A BOLLATE UN BEL 7 - ristretti.it · manca a noi tutti è una edu-cazione civica. Mi spiego: se...

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Periodico di Informazione dell’Area Sanitaria della Casa di Reclusione Milano-Bollate “il Fuori si accorga che il Dentro è una sua parte” Registrazione Tribunale di Milano N. 608 del 10/10/2008 Anno 2 - Giugno 2009 N. 5 IGIENE E NORME IL SENSO DELLA COLLETTIVITÀ A BOLLATE UN BEL 7 !

Transcript of A BOLLATE UN BEL 7 - ristretti.it · manca a noi tutti è una edu-cazione civica. Mi spiego: se...

Periodico di Informazione dell’Area Sanitaria della 2° Casa di Reclusione Milano-Bollate

“il Fuori si accorga che il Dentro è una sua parte”

Registrazione Tribunale di Milano N. 608 del 10/10/2008 Anno 2 - Giugno 2009 N. 5

IGIENE E NORME

IL SENSO DELLA COLLETTIVITÀ

A BOLLATE UN BEL 7 !

SOMMARIO

pag. 2 L’EDITORIALE

d i V i v i a n a B r i n k m a n n

pag. 3 L’AMBIENTE SIAMO NOI

d i A n n a V i o l a

p a g .4 A BOLLATE UN BEL 7 !

d i M . A . A n c o n a

p a g . 5 IGIENE: REGOLE E NORME

d i C o s i m a B u c c o l i e r o

pag. 6 BROMIDOSI E MICOSI

d i M a s s i m o M o r e l l i

pag. 7 INFILTRAZIONI

AL REPARTO FEMMINILE

d i T a t i a n a M i t r e a n e M o n i c a

R i j l i

pag. 8 L’ATTENZIONE IDENTIFICA

L’UOMO

d i S a i d K u r t e s i i

pag. 10 ECOSISTEMA IN PERICOLO

d i F r a n c e s c o M o a v e r o

pag. 11 L’HABITAT E LO STATO:

IL CITTADINO

d i P a s q u a l e F o r t i K a r i m

pag.4 LA SALUTE DELLO SPIRITO

Tratto dalla rivista il pensiero ebraico

Shabbat Shalom, n. 150

p a g . 6 RIDERE FA BUON SANGUE

di Marco Macrì

pag. 8 L’AREA SANITARIA

di Roberto Danese

pag. 9 SPORTELLO SALUTE

LA SEMI EMERGENZA PULIZIA

di Carlo Alberto Garcia, Adel Soltani,

Andrea Tarantola e Oltion Xhika

ECO COMPATIBILITÀ

di Shakti

pag. 11 LA SALUTE IN TAVOLA

di Enzo Visciglia

pag. 11 POESIA

di Antonino Bartolotta

RUBRICA

utti impegnati, nel solito pe-riodo ricorrente di votazioniin parte utili e alcune dan-

nose, ci piace pensarci, peruna volta, sospesi e affacciatialla finestra del vivere co-mune e siamo un po' sconcer-tati e parecchio delusi. Ci si aspetta che finalmente icapi si mettano d'accordo perfar camminare il Paese scon-volto dalla crisi, per arginarel'emorragia di posti di lavorospesso già precari in origine.Anche ci si aspetta che la de-magogia lasci il posto al buonsenso e il presenzialismo - dichi pago con le mie tasse - alsevero impegno, otto ore lu-nedì-venerdì, per produrregiustizia, lavoro, casa, salute e cultura. Aspettiamo. Intanto chi si occupa quotidianamente

Aspettiamo ancora. Il paradosso allora ci colpisce! Macome, i detenuti e le detenute, con

tutto il tempo che hannoa disposizione nel per-corso trattamentale invista del reinserimentonella società come citta-dini diversi e dunque mi-gliori di come sonoentrati in carcere, loro,non possono aspettare? No, che non possono. Iltic tac dell'orologio chevola verso la fine penasegna il tempo miglioreper chi deve ripensarsicome cittadino attivo,come marito responsa-bile, come padre affet-

tuoso, come figlio premuroso, comelavoratore diligente. Qui entriamo in scena noi, volontari eoperatori del terzo settore che, nonaspettando, incalziamo l'Istituzione, ciinventiamo operatività strutturando

i d e e e p e n s i e r i p e r e s s e r e f a c i l i t a t o r idi iniziative,che modulinoil reinseri-mento del de-tenuto e delladetenuta co-minciando dalcarcere, dalqui e adesso”nella legalità. Dunque ci la-sciano abba-s t a n z a

indifferenti i proclami, le urla e i sus-surri di chi si fa l'Italia in lungo e inlargo per una manciata di voti che poinon utilizza neanche bene. Loro hannotempo, i detenuti ne hanno meno enoi, i non aiutati, siamo occupati. In questo periodo e nei prossimi, dob-biamo costruire ... ancora po’ di vita!

di emergenza deve moltiplicare le fati-diche otto ore di lavoro e non vede cor-risposta la sua fatica in busta paga e,

peggio, non vede la costruzione di unmodello di cambiamento accettabile edunque perseguibile.

“il farequalcosain merito non deve

essere superato

daltempo”

T

EDITORIALEdi Viviana Brinkmann

TIC TAC ... TIC TAC ... TIC TAC ...

3

DIRETTORE RESPONSABILEAngelo Maj

VICEDIRETTORIViviana BrinkmannMatilde Napoleone

RESP. PUBLIC RELATIONEster Luisa Lanfranchi

SEGRETARIO DI REDAZIONEWalter Bortolozzo

CAPO REDATTOREPasquale Forti Karim

REDAZIONE P a s q u a l e C e s a r a n o

A n t o n i o C i r i l l oF r a n c e s c o E r r e d eM a s s i m o G i u l i a n a

H o x h a Q e m a l ( T r a d u t t o r e )R o b e r t o L u m i a

V i n c e n z o M i c c h i aE n z o V i s c i g l i a

REDAZIONE FEMMINILES E G R E T A R I A D I R E D A Z I O N E

T a t i a n a M i t r e a nC A P O R E D A T T R I C E

M o n i c a R i j l i

REDAZIONE 6° REPARTOS E G R E T A R I O D I R E D A Z I O N e

S i m o n e C e c c h iC A P O R E D A T T O R E

S a i d K u r t e s iR E D A T T O R E

M i r c o Q u a r e s m i n i

A R T D I R E C T O RA n t o n i n o B a r t o l o t t a

CAPO SERVIZIO TESTI E FOTOGRAFIAMarco Macrì

AMMINISTRAZIONEAntonio Sorice

CREAZIONE DEL LOGO Giuseppe Cassano

WEBMASTERAlessio Lombardi

HANNO COLLABORATOM.A.Ancona

(Assistente P.P.)Cosima Buccoliero

(Vice Direttrice II C.R.Bollate)Roberto Danese

( S u p e r v i s i o n e S c i e n t i f i c a )Massimo Morell i

( M e d i c o D e r m a t o l o g o )Moavero Francesco

(Medico di Reparto)Anna Viola

(Agente di Rete)

STAMPAFreedomcoop - Cooperativa Sociale -

Via Barbavara, 5 - 20144 MilanoTel.02/49455573

EDITOREAssociazione di Volontariato

Gli amici di Zaccheo-Lombardia Sede Legale Via T. Calzecchi, 2

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Aderente al la ConferenzaRegionale Volontariato

Giustizia del la Lombardia

Aderente al la Federazione Nazionale del l ’Informazione

dal carcere e sul carcere

Questo numero è stato chiuso in Redazioneil 04/06/2009 alle ore 17: 00

IN REDAZIONE

uando mi è statochiesto dalla reda-zione di Salute in-Grata di scrivere

qualcosa sull’ambiente, mi sisono aperti un sacco di file:da Seveso alla Campania coni suoi traffici di ecomafia,alla strage impunita dei lavo-ratori dell’amianto… In-somma mi compaiono i titolidei giornali che, soprattuttonegli ultimi anni, hanno -giustamente - denunciato ivari scandali legati all’am-biente. La domanda che mipongo ogni volta è “macom’è che solo ora ci ren-diamo conto che l’uomo èuna parte dell’ecosistema? Ecom’è che primanon ci si ren-deva conto delfatto che la vio-lenza control’ambiente è unautogol pertutta l’uma-nità?” Non di-mentichiamociche le conse-guenze ricadonos o p r a t t u t t osulle genera-zioni succes-sive…È ovvio che èuna questionelegata al potere economicodelle grandi potenze mon-diali (Stati Uniti, ex UnioneSovietica, Cina e Giappone).È chiaro che il petrolio, laproduzione di energia (diqualsiasi origine) hannocreato, creano e creerannospunti per guerre (che poisono state, sono e saranno)denominate altro…E’ chiaroche il traffico di scorie tossi-che difficili da smaltire

smuovono soldi e di conse-guenza un bell’invito alla cri-minalità organizzata aguadagnare anche su questo.Ma questi discorsi sono, daun lato indubbiamente veri-tieri, dall’altro un po’ dema-gogici…Diciamocelo: è un vizio dinoi italiani (e forse non solo)puntare il dito verso chi ha il“potere” e gridare allo scan-dalo solo quando succedonocose molto eclatanti. Ma mie vi domando: quanto noi,nella nostra quotidianità,non rinunciamo a qualchesecondo del nostro tempo oa qualche banale comoditàper salvaguardare l’ambiente

nel quale noi viviamo e nefacciamo parte. Penso, ba-nalmente, all’acqua sprecataquando laviamo i piatti, allaquantità di detersivo cheusiamo, le volte che lasciamola luce accesa.Certo che non è il singolocaso a creare i danni am-bientali, ma è l’insieme….Sono convinta che ciò chemanca a noi tutti è una edu-cazione civica. Mi spiego: se

avessi maggior senso dellacomunità, se tutti ci sentis-simo parte integrante del si-stema e reali protagonisti diciò che accade intorno a noi,forse qualche accorgimentoin più ci sarebbe. Io credoche se ogni cittadino capisseche ciò che è fuori dal suoappartamento è comunquesuo, anche se in condivisionecon degli estranei, saremmotutti più attenti e disposti atutelare i nostri beni.Perché non potremo mai tol-lerare che il nostro vicino cimetta i suoi mobili in disusoin giardino, ma ci va bene seli mette in strada? A Bollate, da tempo, insieme

alla commis-sione cultura, sista cercando disensibilizzare lap o p o l a z i o n edetenuta alla raccolta diffe-renziata e allapulizia dell’am-biente. La rispo-sta è statao t t i m a : o r m a itutti i repartistanno differen-ziando la carta ela plastica. Mipiacerebbe cheanche riguardo

alla pulizia dell’ambiente cifosse più attenzione. Mi rife-risco ai mozziconi per terra,al pattume buttato giù dallefinestre (anche se questo fe-nomeno a Bollate sta dimi-nuendo notevolmente).Se considerassimo anche no-stra la struttura carcere (cheè statale e quindi, nostra)forse ci sarebbe più atten-zione e non è una critica soloai detenuti…

L’AMBIENTE SIAMO NOICarcere: il senso della comunità

faticosamente germoglia ...

Anna ViolaAgente di Rete

Q

ome prevede l'Art. 32 della no-stra bella, completa e invidia-bile Costituzione: “La Repubblica

tutela la salute come fondamentale di-ritto dell'individuo e interesse dellacollettività e garantisce cure gratuiteagli indigenti”. Tutto e tuttidevono adeguarsi a questiprincipi cardine della nostrasocietà, articolata e variegata,che si riflette anche negli Isti-tuti Penitenziari. Grandi passiavanti sono stati fatti nell’ade-guamento delle strutture edalcuni lavori sono ancora incorso, ma nonostante questoritengo che siano numerose ledifficoltà oggettive. Non è fa-cile “varare” Istituti Peniten-ziari che ancora sopravvivonoin rocche cinquecentesche ocomunque di un secolo fa.Non è facile di conseguenza attuare gliArtt.7 e 11 O.P. e gli Artt. 6 e 20 del Re-golamento di esecuzione o quanto-meno gli intendimentidell’Amministrazione Penitenziarianon hanno gli stessi esiti dappertutto:

Devo dire che le “ragazze nostreospiti”, non si fanno molto pregare pertenere pulito e in ordine il Reparto. So-prattutto chi ha provato altre realtà,dove i corridoi sono bui e l'aria circolaattraverso piccole finestre, i cortili pic-

coli e grigi, prova ancora piùpiacere a mantenere tutto pu-lito ed in ordine. I prodotti per la disinfezionenon mancano e soprattutto c'èchi li usa adeguatamente. Anche questo è trattamento,anche questa è rieducazione,soprattutto perché non tuttiprovengono da realtà di vitaesterna totalmente salubri,perché non tutti abbiamoavuto la fortuna di nascere incase più o meno belle, confor-tevoli se non addirittura dilusso.

Concludendo, il mio giudizio è positivoe, avendo visto in precedenza anchealtre realtà, darei al Reparto Femmi-nile di Bollate un bel 7, con l'auspicioche si possa arrivare in un tempo nonmolto lontano ad un 10!!

mettere a nuovo un auto immatrico-lata nel 2009 è cosa ben diversa dalfarlo con una del 1950! Premesso questo, noi di Bollate pos-siamo ritenerci fortunate, noi comeoperatori e soprattutto i nostri utenti

che passano molto tempo nella nostrastruttura. Al Reparto femminile poi... dove io la-voro, siamo tutte molto attente al-l'igiene delle stanze e degli ambienticomuni, interni ed esterni.

uomo sussurrò: “D-o, parlami”, eun’allodola cantò.

Ma l’uomo non la sentì, alloragridò: “D-o, parlami!”, e untuono rimbombò nel cielo.

Ma l’uomo non ascoltò; siguardò intorno e disse: “D-o, fatti vedere”. Unastella brillò forte.

Ma l’uomo non se ne accorse. Allora urlò: “D-o, fammi vedereun miracolo”.

Nacque una vita, ma l’uomo non lo sa-peva.

Allora, l’uomo chiamò, disperato:“Toccami D-o, e fammi sapere

che ci sei”, alché D-o lo rag-giunse e lo toccò. Ma l’uomoscostò da se la farfalla e cam-minò oltre.

Non bisognerebbe rifiutareun miracolo soltanto perché

non ci è arrivato nella confe-zione che ci aspettavamo.

(Dalla rivista di pensiero ebraico Shabbat Shalom, n. 150)

La salute dello spirito

Operatrici penitenziarie

A BOLLATE UN BEL 7!La voce delle donne che ci lavorano

M.A. AnconaAss.te Polizia Penitenziaria

C

ASPETTATIVE

L’

l diritto alla salubrità dell'am-biente, si presenta come una ar-ticolazione del più ampio diritto

alla salute in quanto posizione sogget-tiva tutelata erga omnes. Esso si pone in una posizione strumen-tale, rispetto alla conservazione delbene salute. Diversi organismi internazionali sisono occupati di tale diritto. In parti-colare ricordiamo le Regole MinimeEuropee in materia penitenziaria chedeterminano, tra l'altro, con partico-lare rigore, le caratteristiche dei localidi detenzione e le norme igieniche cuidebbono attenersi i detenuti, nella di-chiarata convinzione che l'ambiente ele condizioni personali sono determi-nanti nei progetti trattamentali di rie-ducazione. Particolare attenzione viene rivolta allecaratteristiche degli istituti, degli am-bienti e dei regimi di vita negli stessi ealla tutela della salute del detenuto at-traversouna seriedi regolesulla pre-venzione,sul servi-zio sani-t a r i ogenericoe specia-listico. Il nuovoregolamento di esecuzione varato nel2000 ha recepito appieno le direttivecontenute nelle regole e ha modifi-cato, tra l'altro, gli artt. 6, 7 e 8 intro-ducendo una serie di misure in tema dicondizioni igieniche e illuminazionedei locali detentivi. Si tratta di dispo-sizioni cogenti per gli istituti di nuovacostruzione, mentre, per quelli già fun-zionanti, l'adeguamento è previsto se-condo le disponibilità di bilancio. Nonostante l'apertura del carcere diBollate sia recente (risale a circa noveanni), la sua progettazione e conse-guente realizzazione è invece più da-

tata e, pertanto, essanon ha osservato le di-sposizioni contenutenegli artt. 6, 7, 8. Pur-troppo l'adeguamento,allo stato, non risultapossibile a causa dellaesiguità delle risorse fi-nanziarie. Il nuovo pa-diglione attivo da circadue mesi è invece con-forme alle disposizionipreviste nel regola-mento e così, ad esempio, le celle sonodotate di vano doccia. L'inserimentodella doccia nell'ambito del vano deiservizi annesso alle singole camerepresenta un indubbio vantaggio nellapromozione dell'igiene individuale, in-dispensabile in comunità numerose econ le caratteristiche degli istituti dipena. Non vanno trascurati anche ivantaggi di gestione di questa modi-fica: si eliminano, infatti, i problemi ele tensioni connessi alle limitazionidell'accesso alle docce e alla difficoltàdi soddisfare le esigenze di tutti, in se-zioni talvolta molto numerose. I locali doccia costituiscono uno deipiù annosi problemi che attengono allasalubrità ambientale all'interno di que-sto Istituto. Purtroppo, al di là delle di-sposizioni normative, la fatiscenzadegli impianti è strutturale e di difficilesoluzione, se noncon un ingente inve-stimento economicodi competenza mini-steriale. Tale situa-zione è stata, tral'altro, accertata dallaA.S.L. di compe-tenza, durante le vi-site periodiche chesono effettuate inistituto in ottempe-ranza all'ultimo pe-riodo dell'art. 11della legge peniten-ziaria. L'art. 11, infatti, pre-

vede che gli istituti peni-tenziari siano visitati dalmedico provinciale com-petente almeno duevolte l'anno, allo scopo diaccertare lo stato igie-nico sanitario e le condi-zioni igieniche e sanitariedei detenuti. La competente commis-sione medica effettua re-golarmente i controllipresso questa struttura

ed ha un particolare riguardo, tra l'al-tro, per l'area sanitaria, per i locali diconfezionamento del vitto e per i ser-vizi igienici di uso comune. A seguito dei sopralluoghi, la A.S.L. ri-ferisce sui provvedimenti da adottareal Dipartimento Amministrazione Pe-nitenziari a e al Tribunale di Sorve-glianza competente sull'istituto. La struttura nuova e anche la man-canza del sovraffollamento che attana-glia le altre carceri, sicuramenteagevolano le condizioni igieniche am-bientali, creando delle condizioni, senon altro, accettabili, sia per i detenutiche per gli operatori penitenziari. Ciò non vuol dire che non vi siano si-tuazioni che vanno costantementemonitorate e controllate, attesa l'im-portanza della materia.

Caratteristiche degli Istituti

IGIENE: REGOLE E NORMEGli sforzi e le difficoltà affinché siano compiute

IDott.ssa Cosima BuccolieroVice Direttore II C.R. Milano -Bollate

“il trattamentodei detenuti

deve salvaguadare

loro salute e dignità”

“le celle devono

disporre dibagno e

doccia dausufruire

liberamente”

5

a bromidrosi è caratteriz-zata da una sudorazionemolto intensa e maleodo-

rante determinata da processi fer-mentativi batterici epidermici.Spesso nelle bromidrosi sono incausa batteri e/o miceti, quindi èutile un esame per escludere lapresenza di tali micro organismi.La bromidrosi si risolve spesso conun'accurata pulizia: sono general-mente efficaci i bagni giornaliericon un sapone liquido contenenteclorexidina e l'applicazione di pre-parati (presenti nelle comunicreme antiperspiranti) a base di clo-ruri di alluminio. Tuttavia, può ren-dersi necessaria l'associazione dicreme o lozioni topiche antibatteriche.

e micosi dei piedi o piedid'atleta (tinea pedis) sono ge-neralmente causate da derma-

tofiti, questi funghi hanno bisogno diun ospite (in questo caso l'essereumano) per svilupparsi. Le micosi simanifestano sui piedi, abitualmentefra le dita dei piedi e sotto le unghie.

Le micosi si sviluppano sotto i stratisuperiori della pelle e in un' ambientespesso umido e caldo. Le persone dia-betiche, le persone che presentanoproblemi di circolazione, dei soggettiche prendono dei medicamenti a basedi cortisone e gli sportivi (spesso in se-guito ad un sudore importante) sonopersone in generale più sensibili allosviluppo delle micosi. Dei pruriti rossi appaiono all'inizio, inseguito, lo pelle diventa più grigia per-fino bianca e si spella.

Una sensazione di pizzicamenti edi grattature legate ad un doloreimportante è spesso accompa-gnato nei casi di micosi dei piedi,che sboccano in generale a dellefessure. Esistono diverse forme di farmaciper curare le micosi dei piedi comedei gel, delle creme, dei spray,delle pillole (spesso sotto prescri-zione medica) o delle polveri. Consigli utili: - Utilizzate dei vestiti (comprese lescarpe) cha lasciano respirare ilpiede, in effetti troppo sudore fa-

vorisce lo crescita di micosi (dermato-fiti). Potete per esempio utilizzare unospray antifongico per le vostre scarpe. - Fate dei bagni di piedi, per esempioa base di permanganato di calcium (invendita in farmacia). - Curare bene l'igiene e lo qualità dellapelle dei piedi utilizzando delle pomatespeciali o facendo una pedicure. Fate attenzione alle ferite e ai calli, ineffetti questi possono favorire l'entratadelle dermatofiti e dunque lo sviluppodelle micosi.

RIDERE FA BUON SANGUE

I genitori di Pierino vengono convocati a scuola dalla MaestraBuongiorno, vi ho fatto chiamare perché vostro figlio dice troppe parolacce,onestamente non so

più come e cosa fare, se potete intervenire voi? Il padre di Pierino esclamò di tutto punto: “è dove c...o le impara!”

Pierino dal dentista “Ma lei è sicuro di essere un dentista?” “Ma che domande mi fai: certo che lo sono!”

Pierino: “no perché il dente da levare era quello dietro, non questo!” “Rilassati, che uno alla volta ci arrivo !!!”

InterrogazioneBitta dimmi due pronomi di persona Chii! Io! Maestra? Bravissimo, ora tocca a...

I difettiDue amici discutono animatamente sui propri difetti, e uno dice all'altro: “il tuo difetto più grosso è che dai sempre

ragione agli imbecilli !!!” E l'amico risponde: “hai ragione”.

Pierino e il VigileUn vigile di ronda nel parco si accorge che c'è Pierino nascosto in mezzo ai cespugli che fuma una sigaretta,

lo avvicina piano, piano e colto sul fatto gli dice: “Vergognati, così piccolo è già fumi !!!” “E allora tu controbatte Pierino, Sei così grande che giochi ancora col FISCHIETTO !!!”

Come prevenire

BROMIDOSI E MICOSIAttenzione ed igiene adeguata

Dott. Massimo MorelliSpecialista in Dermatologia e Venereologia

a cura di Marco Macrì

L

L

egli ultimi anni vi è stato unmiglioramento su questotema rispetto al passato,

anche se ancora in alcuni Istituti viè molto da fare. Basti pensare aquanti andrebbero addirit-tura chiusi poiché sarebbetroppo elevato il costo perristrutturarli ed anche al-cuni troppo vecchi a livel-lio di infrastrutture,impianti idraulici ed elet-trici, che non consentirebberoil restauro a norma di legge.Detto questo, possiamo asserire chenella Casa di Reclusione di Bollate lasituazione non è analoga ad altre re-altà, in quanto l’Istituto è di recentecostruzione e risente solo di alcune im-perfezioni legate probabilmente al-l’usura. Chiaramente l’igieneambientale di un carcere parte innan-zitutto da quante infiltrazioni vi sonoattraverso tetti, pareti o siti destinati alpassaggio di tubature e scarichi chespesso sono lesionati e quindi porta-tori di umidità, funghi e muffe. Ciò ècausa di disagio sia per idetenuti sia per gli opera-tori penitenziari, che sitrovano, durante i turni,a dover evitare lungo icorridoi stracci, secchi opozze d’acqua che esconoda stipiti. A parte questiinconvenienti, presentiin tanti Istituti, si può al-tresì dire che oggi, ri-spetto ad ieri, i lavori dirisanamento vengono ef-fettuati con scadenze piùprecise. Vi è una ten-denza a dare la prioritàall’igiene ed alla sicu-rezza ambientale. I dete-nuti, per esempio, qui aBollate, ricevono una fornitura men-sile di prodotti per l’igiene propria edegli ambienti in comune e non. Visono poi lavoranti responsabili dei varisettori che provvedono alle pulizie e a

sterilizzate degli strumenti per visitespecialistiche e siringhe, inoltre man-tiene il contatto con l’Ufficio MedicoCentrale e si occupa dell’archivio. Altriinfermieri prestano servizio al Femmi-nile con molta professionalità ed at-tenzione. Un altro settore dove l’igieneè l’attenzione sono massime è il re-parto cucina, dove viene preparato ilvitto giornaliero, dopo un’accurata ve-rifica della Commissione di controllosugli alimenti, le scadenze, la qualità e

quantità prevista da apposite Ta-belle Ministeriali. La Commis-

sione serve soprattutto adalleggerire il personale dicucina, sotto il profilo dellaresponsabilità per even-tuali anomalie nelle qualile Imprese di manteni-

mento a volte incorrono;vengono rispettate tutte le

norme igieniche ed è cura delpersonale di Polizia Penitenziaria

la verifica che questo avvenga. Conclu-dendo, possiamo dire, a nostro avviso,che qui a Bollate Femminile, siamo

sulla strada giusta perpoter riuscire a rispettareed assicurare un migliorrisultato rispetto ad altrestrutture. Certo qualcosaresta sempre un po’ in-dietro, come ad esempioriuscire a far arrivarel’acqua nei cortili e con-sentire l’apertura deibagni che in questo mo-mento non sono ancorafunzionanti. Tra le altrecose si consentirebbe allalavorante di poter lavarela zona dei passeggi, inquanto ne fruiscono trepiani. Ringraziamo comunque

questa Direzione per tutto quello chein realtà funziona e ci permette di vi-vere in ampi spazi luminosi, ambientiareati e puliti.

Tatiana Mitrean – Monica Rijli

raccogliere l’immondizia che viene dif-ferenziate in un’apposito sito, portan-dola in cassonetti. Chiaramente la

convivenza nelle celle, che sono diquattro unità, non è sempre fa-

cile sotto questo aspetto ed ècura della popolazione de-tenuta provvedere al man-tenimento dei bagni e dellestanze pulite e disinfettate,in quanto è fondamentale

per non incorrere in spiace-voli rischi (vedi numero

precedente “MalattieTrasmissibili”). Per quantoriguarda i reparti fumatori enon, in questo Istituto vi èparticolare attenzione,quando possibile, si cercadi riunire in un'unicastanza le persone che nonfumano e in alcuni spazi co-muni vi è divieto di fumare. Per quanto riguarda invece gli am-bulatori del Reparto Femminile, ab-biamo un’infermiera responsabile chesi occupa di mantenere l’Ufficio Me-

dico in ordine, dividendo i rifiuti ge-nerali da quelli potenzialmente infetti,provvedendo al cambio del rullo suilettini delle visite ed assicurandosidella fornitura di tutte le confezioni

Strutture difettose

INFILTRAZIONI AL REPARTO FEMMINILE

Si chiedono interventi risanatori a tubature e scarichi

N

7

l controllo dell'Igiene ambientaleè deputato alle ASL competentiper territorio.

Nel caso specifico della 2° Casa di Re-clusione di Bollate tale controllo è as-sunto dall’ASL Città di Milano (daparte del Distretto di Via Statuto). E' previsto, secondo la normativavigente e secondo gli accordi traMinistero della Giustizia e Mini-stero della Salute, una visita dicontrollo due volte all’anno (nor-malmente ogni 6 mesì) da partedell' ASL competente all’internodell’Istituto. La visita ispettiva prevede la pre-senza di numerose figure profes-sionali, che effettuano controllisull'ambiente complessivo del-l’Istituto, effettuando delle visite neiReparti, visite ispettive nell'Area Sani-taria, visite nei locali destinati a de-genza, visite nei locali cucine, visitenegli ambienti comuni, rispetto dellanormativa per le attività lavorative, ri-spetto della normativa antincendio. Al termine di questa ispezione vienestilato un verbale in cui vengono con-testati eventuali problemi riscontrati edato un termine per la risoluzione

degli stessi. Tale verbale è un documento di grandeimportanza e rilevanza e viene inviatoin copia per conoscenza e per i dovutiinterventi al Provveditorato della Re-gione Lombardia, al Ministero della

Giustizia, alla Magistratura di Sorve-glianza. Rimane scontato che alla successiva vi-sita ispettiva vengono controllate lereali risoluzioni dei problemi riscon-trati nella precedente visita ispettiva. La stessa ASL Città di Milano svolgegrossa attività di collaborazione conl'Istituto (da parte del Distretto diPiazzale Accursio) nell'ambito di tuttal'attività vaccinale interna, ad esempio

vaccinazioni antitetaniche, sommini-strazione di test di Mantoux ad ognianno, in occasione della campagnavaccinale antinfluenzale. Tutti questivaccini o reagenti vengono diretta-mente forniti all'Istituto dalla stessa

ASL, attraverso i Distretti o laFarmacia centrale ASL. In collaborazione con i re-sponsabili dell'ASL di P.leAccursio si cerca di riportareall'interno dell'Istituto le nor-mali attività dell' ASL, a li-velli di prevenzione e dicontrollo delle malattie infet-tive e diffusive, che vengonosvolte nei confronti dei citta-dini liberi. A tale proposito è in corso

una organizzazione di programmi diprevenzione per malattie, di rilevanteimportanza sociale come per la popo-lazione non detenuta, secondo le lineeguida della Regione Lombardia. Lastessa ASL Città di Milano di P.le Ac-cursio esegue, con l'Istituto e con lestrutture sanitarie sul territorio, il mo-nitoraggio delle denunce di malattieinfettive e diffusive anche a livello ter-ritoriale.

a qualità della vita sono sicuroche dipende dall’ambiente checi circonda, dalle nostre abitu-

dini di vita, dalla negligenza che puòavere anche un effetto depressivo. Cisono tante cose che possiamo fare permigliorare il nostro ambiente; l’igienee il sistema di vita ad esempio, altri-menti si creeranno sempre più pro-blemi e l’ambiente dove adesso

in quanto dobbiamo pensare che ve-niamo giudicati dagli altri, nell’imme-diatezza, per la qualità e l’ordine delnostro aspetto esteriore. Chi non ha nessuno, non deve rinun-ciare alla cura di se stesso e far degra-dare il proprio aspetto, sarebbe unsintomo della mancanza di rispettoverso se stessi. Un atteggiamento diquesto tipo non aiuta sicuramente lacomunicabilità e non dimentichiamociche tutti noi siamo degli “animali so-ciali”. L’armonia della convivenza ciaiuta a salvaguardare al meglio l’am-biente in cui viviamo e le relazioniumane.

viviamo tenderà a degradarsi. Il van-dalismo ne è un chiaro segno: se unacosa riteniamo che non è di nostra pro-prietà tendiamo a distruggerla, questoè un sistema attraverso il quale cer-chiamo di auto-emarginarci.Per ovviare a ciò, sarebbe il caso chetutti noi facciamo in modo che le no-stre richieste e i nostri bisogni sianochiari agli altri.Ad esempio, una delle cose primarie èla fornitura che riceviamo ogni mese,è di importanza necessaria e vitale.L’educazione all’igiene, quella perso-nale soprattutto, è fondamentale: peruna questione di benessere e di salute,

L’IGIENE AMBIENTALE

L’ATTENZIONE IDENTIFICA L’UOMOSalvaguardare l’ambiente è il rispetto di se stessi

IDott. Roberto DaneseDirigente Sanitario

L’AREA SANITARIA

L

S a i d K u r t e s i

a pulizia delle stanze di deten-zione è veramente importantee l’Istituto ci da una mano a te-

nerle pulite . Ma, per tenerle veramente pulite, ser-virebbe che la fornitura che ci vieneconsegnata mediamente ogni 30/40giorni fosse sempre completa, soprat-tutto per le persone che sfortunata-mente non hanno la possibilità dipoter acquistare i prodotti tramitespesa. Non ci si lamenta per i sacchi dellaspazzatura che ci vengono consegnatiad ogni chiusura serale, nemmeno peri detersivi che vengono passati pun-tualmente, come quello per lavare ipanni, per i pavimenti e quello per i sa-nitari. Però ci sono quelli che vengono passatidi rado, come gli stracci per i pavi-menti, il detersivo per lavare i piatti eancora più raramente spugne e sapo-nette. Gli articoli per l’igiene che non ven-gono mai passati sono lo spazzolinoper lavarsi i denti, il dentifricio, il de-

tersivo per lavare i vetri, coltelli di pla-stica, lamette e sapone per farsi labarba.La carta igienica è un problema, con-siderando che anche questa viene pas-sata ogni venti giorni, ci vengonoconsegnati soltanto tre rotoli a testa edin spesa una confezione da quattro ro-toli ha un costo non indifferente. Il quantitativo della fornitura che civiene distribuito basta a malapena peruna stanza singola. Quando chiediamo secchi e scopini peri wc, ci viene risposto che non ce nesono. Per le lavatrici di reparto, hannomesso gli orari per poterne usufruire,così chi lavora ha molte difficoltà nelrispettare l’orario del turno.Ringraziamo per quello che ci viene

dato puntualmente e speriamo ci ven-gano consegnati gli articoli mancantiallo quanto prima per una vita piùsana.

Sportello Salute - 3° Reparto (da sinistra)

Adel SoltaniCarlo Alberto Garcia

Andrea Tarantola Oltion Xhika

ambiente che ci circonda èsempre lo specchio di come,culturalmente, siamo abituati

a vivere, quindi dall’igiene personale aquella in cui quotidianamente svol-giamo le nostre attività.Sicuramente una situazione comequella carceraria, dove le abitudini e icostumi personali devono lasciare spa-zio al fatto che si condividono e si de-vono con-vivere gli stessi ambienti,risulta poi essere un contesto in cui ilfattore igiene e come questa viene cu-rata, emerge particolarmente.Gli ambienti comuni, come cucina edocce e i luoghi adibiti alla nettezza,dovrebbero essere sottoposte ad unpiù accurato e sollecito esame igienicoe, questo, non differenzia strutture piùo meno recenti.In questo terzo millennio, per fortuna,l’essere umano sta prendendo co-

scienza dell’ambiente, delle sue risorsenon più inesauribili e della necessità dicreare sempre più mezzi per il nostrouso e consumo eco-compatibili: dalleabitazioni, ai trasporti, alle fonti dienergia, ad impatto ambientale zero.In un luogo come il carcere, dove oltrea produrre grandi quantità di rifiuti, siconsuma molta energia, il riciclo do-vrebbe essere più attento, scrupoloso ecoscienzioso, partendo dalla divisionedei materiali che finiscono nella spaz-zatura, arrivando poi a convertirli inenergia.

Non credo sia molto lontano il giornoin cui si rinnoveranno sistemi energe-tici dai propri rifiuti, garantendo a chiabita in posti come il carcere, ma so-prattutto vive su questo meravigliosopianeta, un notevole miglioramentodell’igiene ambientale.Entrando nello studio dentistico del-l’Istituto, per esempio, si ha l’impres-sione che sia carente delle attrezzaturenecessarie e che quelle in uso a voltenon funzionino.In un Istituto trattamentale – speri-mentale come questo, si dovrebbe darepiù spazio ai rimedi naturali e inte-grarli a quelli allopatici limitandone ilconsumo, a volte spropositato. Nel Re-parto femminile siamo anche fortu-nate ad avere un medico Omeopatache sarebbe certo in grado di consi-gliare rimedi naturali.

Shakti

LA SEMI EMERGENZA PULIZIA

ECO-COMPATIBILITÀ

I REPARTI

“S“SPORTELLO SALUTE”

PORTELLO SALUTE”

MASCHILEMASCHILE

“SPORTELLO SALUTE”

“SPORTELLO SALUTE”

FEMMINILEFEMMINILE

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igiene ambientale studia leforme morbose legate alle va-riazioni delle caratteristiche

dell'ambiente nel quale viviamo, qualil'aria, l'acqua, il suolo, che possono es-sere fatton di rischio di patologie infet-tive e non infettive. Tali fattori dirischio sono di ordine chimico, fisico,biologico. Nel corso degli ultimi cento anni il nu-mero dei composti chimici, prodotti ediffusi nell'ambiente, si è notevol-mente moltiplicato, specialmente at-traverso la sintesi di nuove molecole.Due enti federali americani, l’EPA (En-vironmental Protection Agency) e ilFDA (Food and Drug Administration)hanno calcolato che mediamentel'uomo nel corso della sua vita è espo-sto a 63.000 composti di sintesi, di-versi dei quali caratterizzati da unatossicità acuta o cronica provata al-meno in animali di laboratorio. I principali effetti patologici dei conta-minanti ad azione tossica sono di tipocancerogeno, di alterazione dei processi di formazione dell'embrione edel feto durante lavita intrauterina,con danni che sipossono manife-stare durante la gra-vidanza, alla nascitao più tardivamente,oppure modificanola risposta del si-stema immunitario.Un fattore fisico dirischio ambientale èil rumore. Esso puòprovocare sia danni uditivi, che vannodalla rottura del timpano, fino alla di-minuzione temporanea o permanentedell'udito, che si manifesta con un in-nalzamento della soglia uditiva, con ef-fetti non uditivi quali tremorimuscolari, nausea, vomito, vertigini,stanchezza, irritabilità, ansia, altera-zioni del ritmo del sonno, diminuzionedell'attenzione, interferenza sul rendi-mento di apprendimento e lavorativo.

Uno dei problemi più attuali è l’inqui-namento atmosferico. Esso consistenella modificazione della composi-zione dell'aria, perla presenza di so-stanze in grado dialterare le normalicondizioni ambien-tali e costituire unpericolo per la sa-lute dell’uomo. Lemaggiori sorgentidi inquinamentoatmosferico pos-sono essere i processi di combustionedeterminati dai veicoli, dagli impiantidi riscaldamento domestico ed indu-striale, dagli inceneritori municipali. Isoggetti maggiormente colpiti sono ibambini e gli anziani, con aumentodelle malattie respiratorie (asma,bronchiti) e cardiocircolatorie. Alcunicontaminanti atmosferici possono es-sere potenzialmente cancerogeni, qualiil benzene, gli idrocarburi policicliciaromatici, l'amianto. Anche l'acqua,che per l'uomo è una necessità prima-

ria, può essereun importanteveicolo di in-fezione, pertutti i micror-ganismi adesclusiva oprevalente eli-minazione fe-cale quali, adesempio, ivirus dell'epa-tite A ed E, gli

enterovirus, i rotavirus, le salmonelle,le shigelle, i vibrioni. Un altro problema ambientale digrande rilevanza è l'allontanamento elo smaltimento dei rifiuti liquidi e so-lidi. Le acque di rifiuto si distinguonoin acque nere, acque meteoriche obianche, acque di lavorazione indu-striale. L'allontanamento di esse av-viene con i sistemi di fognatura. Intempi più moderni è stato adottato il

sistema doppio che prevede canalizza-zioni separate per le acque nere e perquelle bianche. Le acque di lavora-

zione indu-striale devono,invece, rispet-tare dei limitidi concentra-zione dei con-t a m i n a n t i ,come da normedi legge. Inmolte situa-zioni, perciò, si

rendono necessari idonei pretratta-menti di depurazione. I rifiuti solidisono classificati in urbani (di prove-nienza domestica e stradale), speciali(che provengono da particolari attivitàindustriali ed agricole o da ospedali ecase di cura, non assimilabili a quelliurbani) e tossici e nocivi (che conten-gono o sono contaminati da sostanzetali da presentare un pericolo per la sa-lute e per l'ambiente). I rifiuti solidi devono essere raccolti insacchetti di plastica che vengono poidepositati nei cassonetti facendo, inol-tre, la raccolta differenziata. Tra i me-todi più corretti di smaltimento deirifiuti solidi vi è la trasformazione in“compost”, che è un concime agricolo,l'incenerimento, la discarica control-lata, che se correttamente utilizzatanon presenta problemi di ordine igie-nico ed estetico ed offre, rispetto allatrasformazione in compost ed all'ince-nerimento, sensibili vantaggi econo-mici. Infine, i fattori di rischiobiologico (batteri, virus, funghi, paras-siti) si manifestano soprattutto con lemalattie infettive e parassitarie. Inconclusione, per prevenire eventualidanni legati alle variazioni ambientali,è necessario che ci sia un impegno ditipo culturale, sociale e politico cheagisca nella stessa direzione, in mododa conservare le condizioni più idoneeper la salute e per una migliore qualitàdi vita.

Dott. Francesco Moavero

Salubrità ambientale: SOS!

ECOSISTEMA IN PERICOLOL’impegno culturale, sociale e politico per preservarlo

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I consigli di Enzo

arissimi amici, questo numerolo voglio dedicare alla verdura,

che è la protagonista numero uno digran parte delle diete che interessano milioni d’italiani. Nonostante le speculazioni e un’educazione alimentare an-cora scarsa, la verdura resta un prodotto ancora a prezzi “ci-vili”, in parole povere l’orto a distanza, chi non ha la fortunadi poter coltivare le verdure sotto casa, affitta un pezzettodi terreno a qualche chilometro dalla residenza. Non è il no-stro caso, qui a Bollate, dove abbiamo una serra che ci per-mette di avere verdure fresche sempre. Il “ BOOM” del ciboverde è l’attenzione della cucina d’autore.Ultimamente a Milano si è svolto il più noto congresso ita-liano “IDENTITÀ GOLOSE” che ha avuto come tema le ver-dure, (e non la cucina vegetariana), quello che ci arriva dagliorti, dai campi, e una grossa attenzione alle proposte crude;in questo congresso oltre 70 CHEF di tutto il mondo si sonoalternati con il tema verdure, realizzando ricette rappresen-tative, illustrando tecniche, materie prime insolite, che conla loro genialità, fantasia, stanno rivoluzionando un mondodi bontà naturale, tutto da gustare. È cominciata la prima-vera ed è il momento migliore per prendersi cura di noistessi con il mangiare sano, genuino che ci offre la verdura.

Per sfruttare le qualità delle verdure crude vi consiglio dinon mangiarle mai a fine pasto; molti credono che per pro-blemi intestinali bisogna mangiare verdura cotta, in realtàimpigrisce ancora di più l’intestino e perde in questo tipodi preparazione gran parte del suo potere nutritivo. Èquindi sempre meglio cibarsi di verdura cruda a piccoledosi, sminuzzata quando si presenta a foglia, oppure frul-lata. Una porzione di verdura cruda, condita il meno possi-bile, dovrebbe far parte della dieta quotidiana.Ricordatevi sempre di mangiarla prima o insieme alle por-tate principali, maidopo.La temperaturacambia e questisono i momenti incui bisogna appro-fittarne, prima chearrivi l’estate dovela verdura la fa dapadrona: mettete intavola tenere insa-latine, arricchitecon formaggi fre-schi.Ciao a tutti e allaprossima uscita.

Enzo Visciglia

È un pensiero leggero,

fugace

evanescente

un pensiero

invadente.

Un deserto viale

segnato

da esili ombre

dove

il parco

è un erboso silenzio.

Antonino Bartolotta

igiene ambientale, non mi fapensare alla qualità o allaquantità di prodotti che utiliz-

ziamo per le pulizie, ma risveglia un con-cetto che è strettamente connessoall'aspetto del mondo in cui viviamo ecol quale interagiamo: il senso della re-sponsabilità collettiva.Niente di ciò che accade e si presenta ainostri occhi, può esimerci dalla respon-sabilità del fatto indiscutibile che esi-stiamo e facciamo parte dell'umanità.Una posizione a volte difficile da accet-tare e, per reazione, la rifiutiamo per co-modità.Io provengo da un paesino del profondosud, dove lo scenario costante era rap-presentato da: strade dissestate, discari-che abusive di rifiuti, infrastrutturetrasandate o semi-demolite; le abita-zioni private, invece, tenute con unacura quasi maniacale, perfette.Un modo di pensare distruttivo, per ilconcetto di cui sopra: ognuno pensa alsuo “angolino” e fuori da questo nientelo riguarda.

Se si dibatte su questo, la colpa del de-grado è dello “Stato”. Ma chi è lo Stato?Non lo siamo forse noi tutti? Tutto ciòche idealmente e strutturalmente ricon-duce a questo termine, non sono i con-notati della nostra “carta d’identità”?Cosa comunichiamo quando affer-miamo che “siamo” italiani?È per questo che l'ambiente, la suaigiene, la sua cura si riconduce a noi inmaniera diretta e ineludibile, nono-stante cerchiamo di non renderceneconto. L'ambiente ci rappresenta e de-scrive chi e cosa siamo, è da lì che siforma l'dea di Stato. È l'embrione chedeve diventare un essere fisicamentecompiuto.Quando stiamo criticando aspramentechi sporca, chi degrada, chi si disinte-ressa, indirettamente stiamo parlandodi noi stessi e questo, per convenienza,a volte non lo consideriamo.La tendenza più accreditata, perchè piùfacile, è quella di ripararsi sotto l'om-brello delle colpe altrui.

Pasquale Forti Karim

La salute in tavola

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L’HABITAT E LO STATO: IL CITTADINO

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REPARTO MASCHILE: GIOVEDI dalle ore 15:00 alle ore 17:00REPARTO FEMMINILE: SABATO dalle ore 15:00 alle ore 17:00

“SPORTELLO SALUTE”

UN SOSTEGNO PER SALUTE INGRATA

Un modo per sostenere SALUTE inGRATA

Periodico sulla Salute della 2° Casa di Reclusione di Milano – Bollate

è quello di destinare all’ Associazione

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e delle loro problematiche.

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