SHALOM · Card. Angelo Comastri Vicario Generale del Santo Padre per la Città del Vaticano. 8...

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Quando nel 1945 fu sganciata la bomba ato-mica su Hiroshima, una piccola comunità di otto padri gesuiti, che vivevano in una cano-nica distante solo otto blocchi di case dallo scoppio della bomba, rimasero illesi insieme alla casa, mentre non scampò alcuna perso-na e ogni cosa andò distrutta nel raggio di un chilometro e mezzo dal centro dell’esplosione.Una commissione di duecento scienziati ed esperti indagò per diversi anni sulle cause scientifiche per cui la canonica e i padri gesuiti non erano stati colpiti in mezzo alla distruzione di ogni vita...Non arrivarono a nulla, poiché in quella casa c’era solo una cosa diversa dalle altre: si pre-gava ogni giorno il Rosario in comune!

€ 3,00

ISBN 9 7 8 - 8 8 - 8 6 6 1 6 - 5 2 - 2

Il Rosario per scoprire il volto di D

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Collana: La Madre di Dio

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«Mi ricordo una cosa che è successa tre anni fa nel santuario di Luján. Una bambina di sette anni si era ammalata. Una sera, i medici dissero che non c’era più niente da fare. Il papà, un uomo di fede, è diventato come pazzo. E spinto da quella pazzia ha preso il bus ed è andato al santuario di Luján, due ore e mezzo di bus. È arrivato alle nove di sera e ha trovato tutto chiuso. E lui ha cominciato a pregare con le mani aggrappate al cancello di ferro. Pregava e piangeva. Così è rimasto tutta la notte. Quest’uo-mo lottava con Dio. Poi alle sei di mattina è andato al terminal e ha preso il bus. È arrivato all’ospedale alle nove. Ha trovato la moglie che piangeva e ha pensato al peggio: “Cosa è successo? Non capisco. Cosa è successo?”. “Sono venuti i dottori – gli ha risposto la moglie – e mi hanno detto che la febbre è scomparsa, respira bene, non c’è niente”. I mira-coli ci sono. Ma serve la preghiera! Una preghiera coraggiosa, che lotta per arrivare a quel miracolo, non quelle preghiere per cortesia: “Ah, io pregherò per te!”. Poi un Pater Noster, un’Ave Maria e mi dimentico. No! Ci vuole una preghiera coraggiosa. La preghiera fa miracoli, ma dobbiamo crederlo».

Papa FrancescoMeditazione mattutina

Domus Sanctae Marthaelunedì 20 maggio 2013

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Testi: Fra Stefano Vita ffb

© Editrice Shalom - 10.12.2003 Nostra Signora di Loreto© Libreria Editrice Vaticana (testi Sommi Pontefici), per gentile con-

cessione© 2008 Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina

da Siena, per gentile concessione

ISBN 9 7 8 8 8 8 6 6 1 6 5 2 2

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Indice

Prefazione del card. Angelo Comastri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Testimoni dell’amore parlano del Rosario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

Preghiere di introduzione al santo Rosario . . 18

Come pregare il santo Rosario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

Misteri della Gioia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

Misteri della Luce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44

Misteri del Dolore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64

Misteri della Gloria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84

Salve Regina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103

Litanie alla beata Vergine Maria . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103

Preghiere di consacrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113

Preghiere del mattino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 143

Preghiere durante il giorno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151

Preghiere della sera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169

Preghiera di liberazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 187

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Prefazione

La Chiesa è il corpo di Cristo che si protende misti-camente nei secoli. Maria di Nàzaret ne è la Madre. Per-tanto la Chiesa guarda Maria con gli occhi di Gesù e guarda Gesù con gli occhi di Maria. Questa reciproci-tà ci dice che Maria, l’ancella del Signore, è modello, guida, sostegno nel cammino del cristiano, in particolare nelle tappe più incisive.

Il santo Rosario, “compendio di tutto quanto il Van-gelo”, è quella preghiera che più di ogni altra ci per-mette di guardare e contemplare la bellezza del volto di Cristo attraverso gli occhi purissimi di Maria. Per tale ragione è una preghiera incoraggiata dal Magistero e amata da tanti santi. Ascoltiamo la loro autorevole voce.

San Vincenzo de’ Paoli scrive: «Dopo la santa Messa, la devozione al Rosario ha fatto scendere nelle anime più grazie che tutte le altre devozioni. E, con le sue Ave Maria, compie più miracoli di ogni altra preghiera».

San Luigi Grignion de Montfort afferma senza esi-tazione: «L’Ave Maria ben pregata, secondo i santi, è il nemico che mette in fuga il diavolo, è il martello che lo schiaccia, la santificazione dell’anima, la gioia degli angeli, la melodia dei salvati, la gloria della Santissima Trinità, il piacere di Maria, un bacio casto e amoroso che le si dà».

Madre Teresa di Calcutta, alzando la mano con la corona del Rosario, spesso diceva: «Io sono soltanto una

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povera donna che prega. Pregando, Dio mi mette nel cuore l’amore!».

I santi, testimoni dell’amore, hanno sperimentato che ogni Ave Maria, recitata con fede, è un rivivere il sì dell’annunciazione: quel sì che ha cambiato le sorti della storia dell’umanità, trasformandola in storia di salvezza. Attraverso l’attenta meditazione dei misteri, pertanto, Maria plasma Gesù nel nostro cuore.

Quale preziosa preghiera! Quale capolavoro di sem-plicità, che apre le porte della nostra vita alle profondità dell’infinito amore di Dio!

Padre Stefano Vita, con linguaggio semplice e sapiente, introduce alla meditazione dei misteri, accen-dendo nel cuore il gusto per la contemplazione del fatto salvifico e proponendo itinerari di conversione della vita al messaggio dell’evento.

Sono certo che questa piccola guida aiuterà tante persone a riscoprire la bellezza evangelica del santo Rosario, seguendo Maria che cammina docilmente accanto a Gesù.

Card. Angelo Comastri

Vicario Generale del Santo Padre

per la Città del Vaticano

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Testimoni dell’amore parlano del Rosario

La mia preghiera predilettaVorrei quest’oggi riproporre a tutte le fami-

glie cristiane la preghiera del Rosario, perché possano gustare la bellezza di fermarsi insie-me a meditare, con Maria, i misteri gioiosi, dolorosi e gloriosi della nostra redenzione, e così santificare i momenti lieti e quelli diffici-li della vita quotidiana. Pregare insieme aiuta la famiglia a essere più unita, serena e fedele al Vangelo. Maria, Regina del santo Rosario, sia maestra e guida di ogni famiglia in questa preghiera, a me particolarmente cara. Recita-re il Rosario significa mettersi alla scuola di Maria e apprendere da lei, madre e discepola del Cristo, come vivere in profondità e in pie-nezza le esigenze della fede cristiana. Ella fu la prima credente, e della vita ecclesiale, ella, nel Cenacolo, fu centro di unità e di carità tra i primi discepoli di suo Figlio. Nella recita del santo Rosario non si tratta di ripetere delle for-

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mule, quanto piuttosto di entrare in colloquio confidenziale con Maria, di parlarle, di mani-festarle le speranze, di confidarle le pene, di aprirle il cuore, di dichiararle la propria dispo-nibilità nell’accettare i disegni di Dio, di pro-metterle fedeltà in ogni circostanza, soprattut-to in quelle più difficili e dolorose, sicuri della sua protezione, e convinti che ella ci otterrà da suo Figlio tutte le grazie necessarie alla nostra salvezza. Recitando il santo Rosario, infatti, noi contempliamo il Cristo da una prospetti-va privilegiata, cioè da quella stessa di Maria, sua Madre; meditiamo cioè i misteri della vita, della passione e della risurrezione del Signo-re con gli occhi e col cuore di colei che fu più vicina al suo Figlio. Siamo assidui nella recita del Rosario sia nella comunità ecclesiale, sia nell’intimità delle nostre famiglie: esso, sulla scia delle ripetute invocazioni, unirà i cuori, riaccenderà il focolare domestico, fortificherà la nostra speranza e otterrà a tutti la pace e la gloria del Cristo nato, morto e risorto per noi.

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Il Rosario, scuola di silenzioPer essere apostoli del Rosario, occorre fare

esperienza in prima persona della bellezza e della profondità di questa preghiera, sempli-ce e accessibile a tutti. È necessario anzitutto lasciarsi condurre per mano dalla Vergine Maria a contemplare il volto di Cristo: volto gioioso, luminoso, doloroso e glorioso. Chi, come Maria e insieme con lei, custodisce e medita assidua-mente i misteri di Gesù, assimila sempre più i suoi sentimenti e si conforma a lui. […] Il Rosa-rio è scuola di contemplazione e di silenzio. A prima vista, potrebbe sembrare una preghiera che accumula parole, difficilmente quindi con-ciliabile con il silenzio che viene giustamente raccomandato per la meditazione e la contem-plazione. In realtà, questa cadenzata ripetizione dell’Ave Maria non turba il silenzio interiore, anzi, lo richiede e lo alimenta. Analogamente a quanto avviene per i Salmi quando si prega la Liturgia delle Ore, il silenzio affiora attraverso le parole e le frasi, non come un vuoto, ma come una presenza di senso ultimo che trascende le parole stesse e insieme con esse parla al cuore.

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Così, recitando le Ave Maria occorre fare atten-zione a che le nostre voci non “coprano” quella di Dio, il quale parla sempre attraverso il silen-zio, come il sussurro di una brezza leggera (1Re 19,12). Quanto è importante allora curare que-sto silenzio pieno di Dio sia nella recita persona-le che in quella comunitaria! [...] È necessario che si percepisca il Rosario come preghiera con-templativa, e questo non può avvenire se manca un clima di silenzio interiore.

San Luigi Maria Grignion de MontfortNessuna preghiera è più meritoria per l’a-

nima e più gloriosa per Gesù e Maria quanto il Rosario ben recitato. Ma è pure difficile recitarlo come si deve e costa molta fatica il perseverare a causa delle distrazioni particolari che sorgono quasi naturalmente dalla continua ripetizione della medesima preghiera. Motivo, questo, che induce nella tentazione di abbandonarlo per sce-gliere preghiere più dilettevoli e meno noiose.

Mettiti alla presenza di Dio: pensa che Dio

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e la sua santa Madre ti guardano, che l’angelo custode posto alla tua destra coglie le tue Ave Maria, se dette bene, come altrettante rose per farne una corona a Gesù e a Maria; pensa che, invece, alla sinistra il demonio ti gira attorno per divorare le tue Ave Maria se dette senza attenzio-ne, devozione e modestia. Soprattutto non dimen-ticare di offrire le varie decine in onore dei miste-ri e di rappresentarti nella contemplazione nostro Signore e la sua santa Madre nel mistero che vuoi onorare. Ad aumentare le difficoltà contribuisco-no sia la nostra fantasia tanto volubile da non stare un attimo, quasi, tranquilla sia la malizia del demonio, instancabile nel distrarci e impedir-ci di pregare. Che cosa fa il maligno contro di noi vedendoci intenti a recitare il Rosario proprio per sventare le sue insidie? Accresce il nostro natura-le languore e la nostra negligenza prima ancora che iniziamo la preghiera; aumenta la noia, le distrazioni e la stanchezza. Nel corso della pre-ghiera, insomma, ci assale da ogni parte, per poter poi, quando con molti sforzi e distrazioni l’abbiamo recitato, burlarsi di noi e dirci: «Tu non hai detto nulla che valga: il tuo Rosario non

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ha alcun valore; avresti fatto meglio a lavora-re, ad attendere ai tuoi affari. Non ti accorgi che perdi il tuo tempo a biascicare tante preghiere vocali senza attenzione, mentre una mezz’ora di meditazione o una buona lettura ti sarebbero di maggior vantaggio? Domani, quando sarai meno assonnato, pregherai con più attenzione. Rimanda a domani il resto del tuo Rosario!».

In tal modo il demonio riesce con le sue astuzie a fartelo spesso tralasciare in tutto o in parte, o almeno a farti rimandare la recita.

Anche se tu dovessi combattere durante l’intero Rosario contro le distrazioni, combatti pure coraggiosamente con le armi in pugno, cioè continua a recitarlo, sarà una lotta terribi-le ma tanto salutare all’anima fedele.

Bisogna recitare il Rosario con fede, ricor-dando le parole di Gesù: «Tutto quello che domandate, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato» (Mc 11,24). Egli ti dirà: «Va’, e sia fatto secondo la tua fede» (Mt 8,13). «Se qual-cuno di voi manca di sapienza la domandi a Dio. La domandi però con fede, senza esitare» (Gc 1,5-6), recitando il Rosario, e gli sarà concessa.

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Lucia di FatimaÈ urgente il richiamo, perché da quando la

Vergine santissima ha dato grande efficacia al santo Rosario non c’è problema né materiale, né spirituale, nazionale o internazionale, che non si possa risolvere col santo Rosario e con i nostri sacrifici. Recitato con amore e devozione consolerà Maria, tergendo tante lacrime al suo Cuore immacolato.

San Pio da PietrelcinaQuesto è il mio testamento e la mia eredità:

amate e fate amare la Madonna. Recitate e fate recitare il santo Rosario.

Beata Madre Teresa: il potere del Rosario

«Giovanotto, dice spesso il Rosario?», disse Madre Teresa durante un volo aereo al suo vici-no, un quarantacinquenne, consulente di dire-zione aziendale, cattolico per abitudine. «Vera-mente, no», ammise lui. Madre Teresa allora

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gli prese la mano, mentre i suoi occhi non lo lasciavano. Poi sorridendo, disse: «Bene: d’ora in poi lo farà», e gli mise la sua corona del Rosario nel palmo della mano. Quel Rosa-rio che Madre Teresa gli aveva donato duran-te quell’incontro avrebbe cambiato la vita di quest’uomo, della sua famiglia e di tutti coloro che li conobbero.

Per me il Rosario è una festaIn tutte le sue apparizioni, la Madonna ha

dimostrato il suo apprezzamento per il Rosario. Per me, il Rosario è una festa! Molti cattoli-ci l’hanno lasciato, ritenendolo una preghiera da pappagalli. Anch’io, all’inizio, mi limitavo a contare innumerevoli Ave Maria recitate in fretta; l’essenziale era che fossero molte. Pen-savo che Maria guardasse alla grandezza del mazzo di fiori, mentre è la loro freschezza che la fa sorridere. Il Rosario non è una preghiera infantile, ma una forma di preghiera molto deli-cata, molto complessa. Mi fa pensare al com-puter: tutto dipende dal programma che vi si

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inserisce. Non c’è che da aspettarsi stanchezza e disgusto da un Rosario biascicato, nel quale l’unico sforzo mentale consiste nel contare i piccoli grani e dire: meno tre, meno due, uno. Oh, finalmente!....

Ben diverso è il Rosario meditato, nel quale il fedele ripercorre la rosa dei misteri di Maria. Questo è un Rosario detto con il cuore. Può sfociare nella contemplazione. O non sempre, anzi raramente; ma basta una volta per capire quanto sia inestimabile.

Didier Decoin

«Vi chiedo di pregare per meperché ne ho bisogno! Grazie tante!».

«La preghiera è un mezzo sconosciuto, e tut-tavia il più efficace per ristabilire la pace nelle anime, per dare a esse la felicità, poiché serve per avvicinarle all’amore di Dio.

La preghiera fa rinascere il mondo. La pre-ghiera è la condizione indispensabile per la rige-nerazione e la vita di ogni anima (...).

Preghiamo bene, preghiamo molto, sia con le lab-bra che con il pensiero, e sperimenteremo in noi stes-si come l’Immacolata prenderà sempre più possesso della nostra anima, come la nostra appartenenza a lei si approfondirà sempre più sotto ogni aspetto, come le nostre colpe svaniranno e i nostri difetti si indeboliranno, come soavemente e potentemente ci avvicineremo sempre più a Dio. L’attività esterna è buona ma, ovviamente, è di secondaria importanza e ancora meno in confronto con la vita interiore, con la vita di raccoglimento, di preghiera...».

«Pregate il santo Rosario ogni giorno; pregate insieme».

Prega insieme con la tua sposa, il tuo sposo, con i tuoi figli, fin da piccoli, da quando hanno l’uso della ragione, con genitori e fratelli, in casa tua, a un’ora stabilita, come pausa tra i problemi e i doveri di ogni giorno.

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Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Gloria al Padre

Atto penitenzialeAgli occhi di Dio, un peccatore che prende coscienza

della propria colpa e, di conseguenza, intraprende un cammino di conversione per rimediare ai propri peccati, è preferibile a colui che si ritiene meno colpevole del primo e che, piuttosto che ritenersi peccatore, si esalta

Preghiere di introduzione al santo Rosario

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orgogliosamente. Solo una persona umile e semplice, al contrario di una presuntuosa, può capire e accettare che tutto viene da Dio, tutto ciò che di buono c’è nella pro-pria persona, tutto.

Facciamo un momento di riflessione per aprire il nostro cuore al Signore, chiedere perdono per le nostre mancanze, per le nostre debolezze e per tutte le volte che non ci siamo accorti dei bisogni degli altri. Chiediamo perdono perché non abbiamo ancora imparato a pregare e non siamo quindi ancora capaci di amare.

Affidiamo a Gesù e all’intercessione di Maria santis-sima tutti i nostri problemi e gli affanni del nostro cuore.

(Pausa di silenzio per un breve esame di coscienza)

Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni,

(battendosi il petto)

per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.

E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

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Rinnovazione degli impegni battesimali

Si concede l’indulgenza parziale al fedele che rinno-va con qualsiasi formula i voti battesimali; l’indulgenza è invece plenaria se la rinnovazione è fatta nella cele-brazione della Veglia pasquale o nell’anniversario del proprio Battesimo.

Rinuncio al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio.

Rinuncio alle seduzioni del male,per non lasciarmi dominare dal peccato.

Rinuncio a Satana, origine e causa di ogni peccato.

Credo in Dio Padre onnipotente,creatore del cielo e della terra.

Credo in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre.

Credo nello Spirito Santo,