati d’intervento in materia di adozione internazionale”; la Deliberazione G.R. n. 2712 del 03.11.1999 “Atto di indirizzo e coordinamento dei rapporti tra le Aziende ULS e la Magistratura Minorile in materia di adozione anche internazionale. Approvazione schema di protocollo operativo”;

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VISTO l’Atto Deliberativo Giunta Regionale Marche n. 337 del 13.02.2001, successivamente modificato dal medesimo Organo, con Atto n. 592 del 19.03.2002, con cui è stata disposta la divisione del territorio regionale in ventiquattro Ambiti, corrispondenti, di massima, ai Distretti Sanitari o a loro multipli; RICHIAMATA la D.G.R. n.643 del 16.06.2004 Sistema dei servizi per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Marche: sviluppo programmatico e organizzativo; RICHIAMATI i separati Atti Deliberativi, con cui si è provveduto ad istituire il Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale n. 20, a nominare Porto Sant’Elpidio Comune Capofila, ad individuare presso la Residenza Municipale di Porto Sant’Elpidio la sede del Comitato dei Sindaci, a nominare il Sindaco di Porto Sant’Elpidio, Prof. Mario Andrenacci, Presidente del Comitato; RICHIAMATI i separati Atti Deliberativi, con cui si è provveduto ad istruire il Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale n. XIX, a nominare Fermo come Comune Capofila ad individuare presso la Residenza Municipale di Fermo la sede del Comitato dei Sindaci a nominare il Sindaco di Fermo, Dott. Saturnino Di Ruscio, Presidente del Comitato; RICHIAMATI gli Atti Deliberativi dei singoli Comitati dei Sindaci degli Ambiti Territoriali XIX e XX con i quali sono state costituite le rispettive Equipe Adozioni; DATO ATTO che, in ottemperanza a quanto in Deliberazione G.R. 1896/02, l’ASUR zona territoriale n° 11 di Fermo ha individuato n. 1 Psicologo ed 1 Assistente Sociale, quali membri della Equipe Adozioni Internazionali; RICHIAMATO l’Accordo di Programma tra Azienda Sanitaria U.S.L. n. 11 di Fermo e il Presidente del Comitato dei Sindaci dell’ Ambito Territoriale XIX di Fermo per l’integrazione socio-sanitaria in attuazione del D.Leg.vo n. 229/99, del Piano Sanitario Regionale 2003-2005, della L. 328/2000 e del pIano Sociale Regionale (D.G.R. 306/2000) siglato il 18 novembre 2003; RICHIAMATI i Primi Piani Sociali di Zona dell’Ambito XIX e XX, anno 2003;

***************

Il giorno …………………. del mese di ……………………………. dell’anno 2005, presso la sede dell’ASUR Marche,Zona Territoriale 11, sita a Fermo in via Zeppilli, le parti sottoscrivono il presente Accordo di Programma.

Art.1 – FINALITA’ DELL’ACCORDO

Il presente Accordo di Programma intende promuovere un sistema di “rete integrata” tra i servizi sociali dei Comuni degli Ambiti Territoriali XIX e XX e l’Unità Operativa di Psicologia e Attività Consultoriali dell’ASUR Marche, Zona Territoriale n.11, finalizzato alla razionalizzazione delle prestazioni socio-sanitarie offerte a livello territoriale. I principali obiettivi consistono in:

1. processo di accoglienza con il sistema di intervento; 2. gestione coordinata delle informazioni e creazione di un Centro unico di informazione; 3. definizione di una responsabilità univoca sul caso; 4. individuazione di un processo di presa in carico ben definito;

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5. recupero di una progettualità territoriale integrata; 6. gestione coordinata dei servizi e delle prestazioni per favorire la piena realizzazione del progetto

individuale.

ART. 2 – ENTI E SOGGETTI INTERESSATI

I Comuni dell’Ambito Sociale XX I Comuni dell’Ambito Sociale XIX ASUR Marche, Zona Territoriale n.11 – Distretti Sanitari n.1 e n.2 – Unità Operativa di Psicologia e

Attività Consultoriali. Si impegnano a portare a buon fine il presente Accordo.

ART. 3 - CAMPI DI APPLICAZIONE DELL’ACCORDO

Il presente Accordo, così come previsto dall’art. 34 del TUEL, Decreto Leg.vo n.267/2000, mira ad assicurare il coordinamento delle azioni, a determinare i tempi, le modalità, i reciproci obblighi e garanzie relativamente al perseguimento delle finalità di cui al precedente articolo n.1.

ART. 4 - COMPOSIZIONE DELL’EQUIPE INTEGRATA

L’equipe integrata è costituita dal Unità Operativa di Psicologia e Attività Consultoriali e dai Servizi Sociali degli ’Ambiti XIX e XX al fine di raggiungere in modo unitario gli obiettivi istituzionali:

1. Promuove momenti informativi-formativi in materia di affido, adozione e sostegno alle famiglie; 2. Collabora alla raccolta ed alla elaborazione dei dati con gli Osservatori Regionale Servizi Sociali e

Provinciale e con il Centro Regionale di Documentazione infanzia ed adolescenza; L’equipe integrata si può attivare sui singoli casi e definisce il referente sul caso dell’Unità Operativa di Psicologia e Attività Consultoriali e il referente dei servizi sociali del Comune di residenza del singolo caso. Possono entrare in partnership altri operatori e referenti di altri istituzioni o associazioni attivatesi sul caso. Svolge inoltre le seguenti funzioni:

1. definisce il progetto unico di intervento individuale 2. individua al suo interno il responsabile del progetto di intervento e il Case Manager.

L’Equipe integrata è formata dalla seguenti figure professionali:

ASUR Zona Territoriale 11 Distretti Sanitari n.1 e 2

Ambito XIX Ambito XX

Comune singoli e/o associati

Territorio

Psicologo Responsabile dell’ dell’Unità Operativa di Psicologia e Attività Consultoriali Psicologo Assistente Sociale

Referente d’Area Minori

e Famiglia

Psicologi Ambito

Assistente Sociale

Altri soggetti in relazione al

caso

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Individuare il responsabile del progetto di intervento-case manager

Il case manager è il responsabile del caso ed anche il coordinatore di una equipe professionale che potrà vedere la partecipazione di figure diversificate, le quali intervengano variabilmente sulla persona nell’ambito del progetto di vita. In particolare:

E’ l’elemento che sostiene la rete di fronteggiamento; L’attivatore del sistema degli interventi; L’interfaccia del soggetto e della famiglia rispetto al sistema degli interventi.

Convocazione Equipe

Su sollecitazione del case manager l’Equipe integrata viene convocata con apposito ordine del giorno ed individuazione delle Figure Professionali interessate, dal Responsabile UOS di Psicologia e attività consultoriali o suo delegato, di norma 1 volta ogni 2 mesi.

ART. 5 - AZIONI DA ATTIVARE

Compiti dell’Equipe Integrata Assicurare una valutazione ed un intervento multidisciplinare concretizzato in un Piano Individualizzato integrato; L’Equipe si attiva nelle situazioni ad elevata complessità, le quali richiedono un intervento specialistico complesso di

2° livello

Funzioni e Competenze In materia di Affido Familiare ed interventi ai sensi dell’art.403 del C.C. la Titolarità del Servizio spetta ai Comuni

degli Ambiti Sociali XIX e XX. In materia di Adozioni la Titolarità del Servizio spetta all’UOS di Psicologia ed Attività Consultoriali. In materia di sensibilizzazione, prevenzione, sostegno alla genitorialità viene definità una con-titolarità tra UOS di

Psicologia ed Attività Consultoriali e Comuni degli Ambiti XIX e XX.

In tutte le situazioni multiproblematiche in cui L’Operatore dell’Ente titolare che valuta complessa la problematica informa il responsabile dell’ U.O.S.di Psicologia e attività Consultoriali o suo delegato, il quale attiverà l’Equipe integrata per formulare un progetto condiviso.

I rapporti tra U.O.S.di Psicologia e attività Consultoriali e Dipartimento Salute Mentale, Servizio delle Dipendenze

Patologiche, UOS UMEE, UOS UMEA, devono essere regolamentati da appositi accordi definiti e sottoscritti entro sessanta giorni dalla stipula del presente atto.

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Unità Operativa di Psicologia e Attività Consultoriali” Pagina 5

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Visualizzazione Percorsi

Affido Adozioni

Assistente Sociale Comunale Psicologa d’Ambito

Assistente Sociale ASUR Psicologo ASUR

Secondo Livello Equipe Integrata ASUR/Ambito

SERD UMEE DSM ……..

Sostegno alle Famiglie

Interventi di sostegno alla genitorialità Sostegno alla Coppia Sensibilizzazione territoriale

Organizzazione Servizi Territoriali ………

Responsabile UOS Psicologica e Consultoriale

Referente Area Minori Ambito

Responsabile UOS Psicologica e Consultoriale

ART. 6 - VALIDITÀ DELL’ACCORDO

A seguito della stipula del protocollo verranno definiti gli atti conseguenti da parte del Direttore del Distretto e dei Dirigenti dei Comuni su indicazione anche dei Coordinatori di Ambito, per l’assegnazione degli Operatori e delle ore lavoro, entro un mese dalla stipula del presente accordo.

Art. 7 – ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO A seguito della stipula del protocollo verranno definiti gli atti conseguenti da parte del Direttore del Distretto e dei Dirigenti dei Comuni su indicazione anche del Coordinatore d’Ambito, per l’assegnazione degli Operatori e delle ore lavoro, entro un mese dalla stipula del presente accordo. Il presente protocollo si applica per tutti i casi presi in carico a partire dalla stipula del presente documento; la titolarità dei casi pregressi resta in capo ai Soggetti che hanno già attivato la presa in carico.

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Unità Operativa di Psicologia e Attività Consultoriali” Pagina 6

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Art. 8 – APPROVAZIONE

Previa lettura e conferma, le parti dichiarano di approvare il presente atto che corrisponde in tutto alla loro volontà e si sottoscrivono appresso. Il Direttore ASUR Zona Territoriale n.11, Fermo Dott.ssa Tiziana Bentivoglio Il Presidente Comitato dei Sindaci Ambito Sociale 20 Dott. Mario Andrenacci

Il Presidente Comitato dei Sindaci Ambito Sociale 19 Dott. Saturnino Di Ruscio

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PROTOCOLLO D’INTESA

“UNITA’ DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE

DISTRETTUALE INTEGRATA”

Protocollo d’Intesa “Unità di Valutazione Multidisciplinare Distrettuale Integrata Pagina 1

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

PROTOCOLLO D’INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA UNITA’ DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE DISTRETTUALE INTEGRATA”

TRA Ambito Territoriale Sociale XX, ex legge 328/2000, in persona del Presidente pro-tempore del Comitato dei Sindaci Dott. ANDRENACCI MARIO. Ambito Territoriale Sociale XIX, ex legge 328/2000, in persona del Presidente pro-tempore del Comitato dei Sindaci Dott. SATURNINO DI RUSCIO.

E AZIENDA SANITARIA UNICA REGIONALE, ZONA TERRITORIALE n.11, FERMO, in persona del Direttore di zona, Dott.ssa TIZIANA BENTIVOGLIO.

PREMESSO CHE la Legge Quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, 8 novembre 2000, n. 328, individua nel “Piano di Zona dei servizi sociali” lo strumento fondamentale per la realizzazione delle politiche di intervento nel settore sociale e sanitario, con particolare riferimento ai vari attori istituzionali e sociali chiamati a definire, nell’ambito del proprio ruolo e funzione, scelte concertate in grado di delineare modelli strategici adeguati allo sviluppo di una rete di servizi sociali sul territorio di riferimento;

con D.P.R. 3 maggio 2001 è stato approvato il “Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001/2003;

il Piano Sanitario Nazionale 2003/2005, D.P.R. del 23 maggio 2003; la Regione Marche con l’adozione del “Piano Sociale Regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali 2000/2002” – Deliberazione amministrativa n. 306 del 1 marzo 2000 - e la successiva approvazione delle “Linee Giuda per l’attuazione del Piano Regionale per un Sistema Integrato di Interventi e Servizi Sociali” – D.G.R. n. 1670 del 17 luglio 2001 – ha concretamente avviato il processo di riforma e attuazione del primo Piano Sociale Regionale;

con L.r. 20 giugno 2003, n. 13 è stata approvata la “Riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale”; con D.A. del Consiglio Regionale n. 97 del 30 giugno 2003 è stato approvato il Piano Sanitario Regionale 2003-2006;

con D.G.R. 13 febbraio 2001, n. 307 sono stati istituiti gli Ambiti Territoriali Sociali; con D.G.R. 1688 DEL 28.12.2004 sono state approvate le “Linee Guida per la predisposizione dei Piani Triennali di ambito sociale 2005-2007;

con D.Lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 è stato approvato il “Codice in materia di protezione dei dati personali”.

con Atti Deliberativi si è provveduto ad istituire il Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale n.19, a nominare Fermo Comune Capofila, ad individuare presso la Residenza Municipale di Fermo la sede del Comitato dei Sindaci, a nominare il Sindaco di Fermo, Dott. Saturnino Di Ruscio, Presidente del Comitato;

Primi Piani Socialeidi Zona dell’Ambito XIX e XX, anno 2003. Il giorno………….del mese di …………… dell’anno 2005, presso la sede dell’ASUR Marche Zona Territoriale 11, sita a Fermo in via Zeppilli, le parti sottoscrivono il presente Accordo di Programma.

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ART. 1 - FINALITA’ L’Unità di Valutazione Multidisciplinare Distrettuale Integrata costituisce il filtro della domanda di tipo complesso ed ha il compito di identificare per ciascun soggetto la soluzione assistenziale più adatta tra quelle disponibili o indicare altri percorsi assistenziali La metodologia di lavoro UVMD Integrata si basa sulla valutazione multidisciplinare. La valutazione multidimensionale del bisogno di ciascun utente viene effettuata nel domicilio dell’utente, o presso altra struttura in cui si trova l’utente stesso, al momento della presa in carico, dall’Unità Valutativa Multidisciplinare Integrata.

ART. 2 - OGGETTO DELL’ACCORDO

1) Il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 al fine di favorire l’integrazione delle prestazioni sociali e sanitarie, nonché coordinare tutti gli interventi necessari al superamento delle condizioni che ostacolano il completo inserimento nel tessuto sociale o che limitano la qualità della vita, auspica che le Aziende Sanitarie Locali e i Comuni individuino le forme organizzative più adatte ad una gestione integrata dei servizi territoriali. 2) Il Governo della Salute a livello Distrettuale presuppone una costante azione di verifica dell’adeguatezza della risposta in relazione ai bisogni e alla disponibilità dei servizi assistenziali.

Obiettivi principali di questa azione sono: a) realizzazione di un processo di riordino che garantisca un elevato livello di integrazione tra i diversi

servizi sanitari e sociali e teso a fornire l’unitarietà delle prestazioni, la continuità tra azioni di cura e riabilitazione, la realizzazione di percorsi assistenziali integrati, l’intersettorialità degli interventi, unitamente al conseguente riequilibrio di risorse finanziarie e organizzative;

b) organizzare e rendere compiutamente accessibili i servizi che costituiscono la rete differenziata dell’offerta, garantendo il loro utilizzo appropriato;

c) rilevare e classificare le condizioni di bisogno per poter disegnare il percorso ideale di trattamento del paziente.

In particolare questa seconda azione richiede l’intervento di una équipe professionale, con competenze multidisciplinari, che sia in grado di leggere le esigenze di pazienti con bisogni sanitari e sociali complessi.

Per questo motivo è necessario programmare un approccio multidisciplinare socio-sanitario alle situazioni rilevate, tramite una Unità Valutativa Multidisciplinare Distrettuale Integrata (UVMD Integrata), che affronta tali situazioni e programma interventi socio-sanitari coordinati e coerenti al fine di :

prevenire lo scompenso socio-sanitario (passaggio dallo stato di autosufficienza alla dipendenza); prendere in carico il paziente (attraverso lo Sportello della Salute integrato con l’UPS –Ufficio di

Promozione Sociale); definire percorsi ottimali e supportare le scelte.

ART. 3 - ENTI E SOGGETTI INTERESSATI

- I Comuni dell’Ambito Sociale XIX - I Comuni dell’Ambito Sociale XIX - ASUR*Marche, Zona Territoriale n.11- Distretti Sanitari n.1 e n.2

ART. 4 - CAMPI DI APPLICAZIONE Il presente protocollo, cosi come previsto dall’art. 34 del TUTEL, Decreto Leg.vo. n. 267/2000, mira ad assicurare il coordinamento delle azioni, nonché a determinare i tempi, le modalità, i reciproci obblighi e garanzie relativamente al perseguimento delle finalità di cui al precedente articolo n.1.

Protocollo d’Intesa “Unità di Valutazione Multidisciplinare Distrettuale Integrata Pagina 3

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ART. 5 - FUNZIONI DELL’UVMD INTEGRATA

1) L’adeguatezza delle prestazioni rivolte delle persone trovano soluzione organizzativa nella costituzione dell’UVMD integrata 2) La costituzione dell’UVMD integrata non prefigura, nella prima fase sperimentale, la necessità di ulteriore dotazione di personale, ma rappresenta la risultante dell’evoluzione delle dotazioni e delle competenze già esistenti nei servizi sociali e sanitari. L’UVMD integrata è caratterizzata:

dalla rilevanza sociale dei problemi di salute affrontati; dalla missione di rispondere ad esigenze di benessere psicofisico e pertanto

ad una domanda complessa caratterizzata da un forte connotato implicito (bisogni in gran parte non espressi).

dalla organizzazione in équipe multidisciplinare coordinata dalla definizione dei profili di assistenza dalla erogazione di prestazioni anche in modo da fornire risposte

differenziate nell’arco della stessa giornata. 3) La costituzione e l’adeguato funzionamento dell’UVMD integrata, assumono importanza cruciale per rendere tra loro compatibili l’esigenza di soddisfare al massimo i bisogni e l’esigenza di ottimizzare l’utilizzazione delle risorse. I parametri di valutazione fondamentali, oltre a quelli tecnico-deontologici, saranno:

la qualità la tempestività l’appropriatezza (non astratta, ma legata allo specifico bisogno, sociale, sanitario, logistico,

ecc.). 4) La costituzione dell’UVMD integrata costituisce lo strumento organico, che oggi non c’è, per una corretta e condivisa trasformazione del bisogno in domanda, essenziale per ogni politica di corretta gestione delle risorse e propedeutica ad ogni programmazione. La sintesi del percorso valutativo dell’UVMD Integrata viene riportata nel Documento di Valutazione Integrata.

ART. 6 - COMPETENZE DEI SOGGETTI PARTECIPANTI La modalità di lavoro integrata si realizza attraverso:

L’attenzione alla persona con i suoi bisogni L’accento sui problemi da risolvere Il lavoro per obiettivi da raggiungere La condivisione degli obiettivi da parte degli operatori Il coinvolgimento di diverse professionalità sia sanitarie che sociali La collaborazione attiva La corresponsabilità nel raggiungimento dell’obiettivo La comunicazione reciproca L’adozione di una metodologia di lavoro con strumenti organizzativi integranti (riunioni di

valutazione, programmazione degli interventi, verifica) Il coinvolgimento di tutte le risorse Monitoraggio dei guadagni di salute e dell’economicità degli interventi effettuati.

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ART. 7 - COMPOSIZIONE DELL’UVMD INTEGRATA

Il Nucleo di Base dell’Unità Valutativa Multidisciplinare Distrettuale è composta da:

Il Medico del Distretto Il Medico di Medicina Generale Un infermiere professionale L’assistente sociale distrettuale Assistente Sociale Servizi Sociali – Ambiti Territoriali XIX e XX

Alle sedute dell’UVMD Integrata potranno essere chiamati ulteriori componenti pubblici e privati (direttori dei Centri residenziali e semi residenziali, Istituti scolastici, Centri per l’impiego, Centro locale per la formazione, Cooperative sociali ecc.), a seconda delle problematiche trattate. L’UVMD Integrata si riunisce, di norma, mensilmente con convocazione via fax, telefonica o informatica a cura di uno dei componenti, ferma restando l’acquisizione di tutta la documentazione socio-sanitaria, necessaria alla redazione del Documento di Valutazione Integrata e Piano di Trattamento.

ART. 8 - AZIONI DA ATTIVARE L’UVMD Integrata svolge i seguenti compiti: Valutazione multidimensionale del bisogno di ciascun utente Elaborazione di piani di lavoro e dei programmi individuali Verifica andamento di tali programmi Ammissioni e dimissioni Valutazione della qualità e quantità del servizio reso Tutte le altre attività assimilabili

ART. 9 - AZIONI DA ATTIVARE

1- PERCORSO DI VALUTAZIONE A BASSA COMPLESSITA’ Per i servizi ed interventi che non richiedono la valutazione dell’UVMD Integrata la prestazione viene erogata direttamente dal servizio sociale del comune di residenza o dai servizi sanitari dell’ASUR, previa presentazione della documentazione (attestazione L.104/92, verbali di invalidità, certificazioni mediche specialistiche, ecc). La documentazione prodotta nonché il tipo di prestazione erogata al singolo utente vengono trasmesse all’UVMD Integrata per il loro inserimento nell’archivio informatizzato. 2 - PERCORSO DI VALUTAZIONE A MEDIA ED ALTA COMPLESSITA’ 2.a – Percorso generale per i servizi e interventi che richiedono la valutazione dell’UVMD 1) Il cittadino o la sua famiglia si rivolge al proprio Comune di residenza o presso le Unità operative Sanitarie per la richiesta di intervento sanitario e/o socio-assistenziale. Il servizio fa presentare su apposito modulo la richiesta di Valutazione dell’UVMD Integrata finalizzata all’individuazione del/degli intervento/i più idoneo/i. Alla domanda dovranno essere allegati:

a) diagnosi specialistica b) riconoscimento dell’invalidità civile

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c) riconoscimento della situazione di handicap di cui alla L.104/92 e/o diagnosi funzionale redatta dall’Unità Operativa Competente

2) Alla presentazione della domanda seguono: a) valutazione socio-ambientale del nucleo familiare da parte del servizio sociale del Comune; b) valutazione del bisogno da parte di competenti servizi Sanitari, e/o servizi accreditati

3) La suddetta documentazione prodotta viene trasmessa all’UVMD Integrata che si riunisce, produce il Documento di Valutazione Integrata che, quale sintesi degli aspetti sociali e sanitari, propone un percorso individualizzato che tiene conto anche delle risorse finanziarie disponibili degli Enti Locali. 4) Successivamente copia della relazione prodotta viene trasmessa ai Servizi preposti per la Presa in Carico e al servizio sociale comunale che a sua volta provvede a trasmetterla al disabile o alla famiglia. 5) Le proposte scaturite dalla valutazione finale, divengono operative, previa discussione ed accettazione da parte del diretto interessato o dei suoi familiari.

ART. 10 - VALIDITA’ Il presente accordo di programma è valido con decorrenza dal giorno della stipula ed avrà la durata sperimentale di un anno; può essere prorogato, su richiesta di entrambe le parti, per un ulteriore anno. Al termine della validità dell’Accordo si effettuerà una verifica attraverso anche l’effettuazione di una Conferenza di Servizio ove parteciperanno tutti gli attori ed i servizi che hanno realizzato l’accordo. Il presente accordo è modificabile solo con il consenso di entrambi i sottoscrittori.

ART . 11 - APPROVAZIONE Previa lettura e conferma , le parti dichiarano di approvare il presente atto che corrisponde in tutto e per tutto alla loro volontà e si sottoscrivono di seguito IL DIRETTORE A.S.U.R.MARCHE ZONA TERRITORIALE N.11 DOTT.SSA TIZIANA BENTIVOGLIO IL PRESIDENTE COMITATO DEI SINDACI DELL’AMBITO SOCIALE XX DOTT. ANDRENACCI MARIO IL PRESIDENTE COMITATO DEI SINDACI DELL’AMBITO SOCIALE XIX DOTT. SATURNINO DI RUSCIO

Protocollo d’Intesa “Unità di Valutazione Multidisciplinare Distrettuale Integrata Pagina 6

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PROTOCOLLO D’INTESA PER LA PROMOZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO

PER I SERVIZI E GLI INTERVENTI DOMICILIARI

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PROTOCOLLO D’INTESA PER LA PROMOZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO PER I SERVIZI E GLI INTERVENTI DOMICILIARI

TRA

Ambito Territoriale Sociale XIX, ex legge 328/2000, in persona del Presidente del Comitato dei Sindaci Dott. Saturnino Di Ruscio.

Ambito Territoriale Sociale XX, ex legge 328/2000, in persona del Presidente del Comitato dei Sindaci Prof. Mario Andrenacci. Azienda Sanitaria Unica Regionale, Zona Territoriale n. 11, Fermo, In persona del Direttore di Zona, Dott.ssa Tiziana Bentivoglio. VISTA la Legge Regionale 17 luglio 1996, n. 26 “ Riordino del servizio sanitario regionale” VISTA la Deliberazione Amministrativa della Regione Marche n. 105 del 3 dicembre 1996 “ Indirizzi operativi riguardanti le prestazioni socio – assistenziali e sanitarie in materia di assistenza domiciliare integrata ( ADI)” VISTO il Decreto Legislativo del 31 marzo 1998 n. 112 “ Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59.” VISTA la Legge Regionale del 20 ottobre 1998 n. 34 con la quale è stato approvato il Piano sanitario Regionale 1998 – 2000; VISTA la Deliberazione Amministrativa del 1 marzo 2000 n. 306 “ Piano regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali 2000/2002 VISTA la G.U. n. 129 del 06.06.01 DPCM del 14.02.01 “ Atto d’indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio – sanitarie” VISTA la Deliberazione della Giunta Regionale del 20 marzo 2001 n. 606 “ Linee guida regionali per le cure domiciliari” VISTO il D.P.R del 03 maggio 2001 “ Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001 – 2003” VISTO il DPCM del 29 novembre 2001 “ Definizione dei livelli essenziali di assistenza”

*************** Il giorno …………………. del mese di ……………………………. dell’anno 2005, presso la sede dell’ASUR Marche,Zona Territoriale 11, sita a Fermo in via Zeppilli, le parti sottoscrivono il presente Accordo di Programma.

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PREMESSO

Che l’integrazione delle attività socio – assistenziali e sanitarie si realizza nell’ambito del Distretto con la compresenza dei tre momenti specifici di intervento: sanitario, socio – sanitario integrato, assistenziale; che l’ASUR Marche Zona Territoriale n.11 ed i Comuni attuano l’integrazione e il coordinamento delle proprie attività attraverso appositi protocolli d’intesa anche nel caso in cui i Comuni non deleghino le proprie funzioni socio – assistenziali alle Aziende; che i protocolli devono prevedere la programmazione congiunta delle attività, la definizione delle rispettive modalità organizzative ed operative e l’individuazione delle risorse che gli Enti mettono a disposizione;

CONSIDERATO Che il sistema per gli interventi ed i servizi domiciliari si ispira al modello della domiciliarizzazione delle prestazioni, (intendendo per domicilio il normale ambiente di vita della persona, sia essa la propria abitazione, sia una struttura comunitaria, casa di riposo o casa protetta a residenzialità permanente) si caratterizza per la forte valenza integrativa delle prestazioni, in relazione alla natura ed alla complessità dei bisogni a cui si rivolge. Si connota per l’unitarietà d’intervento basato sul concorso progettuale di apporti professionali, sanitari e di protezione sociale organicamente inseriti nel progetto assistenziale personalizzato. La continuità assistenziale che il sistema garantisce si basa sulla condivisione degli obiettivi, delle responsabilità e sulla complementarietà delle risorse necessarie per il raggiungimento dei risultati di salute. Che il Sistema Integrato per i Servizi e gli Interventi Domiciliari, di seguito denominato SISID, come componente organizzativa del più ampio sistema di welfare locale, comprende diversi tipi di assistenza a domicilio che si distinguono per la maggiore o minore intensità assistenziale, per il numero e la competenza professionale specifica degli operatori e per il livello operativo territoriale e integrato coinvolto

RILEVATO Che sono prestazioni a bassa intensità assistenziale e strumentali quelle che ai sensi dell’art. 20 punto 3 della L.R. 17.07.96 n. 26 costituiscono funzioni/attività proprie del distretto sanitario:

Assistenza infermieristica domiciliare (AID) quando non fa parte dell’ADI Assistenza riabilitativa domiciliare (ARD) quando non fa parte dell’ADI Assistenza programmata domiciliare da parte dei MMG per assistiti non deambulanti (ADP) La visita /consulto specialistico domiciliare (VSD) La teleassistenza domiciliare (TD) nelle sue diverse forme di telecontrollo, telesoccorso,

teleconsulto e telemedicina L’Ossigeno liquido Terapia Domiciliare a Lungo Termine (OLTI) La Dialisi Peritoneale Domiciliare L’Assistenza Integrativa e Protesica Le prestazioni Aggiuntive rese al domicilio del paziente dal MMG secondo quanto stabilito dallo

specifico Accordo Collettivo Nazionale Altre forme di assistenze/ prestazioni domiciliari (terapia antalgica a domicilio, ecc)

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Che sono prestazioni di natura socio – assistenziale quelle previste dal Piano Regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali 2000/2002 e costituiscono funzioni/attività proprie dei Comuni esercitate al livello degli Ambiti Territoriali

Segretariato sociale Assistenza economica Assistenza domestica (SAD) per lo svolgimento delle attività quotidiane che le prestazioni di cui

sopra possono essere erogate: 1. in forma singola o in semplice associazione tra loro ( Bisogno semplice) 2. in forma integrata (ADI) ( Bisogno Complesso)

Per quanto riguarda i Bisogni semplici essi verranno soddisfatti attraverso prestazioni erogabili, dal Distretto se sanitarie e dai Comuni dell’Ambito se sociali attraverso procedure codificate e condivise. L’ADI come bisogno complesso va erogata in ambito distrettuale e va programmata ed organizzata come progetto unitario, coinvolgendo i due diversi referenti istituzionali degli interventi sanitari e sociali, l’Azienda sanitaria locale ed i comuni al fine di sviluppare una reale integrazione A tale riguardo facendo riferimento al D.P.M. del 14.02.01 :

1. Sono prestazioni sociali a rilevanza sanitaria tutte le prestazioni del sistema sociale inserite in progetti personalizzati di durata non limitata ed erogate nella fase estensiva e di lungo-assistenza;

2. Sono prestazioni sanitarie a rilevanza sociale le prestazioni assistenziali inserite in progetti

personalizzati di durata medio-lunga ed erogate nella fase estensiva, in ogni modo limitata nel tempo;

3. Sono prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria le prestazioni caratterizzate da rilevanza terapeutica ed intensità della componente sanitaria, attribuite alla fase post-acuzie e legate al concorso di più apporti professionali.

Pertanto:

Le prestazioni sociosanitarie ad alta integrazione sanitaria e a totale carico della ASL sono quelle rivolte ai soggetti in fase post acuta, in cui è inscindibile il concorso di più apporti professionali nell’ambito di un processo personalizzato di assistenza limitato nel tempo: in pratica i pazienti per i quali viene attivato il pacchetto ADI. ( punto 3)

Tutte le altre ( punto 1; 2) invece sono:

prestazioni sanitarie semplici (AID, ADP medica, ARP) anche queste a totale carico del SSN; prestazioni sanitarie di rilevanza sociale ( assistenza tutelare non ADI) ovvero le prestazioni nelle

quali la componente sanitaria e quella sociale non risultano operativamente distinguibili e per le quali si è convenuta una percentuale di costo non attribuibile alle risorse finanziarie destinate al servizio sanitario nazionale secondo quando stabilito dai LEA;

prestazioni sociali ovvero interventi di sostegno e di aiuto domestico familiare finalizzato a favorire l’autonomia e la permanenza nel proprio domicilio di persone non autosufficienti e interventi di ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali di adulti e anziani con limitazioni dell’autonomia, non assistibili a domicilio; prestazioni, inserite in progetti personalizzati, erogate nella fase estensiva e di lungo-assistenza e di totale competenza dei Comuni.

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Di conseguenza si condivide la regola operativa che:

L’Assistenza Tutelare a totale carico della ASUR è solo quella fornita ai pazienti per i quali è stato attivato il pacchetto ADI.

Tutte le altre prestazioni di Assistenza Tutelare sono escluse dai livelli essenziali di assistenza della ASUR e rientrano, qualora previsti nei piani assistenziali, nelle prestazioni con partecipazione alla spesa dell’utente (o eventualmente del Comune) per il 50% della quota oraria stabilita.

L’assistenza tutelare a totale carico dell’Ente Locale è quella fornita ai pazienti per i quali è stato attivato il solo SAD

Art. 1 - PREMESSA

Le premesse sono parte integrante del presente Protocollo d’Intesa.

Art. 2 - FINALITA’ Finalità della presente intesa tra l’Azienda Sanitaria Locale n. 11 e gli Ambiti sociali XIX e XX è la programmazione congiunta delle attività del SISID ed in particolare dell’ ADI, la definizione delle modalità e delle procedure operative e la conseguente assunzione degli impegni organizzativi e finanziari secondo quanto stabilito dal DPCM del 14.02.01 “ Atto d’indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio – sanitarie”e dal DPCM del 29 novembre 2001 “ Definizione dei livelli essenziali di assistenza”

Art. 3 - OBIETTIVI Il SISID è finalizzato a creare le condizioni per responsabilizzare i cittadini e renderli il più possibile autonomi e garantire la permanenza dei soggetti nel proprio domicilio o contesto socio – familiare

Evitando ogni forma di emarginazione, Evitando i ricoveri impropri in istituto o in ospedale, se non strettamente necessari; Anticipando le dimissioni ospedaliere e le deistituzionalizzazioni

Art. 4 - SOGGETTI

Componenti di rilievo per la realizzazione del SISID sono la famiglia ed il volontariato, che, in una corretta logica di integrazione con i servizi sociali, può costituire un supporto alla famiglia o vicariare quest’ultima quando non sia presente o abbia difficoltà a svolgere i compiti assistenziali.

Art. 5 - ORGANIZZAZIONE Il livello organizzativo del SISID è nel Distretto. Il modello operativo, unico in tutta l’ASUR Zona Territoriale n.11, garantisce quali/quantitativamente prestazioni adeguate per tutto il territorio attraverso un nucleo operativo composto da operatori del Distretto e dei Comuni quali: il Medico di medicina generale, il Medico del distretto, gli infermieri professionali, i medici specialisti, i terapisti della riabilitazione, gli assistenti tutelari (OSS-operatore socio-sanitario) , gli assistenti sociali.

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Art. 6 - DESTINATARI

Destinatari del SISID sono i soggetti di ogni fascia d’età con limitazione della propria autonomia funzionale in via “temporanea o permanente” principalmente anziani e non autosufficienti All’interno del SISID è previsto il regime assistenziale in ADI in conformità alle Linee Guida Regionali e al CCNL dei Medici di Medicina Generale. I criteri per l’ammissione dei pazienti sono i seguenti:

1. Ridotta autosufficienza 2. Complessità assistenziale del paziente 3. Idoneità delle condizioni socio – ambientali dell’assistito 4. Necessità di assistenza primaria

Per l’ammissione all’ADI, dovranno essere soddisfatti tutti i requisiti generali di cui ai punti 1,2,3 e 4 precedentemente esposti.

Art. 7 - UNITA’ DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE DISTRETTALE INTEGRATA

La valutazione multidimensionale del bisogno di ciascun utente viene effettuata nel domicilio dell’utente, o presso altra struttura in cui si trova l’utente stesso, al momento della presa in carico, dalla UVMD Integrata, così, come stabilito dal relativo Protocollo d’Intesa appositamente siglato e dal successivo Regolamento attuativo.

Art. 8 - PRESTAZIONI SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE SANITARIO

Per cure domiciliari si intendono:

Prestazioni infermieristiche: prelievi ematici venosi, medicazioni, controllo dei parametri vitali, terapie intramuscolari e sottocutanee, terapia endovenosa, introduzione e sostituzione catetere vescicole, enterocolonstomie, peg, ureterostomia, clistere, nutrizione entrale, nutrizione parentale, esecuzione di icg, cannule tracheali;

Assistenza Tutelare: igiene e cura della persona (pulizie personali, aiuto per il bagno) aiuto per l’assunzione di corrette posizioni degli arti in condizione di riposo aiuto per una corretta deambulazione aiuto nell’attuazione delle semplici autonomie quotidiane interveti igienico-sanitari di semplice attuazione sotto controllo medico (controllo di assunzione di farmaci, cambio di piccole medicazioni, prevenzione piaghe da decubito, mobilizzazioni semplici dell’allettato)

Telesoccorso Visite specialistiche Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)

Art. 9 - PERCORSO Il Servizio ADI è : proposto da:

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Punti di accesso presenti nel territorio Medico di Medicina Generale Medico responsabile del reparto ospedaliero all’atto delle dimissioni Familiari del paziente Servizi Sociali dei Comuni Associazioni di Volontariato Altro

Attivato dal:

Esclusivamente dal Medico di Medicina Generale Avviato, con il consenso del paziente e dei familiari, dalla:

UVMD Integrata attraverso la valutazione multidisciplinare

Art. 10 - PIANO INTERVENTO All’atto della segnalazione del caso, entro 72 ore il MMG, il Medico di Distretto, L’infermiere Professionale e l’Assistente Sociale distrettuale e/o del Comune di residenza, o designato dall’Ambito, recepito il consenso dell’interessato o dei familiari, provvedono all’attivazione di un piano di intervento provvisorio per le prime necessità del paziente, sulla base della scheda adottata dalla ASUR e compilata dal MMG L’UVMD Integrata, entro una settimana dall’avvio dell’assistenza, valuta la necessità di continuare l’ADI ed in tal senso provvede a stilare il piano di intervento definitivo o di sospendere il servizio proponendo altre soluzioni assistenziali di maggiore o minore intensità assistenziale.

Art. 11 - CONTENUTI DEL PIANO D’INTERVENTO Il Piano d’intervento dovrà contenere:

La valutazione multidimensionale La durata dell’ADI La periodicità degli accessi del MMG in relazione alla specificità della patologia in corso, agli

interventi necessari ed alla specificità clinica di ciascun caso Gli interventi di altri operatori sanitari e la loro periodicità Gli interventi di tipo sociale concordati con i servizi sociali dei Comuni Momenti di verifica comune durante il periodo di assistenza

Al paziente ADI deve essere garantita la modalità di lavoro integrato

Art. 12 - DIMISSIONI

La dimissione dall’ADI può avvenire, oltre che per decesso o per ricovero ospedaliero urgente, anche per:

Raggiungimento degli obiettivi individuati dal piano di intervento Miglioramento e passaggio a forme di assistenza meno intensa (ass. programmata)

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Per necessità di trasferire il paziente in struttura protetta a causa del venir meno delle condizioni socio-ambientali o sanitarie che consentono di mantenerlo a domicilio; in questi casi sarà l’UVMD Integrata, sulla base della proposta del MMG a valutare il caso e a identificare la modalità di dimissione più adatta.

Art. 13 – PRESTAZIONI SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIO-ASSISTENZIALE Per prestazioni socio-assistenziali si intendono: - aiuto diretto della persona: aiuto ad alzarsi dal letto, pulizia personale, vestizione, assunzione dei pasti, mobilitazione, ecc… - cura e governo della casa: igiene dell’alloggio, cambio e lavaggio biancheria, preparazione dei pasti, spesa, ecc… - aiuto nel favorire la socializzazione: coinvolgimento dei familiari, amici, rapporti con le strutture ricreative e culturali del territorio, ecc - aiuto nello svolgimento di: pratiche amministrative in genere, o altri necessari collegamenti con diversi servizi socio-sanitari o enti territoriali. Le prestazioni del servizio assistenza domiciliare (S.A.D.) vengono definite dagli appositi Regolamenti dell’Ambito Sociale Territoriale XIX e XX, “Regolamento Servizio di Assistenza Domiciliare Socio-Assistenziale”, approvati dai singoli Comitati dei Sindaci e dai rispettivi Consigli Comunali.

Art. 14 - COMITATO DI COORDINAMENTO E’ istituito il Comitato di coordinamento del SISID, che dovrà svolgere i seguenti compiti: Individuare le linee programmatiche ed organizzative generali, incluse le procedure gestionali del servizio

e la definizione del sistema informativo più idoneo

Coordinare eventuali indagini epidemiologiche e altri studi vari del proprio Ambito Formulare proposte relative alle modalità di integrazione tra le prestazioni sanitarie con quelle sociali Individuare i bisogni formativi del personale, formulando proposte per l’aggiornamento e la riqualificazione

dello stesso. Svolgere attività di controllo e di verifica nell’applicazione delle norme legislative e regolamentari impartite

a livello nazionale, regionale e locale Predisporre la relazione annuale di sintesi dell’attività svolta

Del comitato di coordinamento fanno parte I Coordinatori d’Ambito XIX e XX I Direttori di Distretto Il Responsabile della U.O Cure domiciliari Il Responsabile dell’Integrazione Socio-Assistenziale Un operatore del settore sociale che fa parte del nucleo operativo SISID per Ambito Sociale (Infermiere Coordinatore). Un operatore del settore sanitario che fa parte del nucleo operativo SISID per Ambito Sociale Un Medico di medicina generale che fa parte dell’ufficio di coordinamento distrettuale per Ambito Sociale

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Il Comitato potrà avvalersi di volta in volta di professionalità specifiche relative alle problematiche trattate . Tale Comitato deve riunirsi, di norma, ogni sei mesi e ogni qualvolta sia richiesto dall’Unità Valutativa Lo stesso Comitato potrà operare anche per “ sotto gruppi” per approfondire i problemi di ciascuna fascia di età. Il Comitato elegge un referente / coordinatore.

Art. 15 – GRUPPO OPERATIVO

Entro gg 30 dalla firma del presente protocollo deve essere istituito il gruppo operativo distrettuale. Il Gruppo gestisce gli interventi con piani di lavoro operativi differenziati. Il Gruppo operativo distrettuale indicherà un operatore con funzioni di coordinamento. Al Gruppo partecipano gli operatori sociali (Assistenti sociali) designati da ognuno degli Ambiti.

Art. 16 - DISTRETTO Responsabile a livello di Distretto i del Sistema delle Cure Domiciliari è il Direttore di Distretto Nel Distretto è attivata una Segreteria organizzativa del SISID che costituisce il riferimento per i pazienti, familiari, medici e operatori

Art. 17 – COMPOSIZIONE GRUPPO OPERATIVO Il Nucleo Operativo comprende almeno: FIGURE SANITARIE

Medici di Medicina Generale Infermieri Professionali Medici specialisti Fisioterapisti

FIGURE AD INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA ED A RILEVANZA SOCIALE

Assistenti Sociali Assistenti Tutelari (OSS-Operatore Socio-Sanitario)

Del Nucleo Operativo potrà far parte, a giudizio dell’UVMD Integrata, qualsiasi altra figura professionale utile alla soluzione dei problemi assistenziali della persona presa in carico, compreso il volontariato, con le modalità e i limiti stabiliti dalla legislazione vigente

ART. 18 - VALIDITÀ DELL’ACCORDO

Il presente Accordo di Programma è valido con decorrenza del giorno della stipula ed avrà la durata di anni uno (1), è prorogabile, su richiesta di entrambi le parti, per un ulteriore anno. Le parti avranno la possibilità, in qualunque momento, di apportarvi modifiche condivise.

Protocollo d’Intesa “Servizi e Interventi Domiciliari” Pagina 9

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Marche-Zona Territoriale n.11

Art. 19 – ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO

A seguito della stipula del protocollo verranno definite le azioni conseguenti da parte del Direttore del Distretto, del Coordinatore d’Ambito e dietro predisposizione degli atti successivi da parte dei Dirigenti e/o Referenti dei Comuni, per l’assegnazione degli Operatori e delle ore lavoro, entro un mese dalla stipula del presente accordo.

Art. 20 – APPROVAZIONE

Previa lettura e conferma, le parti dichiarano di approvare il presente atto che corrisponde in tutto alla loro volontà e si sottoscrivono appresso. Il Direttore ASUR Zona Territoriale n.11, Fermo Dott.ssa Tiziana Bentivoglio Il Presidente Comitato dei Sindaci Ambito Sociale 19 Dott.Saturnino Di Ruscio Il Presidente Comitato dei Sindaci Ambito Sociale 20 Dott. Mario Andrenacci

Protocollo d’Intesa “Servizi e Interventi Domiciliari” Pagina 10

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

PROTOCOLLO D’INTESA PER LA PROMOZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO TRA IL SERVIZIO SOCIALE E UNITA’ OPERATIVA

MULTIDISCIPLINARE ETA’ ADULTA

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEA” Pagina 1

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

PROTOCOLLO D’INTESA PER LA PROMOZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO TRA I SERVIZI SOCIALI E UNITA’ OPERATIVA

MULTIDISCIPLINARE ETA’ ADULTA

TRA

Ambito Territoriale Sociale XIX, ex legge 328/2000, in persona del Presidente del Comitato dei Sindaci Dott. Saturnino Di Ruscio. Ambito Territoriale Sociale XX, ex legge 328/2000, in persona del Presidente del Comitato dei Sindaci Prof. Mario Andrenacci. Azienda Sanitaria Unica Regionale, Zona Territoriale n. 11, Fermo, In persona del Direttore di Zona, Dott.ssa Tiziana Bentivoglio.

PREMESSA

RICHIAMATA alla legge 08.11.2000 n. 328 “Legge Quadro per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali”; VISTO il Decreto Leg.vo 267/2000; RICHIAMATO il “Piano Sociale Regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali 2000/2002”; RICHIAMATO il “Piano Sanitario Regionale – Un’alleanza per la Salute 2003/2006”; VISTO l’Atto Deliberativo Giunta Regionale Marche n.337 del 13.02.2001, successivamente modificato dal medesimo Organo, con Atto n.592 del 19.03.2002, con cui è stata disposta la divisione del territorio regionale in ventiquattro Ambiti, corrispondenti, di massima, ai Distretti Sanitari o a loro multipli; RICHIAMATI i separati Atti Deliberativi, con cui si è provveduto ad istituire il Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale n.20, a nominare Porto Sant’Elpidio Comune Capofila, ad individuare presso la Residenza Municipale di Porto Sant’Elpidio la sede del Comitato dei Sindaci, a nominare il Sindaco di Porto Sant’Elpidio, Prof. Mario Andrenacci, Presidente del Comitato; RICHIAMATI i separati Atti Deliberativi, con cui si è provveduto ad istituire il Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale n.19, a nominare Fermo Comune Capofila, ad individuare presso la Residenza Municipale di Fermo la sede del Comitato dei Sindaci, a nominare il Sindaco di Fermo, Dott. Saturnino Di Ruscio, Presidente del Comitato; RICHIAMATO l’Accordo di Programma tra Azienda Sanitaria U.S.L. n. 11 di Fermo ed i rispettivi Presidenti dei Comitati dei Sindaci dell’Ambito Sociale XIX e XX per l’integrazione socio-sanitaria in attuazione del D.Leg.vo n. 229/99, del Piano Sanitario Regionale 2003/2005, della L. 328/2000 e del Piano Sociale Regionale (D.G.R. 306/2000); CONSIDERATO il Protocollo d’Intesa UMEA-DSM, anno 2003; RICHIAMATO il Primo Piano Sociale di Zona dell’Ambito XIX e XX, anno 2003;

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEA” Pagina 2

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

RICHIAMATA la Legge 5 febbraio 1992 n.104; VISTA la Legge Regionale 4 giugno 1996 n.18; RICHIAMATO il D.G.R. 1965 del 12 novembre 2002; VISTO il Regolamento Regionale n.52 del 2 novembre 1998.

***************

Il giorno …………………. del mese di ……………………………. Dell’anno 2004, presso la sede dell’ASUR Marche Zona Territoriale 11, sita a Fermo in via Zeppilli, le parti sottoscrivono il presente Accordo di Programma.

Art.1 – FINALITA’ DELL’ACCORDO

Il presente Accordo di Programma intende promuovere un sistema di “rete integrata” tra i servizi sociali dei Comuni dell’Ambito Sociale XX ed il Unità Operativa Multidisciplinare Età Adulta dell’ASUR Marche, Zona Territoriale n.11, finalizzato alla razionalizzazione delle prestazioni socio-sanitarie offerte a livello territoriale. I principali obiettivi consistono in:

1. processo di accoglienza con il sistema di intervento; 2. gestione coordinata delle informazioni e creazione di un Centro unico di informazione sulla disabilità; 3. definizione di una responsabilità univoca sul caso; 4. individuazione di un processo di presa in carico ben definito; 5. recupero di una progettualità su tutte le disabilità del territorio; 6. predisposizione di un unico centro per il monitoraggio dei dati dei disabili e dei loro bisogni; 7. gestione coordinata dei servizi e delle prestazioni per favorire il recupero e l’inserimento dei disabili su

tutto il territorio, per la piena realizzazione del progetto individuale.

ART. 2 – ENTI E SOGGETTI INTERESSATI

I Comuni dell’Ambito Sociale XIX I Comuni dell’Ambito Sociale XX ASUR Marche, Zona Territoriale n.11 – Distretto Sanitario 1, Distretto 2 – Unità Operativa

Multidicliplinare Età Adulta Si impegnano a portare a buon fine il presente Accordo.

ART. 3 - CAMPI DI APPLICAZIONE DELL’ACCORDO

Il presente Accordo, così come previsto dall’art. 34 del TUEL, Decreto Leg.vo n.267/2000, mira ad assicurare il coordinamento delle azioni, a determinare i tempi, le modalità, i reciproci obblighi e garanzie relativamente al perseguimento delle finalità di cui al precedente articolo n.1.

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEA” Pagina 3

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

ART. 4 - COMPETENZE DEI SOGGETTI PARTECIPANTI

L’ Unità Multidisciplinare Età Adulta (Umea) – Zona Territoriale n. 11, costituito ai sensi della L.R. 18/96 e secondo i criteri delineati nel Regolamento Regionale n.52 del 2 novembre 1998 e della D.G.R. 1965/2002 svolge le seguenti funzioni:

Di informazione, prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, nonché la valutazione, programmazione e verifica degli interventi educativi, riabilitativi, sociale e lavorativa dei soggetti in condizione di difficoltà, di menomazione, disabilità e/o handicap;

Di “Sportello unico” per la presa in carico degli utenti e per la gestione e il coordinamento degli interventi da attivare. Raccolgono e conservano in un unico fascicolo, che viene gestito nel rispetto della legge sulla privacy, copia della documentazione relativa a ciascun soggetto;

Di elaborazione ed attuazione dei percorsi di integrazione e raccordo con i dipartimenti e/o servizi di neurologia e riabilitazione, il Dipartimento di Salute Mentale, i medici di medicina generale, il servizio di assistenza domiciliare integrata (ADI), le residenze socio-sanitarie, i servizi sociali dei Comuni, gli organismi del privato sociale, le strutture sanitarie private di cui all’art. n.26 della Legge 23 dicembre 1978 n.833, accreditare ai sensi della normativa vigente e con altri servizi, anche semiresidenziali, comunque interessati.

Di collaborazione con i Comuni e con le Commissioni sanitarie di cui all’Art. 4 della legge n.104/92 ai fini della individuazione e della successiva valutazione dei portatori di handicap in situazioni di particolari gravità rientranti nei benefici di cui all’art.39, lettera 1 ter), della Legge n.104/92 e della Legge Regionale n.18/96.

Di valutazione clinica e psicologica del paziente allo scopo di stabilire e quantificare i deficit presenti, le potenzialità residue, le abilità acquisite e poter così elaborare un progetto individualizzato, in collaborazione con gli operatori sociali del territorio.

Di verifica periodica in riferimento ai trattamenti e gli interventi messi in atto per ogni singolo utente. Servizi Sociali dei Comuni – Ambito Sociale XIX e XX

I Coordinatori degli Ambiti Sociali XIX e XX, attraverso l’Ufficio di Piano attua il raccordo tra i singoli Comuni per le seguenti attività: Gli interventi, di cui alla L.R. n.18/96, che si ritiene di dover maggiormente promuovere nel territorio a

favore dei soggetti disabili in particolare: assistenza domiciliare domestica, assistenza domiciliare indiretta al disabile in situazione di particolare gravità, assistenza educativa, progetti di integrazione e socializzazione, trasporto, inserimenti centri socio-educativi, inserimenti strutture residenziali, integrazione scolastica, inserimenti lavorativi.

La definzione della programmazione specifica in relazione all’Area d’intervento Handicap in collaborazione con il Coordinamento d’Ambito dell’handicap, ed all’interno dela pianificazione di Zona.

L’attivazione di Interventi o Servizi a livello sovracomunale, attraverso l’utilizzo della Convenzione per la Gestione Associata.

L’Attivazione della commissione tecnico-consultiva costituita presso ciascun ambito territoriale e presieduta dal coordinatore dell’ambito medesimo ai sensi della legge regionale 6 novembre 2002, n. 20 (Disciplina in materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture e dei servizi sociali a ciclo residenziale e semiresidenziale), come previsto dall’allegato Regolamento Regionale n. 180 del 25 febbraio 2004.

La definizione di accordi di programma e relativi protocolli d’intesa con i Soggetti partner pubblici e del privato sociale.

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEA” Pagina 4

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

I Comuni singolarmente e/o a livello di Ambito svolgono le seguenti attività: Segretariato sociale e servizio sociale professionale. Partecipazione alle Equipe integrate con gli Enti interessati per la presa in carico congiunta dei

Soggetti con disabilità. Gestione degli Interventi e Servizi rivolti ai destinatari oggetto del presente protocollo, in forma singola

e/o in forma associata.

ART. 5 - COMPOSIZIONE DELL’EQUIPE INTEGRATA E MODALITÀ DI CONVOCAZIONE

L’equipe integrata è costituita dall’ UMEA e dai Servizi Sociali dell’Ambito XIX e XX e al fine di raggiungere in modo unitario gli obiettivi istituzionali di cui all’ art.lo 4:

1. Promuove momenti informativi-formativi in materia di disabilità; 2. Collabora alla raccolta ed alla elaborazione dei dati con gli Osservatori Regionale Servizi Sociali e

Provinciale, con il Centro Regionale di Documentazione e Analisi per le Disabilità e con il Centro per l’Impiego di Fermo;

L’equipe integrata si può attivare sui singoli casi e definisce il referente sul caso dell’UMEA e il referente dei servizi sociali del Comune di residenza del singolo caso. Possono entrare in partnership altri operatori e referenti di altri istituzioni o associazioni attivatesi sul caso. Svolge inoltre le seguenti funzioni:

1. definisce il progetto unico di intervento individuale 2. individua al suo interno il responsabile del progetto di intervento e il Case Manager.

L’Equipe integrata è formata dalla seguenti figure professionali: ASUR Zona Territoriale 11

Distretto 1, Distretto 2 Ambito XIX Ambito XX

Comune Singoli e/o Associati

Territorio

Responsabile Unità Operativa Multidisciplinare Età Adulta Psicologo Assitente Sociale

Referente Area Disabilità Assistente Sociale Altri Soggetti in relazione al

Caso

Individuare il responsabile del progetto di intervento-case manager Il case manager è il responsabile del caso ed anche il referente di una equipe professionale che potrà vedere la partecipazione di figure diversificate, le quali intervengano variabilmente sulla persona nell’ambito del progetto di vita. In particolare:

E’ l’elemento che sostiene la rete di fronteggiamento; L’attivatore del sistema degli interventi; L’interfaccia del disabile e della famiglia rispetto al sistema degli interventi.

Convocazione Equipe

Su sollecitazione del case manager l’Equipe integrata viene convocata con apposito ordine del giorno ed individuazione delle Figure Professionali interessate, dal Responsabile UOS UMEA o suo delegato, di norma 1 volta al mese.

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEA” Pagina 5

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

ART. 6 - AZIONI DA ATTIVARE

Accesso ai Servizi

L’organizzazione attualmente comprende livelli diversificati di accesso a seconda delle competenze. L’obiettivo, tuttavia, è quello di implementare un’azione di carattere organizzativo che comporta la costituzione di punti informativi collegati attraverso la costituzione di una rete unificata secondo la seguente strutturazione: Punto d’Accesso unico con funzioni di raccordo e collegamento tra i diversi Soggetti che erogano Servizi

per la disabilità al fine di semplificare, velocizzare e uniformare l’intervento richiesto. Tale sistema diviene operativo attraverso gli Sportelli della Salute e Uffici di Promozione Sociale attivi nel territorio dell’Ambito, (Falerone, Fermo, Monte Urano, Montegiorgio, Montegranaro, Petritoli, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Servigliano, Torre San Patrizio) al quale tutti i soggetti territoriali inviano indifferentemente il disabile e/o la sua famiglia.

Messa in rete ed organizzazione dei diversi nodi con procedure e modalità di collegamento tra i diversi componenti.

Le principali attività dell’accoglienza prevedono:

Dimensione informativa Erogazione delle informazioni dettagliate ed esaustive sul sistema di interventi, sui benefici disponibili,

sulle risorse territoriali;

Filtro Analisi delle domande evidenziando la complessità del bisogno, implicito e/o esplicito, e le possibili

soluzioni a valenza socio-sanitaria; Invio ai Servizi di competenza.

Presa in carico bisogno semplice

Conoscenza adeguata del caso e intervento di primo livello da parte dello stesso operatore dello sportello;

Invio e/o collegamento al Servizio competente per il bisogno specifico;

Presa in carico bisogno complesso Invio dei soggetti in cui sono stati riconosciuti i requisiti di reale necessità, verso l’UMEA che

provvederà alla valutazione, diagnosi. Attivazione dell’Equipe integrata a valenza socio-sanitaria

Verifiche e monitoraggi

Ogni 6 mesi o prima qualora se ne presenti il bisogno

ART. 7 - VALIDITÀ DELL’ACCORDO

Il presente Accordo di Programma è valido con decorrenza del giorno della stipula ed avrà la durata di anni uno (1), è prorogabile, su richiesta di entrambi le parti, per un ulteriore anno. Le parti avranno la possibilità, in qualunque momento, di apportarvi modifiche condivise.

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEA” Pagina 6

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

Art. 8 – ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO A seguito della stipula del protocollo verranno definite le azioni conseguenti da parte del Direttore del Distretto, del Coordinatore d’Ambito e dietro predisposizione degli atti successivi da parte dei Dirigenti e/o Referenti dei Comuni, per l’assegnazione degli Operatori e delle ore lavoro, entro un mese dalla stipula del presente accordo.

Art. 9 – APPROVAZIONE

Previa lettura e conferma, le parti dichiarano di approvare il presente atto che corrisponde in tutto alla loro volontà e si sottoscrivono appresso. Il Direttore ASUR Zona Territoriale n.11, Fermo Dott.ssa Tiziana Bentivoglio Il Presidente Comitato dei Sindaci Ambito Sociale 19 Dott. Saturnino Di Ruscio Il Presidente Comitato dei Sindaci Ambito Sociale 20 Dott. Mario Andrenacci

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEA” Pagina 7

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEA” Pagina 8

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

PROTOCOLLO D’INTESA PER LA PROMOZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO TRA IL SERVIZIO SOCIALE E L’UNITA’ OPERATIVA

MULTIDISCIPLINARE ETA’ EVOLUTIVA

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEE” Pagina 1

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

PROTOCOLLO D’INTESA PER LA PROMOZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO TRA I SERVIZI SOCIALI E UNITA’ OPERATIVA

MULTIDISCIPLINARE ETA’ EVOLUTIVA

TRA Ambito Territoriale Sociale XIX, ex legge 328/2000, in persona del Presidente del Comitato dei Sindaci Dott. Saturnino Di Ruscio.

Ambito Territoriale Sociale XX, ex legge 328/2000, in persona del Presidente del Comitato dei Sindaci Prof. Mario Andrenacci. Azienda Sanitaria Unica Regionale, Zona Territoriale n. 11, Fermo, In persona del Direttore di Zona, Dott.ssa Tiziana Bentivoglio.

PREMESSA

RICHIAMATA la Legge 5 febbraio 1992 n.104; in particolare: gli art.li 3, 7, 8, 9, 10 per la definizione delle problematiche e per l’integrazione socio-sanitaria; gli art.li 12, 13 e 15 per l’attuazione dell’integrazione scolastica. VISTA la Legge Regionale 4 giugno 1996 n.18 e richiamato la Del.G.R. n. 1965 del 12 novembre 2002, nonché il Regolamento Regionale n.52 del 2 novembre 1998, dove sono specificate composizioni e competenze delle UMEE RICHIAMATA la legge 08.11.2000 n.328 “Legge Quadro per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali “; VISTO il decreto legislativo 267/2000 RICHIAMATO il “Piano regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali 2000/2002”; VISTO l’atto Deliberativo Giunta Regionale Marche n.337 del 13.02.2001, successivamente modificato dal medesimo Organo con Atto n.592 del 19.03.2002, con cui è stata disposta la divisione del territorio regionale in ventiquattro ambiti, corrispondenti, di massima, ai Distretti Sanitari o a loro multipli; RICHIAMATI i separati Atti Deliberativi, con cui si è provveduto ad istruire il Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale n. XIX, a nominare Fermo come Comune Capofila ad individuare presso la Residenza Municipale di Fermo la sede del Comitato dei Sindaci a nominare il Sindaco di Fermo, Dott. Saturnino Di Ruscio, Presidente del Comitato; RICHIAMATI i separati Atti Deliberativi, con cui si è provveduto ad istituire il Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale n.20, a nominare Porto Sant’Elpidio Comune Capofila, ad individuare presso la Residenza Municipale di Porto Sant’Elpidio la sede del Comitato dei Sindaci, a nominare il Sindaco di Porto Sant’Elpidio, Prof. Mario Andrenacci, Presidente del Comitato;

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEE” Pagina 2

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

RICHIAMATO l’Accordo di Programma tra Azienda Sanitaria U.S.L. n. 11 di Fermo ed i rispettivi Presidenti dei Comitati dei Sindaci dell’Ambito Sociale XIX e XX per l’integrazione socio-sanitaria in attuazione del D.Leg.vo n. 229/99, del Piano Sanitario Regionale 2003/2005, della L. 328/2000 e del Piano Sociale Regionale (D.G.R. 306/2000); RICHIAMATO primo Piano Sociale di Zona dell’Ambito XX,anno 2003; Il giorno …………………. del mese di ……………………………. Dell’anno 2004, presso la sede dell’ASUR Marche Zona Territoriale 11, sita a Fermo in via Zeppilli, le parti sottoscrivono il presente Accordo di Programma.

Art.1 – FINALITA’ DELL’ACCORDO

Il presente Accordo di Programma intende promuovere un sistema di “rete integrata” tra i servizi sociali dei Comuni degli Ambiti Sociali XIX e XX e l’ Unità Multidisciplinare Età Evolutiva dell’ASUR*Marche, Zona Territoriale n.11, finalizzato alla progettazione di percorsi comuni ed integrati, volto alla regolamentazione dell’accesso ai servizi ed alla razionalizzazione delle prestazioni socio-sanitarie offerte a livello territoriale. I Principali obiettivi consistono in:

1. Definire il processo di accoglienza e di accesso da parte dei servizi ; 2. Gestire in modo coordinato le informazioni. 3. Definire una responsabilità univoca sul caso. 4. Predisporre un unico centro per il monitoraggio dei dati dei disabili e dei loro bisogni. 5. Gestire in modo coordinato gli interventi per l’integrazione dei disabili su tutto il territorio e per la piena

realizzazione del progetto individuale di recupero sociale.

ART. 2 – ENTI E SOGGETTI INTERESSATI

I Comuni dell’Ambito Sociale XX I Comuni dell’Ambito Sociale XIX ASUR Marche, Zona Territoriale n.11 – Distretto Sanitario 1, Distretto Sanitario 2 – Unità

Multidicliplinare Età Evolutiva Si impegnano a portare a buon fine il presente Accordo.

ART. 3 - CAMPI DI APPLICAZIONE DELL’ACCORDO

Il presente Accordo, così come previsto dall’art. 34 del TUEL, Decreto Leg.vo n.267/2000, mira ad assicurare il coordinamento delle azioni, a determinare i tempi, le modalità, i reciproci obblighi e garanzie relativamente al perseguimento delle finalità di cui al precedente articolo n.1.

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEE” Pagina 3

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

ART. 4 - COMPETENZE DEI SOGGETTI PARTECIPANTI

L’UNITA’ MULTIDISCIPLINARE ETA’ EVOLUTIVA (UMEE) DELLA ZONA TERRITORIALE N.11, costituita ai sensi della L.R. 18/96 svolge le seguenti funzioni individuate all’art.lo 10 della L.Reg.le n. 18/96 ed in particolare svolge i seguenti compiti:

• informazione , educazione sanitaria prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione • valutazione, programmazione e verifica degli interventi educativi, dell’integrazione scolastica dei

soggetti in condizione di disturbo dello sviluppo psicofisico, di disabilità e/o handicap dell’infanzia e adolescenza;

• di servizio di riferimento per la presa in carico degli utenti e per la gestione e il coordinamento degli interventi da attivare. Raccolgono e conservano in un unico fascicolo, che viene gestito nel rispetto della legge sulla privacy, copia della documentazione relativa a ciascun soggetto;

• elabora ed attua percorsi di integrazione in raccordo: con i dipartimenti e/o servizi sanitari della Zona comunque interessati, con i Pediatri di libera scelta (PLS), con le UMEE delle strutture sanitarie private di cui all’art.n.26 della Legge 23 dicembre 1978 n. 883, accreditate e convenzionate ai sensi della normativa vigente e con altri servizi; con altri servizi anche semiresidenziali; con i servizi sociali dei Comuni e con gli organismi del privato sociale attivi nel settore dell’infanzia e dell’adolescenza.

• collabora con i Comuni e con le Commissioni Sanitarie di cui all’Art. 4 della Legge n.104/92 ai fini della individuazione e della successiva valutazione dei portatori di handicap in situazione di particolare gravità rientranti nei benefici di cui all’art. 39, lettera 1, della legge n.104/92 e della Legge Reg.le n.18/96.

• Verifica periodicamente i trattamenti e gli interventi messi in atto per ogni singolo utente anche in relazione ai compiti di consulenza agli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado.

SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI – AMBITO SOCIALE XIX E XX

I Coordinatori degli Ambiti Territoriali XIX e XX attraverso l’Ufficio di Piano attua il raccordo tra i singoli Comuni per le seguenti attività: Gli interventi, di cui alla L.R. n.18/96, che si ritiene di dover maggiormente promuovere nel territorio a

favore dei soggetti disabili in particolare: assistenza domiciliare domestica, assistenza domiciliare indiretta al disabile in situazione di particolare gravità, assistenza educativa, progetti di integrazione e socializzazione, trasporto, inserimenti centri socio-educativi, inserimenti strutture residenziali, integrazione scolastica, inserimenti lavorativi.

La definizione della programmazione specifica in relazione all’Area d’intervento Handicap in collaborazione con il Coordinamento d’Ambito della disabilità, ed all’interno della pianificazione di Zona.

L’attivazione di Interventi o Servizi a livello sovracomunale, attraverso l’utilizzo della Convenzione per la Gestione Associata.

L’Attivazione della commissione tecnico-consultiva costituita presso ciascun ambito territoriale e presieduta dal coordinatore dell’ambito medesimo ai sensi della legge regionale 6 novembre 2002, n. 20 (Disciplina in materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture e dei servizi sociali a ciclo residenziale e semiresidenziale), come previsto dall’allegato Regolamento Regionale n. 180 del 25 febbraio 2004.

La definizione di accordi di programma e relativi protocolli d’intesa con i Soggetti partner pubblici e del privato sociale.

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEE” Pagina 4

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

I COMUNI SINGOLARMENTE SVOLGONO LE SEGUENTI ATTIVITÀ: Segretariato sociale e servizio sociale professionale. Partecipazione alle Equipe integrate con gli Enti interessati per la presa in carico congiunta dei

Soggetti con disabilità. Gestione degli Interventi e Servizi rivolti ai destinatari oggetto del presente protocollo, in forma singola

e/o in forma associata.

ART. 5 - COMPOSIZIONE DELL’EQUIPE INTEGRATA E MODALITÀ DI CONVOCAZIONE

L’equipe integrata è costituita dall’ UMEE e dai Servizi Sociali degli Ambiti XIX e XX e al fine di raggiungere in modo unitario gli obiettivi istituzionali di cui all’ art.lo 4:

1. Promuove momenti informativi-formativi in materia di disabilità; 2. Collabora alla raccolta ed alla elaborazione dei dati con gli Osservatori Regionale Servizi Sociali e

Provinciale e con il Centro Regionale di Documentazione e Analisi per le Disabilità; L’equipe integrata si può attivare sui singoli casi e definisce il referente sul caso dell’UMEE e il referente dei servizi sociali del Comune di residenza del singolo caso. Possono entrare in partnership altri operatori e referenti di altri istituzioni o associazioni attivatesi sul caso. Svolge inoltre le seguenti funzioni:

1. definisce il progetto unico di intervento individuale 2. individua al suo interno il responsabile del progetto di intervento e il Case Manager.

L’Equipe integrata è formata dalla seguenti figure professionali:

ASUR Zona Territoriale 11 Distretto 1, Distretto 2

Ambito XIX Ambito XX

Comuni Singoli e/o Associati

Territorio

Neuropsichiatria Infantile Psicologo Età Evolutiva Assistente Sociale Terapisti Neuropsicomotricità e della Logopedia

Referente Area Disabilità

Assistente Sociale

Altri soggetti in relazione

al caso

Individuare il responsabile del progetto di intervento-case manager

Il case manager è il responsabile del caso ed anche il referente di una equipe professionale che potrà vedere la partecipazione di figure diversificate, le quali intervengano variabilmente sulla persona nell’ambito del progetto di vita. In particolare:

E’ l’elemento che sostiene la rete di fronteggiamento; L’attivatore del sistema degli interventi; L’interfaccia del disabile e della famiglia rispetto al sistema degli interventi.

Convocazione Equipe

Su sollecitazione del case manager l’Equipe integrata viene convocata con apposito ordine del giorno ed individuazione delle Figure Professionali interessate, dal Responsabile UOS UMEE o suo delegato, di norma 1 volta al mese.

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEE” Pagina 5

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

ART. 6 - AZIONI DA ATTIVARE

Accesso ai Servizi L’organizzazione attualmente comprende livelli diversificati di accesso a seconda delle competenze. L’obiettivo, tuttavia, è quello di implementare un’azione di carattere organizzativo che comporta la costituzione di punti informativi collegati attraverso la costituzione di una rete unificata secondo la seguente strutturazione: Punto d’Accesso unico con funzioni di raccordo e collegamento tra i diversi Soggetti che erogano Servizi

per la disabilità al fine di semplificare, velocizzare e uniformare l’intervento richiesto. Tale sistema diviene operativo attraverso gli Sportelli della Salute e Uffici di Promozione Sociale attivi nel territorio dell’Ambito, (Falerone, Fermo, Monte Urano, Montegiorgio, Montegranaro, Petritoli, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Servigliano, Torre San Patrizio) al quale tutti i soggetti territoriali inviano indifferentemente il disabile e/o la sua famiglia.

Messa in rete ed organizzazione dei diversi nodi con procedure e modalità di collegamento tra i diversi componenti.

Le principali attività dell’accoglienza prevedono:

Dimensione informativa Erogazione delle informazioni dettagliate ed esaustive sul sistema di interventi, sui benefici disponibili,

sulle risorse territoriali;

Filtro Analisi delle domande evidenziando la complessità del bisogno, implicito e/o esplicito, e le possibili

soluzioni a valenza socio-sanitaria; Invio ai Servizi di competenza.

Presa in carico bisogno semplice

Conoscenza adeguata del caso e intervento di primo livello da parte dello stesso operatore dello sportello;

Invio e/o collegamento al Servizio competente per il bisogno specifico;

Presa in carico bisogno complesso Invio dei soggetti in cui sono stati riconosciuti i requisiti di reale necessità, verso l’UMEE che

provvederà alla valutazione, diagnosi; Attivazione dell’Equipe integrata a valenza socio-sanitaria;

Verifiche e monitoraggi

Ogni 6 mesi o prima qualora se ne presenti il bisogno;

ART. 7 - VALIDITÀ DELL’ACCORDO

Il presente Accordo di Programma è valido con decorrenza del giorno della stipula ed avrà la durata di anni uno (1), è prorogabile, su richiesta di entrambi le parti, per un ulteriore anno. Le parti avranno la possibilità, in qualunque momento, di apportarvi modifiche condivise.

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEE” Pagina 6

Ambito Sociale Territoriale 20 Ambito Sociale Territoriale 19 ASUR Zona Territoriale 11

Art. 8 – ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO A seguito della stipula del protocollo verranno definite le azioni conseguenti da parte del Direttore del Distretto, del Coordinatore d’Ambito e dietro predisposizione degli atti successivi da parte dei Dirigenti e/o Referenti dei Comuni, per l’assegnazione degli Operatori e delle ore lavoro, entro un mese dalla stipula del presente accordo.

Art. 9 – APPROVAZIONE

Previa lettura e conferma, le parti dichiarano di approvare il presente atto che corrisponde in tutto alla loro volontà e si sottoscrivono appresso. Il Direttore ASUR Zona Territoriale n.11, Fermo Dott.ssa Tiziana Bentivoglio Il Presidente Comitato dei Sindaci Ambito Sociale 19 Dott. Saturnino Di Ruscio Il Presidente Comitato dei Sindaci Ambito Sociale 20 Prof. Mario Andrenacci

Protocollo d’Intesa “Servizio Sociale e Servizio UMEE” Pagina 7

1

ACCORDO METODOLOGICO TRA COORDINATORE AMBITO SOCIALE 20 E DIRETTORE DISTRETTO SANITARIO 1 ZONA TERRITORIALE 11,

AL FINE DI MIGLIORARE I PERCORSI DI INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA A LIVELLO LOCALE.

Premesso che:

Nella Regione si è sempre più attenti ed impegnati nel perseguire l’obiettivo

dell’integrazione socio-sanitaria; in particolare secondo le seguenti direttrici:

integrazione come integrazione delle politiche di governo della comunità locale

integrazione tra servizi per l’attuazione di politiche sanitarie e sociali integrate

integrazione come metodo di lavoro per dare significato agli interventi sociali e

sanitari

In questi anni gli operatori della sanità e del sociale hanno prodotto importanti risultati

sul piano culturale, maturando, anche a partire dalla consapevolezza dei propri limiti,

cambiamenti o ri-orientamenti molto significativi.

Quando salute e benessere sono posti al centro dell’attenzione dei decisori, come degli

operatori, la parola “integrazione” acquista una pluralità di significati, diventando un

prerequisito per l’azione (poiché non si dà salute senza tener conto del sociale) ed uno

strumento indispensabile di lavoro (perché non si può raggiungere l’obiettivo, se non

integrando la propria professionalità e la propria attività con quelle di altri).

Per promuovere scelte finalizzate all’integrazione socio-sanitaria è necessario

garantire unitarietà al processo programmatorio rendendo tra loro compatibili e

complementari le scelte previste dal piano di ambito, dal piano delle attività distrettuali

nonché dal piano di zona per le materie non di competenza del Distretto che comunque

hanno una ricaduta significativa negli Ambiti territoriali.

E’ quindi assolutamente necessario che tutti gli strumenti siano gestiti all’interno di

una unica strategia programmatoria attuata in modo integrato in una stretta

collaborazione tra Zone ed Enti locali, tra Distretto e Ambito.

In questo contesto i servizi sanitari e socio assistenziali prevedono e dovranno sempre

più prevedere, protocolli operativi e modalità tecnico organizzative per svolgere in

modo coordinato ed unitario compiti dedicati a problemi di comune competenza con

particolare riferimento alle aree materno infantile, anziani, handicap, patologie

psichiatriche e dipendenza da droga, alcool e farmaci, patologie per infezioni da HIV e

patologie in fase terminale o cronico degenerative.

2

Non ci potranno essere, in definitiva, salute e benessere se non all’interno di un

sistema più ampio di politiche integrate.

In base a queste considerazioni, tra l’altro tradotte in termini normativi dalla stessa

Regione Marche(dai PSR 2003-2006, Piano dei Servizi Sociali, L.13/03 di riorganizzazione

sanitaria, alle normative più di settore come per l’infanzia, gli anziani ecc..) e sostenute

da un parallelo quadro normativo nazionale il nostro mandato rispetto alle integrazioni

da compiere va tradotto in azioni concrete.

In una ottica, quindi, di collaborazione prevista dai citati Piani e dagli indirizzi e leggi

provenienti dall’area sanitaria e sociale

si concorda

Per quanto riguarda il Piano delle Attività Distrettuali tutta l’attività sostenuta

dall’Ambito per elaborare il profilo di comunità degli anni passati sarà utilizzata dal

Distretto evitando duplicazioni e partendo così da una comune analisi dei bisogni

L’attività messa in atto dalla Zona e dai suoi servizi volta ad evidenziare il profilo di

salute della comunità a supporto del Piano Comunitario di Salute, sarà messa a

disposizione dell’Ambito per la sua progettazione.

Il Distretto condivide le modalità di consultazione previste dal Coordinatore di

ambito per la predisposizione del piano sociale con particolare riferimento alla

decisione di procedere per aree di intervento e partecipa con il proprio Direttore,

coadiuvato dai tecnici di settore del suo staff o dell’UCAD agli incontri di

consultazione individuati.

Di definire modalità di monitoraggio dei protocolli d’intesa attivati;

Di attivare un gruppo tecnico permanente, che monitorizzi e approfondisca anche ai

fini della programmazione e progettazione, il processo di sviluppo dei Servizi e delle

Strutture socio-sanitarie.

Si concorda inoltre, vista la partecipazione del Coordinatore di Ambito al Collegio di

Direzione ed all’UCAD, di favorire e incentivare momenti analoghi all’interno del sociale

con la partecipazione del Direttore di Distretto al Comitato dei Sindaci e/o all’Ufficio di

Piano.

3

Al fine di ottimizzare il raccordo delle rispettive azioni si stabilisce un coordinamento

settimanale tra Coordinatore di Ambito e Direttore di Distretto che si terrà di norma il

giorno di ………alle ore…. A tale coordinamento parteciperanno, se necessario, i

rispettivi collaboratori.

Alessandro Ranieri Licio Livini