A. K. Coomaraswamy - Sull'Avere «L'Intelletto Sano»

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    RIVISTA DI STUDI TRADIZIONALI

    tore della Nota complementare), abbiamo visto or ora cosa valesse,dall altro estratto di lettera di R. Gunon; del resto, per attenersi auna salutare prudenza sarebbe bastato a Reyor leggere un po benee Thosophisme, a pag. 314. Ma, sfortunatamente, l Reyor del 1959

    a_veva altre preoccupazioni: quelle stesse che hanno ora consigliato lanstampa dei suoi articoli.

    SULL AVERE L INTELLETTO SANO I

    PENTIMENTOSwer wil werden daz er so/te sin , der muoz lazen, daz er iezunt ist

    (Meister Eckhart, Pfeiffer, pag. 6o6)

    Metnoia , di solito tradotto con pentimento, si-gnifica letteralmente cambiamento di mentalit ch n-ge ofmind: cambiamento di mente, del modo di vederele cose], o meglio metamorfosi intellettuale. Platone non

    Traduciamo n questo modo l inglese On Being in One s RightMind, che il titolo originale dello scritto che segue, e che non facile rendere completamente in italiano nel senso esposto da Coomaraswamy. La traduzione che proponiamo ha il vantaggio, rispet to adaltre possibili, di ri portare al senso della terzina dantesca: voi cheavete gl intelletti sani, mirate la dottrina che s ascende, sotto il velame delli versi strani.L articolo di An anda K. Coomaraswamy che presentiamo qui apparso per la prima volta nel numero di novembre 1942 della Re-view of Religion; gli incisi tra parentesi tonde sono dell Autore, quellitra parentesi quadre sono del Traduttore.Segnaliamo che una recensione di questo articolo da parte di R.Gunon apparsa su Etudes Traditionnelles (annate 1945-46) ed oracontenuta in Etudes sur l Hindouisme, pag. z6z.Confrontare: Hans Pohlmann: Die Metanoia ls Zentralbegrif f derchristlichen Frommigkeit (Leipzig, 1938); anche, Fr. Tucker: Syneidesis -Conscientia (Jena, 1928).

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    usa questa parola (per il verbo corrispondente si vedaEutidemo, 279 C), ma certamente sa di che cosa si trat-ta se, ad esempio, dice in Repubblica, 514 f., che percoloro che hanno visto la luce le cose che contano vera-mente sono del tutto diverse, e, in Leggi, 8o3 C - 8o4A, afferma che coloro che hanno realizzato il loro verorapporto con Dio e la loro effettiva dipendenza da Luisi troveranno a pensare dianoomai) in un modo di-verso e che necessario che coloro che educhiamoassimilino questo stesso (nuovo) modo di pensare; siconfronti l reformamini in novitate mentis di S. Agosti-no Con/ XIII, I}). Platone distingue inoltre il com-prendere suninai) dall apprendere manthnein), facendoli corrispondere rispettivamente alla conoscenzae a una ignoranza relativa Eutidemo, 278 A); e l Pastore di Hermas non interpreta certo male il vero significa-to di metnoia, quando afferma che

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    e pacificato avrai Dio (ist got din eigen) e tutto ci cheegli ha creato (Meister Eckhart, Pfeiffer, pag. 598) .Tutte queste considerazioni si applicano a sunesis sunousia e sunnoia, ai verbi sunmi, essere insiem: a, . . . . .e sunzemz, vemre Insieme a, al sanscrito sam-ddhi sin-tesi o calma [com-posure], e ai verbi sambhu: sampad, samgam, sami ecc., i quali tutti comportano un significato di riunione [con-gress] e di

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    ferisce soltanto nella sua implicazione piu vasta dal cambiamento di mentalit che [pure] ha luogo quandoci pentiamo di certe intenzioni. Quando ci pentiamo perch sentiamo di essere ora piu avveduti e conseguentemente di poter agire avvedutamente, o, come direbbe Platone, cat lgon. Il consiglio di chi abbiamoseguito? Chi ci d tale consiglio, quando con noi stessiche ci consultiamo [take counsel with ourselves]? Su questo punto Socrate non aveva dubbi, perch, come diceegli stesso: Quando stavo per attraversare il corso d' ac-qua, mi venne il segno che abitualme nte mi d lo spirito tutelare - esso mi trattiene sempre da quel che intendo fare - e credetti di udire da esso una voce chesconsigliava .. (Fedro, 242 B) '. O, come dice anchePlatone: c' nell'anima qualcosa che incita gli uominial bere e qualcos'altro che ne li dissuade, [quest'ultimo] qualcosa di diverso da quel che li incita, ci che cispinge essendo le passioni e gli squilibri morbosi, e ciche ci trattiene, la voce della Ragione (Repubblica, 439).Cia_:;cuno di noi ha esperienza di queste cose.E quasi superfluo ricordare chePlatone indica la Guida (egemn) che in noi con vari nomi: la ragione cheparla (lgos), la Mente (nous), il Genio tutelare(daimon), e la parte piu divina (theitatos), o migliore o che governa (crdtistos), o eterna aeigens); cosicom' quasi superfluo ricordare che questaAnima Immortale il nostro vero S (Leggi, 959 A) e che quelche solo Ci compete di essere isuoi servitori (uperets; Leggi 645 A; Timeo, 70 D, ecc.); e, invero, comepotrebbe essere diverso, perch LaTua volont sia fattacosi in terra come in Cielo? Questa divinit immanente

    ' Stranament.e, i.n un solo contesto Socrate ritiene che il segnoda parte del Gemo sta apparso a ben pochi o a nessuno prima di mema questa affermazione contraddetta altrove (in particolare in:meo, 90 D e in: Fedone, 107 D); cfr. anche Odissea, III. 2 6.

    SULL'AVERE L'INTELLETTO SANO>>

    similmente l'Anima dell'anima di Filone(psich psichs), il buon genio agaths daimon) di Ermete eil Pastore di Hermas. la Synteresi della Scolastica, la Funkelein [piccola scintilla] di Meister Eckhart, e, bench attenuata, la nostra Coscienza; manon certo la nostra ragione, n 'intu izione di Bergson. lo Spirito, che le Scritture, come fa notare SanPaolo, distinguono cosi nettamente dall'anima, e il suo[di San Paolo] jam non ego, sed Christus in me (Epistolaagli Ebrei, 4, 12; Epistola ai Galati, 2, zo). il S dels, chiamato la 'Guida Immortale' (dtmano tm netdmrtdkhyah; Maitri Up. VI.7), l'Ordinatore Interno an-tarydmin, Brihaddranyaka Up., III.7, r, ecc.); il S oSpirito) e Re di tutti gli esseri, o di tutto ci che in moto o in quiete (Brihaddranyaka Up., I.4.r6; II.r,z; Rigveda, I.rr5.r, ecc.) il Genio immanente (yaksha)dell Atharva Veda, X.B-43 e della Jaiminiya UpanishadBr., IV.24, e l'impassibile e incorporeo S immortale della Chdndogya Up., VIII.r2, r, l Ci della celebre massima tu sei Ci E, cosi come per Platone, anche nei libri vedici questo immortale Uomo Interiore e puro S dimora insieme all'umano, mortale,passibile io nella casa o citt del corpo fintantoch noi siamo vivi. questo lo Spirito (santo) che

    6 Affermare che noi abbiamo (io ho) la stessa mente di CristoI Epistola ai Corinzi, 2 16) solo un altro modo di dire la stessa cosa,e si vedr che la nuova mente e il nuovo uomo sono un'unica cosa,o, in altri termini, che conoscere la propria vera mente equivale a conoscere o ad amare il proprio vero S jilsas d seautn, noun exeis,Ermete, Lib. , IV.6 b) , il S di tutti gli esseri. Avere questa Mente essere favorito da un buon genio eud

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    noi esaliamo al momento della morte: e nasce [allora] la cocente domanda:

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    la nostra sensibilit aisthsis) ", ed sempre giustoche sia il superiore a governare e l'inferiore a essere governato; e la Mente superiore alla sensibilit (I.r3r);l'uomo superficiale sprofonda dentro la propria mente dispersa ( .94; si confronti: Bhagavad Gfta, II.67 eVI.34 12 , vale a dire nella propria conoscenza empirica, in termini di fame e sete. come dire che da rifiutare il termine mentealle facolt empiriche dell'anima sensitiva, governata dalle sue necessit. In questo senso troviamo in Ermete,Lib., .22, la domanda: Ma non che tutti gli uominihanno la mente?, e la susseguente risposta: La mentecompete soltanto a quelli che sono devoti [devout; anche pio, sincero] e buoni e puri cathars suddha).In termini Platonici, l'anima priva di mente [priva diintelletto: nous] alla nascita e pu ancora essere inconsapevole anetos) al momento della morte (Timeo, 44B, C); la Mente immutabile che contrapposta all'opinione, soggetta alla persuasione, si trova soltant o negliDi e in un ristretto numero di uomini Pedone, 51 E).Tuttavia, se intendiamo con mente soltanto l'umanostrumento del pensiero discorsivo, allora il parteciparedel modo divino di conoscenza sar, parlando in linguaggio umano, essere fuori della propria mente [aut ofone s mindJ; per questo che Platone, trattand o del Profeta at traverso il quale il Dio parla, dice che la sua mente non in lui Ione, 534), alludendo a uno stato di

    " La mente legata alla carne ostilit contro Dio Epistola aiRomani, 8, 7).12 Dovremmo perci versare in libagione il sangue dell'anima esacrificare tutta la nostra mente a Dio (Filone, .76) . Eckhart diceche l'anima deve perdere il senno; l che non implica affatt o l'anti intellettualismo moderno (in favore di un comportamento istintivo),ma la fo llia divina di Platone, perch Gli uomini che Egli fa 'uscire di senno' [letteralmente: che Egli priva della loro mente, The menwhom f-Ie dements] li usa come Suoi servitori .. Dio stesso che ci parla

    attraverso loro Ione, 534 D).

    SULL'AVERE L'INTELLETTO SANO

    mania che non da confondersi con la pazzia Fedro,244, 265): La saggezza di questo mondo follia agliocchi di Dio I Epistola ai Cor., 3, 19).

    Quel che precede mostra come la nozione di cambiamento di mentalit presupponga l'esistenza in noidi due menti: due nature, una umanamente soggetta all' opinione, l' altra divinamente scientifica; da distinguerecome mente individuale dalla mente universale, o come sensibilit dalla mente, oppure, ancora, come nonmente dalla mente, o come mente dalla mania; i primi termini [di tali alternative] corrispondono all' ioempirico e i secondi al nostro vero S, l'oggetto dell'ingiunzione Conosci te stesso. Concluderemo facendobrevemente rilevare gli equivalenti di queste formulazioni che si ritrovano nelle fonti indiane.La formulazione in termini di due menti esplicitain Manu, 1.14: Da se stesso, l'Esistente di per Se stessotrasse la mente, la cui natura reale e irreale sadasadatmakam) "; la mente, cio, con la quale pensiamo Siail bene che l male puniam ca ... pdpam ca, JaiminfyaUpanishad Br., I.6o. r) e che perci un mezzo ?i liberazione, o di schiavitu Maitri Up., VI.34, II). E dettoche la mente duplice, pura e impura suddhasuddham):impura, quando connessa con l desiderio; pura, quando separata dal desiderio 14 Indescrivibile la bea-

    Sat significa essenzialmente essere, realt , verit e asat l loro contrario. Nella Identit Suprema tad ekam) senza dualitadvaitam), i contrari scompaiono; ma considerati a un livello diverso,dove ens bonum convertuntur, asat, in quanto privazione di essere, corrisponde al male, cosf come, per lo stesso motivo, l'aggettivo inglese naught-y [naught nulla, privazione di essere] significa Cat-tivo.

    14 Come in Ermete, X.I6, nous cathars ... tn endoumton. La pu-rificazione che qui raccomandata (cittam .. . sodhayet, Maitri Up.,VL34.3) precisamente la catarsi platonica, una separazione dell"anima' dal 'corpo' nella misura del possibile, quella sorta di mortemessa in pratica dai filosofi Fedone, 67 C-E; cfr. So/ista, 227 D); per

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    titudine [o la felicit] di colui che risiede nel S lacontaminazione [defilement; anche: profanazione] del-la cui mente stata lavata dalla concentrazione sulS" (samadhi-nirdhauta-malasya, Maitri Up., VI. 346, 9).La distinzione tra Mente e Sensibilit (tra nous eaisthsis) analoga alla distinzione tra Manas la Mente - e Vac, la capacit, o facolt, di espressione. LaMente diventa un nome o un'ipostasi di Dio', all'infuori del quale non c' nessun altro che intenda na-nyad ato timantr, Brihadaranyaka Up., III.8.II). Manas l principio sacerdotale che conosce e vuole, Vac la capacit d'azione senza la quale nulla potre bbe essere compiuto. La funzione di quest'ultima di imitare(anurk) '7 l primo e di agire come sua seguace e messaggera, perch essa di gran lunga la minore ed esso digran lunga l superiore (Taittiriya Samitha, II.5, I I. 5;Satapatha Brahmana, .4-4.7 e 5.II). Ma bench la Vittoria dipe nda dalla sua cooperazione, essa pu rivelarsiriluttante all'adempimento della sua funzione (Satapatha Brahmana, .4412; Taittiriya Samhita, II.5.1I.5,ecc.); essa pu essere facilmente distolta dalla sua fedelt alla Mente e alla Verit [per rivolgersi] al serviziodi ci che le piace pensare, e allora balbetta soltanto piuS. B. III.2-4.II, ecc.; si confronti: Filone, .94).Anche nei testi indiani incontriamo la nozione di

    Platone la purificazione e la liberazione coincidono Fedone, 82), cosfcome nella Maitri Up ., VI.34.II, la mente separata dagli oggetti sensibili nirvishayam) coincide con la liberazione moksha) ." Samadhi (letteralmente sintesi, pacificazione,

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    di ci che non ancora venuto all essere o che non puessere.Per riassumere: nella prima parte di questo articolola nostra intenzione era di far vedere che ci che la parola pentimento vuol veramente dire un cambiamento di mentalit , e la nascita di un