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A. LXXVII - N . 9 1° MAGGIO 1953

Bollettino Salesiano-

L'Ausiliatrice

della Chiesa e del PapaIn occasione del cinquantesimo anniver-

sario dell'incoronazione della taumaturga im-magine di Maria Auxilium Christianorum, ve-nerata nella Basilica di Valdocco in Torino(17 maggio 1903 - 17 maggio 1953) l'Acca-demia Mariana Salesiana ha curato una im-portante pubblicazione (1) che raccoglie unaserie di relazioni commemorative del faustoavvenimento .

Vari autori, accogliendo prontamente l'in-vito loro rivolto, hanno scritto con compe-tenza e con filiale devozione intorno alla Ce-leste Ausiliatrice della Chiesa e del Papa,in quest'ora grave, in cui la cristianità sentepiù che mai il bisogno del suo materno in-tervento, mentre con inaudita violenza sirinnovano per il gregge di Cristo e per ilsuo Pastore visibile i pericoli e le insidietese loro attraverso ai secoli dai nemici delnome cristiano, quando la sua protezione Lemeritò più volte l'appellativo di Regina delleVittorie, sia contro le eresie sia contro l'in-vasione delle orde infedeli .

Dalla consonanza di tante voci è risultatoun coro festoso di lodi alla Madre di Dio eMadre nostra, invocata sotto il titolo di Au-siliatrice dei Cristiani . Di questo glorioso ti-tolo litanico sono indicati, nella prima partedel volume i fondamenti scritturistici, teolo-

(1) L'Ausiliatrice della Chiesa e del Papa. Magni-fico volume in formato 17,5 X 25, di oltre 300 pa-gine in carta patinata con un centinaio di illustra-zioni in nero e a colori. S . E . I . - Torino (725) - CorsoRegina Margherita, 176 .

L. 1000

gici, storici e liturgici ; nella seconda parteinvece è sommariamente descritta l'azione mi-rabile dell'Ausiliatrice nella vita e nelle operedel suo Apostolo, S. Giovanni Bosco ; mentrenella terza parte si dà un cenno della diffu-sione mondiale della devozione alla Verginesotto questo titolo .

"Auxilium Christianorum " .

La dottrina del patrocinio supremo ed uni-versale di Maria SS . sulla Chiesa e sul Pa-pato - ossia della Mediazione sociale dellaSS. Vergine - ha una base storica remotis-sima: la Chiesa docente e discente, special-mente nei periodi più critici e tribolati, è

sempre ricorsa con fede all'aiuto di Maria .Questo fatto incontestabile non si tradusse su-bito in un titolo mariano specifico e ufficiale,ma la realtà valeva meglio del nome o deinomi, che furono, via via, quelli suggeriti dalsentimento riconoscente del popolo cristiano .A Lepanto, dove il patrocinio di Maria

assunse aspetti visibilmente straordinari, siparlò soprattutto di Madonna del SS . Rosario,perchè principalmente con questo mezzo, perinvito di San Pio V, si era implorato dai fe-deli l'intervento dell'Ausiliatrice della Chiesae del Papa, in quei supremi frangenti . Special-mente però in conseguenza di quella stre-pitosa vittoria si affermò sempre più, inOccidente, l'invocazione a Maria AuxiliumChristianorum, non senza il valido impulsodello stesso San Pio V .

Dall'epoca della liberazione di Vienna inpoi, la dottrina della mediazione sociale uni-versale di Maria SS . si esprime nel titolopreciso, chiaro, ben definito di Auxilium Chri-stianorum . La cristianità non ne ha subito co-scienza, ma la rapida diffusione della confra-ternita del « Divino Amore di N . S. Ausi-liatrice », eretta in Monaco di Baviera nel 1684,non tarda a rendere l'idea assai comune intutte le regioni del mondo .

L'istituzione poi della festa di Maria SS . Au-siliatrice per gli Stati Pontifici, ad opera diPio VII, consacra e fissa per sempre il titolodi Maria, Auxilium Christianorum, come si-nonimo di Maria, Patrona Ecclesiae et Pon-tificis.

L'Ausiliatricenella mente di S. Giovanni Bosco .

Anche D. Bosco ha visto in questo titolomariano la sintesi di tutta la storia della Chiesa,che si svolge sotto la materna assistenza del-l'Ausiliatrice, teneramente sollecita del CorpoMistico di Cristo, così com'era stata delCorpo fisico di Gesù. Inoltre il titolo AuxiliumChristianorum, nel pensiero di D . Bosco, hapure uno spiccato carattere romano e papale,poichè la mediazione di Maria SS . a favoredella Chiesa si inizia e culmina a favore delSommo Pontefice .

Nella predilezione per questo titolo eglivolle esprimere il suo zelo-per il trionfo dellaChiesa e del Papa, e impegnare in questosenso le due Congregazioni religiose da luifondate. Mentre la devozione - pure da luitanto inculcata - alla Concezione Immaco-lata di Maria SS . esprime l'intima spiritualitàdella vita religiosa e del sistema pedagogicodei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausi-liatrice, l'invocazione Maria, Auxilium Chri-stianorum, da lui resa popolare e lasciata aisuoi figli spirituali come arma e presidio, anzicome caratteristica matronimica, vuole indi-care lo spirito cattoli-co e papale delle sueFamiglie religiose .Dovendo, secondo

l'esempio e le direttivedel Fondatore, impie-gare tutte le proprieforze a servizio dellaChiesa e del RomanoPontefice, i Salesiani

e le Figlie di Maria Ausiliatrice sentono in-fatti il bisogno di propagare ovunque ladevozione all'Ausiliatrice della Chiesa e delRomano Pontefice .Con ragione D . Alberto Caviglia - che

curò l'edizione critica degli scritti di S. Gio-vanni Bosco - scriveva a tal proposito: « Chepoi, dopo il 186o, il titolo di Maria Ausilia-trice si venga facendo in D . Bosco più cre-scente e finalmente, col destinarvi la Chiesadella sua Madonna, diventi per antonomasiail nome della Madonna di D . Bosco, asso-ciandosi come tutti sappiamo alla vita e alleopere sue e alla prodigiosa penetrazione mon-diale del suo spirito, è un altro riflesso dellacattolicità romana e papale del Santo, il qualevide nell'esilio di Pio IX a Gaeta il ripetersidi quello di Pio VII a Savona e a Fontai-nebleau ; e come da questo si era originatonella Chiesa il culto liturgico dell'Ausiliatrice,così per i medesimi motivi, di fronte ai pe-ricoli allora incombenti sulla Chiesa e sulPapato, egli si dedicò al culto di Maria « Aiutodella Cristianità », abbracciando in un sol nometutta la storia delle lotte e delle vittorie dellaChiesa: dalle eresie a Lepanto, e da Lepantoai tempi suoi » . (Opere e Scritti editi e ineditidi D . Bosco, vol . IV, pagina 3 1 5) .

«Madonna di Don Bosco» .

La filiale devozione di S . Giovanni Boscoalla Vergine Ausiliatrice e la divulgazione diquesto titolo mariano su vasta scala si spieganoin lui anche per soddisfare un immenso de-bito di riconoscenza verso la Celeste Madre,che tanto l'aveva assistito e sorretto, dopoaverlo ispirato, nella fondazione e nel conso-lidamento della sua Opera a pro della gio-ventù .

Tale materna assistenza si è estesa poi suiSalesiani - soprattutto sui Missionari - suiloro Cooperatori e sulle loro Cooperatrici,

ovunque essi abbianolavorato con lo spiritoe col metodo dell'apo-stolo della gioventù neitempi moderni ; si èmostrata visibilmentetenera e premurosa ver-so l'Istituto delle Figliedi Maria Ausiliatrice,che il Fondatore con-

siderò sempre come un monumento viventedi riconoscenza alla sua santa Ispiratrice eSostenitrice ; numeroso ormai e glorioso Isti-tuto, che ha pur esso lanciato a drappelli,nel nome di San Giovanni Bosco, le sue pieed operose messaggere di pace e ,di salvezzatra le masse operaie e nelle lande selvagge,in tante parti del mondo .Madonna di D. Bosco, Ausiliatrice del Papa

e della Chiesa! Ecco il motto d'ordine cheogni Salesiano, ogni Figlia di Maria Ausilia-trice devono scrivere sul labaro delle loro spi-rituali e pacifiche conquiste per la dilatazionedel regno di Cristo ; ecco il duplice raggioluminoso, a cui devono ispirarsi i loro Allievie le loro Allieve, i loro Cooperatori e le loroCooperatrici per portare in mezzo al mondolo spirito del Padre buono e dell'Educatoresanto .

Il cinquantesimo anniversario dell'incorona-zione della miracolosa immagine di MariaSantissima Ausiliatrice nel Santuario di Val-docco vuoi essere per tutti un rinnovamentodi fervore nella fedeltà alle paterne direttivee un intensificato fidente ricorso all'Ausilia-trice dei Cristiani per impetrarne sempre piùefficacemente il celeste patrocinio sul PastoreAngelico e su tutto il mistico gregge a Luiaffidato .

Appello per il mese di Maria Ausiliatrice .

Quest'anno poi il mese di Maria SS . Ausi-liatrice pare debba servire per richiamarciil mònito solenne che è sceso dalle labbradel Vicario di Gesù Cristo, nel recente Mes-saggio Pasquale : «Il pericolo di oggi è lastanchezza dei buoni. Scuotete ogni torpore,riprendete l'usata virtù » .

I nostri cari Cooperatori si rendono certa-mente conto dell'importanza che assumono leprossime elezioni in un momento storico comeil nostro, mentre si agitano problemi la cuisoluzione tocca interessi non solo materialima di un valore morale altissimo . I problemidel lavoro, della proprietà, della famiglia, del-l'educazione, della libertà di organizzazione,della libertà religiosa e mille altri debbono es-sere trattati dal Parlamento . Abbiamo bisognodi uomini onesti e competenti, che sappianodare liberamente e con ardimento alla Patria leleggi e l'ordine, necessaria base del benessere .

Noi metteremo tutto il nostro impegno epregheremo Maria SS . Ausiliatrice affinchè ilnuovo Parlamento sia degno della tradizionemillenaria e tuteli le nostre incomparabili ric-chezze : la Fede, la Famiglia, il lavoro, nellaluce di Gesù Cristo, via, verità e vita nostra .

Sac . RENATO ZIGGIOTTIRettor Maggiore.

OTTAVARIO SOLENNEnel Giubileo della Pontificia Incoronazione di Maria SS . Ausiliatrice

* 17-24 maggio 1953 . TORINO . Basilica Maria Ausilíafrice

Domenica 17 maggio Ore 6,30 : Messa del Rev.mo Sig. Don ZIGGIOTTI, Rettor Maggiore .» 7,30 : Messa di S. E. Mons. PIETRO CARRETTO, Vie. Ap .

di Ratburi (Siam) .» 10 : Pontificale di Sua Em . il Card. MAURILIO FOSSATI,

Arcivescovo di Torino .» 16,30 : Vespri Pontificali - Discorso di S . E. Mons. BOTTINO,

Vescovo Ausiliare - Benedizione Eucaristica di SuaEm.za il Card. Arcivescovo .

L u n e d ì 18 maggio Ore 7,30 : Messa di S . E. Mons. MICHELE ARDUINO.» 9 : Messa per il Comitato Centrale delle Dame Patro-

nesse celebrata dal Rev.mo Rettor Maggiore .» 20,30 : Discorso di S . E. Mons. ALLORIO, Vescovo di Pavia

- Trina Benedizione.Martedì 19 maggio Ore 7,30 : Messa celebrata da S. E. Mons. CARLO ALLORIO .

» 9 : Messa per Patronesse Opere Salesiane di S . Paolo - Torino.» 20,30 : Discorso di S . E. Mons. ANGRISANI, Vescovo di Ca-

sale - Trina Benedizione.Mercoledì 20 maggio Ore 7,30 : Messa di S . E. Mons. ANGRISANI.

9 : Messa per Patronesse Opere Salesiane degli OratoriAgnelli, Crocetta, Valsalice .

» 20,30 : Discorso di S. E. Mons. BARBERO, Vescovo di Vige-vano - Trina Benedizione.

Giovedì 21 maggio Ore 7,30 : Messa celebrata da S . E. Mons. BARBERO .» 9 : Messa solenne per i Noviziati Salesiani di Chieri e

Pinerolo e Pellegrinaggi vari .» 20,30 : Discorso di S . E. Mons. CANNONERO, Vescovo di

Asti - Trina Benedizione .Venerdì 22 maggio Ore 7,30 : Messa celebrata da S. E. Mons. CANNONERO .

» 9 : Messa per Patronesse Oratori Salesiani Martinetto,Monterosa, Rebaudengo.

» 20,30 : Discorso di S . E. Mons. BINASCHI, Vescovo di Pine-rolo - Trina Benedizione.

Sabato 23 maggio Ore 7,30 : Messa celebrata da S . E. Mons. BINASCHI .» 8,30 : Benedizione del Fonte - Messa solenne celebrata dal

Rettor Maggiore - Pellegrinaggio Istituto Figlie M. A.» 20,30 : Discorso di S . E. Mons. M. ARDUINO, Vescovo di

Shiu-Chow (Cina) - Trina Benedizione - Ora Santae Corte di Maria. IL SANTUARIO RESTA APERTOTUTTA LA NOTTE PER LA VEGLIA SANTA .

» 24 : Consacrazione a Maria SS.ma Ausiliatrice.

SOLENNITÀ DI MARIA SS. AUSILIATRICEDomenica 24 maggio ore 0,30 : Incomincia la celebrazione delle Ss . Messe.

(Festa di Pentecoste)

» 4,30 : Messa solenne.» 6,30 : Messa del Rev.mo Rettor Maggiore .» 7,30 : Messa di un Ecc .mo Vescovo .» 110 : Pontificale solenne.» 1g : Vespri - Predica e Benedizione .» 16,30 : Vespri - Predica - Benedizione .» 18,30 : Vespri Pontificali - PROCESSIONE - Benedizione .» 20,30 : Funzione di chiusura -ILLUMINAZIONE e CONCERTO

GIUBILEO D'OROMagnificenza di riti, splendore di arte, esul-

tanza di cuori, entusiasmo di moltitudini sonole quattro caratteristiche principali che vediamoaver distinto e quasi inquadrato il fatto dell'In-coronazione di Maria Ausiliatrice . Oh, se fossestato ancora vivo l'edile torinese che non volevaapprovare il disegno della chiesa a causa del ti-tolo, detto da lui impopolare, inopportuno e odo-rante di bigottismo! Egli avrebbe assistito a unplebiscito mondiale che consacrava una popola-rissima divozione, ispiratrice a Don Bosco e aisuoi figli d'innumerevoli opere popolari e armo-nizzanti con le esigenze dei tempi, e avrebbe os-servato sotto la cupola dell'osteggiata chiesa fio-rire e di là propagarsi nel mondo una pietà olez-zante di celestiale profumo» (1) .

Leone XIII decreta l'Incoronazionedi Maria Ausiliatrice .

Il Servo di Dio Don Michele Rua,verso la fine del 1902, aveva chiestoun'udienza a Leone XIII . Lo spingevaai piedi del Vicario di Gesù Cristo ildesiderio di offrirgli il devoto omaggiodelle Famiglie di Don Bosco nella faustaricorrenza del suo Giubileo Pontificale .

Inoltre Don Rua, pieno di ricono-scenza a Maria Ausiliatrice per la con-tinua protezione accordata all'Opera diDon Bosco, aderendo con entusiasmoalla proposta di alcuni Sacerdoti sale-siani, aveva preparato un'istanza daumiliare a Leone XIII per ottenerel'Incoronazione Pontificia della SacraImmagine venerata nel suo Santuario diValdocco .

Ammesso all'udienza la vigilia del-l'Epifania, dopo la presentazione del-l'omaggio giubilare, manifestava al Som-mo Pontefice il vivo desiderio di tributareall'Augusta Ispiratrice e Patrona del-l'Opera Salesiana l'onore dell'Incorona-zione. Il Santo Padre annuì benevol-mente alla domanda .

Vennero quindi introdotti i rappre-sentanti dell'Oratorio di Torino : quattro

(1) CERTA, Annali della Società Salesiana, vo-lume III, pag . 340 .

sacerdoti e quattro giovani, due studenti edue artigiani, eletti dai compagni come lororappresentanti, ai quali si erano aggiunti il Pro-curatore Generale Don Marenco e due giovaniche rappresentavano l'Oratorio e l'Ospizio delSacro Cuore . Si svolse allora una conversazioneamabile e paterna, che terminò con una paroladel Papa che mise il colmo alla gioia dei pre-senti. Avendo uno dei sacerdoti domandato unabenedizione per i Cooperatori e le Cooperatrici :- Volentieri, volentieri, rispose, il Santo Padre .Il vostro Superiore ci disse che si fa molto benecon la Pia Unione dei Cooperatori e che peropera loro si conserva la fede in molti paesi,massime con la diffusione della divozione aMaria Ausiliatrice. Per l'incremento di questa

divozione ci ha umiliato una petizione da noi fa-vorevolmente accolta .

La notizia riempì d'allegrezza il mondo sale-siano . Si aspettava con ansia di conoscere inquale forma il Papa avrebbe attuato la conces-sione. Ed ecco che verso la metà di febbraiogiungeva all'Arcivescovo di Torino, il Card . Ago-stino Richelmy, un Decreto, datato al 13 feb-braio 1903, con cui il Santo Padre gli dava l'in-carico di compiere il rito con l'autorità del Pon-tefice . In questo storico documento si legge :

« Fra tutte le chiese che il sacerdote GiovanniBosco di venerata memoria, fondatore della SocietàSalesiana, ha con zelo innalzato alla maggior gloriadi Dio e a promuovere la salute delle anime, la piùinsigne e per ampiezza e per divozione è da con-siderarsi quella di Maria Santissima Ausiliatrice,fatta da lui solennemente consacrare nel 1868 aTorino. Infatti, non appena fu aperta al pubblicoculto e l'Immagine della Beata Vergine artistica-mente dipinta tra gli Apostoli, che facendole coronale porgono da ogni lato ossequio, col reale scettronella destra e col Pargoletto Gesù graziosamenteseduto sul braccio sinistro di Lei, fu sull'altar mag-giore esposta alla venerazione dei fedeli, quella chiesadiventò in modo al tutto meraviglioso illustre e vene-randa . . . Quindi il culto di detta Immagine dellaMadre di Dio passò i confini dell'Italia e dell'Europa,ed è oggi, per singolare disposizione divina, mirabil-mente diffuso in quasi tutte le nazioni del mondocristiano . . . Tali cose riandando col pensiero, al-lorchè il diletto figlio Michele Rua, Rettor Mag-giore della Pia Società Salesiana, a nome suo edi tutta la Salesiana Famiglia, Ci fece calda eumile supplica, perchè noi in quest'anno, nel qualecelebriamo felicemente il ventesimo quinto del NostroPontificato, volessimo incoronare quella veneratis-sima Immagine, Noi che nulla abbiamo di più caroe di più dolce del veder crescere ogni giorno piùfra il popolo cristiano la pietà verso l'augustaMadre di Dio, abbiamo volentieri giudicato benedi accondiscendere alla domanda . . . » .

La concessione del Papa tornò a tutti tantopiù gradita in quanto si sapeva che l'Incorona-zione non veniva decretata se l'Immagine dellaVergine non era venerata almeno da cento anni,mentre non ne erano passati più di trentacinquedal giorno in cui Don Bosco aveva esposto ilQuadro di Maria Ausiliatrice alla venerazionedei fedeli .

Era pure noto che le Immagini incoronate diMaria non hanno tutte la stessa dignità. Alcunesono fregiate di corone anche preziosissime, maper sola autorità vescovile ; altre portano l'aureacorona per decreto del Rev.mo Capitolo Vati-cano ; altre, in minor numero, ricevono il sacrodiadema dalla stessa autorità del Romano Pon-

tefice, il quale compie il rito in persona, comefece il Papa dell'Ausiliatrice nel 1815 a Savona,oppure delega un suo speciale rappresentante acompierlo nel nome e per l'autorità del Papa,come avvenne per la nostra Ausiliatrice nel 1903 .

Don Rua ne dava comunicazione ai Coopera-tori Salesiani in questi termini :

« Quando il 31 gennaio 1888 vi comunicavo laperdita del nostro caro Don Bosco, mi ricordo chevi dicevo essere quello l'annunzio più doloroso chevi avessi dato o vi potessi dare in vita mia . Ebbene,sia lodata e benedetta la bontà del Signore! Questoè il giorno in cui mi pare di poter dire : Eccovila notizia più bella e più consolante che vi abbiamai dato o possa darvi, dovessi pur rimanere lunghianni sulla terra. Il 17 corrente febbraio, primogiorno dedicato al mese di S . Giuseppe, giungevada Roma un desideratissimo Breve, con cui il SantoPadre - che il Signore conservi lunghi anni allanostra illimitata venerazione e profondissima rico-noscenza - ha decretato, annuendo alle nostreumili preghiere, la solenne Incoronazione dellanostra cara Madonna, Maria SS . Ausiliatrice .Lascio pensare a voi quello che provò il mio cuoreal leggere l'importante documento pontificio . Oh!no, il Vicario di Gesù Cristo non poteva dare al-l'umile Società Salesiana un pegno più caro e piùcommovente del suo paterno affetto, e proprio alchiudersi dell'anno venticinquesimo del suo gloriosoPontificato. Per noi Maria SS . Ausiliatrice ètutto . . . » .

Fervore di preparativi .

Per la solenne cerimonia fu scelta la domenicaprecedente la festa di Maria Ausiliatrice, che ca-deva il 17 maggio, e ai tre giorni 14-15-16 vennefissato il III Congresso Internazionale dei Coo-peratori Salesiani . Il Comitato Esecutivo, nellaCircolare diramata a tutti i Cooperatori, prean-nunziava « giorni di santo lavoro, giorni di festa,giorni di trionfo, nei quali la salma benedetta diGiovanni Bosco composta nella sua tomba di Val-salice esulterà, e onore grande verrà alla Vergineda questa sua visibile proclamazione a nostra Re-gina » .

Anche il Papa scriveva a Don Rua : « Questoavvenimento ci ha riempito l'animo di gioia, spe-cialmente perchè l'intervento di diletti nostri figli,Cardinali di Santa Chiesa, di Pastori di Diocesie di illustri membri del clero e del laicato, i qualicolla loro pietà e virtù illustreranno il vostro con-vegno, porge non lieve motivo di sperare frutti co-piosi. Accresce di assai la Nostra aspettazione ilpatrocinio della Vergine Ausiliatrice, che sappiamofavorire con particolar predilezione la Società Sa-lesiana ».

Parteciparono al Congresso, oltre il Card . Ri-chelmy, i Cardinali Ferrari di Milano e Svampadi Bologna, con trenta altri Vescovi. Il Card . Sartodi Venezia, che pochi mesi dopo sarebbe divenutoPapa Pio X, aveva assicurato il Suo intervento,ma un improvviso impedimento lo obbligò a scu-sarsi per telegramma .

Intanto un attivissimo Comitato, sotto la pre-sidenza onoraria del Card . Richelmy ed effettivadi Mons. Spandre, suo Ausiliare, dirigeva i la-vori preparatori dell'Incoronazione, con la so-lerte cooperazione di cinque Commissioni .

Anche un eletto stuolo di nobili dame torinesi,costituitosi in Comitato sotto la presidenza ono-raria della Principessa Letizia, Duchessa d'Aosta,diramava un nobile appello mondiale alle Coope-ratrici salesiane, che merita di essere conosciuto .

« Nelle recenti feste in onore di Edoardo VII ifedeli sudditi inglesi andarono a gara per concor-rere ai festeggiamenti del loro Sovrano . Per il so-lenne Giubileo Pontificale di Leone XIII, la Francia,fiera del suo diritto di primogenita della Chiesa,rivendicò a sè l'onore di offrire il triregno al Suc-cessore di S . Pietro .

» Oggi, più grande onore, più nobile gara spettaalle Donne Torinesi, alle Donne Italiane, alle Coo-peratrici Salesiane .

» Nel prossimo maggio, in nome e coll'autoritàdel Sommo Pontefice, Sua Eminenza Rev .ma ilCardinale Agostino Richelmy, nostro Arcivescovo,incoronerà solennemente Maria Santissima Ausilia-trice in Valdocco, la Madonna di Don Bosco .

» E noi, quali fedeli suddite della più grande frale Sovrane, quali figlie della più amorosa fra leMadri, non vorremmo rivendicare l'onore di offrirela corona che Le verrà posta sul capo e quella cheadornerà la fronte dell'Adorabile Figlio Suo? . . .

» La più generosa delle Madri, la più potentedelle Regine saprà ripagare ad usura quanto Leverrà donato, e noi siamo certe che il nostro appellosarà accolto con gioia e con riconoscenza .

» Spose e madri a cui i mariti od i figli traviaticingono la fronte di dolorosa corona di spine, datea Maria, Auxilium Christianorum, la CoronaRegale, ed essi pentiti ritorneranno fra le vostrebraccia!

» Spose e madri, che piangete nella vedovanzao presso una culla vuota, date a Maria, AuxiliumChristianorum, e il vostro dolore sarà sollevato!

» Date a Maria, o voi tutte cui sorridono le spe-ranze, a cui brilla la gioia, e voi, o fanciulle, belled'innocenza e di candore ; e l'Auxilium Christia-norum allontanerà il pianto, vi conserverà il sor-riso, vi manterrà immacolate e sante!» Non sia alcuna che, potendo, non tolga dalla

borsa una moneta, dallo scrigno una gemma, checonvertita in oro, renderà più fulgido il serto dellaMadre Sovrana ; e voi, povere donne, alle quali

Dio diede in retaggio la povertà, non vi sgomentila vostra miseria. Fate in onore di Maria Ausi-liatrice una novena di Comunioni, e la vostra of-ferta brillerà come aurea corona! » .

Il Card. Richelmy, a sua volta, pensò a prepa-rare gli animi all'Incoronazione « dell'effigie - di-ceva - a noi tanto cara di Maria Ausiliatrice »,e continuava : « Non ispetta qui a me il dare or-dini e il moltiplicare le esortazioni ed i consigli .Mi basta raccomandare ai vicini e ai lontani, cheporgano docile l'orecchio all'invito dei Salesiani. . .Oh! i figli di Don Bosco nell'arte di preparareadunanze, di celebrare solennità, di raccogliere of-ferte sono maestri insuperabili. A noi non restache seguire tali duci ; e perchè volentieri teniamoloro dietro, ne animi il pensiero che, specialmenteper gli abitatori del Piemonte, è dovere di ricono-scenza l'aiutare un'opera, che ha dilatato per l'uni-verso la fama di questa regione» .

La notizia dell'Incoronazione si diffuse in ogniparte e dall'Italia e dall'Estero giunsero le piùentusiastiche adesioni. Tra le molte che troviamoin archivio c'è quella del celebre Leone Harmel,che scriveva a Don Rua da Val-des-Bois : « In-vano ho cercato di liberarmi da assunti impegni,e ancora una volta mi accade di dover sacrificareal dovere una gioia grande per il mio cuore . Saròcon voi in ispirito, veneratissimo Padre, e, andandoa Roma in settembre, mi fermerò a Torino per pas-sare un giorno nella vostra Santa Casa e venerareMaria Ausiliatrice » .

La preparazione prossima alla festa fu favo-rita da un solenne triduo . Il 14 maggio il Car-dinale Svampa al popolo che gremiva il Santuariopresentò in forma smagliante la prossima Inco-ronazione quale omaggio mondiale all'Ausiliatricedi Don Bosco . La sera del 15 Mons. Caglieroparlò con ardore del grandioso sviluppo della di-vozione a Maria Ausiliatrice nell'America del Sude specialmente nella sua diletta Patagonia . L'ul-tima sera l'eloquente Domenicano Mons . Pam-pirio, Arcivescovo di Vercelli, cantò le glorie diMaria, Ausiliatrice della Chiesa e del Papa.

Le corone .

Il rinomato gioielliere torinese Antonio Car-magnola aveva avuto l'incarico di preparare lecorone .

Egli, senza scostarsi troppo dalla forma dellecorone dipinte dal Lorenzone sul capo di Maria .Ausiliatrice e del Bambino Gesù, seppe dare allesue corone un'impronta geniale armonizzando in-sieme ricchezza, splendore, grazia e sobrietà . Lafinezza del disegno e la disposizione delle gemme,dànno l'idea della maestà e della potenza, mentrenon diminuiscono quella della soave bellezza diGesù e di Maria .

Sono in stile classico del Rinascimento, tuttein oro fino, giallo opaco, ottenuto fondendo anelli,orecchini, catenelle e altri gioielli, offerti da di-voti di Maria Ausiliatrice . Notevoli tra questidoni la conchiglietta di un anello appartenutoal Servo di Dio Pio IX, una parte della cate-

nella episcopale dell'Arcivescovo Lorenzo Ca-staldi e uno spillone d'oro, donato da unaCooperatrice bolognese, adorno di dodici bril-lanti, che splendono sulla stella della corona delBambino Gesù .

Gli ornati sono in rilievo e con le incastonaturedelle gemme in oro verde . Tali gemme spiccanonell'ornamentazione centrale . Tra di esse riful-gono il più bel brillante della mitra dell'Arcive-scovo Davide Riccardi e due bellissimi diamanti

offerti da due coniugi di Trento . Vi sono altregioie, pure finissime e varie, come granate orien-tali, ametiste e zaffiri . Tutto all'intorno comple-tano l'opera e producono sorprendente effetto dia-manti in grande quantità, pregevolissimi per laloro bianchezza e la purezza dell'acqua .

Ma l'ornamento più fulgido e più prezioso èuna vaghissima stella con trentanove brillanti, chesormonta la punta centrale della corona grandedi Maria Ausiliatrice, regalata insieme con altrepietre preziose da una insigne benefattrice ge-novese. Questa stella, bellissimo simbolo di Coleiche è chiamata Stella del mattino, colpisce colsuo fulgore lo sguardo e richiama alla mente lanota esortazione di S. Bernardo : Respice stellam,voca Mariam : Guarda la stella e invoca Maria .

La grande giornata.

Il 17 maggio 1903 resterà glorioso nei fastidella storia di Maria Ausiliatrice, come restò in-delebile nel ricordo delle 200 .000 persone venuteda ogni parte d'Italia e del mondo, che ebberola sorte di viverlo nella sua affascinante bellezza .

Alle 3,30 si è già costretti ad aprire il Santuarioper soddisfare la pietà dei pellegrini e subito co-mincia la celebrazione di sante Messe e la distri-buzione d'innumerevoli Comunioni . Iltempio, rivestito di damasco rosso, rica-mato a fiori in argento e illuminato dafasci di luce riflessa da quattordici splen-denti lampadari, appare in tutta la suamagnificenza. Ma già prima delle ore 9i fedeli sono invitati a sfollare e a di-sporsi sulla piazza per continuare le lorodivozioni all'altare eretto sul sacrato,mentre nell'interno prendono posto au-torità e rappresentanze .

Alle ore 10, al suono festivo dellecampane, s'avanzano dalla chiesa diS. Francesco, in abiti pontificali con iloro corteggi, in mezzo a due lunghefile di rappresentanze di 68 AssociazioniCattoliche, ventisei tra Arcivescovi eVescovi. Segue Mons . Cagliero, il primoVescovo salesiano, cui l'affetto dei con-fratelli ha riservato l'onore di pontifi-care in un giorno così solenne. Quindil'Eminentissimo Richelmy, Delegato delPapa, preceduto dai paggetti recanti lequattro preziosissime corone, due per laTaumaturga Immagine e le altre perla statua preparata sulla piazza. Se-guono i Canonici, il Rappresentantedella nobile Anticamera Pontificia, ilCapitolo Superiore dei Salesiani con acapo il venerando Don Rua, i membridel Comitato e le rappresentanze degliIstituti e delle Congregazioni Religiose .Alla vista delle corone e all'apparire

del Cardinale, prorompe e ondeggianella folla un prolungato applauso,mentre i cantori nel tempio intonano l'Ecce Sa-cerdos del Maestro Don Pagella. La sterminatamoltitudine che gremisce la piazza e il CorsoRegina Margherita, preme come onda incalzantecontro la cancellata, con pericolo di sciagure,ed è fermata solo con la pronta chiusura deicancelli . Allora un sacerdote spiega alla follal'impossibilità dell'ingresso e la invita ad atten-dere tra canti e preghiere l'incoronazione dellastatua eretta sul piazzale alla vista di tutti .

Data lettura al Decreto Pontificio, Don Ruasi avanza alla cattedra di Sua Eminenza e giurache custodirà e lascerà in perpetuo le corone sulcapo della sacra Immagine . Quindi s'inizia la

Messa solenne, durante la quale una massa coraledi oltre 250 voci fa risonare nel tempio le divinemelodie della Missa Papae Martelli del Palestrina,sotto la direzione del Maestro Dogliani . Quellevoci, dicono i testimoni superstiti, pregavano, ge-mevano, esultavano, a misura che interpretavanoil sacro testo ; e nell'Avvenire d'Italia del 18 mag-gio 1903 si parlava della commozione straordi-naria suscitata da quelle « masse gigantesche fusein un insieme paradisiaco» .

Al Vangelo il Cardinale Delegato pronunziauna fervida allocuzione, nella quale invita a ri-flettere su tre aspetti dell'Incoronazione .Primo : « A chi siamo debitori - si domanda -

dell'odierna letizia? A Don Bosco che, nonostantele contraddizioni, ha dedicato questo tempio all'Au-siliatrice ; a quel gran Pio che, nato in Piemonte,a Lepanto coronò la Vergine con uno dei titoli piùbelli ; a due altri Pii siamo debitori di questa solen-nità, sia per la festa del 24 maggio, sia per i favorilargiti a Don Bosco dall'angelico Pio IX, primoCooperatore. Ma più di tutti siamo debitori allaRegina della Chiesa Cattolica, a Maria . Ella ri-volse uno sguardo di predilezione su Torino e fermò

su questo angolo di città, un tempo luogo di depra-vazione, la sorgente delle inesauste sue grazie» .

Secondo : « A chi spetta compiere il rito augusto?Guardo smarrito la povertà della mia persona, mam'incoraggia il pensiero che non spetta a me, pove-retto, che appena oserei starmene in ginocchio alrito solenne . . . Senza alcun mio merito, m'ha volutola Provvidenza figlio e padre della CongregazioneSalesiana. Come Cooperatore sono figlio e comeArcivescovo mi debbo considerare Padre di questaprediletta Congregazione. Non io quindi, ma laCongregazione incorona Maria per mezzo mio » .Terzo : « Quale si presenta a

noi l'Incoronazione consideratanell'avvenire? Quali i frutti diquesto fatto? Un accrescimentodi gloria per il tempio augustodi Valdocco . . . Ma l'incorona-zione non mira solo alla gloriadi questo tempio. Si pensi chei Salesiani sparsi per i duemondi oggi guardano a Torinoed a Roma, e con noi speranoche la Congregazione Salesianasia per dilatarsi ed estendersiper tutta la terra . Queste spe-ranze - aggiungeva in tonoprofetico - si compiranno,perchè tutto si ottiene dalla pro-tezione di Maria Ausiliatrice» .

Terminata la Messa, mentrel'orchestra canta dolcementel'antifona Regina coeli laetare,alleluia!, il Cardinale si avanzacommosso ai piedi della sca-linata e sale con passo mae-stoso e grave. Lo precede ilSac. Secondo Marchisio, ardente apostolo delladivozione a Maria Santissima Ausiliatrice, cuiDon Rua ha riservato l'onore di portare le sacrecorone . Finisce il canto e regna un assoluto si-lenzio. Tutti fissano l'Eminentissimo Presule el'Immagine della Madonna. Molti versano la-crime di tenerezza . Dalla porta maggiore intantola moltitudine vede brillare nello sfondo luminosodel tempio la porpora del Cardinale che sale aincoronare la Vergine, e scoppia in un grandis-simo applauso . Nel Santuario invece cresce il si-lenzio . L'Eminentissimo Delegato ormai è giuntoalla sommità del palco, piega le ginocchia, prendecon venerazione la prima corona e, pronunziandocon voce sonora e commossa la formula rituale,l'impone sulla fronte del santo Bambino . È unmomento di commozione e di gioia indicibile,che cresce ancora quando il Cardinale, con vocepiù forte e più vibrante, mette la seconda sullafronte di Maria Ausiliatrice . Allora dalle tribune,dal tempio e dalla piazza, irrefrenabile e giubi-

lante, s'alza, echeggia e si spande l'applauso dellamoltitudine . Il Cardinale, raggiante, si volta, e,dall'alto della scalea, benedice . Squillano dallacupola esterna le trombe annunzianti il compi-mento del rito solenne ; rombano le campane delSantuario, cui fanno eco quelle di tutte le chiesedella città ; mentre dodici bianchi colombi, lan-ciati dall'alto della cupola, spiegano le ali, por-tando al Vegliardo del Vaticano il faustissimo an-nunzio che Maria Ausiliatrice è incoronata .

L'incoronazione della statua .

Il Porporato scende dal palcoe, preceduto dagli Arcivescovie Vescovi, si avvia alla portamaggiore per l'incoronazionedella nuova statua . Quale spet-tacolo all'esterno del Santuario!Dalla piazza, dalle vie, dai bal-coni, dalle finestre e dai tetticircostanti, mille e mille cap-pelli, mille e mille fazzolettisi agitano in un grido immensodi giubilo . Finalmente anche ifedeli rimasti fuori possonogodere qualche istante di Para-diso! Ed ecco l'Arcivescovoprocedere ad una seconda in-coronazione, che compie di suaautorità . Quando egli stende lemani alla prima corona, inquella marea di gente ritornail silenzio ; ma appena le co-rone brillano sul capo del divinFiglio e della divina Madre,scoppia un nuovo irrefrenabile

applauso cui, questa volta, fa eco quello deifedeli rimasti nel tempio ; e da tutti si levaaltissimo il grido di Viva Maria Ausiliatrice!

Mentre il corteo rientra, squillano nuovamentele trombe d'argento, quasi a simbolo di vit-toria, e gli occhi di tutti si levano alla grande cu-pola, dove il Rollini di recente ha stupendamenteistoriati i trionfi dell'Ausiliatrice, e donde centocantori, nascosti dietro i damaschi pendenti dalcornicione, come angeli invisibili, intonano l'an-tifona : Corona aurea super caput Eius . . . Finalmenterisplende sul capo di Lei l'aurea corona ; e alle centovoci della cupola rispondono cento e cento altredall'orchestra, dalle tribune e dai banchi dellachiesa, finchè ogni angolo echeggia della melodiasolenne .

« L'Antifona - scriveva il citato giornale - èun bello squarcio di musica liturgica dovuta al Mae-stro Dogliani . Lo iniziano le trombe dall'esternodella cupola con squilli sonori, indi il popolo propone

un bel tema di corale solenne, a cui rispondono isoprani della cupola con un secondo tema di coraleangelico . Questo è preso dalla cantoria, che lo svolgesplendidamente in un canone a tenori e bassi di effettoveramente grandioso . Quindi il coro popolare ri-prende il primo tema, cui fanno eco i soprani dallacupola e poi in un magnifico canone con corale sifondono i due temi . L'attesa di quest'antifona eravivissima, trattandosi di una esecuzione di millecantori divisi in tre luoghi diversi . Il successo èstato completo : il Maestro Dogliani, superando dif-ficoltà grandissime, ha ottenuto un effetto di fusionee colorito eccezionale » .

Dopo l'antifona, il Cardinale intona il Te Deum,proseguito da un coro poderoso di popolo, chedall'altare di Maria Ausiliatrice si estende finoal Corso Regina Margherita . Quindi imparte labenedizione papale, mentre nuovamente squillanole trombe dall'alto della cupola e tutti pieganoil ginocchio e chinano la fronte . Con quest'attosolenne ha termine la funzione .

Il tempio resta animatissimo fino a tarda nottee risuonano canti e preghiere in varie lingue, cherivelano la presenza di pellegrini provenienti daogni parte del mondo .

Chi provò maggior consolazione in quei giorni,che a tutti offrirono momenti di paradiso, fu ilvenerando Successore di Don Bosco . La sera pre-cedente, ad ora tarda, Don Rua era salito al sommodel palco eretto davanti al quadro, si era postoin ginocchio e, dopo aver pregato alcuni istantiin atteggiamento serafico, con gli occhi pieni dilacrime, si era levato a baciare il volto di GesùBambino e della Madonna.

Il mattino del 17, nel momento dell'Incorona-zione, apparve più di tutti commosso . Mentretutti sentivano un fremito di commozione e ten-tavano di trattenere le lacrime, il santo Uomonon vi riuscì e scoppiò in singhiozzi così teneriche commossero ancor più gli astanti .

Processione e illuminazione .

La grande giornata si chiuse con la proces-sione e l'illuminazione .

La processione riuscì un omaggio incantevole,indimenticabile, degno del rito compiuto il mat-tino. In alcuni momenti, all'apparire della Ma-donna incoronata, l'entusiasmo della folla toccòil delirio .

Calata la notte, l'ultimo suggestivo spettacolo .Il Santuario, la piazza e il quartiere di Valdoccoapparvero immersi in un mare di luci multico-lori . I giovani artigiani dell'Oratorio avevano av-volto la cupola in un manto di luci e dato mera-viglioso risalto alle linee della facciata con mi-gliaia di lampadine elettriche . Sulla piazza la

banda tenne un grandioso concerto intercalandobelle sinfonie ai canti degli alunni ; ma la ressafu tale da rendere impossibile la preannunziataripetizione dell'antifona Corona aurea .

Alle 24 si chiude il Santuario . Anche sullapiazza la folla va lentamente diradandosi, mentrenel silenzio della notte lo scintillìo di tante luciaccese per le vie della città sembra prolungarel'omaggio alla Regina del Cielo fino al sorgeredella novella aurora .

I frutti dell'Incoronazione .

Le feste continuarono solenni per otto giornie si chiusero con l'annuale trionfo del 24 maggio .

Il culto di Maria Ausiliatrice da quel memorandomaggio 1903, nel quale si era manifestato in tuttoil suo splendore, si estese rapidamente in Italia,in Europa e nel mondo, come ne fa fede ilBollettino Salesiano di questi cinquant'anni, nellediciassette edizioni in lingue diverse .

L'Incoronazione Pontificia di Maria Ausilia-trice portò un altro frutto aprendo la via ai Ve-scovi a incoronare di autorità propria la medesimaimmagine nei luoghi dove fosse tenuta in grandevenerazione, come avvenne in varie città, doveera particolarmente venerata, contribuendo gran-demente a far apprezzare e risplendere nelmondo il culto alla Madonna di Don Bosco .

Lo stesso Sommo Pontefice Leone XIII, novegiorni dopo l'Incoronazione, nell'intento di pre-parare gli animi alle celebrazioni cinquantenariedella definizione del dogma dell'Immacolata, scri-veva : « Poichè i tempi che corrono sono così pro-cellosi e pieni di minacce per la Chiesa, Ci godel'animo e si apre a speranza nel vedere i fedeli,che, colta la propizia occasione del menzionato cin-quantenario, vogliono con unanime slancio di fi-ducia e di amore rivolgersi a Colei che è invocataAiuto dei Cristiani » .

E meno di un mese dopo, al Vescovo di Cam-brai : « In vero, per sanare le piaghe sociali nonvi è più efficace rimedio dell'invocazione di Coleiche, dopo avere procurato per mezzo del suo DivinFiglio la salute del genere umano, ha meritato diessere chiamata potentissimo Auxilium Christia-norum*.

Oggi, dopo 50 anni, è ancora la stessa fede nelmaterno ausilio di Maria che sostiene il popolocristiano nella lotta diuturna contro i nemici diDio e della Chiesa, ed è ancora il Vicario diGesù Cristo, Sua Santità Pio XII felicementeregnante, che vede e addita «nella potente inter-cessione di Maria Auxilium Christianorum l'oradi una risurrezione corrispondente ai principi dellagiustizia e della vera pace» (1) .

(1) Enciclica, Summi Pontificatus .

Al seguito

del Rettor Maggiore

(APPUNTI DI CRONACA)

San Benigno Canavese. - il 10 febbraiogiunge il Rettor Maggiore, preceduto da un lungocorteo di macchine . Sono ad accoglierlo autorità,cooperatori, ex allievi e amici, numerosi, con lostesso entusiasmo col quale in paese era statoaccolto per la prima volta S . Giovanni Bosco nel1879 . I 230 allievi delle Scuole Professionali glirendono filiale omaggio . Anche il Rev . Abate eil Sindaco lo ringraziano per la missione di beneche compiono i suoi figli . A sera, ricevimento inMunicipio . Il giorno seguente vuole trascorrerlonell'intimità della Famiglia salesiana di San Be-nigno e nel pomeriggio passa per una breve vi-sita agli Istituti delle Figlie di Maria Ausiliatricedi San Giusto Canavese e Torre Bairo .

Torino-Valsalice, 15 febbraio . - Il SignorDon Ziggiotti compie la sua prima visita comeSuccessore di S. Giovanni Bosco alla scuola chein anni ormai lontani lo vide studente liceale .Dopo aver celebrato la S . Messa ai 400 alunnidel liceo-ginnasio, circondato dai Superiori del-l'Istituto, assiste a un breve trattenimento insuo omaggio, a conclusione del quale esorta igiovani a far di tutto in questi anni di formazioneculturale nella Casa di Don Bosco per metteresalde basi a una vita " profondamente cristiana ecristianamente operosa " .

Parma. 19 febbraio, ore 10 . - Ricevimento sulpiazzale S . Benedetto, gremito di giovani, ex al-lievi, cooperatori e popolo . Sono presenti anchele Figlie di Maria Ausiliatrice con le allieve e partedegli alunni della Scuola Agraria di Montechiaru-golo. Il Presidente degli ex allievi, Dott . PieroCoruzzi, porge il benvenuto. Il Rettor Maggioreringrazia e rileva come l'Istituto, intitolato- aS . Benedetto, sia stato veramente benedetto dalSignore . Segue un omaggio accademico con l'in-

tervento di autorità e personalità. Al Direttoredell'istituto, che ha rilevato la necessità di rimo-dernare i locali dell'Oratorio e della Parrocchia,il sig. Don Ziggiotti annuisce e soggiunge : " Silavori per formare nei giovani un'anima cristianae la Provvidenza penserà anche alle cose mate-riali " .

Più tardi, cordiale incontro con S . E. Mons . Colli,grande nostro amico, il quale aveva annunziato lavisita del Rettor Maggiore a tutta la Diocesi .

Nelle prime ore del pomeriggio viene a osse-quiarlo l'Avv . Bocchialini, veterano degli ex al-lievi, che rievoca commosso le grandi figure diDon Carlo Maria Baratta e di Stanislao Solari .

Poco dopo visita le Figlie di Maria Ausilia-trice . Traendo lo spunto dal mazzo di fiori of-fertogli, augura alle allieve di essere fiori olez-zanti di virtù per diventare domani frutti preziosiper la famiglia e la società .

Alle 15,10 partenza per Bologna, dove lo at-tendono alla stazione il Signor Ispettore Don Pa-razzini, i Direttori e vari confratelli delle Casedell'Emilia, e il Rettore del Seminario di Imolacon un gruppo di seminaristi . Il Rettor Maggioresaluta e sale sull'auto dell'insigne benefattoreDott . Cav. Ghetti, diretto a

Imola, dove sosta al Seminario . I chierici nellacappella eseguiscono un canto, quindi parla ilSig. Don Ziggiotti ricordando che Don Bosco haavuto tanti amici in terra di Romagna e invita ichierici a formarsi un cuor d'oro e una menteeletta per l'apostolato del domani nel difficileambiente in cui si troveranno. Mons. Rettore rin-grazia con viva cordialità .

Faenza. - Attendono il Rettor Maggiore, conS. E. Mons. Giuseppe Battaglia, le autorità citta-dine, allievi, ex allievi, cooperatori. Si svolge in

cortile un cordiale trattenimento, nel quale parlaanche S. E . Mons. Vescovo elogiando il lavorodei Salesiani nella città . Il Rettor Maggiore rin-grazia compiacendosi di vedere sì numerosi e il-lustri amici dell'Opera di Don Bosco nella cittàgià tanto amata dal santo Fondatore .

Più tardi conferenza ai confratelli, paterne paroleai giovani, telegramma al faentino Mons . Cimatti,apostolo del Giappone. Il giorno seguente visitala Cattedrale, accompagnato da Mons . Gallina, perpregare sulla tomba di Mons . Taroni e venerarele sacre spoglie di S . Pier Damiani .Seguendo poi una tradizione cara ai Successori

di Don Bosco, il signor Don Ziggiotti visita ilSeminario Diocesano, dove i chierici lo accolgonofestosamente . Egli rivolge loro un cordiale saluto,ricorda le benemerenze di Mons . Taroni e li in-coraggia a prepararsi ad essere alfieri del " mondomigliore", auspicato dal Santo Padre .

Lugo . - Cordiale accoglienza degli allievi,ex allievi, cooperatori, oratoriani, Figlie di MariaAusiliatrice, loro orfanelle e bimbi dell'asilo . IlRettor Maggiore ascolta con compiacenza i cantie le parole di un giovane e di un orfanello, chemanifestano la gioia comune, e paragona quellagaia gioventù a promettenti pianticelle che devonomettere profonde radici e crescere diritte per di-ventare uomini di carattere e cristiani convinti .

Si augura pure che maturi qualche buona voca-zione e imparte la benedizione di Maria Ausi-liatrice .

Ravenna . - Confratelli e giovani di quelleScuole professionali accolgono con giubilo il Suc-cessore di Don Bosco che, mentre ringrazia, liinvita a rendersi degni delle gloriose tradizionidella vetusta città preparandosi a rinnovarne lospirito cristiano con una soda formazione moralee una buona preparazione tecnica. Segue visita ainuovi laboratori .

Forlì, 20 febbraio, ore 13,30 . - Il ritardo haridotto le proporzioni del ricevimento . VieneS. E. Mons . Babini, che s'intrattiene affabilmentecol Rettor Maggiore . Ingresso nella ricostruitachiesa parrocchiale di S . Biagio, dove agli amici,cooperatori e patronesse rivolge caldo invito peruna solidale collaborazione diretta ad arginare lapropaganda anticristiana . Più tardi parla alle Pa-tronesse e alle Donne di A . C. compiacendosi delloro contributo ad un'opera i cui sviluppi hannodel miracoloso. A tutti raccomanda la gioventùpovera e gli orfani, e tutti caldamente invita alavorare per il bene morale della zona.

Rimini . - All'arrivo del Rettor Maggiore lecampane dell'elegante chiesa di Maria Ausiliatricesuonano a festa. I giovani, schierati nell'internodella casa, porgono il benvenuto . Il signor Don

Ziggiotti ringrazia, quindi si reca in chiesa, doveimpartisce ai giovani e al popolo la benedizionedi Maria Ausiliatrice .

Loreto, 20 febbraio . - I fortunati giovaniaspiranti che si formano alla vita salesiana accantoal celebre Santuario lo attendono insieme ad unbel nucleo di cooperatori ed amici . L'Avv. Nata-lini porge il benvenuto, quindi si passa nel teatrodell'Istituto, dove ha luogo il ricevimento ufficiale .Al termine il Rettor Maggiore manifesta la suagioia per essere partito dal Santuario di MariaAusiliatrice ed essere giunto a quello di Loreto .Gli è di grande conforto vedere dappertuttotanti amici dell'opera nostra .

Più tardi, dando la " buona notte " agli aspi-ranti, lascia loro per programma quello stesso diGesù nella casetta di Nazareth, venerata a Loreto :" cresceva in sapienza, età e grazia " . Visita purel'Oratorio festivo e s'intrattiene con i giovani del-l'Associazione Cattolica .

Il 21 febbraio ha la consolazione di celebrareper tutti nella Santa Casa . Alle 9,30 conferenza aiSalesiani ; alle 11 conferenzina agli allievi di V gin-nasiale ; alle 11,40 parla a tutti gli aspiranti . Ri-corda loro il grazioso episodio del figlio dellaguida di Taormina (Sicilia) che a lui Ispettore avevadato una sapiente risposta . Alla domanda : " Seibuono? " aveva risposto : " Dio solo lo sa " . E liinvita ad essere buoni davanti a Dio e a divenireaspiranti autentici, vale a dire aspirando della

buona aria spirituale ed espirando l'aria corrottadei propri difetti .

Più tardi si dànno convegno attorno al RettorMaggiore le Autorità con a capo S. E . il VescovoMons. Gaetano Malchiodi e il Sindaco dott . Talevi .

Macerata, 21 febbraio . - Il corteo di macchineche scorta l'auto del Rettor Maggiore arriva a Ma-cerata alle 17,30. Nel grande salone dell'istitutosi trovano a riceverlo tutte le Autorità di Mace-rata . Il locale è stipato di gioventù e di amici .Sul palco, accanto al Rettor Maggiore, si notanoS. E. il Vescovo, S. E. il Prefetto, il Sindaco, ilQuestore, il Provveditore agli studi, Superiori re-ligiosi, e altre personalità .

Il Sindaco, Rag . Perugini, con un alato discorsoporge il saluto di Macerata al Rettor Maggiore ;il Sen . Carelli, ex allievo dell'Oratorio, ne rievocai tempi gloriosi e parla delle mirabili trasforma-zioni operate nei suoi 10 .000 ex allievi ; l'Avv . Be-rardi ricorda che fu raccolto orfano dai Salesianie ne esalta la carità verso la gioventù povera ; lasignora Travaglini presenta il riconoscente omaggiodelle Cooperatrici e Dame Patronesse ; due bam-bini offrono a Don Bosco nella persona del suoSuccessore due mazzi di fiori . Il Rettor Maggioreringrazia commosso la grandiosa assemblea, elo-quente prova della simpatia che circonda il lavorosalesiano in mezzo alla gioventù, pupilla dellasocietà .

Si passa poi nel teatro, dove gli oratoriani sonoimpazienti di avere tra loro il Successore diDon Bosco per una recita in suo onore .

II 22 febbraio, S . Messa del Rettor Maggiore arappresentanze di tutti i rami della Famiglia Sa-lesiana. Alle ore 10 : ricevimento delle Dame Pa-

tronesse e di un gruppo di Ex allievi . Alle 11 vi-sita all'Orfanotrofio delle Figlie di Maria Ausilia

-

trice . Alle 11,45 partenza per

Tolentino . - Ricevimento nel teatro del col-legio . Lo circondano le autorità cittadine . La salaè gremitissima di persone venute a rendereomaggio al Successore di Don Bosco . Commuoveil canto degli orfani, rallegrano le note della ban-dina dell'Oratorio . L'Ing . Tacci porge il saluto deicooperatori e degli ex allievi . Chiude il graziosotrattenimento il signor Don Ziggiotti, che si dicelieto di trovarsi nel vero campo di Don Bosco :un orfanotrofio e un oratorio ; e benedice l'operadi Tolentino, già visitata dai Servi di Dio Don Ruae Don Rinaldi .

Porto Civitanova . -- Il Rettor Maggiore fauna breve visita all'opera e parrocchia salesiana,dove si venera il corpo di S. Marone, primo mar-tire piceno e discepolo di S . Pietro. Passa quindia salutare il Conte Pier Alberto Conti, munificobenefattore. Sull'imbrunire riprende la via per

Ancona, dove la folla nella nostra chiesa par-rocchiale attende il Successore di Don Bosco . Egliporge il saluto ai parrocchiani, a cui parla dellafamiglia cristiana e dei doveri dei genitori e deifigli . Impartita la benedizione eucaristica, s'intrat-tiene a colloquio con S. E . il Vescovo Mons . Egi-dio Bignamini, coi Sindaco Angelini e con altreautorità e amici .

In una sala del moderno oratorio gli ex allievie le associazioni di A. C. danno il benvenuto alSuperiore per bocca del Presidente delle opereparrocchiali, che traccia un brillante quadro dello

sviluppo dell'opera e dimostra il grande affettodi Ancona per i Salesiani . Il sig . Don Ziggiotti ri-sponde rilevando gli amorosi tratti della DivinaProvvidenza, la quale ha permesso che dopo laguerra la casa di Ancona risorgesse più grandee più bella . Oggi infatti ha iniziato un orfanotrofioe sta allestendo una moderna scuola professionale .

È presente il venerando Mons . Adolfo Ragnini,fondatore e benefattore della casa .

Il giorno seguente partenza per Roma . Alla sta-zione Termini vengono a ossequiarlo i Direttoridella città . Accompagnato dall'ispettore Don Ol-dani, il Rettor Maggiore prosegue per

Gaeta . 23 febbraio - ore 14. - Allievi e Su-periori sono schierati sulla scalea della grandechiesa di S . Francesco . Il suono festoso della bandaapre il devoto omaggio . Nel pomeriggio si sus-seguono l'incontro con S . E. Mons. Casaroli, Ve-scovo, l'accademia in onore dell'ospite, la bene-dizione eucaristica e la conferenza ai confratelli .Alla " buona notte " il signor Don Ziggiotti prendelo spunto dal risveglio della natura e dal lavorodei contadini per sottolineare il lavoro intornoalla mistica pianta dell'anima . Nella primaveradella vita, i giovani debbono lasciarsi coltivare daisuperiori, mettere radici profonde di umiltà, cre-scere al sole dell'Eucaristia .

Il giorno dopo, partenza per Napoli . Ricevutoalla stazione dall'Ispettore Don Pilla e da altriconfratelli, prosegue per

Torre Annunziata. 24 febbraio - ore 11.30 -Lo accolgono le autorità ecclesiastiche e cittadine .Si nota anche il venerando Can . Gaetano Sannino,fondatore della casa. Nel cortile dell'istituto, gre-mito di oratoriani, aspiranti, studenti di filosofia,allieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice, coopera-tori, cooperatrici ed ex allievi, si svolge una so-lenne accademia nella quale, con accorgimenti ra-dioscenici, si ha modo di offrire al Rettor Maggiorei messaggi di tutte le case dell'Ispettoria .

Nel pomeriggio, rapido pellegrinaggio al vicinoSantuario di Pompei . Alle 17,30 conferenza ai con-fratelli e alle 18,30 agli studenti di filosofia, aiquali raccomanda d'imbeversi della spirito di pietàcome la spugna s'imbibisce di acqua. Alle 19,30nella cappella stipata di fedeli, benedizione delletessere degli ex allievi e della bandiera dell'UnioneMaestri Cattolici S . Giovanni Bosco . Quindi nelsalone dell'Istituto, rendono omaggio al signorDon Ziggiotti il Direttore Didattico, il Presidentedegli ex allievi e la signorina De Nicola, Presi-dente delle Dame Patronesse . Il Rettor Maggioreringrazia rivolgendo a tutti un accorato invito afavorire l'oratorio e la cristiana educazione dellagioventù, sulla quale poggia il risanamento mo-rale della Società .

Ottaviano, 25 febbraio. - Visita al Noviziatodelle Figlie di Maria Ausiliatrice . Oltre la MadreIspettrice con le suore e le novizie, si trovano arendergli onore le autorità del luogo .

Castellammare di Stabia. - Arrivo alle 11,45 .Attendono il Rettor Maggiore, con i superiori egiovani del collegio, S. E. il Vescovo Mons . Ago-stino D'Arco, i seminaristi e un bel gruppo dicooperatori e amici . Dopo l'affettuoso omaggio,parla il signor Don Ziggiotti, ringrazia e ricordaMons. Emanuel, già vescovo diocesano, e il Pre-fetto di Torino, Dott . Carcaterra, ex allievo diCastellammare. Rivolge anche paterne parole aiseminaristi . Alle 16,30 partenza per

Vietri sul mare, dove è atteso dagli orato-riani e da molte persone bramose di conosceree riverire il Successore di Don Bosco . Dopo brevesosta, riprende la via per

Salerno.- Qui, il 25 febbraio, con l'interventodi tutte le autorità e di molto popolo, S . E . l'Arci-vescovo Primate Mons . Demetrio Moscati bene-dice la prima pietra di un grandioso edificio edi una vasta chiesa, che accoglieranno la par-rocchia e le scuole medie e professionali dellagioventù salernitana . Il Rettor Maggiore prendela parola per manifestare la consolazione che provanell'assistere alla posa della prima pietra di nuovescuole professionali, che sono l'espressione piùcaratteristica di un bisogno dei nostri tempi .

S . E. l'Arcivescovo esprime al Rettor Maggiorela riconoscenza comune e lo invita per la inau-

gurazione dell'opera e la celebrazione del mille-nario della traslazione dei corpo di S. Matteo .In serata il signor Don Ziggiotti giunge a

Napoli, accolto con la più espansiva cordia-lità . La mattina del 26 febbraio celebra la S . Messanella chiesa parrocchiale del S . Cuore, presentinumerosi cooperatori . Alle 10, circondato da variepersonalità, tra cui le LL . Eccellenze i Mons . DeNicola, in rappresentanza del Cardinale, e Lucato,salesiano, nel cortile dell'istituto riceve il salutoufficiale dell'opera salesiana di Napoli, per boccadel Presidente Regionale degli ex allievi, Dott .Alessandro Gatta. La cerimonia si apre con la be-nedizione della bandiera degli ex allievi di Napolie si chiude con le parole del Rettor Maggiore,che vedendo le varie bandiere sventolare nellosfondo del bel cielo di Napoli, parla dell'univer-salità dell'opera salesiana, e invita a pregare perle zone dove oggi il cielo non è sereno e l'azionesalesiana è paralizzata .

Segue visita all'Istituto dei Sordomuti di Tarsia,diretto dai Salesiani . Tre piccoli sordomuti espri-mono come possono i sentimenti comuni e of-frono una pergamena e un mazzo di fiori . Il RettorMaggiore si compiace paternamente, mentre unconfratello ne traduce il significato con segni .Dopo la visita ai laboratori, si reca all'istituto delleFiglie di Maria Ausiliatrice in via Alvino, nel qualeha sede l'Ispettorato per l'Italia Meridionale . Dopoi canti, i fiori e le devote espressioni delle alunne,vengono i piccoli dell'asilo a offrire i loro mazzidi fiori . Il Rettor Maggiore ringrazia e invocasu tutta quella giovinezza festante la benedizionedi Maria Ausiliatrice . Segue conferenza alle Suore,dopo la quale, ritorna al Vomero, dove vengonoa ossequiarlo illustri cooperatori ed ex allievi, tracui il Prof. Nello Palmieri dell'Università di Na

-

poli e l'On . Notarianni . .Alle ore 16 visita all'Em .mo Mimmi, Cardinale

Arcivescovo . Poco dopo Sua Eminenza, insieme

coi Prefetto di Napoli, va all'istituto del Vomeroper salutare il Rettor Maggiore .

Alle 18 il signor Don Ziggiotti si congeda daisuoi figliuoli e amici del Vomero, sosta breve-mente all'Oratorio di Via Nuova dei Campo pervedere il terreno dove sorgerà il nuovo Istitutoe prosegue per

Portici, sede del Noviziato e di un fiorenteOratorio. Qui riceve l'omaggio degli oratoriani,novizi, dame patronesse e cooperatrici . Anche lepostulanti delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Re-sina si trovano a ossequiarlo .

Il 27 febbraio visita " Villa Favorita ", sulla ri-viera del Golfo di Napoli, ove sorgerà l'istitutoper gli orfani degli ufficiali dell'Esercito. È unavilla borbonica, con parco che si prolunga finoalla spiaggia.

AI ritorno, il Rettor Maggiore si vede circon-dato da tutti i Direttori dell'Italia Meridionale, aiquali tiene conferenza .

Caserta, 27 febbraio - ore 16,30 . All'im-bocco del grande viale antestante la Reggia, attendeil Rettor Maggiore un lungo corteo di macchineche lo accompagna all'istituto . Sui muri della cittàmanifesti vari inneggiano al Successore di DonBosco . Nell'ampio cortile sono ad attenderlo, colVescovo Mons . Mangino, le autorità, gli ex allievie i giovani dell'istituto . Al termine dell'affettuosoricevimento, il signor Don Ziggiotti ringrazia erievoca la figura di Don Fanara e di altri grandisalesiani .

La sera stessa, accompagnato dall'ispettore dellaSicilia Don Gugiatti, parte per Messina, riportandole più dolci impressioni di questo rapido passaggioche segnerà l'inizio di nuove importanti opereper la gioventù di Napoli e dell'Italia Meridionale .

* Per mancanza di spazio dobbiamo rimandare alprossimo numero la relazione del viaggio in Sicilia .

TORINO-VALDOCCO

Col cessare della stagione freddail nostro Santuario ha visto nuova-mente affluire i pellegrinaggi . Tradi essi i più cari alla Madonna e ipiù fruttuosi, quelli con santa Messa,prenotata agli altari dell'Ausiliatricee di Don Bosco, e numerose santeComunioni .

Le feste del Beato Domenico Savioe di San Giuseppe si svolsero consolennità, preparate da accuratiomaggi accademici e allietate dabelle serate teatrali .

La Pasqua dei militari di stanzaa Torino anche quest'anno portò alSantuario oltre 6000 soldati, che po-terono compiere il precetto col do-vuto fervore, aiutati dalla parola apo-stolica del Cappellano Capo e dalladevota atmosfera del Santuario, ri-sonante dei canti e delle preghieredei nostri giovani .

Nel ciclo pasquale la nostra Ba-silica vide pure rinnovarsi l'ed

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ficante spettacolo di vere massegiovanili, appartenenti alle scuolepubbliche di Torino, che si acco-stavano alla Mensa Eucaristica conconsapevole serietà .

Solenni le funzioni della SettimanaSanta e affollatissimi i confessionalie la Mensa Eucaristica nelle FestePasquali .

Convegni di Direttori eDecurioni di CooperatoriSalesiani .

A Cisternino (Brindisi) l'11 marzofu tenuto per la prima volta il Con-vegno dei Direttori e Decurioni sa-lesiani per le Diocesi di Monopoli,Oria, Ostuni . Lo onorarono con lapartecipazione personale gli Ecc .miMonsignori Alberico Semeraro, Ve-scovo di Oria, e Carlo Ferrari, Ve-scovo di Monopoli . L'apostolato deilaici e il ministero sacerdotale nellospirito di Don Bosco furono gli ar-gomenti trattati e presentati comeefficacissimi per la soluzione degliardui problemi sociali odierni .

A Taranto fu tenuto il 9 marzoil Convegno per l'Archidiocesi di

Taranto e per le Diocesi di Ca-stellaneta, Tursi Tricarico . Era pre-sente S . E. Mons . Potenza, Vescovodi Castellaneta, mentre gli Ecc .miMonsignori Bernardi, Motolese, Qua-remba, impossibilitati a intervenire,avevano fatto giungere la loro ade-sione . Ai temi di cui sopra se neaggiunse uno di non minore impor-tanza : « Catechismo e Oratorio » .

BRASILE

Nuova Piazza intitolata a MariaAusiliatrice . - Il Municipio diPetrolina, città del Brasile Norddove fiorisce la e Scuola NormaleMaria Ausiliatrice», con decreto del20 febbraio 1953 ha stabilito di in-titolare alla Madonna di Don Boscouna grande piazza cittadina . Inquesto documento si legge, tral'altro : « Noi, Autorità municipali,vogliamo dare un segno di ricono-scimento a queste autentiche pio-niere di una santa missione chemolto onora Petrolina, eleva Pernam-buco e dà gloria allo stesso Brasile,perchè sorgente di cultura impareg-giabile e centro di carità - culturae carità : due luci che si completanol'una con l'altra » .

CENTRO AMERICA

Feste cinquantenarie dell'en-trata delle Figlie di Maria Au-siliatrice nelle Repubbliche cen-troamericane . - Dal 20 al 25 gen-naio scorso si svolsero nella capitaledi El Salvador con la partecipazionedi Autorità, ex allieve, cooperatrici,benefattori e folto pubblico . Il gran-dioso programma di manifestazionivarie, raccolte ogni giorno intornoad un'idea centrale, fu aperto conun'ora di adorazione predicata dalsalesiano Don Pio Baldisserotto, checinquant'anni or sono riceveva leprime sei Figlie di Maria Ausilia-trice, delle quali è superstite SuorMaria Zanatta, recentemente deco-rata con medaglia d'oro . Intervennealle feste l'Ecc .mo Signor Nunzio delSalvador e Guatemala, Mons . Ve-rolino, circondato dalle LL. EE . iMonsignori Turcios e Aparicio, dal

OLANDA

Solidarietà e carità nelle inon-dazioni . - Riportiamo i punti piùinteressanti di un articolo apparsosul Bollettino Salesiano olandesedello scorso marzo .

L'Opera Salesiana in Olanda, purnon essendo stata direttamente col-pita dalla catastrofe, ricevette congrande riconoscenza una lettera delRettor Maggiore, diretta all'Ispet-tore: « Abbiamo appreso dai giornalila grave notizia della catastrofe av-venuta in Olanda, Belgio e Inghil-terra in seguito allo straripamentodel mare, che ha desolato e inon-dato larghe zone di coteste nazioni .Ne siamo rimasti profondamente col-piti e mi affretto a porgere a te, aiconfratelli, allievi, ex allievi e amicile nostre vive condoglianze . . . Assi-cura tutti che noi preghiamo, af-finchè il Signore non permetta ul-teriori vittime e danni e possa prestoriprendersi la vita nelle zone alla-gate . . . Apri le nostre case per rice-vervi i ragazzi rimasti orfani. . . » .

Il Rev.mo Sig. Ispettore potè ri-spondere con una lettera in cui, tral'altro, scrisse : « La nostra casa piùvicina ai luoghi devastati è quella diRijswijk presso l'Aja; perciò si èmessa a disposizione dei profughi lagran baracca, che avevamo allestitoper l'incipiente oratorio . Anche

Giro d'orizzonte SalesianoRev.mo Mons. Bearzotti, Incaricatodi Affari nel Centro America, e dal-l'Ispettore Salesiano Don IgnazioMinervini. Vollero pure partecipareS. E. il Ministro degli Interni, JoséM. Lemus, che tenne il discorsocommemorativo, e S . E . il Ministrodella Istruzione pubblica, che offrìalla Reverenda Madre Ispettrice unapergamena, quale attestato di rico-noscimento dell'opera educativa svol-ta dalle Figlie di Maria Ausiliatricein cinquant'anni di apostolato nellaRepubblica .

Le celebrazioni culminarono nel-l'Incoronazione della statua di MariaAusiliatrice, venerata cinquant'annifa nella prima modesta cappella eoggi nell'ampia e artistica chiesa .Compì la commovente cerimoniaS. E. l'Arcivescovo Mons . LuigiChavez, nel cortile del collegio, trale festose acclamazioni della follaplaudente.

Le feste ebbero vasta eco nellaCasa Ispettoriale di S . José di CostaRica e nelle altre Repubbliche delCentro America .

quello filiale di Scheveningen è statochiuso per far posto agli sfollati .Tutti gareggiano in generosità perlenire i danni sofferti dagli alluvio-nati. lo ammiro questo popolo, chenell'apprendere le luttuose notiziedelle disgrazie non impreca, non dàin smanie, non piange, ma tace, so-spira e studia nuove iniziative pervenire in soccorso agli sventurati .Oggi è la domenica della preghierae della penitenza per espiare e pro-piziare il Signore. Vi prendono parte

tutti, senza distinzione di religione .Tutti i teatri, i cinema, gli stadisono chiusi : c'è in tutti il senso dellapiccolezza umana e del bisogno del-l'aiuto divino . . . » .

Nel frattempo giungeva dal Belgiouna magnifica e generosa offerta delRev.mo Signor Ispettore : egli comu-nicava che le case del Belgio eranoaperte ad accogliere i ragazzi rimastiorfani .

Anche i cooperatori salesiani siprodigarono in soccorsi immediati .

Quanta parte abbiano preso nell'im-ponente manifestazione internazio-nale di solidarietà e di carità cri-stiana, lo indicò chiaramente il nostroconto corrente . Parecchi fecero anchecelebrare sante messe per le vittime,e vi fu persino un'offerta per graziaricevuta, cioè per danni limitati nel-l'alluvione di Wateringen .

Le nazioni circonvicine, come laSvezia, la Germania dell'Ovest, ilBelgio, furono le più pronte a man-dare aiuti, ma la maggiore impres-sione causò la generosità della lon-tana Italia . Anche la famiglia sale-siana non rimase indietro. Vi fu l'of-ferta del Rettor Maggiore, unita allacolletta fatta nelle chiese torinesi . Vifu il nobile gesto dell'Unione ita-liana Ex allievi, la quale raccolseun'altra offerta aumentata poi dalpresidente nazionale comm. Poesio .Commovente l'episodio dei chiericidi Bollengo, dove studia pure ungruppo di salesiani olandesi . Essi siprivarono del vino a mensa per al-cune settimane e chiesero che lasomma risparmiata fosse destinata asoccorrere gli alluvionati . Anche inostri allievi di Modena e di altrecase vollero fare la loro parte e rac-colsero una bella sommetta .Ma ciò che maggiormente conta

è la gara di sacrifizi e di preghieredi cui molti mandarono notizie epromesse . I danni materiali sarannosenza dubbio pienamente riparati .Ma la desolazione e le sofferenze nonsi alleviano se non per mezzo dellapreghiera e del sacrificio.

URUGUAY

Il culto di Maria Ausiliatricenella Repubblica. - Ovunque sistabiliscono i Figli di Don Boscofiorisce la divozione alla SS . Verginesotto il titolo di Maria Ausiliatrice .Ma a Montevideo, capitale dell'Uru-guay, Maria Ausiliatrice arrivò 52anni prima dei Salesiani . Infatti condata 29 novembre 1825, a richiestadel Curato della Cattedrale, si ri-cevette colà il Decreto del PapaLeone XII che concedeva alla cittàil privilegio di celebrare tutti gli annila Festa di Maria Ausiliatrice il24 maggio con ufficio e Messa propriae rito doppio maggiore .

Considerando che la Festa di MariaAusiliatrice fu istituita nel 1815, sipuò dedurre che questa Repubblicafu la prima o fra le prime a ottenerel'estensione della Festa .

L'Ecc.mo Episcopato Nazionale,

lo scorso dicembre, volle completareil privilegio ottenendo dalla SantaSede la facoltà di inserire dettaFesta, con rito doppio maggiore, nelCalendario di tutta la Nazione .

A completare questi dati che par-ano dell'incremento della divozione

In breve .* Il numero dei battesimi amministrati nei CollegiSalesiani delle Città di Hongkong e Macao, nel Nataledel 1952, fu assai rilevante . La punta più alta èstata toccata dalla Casa Salesiana di West Point-Hong-kong, con un numero di 84 battesimi, seguita dallaScuola «Don Rinaldi » con 41 . II totale raggiunge lacifra di 197 . Mentre nell'interno della Cina tutto èparalizzato, a Hongkong e a Macao si sta svolgendoun intenso apostolato missionario .

• Una consolante notizia ci comunica il veterano dellaMissione del Mato Grosso (Brasile), D . Colbacchini,affermando che l'ora della redenzione dei fieri e temutiChavantes sembra vada avvicinandosi . Infatti a Cha-vantina è stato possibile distribuire indumenti a unasettantina dei medesimi, i quali li ricevettero tra tepiù allegre risate, mentre li giravano e rigiravano daogni parte, non sapendo come indossarli!

• La Casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice diHeliopolis (Egitto) ha festeggiato i suoi 25 anni di vitacon l'intervento di S . E. Rev.ma Mons. Levame,Internunzio Apostolico d'Egitto, del Rev .mo VicarioApostolico di Heliopolis e dell'Ill.mo Console Generaled'Italia. Le 32 alunne di 25 anni fa sono salite oggia 400, oltre il corso professionale, frequentato da piùdi cento giovanette di otto diverse nazionalità e reli-gioni . Maria Ausiliatrice ha benedetto lo zelo dellesue Figlie nella «città del sole», santificata - secondola tradizione - dalla dimora in terra egiziana del veroSole di giustizia Gesù, con Maria e Giuseppe .

* Solo Gesù può salvare la Cina . - Verso la metàdel 1932 arrivò dall'Italia per la Hua Ming Press di

alla Madonna di Don Bosco nel-l'Uruguay, vogliamo qui ricordareche la commemorazione mensile diMaria Ausiliatrice il 24 di ogni me-se nacque in Montevideo . Infattiil venerato Don Paolo Albera, al-lora Visitatore straordinario in quella

Nazione, vide praticata detta com-memorazione nella Scuola Arti eMestieri Don Bosco in Montevideonel 1900, l'approvò e benedisse ; eappena eletto Rettor Maggiore, laraccomandò a tutte le case dellaCongregazione .

Tai Pei (Formosa), tenuta dai salesiani, una statua delSacro Cuore. L'Arcivescovo di Tai Pei l'acquistò perfarne dono al Presidente Chìang Kai Shek, in occasionedel suo compleanno . Quando le autorità ecclesiasticheil 1° gennaio 1953 si recarono dal Presidente per gliauguri, videro detta statua nel suo studio, ornata difiori e con candele accese . Interrogato, disse: « SoloGesù può salvare la Cina » .

Il sistema educativo di Don Bosco negli Stati Unitiriscuote ammirazione sempre più larga . La Diocesi diCandem N . Y . il 14 febbraio u . s . indisse ad AtlanticCity un importante Convegno di Religiose Insegnantiinvitando tre Figlie di Maria Ausiliatrice a illustrarvi,in apposite conferenze, il metodo educativo di S. Gio-vanni Bosco . Anche a S . Francisco di California in unaltro Convegno di Religiose fu chiamata una Figlia diMaria Ausiliatrice a tenere una lezione di pedagogiapratica nello spirito del santo Educatore moderno .

* La prima pietra di un nuovo tempio a S. GiovanniBosco è stata collocata a Cutral Co, nel Neuquen (Pa-tagonia), alla presenza dello stesso Governatore del Ter-ritorio, venuto espressamente da General Roca .

* Il trattore Fiat 25-R, sorteggiato a Torino loscorso settembre in occasione delle Giornate di mecca-nica agraria, organizzate dal Salone Internazionale dellaTecnica, e rimasto non assegnato, fu consegnato il10 marzo u . s . alla Scuola Agraria Salesiana di Lom-briasco . Presenti S . E. Carcaterra, Prefetto di Torino,e molte altre personalità, il Conte Giancarlo Cameranacompiva l'atto della consegna ai dirigenti e allievi dellaScuola raccolti attorno al trattore tutto infiorato, esal-tando l'opera di Don Bosco e dei suoi figli nel campoprofessionale e agricolo .

Dal NOSTRO MONDO MISSIONARIO

NELLA CHIESA DEL SILENZIODOCUMENTAZIONE

CINA

Sono rimasto quindici mesi e mezzo in carcere ;ma, secondò loro, questo tempo non è di prigionia,bensì di aspettativa, per dar tempo di investigarele accuse a nostro carico .

I capi d'accusa, elencati nella sentenza, sonoi seguenti : aver tenuto alcune adunanze prepara-torie per l'istituzione di un presidio della LegioMariae - opposizione alla firma contro Mons . Ri-beri, Internunzio Apostolico - opposizione allafirma per le tre indipendenze (chiesa nazionalescismatica) - l'aver bruciato i libri anticattolici -l'aver propagato i libri cattolici - l'aver consi-gliato ragazzi cattolici di non entrare nell'asso-ciazione « Fronte della Gioventù « licenzia-mento dalle scuole di un giovane perchè appar-tenente a questa associazione - non aver impeditopresunte associazioni a delinquere tra i ragazzi -aver cooperato con Don Suppo alla lotta controil comunismo .

La sera del 14 settembre 1951, verso le ore 22,una cinquantina di gendarmi venne ad eseguirel'ordine d'arresto scritto contro Don Suppo ; maprima di entrare nella nostra residenza, si reca-rono nella scuola dove aggiunsero, per istigazionedei maestri, anche il mio nome. Quindi versole 23,30 alcuni di loro, guidati da quattro ragazzi,saltarono da una finestra della scuola che davanel nostro giardino e aprirono la porta agli altri .Io, trovandomi a dormire al pian terreno, sentiiimprovvisamente nel refettorio rumori di passiche si avvicinavano alla mia camera, poi alcunicolpi di pugni sulla porta, quindi l'aprirsi vio-lento di questa, accompagnato dallo scricchiolìodella serratura che si rompeva . Subito mi venneropuntate contro tre o quattro rivoltelle e altret-tante pile a mano, che non mi permettevano divedere le facce. Poi uno mi domanda in inglese :- Come ti chiami ? - Cuomo. - Restano incerti,escono tutti dalla mia camera, meno uno, e vannonella camera di un altro sacerdote . Dopo un mi-nuto però tornano accompagnati dallo stesso sa-cerdote che mi dice : - Padre, cercano lei. - Ri-spondo : - Cercano me? Perchè ? - Subito uno

dei soldati lo porta fuori e un altro domanda ame : - Sei tu Padre Cuomo? - Rispondo: = Sì .- Abbiamo l'ordine di arrestarti . - Perchè ?

Senz'altra risposta, dà ordine di ammanettarmi .- Lasciami almeno vestire - gli dico. Mi èconcesso. Intanto cominciano a farmi fotografie e,appena indossata la veste, mi mettono le manettecon le mani dietro la schiena. Mi fanno sederevicino al tavolino con la faccia rivolta al muroed incominciano la perquisizione . Uno di essidice : - Dove hai la rivoltella? - Non poteinon sorridere dicendo : -- Non ho mai usato ri-voltelle, io !Poi, ammucchiata confusamente la roba mia,

prendono altre fotografie . Verso le 2,30 mi af-ferrano in due per le braccia e mi portano sudi una jeep con la quale otto di essi, con la rivol-tella in pugno, mi accompagnano alla polizia . Quimi vien fatta la domanda di rito : - Sai perchèti abbiamo arrestato? - No. - Bene, pensacisu . -- Poi mi tolgono gli occhiali, l'orologio, lacinghia, le legacce, i fazzoletti, la catenina conle medaglie, la corona . Quindi mi spingono inuna cella di tre metri di lato, dove si trovanogià altri tredici a dormire sul cemento e mi chiu-dono il cancello dietro le spalle .

Ai prigionieri era concesso usare gli abiti chei famigliari due volte al mese potevano portare,senza però poterli vedere ; ma i sacerdoti dopol'arresto erano tenuti nascosti, cosicchè i nostriconfratelli non sapevano se fossimo vivi o morti,perciò dovetti accontentarmi dei pochi indumentiche avevo all'atto della cattura .

Si mangiava due volte al giorno, al mattinoalle otto e alla sera alle sedici : tanto la primache la seconda razione era costituita da una ga-vetta di riso con un po' di verdura e un bicchieredi acqua calda . Il riso era passabile, anche sevi erano molte pietruzze e qualche volta del vetro . . .

L'orario della nostra giornata era press'a pocoquesto: ore 5 levata, pulizia personale (!) e dellacella - meditazione (!) dei propri delitti finoalle 8 - pranzo - poi fino alle 12 meditazionee confessione (!) con l'aiuto dei compagni ; dalle12 alle 13 audizione radiofonica per l'addottrina-mento, mentre si gira intorno alla cella in filaindiana per muovere le gambe ; dalle 13 alle 16altra meditazione, quindi cena ; poi fino alle 18,30ancora meditazione ; dalle 18,3o alle 20,30 addot-

trinamento in circolo (soviet) con autoconfessionedi ognuno ; alle 20,30 riposo .

Lungo il giorno, durante le ore di meditazione,si doveva stare seduti con le gambe incrociatesenza potersi muovere, parlare o sonnecchiare .Per le due ore di autoconfessione si stava sedutiallo stesso modo, ma tutti dovevano parlare edare il loro giudizio sul tema in discussione . Sidormiva sul pavimento servendosi della propriatrapunta, e chi non l'aveva, di quella del vicino .Durante il tempo di riposo bisognava dormiree non si poteva stare in piedi o seduti nè teneregli occhi aperti .

In tutto il tempo della mia prigionia non ebbimai con me in cella altri preti, nè europei, nècinesi, perchè stavano molto attenti a non met-terci insieme . Una volta sola casualmente capitònella mia cella per l'addottrinamento comunistaun mio confratello cinese sconosciuto agli altri,ma venne subito cambiato perchè uno dei pri-gionieri aveva fatto la spia . Tutti gli altri pri-gionieri erano anch'essi « antirivoluzionari », moltidi essi vi erano da dieci, quindici mesi e nonsapevano ancora per qual motivo . Nel carcereperò c'erano molti altri preti e giovani cattolici,tutti per motivi religiosi, ma era molto difficilevedersi e quasi impossibile parlarsi .

L'unico apostolato possibile nelle prigioni èquello del buon esempio. Si osserva molto lacondotta del prete e se ne parla, in generale, conmolta stima . Con alcuni specialmente, in parti-colari circostanze, si poteva parlare più libera-mente e generalmente ascoltavano e ne facevanotesoro. Spesso capitava di essere interrogati suquestioni di religione e si mostravano interessatidelle spiegazioni ricevute . Bello poi il legame chesi teneva tra i sacerdoti e i cattolici . Ci si guar-dava con espressione, ci si scambiava il salutocon un piccolo segno di croce sulla fronte o sulpetto e, con prudenza e raramente, con qualcheparola . . .

Di pratiche di pietà in prigione non se ne parla,tanto meno di santa Messa e Comunione. Non siaveva nessun contatto con l'esterno e la disciplinaera severissima. Però siccome si diceva continua-mente che il governo permette la libertà di reli-gione e protegge anche i cattolici, io il giorno diNatale del 1951, in nome di queste promesse,domandai che mi si lasciasse celebrare o almeno

comunicare . Ne ebbi per risposta che si meravi-gliavano grandemente come dopo più di tre mesidi addottrinamento comunista, conservassi ancoracerte idee. L'unica cosa che si poteva fare eradi pregare mentalmente, senza però farsi accor-gere, per essere lasciati in pace .

Nei primi giorni gl'interrogatori si seguironol'un l'altro nel modo seguente . Il capo carcerierichiamava il numero di matricola e si usciva .Fuori del cancello vi era una guardia con larivoltella in pugno, che subito ammanettava, poiafferrava per il collo e spingeva innanzi . Imme-diatamente dietro veniva un'altra guardia con unmitra puntato . Arrivati alla camera del giudizio,toglievano le manette e lasciavano in piedi da-vanti alla cattedra dei giudici, ovvero facevanosedere e chiudevano su di una sedia a bracciuoli,che serravano con una spranga di ferro apposita

che passava da un bracciuolo all'altro . Alla cat-tedra di fronte sedevano i giudici (di solito al-meno due), una segretaria e, in piedi a sinistra,sempre con la rivoltella in mano, la guardia checi aveva accompagnati. Gl'interrogatori erano fattisempre in forma indiretta, di modo che non sisapeva mai cosa volessero . Erano domande vaghe,ambigue, basate su dichiarazioni ed accuse estortecon raggiri, paure, imprigionamenti . La condottadel giudice era ora calma, ora violenta, il più delle

volte ironica . Erano continue le promesse di li-bertà immediata se si fosse confessato tutto, cioèse si fosse assentito a tutto ciò che dicevano loro .Ogni interrogatorio poi finiva con la solita frase :torna in cella e pensa bene a quanto ti ho detto ;se ricordi qualche cosa, scrivi e così il governoti concederà la sua benevolenza .

Percosse vere e proprie, almeno pubblicamente,non ne dànno. Usano invece altri mezzi di puni-zione. Se uno non vuol confessare le sue colpeoppure trasgredisce qualche regola, comincianoad ammanettarlo con le mani davanti ; dopoqualche giorno, lo ammanettano con le mani didietro. Se persiste, gli mettono ai piedi catene,pesanti anche sette chili ; dopo questo, lo sospen-dono da terra con le mani dietro, ovvero leganoi due pollici delle mani insieme e vi calcano inmezzo un cuneo .

In quanto a me, ricevetti punizioni di altrogenere. Nel marzo 1952 cominciavo a deperire

ed avevo febbre continua con inappetenza . Ungiorno, per aver detto una parola in difesa delceto ecclesiastico insultato pubblicamente dai mieicompagni di cella, fui trasferito in un'altra ca-mera e obbligato a star seduto nel mezzo dalmattino alla sera senza potermi nemmeno appog-giare al muro e senza poter distendere le gambe,nonostante avessi febbre alta .

Tuttavia anche in prigione non mancano gliepisodi di carità .

Ricordo un giovane univer-sitario, studente di medicina,che era a due mesi dalla laureaquando fu arrestato . Dopo al-cuni mesi, per la sua valentiamedica, venne destinato comeinfermiere in un padiglionedove vi era più di un migliaiodi ammalati . Fra questi eglifaceva un vero apostolato . Por-tava gli ammalati in spalla daun piano all'altro, li puliva,procurava loro qualche medi-cina, non si risparmiava nè dinotte nè di giorno. Egli stessoebbe sbocchi di sangue, manon ne fece parola nè domandòriposo. Ogni volta che lo in-contravo, ci salutavamo con unpiccolo segno di croce sullafronte ed egli si fermava sem-pre un po' a pregare . Bramavaincontrarsi con qualche prete,perchè sapeva che ve n'eranomolti nella prigione . Un giornoun sacerdote salesiano cineseviene trasportato in una cella da

solo perchè tisico . Questo infermiere va per visi-tarlo e intanto gli domanda tante cose circa la suasalute e circa il processo subito e così viene aconoscere che è un prete . In quell'istante il cuoregli si riempie di emozione e scoppia in pianto .Senza dire una parola, si alza e si allontana pernon farsi scoprire in quell'atteggiamento che po-trebbe essere fatale per tutti e due .

I nostri allievi ci hanno dato esempi eroici difedeltà e possiamo dire che con questa prova ilsistema salesiano in Cina è stato collaudato . Ilpiù fulgido esempio lo abbiamo avuto nel giovanePietro W. Già prima dell'occupazione comunistaera esatto nei suoi doveri, ubbidiente e attaccatoai Superiori in modo del tutto eccezionale. Dopoil battesimo, diventò un vero apostolo tra i com-pagni . Quando si cominciò la lotta con i comunistiche volevano toglierci la scuola e tra i ragazzisi formarono i due fronti, egli si schierò subitoper i suoi superiori, non curante delle minacce

e delle trame degli altri, tanto che fu espulsodalla scuola proprio al secondo semestre del ter-z'anno. Riuscì a entrare nell'altra nostra casa diNantao (Shanghai) e qui continuò con lo stessospirito ad aiutare i superiori sino a che un giorno,dopo che i comunisti ebbero preso anche questascuola, fu imprigionato. In carcere gli fu datoun foglio perchè scrivesse la sua confessione ele accuse contro i Superiori. Egli vi tracciò soprauna croce e lo consegnò . Così fece la seconda ela terza volta . Allora fu condotto davanti allacella di due suoi superiori già imprigionati perchè,sicuro della loro incapacità di vendetta, si facesseardito ad accusarli. Ma da questo fatto egli at-tinse ancor più forza per non cedere, perchèaveva visto che i superiori non lo lasciavano soloa soffrire . Vedendolo irremovibile, lo legaronocon le mani dietro la schiena, lo sospesero da terra,e unirono i due pollici insieme calandovi in mezzoun cuneo. Nessun tormento valse a strappargliun'accusa falsa .

Due altri giovani fratelli, Michele e Raffaele W .,erano uno nel secondo e l'altro nel terzo corsodi artigianato . Quando il governo promosse il mo-vimento delle firme alla dichiarazione di amorpatrio, dove si richiedeva l'adesione al comunismo,essi si rifiutarono . I compagni di classe del piùgrande lo presero, lo legarono con un filo di ferro,gli misero in testa il cestino della carta straccia,scrissero parole ingiuriose sulla lavagna e .sullapersona e lo batterono con la scopa schernendoloin ogni guisa. Ed egli soffrì tutto in pace perchèsapeva che tutto si faceva in odio alla religione .Gli presero pure il banco e lo misero in terrazzadicendogli che con quelle idee non era degno distare con loro, che erano progressisti e amantidella patria! Anche il fratello minore subì ognivessazione tra i compagni ; e anch'egli sopportòtutto . Fatti simili succedevanodi frequente .

Fin verso la fine di dicem-bre 1952 si restò quasi senzainterrogatori, nelle prigioni diNantao, le più rigide controgli antirivoluzionari . Il 3o di-cembre 1952, alle 14, io venniinterrogato per l'ultima volta .I giudici erano due e si davanoil cambio di frequente . L'in-terrogatorio si fece sulla sen-tenza che era già stampatae che io potei vedere nellemani del giudice . Quindi sindall'inizio capii che oramaiavevano decisa la nostrasorte prima ancora d'interro-garci .

Il mio interrogatorio si protrasse dalle 14 diquel giorno alle 4 del mattino seguente, con unsolo intervallo dalle 17 alle 18 per il pasto . Inquesto interrogatorio le questioni di religione cheprima costituivano i principali capi d'accusa, fu-rono lasciate da parte . Si sofisticò invece intutte le forme su quisquiglie di carattere anti-comunista. Specialmente uno di quei giudici nonlasciava dire una parola senza fare un lungo ragio-namento a base di sofismi che avrebbero fattoperdere la pazienza anche a Giobbe . Il giorno 31mi si fecero altri piccoli interrogatori e fui co-stretto a mettere le impronte digitali su alcunidocumenti . Il primo gennaio, verso le tre pome-ridiane, mi chiamano fuori portandomi la roba.Sotto, rivedo finalmente, dopo 16 mesi, D . Suppo,ma non possiamo parlarci . Siamo condotti tuttie due in una sala dove c'è una gran cattedracon tre giudici, a destra un segretario, un foto-grafo, e sul muro dietro la cattedra la fotografiadi Mao tra due bandiere . Ci mettono tutti e duein piedi davanti alla cattedra e dietro di noi unamezza dozzina di guardie con pistole e mitra .Uno dei giudici, dopo averci fatto alcune domande,legge la sentenza, consistente nella lunga enume-razione dei capi d'accusa, come ho detto sopra,e finisce con un secco : espulsi per sempredalla Cina . Quindi ci conducono, uno dopol'altro, ad apporre un'altra impronta digitale allasentenza e finalmente il giudice intima : « Si ese-guisca immediatamente!». Subito le guardie ciportano fuori a prendere le nostre cose e poi cifanno sedere in un angolo senza parlare, in attesa .Dopo due ore e mezzo, alle 5,30, ci mettono inauto separate con due poliziotti e si va difilatoalla stazione. Quivi, come passeggeri privilegiati,siamo subito condotti sul treno . Ci portano inuno scompartimento a sei letti, ci fanno metterenel mezzo e, sopra e sotto ad ognuno, un poli-

ziotto. Anche qui ci proibiscono ancora di par-lare. I nostri custodi per tre giorni non ci hannomai lasciati un istante soli . Arrivando a Cantoncon i nostri fagotti sulle spalle, ci condusseroall'albergo, dove passammo la notte tutti e duein un letto . E il mattino dopo, alle otto, partimmoper il confino . Alle 12,45 si era alla frontiera .Tosto i poliziotti ci portano al famoso ponte diconfine tra Cina e Inghilterra, dove ci sonoi rispettivi picchetti di guardia, e ci mostranol'uscita . Uno di essi prende l'ultima fotografiamentre passiamo per documentare che veramenteabbiamo lasciato la Cina. Un poliziotto inglesecon gentilezza signorile ci domanda il passaporto .Al sentire che non abbiamo documenti perchèveniamo dalla prigione, c'invita a procedere . Nellostesso tempo ci viene incontro un ufficiale diguardia e, dopo averci stretto cordialmente lamano, ci chiede se gradiamo una birra o un caffè .Dopo averci condotti all'albergo più vicino, cidomanda notizie della nostra prigionia.

A questo punto arriva il Padre Poletti delleMissioni Estere di Milano, il quale ringrazial'ufficiale inglese delle cortesie usateci e continualui la conversazione interessandosi di telefonareai nostri confratelli di Hongkong . Alle tre ci mettesur un treno espresso per Hongkong, nel qualeci troviamo solo noi due, e così alle tre e mezzosiamo alla stazione di Kowloong . Allo scenderedal treno ci corrono incontro l'Ispettore DonAcquistapace, Don Massimino e parecchi altri .Ci conducono, così come eravamo, alla scuoladi S. Luigi per una refezione e finalmente aShawkiwan .

Nel periodo di permanenza a Hongkong ci sirichiedeva da ogni parte perchè tutti volevanosapere notizie e conoscere personalmente i duedi cui avevano tanto letto sui giornali . Tutti cidimostravano affetto e riconoscenza per le soffe-renze sopportate per la Chiesa, dappertutto ci sionorava quasi come martiri per quel poco cheil Signore ci aveva fatti degni di soffrire .

Il giorno 8 poi passò per Hongkong il Cardi-nale Spellman in visita alla Corea e volle dareun ricevimento a tutti i Missionari . Potemmo cosìossequiarlo anche noi al Catholic Club . Egli sicongratulò con noi, ci disse parole d'incoraggia-mento e di lode e posò per una fotografia .

Taranto, 24 marzo 1953 .Sac . MARIO Cuomo, Missionario Salesiano .

Un giudizio dell'Autorità scolasticadi Hongkong sulle scuole salesiane .L'On. Mc. Lellan, incaricato dell'Istruzione

media della Colonia di Hongkong, distribuendoi premi agli alunni della nostra Scuola S . Luigi,pronunziava questo discorso :«Noi oggi celebriamo un grande evento nella

storia dell'educazione in questa Colonia . Proprio25 anni or sono giungevano qui i primi Salesianiper dirigere la Scuola S . Luigi. Non posso chelodare l'eccellente lavoro da essi svolto . Questascuola è il primo frutto del loro metodo, e ilsuo continuo crescere indica la stima che gode .

» Mi si permetta però di dire che il secondofrutto è più conosciuto ed è la Scuola di Artie Mestieri di Hongkong-Aberdeen . Questa fuveramente un'opera da pionieri dell'istruzioneprofessionale . Le sue scuole di meccanica, fale-gnameria, abbigliamento furono un modello imi-tato da molti, ma difficilmente raggiungibile.

» Dopo la guerra, nacque la Salesian Orpha-nage School di Hongkong-Shaukiwan, che recen-temente inaugurò la sua magnifica nuova sedealla Island Road . Ma i Salesiani non riposarono .Oggi si sono messi in una nuova impresa, laKowloon Trade School, resa possibile dal muni-fico dono di un milione di dollari di Hongkongdel signor Tong King Po . Sosterrà le spese ilGoverno, ma i Salesiani la dirigeranno . E chi po-trebbe essere qualificato a dirigerla meglio di loro?

» È chiaro che i Salesianiriguardano questo venticinque-simo non come meta, ma co-me una tappa per l'espan-sione del loro lavoro . I successiper loro sono un incitamentoa nuove fatiche a vantaggiodella gioventù di questa co-lonia » .

L'A usiliatriceIl nome santo di Maria Ausiliatrice non tocco

dal fuoco . - Negli Annali della Propagazione dellaFede il Padre Kopper, missionario gesuita nel BengalaOvest, racconta che nel villaggio Manapadam, situatoin un distretto pagano e con pochi cattolici, da lungotempo non aveva piovuto e la siccità era tale da com-promettere i raccolti . Gl'Indiani avevano già usato ognipratica superstiziosa, ma invano. Tentarono quindi unultimo mezzo . Scrissero su undici foglie di palma ilnome di undici divinità hindù . Alcuni proposero di ag-giungere una foglia col nome di Maria, Aiuto dei Cri-stiani. La proposta fu accolta . Quindi si accese un granfuoco sulla pubblica piazza e, presente tutto il popolo,vi si gettarono le dodici palme, con l'intesa che sarebbestata invocata la divinità il cui nome fosse uscito illesodalle fiamme . Le foglie non erano ancora cadute sulrogo che già erano arse e ridotte in cenere. Solo unarimase intatta : era quella che portava il dolce nome diMaria, Aiuto dei Cristiani .

Non vi fu più dubbio sulla » divinità » da invocare . Tuttiaccorsero alla cappella a Lei dedicata per invocare laMadonna, mentre dicevano tra loro : « Il Dio dei Cri-stiani è il vero Dio e la sua Madre ha grande potere » .E la Vergine Santa parve compiacersi delle preghieredi quelle anime semplici, poichè mentre gli Indianiuscivano dalla cappella, l'acqua scrosciava già abbon-dante . Ma fece assai di più : un raggio di-grazia penetròin quei cuori e un gran numero di pagani si convertirono .La foglia miracolosa è ora conservata nella cappelladi Maria a Manapadam .

Efficacia della Settimana di Preghiere (1). - Avevofinito le mie visite a un gruppo di case delle Puglie e,ritornato su Bari la sera del 14 febbraio, prendevo parteall'ora di adorazione, con la quale si chiudeva la set-timana di preghiere della nostra Ispettoria, in quel-l'Istituto .

Dopo la cena, decisi di prendere il treno delle 23,43per essere a Napoli la mattina del 15 . Prima di salire,acquistai - cosa mai fatta prima - un cuscino .Stanco com'ero, mi addormentai subito. A Foggia ap-pena appena mi accorsi del trambusto dei viaggiatorie della manovra del treno . Il treno intanto nella suacorsa vertiginosa si avvicinava al luogo fatale, ove lamorte lo attendeva in agguato .

A un certo punto mi sveglio per il continuo sobbalzoprodotto dalla corsa sfrenata ; e, preso da sinistro pre-sentimento, manifesto la mia preoccupazione per l'ec-cessiva velocità . Era passato appena qualche minuto cheavverto un colpo, come di un urto in testa al treno :era il disastro . Il treno, a quella folle velocità, non avevaimboccato lo scambio e, uscendo fuori binario, si fran-

(1) Cfr. Pag . 192 .

ai suoi divotitumava in vari tronconi e si rovesciava su un fiancocon uno sbandamento spaventoso, mentre una vettura,staccatasi dal locomotore, andava a cozzare come un'im-mensa catapulta contro un locale della stazione, sfon-dandolo . Tutto si svolse in pochi attimi, che furonosufficienti per darmi la chiara sensazione della morte .Gridai: «Madonna mia, si muore! . . . Cuore di Gesù,salvami! . . . Don Bosco, aiutami! . . . » . Fui sbattuto conla testa sul fondo della vettura e col fianco sulla listadel portabagagli : il cuscino però aveva attutito il colpoe sul fianco riportavo solo una lieve ammaccatura .

Appena mi riebbi e riuscii a rendermi conto dell'im-mane disastro, sbucando a fatica sulla fiancata dellacarrozza, dopo circa trenta minuti di traffico nel buio,non esitai ad attribuire lo scampato pericolo alla set-timana di preghiere, svoltasi con gran fervore in tuttele case e chiusasi proprio in quella notte con una graziaparticolare a colui che rappresenta, sia pure indegna-mente, l'Ispettoria stessa .

Napoli, 24 febbraio 1953 .Sac. RUGGIERO PILLA,

Ispettore Salesiano nell'Italia Meridionale .

« Improvvisamente non mi trovarono più nulla» .- Soffrivo da tempo disturbi all'intestino e allo sto-maco e dimagrivo di giorno in giorno . Ricoverata inuna clinica, cinque giorni di esami e radiografie diederocome risultato l'urgenza di un'operazione per tumore .Il dottore consigliava di restare in clinica, ma io preferiitornare a casa e cominciare una novena al mio grandeprotettore Don Bosco, sicura che non mi avrebbe ab-bandonata . Mio marito, frattanto, volle si ripetessel'esame radiologico . Risultato identico . Non disperai diricevere la grazia e continuai a pregare con tutte le mieforze . L'ultimo giorno della novena, rientrai in clinicaportando con me la reliquia di S . Giovanni Bosco .Subii un ultimo esame : improvvisamente non mi tro-varono più nulla e mi dissero che non c'era più bisognodi operazione. Gli stessi dottori affermarono che c'erastato un miracolo . Andrò a Torino a ringraziare il miosanto Protettore e la Vergine SS . Ausiliatrice .

Brescia.PASQUA LEOCE, Cooperatrice .

L'infallibile «assicurazione» . - La sera della do-menica 15 febbraio rincasavo in macchina con la mogliee il bambino, quando, ad una curva, e per l'asfaltosdrucciolevole e per la manovra bruscamente eseguita,sbandavo ondeggiando paurosamente dall'uno all'altromargine della strada . Un cozzo tremendo era inevita-bile . I paracarri davanti, minacciosi in doppia fila, midiedero con raccapriccio il senso dell'imminente scia-

CORONA DI STELLE VIVENTI A MARIA AUSILIATRICEnel Giubileo d'oro del/ Incoronazione

Pubblichiamo le prime adesioni alla proposta - di offrire alla Madonna in quest'anno giu-bilare una corona di stelle viventi che diffondano nel mondo la divozione all'Ausiliatrice delpopolo cristiano . L'iniziativa, come si è detto nel numero di marzo, ha lo scopo di preparareuna corona di apostoli che si consacrino a Dio nella Famiglia di Don Bosco per la cristianaeducazione dei figli del popolo nello spirito del santo Educatore dei nostri tempi . La sottoscri-zione ad una borsa è di L . 50 .000 ; ma, come per le borse missionarie, possono formarla piùpersone concorrendo secondo le proprie disponibilità .

la - Istituto Salesiano San Giuseppe - Macerata L . 50.0002a -

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» 50.0003a - Ispettoria Subalpina Maria Ausiliatrice - Torino » 50 .0004a -

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» 50.00013a - Direttori Ispettoria Salesiana San Gennaro - Napoli

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» 50.00019a - Istituto Madonna di Lourdes - Torre Annunziata » 50 .00020a - Patronesse Salesiane di Torre Annunziata » 50.00021a - Ispettoria Sicula di San Paolo - Catania

» 50.00022a -

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» 50.00026a - Comitato S. P . I . G. A . - Catania

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» 65.ooo28a - Istituto Don Bosco - Palermo » 50.00029a -

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» 50.00030a - Oratorio Domenico Savio - Messina » 50.000aia - Patronesse Oratorio Domenico Savio - Messina » 50.00032a - Istituto Divina Provvidenza - Marsala

» 50.00033 a -

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» 50.00034a - Oratorio La Salette - Catania

» 50.00035 a - Ispettoria Figlie di Maria Ausiliatrice - Catania

» 50.000

NB. -- L'elenco continuerà nei prossimi numeri, nei quali pubblicheremo anche le borserisultanti dall'unione di più offerte .

gura . Come a cavallo sbrigliato, reagii con un malau-gurato ed energico colpo di freno . Rispose una piroettavorticosa ed un volo precipite nel buio oltre la scarpata .In quell'attimo di schianto, un grido solo : AuxiliumChristianorum!, spontaneo, quanto abituale. E la nostraAssicuratrice compì il prodigio : sani e salvi tutt'e tre,raccolti dal soffice terreno sottostante ; non la minimaescoriazione, non un vetro infranto! Il bambino, d'unanno appena, addirittura divertito dall'emozione insolita .Lo vidi ritto su di me, fatto parafulmine d'innocenza,pegno della protezione dell'Ausiliatrice, fra i cui devotiegli è stato iscritto fin dalla nascita .

Prof. CARLO DE MARCHI .

Il mattino successivo era completamente sfeb-brata. - Mia moglie, da un anno e mezzo affetta dacolite ulcerosa e da circa un mese ricoverata in clinica,versava in condizioni gravissime . Ridotta a metà delsuo peso e completamente esaurita dalle atroci soffe-renze, ormai non reagiva più alle cure. Gli stessi sani-tari le lasciavano ben poche speranze di vita ed esclude-vano la guarigione completa . Il 24 agosto u . s . le suecondizioni si aggravarono ulteriormente ed anche ilcuore cominciò a cedere . Sicuro della protezione diMaria Ausiliatrice, cercai un'immagine e, non trovandola,posi sotto il suo cuscino il Bollettino Salesiano' apertoalla pagina dell'Ausiliatrice. Il mattino successivo eracompletamente sfebbrata . La febbre non tornò più,i dolori e i disturbi a poco a poco scomparvero e inbreve tempo mia moglie ritrovò la salute . Ora hariacquistato il suo peso normale e sta benissimo .

Cagliari .

Dott . ANTONIO SANNA,Cooperatore Salesiano.

40 persone escono incolumi da un autopullmanrovesciato . - II giorno 4 gennaio una corriera di lineaTorino-Fenestrelle si capovolgeva sulla strada di Pi-nerolo, nei pressi di Airasca . Nella vettura vi eranouna quarantina di persone, delle quali 28 facevano partedi una comitiva che si recava a Fenestrelle per un corsodi studio . Nell'incidente occorso non solo nessuno ri-portava ferite o contusioni gravi, ma tutti mantenevanouna calma assoluta che permetteva lo sgombero del-l'autopullman, prima che arrivassero aiuti . A testimo-nianza unisco la fotografia dell'autopullman rovesciatopubblicata sui giornali. Quale il segreto? Prima dellapartenza avevo raccomandato tutti alla protezione diMaria Ausiliatrice, alla quale rendo ora vivissimegrazie .

Torino .

VERA AGNESE ACUTI .

I medici dichiararono che non c'era più nullada fare. - Il 22 luglio il nostro piccolo Paolo giocavacon i suoi compagni in Vico S. Pancrazio . Verso le ioun poveretto, cadendo dal sesto piano di una casa,colpiva di striscio il nostro bambino . Mentre il vecchiogiaceva morto a terra, il nostro Paolo veniva traspor-tato d'urgenza all'ospedale con prognosi riservata percommozione cerebrale . Più tardi i medici dichiararonoche non c'era più nulla da fare . In preda a profondadisperazione, pregammo Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco di salvarlo . Nella notte mio marito sognòche Maria Ausiliatrice toccava la fronte del bimbo di-

cendo che era salvo . E al sogno seguì la realtà : Paolofu salvo . Ora gode ottima salute e ringrazia con noii suoi grandi Protettori .

Genova .

TERESA BAGLIONE in BRANCE .

Un avvocato riacquista miracolosamente la voce .- Per un papilloma laringeo perdetti completamentela voce e fui operato da distintissimi specialisti . Il pa-pilloma fu asportato, ma le corde vocali rimasero af-flosciate, sicchè restò una disfonia non suscettibile dimiglioramento . I medici mi confortarono assicurandomiche con quel tanto di voce che mi restava potevo ugual-mente farmi sentire con l'uso del microfono . Mi rivolsia Maria SS. Ausiliatrice implorando il miracolo . Ilmiracolo avvenne. La mia voce limpida, sonora, forteè ritornata con gradita sorpresa anche dei medici cu-ranti. Miracolo, miracolo, miracolo!

Firmo con le sole iniziali G . B. F . per ragioni bencomprensibili.NB . - Comprendiamo le ragioni. Per questo e per buoni

indizi di serietà, pubblichiamo la relazione.

Salvata da sicura morte . - Una mia bimba dianni sei fu improvvisamente colpita da difterite informa violentissima . Condotta all'ospedale, nonostantele energiche cure del caso, in poche ore si aggravò alpunto che i medici ritennero necessario di applicarleil tubo in gola, per non vederla morire soffocata traatroci spasimi . Ho già perduto due figli, nonostantetutte le cure e per la stessa malattia . Lascio quindiimmaginare il dolore mio e di mia moglie . Nel lasciarela bimba all'ospedale, collocammo sotto il guancialeun'immagine con reliquia di S. Giovanni Bosco e co-minciammo la novena a Maria Ausiliatrice . Quattrogiorni dopo, la bambina fu trovata dai medici che sirigirava tra le mani il tubo d'argento, venuto fuoricon un colpo di tosse . La Madonna Santissima ha avutopietà di me, di mia moglie, dei miei cinque figli .

Bellavista-Portici (Napoli) .

EDOARDO FORTE .

Salve da imminente pericolo . - Nell'anno 1945,ben 12 granate caddero sul nostro Istituto . Una diqueste rimase inesplosa, nelle adiacenze della cucina .Dovendo quest'anno rinnovare la dispensa, si diedemano ai lavori . I muratori, avvertiti, procedevano conmolta cautela . Non scorgendo nulla, pensarono si fosseinternata nel sottosuolo e si misero a lavorare con piùlena. Ma dopo tre picconate nel duro, scorsero un luc-cichìo. Era la famosa granata, che però anche questavolta non volle seminare rovina e morte . Appena i treoperai la scorsero, uscirono dal luogo di lavoro cada-verici per lo spavento . Chiamato un operaio specializ-zato, asportò la granata con ogni cautela .

Dopo lo scampato pericolo, feci il giro in tutte leaule perchè da più di cento voci si innalzasse l'innodel ringraziamento alla nostra Mamma Celeste, che an-cora una volta volle darci prova tangibile della Suamaterna protezione .

Lugo (Ravenna) .

La Direttrice dell'istituto delle Figlie di Maria A .

«Quand'è così, viva S . Giovanni Bosco!». - Af-fetta da periostite alla mascella con febbre e forti do-lori, dopo 15 giorni di cure, non sentii alcun migliora-

mento. Allora il medico decise di operarmi per estrarreun ossicino che si era distaccato. Ma la notte prece-dente sognai S. Giovanni Bosco che mi diceva di la-sciare da parte ogni rimedio,, chè mi avrebbe guaritalui stesso . Quando se ne partì, la stanza rimase perqualche istante risplendente di luce e io mi sentii com-pletamente guarita . Dopo due ore, l'ossicino se neusciva dalla gengiva senza alcun dolore . Il mattino se-guente giunse il medico per operarmi e, trovandomisana, rimase molto meravigliato ed esclamo: a Quand'ècosì, viva S . Giovanni Bosco! ». Da allora sono statabenissimo .

Torre del Greco (Napoli) .CARMELA BORRIELLO ved . CIARAVOLO .

Evita l'amputazione della gamba . - Mio maritosi era ammalato di un cancro al piede destro . Dopo tantecure, il dottore aveva deciso di amputare la gambasopra il ginocchio. Una mia cognata, saputolo, mi mandòun'immagine di Maria Ausiliatrice pregandomi di ap-plicarla al piede malato accompagnata da ferventi pre-ghiere . Subito il male si fermò, fu rimandata l'opera-zione e si continuarono le cure per parecchi mesi . Maun giorno i professori decisero di procedere all'amputa-zione della gamba . In quel momento rafforzai la miafede, feci voto di pubblicare la grazia e di inviare un'of-ferta, e li grazia venne, poichè i medici mutarono pa-rere e si limitarono a tagliargli due dita, lasciandoglila possibilità di camminare abbastanza bene .

Caraglio (Cuneo) .

LUCIA AUDISIO in PENNA .

Salvo nell'esplosione di una mina. - Siamo am-bedue cooperatori salesiani e possiamo attestare che insei anni di matrimonio la protezione di Maria Ausilia-trice e di S . Giovanni Bosco è stata per noi continuae visibile, tanto dal lato morale quanto dal lato mate-riale. In particolare desidero rendere noto un fatto .

Lavorando in galleria in qualità di aiuto minatorea turni il giorno 23 febbraio, mentre perforavo la roccianella miniera di talco, la perforatrice da me azionataandò col suo ferro, in una serie di contraccolpi, adurtare un residuato di mina che era stato in parte aspor-tato in una delle « volate» antecedenti . L'urto provocòl'immediata esplosione che, grazie all'intervento di MariaAusiliatrice e di Don Bosco, non fu mortale ; riportaigravi ferite all'addome e alla coscia sinistra ed escoria-zioni sul viso e sulle braccia . Nello stato in cui mi tro-vavo (acetilene spento, tubazione aria compressa rotta)riuscii da solo ad uscire dalla galleria lunga 300 m. apiani soprastanti. Appena fuori, venni trasportato al-l'ospedale Mauriziano di Aosta, dove fui operato edora sono completamente guarito .

Arnaz (Aosta) . Coniugi ALDA e DAMIANO VALLEISE .

La preghiera di cinque innocenti. - Mio co-gnato si era recato a caccia in compagnia di amici .Avevano appena cominciato, quando un masso di cal-care del peso di circa tre quintali, sul quale aveva ten-tato di salire, staccandosi, precipitava trasportandoloin basso e rovesciandoglisi poi addosso . I compagnilo trovarono in condizioni pietose, ma vivo : e questofu il primo miracolo. Trasportato all'ospedale più vi-cino, gli fu riscontrata la frattura del bacino con vasto

ematoma della fossa iliaca destra e altre fratture . Fumedicato proprio il giorno di S . Giovanni Bosco, alquale Taumaturgo lo affidammo col voto di pubblicarela grazia facendo pregare i suoi cinque figliuoli intenera età . E fu proprio la preghiera di questi innocentia farlo guarire e a farlo uscire dall'ospedale un meseprima del previsto dai medici .

Lula (Nuoro) .

GIOVANNA CALIA .

Strappato da morte. - Il 7 giugno, dopo averesercitato il ministero delle confessioni, tornavo a casain bicicletta . Vedendo addensarsi un pauroso tempo-rale e sentendomi percosso dai primi chicchi di grandine,pedalavo fortemente per giungere a ripararmi. Ma ilvento mi fermò a cento metri dalla prima casa . A testabassa, lottando con tutte le mie forze contro il turbine,la sabbia, la grandine e le foglie, cercavo di arrivareal vicino riparo ; ma a un tratto sentii volarmi attornocalcinacci, pezzi di tegole e pietre, e il vento divennetalmente furioso che mi fu impossibile avanzare . Sem-pre invocando la Madonna e Don Bosco, feci un estremotentativo di ripararmi dietro il muro di cinta, ma ilturbine m'investì, mi sollevò e mi sbattè nel fossostradale . In quel momento il muro cadde: se io mi fossiriparato là, sarei rimasto schiacciato . Ringraziando imiei protettori, mi trascinai sul prato per salvarmidai relitti volanti . Tuttavia un corpo ottundente mipercosse con violenza al fianco sinistro . Dolorante, ri-tornai nel fosso, tra la melma, mentre sopra di mecontinuava un fuoco di fila di oggetti rotolanti . Sem-brava il finimondo . lo sospiravo e gemevo . Come Diovolle, dopo un quarto d'ora, la furia cessò e potei ri-coverarmi nella casa vicina, malconcio ma con la vitasalva e pieno di riconoscenza a Maria Ausiliatrice ea Don Bosco, la cui protezione avevo toccata con mano .

Trino Vercellese.Sac . ANDREA TARICCO, Salesiano .

Il «profumo di Don Bosco» si diffonde semprepiù anche in Canadà, specialmente per la cooperazionedei poveri malati degli ospedali e dei villaggi - per-fino indiani - che, facendo la Novena, consigliata daDon Bosco, ottennero grande sollievo nelle loro soffe-renze e, spesso, complete guarigioni .

Per assecondare il desiderio di riconoscenza della fa-miglia e per incoraggiamento di tanti sofferenti, invitoben volentieri i lettori del Bollettino a ringraziare connoi Maria Ausiliatrice, per la guarigione insperata delsig. Joseph Robichaud di Gr . Alduane, sottoposto, neimesi di marzo e novembre u . s ., ad operazioni assaidelicate nello stomaco, con ben poca speranza di gua-rigione .Anche Santa Maria Mazzarello ed il Beato Dome-

nico Savio sono particolarmente invocati dai geni-tori, trepidanti per la salute dei loro bambini . Ed èconsolante il vedere che la loro fede e fiducia sonopremiate . Un grazie quindi cordiale ai Cooperatori dellanuova Missione in Canadà, perchè, con, il loro donodi immagini e medaglie salesiane, ci aiutano a orientaresempre più le anime verso la nostra Ausiliatrice eDon Bosco, la cui opera continua a fiorire .

Don ETTORE CARNEVALE.

Salesiani - St. Louis de Kent - (N. B.) - Canadà .

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Borse da completare .Borsa M. AUSILIATRICE. E D. BOSCO proteggete imiei figli, a cura di Duibbo Firpo Natalina (Genova) -Somma prec . Booo - N. vers. Iooo - Tot . 9000 .

Borsa MONTINI MICHELE CH. Salesiano, in suffr ., acura della zia Casalini Dorma (Como) - Somma prec .37 .000 - N. vers . 5000 ; il fratello dott . A . 5000 - I'ot. 47 .000 .

Borsa MARCHESE PIETRO, a protezione della mia bam-bina data in custodia a D . Bosco, a cura di M . C . (Genova)- Somma prec . zl .ooo - N. vers. 9000 - Tot . 30 .000 .

Borsa MARCHISIO D. SECONDO, a cura di Pozzi F .- Somma prec . 19 .000 - N. vers . Iooo ; Ramondini P .,Viano P ., Pozzi F . tono - Tot. 21 .000 .

Borsa M. AUSILIATRICE S. G. BOSCO S. M. MAZ-ZARELLO, proteggete i miei studi, a cura di Piero Bar-baro (Genova) - io vers . 5000.

Borsa M. AUSILIATRICE GUARITELA!, a cura di . Gu-gliuzzo Antonietta ins. (Messina) - io vers . tono .

Borsa MADONNA DI ROSA (S . Vito al Tagl .) (5°), insuffr . di Luigi Garlatti fu L ., a cura della ved . figli e con-giunti - 1° vers. 3500 .

Borsa M. AUSILIATRICE S. G. BOSCO D. SAVIO,vegliate su me e i miei cari, a cura di Pellegrino Raffaella(Foggia) - Somma prec . 35 .000 - N. vers . 4000 - Tot . 39 .000 .

Borsa M. AUSILIATRICE S. G. BOSCO D. RINALDI,vi affido l'avvenire della mia fam. : aiutatela, a cura diDistefano Salvatore (Catania) - Somma prec . z5 .ooo -N. vers. 5ooo - Tot . 30.000 .

Borsa M. AUSILIATRICE S . G. BOSCO, completatemila grazia, donatemi la salute dell'anima e del corpo coni miei cari, a cura di L . M. (Livorno) - Somma prec . 5ooo- N. vers . 5ooo - Tot . io .ooo .

Borsa M. AUXILIUM C ., S . G. BOSCO, S. M. MAZZA-RELLO, B. D. SAVIO, D. RINALDI, a cura di A . D . C .(Palermo) - Somma prec . 15 .000 - N. vers . 25 .000 - To-tale 40 .000 .

Borsa M . AUSILIATRICE S. G. BOSCO guardate a mee fratelli defunti, a cura di Tubino Anita - Somma prec .24 .050 - N. vers . iooo ; Vaschetti Margherita 5000 ; TrentiSilvio iooo ; Guglielmi Guglielmo 500 - Tot . 31 .550 .

Borsa MAMMA MARGHERITA (4°) - Somma prec . 3500- Una mamma iooo - Tot. 4500 .

Borsa N. SIGNORA DEL S. CUORE DI GESÙ SALUTEDEGLI INFERMI, confido in Te (2"), a cura di ZairaManca (Cagliari) - Somma prec . 30 .500 - N. vers . 3000 -To!. 33 .500 .

Borsa POLLA D. EZIO (3°), a cura di Alberto Besozzi,Maria Gonella - I° vers . 25 .000 .

Borsa POZZONI D. CESARE, Direttore Oratorio S . Paolo('Torino) - Somma prec . t8 .z5o - Davico Alfonsina 500 -Tot . 18 .750 .

Borsa PERARDI CAPITANO LUIGI, a cura della ved .Nina P. De Giovanni - Somma prec . 22 .845 - P. Silviotono - Tot . 23 .845 .

Borsa PEYRANI SUOR COSTANZA, a cura dei coniugiCaprioglio di Recife (Brasile) - I° vers . i o .ooo .

Borsa POZZI PORATI (z") - t° vers . tono .Borsa RADICE D. ERMINIO, in suffr., a cura dei fratelli,

cognate, nipoti e parenti (Milano) - io vers. R . Attilio 2000 ;Renzo Gelmini 2000 ; R. Enrico 2000 ; dott. prof. R . Bru-no zooo - Tot . 8000 .

Borsa ROSAZ MONS. EDOARDO GIUSEPPE, Vescovodi Susa - Somma prec . 23 .000 - Guillaume Massimino1500 - Tot. . 24 .500 .

-Borsa ROCCO D. PIETRO,, Miss. Salesiano, in suffr . e

ricordo, a cura di Radici Maria - Somma prec. 14 .t5o -Tregambi E . 2000 ; Tregambi Domenica zooo ; Varie 3500 ;Ragazze per anniversari 900, Radici sorelle, Bui Carolina500 - Tot . 23 .050 .

Borsa REGINA DELLE VITTORIE - Somma prec . 3650 -Salvatori Fernanda 5oo - Tot . 4150 .

Borsa ROSSI TOFFOLINI LINDA (3"), a cura dei figli -Somma prec . 28 .500 - Livia Zanoni 2000 ; V. G . tono- Tot. 31 .500 .

Borsa RUA D. MICHELE E SUOR TERESA PENTORE,a cura di Rosa Fiore ved . Sant'Agostino - Somma prec . 5000- N. vers. 5ooo - Tot . io .0oo

Borsa RUA D. MICHELE - Somma prec . .9 .953 - Car-melo 'l'uscano 700 ; Semini Giuseppina 5o - Tot . 20 .703 .

Borsa RITLOP SAC. PROF. IGNAZIO - Somma prec.23 .000 - Castricchi Enrico 15 .ooo (Perugia) - Tot . 38 .000 .

Borsa RICALDONE I). PIETRO in memoria e protezione,a cura dell'ing . G . Franchi (Bologna) Somma prec . 25 .000- N. vers . i o .ooo - Tot . 35 .000 .

Borsa RINALDI D . FILIPPO, fondata dal Comm . AmeglioLuigi - I° vers . 20 .000 .

Borsa SOLARO D. GAETANO (z°) - Somma prec. 26 .320- Viganò Pietro Io00 ; Angelo Viganò 3000 ; Perego Gino2000 ; Togni Berto 3000 ; Rota Dino zooo ; Carlo Vola iooo- Tot . 38 .320 .

Borsa S . FREDIANO .S. G. BOSCO, a cura dei coniugiOttone Frediano e S . Maria, per mancata vocazione delnipote - Somma prec. 8ooo - N . vers . fioco - Tot . i6.ooo .

Borsa S . CUORE DI GESÙ M. AUSILIATRICE D . BO-SCO S. TERESA DEL B. G . convertite e proteggete lenostre famiglie, a cura di Clementina Maschio (Asti) -Somma p rec. io .ooo - N . vers . Booo - Tot . i8 .ooo .

Borsa S . CUORE DI GESÙ M. AUSILIATRICE D. BO-SCO MI AFFIDO A VOI, a cura di N . N . (Mondovì) -Somma prec . 15 .000 - Fraschina Edvige 1000 ; BringiottiT. 300 - Tot . 16 .300 .

Borsa S. G. BOSCO S. M. MAZZARELLO pregate perme, a cura di A . A . (Varese) - 1° vers. 10 .000 .

Borsa S. CUORE DI GESÙ M. AUSILIATRICE,' D.BOSCO, salvate mio padre, a cura di D . M . C . (Pesaro) -Io vers . .5oo .

Borsa S. G. BOSCO D. SAVIO D . RINALDI, a cura diCardano Margherita e Adele (Enna) - I° vers . 25 .000 .

Borsa SAVIO DOMENICO BEATO, a cura di C . S . P .(Palermo) - Somma prec . 23 .000 - N. vers . 5oo - Tot . 23 .500 .

Borsa S. CUORE DI GESÙ E S. CUORE IMMACOLATODI MARIA, a cura di Raimondo Lina - t° vers . 10 .000 .

Borsa VIGNA PROF. ILDA TAGLIANTI (Cuneo) -Somma prec . 34 .400 - N. vers . 3600 - Tot . 38 .000 .

Borsa VALOTTI ARCHITETTO GIULIO, a cura dei co-niugi Di Pastena Pianazza, prof . Beppe Stefanina - 1° vers .5000 .

Borsa ZENOLI PROF. P. CHIRURGO, a cura di LemotiGiulia (Milano) - I° vers . 3000 .

(Continua) .

SALESIANI DEFUNTI :Sac. GIOVANNI MAZZETTI, da Montemagno (Asti),

† a Este (Padova) l'8-II-1953 a 82 anni .Era uno dei pochi superstiti che conobbero Don Bosco,

che vissero all'Oratorio negli ultimi anni della sua vita, daLui conquistati, formati e segnati del sigillo inconfondibiledi genuina salesianità . Entrò nell'Oratorio di Valdocco nel1884 e vi trascorse ancora tre anni con Don Bosco, durantei quali potè confessarsi dal Santo, servirgli messa e sentireda Lui la famosa « parolina all'orecchio ». Questi cari e soaviricordi lo accompagnarono durante tutta la vita e lo confor-tarono quando il suo fisico, consumato dall'eccessivo lavoro,lo obbligò ad una lunga inazione, santificata però dalla pre-ghiera e dal dolore .

Sac. LUIGI CASTELLOTTI, da Langosco Lomellina(Pavia), † al Colle Don Bosco il 10-II-1953 a 78 anni .

Trascorse la sua vita negli Oratori Festivi . Nel 1910 fondòl'Oratorio S . Giuseppe d'Ivrea. Nel 1914 fu chiamato a di-rigere l'Oratorio di Chieri, dove trovò una ventina di ragazziche in un anno salirono a 500 . Nel 1919 fondò l'Oratorioe l'Istituto di Asti e nel 1929 quello di San Donà di Piave,che lasciava nel 1931 rigurgitante di oltre 1800 giovani,per venire a dirigere in Torino l'Oratorio di San Paolo epiù tardi quello della Crocetta . Passò gli ultimi dieci annipresso la Casetta natia di Don Bosco tra gli aspiranti mis-sionari dell'Istituto Bernardi Semeria, che gli volevano benecome a un nonnino . Musica, allegria, totale dedizione dise stesso costituirono il segreto del suo straordinario successotra i figli del popolo .Sac. BERNARDO MARANZANA, da Odalengo Piccolo

(Alessandria), † a Cumiana (Torino) il 18-XI-1952 a 83 anni .Sac. LUIGI-MARIA GARLANDA, da Mezzana Mor-

tigliengo (Novara), † a Sampierdarena l'8-VII-1952 a 82 anni.Sac. FRANCESCO GRZESIK, da Budzik (Polonia), †

a Buenos Aires il 2-VII-1952 a 76 anni .Sac. GAETANO SACCHI, da Lomello (Pavia), † a

Roma S . C. il 24-XII-1952 a 74 anni .Sac. MARCO FASOGLIO, da Torino, † a Frascati

(Villa Sera) il 22-IX-1952 a 73 anni .Sac. VIRGILIO ZANETTIN, da Cembra (Trento), † a

Rodeo del Medio (R . Argentina) il 19-XII-1952 a 68 anni .Sac. GIOVANNI POMPIGNOLI, da Brisighella (Ra-

venna), † a Caracas (Venezuela) il 4-XII-1952 a 6o anni .Sac. GIUSEPPE ROSSETTI, da Conegliano Veneto,

† a Rovereto il 27-XI-1952 a 58 anni .Sac. FIRMINO AURELIO VELAZQUEZ, da Avila

(Spagna), † a B . Aires (S . Catalina) il 13-VII-1952 a 47 anni .

BEATI I MORTI CHE MUOIONO NEL SIGNORE

Coad. GIUSEPPE AIRALE, da Vezza d'Alba (Cuneo),† a Este (Padova) il 2-II-1953 a 8o anni .Coad. CRISTOFORO VELAZQUEZ, da Restrepo, † a

Medellin (Colombia) il 1°-XI-1952 a 55 anni .

COOPERATORI DEFUNTI :Sac. LODO VICO RIZZI, prevosto di S . Bernardino di

Bettola (Piacenza), † il 12-III-1953 a 72 anni.Alla vigilia delle nozze d'oro sacerdotali fu chiamato al

premio delle sue virtù di solerte pastore d'anime . Predilessele opere di Don Bosco, di cui era fervente cooperatore edivoto . Lascia la sorella Suor Cesarina e una nipote tra leFiglie di Maria Ausiliatrice, oltre il nipote sacerdote .CLEMENTINA RIVETTI n. VOTTERO, † a Susa il

2 4 -II-1 953-Mamma esemplare di 13 figli, governò la casa e formò

la famiglia con una laboriosità eccezionale e una vita di pre-ghiera . Finchè le fu possibile, fu assidua alla prima Messain Duomo e alla meditazione quotidiana sul classico manualedel Berteu . Fu devotissima dell'Ausiliatrice, che la chiamòa se proprio nel giorno sacro alla sua Commemorazione .Al figlio Can . Angelo, che sta predicando il Mese di Marianella Basilica di Maria Ausiliatrice, giungano le nostre con-doglianze .BROGGIATO DOMENICO, † a Lozzo Atesino (Pa-

dova), l'8-III-1953 a 76 anni di età.Uomo di volontà tenace, di profondo spirito di fede, di

rettitudine di coscienza, spese la sua vita nel lavoro e nellacristiana educazione dei nove figli . Il Signore benedisse lesue fatiche, facendo fiorire nella sua famiglia, ben sei voca-zioni alla vita religiosa: tre nella Famiglia Salesiana, unatra le Figlie di Maria Ausiliatrice, e due tra le Religiose diGesù e Maria . Il dolore che più volte venne a bussare allaporta di casa sua, colpendolo negli affetti più cari, non al-terò il suo profondo spirito di fede, che fiori invece semprein una vena di sano umorismo, così da renderlo ,umico de-siderato . Tutte le opere di bene, i poveri, le vocazioni, lenostre opere, trovarono in lui un cuore sempre pronto asoccorrere . La sua casa divenne spesso meta di incontri deifigli di Don Bosco, che ne portano indelebile il ricordo -anche nelle lontane missioni .DOMENICA BONO ved. ROSSO, † a Foglizzo il

21-II-1 953-Animata da un vivo spirito di fede, visse la sua lunga e

laboriosa giornata totalmente sacrificata al bene della fa-miglia ; nè vi fu pena o contrarietà che valesse a farle per-dere l'abituale serenità . Conobbe S . Giovanni Bosco nel suopassaggio a Foglizzo nel 1886 e si stimò onorata di donargliun figlio nella Società Salesiana .MARCO GOTTARDELLO, † il 29-VIII-1952 a Santa

Giustina in Colle a 67 anni .Uomo di fede, seppe trasfonderla nei suoi otto figli. Umile

lavoratore dei campi, si prodigò, togliendosi talora il panedi bocca, nella carità verso i poveri . Ambito premio dellesue virtù, la vocazione religiosa di quattro figli : due allaCongregazione Salesiana, uno tra i Minori Conventuali euna figlia all'Istituto di S . Anna .DOMENICO PAPES, † a Togliano (Udine) l'8-XII-1952

a 68 anni .Vissuto cristianamente nel lavoro e nel sacrificio, si sentiva

santamente orgoglioso di avere dato l'unico figlio alla Con-gregazione Salesiana .

ALTRI COOPERATORI DEFUNTI :Ascione Agnese - Becorsi Don A. - Brancatelli Don Ca-

logero - Briglia Francesco - Bruno Francesco - Cabella RosaBevegni - Canali Can . Don Evaristo - Chelo Maria Monica -Chiesa D . M . - Cristaldi Erminia - Dadò Lopetro Veronica -Dogliotti Pietro - Dognibene Carolina - Ferrero Vittoria -Galas Elisa - Gentili Don Leopoldo - Minoli Maria - Mon-tefamiglio Ernesta - Muotri Don Domenico - Negri Angelo -Passariello Nicola - Pastori Carolina - Puddu Adele ved .Biddau - Rinaldi Angelina ved . Ribecchi - Rota Pier Luigi -Saggio Caterina - Salanitro Don Giuseppe - Spinello Felicita .