A . S . 2 0 1 3 / 2 0 1 4 I Ragazzi del PON · chiamato così per-chè ricorda il santo Giovanni...

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“I Ragazzi del PON”, è questo il no- me della testata del nostro giornalino scolastico, nato nell’ambito del pro- getto PON promosso dalla nostra scuola. La scuola San Giovanni Bosco è stata fondata intorno al 1960. Il plesso è chiamato così per- chè ricorda il santo Giovanni Bosco, che nacque il 16 Agosto 1815. Dopo un so- gno, decise di diven- tare un sacerdote, così iniziò i suoi studi presso una scuola elementare di Capriglio. Don Bo- sco morì all'alba del 13 gennaio del 1888. San Giovanni Bosco, viene ricordato dal suo popolo come un uomo umile e gentile. Per questi motivi la nostra scuola è stata intitolata a lui. L'istituto comprende due scuole ma- terne,due primarie e una secondaria di primo grado, con a capo il profes- sor Salvatore Falco, che è affiancato da due collaboratrici la prof. Maria Rosaria Clemente e la prof. Gilda Santorsola. La scuola si occupa di molti progetti co- me quello sulla legalità, in cui si ricorda l'uccisione di Don Peppe Diana. Ogni anno si organizzano anche diversi PON come quello di infor- matica, di matemati- ca e di italiano. Ogni progetto PON alla fine presenta il pro- prio lavoro. Ed il giornalino “I Ragazzi del PON” è proprio il frutto del nostro lavo- ro. In questo giornalino sono state inserite interviste, come quel- la del preside e ad alcuni docenti dell’Istituto che si occupa- no dell'organizzazione dello spettacolo di fine anno. Insomma secondo noi la scuola San Gio- vanni Bosco è l'istituto di cui tutti i ragaz- zi e le ragazze vorrebbero far parte! L’ingresso della Scuola Secondaria Inferiore in via Trento Ecco il primo numero del giornalino dell’Istituto Comprensivo “San G. Bosco” LA REDAZIONE Daniel Battaglia Anna Campagnuolo Annachiara Campolattano Emanuela Celato Vincenzo Di Fuccia Gabriella Di Giuseppe Filomena Iodice All’interno lo speciale sullo spettacolo di fine anno! I Ragazzi del PON A. S . 2013/2014 INDICE Intervista al Dirigente Scolastico a pag. 2 Approfondimenti sullo spettacolo a pag 3 Interviste alla prof.sse Tescione e Rinaldi alle pagg 4 e 5 Saluti e considerazioni a pag 6 Nasce “I Ragazzi del PON” Mohamed Kassini Pierangelo Merola Maria Luisa Merola Francesca Munno Francesco Nacca Simone Narducci Anna Piccirillo Giorgio Postiglione Alessandro Pugliese Michele Raucci Nicola Roggiero Marianna Stellato Carmine Vardaro Tina Vasile

Transcript of A . S . 2 0 1 3 / 2 0 1 4 I Ragazzi del PON · chiamato così per-chè ricorda il santo Giovanni...

“I Ragazzi del PON”, è questo il no-

me della testata del nostro giornalino

scolastico, nato nell’ambito del pro-

getto PON promosso dalla nostra

scuola.

La scuola San Giovanni Bosco è stata

fondata intorno al 1960. Il plesso è

chiamato così per-

chè ricorda il santo

Giovanni Bosco, che

nacque il 16 Agosto

1815. Dopo un so-

gno, decise di diven-

tare un sacerdote,

così iniziò i suoi

studi presso una

scuola elementare di

Capriglio. Don Bo-

sco morì all'alba del

13 gennaio del

1888. San Giovanni

Bosco, viene ricordato dal suo popolo

come un uomo umile e gentile. Per

questi motivi la nostra scuola è stata

intitolata a lui.

L'istituto comprende due scuole ma-

terne,due primarie e una secondaria

di primo grado, con a capo il profes-

sor Salvatore Falco, che è affiancato da

due collaboratrici la prof. Maria Rosaria

Clemente e la prof. Gilda Santorsola.

La scuola si occupa di molti progetti co-

me quello sulla legalità, in cui si ricorda

l'uccisione di Don Peppe Diana. Ogni

anno si organizzano anche diversi PON

come quello di infor-

matica, di matemati-

ca e di italiano. Ogni

progetto PON alla

fine presenta il pro-

prio lavoro. Ed il

giornalino “I Ragazzi

del PON” è proprio il

frutto del nostro lavo-

ro.

In questo giornalino

sono state inserite

interviste, come quel-

la del preside e ad

alcuni docenti dell’Istituto che si occupa-

no dell'organizzazione dello spettacolo di

fine anno.

Insomma secondo noi la scuola San Gio-

vanni Bosco è l'istituto di cui tutti i ragaz-

zi e le ragazze vorrebbero far parte!

L’ingresso della Scuola Secondaria

Inferiore in via Trento

Ecco il primo numero del giornalino dell’Istituto Comprensivo “San G. Bosco”

L A

R E D A Z I O N E

Daniel Battaglia

Anna Campagnuolo

Annachiara Campolattano

Emanuela Celato

Vincenzo Di Fuccia

Gabriella Di Giuseppe

Filomena Iodice

All’interno lo speciale sullo

spettacolo di fine anno!

I Ragazzi del PON A . S . 2 0 1 3 / 2 0 1 4

I N D I C E

Intervista al Dirigente

Scolastico a pag. 2

Approfondimenti sullo

spettacolo a pag 3

Interviste alla prof.sse

Tescione e Rinaldi alle

pagg 4 e 5

Saluti e considerazioni

a pag 6

Nasce “I Ragazzi del PON”

Mohamed Kassini

Pierangelo Merola

Maria Luisa Merola

Francesca Munno

Francesco Nacca

Simone Narducci

Anna Piccirillo

Giorgio Postiglione

Alessandro Pugliese

Michele Raucci

Nicola Roggiero

Marianna Stellato

Carmine Vardaro

Tina Vasile

P A G I N A 2

“Ho scritto una

commedia quache

anno fa..quando ero

professore in una

scuola di Afragola,

interpetata da me

insieme agli altri

docenti. Non l’ho più

riproposto, ma chissà

che prima o poi non

la tiri fuori.”

Il Dirigente Scolastico

prof. Salvatore Falco

“E’ un momento importante di aggregazione”, dichiara

il Dirigente parlando dello spettacolo di fine anno

Il professor Salvatore

Falco è il Dirigente Sco-

lastico dell’Istituto “San

Giovanni Bosco”.

L’abbiamo intervistato.

Da quanti anni esiste la tradizione dello spetta-colo di fine anno? Esiste da nove anni, ma

già prima che io arrivas-

si in questa scuola c’era

questa tradizione.

È una tradizione che continuerà negli anni? Dipende da due fattori:

dai docenti e dalla quali-

tà degli alunni. Sono

certo che i primi, finchè

sentiranno forte questa

tradizione, continueran-

no a lavorare bene, ma

molto dipenderà dagli

alunni e dalle loro capa-

cità di cantare e recita-

re.

Quale messaggio inten-de lanciare questo spet-tacolo? Non lo so, perché ogni

anno i docenti non mi

dicono cosa porteranno

in scena, dunque anche

per me giocherà

l’effetto sorpresa.

Chi si occupa dell' orga-nizzazione? Non io, se ne occupano

le prof. Clemente, Te-

scione, Rinaldi e Golino

e tutti i professori che

con il loro impegno pre-

parano gli studenti a

questo evento.

Come ci si comporterà

in caso di imprevisti?

Incrocio le dita e spero

che non ce ne siano…

l’unico imprevisto po-

trebbe essere la pioggia,

ma come è accaduto di

recente al concerto della

Pausini, vorrà dire che il

pubblico si armerà di

ombrello. Se poi dovesse

mancare la corrente

elettrica allora si so-

spenderà. Comunque

sono certo che tutti si

impegneranno a non

fare brutta figura.

Quanto reputa interes-sante lo spettacolo?

È importante perché è

un momento di aggre-

gazione tra docenti, ra-

gazzi e genitori.

Ha mai pensato di par-tecipare? Sì, veramente proprio

stamattina pensavo a

una commedia scritta

da me quache anno

fa..quando ero professo-

re in una scuola di Afra-

gola, interpetata da me

insieme agli altri docen-

ti. Non l’ho più ripropo-

sto, ma è lì, nel cassetto.

Chissà che prima o poi

non la tiri fuori.

Terrà uno dei suoi di-

scorsi?

I discorsi non li so fare,

so solo dire alla gente

quello che mi viene

spontaneo. Ogni volta

che ho preparato un

discorso l’ho tenuto tra

le mani, ma poi ha pre-

valso il cuore. Nei vostri

volti e in quelli dei do-

centi e dei genitori tro-

verò l’ispirazione.

Due

momenti

dell’intervista

al Dirigente

Scolastico

I R A G A Z Z I D E L P O N

“Aggiungi un posto a tavola”, il musical

P A G I N A 3

Si ispira al famoso musical “Aggiungi un po-sto a tavola” lo spettaco-lo di fine anno dell’Istituto Comprensivo San G. Bosco. Vediamo insieme la trama dello spettacolo originale.

Scritta da Garinei e Gio-vannini, tra il 1973 e il 1974, la commedia musi-cale in due atti è libera-mente ispirata al roman-zo “After me the Deluge” di David Forrest. È la sto-ria di Don Silvestro, il par-roco di un piccolo paese di montagna, che un gior-no riceve una

"inaspettata" telefonata: Dio in persona gli ordina di pre-parare un ar-ca, in vista di un secondo

diluvio universale. Il gio-vane parroco aiutato dal suo paese e intralciato da mille inconvenienti (non ultimo il Sindaco del pae-se, Crispino, che cercherà in tutti i modi di mettergli i bastoni tra le ruote), rie-sce alla fine tra mille dub-bi nella sua impresa, ma l'arca costruita non salpe-rà mai.

Poco prima del diluvio un cardinale convince la gen-te del paese a non segui-re Don Silvestro che viene creduto pazzo per la sua bizzarra idea, cosicchè al momento del cataclisma

sull'arca si trovano solo lui e Clementina, la giova-ne figlia del sindaco. Sil-vestro decide però di non abbandonare il suo pae-se, i suoi amici, e a diluvio iniziato scende dall'arca: Dio vede fallire il suo pro-getto e fa smettere il di-luvio, tutti sono sani e salvi, salvati dall'altrui-smo e dall'amicizia del curato. All'interno della storia si dipanano molte piccole trame: dall'amore di Clementina per Don Silvestro all'inimicizia per lo stesso del padre di Cle-mentina, l'ateo Crispino; dalla comparsa in paese di Consolazione, una don-na che distrarrà gli uomi-ni del paese dai loro do-veri all'amore di questa per Toto, considerato lo “scemo” del paese, che alla fine la sposerà.

vincere lo Zecchino d'Oro sono gli autori e composito-ri delle canzoni e non i bam-bini che le interpretano. L'intuizione e l'idea di uno spettacolo per bambini che promuovesse la musica a loro dedicata si devono a Cino Tortorella.

Già famoso grazie al pro-gramma della tv dei ragazzi

il Mago Zurlì, così venne chiamato dai bambini, ideò una sorta di Festival di San-remo per bambini. La tra-smissione andò in onda per la prima volta il 24 settem-bre 1959.

Lo spettacolo finale dell’Istituto “San Giovanni Bosco” sarà arricchito da alcune canzoni di successo dello Zecchino d’Oro.

Lo “Zecchino d'Oro” è una rassegna canora internazio-nale di musica per l'infanzia ed è divenuto parte del pa-trimonio culturale italiano fin dagli Anni Sessanta. A

Una scena

del musical

“Aggiungi

un posto a

tavola”

Lo Zecchino d’Oro

Si ispira al

famoso musical

“Aggiungi un

posto a tavola”

lo spettacolo di

fine anno

dell’Istituto

Comprensivo

San G. Bosco.

P A G I N A 4

Aggiungi un posto a tavola!

Intervista alla prof.ssa Anna Tescione Una delle coordinatrici

dello spettacolo, in parti-

colare della parte musi-

cale è la prof.ssa Anna

Tescione.

Ecco l’intervista che le

abbiamo rivolto.

I suoi gusti musicali han-

no influenzato lo spetta-

colo?

Sì, sicuramente.

Quale genere di canzoni

ascolterà il pubblico?

Musica pop- leggera, per-

ché in genere è quella

preferita dai bambini e

dai ragazzi.

Qual è il titolo dello spet-

tacolo ?

Aggiungi un posto a tavo-

la

Di quante canzoni è com-

posto lo spettacolo?

Cinque canzoni: Le taglia-

telle di nonna Pina, Il caf-

fè della Peppina, L’amico

è, Aggiungi un posto a

tavola, Notte da non dor-

mire

Da quante persone è

composto il coro?

Cinquanta studenti, che

provengono dalla scuola

media e dall’ultimo anno

della scuola elementare.

Le canzoni saranno can-

tate anche da solisti?

Sì, alcune parti saranno

cantate dal coro e altre

da solisti.

Saranno accompagnati

da strumenti o ci saran-

no le basi?

Quest’anno è stato deci-

so che le canzoni saran-

no cantate sulle basi

registrate.

se sposti un po' la seggiola

stai comodo anche tu

gli amici a questo servono

a stare in compagnia

sorridi al nuovo ospite

non farlo andare via

dividi il companatico

raddoppia l'aaaallegria!

la porta sempre aperta

la luce sempre accesa

la porta sempre aperta

la luce sempre accesa

il fuoco sempre vivo

la mano sempre tesa

il fuoco sempre vivo

la mano sempre tesa

Ecco a voi il testo della can-

zone che darà il titolo

all’intero spettacolo.

C'era una volta anzi c'è

o meglio ancora potrebbe

esserci

un piccolo paese di montagna

che sta qui... lì...

dovunque piaccia a chi sta

ascoltando

il paese che io da quassù

ho scelto per questa favola...

Aggiungi un posto a tavola

che c'e' un amico in più

la porta sempre aperta

la luce sempre accesa

e se qualcuno arriva

non chiedergli chi sei

no! no! no! no! no! no! no!

e se qualcuno arriva

non chiedergli che vuoi

no! no! no! no! no! no! no!

no! no! no!

e corri verso lui

con la tua mano tesa

e corri verso lui

spalancagli un sorriso e grida

evviva! evviva!

I R A G A Z Z I D E L P O N

Canzoni,

balletti e una

storia

all’insegna

dell’amicizia e

della

solidarietà: è

“Aggiungi un

posto a

tavola”, il

musical di fine

anno che gli

studenti della

scuola “San

Giovanni

Bosco”

porteranno in

scena il 9

giugno.

P A G I N A 5

Intervista alla prof.ssa Giovanna Rinaldi Per la parte teatrale, lo

spettacolo di fine anno

si è avvalso del prezioso

coordinamento della

prof.ssa Giovanna Rinal-

di, alla quale abbiamo

rivolto alcune domande.

Come è stato organizza-

to lo spettacolo?

Abbiamo fatto una deci-

na di incontri con i ra-

gazzi delle varie classi,

dando una precedenza

ai ragazzi di terza media

che saranno impegnati

nella recitazione.

A quale genere appar-

tiene lo spettacolo?

È un musical ballato,

cantato e recitato con

un tema a lieto fine.

Quando e dove si svol-

gerà la rappresentazio-

ne?

Si svolgerà il 9 giugno

nel cortile della scuola,

che è abbastanza gran-

de per accogliere molte

persone.

Di cosa parla lo spetta-

colo?

“Aggiungi un posto ta-

vola” è uno spettacolo

che mette al centro la

solidarietà, raccontando

la storia di una ragazza

che ha sbagliato, ma poi

si rende conto

dell’errore, si pente e

infine si sposa.

Quanto dura lo spetta-

colo?

Dura circa 2 ore.

Chi ha curato i costumi?

I costumi li hanno curati

le famiglie, ma noi ab-

biamo dato dei consigli

così da avere tutti uno

stesso stile.

Quanti e quali perso-

naggi ci sono nello spet-

tacolo?

I personaggi sono tanti

perché c’è tutto il popo-

lo di questa cittadina,

ma quelli principali sono

una decina.

Ci saranno effetti spe-

ciali?

Ci saranno pochi effetti

speciali, perché

l’interesse del pubblico è

quello di vedere la bra-

vura dei ragazzi… e poi

ci sono già i ragazzi ad

essere speciali!

Se qualcuno dimentica

le battute ci sarà il

"gobbo"?

Nessuno dimenticherà le

battute, perché i ragazzi

sono così bravi che se

non ricorderanno qual-

che battuta sono certa

che sapranno andare

avanti ugualmente.

I R A G A Z Z I D E L P O N

“Ci saranno

pochi effetti

speciali - ha

dichiarati la

prof.ssa Rinaldi

- perché

l’interesse del

pubblico è

quello di

vedere la

bravura dei

ragazzi… e poi

ci sono già i

ragazzi ad

essere

speciali!”

Al Pon abbiamo fatto esercizi di grammatica e di antologia e alla fine abbiamo realizzato anche il giornalino. Noi ci siamo impegnati molto e ringrazio il preside di a-verci permesso di farlo! Vincenzo

Il progetto Pon ha colmato alcune

lacune che avevamo in italiano:

oltre ad aver studiato, abbiamo

fatto conoscenza con molte ragaz-

ze e ragazzi. Le professoresse so-

no state gentili e sempre disponi-

bili per noi. Il Pon ci è servito mol-

to e se ci sarà anche il prossimo

anno, lo rifaremo!

Marialuisa e Anna P.

Questo Pon è stato molto interessante, non solo abbiamo studiato ma ci siamo anche molto divertiti. Abbiamo anche fatto un giornale sullo spettacolo finale della scuola ed è stato interessantissi-

mo. In questo percorso abbiamo lavo-rato senza annoiarci e abbiamo appro-fondito tante cose. Carmine e Daniel

Il Pon è un percosso scola-stico in cui abbiamo poten-ziato le nostre conoscenze divertendoci con la Lim. In questo Pon ho imparato a fare meglio i temi ed ho avuto voti molto più alti. Ho fatto nuove amicizie e imparato nuove parole mol-to utili. Mi è piaciuto parte-cipare a questo percorso perche così ho potuto in-contrare i miei compagni anche di pomeriggio. Giorgio

Il Pon è un progetto scolastico per miglio-rare le nostre capacità nel fare i temi , rias-sunti , esercizi ecc… Al pon ci siamo divertiti molto e ci hanno fatto fare anche esercizi con la lavagna multimedia-le. Evviva il Pon! Simone

I miei giorni al Pon mi sono piaciuti tantissimo, perché sono stata con la mia migliore amica e mi sono divertita tan-tissimo, e poi ho imparato nuove cose. A me è piaciuto soprattutto fare questo gior-nale, perché io ho sempre sognato di fare un giornale di gruppo. Mi è piaciuto molto anche andare in sala informa-tica e ho imparato a scrivere meglio al computer. Tina

I R A G A Z Z I D E L P O N

Per me l'esperienza al Pon di prima media è

stata molto bella perchè ho imparato nuove

cose ed ho approfondito alcuni argomenti che

avevo già studiato. Ho fatto nuove amicizie e

sono diventata sia più felice che più socievole

con i ragazzi e i professori della scuola. Anna C.

A me è piaciuto molto fare

questo giornale.

Ho sempre sognato di farne

uno. Mi è piaciuto molto

andare in sala informatica ,

perché ho imparato ad usa-

re meglio il computer.

Marianna

A noi ragazzi il Pon ci ha aiutati

nelle difficoltà che abbiamo in

italiano e a me mi è piaciuto mol-

to. Oltre a ripetere alcuni argo-

menti di italiano, mi sono diverti-

to e ho conosciuto nuovi amici.

All'inizio abbiamo ripetuto la

grammatica e i tipi di testo con la

prof.ssa Luciana Sileo e poi abbia-

mo fatto il giornale con la prof.ssa

Silveria Conte. Mi sono divertito

un mondo! Francesco Penso che il Pon sia stata sì un'esperienza di

recupero, ma anche un'occasione di incontro

tra vecchi amici e conoscenza di nuove amici-

zie. Nicola

L' esperienza del Pon è stata molto bella. Il primo giorno ho conosciuto molte ragazze,con cui subito ho fatto ami-cizia. Questo Pon mi è piaciuto moltissimo anche perchè ho imparato delle nuove cose ed ho approfondito quelle già studiate. All'inizio del Pon con noi c'erano la profes-soressa Teresa e la professoressa Luciana, a metà per-corso al suo posto è arrivata una giornalista de "Il Matti-no ", la professoressa Silveria Conte, che ci ha spiegato come funziona un giornale. Le prof.sse ci hanno aiutato a realizzare questo giornalino, che verrà pubblicato a scuo-la il giorno della recita di fine anno. Noi ragazzi ci siamo occupati anche di alcune interviste, ci siamo divisi in tre gruppi ognuno del quale ha svolto la propria intervista. Questa esperienza è stata fantastica, soprattutto perchè l'ho condivisa con i miei amici e perchè ho imparato nuo-ve cose. Francesca

I R A G A Z Z I D E L P O N