Accendiamo la nostra fantasia · te e alla fine degli studi si laureò e divenne un sin-daco. Diede...

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Anno XXI n. 206 marzo 2010 CLASSE 2^ B La lucciola Accendiamo la nostra fantasia

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Anno XXI n. 206 marzo 2010

CLASSE 2^ B

La lucciola

Accendiamo la nostra fantasia

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P A G I N A 2 L A L U C C I O L A

Era un giorno qualsiasi, stavo tornando a casa da scuola.

Arrivata a casa misi la cartella in un angolino e co-minciai a correre per il giardino di qua e di là.

Quando mi fermai per mangiare e bere mi accorsi che dietro di me c’era qualcosa che si muoveva e parlava. Mi girai di scatto ma non c’era niente tranne una bellissima farfalla dai colori vivaci e caldi: le far-falle in quel periodo davano vita alla primavera.

Ritornai a fare la mia merenda,ma c’era qualcosa che continuava a parlare .

Mi rigirai e vidi la farfalla ingrandita enormemente.

Mi guardò e mi disse:”E’ tanto tempo che ti osservo e sei l’unica che puoi entrare nel mio mondo “.

Così mi portò in mezzo alle nuvole, mi portò da man-giare e quando ebbi finito mi addormentai in una soffice nuvola. Mentre mi stavo addormentando la farfalla mi ricoprì e mi disse che si chiamava Celeste, fata delle nuvole.

Mentre dormivo feci un sogno .

Dentro al sogno del sogno mi svegliai ed ero su un mondo incantato, Celeste stava volando sopra fiori magici che se ne mangiavi uno ti sollevava in alto e così potevi volare.

Di fronte a Celeste c’erano due spadaccine che ave-vano mangiato il fiore magico e combattevano nell’aria, la spadaccina dai capelli castani era Cateri-na e spadaccina dai capelli rossi si chiamava Vaniglia. Le due erano sorelle gemelle e sempre pronte ad aiutarsi l’ una con l’altra.

Le due spadaccine si stavano allenando per combat-tere le forze del male.

Celeste questo lo sapeva bene, ed era piuttosto preoccupata da quando le due forze combattevano per la conquista di Macedoniazuccherosafatata.

La domanda alla quale Celeste non riusciva a rispon-dere era quella del perché conquistare una città paci-fica e fatata come Macedoniazuccherosafatata visto che loro sono persone spregevoli e crudeli, e poi noi gli abbiamo fatto la proposta di venire nella nostra città, ma il capo della città oscura, Gastro non ha voluto accettare.

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Quando Caterina e Vaniglia ebbero finito l’ allena-mento, andarono assieme a Celeste a fare una bella scorpacciata per prepararsi alla battaglia.

Celeste si trasformò in una fata alata con il corpo umano,era bellissima con gli occhi azzurri e portava un vestito bianco ricamato con perline azzurre che disegnavano una rosa .

Finita la scorpacciata Macedoniazuccherosafatata cominciò a tremare , le mura della città caddero , i nemici entrarono ed erano pronti a combattere .

Caterina e Vaniglia tirarono fuori le spade , mangia-rono un fiore magico e le lame cominciarono a incro-ciarsi , così la battaglia cominciò.

Per Gastro e Celeste cominciò la battaglia tra poteri e chi non aveva poteri si metteva alle catapulte.

Sembrava cadere il mondo .Già dopo qualche minu-to c’ erano gravi feriti :era un esplosione tra bombe e catapulte spade e poteri, non si capiva più niente e booom! Con una bomba finale tutto tacque .

Vinse la città di Macedoniazuccherosafatata .

I feriti della città oscura si giunsero ai cittadini di Ma-cedoniazuccherosafatata e diventando pacifici.

Mi svegliai dal sogno dentro al sogno. Celeste era ancora con lei e così la riportò a terra e tutto si con-cluse nel migliori dei modi.

Arianna Gorin

Giada non molto tempo fa fece un sogno molto stra-no.

Era stata invitata ad un compleanno di una sua amica.

Durante il compleanno tutti giocavano e lei restò se-duta per ore e ore.

Alla fine del compleanno a tutti gli invitati diedero una torta al cioccolato.

Giada odiava il cioccolato. Mentre stava andando a casa vide un cestino dove poteva gettarla; vide anche una famiglia di affamati e allora gli donò due fette per sfamarsi.

Più avanti sulla porta di una casa c’era una bambina che piangeva gli pose la fetta di torta e lei la divorò.

Quando arrivò a casa i genitori la mangiarono ma una fetta la lasciarono per Giada.

La notte Giada, che era sonnambula ,la prese e se la mangiò.

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Il mattino dopo si svegliò,si guardò allo specchio e… era diventata una fata con ali meravigliose e un ve-stito luccicante!!!

Anche i suoi genitori erano diventati supereroi; sul-la maglia c’era scritto:”Supermamma”e “Superpapà”.

Giada quando uscì di casa trovò tutto il paese che si era trasformato in maghi,streghe,fate e supereroi.

Alcuni maghi avevano già costruito i luoghi scolasti-ci, uffici e industrie.

Giada da sempre voleva frequentare una scuola che insegnasse pozioni e incantesimi.

Il suo primo giorno di scuola di magia e stregoneria a Estwich si divertì molto.

Dopo un po’ di tempo diventò la più brava della scuola e allora la trasferirono all’università delle fa-te e alla fine degli studi si laureò e divenne un sin-daco.

Diede un nuovo nome al paese:da Snoopylandia a Magic Fantasy.

Dopo pochi mesi andò in coma e poi…

Puf!!!! Giada si svegliò e non aveva più le ali e nep-pure il suo vestito luccicante.

Uscita dalla porta tutti erano normali:case che non volano,università e scuole di magia sparite,nessun varco nel tempo…

Lei disse:-che peccato,ero così amica con le fate e i miei compagni maghi…vabbè!!!!tornerò alla vita solitaria!!!!!- E si mise a piangere.

Nel tempo il suo sogno si avverò e visse felice e con-tenta!!!!

Silvia Boscolo “Cegion”

Siamo nel 2018 ed è capitato un fatto molto strano.

Due alieni dei pianeti Marte e Saturno si incontrarono per fare una passeggiata.

L’alieno Carmelo viene dal pianeta Marte, da una città maestosa dove tutti gli alieni parlano in veneziano.

Questo alieno è di color verde e rosso con dei denti piccoli tutti arancioni e gialli. l’altro alieno viene dal pianeta Saturno e si chiama Giacobbe. il suo pianeta è piccolo a forma di cuore e lì tutti gli abitanti parlano in chioggiotto.

Lui ha delle caratteristiche molto buffe: è alto 90 cm e ha la testa più grande del corpo di 50 cm.

questi alieni si erano conosciuti a un camposcuola fatto sul pianeta Venere. Carmelo e Giacobbe desidera-rono andare a fare un giro sopra la terra ed esplorare cosa la componesse.

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Carmelo cominciò a dire: “Io so che la terra e il ma-re i xè tacai”. Giacobbe gli rispose:”Io invece so che in certi punti sono attaccate da degli stretti perché altrimenti non si potrebbe passare”.Giacobbe fece una domanda a Carmelo”Sai qual è il dio del mare? io lo so!” “Si sono sicurissimo me l’ hanno detto all’asilo nido, è Nettuno ci metterei la mano sul fuo-co”.

Giacobbe rispose :”Invece no! hai sbagliato, è Po-seidone, sono sicuro al 100 %, ha ,ha ,ha hai sba-gliato”.

Carmelo gli disse: “Facciamo una sfida, andiamo a farla nel pianeta Giove, perché so che c’è un bravo giudice”.

Chi vince la scommessa entra sulla terra per primo per andare a trovare il dio del mare”.

Andarono con una navetta spaziale, arrivarono ed entrarono a Forum,dal giudice. Il giudice gli chie-se:”perché siete venuti qui?” Giacobbe gli rispo-se:”abbiamo fatto una scommessa;

chi dice il nome giusto del dio del mare vince”.

Il giudice disse”Ditemi i nomi che voi pensate siano giusti”

Giacobbe disse”Poseidone” e Carmelo “no Nettu-no!”.

Il giudice, ridendo:”Ma non vi rendete conto: è uguale,solo: un nome è in Greco e uno in latino”.

Tutti e due restarono a bocca aperta, senza parole.

il giudice raccontò la storia del dio Nettuno:è un re molto maestoso con un tridente in mano, un co-stume a pantaloncini corti color del mare.

Ha delle catene legate ai polsi e alle caviglie, una corona d’oro in testa e ai piedi delle ciabatte di pe-louche con disegnati sopra i sette nani.

I 2 alieni ritornarono amici come prima e decisero di andare nel mare Adriatico sulla terra.

Entrarono dentro alla terra da un punto estremo nella parte est.

Presero un pedalò e fecero il giro del mare e a un certo punto uscì questo maestoso re.

Da quanto grande era, presero paura e scapparo-no via.

Ritornarono a casa e vissero felici e contenti.

Bellemo Anna

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C’e sempre stata una grande rivalità tra il bene e il male , un giorno ero seduta su un albero e li vidi entrare in un castello .

Il mago del male si posizionò, l’ altro con tranquilli-tà entrò dentro uno specchio , il primo non si mosse per un secondo ,poi entrò di corsa nello specchio , e io entrai dopo di lui.

Il mago del bene si ritrovò in un paesaggio fanta-stico, sopra le nuvole, e il mago del bene si ritrovò su una barchetta , su un fiume di latte ; mentre quello del male si ritrovò in una foresta degradata con tante persone che ridevano di lui…. Io invece ero giunta sopra una nuvola e pensando a cose belle vedevo dov’ era il mago del bene .

In’ quell’ arco si tempo pensai spesso a cose belle.

Intanto dall’ alto vidi il mago del bene che andò a braccia aperte da un ragazzino di qualche anno più vecchio di me …. Era suo figlio … allora pensai come poteva essere vivere in due mondi diversi; al solo pensiero vidi davanti a me il mago del male .

Nella foresta degradata stava calpestando i pochi fiori che c’ erano… non potevo continuare a guar-dare, con tutte le mie forze pensai al bene ….

Ecco…. Ce l’ avevo fatta .. il mago del bene stava entrando in una porta alla fine di quel mondo , suo figlio era sparito… con tocchi il mago aprì la porta ed entrò.

Dietro a quella porta , nella stanza, c’ era anche il mago del male; quella stanza era fantastica, ma nello stesso tempo degradata .

A qual punto capii che il percorso rappresentava la bontà e la cattiveria che c’ era nel cuore e quella porta rappresentava la cattiveria nascosta del ma-go del bene e la bontà del mago del male.

A quel punto il mago del bene mostrò un fumetto dove si vedeva un bimbo che faceva un disegno e poi lo mostrava,in quel momento il cuore gli si in-tenerì e prese la foto, con l’ intento di incenerirla, ma non ce la fece .

Allora si diresse verso la porta, la aprì e vide che ormai il bene stava sovrastando tutta la foresta , facendo fiorire i fiori , sbocciare le fragoline e ve-stendo di foglie gli alberi.

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Da quel momento la veste del mago nero si veste di un bianco splendente e fu per sempre il collaboratore del mago bianco.

Marcon Eleonora

Oggi vi racconto la storia di un bambino che per colpa di una brutta botta all’occhio destro ha dovuto metter-si gli occhiali.

Quegli occhiali erano però magici e provenienti da un posto lontano.

Tutto iniziò un bel giorno nella città di Pisa dove viveva un ragazzo di nome Francesco.

Francesco era un ragazzo debole che non si sapeva difendere da tutti i bulli che c’erano a scuola.

Come sempre Francesco andava a scuola e c’era sem-pre chi si prendeva gioco di lui, soprattutto un ragazzo più grande che all’inizio e alla fine della scuola lo pic-chiava.

Un giorno si prese una forte botta sull’occhio destro, tanto da perdere dei gradi alla vista.

Tornato a casa Francesco riferì quel che era successo a sua madre e lei per paura che gli avessero fatto qual-cosa lo portò dall’oculista, il migliore della città.

Lui gli disse che era per fortuna sano e salvo solo che da un occhio non vedevo bene e l’oculista gli disse che si doveva mettere gli occhiali.

Li guarda, di tutti i tipi, ma a lui piacevano quelli con la montatura verde fosforescente e con le stanghette arancioni fosforescenti.

Quegli occhiali erano magici però non se ne accorge subito, ma dopo qualche giorno.

Qualche giorno dopo Francesco ebbe dei sintomi pe-rò non sapeva ancora di cosa si trattasse.

Quegli occhiali riuscivano a prevedere il futuro, sia le cose belle che quelle brutte.

Un giorno Francesco vede dai suoi “FUTUR-OCCHIALI” che un suo amico (ooo), precisamente quello che lo

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picchiava sarebbe caduto dalla bici e si sarebbe rotto una gamba.

Dopo qualche giorno mentre tornavano a casa da scuola il suo amico cadde dalla bici come aveva pre-visto nella sua visione del futuro.

Francesco iniziava proprio a divertirsi, portava gli oc-chiali 24 ore su 24 anche per vedere se gli venisse qualche altra visione.

Guardava, guardava ma niente, però aspetta, stava ricevendo qualcosa.

La ragazza che tanto desiderava fosse la sua ragazza. Glielo chiese il giorno seguente e accadde proprio quello che aveva previsto.

Lui tutto felice tornò a casa e disse tra se che amava tantissimo quegli occhiali.

Un giorno vide però suo nonno morire in un inci-dente stradale.

Lui prese paura e per ben tre giorni non se li mise.

Il quarto giorno lui e suo nonno andarono a passeg-giare assieme ,e una macchina colpì a tutta velocità suo nonno.

Lo portarono subito in ospedale, era in fin di vita.

Ma all’improvviso un valore era positivo e c’era una speranza in più.

Venne sera e Francesco andò a trovare suo nonno all’ospedale e vide che nella sua stanza non c’era, così tutto impaurito uscì di corsa dalla stanza e lo vi-de in piedi; si era già ripreso.

Francesco non volle più indossare gli occhiali e li but-tò via.

Andò a prendersi un paio di occhiali normali e visse-ro tutti felici e contenti.

Quegli occhiali lì trovò un altro bambino che se li tenne.

Boscolo Giulia Chio

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CLASSE 2^ B

In un paese sperduto nelle dolomiti c’era un bambi-no di nome Paolo e ogni anno che passava, agli oc-chi delle persone era sempre meglio (gentile, educa-to ecc.)

Un giorno però mentre Paolo passeggiava per il bo-sco sentì urlare :“aiuto aiuto”.

Paolo si girò e non vide nessuno ma le urla si senti-vano ancora.

Allora Paolo guardando bene vide uno scoiattolo sotto ad un pezzo di legno, lo aiutò.

Lo scoiattolo lo ringraziò tante volte.

Paolo tutto contento capì che riusciva a parlare con gli animali.

Tornato a casa raccontò tutto a sua mamma nei mi-nimi dettagli, ma lei non credette ad una sola parola.

Il giorno dopo Paolo ritorno nel bosco e lì trovò una farfalla sola e triste.

Andò a parlargli e lei gli chiese: “Come ti chiami?

Quanti anni hai?dove vivi? Perché hai i capelli così gialli?”.

Lui gli rispose e quindi diventarono amici.

La farfalla gli chiese se voleva andare in un posto bellissimo e lui rispose di sì.

Dopo circa mezz’ora sono arrivati in un posto dove era pieno di fiori, uno più bello dell’altro.

I fiori come per incanto presero vita e cominciarono a ballare e cantare.

Paolo senza accorgersene dopo circa un’ora si ad-dormentò.

Si trovò catapultato in un altro mondo dove tutte le cose parlavano anche il terreno non stava fermo.

Qui però tutti sono malvagj e hanno lo scopo di uc-cidere gli stranieri e soprattutto le persone del piane-ta Terra.

Paolo corre senza meta in cerca di un riparo.

Il terreno però che è una spia avverte il suo capo e gli dice dove sta andando lo sconosciuto.

Va con tutta la sua truppa e trovano Paolo.

Loro sono tutti gialli , con le mani rosse e le orecchie a punta arancioni.

Paolo viene imprigionato, gli vengono fatte alcune

domande ma lui non poteva rispondere perché non capiva la loro lingua.

Gli alieni, dato che lui non rispondeva, decisero di darlo in pasto ai leoni.

Paolo vide che avevano la faccia arrabbiata e quindi andò in cerca di qualcosa per scappare.

Trovò il modo per scappare ma il terreno li avvertì , e così lo ricatturarono.

Il giorno dopo , lo presero e lo portarono dai leo-ni . Paolo mentre stava per essere mangiato sentì la vo-ce di sua mamma che gli diceva : “ Sveglia Paolo , Svegliati” .

Allora Paolo capì che era solo un sogno e cercò di svegliarsi , e ci riuscì .

Da allora Paolo non riuscì più a parlare con gli ani-mali , ma con loro ha sempre un atteggiamento cari-no, quando è nel bosco guarda sempre se ci sono animali in pericolo.

Boscolo Matteo “Bacheto”

Il bambino che parlava con gli animali

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CLASSE 2^ B

Una volta due bambini giocando in mezzo a dei campi ormai non più coltivati, trovarono una chiave, ma non sapevano a cosa servisse. Sulla chiave c’ era scritto che solo un umano che non diceva mai bugie sapeva cosa apriva.

Mentre leggeva queste parole venne su dalla terra un baule e all’ improvviso tutto il cielo so-pra a loro diventò nero, i due aprirono il baule e venne fuori una creatura enorme e orribile : aveva due corni a forma di spirale poi le zanne da cavallo , il busto da gorilla e il viso da sciacal-lo.

Gli disse che avevano liberato Sharaka il re del-le anime del purgatorio. A quel punto gli saltò addosso per prendere la chiave ma appena lo toccò si bruciò la mano perché quella chiave era santa .

Dopo tanti secoli i discendenti dei due ragazzi si chiamavano Maddy e Josheph .

Un giorno un notaio li chiamò e gli disse che aveva un oggetto da dargli , ereditato di loro nonni . Cosi andarono e il notaio consegnò loro la chiave . Poi andarono a cercare a cosa servi-va quell’ oggetto e lessero la scritta. Questa vol-ta venne fuori una porta la aprirono e tutto ad un tratto si vedono volare nel vuoto quando videro la fine si bloccarono e scesero lentamen-te . Un strano essere disse a loro che cosa vole-vano. Loro gli risposero che volevano incontra-re Sharaka .Quel uomo disse che bisognava superare 5 prove. I due andarono avanti con il viaggio, incontrarono la prima prova : Lottare e vincere contro mille centurioni. Presero due mi-tragliette e gli uccisero tutti . La seconda prova consisteva ne buttarsi dalla montagna dell’ Eve-rest e all’ ultimo secondo frenare . La terza pro-va era quella di intrappolare all’ interno di una speciale gabbia 500 anime solita-rie .Cominciarono a intrappolare tutte queste anime . Ad un certo punto venne un demone malvagio e gli disse che se voleva passare lo dovevano uccidere. Così cominciò la quarta prova ; a Josheph venne una idea che uno lo bloccasse e l’ altro gli metteva la chiave nel cuore ; questa strategia funzionò . Quando il demone morì esplose e uscirono 500 anime

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solitarie e così avevano completato 4 prove . L’ ultima la 5^ era di sopravvivere alla vista di Shra-ka. Entrarono nella sala del trono e videro Sha-raka dormire . Gli saltarono adosso, ma non riu-scirono ad attaccarsi. Videro un baule e la chia-ve era uguale alla serratura, così aprirono il for-ziere che risucchiò tutto ciò che aveva creato Sharaka e lui restò senza difese. Maddy gli infilzo la chiave nel cuore. Venne la pace nel mondo fino alla fine dell’ umanità

Nicholas Varisco

Una volta c’era un ragazzino di nome Mi-chael era bravo a scuola e passava tutto il tempo a studiare. Un giorno decise di andare a studiare francese in giardino con sua zia katy. Michael andò in città a chiamarla. “katy, katy! Vieni in giardino con me!!” Michael e sua zia si misero in cammino per trovare un posto comodo dove poter studiare francese; a Michael gli venne una idea: di mettersi se-duti su un ramo. Si sedettero e cominciarono a studiare “Je mapell Michael”, ma ad un cer-to punto, mentre stava girando la pagina il libro si chiuse da solo ed cominciò a muover-si. Sua zia Katy non se ne accorse perché sta-va dormendo profondamente. Allora Michael si mise di corsa ad seguirlo; il libro si fermò in un bosco, Michael tirò su il libro da terra e sentì delle parole

“Lascialo è mio !!”. Michael si guardò attorno, ma non c’era nessuno; sentì ancora gridare “Sono qui!!” Sopra al libro comparve un follet-to magico che poteva scomparire. Il folletto gli disse “Scusa se ti ho portato via il libro è che mi serve per parlare con i maledetti dra-ghi francesi”. Ma da dietro agli alberi compar-ve uno di quei draghi e fece un incantesimo al libro e tutte le parole scomparvero. Il follet-to gridò :

“No! Adesso come facciamo a parlare con i draghi”. Michael rispose: “Aspetta io conosco un professore che potrà aiutarci”. Michael ed il folletto si recarono di corsa alla casa del prof. E gridarono “Bennati, Bennati, ci serve il tuo aiuto!” Il prof. Rispose “Ditemi tutto “Una

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potente magia ha cancellato le parole del libro!!”

“Usa la forza che è in te” Il prof. scomparve, ma il folletto non aveva tempo da perdere e portò Mi-chael nel centro del bosco. Michael era sorpreso. Da un lato vedeva un esercito di folletti e dall’altra un esercito di draghi. Michael gridò “è una guerra”.

“Si, ma non sappiamo come arrenderci”. In quel mo-mento i draghi e i folletti hanno cominciato a com-battere. Michael ha ripassato quello che gli aveva detto il prof. Bennati e gridò uno STOP così pieno di forza che gli venne in francese; a quel punto tutto scomparve e si ritrovò appeso ad un albero. Sua zia gli faceva gli esercizi di francese, e po andarono a casa per dormire. La mattina dopo, Michael andò a scuola e quando la prof di francese entrò lo interro-gò subito. Alla fine Michael prese un bel 10+ e visse felice e contento.

Michael Vianello

Lontano - lontano sul nostro pianta esiste un mon-do abitato da creature strane. Nessuno in questo universo sa della esistenza di questo mondo. No, anzi, in tutta la galassia nessuno immagina che esi-sta un altro mondo sul pianeta Terra(beh,in verità lo sa solo una creatura dell’esistenza di questo mon-do, ed è l’autore della città, mondo, paese pieno di creature strane). Comunque passiamo alla storia che viene raccontata e ascoltata.

Migliaia, anzi, milioni di anni fa, quando la Terra si stava solo formando, esisteva già una paese che viaggiava nell’ universo, e si chiama Craturus Stra-nius. Questo mondo è stato un esperimento degli angeli scienziati che volevano creare qualcosa di insolito (infatti hanno vinto il premio “INTELIGENCE”). E da qua cominciava la vita. In questo mondo c’erano le creature più impossibili , immaginarie: cavalli con 2 corna, persone (che non erano tante) con 4 piedi e 1 occhio,cani che aveva-

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no zampe di 5 metri, gatti che abbaiano, ecc. ma fra tutte queste creature c’e n’erano solo 2 di normali. Il leone Sole e la cavalla col manto e la criniera bianco Luna. Loro erano cre-sciuti insieme e vivevano in case vicine. Avevano anche 2 mi-gliori amici. Il cane di 2 metri e il gatto che abbaia. Loro si tro-vavano ogni giorno. Però c’era un segreto che sapevano solo il cane e il gatto. Luna e Sole erano innamorati. Cosi un gior-no hanno deciso di andare tutti 4 in un ristorante. Ad un cer-to punto è venuta una nuvola nera e ha cominciato a creare le tempeste. Poi dalla montagna è scesa la strega Luga. Era una tartaruga marina. Nessuno poteva mai sconfiggere Lu-ga, era più forte di tutti i maghi.

Era passato un mese, la città era sotto controllo di Luga. Un giorno, essendo in biblioteca, Gatto ha trovato un libro della stregoneria. C’erano scritte le parole:”Ognuno può sconfig-gere la strega”.

Ma se ognuno può sconfiggere la strega, allora possiamo farlo anche noi!- dice Sole.

E sono andati in viaggio al centro del paese. Poi si sono divisi: Sole e Luna sono andati nel bosco stregato mentre Gatto e Cane in un deserto dei maghi. Ma non c’era neanche un po-sto dove la strega non fosse presente. E cosi Luga ha impri-gionato Sole e Luna. Invece Cane e Gatto hanno trovato dei vecchi documenti. E si sono messi a leggere. Il vento era for-tissimo, la sabbia diventava peggio della nebbia. Ma final-mente sono arrivati fin al bosco stregato e hanno trovato un riparo. Continuando a leggere hanno scoperto che :”la stre-ga Tarta (la madre della Luga) era stata sconfitta con i senti-menti veri come: amore, amicizia e fiducia. Sua figlia Luga da piccola voleva conoscere i sentimenti, ma sua madre non vo-leva che Luga diventasse buona.”

Gatto disse: “dobbiamo inventare un discorso sui sentimenti”.

-Ma i discorsi non sono mai stati il mio forte!- rispose Cane.

-lo facciamo insieme!- disse Gatto.

Poi hanno sentito le voci di Luna e Sole. Hanno capito subito che gli amici erano in pericolo. Allora sono andati a casa

della strega. Entrando hanno trovato Sole e Luna in gabbia sopra il fuoco. A Cane subito è venuto un discorso sempli-ce:”Se tu hai mai avuto amici, e se per caso li trovassi, sarebbe difficile perderli, doloroso. Ma se vuoi avere amici,devi com-portarti bene. Fai cose belle e vedrai che il mondo avrà colori. PROVA! Imparerai ad amare, avere amici e fiducia!”

Alla strega sono venute le lacrime e ha cominciato a scio-gliersi, però prima di morire ha messo un incantesimo sulla Luna e Sole.

“Amore mai non vincerà,Sole Luna non incontrerà!”. E Luga è sparita. Il mondo era diventato come prima, gente felice, e i nostri amici sono tornati a casa. Arcobaleno ha cominciato di nuovo portare la luce di giorno e nebbia di notte. Sono passati molti anni ed è venuto il tempo di morire per Luna e Sole. Cosi Sole si è scambiato con arcobaleno,e portava luce

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di giorno, invece Luna si è scambiata con la nebbia e illuminava di notte, e l’incantesimo si è avverato. Luna e Sole non si incontravano mai.

Ecco perché il sole e la luna non si incontrano mai, nè di notte, nè di giorno.

Dymova Tetiana

Tutto iniziò durante una gara di salti.

Fra i più bravi si distinguevano 2 persone: Ginger e Ro-chi .

La gara era ormai al termine , erano tutti squalificati dalla prova , però rimanevano i due miti che si teneva-no testa.

Arrivati ai 2 metri nessuno dei 2 riuscì a scavalcarli .

Dopo 3 prove gli arbitri decisero di rimandare la gara a sottomarina nell’Isola dell’ Unione . I 2 partirono e ognuno prese una strada .

Ginger per arrivare prima di Rochi decise di attraversa-re la laguna di Venezia in barca, ma il destino volle che si incagliasse nell’isola che si chiamava Buius Pestum e lui capì perche si chiamava così :

perché non aveva luci.

C’erano i lampioni ma non c’erano le scale per arrivare ai lampioni ai quali bisognava cambiare le lampadine .

Erano alti 2.oo metri e nessuno ci arrivava .

Allora lui si offrì per cambiare le lampadine.

Ebbe dal municipio tutte le lampadine che gli serviva-no .

Il giorno dopo iniziò il lavoro , in quella giornata mise 10 lampadine e alla sera un cittadino di quella città gli offrì la cena e dei soldi per la merenda della giornata .

Finalmente dopo 10 giorni finì il lavoro e intascò un bel po’ di spiccioli .

Allora partecipò alla gara fra 2 persone.

Finalmente dopò 2 ore Ginger vinse la gara e decise di

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andare a vivere nella città che non si chiamava più buius pertum ma notte illuminata .

Grazie a lui tutti gli abitanti dormirono con le luci nella strada e ogni giorno arrivavano sempre più abitanti .

La cittadina che una volta era povera diventò ric-ca.

Al mitico Ginger venne dedicata una statua tutta in oro e ogni giorno veniva lucidata dagli abitanti della città.

Matteo Marangon

Ci sono 2 fratelli ed una sorella , vanno in gi-ro in cerca di un posto dove ripararsi dalla pioggia; vanno in una campagna e trovano una piccola caverna scavata sotto terra.

La stessa notte mentre sta continuando a piovere ad un certo punto dalla parte della fine della grotta è venuto fuori un mostriciat-tolo marrone.

I 3 ragazzi impauriti iniziarono a gridare a squarciagola pensando che qualcuno venisse in aiuto.

Il mostriciattolo dice ai tre ragazzi : “Finitela di gridare , non vi voglio fare niente, anzi siete voi che dovete fare qualcosa a me e ai miei amici” .

Allora un dei ragazzi chiese :”Cosa esatta-mente?” il mostriciattolo rispose :”Seguitemi e vi spiegherò tutto durante il cammino”.

I 3 si alzarono e seguirono il mostriciattolo, la ragazza chiese al mostriciattolo:”Come ti chia-mi e chi sei?” il mostriciattolo rispose :”Mi chiamo Germox e faccio parte dei serventi marroni, poi ci sono degli altri mostri .... dei cugini che sono i serventi rossi , verdi e blu”. Continuando a camminare gli disse “Abbiamo bisogno di un Overlord”ed uno dei ragazzi: ”Comunque io mi chiamo Alber-to, ma che cos’ è questo Overlord “ Germox risponse :“Si può dire che è come un re-

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cavaliere” .

Dopo una mezza ora di cammino Germox disse ai ragazzi:”Benvenuti ai Dolcicolli, una regione del mondo del Brecane”.

I 4 vanno sopra una piattaforma circolare e im-provvisamente spariscono nel nulla.

Vengono portati davanti alle porte di una tor-re , Germox dice ai ragazzi :”Questa è la torre dell’ Overlord, qui verrete addestrati dai nostri migliori serventi marroni ed il migliore sarà no-minato il nuovo Overlord ”.

Passati 2 mesi Alberto viene nominato Over-lord, gli vengono messi i pezzi di armatura adosso.

Si accorge di aver sull’ armatura del braccio del fuoco;tentò di spegnerlo, ma non ci riuscì.

Allora Aslan, un altro servente, gli dice :”non può essere spento perché è una abilità del braccio, anche l’ elmo ha una abilità , il braccio può dare una vampata di fuoco invece l’elmo più bello e resistente è, più serventi puoi con-trollare durante i tuoi viaggi”.

Alberto chiede ad Aslan:”Sono io il primo Over-lord o ce ne sono stati altri? “ Aslan risponde:” Tu sei il 15° Overlord, e dovrai controllare e poi uccidere il potente e crudele Merfox che un tempo era un Overlord”.

Alberto subito prende un centinaio di serventi e anche suo fratello e sua sorella.

Riprende i domini del vecchio Overlord, poi va ad uccidere Merfox.

Dopo lo scontro tra i due fu ucciso Merfox e così possono ritornare a casa.

Questo mondo svanì nel nulla e terminò anche la pioggia e così poterono ritornare a casa sen-za essere colpiti dai fulmini che li volevano ucci-dere.

Marangon Nicola

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Tanto tempo fa, in una cittadina nacque krapton, quando era piccolo si vedeva che gli piaceva la scienza; già all’età di otto anni lui faceva esperi-menti di tutti i generi, ma il suo sogno più grande era quello di costruire robot. All’età di 13 anni krapton fece il primo progetto, lo disegnò su un foglio e dopo aver finito di disegnare costruì. Non era bello , infatti quando lo portò a scuola tutti quanti si misero a ridere ed iniziarono a prenderlo in giro dandogli il sopranome di scienziato pazzo. Quando krapton compì 19 anni ormai era un uo-mo, lui non smise mai di fare progetti sebbene continuassero a prenderlo in giro. Arrivò il giorno che fece il progetto più bello, più forte e creativo : stiamo parlando di un drago robot. Era bellissimo peccato che per costruirlo ci volevano dai 6 ai 7 anni. Lui iniziò nel 1963 a costruirlo, mise pezzo su pezzo. Un giorno Krapton mentre stava an-dando in città a prendere dei pezzi di ricambio,in un angolo di un negozio, si scontro con una ra-gazza, era bellissima lui le chiese scusa lei rispose non ti preoccuparti e colpa mia. I 2 dopo essersi alzati fecero una camminata. Dopo aver cammi-nato un bel po’ krapton andò a prendere i pezzi di ricambio. Tornò a casa di sera e dopo essersi seduto in laboratorio iniziò a costruire il robot. Il lavoro era quasi compiuto, mancavano da colle-gare dei fili per farlo andare. Collega e all’improv-viso il robot si accese, krapton in quel momento era l’uomo più felice del mondo. Dopo un altro po’ di anni il drago robot era a posto, erano siste-mati tutti i dettagli. Krapton decise di portare dra-go robot ad una gara di scienziati alle prime armi. Arrivò primo. Drago robot vinse tutti i premi del mondo fino a quando krapton compì 67 anni e prese una brutta malattia. I dottori gli diedero po-co tempo da vivere, cosi krapton decise di portare drago robot in laboratorio e di spegnerlo. Una volta fatto, krapton si mise a letto e non si svegliò più . pero lui rimase nel cuore di tutta la gente del mondo.

Boscolo Matteo Meneguolo

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C’ era una volta un uomo ricco, era uno dei più ricchi del paese; lui andava in cerca di avventure, lui era e veniva chiamato zio William.

Un bel giorno lui ed una truppa di marinai si imbarca-rono in cerca di una terra sconosciuta.

Loro cercarono per 6 mesi e 13 giorni ma senza alcun risultato; in una notte nebbiosa, mare mosso, non vol-lero proseguire così che la nave fu travolta da un’ on-da gigante ed affondò, tutta la truppa dello zio Wil-liam svenne con esso.

Si risvegliarono all’ alba in una spiaggia dalla sabbia bianca; lo zio William era preoccupato, non sapeva dov’ erano finiti.

Si sentì un suono di tamburi prevenire dalla foresta di palme tanto che lo zio William volle andare a vedere che cosa succedeva lì dentro.

Vide delle piccole case sopra le palme e un omino ve-stito con foglie di palma.

Lo zio William chiese dove erano finiti ed il piccolo omino dalle orecchie a punta gli rispose che erano nell’ isola “Paradiso” l’ unica isola dove le persone po-tevano vivere a contatto con la fantasia.

Lì lo zio William fece molti esperimenti:

Su il loro modo di vivere,

Su come era la natura,

Il cibo dell’ isola ecc…

Ma la cosa più importante che allo zio William impor-tava era come la fantasia lì non era solo nella mente, ma nei loro occhi.

Lo zio William decise di scrivere un libro su quello che era successo da quando erano partiti.

Un bel giorno andarono ad esplorare l’ isola “Paradiso”, trovarono una caverna dove videro un drago che dormiva e che sorvegliava una botola.

Lo zio William se ne accorse, ed ebbe la folle idea di spostare le zampe ed entrarci.

Ci riuscirono, ma proprio nel momento che stavano per andare dentro il drago si svegliò e per poco non si mangiò lo zio William.

Andarono giù e videro un corridoio lungo che sem-brava non finire mai.

Finito il corridoio lo zio William vide che si divideva in altre tre parti, così che la truppa di quelle 6 persone si divise 2 a 2.

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Lo zio William andò con il folletto dalle orecchie a punta nel corridoio a sinistra.

Videro qualcosa luccicare, era di una bellezza inten-sa tanto da restare senza fiato; lo presero e se lo por-tarono via.

Lo zio William si imbarcò e ritornò a casa con il teso-

ro e visse felice e contento con la speranza di poter avere nuove avventure, ma lui sapeva che questa sarebbe stata imparagonabile a quelle successive.

Ma questa è un’ altra storia.

Tiozzo Giulia Brasiola

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La Lucciola Accendiamo La Nostra Fantasia

DIRETTORE:Boscolo Matteo Bacheto

CAPI-REDATTORI:Boscolo Silvia,Bellemo Anna,Boscolo Giulia Chio

RADATTORI:Boscolo Michael,Boscolo Matteo Meneguolo,

Chiereghin Giorgia,Dymova Tetiana,Fiorentini Marco,Gorin Arianna,

Marngon Matteo,Marngon Nicola,Marcon Eleonora,Minou Simone,

Tasca Davide,Tiozzo Giulia Brasiola,Varisco Nicholas.

Ins. Coordinatore Francesco Bennati

SMS Pascoli-Galilei viale Tirreno Sottomarina –VE-