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MENSILE DINFORMAZIONE DELLA DIOCESI SUBURBICARIA DI ALBANO ANNO 9 N. 84 - SETTEMBRE 2016 ACCOMPAGNARE CON IL GIUSTO RITMO Lo ammetto. Non sapevo neppure che il tria- thlon esistesse. Aggrappandomi all’etimologia, avrei saputo dire al massimo che potrebbe trattarsi di tre competizioni messe insieme. Notizie più precise, però, mi sono giunte ca- sualmente solo l’altro giorno, quando ho letto la vicenda dei due fratelli Browonlee, Alistair e Jonathan. Ai Giochi di Rio avevano dominato portando a casa l’oro e l’argento per la Gran Bretagna. Un mese dopo, all’ultima tappa del- le World Series a Cozumel stavano per raddop- piare, ma a poche centinaia di metri dal tra- guardo il secondo ha collassato ed era lì lì per crollare. È sopraggiunto il fratello Alistair che, a quel punto, era ad un soffio dalla vittoria, ma… si è fatto letteralmente carico di Jonathan non solo portandolo fino al traguardo, ma pure spingendolo davanti a sé per donargli la se- conda posizione. Grande gesto di sportività è stato il commento, ma pure grande senso di amore fraterno che ha prevalso sul desiderio di vincere. L’episodio mi ha fatto pensare al te- ma dell’accompagnare, messo «in cantiere» nello scorso Convegno Diocesano e «in opera» durante il soggiorno del nostro clero a Vitor- chiano. Accompagnare, infatti, vuol dire anche ritmare i propri passi su quelli del più debole, del più fragile, del più piccolo. In Evangelii gau- dium Francesco ci ha chiesto di trasformarci da erranti, che ruotano senza meta attorno a se stessi, in pellegrini che danno al loro cam- mino il ritmo salutare della prossimità e della misericordia. Un valido accompagnatore – scrive il Papa - invita sempre a volersi curare, a rialzarsi, a lasciarsi accompagnare e curare; l’esperienza dell’accompagnamento, d’altron- de, ci insegna ad essere pazienti e comprensi- vi con gli altri e ci mette in grado di trovare i modi per risvegliare in loro la fiducia, l’apertu- ra e la disposizione a crescere (cf. n. 172). In Amoris laetitia, poi, insieme col discernere e integrare, l’accompagnare compone un prezio- so trittico pastorale; è, anzi, il verbo-chiave tra gli altri che compongono la logica della mise- ricordia pastorale: comprendere, perdonare, sperare e integrare (cf. n. 312). Non è cronaca sportiva, ma è quanto mi ha dato da pensare la storia dei due fratelli Browonlee. X Marcello Semeraro, vescovo appuntamenti 12 giubileo sacerdotale 2 ottobre missionario 3 speciale terremoto 4 milleflash 5 aggiornamento del clero 6 accompagnare 7 pellegrinaggi vicariali 8 opere di misericordia 9 il saluto dei gesuiti 10 oasi della salute 11

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MENSILE D’INFORMAZIONE DELLA DIOCESI SUBURBICARIA DI ALBANO • ANNO 9 N. 84 - SETTEMBRE 2016

ACCOMPAGNARE CON IL GIUSTO RITMOLo ammetto. Non sapevo neppure che il tria-thlon esistesse. Aggrappandomi all’etimologia,avrei saputo dire al massimo che potrebbetrattarsi di tre competizioni messe insieme.Notizie più precise, però, mi sono giunte ca-sualmente solo l’altro giorno, quando ho lettola vicenda dei due fratelli Browonlee, Alistair eJonathan. Ai Giochi di Rio avevano dominatoportando a casa l’oro e l’argento per la GranBretagna. Un mese dopo, all’ultima tappa del-le World Series a Cozumel stavano per raddop-piare, ma a poche centinaia di metri dal tra-guardo il secondo ha collassato ed era lì lì percrollare. È sopraggiunto il fratello Alistair che,a quel punto, era ad un soffio dalla vittoria,ma… si è fatto letteralmente carico di Jonathannon solo portandolo fino al traguardo, ma purespingendolo davanti a sé per donargli la se-conda posizione. Grande gesto di sportività èstato il commento, ma pure grande senso diamore fraterno che ha prevalso sul desideriodi vincere. L’episodio mi ha fatto pensare al te-ma dell’accompagnare, messo «in cantiere»nello scorso Convegno Diocesano e «in opera»durante il soggiorno del nostro clero a Vitor-

chiano. Accompagnare, infatti, vuol dire ancheritmare i propri passi su quelli del più debole,del più fragile, del più piccolo. In Evangelii gau-dium Francesco ci ha chiesto di trasformarcida erranti, che ruotano senza meta attorno ase stessi, in pellegrini che danno al loro cam-mino il ritmo salutare della prossimità e dellamisericordia. Un valido accompagnatore –scrive il Papa - invita sempre a volersi curare,a rialzarsi, a lasciarsi accompagnare e curare;l’esperienza dell’accompagnamento, d’altron-de, ci insegna ad essere pazienti e comprensi-vi con gli altri e ci mette in grado di trovare imodi per risvegliare in loro la fiducia, l’apertu-ra e la disposizione a crescere (cf. n. 172). InAmoris laetitia, poi, insieme col discernere eintegrare, l’accompagnare compone un prezio-so trittico pastorale; è, anzi, il verbo-chiave tragli altri che compongono la logica della mise-ricordia pastorale: comprendere, perdonare,sperare e integrare (cf. n. 312). Non è cronacasportiva, ma è quanto mi ha dato da pensare lastoria dei due fratelli Browonlee.

X Marcello Semeraro, vescovo

appuntamenti 12

giubileo sacerdotale 2

ottobre missionario 3

speciale terremoto 4

milleflash 5

aggiornamento del clero 6

accompagnare 7

pellegrinaggi vicariali 8

opere di misericordia 9

il saluto dei gesuiti 10

oasi della salute 11

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Gli annualieserc iz ispirituali

per i DiaconiP e r m a n e n t idella Diocesi diAlbano, iniziatiil 22 settembre,sono in corso disvolgimento fi-no al 25 set-tembre  pressoil Centro  “Ad

gentes” dei Missionari Verbiti di Nemi. Il ritiro, guidato da Pa-dre Loris Tomassini, priore dell’Abbazia di Nostra Signora delSS. Sacramento di Frattocchie (Roma) ha come tema “LaSantità del Quotidiano”. Durante questi giorni la Comunità deidiaconi permanenti è chiamata a una bella esperienza di ri-flessione e preghiera, attraverso momenti di grande spiritua-lità e commozione. Gli esercizi spirituali, infatti, sono anchel’occasione per i partecipanti di esprimere e condividere congli altri le esperienze e le difficoltà del Ministero. Questa pun-tuale riflessione serve inoltre a produrre alcuni suggerimentiper migliorare e rendere sempre più vivo e concreto il servi-zio del diaconato nella Chiesa diocesana, che ha nella comu-nità diaconale la ricchezza e la bellezza di essere Chiesa viva,Chiesa che si fa servizio. Infatti il diacono permanente vive ilproprio Ministero immerso nella vita quotidiana che lo vedeimpegnato nella sua famiglia e tra le famiglie, nell’ambito la-vorativo, nelle comunità parrocchiali e nelle altre espressionidella vita sociale e questo “servizio” permette loro di esseretestimoni autentici dell’Amore e punto di riferimento per i fra-telli che incontrano ogni giorno.

Alessandro Cardinale

Ricorre domenica25 settembre l’an-nuale Solennità

della Dedicazione dellaBasilica Cattedrale diSan Pancrazio in Alba-no. In concomitanza conla celebrazione dellachiesa cattedrale, qualecentro spaziale e spiri-tuale di comunione per ilpresbiterio diocesano eper tutto il popolo santodi Dio, la Diocesi di Alba-no vive pure la Giornatadella Chiesa Diocesanacon l’ideale avvio del

nuovo anno pastorale, durante la messa solenne, presiedutadal vescovo alle 19. In questo anno giubilare straordinario del-la Misericordia, tale funzione sarà, altresì, occasione per il Giu-bileo dei Sacerdoti, invitati a prepararsi all’evento mediante lameditazione degli scritti del Papa e l’accostamento al sacra-mento della Riconciliazione. Secondo il calendario proprio del-la nostra diocesi, il 25 è anche fissata la memoria del BeatoPaolo VI, la quale, pur non potendo essere celebrata liturgica-mente, verrà cionondimeno ricordata tramite l’esposizione, du-rante la messa, di una reliquia del beato che, per iniziativa del-la Caritas diocesana, a partire da quel giorno verrà poi portatanelle diverse comunità parrocchiali. Questo insieme di ricor-renze in tale solennità concorre a mutuare il grande significatodella Dedicazione della Cattedrale che, come scriveva papaMontini, è «Possente simbolo della Chiesa visibile di Cristo,che in questa terra prega, canta e adora».

Matteo Parente

dalla diocesi2

Con il cor-so di ag-g i o r n a -

mento riprendela formazionep e r m a n e n t eper gli inse-gnanti di Reli-gione cattolicadella diocesi diAlbano. Nei po-meriggi di martedì 27 e mercoledì 28 settembre, presso ilseminario vescovile di Albano, tutti gli Idr sono convocatiper confrontarsi su una delle tematiche più delicate ecomplesse che sta investendo il nostro mondo: Cristiane-simo e Islam tra conflitto e dialogo. Le relazioni ai parte-cipanti saranno proposte dal professore don ValentinoCottini, preside del Pontificio Istituto di Studi Arabi e Isla-mistica e dal professor Giuseppe Savagnone, direttoredell’Ufficio per la pastorale della Cultura della diocesi diPalermo. La scelta dell’argomento di stretta attualità èdettata dall’esigenza di aiutare gli alunni a comprenderel’importanza della conoscenza delle diversità per accom-pagnarli nel percorso di un’integrazione pacifica e frut-tuosa, senza proselitismi o prevaricazioni ma nel profon-do rispetto delle differenze. Dopo questo primo incontro del nuovo anno, la formazio-ne per gli insegnanti di Religione cattolica proseguirà poinelle settimane e nei mesi successivi attraverso il lavorosuddiviso in ventiquattro laboratori: un metodo operativoche è stato avviato e portato avanti fruttuosamente già dadiversi anni dall’ufficio diocesano per l’educazione, lascuola e l’insegnamento di Religione cattolica.

Gloria Conti

IDR IN ASCOLTOPer conoscere Cristianesimo e Islam

FORMAZIONE DIACONIPadre Loris Tomasini guida gli esercizi spirituali

CATTEDRALE, CHIESA MADREDomenica 25 settembre il giubileo dei sacerdoti

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dalla diocesi 3

Ot t o b r e ,mese mis-s ionar io ,

porta con sé no-vità, progetti,aiuti e speranzeper la missionediocesana diMakeni, in Sier-ra Leone. A par-tire dagli undici

nuovi giovani missionari che, dopo aver frequentato e conclu-so l’apposito corso organizzato dal Centro missionario dioce-sano, partiranno per l’Africa a fine mese, con destinazione ladiocesi gemella di Makeni. Per poco più di due settimane i vo-lontari, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, saranno coinvoltinella vita e nelle diverse attività della missione. La partenza èprevista dopo la veglia missionaria diocesana, in programmail 15 ottobre, in cui verrà loro conferito il mandato.Di lavoro da fare, in Sierra Leone, ce n’è molto: di recente,è stato acquistato un terreno di ottomila metri quadrati, aMakeni, in cui sarà realizzato un nuovo edificio per la Mar-cello Semeraro nursery school, più grande di quello attua-le, e un centro polivalente da intitolare a monsignor Gu-

glielmo Grassi. Inoltre, restano in piedi i progetti già avvia-ti e volti, in particolare, a formare i giovani, grazie al lavo-ro in Africa delle suore delle Piccole discepole di Gesù e inItalia della onlus Ponte di umanità e dei Giovani costrutto-ri per l’umanità. A Lungi, l’associazione di Trento “Amicidella Sierra Leone” ha realizzato un asilo e una scuola ele-mentare, ora gestiti dalle Piccole discepole di Gesù, men-tre a Yele un vecchio convento ristrutturato ospita la scuo-la media e una casa di accoglienza per orfani. Ancora, èstato avviato a Port Loko dalle stesse suore missionarie uncentro per la formazione delle giovani donne, che sarà in-titolato ad Alba Marina Cecchini, in cui è nato anche ungruppo di Ragazze della misericordia, chiamate ogni setti-mana a compiere un’opera di bene. Intanto, sono pronti diversi eventi per la raccolta di fondi dadestinare alla missione: tra questi, il concerto “Lirica perl’africa”, il 2 ottobre alle 17 nella splendida cornice di Palaz-zo Chigi, ad Ariccia, con i cori Mirabilis e Angelicus Concen-tus, e una “Paninata con delitto”, il 14 ottobre.Per sostenete le iniziative dell’Ufficio missionario diocesa-no: conto corrente postale n°8445006 intestato al Centromissionario, o tramite Ponte di umanità onlus (IbanIT38L0895138900000000340314 o conto postale 77082642).

Giovanni Salsano

«La Gmg, potremmo dire, comincia oggi econtinua domani, a casa, perché è lì cheGesù vuole incontrarti d’ora in poi». Con

queste parole papa Francesco, il 31 luglio scorso, nel-le battute finali della sua omelia, salutava i giovani che,provenendo da ogni parte del mondo, si sono incontra-ti a Cracovia dal 25 al 31 luglio per partecipare alla XXXIGiornata mondiale della gioventù.L’invito, rivolto a ogni persona pre-sente alla Gmg nella città polacca, eraquindi quello di portare nelle propriecittà e nelle proprie parrocchie la gioia el’entusiasmo vissuti lì in compagnia di più diun milione e mezzo di persone. Accogliendoquesto invito e con il ricordo ancora vivodelle parole del Santo Padre, la parrocchiaSant’Eugenio I Papa, di Pavona e l’ufficiodiocesano di Pastorale Giovanile hanno de-ciso di organizzare una festa per riviverequei momenti, incontrandosi sabato 8 otto-bre alle 19,30 nelle sale della parrocchia. Laserata, a cui sono stati invitati tutti i giovani chehanno partecipato alla Gmg, prevede un momento diincontro, di convivialità, ma soprattutto una festa contanta musica e diversi momenti per rivivere insieme

le emozioni di Cracovia e continuare a vivere un cam-mino nella nostra diocesi di Albano. L’esperienza coinvolgente ed edificante della Giornatamondiale della gioventù ha coinvolto centosettanta gio-vani della diocesi di Albano, che sono partiti il 24 luglioalla volta di Cracovia per vivere questo intenso appunta-mento di fede e condivisione con papa Francesco e un

milione e mezzo di altri ragazzi e ra-gazze provenienti da tutto il mondo.Un

viaggio lungo, con prima tappa a Vienna,e un pellegrinaggio intenso, iniziato con

un simpatico incontro di calcio tra i giovani diAlbano e i giovani polacchi, e proseguito con mo-menti di preghiera e incontri di catechesi e di fe-sta nei giorni successivi. Dalla visita ad Au-schwitz, a quella al santuario di San GiovanniPaolo II, dal pellegrinaggio giubilare al santuariodella Divina Misericordia, con la Messa  sulla

spianata, alla grande festa di tutti gli italiani, dallecatechesi, agli incontri con papa Francesco: la ceri-

monia d’accoglienza, la via crucis e, infine, la veglia ela Messa al Campus Misericordiae, quando il Papa hadato appuntamento a tutti i giovani a Panama nel 2019.

Alen Cavazza

: E LA FESTA CONTINUAA Pavona per condividere gioia e continuare il cammino

OTTOBRE MISSIONARIOUn nuovo edificio a Makeni per la Marcello Semeraro nursery school

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terremoto4

Ore 3.36 del 24agosto: la terratrema e in 140

secondi spazza viacase, ricordi e vite.L’epicentro è in quelpezzetto di Lazio chesi lascia abbracciaredall’Umbria e dalleMarche, ma la scossaè talmente forte cheviene avvertita da Ri-mini a Napoli. Sulmomento si sa pocodi più. Nel buio pestoè difficile avere noti-zie di cosa rimane deipaesi coinvolti e delle

loro frazioni. La prima descrizione arriva con le luci dell’al-ba. Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, dichiara: «Il paesenon esiste più». Parole che colpiscono il cuore di tutti, papa Francesco com-preso: il giorno stesso getta il discorso che aveva prepara-to per l’udienza e commosso parla ai fedeli dell’immanetragedia che sta sconvolgendo il centro Italia.È passato un mese da quella notte. Le scosse, seppur lievie diradate, continuano. Il bilancio è di 295 morti. Non tuttisono del posto: Amatrice, Arquata del Tronto, Accumoli etutte le loro frazioni sono luoghi di villeggiatura che in esta-te quadruplicano gli abitanti. Sagre, feste, ricordi d’infanziae il fresco della montagna offrono ristoro a molti, soprattut-to abitanti di Roma e provincia.Era così per Ludovica e Leonardo, due ragazzini di 12 anni.Con loro sono morti anche papà Ezio, nonna Maria Teresa enonno Rocco. Il 27 agosto monsignor Marcello Semeraro hacelebrato i loro funerali a Nettuno.Il giorno precedente c’erano state a Pomezia le esequie delpiccolo Gabriele, morto insieme alla cuginetta Elisa, Arian-na, Andrea, Rita e Irma. Il vescovo liha ricordati tutti come «Figli dellanostra comunità» dei quali è «dolo-roso già solo pronunciare i nomi eche per i loro parenti superstiti so-no molto di più; sono indici di affet-ti, di speranze, di storie che nel lo-ro animo hanno risonanze per tuttinoi indescrivibili».Tuttavia, le esequie presiedute dalnostro vescovo non sono state leuniche. Alla nostra comunità mancano molti altri “figli”: di-verse famiglie hanno voluto celebrare in forma privata i fu-nerali dei propri cari nelle parrocchie del territorio.L’invito di monsignor Semeraro è semplice: «Il dolore e lasofferenza causate dal sisma oltrepassano questi morti e sivolgono a tutti quelli che ne subiscono nel corpo e nel cuo-re i contraccolpi: per tutti loro c’è il sentimento della vici-

nanza affettuosa e l’im-pegno di adoperarciperché i loro disagi e leloro pene siano allevia-te […] noi siamo davveroriconoscenti verso tuttequelle persone che, informa ufficiale o volon-taria, uomini e donneconosciuti ma ancheanonimi e improvvisatisamaritani nelle formepiù varie si stannoprendendo cura dellevittime. Vorremmo es-sere tutti loro. Per que-sto ci impegniamo a so-stenere il loro interven-to in tutte le forme che ci sono possibili». Le ore successive al terremoto sono tutte una corsa controil tempo. Chiunque a fare la sua parte, non solo vigili delfuoco, protezione civile e organizzazioni varie, ma anchesemplici cittadini. La notte stessa del sisma in molti, incu-ranti del pericolo di altre scosse, sono partiti dai paesi vici-ni per scavare a mani nude. La mattina gli ospedali di tuttala regione traboccavano di donatori di sangue, e ovunquesono state organizzate raccolte di abbigliamento e beni diprima necessità, invio di denaro e preghiere. Non c’è perso-na che sia rimasta immobile davanti a questa tragedia. Enon c’è azione troppo piccola.La vita preme per ripartire e lo fa proprio grazie alla solida-rietà: il 13 settembre, a tempo di record, nei container co-lorati hanno riaperto le scuole ad Amatrice e si cercano al-loggi migliori per chi vive in tenda. L’inverno è alle porte.Passato l’impatto emotivo che ogni tragedia porta con sé,c’è ancora molto da fare. La Chiesa, attraverso le varie Ca-ritas diocesane, è stata tra i primi a muoversi e non smettedi farlo. Dopo il primo immediato stanziamento di un milio-

ne di euro dai fondi dell’otto permille, ha continuato a raccoglierebeni e fondi per i terremotati. L’ulti-ma iniziativa c’è stata il 18 settem-bre: una colletta da tenersi in tuttele chiese italiane in concomitanzacon il 26° Congresso eucaristico na-zionale. La nostra diocesi ha rispo-sto positivamente all’iniziativa (almomento di andare in stampa ci so-no solo dati parziali: nel prossimo

numero pubblicheremo quelli ufficiali), dando ragione allasperanza espressa un mese fa da monsignor Semeraro:«La commozione di questi momenti faccia emergere la par-te migliore di noi stessi, che non possiamo disperdere». Ecosì è: la parte migliore di tante comunità, di un’Italia cheaveva dimenticato di saper essere così unita e solidale.

Monia Nicoletti

LA TERRA TREMA, LA SOLIDARIETÀ CORRELa voglia di vita e la vicinanza degli italiani: motori propulsori per far ripartire le popolazioni terremotate

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a cura di GIOVANNI SALSANO

milleflash 5

Corso diocesano per animatori della musicaSono aperte leiscrizioni alcorso base peranimatori del-la musica edel canto, acura dell’Uffi-

cio liturgico diocesano, sezione “Musica Sacra”, che inizie-rà sabato 5 novembre alle 15,30 presso la parrocchia delloSpirito Santo ad Aprilia, sede dell’intero corso, in calenda-rio con dieci incontri fino a marzo. L’iniziativa è destinataagli animatori della musica, del canto, dell’Assemblea li-turgica delle Parrocchie, dei gruppi ecclesiali e degli Istitu-ti religiosi del territorio diocesano e si propone di offrire lo-ro una preparazione di base omogenea nella tecnica e neicontenuti. Iscrizioni e Info: don Franco Ponchia [email protected] - 06 89565675 329 4468196 o [email protected].

La densa agenda della pastorale familiareUn calendario denso di iniziative è quello del mese di otto-bre per l’Ufficio di Pastorale familiare della diocesi di Alba-no. Per tre martedì consecutivi, a partire dal 4 ottobre, sisvolgerà presso la chiesa dei Santi Pietro e Paolo ad Apri-lia il corso di formazione permanente per sposi, sacerdotie operatori pastorali dei vicariati di Aprilia e Pomezia – Ar-dea (dalle 20). Sabato 15 e domenica 16 ottobre, invece, èin programma il weekend di spiritualità con gli sposi e lefamiglie, presso l’istituto dei padri Somaschi di Ariccia,guidati dal biblista Paolo Curtaz e don Carlino Panzeri. Ve-nerdì 21 si terrà presso la parrocchia di Sant’Antonio Aba-te, ad Anzio, una tappa della Scuola di coppia e di genitori(ore 19,30).

Un’amatriciana a Falasche per le popolazioni terremotateÈ in programma sabato 1 ottobre, ad Anzio, una cena soli-dale con raccolta fondi in favore delle popolazioni colpitedal sisma del 24 agosto. L’appuntamento è alle 20 presso il“Cenacolo Giovanni Paolo II” della parrocchia Sant’AntonioAbate, in località Falasche, e l’iniziativa è a cura della stes-sa comunità parrocchiale e della parrocchia di Santa Mariain Cielo (Villa Claudia). Sarà servita pasta all’amatriciana (euna bevanda) dietro offerta simbolica. Il ricavato andrà in-teramente versato, così come indicato in sede diocesana,alla Caritas diocesana di Rieti, che si sta occupando del-l’emergenza terremoto all’interno delle comunità colpitedal sisma.

Giovani di AC a Torino per conoscere il SermigSi è svolto a inizio set-tembre il viaggio di ungruppo di giovani diAzione cattolica del vi-cariato territoriale diPomezia e Ardea, alSermig (Servizio mis-sionario giovanile) diTorino. L’idea di cono-

scere più da vicino la realtà fondata da Ernesto Olivero è na-ta all’indomani di un incontro avvenuto a Pomezia, lo scorsoanno, tra lo stesso Olivero e la diocesi di Albano, cui hannopartecipato molti giovani. Il viaggio, per undici partecipanti,tra giovani ed educatori, è poi stato reso possibile anche gra-zie a una raccolta fondi effettuata nei mesi precedenti tra leparrocchie del vicariato di Pomezia e Ardea e si è conclusocon la visita alla Sacra Sindone e alla parrocchia di un beatotanto caro all’associazione, Pier Giorgio Frassati.Terzo anno alla fattoria didattica Riparo

Parte domenica 2 otto-bre con la “Festa d’au-tunno” il terzo anno diattività della fattoria di-dattica “Riparo” di An-zio, la realtà nata nel

2014 dalla collaborazione tra un gruppo di giovani (coope-rativa Riparo) e la diocesi di Albano. Protagoniste dell’even-to saranno la vendemmia e la raccolta delle olive. I cancel-li di via Oratorio di Santa Rita apriranno alle 10 e dalle 10,30inizierà il programma della giornata con un piccolo viaggionella vendemmia, giochi e l’attività di pigiatura dell’uva perbambini. Nel pomeriggio, si svolgerà una visita all’olivetocon raccolta delle olive e un laboratorio sui colori autunna-li. Info 3401937872 o [email protected] e prenota-zioni (biglietti gratuiti e barbecue) www.eventbrite.it.

Lectio dalle sorelle Clarisse di AlbanoInizierà venerdì 14 ottobre, con il primo appuntamento“Che cos’è la verità?”, alle 20,45, una serie di incontri diLectio divina presso la chiesa del monastero ImmacolataConcezione delle Sorelle Clarisse ad Albano Laziale. Il te-ma scelto per i sette incontri in calendario è “La verità vifarà liberi” e i successivi appuntamenti saranno il 18 no-vembre, il 9 dicembre e poi, nel prossimo anno, il 13 gen-naio, il 10 febbraio, il 10 marzo e il 7 aprile. Inoltre, è già inprogramma, per il 31 dicembre, il Capodanno alternativo,all’insegna della preghiera e della carità. Info: 069320221,[email protected] o www.clarissealbano.it.

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amoris laetitia6

ACCOMPAGNAMENTO, DISC

Alla fine del mese di agosto, sono stati pubblicati, dallaeditrice diocesana MiterThev, gli atti del Convegno pa-storale 2016 in un pratico libretto di 104 pagine che ha

ripreso il titolo dell’evento stesso: Accompagnamento, volto diuna comunità adulta. L’introduzione al Convegno curata dagliUffici pastorali diocesani, la prolusione e la conclusione delVescovo Semeraro, l’intervento della professoressa ChiaraGiaccardi e quella del professor Rossano Sala rappresentanodelle autentiche provocazioni perché si continui il lavoro di ap-profondimento del significato e del valore dell’accompagnarein vista della definizione di forme rinnovate e condivise di ac-compagnamento.Il Convegno pastorale diocesano rappresenta per la nostradiocesi la tappa che, come un volano, imprime un nuovo mo-vimento alla riflessione dell’intera Chiesa locale che, da al-meno otto anni, è chiaramente orientata a quella che monsi-gnor Semeraro ha chiamato pastorale generativa. Dopo averriconfermato l’impegno nell’educazione alla fede e nella fede,lo scorso anno è stata messa a fuoco la questione più urgen-te: la crisi degli adulti. È emerso che l’accompagnamentopossa essere lo stile capace di sostenere gli adulti nel rimet-tersi accanto alle giovani generazioni come testimoni credibi-li di un annuncio di vita nuova. Per far questo sarà necessarioun serio impegno di riflessione e studio per ridire in modonuovo la pastorale della Chiesa di Albano. Questo lavoro hacome obiettivo il rinnovamento della Iniziazione cristiana, co-

me soggetti gliadulti e comemetodo l’accom-pagnamento.Gli Uffici pasto-rali diocesanihanno predispo-sto alcune sche-de di lavoro cheintendono favori-re il lavoro e ilconfronto tra i di-versi ambiti del-l’intera diocesi. Ilaboratori propo-sti dalle schedehanno come de-stinatari anzitut-to i sacerdoti, poiil Consiglio pastorale diocesano, i Consigli pastorali vicariali,i Consigli pastorali parrocchiali e gli operatori pastorali. La struttura delle schede, seguendo l’impostazione della re-lazione del professor Rossano Sala, organizza ciascun labora-torio in due momenti: personale e comunitario. A livello per-sonale l’attenzione è posta su se stessi e ci si domanda: «Co-me mi faccio accompagnare? Come accompagno? Come mi

Nel presentare il capitolo VIII del-la esortazione apostolica “Amo-ris laetitia”, padre Maurizio

Faggioni, relatore delle Giornate resi-denziali di Vitorchiano, ha elogiato labellezza di questo documento, mo-strandone la finalità: ovvero presenta-re l’amore nella famiglia come unevento gioioso che, tuttavia, non na-sconde la fatica evangelica di passareper la porta stretta. I Padri sinodalinon cambiano la legge ecclesiastica,ma chiedono di assumere un atteggia-mento nei confronti di chi cerca la re-lazione con Dio nonostante le fragilitàe le circostanze. Da queste considerazioni si può dire chenascono i tre dinamismi che animano lo sfondo di questocapitolo: il saper integrare, il saper accompagnare, il saperdiscernere. La Chiesa, pur non potendo modificare ciò cheper natura è contro la volontà di Dio, in quanto Madre, noncondanna, ma mette in luce ciò che emerge di buono, daciascuno, nella situazione in cui trova. Perciò si pone ac-canto a ciascuno come accompagnatrice lungo quel cam-mino che dal fonte battesimale conduce alla casa del Pa-dre. Con gradualità, nel rispetto delle persone e delle cir-

costanze, si accosta presentando ilmodello ideale che in alcun modosminuisce o mortifica, ma lo proponecome meta finale e come tensioneverso il modello di santità. Per questaragione, al fine di arrivare alla volontàdi Dio che in ultimo svela la vera iden-tità di ognuno, è necessario un discer-nimento che, mentre illumina la si-tuazione di vita, tuttavia infonde fidu-cia e speranza. Con il discernimento,la persona pone uno sguardo più at-tento, rintraccia i segni del passaggiodi Dio che plasma la nostra esistenzae pazientemente modella quanto per

noi è di angustia e preoccupazione. È chiaro perciò che que-sta esortazione, mentre invita i fedeli ad avere un cuoreaperto e fiducioso nei confronti di Dio e della Chiesa, altempo stesso indica ai Pastori l’atteggiamento con il qualeaccogliere i fedeli e chiede loro una maturità umana e pa-storale superiore a quegli atteggiamenti di apparente chiu-sura, determinati dall’ispirazione al modello ultimo, rag-giungibile solo attraverso quella gradualità pastorale che aciascuno offre l’opportunità di un incontro sincero con Dio.

Antonio Scigliuzzo

LA VOLONTÀ DI DIO NELLA GRADUALITÀPadre Maurizio Faggioni

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eventi di quotidianità 7

ERNIMENTO E INTEGRAZIONE

Il Convegno diocesano, per la Chiesa diAlbano, rappresenta un momento moltoimportante: esso è infatti il punto di arri-

vo di una riflessione, ma anche il punto dipartenza per il passo successivo. In altritermini, si tratta di un evento che è tappa diun cammino, che ha a che fare con la no-stra quotidianità. L’ultimo Convegno è statocelebrato lo scorso giugno, il tema propo-sto è stato L’accompagnamento, o l’accom-pagnare, come ha preferito dire in quell’oc-casione la professoressa Chiara Giaccardi,sottolineando così come questo consista in“un dinamismo, un processo, una concre-tezza in divenire”. Era necessario rivolger-si agli adulti chiamati ad accompagnare, inun lavoro che ha il sapore dell’artigianato.Su questo si è incentrato l’intervento delprofessor Rossano Sala, docente di Teolo-gia pastorale all’Università Pontificia Sale-siana: la Chiesa artigiana. Si tratta di curare, come un buonartigiano, quel processo che comincia dal generare alla fe-de, attraverso l’annuncio, e che passa per l’adozione, inte-sa come il riconoscere come figli coloro che si sono gene-rati: per l’accompagnamento, camminando con loro, per

poter educare, al fine di dare fondamenta esostegno solido a quanto si è vissuto e ac-colto. I sacerdoti della Chiesa di Albanohanno riflettuto proprio su questo tema, inuno dei tre giorni di formazione che li han-no visti incontrarsi, lavorare insieme, con-cedersi anche qualche momento di allegraconvivialità tra la fine di agosto e l’inizio disettembre a Vitorchiano. Il lavoro svoltodai sacerdoti, a partire dall’intervento chelo stesso professor Sala è tornato a pre-sentare, è stato non solo importante perun confronto reciproco, a cui tutti hannopreso parte con serietà e passione, ma an-che in vista del lavoro che a loro volta sa-ranno chiamati a proporre ed animare nel-le parrocchie, nei vari consigli pastorali. Sitratta di un lavoro di tutta la Chiesa, mache non può non cominciare da coloro chesono chiamati ad esserne pastori. L’obiet-

tivo, alto e importante, è fare in modo che quanto emergeda questo cammino sinodale, impregni la pastorale, dandoslancio e stimoli nuovi, in quell’ottica sana di Chiesa inuscita, che papa Francesco ha voluto proporre.

Alessandro Mancini

IL DINAMISMO DELLA VITADon Rossano Sala aiuta la rilettura del Convegno diocesano

ha cambiato l’accompagnare?». A livello co-munitario, invece, la riflessione è condotta inprima persona plurale, il noi della Chiesa ele domande riguardano il “nostro fare insie-me”: «Come accompagniamo le giovani ge-nerazioni? Come ci prepariamo? Come vivia-mo e testimoniamo la comunione con laChiesa universale, diocesana, vicariale?»Un ruolo centrale in questa elaborazione loavranno i Consigli pastorali vicariali che, inspirito sinodale ed orientati ad una pastora-le integrata, saranno anzitutto luogo diascolto e di sintesi delle voci del territorio edelle comunità parrocchiali. In un secondomomento saranno luoghi di discernimentoverso proposte di scelte condivise e azioni congiun-te che sappiano sostenere le comunità parrocchia-li nel loro compito di annunciare la bella notizia.Le schede di lavoro saranno presto messe a dispo-

sizione sul sito diocesano (www.diocesidialbano.it). Ogni real-tà ecclesiale avrà la possibilità di utilizzarle e di contribuire,con la propria sensibilità e i propri carismi, a individuare for-me di accompagnamento sempre più efficaci per restituire al-le comunità parrocchiali il volto adulto della Ecclesia Mater.

Gualtiero IsacchiVicario per la pastorale

INCONTRO E GIOIA

Al termine delle giornatedi formazione di Vitor-chiano, nella mattina di

giovedì 1 e 8 settembre, lapresenza di monsignor Dan-te Bernini, vescovo emeritodella nostra Diocesi, è arri-vata come grande dono. Ilvescovo, fortemente presen-te nel cuore di ogni personache l’ha conosciuto, ha con-diviso con i presenti primal’Eucarestia, impreziosendo-

la con le sue parole nell’omelia, e poi il pranzo. La visita èstata favorita dalla vicinanza de “La Dimora” a Vitorchiano(la struttura dove i sacerdoti hanno svolto la formazione),con l’abitazione di monsignor Bernini, residente a La Quer-cia, ad appena 5 chilometri di distanza. Ricordato per lasua conoscenza del greco, per l’esegesi, per la capacitàomiletica, per la capacità di entrare nel cuore e per il Sino-do vissuto negli anni ‘90, Bernini ha saputo cogliere forte-mente nel corso del suo episcopato le istanze del ConcilioVaticano II, attuando in particolar modo la formazione e ilcoinvolgimento dei laici nella vita della Chiesa.

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speciale misericordia8

CON MARIETTA AD ALBANOIl Vicariato di Nettuno ad Albano per il Giubileo

Si è tenuto lo scorso10 settembre ilpellegrinaggio del

Vicariato territoriale diNettuno verso la Catte-drale di Albano, per ce-lebrare il Giubileo dellaMisericordia in comu-nione con il Vescovo.Accogliendo l’invito dimonsignor Marcello Se-meraro, circa duecentorappresentanti delle di-verse comunità parrocchiali, accompagnati dai sacerdoti, sisono radunati in piazza San Paolo, davanti la chiesa di SanGaspare, per proseguire poi in processione verso la PortaSanta e celebrare la Messa in Cattedrale. Un percorso breve,strutturato in tre Statio, ma altamente significativo, poiché ilpellegrinaggio, qualunque sia la destinazione o il tragitto, «èicona del cammino che ogni persona compie nella sua esi-stenza», come ha sottolineato Papa Francesco nella bolla diindizione del Giubileo Misericordiae Vultus. E a rendere anco-ra più significativo il pellegrinaggio del Vicariato di Nettuno èstato l’aver compiuto questo cammino portando con sé la re-

liquia di Santa Maria Goretti, quella “Mariet-ta”, santa bambina per l’età, ma non per lamaturità della fede, alla quale lo stesso papaFrancesco ha dedicato parole di grande atten-zione. Così, in sintonia con il sentimento delPontefice, la reliquia è stata condotta non co-me un vessillo o un trofeo da ostentare, macome un segno della responsabilità di ciascu-no – in particolare delle comunità parrocchia-li di Nettuno che si raccolgono a pregare neiluoghi dedicati alla memoria di Maria Goretti –ad essere testimoni della forza della miseri-cordia e del perdono. Uno stimolo per tutti, in-

somma, a impegnarsi perché, e sono ancora le parole del Pa-pa a raggiungerci, «il perdono è una forza che risuscita a vitanuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speran-za». Un invito che si unisce a quello del vescovo Marcello Se-meraro il quale nella sua omelia, in identità di vedute con leriflessioni vissute nei giorni di studio e di fraternità da pocotrascorsi con i sacerdoti, ha raccomandato di mantenere «Unamore forte e pieno di valori quali la generosità, l’impegno, lafedeltà e la pazienza» e di trarre fuori il bene dal “buon teso-ro” dei nostri cuori.

Giovanna Consolo

«Dio non ha mandato il Fi-glio nel mondo per giu-dicare il mondo, ma

perché il mondo si salvi per mezzodi lui» (Giovanni 3,17). Questo ilbrano del vangelo scelto per ac-compagnare il pellegrinaggio giu-bilare verso la Cattedrale del Vica-riato territoriale di Ariccia, che si èsvolto mercoledì 14 settembre. Uncammino che ha portato le comu-nità delle parrocchie di Ariccia,Genzano, Lanuvio e Nemi fino allaPorta santa di Albano, passandoper la chiesa di san Paolo e il santuario di santa Maria del-la Rotonda. Intorno alle 20 i pellegrini hanno potuto oltre-passare la Porta santa della cattedrale di san Pancrazio esperimentare la grande bellezza del perdono. Nelle navatelaterali i sacerdoti hanno accolto a cuore aperto coloro chehanno sentito il bisogno di affidare a Cristo le proprie pene.Tanti i giovani che si sono accostati al sacramento della Ri-conciliazione, fiduciosi di trovare davanti a loro Gesù, il vol-to della misericordia. A celebrare il rito eucaristico c’era ilvescovo Marcello Semeraro. «Guardiamo il volto di Gesù»ha detto, indicando il crocifisso di fra Vincenzo, che da Ne-

mi ha fatto tappa a Lanuvio e Gen-zano. Da qui l’opera è stata accoltaad Ariccia per una veglia di prepa-razione all’evento. Durante la mes-sa la croce era lì, davanti alla pla-tea, dove in prima fila erano pre-senti le autorità civili del territorio.Semeraro ha precisato: «Gesù sor-ride, è contento quando accogliamola sua vita». Una vita terminata conil sacrificio, abbracciato con gioiaper la salvezza dei suoi figli. «Se noifossimo stati sotto la croce, cosaavremmo fatto?». La luce dell’amo-

re illumina le ombre dell’animo, ponendo l’uomo di fronte al-la sua miseria. Ed è qui che il vescovo ricorda quanto papaFrancesco è solito ripetere: «La Chiesa non è un luogo dicondanna, ma permette l’incontro viscerale con l’amore diDio». Questa è la missione della Chiesa, questo il messaggiodel pellegrinaggio: andare incontro per salvare. Semeraroha poi menzionato le iniziative territoriali che pongono alcentro il fratello più bisognoso, accolto con la preghiera e ilservizio. Solo allora l’incipit dell’omelia ha dispiegato il suosenso più profondo: «Non c’è vangelo più bello di questo».

Mirko Giustini

NON C’È VANGELO PIÙ BELLO DI QUESTOIl Crocifisso di Nemi icona del pellegrinaggio del Vicariato di Ariccia

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speciale misericordia 9

Il cammino diocesa-no sulle Opere dimisericordia, A me

lo avete fatto, promos-so dalla Caritas, il 23settembre nella par-rocchia San Benedettodi Anzio ha vissuto unnuovo incontro sul te-ma Visitare i carcerati. Gesù ha trascorso gli ultimi momentidella sua Passione fra due delinquenti. Tutti e quattro glievangelisti riportano questa immagine. In più, Luca raccontail dialogo che intercorre fra Gesù e i due malfattori. E allora sirimane stupiti nel cogliere che proprio un delinquente è coluiche per primo penetra nel mistero del Signore («Ricordati dime quando entrerai nel tuo Regno»). Lo comprende in unamaniera che non riesce neanche ai discepoli che sono statiaccanto a Gesù per tre anni. E precede tutti nel Regno, accol-to dal Signore («Oggi sarai con me in Paradiso»). Non è unbuon ladrone, è un delinquente convertito che riconosce il Si-gnore. Il detenuto raccoglie in sé tutte le opere di misericor-dia (ero affamato, assetato, ignudo, malato, straniero). È dif-ficile frequentare le carceri: i detenuti non sono persone cheattraggono. Eppure visitando i carcerati «Hai fatto un’opera dimisericordia spirituale anzitutto verso te stesso» ha scritto ilvescovo Marcello sul numero di Millestrade di maggio scorso.Il detenuto può essere la persona attraverso la quale giungea ciascuno l’amore del Padre. È solo con la Parola di Dio e lacontemplazione del volto di Gesù che si possono cambiare ilcuore e lo sguardo verso il carcerato. Si comprende, allora,perché le prime comunità a molti anni di distanza dalla Re-surrezione scrivevano «Ricordatevi dei carcerati come se fo-ste loro compagni di carcere» (Eb 13,3).

Carlo Condorelli

Il prossimo 22 ottobre è in calenda-rio il pellegrinaggio giubilare ad li-mina apostolorum della diocesi di

Albano, in San Pietro, con l’udienza dipapa Francesco. L’appuntamento pertutti i fedeli è alle 10 in Piazza San Pie-tro per l’inizio dell’udienza. Il pellegri-naggio si colloca all’interno deglieventi diocesani organizzati per viverecome Chiesa unita le molteplici occa-sioni di misericordia. Per la partecipa-zione, occorre rivolgersi ai propri par-roci che, attraverso il coordinamentodei Vicari territoriali, organizzeranno la logistica e la partespirituale, per vivere intensamente e degnamente questo mo-mento di incontro con il successore di Pietro il quale è “per-petuo e visibile principio e fondamento dell’unità sia dei ve-

scovi sia della moltitudine dei fedeli”.Il pellegrinaggio proseguirà presso ilSantuario del Divino Amore, luogo ca-ro a tutta la Chiesa di Albano, dove ifedeli attraverseranno la Porta Santaper poi partecipare alla celebrazionedell’Eucarestia che sarà presiedutadal vescovo Marcello Semeraro pressola chiesa nuova del Santuario alle14.30.Il pellegrinaggio, come ha scrittomonsignor Semeraro nel suo decretoper il Giubileo, è un segno peculiare

dell’Anno Santo, icona del cammino che ogni persona compienella sua esistenza per cercare il volto del Dio della Miseri-cordia che dona al peccatore pentito il perdono e la pace.

Alessandro Paone

Si può ben definire“grande colletta”quella che la diocesi

di Albano, tramite Caritasdiocesana, ha promosso afavore dei detenuti più bi-sognosi nel carcere di Vel-letri, con la raccolta di pro-dotti per l’igiene e la digni-tà delle persone ristrette.Una colletta della Chiesalocale nello spirito indicatodal vescovo Marcello Se-meraro con la visita in car-cere durante la scorsaQuaresima. Sono stati rac-colti migliaia di prodotti(spazzolini, dentifrici, cia-batte, maglie, etc.) presso parrocchie e istituti di vita re-ligiosa. Insomma, il carcere di Velletri, a pochi minuti dalterritorio diocesano, è ormai divenuto una realtà che ri-guarda tutti da vicino e che interroga ciascuno. Il diretto-re di Caritas diocesana, don Gabriele D’Annibale, ha chie-sto a “Volare Onlus” collaborazione per la raccolta e lostoccaggio dei prodotti da introdurre poi in carcere, get-tando le basi per una relazione che può divenire duratu-ra. Si pensi che sono tantissimi i detenuti provenienti daicomuni di questa diocesi, con decine di situazioni familia-ri “a rischio”, verso le quali si potrebbe avviare un lavorodi vicinanza e conforto. La colletta ha poi trovato il suosenso spirituale nella meditazione svolta su “Visitare icarcerati”, ad Anzio il 23 settembre. Sì, la Chiesa di Alba-no ha davvero visitato i carcerati.

C. Con.

LA COLLETTA PER I CARCERATIIl grazie dei detenuti per una grande sensibilità

OPERE DI MISERICORDIAAd Anzio in ascolto della Parola di Dio

PELLEGRINAGGIO DIOCESANODa San Pietro al Divino Amore per vivere la misericordia di Dio

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dal territorio10

CHIUDE IL CENTRO DI SPIRITUALITÀ DI GALLOROCessa il 30 settembre l’attività dei gesuiti nella casa Sacro Cuore

Domenica 2 ottobre, al-le 11,30, monsignorMarcello Semeraro,

vescovo della diocesi di Al-bano, presidierà nel Santua-rio di Santa Maria di Gallorola messa di saluto dei PadriGesuiti che, dopo duecentoanni di presenza non conti-nuativa, lasciano Ariccia. Il30 settembre, infatti, il cen-tro di spiritualità e di forma-zione “Casa Sacro Cuore”terminerà la sua attività.La casa, nata come monastero del Santuario della Ma-donna di Galloro, nel 1816 è passata alla Compagnia diGesù che nel 1924 ha ampliato l’edificio per destinarlo aluogo di formazione dei giovani gesuiti. Tra gli anni Cin-quanta e Sessanta del Novecento è avvenuta la trasfor-maz ionein casaper eser-cizi spiri-tuali ecentro dispiritua-lità, di cuih a n n ousufruitoabitualmente seminaristi e sacerdoti, religiosi e consa-crate, laici e famiglie delle diocesi di Albano, Roma, delbasso Lazio e nord Campania. La chiusura era già stata ipotizzata nel 2003 e si stabilìche la casa di Galloro avrebbe comunque continuato il suoservizio fin quando fosse stato possibile. Dal 3 ottobre iPadri Gesuiti lavoreranno con la onlus Alteya per vederecome consentire loro di esercitare nella casa un servizioa favore della disabilità.Per dare continuità alla presenza degli esercizi spiritualinel nostro territorio, insieme a tutte le altre già esistentia Roma e nel Lazio, il Centro Ignaziano di Spiritualità(CIS) ha costituto un’équipe di cui fanno parte Anna MariaCapuani (Agevo), Armando Ceccarelli sj, Michele Lavra sj,Paolo Monaco sj (coordinatore), Pino Piva sj e Daniela

Stirpe sa. Per il2016/2017 sonoprevisti questiappuntamenti: ilMese ignazianocontinuato (30giugno/31 luglio2017 al Pozzo diSichar (Cagliari),gli Esercizi per-sonalmente gui-dati (19/27 feb-

braio 2017, 21/29 aprile2017, 12/19 agosto 2017), gliEsercizi spirituali brevi: 28ottobre/1 novembre 2016,7/11 dicembre 2016, 27/31dicembre 2016, gli Eserciziper sacerdoti (21/26 novem-bre 2016) e giovani preti(6/11 febbraio 2017), le Gior-nate di spiritualità (13 no-vembre 2016, 12 marzo2017) e gli Esercizi nella VitaOrdinaria (EVO) presso la

cappella universitaria de La Sapienza (per giovani), laPontificia università Gregoriana, la parrocchia di San Sa-ba e Suore del Cenacolo. Chi desidera ricevere il pro-gramma o iscriversiagli esercizi può scri-vere a: [email protected]. Grazie di cuo-re a tutti coloro chehanno lavorato, pre-gato e sostenuto laCasa Sacro Cuore!

Paolo Monaco

Sono stati ufficializzatidal vescovo di Albano,Marcello Semeraro, al-

cuni avvicendamenti di sa-cerdoti, stabiliti a inizio delmese. Nel dettaglio, in data3 settembre, memoria diSan Gregorio Magno, monsi-gnor Semeraro ha nominatodon Antonio Salimbeni qualeamministratore parrocchia-le della parrocchia NomeSantissimo della Beata Ver-gine Maria, in località Fontana di Papa, nel comune diAriccia, e don Alejandro Jesus De Ceballos quale ammi-nistratore parrocchiale di Regina Pacis, in località Pian diFrasso nel comune di Ardea. Quest’ultimo, che mantieneil precedente incarico nella parrocchia San Giuseppe diCasalazzara, subentra a don Marco Schrott, incardinatonella Diocesi di Latina Terracina Sezze Priverno. Infine, indata 8 settembre 2016, Festa della Natività di Maria San-tissima, il Vescovo ha nominato don Alessandro Torde-schi, Vicario Territoriale di Ciampino e e don AlessandroSaputo, Vicario Territoriale di Aprilia. 

Manuel De Santis

NUOVE NOMINENovità per Aprilia, Ardea e Ciampino

don Alessandro Tordeschi

don Alessandro Saputo

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dal territorio 11

FATEBENE FRATELLI, CARITAS E UNITALSI INSIEMEUn ambulatorio per “malati lontani” tra le parrocchie e le piazze della Diocesi

Riparte il progetto “Oasi della Sa-lute”, l’ambulatorio mobile del-l’Afmal, l’Associazione Fatebene-

fratelli per i malati lontani, tra parroc-chie e piazze del territorio. Dopo il posi-tivo riscontro della passata esperienzanell’anno sociale 2015/2016, che hacoinvolto le parrocchie di San GiovanniBattista in Campoleone, San Pietro inFormis in Campoverde, Spirito Santo inAprilia e Santi Anna e Gioacchino in La-vinio (ed ha inoltre garantito una “usci-ta speciale” per la festa del Santo Patrono a Monteporzio Cato-ne) si apre una nuova stagione a servizio degli ammalati.A partire dal mese di settembre l’ambulatorio mobile visiterà,in accordo con le Caritas parrocchiali e la Caritas diocesana, leparrocchie di San Pietro in Formis in Campoverde, Spirito San-to in Aprilia, Santi Anna e Gioacchino in Lavinio, Sant’Eugenio Ipapa in Pavona, Madonna del Rosario in Ciampino. Sarà poipresente presso il santuario di Maria Santissima di Galloro epresso la parrocchia San Barnaba di Marino, nonché a piazzaPia nella città di Albano Laziale.L’Unitalsi, partner del progetto a sostegno della salute dei “ma-lati lontani”, metterà a disposizione i propri mezzi per le perso-

ne che hanno difficoltà a raggiungere iluoghi delle visite.La Asl ha inoltre richiesto per questo an-no di estendere l’attività ambulatorialein sei piazze, la cui ubicazione però nonè ancora stata comunicata.L’attività dell’ambulatorio è rivolta achiunque ne faccia richiesta senza di-stinzione di nazionalità, etnia e reli-gione. Per coloro che sono iscritti alservizio sanitario nazionale e hannoqualche impedimento ad accedere ai

servizi del canale sanitario, sarebbe opportuno presentareil consenso del proprio medico curante.Tra le novità di quest’anno in merito ai servizi erogati ci sonogiornate dedicate esclusivamente ad alcune pratiche speciali-stiche come ad esempio “l’ecografia day”, con la possibilità dieffettuare diagnosi per immagini specifiche e dettagliate.I Fatebenefratelli sono un ordine dedito all’assistenza agli ma-lati e ai bisognosi. Oltre alle cure, alla riabilitazione, all’accom-pagnamento per i malati o per gli emarginati, compito dell’or-dine è anche quello di promuovere l’evangelizzazione, seppurpartendo dall’accoglienza e non dalla predicazione.

Fabrizio Fontana

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appunti12

Mensile di informazionedella Diocesi Suburbicaria di AlbanoAnno 9, numero 84 - settembre 2016

APPUNTAMENTI01 OTTOBREGiubileo del vicariato di Ardea-Pomezia

02 OTTOBRESanti Angeli custodiOnomastico del cardinale Angelo Sodano.

04 OTTOBREIncontri di formazione di pastorale familiareGli incontri, rivolti agli sposi, ai sacerdoti e aglioperatori pastorali, si terranno presso la Parroc-chia Santi Pietro e Paolo in Aprilia a partire dalleore 20.00.

08 OTTOBREGiubileo del vicariato di Anzio

14 OTTOBRERiunione dei direttori di curiaL’incontro si terrà alle ore 10.00 presso la curia ve-scovile.

15 OTTOBREVeglia missionaria diocesana La veglia diocesana per le missioni si terrà nellaBasilica cattedrale alle ore 19. Il tema sul qualepapa Francesco ci invita a riflettere quest’anno è“Chiesa missionaria, testimone di misericordia”. Altermine della veglia il vescovo darà il mandatomissionario a dei giovani di età compresa tra i 18 ei 30 anni che si impegneranno nella missione dio-cesana a Makeni - Sierra Leone.

15 e 16 OTTOBREWeek-end di spiritualità con sposi e famiglie Gli incontri si terranno dalle ore 9.30 presso i Pa-dre Somaschi di Ariccia (Via Rufelli, 14).

17 OTTOBRERiunione dei vicari territorialiL’incontro si terrà alle ore 10.00 presso la curia ve-scovile.

17-19 OTTOBRECorso di formazione per i nuovi operatori caritasGli incontri, rivolti agli operatori pastorali della zo-na mare, si terranno dalle ore 19.00 presso la Par-rocchia Sacro Cuore in Anzio.

18 OTTOBREIncontri di formazione di pastorale familiareGli incontri, rivolti agli sposi, ai sacerdoti e aglioperatori pastorali, si terranno presso la Parroc-chia Santi Pietro e Paolo in Aprilia a partire dalleore 20.00.

20 OTTOBRERitiro spirituale mensile del cleroL’incontro si terrà presso il seminario vescovile apartire dalle ore 9.30.

22 OTTOBREPellegrinaggio diocesano a San Pietro - RomaL’appuntamento è fissato per le ore 10.00 in Piazzasan Pietro dove papa Francesco terrà un’udienzaspeciale giubilare alla quale parteciperemo comeDiocesi per ricevere il suo saluto e la sua benedizio-ne. Il pellegrinaggio continuerà al Santuario del Di-vono Amore dove, dopo aver pregato e attraversatola Porta Santa, il vescovo presiederà l’eucarestia.

29 OTTOBREConsiglio pastorale diocesanoL’incontro si terrà presso il seminario vescovile apartire dalle ore 9.30.

Reg. n. 13/08 del 08.05.2008 presso il Tribunale di Velletri

Direttore Editoriale: Mons. Marcello Semeraro

Direttore responsabile: Dott. Fabrizio Fontana

Coordinatore di redazione: Don Alessandro Paone

Hanno collaborato:Alessandro Cardinale, Massimo Castellucci, Alen Ca-vazza, Carlo Condorelli, Giovanna Consolo, Gloria Con-ti, Chiara Ferrarelli, Mirko Giustini, Gualtiero Isacchi,Francesco Macaro, Alessandro Mancini, Francesco Mi-nardi, Paolo Monaco, Monia Nicoletti, Antonello Paloz-zi, Matteo Parente, Giovanni Salsano, Antonio Scigliuz-zo, Irene Villani.

Piazza Vescovile, 1100041 Albano Laziale (Rm)Tel. 06/93.26.84.024 - Fax 06/93.23.844

[email protected]

Stampa: Tipografica Renzo PalozziVia Capo D’Acqua, 22/B00047 Marino (Rm) - Tel. 06/93.87.025

Questo numero è stato chiuso il 22.06.2016

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