A cura di Un web per tutti. L’accessibilità di Internet “A · progettazione di siti web....

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I quaderni di Un web per tutti. L’accessibilità di Internet A cura di Alberto Mucci “A nno europeo del disabile”. Il 2003 avrà questo nome, che diventa il simbolo di un forte impegno sociale: dare a tutti, e quindi anche ai disabili, la possibilità di accedere al web, di utilizzarlo, di partecipare alla vita di lavoro e di relazioni con gli strumenti, continuamente aggiornati, della società dell’informazione. L’Italia affronta questa sfida con particolare impegno, con la volontà di fornire risposte concrete. Entro il 2003 (così è stato concordato in sede UE) tutti i siti di pubblica utilità dovranno essere accessibili ai disabili. Passo importante, anche perché i progressi fatti nell’accessibilità al web per i disabili aprono la strada alla “navigazione” su Internet con dispositivi diversi dal pc (ci riferiamo ai cellulari, ai palmari, ecc.). Il Rapporto “Un web per tutti”, che utilizza e volgarizza l’acronimo predisposto dalla Fondazione Bordoni ( “web x tutti”), ha l’ambizione di disegnare a grandi linee, ma con linguaggio che possiamo definire “elementare”, lo stato dell’arte in questo settore. Di spiegare – attraverso interviste, testimonianze, esempi – che cosa significa “accessibilità”. E di illustrare che cosa va fatto per rendere un sito “accessibile”. Una documentazione che si arricchisce con confronti internazionali, con verifiche che coinvolgono i massimi esperti di associazioni e istituzioni che si occupano dei disabili e che studiano i loro problemi. La parola “accessibilità” si coniuga con quella di “qualità”. L’Italia può vantare ottimi risultati nella validazione dei siti, cioè nella verifica della loro qualità ai fini dell’utilizzo. Progetti specifici sono stati messi a punto con la collaborazione della Fondazione Bordoni, capo fila nella ricerca dell’accessibilità in Italia. I presupposti, dunque, ci sono perché il 2003, l’“anno del disabile”, costituisca tappa significativa di un percorso che l’Italia vuole contribuire a realizzare con capacità progettuale e con forte convinzione. Supplemento al numero di Ottobre n.200 di Media Duemila

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I quaderni di

Un web per tutti.L’accessibilità di Internet

A cura di Alberto Mucci

“A nno europeo del disabile”. Il 2003 avrà questo nome, chediventa il simbolo di un forte impegno sociale: dare atutti, e quindi anche ai disabili, la possibilità di accedere al web, di utilizzarlo, di partecipare alla vita di lavoro

e di relazioni con gli strumenti, continuamente aggiornati, della società dell’informazione.

L’Italia affronta questa sfida con particolare impegno, con la volontà di fornire risposte concrete. Entro il 2003 (così è statoconcordato in sede UE) tutti i siti di pubblica utilità dovranno essereaccessibili ai disabili. Passo importante, anche perché i progressifatti nell’accessibilità al web per i disabili aprono la strada alla “navigazione” su Internet con dispositivi diversi dal pc (ci riferiamo ai cellulari, ai palmari, ecc.). Il Rapporto “Un web per tutti”, che utilizza e volgarizza l’acronimo predisposto dalla Fondazione Bordoni ( “web x tutti”), ha l’ambizione didisegnare a grandi linee, ma con linguaggio che possiamo definire“elementare”, lo stato dell’arte in questo settore. Di spiegare –attraverso interviste, testimonianze, esempi – che cosa significa“accessibilità”. E di illustrare che cosa va fatto per rendere un sito “accessibile”. Una documentazione che si arricchisce con confronti internazionali,con verifiche che coinvolgono i massimi esperti di associazioni e istituzioni che si occupano dei disabili e che studiano i loroproblemi. La parola “accessibilità” si coniuga con quella di “qualità”.L’Italia può vantare ottimi risultati nella validazione dei siti, cioè nella verifica della loro qualità ai fini dell’utilizzo. Progetti specifici sono stati messi a punto con la collaborazione della Fondazione Bordoni, capo fila nella ricerca dell’accessibilità in Italia. I presupposti, dunque, ci sono perché il 2003, l’“anno del disabile”, costituisca tappa significativa di un percorso che l’Italia vuole contribuire a realizzare con capacità progettuale e con forte convinzione.

Supplemento al numero di Ottobre n.200 di Media Duemila

L’accessibilità del web ai disabili 55Accessibilità: progettare per tutti 55Un esempio pratico 56Rapporti tra accessibilità e usabilità 57Gli utenti dell’accessibilità 59I profili degli utenti 59Disabilità visiva 59Disabilità uditiva 61Disabilità fisica 61Disabilità cognitiva 62Cybernauti disabili 62L’accessibilità ufficiale 64La storia dell’accessibilità 64Linee guida dell’accessibilità 66L’accessibilità in pratica 68Programmare un sito accessibile 68L’accessibilità alle biblioteche virtuali 70L’accessibilità dei siti di Pubblica Utilità 71Il gioco dell’accessibilità 72Le risorse per l’accessibilità 73I siti 73I validatori 74Gli screen reader 74I browser 75L’accessibilità dal wireless 76I diversi dispositivi 76Cellulari 76PDA 77Web Tablet (Web pad) 78Web Tv 78Le linee guida sull’accessibilità da wireless 79

Testi e interviste a cura di Cristina Delogu, Daniela D’Aloisi,Susanna Ragazzini. Si ringraziano per la collaborazione Andrea Bernardini, Giorgio Venturi, Maurizio Vittoria

Indice

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Un web per tutti. L’accessibilità di Internet

Internet penetra in fasce semprepiù ampie della popolazione edemerge sempre più chiaramenteil ruolo positivo che tale mezzo

di comunicazione può avere.Purtroppo però la maggior parte deisiti web non presenta ancora laflessibilità e la adattabilità necessarieper tener conto delle diversecaratteristiche degli utenti che viaccedono - soprattutto degli utentidisabili - precludendo così a vastecategorie di cittadini un importantecanale di partecipazione alla vitacivile.

Questa auspicabile flessibilità eadattabilità viene definita, dallacomunità internazionale che se neoccupa, “accessibilità del web”. Persito web accessibile si intende un sitoche possa essere visitato da qualsiasiutente indipendentemente dalcomputer usato, dalla velocità delcollegamento, dal browser,dall’interfaccia utente, dalle periferichealternative utilizzate (tastiera braille,joystick speciali, ecc.), e dove ilcontenuto dell’informazione e la suapresentazione siano sempreindipendenti l’uno dall’altra.

Il principio ispiratore dell’accessibilitàè quello della "progettazioneuniversale", secondo il quale ogniattività di progettazione deve tenereconto della varietà di esigenze di tutti ipotenziali utenti. Tale concetto trova lasua origine in architettura e nel designdei prodotti. Uno dei risultati piùimportanti della progettazioneuniversale è che se si tiene contoanche delle esigenze degli utentidisabili si ottiene un miglioramento

generale di cui beneficia qualsiasi tipodi utente. L'esempio classico è quellodelle rampe d'accesso che, progettateinizialmente per favorire la mobilitàdegli utenti in carrozzina, vanno abeneficio di tutti, da chi tira un carrelloper la spesa o per lo scarico di merci achi spinge un passeggino per bambini,da chi ha un bastone al pedonequalunque. Le regole centrali dellaprogettazione universale possonoessere estese con successo allaprogettazione di siti web. Progettareper tutti non significa infatti applicaredelle regole restrittive ma, al contrario,aggiungere ridondanza. Progettare unsito accessibile non vuol dire nonutilizzare immagini, fisse o inmovimento, ma piuttosto aggiungerealle immagini un equivalente testualeche abbia la stessa funzionedell'immagine. Consideriamo peresempio il caso in cui l’immagine acui vogliamo affiancare un testoequivalente sia la fotografia dellaTerra vista dallo spazio. Se lo scopodell'immagine è semplicementedecorativo, allora basta affiancarlacon il testo "Fotografia della Terravista dallo spazio". Se, invece, la fotosta lì per indicare all'utente diselezionarla per ottenere informazionisulla Terra, il testo equivalentepotrebbe essere "Informazioni sullaTerra". Infine, se lo scopo della foto èquello di illustrare informazionispecifiche, per esempiometereologiche, allora il testoequivalente dovrebbe veicolarequelle informazioni, tipo ”Il pianetaTerra visto dallo spazio mostrachiaramente che…”.

L’accessibilità del web ai disabiliAccessibilità:progettare per tutti

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I quaderni di Telèma

Provate che cosa vuol direcercare qualcosa in un sitopoco usabile e pocoaccessibile, seguendo il

nostro esempio che paragona laricerca di un’informazione su unostradario alla ricerca diun’informazione su Internet.

Il vostro compito è quello di individuarela posizione precisa di via Carlo Alberto,con la sola indicazione che si trova nellazona centrale di Roma.

Se tutto andasse liscio, la prima cosache fareste sarebbe quella di andare acercare il nome della via nell’Elenco Vie infondo allo stradario, ricavando il numerodella tavola corrispondente: Tav. 36.

Ma se il nostro stradario fosse realizzato

come l’output di un motore di ricerca diun sito mal progettato, nell’Elenco Vievicino al nome della via cercata troverestepiù tabelle, magari relative a tutte le stradeche contengono il nome Carlo e il nomeAlberto (via Carlo Alberto, via CarloEmanuele I, via Carlo Fecia di Cossato, viaCarlo Felice, via Alberto da Giussano, viaAlberto da Sartiano, via S. Alberto Magno,via Mario Alberto, eccetera): Tav. 24, 36,42, 43, 62, 74, senza nessuna particolareindicazione su quella di via Carlo Alberto.In questo caso provereste a trovare lavostra strada basandovi sull’indicazioneche si trova nel centro di Roma.

Operazione che potrebbe richiederviparecchio tempo!

Se invece paragonassimo lo stradario aun sito senza motore di ricerca, dovresteimmaginare che non contenga l’ElencoVie. In questa situazione, non potrestefare altro che consultare la mappacomprensiva di tutte le tavole dellostradario in cui viene indicata lanumerazione delle tavole, andando poi adesaminare quelle che si trovanoindicativamente nella zona centrale dellacittà, avvicinandovi pian piano alla stradacercata. E certo anche in questo casoimpieghereste parecchio tempo pertrovare via Carlo Alberto!

Volendo paragonare lo stradario a un

sito che oltre a essere mal progettato, equindi poco usabile, fosse anche nonaccessibile, immaginate che siete riusciticon enorme difficoltà ad arrivare allatavola desiderata, e che vi resta solo daindividuare la via Carlo Alberto.Supponiamo però che l’aspetto dellatavola sia alterato, ovvero che sianoscomparsi i colori verde per i parchipubblici, azzurro per il fiume, grigio pergli edifici e così via. Vi trovereste di frontea una pagina completamente bianca consolo i nomi di strade e piazze, dove saràmolto difficile orientarsi.

Aggiungiamo al nostro esempio anche ilfatto che i nomi delle vie siano scritti inpiccolo e che risultino poco leggibili.

Un esempio pratico

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Rapporti tra accessibilità e usabilità

Usabilità e accessibilità sonodue termini preziosi percomprendere lo sviluppodelle nuove tecnologie per

l’informazione e la comunicazione.Può sembrare difficile tuttaviacomprendere di primo acchitorelazioni e dipendenze tra i dueconcetti.

Partiamo quindi dalle definizioni: per unprodotto interattivo, l’usabilità è“l’efficacia, efficienza e soddisfazione concui specificati utenti raggiungonospecificati obiettivi in particolari ambienti”(ISO 9241-11:1998). In dettaglio, l’usabilitànon può essere valutata a prescinderedagli utenti che utilizzano effettivamente ilprodotto, dagli obiettivi che questicercano di raggiungere, dall’ambiente incui ciò avviene.

L’accessibilità è un termine ancoradibattuto. Una norma ISO in fase diapprovazione (ISO TS 16071), la definiscecome “l’usabilità di un prodotto, servizio,ambiente o strumento, per persone colpiù ampio raggio di capacità”.

L’accessibilità deve essere quindi valutatatenendo bene in mente le esigenzedell’ampio numero di persone in possessodi disabilità visive, uditive, motorie,cognitive.

Il W3C ha pubblicato, nel quadro diun’iniziativa più ampia (WAI) a favoredell’accessibilità del web, delle utili lineeguida per la realizzazione di sitiaccessibili. Questo documento, tuttavia,non deve spingere ad un’interpretazioneriduttiva o normativa del concetto diaccessibilità. Seguire le linee guida aiuta amigliorare l’accesso all’informazionecontenuta nel sito, ma nonnecessariamente ne garantisce l’usabilità,che va invece valutata con l’attivocoinvolgimento di utenti disabili in tutte lefasi di progettazione.

Su questo argomento abbiamointervistato Michele Visciola di Etnoteam,uno dei massimi esperti italiani di usabilitàdel web.

Spesso si confonde l’accessibilità conl’usabilità, si parla dell’unaintendendo l’altra, oppure si credeche un sito accessibile sia anche

Ovviamente la cosa più comoda sarebbeche la tavola dello stradario fossedisponibile in un formato più grande inmodo da poter essere letta più facilmente,ma purtroppo questo non è possibile edovreste quindi utilizzare una lente diingrandimento.

Questo è il caso di pagine web in cui

non si riesca ad alterare la dimensione deicaratteri modificando le proprietà delbrowser, e che costringono quindi unutente ipovedente a ricorrere a strumentidi ingrandimento speciali e che non tuttipossiedono o possono permettersi.

Questo è solo un semplice esempio diquello che accade quando si cercaun’informazione in un sito non usabile enon accessibile! Se non volete limitarvi acapire cosa vuol dire trovarsi in un sitonon accessibile per un utente disabile mavolete anche provare la sua frustrazione ela sua rabbia, immaginate di avere unaditta di consegne e di dover ogni giornoutilizzare più volte il nostro stradarioimmaginario. Gli sforzi fatti sarebberoenormi, in alcuni casi addirittura nonriuscirete a individuare la strada cercata eperderete i vostri clienti. Avretesicuramente voglia di protestare con chiha realizzato questo stradario, perché èinutilizzabile e sicuramente si potrebbeorganizzare meglio. Ma tutti gli appelli fatti(o quasi) finirebbero nel dimenticatoio…

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I quaderni di Telèma

usabile. Può chiarirci la relazione traaccessibilità e usabilità con esempireali?

La confusione avviene su due livelli. Inprimo luogo, quando si sostiene cherendendo accessibile un sito lo si rendeanche usabile. In secondo luogo, quandosi fa intendere, più o meno dichiarandoloesplicitamente, che un progetto diaccessibilità risponde in qualche modo adelle verifiche e aggiustamenti “oggettivi”;mentre un progetto di usabilità si rifa a unpo’ di buon senso e a criteri “soggettivi”.Entrambi questi luoghi comuni sono deltutto erronei. Ma proprio in quanto luoghicomuni, risultano difficili da sradicare. Soloadottando una buona cultura del designche parta dal dato empirico e dalle miglioripratiche si riesce a creare un ponte tra itemi dell’accessibilità e quelli dell’usabilità.In buona sostanza, un progetto di usabilitàpone gli utenti al centro; e un progetto diaccessibilità pone al centro i cosiddettiutenti svantaggiati. Quindi l’accessibilità èuna fetta dell’usabilità, e non viceversa. Maquesta distinzione non ha lo scopo dicreare degli steccati. Serve a puntualizzareche chi sostiene che un sito è accessibile, enon ha adottato alcuna tecnica perprogettare e verificare l’usabilità, puòessere facilmente smentito. Intendo direche è “oggettivamente” smentibile. Ne hodato prova al convegno Webxtutti che si ètenuto a Roma lo scorso maggio. (Chi èinteressato trova ancora le registrazionidegli interventi sul sitowww.webusabile.it). Ho dimostrato, credo,che i siti che seguono le raccomandazionidel W3C (e purtroppo sono ancora pochi)presentano ancora notevoli barriere d’uso,che rendono molto difficile portare atermine le intenzioni per le quali si èandati a visitare il sito. Se prendiamo, adesempio, le problematiche dell’accesso pergli utenti non vedenti (per le quali latecnologia offre soluzioni moltointeressanti), scopriamo che navigare inquesti siti con uno screen reader (unprogramma che legge i contenuti di unapagina), è un incubo. Trovare unainformazione richiede notevole abilità esoprattutto grande capacità e disponibilitàad accettare frustrazioni. Occorre esseredavvero caparbi. Eppure basterebbe usareattentamente l’HTML ed i vari attributi cheoffre, per rendere la navigazione facile edil sito usabile con le tecnologie abilitanti.Ovvio che non sto suggerendo di studiare

meglio l’HTML. Sto suggerendo di provarea progettare con gli utenti. Solo facendoprove con gli utenti si riescono a capirne iproblemi, i comportamenti e a trovaresoluzioni adeguate.

È un luogo comune affermare cheintrodurre l’usabilità nel processo diprogettazione e sviluppo costatroppo. Quanto costa fare usabilità?Quali benefici porta?

Nei processi di sviluppo di codiciconvenzionali, noti come “processi acascata”, l’usabilità è un segmento che siaggiunge agli altri segmenti del processo.Quindi aumenta i tempi di realizzazione.Da ciò se ne deduce che introdurrecompetenze di usabilità aumenta i costi.In realtà, oramai i processi cosiddetti acascata non li segue più nessuno. Però èrimasta questa strana convinzione, chefare usabilità costa troppo. Le agenzie e lesocietà di produzione di software seguonoprocessi evolutivi e incrementali, moltospesso poco strutturati, e del tutto basatisulla soddisfazione dei requisiti delcliente/committente. Se si osserva la realtàdella quasi totalità dei progetti si scopreche molto raramente i requisiti del clientecomprendono i requisiti dell’utente. Nonsorprende quindi che i risultati nonraggiungano la qualità desiderabile. Nelcaso dei siti web, la bassa qualità sitraduce in mancate transazioni, tempieccessivi di navigazione nel sito,frustrazioni e rinuncia. Quindi, ci sonomolti argomenti per sostenere cheintroducendo l’usabilità nei processi siavrebbero solo vantaggi. Per quantoriguarda poi i costi, direi che inserendol’usabilità si offrono anche ottimi

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argomenti per monitorare e misurare gliinvestimenti in tecnologia. Ritengo che unbuon progetto debba comprendere unpiano di ritorno dagli investimenti e cheogni risorsa spesa in usabilità debbarientrare in questo piano.

In Italia abbiamo una circolare delMinistero della Funzione Pubblicache definisce le linee guida perrendere un sito accessibile. Èsufficiente osservare queste lineeguida per rendere un serviziopubblico su web pienamente fruibilea tutti?

La circolare riproduce in parte laconfusione cui facevo riferimento nella

risposta alla prima domanda. E nonostantesi sia assunto un punto di vista“minimalista” rispetto alleraccomandazioni del W3C, è tuttavia unpunto di riferimento non trascurabile. Ilproblema che vedo è che la circolare nonindica come controllare che, ad esempio,un fornitore di tecnologia che abbia vintoun bando abbia tenuto conto, o meno,delle linee guida. Credo che spetti alle PArichiedere documentazione ed evidenzache i risultati del progetto commissionatorispondano pienamente ai criteri di qualitàed usabilità, necessari per rendere unservizio pubblico su web utile ed usabileper tutti.

Quando si parla di Internet ci siriferisce spesso a un particolaresito web, raramente si pensa agliutenti che a tale sito accederanno. Se

questo modo di pensare crea già grandidifficoltà per utenti normodotati, le difficoltàaumentano quando gli utenti soffrono diqualche disabilità. L’Organizzazione mondialedella sanità (1980) definisce la disabilità comela “condizione di svantaggio vissuta da unadeterminata persona in conseguenza di unamenomazione o di una disabilità che limita oimpedisce l’adempimento di un ruolonormale (in dipendenza dell’età, del sesso edei fattori sociali e culturali dell’individuo).”

A seconda della disabilità dell’utente, iproblemi legati alla fruizionedell’informazione su Internet variano.Esaminiamo più da vicino i diversi profili didisabilità.

La disabilità visiva comprende treclassi di utenti che hannoproblemi piuttosto diversi diaccesso al computer:

gli ipovedenti, i daltonici e i non vedenti.Gli ipovedenti non possono fruire delle

informazioni presentate senza opportunocontrasto tra testo e sfondo, né di quellein cui il testo è troppo piccolo e nonridimensionabile. Gli utenti appartenenti

a questa classe di disabilità visivautilizzano lo schermo del computer comedispositivo di uscita dell'informazione,tramite l'uso di particolari accorgimenticome l'aumento della dimensione deicaratteri, l'impostazione di contrasti cherendono più facilmente visibili leinformazioni sullo schermo, l'utilizzo disoftware di ingrandimento dello schermo.Questi sono programmi realizzati per

Gli utenti dell’accessibilitàI profili degli utenti

Disabilità visiva

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I quaderni di Telèma

permettere a utenti ipovedenti diutilizzare il PC in modo autonomo,ingrandendo le parti dello schermo che,per le dimensioni troppo ridotte deglioggetti, non sono accessibili. Dispongonodi comandi di gestione che aiutanol'utente a mantenere il controllosull'intera schermata, quindi anche sullaparte che, per effetto dell'ingrandimento,non può essere contenuta nel video.

I daltonici non possono fruire delleinformazioni presentate mediante il solouso del colore. Infatti la loro abilità didiscriminare i colori in base ai tre attributi- colore, luminosità e saturazione - èmolto ridotta. Per rendere accessibili leinformazioni contenute in una paginaweb bisogna aumentare il contrasto tra icolori in questi tre attributi.

A differenza di ipovedenti e daltonici, inon vedenti non possono usare loschermo del computer ma devono

ricorrere a dispositivi di output basati suun'uscita tattile, come il display braille(un dispositivo che, connesso alcomputer consente di leggere con il tattoil testo che compare sul video,automaticamente convertito in codiceBraille), o su un'uscita audio, come ilsintetizzatore vocale (che consente dileggere qualunque testo per mezzo di unaltoparlante o di una cuffia). In ambeduei casi è necessaria un'operazione diristrutturazione dell'informazione chepermetta di rileggere in formasequenziale quello che l'utentenormodotato abbraccia con la vista inmodo panoramico. Quest'operazioneviene effettuata dagli screen reader persintesi vocale e per display Braille,programma software che consente una"esplorazione" in sequenza delle finestree delle icone presenti sul video,permettendo al non vedente di

Il numero ‘45’ al centro del disco è invisibile ai daltonici che non distinguono il rosso dal verde(da http://www.vischeck.com/).

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Per i non udenti non esistonoostacoli all'utilizzo del computer intermini di immissione dati econtrollo dello schermo e delle

varie periferiche, i problemi riguardano lapossibilità di ricevere le emissioni sonore informa di voce, sintetizzata e registrata,musica, rumori e segnalazioni varie. Questadifficoltà è proporzionale all'entità deldeficit. I problemi di accessibilità sonoquindi legati alla parte audio dellepresentazioni multimediali, dai file audio aifilmati con colonna sonora. Questi possonoessere resi accessibili utilizzando il metododella sotto-titolazione, e mediante l'uso diimmagini che possono essere di rinforzoalla comprensione del testo scritto, oppureveicolare lingue basate sul gesto.

Per i sordi congeniti, poi, bisognautilizzare testi con frasi semplici: i sordihanno infatti difficoltà di comprensione deltesto scritto, dovuta ai problemi di

apprendimento della sintassi e dellamorfologia del linguaggio in assenza difeedback uditivo.

mantenere un controllo sullo schermoattraverso la lettura tattile della barraBraille o ascoltando dall'altoparlante la

descrizione, in voce sintetizzata, associataalla icona, in modo da potere poiselezionare quella desiderata.

Disabilità uditiva

Disabilità fisica

Per disabilità fisica si intende laparalisi o l'assenza di un arto,l'incapacità di controllare i proprimovimenti, o la totale immobilità.

Gli utenti con disabilità fisiche quindihanno problemi di accesso più per quantoriguarda i dispositivi di ingresso deicomandi, che per quanto riguarda l'outputprodotto dal sistema. L'uso della tastiera,quando siamo in presenza di movimentilimitati degli arti (es. miodistrofia) o diproblemi di movimenti ampi e imprecisi(es. spasticità) o di impossibilità parziale ototale di utilizzare movimenti residui dellearti inferiori, superiori o entrambi,costituisce un ostacolo.

Esistono molti dispositivi di ingresso deicomandi alternativi alla tastiera, cometastiere ridotte (costituite di tutti i tastialfanumerici e funzionali rimpiccioliti eravvicinati tra loro e richiedono in certi casiper il loro utilizzo un supporto, tipo astarigida o penna, per la selezione della sceltada effettuare); tastiere espanse (simili allenormali tastiere ma con i tasti di dimensioni

ingrandite); tastiere personalizzabili (chepossono essere configurate a piacere, sullabase delle esigenze dell’utente.); tastierevirtuali (una “consolle” che propone i tastisullo schermo del PC); griglia copritastiera(una tavoletta di materiale rigido - plexiglaso ferro- con tanti fori corrispondenti ai tastidella normale tastiera di computer);caschetto per il capo (a cui è collegato unobraccio rigido sottile che consente diutilizzare il movimento del capo perdigitare sulla tastiera); sostegni per braccioo avambraccio (per mantenere unaposizione dattilografica delle mani o perfavorire il movimento in caso diproblematiche legate alla forza muscolare).

Quando necessario, possono essereutilizzati i sensori (flessibili, a pulsante o aleva) che funzionano come interruttoriche consentono di gestire il computerattraverso dei comandi estremamentesemplici ed elementari, equivalenti allapressione di un unico tasto o del clic delmouse.

Come alternativa al mouse, si possono

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I quaderni di Telèma

usare mouse piatti a sfioramento (simili aquelli posti su alcuni personal portatili eche possono essere tenuti con una mano);schermo tattile o touch screen (che puòsostituire il mouse nelle funzioni dispostamento e che consente di toccare espostare direttamente gli oggetti checompaiono sullo schermo); trackball (unsistema di puntamento, sostitutivo delmouse standard, costituito da una sferamobile la cui rotazione corrisponde allospostamento del puntatore); Joystick(dispositivo costituito da una leva e da unoo più pulsanti le cui funzioni sonorispettivamente associate al movimentocorrispondente allo spostamento di uncursore sul video e all'azionamento della

selezione); pedaliera (dispositivo costituitoda uno o due pedali che consente dicontrollare il movimento del puntatoresullo schermo e di azionare la conferma diun'operazione).

Come sostituzione della tastiera si puòusare anche un sistema di riconoscimentodel parlato, che consente di inserire "avoce" i dati nel computer.

A parte dispositivi particolari di input, idisabili motori richiedono all'interno dellepagine web una maggiore attenzione nellascelta di elementi con dimensione troppopiccola o troppo vicini tra loro (peresempio i link o i bottoni devono esseredistanziati tra loro per evitare che l'utentedisabile attivi una cosa per un'altra).

I l campo della disabilità cognitiva èmolto ampio e comprende disturbidell'attenzione, disturbi dellinguaggio (come la dislessia o la

discalcolia) e disturbi neurologici.Gli utenti con disturbi dell'attenzione e

del linguaggio non possono navigare neisiti in cui l'informazione è maleorganizzata sia nel complesso generaledel sito sia all'interno delle singolepagine. Non è necessaria nessunaperiferica aggiuntiva rispetto ad unnormale personal computer, ma diapplicazioni software particolari, come ilriconoscitore del parlato (che consentedi dettare un testo al computer), eapplicazioni per facilitare la lettura siavariando l'aspetto grafico del testo(modifica del tipo di caratteretipografico, delle dimensioni, del coloredi sfondo, della spaziatura fra parole, frarighe, ecc.), sia ricevendo il contenutodel testo in forma orale attraverso voce

sintetizzata o registrata. Gli utenti con disturbi neurologici

possono essere molto sensibili aanimazioni con effetti a forteintermittenza o con pulsazionidell'immagine in certi range difrequenza.

Per quanto riguarda i disabili cognitivisono quindi da evitare pagine webtroppo complesse o con movimentitroppo veloci, nonché testi lunghi ecomplessi, e preferire immagini cheveicolano informazione in modo piùimmediato e più semplice. Inoltre questiutenti possono utilizzare la tastierafacilitata (con tasti colorati, ingranditi,eventualmente anche in ordinealfabetico); la tavoletta sensibile (che ècostituita da una base piana sensibile altatto e da una serie di fogliintercambiabili); lo schermo tattile otouch screen (lo stesso utilizzato daidisabili motori).

Gli utenti più colpiti dallascarsa accessibilità dei sitiweb sono i non vedenti e gliipovedenti che in Italia sono

circa 300.000 e 1.000.000. Un numeropiuttosto alto, considerando che, comeci ha detto il dr. Salvatore Romanodell'Unione Italiana Ciechi, "tra i ciechi,il numero di coloro che navigano inInternet è di circa 10.000" . Fino a pochi

anni fa, quando si parlavadell'inserimento dei non vedenti nelmondo del lavoro, l'unica opportunitàera il mestiere di centralinista o dimassofisioterapista o, se andava bene, diinsegnante. Infatti, come ci haconfermato il dr. Romano, "esistonocirca 10.000 centralinisti, 2000insegnanti, 3000 massofisioterapisti, 400programmatori, ma numeri ancora

Disabilità cognitiva

Cybernauti disabili

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Un web per tutti. L’accessibilità di Internet

molto bassi nelle nuove professioni chesi stanno affermando da un paio dianni". Apprendiamo con piacere, dalsito www.subvedenti.it che l'ANS(Associazione Nazionale Subvedenti) haintrodotto modifiche nelle procedured'esame standard per la patenteinformatica europea che consentono aidisabili visivi di parteciparvi.

Secondo un'indagine svolta daHandimpresa, con dati raccolti su 2000disabili residenti in tutte le provinced'Italia, di cui 529 femmine e 1483 maschi,i disabili che hanno conseguito una laureasono il 20%, quelli che hanno conseguitoun diploma sono il 40%, quelli che hannoconseguito un attestato professionale sonoil 30%. Infine il restante 10% è in possesso

solo di licenza media. Tra i diplomati e ilaureati si trovano anche programmatori dilinguaggi informatici e ingegneri civili.

I grafici che seguono mostrano dei datiraccolti dall'ISTAT tra il 1999 e il 2000 sulgrado di istruzione e sul livello dioccupazione dei disabili in Italia. Il

panorama che ne emerge non è moltoconfortante. Una maggiore accessibilitàdel web e in generale delle nuovetecnologie permetterebbe ai disabili diavere accesso a nuove professioni, dallequali finora sono stati esclusi.

Percentuale di persone di oltre15 anni secondo la condizione di occupazione e la presenza di disabilità.

Percentuale di persone di oltre15 anni secondo la condizione professionale e la presenza di disabilità.

Percentuale di persone di oltre 6anni per titolo di studio e presenza di disabilità

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I quaderni di Telèma

I l 1999 può essere considerato l'annodell'accessibilità. È infatti nel 1999che vengono emesse leraccomandazioni sull'accessibilità dei

siti web ai portatori di handicap da partedel W3C (World Wide Web Consortium) ilconsorzio internazionale nato nel 1994 periniziativa di Tim Berners-Lee, l'inventoredel web. Il W3C, che ha la missione di"portare il web al massimo del suopotenziale, sviluppando dei protocollicomuni in grado di promuovere la suaevoluzione e assicurare la suainteroperabilità", nel 1997 ha lanciato laWeb Accessibility Iniziative (WAI) che sioccupa proprio di definire delle lineeguida sulla accessibilità del web. Proprio apartire dalle linee guida del WAI, nel 2001è entrata in vigore negli Stati Uniti lasezione 508 del Rehabilitation Act, unanormativa che descrive i requisiti diaccessibilità richiesti per tutte le agenziefederali, che se non a norma entro la datarichiesta rischiavano di perdereimmediatamente l'accesso ai fondi federalied erano passibili di cause legali da partedi utenti disabili. A distanza di un annodalla promulgazione della 508 i risultatisono eccellenti, grazie anche allacollaborazione tra governo, industria ecomunità dei disabili.

E' nel 1999 che il Consiglio europeo, neldocumento "e-Europe - An informationsociety for all", afferma che entro la finodel 2001 "gli stati membri dovrannoimpegnarsi a rendere accessibili ai disabilila struttura e il contenuto di tutti i siti webpubblici".

E, sempre nel 1999, anche in Italia sicomincia a lavorare sull'accessibilità delweb, all'interno del Forumdell'Informazione. Nel 2000 viene istituito,presso il Dipartimento della FunzionePubblica della Presidenza del Consigliodei ministri, un "Comitato di studiointerministeriale per il miglioramentodell'accessibilità dei siti web dellepubbliche amministrazioni".Contemporaneamente, inizia l'attività diun gruppo di lavoro presso Aipa (Autoritàper l'Informatica della PubblicaAmministrazione) sul tema

dell'accessibilità del web. Il lavoro diquesti due gruppi ha prodotto dueimportanti circolari. La prima è la circolaredel Dipartimento della Funzione Pubblica(Circ., 13 marzo 2001, n. 3/2001) che dettale "Linee guida per l'organizzazione,l'usabilità e l'accessibilità dei siti web dellepubbliche amministrazioni", ed èindirizzata a chiunque all'interno dellapubblica amministrazione abbiaresponsabilità collegate alla progettazione,realizzazione e manutenzione di sistemiinformativi basati sulle tecnologie delweb. Questo documento introduce per laprima volta in Italia, in maniera ufficiale,concetti importanti come il fatto chel'utilizzo ottimale delle tecnologie dicomunicazione e, in particolare, diInternet, costituisce un'esigenza strategicaper le pubbliche amministrazioni, e che ilweb è contemporaneamente unostrumento comunicativo e una tecnologiaorganizzativa, in quanto permette dilavorare insieme ad altri e di condividereinformazioni tra uffici, di realizzarepratiche di integrazione tra basi di dati etra procedure, e forme di collaborazionecon soggetti esterni a una determinataamministrazione. Perché questo avvengaoccorre che i siti siano usabili e accessibili.

La seconda circolare dell'Aipa (n.Aipa/CR/32) del 6 settembre 2001, chedescrive "Criteri e strumenti per migliorarel'accessibilità dei siti web e delleapplicazioni informatiche a personedisabili". Dopo aver definito i vari tipi didisabilità, che possono richiedere"tecnologie assistive", la circolare affermache "il grado più elevato di accessibilità siconsegue attuando il principio dellaprogettazione universale, secondo il qualeogni attività di progettazione deve tenereconto della varietà di esigenze di tutti ipotenziali utilizzatori. Questo principio,applicato ai sistemi informatici, si traducenella progettazione di sistemi, prodotti eservizi fruibili da ogni utente, direttamenteo in combinazione con tecnologieassistive. L'applicazione del principio diprogettazione universale può presentaredei limiti e, in alcuni casi, porre vincolialla creatività. Nel caso dei siti web, ivincoli riguardano le modalità di

L'accessibilità ufficialeLa storia dell'accessibilità

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attuazione delle varie soluzioni tecniche,piuttosto che il contenuto e l'estetica deidocumenti, per cui non si traducono inlimitazioni della possibilità espressiva".

A distanza di mesi dalla pubblicazionedi queste circolari, in Italia siamo ancoramolto lontani dalla situazione degli StatiUniti, questo perché i documenti italianisono solo semplici raccomandazioni,senza potere vincolante. La maggior partedegli enti di P.A. si è dimostrata incurantedelle indicazioni fornite, spesso portandoa giustificazione della scarsa accessibilitàdei loro siti web la natura non vincolantedelle circolari.

Il 30 maggio 2002, il Governo haemesso la direttiva "portale", in cuiall'art.2.2 si dice che "... tutti i siti devonoessere conformi al livello A di accessibilitàprevisto dal WAI del consorzio W3C...",ma, di nuovo, non è chiaro il significato diquel "devono", e inoltre tale direttivalimita l'azione ai domini all'interno di.gov.it.

Paolo Graziani, dell'Istituto di FisicaApplicata "Nello Carrara" del CNR, è statouno dei principali promotoridell'accessibilità in Italia, presente anche altavolo del Forum dell'Informazione del1999. L'abbiamo intervistato.

Lei è tra le persone più impegnatenel campo dell'accessibilità. E' traquelli che per primi hannointrodotto l'argomento in Italia, e ciriferiamo anche al lavoro svoltoall'interno del Forumdell'Informazione a partire dal 1999.Secondo lei che passi avanti "reali"sono stati compiuti da allora?

Nel settore della PubblicaAmministrazione i passi avanti sono statinotevoli. Quando, nel giugno 1999,abbiamo sollevato il problemadell'accessibilità dei siti web nellaConferenza del Forum per la Societàdell'Informazione, la sorpresa e l'interesseche l'argomento ha suscitato metteva inevidenza che il problema era quasicompletamente ignorato. Il segnale si èperò propagato e si sono visti effetti dirilievo, almeno dal punto di vista dellapresa di coscienza. Ad esempio, ci è statochiesto di curare un numero speciale(n.19, marzo 2000) della Newsletter FSI,dedicato al tema dell'accessibilità. Nelmaggio 2000, la Presidenza del Consigliodei Ministri ha aderito al W3C. A seguito

di varie istanze ricevute, nel luglio 2000l'AIPA ha costituito un gruppo di lavorosulla "Accessibilità dei sistemi informatici"ed un analogo gruppo di lavoro è statoistituito subito dopo dal Dipartimentodella Funzione Pubblica. Il ministroBassanini firmava nel marzo 2001 il primodocumento italiano in materia diaccessibilità e usabilità dei siti dellaPubblica Amministrazione: la circolare3/2001. Anche l'AIPA ha prodotto nelsettembre 2001 una circolare che integraquella della Funzione Pubblica, conindicazioni tecniche per l'applicazionepratica. Sempre l'AIPA ha intrapreso variealtre azioni che prendono inconsiderazione i diversi aspetti chel'accessibilità assume nella PubblicaAmministrazione, al di là del problemaspecifico dei siti web. Quindi, anche seancora gli effetti pratici di tutte questeiniziative sono poco visibili, si sono createle premesse per una diffusa presa dicoscienza e una concreta applicazione delprincipio.

Secondo lei, l'evoluzione avvenuta inquesti anni nella tecnologia offre aidisabili nuove possibilità di accessoo ulteriori elementi diemarginazione? Dal punto di vistatecnologico, in che direzionebisogna lavorare per aumentarel'accessibilità del web?

Come sempre, lo sviluppo tecnologico hauna doppia valenza: favoriscepotenzialmente l'integrazione dellepersone disabili, ma al tempo stesso fasorgere nuove barriere. In particolare, letecnologie dell'informazione, in quantotendono a sollevare l'uomo da compitiesecutivi con prevalente uso critico difunzioni manuali e sensoriali, spostandol'attività su funzioni più cerebrali, apronopotenzialmente nuove prospettive per chiha problemi fisici o sensoriali. Inoltre, latipica flessibilità di queste tecnologiepermette loro di andare incontro all'uomomolto più di quanto fosse possibile inpassato. Le barriere che spesso sonocreate sono quindi da attribuirsi più ad unuso non attento che ad unaincompatibilità intrinseca fra le tecnologiedell'informazione e le capacità degli utenticon necessità speciali. Con riferimentospecifico al web, grazie agli studi fatti inmateria e allo sviluppo di validi strumentidi ausilio, si sono create concretepossibilità di accesso per molte persone

Un web per tutti. L’accessibilità di Internet

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I quaderni di Telèma

disabili e sono noti molti accorgimenti daadottare per non creare barriere a livellodi sorgente, cioè delle pagine web, edurante le fasi di trasformazione edistribuzione di questi documenti. Si trattaquindi in generale di seguire queste regoledi progettazione e gestione dei servizi perassicurare la fruizione da parte di unacerchia più larga possibile di utenti. Vatuttavia sottolineato l'aspetto dinamico delproblema che non permette di considerarecome soluzioni definitive quelle legate allostato attuale dello sviluppo tecnologico,per cui c'è bisogno di una attenzionecontinua ai nuovi aspetti problematicilegati all'evoluzione del settore.

L'accessibilità non è solo unproblema tecnologico, ma coinvolgeanche aspetti organizzativi, politici eeconomici della società. In chedirezione, secondo lei, si devonoindirizzare gli sforzi di tecnici,ricercatori, amministratori e politici,da un lato per consentire a tutti dipartecipare alla vita sociale, accedereai servizi, ecc..; e dall'altro perevitare lo spreco sociale per cui lacollettività non può avvalersi diun'intera categoria di talenti ecapacità?

Si tratta di mettere l'utente al centrodell'attenzione, attribuendo maggioreimportanza al recupero della marginalità.Le raccomandazioni tecniche "mature",cioè immediatamente applicabili, devonoentrare a far parte della normativavincolante, specialmente nella PubblicaAmministrazione, prevedendo incentivi esanzioni. Le citate circolari italiane, pur

lodevoli nelle intenzioni, sono risultatefinora poco efficaci proprio perché nonhanno la forza di una legge dello Stato. Vaperò sottolineata l'importanza dellavalidità concreta dei provvedimentilegislativi: una legge che fosse ispirata daconcetti utopici, senza un riferimento allarealtà della tecnologia, potrebbe risultarealtrettanto inefficace di una assenza totaledi regolamentazione. Al tempo stesso, unprovvedimento legislativo dovrebbeessere di lungo respiro, non legato aprecise soluzioni momentanee, dato ilcarattere evolutivo del settore tecnologico.Dovrebbe indicare gli obiettivi,rimandando gli aspetti applicativi anormative tecniche aggiornabili. Da partedei tecnici, l'accessibilità va vista comeuna specifica da inserire nel quadrogenerale e non come una categoriamentale e tecnica a sé stante. Propriol'evoluzione tecnologica va verso lanecessità di adattabilità dei servizi allavarietà di modi di fruizione(differenziazione di tipi di terminale, dicanali di trasmissione, di mediautilizzati). Le necessità speciali degliutenti disabili vanno inquadrate inquesta varietà di utenza. Questa è lastrada maestra dell'integrazione.Partendo dall'osservazione che un sitoweb accessibile risulta di migliorefruizione da parte di tutti, ci si deverendere conto che l'integrazione degliutenti si realizza con l'integrazione delmodo di affrontare i diversi problemi inun approccio globale. Questo è in fondoil principio della ProgettazioneUniversale (Design for All).

Nel 1999 l'iniziativa WAI (WebAccessibility Iniziative) delconsorzio W3C ha pubblicatole "linee guida"

sull'accessibilità (http://www.w3.org/TR/WAI-WEBCONTENT)

Tali linee guida si ispirano a dueprincipi generali: la trasformabilitàcoerente delle pagine web e la loroorganizzazione in una strutturacomprensibile e facilmente navigabile. Ilprimo principio esprime il concetto chel'informazione deve rimanerecompletamente comprensibile qualsiasi

Linee guida dell'accessibilità

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Un web per tutti. L’accessibilità di Internet

sia il terminale, il dispositivo, il browserutilizzato dall'utente. Il secondo richiamala necessità di un facile orientamentoall'interno della struttura del documento.

L'applicazione delle linee guidaprevede l'utilizzo di checkpoint (punti diverifica) suddivisi in tre livelli di priorità(indispensabili, utili e consigliabili), la cuiverifica determina il livello di conformitàdi un sito con tali raccomandazioni,contrassegnato da una, due o tre A, aseconda di quali livelli di priorità sonostati rispettati.

La verifica della conformità delcontenuto di un documento agliorientamenti WAI avviene utilizzandoprogrammi di "validazione" (il più nototra tutti è Bobby), che presentanocomunque difficoltà di esecuzione esoprattutto di interpretazione dei risultati.L'accessibilità non può infatti esserevalutata con una proceduracompletamente automatica e pertantoanche l'uso di questi programmi richiededelle competenze specifiche non comuni.

Le direttive emanate del W3Crappresentano una eccellentedocumentazione tecnica sull'argomento e,in via teorica, forniscono le soluzioni daadottare per conseguire un alto livello diaccessibilità, ma sono di difficileinterpretazione e applicazione. La loroapplicazione integrale comporta unaprocedura lunga e complicata.

Il lavoro svolto in quest'ultimo anno davari centri italiani (Aipa, FondazioneBordoni) è orientato proprio a renderepiù semplice e più efficace la verificadell'accessibilità. In particolare, l'Aipa,insieme all'Università di Roma Tre, hasviluppato una metodologia che prevedela partecipazione di utenti disabili allavalutazione dell'accessibilità.

La Fondazione Ugo Bordoni haelaborato, a partire dalle specifiche WAI,una metodologia di valutazionedell'accessibilità, oggettiva e soggettiva,più facilmente applicabile; presso laFondazione inoltre è stato sviluppato ilprogramma di validazione automaticaTorquemada, che può essere utilizzatoondine dal sito www.webxtutti.it e sta peressere tradotto nelle principali lingueeuropee e in arabo. Andrea Bernardini,della Fondazione Bordoni, che hasviluppato il programma di validazione ciha parlato delle motivazioni che sono allasua origine. "Bobby presentava problemi

di usabilità: infatti spesso era difficileriuscire a capire sia il tipo sia lalocalizzazione di un determinato errore.L'output del sistema era un lungo elencodi errori, ciascuno preceduto solo da unnumero che doveva corrispondere alcodice della pagina". Torquemadafornisce invece un'interfaccia grafica incui ogni singolo errore è messo incorrispondenza con il punto della paginae la parte del codice in cui si manifesta."Torquemada sta crescendo. Stiamo infattiintegrando nel sistema la parte divalutazione soggettiva, quindi tutta lametodologia da noi sviluppata saràimplementata nel programma. Un utentesarà quindi guidato in tutto il processo divalutazione sia nella parte automatica chein quella manuale".

Abbiamo intervistato CharlesMcCathieNevile, membro del WAIall'interno del W3C.

Il 5 maggio 1999 il World Wide WebConsortium ha emanato le primeraccomandazioni riguardantil'accessibilità dei siti web aiportatori di handicap. Puòraccontarci come si è arrivati a queldocumento, e perché è cosìimportante?

Le raccomandazioni "Web ContentAccessibility Guidelines 1.0" (WCAG 1.0)sono state sviluppate dal W3C WorkingGroup con una partecipazioneinternazionale. Per quasi due anni espertidi diversi paesi e di diversi campi hannomesso a punto le linee guida, lavorandocon gli utenti, gli sviluppatori e iprogettisti. Dopo un esame di quello chegià era stato fatto in quest'area, il gruppodi lavoro ha ottenuto dei suggerimentiall'interno di un processo pubblico divalutazione.

La pubblicazione delle raccomandazioniWCAG 1.0 è avvenuta solo dopo che lelinee guida sono state valutate dai membridel W3C (società, governi, università) e daaltri gruppi all'interno del W3C, e dopoche sono state rese disponibili percommenti a qualsiasi utente interessato ea gruppi fuori del W3C. Da allora le lineeguida sono state riconosciute comestandard di best practice dai governi,compresi il Parlamento Europeo e i suoistati membri, il Canada, l'Australia e i suoistati, diversi stati degli Stati Uniti, e daorganizzazioni industriali.

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Può dirci quali passi avanti sonostati fatti da allora nel campodell'accessibilità?

All'interno del W3C abbiamo fatto grandipassi avanti in molte aree. Dallapubblicazione delle WCAG 1.0, il W3C halavorato a molte altre linee guidasull'accessibilità (compresa laRaccomandazione ATAG 1.0), e hacontinuato a lavorare con gruppi dentro efuori il W3C per garantire che i suoiprodotti e le sue specifiche favoriscanoeffettivamente l'accessibilità.

Le Authoring Tool AccessibilityGuidelines spiegano come svilupparedegli strumenti che migliorinol'accessibilità in due modi. Uno per far sìche chiunque possa facilmente svilupparecontenuti web accessibili, e l'altro perassicurare che gli strumenti sianoaccessibili, in modo che chiunque possasviluppare contenuti web. Queste lineeguida sono diventate unaraccomandazione nel febbraio 2000.

Nuovi lavori del W3C, come SMIL 2.0per le presentazioni multimediali e SVG

per la grafica hanno migliorato i supportiper l'accessibilità, e questo orientamentocontinua con l'attuale lavoro perVoiceXML e XHTML e con il nuovoimpegno nella Semantic Web e nei serviziweb. Ci sono ancora lavori in corso per leversioni aggiornate delle Authoring ToolAccessibility Guidelines e delle WebContent Accessibility Guidelines. Inoltre,le User Agent Accessibility Guidelinesstanno per essere rilasciate comeRaccomandazioni.

C'è molta attività anche fuori del W3C.Nuove politiche, leggi, software, epratiche di progettazione hannomigliorato l'accessibilità del web. Ci sonoormai molti strumenti per testarel'accessibilità dei siti e per correggere glierrori individuati. Anche i browser sonomigliorati. Stanno venendo fuori nuovetecnologie che supporteranno sempre piùl'accessibilità, il ritmo di questo sviluppoè sempre più veloce. Nonostante tuttoquesto, c'è ancora molta strada da fareprima che tutto il web possa essere usatoda chiunque.

Nell'ambiente degli sviluppatoriweb esiste ancora il luogocomune che un sito accessibilesia anche esteticamente non

piacevole. Navigando in Internet si notache è dominante la cultura dell'apparire edello stupire con effetti speciali: vieneinvestito molto sull'estetica ma ben pocosull'accessibilità e sull'usabilità. Lacostruzione di un sito accessibile invecerichiede una profonda conoscenza dellelinee guida del W3C e del codiceutilizzato per costruire le pagine web,molto spesso trascurato a favore di editorvisuali che, se da un lato permettono lacostruzione di pagine web senza scrivereuna sola linea di codice, dall'altroproducono spesso codice non corretto equindi non accessibile.

Spesso anche i responsabili dei siti dellaP.A. sono alla ricerca del sito "bello", conanimazioni e javascript: l'approvazione delsito viene fatta solo dal punto di vistagrafico e non da quello strutturale, di

accessibilità e usabilità.A questo proposito, Roberto Scano

presidente dell'IWA ITALIA (il capitoloitaliano dell'International WebmastersAssociation) afferma che "le linee guidaWAI sono attualmente in fase direcepimento da parte dei gestori dei sitiP.A. ma la strada di adeguamento è ancoramolto lunga. Le difficoltà per chi sviluppatali servizi sono molteplici: dalla mancataconoscenza delle basi nella creazione dipagine web accessibili alla necessità di farcomprendere ai referenti della P.A. chealcune tecnologie non sono accessibili eche quindi vanno sostituite con serviziaccessibili che rendano disponibili leinformazioni anche ai disabili; dallanecessità di far comprendere sia allosviluppatore che al referente della P.A. cheil sito web accessibile non deve essereuna versione alternativa di solo testo, mache è possibile creare siti accessibili conaspetto gradevole anche per l'utente chenon necessita di agevolazioni."

Abbiamo chiesto a Scano come deve

I quaderni di Telèma

L'accessibilità in praticaProgrammare un sito accessibile

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Un web per tutti. L’accessibilità di Internet

cambiare la formazione delle tipicheprofessionalità del web per programmaredavvero l'accessibilità. "E' necessario chela figura professionale del web designerabbia conoscenza degli standard W3C edelle raccomandazioni WAI al fine dicreare un layout accessibile e facilmenteaggiornabile. Il Web Developer dovràavere conoscenza deglistandard/raccomandazioni per poterprodurre pagine tecnicamente perfettecon rispetto delle suddetteraccomandazioni. Anche chi si occupadell'inserimento di contenuti dovràrispettare le raccomandazioni WAI. E'necessario quindi effettuare dellaformazione per tale personale (sia essodell'azienda di sviluppo sia il dipendentedella P.A.) fornendo degli strumenti digestione che effettuino il controllo delcodice inserito.

Per chiarire meglio il punto di vista deiweb designer che si occupanoquotidianamente di accessibilità, abbiamointervistato Marco Trevisan uno deipionieri italiani del web accessibile.

Lei è stato uno dei primi adoccuparsi di accessibilità, dal suosito www.bazzman.com e attraversola lista di discussione Humanadedicata proprio a questoargomento. Può raccontarci la suaesperienza all'inizio, descrivendociqual'era il clima allora rispetto aqueste tematiche?

Humana (all'epoca BAML - BazzmannAccessibility Mailing List) è nata nell'estatedel 2001 perché discutere su accessibilitàe usabilità in termini concreti è semprestato molto difficile in rete e nei convegniin Italia e all'estero. Ho deciso quindi diavviare una mia mailing list privata, cheoggi ha più di 210 iscritti.

Agli inizi, l'accessibilità venivapraticamente snobbata: il più delle volteera totalmente sconosciuta (o comunqueapplicata alle sole persone disabili), quindile persone con cui parlarne si potevanocontare sulla punta delle dita. Il clima oggiè sicuramente cambiato in positivo, se neparla di più, in maniera più concreta,grazie anche alla vostra iniziativa "Web xtutti", c'è maggiore interesse e i numeriraggiunti ai due workshop che ho tenutoal Webb.it hanno confermato l'interesse daparte di molti utenti finali e disviluppatori.

La cosa che mi preoccupa però è laclassica corsa al "nuovo business" che siverifica ogni volta che qualche argomentofino a ieri sconosciuto arriva all'interessedell'opinione pubblica. Oggi questo si staverificando con l'accessibilità ecominciano a proliferare molte aziende econsulenti, e anche siti web, chepromettono prodotti e soluzioni noncomplete, o addirittura non vere. Il rischioè quello di "oscurare" il lavoro fino adoggi realizzato da chi ci crede,aumentando l'attuale confusione riguardol'utilità della materia. Su questo punto ilfuturo di Humana e Bazzmann.Comprevede una serie di iniziative e progettiper fare più chiarezza su tutti i fronti:organizzativi, economici, tecnici.

Spesso chi ha sviluppato un sito webpoco accessibile si giustifica dicendoche programmare seguendo principidi accessibilità costa troppo, e che ingenere ne fa le spese l'estetica delsito. E' vero? Quanto costal'accessibilità? E quali problemi creaal design estetico di un sito? Qual è ilvalore che l'accessibilità da a un sito?

Come ho spesso dichiarato in Humana,nella guida all'accessibilità suBazzmann.Com e ai miei workshop,l'accessibilità non limita nessuno, anzivalorizza il lavoro di ognuno di noi. Tra lealtre cose non insegna assolutamentenulla di nuovo, sta solo cercando diriappropriarsi della reale identità con cui ilweb è nato: "accessibile chiunque tu sia,dovunque tu sia e con qualunque mezzovi acceda". In pratica l'accessibilità:

- non limita ma anzi valorizza il lavorodi ogni "attore" del progetto, sia essografico, web designer, programmatore ogestore dei contenuti;● costa tanto quanto una qualsiasi altra

consulenza di un certo livello, il chenon vuol dire costi esosi, ma passigraduali verso una maggiore qualitàcomplessiva del progetto;

● propone un abbattimento dei costi nelmedio/lungo termine, soprattutto nellamanutenzione ordinaria delle pagine enel supporto multimediale delle stesse;

● migliora l'aspetto umano, tecnico,commerciale ed aziendale di ogniprogetto. Che consigli darebbe a un giovaneweb designer che comincia adessoad affrontare il problemadell'accessibilità?

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I quaderni di Telèma

L'accessibilità comprende davvero moltirami d'azione, ci sono la conoscenzagrafica sulla percezione dei colori daparte di disfunzioni visive, la teoria deicolori nel suo aspetto più completo, laconoscenza degli standard W3C e la lorocorretta implementazione, l'aspettopsicologico e cognitivo, più molti altriargomenti.

Ad un web designer, quindi, consigliereicaldamente lo studio degli standard web(XHTML, CSS, EcmaScript, XML, ...), unminimo di base sulla teoria dei colori, unabase delle principali linee guida e modellidi usabilità applicata al web, masoprattutto di alimentare la sua conoscenzapartecipando e condividendo l'interesse inmailing list, siti web dedicati, convegni eseminari, corsi di formazione qualificati.

Dal 1999 anno in cui le istituzioniitaliane hanno cominciato aprendere in considerazionel'accessibilità del web qualcosa è

stato fatto. Cosa bisogna fareancora?

Il lavoro da svolgere è ancora molto, sitratta di operare su più fronti: ● lato tecnico e progettuale del sito in sé;● educazione degli operatori di CMS

(Content Managment System) per lapubblicazione di contenuti su sitidinamici;

● educazione del personale tecnicointerno agli enti pubblici;

● restyling della maggior parte dei siti dipubblica utilità.La cosa più importante è senza dubbio

la presenza di un comitato o un organo dicontrollo super partes che si occupi divalutare e dirigere l'accessibilità nellapubblica amministrazione, organoriconosciuto dalle pubblicheamministrazioni stesse, in modo daevitare conflitti già ad inizio progetto.

Insomma, c'è una nuova era alle porte,più matura e consapevole!

I siti web delle bibliotecheitaliane sono in forte ritardo nelcampo dell'accessibilità per idisabili, e così anche la cultura

diventa, a volte, inaccessibile. Lapanoramica è vasta e variegata: sitrovano le classiche homepage fattein casa con Frontpage, zeppe diimmagini tanto animate quantoinutili, altre con i menu di soleimmagini, altre con quei noiosissimifilmati in Flash che fanno ancoratanto “Vi stupiremo con effettispeciali!", fino a trovare il caos nellemaschere di interrogazione deicataloghi on line. E tutto questodenota come ci sia ancora pocaattenzione e, perché no, ancora pocaprofessionalità. A tale proposito è incorso, da parte della BibliotecaNazionale Marciana di Venezia(http://marciana.venezia.sbn.it) unacampagna di sensibilizzazione cheunisce la definizione del problema"accessibilità" con le conoscenzepratiche per ovviarlo. Con la sigla:CABI (Campagna per l'Accessibilitàdelle BIblioteche in rete) un insiemedi Istituti e varie organizzazioni,bibliotecarie e non, promuoverannol'accessibilità delle loro informazioni

anche alle persone più deboli,partendo naturalmente dal correttouso degli standard del WAI.

Per aderire alla Campagna nonsarà necessario avere un sito giàaccessibile. Nella prima fasel'adesione può avere questosignificato: "Il mio sito non è ancoraaccessibile ma comprendo ilproblema, appoggio l'iniziativa ecomincerò a valutare cosa fare peradeguarmi".

A volte, nell'ambito dellebiblioteche, le persone checostruiscono e mantengono i sitifanno parte del personale che si è"riciclato" e che forse non conoscea fondo i lati tecnici del web. Ilcircuito di siti che hanno fattodell'accessibilità la loro missione eche appoggiano questa Campagnapotrà fornire loro informazioni,suggerimenti o organizzare deiveri e propri stage tecnici. Non cisi dovrebbe dimenticare, infatti,che la formazione del personale ètra le migliori fonti di investimentoche la P.A. possa fare: valorizza ilcapitale umano interno e nonnecessita di ulteriori "costi dimanutenzione".

L'accessibilità alle biblioteche virtuali

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Un web per tutti. L’accessibilità di Internet

L’accessibilità per i siti dipubblica utilità è ancoramolto lontana dall'avereraggiunto livelli ottimali; uno

studio, effettuato in Fondazione UgoBordoni, su un campione di 77 siti dipubblica utilità ha mostrato chemediamente hanno un "punteggio diaccessibilità" pari circa alla metà delsito "perfetto", cioè il sito accessibileper antonomasia. Sono lecaratteristiche più comuni, e quindiipoteticamente le più facili da trattare,che influenzano in maniera piùnegativa il risultato finale. Peresempio, solo otto siti commentano in

modo corretto le immagini. I siti delle istituzioni, degli enti e dei

ministeri sono risultati più accessibili diquelli dei comuni e delle regioni.

I criteri con cui sono stati assegnati ipunteggi fanno parte di unametodologia, sviluppata dallaFondazione a partire dalle linee guidadel W3C e utilizzando due tipologie divalutazione: oggettiva e soggettiva.

Nel caso di valutazione oggettivaviene chiesto di verificare la presenzadi un elemento strutturale o di unafunzionalità su un campione standarddi pagine. Per aiutare il valutatore inquesta fase di analisi la Fondazione

Torquato Tasso; I Goffredo ovvero la Gerusalemme Liberata, In Venetia, 1975, frontespizio e antiporta incisa (Biblioteca Nazionale Marciana)

L'accessibilità dei siti di Pubblica Utilità

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I quaderni di Telèma

Bordoni ha sviluppato il sistema divalutazione automatica: Torquemada,che può verificare in modo automaticouna serie di requisiti, offrendo ancheun supporto grafico per individuare lasorgente di errore sia nella pagina chenel codice HTML.

Nella fase di valutazione soggettiva,il verificatore deve esaminare la paginae quindi dare una valutazione di comesia stata realizzata. Sono state valutatein questo modo tutte le caratteristicheche non sono strutturali, ma chedipendono dall'implementazione.

Tale metodologia di analisi puòessere utilizzata sia da chi commissionai siti, in sede di compilazione dellespecifiche o in fase di collaudo delsito, che dal web designer come

strumento di supporto alla implementazione di un sito e allaverifica di accessibilità.

Risultati di un esperimento di accessibilità effettuato in FUB su 77 siti di Pubblica Utilità(webxtutti:maggio 2002).

Il gioco dell'accessibilità

Giocate al Giocodell'accessibilità, per vederequanto siete esperti inmateria, decidendo se le

affermazioni seguenti sono vere o false.

1. L'accessibilità crea benefici per tutti,non solo per i disabili

Vero Falso

2. Un sito accessibile è un sito senzaimmagini, solo con i testi.

Vero Falso

3. Un sito accessibile costa meno di unsito non accessibile

Vero Falso

4. Un sito molto costoso realizzato da unasocietà non richiede controlli diaccessibilità.

Vero Falso

5. Basta controllare che il sito si vedacorrettamente con Internet Explorer etutto va bene.

Vero Falso

6. Non basta fornire una versionealternativa testuale di un sito pergarantirne l'accessibilità.

Vero Falso

RisposteSe avete indovinato da 4 a 6 rispostesiete degli esperti.

Se avete indovinato almeno 3 rispostesiete ancora dei novizi.

Se avete indovinato meno di 3 risposte,avete ancora le idee confuse:riprovateci!

1. Vero: di un sito accessibile beneficiaanche chi utilizza un browser vocale oun vecchio browser, chi usaconnessioni Internet lente o chi navigatramite un cellulare o un palmare.

2. Falso: in un sito accessibile leinformazioni sono indipendenti dallaloro visualizzazione. Le informazionicontenute in una immagine o in un filesonoro possono essere espresse informa testuale.

3. Vero: La costruzione di un sitoaccessibile richiede sicuramente unlavoro maggiore nella fase diprogettazione, di realizzazione e ditesting e uno staff web tecnicamentemolto preparato, ma poi lamanutenzione è più facile e quindi icosti diminuiscono.

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Un web per tutti. L’accessibilità di Internet

4. Falso: Non tutti gli sviluppatoricomprendono e apprezzano i beneficidell'accessibilità, a volte neanche quellidi società molto note, come si vedenavigando i siti della PubblicaAmministrazione.

5. Falso: sebbene Internet Explorer siail browser più diffuso nel web, moltiutenti usano browser diversi che non

sempre si comportano comeExplorer.

6. Vero: sebbene in alcuni casi possasembrare una soluzione, la versionealternativa spesso non vieneaggiornata parallelamente alla versionestandard e quindi gli utenti dellaversione alternativa finiscono perdiventare utenti di serie B.

Il sito web della FondazioneBordoni sull’accessibilità.

Le risorse per l'accessibilitàI siti

Siti Italiani

W3C Italia

webxtutti

webaccessibile.org

bazzmann.com

AccessToWeb

URL

http://www.w3c.it

http://www.webxtutti.it

http://webaccessibile.org

http://www.bazzmann.com

http://www.ecn.org/xs2web/index.htm

Descrizione

sezione italiana del W3C

iniziativa della Fondazione Ugo Bordoni perla promozione dell'accessibilità nei siti dellaPubblica Amministrazione

sito sostenuto dalle principali risorse italianedi accessibilità e da professionisti impegnatiattivamente nel settore.

un sito con articoli, guide, approfondimentisu Standard W3C (HTML, XHTML, XML,CSS), Webdesign, Accessibilità, Usabilità,Semantic web

un portale nato dalla necessità di renderefruibile, "accessibile", l'argomentoaccessibilita' delle risorse web ad una vastaarea di soggetti.

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I quaderni di Telèma

I validatori

Validatori

W3C validator

Bobby

Torquemada

Authoring Accessible Web Pages

TIDY

WAVE

WHAT

URL

http://validator.w3.org/

http://bobby.watchfire.com/bobby/html/en/index.jsp

http://www.webxtutti.it/testa.htm

http://www.psc-cfp.gc.ca/eepmppmpee/access/javascri/pmain_e.htm

http://www.w3.org/People/Raggett/tidy/

http://www.temple.edu/inst_disabilities/piat/wave/

http://www.eot.org/TTF/Access/what.html

Screen Reader

JAWS

HAL

ASAW

LookOUT

outSPOKEN

VIRGO

Window-Eyes

WebWizard

WinVision

URL

http://www.freedomscientific.com/

http://www.dolphinuk.co.uk/products/hal.htm

http://www.microtalk.com/asapinfo.htm

http://www.screenreader.co.uk/

http://www.aagi.com/

http://www.baum.de/virgoservice.htm

http://www.gwmicro.com/

http://www.baum.de/English/webwizard.htm

http://www.artictech.com/

Gli screen reader

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Un web per tutti. L’accessibilità di Internet

I browserBrowser

Amaya

Opera

Lynx

BrailleSurf 4

Bobcat

Sensus

Simply Web 2000

Home Page Reader

BrookesTalk

E.I.A

Net-Tamer

URL

http://www.w3.org/Amaya

http://www.opera.com/

http://lynx.browser.org/

http://www.snv.jussieu.fr/inova/bs4/uk/index.htm

http://www.fdisk.com/doslynx/getbobcat.htm

http://www.sensus.dk/sib10uk.htm

http://www.econointl.com/sw/

http://www-3.ibm.com/able/hpr.html

http://www.brookes.ac.uk/schools/cms/research/speech/btalk.htm

http://gippsnet.com.au/eiad/browser.htm

http://www.nettamer.net/

Descrizione

browser gratuito sviluppato dal W3C,programmato per seguire fedelmente lespecifiche di accessibilità.

browser per persone disabili. Consente dinavigare mediante la sola tastiera,interfaccia completamente personalizzabilee zoom. Gratuito per Win 95/98/2000

browser testuale.

browser testuale per non vedenti eipovedenti. L'informazione testuale vieneletta da una barra braille o da unsintetizzatore vocale. Versione freeware.

browser testuale.

browser vocale per l'accesso al web perutenti non vedenti.

browser vocale che permette l'accessofacilitato al web per utenti nonvedenti.Versione freeware scaricabile.

browser vocale sviluppato in IBM

browser per non vedenti e ipovedenti,utilizzabile solo da tastiera usando lefunction keys.

browser progettato per insegnare a navigaresu Internet a utenti disabili

browser vocale con varie funzioni Internetper non vedenti.

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I quaderni di Telèma

Sul mercato sono presenti molti tipidi dispositivi di accesso al webdiversi dal computer. L'evoluzionedella tecnologia ha aumentato gli

strumenti e le possibilità di connessione:Web tablets, dispositivi mobili comepalmari (PDA) e cellulari, dispositivi fissicome la WebTV. Un utente potrebbeconnettersi al web dall'ufficio usando uncomputer, da casa usando la televisione edalla sala d'aspetto del suo dentistausando un PDA connesso al suocellulare.

L'interesse per il problemadell'accessibilità nasce da due degliattuali limiti di questi sistemi ovvero labanda limitata e gli schermi didimensioni ridotte. Tali limiti avvicinanomolto la navigazione attraverso undispositivo wireless alla navigazione diun disabile. In ambedue i casi infatti sihanno a disposizione risorse ridotte(rispetto allo standard) e si possonoincontrare problemi nella fruizione delle

informazioni.I siti web devono quindi essere

concepiti in modo da essere fruibili,mantenendo lo stesso contenutoinformativo, da apparati diversi sia intermini di caratteristiche (grandezza delloschermo e uso di strumenti dipuntamento) sia in termini di funzionalità(larghezza di banda, strumenti diselezione e puntamento, compatibilitàcon linguaggi di programmazione escript).

Ognuno degli strumenti citati possiededelle proprie modalità di accesso ecollegamento, oltre a diversi sistemi perla navigazione. Questo ha delle fortiripercussioni sul modo di concepire unapagina web in termini di scelta dellaforma della pagina (layout), di uso deltesto, di inserimento di immagini egrafici, di uso di tecnologie e linguaggiavanzati.

Ecco un elenco di alcuni dispositivi edelle loro caratteristiche.

Data la diffusione dei telefonimobili, il loro utilizzo comestrumenti di accesso ai siti webè particolarmente importante. Il

mercato dei cellulari comprende prodottimolto differenziati tra loro. Si parte daimodelli più semplici, che offrono lefunzioni telefoniche più alcuni servizi di

base, quali invio di messaggi,memorizzazione della rubrica,individuazione del numero chiamante,fino ad arrivare a modelli molto sofisticatiche si comportano come piccolicomputer. La scelta del modello dipendedall'uso che se ne vuole fare. La navigazione in Internet può avvenire

L'accessibilità dal wirelessI diversi dispositivi

Cellulari

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Un web per tutti. L’accessibilità di Internet

Il nome PDA (Personal DigitalAssistant) è diventato di usocomune, ma è stato introdotto dallaApple quando nel 1991 lanciò il suo

Newton MessagePad. Un PDA o palmareoffre le funzionalità tipiche di uncomputer, come rubrica, agenda, listadelle cose da fare, blocco note ememorizzazione delle e-mail. I diversimodelli si differenziano per la lorocapacità di memoria, che incide sulleprestazioni e la quantità di datimemorizzabili, per le dimensioni e il tipodi schermo, per la presenza di unatastiera o di una penna come modo di

interazione. Quest'ultima caratteristicainfluisce sul modo di navigazione efruizione delle pagine. La penna è unsistema di puntamento diretto, ma lamancanza di una tastiera, in generesostituita da una sua rappresentazionesullo schermo con i tasti selezionabilitramite la penna stessa, rende lenta lascrittura di messaggi o di indirizzi web.

La maggior parte dei PDA possonoessere connessi a un computer pereffettuare per il backup dei dati o per lanavigazione in rete. Un numero semprecrescente di palmari può essere connessoa un modem, di dimensioni moltoridotte, per la navigazione diretta.

in tre modalità a seconda del tipo ditelefono: accesso diretto, accesso tramitenavigazione wireless da computer opalmare, accesso WAP.

L'accesso diretto è prerogativa deitelefoni di ultima generazione, epermette di navigare usando il solocellulare. I limiti più evidenti sono lalarghezza di banda e la dimensione delloschermo. Un altro problema è che lanavigazione di una pagina avvieneattraverso tasti di tabulazione e nonusando il mouse: per raggiungere unpunto dello schermo possono esserenecessari diversi passi. Anche la tastieraridotta può rappresentare una

limitazione. Il secondo tipo di accesso è quello in

cui il telefono fa da tramite perconnettere un palmare o un portatile.

Il terzo tipo di accesso è quello basatosu tecnologia WAP (Wireless ApplicationProtocol) che richiede che anche i sitisiano sviluppati specificatamente perWAP: non è possibile infatti visualizzarealtri tipi di pagine. Sebbene all'inizio ilWAP sembrasse la risposta allanavigazione tramite cellulare, non si èmolto diffuso a causa dello scarsonumero di siti costruiti secondo questatecnologia.

PDA

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I quaderni di Telèma

Le connessioni al web disponibili perun palmare sono simili a quelle per ilcellulare e dipendono dallecaratteristiche del dispositivo:connessione diretta tramite modem,connessione tramite telefono cellulare,connessione WAP.

I modem per i PDA hanno la stessavelocità di un modem commerciale perun computer, quindi non presentanoproblemi di banda. Anche lo schermo èin genere più grande che nel caso delcellulare.

Per accedere al web il palmare puòanche essere connesso a un telefonocellulare.

L'ultimo tipo di accesso è quello WAPma, come nel caso dei cellulari, puòavvenire solo a siti sviluppatiappositamente.

Un Web Tablet (o Web Pad) èuno strumento wireless, portatilee a basso costo che ha la formadi una tavoletta ed è

principalmente costituito da uno schermoLCD di circa 10 pollici. Lo schermo èsensibile al tatto ed è dotato di unainterfaccia di tipo browser per semplificarel'accesso a Internet. Il Web Pad consiste didue componenti separate: la parte portatileche è provvista di uno schermo e la basecon una connessione fisica alla rete. Labase comunica in trasmissione e ricezionecon la tavoletta. Questi dispositivi stannoguadagnando sempre più mercato: sonoancora costosi rispetto a un palmare, per lapresenza dello schermo a cristalli liquidi,ma sono molto più economici di uncomputer e offrono le stesse prestazioniper quanto riguarda la navigazione in rete,anzi lo schermo sensibile al tatto rendepossibile la selezione diretta dei link. NegliStati Uniti è stata prevista la vendita di 7milioni di unità per l'anno in corso.

La Web TV trasferisce l'interattivitàdel web in uno strumentotipicamente passivo come latelevisione che diventa il

dispositivo con cui si accede alla rete. Il vantaggio della Web TV è che

permette di connettersi a Internet a bassocosto e attraverso un mezzo presente intutte le case. Questo dovrebbe dare nuovoslancio alle tecnologie Internetaumentando il bacino di utenza: nuoviservizi sia gratuiti che a pagamento,

Web Tablet (Web Pad)

Web TV

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Un web per tutti. L’accessibilità di Internet

attività di commercio elettronico,formazione a distanza, attività editoriali,ecc. Inoltre questo potrebbe essere ilprimo passo verso la diffusione della TVinterattiva. Anche in questo caso sonopresenti delle differenze rispetto a uncomputer, che influenzano la fruizione equindi la concezione delle pagine web. Loschermo di un televisore ha dellecaratteristiche diverse da quello di uncomputer: è necessario usare dei caratterimolto grandi per potere rendere leggibileil testo, e questo riduce la porzione dipagina mostrata sullo schermo.

Un'altra importante differenza risiedenel sistema di navigazione che è basato suun telecomando. La navigazione avvienetramite quattro bottoni che permettono dimuoversi in quattro direzioni (sinistra,destra, alto, basso): per raggiungere unlink sullo schermo si deve eseguire unasequenza di azioni. È possibile aggiungereuna tastiera, utile per scrivere messaggi diposta elettronica o inserire l'indirizzo di unsito. La Web TV dispone di una tastieravirtuale che appare sullo schermo e cheviene usata attraverso il telecomando.

Il rapido incremento dei dispositivi diaccesso ad Internet ha fatto nascerel'esigenza di rendere i siti fruibilianche nei casi in cui l'utente

disponga di mezzi diversi da uncomputer. La presentazione di una paginasarà influenzata dal tipo di dispositivo edal meccanismo di accesso disponibili: èimportante però che il contenuto e lefunzionalità del sito siano mantenutiidentici in tutti i casi. Il principio daseguire durante lo sviluppo delle pagine è"one content-many presentations", checomporta la separazione tra contento epresentazione. A questo proposito Roberto Scanodell'IWA afferma che "oggi, che tutte lestatistiche prevedono per i prossimi anniun sorpasso dei cellulari e dei PDArispetto al classico computer, èestremamente importante saper affrontarei primi problemi che si troverà di frontechiunque intenda sviluppare piattaformeweb raggiungibili da qualunqueterminale. Innanzitutto è essenziale poterutilizzare un solo contenitore per le

informazioni, sia esso un database Sql, unsistema di Web service in Xml e Asp.netdi Microsoft, o One di Sun ecc. Questoconsentirà a chi poi dovrà effettivamentegestire l'applicazione, di evitare unainutile duplicazione di documenti adattatiper i diversi terminali. La diversaformattazione delle informazioni in baseal terminale che ne farà accesso, dovràessere gestita in maniera del tuttoautomatica, avvalendosi delle ultimetecnologie nate, come Xml e i suoi "figli":Wml, Xhtml ecc.

La formattazione dei documenticomunque, dovrà tenere conto dellecapacità del terminale che accedeall'informazione. La diversa risoluzione, ilminor numero di colori, la differentefrequenza del display, la minor potenzadi calcolo, la velocità di navigazione ecc.Tutti valori, innegabilmente inferioririspetto a un attuale personal computer(escludendo il costo della navigazione inRete, attualmente superiore per PDA etelefonini).

"E' per questo che i pilastri

Le linee guida sull'accessibilità da wireless

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dell'ingegneria dell'usabilità, di cui J.Nielsen nel mondo e Visciola in Italiasono i due portavoce più importanti",continua Scano, "continueranno a dettarele regole base per la creazione diapplicazioni. Il testo dovrà esserestrutturato in modo tale da permettere lacosiddetta lettura veloce, le immaginidovranno essere ridotte al minimo, siacome dimensione che come peso,l'utilizzo dei colori dovrà permettereall'utente di distinguere al volo un link daun testo normale, enfatizzato o di relativaimportanza. L'arrivo in massa di nuoviterminali per la rete, aumenteràl'attenzione degli sviluppatori versol'usabilità e l'accessibilità delleinformazioni e soprattutto verrà creato, atale proposito, personale qualificato".

Sono sorti molti progetti e iniziative perl'identificazione di linguaggi emetodologie per lo sviluppo di siti chesoddisfino il requisito di essere accessibili

"in many places, many differentapplications and different platforms". Iltermine accessibilità assume così unsignificato più ampio: permetterel'accesso a tutti gli utenti da tutti ipossibili dispositivi, indipendentementedalle caratteristiche dello strumento, dalmetodo di connessione e dal posto da cuici si connette.

A questo proposito, all'interno del W3Cè nata la Device Independence Initiativeallo scopo di rendere il web fruibile daqualsiasi meccanismo di accesso, inclusi idispositivi mobili e i PDA, e da qualsiasimodo di utilizzo, inclusi quelli visuali evocali. Allo stato attuale, la DeviceIndependence Initiative ha stabilito unaserie di principi, indipendenti da unospecifico linguaggio o stile dipresentazione, che possono essereutilizzati sia per proporre nuove soluzioni

che per valutare quelle dispobili. Questeindicazioni potranno poi essere utilizzateper produrre requisiti e raccomandazionicome nel caso WAI, per esempio:

- linee guida per la produzione dicontenuto e applicazioni;

- modifiche ed estensioni agli attualilinguaggi di markup;

- progettazione di strumenti perl'adattamento;

- evoluzione di nuovi linguaggi dimarkup.

A questo proposito CharlesMcCathieNevile del W3C ci ha detto che"Il W3C oltre alla Device IndependenceInitiative ha anche altre due iniziative peri dispositivi wireless. - la MultimodalActivity e la Voice Browsing Activity. IWorking Groups del W3C coordinanosempre i loro sforzi, così per esempio illavoro portato avanti dalla DeviceIndependence Activity viene valutato daaltri gruppi, inclusi quelli del WAI. Il

lavoro in quest'area comprende moltinuovi progressi nell'accessibilità. Questofa sì che la tecnologia sviluppata dal W3Cper l'accessibilità, come XHTML, SMIL eSVG, venga inclusa nello sviluppo diqueste piattaforme. Il WAI stacollaborando attivamente con questigruppi per identificare aree potenziali incui possono sorgere problemi diaccessibilità e per trovare soluzioni, e noiconfidiamo che i risultati raggiunti finoraportino a un futuro molto più accessibile".

Infine, anche, il progetto europeo COST219 ha prodotto dei documentisull'accessibilità ai dispositivi wireless daparte dei disabili, in cui tra l'altro sisottolinea che l'accessibilità dovrebbeessere la principale caratteristica di questinuovi dispositivi, perché essi mirano a unmercato di massa e quindi si rivolgono aqualsiasi tipo di utenza.

I quaderni di Telèma