A. Ducay - La Prediletta Di Dio - Sintesi Di Mariologia

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1 La Prediletta di Dio Sintesi di mariologia D. Antonio Ducay 2012-2013

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Libro sulla Mariologia

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    La Prediletta di Dio

    Sintesi di mariologia

    D. Antonio Ducay

    2012-2013

  • 2

    (Mikhail Vasilyevich Nesterov, Annunciazione 1899)

  • 3

    Prefazione 5

    Tema 1. Maria nell'Antico Testamento 9 1. Maria preannunziata con Cristo nell'Antico Testamento. 9

    a) Preparazione morale o spirituale 9 b) Preparazione tipologica. 11

    1. LArca dellalleanza e la Tenda del Convegno. 12 2. La Figlia di Sion o Gerusalemme. 14

    c) Preparazione profetica. 17 1. Il Protovangelo (Gen 3,14-15). Relazione con Ap 12,1ss. 18 2. Isaia 7,14. 21 3. Il testo di Michea 5,2. 24

    2. La preparazione anticotestamentaria a Maria secondo il concilio Vaticano II. 25

    Tema 2. Maria nel Nuovo Testamento 27 1. I testi di S. Paolo e S. Marco. 27

    a) Maria in Gal 4,4-5. 27 b) La testimonianza mariana di S. Marco. 28

    2. Maria nei vangeli dellinfanzia di Cristo. 30 a) Rilievi generali. 30 b) La testimonianza mariana di S. Matteo 32 c) La testimonianza mariana di S. Luca. 34

    1. Lannunciazione 36 2. La perfetta credente 38

    3. Mariologia giovannea. 39 a) Maria a Cana: Gv 2,1-12. 41 b) Maria al Calvario: Gv 19,25-27 43 c) La donna dellApocalisse: Ap 12,1ss. 47

    4. La figura di Maria nel Nuovo Testamento secondo il concilio Vaticano II 50

    Tema 3. Mariologia Patristica 53 1. La mariologia patristica prima di Efeso (431). 53

    a) I primi sviluppi della mariologia (90-190). 53 b) Il progresso della dottrina mariana tra certezze e incertezze (190-370). 55 c) Verso unimmagine coerente di Maria (370-431). 58

    2. La mariologia patristica postefesina 64

    Tema 4. Maria, Madre di Dio. 67 1. Madre di Dio: il significato dellespressione. 67 2. La maternit divina di Maria e la crisi nestoriana. 68 3. Radici della maternit divina nella S. Scrittura e nella Tradizione. 70 4. Approfondimento teologico di questo mistero mariano. 73

    a) La madre di Dio in contesto trinitario. 73 b) Grazia e dignit della Theotkos. 75

    Tema 5. Maria, sempre vergine. 79 1. La verginit spirituale della Madonna. 80 2. La verginit integrale di Maria. 85

    a) La Sacra Scrittura. 86 b) La testimonianza della Tradizione. 92

    3. Il senso teologico della perenne verginit di Maria. 95

    Tema 6. LImmacolata Concezione. 99 1. La dottrina di fede sullImmacolata Concezione. 99

    a) Il peccato originale 99 b) LImmacolata Concezione. 102

    2. Fondamenti teologici di questa dottrina mariana. 104

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    a) Il sensus fidei del popolo di Dio 104 b) Le ragioni del senso di fede. 105

    1. I testi fondamentali della Scrittura. 106 2. La concezione patristica e medievale della Tutta santa. 108 3. La sistemazione teologica della dottrina dellImmacolata Concezione. 110

    3. Il senso teologico e salvifico dellImmacolata Concezione. 116

    Tema 7. L'Assunzione corporea di Maria. 119 1. La dottrina di fede sullAssunzione di Maria. 119 2. I fondamenti teologici dellAssunzione. 121

    a) Il sensus fidei del popolo di Dio. 121 b) La formazione della fede nell'Assunzione corporea di Maria. 122

    1. Il testimonio di Epifanio di Salamina 122 2. I racconti apocrifi. 123 3. La tradizione sulla tomba di Maria al Getsemani. 125 4. La festa della Dormizione. 127 5. Le omelie patristiche dei secoli VI-VIII. 127 6. LAssunzione nellOccidente cristiano dopo il secolo VIII. 128

    c) Le ragioni teologiche principali. 130 1. Indicazioni della Sacra Scrittura. 130 2. Le ragioni teologiche di convenienza. 132

    3. L'Assunzione di Maria al concilio Vaticano II. 133 4. La questione della morte di Maria. 134 5. Maria, Regina di salvezza. 136

    Tema 8. L'associazione materna di Maria all'opera salvifica di Cristo. 139 1. Maria unita a Cristo nel disegno di Dio. 139 2. La Nuova Eva: Maria associata al mistero redentore di Cristo. 141

    a) Cooperazione come destinataria della grazia: Maria-Chiesa 142 b) Cooperazione femminile e materna: madre di grazia. 144 c) Cooperazione alla redenzione: corredentrice. 145

    3. La discussione recente sulla cooperazione di Maria con Cristo 147 a) Le obiezioni della Riforma protestante 147 b) La discussione recente in ambito cattolico. 150 c) Lapporto di Maria alla salvezza 152

    5. La mediazione celeste di Maria. 153 6. Maria, Madre della Chiesa. 156

    Bibliografia 159

  • 5

    Prefazione

    Lo studio della figura di Maria e del suo ruolo nel disegno di Dio deve avere uno spazio proprio nel piano degli studi del primo ciclo teologico. Maria non costituisce il centro del disegno di Dio questo luogo infatti aspetta a Ges Cristo, che rimanda sempre alla sacra Trinit , ma inserita per volont divina al centro del disegno. Per questo motivo non 5 possibile conoscere in profondit la verit cristiana se non si ha una conoscenza ugualmente approfondita sulla dottrina mariana.

    Tuttavia, a motivo dellestensione e del numero delle materie, non facile per i docenti e per gli studenti del primo ciclo di Teologia dedicare alla mariologia lo spazio che questa meriterebbe. Spesso lesposizione si deve limitare a un esiguo numero di crediti lettivi, entro i 10 quali trasmettere, sinteticamente, gli aspetti essenziali di una tematica ricca e carica di storia come quella mariana. Questo aspetto allorigine di questo libro.

    vero che esistono attualmente molti buoni manuali di mariologia. Ai lavori classici di Laurentin, Roschini, Bertetto, J. Galot e altri, si sono aggiunti, in tempi pi recenti, nuovi pregevoli volumi come quelli di Pozo, Ponce Cullar e Bastero, per citare alcuni nomi in lingua 15 spagnola e Hauke, Colzani, De Fiores, ecc. in lingua italiana. Lelenco si potrebbe allungare con altri autori di lingua tedesca o inglese. Spesso per questi manuali hanno un elevato numero di pagine e risultano un po eccessivi per le possibilit degli studenti, i quali devono distribuire il proprio tempo tra un numero non indifferente di discipline scolastiche.

    Servono, dunque, in interesse degli studenti, lavori di sintesi, dove la brevit della 20 esposizione non si ottenga a scapito della profondit dei contenuti, o di aspetti propri del lavoro teologico come la necessit di conoscere bene le fonti, di documentare le affermazioni, di presentare la dottrina alla mentalit critica propria del nostro tempo. quanto abbiamo tentato di fare in queste pagine. Esse non contengono una mariologia completa, poich sono trattate soltanto le tematiche pi rilevanti, ma la nostra speranza che questa sintesi fornisca 25 una solida base di dottrina, a partire della quale poter valutare e incorporare le altre tematiche mariane.

    Non ci resta che affidare i frutti della lettura a Maria, Sedes Sapientiae, e chiedere al lettore un occhio benevolo per le sviste grammaticali e per le oscurit che spesso accompagnano il lavoro teologico, specie si fatto in una lingua diversa di quella propria di 30 origine.

    *********

    Per la bibliografia citata all'interno del testo usiamo questi criteri: i principali documenti del Magistero 35 vanno citati con abbreviazione. Il riferimento completo di questi documenti si trova perci nella tabella delle abbreviazioni. Gli altri documenti vanno citati per esteso la prima volta che si usano in ogni capitolo. Successive citazioni portano soltanto il nome e il titolo con le pagine, ma non i dati di edizione. La Sacra Scrittura si cita secondo le abbreviazioni della Bibbia CEI.

  • 7

    Tabella delle principali abbreviazioni

    AAS: Acta Apostolicae Sedis, Citt del Vaticano 1909ss.

    ANT: Gli Apocrifi del Nuovo Testamento (a cura di M. Erbetta), 3 vols., Marietti, Torino 1966-1975.

    AT: Antico Testamento 5 CCC: Catechismo della Chiesa Cattolica, 1992

    CM: Giovanni Paolo II, La catechesi mariana di Giovanni Paolo II, L'Osservatore Romano, Citt del Vaticano 1998

    DSH: H. Denzinger, Enchiridion Simbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum, a cura di P. Hnermann, EDB, Bologna 1995

    NDPAC: Nuovo Dizionario Patristico e di Antichit Cristiana, A. Berardino (dir.), 3 vols., Marietti, Torino 2006-10 2008

    LG: Concilio Vaticano II, Costituzione Dogmatica Lumen Gentium, 1964

    EE: Enchiridion delle Encicliche, EDB, Bologna 1994ss

    EV: Enchiridion Vaticanum, EDB, Bologna 1966ss

    IBXVI: Insegnamenti di Benedetto XVI, LEV, Citt del Vaticano 2006ss. 15 IGPII: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, 28 vols., LEV, Citt del Vaticano 1979-2006

    Mansi: J. D. Mansi (ed.) Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio, 53 vols., Florence 1759ss.

    MD: Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Mulieris Dignitatem, 1988.

    NDM: Nuovo Dizionario di Mariologia, a cura di S. de Fiores e S. Meo, Paoline, Cinisello Balsamo 1985

    NDT: Nuovo Dizionario Teologico, a cura di H. Vorgrimler, EDB, Bologna 2004 20 NT: Nuovo Testamento

    PL: J.P. Migne, Patrologiae cursus completus, Ecclesia Latina, 215+4 vols., Paris 1844-1855

    PG: J.P. Migne, Patrologiae cursus completus, Ecclesia Graeca, 161 vols., Paris 1857-1866

    RH: Giovanni Paolo II, Enciclica Redemptor Hominis, 1979

    RM: Giovanni Paolo II, Enciclica Redemptoris Mater, 1987 25 SC: Sources chrtiennes, Cerf, Paris 1941ss

    TMPM: Testi mariani del primo millennio, a cura di L. Gambero e G. Gharib, 4 vols., Citt Nuova, Roma 1988-1991

    TMSM: Testi mariani del secondo millennio, a cura di A. Amato e altri, 8 vols. Citt Nuova, Roma 1996-2012

    TOSA: Tutte le opere di SantAmbrogio, Biblioteca Ambrosiana/Citt Nuova, Milano/Roma 1977ss.

  • 9

    Tema 1. Maria nell'Antico Testamento

    La domanda che ci poniamo in questo primo tema se Maria stata annunziata nell' AT.

    noto che alcuni testi della scrittura dIsraele hanno una certa relazione con Maria (come per

    esempio, quello della vergine che partorir e dar alla luce un figlio: Is 7,14), ma vorremmo 5

    avere una idea pi precisa del contenuto mariano di questi scritti sacri, e sapere quanto Maria

    sia presenti in essi. Ci muoviamo dunque tra due posizioni estreme:

    nulla nell'AT riguarda Maria. Gli scrittori sacri veterotestamentari non intesero parlare

    di lei.

    Maria presente lungo tutto l AT, perch tutte le figure parlano di lei in un modo o in 10

    un altro.

    Un orientamento equilibrato si ottiene quando si riflette sul senso dell'AT, e si considera

    che questo una preparazione alla rivelazione di Cristo e al Vangelo. E siccome Maria

    indissolubilmente legata a Cristo e ha un ruolo di primo piano nell'Incarnazione, naturale

    che nel preparare la venuta di Ges, lAT metta in luce in vari modi la figura di Maria, sua 15

    madre.

    1. Maria preannunziata con Cristo nell'Antico Testamento.

    Seguendo Bertetto, possiamo individuare tre diversi modi di preparazione a Maria

    nellAT1: 20

    a) Preparazione morale o spirituale

    Questo primo modo prepara la figura di Maria come serva del Signore per il fatto che

    delinea una genuina spiritualit, la spiritualit di chi comprende se stesso alla luce di Dio e

    delle sue promesse. Latteggiamento di Maria davanti a Dio, di cui il Magnificat la

    manifestazione pi elevata, costituisce la vetta e il compimento ultimo della spiritualit 25

    giudea, preparata da Dio lungo i secoli della storia della salvezza.

    1 D. Bertetto, Maria, la Serva del Signore, Bologna, Dehoniane 1988, pp.17-24.

  • 10

    Questa spiritualit si era andata formando nellesperienza dIsraele, nelle vittorie e nelle

    vicende talvolta catastrofiche della sua storia. Israele ha sempre meglio compresso che il suo

    rapporto privilegiato con Dio non lo esimeva delle esperienze di prova, di sofferenza e di

    peccato. Ha a poco a poco imparato che il Signore desidera una fedelt incrollabile nel suo

    popolo, anche quando ci comporta rinunzie e fatiche notevoli. Ma ha anche fatto esperienza 5

    della misericordia di Dio davanti alla propria debolezza, della tenerezza e della tenacia con cui

    il Signore porta avanti il suo progetto di salvezza. Si sempre pi accorto del fatto che Yahv

    un Dio geloso del suo popolo e lo ama con un amore di predilezione. Tutto ci ha fruttificato in

    una spiritualit, in un modo di considerare Dio e di porre se stessi davanti a Dio,

    caratterizzato s dalla maest del Signore e dalla propria indegnit davanti a Lui, ma anche 10

    dalla fiducia e dalla speranza nella sua potente azione di salvezza.

    Questa spiritualit non mai venuta a mancare completamente in Israele. In ogni epoca

    Yahv si riservato per s persone o gruppi di israeliti che erano stati fedeli al patto: essi

    costituiscono "il resto di Israele" di cui ci parla il primo libro dei Re2. Questo resto fedele

    nonostante le ribellioni, le apostasie e le catastrofi nazionali condivide uno spirito di fiducia in 15

    Dio, di abbandono nelle sue mani. Esso per lo pi costituito da persone umili, troppo spesso

    vittime dallo strapotere dei potenti o perseguitato per la loro fedelt a Dio. lo spirito dei

    "poveri di Yahv", che appare spesso delineato nei salmi3.

    Maria si inserisce in questa cornice. presentata nei vangeli come il culmine e la vetta

    morale e spirituale d'Israele. Ella il vero resto d'Israele che fedele alla Parola di Yahv, alla 20

    sua vocazione di Madre di Ges nelle prove e contraddizioni della sua vita. Ella anzitutto "la

    serva del Signore" (Lc 1,38), oggetto delle compiacenze di Dio, il quale ha rivolto lo sguardo

    "all'umilt della sua serva" (Lc 1,48). In essa pi che in ogni altro, Dio "ha rovesciato i potenti

    21Re 19,18: Quando Gezabele manda uccidere Elia questi si rivolge al Signore con tristezza. Pensava di

    essere l'unico a rimanere fedele al Signore e aveva paura per la sua vita. Ma il Signore le risponde: "Io mi sono

    risparmiato in Israele sette mila persone, quanti non hanno piegato le ginocchia a Baal e quanti non l'hanno

    baciato con la bocca".

    3Come ad esempio nel Sal 85 (86) 1-2;11-12. Qui troviamo descritta la spiritualit di cui stiamo parlando:

    "Signore tendi l'orecchio, rispondimi, perch io sono povero e infelice. Custodiscimi perch sono fedele; tu Dio

    mio salva il tuo servo che in te spera (...) Mostrami Signore la tua via, perch nella tua verit io cammini; donami

    un cuore semplice che tema io il tuo nome. Te loder Signore, Dio mio, con tutto il cuore e dar gloria al tuo

    nome sempre, perch grande con me la tua misericordia".

  • 11

    dai troni e ha innalzato gli umili" (Lc 1,52).

    questo un primo modo di preparazione alla figura di Maria nellAT.

    b) Preparazione tipologica.

    5

    Con questa espressione intendiamo tutte le realt de varia natura: persone, oggetti,

    istituzioni, ecc., dellAT che sono figura di Maria.

    Tra le persone spiccano le grandi protagoniste femminili della Scrittura antica, a

    cominciare da Eva, madre dei viventi, ma anche le grandi eroine che hanno salvato il

    popolo dello sterminio come le regine Ester e Giuditta, ecc., oppure quelle che sono 10

    state oggetto di particolari benedizioni di Dio come Sara, la moglie di Abramo. Tra

    queste figure segnaliamo pi concretamente:

    Eva. tipo o figura di Maria nella sua relazione con Adamo. Eva associata a

    Adamo e proviene da Lui, dalla sua costola. In modo simile Maria associata a

    Cristo e da Lui riceve la vita di grazia4. Alcuni brani del NT paragonano Adamo e 15

    Cristo, le opere delluno e dell'altro (cf. Rom 5,12-25); naturale dunque

    paragonare anche Eva e Maria. Entrambe sono madri dei viventi, hanno in certo

    senso una maternit universale, ma se si raffronta il loro operato, Eva piuttosto

    lantitipo di Maria: madre della rovina mentre Maria madre della redenzione.

    Questa concezione di Maria come nuova Eva sar la prima teologia mariana, quella 20

    dei primi padri della Chiesa.

    Sara. tipo della maternit miracolosa di Maria. A Sara il Signore le diede un figlio

    in et avanzata per segnalare che "nulla impossibile a Dio" (Lc 1,37)5.

    Giuditta. Salv il popolo della cospirazione del generale di Nabucodonosor,

    4 Pi avanti si chiariranno meglio le affermazioni di questo paragrafo su Maria.

    5E' utile notare le somiglianze nell'annunzio a Sara e a Maria. Siccome Sara rideva dinnanzi all'annunzio

    perch non credeva nella possibilit di concepire alla sua et, il Signore dice: "Perch Sara ha riso dicendo: potr

    davvero partorire mentre sono vecchia? C' forse qualche cosa impossibile al Signore?" (Gen 18,13-14); e le

    parole rivolte a Maria dall'Angelo: "Nulla impossibile a Dio" (Lc 1,37).

  • 12

    Oloferne. figura di Maria come portatrice di salvezza6.

    Tuttavia hanno maggiore importanza le figure non personali, spesso utilizzati nei

    vangeli per mettere in luce la funzione e la grandezza della madre di Ges. Esse possono

    classificarsi in due gruppi:

    1. LArca dellalleanza e la Tenda del Convegno. 5

    Larca della alleanza. Nel brano della visitazione di Maria alla cugina Elisabetta (Lc 1,39-

    56) ricorrono alcuni elementi in cui Maria viene accostata allarca dellalleanza. Per raccontare

    questo episodio, Luca sembra ispirarsi concretamente al trasferimento dellarca alla citt

    santa di Gerusalemme allepoca del re Davide. Ci pu essere evinto da diversi elementi7:

    entrambi i viaggi si svolgono nella regione di Giuda; sono oggetto di manifestazioni 10

    di giubilo al loro arrivo (il giubilo della citt di Gerusalemme e quello di Elisabetta);

    la somiglianza tra le espressioni con cui Davide accoglie larca ed Elisabetta

    accoglie Maria8; il fatto che larca rimane tre mesi nella casa di Obed-Edom e Maria

    rimase da Elisabetta altrettanto; infine, in entrambi i casi la loro presenza fu fonte

    di benedizioni9. 15

    Questo accostamento tra Maria e larca dellalleanza ha importanza su tre fronti: da una

    parte larca era stata fatta con i materiali pi nobili possibili: era rivestita tutta doro dentro e

    fuori, e anche altri parti erano doro massiccio. Inoltre, larca conteneva quanto di pi santo

    aveva Israele e in particolare le tavole dellalleanza, simbolo della Torah. Per questo motivo,

    infatti, la tradizione giudea diceva che larca era incorruttibile e non poteva perire, sia perch i 20

    suoi materiali erano incorruttibili sia perch lo erano anche la parole di Dio che conteneva; di

    6Dopo che Giuditta aveva mostrato al popolo la testa di Oloferne (il generale capo degli eserciti di

    Nabucodonosoro), il capo del popolo, Ozia benedisse Giuditta con queste parole: "Benedetta sei tu, figlia davanti

    al Dio Altissimo pi di tutte le donne che vivono sulla terra e benedetto il Signore Dio che ha creato il cielo e la

    terra" (Gdt 13,19). Parole molto simili a quelle indirizzate a Maria da Elisabetta: "Benedetta tu fra le donne" (Lc

    1,42).

    7 Vedi A. Serra, La Donna dellAlleanza. Prefigurazioni di Maria nellAntico Testamento, Messaggero, Padova

    2006, pp. 172-173.

    8 Come potr venire a me larca del Signore? (2 Sam 6,9) A che debbo che la madre del mio Signore venga a

    me? (Lc 1,43). Colpisce la somiglianza tra larca del Signore e la madre del mio Signore.

    9 Cf. 2 Sam 6,11-12 e Lc 1,42.

  • 13

    l la pia credenza giudea che larca era stata asportata in cielo10. Sono elementi di utilit per la

    teologia mariana, utili ad illustrare come vedremo- la pienezza di grazie di Maria e la sua

    assunzione in cielo.

    La Tenda del Convegno. Nel brano dellannunciazione, Maria viene invece accostata alla

    dimora o tenda del Convengo. Ricordiamo che sul monte Sinai Dio aveva promesso a Mos, 5

    come frutto dellalleanza, la sua presenza e abitazione (shekinh) in mezzo al popolo11. In

    pratica la presenza di Dio avveniva attraverso la Dimora, ossia, la tenda mobile (smontabile)

    eretta in mezzo al deserto e che conteneva tutti gli arredi per il culto. Si chiamava Tenda del

    Convegno perch in essa venivano convocati Mos e il popolo per parlare con Dio o per

    ascoltarlo. Il luogo aveva un carattere sacro e teofanico, come indica il testo di Es 40,34-35. 10

    La nube copr la tenda del convegno e la gloria del Signore riemp la dimora. Mos non pot entrare nella

    tenda del convegno perch la nube vi dimorava sopra e la gloria del Signore riempiva la dimora.

    Luca sembra evocare questo testo quando langelo Gabriele, dopo aver detto a Maria ci

    che Dio si aspettava da lei, le indica il modo concreto come ci sarebbe avvenuto: 15

    Lo Spirito Santo scender sopra di te e la potenza dell' Altissimo ti coprir con la sua ombra; perci quello

    che nascer sar chiamato santo, Figlio di Dio. (Lc 1,35)

    Non difficile notare le somiglianze tra i due testi12:

    10 Nonostante dal punto di vista storico sembra ragionevole pensare che larca spar con la distruzione del

    primo Tempio ad opera di Nabucodonosor nel 587. Su tutto ci vedi A. Serra, La Donna dellAlleanza, cap. V.

    11 Cf. Es 25,8.

    12 Prendiamo la tabella da A. Serra, La Donna dellAlleanza, 161.

  • 14

    Il parallelismo

    consiste dunque

    nel fatto di vedere

    lazione di Dio che 5

    feconda Maria in

    analogia con la sua

    abitazione e gloria

    nella Dimora. La

    gloria del Santo che riempiva la Dimora diventa adesso la carne del Santo Figlio di Dio che 10

    viene ad abitare nel grembo di Maria. Maria stessa cos paragonata alla Tenda del Convegno,

    sede della presenza divina in mezzo ai suoi.

    2. La Figlia di Sion o Gerusalemme.

    Si tratta di un tema esegetico di recente fattura e di grande importanza mariologica. Sono

    infatti numerosi i passi biblici mariani che si possono capire meglio se si tiene presente il 15

    tema biblico della Figlia di Sion e la sua applicazione a Maria.

    In numerosi passi dell AT il popolo dIsraele rappresentato con la locuzione Figlia di

    Sion oppure Gerusalemme (o figlia di Gerusalemme), la citt santa edificata sul monte

    santo Sion13. In alcuni testi profetici di Sofonia, Gioele e Zaccaria, Dio rincuora il suo popolo

    con la speranza di una prossima salvezza, che appare legata ai tempi del Messia, e con la 20

    promessa della presenza e abitazione di Dio in mezzo ad esso. Egli si rivolge al suo popolo

    chiamandolo Figlia di Sion14. Cos in Sof 3,14-17:

    13 Sion in origine era la rocca della Gerusalemme gebusea (2Sam 5,6-7; 1Cr11,5). Sorgeva al lato orientale

    della citt, a strapiombo sulla valle del Cedron e del Tyropeon. Fu espugnata dal giovane re Davide il quale fece

    costruire la sua reggia, e perci Gerusalemme-Sion pass ad essere chiamata la citt di Davide. Egli fece anche

    trasferire larca dellalleanza su questa rocca (2Sam 6,1-2.12.16). Morto Davide, Salomone fece costruire il

    complesso del Tempio a nord della primitiva Gerusalemme (1Re 6) e qui trasfer larca. Da allora col nome Sion

    sar designato soprattutto il monte del Tempio (Is 8,18; 18,7; 24,23), ma in senso pi lato il termine pass ad

    indicare tutta Gerusalemme, o meno frequentemente lintero popolo dIsraele. Cf. A. Serra, La Donna

    dellAlleanza, 184-185.

    14 Nel linguaggio biblico, per designare una nazione o una citt e i suoi abitanti, usuale lespressione

    figlia di seguita dal nome della rispettiva terra o localit. Fra gli esempi possibili possiamo ricordare: figlia di

    Luca

    Lo Spirito Santo, che la Potenza dell'Altissimo,

    scende-copre con la sua ombra

    Maria.

    Perci il grembo di lei dar vita a Uno che sar chiamato Santo,

    Figlio di Dio.

    Esodo

    La nube (simbolo della Presenza di

    Dio)

    copre-adombra la Tenda del

    Convegno.

    Perci la Dimora riempita dalla Gloria di Dio.

    Tabella 1: Paragone tra Es 40,34-35 e Lc 1,35.

  • 15

    Giubila, figlia di Sion, rallegrati, Israele, gioisci ed esulta di tutto cuore, figlia di Gerusalemme: il Signore

    ha cancellato i decreti della tua condanna, ha sviato altrove il tuo nemico. Il Signore, re d' Israele, in mezzo a te,

    non avrai pi da temere la sventura. In quel giorno si dir a Gerusalemme: Non temere, Sion, non ti lasciar

    cadere le mani! Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te, egli un guerriero che salva! Egli esulter di gioia per te, ti

    rinnover per il suo amore, danzer per te giubilando. 5

    E, in modo abbastanza analogo in Zac 9,9:

    Rallgrati molto, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco il tuo re a te viene: Egli giusto e

    vittorioso, mite e cavalca sopra un asino, sopra il puledro, figlio di unasina 15.

    La figlia di Sion appare cos come quella porzione o parte dIsraele che attende con 10

    fiduciosa speranza lavvento della salvezza da parte di Dio. Ad essa si rivolge Dio per

    confortarla e sostenerla con le sue promesse.

    Levangelista Luca ha ben presenti queste prospettive, quando nel suo vangelo

    dellinfanzia di Cristo, mette in luce il carattere salvifico dellevento della concezione e della

    nascita di Ges. Egli considera che tali oracoli si riferivano a questo evento e presenta Ges 15

    come Messia Re, discendente di Davide, destinato a governare da Gerusalemme in eterno la

    casa dIsraele e le nazioni della terra. Lannuncio a Maria viene riletto da questa prospettiva, in

    modo che gli oracoli una volta indirizzati alla Figlia di Sion, cio a Gerusalemme e a tutto

    Israele, sono ora indirizzati a una persona singola, Maria di Nazaret, figlia dIsraele. Tramite

    questa tecnica compositiva, de natura midrashica16, Luca vede in Maria la personificazione 20

    dellantica Gerusalemme/Figlia di Sion, cuore dellintero Israele. Un paragone del testo di Sof

    3,14-17 con quello di Luca 1,24 ss pu mostrare quanto stato appena detto (evidenziamo in

    Babilonia (Sal 137,8; Ger 50,42), figlia di Edom (Lam 4,21), figlia di Egitto (Ger 46,11). Allo stesso modo

    lespressione figlia di Sion rimanda sia alla citt di Gerusalemme che a quanti abitano tra le sue mura E. L.

    Bartolini, voce Figlia di Sion in V. Ferrari Schiefer, et al. (ed.), Mariologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2009, p.

    552.

    15 La speranza gioiosa della venuta del Messia percorre anche un numerosi altri testi dellAT: Gridate

    giulivi ed esultate, abitanti di Sion, perch grande in mezzo a voi il santo dIsraele Is 12,6.

    16 Il midrash una forma di interpretazione della Scrittura caratteristica dIsraele. Essa cerca di scrutare i

    testi della Scrittura - andando al di l del senso letterale, semplice e ovvio - per adattarlo ai bisogni e alle

    concezioni della comunit, per attualizzare il testo con nuovi significati e con applicazioni pratiche.

  • 16

    corsivo i punti di contatto tra i due testi)17.

    In entrambi i testi Dio

    fa esultare il suo 5

    interlocutore umano con

    lannuncio dellarrivo dei

    tempi messianici18, del re

    messia, per mezzo del

    quale Dio sar con il suo 10

    popolo, ed abiter in mezzo

    ad esso per dargli la

    salvezza. Ma, mentre per la

    figlia di Sion collettiva si

    trattava di eventi collocati 15

    nel futuro, per Maria, la

    figlia di Sion personale ed

    eccelsa, si tratta della

    realizzazione in lei di tali

    promesse. Levangelista 20

    infatti considera che la

    presenza di Dio in mezzo al

    popolo si realizza e

    culmina con la presenza del

    Messia Figlio di Dio in 25

    Maria. Lei la destinataria

    privilegiata della Parola e

    17 Prendo il raffronto dal A. Serra, La Donna dellAlleanza, 206.

    18 Infatti, bench la parola greca Chaire possa essere tradotta con Salve! o Ave! il parallelismo che Luca

    stabilisce tra lannuncio di Giovanni Battista (che sar motivo di gioia) e quello di Ges mostra chiaramente il

    contesto gioioso dellannuncio. Cf. Ibid, pp. 208-209.

    Sofonia 3 Luca 1

    [14] Gioisci ( ) [28] Esulta ()

    figlia di Sion o piena di grazia

    esulta (), Israele

    rallegrati ()

    Con tutto il cuore

    figlia di Gerusalemme!

    [15] Il Signore ha revocato

    la tua condanna

    ha disperso il tuo nemico.

    Re () di Israele [32] Il Signore Dio gli

    dar il trono di Davide

    ( ) suo padre

    [33] e regner () per

    sempre sulla casa di Giacobbe e

    il suo regno ( )

    non avr fine

    il Signore in mezzo a te [31] Ecco, concepirai nel seno

    ( ) ( ) un figlio

    tu non vedrai pi la sventura

    [16] In quel giorno si dir a

    Gerusalemme:

    Non temere (), Sion [30] Non temere ( )

    non lasciarti cadere le braccia! Maria.

    [17] Il Signore tuo Dio [31] Ecco, concepirai nel seno

    in mezzo a te ( ) ( ) un figlio

    un salvatore ( ) potente e lo chiamerai Ges ()

    [2,11] Oggi nato a voi

    un Salvatore ()

    Esulter di gioia per te,

    ti rinnover con il suo amore

    si rallegrer per te con grida di

    gioia

    Tabella 2: Paragone tra Sofonia 3,14-17 e Lc 1,28-33;2,11

  • 17

    del Dono di Dio19, Colei che, acconsentendo al messaggio dellangelo, diviene il luogo

    privilegiato della presenza di Dio sulla terra.

    Questo tema della presenza di Dio spinge a considerare la citt di Gerusalemme come

    figura di Maria. Come Gerusalemme la sede del Tempio, il luogo della presenza di Dio, cos

    Maria sede di Cristo, che nella nuova alleanza il nuovo Tempio, il Dio fattosi carne. 5

    Diciamo per concludere che la convergenza tra la figlia di Sion/Gerusalemme e Maria di

    Nazaret pu essere sviluppata anche in una triplice direzione in riferimento agli aspetti

    materni, sponsali e verginali. Nel AT Gerusalemme spesso presentata come madre, come

    grembo di ogni israelita, perch la citt dellalleanza, del Tempio. Di l ha origine il popolo.

    Essa paragonata anche a una vergine, per la sua fede, oppure al contrario, a una prostituta 10

    per la sua infedelt, ma ad ogni modo la donna che Dio ha scelto per se stesso, la sua

    fidanzata, la sua sposa20. Anche il NT al capitolo 21 dellApocalisse presenta la Gerusalemme

    rinnovata come una fidanzata bella e ornata per il suo Signore nel giorno delle nozze. Non

    difficile scorgere in tutto ci un figura mariana. Maria, madre dei discepoli, vergine per la sua

    fede perfetta, ornata dal favore di Dio, stata scelta da Lui tra tutte le donne per il suo 15

    progetto di salvezza. A lei convengono in modo speciale le funzioni di vergine, madre e sposa

    di Cristo, che si predicano di Gerusalemme (e poi della Chiesa).

    c) Preparazione profetica.

    Si tratta qui di studiare quei testi dove Maria presente come oggetto degli oracoli

    profetici21. In genere questi oracoli presi nel loro senso letterale (cio secondo lintenzione 20

    19 Leccelsa Figlia di Sion come la chiama la Lumen Gentium, perch rappresenta nel modo pi alto il

    lintero popolo dellalleanza. interessante notare che lultima e decisiva parola di Maria nel brano

    dellannunciazione riprende lantica formula dellalleanza, siglata da Israele con Dio ai piede del monte Sinai.

    "Ecco, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto" (Lc 1,38) richiama ci che si legge nel libro

    dellEsodo (19.8): "Mos and, convoc gli anziani del popolo e rifer loro queste parole come gli aveva ordinato

    il Signore. Tutto il popolo rispose insieme e disse: Quanto il Signore ha detto noi lo faremo!" (cf. anche Es 24,3.7).

    Si vede anche qui che il consenso dato da Maria allangelo pieno adempimento del consenso del popolo (della

    Figlia di Sion) nel Sinai.

    20 Per le funzioni di Gerusalemme come di Sposa di Yahv (popolo desposato con Yahv), Madre dei giudei

    (che genera i figli) e vergine (fedele a Dio), vedi I. de la Potterie, Maria nel mistero dellAlleanza, Marietti, Genova

    1988, pp. 16-32.

    21 Riguardo ai testi mariani dellAT C. Pozo distingue fra:

  • 18

    che era presente nellautore umano del testo22) non hanno come oggetto immediato Maria.

    Essi tuttavia sono aperti, o forse ancor pi, richiedono, un senso superiore (sensus plenior),

    che gli autori del NT non hanno avuto difficolt a scorgere23. questo senso compiuto

    delloracolo che si riferisce palesemente a Maria. Con la preparazione profetica, cos come

    essa letta e interpretata alla luce di Cristo, possiamo gi conoscere Maria e la sua missione di 5

    salvezza, in modo simile a come possiamo conoscere Ges, oggetto finale delle profezie. E di

    fatto, la rivelazione mariana profetica appare collegata a quella sul Messia-Cristo.

    2. I testi di Gen 3,15; Is 7,14 e Mi 5,2.

    Dei tre testi fondamentali a considerare ci tratterremo pi a lungo nei primi due: 10

    1. Il Protovangelo (Gen 3,14-15). Relazione con Ap 12,1ss.

    Allora il Signore disse al serpente: Poich tu hai fatto questo sii tu maledetto pi di tutto il

    bestiame e pi di tutte le bestie selvatiche (...) Io porr inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e

    la sua stirpe: questa ti schiaccer la testa e tu le insidierai il calcagno.

    Il testo nato in ambito giudeo e perci opportuno riferirsi a questo ambito per 15

    cogliere il suo senso (letterale). Vediamo i punti che si possono richiamare

    esegeticamente del testo:

    La continuit del testo con il contesto che lo precede esige che la donna di cui si

    parla qui abbia riferimento a Eva, perch colei di cui si parlato nel testo fino a

    Testi applicati a Maria in senso accomodato: Prov. 8,22, ecc.

    Testi di senso mariologico discusso: Ct (Cf. Ct 5,2-6), ecc.

    Testi certamente mariologici: Gen 3,15; Is 7,14; Miq 5,2. Questi tre testi sono loggetto del nostro studio.

    22 Il senso letterale della Scrittura quello espresso direttamente dagli autori umani ispirati. Essendo

    frutto dellispirazione, questo senso voluto anche da Dio, autore principale. Lo si discerne grazie a unanalisi

    precisa del testo, situato nel suo contesto letterario e storico. Pontificia Commissione Biblica, Linterpretazione

    della Bibbia nella Chiesa, II, B, 1 (EV 13, 2997).

    23 Del sensus plenior dice la Pontificia Commissione Biblica che suo fondamento il fatto che lo Spirito

    Santo, autore principale della Bibbia, pu guidare lautore umano nella scelta delle sue espressioni in modo tale

    che queste esprimano una verit di cui egli non percepisce tutta la profondit. Questa viene rivelata in modo pi

    completo nel corso del tempo, grazie, da una parte, a ulteriori realizzazioni divine che manifestano meglio la

    portata dei testi, e grazie anche, daltra parte, allinserimento dei testi nel canone delle Scritture. Ibid, II, B, 3.

  • 19

    questo momento. Da questa prospettiva la stirpe della donna lumanit, poich

    Eva presentata come origine di tutti gli altri (insieme ad Adamo).

    Il serpente il seduttore, e la sua stirpe formata da coloro che sono come lui. Per

    cui si coglie qui, in prima approssimazione, uninimicizia tra i serpenti e gli uomini,

    vale a dire tra il diavolo (i diavoli) e lumanit. 5

    Ma poich il racconto precedente viene di mettere in luce che il diavolo ha la

    capacit di sedurre luomo, e di portarlo a suo fianco, il seme del serpente si

    estende anche agli uomini empi, cio coloro che fanno proprio linganno del

    diavolo. Da questo punto di vista, il seme della donna non gi allora lumanit ma

    sono coloro che sono fedeli a Dio e non si lasciano fuorviare delle seduzioni del 10

    serpente. C dunque qui figurata la lotta presente nel mondo tra la fedelt a Dio e

    lopposizione a Lui e al suo progetto di salvezza. cos che il testo viene

    interpretato in ambito giudeo, come mostra il Targum palestinese:

    Io porr inimicizia fra te e la donna, fra i discendenti dei tuoi figli e i discendenti dei suoi figli. E

    avverr che quando i figli della donna osservano i precetti della Legge, ti prenderanno di mira e ti 15

    schiacceranno il capo. Quando invece si dimenticano dei precetti della Legge, sarai tu ad insidiarli e

    morderli al calcagno. Tuttavia, per loro vi sar un rimedio, mentre per te non vi sar rimedio; perch

    essi sono destinati a fare la pace alla fine, nei giorni del Re Messia24.

    Qui il seme della donna interpretato in senso collettivo, come linsieme di coloro

    che osservano la Torah e sono fedeli alla legge di Mos. Con la loro fedelt al Dio 20

    dellAlleanza, costoro schiacciano la testa del serpente. Essi per possono essere

    deboli e allora prevale in loro malvagit che viene dal diavolo.

    Tuttavia questa interpretazione portava anche a pensare al Messia Re, nel quale si

    riassumeva lattesa di una vittoria definitiva per la fine dei tempi. Il testo del Targum

    che abbiamo appena trascritto lo mostra chiaramente: bench il popolo sia debole a 25

    ceda alla fine trionfer per la forza del Messia. cos che nella traduzione greca dei

    24 A. Serra, La Donna dellAlleanza, 251, che riferisce il testo al Targum Gerosolimitano I (TJI), detto dello

    pseudo-Gionata. Questo Targum abbastanza tardivo, circa il VII sec. CE; tuttavia utile per noi per la sua

    chiarezza espositiva.

  • 20

    LXX25, il seme della donna reso concreto da un individuo singolare. Ci si evince dal

    fatto che la loro traduzione, autos to sperma (la sua stirpe: della donna), presenta una

    irregolarit, in quanto autos maschile e to sperma di genere neutro. I traduttori

    avrebbero dovuto usare auto, ma scegliendo autos hanno segnalato che la stirpe che

    vince il serpente una figura individuale maschile. Questa idea si collega bene con 5

    limmagine stessa del combattimento in quanto rappresenta una sorte di uno contro

    uno.

    Infatti, il verbo ebraico che si usa per esprimere questo combattimento lo stesso

    [= shuf] sia per il serpente che per il suo oppositore, e ha il significato di "lanciarsi

    per urtare". Il piede del 'seme della donna' si lancia contro la testa del serpente e 10

    viceversa. Il verbo di per se non getta luce sullesito del conflitto. Per poterlo

    tradurre con il binomio 'schiaccier-insidierai' (luomo schiaccia la testa del

    serpente, lanimale insidia il calcagno delluomo) dobbiamo gi presupporre l'esito

    del conflitto, cio, la vittoria della stirpe della donna. Questo ragionevole perch il

    contesto del brano di punizione per il serpente (Dio la sottomette a punizione per 15

    aver ingannato Eva), e anche perch colui che pone inimicizia fra entrambi Dio, il

    quale non pu che schierarsi con i suoi fedeli.

    Riassumendo, secondo la lettura giudea il testo si orienta verso la lotta tra due gruppi:

    i fedeli a Dio (la Figlia di Sion) e gli infedeli. Allo stesso tempo l'inimicizia si riferisce in

    particolare a un discendente di questa donna Eva-Figlia di Sion che il vincitore del 20

    confronto. Quest'ultimo dovrebbe essere il Messia, e perci nella tradizione cristiana il

    testo riceve il nome di protovangelo o primo annunzio di Cristo.

    Alla luce poi dellevento decisivo di Cristo, il passaggio di Eva-Figlia di Sion a Eva-

    Maria era abbastanza scontato poich il Messia stirpe di Davide, ma pi

    concretamente figlio della donna Maria . Cristo, vincitore del diavolo, stirpe di Maria. 25

    Ma qui siamo gi nellambito del sensus plenior del testo.

    Lesegesi cristiana tuttavia non ha lasciato semplicemente cadere quella giudea, ma

    piuttosto lha prolungata, conservandone lintera valenza. Infatti, esiste un seguito

    cristiano del testo in Ap 12,1-17. Qui si parla di nuovo dellantico serpente e della

    25 Lintera traduzione dellAT fu elaborata tra il 250 BCE e il tempo di Ges. I libri del Pentateuco e i pi

    importanti tra gli altri risalgono per al III o al II sec. BCE.

  • 21

    donna, che appare vestita di sole. Questa donna non gi solo la Figlia di Sion ma

    anche il suo prolungamento nella Chiesa nascente26. Quella Donna sintetizza infatti

    lintero popolo di Dio, della prima alleanza ratificata al Sinai, e della seconda scaturita

    dal mistero pasquale di Cristo27. Lo si mostra bene nella descrizione dei travagli del

    parto della donna, che sono il simbolo delle sofferenze del popolo nellattesa del Messia. 5

    Ugualmente la persecuzione della donna che ha luogo dopo il suo parto (e dopo che il

    bambino stato rapito verso il trono di Dio, cio dopo lAscensione di Ges in cielo),

    indica la persecuzione della prima chiesa ad opera dei giudei e degli imperatori.

    Evidentemente anche qui (in Ap 12,117) il passaggio al contenuto mariano quasi

    immediato poich dovendo scegliere un unico personaggio per rappresentare la donna, 10

    non si pu pensare ad altri che a Maria: Ges e i cristiani sono infatti la discendenza

    della donna ivi descritta. Considerato alla luce di Gv 19,25-27 (Maria ai piedi della

    croce proclamata madre del discepolo), questa figura apocalittica della Donna non

    pu non collegarsi con Maria. Come concludeva anni orsono A. Feuillet, anche se vero

    che [in Ap 12] si tratta del popolo di Dio personificato, ci sembra a questo punto quasi 15

    impossibile che lAutore non abbia pensato, al tempo stesso, alla vergine Maria28.

    2. Isaia 7,14.

    Vediamo prima il contesto storico e poi i dati pi propriamente esegetici29.

    Il contesto storico quello delle alleanze politiche per il dominio del territorio. Siamo 20

    qualche anno prima del 733, e Acaz, figlio di Jotam sale sul trono di Giuda dopo la morte

    del padre. Ma rifiuta di unirsi alla coalizione che il re de Israele e quello della Siria

    hanno messo in piedi contro gli assiri30. Indispettiti da questo fatto i due re alleati

    26 Vedi con pi dettaglio la questione al capitolo II.

    27 Cf. A. Serra, La Donna dell'Alleanza, 254.

    28 Desumo da A. Serra, La Donna dellAlleanza, 258. La citazione si riferisce allarticolo di Feuillet, Le Messie

    e sa mre daprs le chapitre XII de lApocalyse, Revue Biblique 62 (1959), 82.

    29 Cf. A. Serra, La Donna dell'Alleanza, 175-201.

    30 Durante il secolo VIII BCE, il regno assiro la grande potenza della zona. La sua politica era di tenere

    sotto pressione i regni circostanti mediante il pago di tributi e la minaccia di annessione del territorio. Il Regno di

  • 22

    muovono guerra ad Acaz, allo scopo di porre sul trono di Giuda un re favorevole ai loro

    progetti. Con i loro eserciti alle porte di Gerusalemme, Acaz decide di ricorrere a Tiglat-

    Pileser, re assiro, per salvare la propria pelle e la casa di Giuda. Egli teme di essere

    ucciso assieme alla sua famiglia. allora che interviene Isaia, ricordando ad Acaz, da un

    lato che unalleanza con limperatore assiro porterebbe in Giuda le divinit e il culto 5

    degli assiri, dallaltro che egli dovrebbe avere pi fiducia in Dio perch l'erede della

    casa di Davide alla quale il Signore promise che il suo regno non avrebbe avuto fine.

    Non pu dunque succedere quel che Acaz teme. Isaia cerca di irrobustire nel re la fede

    in Dio e gli suggerisce di chiedere al Signore un segno della realizzazione della

    promessa. Il contesto dunque chiaramente messianico. Ma Acaz con apparente umilt 10

    rinuncia: "Non lo chieder, non voglio tentare il Signore" (Is 7,12). Isaia s'irrita e

    risponde: "Ascoltate casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini,

    perch ora volete stancare quella del mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi dar un

    segno: Ecco: la vergine concepir e partorir un figlio, che chiamer Emanuele" (Is

    7,14). 15

    La profezia non dovrebbe essere letta senza un riferimento alla reale problematica che

    preme Acaz. Per questo motivo linterpretazione che vede il segno in riferimento ad

    Ezechia, figlio di Acaz, gode del favore di buon numero di esegeti31. Secondo essi, Isaia

    sta indicando al re che non deve temere per la sua vita, che egli avr un erede e questo

    figlio sieder sul suo trono, governer bene e avr pace. Sarebbe questo il riferimento al 20

    nome augurale di Dio con noi (Emanuele), che avrebbe il figlio. Di costui si dice poi:

    Egli manger panna e miele, fin quando sapr rigettare il male e scegliere il bene. Ma

    prima che l' adolescente sappia rigettare il male e scegliere il bene, il paese, per cui tu

    tremi a causa dei suoi due re, sar abbandonato. Il Signore far venire su di te, sul tuo

    popolo e sulla casa del padre tuo dei giorni quali non vennero dal tempo della 25

    Israele, con la sua capitale, Samaria, non era una eccezione. Nulla di particolare che esso desiderasse sottrarsi al

    giogo assiro, pure in coalizione con altri insoddisfatti. Ma questi tentativi non furono fruttuosi e nel 722 BCE,

    sotto Salmanassar V, Samaria cedette agli assiri e la popolazione fu deportata.

    31 difficile trovare una spiegazione della profezia che sia pienamente aderente al testo e al contesto di Is,

    7. La pi probabile quella qui presentata perch come afferma J. D. W. Watts: la interpretazione che vede nel

    concepito un erede regale e nella madre una appartenente alla casa regale fa giustizia allevidenza testuale, si

    integra bene nel contesto storico-letterario e dona la potenziale intenzione messianica che il testo richiede.

    Isaiah 1-33. Revised, WBC 24, Thomas Nelson, Nashville 2005, p. 137.

  • 23

    separazione di Efraim da Giuda: il re di Assiria (Is 7,15-17) . Con ci sembra indicarsi

    che tutto ci avverr in breve32; questo breve periodo sar sufficiente perch i due re

    siano sconfitti, per Acaz perder la sua indipendenza e sar succube degli assiri. In

    sostanza, ci che indica il profeta, che Acaz introdurr la dipendenza degli assiri per

    non aver creduto. Tuttavia lEmanuele fa onore al suo nome e durante i giorni del figlio 5

    torner a manifestarsi la predilezione di Dio per la casa di Davide33.

    Questa interpretazione della donna partoriente e del suo figlio si muove sul piano

    dellesegesi letterale del testo. Essa possibile perch il testo ebraico si riferisce alla

    partoriente con lespressione 'ha almah' [='giovane donna nubile' o in et di

    matrimonio], per cui il segno del profeta da collegare alla nascita di un bambino 10

    (lerede) come segno del favore di Dio. Le circostanze storiche e il fatto che il testo non

    abbia usato la parola 'betulah' [=vergine in senso tecnico], ma la pi comune almah

    fanno pensare che il profeta non intenda qui direttamente una nascita miracolosa senza

    intervento di uomo.

    Come dunque si arriva allapplicazione cristologica e mariana? Perch lo Spirito Santo 15

    riserva a questo testo un ruolo pi alto di quello immaginato dal profeta. Col

    trascorrere dei secoli, quelle difficolt storiche che davano alla profezia il contesto

    immediato si perdono, ma il testo resta. Si tramanda cos alle varie generazioni il segno

    sulla misteriosa figura dellEmanuele, in modo che nel contesto dellintera predicazione

    isaiana con le sue varie riletture, questo episodio di Acaz e Isaia appare rappresentativo 20

    della fedelt di Dio alla promessa nel regno sempiterno per la casa di Davide e alla sua

    realizzazione per mezzo del Messia. Is 7,14 acquista allora una portata pi ampia; non

    riguarda pi la concreta difficolt storica del tempo di Acaz ma si distende verso il

    futuro, verso latteso re messianico, che lautentico Emanuele34. Nel nuovo contesto

    32 Cf. anche il testo parallelo di Is 8,4: poich prima che il bambino sappia dire pap e mamma le

    ricchezze di Damasco e le spoglie di Samaria saranno portate davanti al re dAssiria. Infatti, Tiglat-Pileser reag

    contro la coalizione dei due re nellanno 733 BCE e ridusse la maggior parte di Israele a provincia assira, e il figlio

    Salmanassar espugn Samaria, la capitale nel 722.

    33 Cos afferma Serra che Ezechia successe poi ad Acaz e il suo buon governo dimostr realmente che Dio

    con noi, cio con il suo popolo (Is 8,10). A. Serra, La Donna dellAlleanza, 233-234.

    34 Ci si evince pi chiaramente in alcuni testi di Isaia sullEmmanuele, come p. es. Is 9,5-6; dove si afferma

    esplicitamente che il suo regno non avr fine.

  • 24

    interpretativo (messianico) le parole del profeta contengono veramente un segno

    soltanto se la ha almah propriamente una vergine (betulah), la quale concepir

    miracolosamente senza intervento di uomo.

    S. Matteo, alla luce di Cristo, comprende il pieno significato del segno dato ad Acaz.

    Levangelista, dopo aver raccontato gli eventi del concepimento verginale di Maria 5

    applica la profezia a Cristo35. Cos, dopo aver riportato le parole dell'angelo a Giuseppe

    per spiegargli la concezione miracolosa di Ges, aggiunge: "Tutto questo avvenne

    perch si adempisse ci che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la

    vergine concepir e partorir un figlio che sar chiamato Emanuele" (Mt 1,23).

    3. Il testo di Michea 5,2. 10

    Lesegesi dellintero brano abbastanza complessa36. Qui ci limitiamo a dire che si tratta

    di un testo chiaramente messianico che preannunzia la nascita del Messia in Betlemme: E tu,

    Betlemme di Efrata cos piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te uscir colui che

    deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall'antichit, dai giorni pi remoti.

    Perci Dio li metter in potere altrui fino a quando colei che deve partorire partorir. 15

    Betlemme ebbe origine dallassestamento di alcuni uomini della trib di Efraim (perci

    Betlemme di Efrata), ed era la terra originaria del re Davide, la terra alla quale fu a cercarlo

    Samuele per farlo re, una volta che Dio ebbe rigettato Saul per essere stato disubbidiente nella

    guerra con gli amaleciti37. Le origini dellantichit nel testo si riferiscono a questo inizio

    della casa di Davide. 20

    I giudei consideravano questa profezia come messianica; per essa Erode venne a sapere

    dove era nato Cristo (cfr. Mt 2,5-6). Il riferimento mariano si trova nel finale, quando si parla

    della partoriente, che dovrebbe essere interpretata sia della Figlia di Sion, che pi

    35 Linterpretazione di Matteo fu anche agevolata dal fatto che i LXX nel tradurre al greco il testo di Isaia

    7,14, resero ha almah per parthenos, ovvero vergine. La traduzione, che avveniva sei secoli dopo i fatti

    raccontati, difficilmente poteva riferire la vicinanza di Dio a una figura che si era gi persa, senza eccessivo

    rilievo, nella catena regale della casa davidica. Il segno che Dio con quella casa era, per, permanente e si

    sarebbe realizzato ai tempi del Re-Messia. allora quando laccento passa a ricadere sul segno come prodigio

    dellazione divina: come nascita da una vergine senza intervento di uomo.

    36 Vedi A. Serra, La Donna dellAlleanza, 237-247.

    37 Cf. 1Sam 16,1 con il contesto del capitolo precedente.

  • 25

    personalmente di Maria.

    2. La preparazione anticotestamentaria a Maria secondo il concilio Vaticano II.

    Il Magistero della Chiesa ha accolto in buona misura questi insegnamenti biblici nel n. 55

    della Lumen Gentium. Esso fa cenno ai dati fondamentali della rivelazione veterotestamentaria 5

    su Maria. Leggiamo infatti:

    - "questi documenti primitivi (gli scritti dell'AT) come sono letti nella Chiesa e sono capiti alla

    luce dell'ulteriore e piena rivelazione, passo passo mettono sempre pi chiaramente in luce la

    figura di una donna: la Madre del Redentore".

    -"Essa viene gi profeticamente adombrata nella promessa fatta ai progenitori caduti nel 10

    peccato, circa la vittoria sul serpente (cfr. Gen 3,15). Parimenti, lei, la Vergine, che concepir e

    partorir un Figlio, il cui nome sar Emanuele (Cfr. Is 7,14; Mic 5,2-3; Mt 1,22-23)

    La Costituzione Dogmatica considera Maria come "Figlia di Sion per eccellenza" nella

    quale si istaura la nuova economia di salvezza, e la contempla come culmine dei poveri

    d'Israele: 15

    "Maria primeggia tra quelli umili e quei poveri del Signore che con fiducia attendono e

    ricevono da Lui la salvezza.

  • 27

    Tema 2. Maria nel Nuovo Testamento

    La presenza di Maria nel NT non qualcosa da scoprire come nell'Antico ma piuttosto da

    valorizzare per comprendere quale sia il contenuto di fede mariano e quale sia limportanza di

    Maria all'interno del mistero cristiano. I vangeli parlano sobriamente di Maria ma lo fanno in 5

    modo significativo e intenzionale: Maria non una figura casuale ed effimera, ma piuttosto

    forma parte indispensabile del messaggio evangelico.

    Analizziamo dunque il contenuto mariano nel NT.

    1. I testi di S. Paolo e S. Marco. 10

    a) Maria in Gal 4,4-5.

    S. Paolo presenta soltanto un riferimento mariano: Si tratta del testo di Gal 4,4-5: "quando

    venne la pienezza del tempo, Dio mand il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per

    riscattare coloro che erano sotto la legge, perch ricevessimo l'adozione a figli".

    Il testo ha diverse caratteristiche da segnalare: 15

    il primo testo mariano in senso cronologico, databile con approssimazione l'anno 56-

    57 CE.

    Mostra la centralit della figura di Maria che indissociabile dal Cristo. Infatti in questo

    brano S. Paolo cerca di tracciare un riassunto stringato della storia della salvezza. In

    una cornice spiccatamente trinitaria con riferimento al Padre, al Figlio inviato e allo 20

    Spirito38, lapostolo dona i punti di riferimento indispensabili: chi il Salvatore, come si

    realizza la salvezza e quale scopo essa abbia. Il Figlio di Dio inviato per essere uno di

    noi, appartenente alla razza umana (nato da donna) e al popolo dellalleanza (nato

    sotto la Legge). Egli infatti viene a riscattare il popolo dIsraele dalla Legge (e renderlo

    libero) e viene ugualmente a riscattare lumanit dal peccato (per poter dare ladozione 25

    38 Il seguito del testo afferma infatti: e poich voi siete figli, Dio mand nei vostri cuori lo Spirito del Figlio

    suo, che grida: Abba, Padre (Gal 4,6). C qui la seconda missione trinitaria in continuazione con la prima si

    usano gli stessi verbi di invio per il Figlio e per lo Spirito, e con lo stesso scopo di filiazione.

  • 28

    filiale). Cos Cristo unifica tutti, giudei e gentili, in un solo popolo, che la Chiesa.

    In questo riassunto della storia della salvezza non possibile fare a meno della donna.

    Ges nato da donna e ci qualcosa di essenziale per noi, poich altrimenti egli non

    avrebbe potuto compiere lopera di salvezza, come Dio voleva. Si vede dunque che

    Maria strettamente unita a Cristo nel disegno di Dio, come colei dalla quale viene al 5

    mondo il salvatore.

    Allo stesso tempo il testo presenta molto bene ci che sar la figura evangelica di Maria.

    Come indica Valentini: la donna, di cui non si menziona neppure il nome, interamente

    al servizio dellevento salvifico che impegna la stessa Trinit ed a vantaggio di tutti gli

    uomini39. 10

    Maria si mostra pienamente in questo testo come la madre del Figlio di Dio: 'Dio mando

    il suo Figlio'. E questo Figlio era preesistente alla sua nascita, fu infatti inviato. Perci

    nella trattazione su Maria questo un testo importante dalla prospettiva della

    maternit divina di Maria.

    La venuta al mondo del Figlio di Dio qualcosa che dipende dalla volont di Dio, ma 15

    anche in certa misura della donna che lo ha concepito e generato. Non ci sono

    riferimenti ai genitori di Ges, soltanto a Dio e alla donna dalla quale Egli nato. in

    qualche modo una conferma indiretta del fatto che Ges fu concepito in modo verginale.

    b) La testimonianza mariana di S. Marco.

    Marco ha parlato di Maria soltanto in due occasioni. E' una testimonianza scarsa dovuto 20

    probabilmente al fatto che il suo vangelo raccoglie la predicazione petrina, incentrata sulle

    cose che l'apostolo poteva testimoniare. Perci anche il pi breve tra i vangeli.

    I testi sono:

    Mc 3,31-32: "Giunsero sua Madre e i suoi fratelli, e stando fuori lo mandarono a

    chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: Ecco tua Madre e i tuoi fratelli e 25

    le tue sorelle sono fuori e ti cercano". Come risposta, Ges mostra che la cosa

    importante per 'essere della sua famiglia' fare la volont di Dio40. Non si dovrebbe

    39 A. Valentini, Maria secondo le Scritture. Figlia di Sion e Madre del Signore, EDB, Bologna 2007, p. 31.

    40 Secondo Valentini, scopo del testo affermare la inadeguatezza della parentela umana nei confronti

    della sequela di Ges e la necessit de entrare nella nuova famiglia, nella cerchia di coloro che sono dentro e

  • 29

    vedere qui una risposta polemica di Ges nei confronti di sua madre, ma piuttosto un

    aspetto della radicalit che caratterizza molti testi del vangelo. Questa radicalit fonte

    di molte incomprensioni per Ges, da parte di quelli che sono fuori della sua logica41.

    Tuttavia i parenti di Ges non appaiono in questa scena come oppositori a Cristo, ma

    per loro si tratta piuttosto di passare da fuori a dentro, ovvero di entrare nella logica 5

    del Regno ed entrare alla cerchia dei discepoli (la vera famiglia di Cristo).

    Che il testo non abbia un carattere antimariano lo mostra bene il caso dellevangelista

    Luca. Egli inserisce lo stesso testo con scarse varianti, e non lo trova in

    contrapposizione con la sua presentazione di Maria come la perfetta credente42. Ci

    aiuta a comprendere che qui non solo non c un rimprovero di Ges alla madre, bens 10

    contenuta la pi alta lode per lei43.

    Mc 6,1-6: il brano della sinagoga di Nazaret. Al v. 3 si legge: "non costui il

    carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Joses, di Giuda e di Simone? E le

    sue sorelle non stanno qui da noi?". Ritroviamo in questo testo lo stesso argomento del

    precedente: gli abitanti di Nazaret non riescono cogliere la singolarit messianica di 15

    Cristo obnubilati dalla conoscenza secondo la carne. Anche qui per i concittadini di

    Cristo si tratta di passare ad una prospettiva di fede.

    Un altro aspetto di questo testo si riferisce allespressione 'il figlio di Maria' (e non di

    Giuseppe). Essa ha dato luogo a svariate interpretazioni. Potrebbe essere infatti

    unattestazione del concepimento verginale di Maria, o significare semplicemente che 20

    Giuseppe era gi morto, oppure essere stata scelta dallevangelista per sottolineare le

    umili origini di Ges44. Poco si pu dire di certo dal punto di vista esegetico. Ad ogni

    modo Marco chiama Ges 'Figlio di Dio'' (7 volte) e 'figlio dell'uomo' (cf. p. es. Mc 14,61-

    62), ma mai figlio di Giuseppe.

    compiono la volont di Dio. Ibid. 48.

    41 Specie nel vangelo di Marco queste incomprensioni sono parte della missione messianica del Cristo. La

    quale soltanto si capisce per levangelista in riferimento alla morte di croce.

    42 Vedi sotto, nella sezione su Luca.

    43 Cf. J. Ratzinger, Maria Chiesa nascente, S. Paolo, Cinisello Balsamo 1998, pp. 46-47.

    44 Cf. A. Serra, Vergine, NDM, 1426-1427.

  • 30

    2. Maria nei vangeli dellinfanzia di Cristo.

    a) Rilievi generali.

    S. Matteo e S. Luca parlano di Maria soprattutto nei vangeli dellinfanzia, cio, quando

    raccontano linfanzia di Cristo nei capitoli primo e secondo dei rispettivi vangeli. 5

    conveniente introdurre brevemente questi vangeli dellinfanzia45. In particolare sembra

    chiaro che i fatti raccontati in essi arrivano per vie meno controllabili degli altri eventi del

    vangelo. Gli apostoli non hanno presenziato questi eventi, ma linformazione di Matteo e Luca

    deve provenire dellambito della famiglia di Cristo. pure vero che si parla di fatti accaduti

    molti anni prima. Tuttavia nulla di ci risulta particolarmente problematico per la storicit di 10

    queste parti del vangelo, in quanto tutto lascia supporre che parenti stretti di Ges (e talvolta

    sua madre) appartenevano alla comunit primitiva al tempo della composizione dei vangeli o

    poco prima, per cui, gli evangelisti hanno potuto trovare informatori affidabili sui fatti

    raccontati.

    Come per il resto dei vangeli, anche questi testi sono stati scritti per spiegare chi Ges e 15

    quale sia la sua rilevanza salvifica (sono dunque nati in ambito catechetico), e sono molto

    attenti a indicare che in Ges si compiono le profezie veterotestamentarie. In questo senso si

    detto che il genere letterario proprio di questi testi quello dei racconti di adempimento

    (soprattutto per Matteo)46. Inoltre essi costituiscono delle vere e proprie introduzioni al

    rispettivo vangelo, nel senso che abbozzano in anticipo ci che poi si metter in luce nel 20

    vangelo. La loro funzione in qualche modo simile a quella del Prologo del vangelo di

    Giovanni, poich anche questo concentra allinizio le tematiche che poi si sviluppano passo

    passo nel vangelo47. Non sono tuttavia narrazioni puramente letterarie, cariche di contenuto

    45 Cf. C. Pozo, Mara en la obra de la salvacin, Bac, Madrid 1973, pp. 202-206. Tra la letteratura sui vangeli

    dellinfanzia segnalo Ch. Perrot, I racconti dellinfanzia di Ges, Torino, Gribaudi 1977; A. Paul, Il vangelo

    dellinfanzia secondo Matteo, Morcelliana, Brescia, 1986; R. Laurentin, I Vangeli dell'infanzia di Cristo. La verit del

    Natale al di l dei miti. Esegesi e semiotica, storicit e teologia, Edizioni paoline, Cinisello Balsamo 1986.

    46 M. Ponce Cuellar, Mara, Madre del Redentor y Madre de la Iglesia, Herder, Barcelona 2001, pp. 83-85.

    47 I vangeli dellinfanzia condividono con il resto del vangelo sia le intenzioni teologiche che la finalit.

    Matteo interessato a mostrare lascendenza messianica e davidica di Cristo, che il nuovo Mos e il nuovo

    Israele; Luca intende sottolineare di pi larrivo della tappa storico-salvifica decisiva e la superiorit

  • 31

    teologico e senza pretese di storicit, come talvolta si pensato da parte di alcuni esegeti;

    certamente la storia si racconta in funzione del kerigma da presentare, ma appare anche

    evidente che gli eventi sono ritenute "veri" dagli autori. In altre parole, sebbene il messaggio

    su Ges Cristo, Figlio di Dio e Salvatore orienta ed struttura il racconto, lo fa sul presupposto

    di certi eventi accettati dagli evangelisti come base e punto di partenza delle affermazioni 5

    kerigmatiche.

    Daltra parte vero che sorprende la differenza di orientamento e degli eventi tra i due

    racconti. Matteo spiega i dubbi di Giuseppe per accogliere sua sposa, la nascita di Ges a

    Betlemme, la visita dei magi, la strage degli innocenti e la fuga in Egitto con il rientro in

    Galilea. Luca, invece, offre lannuncio di Giovanni Battista, lannunzio a Maria seguito della 10

    visita di lei alla cugina Elisabetta, la nascita del Battista e quella di Ges con la scena dei

    pastori e, infine, le due scene ambientate nel Tempio: la presentazione di Ges e il suo

    soggiorno allet di dodici anni. Nonostante queste e altre divergenze48, i due vangeli

    coincidono su alcuni dati fondamentali: la nascita di Ges a Betlemme, l'infanzia a Nazaret, il

    nome dato dall'angelo, la concezione verginale, il collegamento di Ges a Davide nella 15

    genealogia.

    Ma, come spiegare queste differenze? Esse probabilmente dipendono dal materiale

    disponibile nella comunit di ogni evangelista e dalle diverse esigenze teologiche dei due

    vangeli. Se si accetta, come pare evidente, che questi capitoli sono stati aggiunti in una fase

    posteriore, quando il resto del vangelo era gi stato scritto, una tale diversit appare naturale: 20

    probabilmente circolavano nella primitiva comunit cristiana alcune tradizioni riguardanti

    linfanzia di Ges e provenienti della sua famiglia. Essendo tradizioni familiari, non entrarono

    a far parte del primo annuncio cristiano (kerigma), costituito dalla testimonianza degli

    apostoli49. Queste tradizioni furono tramandate, ma senza quella particolare sorveglianza che

    vigeva nella chiesa primitiva per tutto quello che il Signore Ges insegn e oper 25

    delleconomia di Cristo nei confronti di quella giudea. ci vale tanto per questi primi capitoli come per il

    seguito.

    48 Da cui derivano problemi di cronologia. Per esempio mentre Matteo presenta un soggiorno di Ges in

    Egitto relativamente lungo prima dello stabilimento a Nazaret della sacra Famiglia, Luca indica che dopo la

    presentazione nel bambino nel Tempio, Ges ritorna a Nazaret.

    49 G. De Rosa, L'infanzia di Ges secondo il Vangelo di Matteo, "La Civilt Cattolica" 159 (2008), 492.

  • 32

    dallinizio50 (della vita pubblica), e che costituirono loggetto della catechesi primitiva. Ne

    consegue che questi racconti sono state probabilmente frammentari e non uniformi nelle

    varie comunit, e perci non sempre concordanti tra di loro. Ad essi dovettero attingere

    Matteo e Luca, per comporre un racconto ordinato e coerente in sintonia con la propria (di

    ciascuno) visione teologica. Matteo, ad esempio, si concentra sul carattere messianico di 5

    Cristo, re sempiterno promesso da Dio alla casa di Davide. Ha interesse a mostrare chi

    Cristo, come e dove entra sulla scena della storia e da dove procede51. Egli sceglie dunque

    tradizioni adatte a questo fine e tiene conto del fatto che i destinatari del vangelo sono giudei

    conoscitori delle scritture. Anche Luca ha le sue intenzioni particolari, ma ad ogni modo

    entrambi ritengono, come vedremo, che il loro materiale era storicamente affidabile. 10

    b) La testimonianza mariana di S. Matteo

    raccolta sopratutto nei due primi capitoli52, e grazie ad essi sappiamo dei dubbi di

    Giuseppe sulla concezione di Maria, della nascita di Ges, della visita dei Magi, della strage

    degli innocenti e della fuga in Egitto. 15

    Abbiamo gi notato che Matteo intende proclamare che Ges il vero Messia respinto da

    Israele. In lui si adempiono le promesse di salvezza. Proprio per stabilire questo ultimo punto,

    Matteo si trova a dover superare una importante difficolt: come collegare Ges, che non

    figlio di Giuseppe, con la casa e la stirpe di Davide. Il problema si mostra palesemente nella

    genealogia di Cristo. Matteo non ha difficolt per stabilire che Giuseppe discendente di 20

    Davide, ma non pu dire lo stesso di Ges perch egli sa che Ges non figlio naturale di

    Giuseppe. Lo si vede molto chiaramente nel cambiamento di redazione alla fine della

    genealogia: la sequenza "A" gener "B" viene interrotta alla fine e si legge: "Mattan gener

    Giacobbe, Giacobbe gener Giuseppe, lo sposo di Maria dalla quale nato Ges chiamato

    50 Cf. At 1,1.

    51 Cf. A. Valentini, Maria secondo le Scritture. Figlia di Sion e Madre del Signore, 73-76.

    52Ci sono pochi altri riferimenti mariani al di fuori del vangelo dell'Infanzia come p. es. Mt 12,46-50, nella

    stessa linea di Mc 3,31-35.

  • 33

    Cristo" (Mt 1,15-16)53. Matteo sa che Giuseppe fu lo sposo di Maria, ma sa anche che non fu il

    padre di Ges. Allora per, come possibile che la nascita di Ges sia l'adempimento della

    promessa fatta a Davide? Come collegare Ges con Davide? 54.

    Matteo risolve il problema con il racconto dellapparizione dell'angelo a Giuseppe mentre

    egli dorme. Langelo gli informa del fatto che egli, figlio di Davide, non deve temere di 5

    prendere con s Maria sua sposa, e deve inoltre imporre il nome al Bambino Ges55. Egli vede

    in questa funzione di Giuseppe la prova che Ges collegato alla casa di Davide. Un

    collegamento giuridico, che non di scarso valore, poich tra l'altro era stato preannunziato

    da Dio. Infatti, al tempo di Matteo, il segno dato al re Achaz sulla vergine che avrebbe

    concepito e dato a luce lEmmanuele, il Dio con noi, ha acquisito gi il carattere di una 10

    profezia riferita alla persona del Messia, ed visto come una indicazione del fatto che il

    legame del Messia con la casa di Davide sarebbe stato di tipo giuridico (almeno nella linea

    paterna che quella che considera l'evangelista). Ora ci trova piena attuazione con Ges.

    Questi dati sono interessanti perch mostrano che Matteo attribuisce valore storico al

    concepimento verginale di Ges. Il racconto di Matteo indica Ponce Cuellar , ha come 15

    centro il messianesimo di Ges e non tanto il suo concepimento verginale, e ci non solo non

    compromette il valore storico di esso, bens lo garantisce e incrementa, perch lo presenta

    come il presupposto che deve essere spiegato dal racconto: questo infatti si ordina a

    coordinare il dato del messianesimo davidico attraverso Giuseppe con quello del

    concepimento verginale56. In altre parole, per Matteo il concepimento verginale di Cristo un 20

    dato che gioca contro lintenzione fondamentale che egli si prefissato. La sua fedelt alla

    storia gli obbliga a chiarire come Ges si possa considerare, nonostante tutto, figlio di Davide.

    Un ultimo aspetto a considerare che il messianesimo di Cristo si presenta in Matteo con

    un marcato carattere universalistico. Lo prova sia lintroduzione di donne non giudaiche nella

    53 Cf. I. de la Potterie, Maria nel mistero dell'Alleanza, Marietti, Genova 1988, pp. 75-82; C. Pozo, Maria en la

    Escritura y en la fe de la Iglesia, Bac, Madrid 1979, p. 82.

    54 Levangelista non contempla la possibilit che Maria sia della casa di Davide, o forse egli sa che non lo , e

    perci non percorre quella via. Non sappiamo infatti con certezza se Maria sia stata o meno della casa di Davide.

    55 Si noti linsistenza della narrazione su questo aspetto, tre volte esplicitato ai versetti 1,21.23.25.

    56 M. Ponce Cuellar, Mara, Madre del Redentor y Madre de la Iglesia, 92-93. Traduzione nostra.

  • 34

    genealogia, sia linclusione dellepisodio dei magi. Ges certamente il Messia dIsraele57 (

    questo che interessa particolarmente a Matteo), ma egli vuole anche indicare che la funzione

    di salvezza di Ges riguarda lintera umanit. Cos si d pure ragione della predicazione della

    Chiesa tra i gentili, molto attiva al tempo della composizione del vangelo.

    5

    c) La testimonianza mariana di S. Luca.

    Questo evangelista lautore del NT che parla pi dettagliatamente su Maria, alla quale

    egli non considera solo come madre di Ges, bens come figura di primo ordine nella storia

    della salvezza. Le sue parole avvenga in me quello che hai detto (Lc 1,38) introducono il

    tempo di Cristo. S. Luca contempla a Maria come il modello puro e perfetto della credente, 10

    della persona che fonda la sua vita sulla grazia di Dio, e che accoglie la Sua Parola nel silenzio,

    nella preghiera e nella contemplazione.

    Nel vangelo dellinfanzia di Luca, Maria messa sempre in primo piano; con le sue parole

    e attuazioni costituisce, in certo senso, il centro "immediato" del racconto. Lei ascolta langelo

    nell'Annunciazione, reagisce al suo messaggio e mostra la sua perfetta disposizione verso Dio; 15

    va da Elisabetta e proclama le meraviglie divine nel Magnificat, si ammira dalle cose che

    dicono sul bambino nel Tempio, e soffre con la perdita di Lui anni dopo. Lei infine "serbava

    tutte queste cose nel suo cuore" (Lc 2,51), affermazione che Luca ripete due volte in breve

    spazio, e nella quale sembra trasparire una diretta testimonianza di Maria.

    Notevole anche la strutturazione teologica che levangelista dona ai due primi capitoli, e 20

    che si avvale di due espedienti principali: la disposizioni degli eventi di Giovanni Battista e di

    Ges in dittici paralleli allo scopo di mostrare la superiorit di Ges58 , e il rilievo dato al

    Tempio di Gerusalemme come luogo delladempimento delle promesse a Israele e alle

    nazioni59.

    57 A tale presentazione giova anche il fatto della fuga in Egitto della sacra famiglia redatto sulla falsariga del

    ritorno di Madian a Egitto da Mos (Es 4,19-20). Si anticipa cos la figura di Cristo come nuovo Mos che d al

    popolo la Nuova Legge, aspetto questo presente nei grandi discorsi di Ges in Matteo.

    58 La presenza dei dittici si apprezza bene nella tabella sintetica inclusa nel corpo del testo (Tabella 3).

    59 Il Tempio occupa un luogo di spicco nella visione teologica di Luca. Gerusalemme come citt del Tempio

    il luogo dove avviene l'intero mistero pasquale (compresa l'Ascensione) e il punto di partenza della salvezza per

    le genti: Come afferma Ges: Cos sta scritto: il Cristo dovr patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo

  • 35

    Attraverso queste

    stratagemmi S. Luca riesce a

    inserire la venuta di Ges nella

    storia della salvezza, a 5

    sottolineare il collegamento

    tra AT e NT, ma anche a

    indicare la superiorit e la

    novit di questultimo60.

    Con Ges si nella 10

    pienezza del tempo di salvezza

    e questa idea si tramanda di

    una scena all'altra. A

    confronto di Zaccaria, che non

    termina di credere, Maria si 15

    presenta come la perfetta

    credente. A confronto del

    Battista, la cui missione di

    preparazione, Ges appare come autore della salvezza; infatti Ges che salver il suo

    popolo e non Giovanni. La sua superiorit si manifesta anche con chiarezza nel brano della 20

    visitazione, presentato da Luca come lincontro tra le due storie (del Battista e di Ges) di cui

    ciascuna rappresenta un Testamento. Il sussulto del Battista nel grembo di Elisabetta e la lode

    della cugina a Maria, rendono testimonianza a questa superiorit di Cristo. Si ha qui lallegria

    messianica del precursore (e dellintero Israele) che esulta nel grembo materno perch

    arrivata la pienezza dei tempi. La stessa gioia si ripete negli inni del Benedictus e del 25

    nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme...

    Lc 24,46-47. Anche il vangelo lucano dell'infanzia da molto rilievo al Tempio e alla citt. Esso si apre infatti con la

    visione di Zaccaria nel Tempio e termina nel Tempio con il bambino ritrovato dai genitori. In mezzo c' l'episodio

    della presentazione del bambino e la idea che ogni anno la famiglia sacra andava al Tempio (Lc 2,41).

    60 "Questa presentazione parallela permetteva di sottolineare la continuit tra la persona e l'azione di

    Giovanni e di Ges, e nel contempo evidenziava la superiorit di costui". Traduco da Ch. Perrot, Les rcits de

    lenfance de Jsus. Matthieu1-2 Luc 1-2, Editions du Cerf, Paris 1976, p. 37.

    Annuncio di Giovanni Battista

    Presentazione dei genitori

    Apparizione dellangelo Turbamento di Zaccaria

    Comunicazione del messaggio

    Incredulit di Zaccaria Punizione

    Uscita di scena di Zaccaria

    Annuncio di Ges

    Presentazione dei genitori

    Apparizione dellangelo Turbamento di Maria

    Comunicazione del messaggio

    Domanda di chiarimento di

    Maria

    Risposta dellangelo Uscita di scena dellangelo

    Visitazione di Maria ad Elisabetta

    Cantico del Magnificat

    Nascita di Giovanni Battista

    Nascita di Giovanni Battista

    Gioia della nascita

    Circoncisione

    Cantico del Benedictus

    Conclusione della crescita di Giovanni Battista

    Nascita di Ges

    Nascita di Ges Gioia della nascita e cantico

    degli angeli

    Circoncisione

    Cantico del Nunc Dimittis Conclusione della crescita di

    Ges

    Il bambino perduto e ritrovato nel Tempio

    Tabella 3. Dittici paralleli.

    [prendiamo i dati da J.L Bastero de Eleizalde, Maria, Madre del Redentor, Eunsa, Pamplona 1995, pp. 131-132].

  • 36

    Magnificat.

    1. Lannunciazione

    Tra tutte le scene su Maria spicca quella dellannuncio dellangelo. La scena dominata

    dalle tematiche dell'elezione e dell'alleanza. I principali eventi evocati sono il patto del Sinai, la

    dimora di Dio con il suo popolo e la promessa davidica del re Messia, tutte e tre elementi 5

    fondamentali del patto di Dio con Israele61. Il brano si pu strutturare in tre sezioni:

    Dopo la presentazione con linvio dellangelo ad una vergine fidanzata, di nome

    Maria, ha luogo la salutazione. Come abbiamo gi notato essa richiama gli oracoli

    dei profeti e le promesse di Dio di abitare in mezzo al popolo (Sofonia, Zaccaria,

    ecc). Rallegrati, Figlia di Sion (Sof 3,14), diventa nel saluto del vangelo, 10

    rallegrati62, piena di grazia (kecharitmen). Questo termine kecharitmen

    occupa il posto del nome, e sottolinea cos che lintera persona di Maria loggetto

    del compiacimento divino, grazia e dono di Dio63. L'angelo introduce in seguito il

    tema davidico dellEmmanuele ("Dio con noi"), quando si rivolge a Maria con le

    parole: Il Signore con te. 15

    Maria rimane turbata da queste parole, ma langelo la rassicura: non deve temere

    nulla per lintervento di Dio. C anche qui una somiglianza con il non temere

    Sion di Sof 3,16. Langelo spiega pi in dettaglio il contenuto di questo intervento:

    Maria concepir il Messia atteso dIsraele, colui che avrebbe governato in eterno la

    casa di Davide secondo le promesse di Dio. Qui il riferimento centrale allidentit 20

    messianica del bambino. Per indicarla Gabriele fa riferimento sia alla promessa

    fatta a Davide di un regno sempiterno, sia alla profezia di Isaia 7, 14, che le sue

    parole riprendono in modo indiretto (concepirai nel grembo e darai a luce un

    figlio dice langelo, con chiaro riferimento al testo di Isaia).

    61 "A mio giudizio - afferma il Serra - il genere letterario dell'Alleanza sarebbe quello sotteso all'intera

    pericope dell'annunciazione". A. Serra, Alleanza, in V. Ferrari Schiefer, et al., Mariologia, San Paolo, Cinisello

    Balsamo 2009, p. 41. La sottolineatura dell'autore.

    62 E sempre pi chiaro che il Chaire greco va tradotto rallegrati pi che per la semplice forma di saluto

    Ave, cf. I de la Potterie, Maria nel mistero dell'Alleanza, 44-45.

    63 Nella lezione 5 torneremo sulla esegesi del termine kecharitmen.

  • 37

    Davanti alle perplessit di Maria sul suo ruolo nellevento (Come possibile? Non

    conosco uomo), langelo gli comunica che la concezione sar lopera di Dio, che

    perci tutto in essa sar piena della santit di Dio, e che il frutto nel suo grembo

    sar interamente divino. Per richiamare l'identit divina del bambino (non solo

    messianica), l'angelo evoca limmagine veterotestamentaria della gloria di Dio. 5

    Secondo il libro dell'Esodo (p. es. Es 40,35) durante il pellegrinaggio dIsraele per

    il deserto la sacralit della Tenda del Convegno si manifestava perch una nube la

    avvolgeva. In modo simile la Potenza dellAltissimo coprir con la sua ombra

    Maria. Di conseguenza come la gloria di Dio riempiva nei tempi passati la Tenda

    avvolta dalla nube, cos adesso il grembo di Maria raggiunto dalla potenza 10

    dellAltissimo sar la dimora del Santo Figlio di Dio.

    Possiamo riassumere i

    contenuti dellannuncio in

    questo quadro:

    Considerato nel suo 15

    insieme, il messaggio svela a

    Maria l'arrivo dei tempi

    messianici e l'identit regale e

    trascendente di Ges, nel

    quale Dio avrebbe reso 20

    sempiterna l'alleanza con

    Israele. Di Maria si attende il

    consenso allalleanza. Le sue

    parole "avvenga di me quello

    che hai detto" (Lc 1,38) 25

    evocano lantica formulazione

    di consenso al Patto: "quanto

    il Signore ha detto noi lo

    faremo" (Es 19,8). Come

    rileva Giovanni Paolo II nella 30

    Redemptoris Mater: "La fede

    di Maria nell'annunciazione

    Gioia per la presenza di Dio e la

    salvezza

    Sof 3,14-17 (in schema)

    Gioia per la presenza di Dio e la

    salvezza

    Lc 1,28 -31 (in schema)

    Gioisci figlia di Sion

    Il Re d'Israele il Signore in mezzo a te

    Non temere, Sion Il Signore tuo Dio in mezzo a te

    un salvatore potente.

    Rallegrati piena di grazia

    Il Signore con te

    Non temere, Maria Concepirai en tu grembo un figlio,

    lo darai a luce e lo chiamerai Ges (Dio salva).

    Promessa del Regno sempiterno.

    Annunzio di Natan a Davide (2Sam

    7,12)

    Promessa del Regno sempiterno.

    Annunzio dell'Angelo a Maria (Lc

    1,32-33)

    Egli edificher una casa al mio nome e render stabile per sempre il trono del suo regno

    Il Signore Dio gli dar il trono di Davide suo padre e regner per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avr fine

    Santit di Dio e presenza nel Popolo (Es 40,35)

    Santit di Cristo e presenza fra gli uomini

    (Lc 1,35)

    Mos non pot entrare nella tenda del convegno perch la nube sostava su di essa

    e la Gloria del Signore riempiva la Dimora

    Lo Spirito Santo scender su si te, su te stender la sua ombra la potenza dell'Altissimo

    Colui che nascer sar dunque santo e chiamato Figlio di Dio.

    Tabella 4: Riferimenti nell'AT del brano dell'Annunciazione

  • 38

    da inizio alla Nuova Alleanza"64.

    2. La perfetta credente

    Di questa Nuova Alleanza in Cristo, Maria la dimora. Nel brano dellAnnunciazione Luca

    la presenta come il nuovo tabernacolo di Dio; nella Visitazione, invece, come la nuova arca

    dellalleanza. Ad ogni modo Colei che accoglie in s liberamente la Parola di Dio ed perci 5

    la perfetta credente: Beata Colei che ha creduto gli spetta Elisabetta (cf. Lc 1,45). Nel

    Magnificat questa fede la premessa delle grandi opere compiute in lei, e che la rendono

    degna di lode: tutte le generazioni mi chiameranno beata (Lc 1,48). Maria canta la

    liberazione dellintero popolo di Dio, che avviene con larrivo del Salvatore65. Nella prima

    parte del canto sentiamo proprio la voce della Madonna che parla del suo Salvatore, che ha 10

    fatto grandi cose nella sua anima e nel suo corpo. Si noti, infatti, il risuonare costante della

    prima persona: L'anima mia... il mio spirito... mio salvatore... mi chiameranno beata... grandi

    cose ha fatto in me.... L'anima della preghiera , quindi, la celebrazione della grazia divina che

    ha fatto irruzione nel cuore e nell'esistenza di Maria, rendendola la Madre del Signore66. Ma il

    Magnificat non solo il canto dellumile serva, anche il canto degli anawim (i poveri di 15

    Yahv) e dellintero Israele (il suo servo). Nella seconda parte dellinno alla voce di Maria si

    associa quella dell'intera comunit dei fedeli che celebrano le scelte sorprendenti di Dio ()

    Egli infatti si schiera dalla parte degli ultimi67, e mostra che i veri prediletti di Dio sono coloro

    che, come Maria, vivono con umilt, purezza e semplicit di cuore. Tutto ci cantato dalla pi

    insegne rappresentante di Israele, leccelsa figlia di Sion, sulla quale Dio stesso ha posato il suo 20

    sguardo (cf. Lc 1,48).

    Non compatibile con l'intenzione sintetica di questo libro trattenersi nelle varie scene

    mariane del vangelo di Luca68. Concludiamo indicando che il terzo evangelista riserva anche

    un posto a Maria negli Atti degli Apostoli. Egli la presenta inserita nella Chiesa nascente

    64 RM, 14.

    65 Cf. R. Laurentin, Il Magnificat, Queriniana, Brescia 1993; A. Valentini, Maria secondo le Scritture. Figlia di

    Sion e Madre del Signore, 133-164.

    66 Benedetto XVI, Udienza generale, 15-II-2006, n. 2 (IBXVI II/1 [2006], 184).

    67 Ibid., n. 3.

    68 Rimandiamo su questo punto ai lavori biblici della bibliografia.

  • 39

    aspettando la Pentecoste: "tutti questi (gli Apostoli) erano assidui e concordi nella preghiera,

    insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Ges e con i fratelli di Lui" (At 1,14). La

    descrizione mette in rilievo la singolarit della persona di Maria, la madre di Ges: essa ha

    una posizione di spicco nella comunit primitiva, posizione che la distingue nettamente di

    tutti gli altri personaggi ricordati soltanto in gruppo69. Ci mostra che, sin dallinizio, Maria fu 5

    tenuta in considerazione nella prima comunit per la sua specialissima relazione con Cristo.

    3. Mariologia giovannea.

    La mariologia di S. Giovanni sinquadra nellambito dello scopo generale e dellapproccio

    caratteristico del suo vangelo alla figura di Ges. Lautore scrive affinch crediate che Ges 10

    il Cristo, il Figlio di Dio e perch, credendo, abbiate la vita nel suo nome (Gv 20,31). La fede

    che il vangelo si prefigge dovrebbe nascere da quanto Ges ha detto e compiuto, dalle sue

    parole piene di vita e dai segni che mostrano la sua personalit divina. La vita di Cristo allora

    il luogo dellepifania delleterno nella storia e perci non c in essa nulla di banale, ma tutto

    carico di contenuto salvifico e spirituale70. 15

    In questa cornice, non solo gli eventi concreti ma anche i minimi particolari sono atti ad

    illuminare il mistero dellamore di Dio, dal quale essi sono simboli e figurazioni. Cos, per

    esempio, lacqua e il sangue sgorgati dal costato trafitto di Ges in croce sono seg