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SCOUT Giochiamo - Anno XXXII - n. 11 - 5 giugno 2006 - Settimanale - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione periodico in abbonamento postale L. 46/04 art. 1 comma 2 - DCB Bologna IL FIUME 3 2006 … e a proposito di grandi e piccoli, guardate questa foto apparsa sul nostro giornalino nel marzo del 1996 e quest’altra sotto scattata ap- pena un mese fa… Sì! È sempre lei! con dieci anni di differenza. Un caro saluto alla nostra lupetta Sara. Sul prossimo numero di Giochiamo parleremo di GRANDI personaggi, idee, cacce e voli e an- che di piccoli grandi. Quindi… un grande … CIAO dal vostro

Transcript of a B C D 2 a m o c Sul prossimo numero 1 t r a 4 0 6 4 L · Nella terra fra due fiumi 10. Gli enigmi...

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IL FIUME32006

… e a proposito digrandi e piccoli,guardate questafoto apparsa sulnostro giornalinonel marzo del1996 e quest’altrasotto scattata ap-pena un mese fa… Sì! È sempre lei!con dieci anni didifferenza.Un caro saluto allanostra lupettaSara.

Sul prossimo numerodi Giochiamo parleremo di GGRRAANNDDIIpersonaggi, idee, cacce e voli e an-che di piccoli grandi. Quindi… ungrande … CIAO

dal vostro

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Ciao, ciao e ancora ciao! Ciao a tut-ti quanti. Come state? Siamo in for-ma, vero? Ne ero certo, com’è veroche sono la vostra talpa preferita.Questa volta mi è venuta in men-te una delle mie prodigiose idee,suggerita dalla voglia impellentedi fare qualcosa di nuovo e di di-verso dal solito.Siete curiosi, eh? Allora, subito inCaccia e in Volo con me in unodei miei insoliti giringiro sotto-sopra il Bosco e la Giungla: inso-lito perché non sono certamentemai uno uguale all’altro, e sonosempre pieni di cose nuove, stra-ne e curiose. E interessanti.Anzi, questa volta di cose nuovee curiose ce ne saranno propriomolte, anzi oserei dire a fiumi, ecome sapete non prometto mai avanvera.È una fra le cose che preferisco,quella di sedermi lungo la spon-da di un fiume a guardare, pensa-re, e mi lascio incantare dalloscorrere dell’acqua, a volte dolcee pieno di musica, altre duro escorbutico. Il fiume è proprio co-sì, pieno di vita e culla di nuovevite: conoscere i fiumi non è solo

una cosa di geografia, ma anchedi storia. Ogni grande civiltà è le-gata a doppio filo alla storia di unfiume, pensate al Nilo, al Tevere,alla Mesopotamia, al Gange o alGiordano. Ma al tempo stessopuò diventare pericoloso e duro,se non lo si rispetta e cura come sideve. Ne sa qualcosa chi vive dal-le parti di un torrente o di qualchefiume pazzerello.Insomma, credo che anche questavolta ci siano tutti gli ingredientiper fare un gran bel giringiro. Ese vi posso dare un consiglio chemi hanno passato gratis i miei cu-gini castori che vivono inCanada, oltre che alle maniche,rimboccatevi anche i pantaloni.Lungo un fiume, non si sa mai!Buon Volo e buona Caccia, dalvostro Erik

Chiuso in redazione il: 15 maggio 2006

Associato all'UnioneStampa Periodica Italiana

LA REDAZIONECapo redattore: Marco QuattriniRedattori: Camillo Acerbi, Maria Grazia Berlini, don Andrea Budelacci, EmanuelleCaillat, Valentina Castelli, Anna Maria Guidi, Mauro Guidi, don Andrea Lotterio,Angelo Marzella, Vanna Merli, Maria Vittoria Perini, Fulvio Romanini, Gianni Spinelli Ha collaborato la Pattuglia Ambiente della Zona di ForlìIllustrazioni e grafica: Vittorio Belli • Impaginazione: Simona Pasini

SCOUT - Anno XXXII - n. 11 - 5 giugno 2006 - Settimanale - Poste italiane s.p.a. - Spedizione pe-riodico in abbonamento postale L. 46/04 art. 1 comma 2, DCB BOLOGNA - 0,51 - Edito dall'Agesci- Direzione e pubblicità: Piazza Pasquale Paoli 18 - 00186 Roma - Direttore responsabile: SergioGatti - registrato il 27 febbraio 1975 con il numero 15811 presso il Tribunale di Roma - Stampa:Omnimedia, via Lucrezia Romana, 58 Ciampino (Roma) - tiratura di questo numero copie 60.000 -Finito di stampare nel giugno 2006

IN QUESTO NUMERO…3. Fra la giungla e il bosco

Lungo il fiume6. Morso di Baloo

Il fiume di Gesù8. Fratellini e sorelline nel tempo

Nella terra fra due fiumi10. Gli enigmi dello Scovolino

Fiumi di parole13. Le avventure di Millo e Cia

Pesca di beneficenza15. Biblioteca di Branco e Cerchio

“Il vento nei salici” di K. Grahame18. Giochiamo a…

Una fune sul fiume20. In caccia e volo coi Santi

Una sorgente di acqua cristallina22. Sorella Natura

Sasso piatto e il fiumeDivertiamoci a osservare il fiume

26. SpecialitàI visitatori del fiume

29. Piccole Orme e altri eventiLittle Tracks

30. PostaLa posta di Giochiamo

LUNGOILFIUME

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Lassù, in mezzo al bosco sullependici della montagna, l’acquadi una piccola sorgente sgorgavalimpida e fresca. Un piccolo rivoche scendeva tra i sassi, quasi in-visibile, ma poi si univa ad altripiccoli rigagnoli che gli portava-no altra acqua: e così il ruscelloaumentava lentamente.Quando arrivava al prato era già unpiccolo fiume e presso le sue spon-de gli animali si incontravano per

bere e - d’estate - per cercare il fre-sco. Intere famiglie di lepri, scoiat-toli, marmotte, tassi, ghiri, e tantialtri, oltre ad ogni specie di uccel-li, arrivavano al fiume, per bere eper ammirare i guizzi argentei deipesci che vivevano sul fondo, tra isassi e le alghe.E il fiume scorreva a volte lento,altre tumultuoso, a portare la vitaa tutti gli animali e le piante, sen-za distinzione

La Waingunga non è un fiumequalsiasi: è il fiume dellaGiungla. E Mowgli, il signoredella Giungla, con la Waingungaè cresciuto e ha cacciato. Se glie-lo chiediamo, ciascun sasso e cia-scuna fronda che si bagna in essapuò raccontarci una storia, un’av-ventura del cucciolo d’uomo.Potremmo sentire delle mille cac-ce all’alba con il resto delBranco, sulla traccia delsambhur che guardingo si avvi-cina ai posti dell’abbeverata, ecerca di non muovere una fogliané una goccia d’acqua, per nonfarsi sentire dal cacciatore di car-ne. O dei giochi con i quattro fra-telli di tana, ad inseguirsi fra lepozze e le canne sulla sponda.Oppure, ancora, di quella prima-vera che l’albero della mowhanon fiorì affatto, e Hathi, il si-gnore della Giungla, dichiarò latregua dell’acqua quando videin mezzo alla poca corrente ilprofilo azzurrino della rocciadella pace. E tutti i popoli dellagiungla lì s’incontravano, per tro-vare almeno un piccolo beneficioin quel periodo terribile di siccità. E poi, ancora, i giochi di forza eabilità con l’amico Kaa che fini-vano sempre a bagno in unaprofonda pozza del fiume, neracome la pece, circondata da rupi epiena di alberi sommersi.

Ma fu la notte del cane rosso chevale la pena di farsi raccontaredalla corrente del fiume: i Dholedel Dekkan avevano invaso laGiungla e tutto devastavano nelloro cammino. Fu alla Roccia delPiccolo Popolo delle api cheMowgli li attirò in trappola e lacorrente della Waingunga se neportò via molti. Ma fu più in giù,dopo una delle anse del fiume, trale secche e le sabbie di fronte leTane, che ci fu la vera battaglia,con il Popolo Libero sotto la gui-da di Akela e di Phao. Una nottedi cui tuttora si parla nellaGiungla e, se facciamo silenzio, ilgorgoglio del fiume la racconteràancora una volta.

Nel Bosco… …NelLAJUNGLA

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ILFIUMEDIGESÙ

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“Se vuoi conoscere tutto di unuomo - recita un antico proverbio- visita la sua terra”.Vale anche per l’uomo chiamatoGesù, nato duemila anni fa aBetlemme, cresciuto a Nazareth,morto sulla croce a Gerusalemmee risorto per essere con noi persempre.Per capire e conoscere meglioGesù e la sua “buona notizia”, nelcorso dei secoli milioni di cristia-ni sono partiti in pellegrinaggioverso i luoghi descritti nelVangelo, una regione straordina-ria, incorniciata dal deserto e dalmare, punto d’unione tra due con-

tinenti, culla di tre religioni, lega-ta dunque alla presenza di Dio nelmondo e nella storia.

Il Giordano è il più importantefiume di questa terra: testimonesilenzioso della grande storia del-la salvezza. Nella Bibbia appareil suo nome almeno 190 volte.Il Giordano ha alcune fonti nellemontagne vicino a Cesarea diFilippo che entrano nel LagoSemeconitide; il fiume poi scorreper 120 chilometri dal mare diGalilea al mar Morto, a quasi 400metri sotto il livello del mare (ilpunto più basso della terra).

La Bibbia, tra i molti riferimential fiume, alla terra e ai paesi vici-ni ad esso, ci ricorda che Lot siscelse la pianura del Giordanoperché in quei tempi era moltofertile (Genesi 13,10-11); gliIsraeliti con Mosè si accamparo-no nelle pianure di Moab presso ilGiordano (Numeri 22,1 eDeuteronomio 1,5) e con Giosuèlo attraversarono (Giosué 1,2);Davide fuggì e ritornò attraversoil fiume (2 Samuele 17, 22-24 e19, 15-43); Elia fu rapito in cielovicino al Giordano (2Re 2,6-15);e Naaman il Siro fu guarito la-vandosi nel fiume (2Re 5,10-14).Nel Nuovo Testamento, ilGiordano era il confine orientaledella provincia romana dellaGiudea; dire “oltre il Giordano”

era una indicazione geograficaprecisa e Giovanni il battista bat-tezzava proprio in questo fiume(Matteo 3,5-6; Marco 1,5; Luca3,3; Giovanni 1,28) e in quelleacque Gesù fu battezzato.

Quante storie di persone cambia-te hanno visto le acque delGiordano e quante continuano avederne…Non sono solo avvenimenti delpassato: Dio viene a noi ancheoggi per cambiare la nostra storia.Il Giordano ci ricordi che siamochiamati ogni giorno a diventarenuovi, a rinascere, ad entrare inuna nuova vita: “Ecco che Dionostro Salvatore ci ha rivelato lasua bontà e il suo amore per gliuomini. Noi non abbiamo fattonulla che potesse piacere a lui,ma egli ci ha salvati. Ci ha salva-ti con lo Spirito Santo in un batte-simo che fa risorgere a nuova vi-ta” (Tito 3,4-5).

Questa volta credo di aver esage-rato: il salto all’indietro è statoveramente lungo. Ho riaperto gliocchi e uno dei fiumi è lì, grandee lento. E lei è seduta di fianco ame. Anche lei guarda lo scorreredel fiume, e poi si volta verso dime, curiosa e senza un briciolodi timore…

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NELLATERRAFRADUEFIUMI

Mi piace molto fermarmi sulla ri-va del grande fiume a guardarel’acqua che scorre, e pensare atutto quello che ciò significa per ilmio popolo. Senza di lui abite-remmo ancora nelle capanne co-me le tribù dei monti Tauros, chevivono raccogliendo i frutti dellepiante selvatiche e le bacche, o ipopoli del Kurdistan che vivonoancora di caccia o in mezzo alleloro pecore.Qui invece la città è grande, il suonome è Uruk: ci abitiamo in tan-tissimi, e questo è possibile pro-prio grazie al fiume. Anzi ai fiu-mi, perché a dire il vero sono due.Questo che vedi davanti a noi èl’Eufrate, più ad est c’è il Tigri.

Entrambi hanno le sorgenti moltolontano da qui, sui montidell’Armenia, dove l’inverno èlungo, freddissimo e nevica mol-to. In primavera, con il disgelo, illivello dell’acqua aumenta molto,e spesso ci sono inondazioni, an-che molto pericolose. Dopo unlungo tragitto fra le montagne idue fiumi arrivano in pianura, edè proprio in questo tratto che vivela mia gente. Poco più a valle idue fiumi si uniscono, prima digettarsi nel mare.Sono state proprio le alluvioni arendere così fertile il terreno, chei nonni dei nonni dei nonni deimiei nonni decisero di smettere digirovagare (erano nomadi) e difermarsi qui, così almeno mi haraccontato mio nonno! E poi, imiei antenati iniziarono a chiede-re al fiume anche più sicurezza,costruendo argini sempre più resi-stenti alle piene, scavando canaliutili per irrigare i campi, prosciu-gando paludi e acquitrini. Per nonparlare poi delle chiatte e delleimbarcazioni di canne, che dalnord trasportano fino qui legnamee minerali. E da qui, dopo che gliartigiani li hanno lavorati, parto-no merci fino alle terre più lonta-ne, attraverso il mare, fino al con-fine del mondo. Proprio grazie alcommercio, qui ad Uruk gli stra-nieri come te non sono insoliti, ar-rivano da tutte le parti per com-

prare, vendere e scambiare, con ilmio popolo e fra di loro, senza bi-sogno di combattere. E scambiano non solo merci, maanche idee. Il mio nonno dice chequi sono nati la scrittura e anchei numeri.Mi piacerebbe che qui fosse sem-pre così, che le genti diverse sipossano incontrare in pace in que-sta terra, per continuare a scam-biarsi merci e idee.

1. CHI LO SA?Queste righe blu sono alcuni dei principali fiumi d’Italia.Sapresti dare loro un nome, dal più lungo al più breve?Ci prego, aiutamici!

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2. FIUMI DI DESTRA O DI SINISTRA?Mamamia, il Po ha tantissimi affluenti! Ma mi hanno dettoche alcuni sono di destra e alcuni di sinistra… Com’è pos-sibboli? Guarda su una cartina e trovane almeno quattroper ogni lato.

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3. CHI SONO?Ti propongo un indovinello:

“Sono nato in Germania, poi ho vissuto in Austria, inUngheria, in Serbia Montenegro, ho visto la Bulgaria e laRomania. Chi sono?”

Soluzioni

1. PO (652 km), Adige (410 km), Tevere (405 km), Arno (241 km), e Piave (220 km);

2.Destra: Tanaro, Trebbia, Taro, Panaro; Sinistra: Dora Baltea, Dora Riparia, Ticino, Oglio, Mincio;

3 .Il fiume Danubio.

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di Kennet Grahame

Questa è la storia di quattro grandi amici che vivono in riva al fiume:

il Topo d’acqua che conosce il mondo ed èsempre pronto ad aiutare gli altri,

il Tasso, pigro e amante delle comodità;la Talpa, timida e timorosa di ciò che nonconosce, si sente al sicuro solo sottoterra;

il Rospo, spericolato e sicuro di sè, ha vogliadi provare ogni cosa e cerca di trascinare i

suoi amici nelle più straordinarie avventure.

Sono molto diversi, ma proprio questo li aiuterà a crescere e ad affrontare insieme le

difficoltà della vita lungo il fiume.

Il Ventonei salici

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Riuscirannoi 4 amici,

Topo, Tasso, Rospo e Talpa,a ritrovarsi insieme sull’isola

in mezzo al fiume?Segui le correnti del fiume e lo vedrai!

E se vuoi conoscere le loro avventure leggi“Il vento nei salici”

di K. Grahame

Il Vento nei salici

UNAFUNESULFIUME

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Ueppaaaaaa! Avete mai attraver-sato un fiume? Beh, immagino disi! E’ facile, direte voi: ci sono iponti!!!Noi siamo fortunati, ma pensate achi deve guadare le acque turbo-lente dei fiumi africani infestatedi enormi coccodrilli, o le freddeacque veloci e taglienti dei paesidell’estremo nord! Beh, chi ha in-ventato i ponti è un genio!Di ponti ne esistono di tutti i tipie per tutti i gusti. In uno dei mieifantastici viaggi ne ho visto unoincredibile. Sapete come è fatto?

E’ una semplicissima fune! Moltogrossa, ma una semplicissima fu-ne! Chi deve attraversare quelfiume deve sapere come restare inequilibrio altrimenti… BALAM-SLASHHH!!! E se devi portarequalcosa dall’altra parte? Gasp!A tutto c’è rimedio. Dovete sape-re che questo ponte divide duepaeselli di montagna. Da una par-te si produce il formaggio e dal-l’altra il pane. Per scambiarsi i lo-ro prodotti i paesani sono obbli-gati a passare sull’altra sponda,con il pane o il formaggio. Ma come fanno? E’ difficile re-stare in equilibrio a duecento me-

tri d’altezza su una corda! Facile!Di corde ce ne sono due. Una a unmetro dall’altra. Gli abitanti attra-versano in coppia il fiume portan-do insieme i loro prodotti. Come?Se volete provare fate così: pro-curatevi due pezzi di corda lunghi80 cm e un pallone. Chiamate piùamici che potete e formate dellecoppie. Tracciate a terra un lungopercorso. Fatto? Ok andiamoavanti! Ogni coppia riceve duepezzi di corda e un pallone. I duegiocatori si dispongono l’uno difronte all’altro. Ciascuno tienecon la mano destra un capo di unacorda e con la mano sinistra un

capo dell’altra. I due pezzi di cor-da vanno tenuti ben tesi e (impor-tante!) paralleli, in modo da for-mare una barella sulla quale unarbitro appoggia il pallone.Immaginate che il percorso sia ilfiume, il pallone il formaggio esiete pronti per la grande sfida. Al“VIA!”i giocatori devono attra-versare il campo il più veloce-mente possibile, senza mai tocca-re il pallone e senza farlo cadere aterra. Se questo accade, si torna alpunto di partenza. Vince quellacoppia che arriva per prima al tra-guardo! Buon divertimento!Ueppaaaaaaaaaaaaa!!!!

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Quella mattina a Lourdes facevadavvero freddo e in casaSoubirous non c’era più legna peril fuoco. Bernadette era andatacon la sorella Toinette e una com-pagna a cercare dei rami secchifino alla rupe di Massabielle che,lungo il fiume Gave, formava unapiccola grotta. Rimasta sola,Bernadette udì un gran rumore,alzò gli occhi, e vide la grotta pie-na di una nube d’oro.All’improvviso, sulla roccia ap-parve una splendida Signora.Istintivamente, Bernadette s’ingi-

nocchiò, tirando fuori la coronci-na del Rosario. Quando la picco-la ebbe terminato la preghiera, labella Signora scomparve così co-me era venuta.Bernadette Soubirous aveva com-piuto 14 anni da poco più di unmese. Era nata il 7 gennaio 1844,nella famiglia di un mugnaio or-mai ridotto in miseria. A quel-l’età, Bernadette non sapeva néleggere né scrivere, e non avevaancora fatto la prima Comunione.È proprio a questa ragazzina po-verissima, analfabeta e di salute

UNA SORGENTE DI ACQUA CRISTALLINA

malferma, ma che prega tutti igiorni il Rosario, che Maria deci-de di apparire la mattina dell’11febbraio 1858, in un piccolo pae-se ai piedi dei Pirenei, in Francia.Maria la inviterà a recarsi in quelluogo per 15 giorni consecutivi, esolo nell’ultima apparizione, il 25marzo, le rivelerà il suo nome di-cendo: “Io sono l’ImmacolataConcezione”. Un giorno chiese aBernadette di scavare in un puntopreciso della grotta, e da quelpunto sgorgò una sorgente.Quell’acqua cristallina, che sgor-ga in abbondanza ancora oggi, èun dono grande del suo cuore dimamma, ed è sollievo e guarigio-ne per tanti ammalati che si rivol-gono a Lei con fiducia per essereliberati dal male e dalla malattia.

Maria ci fa comprendere il desi-derio del suo Figlio di liberarcidal male, e così la sorgente è il se-gno che solo Gesù soddisfa la no-stra sete di bene e di pace; solocon lui, il nostro impegno fa na-scere qualcosa di bello. Ha volutoche la piccola Bernardette si fa-cesse portavoce di questo suogrande messaggio; quell’acquache disseta, lava, guarisce, saràsempre richiamo alle sue paroleperché l’abbondanza del dono diDio chiede l’abbondanza del no-stro amore. La penitenza e la preghiera hannovalore per Maria se nascono dalnostro cuore.

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E così, mentre i giorni dello spigo-loso sassolino trascorrevano tra ca-scatelle e rive rocciose, arroton-dando sempre di più la sua aspraforma, la discesa verso valle prose-guì. “Finalmente s’inizia a viag-giare a una velocità ragionevole,senza urtare tutti quei massi chehanno smussato ogni mio spigolo!E quello cosa è? Wow, ma è un pe-sce… e questo animaletto stranoche mi cammina sopra?! E’ ungambero di fiume!”Per tanti anni il sassolino si trovòa vivere in acque correnti, tra ani-mali acquatici d’ogni genere, go-dendo della visuale di bellissimipaesaggi, prima montani poi col-linari, proseguendo il suo lungo elento viaggio verso il mare.“Mamma mia! Qui l’acqua è piùtorbida e certi giorni non riesconeppure a vedere chi mi sta difianco! Tanti pesciolini mi giranointorno cercando cibo o riparo etutte le sere mi godo un melodio-so concerto di ranocchie. E’ mol-to bello anche qui: la corrente non

ha più la forza di trasportare unsasso piatto e pesante come sonoio e posso vedere le tife che asso-migliano a dei wurstel su di unlungo spiedino, le canne che sem-brano delle scope al contrario emolti fiori colorati. Purtroppocredo che il mio viaggio sia giun-to al termine … Finirò i mieigiorni ricoperto da scivolose al-ghe in questo tranquillo tratto difiume, ormai a pochi chilometridal mare!”Ma “Sasso Piatto” non trascorsemolti giorni nel letto del fiume:infatti dei Lupetti e delleCoccinelle capitarono da quelleparti e uno di loro, attratto dallaforma del nostro amico, ne feceun…

SASSO PIATTO EIL FIUME Tanti tanti anni fa, da una parete

rocciosa in alta montagna, unmasso si staccò, iniziando a roto-lare giù verso valle e sgretolando-si tutto. Alcuni pezzetti di roccia,appuntiti e spigolosi, finirono conun tonfo fra le acque di un picco-lo torrente. “Brrr… l’acqua è ge-lida e scorre velocissima, mi sem-bra di essere dentro il cestello del-la lavatrice! La corrente mi fasbattere da tutte le parti e in più…oh ooh oooh… questi salti pro-prio non li sopporto! Di bello c’è che l’acqua è vera-mente limpida e posso vedere tut-to, anche se non s’incontra mainessun pesciolino!”

Quante volte vi sarà capitato di raccogliere un sassolino dal letto diun fiume, senza pensare alla lunga strada che può aver percorso pri-ma di arrivare lì… Pensiamo al sassolino…

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DDIIVVEERRTTIIAAMMOOCCII AADDOOSSSSEERRVVAARREE IILL FFIIUUMMEE

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Quando troviamo una bella im-pronta, la delimitiamo con un pic-colo solco disegnando un cerchionella terra. Prendiamo la strisciadi cartoncino, la pieghiamo intor-no alla traccia sovrapponendo leestremità, affondiamo legger-mente nel terreno l’anello di car-toncino così formato e lo fissiamocon un fermaglio metallico.Puliamo con un pennellino mor-bido eventuali depositi sopral’impronta.Nel contenitore versiamo unaquantità di gesso sufficiente ariempire metà dell’anello di car-

toncino, aggiungiamo l’acqua unpoco per volta e mescoliamo concura fino a che non abbiamo otte-nuto un composto cremoso (at-tenzione, non versiamo l’acquatutta in una volta!).

I VISITATORIDEL FIUME

Alcuni giorni fa è piovuto tanto eil fiume vicino a casa si è ingros-sato invadendo le rive e portandorami, radici, materiale di recupe-ro (buttato da qualche personapoco educata…) e, soprattutto,tanta terra mista a sabbia, raccol-ta sul fondo del suo letto.Finalmente è tornato il sole, ilfiume ha diminuito la sua forza ela sua portata, e ha lasciato sullerive uno strato di fango che si èdepositato nelle piccole “spiag-gette” e che si sta asciugando al-l’aria calda.

Tutto torna alla normalità ma, seandiamo ad osservare bene, qual-cosa di diverso c’è: ci sono tantipiccoli segni che ci parlano dellapresenza di inquilini o visitatoridel fiume a noi sconosciuti.C’è una serie di piccoli piediniche si avvicinano all’acqua e chepoi si allontanano verso i cespuglipiù interni; altre impronte strane aforma di tridente; solchi lasciatida qualche animale strisciantee… tanto altro.

Adesso che il fango si è seccatoha portato in evidenza delle tracceinteressanti che noi possiamo rile-vare. Come?PPrreennddiiaammoo::• gesso in polvere o scagliola• piccolo contenitore per mescolare

(scodella di plastica)• cucchiaio, coltello • borraccia d’acqua• strisce di cartoncino lunghe

30 cm e larghe 5 cm• fermagli da ufficio• carta di giornale• pennello morbido

Qui nel selvaggio west, le cose bi-sogna farsele da soli! I minatorisono andati in miniera a cercarel’oro, poi lo hanno fuso per farsile spille da sceriffo (che paura!).Hanno anche sviluppato la fotoche vedete qui vicino. E poi ancora… Per la colt del nonno! Arriva losceriffo, devo scappare! Il destino di noi cow-boy solitariè saltare sul nostro cavallo e in-camminarci malinconici verso iltramonto infuocato mentre unaromantica chitarra country ac-compagna i titoli di coda! Vi aspetto a Little Tracks!

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Siamo a Pralungo (TN)per la Piccola Orma “LittleTracks” della Regione TrentinoAlto Adige.Cosa succede? Ce lo racconta Billy il Bandito

Per mille torcibudella, che avventu-ra! I minatori hanno portato un belpo’ di trambusto nel villaggio diLittle Tracks! Mentre io, con lo sce-riffo alle calcagna, tentavo di assalta-re la diligenza, il becchino prendevale misure a tutti, la ballerina di can-can danzava nel saloon, il predicato-re predicava e i giovani minatori sipappavano la sbobba alla locanda!

Prestando attenzione, versiamo la“crema” all’interno del cerchio dicartoncino in modo che ricopratutta l’impronta e raggiunga metàaltezza dell’anello.Lasciamo asciugare almeno 15minuti, (anche di più se il terrenoè un po’ umido), in modo ches’indurisca beneQuando il calco si è seccato, usia-mo il coltello per alzarlo dal terre-no facendo breccia sotto all’anel-lo di cartoncino (così ne sentiamoanche la consistenza: se è troppo

morbida lasciamo asciugare anco-ra un poco), poi eliminiamo con ilpennello ogni traccia di fangodalla superficie.Avvolgiamo il calco nella carta dagiornale per portarlo a casa; unavolta lì, laviamo accuratamente iresidui di sporco e lo lasciamoasciugare in un ambiente ventilato.Quando siamo assolutamente si-curi che il calco sia asciutto (bastasentirne la leggerezza: se pesatroppo vuol dire che c’è ancoraumidità che può farlo ammuffire),possiamo passare su tutta la su-perficie una vernice trasparenteche lo proteggerà dallo sporco edai graffi.Adesso è tempo di pensare a cata-logare tutti i calchi fatti, annotan-do dove sono state trovate le im-pronte, in quale posizione del fiu-me, in quale periodo dell’anno e,soprattutto, a quale animale ap-partengono.Buon lavoro!

LittleTracks

SPECIALITÀ

La Posta di Giochiamoc/o Marco Quattrini

via Marcianò, 2347100 Forlì

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ECCOMI, SIGNORESono pronto a fare del mio meglio, ad aiutarei piccoli e i malati,sono pronto a dare il mio esempio e il mio aiutoa chi ha bisogno, rispettando la Legge.Signore, sappi che sono disposto a migliorare me stesso.

Eccomi, Signore.Tu che mi hai donato l’intelligenza, la salute, la vita,due genitori che mi vogliono bene,gli amici e tutti quei doni che ci rendono diversi e unici,fa che io li usi bene verso gli altri, senza vantarmene,e fa che non rimangano nascosti.

Eccomi, Signore.sono pronto ad accogliere il Tuo Amore e a parteciparemeglio alla Messa, ascoltando il Vangelo più attentamente;sono pronto a rispettare la natura che mi haidonato, così bella e preziosa, senza rovinarla facendodel male agli alberi e agli animalio inquinandola inutilmente.

Aiutami ad essere sempre generoso anche se,nel mio piccolo, mi sembra di non poter aiutareil mondo intero così grande.Amen

La Lupetta Anna ci ha mandatoquesto articolo per prendere laspecialità di giornalista. Per quelche ci riguarda, è promossa!

A fine Marzo, noi del Branco“Stella del Nord” Breganze 1(Vicenza) siamo stati invitati apartecipare ai giochi di SanFrancesco. Il raduno era a SanVito, un paese vicino; il tema eraLe dodici fatiche di Ercole.Dopo aver assaporato con i no-stri occhi la scenetta dei VecchiLupi, ci siamo divisi in tre grup-pi: quello di Apollo, dio delladanza, quello di Atena, dea delpronto soccorso, e quello diEuristeo, dio della caccia.Io, che ero nel gruppo del prontosoccorso, ho imparato a fare dellefasciature e a costruire barelle didiverso tipo, che poi abbiamosperimentato con un componentedel gruppo: se la barella reggevaeravamo dei bravi infermieri, al-trimenti il paziente si faceva an-cora più male… Per fortuna a noinon è successo!

Nel gruppo di Apollo, invece,hanno imparato un balletto sullacanzone di Ercole, e in quello diEuristeo hanno costruito degliarchi.Per la conclusione dei giochi cisiamo riuniti in sestiglia e abbia-mo iniziato una specie di staffet-ta, ad ogni tappa c’era qualcosa didiverso sulle varie cose che ave-vamo imparato a fare: colpire unabottiglia con delle frecce, fare unballetto, preparare una barella.Il tutto si è concluso con la Messatutti assieme. Che bella giornata!

I Lupetti del Branco “Occhio di Primavera” Roma 6 ci hanno spedito una bella pre-ghiera che hanno composto insieme. Il testo è un po’ lungo per le piccole pagine diGiochiamo, e quindi ne pubblichiamo solo qualche “assaggio”, insieme a una fotodel Branco.