A.3: Rilevati arginali...berma di altezza 1,0 m prevista lato monte al fine di contrastare eventuali...
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Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche
Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 39
A.3: Rilevati arginali
La difesa idraulica dei territori laterali ai corso d’acqua nei loro tratti di pianuraè spesse volte affidata ad argini longitudinali, eseguiti fin da epoche remote quandotali zone, ripetutamente soggette ad inondazioni, vennero in tal modo protette equindi sistemate o bonificate.
Le arginature non devono essere solo opere idrauliche atte a contrastarel’esondazione per sormonto ma devono anche costituire manufatti realizzati conmagisteri tali da scongiurare pericoli di rotte per sifonamento. Tale pericolo un tempoin pratica non sussisteva per le modeste altezze sul piano di campagna, mentre oggi,sovralzo dopo sovralzo, le quote di tenuta delle sommità dei rilevati sono tali darendere talvolta precario l’equilibrio tra la spinta della falda caricata dal fiume in pienae la capacità di tenuta dello strato di terreno impermeabile o semipermeabilesovrastante.
Un ruolo predominante in tal senso è svolto dalla pendenza piezometrica,ovvero dalla linea di imbibizione che si determina all’interno del corpo arginalerelativamente al paramento esterno, nonché dalla velocità di decrescita dei livelli perquanto concerne quello interno.
Gli argini sono costruiti in terra omogenea e di medio impasto, collocata instrati successivi di 50 ÷ 60 cm e costipata strato per strato; gli argini meno elevatisono senza banche, o con banche di larghezza minore; anche la larghezza degli arginiè limitata nei corsi d’acqua che sono soggetti a piene più brevi, purché il terreno sucui poggiano sia sufficientemente resistente.
In analogie con le dighe in materiali sciolti, la verifica di stabilità del rilevatoarginale deve essere condotta considerando tre diverse situazioni:
a) a termine della costruzione (rilevato asciutto ed assenza di acqua nel fiume);
b) con il fiume al livello di massima piena;
c) a seguito di un rapido abbassamento del livello idrico nel fiume.
L'analisi statica viene condotta ricercando tra diverse superfici potenziali dirottura, generalmente assunte di forma circolare, quella a cui corrisponde il minimovalore del coefficiente di sicurezza; tale valore deve risultare superiore a quello delcoefficiente sicurezza prescelto. Il rilevato arginale deve essere realizzato conmateriale poco permeabile, in modo che la superficie libera di filtrazione rimanga tuttainterna al rilevato stesso, senza intersecarne il paramento lato campagna. A rigore, lalinea di saturazione andrebbe determinata considerando condizioni di moto vario, datoche, durante le piene, il livello d'acqua nel fiume varia nel tempo. Tuttavia, risultatiquasi sempre accettabili e comunque cautelativi si ottengono ipotizzando condizioni dimoto permanente corrispondenti al massimo livello di piena.
Un criterio empirico di prima approssimazione, frequentemente utilizzato nellapratica, è quello di ipotizzare che la linea freatica abbia andamento rettilineo a partiredal livello di massima piena, con pendenza compresa tra 1/5 a 1/7. Il paramentoesterno deve essere sagomato in maniera tale che la linea freatica sia constantementericoperta da uno spessore di terreno non inferiore di 0,80 ÷ 1,00 m.
Pendenze maggiori della linea freatica possono assumersi per i materiali menopermeabili e per corsi d'acqua le cui piene abbiano durata limitata, così che i tirantiidrici prossimi a quello di massima piena permangano solo per periodi di tempo
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piuttosto brevi, non sufficienti a portare a regime il moto di filtrazione, specie se ilmateriale di costruzione è, come detto, poco permeabile.
Le scarpate arginali devono essere opportunamente rivestite per proteggerledall'azione erosiva esercitata dalla corrente idrica (scarpata interna), dalle acquepiovane e dagli agenti meteorici.
Per il paramento esterno è generalmente sufficiente un rivestimento erboso,impiantato su una ricopertura di terreno vegetale; per quello interno, i rivestimentierbosi risultano applicabili limitatamente al caso in cui l'argine venga a contatto conl'acqua solo occasionalmente, altrimenti devono essere previsti rivestimentiparticolari, in grado di resistere all'azione erosiva della corrente fluviali.
Se il terreno su cui poggia l’argine non è adatto a sostenere carichi, alloraconviene allargare la base dell’argine per mezzo delle banche e conviene purecostruire l’argine in tempi successivi, fermandosi in un primo momento circa a metàaltezza e successivamente rialzandolo, anche più volte, sino a completarlo.
Un argine omogeneo può essere eseguito quando il terreno di appoggio èpraticamente impermeabile e quando la terra utilizzata per la costruzione contengaalmeno il 25% di argilla e limo e abbia una granulometria piuttosto estesa.
Quando il terreno disponibile è prevalentemente argilloso conviene modificarnele caratteristiche, almeno nella parte superficiale, con opportuni miscugli di sabbia.
Invece quando il terreno è prevalentemente sabbioso conviene eseguirel’argine con nucleo di argilla, innestandolo nello strato di terreno impermeabile,semmai aggiungendo un diaframma in calcestruzzo armato.
In ogni caso occorre tenere presenti le seguenti norme prudenziali:
• evitare il pericolo del collasso dell’arginatura;
• eseguire uno studio preliminare delle caratteristiche delle terre;
• imporre che la linea di filtrazione sia totalmente interna all’argine;
• assicurarsi della stabilità dello stesso;
• assicurarsi che i vari carichi siano sopportati dal terreno;
• assicurarsi che l’acqua, che eventualmente filtri da fiume a campagna mantengavelocità così deboli da non potere trascinare neppure i materiali più fini;
• infine proteggere l’argine a fiume contro le eventuali erosioni.
A.3.1: Realizzazione nuovo argine (H ≤ 4 m)
Per la realizzazione di un nuovo argine è necessario seguire alcune indicazionicirca la scelta più opportuna del tracciato da adottare, in particolare:
• tenere in debito conto la necessità di evitare il ricorso a linee geometriche tropporigide, sempre nel rispetto di una corretta funzionalità idraulica dell’opera;
• favorire un adeguato rinverdimento dell’opera al fine di garantire un corretto edimpercettibile inserimento nell’ambiente fluviale;
• favorire linee di tracciato che riducano il più possibile l’attraversamento dipaleoalvei, lanche depressioni avendo cura di rinforzare, in tali casi, lafunzionalità strutturale e idraulica dell’argine attraverso protezioni o setti diimpermeabilizzazione.
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Nel caso in cui l’argine si trovi a diretto contatto con la corrente e siasottoposto ad un’azione erosiva apprezzabile, occorre rivestire il paramento a fiumemediante la posa di un materiale che ne preservi la stabilità nel tempo. Si puòadottare, allo scopo, un materasso metallico tipo “Reno” di spessore 23÷25 cm posatosulla scarpata (inclinata 1/2) fino ad una quota di 1,0 m inferiore rispetto al livellodella piena di riferimento e risvoltato al piede sul piano campagna per una larghezzadi almeno 3,0 m.
Il materasso poggia su un geotessile di peso 300 g/m2 e viene ricoperto conuno strato di terreno vegetale inerbito che ne favorisce il rinverdimento.
Nella parte superiore della scarpata viene praticato un adeguato impiantovegetativo con seminagione di un miscuglio di fiorume o sementi prative, che con illoro apparato radicale potranno consentire un adeguato rinforzo delle scarpatearginali.
Anche in questo caso verrà adottata una sagoma arginale di forma trapeziasemplice per rilevati di altezza non superiore a 4,0 m.
Si prevede di destinare sul lato di monte una fascia di rispetto di larghezza noninferiore a 3,5 m e comunque estesa di 1,0 m oltre il limite definito dall’eventualecanaletta di drenaggio.
Realizzazione nuovo argine (H<4 m)
Canaletta di scolodelle acque superficiali
fascia di rispettovar. 3.50÷5.00
varia
bile
max
4.0
0 m
LATO CAMPAGNA terreno vegetale dasottoporre a semina
cassonetto in mistodi cava stabilizzato
strada di servizio
4.00 m
Scavo di scotico per preparazione piano di posa rilevato arginale
Rilevato corpo arginale in materiale di natura prevalentemente limosa-argillosa
quota fondoalveo
livello piena di riferimento
LATO FIUME
franc
oid
raul
ico
geotessile 300g/m²
Eventuali materassi metalliciriempiti con pietrame di media pezzatura
A.3.2: Realizzazione nuovo argine (H > 4,00 m)
Si confermano tutte le indicazioni fornite per la tipologia precedente circa lascelta più opportuna del tracciato da adottare.
L’opera presenta come unica variante rispetto alle tipologie precedenti, laberma di altezza 1,0 m prevista lato monte al fine di contrastare eventuali effetti dipermeazione o sifonamento (fontanazzi) e, nel contempo, assicurare all’argine unamaggior consistenza strutturale.
La berma avrà una larghezza di almeno 2,5 m ed una leggera pendenza versocampagna (i = 2%) per favorire lo scorrimento dell’acqua di pioggia lungo ilparamento arginale.
La berma, se non opportunamente predisposta, non dovrà essere transitabiledai mezzi.
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I paramenti verranno inerbiti con semina di un miscuglio di essenze prativeche consentano, attraverso il loro apparato, di rinforzare strutturalmente l’arginecontro l’azione della corrente e,nel contempo, ne minimizzino l’inserimentonell’ambiente fluviale.
Anche in questo caso si prevede di destinare sul lato di monte una fascia dirispetto di larghezza non inferiore a 3,5 m e comunque estesa di 1,0 m oltre il limitedefinito dall’eventuale canaletta di drenaggio.
Realizzazione nuovo argine (H>4 m)
franc
oid
raul
ico
LATO FIUMELATO CAMPAGNA
livello piena di riferimentoterreno vegetale dasottoporre a semina
terreno vegetale dasottoporre a semina
strada di servizio
cassonetto in mistodi cava stabilizzato
Canaletta di scolodelle acque superficiali
Scavo di scotico per preparazione piano di posa rilevato arginale
Rilevato corpo arginale in materiale di natura prevalentemente limosa-argillosa
varia
bile fascia di rispetto
var. 3.50÷5.00
max
3.0
0 m
min 22.5 m
quota fondoalveo
4.00 m
A.3.3: Adeguamento rilevato stradale o ferroviario per difesa arginale
Questa tipologia di intervento può essere impiegata in tutti quei casi per i qualisi considera il rilevato stradale o ferroviario esistente come il futuro limite alcontenimento dei livelli idrici di piena.
Il criterio proposto è quello di realizzare, sul lato fiume, una struttura arginale,immorsata sullo stesso rilevato esistente, che possa svolgere totalmente la funzioneidraulica alla quale è destinata proteggendo l’opera viaria che assume una posizioneretrostante.
Una corretta realizzazione dei lavori prevede le seguenti operazioni:
• scavo di scotico (~ 50 cm) per la preparazione del piano di posa del nuovorilevato;
• gradonature di immorsamento per la posa e compattazione del materiale diriporto;
• messa in opera del rilevato per strati di spessore non superiore a 30 cm,compattati e regolarizzati in modo da formare sia a monte che a valle unparamento inclinato 1/2;
• realizzazione della strada di servizio di sommità mediante la costituzione di uncassonetto di misto di cava stabilizzato (1 = 2,5 m);
• posa di uno strato di 25 cm di terreno vegetale, da sottoporre ad inerbimento.
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Sul lato di monte verrà realizzata, al bordo della sede stradale, una canalettaper il drenaggio delle acque di piattaforma; il nuovo rilevato presenterà la scarpata dimonte a partire da una distanza di 1,0 m rispetto alla canaletta.
Nel caso in cui l’argine si trovi a diretto contatto con la corrente e siasottoposto ad un’azione erosiva apprezzabile, occorrerà rivestire il paramento a fiumemediante la posa di un materiale che ne preservi la stabilità nel tempo.
Si può adottare, allo scopo, un materasso metallico tipo “Reno” di spessore 23÷ 25 cm posato sulla scarpata (inclinata 1/2) fino ad una quota di 1,0 m inferiorerispetto al livello della piena di riferimento e risvoltato al piede sul piano campagnaper una larghezza di almeno 3,0 m. Il materasso poggerà su un geotessile di peso 300g/m2 e verrà ricoperto con uno strato di terreno vegetale inerbito che ne favorirà ilrinverdimento.
Adeguamento rilevato stradale o ferroviario per difesa arginale
terreno vegetale dasottoporre a semina
Canaletta di drenaggio
Sagoma scarpata esistente
Gradonatura di immorsamento
Rilevato corpo arginale in materiale di natura prevalentemente limosa-argillosa
Scavo di scotico per preparazione piano di posa rilevato arginale
Eventuali materassi metalliciriempiti con pietrame di media pezzatura
geotessile 300g/m²
livello piena di riferimento
cassonetto in mistodi cava stabilizzato
strada di serviziorilevato stradale o
ferroviario esistente
varia
bile
varia
bile
franc
oid
raul
ico
LATO FIUME
LATO CAMPAGNA
quota fondoalveo
4.00 m
A.3.4: Adeguamento in sagoma e/o quota di argine esistente
L’intervento viene applicato ai casi di rilevato arginale in terra esistenti e didimensioni e consistenza inadeguati.
Una corretta realizzazione dei lavori prevede le seguenti operazioni:
• scavo di scotico (~ 50 cm) per la preparazione del piano di posa del nuovorilevato;
• gradonature di immorsamento per la posa e compattazione del materiale diriporto;
• messa in opera del rilevato per strati di spessore non superiore a 30 cm,compattati e regolarizzati in modo da formare sia a monte che a valle unparamento inclinato 1/2;
• realizzazione della strada di servizio di sommità mediante la costituzione di uncassonetto di misto di cava stabilizzato (l = 2,5 m);
• posa di uno strato di 25 cm di terreno vegetale, da sottoporre ad inerbimento;
• realizzazione a monte di eventuale canaletta per il drenaggio ed ilconvogliamento delle acque superficiali; l’opera potrà essere realizzata in
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calcestruzzo laddove verrà richiesta la tenuta idraulica, ovvero mediante l’utilizzodi materiali permeabili quali: materassi metallici, georeti, terra rinforzata.
L’intervento di adeguamento viene realizzato secondo la forma descritta finoad un’altezza d’argine di 4,0 m: per altezze maggiori occorre prevedere una bermalato monte, di altezza >1,0 m al fine di contrastare eventuali effetti di permeazione osifonamento (fontanazzi) e, nel contempo, assicurare all’argine una maggioreconsistenza strutturale.
La berma ha una larghezza di almeno 2,50 m ed una leggera pendenza versocampagna (i= 2%) per favorire lo scorrimento dell’acqua di pioggia lungo il paramentoarginale. La berma, se non opportunamente predisposta, non deve essere transitabiledai mezzi.
Si prevede di destinare sul lato di monte una fascia di rispetto di larghezza noninferiore a 3.50 m e comunque estesa di 1,00 m oltre il limite definito dall’eventualecanaletta di drenaggio.
L’arginatura deve garantire la piena funzionalità idraulica, per cui è buonanorma seguire tracciati compatibili con le esigenze idrauliche (evitando bruschevariazioni di linea che potrebbero costituire punti di maggior vulnerabilità inconseguenza dell’azione erosiva della corrente), pur nel rispetto delle esigenzeambientali che normalmente consigliano di non dare luogo a linee geometriche tropporigide e di prevedere un adeguato rinverdimento dell’opera al fine di favorirne uncorretto ed impercettibile inserimento nell’ambiente fluviale. Laddove risultinecessario, si provvede a rivestire il paramento lato fiume con i criteri e lemetodologie descritte al punto A.2.
Adeguamento di un argine esistente
quota fondoalveo
franc
oid
raul
icolivello piena di riferimento
terreno vegetale dasottoporre a semina
LATO FIUME
fascia di rispettovar. 3.50÷5.00
Canaletta di scolodelle acque superficiali
varia
bile
LATO CAMPAGNA
Rilevato corpo arginale in materiale di natura prevalentemente limosa-argillosa
cassonetto in mistodi cava stabilizzato
4.00 m
Gradonatura per posa del rilevato arginaleSagoma argine
esistenteScavo di scotico per preparazione
piano di posa rilevato arginale
strada di servizio
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A.4: Rivestimenti d’alveo
I rivestimenti d’alveo sono opere realizzate per proteggere tratti del corsod’acqua in cui sia da temere una forte erosione e sottoescavazione, tale dacompromettere la stabilità delle opere presenti. Tipico è il caso della realizzazione diplatee di rivestimento dell’alveo in corrispondenza degli attraversamenti del corsod’acqua (ponti) per evitare che si instaurino erosioni in grado di compromettere lastabilità delle pile di sostegno della struttura. Le platee vengono realizzate anche avalle delle briglie per evitare l’erosione che si instaurerebbe a valle del salto di fondosu un fondo in materiale granulare. Va sottolineato il fatto che un’accurataprogettazione delle opere trasversali rende spesso non necessario ricorrere ad unaplatea a valle delle stesse. Infatti ponendo la sommità della briglia di valle ad unaquota superiore rispetto alla fondazione di quella di monte la briglia di valle controllalo scavo di quella di monte rendendo inutile il ricorso a protezioni contro l’erosionelocalizzata. A seconda delle caratteristiche del corso d’acqua e delle opere daproteggere e delle esigenze dal punto di vista ambientale e paesaggistico, si possonoscegliere:
• platee in pietrame e calcestruzzo;
• platee in massi a secco.
A.4.1: Platea in pietrame e calcestruzzo
Questa tipologia di opera viene realizzata in genere a valle di salti di fondo,quali soglie e briglie per evitare fenomeni di scavo localizzati e in prossimità diattraversamenti del corso d’acqua.
L’opera è in genere costituita da una platea in cemento armato di altezzaindicativamente pari a 50 cm, ma da valutare caso per caso, su cui è appoggiata laparte in elevazione della platea, di altezza massima indicativamente pari a 1,5m.Questa parte viene realizzata con grossi massi (volume medio non inferiore a 0,4m3)reperiti in loco intasati di calcestruzzo. La platea così realizzata fissa la quota di fondoalveo e l’altezza del salto a valle di soglie e briglie, qualora esse siano presenti. Inquesto caso la platea ha proprio lo scopo di proteggere le strutture trasversali dafenomeni di erosione localizzata. Nel punto terminale della platea è opportunoprevedere un taglione di immorsamento della platea in cemento armato che si stendefino a una profondità di circa 1,5 m sotto la quota del fondo alveo naturale.
L’impatto ambientale sul corso d’acqua è piuttosto forte in quanto si viene acostituire una “barriera” che ostacola i flussi in direzione verticale tra corso d’acqua emateriale naturale presente con effetti negativi per la fauna ittica e benthonica.
Campo di applicazione• Tipologia impiegata nei tratti di corso d’acqua in cui è necessario proteggere
opere di difesa trasversali (briglie e soglie) o strutture di attraversamento delcorso d’acqua da eccessive escavazioni che possono comprometterne la stabilità.
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Vantaggi• L’opera permette la protezione delle opere di attraversamento e delle opere
trasversali al corso d’acqua evitandone il danneggiamento
Svantaggi• L’opera impermeabilizza ed isola il corso d’acqua dal materiale di fondo con
impatti negativi sulla vita delle specie ittiche e benthoniche.• La presenza della struttura in massi e calcestruzzo subito a valle del salto di
fondo è dannosa per la migrazione e lo spostamento verso valle della fauna ittica
Interventi di mitigazione• L’impatto paesaggistico dell’opera viene mitigato dalla realizzazione di un fondo
misto in calcestruzzo e massi simile, per quanto riguarda l’impatto visivo, allecaratteristiche naturali del corso d’acqua.
Platea in pietrame e calcestruzzo
briglia in calcestruzzo rivestito in pietrame
fondazione in cemento armatotaglione in cemento armato
rivestimento platea in massi e calcestruzzo
A.4.2: Platea in massi a secco
Questa tipologia di opera viene realizzata in genere a valle di salti di fondo,quali soglie e briglie per evitare fenomeni di scavo localizzati e in prossimità diattraversamenti del corso d’acqua. In questo caso l’effetto di protezione del fondo
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Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 47
contro l’erosione si ottiene utilizzando pietrame di dimensioni tali da resistere allaforza di trascinamento della corrente e comunque di pezzatura media non inferiore a0,4 m3. La dimensione da assegnare ai massi per garantirne la stabilità va calcolatautilizzando il criterio di Shields modificato per tenere conto della pendenza del fondoα e delle sponde αsp, della bassa sommergenza (parametro d/h), della non uniformitàdel moto e della sezione, come segue:
5,0
2
2
0
2* 67,01
sen
sen1
tansen
cos
+−
−=
∆ hd
dgu sp
φ
α
φα
αϑ
con θ0 valore critico del parametro di mobilità di Shields, calcolato nell’ipotesidi fondo orizzontale e sommergenza elevata; solitamente si ha θ0=0,06. Il valore deldiametro critico così calcolato va opportunamente aumentato, moltiplicando per uncoefficiente di sicurezza.
Lo scavo localizzato a valle di un salto di fondo può essere calcolato conformule di tipo empirico, ad esempio con la formula di Schoklitsch.
L’impatto ambientale sul corso d’acqua è decisamente minore rispetto al casodi platea in calcestruzzo e pietrame in quanto il fondo del tratto di corso d’acquaconserva caratteristiche simili alla naturalità per la presenza dei massi e per lacontinuità dello strato di materiale costituente il fondo con la corrente d’acqua.
Campo di applicazione• Tipologia impiegata per la protezione della zona a valle di salti di fondo o in
prossimità di strutture di attraversamento del corso d’acqua per evitare erosionilocalizzate pericolose
Vantaggi• L’opera permette la protezione delle opere di attraversamento e delle opere
trasversali al corso d’acqua evitandone il danneggiamento• Dal punto di vista ambientale ha un impatto positivo per l’uso di materiali
naturali e perché non influisce sui flussi verticali tra corso d’acqua e faldasottostante.
• I massi sono liberi di muoversi adattandosi a cedimenti del terreno costituente ilfondo
Svantaggi• L’opera presenta caratteristiche di resistenza in genere minori delle opere
realizzate in cemento armato
Interventi di mitigazione• L’impatto paesaggistico dell’opera viene mitigato scegliendo massi reperiti in loco
al fine di riprodurre le caratteristiche naturali del tratto di corso d’acqua in cui siinterviene.
• La parte subito a valle del salto di fondo può essere conformata in modo tale daottenere una buca per la sosta e il rifugio della fauna ittica.
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Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo48
Platea in massi a secco
platea in massi a secco
buca a valle del salto per riposo fauna ittica
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Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 49
A.5: Cunettoni
Questa tipologia di opera trova di solito applicazione quando un corso d’acquaattraversa un centro abitato e vi è poco spazio a disposizione. I cunettoni sono quindidei canali stretti e di norma piuttosto pendenti, caratterizzati inoltre da bassascabrezza al fine di favorire il deflusso e scongiurare pericoli di esondazione.
Spesso si prevedono cunettoni anche per far defluire correnti caratterizzate daelevate portate solide o addirittura per le colate di detriti: in questo caso il requisitodella scabrezza viene a cadere.
In ogni caso i cunettoni devono essere realizzati per resistere a sforzitangenziali al fondo particolarmente elevati; la verifica di stabilità assumeun’importanza primaria.
Esistono varie tipologie di cunettone. Di seguito vengono presentati:
• Cunettone in massi a secco
• Cunettone in massi cementati
• Cunettone in legname
• Cunettone in calcestruzzo rivestitito in pietrame
A.5.1: Cunettone in massi a secco
Il cunettone in massi a secco è un canale realizzato in grossi massi postidirettamente sul fondo del corso d’acqua. La verifica di stabilità per i massi costituentiil fondo va fatta imponendo le condizioni di moto incipiente (teoria di Shields)utilizzando il coefficiente di correzione dovuto all’elevata pendenza. In alcuni casi,quando i massi risultano soggetti a elevate forze di trascinamento da parte dellacorrente è possibile prevedere una legatura degli stessi infiggendo ed ancorando inessi un golfare nel quale viene fatto passare un golfare in acciaio. È importante che ichiodi di ancoraggio e la fune che lega i massi siano posti in posizione riparata rispettoalla corrente, in modo tale da evitarne rotture, soprattutto a causa degli urti con imassi trasportati. Le sponde possono essere anche esse realizzate tramiterivestimento in massi, oppure è possibile l’utilizzo di altre tecniche, ad esempio diingegneria naturalistica per mitigare l’effetto sul paesaggio e sull’ambiente. Ilcunettone in massi sciolti è la soluzione costruttiva meno impattante tra i vari tipi dicunettoni, grazie all’impiego di materiale naturale e grazie alla sua permeabilità chenon ostacola i rapporti tra il corso d’acqua e la falda sottostante.
Qualora tale soluzione si riveli stabile è possibile prevedere l’innesto di taleetra i massi, soluzione però che richiede molte attenzioni perché l’impianto radicale nondeve compromettere la stabilità, e la resistenza del cespuglio non deve ostacolare ildeflusso.
Campo di applicazione:• Contesti di pregio paesaggistico• portate solido/liquide non eccessive• assenza di fenomeni di colata.
Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche
Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo50
Vantaggi:• Impatto positivo sull’ambiente e sul paesaggio
Svantaggi:• Non verificato per elevati sforzi tangenziali al fondo
Interventi di mitigazione:• rinverdimento delle sponde con talee
Cunettone in massi
Linea terrenonaturale
A.5.2: Cunettone in massi cementati
Questa tipologia di opera è analoga alla precedente, ma ne differisce per ilfatto che i massi utilizzati per la realizzazione sono intasati con calcestruzzo. Questofatto rende l’opera impermeabile ostacolando i flussi tra falda e corso d’acqua. Inoltreè stato osservato che questa tipologia di cunettone è caratterizzato da scarsacurabilità. Infatti lievi cedimenti differenziali del fondo possono portare a rotture delmanufatto con infiltrazioni di acqua anche sotto l’opera e sottoscorrimenti. Dopo unpo’ di tempo si assiste al dilavamento del materiale costituente il fondo naturale al disotto del cunettone e alla perdita della stabilità della stessa. L’uniformità del fondo delcunettone e le elevate velocità della corrente che in esso scorre rende inoltre difficilela vita delle specie benthoniche e ittiche all’interno del corso d’acqua a causa dellabanalizzazione della sezione e alla mancanza di zone di riparo e rifugio. La situazione
Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche
Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 51
si complica dal punto di vista ambientale e paesaggistico se anche le sponde vengonorealizzate in massi e calcestruzzo, per la mancanza di vegetazione lungo le rive.
Campo di applicazione:• Attraversamenti di centri abitati.• portate solido/liquide non eccessive• assenza di fenomeni di colata.
Svantaggi:• Scarsa durabilità• Opera impermeabile: ostacolo agli scambi idrici tra falda e corso d’acqua• Forte impatto ambientale
Interventi di mitigazione:• Realizzazione di interventi di rinverdimento delle sponde
Cunettone in massi cementati
Linea terrenonaturale
Calcestruzzo
A.5.3: Cunettone in legname
I cunettoni possono essere realizzati anche ricorrendo a legname o a legnamein abbinamento con pietrame.
L’opera è realizzata tramite una struttura di sostegno in pali di legname su cuiviene fissato del tondame posto in direzione longitudinale rispetto alla
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Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo52
corrente.L’opera risulta permeabile e quindi non interferisce con i flussi tra falda ecorso d’acqua. I cunettoni in legname vengono realizzati in genere nella partemontana del corso d’acqua in cui il materiale per la costruzione è di facile reperibilità.L’utilizzo di materiale naturale permette un buon inserimento dell’opera dal punto divista paesaggistico.
Campo di applicazione:• Contesti di pregio paesaggistico• portate solido/liquide non eccessive• assenza di fenomeni di colata.
Vantaggi:• buon impatto sul paesaggio per l’utilizzo di materiali naturali• opera permeabile, non ostacola i flussi tra corso d’acqua e falda
Svantaggi:• Non verificato per elevati sforzi tangenziali al fondo
Interventi di mitigazione:• Realizzazione di opere di rinverdimento delle sponde
Cunettone in legno
Larice scortecciato
Larice scortecciato
Pino trattato
Chiodo
Piatto
Guaina bentonica
Cambra
Larice scortecciato
Pino trattato
A.5.4: Cunettone in calcestruzzo rivestito in pietrame
Nei casi in cui la portata di progetto porti a sforzi tangenziali non sopportabilida strutture più “leggere”, è necessario ricorrere a opere di canalizzazionee piùimpegnative ed artificiose, in particolare ricorrendo al calcestruzzo.
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Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 53
Per contenere l’impatto visivo legato all’artificiosità di tale materiale èpossibile, come nei casi delle opere spondali e trasversali, ricorrere ad un rivestimentoin pietra.
Si sottolinea comunque che la presenza del rivestimento, dal punto di vistabiologico,non apporta alcun miglioramento significativo, rimanendo il cunettone unambiente inospitale per la maggior parte delle specie benthoniche ed ittiche a causadella sua semplificazione e delle forti velocità che in esso si instaurano.
Campo di applicazione:• previsione di elevate portate liquide e/o solide• forti esigenze di sicurezza
Vantaggi:• buona resistenza strutturale• utilizzabile anche per colate di detriti
Svantaggi:• banalizzazione del corso d’acqua e eliminazione quasi totale della fauna ittica e
benthonica all’interno dello stesso.
Cunettone in cemento rivestito
Prospetto
Profilo longitudinale
Struttura in calcestruzzo
Rivestimento in pietrame
Salto di fondo
Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche
Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 55
A.6: Repellenti
I repellenti (o pennelli) sono stati classificati in una tipologia a se stante, inquanto sono assimilabili a difese di sponda per quanto riguarda la finalità, e ad operetrasversali per quanto attiene alla geometria. Hanno lo scopo di concentrare lacorrente verso il centro del corso d’acqua preservando le sponde da un’erosioneeccessiva. Sono strutture leggere, che collassano frequentemente in caso di grossepiene. I pennelli possono essere classificati (cfr. Figura 1) in base al loro orientamento(inclinati o perpendicolari alla corrente) ed alla loro forma (rettilinei, a baionetta o aT).
Figura 1: Tipi di pennelli e loro disposizione rispetto alla direzione della corrente.
Avendo l’effetto di ridurre la sezione utile del deflusso, questa tipologia diintervento, va utilizzata solo in caso di sezione sovradimensionata rispetto allaportata; una corretta progettazione della sistemazione avrà il compito di valutare ladislocazione, l’interasse, la lunghezza e l’altezza dei pennelli.
A.6.1: Pennelli trasversali in pali e fascine rinforzato con protezioni in massi
Una soluzione di basso impatto e leggera è costituita da pennelli realizzati conpali di legno, fascine di salice e massi sciolti.
Le fascine di salice, legate con fili di ferro, vengono fissate al fondo tramitepali di legno (abete, larice, castagno) e protette sia a monte che a valle con la posa dimassi.
Il sistema si inserisce bene nell’ecosistema fluviale, ma necessita di frequentiinterventi di manutenzione e, non infrequentemente, di totale ripristino; è pertantoindicato solo nei corsi d’acqua caratterizzati da portate costanti nel tempo.
Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche
Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo56
Campo di applicazione:• per la concentrazione delle portate di magra nell’alveo del corso d’acqua in
interventi di rinaturalizzazione
Vantaggi:• buon inserimento nell’ecosistema fluviale
Svantaggi:• opera che necessita di frequenti interventi di manutenzione e spesso di ripristini
totali.
Pennello trasversale in pali e fascine rinforzato con protezioni in massi
Fondo alveo
Massi da scogliera
Traverse di collegamento
Pali in legno Ø 20-30 cmcon puntale in ferro
Fascine vive in salice
Messa a dimora di talee o di piante radicate
Pietrame di riempimento
Direzione flusso
Fondo alveo
Pali in legno Ø 20-30 cmcon puntale in ferro