A cura di Ilde Gallinari (docente dell’IstitutoFunzione strumentale Area 3 – Sez. Tutoraggio sportivo)

~ Ottenere risultati positivi sia a scuola che nellosport.

~ Evitare che la pratica dello sport diventi la scusantedei risultati al di sotto delle possibilità del ragazzo oaddirittura negativi.

~ Aiutare la crescita in positivo e la formazione dellapersona; far passare il messaggio che “campioni” ecultura coesistono in modo eccellente; che esserechiamati a pubblici dibattiti ed essere in grado diargomentare utilizzando un lessico adeguato e nongesti inconsueti aumentano le possibilità di successoanche nella vita.

~ Tutti gli studenti che praticanoattività sportiva a livello agonistico.

~ Compilazione della scheda da parte deglistudenti

~ Analisi dei dati da parte del tutor~ Contatti con le società sportive, in caso di

insuccesso scolastico~ Contatti con le famiglie se necessario~ Ricerca di una strategia comune per

superare le difficoltà~ Verifica della motivazione e della necessità

delle uscite anticipate e/o dell’assenzadell’intera mattinata

ATTIVITA' SPORTIVA

1%1%

1%1%1%

1%3%

1%

3%1%1% 1%

3%

16%

4%3%

9% 3% 5%

44%

calcio

pallacanestro

nuoto

pallanuoto

ginnastica artistica

ginnastica ritmica

pallavolo

canottaggio

ciclismo

danza

danza jazz

danza moderna

danza sportiva

karate

judo

pesistica

sci

tennis

tiro a volo

trial

Migliore organizzazione dell’attivitàscolastica:

a. per lo studente;b. per l’Istituto.Risultati finali:

a. nel contesto scolastico;b. nel contesto sportivo.

Possibilità di fraintendimento delruolo del tutor:

a. da parte dello studente;b. da parte delle famiglie.Richieste a volte non adeguate daparte delle società

IL “TUTOR” PER STUDENTI CHE PRATICANO LO SPORT

L’esperimento all’Istituto tecnico chiavarese. Oggi ilgenoano Botta, universitario, incontra i “colleghi” dellesuperiori

SPORT E SCUOLA, agonismo e cultura. Il binomio va spesso di paripasso. Molti atleti anche di fama internazionale ne sono esempi:campioni negli stadi e negli studi. A volte, però, i due mondi sitrovano l’uno distante dall’altro. Con il rischio che, a un certopunto della carriera sportiva, l’atleta –studente si trovi davanti adun bivio.

Invece sport non esclude studio. Lo dicono gli esempi, ma lo diceanche la scuola e in particolare l’Istituto Tecnico Statale diChiavari “In memoria dei Morti per la Patria” che ha inaugurato lafigura del tutor sportivo. Un docente, cioè, che ha il compito dimonitorare le necessità degli atleti-studenti e, compatibilmentecon gli obblighi scolastici, andar loro incontro. Con il beneplacitodella preside Giuliana Raggi il progetto al tecnico chiavaresequest’anno coinvolge 83 studenti di tutte le classi: calciatorisoprattutto, ma anche pallanuotisti, pallavolisti, cestisti, ginnaste,velisti, karateka e ciclisti.

Proprio per loro esiste il tutor sportivo che, nel caso dell’IstitutoTecnico, è l’insegnante di geografia Ilde Gallinari. «Non tutti gliatleti-studenti necessitano di un sostegno – spiega la docente – Cisono ragazzi che sono molto impegnati nello sport, ma non hannoproblemi con lo studio».

Per altri il discorso è differente. Ed è in questi casi che si intervieneprevedendo, ad esempio, interrogazioni programmate o facendo inmodo che lo studente non perde compiti in classe importanti. Unpiccolo aiuto che, in alcuni casi, può diventare fondamentale. Mache necessita sempre della buona volontà dello studente.

Importante è anche il contorno: famiglia e società sportiva. «Laprimato il compito di sostenere il ragazzo in questo suo doppioimpegno – continua Gallinari -. La seconda non deve allontanarlodagli studi. Ho sentito di allenatori che dicono ai ragazzi che a lorola scuola non serve a nulla, è gravissimo. E ci sono anche dirigentiche scaricano i problemi scolastici sulla famiglia».

La strada da percorrere, dunque,è rinforzare i legami tra cultura esport. Per questo, l’Istituto Tecnico ha organizzato un incontro tragli studenti calciatori e il giocatore del Genoa Stefano Botta,giocatore di serie B ma anche studente universitario; quindil’esempio migliore che perfino lo sportivo professionista può nonrinunciare all’istruzione ai più alti livelli. Il tema tornerà a Chiavariil prossimo 10 marzo alla Società Economica in un convegnoorganizzato dalla neonata Chiavari Sport Tigullio e insieme a Cif eCisl dove si parlerà del rapporto a volte difficile tra scuola e sport.

«Ben venga una sempre maggiore integrazione tra scuola e sport –dice il presidente della Chiavari Sport Tigullio e della ChiavariNuoto Angiolino Barreca -. Anzi, siamo disponibili a trovareformule per inserire lo sport nella scuola senza togliere ore allostudio. Un esempio? Si potrebbe utilizzare anche solo un’ora dieducazione fisica alla settimana per scoprire, in collaborazione conle società cittadine, le varie discipline. Siamo disponibili aconfrontarci e a elaborare assieme progetti da esporre allapolitica».

Anche dal calcio arrivano segnali incoraggianti insieme a proposte.«Negli ultimi anni mi sembra di vedere una maggioreconsapevolezza dei ragazzi verso la scuola – sottolinea il direttoretecnico dell’Entella Gianni Comini-. Noi non facciamo certoproblemi se un nostro giocatore salta un allenamento per lostudio. Proposte? Confidando nella professionalità degli insegnantie nel loro spirito di innovazione, forse si potrebbero evitarequantità a volte eccessive di compiti a casa. Ottimizzando,naturalmente, il tempo in classe».

Idee, progetti e proposte. E una verità da scrivere nella pietra. «Nonsono gli impegni sportivi da soli a determinare un insuccessoscolastico – chiude la professoressa Gallinari-. In genere questa èsolo una scusante. Chi non va bene a scuola avrebbe gli stessiproblemi anche senza impegni sportivi».

Sport e scuola: oggi si può.