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scelta e complessita’ L’uomo non compie mai delle scelte, anche per una contraddizione nella parola stessa. Perche’, minimizzando, fra due valori diversi, di cui uno evidentemente migliore dell’altro, l’uomo prendera’ sempre il migliore e di conseguenza, non sceglie mai come nelle immagini sopra, se il vassoio rappresenta la “scelta” dell’uomo (o anche di un computer, di una gallina, di una pietra), in riferimento ad una serie di bottiglie di champagne, l’uomo prendera’ sempre la piu’ grande (immagini sotto: il 100% delle persone “sceglieranno l’opzione 2) se non ci sono opzioni correlate, tipo il prezzo, il peso, eccetera. 8 3

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scelta e complessita’L’uomo non compie mai delle scelte, anche per una contraddizione nella parola stessa.Perche’, minimizzando, fra due valori diversi, di cui uno evidentemente migliore dell’altro, l’uomo prendera’ sempre il migliore e di conseguenza, non sceglie mai

come nelle immagini sopra, se il vassoio rappresenta la “scelta” dell’uomo (o anche di un computer, di una gallina, di una pietra), in riferimento ad una serie di bottiglie di champagne, l’uomo prendera’ sempre la piu’ grande (immagini sotto: il 100% delle persone “sceglieranno l’opzione 2) se non ci sono opzioni correlate, tipo il prezzo, il peso, eccetera. 83

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scelta e vittoriaScelta e vittoria, due concetti errati nel nostro modo comune di intenderli. La scelta e’ in realta’ una finta scelta, perche’ l’uomo prende sempre il valore piu’ alto se si tratta di avere (ed il piu’ basso se si tratta di dare): nelle immagini sotto, quando l’uomo si ferma per scegliere, e’ solo perchè non sa, fra due valori, quale sia il migliore: dopo avere analizzato meglio tutte le variabili, se scopre delle differenze, allora “sceglie”, fra virgolette, una delle due

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gradiniemappe e pagine

da un vecchio post di gradiniemappe (pag 64 e 65) osservare il piccolo, da vicino ed il tutto, dall’alto: nel post a pagina fissa zoom si puo’ provare il passaggio dal piccolo al grande e viceversa nelle pagine del blog, usando lo zoom piu’ grande per individuare la pagina senza poterne leggere il contenuto, per poi zoomare e leggere senza avere piu’ la visione d’insieme (le pagine dello stesso colore trattano lostesso argomento)Con seadragon la navigazione e’ abbastanza agevole, altrimenti un’alternativa e’ aprire l’immagine con chrome o simili, e nell’immagine in piccolo ci sara’ una piccola iconcina a forma di lente d’ingrandimento che posizionata su una determinata pagina la portera’ a grandezza dello schermo. Sotto le pagine del blog sono adesso numerate, per il solito principio dell’esistenza di regole universali una delle quali recita: per organizzare un qualcosa, una citta’, un libro, un tempo, e’ meglio numerare il tutto. Blog e siti non hanno pagine numerate perche’ ancora giovani, ma tutti crescono prima o poi (alla numerazione mancano ancora gennaio-aprile)

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la scelta 2Se si potesse "scegliere" isolando tutti i processi, questo sarebbe il risultato

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la scelta 3 –fusione di scelteQuando due o piu’ scelte sono fuse tra loro, come nell’esempio delle immagini, non sempre si puo’  scegliere l’opzione piu’ conveniente per tutte e due come nell’immagine in alto. Molte volte, immagini in basso, le scelte si dispongono in maniera che se si prende il top dell’una, non è possibile prendere il top dell’altra, e viceversa

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la scelta 4 –esempio praticoUna falsa ottimizzazione, quella delle pagine segnalibro (negli esempi chrome e safari) ottenuta ottimizzando la quantita' di informazioni che il navigatore visualizza, l'iconcina a forma di segnalibro presente nella quantita' di uno. E' la forma grafica piu' semplice che si possa utilizzare, un solo elemento da tenere a bada. Guardando pero' anche altri aspetti, primo fra tutte la velocita' con cui si apprende in che stato è il segnalibri (on off) e l'azione necessaria per portarlo a quanto da noi voluto, non si ha una corrispondenza fra la velocita’ di comprensione-adattamento alle proprie esigenze  e la minimizzazione degli elementi grafici usati per la comprensione-adattamento dello stato dei segnalibri

google chrome: una iconcina a forma di segnalibro indica lo stato del segnalibro, con un colore piu’ chiaro e con uno piu’ scuro piu’ l’aggiunta delle scritte “Tieni su questa pagina” e “Non tenere su questa pagina” perche’ non e’ immediatamente chiaro in che stato sia il segnalibri 88

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per safari discorso simile a quello di chrome: una sola icona che cambia colore, da blu scuro a blu piu’ chiaro, ed anche in questo caso la necessita’ di scritte per conoscere lo stato del segnalibro

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sopra, icone adattate al linguaggio naturale del cervello: con l’aggiunta del colore rosso ad indicare la negazione, l’off, nelle prime due immagini, che pero’ confondono ancora se lo stato del momento sia l’uno o l’altro. Nelle ultime due immagini l’uso di due altri strumenti usati dal cervello nelle sue categorizzazioni: la maggioranza ed il duopolio: in questo caso si comprende prima e senza dovere leggere nessuna scritta

In blu il tempo che il cervello impiega a capire in che stato è il segnalibri e a compiere la relativa azione per toglierlo o aggiungerlo, usando una sola icona che cambia stato e le relative scritte, in rosso il tempo che impiega invece usando due icone (piu’ una per indicare lo stato) senza scritte 

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e’ questo un tipico caso di fusione tra scelte: avere la massima velocita’ di comprensione oppure la forma piu’ semplice di rappresentazione. Errata nel caso di chrome e safari perche’ nella gerarchia del web la velocita’ viene prima di tutto

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al centro del mondoUna mappa mentale (sotto una home page del sito di Alberto Scocco, sotto ancora una slide tratta da una presentazione)  e’ una visione parziale del pensiero, incentrata sul punto di vista di una voce (specchio del nostro punto di vista) e che non tiene conto dei punti di vista delle altre voci 

ogni voce ha la tendenza a porsi al centro della mappa (ogni uomo ha la tendenza a porsi al centro del mondo)

ecc cosa succederebbe tenendo conto anche del punto di vista della seconda voce:

il baricentro si sposta, dando modo ad altre due voci (in basso a destra) di entrare nella mappa, di modo che la seconda voce non sia piu’ in periferia 89

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mappe escluse

ecco cosa succede al variare dei punti di vista: le voci in bianco sono le escluse (ed arrabbiate) 90

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attrazione e complessita’Ogni mappa e’ attratta dalle mappe della stessa specie

all’aumentare della complessita’ facilmente una specie si ritrova con un pezzetto di un’altra specie, venendo cosi’ attratta sia dall’una che dall’altra, rischiando cosi’ anche una qualche crisi d’identita’

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vittoria e superiorita’Della stessa serie della scelta, la vittoria, la vincita, la superiorita’, concetti che non esistono in natura. Perche’ dietro ogni vittoria c’è sempre un qualche vantaggio per il vincitore

Sotto, nella prima immagine, una classifica di un campionato. Nella immagine sotto la stessa classifica se tutte le squadre giocassero ad armi pari: tutte le partite finirebbero in pareggio. La vittoria, l’uomo piu’ bravo, piu’ ricco, non esistono: ogni qualvolta si ha una manifestazione di superiorita’, bisogna chiedersi: perche’?  Facendo un paragone con due schermidori e le loro sciabole, i loro match finirebbero sempre pari se le sciabole fossero uguali. Ogni qualvolta uno schermidore riporta una qualche vittoria, basta guardare la sua sciabola, sicuramente sara’ piu’ lunga della sciabola dell’avversario. Anche in questo caso, come nel caso delle scelte, la vittoria e’ solo una illusione dovuta alla molteplicita’ di variabili che entrano in gioco quando analizziamo una qualche superiorita’, per cui il cervello, non potendo analizzare tutte le voci, prende per buona l’ipotesi che piu’ gli conviene: “io ho vinto perche’ sono stato piu’ bravo”L’alternativa e’ “io ho vinto perche’ ho dei mezzi superiori”, che svilirebbe la vittoria e che l’uomo scarta, da bravo imbroglione e baro qual’e’.

Esempio pratico di vittoria ottenuta con mezzi superiori rispetto all’avversario: il tris, dove vince sempre chi gioca la prima mossa ( -da wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Tris_(gioco): Poiché il numero di possibili situazioni (la complessità dello spazio degli stati) è estremamente ridotto rispetto ad altri giochi, scrivere un programmaper computer che gioca perfettamente a tris, senza mai perdere, è un compito alla portata di qualsiasi studente di programmazione.)

Esempio pratico invece di falsa vittoria (dovuta alle incertezze della complessita’): gli scacchi, che e’ un gioco uguale al tris, vince chi fa la prima mossa (se chi fa la prima mossa fa sempre la mossa migliore possibile), solo che a causa dell’elevato numero di mosse possibili l’uomo (ed i computer) non fanno mai sempre la miglior mossa possibile, dando la possibilita’ a chi non gioca la prima mossa all’inizio della partita di vincereIn questa caso in wikipedia, alla voce scacchi, (http://it.wikipedia.org/wiki/Scacchi) non si parla come nel gioco del tris di “senza mai perdere”, quando invece ci dovrebbe essere: non c’è nessuna differenza tra il gioco del tris ed il gioco degli scacchi

altro campionato, stessa storia: se le squadre giocassero ad armi pari, tutte le partite finirebbero in pareggio

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tris e scacchiDifferenze fra tris e scacchi: nel primo gioco, data la sua semplicita’, e’ possibile effettuare sempre la mossa migliore Nel secondo ancora no

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vittoria proporzionaleRappresentazione grafica di vittoria e superiorita’. Nella immagine a sinistra la realta’, dove ad ogni manifestazione di superiorita’ corrispondono migliori mezzi a disposizione, simboleggiati da una gara dove una persona  ha a disposizione una bici e l’altra uno scooter. Nell’altra immagine la realta’ immaginaria, una persona che con gli stessi mezzi a disposizione dell’altra riesce a vincere, condizione che non esiste in natura se non nella mente immatura dell'uomo

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