A Cremona un importante lavoro con la Scuola

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psicologia e adozione 12 di Gloria Joriini scuola e adozione A Cremona un importante lavoro con la Scuola Dall’analisi dei dati relati- vi all’età dei bambini adot- tati in Italia e all’estero dalle famiglie del distretto di Cremona è emerso che più della metà dei bam- bini è nell’età dell’obbligo scolastico. Ciò significa che presto, rispetto all’ar- rivo in famiglia, si porrà il problema dell’ingresso nel mondo della scuola. I dati considerati a partire dall’anno 2000 ci consen- tono di dedurre che più di 200 bambini adottivi stan- no frequentando le scuo- le per l’infanzia, le scuole primarie e le scuole secon- darie del distretto. Il 10% di questi bambini/ragazzi sono arrivati con l’adozio- ne nazionale e il 90% con l’adozione internazionale da molti Paesi diversi, tra cui soprattutto Vietnam, Ucraina, Bulgaria, Etio- pia, Russia, Nepal, India, Colombia. Se teniamo pre- sente che anche i bambi- ni “nazionali” spesso non hanno origini italiane, è evidente che la diversità somatica caratterizza qua- si tutti i bambini adottati. Considerata allora l’im- portanza dell’ingresso a scuola come il primo am- biente extra-famigliare in cui si sperimenta l’integra- zione sociale, considerata la condizione specifica dei bambini adottivi e la pe- culiarità dei loro bisogni e delle esperienze sfavorevo- li pregresse, viste le espe- rienze già avviate in altre provincie italiane di colla- borazione tra scuola, ope- ratori, associazioni, fami- glie al fine della stesura di protocolli/linee guida che in mancanza di un riferi- mento normativo sul terri- torio nazionale aiutassero ad individuare soluzio- ni organizzative e buone prassi per l’accoglienza e “E così da quasi due mesi vivo in prima persona quella “fase di silenzio” in cui chiunque arriva in un luogo dove si parla una lingua diversa dalla propria lingua madre, immagazzina dati attraverso l’ascolto e la comprensione. E’ una fase in cui non si desidera essere sollecitati più di tanto, in cui si vuole scoprire senza forzatura… semplicemente rispettando il silenzio. E in cui vorremmo sempre essere compresi e accettati nei nostri errori……….” Gianfranco Zavalloni

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Di Gloria Joriini, Adozione e dintorni - GSD Informa agosto-settembre 2012

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A Cremona un importante lavoro con la Scuola

Dall’analisi dei dati relati-vi all’età dei bambini adot-tati in Italia e all’estero dalle famiglie del distretto di Cremona è emerso che più della metà dei bam-bini è nell’età dell’obbligo scolastico. Ciò significa che presto, rispetto all’ar-rivo in famiglia, si porrà il problema dell’ingresso nel mondo della scuola. I dati considerati a partire dall’anno 2000 ci consen-tono di dedurre che più di 200 bambini adottivi stan-no frequentando le scuo-le per l’infanzia, le scuole primarie e le scuole secon-darie del distretto. Il 10% di questi bambini/ragazzi sono arrivati con l’adozio-ne nazionale e il 90% con l’adozione internazionale da molti Paesi diversi, tra cui soprattutto Vietnam, Ucraina, Bulgaria, Etio-pia, Russia, Nepal, India, Colombia. Se teniamo pre-

sente che anche i bambi-ni “nazionali” spesso non hanno origini italiane, è evidente che la diversità somatica caratterizza qua-si tutti i bambini adottati. Considerata allora l’im-portanza dell’ingresso a scuola come il primo am-biente extra-famigliare in cui si sperimenta l’integra-zione sociale, considerata la condizione specifica dei bambini adottivi e la pe-culiarità dei loro bisogni e delle esperienze sfavorevo-li pregresse, viste le espe-rienze già avviate in altre provincie italiane di colla-borazione tra scuola, ope-ratori, associazioni, fami-glie al fine della stesura di protocolli/linee guida che in mancanza di un riferi-mento normativo sul terri-torio nazionale aiutassero ad individuare soluzio-ni organizzative e buone prassi per l’accoglienza e

“E così da quasi due mesi vivo in prima persona quella “fase di silenzio” in cui chiunque arriva in un luogo dove si parla una lingua diversa dalla propria lingua madre, immagazzina dati attraverso l’ascolto e la comprensione. E’ una fase in cui non si desidera essere sollecitati più di tanto, in cui si vuole scoprire senza forzatura… semplicemente rispettando il silenzio. E in cui vorremmo sempre essere compresi e accettati nei nostri errori……….”Gianfranco Zavalloni

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l’inserimento dei bambini adottivi, si è costituito un gruppo di lavoro con un’e-sperienza professionale multidisciplinare: inse-gnanti, operatori dei servi-zi ed associazioni, nonché l’esperienza personale dei genitori.Infatti, gli operatori del Centro Adozioni dell’ASL di Cremona hanno esplici-tato il bisogno di “riflettere insieme” condiviso anche da insegnanti e famiglie adottive; si è avviata così una collaborazione tra i

servizi sociosanitari e il mondo della scuola per ra-gionare insieme sulle mo-dalità di accoglienza e di monitoraggio del percorso scolastico e quindi del be-nessere dei bambini adot-tati.L’Ufficio Scolastico Ter-ritoriale (UST) in colla-borazione con l’A.S.L. ha realizzato un corso di for-mazione di tre giornate, tenuto all’inizio dell’anno scolastico 2011-2012 dal Dott. Marco Chistolini, che garantisse un patrimo-

nio culturale condiviso tra operatori, insegnanti e fa-miglie, relativamente alle tematiche specifiche del-l’“adozione”, sulla base del quale costruire una rete di servizi per la famiglia adottiva e abbozzare linee-guida operative da pro-porre a tutte le scuole per l’accoglienza dei bambini adottivi in ingresso ed in itinere; per la gestione di attività didattiche ad alto significato emotivo come quelle riguardanti la na-scita, la storia personale,

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la famiglia, l’identità; per la gestione delle situazioni di difficoltà.Tale esperienza formativa ha consentito la costituzio-ne di un gruppo di lavoro più ristretto, nel quale fos-sero sempre rappresentati la scuola e tutti i Servizi pubblici e privati (Centro Adozioni, ASL, Neurop-sichiatria Infantile, Con-sultorio familiare Ucipem, Gruppo Gamma-servizio privato accreditato di ri-abilitazione), le famiglie adottive e le associazioni che a vario titolo si occu-pano dell’adozione, con la finalità di portare a termi-ne la stesura di un “proto-collo” attraverso il quale la scuola si dota di modalità specifiche di attenzione per la realtà adottiva. Vale la pena sottolineare che tale intento si è alli-neato con l’orientamento del MIUR, che l’8 giugno 2012 ha emanato la circo-lare “Rilevazione e studio delle problematiche edu-cative connesse all’inseri-mento scolastico dei mino-ri adottati” (DDG n2/I), ed ha costituito un apposito gruppo di lavoro presso il MIUR stesso, la cui atti-vità sarà finalizzata alla redazione di norme e/o di-rettive nazionali attinenti le più adeguate modalità di accoglienza scolastica, al fine di uniformare con linee-guida nazionali le

prassi della scuola rispetto all’inserimento dei bambi-ni adottivi. Pertanto il “tavolo” di Cre-mona ha fatto tesoro del lavoro già svolto e delle li-nee guida o protocolli già approvati a livello Provin-ciale in altre realtà (come Modena, Trento e Bolzano, Orvieto…). Il gruppo si è lasciato in giugno non avendo termi-nato il suo lavoro e quindi quanto sotto presentato non è ancora da conside-rarsi definitivo né nella stesura né nella comple-tezza. Ma soprattutto la scommessa più importan-te sarà quella di riuscire a diffondere queste buone prassi e quindi a far decol-lare quella cultura dell’a-dozione che non è possibile possedere senza una spe-cifica informazione ed una mirata formazione. A tal fine è opportuno se-gnalare fra le attività pro-mosse dall’UST di Cremo-na, all’interno dei percorsi per i neo immessi in ruolo, un incontro dedicato pro-prio alle tematiche dell’a-dozione col quale si è volu-to promuovere una prima azione di sensibilizzazione. Questa è la parte centrale del nostro percorso di con-fronto, ancora in corso, ed è frutto del lavoro effettua-to dal gruppo multidisci-plinare cremonese.Le domande individuate

come centrali e comuni a tutte le altre esperienze citate alle quali si ritiene fondamentale rispondere per favorire la migliore ac-coglienza e promuover e un positivo inserimento dei bambini adottivi a scuola sono essenzialmente tre:

1. Quando è opportu-no che il bambino sia inserito a scuola e in quale classe?

2. Come favorire una buona accoglienza e un buon inserimento del bambino nell’am-biente scolastico: quali strategie utilizzare.

3. Come accompagnare e sostenere nel tempo il benessere del bambino a scuola.

A tale scopo si sono indi-viduati come salienti i se-guenti aspetti:

Un insegnante referen-te per l’AdozioneSi è ritenuto opportuno che ogni scuola individui un insegnante referente per l’inserimento dei bam-bini adottati, formato rela-tivamente alle tematiche specifiche dell’adozione e con specifici compiti.La condizione adottiva non può essere assimilata a quella dei bambini stranie-ri immigrati con la propria famiglia di origine.

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L’accoglienza✔ Iscrizione: al primo con-tatto con la scuola, pri-ma di iscrivere il proprio figlio/a, i genitori potranno ricevere informazioni ri-guardo all’organizzazione scolastica, al POF adotta-to dalla scuola, ai tempi e alle modalità dell’inseri-mento scolastico, tramite un incontro informativo con l’insegnante referente o il Dirigente (I incontro). La scuola può accettare che il bambino sia iscritto con il cognome adottivo an-che nel caso in cui la pro-cedura sia ancora in fase pre-adottiva (nazionale o internazionale) per evitare violazioni della privacy in situazioni che richiedono la massima tutela. Si ri-corda inoltre che la cittadi-

nanza del bambino adotta-to è Italiana in ogni caso.

✔ Quando avviare la fre-quenza scolastica: La scel-ta da parte della scuola di accogliere l’iscrizione del bambino può non coinci-dere nei tempi con l’avvio dell’effettiva frequenza scolastica. A tale proposito si ritiene importante con-siderare quanto osservato nell’ambito dell’esperienza professionale e confermato dalla letteratura scientifi-ca, rispetto al bisogno pri-oritario per il bambino di costituire il legame di at-taccamento con la famiglia adottiva. Occorre inoltre tenere conto dei forti disa-gi e difficoltà di gestione nella realtà scolastica quo-tidiana che un inserimento

scolastico troppo precoce o poco rispettoso dei tempi del bambino può compor-tare. Pertanto si conside-ra opportuno scoraggiare, nell’incontro con i genitori, l’inserimento a scuola di bambini adottati dopo po-che settimane dall’arrivo in Italia. Sembra oppor-tuno attendere almeno 4 mesi dall’ingresso in fami-glia del bambino.

Progetto educativo in-dividualizzato✔ 2° incontro genitori/insegnante referente/in-segnanti di classe: dopo qualche settimana di fre-quenza verrà effettuato un secondo incontro fina-lizzato ad accrescere la consapevolezza reciproca, utile in particolare agli in-

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segnanti per approfondire la conoscenza sulla situa-zione personale e familia-re del bambino, così che si possano recuperare infor-mazioni per formulare un progetto di accoglienza e inserimento individualiz-zato.

✔ Inserimento: Il principio di riferimento è quello del-la flessibilità che la norma-tiva relativa all’autonomia scolastica consente (C.M. 24/06; D.P.R. 275/99; D.L. 59/04) nel mettere a di-sposizione strumenti per ideare percorsi formativi adattabili allo sviluppo dei bambini adottivi. L’équipe pedagogica valuterà at-tentamente sia la possibi-lità di inserire il bambino in una classe precedente a quella indicata per età anagrafica sia l’opportuni-tà di avviare la frequenza scolastica ad anno iniziato e per un numero ridotto di ore al giorno, privile-giando la partecipazione ad attività disciplinari che favoriscano le potenzialità espressive del bambino per canali non solo linguistici. Uno degli insegnanti della classe sarà, per il bambi-no, la figura di riferimento per aiutarlo ad orientarsi nelle routines del contesto scolastico.

In classeE’ fondamentale, al fine di

favorire l’integrazione sco-lastica, promuovere attivi-tà nell’ambito della proget-tazione ordinaria che trat-tino di temi relativi alla diversità, all’accettazione dell’altro e al rispetto reci-proco, ponendo particola-re attenzione ai linguaggi utilizzati e ai modelli di famiglia presentati, anche attraverso la scelta dei li-bri di testo. In particolare il gruppo ha ritenuto ne-cessario trattare il tema della “storia personale” in maniera inclusiva, indivi-duando le modalità più ap-propriate a favorire la par-tecipazione attiva di tutti i bambini, affinché non si creino discriminazioni.

Scuola-FamigliaE’ stata sottolineata l’im-portanza di mantenere nel tempo rapporti costanti scuola-famiglia, favorendo un continuum educativo scuola-famiglia a sostegno del bambino-ragazzo nel percorso scolastico e del monitoraggio delle capaci-tà di apprendimento.

ContinuitàPrestare attenzione ai cambiamenti che riguar-dano il percorso scolastico del bambino-ragazzo at-tivando una stretta colla-borazione tra insegnanti delle classi nei momenti di passaggio da un ciclo sco-lastico all’altro, con pas-

saggio di documentazione e informazioni.

La rete che sostieneIl “monitoraggio” del per-corso del bambino-ragazzo e del suo benessere a scuo-la include la necessità a es-sere disponibili a lavorare in rete in maniera coordi-nata tra scuola, famiglia e servizi (Centro Adozioni e Neuropsichiatria Infan-tile) che seguono o cono-scono il bambino e la sua storia, attraverso periodici incontri di verifica.

Difficoltà a scuolaQuando un bambino/ra-gazzo presenta in ambito scolastico difficoltà di ap-prendimento, comporta-mento o di altra natura, la lettura e comprensione del suo disagio deve tener con-to della componente emoti-va correlata alla dimensio-ne adottiva.

Diffondere la cultura dell’adozioneLa scuola, consapevole del fatto che la presenza degli alunni adottati è un dato strutturale che riguarda l’intero sistema scolastico, si impegna a curare la sen-sibilizzazione dei docenti alle problematiche dell’a-dozione promuovendo ap-positi momenti formativi-informativi e/o segnalando le proposte provenienti da agenzie esterne.

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PROSPETTIVE DEL GRUPPO DI LAVOROIl lavoro fin qui presentato è da considerarsi in itine-re. Infatti, il gruppo di la-voro per il prossimo anno scolastico fa sue le seguen-ti prospettive:• Da ottobre 2012 a giugno 2013 si propongo-no incontri mensili per integrare le linee guida per “Inserimento e ac-coglienza dei bambini adottati a scuola” con al-legati esplicativi che com-pletino il documento.

• Si desiderano approfon-dire alcuni temi cardine (quali ad esempio l’approc-cio alla storia personale, gli aspetti relativi all’ap-prendimento e a possibili reazioni comportamentali nel bambino adottato) “ap-profittando” delle diver-se competenze presenti nel gruppo di lavoro. Dal confronto delle differenti professionalità, e quindi dalle diverse ottiche, si po-tranno leggere peculiarità dell’adozione e del bam-bino adottato che è possi-bile cogliere solo con una lettura multidisciplinare, che consente una visione globale del bambino e delle sue relazioni con i princi-pali contesti di apparte-nenza (famiglia, scuola, ambiente sociale). Tutto ciò al fine di costituire una rete sul territorio per offri-

re ai bambini le migliori opportunità di crescita, af-fettività, apprendimento e sviluppo relazionale.

• Si ritiene inoltre indi-spensabile lavorare per diffondere e sensibilizzare i genitori e la scuola alla conoscenza di queste Linee Guida e delle nuove pro-spettive aperte dal MIUR sul tema Adozione e Scuo-la, in modo che le “buone prassi” possano essere ap-plicate.

• Si intende infine che nel tempo il gruppo possa di-venire, a livello locale, un punto di riferimento sulle tematiche dell’adozione per i docenti e le scuole che ne faranno richiesta, al fine di far decollare quella cultura dell’adozione che non è possibile possedere senza una specifica infor-mazione ed una mirata formazione.

HANNO PARTECIPATOA QUESTO TAVOLO:

AZIENDA SOCIALE CREMONESE• Rosaria Lombardo - assistente sociale del Centro Adozioni

CENTRO ADOZIONI ASL CREMONA [email protected]• Anna Maria Lanzoni - psicologa• Alessandra Santilli - psicologa

CONSULTORIO U.C.I.P.E.M. ONLUS: [email protected]• Marta Prarolo - educatrice professionale

GENITORI SI DIVENTA: [email protected]• Annamaria Mazzini - genitore adottivo, punto informativo GSD Cremona• Gloria Joriini - genitore adottivo, referente GSD per la scuola

GRUPPO GAMMA - Servizio di Neuropsichiatria Infantile Privato Accreditato:• Maria Luisa Gabbani - psicomotricista

ISTITUTI OSPITALIERI di CREMONA, AZIENDA OSPEDALIERA – Servizio di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza:• Maria Luisa Piseri - psicologa

UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE di CREMONA:• Stefania Cremona - docente scuola primaria, I circolo • Gloria Joriini - docente scuola secondaria I grado, Scuola media “M.G.Vida”• Mario Zelioli - docente scuola primaria, I.C. di Castelverde