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Abusi edilizi, sanatorie e

condoni

Tratto da:Tratto da:

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Schema dellSchema dell’’interventointervento

-- LL’’evoluzione della disciplina urbanisticaevoluzione della disciplina urbanistica

-- Il TU 380Il TU 380\\0101

-- I reati edilizi I reati edilizi

-- Reati edilizi in senso strettoReati edilizi in senso stretto

�� Natura giuridica e rapporti fra reatiNatura giuridica e rapporti fra reati

-- I titoli abilitativiI titoli abilitativi

�� Permesso di costruirePermesso di costruire�� Le opere Le opere ““precarieprecarie””

�� LL’’autorizzazione autorizzazione ““in precarioin precario””

�� Interventi liberi Interventi liberi

�� La DIA La DIA �� InapplicabilitInapplicabilitàà della DIA a lavori su manufatti abusivi non sanatidella DIA a lavori su manufatti abusivi non sanati

�� Super DIA Super DIA

3

segue segue ……

-- Soggetti responsabiliSoggetti responsabili�� Il committente ed il titolare del permessoIl committente ed il titolare del permesso

�� LL’’esecutoreesecutore

�� Il proprietarioIl proprietario

�� Il direttore dei lavoriIl direttore dei lavori

�� Il progettistaIl progettista

-- Lottizzazione abusiva e soggetti responsabiliLottizzazione abusiva e soggetti responsabili

-- Le sanatorie degli abusi ediliziLe sanatorie degli abusi edilizi

-- Il permesso in sanatoriaIl permesso in sanatoria

-- Il condonoIl condono�� La Circolare Ministeriale 2699La Circolare Ministeriale 2699\\20052005

�� Sanatoria o condono subordinate o parzialiSanatoria o condono subordinate o parziali

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La disciplina urbanisticaLa disciplina urbanistica

�� Le prime leggi di fine ottocento: regolamenti e piani Le prime leggi di fine ottocento: regolamenti e piani regolatoriregolatori

�� La legge La legge 11501150\\42 42

�� piani regolatori e programma di fabbricazionepiani regolatori e programma di fabbricazione

�� piani territoriali di coordinamentopiani territoriali di coordinamento

�� La legge La legge 4747\\8585 (c.d. primo condono edilizio)(c.d. primo condono edilizio)

�� Il TU Il TU 380380\\0101

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Le caratteristiche del TU 380Le caratteristiche del TU 380\\0101

Riduzione dei titoli abilitativi a due soltanto; il Riduzione dei titoli abilitativi a due soltanto; il permesso di permesso di

costruirecostruire e la e la denuncia di inizio attivitdenuncia di inizio attivitàà (DIA)(DIA);;

semplificazione delle proceduresemplificazione delle procedure per il rilascio del per il rilascio del

permesso di costruire con:permesso di costruire con:

�� istituzione dello sportello unico per listituzione dello sportello unico per l’’edilizia;edilizia;

�� previsione di forme di collaborazione e consultazione tra previsione di forme di collaborazione e consultazione tra

amministrazione e richiedente.amministrazione e richiedente.

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I reati edilizi I reati edilizi

�� reati reati urbanisticourbanistico\\ediliziedilizi in senso strettoin senso stretto (art. (art.

44 TU)44 TU)

�� reati reati urbanisticourbanistico\\ediliziedilizi in senso lato.in senso lato.

(cemento armato e sismica)(cemento armato e sismica)

�� reati reati ediliziedilizi\\ambientaliambientali

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Reati edilizi in senso strettoReati edilizi in senso stretto

Art 44 lett. a)Art 44 lett. a): : inosservanza delle norme, prescrizioni e modalità

esecutive previste dal titolo IV del TU 380\01, in quanto

applicabili, nonché dai regolamenti edilizi, dagli strumenti

urbanistici e dal permesso di costruire..(es. esposizione cartello cantiere; distanze tra i fabbricati; l(es. esposizione cartello cantiere; distanze tra i fabbricati; localizzazione del fabbricato in ocalizzazione del fabbricato in

luogo diverso da quello indicato in progetto; violazione delle mluogo diverso da quello indicato in progetto; violazione delle modalitodalitàà esecutive esecutive

previste nel permesso che non mutino lpreviste nel permesso che non mutino l’’essenza del manufatto, ecc.)essenza del manufatto, ecc.)

Per tale violazione Per tale violazione èè prevista la pena pecuniaria prevista la pena pecuniaria delldell’’ammenda ammenda

fino a 20.658 eurofino a 20.658 euro

8

Reati edilizi in senso strettoReati edilizi in senso strettoArt 44Art 44 lettlett b)b)::

�� esecuzione di lavori in totale difformitesecuzione di lavori in totale difformitàà o assenza del o assenza del permesso di costruire permesso di costruire

((differenze difformitdifferenze difformitàà totale totale \\ difformitdifformitàà parziale)parziale)

(assenza del permesso (assenza del permesso \\ permesso illegittimo)permesso illegittimo)

(permesso assente (permesso assente \\ permesso permesso scadutoscaduto o o sospeso sospeso cautelarmentecautelarmente dal giudice dal giudice amministrativo).amministrativo).

Per “esecuzione di lavori” è sufficiente anche un’attività minimale, purchéinequivocabilmente diretta alla realizzazione di un’opera edile.

Cass. pen., sez. III, sent. del 7 ottobre 1998, n. 10505 (Ud. 3.7.1998) Rv. 211984: si configura inizio di lavori di costruzione ogni volta che le opere intraprese, di qualsiasi tipo esse siano e quale che sia la loro entità, manifestino oggettivamente un’effettiva volontà di realizzare un manufatto. Il proposito criminoso si realizza anche nella fase, necessariamente prodromica e funzionale, dell’armatura dei pilastri con l’installazione delle gabbie di ferro e della carpenteria di contenimento.

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Reati edilizi in senso strettoReati edilizi in senso stretto

�� prosecuzione degli stessi nonostante l'ordine di prosecuzione degli stessi nonostante l'ordine di sospensione; sospensione;

la configurabilità del reato in esame prescinde dal titolo abilitativo necessario all’intervento edilizio sul quale è intervenuta l’ordinanza cautelare della PA; oggetto di sanzione è la condotta violativa del provvedimento cautelare adottato dalla pubblica amministrazione.

ll’’illiceitilliceitàà della condotta della condotta non viene meno per il fatto che non siano non viene meno per il fatto che non siano adottati, nei terminiadottati, nei termini, i conseguenti provvedimenti repressivi di legge; , i conseguenti provvedimenti repressivi di legge; la contravvenzione la contravvenzione èè configurabile anche nel caso in cui lconfigurabile anche nel caso in cui l’’attivitattivitààedilizia oggetto delledilizia oggetto dell’’ordinanza di sospensione ordinanza di sospensione non necessiti del non necessiti del previo rilascio del permesso di costruireprevio rilascio del permesso di costruire

Per tale violazione Per tale violazione èè prevista la pena congiunta prevista la pena congiunta dell'arresto fino a due anni e dell'ammenda da dell'arresto fino a due anni e dell'ammenda da 10.328 a 103.290 euro10.328 a 103.290 euro

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Reati edilizi in senso strettoReati edilizi in senso stretto

Art 44 lett. c):Art 44 lett. c):

�� lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio (come previstolottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio (come previstodal primo comma dell'articolo 30 dello stesso TU);dal primo comma dell'articolo 30 dello stesso TU);

�� interventi edilizi effettuati nelle zone sottoposte a vincolo interventi edilizi effettuati nelle zone sottoposte a vincolo storico, artistico, archeologico, paesistico, ambientale, in storico, artistico, archeologico, paesistico, ambientale, in variazione essenziale, in totale difformitvariazione essenziale, in totale difformitàà o in assenza del o in assenza del permesso di costruire. permesso di costruire.

Per tale violazione Per tale violazione èè prevista la pena congiunta prevista la pena congiunta dell'arresto fino a dell'arresto fino a due anni e dell'ammenda da 30.986 a 103.290 euro.due anni e dell'ammenda da 30.986 a 103.290 euro.

Ai sensi dellAi sensi dell’’art. 44 del TU va disposta art. 44 del TU va disposta la confisca dei terreni abusivamente lottizzati nonché delle opere eventualmente realizzate sugli stessi. Per effetto della confisca i terreni sono acquisiti di diritto e gratuitamente al patrimonio del comune nel cui territorio è avvenuta la lottizzazione

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Natura giuridicaNatura giuridica

I reati edilizi si perfezionano già al momento stesso dell’inizio dei lavori;

Tali reati hanno carattere permanente, dal momento che, una volta perfezionatosi il reato con l’inizio dei lavori, la situazione di illiceità perdura a lungo nel tempo per effetto della persistente condotta dell’autore del reato.

La permanenza viene a cessare (ed in quel momento comincia a decorrere la prescrizione) quando è completamente terminata l’attività illecita; tale circostanza potrà dipendere:

� dalla definitiva ultimazione dei lavori, comprensiva anche dei lavori di rifinitura (es. intonaci esterni);

� dalla sospensione degli stessi per scelta dell’interessato o per intervento dell’autorità amministrativa o penale.

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Rapporti fra reatiRapporti fra reati

I reati previsti alle lettere a), b) e c) dell’art. 44, descrivono illeciti penali diversi fra loro, ciascuno dotato di una propria specifica offensività giuridica; tali reati, proprio in quanto diversi, possono in molti casi concorrere fra loro.

Tuttavia, se i reati di cui alle lett. b) e c) possono tra loro concorrere (e se possono aversi plurime violazioni della lettera b), lo stesso non è a dirsi per la previsione di cui alla lettera a) che è, invece, residuale rispetto alle altre ipotesi criminose di modo che le condotte più gravi in queste previste sono tali da assorbire anche quella minore prevista dalla lettera a).

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I titoli abilitativi allI titoli abilitativi all’’attivitattivitàà ediliziaedilizia

�� Permesso di costruirePermesso di costruire

�� Denuncia inizio attivitDenuncia inizio attivitàà (D.I.A.)(D.I.A.)

�� Super (D.I.A.)Super (D.I.A.)

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Il permesso di costruireIl permesso di costruireIl permesso di costruire è previsto in relazione a quegli interventi

che realizzano una trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio.

L’art. 10 del TU 380/2001 (come modificato dal d.lgs. 301/2002)

individua gli interventi per i quali necessita il permesso di

costruire nelle seguenti categorie di lavori:

a) interventi di nuova costruzione;

b) interventi di ristrutturazione urbanistica;

c) interventi di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino aumento di unità immobiliari, modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti o delle superfici, ovvero che, limitatamente agli immobili compresi nelle zone omogenee A, comportino mutamenti della destinazione d’uso.

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Interventi di “nuova costruzione”Sono individuati dall’art. 3, comma 1, lett. e), del TU 380/2001; da

segnalare:

� la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero l’ampliamento di quelli esistenti all’esterno della sagoma esistente

� l’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee;

� la realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di impianti per attività produttive all’aperto ove comportino l’esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato.

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Le opere Le opere ““precarieprecarie””

Secondo la costante interpretazione dottrinaria e giurisprudenziale, una trasformazione urbanistica e/o edilizia – per essere assoggettata all’intervento autorizzatorio in senso ampio dell’autorità amministrativa – non deve essere precaria.

Un’opera oggettivamente finalizzata a soddisfare esigenze improvvise o transeunti non è destinata a produrre quegli effetti sul territorio che la normativa urbanistica è rivolta a regolare. Restano esclusi, pertanto, dal regime del permesso di costruire i manufatti di assoluta ed evidente precarietà, destinati cioè a soddisfare esigenze di carattere contingente e ad essere presto eliminati.

17

segue segue ……Per la Suprema Corte la natura “precaria” di un’opera edile, non

può essere desunta dalla temporaneità della destinazione

soggettivamente data all’opera dal costruttore, ma deve

ricollegarsi all’intrinseca destinazione materiale dell’opera

ad un uso realmente precario e temporaneo per fini specifici,

contingenti e limitati nel tempo, con conseguente possibilità di

successiva e sollecita eliminazione.

Non sono rilevanti le caratteristiche costruttive, i materiali

impiegati e l’agevole rimovibilità, ma le esigenze temporanee alle

quali l’opera eventualmente assolva.

Il carattere “stagionale” di una struttura non significa assoluta

precarietà dell’opera, in quanto la precarietà non va confusa

con la stagionalità, vale a dire con l’utilizzo annualmente

ricorrente della struttura

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L’autorizzazione “provvisoria” o “in precario”

Talvolta si riscontra il rilascio, da parte di alcuni comuni, di autorizzazioni a realizzare nuove costruzioni “provvisorie” o “in precario”; con tali atti, cioè, a fronte di un intervento edilizio che necessiterebbe del permesso di costruire, si ricorre alla mera autorizzazione come se la temporaneità del titolo abilitativo, detto, appunto, “provvisorio”, rendesse l’opera “precaria” e, quindi, non necessitante del permesso.

19

segue segue ……

Secondo la Suprema Corte, l’assenza delle condizioni per il rilascio del permesso, ove questo è necessario, non è superabile con provvedimenti atipici, quali, appunto, le autorizzazioni provvisorie rispetto alle quali l’interessato si impegna a rimuovere, in futuro, il manufatto anche su semplice richiesta del comune.

Un’autorizzazione a costruire di tipo precario oltre ad essere extra legem, in quanto non prevista da alcuna disposizione legislativa, èanche illegittima e contra legem perché non potrebbe avere altra funzione che quella di tollerare una situazione di evidente abuso. In questi casi, quindi, ci si trova di fornite all’esecuzione di lavori in assenza del permesso di costruire.

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Interventi liberiInterventi liberi

Gli interventi liberi – cioè non necessitanti di alcun titolo

abilitativo – sono indicati dall’art. 6 del TU e

precisamente:

� interventi di manutenzione ordinaria

� interventi volti all’eliminazione di barriere

architettoniche

� opere temporanee per attività di ricerca nel

sottosuolo

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Interventi soggetti a DIA

L’individuazione degli interventi realizzabili mediante DIA viene ricondotta, dall’art. 22 del TU, a due categorie:

� interventi – conformi alle previsioni degli strumenti urbanistici, dei regolamenti edilizi e della disciplina urbanisticoedilizia vigente – non riconducibili a quelli previsti dall’articolo 10 e dall’articolo 6;

� varianti a permessi di costruire che non incidono sui parametri urbanistici e sulle volumetrie, che non modificano la destinazione d’uso e la categoria edilizia, non alterano la sagoma dell’edificio e non violano le eventuali prescrizioni contenute nel permesso di costruire.

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Interventi soggetti a DIA

L’elemento comune a tutti gli interventi eseguibili tramite

DIA è quello di collocarsi al di sotto della soglia di

trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio.

La denuncia di inizio attività (DIA) – da presentare allo

sportello unico – deve contenere:

� una rappresentazione della volontà di dare inizio a

lavori edilizi;

� una relazione asseverata da parte di un progettista

abilitato

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InapplicabilitInapplicabilitàà della DIA a lavori su manufatti della DIA a lavori su manufatti

abusivi non sanatiabusivi non sanati

In più occasioni la Corte di Cassazione è stata chiamata ad affrontare situazioni in cui erano stati effettuati lavori edilizi, assentibili con semplice DIA, su immobili abusivi che non erano stati oggetto di sanatorie. Secondo la Corte qualsiasi attività posta in essere su di un immobile (abusivo) riprende e rinnova l’illegittimità dell’opera alla quale accede.

Cass. pen., sez. III, sent. del 19 aprile 2006, n. 21490 c.c. (dep. 21.6.006) Rv. 234472: in tema di edilizia, il regime di denuncia di inizio attività (DIA) non è applicabile a lavori da eseguirsi su manufatti originariamente abusivi che non risultino oggetto di condono edilizio o di sanatoria, atteso che gli interventi ulteriori su immobili abusivi ripetono le caratteristiche di illegittimità dall’opera principale alla quale ineriscono strutturalmente.

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La c.d. Super DIALa c.d. Super DIA

Il d.P.R. n. 380/2001, all’art. 22, comma 3, lett. a), come modificato

dal d.lgs. n. 301/2002, ha previsto che – a scelta

dell’interessato ed in alternativa al permesso di costruire –

possono essere realizzati anche in base a semplice denunzia di

inizio attività:

a) gli interventi di ristrutturazione di cui all’articolo 10, comma 1,

lettera c);

b) ….

c) gli interventi di nuova costruzione qualora siano in diretta

esecuzione di strumenti urbanistici generali recanti precise

disposizioni plano-volumetriche.

25

segue segue ……

b) gli interventi di nuova costruzione o di ristrutturazione urbanistica qualora siano disciplinati da piani attuativi comunque denominati, ivi compresi gli accordi negoziali aventi valore di piano attuativo, che contengano precise disposizioni planovolumetriche, tipologiche, formali e costruttive, la cui sussistenza sia stata esplicitamente dichiarata dal competente organo comunale in sede di approvazione degli stessi piani o di ricognizione di quelli vigenti; qualora i piani attuativi risultino approvati anteriormente all’entrata in vigore della legge 21 dicembre 2001, n. 443, il relativo atto di ricognizione deve avvenire entro trenta giorni dalla richiesta degli interessati; in mancanza, si prescinde dall’atto di ricognizione, purché il progetto di costruzione venga accompagnato da apposita relazione tecnica nella quale venga asseverata l’esistenza di piani attuativi con le caratteristiche sopra menzionate;

26

Abusi edilizi in senso stretto: Abusi edilizi in senso stretto:

soggetti responsabilisoggetti responsabili

LL’’art 29 stabilisce che:art 29 stabilisce che:

�� il il titolare del permesso di costruiretitolare del permesso di costruire, il , il committentecommittente

e il e il costruttorecostruttore sono responsabili della conformitsono responsabili della conformitàà delle delle

opere alla normativa urbanistica, alle previsioni di opere alla normativa urbanistica, alle previsioni di

piano;piano;

�� nonchnonchéé, unitamente al , unitamente al direttore dei lavoridirettore dei lavori, a quelle del , a quelle del

permesso e alle modalitpermesso e alle modalitàà esecutive stabilite dal esecutive stabilite dal

medesimo. medesimo.

27

Committente e titolare del permessoCommittente e titolare del permesso

Il committente è espressamente individuato dall’art. 29

tra i soggetti responsabili degli abusi edilizi, né poteva

essere altrimenti dato che in tanto un’opera (abusiva)

viene realizzata in quanto c’è qualcuno interessato

all’opera stessa.

Lo stesso dicasi per il titolare del permesso il quale, di

norma, coinciderà con il committente, ma ben può

verificarsi che i due soggetti siano persone diverse.

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Esecutore dei lavoriEsecutore dei lavori

Obbligato in via diretta al rispetto della normativa urbanisticae del permesso di costruire (ove rilasciato) è l’esecutore dei lavori; egli, prima di iniziarli, dovrà accertarsi:

� che si tratti di costruzione debitamente autorizzata;

� che le opere autorizzate siano conformi alla normativa urbanistica ed edilizia ed alle previsioni del piano.

Cass. pen., sez. III, sent. del 12 novembre 2008 n. 48025 Ud. (dep. 23.12.2008) Rv. 241799: in tema di reati edilizi, è responsabile del reato di costruzione abusiva non solo l’esecutore dei lavori che collabori all’edificazione delle opere principali ma anche quello che si limiti a svolgere lavori di completamento dell’immobile (quali la pavimentazione, l’intonacatura, gli infissi), sempre che sia ravvisabile un profilo di colpa collegato alla mancata conoscenza del carattere abusivo dei lavori.

29

Il proprietarioIl proprietario

Si tratta di stabilire se, ed in quali termini, il soggetto proprietario dell’area, che non rivesta anche un’altra qualifica (es. titolare del permesso, committente ecc.), possa essere chiamato a rispondere, a titolo di concorso, nel reato edilizio commesso daaltri.

Si pone, allora, il problema di individuare la soglia di comportamenti oltre la quale scatta a suo carico una responsabilità penale; deve trattarsi di elementi che evidenzino un consapevole contributo all’integrazione dell’illecito. Al riguardo, nella ricerca di elementi fattuali atti a dimostrare il suo contributo, la giurisprudenza è ricorsa a diversi indici, quali l’accertamento che il soggetto abiti nello stesso territorio comunale ove è stata eretta la costruzione abusiva, che sia stato individuato sul luogo, che sia il destinatario finale dell’opera, che non vi siano state manifestazioni di dissenso, che egli abbia fruito dell’opera secondo le norme civilistiche dell’accessione.

30

Il progettistaIl progettista

IlIl progettistaprogettista, cio, cioèè colui che redige il progetto dellcolui che redige il progetto dell’’intervento intervento edilizio, non edilizio, non èè stato individuato dal legislatore come uno dei stato individuato dal legislatore come uno dei soggetti responsabili degli abusi edilizi e, pertanto, non risposoggetti responsabili degli abusi edilizi e, pertanto, non risponde nde dei reati posti in essere da chi andrdei reati posti in essere da chi andràà a realizzare il suo progetto. a realizzare il suo progetto.

Cass. Cass. PenPen: il progettista di un manufatto abusivo : il progettista di un manufatto abusivo non risponde del reatonon risponde del reato di cui di cui all'art. 20 della legge 28 febbraio 1985 n. 47, neanche a titoloall'art. 20 della legge 28 febbraio 1985 n. 47, neanche a titolo di concorso, atteso di concorso, atteso che che la fase di redazione di un progetto, anche se difforme dalla la fase di redazione di un progetto, anche se difforme dalla normativa vigente, va tenuta distinta da quella di direzione deinormativa vigente, va tenuta distinta da quella di direzione deilavorilavori, e non può configurarsi un nesso di causalit, e non può configurarsi un nesso di causalitàà tra la redazione del progetto e tra la redazione del progetto e l'attivitl'attivitàà di attuazione dello stesso, soltanto per la quale sussiste riledi attuazione dello stesso, soltanto per la quale sussiste rilevanza penalevanza penale

Tuttavia Tuttavia ……....

31

…… continuacontinua

Diverso Diverso èè il caso in cui egli, nel progetto, abbia dolosamente alterato lil caso in cui egli, nel progetto, abbia dolosamente alterato la a realtrealtàà dei fattidei fatti inserendo dati non veritieri o omettendo di indicare inserendo dati non veritieri o omettendo di indicare elementi rilevantielementi rilevanti (es. in materia di superfici, di dimensione del lotto, di (es. in materia di superfici, di dimensione del lotto, di distanze dagli altri edifici ecc) cosdistanze dagli altri edifici ecc) cosìì da ottenere il rilascio di provvedimenti da ottenere il rilascio di provvedimenti abilitativi contenenti dati falsi e che non sarebbero stati rilaabilitativi contenenti dati falsi e che non sarebbero stati rilasciati ove la sciati ove la rappresentazione dei dati fosse stata fedele. rappresentazione dei dati fosse stata fedele.

In queste situazioni (in relazione ad un In queste situazioni (in relazione ad un permesso di costruirepermesso di costruire che che contenga dati non veritieri, con la PA che viene indotta in errocontenga dati non veritieri, con la PA che viene indotta in errore dal re dal progetto) egli progetto) egli concorre nel reato edilizioconcorre nel reato edilizio ed ed èè altresaltresìì responsabile del responsabile del reato di reato di falso ideologico per induzionefalso ideologico per induzione (artt. 48 e 479 del codice (artt. 48 e 479 del codice penale)penale)

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Le false attestazioniLe false attestazioni

Per le opere soggette a DIA il progettista assume la qualità di esercente un servizio di pubblica necessità e risponde (in caso di falso) del delitto di cui all’art. 481 c.p.

Ai sensi dell’art. 23 del TU, qualora il dirigente (o il responsabile del competente ufficio comunale) riscontri delle false attestazioni, da parte del professionista abilitato, ne dovrà informare l’autorità giudiziaria ed il consiglio dell’ordine di appartenenza.

La falsa attestazione (481 c.p.) può riguardare sia la relazione di asseverazione

Cass. pen., sez. III, sent. del 21 ottobre 2008, n. 1818 Ud. (dep. 19.1.2009) Rv. 242478: in materia di falso, la relazione d’asseverazione del progettista allegata alla denuncia d’inizio d’attività edilizia (DIA) ha natura di “certificato”, sicché risponde del delitto previsto dall’art. 481 c.p. il professionista che redige la suddetta relazione di corredo, attestando, contrariamente al vero, la conformità agli strumenti urbanistici.

sia il collaudo finale, con il quale il tecnico attesta la conformità dell’ opera al progetto presentato ed approvato.

33

Il direttore dei lavoriIl direttore dei lavoriIl Il direttoredirettore dei lavori si occupa della fase esecutiva delldei lavori si occupa della fase esecutiva dell’’intervento intervento

edilizio ed in tale veste egli deve verificare che ledilizio ed in tale veste egli deve verificare che l’’opera venga opera venga

realizzata in conformitrealizzata in conformitàà al permesso di costruire e secondo le al permesso di costruire e secondo le

modalitmodalitàà in esso indicate in esso indicate

LL’’art. 29 consente al art. 29 consente al direttore dei lavori,direttore dei lavori, il quale si accorga che a sua il quale si accorga che a sua

insaputa sono stati commessi degli abusi consistenti nella insaputa sono stati commessi degli abusi consistenti nella violazione violazione

delle prescrizionidelle prescrizioni del permesso di costruire (fatta esclusione delle del permesso di costruire (fatta esclusione delle

varianti in corso d'opera) di evitare un suo coinvolgimento varianti in corso d'opera) di evitare un suo coinvolgimento contestandocontestando

tale evenienza agli altri soggetti e tale evenienza agli altri soggetti e fornendo al dirigente o responsabile del fornendo al dirigente o responsabile del

competente ufficio comunale contemporanea e motivata comunicaziocompetente ufficio comunale contemporanea e motivata comunicazione della ne della

violazione stessaviolazione stessa. .

Nei casi di Nei casi di totale difformittotale difformitàà o di variazione essenzialeo di variazione essenziale rispetto al rispetto al

permesso di costruire, il direttore dei lavori deve inoltre permesso di costruire, il direttore dei lavori deve inoltre rinunziare rinunziare

all'incaricoall'incarico contestualmente alla comunicazione resa al dirigente.contestualmente alla comunicazione resa al dirigente.

34

.. segue.. segue

Taluni direttori dei lavori si difendono sostenendo che i lavoriTaluni direttori dei lavori si difendono sostenendo che i lavori abusivi abusivi sono state eseguiti dal committente sono state eseguiti dal committente ee\\oo dal costruttore dal costruttore ““a loro a loro insaputainsaputa””. In realt. In realtàà sul sul direttore dei lavoridirettore dei lavori grava una grava una posizione di posizione di garanziagaranzia circa la regolare esecuzione dei lavoricirca la regolare esecuzione dei lavori, con conseguente , con conseguente responsabilitresponsabilitàà per gli abusi commessi e trattandosi di per gli abusi commessi e trattandosi di contravvenzione lcontravvenzione l’’omesso controllo omesso controllo –– circa la corrispondenza circa la corrispondenza delldell’’opera al permesso opera al permesso –– ben può essere addebitato al direttore dei ben può essere addebitato al direttore dei lavori anche a mero titolo di lavori anche a mero titolo di ““colpacolpa””. .

Avendo egli il compito di Avendo egli il compito di ““controllarecontrollare”” la regolare esecuzione dei lavori, la regolare esecuzione dei lavori, affermare che alcuni lavori furono eseguiti a affermare che alcuni lavori furono eseguiti a lorlor insaputa significa insaputa significa ammettere di non aver svolto un adeguato controllo. ammettere di non aver svolto un adeguato controllo.

Diverso Diverso èè dimostrare che le opere abusive furono realizzate, a loro dimostrare che le opere abusive furono realizzate, a loro insaputa, in data successiva alla conclusione ed alla chiusura dinsaputa, in data successiva alla conclusione ed alla chiusura dei lavori ei lavori comunicata al comune; dato che quella data segna il momento in ccomunicata al comune; dato che quella data segna il momento in cui ui il direttore di lavori cessa dallil direttore di lavori cessa dall’’incarico e non incarico e non èè pipiùù garante della garante della regolare esecuzione dei lavori.regolare esecuzione dei lavori.

35

La lottizzazione abusivaLa lottizzazione abusiva

Ai sensi dell’art. 30 del TU si ha lottizzazione abusiva di terreni a scopo edificatorio quando:

� (lottizzazione materiale) vengono iniziate opere che comportino trasformazione urbanistica o edilizia dei terreni stessi in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici, vigenti o adottati, o comunque stabilite dalle leggi statali o regionali o senza la prescritta autorizzazione;

� (lottizzazione giuridica) tale trasformazione venga predisposta attraverso il frazionamento e la vendita, o atti equivalenti, del terreno in lotti che, per le loro caratteristiche quali la dimensione in relazione alla natura del terreno e alla sua destinazione secondo gli strumenti urbanistici, il numero, l’ubicazione o la eventuale previsione di opere di urbanizzazione ed in rapporto ad elementi riferiti agli acquirenti, denuncino in modo non equivoco la destinazione a scopo edificatorio.

36

La lottizzazione abusivaLa lottizzazione abusiva

Un ruolo di assoluto rilievo assumono, nel reato di Un ruolo di assoluto rilievo assumono, nel reato di

lottizzazione abusiva, quei lottizzazione abusiva, quei tecnicitecnici che intervengono che intervengono

nella predisposizione o nellnella predisposizione o nell’’attuazione del programma attuazione del programma

edificatorio. edificatorio.

�� Cass. Cass. PenPen. Sez. 3 sent. n 10061 del 30.09.95 (. Sez. 3 sent. n 10061 del 30.09.95 (UdUd. .

13.07.95) 13.07.95) RvRv 203472: 203472: ……..

37

La lottizzazione abusivaLa lottizzazione abusiva

�� …… risponde di concorso nel reato di lottizzazione abusiva il risponde di concorso nel reato di lottizzazione abusiva il

tecnicotecnico che abbia operato l'ulteriore frazionamento di che abbia operato l'ulteriore frazionamento di

particelle giparticelle giàà frazionate, comprese anch'esse nella maggiore frazionate, comprese anch'esse nella maggiore

estensione della proprietestensione della proprietàà originaria, poichoriginaria, poichéé anch'egli si anch'egli si èè

inserito con efficienza causale nel determinismo produttivo inserito con efficienza causale nel determinismo produttivo

dell'evento. (dell'evento. (Nella specie la S.C. ha osservato che anche qualora, Nella specie la S.C. ha osservato che anche qualora,

all'epoca dello svolgimento dell'anzidetta attivitall'epoca dello svolgimento dell'anzidetta attivitàà professionale, non fosse professionale, non fosse

ancora stato annotato sul mappale il precedente frazionamento, eancora stato annotato sul mappale il precedente frazionamento, egli gli

ebbe comunque a rendersi pienamente conto della reale situazioneebbe comunque a rendersi pienamente conto della reale situazione in in

occasione delle effettuate operazioni di ricognizione e di picchoccasione delle effettuate operazioni di ricognizione e di picchettamentoettamento). ).

38

…… continuacontinua

La contravvenzione di cui allLa contravvenzione di cui all’’art. 95 del TU può essere commessa da art. 95 del TU può essere commessa da

chiunque violi o concorra a violarechiunque violi o concorra a violare gli adempimenti formali e gli adempimenti formali e

sostanziali previsti dalla normativa. sostanziali previsti dalla normativa.

Primo fra tutti il Primo fra tutti il proprietarioproprietario delldell’’immobile, il immobile, il committentecommittente, il , il titolare titolare

della concessione ediliziadella concessione edilizia ed, in genere, chi ha la disponibilited, in genere, chi ha la disponibilitàà

dell'immobile o dell'area su cui esso sorge. dell'immobile o dell'area su cui esso sorge.

Sono altresSono altresìì responsabili quei soggetti che esplicano attivitresponsabili quei soggetti che esplicano attivitàà tecnica o che tecnica o che

effettuano leffettuano l’’attivitattivitàà materiale di realizzare i lavori e che li hanno iniziati materiale di realizzare i lavori e che li hanno iniziati

senza accertarsi degli intervenuti adempimenti; tra questi ultimsenza accertarsi degli intervenuti adempimenti; tra questi ultimi i

individuiamo il individuiamo il direttore dei lavoridirettore dei lavori ed il ed il titolare della ditta titolare della ditta

appaltatriceappaltatrice..

39

Le sanatorie degli abusi ediliziLe sanatorie degli abusi edilizi

�� Permesso di costruire in sanatoriaPermesso di costruire in sanatoria

�� Condono edilizioCondono edilizio

40

Accertamento di conformitAccertamento di conformitàà

L’art. 36 del TU 380/2001 ha previsto la possibilità per gli interventi

realizzati “in assenza di permesso di costruire, o in difformità da esso, ovvero in assenza di denuncia di inizio attività nelle ipotesi di cui all’articolo 22, comma 3, (cd. superdia) o in difformità da essa” di ottenere il permesso in sanatoria se l’intervento risulta conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso sia al momento della presentazione della domanda.

Tale possibilità di sanatoria viene estesa – dall’art. 37, comma 4, del TU – anche agli interventi eseguiti in assenza o in difformitàdalla denuncia di inizio attività (DIA ordinaria).

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Effetti del provvedimento di sanatoriaEffetti del provvedimento di sanatoria

L’effetto principale che consegue al provvedimento di sanatoria è la legittimazione, sul piano amministrativo, delle opere abusive con preclusione di qualsiasi potere sanzionatorio.

Rilevante è anche l’effetto estintivo (cioè il venir meno della punibilità) che si produce sui reati contravvenzionali altrimenti riconducibili alla condotta abusiva. Si estende a tutti i responsabili dell’abuso ed anche a coloro i quali non hanno fatto formale richiesta di sanatoria in sede amministrativa.

L’effetto estintivo dell’abuso edilizio non si estende al reato paesaggistico salvo che non sussistano i presupposti del cd. condono ambientale. Tale effetto è precluso anche rispetto agli altri reati contravvenzionali come, per esempio, a quelli previsti in materia sismica, o in materia di opere in conglomerato cementizio.

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Il c.d. condono edilizioIl c.d. condono edilizio

Possiamo distinguere le tre principali leggi di riferimento riconducibili ai cosiddetti tre condoni:

� la legge 47/1985, preceduta e seguita da una serie di d.l. e di leggi di conversione;

� la legge 724/1994, preceduta da una serie di decreti legge e seguita da altri decreti poi, di fatto, confluiti nella legge 662/1996 (3);

� la legge 326/2003 che convertiva il d.l. 269/1993; questa legge è stata modificata dal d.l. 168/2004, convertito nella l. 191/2004, che recepiva gli indirizzi espressi dalla Corte costituzionale a seguito di ricorso proposto da alcune regioni

43

segue segue ……

La legge 47/1985 prevedeva la possibilità di sanare gli abusi edilizi

perpetrati fino al 1° ottobre 1983; i condoni successivi, salvo

modeste modifiche, operando un rinvio recettizio alla 47/1985,

hanno spostato avanti nel tempo tale termine così portandolo,

con il secondo condono, al 31 dicembre 1993 ed infine, con il

terzo, al 31 marzo 2003.

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condizionicondizioni

Opere abusive che risultino ultimate entro il 31 marzo

2003 e che non abbiano comportato ampliamento

del manufatto superiore al 30 per cento della

volumetria della costruzione originaria o, in alternativa,

un ampliamento superiore a 750 mc.

Nuove costruzioni residenziali non superiori a 750

metri cubi per singola richiesta di titolo abilitativo

edilizio in sanatoria, a condizione che la nuova

costruzione non superi complessivamente i 3.000

metri cubi.

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La C.M. 2699La C.M. 2699\\20052005

La circolare del 7 dicembre 2005, n. 2699 prevede che per quanto riguarda, invece, le nuove costruzioni con destinazione d’uso non residenziali, la sanatoria èammessa anche oltre i limiti volumetrici previsti per i manufatti residenziali.

Cass. pen., sez. III, sent. del 19 gennaio 2007, n. 8067 Ud. (dep. 27.2.2007) Rv. 236084: in tema di condono edilizio, i procedimenti penali per violazioni edilizie relative alle nuove costruzioni non residenziali non possono essere sottoposti, durante la pendenza del termine per la presentazione del condono, alla sospensione prevista dall’art. 44 l. n. 47 del 1985, cui rinviano le disposizioni di cui al d.l. 30 settembre 2003 n. 269, conv. con l. 24 novembre 2003 n. 326, atteso che l’art. 32 del citato decreto n. 269 limita l’applicabilitàdel condono edilizio alle sole costruzioni residenziali.

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Ulteriori condizioniUlteriori condizioni

Le tipologie di intervento edilizio suscettibili di sanatoria sono indicate dal comma 26 che rinvia ad un allegato specificante 6 tipologie di abuso.

Il comma 27 elenca una serie di fattispecie in cui il condono non ècomunque possibile. Esso prescrive che, fermo restando quanto previsto dagli artt. 32 e 33 della legge 47\85, le opere abusive non sono comunque suscettibili di sanatoria, qualora:

a) siano state eseguite dal proprietario o avente causa condannato con sentenza definitiva, per i delitti di cui all’articolo 416-bis, 648-bis e 648-ter del codice penale o da terzi per suo conto;

b) non sia possibile effettuare interventi per l’adeguamento antisismico, rispetto alle categorie previste per i comuni secondo quanto indicato dalla ordinanza del P. C. M 20 marzo 2003, n. 3274, pubblicata nel supplemento ordinario alla GU n. 105 dell’8 maggio 2003;

c) ……

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Non applicabilitNon applicabilitàà

Nelle aree sottoposte a vincoli imposti sulla base di leggi statali e regionali a tutela degli interessi idrogeologici, ambientali e paesistici la norma anzidetta ammette, infatti, la possibilità di ottenere la sanatoria soltanto per gli interventi edilizi di minore rilevanza(corrispondenti alle tipologie di illecito di cui ai nn. 4, 5 e 6 dell’Allegato 1: restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria), previo parere favorevole da parte dell’autorità preposta alla tutela del vincolo.

Cass. pen., sez. III, sent. del 21 dicembre 2004, n. 48956: tra le ipotesi di opere abusive non suscettibili di sanatoria, ai sensi dell’art. 32 del d.l. 269/2003, rientra la nuova costruzione realizzata, in assenza del titolo abilitativo edilizio in area assoggettata a vincolo imposto a tutela degli interessi paesistici, ipotesi esclusa dal condono dal comma 26, lett. a).

48

seguesegue……

Cass. pen., sez. III, sent. del 26 aprile 2007, n. 24451: il condono edilizio previsto dall’art. 32 del d.l. n. 269 del 2003 (conv. con modd. in l. 326/2003) è applicabile agli interventi edilizi anche se eseguiti in area vincolata in assenza di titolo abilitativo e di autorizzazione paesaggistica, purché si tratti di interventi di minore rilevanza (restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria) e previo parere favorevole dell’Autorità preposta alla tutela del vincolo.

Cass. pen., sez. III, sent. del 22 novembre 2007, n. 45253: in tema di reati edilizi, il vincolo che inibisce l’accesso al condono degli interventi edilizi, secondo quanto previsto dall’art. 32 del d.l. 269/2003, riguarda indifferentemente sia il vincolo gravante sull’immobile sia il vincolo insistente sull’area ove l’immobile è realizzato.

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Sanatorie o condoni“parziali” o “subordinati”

Secondo la giurisprudenza non è consentito rilasciare una sanatoria parziale, cioè limitata a determinate parti dell’immobile abusivo, oppure subordinata all’esecuzione di opere; questo sia con riferimento all’istituto del condono edilizio sia in riferimento all’accertamento di conformità.

Il rilascio di una concessione in sanatoria, ex art. 36 del TU, relativa soltanto a parte degli interventi edilizi abusivi realizzati, ovvero parziale, oppure subordinata alla esecuzione di opere, non èammissibile atteso che ciò contrasta ontologicamente con gli elementi essenziali dell’accertamento di conformità, i quali presuppongono la già avvenuta esecuzione delle opere e la loro integrale conformità alla disciplina urbanistica.

50

segue segue ……

Analogamente la Suprema Corte ha (ri)affermato che tutta la

legislazione urbanistica e la giurisprudenza formatasi in materia

di condono edilizio escludono la possibilità di una sanatoria

parziale sul presupposto che il concetto di costruzione deve

essere inteso in senso unitario e non in relazione a singole parti

autonomamente considerate. Pertanto non è possibile scindere la

costruzione tra i vari elementi che la compongono ai fini della

sanatoria di singole porzioni di essa.

Cass. pen., sez. III, n. 4752 del 30 gennaio 2008 (cc. 13.12.2007)