Abeni Giancarlo Babuscia Alessandra Bornaghi Cesare.

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Abeni Giancarlo Babuscia Alessandra Bornaghi Cesare

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Abeni Giancarlo

Babuscia Alessandra

Bornaghi Cesare

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OSCILLATORE ARMONICOL’ oscillatore armonico è costituito da un carrello appoggiato ad una rotaia metallica con due respingenti ai suoi estremi. Su tale rotaia viene fatto scorrere il carrello legato a molle che permettono di studiare il moto oscillatorio del carrello stesso. Il dispositivo si basa sulla legge di Hookelegge di Hooke che dice che applicando una forza su un corpo materiale si ottiene uno spostamento direttamente proporzionale alla forza stessa.

KxF

L’oscillatore armonico può essere di tre tipi:

Libero ForzatoSmorzato

INDICE

L’oscillatore come modello

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L’oscillatore armonico liberoL’oscillatore armonico libero è un sistema ideale nel quale non si tiene conto dell’esistenza dell’attrito: l’oscillazione ha perciò durata infinita. Nel nostro caso il carrello è collegato da entrambe le parti ad una molla e se viene. applicata su esso una forza dovrebbe avere moto perpetuo.

L’oscillatore armonico smorzato L’oscillatore armonico smorzato è un sistema reale che, a causa dell’attrito, vede l’oscillazione fermarsi in breve tempo; nel sistema analizzato, l’attrito è rappresentato dall’attrito tra le ruote del carrello e la rotaia e dalla resistenza dell’aria,.

L’oscillatore armonico libero è un sistema ideale nel quale non si tiene conto della presenza dell’attrito: l’oscillazione ha perciò durata infinita. Il moto che si ottiene da tale sistema è un moto armonico semplice caratterizzato da un periodo T0 e quindi da una sua

0

20 T

L’oscillatore armonico smorzato è un sistema reale che, a causa dell’attrito, vede l’oscillazione diminuire progressivamente fino al suo estinguersi. Il moto non è più un moto armonico; l’ampiezza del moto si smorza secondo una legge esponenziale.

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Nel nostro caso abbiamo a che fare con un oscillatore Nel nostro caso abbiamo a che fare con un oscillatore armonico forzato:armonico forzato: il carrello è attaccato da un lato ad una molla a sua volta legata ad un motorino con un braccio rotante, mentre dall’altro una semplice molla; l’oscillazione prodotta con frequenze e quindi periodi regolabili può mostrare diversi comportamenti del corpo (il carrello) soggetto alla forza.

Nel nostro caso abbiamo a che fare con un oscillatore armonico smorzato e forzato: il carrello è attaccato da un lato ad una molla a sua volta legata ad un motorino con un braccio rotante, mentre dall’altro ad una semplice molla. Nel sistema la forzante ha una propria . Il carrello tende ad

assumere la periodicità della forzante qualunque essa sia. Si osserva che al variare del periodo della forzante variano di conseguenza il periodo e

l’ampiezza delle oscillazioni del carrello.

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RISONANZASe la frequenza della forza periodica esercitata dal motorino sul sistema dell’oscillatore armonico è opportuna, ovvero se la pulsazione della forza è approssimativamente uguale a quella dell’oscillazione propria del sistema, allora la forza applicata si somma alla naturale oscillazione del sistema dando vita al fenomeno della risonanza, amplificando l’ampiezza delle oscillazioni, fino ad un valore massimo (infinito se l’attrito fosse nullo).

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0

20

40

6080

100

120

140

0 1 2 3 4

Il grafico esprime la variazione dell’ampiezza delle oscillazioni in rapporto alla variazione della .

La risonanza avviene nell’intervallo in cui l’ della forzante si avvicina a quella posseduta inizialmente dal carrello. Essa è rappresentata graficamente dal picco; l’ampiezza della zona di risonanza è direttamente proporzionale all’intensità dello smorzamento

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L’OSCILLATORE COME MODELLOIl comportamento degli elettroni all’interno degli atomi può essere compreso attraverso il semplice modello dell’oscillatore armonico.L’elettrone infatti si può considerare come un sistema in continua oscillazione con pulsazione propria 0.

Se l’elettrone viene sollecitato esternamente, ad esempio da una radiazione elettromagnetica (onda armonica), si verifica un fenomeno di risonanza, assimilabile a ciò che abbiamo riscontrato nell’oscillatore armonico forzato prima analizzato.

jkx tcosEE o

W2

W1Livello energetico inferiore

Livello energetico superiore

elettrone

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Uno spettro di assorbimento è la misura di una proprietà fisica f in relazione alla frequenza n.

In questa esperienza abbiamo analizzato gli spettri di assorbimento, come fenomeno dell’interazione radiazione- materia. L’assorbimento è stato effettuato da un corpo rigido, nel nostro caso un vetrino.

sorgente monocromatore

fibra ottica rilevatore

La luce bianca prodotta dalla sorgente (una lampada allo xeno) passa nel monocromatore che contiene al suo interno un elemento dispersivo: un reticolo di diffrazione, che grazie a particolari angolature e ad un sistema di specchi scompone la luce bianca nei colori che la costituiscono e inoltre permette di selezionare un solo colore (una sola lunghezza d’onda).

Cos’è uno spettro di assorbimento?

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La luce scomposta passa attraverso una fenditura e grazie

ad una fibra ottica colpisce il rilevatore.

Variando le lunghezze d’onda, considerate in un intervallo

compreso tra 300 e 700, abbiamo raccolto i dati dell’intensità

luminosa I0, ottenendo il seguente grafico:

0

5

10

15

20

25

30

31

0

34

0

37

0

40

0

43

0

46

0

49

0

52

0

55

0

58

0

61

0

64

0

67

0

70

0

Serie1

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Successivamente abbiamo interposto un vetrino giallo tra la fibra ottica e il rilevatore e abbiamo ripetuto le misurazioni dell’intensità luminosa IT nello stesso intervallo di lunghezza d’onda, così da poter vedere l’assorbimento da parte del corpo rigido.

Abbiamo messo in relazione i diversi valori di I0 e IT, calcolandone il rapporto. Abbiamo poi costruito un grafico ponendo in relazione il rapporto delle intensità luminose e la lunghezza d’onda.

TRASMISSIONE

ASSO

RB

IMEN

TO

0

0,2

0,4

0,6

0,8

1

spigolo di assorbimento

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Possiamo notare che si può avere trasmissione di luce solo quando si è giunti ad una certa lunghezza d’onda che, nel nostro caso, è intorno ai 500nm.

Dal punto di vista energetico,la relazione tra lunghezza d’onda ed energia è inversamente proporzionale. Infatti:

E= h= hc/

Quindi, per lunghezze d’onda maggiori a 500nm l’energia non è sufficiente a far saltare l’elettrone al livello superiore. In particolare nell’ultima parte del grafico,dove non si ha affatto assorbimento di energia, l’intensità iniziale I0 resta invariata dopo il passaggio attraverso il vetrino: I0 = IT. Nella parte in “salita”, invece, si riscontra un progressivo eccitamento degli elettroni che iniziano ad avere energia necessaria per compiere il salto. E’ proprio a partire da lunghezze d’onda più piccole di 500nm che gli elettroni compiono il salto a livelli superiori. W2

W1Livello energetico inferiore

Livello energetico superiore

elettrone

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I dati raccolti hanno rilevato che fasci di luce con particolari lunghezze d’onda non vengono registrate dal rilevatore, essendo state assorbite dal vetrino. Questo assorbimento non è stato però

netto.Si può notare che il passaggio

dall’assorbimento alla trasmissione è simile ad una parte del grafico della

risonanza. L’unica differenza è che non si ha il successivo ritorno a valori tendenti

all’asse delle x.

Ciò si può interpretare considerando che gli atomi che costituiscono il vetrino

(corpo solido), avendo legami molto forti, sovrappongono i livelli energetici su cui viaggiano gli elettroni in modo da creare non un unico livello ma una banda estesa

in energia,che non riusciamo sperimentalmente ad esplorare nella sua

interezza.INDICE

0

2040

6080

100120

140

0 1 2 3 4

0

0,2

0,4

0,6

0,8

1

310

340

370

400

430

460

490

520

550

580

610

640

670

700

spigolo di assorbimento