• Anno 19 - Numero 104 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Luned...

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• Anno 19 - Numero 104 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 3 Maggio 2010 9 771120 606304 00503 NELL’INSERTO, L’IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO NELLE CESSIONI DI IMMOBILI * con guida «Il consulente inanziario» a € 5,00 in più; con guida «La riforma del lavoro» a € 5,00 in più; con guida «Assegni, cambiali, carte di credito» a € 7,90 in più; con «Manuale iscale vol. 4 Reddito d’impresa - Regimi speciali e agevolazioni» a euro 7,90 in più; con guida «La nuova disciplina delle offerte anomale» a € 6,90 in più; con «Il codice tributario» a € 11,80 in più; con «Manuale Lavoro vol. 1 - Il contratto a tempo indeterminato» a € 7,90 in più Pmi, mano al portafoglio I primi dati dei bilanci 2009 mostrano che per far fronte alla crisi le piccole e medie imprese hanno impegnato i risparmi di famiglia www.italiaoggi.it Sette IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE DI MARINO LONGONI I primi dati disponibili sono abbastanza chiari: i piccoli e medi imprenditori, per far fronte alla tremenda crisi esplosa nel settembre del 2008, hanno messo mano al portafoglio e ricapitalizzato le proprie im- prese. Proprio in questi giorni sono in ap- provazione i bilanci del 2009. Ma alla data del 30 aprile oltre 20 mila aziende hanno già depositato i propri conti. Si tratta di poco più del 2,1% delle società italiane, la maggior parte delle quali ha chiuso l’esercizio il 31 dicembre dell’an- no scorso, mentre il 40% lo ha fatto a fine o giugno o fine settembre. Le ela- borazioni di que- sti dati, effettuate per ItaliaOggi Sette da MF Honyvem, mostrano un dato inconfutabile. Il patrimonio netto è aumen- tato di 5 miliardi, oltre l’8% in più. Mentre gli utili sono diminuiti e le perdite si sono dilatate un po’ in tutti i settore. Ma in modo più grave nel manifatturiero e nei servizi. Se poi distinguiamo le società per forma giuridica, balzano agli occhi un paio di dati interessanti. Le società per azioni hanno segnato una ridu- zione di fatturato del 12,8% mentre gli altri dati sono tutto somma- to costanti. Le società a respon- sabilità limitata hanno invece perso l’11% del fatturato ma fanno registrare un bal- zo in avanti del 26% del valore del pa- trimonio e del 10% degli investimenti. Questo significa che nel 2009 gli utili non sono stati distribuiti ma gli imprenditori hanno fatto anche un notevole sforzo per patrimonializzare le imprese. Grazie forse anche agli oltre 100 miliardi rientrati con lo scudo fiscale. Contrariamente a quanto era lecito atten- dersi, non è aumentato l’indebitamento: un dato che si può far risalire all’effetto positivo della moratoria sui mutui delle imprese che ha congelato la restituzione di una decina di miliardi, ma anche alla rigidità delle banche nel concedere nuovi finanziamenti. La ricerca ha estrapolato altri elementi, non riportati nelle tabelle di pagina 3 per- ché poco significativi. Uno però merita di essere richiamato: il costo del personale non è diminuito. Segno che le imprese (almeno quelle esaminate) non hanno licenziato. © Riproduzione riservata I N E VIDENZA * * * Primo Piano/1 - Antiriciclaggio: l’adeguata verifica lascia fuori gli adem- pimenti tributari De Angelis da pag. 6 Fisco/1 - Il quadro CM per i mini- mi: tutte le novità e gli esempi per la compilazione della dichiarazione Bongi da pag. 8 Fisco/2 -Detrazioni a schema facilitato: semplificazioni nella do- cumentazione richiesta ai disabili Tozzi da pag. 10 Impresa/1 - Recepita la direttiva servizi, ora la palla passa ai governi regionali e locali. E l’Italia è divisa Dell’Aquila da pag. 14 Impresa/2 - Certifi- cazione Ecolabel: da cinque mesi attestati bloccati per il mancato rinnovo dei vertici D’Alessio a pag. 14 Documenti/1 - Il testo del prin- cipio Oic sulla ristrutturazione del debito Documenti - Le sen- tenze della Cassazione su adottabilità e ricono- scimento della paternità www.italiaoggi.it/docio7 D t s sc it L’ombrello del sindacato: viaggio nel mondo associa- tivo dei liberi professionisti da pag. 49 La law irm? È un’ impresa Ecco come sono cambiati i modelli organizzativi da pag. 29 Aste giudiziarie Guida pratica al comprar casa in tribunale Risparmiando a pag. 22 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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Page 1: • Anno 19 - Numero 104 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Luned 3 Maggio 2010 • 9771120606304 00503 • NELLINSERTO, LIMPOSTA SUL VALORE AGGI

• Anno 19 - Numero 104 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 3 Maggio 2010 •

9 771120 606304

0 0 5 0 3

• NELL’INSERTO, L’IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO NELLE CESSIONI DI IMMOBILI • * con guida «Il consulente i nanziario» a € 5,00 in più; con guida «La riforma del lavoro» a € 5,00 in più; con guida «Assegni, cambiali, carte di credito» a € 7,90 in più; con «Manuale i scale vol. 4 Reddito d’impresa - Regimi speciali e agevolazioni» a euro 7,90

in più; con guida «La nuova disciplina delle offerte anomale» a € 6,90 in più; con «Il codice tributario» a € 11,80 in più; con «Manuale Lavoro vol. 1 - Il contratto a tempo indeterminato» a € 7,90 in più

Pmi, mano al portafoglioI primi dati dei bilanci 2009 mostrano che per far fronte alla crisi le piccole e medie imprese hanno impegnato i risparmi di famiglia

www.italiaoggi.it

SetteIL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

DI MARINO LONGONI

I primi dati disponibili sono abbastanza chiari: i piccoli e medi imprenditori, per

far fronte alla tremenda crisi esplosa nel settembre del 2008, hanno messo mano al portafoglio e ricapitalizzato le proprie im-prese. Proprio in questi giorni sono in ap-provazione i bilanci del 2009. Ma alla data del 30 aprile oltre 20 mila aziende hanno già depositato i propri conti. Si tratta di poco più del 2,1% delle società italiane, la maggior parte delle quali ha chiuso l’esercizio il 31 dicembre dell’an-no scorso, mentre il 40% lo ha fatto a fi ne o giugno o fi ne settembre. Le ela-borazioni di que-sti dati, effettuate per ItaliaOggi

Sette da MF Honyvem, mostrano un dato inconfutabile. Il patrimonio netto è aumen-tato di 5 miliardi, oltre l’8% in più. Mentre gli utili sono diminuiti e le perdite si sono dilatate un po’ in tutti i settore. Ma in modo più grave nel manifatturiero e nei servizi. Se poi distinguiamo le società per forma giuridica, balzano agli occhi un paio di dati interessanti. Le società per azioni

hanno segnato una ridu-zione di fatturato del

12,8% mentre gli altri dati sono

tutto somma-to costanti. Le società a respon-sabilità limitata h a n n o i n v e c e p e r s o l ’ 1 1 %

del fatturato ma fanno registrare un bal-zo in avanti del 26% del valore del pa-trimonio e del 10% degli investimenti. Questo signifi ca che nel 2009 gli utili non sono stati distribuiti ma gli imprenditori hanno fatto anche un notevole sforzo per patrimonializzare le imprese. Grazie forse anche agli oltre 100 miliardi rientrati con lo scudo fi scale.Contrariamente a quanto era lecito atten-dersi, non è aumentato l’indebitamento: un dato che si può far risalire all’effetto positivo della moratoria sui mutui delle imprese che ha congelato la restituzione di una decina di miliardi, ma anche alla rigidità delle banche nel concedere nuovi fi nanziamenti.La ricerca ha estrapolato altri elementi, non riportati nelle tabelle di pagina 3 per-ché poco signifi cativi. Uno però merita di essere richiamato: il costo del personale non è diminuito. Segno che le imprese (almeno quelle esaminate) non hanno licenziato.

© Riproduzione riservata

IN EV IDENZA

* * *

Primo Piano/1 - A n t i r i c i c l a g g i o : l’adeguata verifica lascia fuori gli adem-pimenti tributari

De Angelis da pag. 6

Fisco/1 - Il quadro CM per i mini-mi: tutte le novità e gli esempi per la compilazione della dichiarazione

Bongi da pag. 8

Fisco/2 -Detrazioni a schema facilitato: semplificazioni nella do-cumentazione richiesta ai disabili

Tozzi da pag. 10

Impresa/1 - Recepita la direttiva servizi, ora la palla passa ai governi regionali e locali. E l’Italia è divisa

Dell’Aquila da pag. 14

Impresa/2 - Certifi-cazione Ecolabel: da cinque mesi attestati bloccati per il mancato rinnovo dei vertici

D’Alessio a pag. 14

Documenti/1 - Il testo del prin-cipio Oic sulla ristrutturazione del

debito

Documenti - Le sen-tenze della Cassazione su adottabilità e ricono-scimento della paternità

www.italiaoggi.it/docio7

Dtssc

it

L’ombrello del sindacato: viaggio nel mondo associa-tivo dei liberi professionisti

da pag. 49

La law i rm? È un’impresa Ecco come sono cambiati

i modelli organizzativida pag. 29

Aste giudiziarie

Guida praticaal comprar casa

in tribunaleRisparmiando

a pag. 22

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2 Lunedì 3 Maggio 2010 ITALIAOGGI SETTE / PREVIEW

AVVOCATIOGGI

* * *

IOLAVORO

* * *

Vittorio Di Trapani presidente gruppo trasporti di Assolombarda

Vittorio Di Trapani, responsabile rela-zioni istituzionali di Atm spa, è stato eletto presidente del gruppo merceologico tra-sporti di Assolombarda per il biennio 2010-2012. Di Tra-pani sarà affi ancato dai vi-cepresidenti Mario Castaldo (Trenitalia), Alberto Cazzani (S.T.A.V.), Giorgio Spadoni (Omtra) e Tolentino Franco (Autostrade per l’Italia).

Francesco Carri al verticedi Iccra banca spa

L’assemblea dei soci di Ic-crea banca spa, l’Istituto centrale del credito cooperativo, ha rinnovato il consiglio di amministrazione per il triennio 2010-2012. Durante la sua prima riunione, il cda ha nomina-to il nuovo presidente della società, Francesco Carri, attuale presidente anche della Banca della Maremma–Credito cooperativo di Grosseto. Alla carica di vicepresidenti sono stati invece nominati Annibale Colombo e Bruno Fiorelli. Completano il cda Gianfranco Bonacina, Pierino Buda, Maurizio Capogrossi, Gianpiero Mi-chielin, Nicola Paldino, Domenico Ra-vaglioli, Leonardo Rubattu, Salvatore Saporito.

Giuseppe Milanese alla guidadi Federsanità-Confcooperative

È Giuseppe Milanese il presidente di Federsanità - Confcooperative, eletto all’unanimità dai delegati delle 162 cooperative che compongono la neo-

nata federazione di Confcooperative, che associa 162 cooperative con 55 mila soci. La Federazione associa quattro dif-ferenti anime della sanità: cooperative

di medici, cooperative farmaceutiche, coopera-tive ad alta specializza-zione sanitaria e mutue socio-sanitarie.

Gianluca Pellegrinelli nuovo ad di Briko

Briko, società attiva nella produzione di abbi-gliamento e accessori per gli sport invernali e per il ciclismo, che fa capo al

gruppo BHolding della famiglia Boroli, ha affi dato a Gianluca Pellegrinelli l’incarico di guidare l’azienda. Nato a Mantova nel 1964 ma cresciuto in Veneto, Gianluca Pel-legrinelli, dopo il diploma di perito elettro-tecnico inizia una carriera lavorativa con una forte formazione di base consolidata nell’area commerciale del largo consumo, con esperienze in Procter&Gamble Italia e Montenegro. Un know how sviluppato ed esportato con successo nel settore dell’arti-colo sportivo, prima nell’area produttiva/industriale del Gruppo Tecnica spa con l’incarico della direzione vendite Italia e poi commerciale/distributiva in Intersport Italia dove Pellegrinelli ricopre le cariche di direttore generale e di amministrare delegato.

PROFESSIONI IN MOVIMENTO

Con i sindacati ■ si completa la tutela

Viaggio tra le associazioni pro-fessionali e i servizi offerti agli iscritti.

alle pagg. 50 e 51

La passione per il gelato ■ si trasforma in business

È boom dei corsi di formazione per aprire laboratori in un merca-to che non conosce crisi

a pag. 52

Il regno dello shopping ■ a caccia di una guida

Il proi lo del direttore di centro commerciale, i gura sempre più ambita nella gdo.

a pag. 53

Dal counselor un aiuto ■ per vincere lo stress

In un periodo di forte criticità è ancora più importante offrire so-stegno ai propri collaboratori.

a pag. 55

Sul piatto settecento ■ opportunità di lavoro

Vodafone Italia cerca 450 agenti. Da Csc 150 posti per business consultant. Cinquanta giovani in Europ assistance.

a pag. 56

La law firm in Italia ■ ormai è impresa

Un’indagine di Asam-Cattolica ha analizzato i modelli organizzativi delle law i rm che operano in Italia. Le strutture sono molto avanzate, almeno sulla carta.

alle pagg. I, II e III

Testimonianza scritta, ■ come non sbagliare

L’introduzione della testimonianza scritta nel processo civile rischia di rivelarsi un boomerang se non si è veloci e chiari sin da subito. Ecco come non sbagliare

a pag. IV

L’avvocato ■ con il dolce nel DnaNicolò Juvara, partner dello stu-

dio Norton Rose, esperto di diritto

societario e di m&a, racconta la

sua carriera e le sue discendenze

da esperto di gelati

a pag. V

Spot tv, ecco ■ chi protegge le idee

Il caso Lavazza-Nespresso e quel-lo delle campagne L’Oréal ed Henkel hanno messo in evidenza la difi coltà di tutelare le ideenel mondo globalizzato

alle pagg. VI e VII

PROFESSIONI IN MOVIMENTOPROFESSIONI IN MOVIMENTO

R&P Legal, fusione con lo studio Fabrizi e associati di Busto Arsizio

R&P Legal si fonde con lo studio Fabrizi e associati di Busto Arsizio. L’operazione ha portato tutto lo studio fondato da Sergio Fabrizi a confluire nella law firm diretta da Riccardo Rossotto, Mario Colombatto e Pierluigi De Palma, a conclusione di un per-corso di avvicinamento avviato circa un anno fa dai protagonisti di questo merger. Grazie a questa fusione, fanno il loro ingresso nello studio tre nuovi soci provenienti da Fabri-zi e associati: Filip-po Canepa, Enrico Lambiase e Rober-to Testa; mentre Sergio Fabrizi parteci-perà alla nuova avventura con R&P Legal in veste di of counsel. I nuovi soci operano in materia concorsuale, ristrutturazione del debito e ristrutturazione di imprese in crisi, ma anche in ambito giudiziale ed in materia lavoristica.

Ashurst promuove a socio Carloandrea Meacci

Nuovo socio per Ashurst in Italia. Si tratta di Carloandrea Meacci, del dipartimen-to project finance, che opera nella sede di Milano. «Ashurst cresce in Italia anche con una promozione interna che segue di poche settimane l’ingresso di tre nuovi soci», ha commentato Franco Vigliano, Head of Mi-lan Office. «La nomina di Carloandrea è un riconoscimento delle sue capacità tecniche, della fiducia che i clienti ripongono in lui e

del ruolo che Carloandrea ha avuto nello svi-luppo del dipartimento di energia, trasporti e infrastrutture». Ashurst ha annunciato un totale di 11 nomine a socio, di cui sei relative alla sede di Londra, due per quella di Pari-gi ed una ciascuna a Milano, Hong Kong e Tokyo.

Cfmp – studio legale associato apre il desk cinese per l’Expo di Shanghai

È attivo a Shanghai dal 1° maggio, in con-comitanza con l’inaugurazione dell’espo-sizione universale, il desk cinese di Cfmp – studio legale associato, con l’obiettivo di affiancarsi con maggiore efficacia agli imprenditori italiani che intendono aprir-si al mercato cinese e assistere investitori cinesi interessati a operazioni di acquisizio-ne e investimento nel mercato italiano. Il desk cinese è situato nel Jing An District di Shanghai. «Oggi, grazie al desk cinese, alla presenza di propri rappresentanti residenti in Cina e alle solide alleanze stabilite con primari studi professionali e di consulenza di Shanghai e Pechino, Cfmp si pone come partner per le aziende nella definizione delle strategie di internazionalizzazione», sostiene Antonello Corrado, partner.

Per Latham & Watkins Italia un nuovo socio dalla sede di Londra

Latham & Watkins si rafforza in Italia. Con il trasferimento del socio Jeff Lawlis (partner corporate department) dall’ufficio di Londra a quello di Milano. Lawlis, che si occupa pre-valentemente di corporate finance, company representation e fusioni e acquisizioni, ha maturato esperienza internazionale nell’at-tività di consulenza e assistenza a banche di

investimento, società e sponsor in operazioni cross-border, con par-ticolare riferimento ai mercati italiano e spagnolo. Il suo trasfe-rimento presso l’ufficio di Milano rafforza la practice statuniten-se e internazionale dello studio in Italia ed è sinergico con la crescita degli uffici di Milano e Roma. Law-lis continuerà a seguire anche operazioni di corporate finance ed operazioni cross-border dell’ufficio di Londra.

Dla Piper, focus sugli aspetti penali della i scalità internazionale

«Valenza ai fini penali delle International Best Practice in ambito di Transfer Pricing». È questo il titolo del convegno organizzato dallo studio legale Dla Piper insieme con l’American chamber of commerce e con il cen-tro di diritto penale e tributario, per analizza-re i possibili risvolti penali legati a tematiche di fiscalità internazionale. L’appuntamento è per martedì 4 maggio, alle ore 14.00, pres-so l’NH Milano Touring a Milano. Maricla Pennesi, alla guida del dipartimento tax di Dla Piper aprirà i lavori evidenziando l’im-portanza del monitoraggio del rischio fiscale da parte delle aziende, mentre il Ivo Carac-cioli, ordinario di istituzioni di diritto penale presso l’Università di Torino e presidente del centro di diritto penale e tributario analizze-rà il quadro normativo attuale. Tra i relatori anche Antonio Tomassini, socio dello stu-dio Dla Piper, Luigi Domenico Cerqua, presidente della Corte d’assise di Milano.

Gabriele Ventura

Riccardo Rossotto

Jeff Lawlis

I tempi nella comicità sono tutto. Ma anche nelle professioni. E Virgi-lio Baresi il revisore lo sa bene. Ha aspettato che il dlgs di recepimento della direttiva sul controllo legale dei conti approdasse sulla Gazzetta Ufficiale direttamente dal notaio. In modo da procedere subito al cambia-mento della denominazione sociale del suo sindacato: da «Istituto na-zionale revisori contabili» a «Istituto nazionale revisori legali». Battendo in velocità il vero Istituto revisori contabili, ovvero la società uniper-sonale del consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili alla quale la legge affida la gestione del registro dei professioni. Che solo nei giorni scorsi è diventato più semplicemente «Registro reviso-ri legali». E quindi? Un revisore le-

gale dei conti su quale sito internet deve cliccare per tenersi aggiorna-to? Probabilmente la prima scelta cadrebbe su www.istitutorevisorile-gali.it. Ma con la stessa tempestività con cui ha cambiato nome alla sua associazione, Baresi ha provveduto a registrare il dominio in modo da dirottare i professionisti sul proprio sito www.revisori.it. C’è di che esse-re confusi. Del resto, è con la confu-sione che si fanno gli affari migliori. Solo qualche mese fa a molti dei 140 mila iscritti al registro è arrivato un bollettino prestampato per il paga-mento del contributo di 150 euro. Ma la richiesta non è partita dalla socie-tà del Cndcec, che per legge chiede solo 26 euro. Spazio alla fantasia per individuare il mittente.

Moustique

Revisione, Baresi arriva primo. Dal notaio

Gianluca Pellegrinelli

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3Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 MaP R I M O P I A N O

Le cifre emerse dai primi resoconti 2009 depositati. Così gli imprenditori sostengono l’azienda

Bilanci, risorse fresche nelle casseCrescono i patrimoni netti (+4,8 mld), ma calano i fatturati

Pagina a cura DI NORBERTO VILLA

Imprenditori decisi a resi-stere alla crisi investendo nuovi denari nelle loro so-cietà. Il fatturato cala mol-

to più drasticamente al Nord rispetto alle altre aree del pa-ese, mentre il rischio crediti è una costante che non accenna a mollare la presa.

Questo è quanto risulta dall’analisi dei primi bilanci 2009 depositati presso il regi-stro imprese con riferimento a circa 20 mila società con fat-turati inferiori a 50 milioni di euro. La base statistica è dun-que ancora molto limitata e per di più considera bilanci che possono avere date di chiusure differenti, comprese fra il 30 giugno e il 31 dicembre 2009.

Nonostante tali limitazio-ni, l’analisi dei dati permette alcune prime considerazioni derivanti dal confronto tra 2008 e 2009. La data di con-fi ne per poter indagare sugli effetti della crisi è solitamente fi ssata nel mese di settembre 2008, anche se nei diversi set-tori non è detto che gli impatti abbiano iniziato a farsi sentire proprio in quel momento e in misura uniforme. Il primo dato (incontrovertibile) è quello che registra una perdita di fattu-rato pari a circa il 6% su base nazionale. La perdita è pre-sente in ogni zona del paese anche se vi sono differenze. I dati disaggregati mostrano in-fatti come il Centro abbia su-bito la frenata maggiore, con un arretramento dell’11,6%, mentre il Nord e il Sud hanno limitato i danni, con perdite

rispettivamente pari al 6,6 e 4,05%. Chiaramente il dato percentuale deve poi anche misurato con quello assoluto: il Centro fa registrare (nei dati fi no a oggi disponibili) un arre-tramento da 29 miliardi a 26 miliardi di fatturato, mentre il Nord passa da 102 a 96 mi-liardi (-6 miliardi) e il Sud da 2,4 a 2,3 miliardi.

Partendo però da questo dato (che senza dubbio testimonia l’esistenza di una situazione critica) vi sono altri dati che mostrano la volontà degli im-prenditori di fronteggiare alla crisi con maggiori sforzi di in-vestimento, anche sorretti da un incremento dei capitali di rischio delle società. In sostan-za, i dati paiono testimoniare come gli imprenditori (soprat-tutto nel Centrosud) abbiano scelto di contrastare la crisi rischiando in proprio.

Infatti, risulta che il volu-me degli investimenti si è di

poco decrementato in misura percentuale al Nord, mentre al Centro si è incrementato del 2,30% e al Sud addirittura del 4,38% (anche tali dati chiara-mente devono poi essere rap-portati ai dati di partenza per cui i maggiori investimenti al Sud risultano per 0,2 miliardi che da soli portano a un incre-mento percentuale di più di due punti percentuali).

Ma la voglia di rischiare del mondo delle imprese si evince molto chiaramente dai dati che fotografano i patrimoni netti dove si assiste a una crescita in tutto il territorio nazionale che porta nei bilanci considerati a un incremento complessivo di circa 4,8 miliardi di euro. Gli incrementi sono molto diffe-renziati tra le aree del paese, con il Nord che fa la parte del leone con un incremento di 4 miliardi rispetto agli 0,7 del Centro e gli 0,15 del Sud. Pur con tutti i distinguo necessari

considerando la parzialità dei dati presi a base della ricerca, tali dati permettono anche di fotografare le profonde diffe-renze esistenti nel paese. A giustifi care ciò, basti ricorda-re che i patrimoni delle im-prese del Nord risultano pari a 49 miliardi di euro, mentre di quelle del Sud pari a 872 milioni di euro (e di quelle del Centro pari a 11 miliardi).

La voglia di continuare a in-vestire e a rischiare nelle im-prese è un dato decisamente confortante soprattutto se con-frontato con quello che eviden-zia una generale abbattimento dei risultati dell’esercizio. Sia al Nord sia al Centro, sia al Sud l’arretramento c’è sta-to anche se al Centro è stato mantenuto un segno positivo (risultato invece non raggiunto nelle altre due aree del paese). Al Nord la perdita è stata sec-ca passando da 2 miliardi di utile a 2 miliardi di perdita.

Altri due dati sono da eviden-ziare. Il Centro e il Sud sono riusciti a mantenere inaltera-to il loro bisogno di ricorrere al capitale di debito, mentre al Nord addirittura si assiste a una inversione di tendenza con l’indebitamento passato da 83 miliardi a 79 miliardi. Due i fatti che possono giustifi care tale situazione: gli incrementi di patrimonio netto (capitale di rischio) sopra evidenziati e (o motivato anche da) la stretta al credito che le banche hanno por-tato avanti nell’ultimo periodo.

Con riguardo ai crediti risul-ta che al Nord e al Centro sono diminuiti rispettivamente del 4,48 e del 7,64%, mentre al Sud aumentati del 5,54%. Tale dato se incrociato con quello della perdita di fatturato non porta però notizie positive, potendosi ipotizzare che i rischi di ine-sigibili delle poste creditorie abbia risentito della crisi.

© Riproduzione riservata

Le differenze per forma giuridica

L e c o o p e r a t i ve ✔perdono il 3,59% di fatturato ma au-mentano l’utile e il patrimonio netto, diminuiscono cre-diti e debiti I consorzi perdono ✔il 6% del fatturato ma registrano lo stesso andamento degli altri indicatori osservato per le co-operative Le Spa e Spa a so- ✔cio unico perdono il 14,72% di fatturato,

si registra una forte perdita, mentre gli altri indicatori re-stano invariati l’an-no precedente Le Srl e Srl a socio ✔unico perdono i l 12,27% di fattura-to, si registra una forte perdita, ma si osserva un aumen-to del patrimonio netto del 22% e gli investimenti del 10%

Fonte: Elaborazioni MF Honyvem

Le analisi si basano su un campione di circa 20 mila aziende,

ossia il 2,1% del totale, che hanno depositato un bilancio

fi scale 2009. I dati sono stati messi a confronto con l’anno

precedente

Settori economici ai raggi X

Nel settore dell’agri- ✔coltura il fatturato è diminuito del 8,86%, cresce però l’utile, il patrimonio netto e gli investimentiNe l set to re com- ✔mercio gli indicatori restano pressoché invariati Nel settore industria ✔di produzione il fattu-

rato cale del 10,44%, con fortissime perdi-te. Il patrimonio netto aumenta dl 12,59% e gli investimenti dimi-nuiscono del 2,48%. I debiti e crediti sono diminuiti Nel settore servizi ✔si osserva lo stesso andamento dell’indu-stria di produzione

Fonte: Elaborazioni MF Honyvem

Conti economici a confronto

Dati di confronto 2008-2009 - Fonte: MF HonyvemLe analisi si basano su un campione di circa 20 mila aziende, ossia il 2,1% del totale, che

hanno depositato un bilancio fi scale 2009

Regioni Nord Var. % Centro Var. % Sud e Isole Var. %

FatturatoDa 102

miliardi a 96 miliardi

-6,6%Da 29

miliardi a 26 miliardi

- 11,6%Da 2,4

miliardi a 2,3 miliardi

-4,05%

Investimenti

Da 136 miliardi a

135,5 miliardi

InvariatoDa 31

miliardi a 31,7 miliardi

+2,3%Da 3,7

miliardi a 3,9 miliardi

+4,38%

Patrimonio netto

Da 45 miliardi a 49

miliardi+7,94%

Da 10,3 miliardi a 11 miliardi

+6,31%Da 729 milioni a

872 milioni+16,32%

Utile/perdite Da 2 miliardi a -2 miliardi -190%

Da 834 milioni a

275 milioni-202%

Da -42 milioni a

-62 milioni-22,64%

IndebitamentoDa 83

miliardi a 79 miliardi

-5,29%

Da 19,154 miliardi a 19,198 miliardi

+0,23%Da 2,77

miliardi a 2,78 miliardi

+0,36%

CreditiDa 39,9

miliardi a 38,2 miliardi

-4,48% Da 12,5

miliardi a 11,5 miliardi

-7,64%Da 1,4

miliardi a 1,5 miliardi

+5,54%

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4 Lunedì 3 Maggio 2010 P R I M O P I A N O

Abi e banche confermano: è la domanda a essere cambiata, ma il sistema si è adeguato

Credit crunch, questo sconosciutoNiente stretta. E con la moratoria le imprese sane hanno retto

Pagina a cura DI ROXY TOMASICCHIO

Ma quale stretta del credito... il sistema bancario italiano si è adattato alle nuove

caratteristiche della domanda e ha continuato a erogare finan-ziamenti alle imprese. Sono pro-prio queste ultime, infatti, che sono ricorse al credito sempre più per la ristrutturazione dei debiti e sempre meno per inve-stimenti. Ma c’è da sottolineare che un nuovo clima di intesa tra banche-imprese-rappresentanza ha permesso al sistema italiano di reggere meglio alla crisi ri-spetto agli altri paesi europei. Un esempio? L’avviso comune di sospensione dei debiti: una vera e propria boccata d’ossigeno per le casse degli imprenditori.

È l’Abi, Associazione bancaria italiana, a confermare a Italia-Oggi Sette il messaggio lanciato da queste stesse pagine più di un anno fa (si veda ItaliaOggi Set-te del 23 febbraio 2009): il credit crunch non c’è stato, non c’è e non ci sarà. A testimonianza ecco qual-che numero: secondo il bollettino mensile dell’Abi, relativo al mese di marzo, i prestiti bancari hanno registrato un tasso di crescita ten-denziale, ossia rispetto allo stes-so periodo dell’anno precedente, di circa il 2% (+1,2% a febbraio 2010). L’ammontare dei prestiti al settore privato è stato di 1,5 miliardi di euro circa. Rispetto a marzo dello scorso anno, il fl usso netto di nuovi prestiti è stato di circa 28,5 miliardi di euro, di cui 1,35 miliardi a famiglie e società non fi nanziarie (+1,2% tenden-ziale contro un -1% della media dell’area euro a febbraio 2010).

• L’impatto della crisi. «Nel segmento delle imprese, nell’ulti-mo anno», spiegano dall’Abi, «uno degli elementi portanti riguarda le azioni messe in piedi per creare le condizioni necessarie a supe-rare la crisi dell'economia reale. Nell’ultimo biennio la situazione economica è stata dura e ha colpi-to le imprese su più fronti: fattu-rati ed export in primis, riducendo la possibilità di fare investimenti. Di conseguenza è aumentata la capacità produttiva inutilizzata e la domanda di fi nanziamenti è andata via via decrescendo, con variazioni di segno negativo. Senza trascurare», aggiungono dall’Abi, «che è mancata anche la componente di richiesta di fi -nanziamenti per fusioni e acqui-sizioni, che aveva caratterizzato gli anni precedenti». La domanda creditizia, dunque, si è concentra-ta sulla ristrutturazione dei debiti ed è proprio in questo ambito che si inserisce l’avviso comune per la sospensione dei debiti, che ha cre-ato un «polmone di liquidità per le imprese». Da febbraio, dopo sei mesi dal varo della moratoria le piccole e medie imprese, stando al monitoraggio dell’Abi, hanno potuto contare su 9 miliardi in più di liquidità, un miliardo in più rispetto a gennaio. Fino alla

scadenza dell’accordo, siglato il 3 agosto scorso, alla presenza del ministro dell’economia, dall’Abi e dalle associazioni di categoria, si stima possa essere toccata la cifra dei 10 miliardi di euro relativi alle quote di capitale sospese. Proprio ad avvalorare la tesi, sottolineano dall’Abi, che «le banche sono pron-te a sostenere le imprese italiane sane, senza avventurarsi in salva-taggi indiscriminati» e si sono solo «riadattate alla domanda».

In termini di comparazione in-ternazionale, precisano dall’Asso-ciazione bancaria, «la performan-ce italiana è migliore rispetto alla media, sia per le condizioni econo-miche più favorevoli, sia proprio per le misure ad hoc, Infatti, se i fi nanziamenti erogati da noi han-no subito una fl essione del 2%, la media europea è del -3,5%, con punte del -5% in Germania e del -4,7% in Spagna. È innegabile, però, sottolineano dall'associa-zione, il dato che vede, in Italia, un forte incremento delle soffe-renze sul totale dei fi nanziamenti erogati, a riprova che non si può

ancora abbassare la guardia».• Le testimonianze delle

banche. Sulla stessa lunghezza d’onda alcuni istituti di credito italiano. UniCredit Group, per esempio, fa sapere che «a parti-re da settembre 2009, ha messo in campo una iniziativa speciale denominata SOS Impresa Italia e fi nalizzata dare un aiuto ag-giuntivo, rispetto alla sua atti-vità ordinaria di erogazione del credito, alle piccole imprese sane, ma a rischio chiusura in questa delicata fase di crisi. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Confartigianato, Cna, Casartigia-ni e Confcommercio ha permesso di aiutare, da settembre 2009 a marzo 2010, circa 9.000 piccole imprese italiane a rischio chiusu-ra che hanno potuto continuare normalmente la propria attività grazie a nuovi fi nanziamenti o alla riarticolazione dell’indebita-mento. Inoltre, altre 13 mila pic-cole imprese italiane sono state assistite nella regolarizzazione e nel rispetto dei pagamenti». Inoltre, «la divisione retail di Uni-

Credit ha continuato anche la sua attività ordinaria di erogazione del credito alle piccole imprese: nel 2009, infatti, sono circa 10 mi-liardi 600 milioni i fi nanziamenti erogati a breve e a medio-lungo termine da UniCredit alle picco-le imprese, per un totale di oltre 166 mila pratiche, con un tasso di accettazione delle richieste di credito pari all’80%, in cresci-ta rispetto al 76% del dicembre 2008. Nei primi quattro mesi del 2010 (dati al 16/4/2010) sono più di 3.200 milioni i fi nanziamenti erogati a breve e a medio-lungo termine da UniCredit alle picco-le imprese, per un totale di circa 57 mila pratiche. A marzo 2010 il tasso di accettazione delle ri-chieste di credito è stato pari al 79%, in crescita rispetto al 77% del marzo 2009».

Secondo quanto riferito da Pao-lo Alberto De Angelis, responsabi-le della divisione corporate di Bnl, «alla fi ne del 2009 Bnl aveva fatto registrare un aumento medio dei volumi di impiego verso le impre-se italiane di circa il 6% con, nel

dettaglio, una crescita del +15% sui fi nanziamenti a medio-lungo termine e del +6% per quelli a breve. La tendenza registrata nei primi mesi del 2010 confer-ma questo doppio andamento dei fi nanziamenti. Come banca», ag-giunge De Angelis, «non abbiamo problemi di risorse per fi nanzia-re i progetti validi, riscontriamo piuttosto sia un calo della doman-da di credito, sia un problema di qualità di questa domanda. Una quota tra il 15 e il 20% circa dei finanziamenti è destinata alla riqualifi cazione delle fonti fi nan-ziarie, per il resto si tratta pre-valentemente di fi nanziamento a medio termine dell’attività ordinaria. Se incrociamo questi elementi con una buona crescita dei depositi, possiamo ipotizzare che, in questo primo scorcio del 2010, gli imprenditori, di fronte a un calo degli ordini e del fattura-to, stanno facendo poco ricorso al sistema bancario per fi nanziare l’attività nel breve periodo perché hanno meno bisogno, per esem-pio, di acquistare materie prime o di mantenere il magazzino; stan-no quindi mantenendo una certa liquidità in attesa che i segnali di uscita dalla crisi, che comunque ci sono, siano più forti e stabili per dare il via a un vero e proprio ri-lancio di grandi investimenti. Per quel che riguarda Bnl, un altro se-gnale che va nella direzione della ripresa degli investimenti è dato dal buon andamento del leasing, sia strumentale che immobilia-re. Nella crescita degli impieghi a medio e lungo termine, molto ha contribuito la collaborazione con il Fondo centrale di garanzia per pmi e con le varie associazioni di confi di presenti sul territorio che hanno consentito a Bnl di aumentare la capacità di fi nan-ziare l’economia. Nel 2009 siamo stati la prima banca per utilizzo del Fondo centrale per le pmi; nei primi mesi del 2010, tramite il fondo, Bnl ha erogato già 143 mln e conta di erogarne circa 600 entro la fi ne dell’anno».

• Campanello d’allarme su Basilea 3. Se si vuole miglio-rare la qualità del capitale non bisogna però penalizzare il so-stegno delle banche allo sviluppo dell'economia. I nuovi indicatori previsti dal comitato di Basilea 3, infatti, tendono a diminuire la capacità di fi nanziare l'economia. E il sistema bancario italiano, e non solo, non ci sta. Così, nelle 108 pagine del position paper presentato dall'Abi al comitato di Basilea e alla commissione europea, c'è la richiesta di una valutazione dell'impatto e degli eventuali effetti delle nuove re-gole che non si concentri solo sul capitale, sulla redditività e stabi-lità delle banche, ma che riguardi anche il quadro macroeconomico. Perché, concludono dall'Abi, le esperienze recenti hanno dimo-strato che solo facendo squadra, alleanze e comunione di intenti, si possono arginare gli effetti della crisi.

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scadenza dell’accordo siglato il 3 ancora abbassare la guardia» Credit ha continuato anche la sua

Sul fronte fi nanziario le famiglie italiane si con-fermano solide, nonostante la fase economica diffi cile. Buona capacità di risparmio, forza pa-trimoniale tra le maggiori dei paesi avanzati e robustezza del sistema bancario sono i fattori principali che hanno permesso di mettere un freno agli effetti della crisi. È la foto scattata dal primo «Report trimestrale. Indicatori di in-debitamento, vulnerabilità e patologia fi nan-ziaria delle famiglie italiane», realizzato da Abi in collaborazione con il ministero del lavoro e delle politiche sociali e presentato nei giorni scorsi. Tra gli indicatori di vulnerabilità è stato preso in considerazione l’indice di accessibilità all’abitazione, che consente di misurare l’ap-porto del credito bancario e i livelli di reddi-to e dell’andamento del mercato immobiliare alla possibilità di acquisto della casa. Ebbene, nell’ultimo trimestre 2009 i mutui per l’acquisto

di abitazioni sono cresciuti dell’8,2% rispetto al 2008, per un ammontare di circa 247 miliardi di euro. Nello stesso periodo il credito al consumo ha avuto un incremento del 6,7% a quota 113 miliardi di euro. Per effetto della crisi, tuttavia, lo stato delle sofferenze ha raggiunto l’1,19% a fi ne 2009, in crescita dello 0,33% sul 2008. Le famiglie sono mediamente in grado di acqui-stare un’abitazione al prezzo medio di merca-to: l’indice di accessibilità è basato sull’idea che l’acquisto sia sostenibile quando la rata del mutuo non supera il 30% del reddito. L’an-no scorso il 58% delle famiglie italiane, circa 15 milioni di nuclei, disponeva di un reddito suffi ciente per sostenere i costi di un mutuo. Nel complesso le famiglie dimostrano un buon grado di solidità, ma la ripresa non ancora con-fermata spinge a monitorare con attenzione gli elementi di vulnerabilità.

Le famiglie italiane? Una certezza

Rapporto sofferenze lorde su impieghi

Fonte: Elaborazioni Abi su dati Banca d’Italia

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5Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 MaP R I M O P I A N O

DI DUILIO LUI

Nonostante gli sforzi di avvicinamento compiu-ti negli ultimi mesi tra mondo bancario e picco-

le e medie imprese, la svolta non c'è ancora stata. È la sensazione che si ricava dall’analisi di alcune delle associazioni che aderiscono al cosiddetto patto del Capranica. «Stiamo ultimando in questi gior-ni l’analisi sul primo trimestre e la situazione che emerge è dram-matica», osserva Fabio Fulcio, responsabile area marketing e credito di Confcommercio. «Considerata la delicatezza del momento ab-biamo in-tervistato 11 mila imprese, anziché le 1.500 solite, ri-cavando la sensazione che la situa-zione sia in

via di peggioramento. Nel primo scorcio del 2010 sono calati i fi di richiesti dalle piccole e medie im-prese, ma ancor più sono calate le concessioni da parte degli isti-tuti di credito». Confcommercio ha rilevato un progressivo mi-glioramento della situazione dal secondo trimestre del 2009 fi no all’autunno, poi il trend è tornato discendente, toccando un nuovo picco negativo all’inizio del nuovo anno. «A livello territoriale la si-tuazione peggiore si registra nel Mezzogiorno, l’area già di per sé più debole del paese».

Claudio Giovine, responsa-bile del dipartimento politiche industriali della Cna, rileva la persistenza di una situazio-

ne difficile: «Il

2009 è stato senz’altro il più diffi -cile degli ultimi decenni. Così non solo è peggiorata la situazione di bilancio delle aziende, ma anche la qualità della domanda e quella dei crediti vantati dalle imprese. Spesso oggi le pmi si rivolgono agli istituti di credito non per ot-tenere un sostegno agli investi-

menti, ma per otte-nere la liquidità

necessaria ad andare avan-ti». Giovine vede, però, an-che uno spira-glio di luce: «Una stagione cattiva come

quella che

stiamo vivendo ha prodotto frutti positivi: il dialogo tra mondo del credito e piccole e medie impre-se è migliorato e c’è uno sforzo comune di avvicinamento». Il riferimento è, in particolare, alla moratoria dei crediti verso le pmi. Per svoltare defi nitivamente e so-stenere la ripresa, la Cna chiede però una sterzata negli inter-venti: «Abbiamo avviato un dialogo con il mondo della fi nanza per fron-teggiare la situazione di eccezionalità che stiamo vivendo: in al-cuni casi le aziende si trovano a dover rifi uta-re ordinativi perché non hanno liquidità suffi cienti per approvvigionarsi. In que-sta situazione occorrono ammortizzatori ca-paci di far ripren-dere il dialogo interrotto, con ricadute positive per tutti».

Bruno Pa-nieri, respon-sabile del setto-

re credito di Confartigianato, nota «una crescente attenzione dei gruppi bancari verso lo sta-to di salute delle pmi, anche se l’attesa svolta di mercato non è ancora arrivata». Secondo le ana-lisi di Confartigianato, il punto più basso nell’accesso al credito si è registrato tra marzo e aprile del 2009, mentre la situazione è leggermente migliorata dalla sottoscrizione della moratoria. «È fondamentale uno sforzo da parte delle banche per analiz-zare le specificità di ciascuna azienda, soprattutto delle real-tà di piccole dimensioni. Ci sono condizioni di eccezionalità lega-

te alla diffi cile congiuntura che non compromettono la bontà di molte inizia-tive imprenditoriali». Un discorso che vale per le banche del terri-torio, come per i grandi gruppi.© Riproduzione riservata

Il rapporto con il credito e l’impatto sui bilanci secondo Confcommercio, Cna e Confartigianato

Le pmi chiedono interventi mirati

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6 Lunedì 3 Maggio 2010 P R I M O P I A N O

Gli ambiti di operatività della normativa sui controlli sulla clientela ai i ni antiriciclaggio

Adeguata verifica, fuori il fiscoEsenzione per tutti gli adempimenti tributari forniti alle imprese

Pagine a curaDI LUCIANO DE ANGELIS

Esenzione per tutti gli adempimenti tributari forniti alle imprese, ivi compresi i visti di con-

formità per compensazioni Iva, nonché l’esecuzione di ogni al-tra attività di attestazione pre-vista da leggi fi scali. Necessità, invece, di sottoporre ad adegua-ta verifi ca anche le consulenze in tema di onlus e cooperative.

Linee guida adeguate al dlgs 151/09. Le linee guida per l’adeguata verifi ca della clien-tela ai fi ni antiriciclaggio sono state emanate, nella loro prima versione nel novembre 2008, ed oggi rinnovate, allo scopo di for-nire un ausilio ai professionisti economico contabili per segui-re i nuovi dettami normativi di cui al dlgs 231/07. Va ricordato, peraltro, che seppur emesse dal Consiglio Nazionale del Cndcec, le disposizioni in commento potranno pacifi camente essere utilizzate anche dagli altri pro-fessionisti economico contabili (revisori contabili, consulenti del lavoro, ecc.). L’esperienza di questi primi mesi di applicazio-ne e l’evoluzione normativa, con particolare riferimento al dlgs n. 151/09 hanno indotto, giusta-mente, il Cndcec ad elaborare una versione aggiornata delle linee guida.

Le operazioni escluse e da ricomprendere nell’ade-guata verifi ca. Ai fi ni dell’ag-giornamento della tabella dei clienti/operazioni assoggettate ad adeguata verifi ca, il Cndcec prende atto del novellato art. 12, comma 3 del dlgs 231/07 escludendo esplicitamente da-gli obblighi in commento le at-tività di redazione e/o trasmis-sione di dichiarazioni derivanti da obblighi fi scali. Tale modifi ca conferma quanto già sos tenuto dal Mef in risposta al Cndcec (nota prot. 65633 del 12 giugno 2008), l’art. 12, comma 3, dlgs n. 231/2007) anche se s i fa notare che nell’ambito della medesima nota il Mef ha anche af-fermato che «I pa-gamenti degli F24 superiori ai 15.000 euro effettuati con modalità telemati-che sono soggetti a registrazione, sia che avvengano dal con- t o del cliente che da quello del pro-fessionista».

In proposito, è opinione di chi scrive che appare ingiustifi ca-bile la permanenza di siffatto obbligo in tema di f24 allorché sia venuta esplicitamente meno

l’obbligazione principale relati-va alle dichiarazioni fi scali. Sul

tema sarà opportuno, presumibilmente riporre il tema al ministero a segui-to dell’intervenuta abrogazione di tut-ti gli adempimenti inerenti dichiara-zioni fi scali e pre-videnziali.

Il Cndcec evi-denzia, inoltre, che tra le pre-stazioni esclu-se, in virtù dell’esenzione per gli adem-pimenti tri-butari, rien-trerebbero tutte quelle e l e n c a t e

dall’art. 1, comma 4, lett. b) e c) dlgs 139/2005. Pertanto anche il rilascio di visti di con-formità, l’asseverazione ai fi ni degli studi di settore e la certifi -cazione tributaria, nonché l’ese-cuzione di ogni altra attività di attestazione prevista da leggi fi scali costituiscono prestazione

escluse da verifi ca.Per quanto riguarda la ma-

teria giuslavoristica, il Cndcec precisa (come peraltro previsto nella relazione ministeriale di accompagnamento agli emenda-menti dell’art. 12) che la nuova previsione dell’art. 12, co. 3, dlgs 231/2007, amplia l’esonero che nella formulazione previgente, riguardava gli adempimenti in materia di amministrazione del personale di cui all’art. 2, com-ma 1, della legge n. 12/1979. Ai fini dell’esonero erano perciò necessarie riscontrare sia la qualifi ca di consulente del la-voro sia l’attività svolta.

Nella nuova formulazione permane il richiamo generico alla legge n. 12/1979, mentre è soppresso il riferimento all’art. 2, comma 1. Ne discende che tutti coloro che, seppur con una qualifi ca diversa da quella di consulenti del lavoro, svolgono professionalmente adempimen-ti in materia di amministrazio-ne del personale sono esclusi dagli obblighi di adeguata verifica e di registrazione di tali adempimenti. Per ciò che concerne le nuove prestazioni

assoggettate ad adeguata veri-fi ca si segnalano le consulenze prestate a cooperative, onlus ed enti assimilabili, le relazioni dei professionisti in tema di accordi di ristrutturazione, le attesta-zioni dei piani di risanamento, le relazioni giurate in materia di concordati preventivi. Ciò in ragione del fatto che ci troviamo di fronte a situazioni nelle quali l’incarico viene conferito al pro-fessionista dall’imprenditore e non dall’autorità giudiziaria.

Il titolare effettivo. Il professionista che procede all’identifi cazione del titolare effettivo ha l’obbligo di analiz-zare la struttura di proprietà e di controllo del cliente sino ad individuare la persona fi sica o le persone fi siche che in ultima istanza controllano o possiedo-no il cliente.

Nelle linee guida per l’ade-guata verifi ca vengono, in par-ticolare, evidenziate alcune situazioni in cui non appare agevole l’individuazione del ti-tolare effettivo. Si pone l’atten-zione, in primo luogo, al caso in cui, per effetto della catena

di controllo, il titolare effettivo possieda meno del 25%, ma con-trolli ugualmente la società. In tale circostanza sarà d’obbligo per il professionista risalire a chi si pone a capo, di fatto, della società cliente.

Se nel corso della verifica della struttura di proprietà e di controllo del cliente, il pro-fessionista rilevi la presenza di una o più società fi duciarie, non trovando applicazione per queste ultime l’obbligo sempli-fi cato di adeguata verifi ca (al-meno nelle fi duciarie non sim), esso sarà chiamato a chiedere, all’amministratore della società o dell’ente, le complete genera-lità del/dei fi duciante/i.

La fi duciaria, a riguardo, sarà tenuta a fornire tutte le infor-mazioni necessarie e aggiornate per consentire al professionista di poter adempiere agli obbli-ghi di adeguata verifi ca del fi -duciante.

Ai fi ni dell’identifi cazione del titolare effettivo, il rappresen-tante della fi duciaria dovrà for-nire per iscritto, sotto la propria responsabilità, tutte le informa-zioni necessarie e aggiornate delle quali sia a conoscenza. Il professionista, a riguardo sarà assoggettato ad uno speciale ob-bligo di riservatezza in quanto le notizie ottenute potranno essere utilizzate «solo» ai fi ni antiriciclaggio.

Analisi dinamica degli indicatori di rischio. Poiché l’analisi del rischio sul cliente/operazioni, dallo stesso compiu-te, deve avvenire in relazione alla evoluzione delle diverse situazioni, viene precisato che l’indicatore «espressione del rischio di riciclaggio e finan-ziamento al terrorismo dovrà essere aggiornato nel corso del rapporto».

Ricordiamo, in proposito, che l’indicatore «fi nale» di rischio deriva dal combinato disposto degli indicatori relativi alla evoluzione della situazione del cliente (ad esempio una ditta individuale che si trasforma in srl unipersonale, alla mo-difi cazione di residenza, ecc.) nonché alla evoluzione delle singole operazioni monitorate. In merito alla evoluzione del ri-schio operazione si ritiene am-missibile limitare l’analisi dello stesso (e del relativo punteggio) all’ultima operazione monitora-ta, con esclusione dal punteggio della operazione antecedente. Detta evoluzione nella analisi della rischiosità dovrà avvenire lasciando evidenza scritta nelle «carte di lavoro», del professio-nista dell’avvenuto controllo costante sul cliente nel corso del tempo.

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A seguito delle modifi che introdotte dal de-creto correttivo si ricorda che la procedura semplifi cata di adeguata verifi ca può trova-re applicazione anche quando il cliente sia una società o un altro organismo quotato, ossia i cui strumenti fi nanziari siano am-messi alla negoziazione su un mercato rego-lamentato in uno o più Stati membri, ovvero una società o un altro organismo quotato di Stato estero soggetto ad obblighi di comu-nicazioni conformi alla normativa comuni-taria (art. 25, comma 1, lett. c-bis).Nei casi in cui si rende ammissibile eseguire

l’adeguata verifica in modo semplificato si dovrà provvedere unicamente all’iden-tificazione del cliente, alla verifica della sua identità e dell’esistenza del potere di rappresentanza. In questa situazione non trovano appli-cazione gli obblighi di registrazione dei dati, ma i professionisti sono comunque tenuti a dimostrare, mantenendone ade-guata evidenza, di aver raccolto informa-zioni sufficienti per stabilire se il cliente possa beneficiare di una delle esenzioni previste.

Analisi semplifi cata per le quotate

Nell’ambito del fascicolo del cliente si evi-denzia che lo stesso oltre che con modalità cartacee potrà essere tenuto anche attraver-so la creazione di fi le informatici e relativa scannerizzazione dei documenti da conserva-re. Fra le novità, in merito alle informazioni che dovranno essere contemplate nel fasci-colo, si rinviene anche l’inserimento della do-

cumentazione relativa alla cessazione della prestazione professionale o dell’operazione, l’eventuale inserimento del cliente nella black list, la documentazione, preferibilmente sot-toscritta dal cliente, comprovante l’eventuale attività di consulenza precontenzioso (che come noto non ingenera obblighi di segnala-zione di operazioni sospette).

Fascicolo anche in formato informatico

Le prestazioni e l’adeguata verifi ca

Nuove prestazioni escluse

Attività di redazione e/o trasmissione delle dichiarazioni derivanti • da obblighi i scaliAdempimenti in materia di amministrazione del personale di cui • alla l. 11 gennaio 1979, n.12

Nuove prestazioni soggette, di valore indeterminato

Attestazione dei piani di risanamento • ex art. 67, terzo comma, lett. d), r.d. 16 marzo 1942, n. 267Consulenze continuative attinenti la gestione o l’amministrazione • di società cooperative, Onlus ed altri enti Relazione del professionista in tema di accordi di ristrutturazione • del debito, ex art. 182-bis, primo co. r.d. 16/3/42, n. 267Relazione giurata del professionista in tema di concordato pre-• ventivo ex art. 161, secondo co. r.d. 16/3/42, n. 267

Nuove presttazioni

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/antiriciclaggio

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7Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 MaP R I M O P I A N O

I sindaci revisori eletti in so-cietà industriali e commer-ciali dovranno provvedere «individualmente» agli

obblighi di adeguata verifi ca e registrazione in archivio delle società sottoposte a controllo.

Ciò viene chiarito dal docu-mento dello scorso 8 aprile del Cndcec che conferma quan-to, qualche settimana prima, aveva evidenziato l’istituto di ricerca della stessa categoria con circolare n. 16/IR.

Gli obblighi dei revisori contabili e dei sindaci re-visori. Con apposite modifi-che all’art. 16, del dlgs 231/07 il decreto 151/09 ha chiarito in maniera inequivoca che:

1) i revisori contabili, siano essi persone fisiche iscritte all’apposito registro o società di revisione dovranno sotto-porre i loro clienti ad adeguata verifi ca, secondo i criteri ordi-nari, semplifi cati (ad esempio nel caso di revisione svolta in società quotate) o rafforzati. Altresì dovuta in capo ai revi-sori risulta la registrazione dei dati e la segnalazione di opera-zioni sospette.

L’adeguata verifi ca dovrà es-sere effettuata in tutti i casi in cui ci si trovi di fronte a opera-zioni di valore indeterminato o indeterminabile e quindi di fatto in tutte le situazioni in cui si svolge la revisione con-tabile, fi nalizzata al controllo di contabilità societarie ogget-tivamente di valore non deter-minato o determinabile (a ri-guardo è stato opportunamente

emendato l’art. 16, comma 2, del decreto 231). L’obbligo di adeguata verifi ca e di segna-lazione di operazioni sospette si richiede, inoltre, in tutti i casi di sospetti di riciclaggio o fi nanziamento al terrorismo o nei casi di dubbi sulla veri-dicità dei dati ottenuti ai fi ni dell’identifi cazione.

Ne consegue che, i revisori contabili, sono chiamati agli stessi obblighi dei professioni-sti, nei confronti delle società sottoposte a revisione. Obbligo, ad avviso di chi scrive, cogente a partire dalla entrata in vi-gore della norma novellata e quindi, dal 4 novembre 2009.

2) Nel caso in cui il controllo contabile sia delegato ai sin-daci, gli obblighi graveranno individualmente sui singoli sindaci revisori (in tal senso «Linee guida per l’adeguata ve-rifi ca della clientela», versione approvata dal Cndcec l’8 apri-le 2010; conf. Circ. 16/IR dello scorso 15 marzo 2010). Nel caso dei sindaci/revisori, appare altresì da ritenere che quali destinatari delle disposizioni antiriciclaggio, i singoli com-ponenti l’organo di controllo siano tenuti a comunicare al Mef le infrazioni di cui all’art. 49 in materia di limitazione all’uso del contante.

Sindaci esclusi. Per i sin-daci privi di controllo contabi-le (e per gli altri componenti organi di controllo endosocie-tario comunque denominati) il novellato comma 3 bis, ag-giunto all’art. 12 del decreto 231, dal dlgs 151/09, prevede l’esonero dagli obblighi di ade-guata verifi ca della clientela, registrazione dei dati, segnala-zione delle operazioni sospette. Ciò in quanto le loro verifi che trimestrali ed i loro controlli di bilancio, si legge nella relazio-ne ministeriale, avvengono a posteriori, cioè quando un’ipo-tetica operazione sospetta è stata già eseguita.

Tuttavia, non ci pare di esclu-dere che i sindaci, chiamati dall’art. 2403 c.c. a verifi care da parte degli amministratori so-cietari il rispetto degli obblighi di legge, non possano, in virtù di tale prerogativa effettuare una segnalazione di operazione sospetta allorché intravedano nei loro controlli gli estremi di reati perpetrati dagli am-ministratori. Tale segnala-zione, ad avviso di chi scrive, pur non imposta all’organo di controllo dalle disposizioni del dlgs 231/07 (e quindi non san-zionabile ex art. 57, comma 4 con la sanzione amministrati-va dall’1 al 40% dell’importo

dell’operazione non segnala-ta) costituirà, comunque, un decisivo esimente ai fi ni della ipotesi di incriminazione degli stessi per concorso nel reato degli amministratori ai sensi degli artt. 110 e 40 del codice penale.

Ci si deve chiedere, inoltre, se i sindaci non revisori, siano chiamati o meno ad attenzio-nare le limitazioni sull’uso del contante e dei titoli al portato-re di cui all’art. 49 del più volte citato dlgs 231/07. Sulla esclu-sione in capo al collegio sin-dacale (ed agli altri organi di controllo) di comunicare al Mef ed alle Direzioni Territoriali dell’Economia e delle Finanze le infrazioni di cui all’art. 49, concorda la commissione Na-zionale antiriciclaggio istituita presso il Cndcec (in tal senso nota 11 novembre 2009 recante «dlgs del 25 settembre n. 151: Disposizioni integrative e cor-rettive del dlgs 21 novembre 2007 n. 231», nonché la citata circolare n. 16/IR dello scorso 15 marzo dell’Istituto di ricer-ca presso l’anzidetto Consiglio nazionale.

Ai sensi dell’articolo 52, tut-ti i soggetti incaricati del con-trollo di gestione comunque denominati, presso i soggetti destinatari del decreto legisla-

tivo 231/07, vigilano, ciascuno nell’ambito delle proprie attri-buzioni e competenze, sull’os-servanza delle norme in esso contenute. In pratica, si chiede ai componenti del collegio sin-dacale e degli altri organi di controllo di detti soggetti (in-termediari fi nanziari, società di revisione, ma anche attività, il cui esercizio resta subordi-nato al possesso di licenze, da autorizzazioni, iscrizioni in albi o registri di cui all’art. 10 e soggetti rientranti nell’art. 14, ecc.) di verifi care se la so-cietà e gli enti in commento adempiano correttamente agli obblighi antiriciclaggio a cui sono tenuti.

Le eventuali mancate comu-nicazioni da parte degli organi di controllo (agli amministrato-ri della società, alle autorità di vigilanza del settore e al Mef) sono sanzionate in modo estre-mamente incisivo in quanto i componenti degli stessi, ai sensi dell’art. 55, comma 5, rischiano in caso di omissioni degli obblighi di comunicazio-ne previsti dal secondo comma, dell’art. 52 la reclusione fi no a un anno e la multa da 100 a 1.000 euro.

Da rilevare, di contro, che gli obblighi di cui all’art. 52, non impongono agli organi di controllo dei destinatari della normativa antiriciclaggio né obblighi di adeguata verifi ca e registrazione e conserva-zione dei dati, né obblighi di segnalazione delle operazioni sospette.

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Sindaci revisori,obbligo individuale

Nelle prossime settimane, il ministero della giustizia emanerà i nuovi indica-tori di anomalia ai quali i professionisti dovranno far riferimento ai fini delle se-gnalazioni delle operazioni sospette.Tali indicatori (peraltro anticipati da ItaliaOggi lo scorso 20 novembre), sono previsti dall’art. 41, comma 2, lett) b, e saranno emanati su proposta Uif, sentiti gli ordini professionali. I professionisti chiamati in causa dai nuovi segnalatori. Il decreto fisse-rà criteri validi per tutti i professionisti chiamati agli adempimenti e cioè: dottori commercialisti ed esperti contabili, con-sulenti del lavoro, ogni altro soggetto che renda servizi forniti da periti, consulenti ed altri soggetti che svolgono in manie-ra professionale anche nei confronti dei loro associati o iscritti, attività in materia di contabilità e tributi, ivi comprese le associazioni di catego-ria di imprenditori, commercianti e Caf.Gli indicatori sono rivolti anche a notai ed avvocati (limitatamente a consulenze di carattere finanziario o immobiliare o societaria) ai pre-statori di servizi relativi a società e trust, ai soggetti iscritti al regi-stro dei revisori contabili (rectius legali ). Criteri generali. Nei criteri da seguire per l’applicazione degli indici di anomalia viene ricorda-to, in primis, che l’impossibilità di ricondurre operazioni o comporta-menti della clientela ad uno o più

indicatori può non essere sufficiente ad escludere che l’operazione sia sospetta.Allo stesso tempo, la mera ricorrenza di operazioni o comportamenti descritti in uno o più indicatori di anomalia non è motivo sufficiente per produrre la se-gnalazione.I professionisti quindi, dovranno valuta-re con la massima attenzione i compor-tamenti specifici dei loro clienti e delle operazioni dagli stessi compiute per va-lutare se dette situazioni rilevino sotto un profilo di rischiosità di riciclaggio o terrorismo. L’elencazione predisposta dall’Uif ben-ché a carattere non esaustivo, detta le regole operative volte a ridurre i margi-ni di incertezza derivanti da valutazioni soggettive o da comportamenti discrezio-

nali nell’individuazione delle operazioni sospette fornendo un concreto ausilio per la rilevazione di queste ultime da par-te dei professionisti e dei revisori nello svolgimento della propria attività pro-fessionale.I criteri generali di riferimento sono in-dividuati in due principali aree: quelli in relazione al cliente e quelli riguardo al rapporto continuativo o alla presta-zione. Per quanto riguarda la prima specifica-zione, essi vanno a considerare in par-ticolar modo il comportamento tenuto dal cliente, nonché la natura giuridica dello stesso, l’attività svolta e l’area ge-ografica di riferimento. Nella seconda area si devono considerare la tipologia di rapporto o di prestazione, le modali-

tà di svolgimento, gli importi coinvolti, la frequenza delle ope-razioni, la durata del rapporto, nonché la ragionevolezza dello stesso in relazione all’attività svolta dal cliente e l’area geografica di desti-nazione del prodotto o dell’operazione.I nuovi indicato-ri. In primo luogo, è da ricordare che le segnalazioni (da ef-fettuarsi sulla base della definizione di riciclaggio di cui

all’art. 2 del dlgs 231/07) dovranno conte-nere i dati, le informazioni, la descrizione delle operazioni ed i motivi del sospetto che saranno indicate con provvedimento Uif, come annunciato dal novellato art. 6, comma 7 del dlgs 231/07. In merito agli specifici indicatori, mol-te le novità rispetto a quelli previsti dall’Uic nel 2006.Fra gli indicatori non previsti dal ci-tato provvedimento Uic si rilevano, la specifica informazione sulle disposizio-ni antiriciclaggio o la eccessiva curio-sità, nell’ambito degli indici connessi al cliente, anche il fatto che lo stesso risulti, ad esempio: «accompagnato da altre persone, il cui ruolo non è stato accertato in occasione di contatti di-retti col professionista e che sembrino avere un interesse diretto in merito alla modalità di esecuzione della pre-stazione».Altresì anomalo viene giudicato il clien-te che non abbia adeguata conoscenza della natura, oggetto e scopo della pre-stazione, ingenerando il dubbio che lo stesso voglia occultare l’operato per conto di un terzo.Mentre, nell’ambito degli indicatori di anomalia connessi alle modalità di ese-cuzione delle prestazioni, spiccano «le prestazioni richieste da organismi non lucrativi per finalità non compatibili con quelle dichiarate o comunque proprie dell’ente» (non a caso le onlus sono sta-te sottoposte ad adeguata verifica anche dal nuovo documento del Cndcec).

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DAL MINGIUSTIZIA

Indicatori di anomalia ai nastri di partenza

Le aree di operatività

Indicatori connessi al clientea)

Indicatori connessi alle modalità di esecuzione delle pre-b) stazioni

Indicatori relativi alle modalità di pagamento della presta-c) zione

Indicatori relativi alla costituzione ed amministrazione di d) imprese, società e trust

Indicatori relativi ad operazioni aventi ad oggetto beni im-e) mobili, mobili o registrati

Indicatori relativi ad operazioni contabili e i nanziarief)

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8 Lunedì 3 Maggio 2010 F I S C O

In dichiarazione modifiche a 360 gradi per la determinazione del reddito per il 2009

Un nuovo quadro CM per i minimiL’indicazione dell’impresa familiare in apposita casella

Pagine a curaDI ANDREA BONGI

Il quadro CM di Unico 2010 fa il pieno di novità. Il pro-spetto per la determinazio-ne del reddito dei contri-

buenti minimi per l’anno 2009 contiene infatti tutta una serie di modifi che rispetto allo scor-so anno necessarie per l’appli-cazione di nuove disposizioni o per la corretta gestione delle eccedenze pregresse (si veda tabella in pagina).

Fra le novità più importanti la necessità di indicare la pre-senza di una impresa familiare in regime dei minimi attraver-so la barratura dell’apposita casella inserita a lato del qua-dro CM. Anche la possibilità di utilizzare i benefi ci della c.d. Tremonti-ter dovrà essere og-getto di apposita segnalazione da parte degli imprenditori in regime dei minimi che dovran-no inserire, quale componente negativo di reddito, l’importo della detassazione pari al 50% del valore dei beni nuovi og-getto di agevolazione.

Altre novità del quadro sono invece necessaria conseguenza della «maturazione» di questo particolare regime fi scale in-trodotto dalla legge fi nanziaria per l’anno 2008. Il riferimen-to è ai nuovi righi introdotti quest’anno per la gestione del-le eventuali eccedenze d’impo-sta risultanti dalla precedente dichiarazione e per l’indica-zione della parte delle stesse eventualmente compensata attraverso i modelli F24 non-ché dei nuovi righi per la ge-stione degli acconti versati nel corso del 2009 e per lo scom-puto delle perdite pregresse. Vediamo brevemente le prin-cipali novità che interessano il quadro CM da utilizzare per la determinazione del reddito dei soggetti minimi conseguito nell’anno 2009.

Minimi e impresa familia-re. Barrando l’apposita casel-la posta a fi anco del modello, l’imprenditore in regime dei minimi segnalerà al fi sco che l’attività d’impresa viene svol-ta con l’ausilio di collaborato-ri familiari nel rispetto delle condizioni previste nel comma 4 dell’articolo 5 del Tuir.

L’impresa familiare in regi-me dei minimi presenta però alcune particolarità. In primo luogo l’intero reddito d’impre-sa assoggettato all’imposta sostituiva del 20% è dichiara-to e tassato in capo al titolare dell’impresa stessa. I collabo-ratori dell’impresa familiare in regime dei minimi sono in-vece esonerati dagli obblighi dichiarativi e di versamento relativamente alla quota del reddito di impresa minima che agli stessi è imputabile. Essi pertanto, qualora obbli-gati alla presentazione del modello Unico in virtù di altri

redditi, non dovranno comun-que compilare il quadro RH. Quota di reddito afferente i collaboratori dovrà infatti es-sere indicata unicamente dal titolare dell’impresa familiare nel quadro RS di Unico 2010 nell’apposita sezione relativa all’imputazione del reddito dell’impresa familiare. Gra-zie alla compilazione di que-sta sezione il fi sco potrà così avere contezza della quota di reddito attribuita a ciascun collaboratore familiare ai fi ni degli opportuni riscontri, in primis, la verifi ca o meno, della sussistenza dei requisiti per essere considerati familia-ri fi scalmente a carico da parte dei collaboratori stessi.

Minimi e Tremonti-ter. Come è noto anche gli impren-ditori in regime dei minimi potranno sfruttare la detassa-zione, pari al 50% dal reddito d’impresa, del valore degli ac-quisti in macchinari nuovi di cui al dl n. 78/2009.

L’importo di tale agevola-zione dovrà essere apposita-mente indicato nella nuova colonna 1 del rigo CM5 desti-nato ad accogliere il totale dei componenti negativi utili alla determinazione del reddito da assoggettare ad imposta sosti-tutiva.

L’applicazione della Tremon-ti-ter ai soggetti minimi può avere però ulteriori riflessi rispetto alla semplice detas-sazione del reddito d’impresa

prodotto. La circolare n. 44/E del 27 ottobre 2009 ricorda in-fatti che, ai fi ni della perma-nenza nel regime dei minimi, gli acquisti dei beni strumen-tali effettuati in un esercizio sommati a quelli dei due anni precedenti, non devono supe-rare l’ammontare complessi-vo di 15 mila euro. Tuttavia, ricorda sempre la circolare richiamata, nel caso di supera-mento del suddetto limite non si è in presenza di una ipotesi di revoca ad effetto immediato dal regime dei minimi bensì a una fuoriuscita dallo stesso a decorrere dall’esercizio suc-cessivo.

Ciò significa che in anche in tali ipotesi l’imprenditore in regime dei minimi potrà sfruttare la detassazione nella determinazione dal suo reddi-to da assoggettare da imposta sostitutiva nell’anno 2009. Se dalla detassazione stes-sa dovesse poi emergere una perdita d’impresa la stessa sarà utilizzabile con le regole proprie del regime dei minimi e quindi riportabile ai perio-di d’imposta successivi, indi-pendentemente dalle diverse regole di determinazione del reddito che dovranno o meno essere adottate in tali futuri periodi a seguito della fuo-riuscita dal regime agevolato causato dagli acquisti di beni strumentali effettuati.

Minimi e contributi pre-videnziali. La scelta del re-

gime dei minimi non sottrae l’imprenditore o il professio-nista alla contribuzione previ-denziale alle casse di apparte-nenza. Le particolari modalità di determinazione del reddito d’impresa o di lavoro auto-nomo in regime dei minimi impongono però alcune cau-tele nella individuazione del-la base imponibile di calcolo delle contribuzioni eccedenti i minimali dovute, ad esempio, alle gestioni Inps di artigiani e commercianti. Richiamando i contenuti della circolare Inps del 5 giugno 2009 le istruzio-ni alla compilazione del qua-dro CM ricordano infatti che per i contribuenti minimi, la base imponibile ai fi ni del calcolo dei contributi dovuti alla gestione previdenziale di appartenenza deve essere de-terminata quale sommatoria algebrica fra il reddito lordo in regime dei minimi individua-to al rigo CM6 e le eventuali perdite pregresse indicate al rigo CM9.

Naturalmente tale base im-ponibile risulterà al lordo dei contributi previdenziali pagati dal contribuente minimo e im-putati, quali componenti nega-tivi, in diretta diminuzione del reddito lordo nell’apposito rigo CM7.

Minimi ed eccedenze d’imposta. Essendo l’anno 2009 il secondo periodo d’im-posta di applicazione del re-gime semplifi cato nel quadro

CM sono stati giustamente inseriti due nuovi righi desti-nati ad accogliere e gestire le eventuali eccedenze d’imposta risultanti dalla precedente di-chiarazione (Unico 2009).

In particolare nel nuovo rigo CM15 i soggetti minimi dovranno indicare l’ecceden-za d’imposta risultante dalla precedente dichiarazione ri-portando l’importo indicato nella colonna 4 del rigo RX17 del modello Unico 2009.

Nel nuovo rigo CM16 invece i contribuenti minimi dovranno indicare la parte dell’ecceden-za d’imposta indicata nel rigo CM15 che è stata utilizzata in compensazione nel modello di pagamento F24.

Minimi e acconti 2009. Nel nuovo rigo CM17 i contri-buenti minimi dovranno in-vece indicare l’importo degli acconti dell’imposta sostituti-va versati nel corso del 2009. In particolare nella colonna 2 del rigo dovrà essere indicato l’ammontare dell’eventuale credito d’imposta, pari alla differenza di acconto pagato in eccesso, introdotto dalla legge fi nanziaria 2010, utiliz-zato in compensazione. Questa colonna sarà compilata unica-mente dai soggetti che non si sono avvalsi delle disposizioni relative alla riduzione di venti punti percentuali degli acconti d’imposta dovuti nel 2009 dal-le persone fi siche e che hanno invece utilizzato tale ecce-denza quale credito d’imposta compensabile ai sensi delle citate disposizioni.

Minimi e perdite. Quest’an-no il quadro CM dedica due di-stinti righi alla gestione delle perdite conseguite dai soggetti minimi. In particolare, come ricordano le istruzioni, nel nuovo rigo CM22 i contribuen-ti dovranno indicare le perdite non utilizzate in compensazio-ne nell’anno 2009 rispettando il periodo di formazione delle stesse attraverso l’indicazione nella colonna 1 o 2 del rigo.

Nel rigo CM23 andranno in-vece indicate le perdite conse-guite in regime dei minimi non compensate nell’anno e ripor-tabili senza limiti temporali.

Le istruzioni ricordano inol-tre che nell’ipotesi di fuoriu-scita dal regime dei minimi il contribuente non dovrà ri-portare le perdite pregresse all’interno del quadro CM bensì nell’apposito prospetto denominato «perdite pregres-se fuoriuscita dal regime dei contribuenti minimi non com-pensate nell’anno anno» con-tenuto nel quadro RS.

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Le novità in Unico 2010

Impresa familiare

Inserita apposita casella a lato del quadro per indicare il regime • di impresa familiare;l’imposta sostitutiva verrà interamente liquidata e corrisposta • dal titolare;la quota di reddito minimo imputato al collaboratore, verrà evi-• denziato dal titolare nel quadro RS.

Tremonti-ter

Anche le imprese in regime dei minimi possono usufruire della • detassazione Tremonti-ter;l’importo è parii cato ad un componente negativo di reddito e • va indicato nell’apposita colonna 1 del rigo CM5;attenzione alla verii ca dei limiti di valore dei beni strumentali • per la permanenza nel regime.

Riporto eccedenze d’imposta

Inseriti nel quadro CM due appositi righi CM15 e CM16;• nel primo (CM15) deve essere indicato il credito d’imposta ri-• sultante dalla colonna 4 del rigo RX17 di Unico 2009;nel secondo (CM16) l’importo del credito di cui al rigo pre-• cedente che è stato utilizzato in compensazione attraverso i modelli F24.

Acconti versati nel 2009

Inserito nel quadro CM un apposito rigo CM17 dedicato alla • gestione degli acconti versati nel 2009;nella colonna 2 del rigo CM17 deve essere indicato l’eventuale • utilizzo in compensazione del credito d’imposta per acconti versati in eccesso di cui alla legge i nanziaria 2010.

Riporto perdite

Alle perdite non compensate il quadro dedica due distinti righi;• nel rigo CM22 devono essere indicate le perdite 2008 e 2009 • non compensate nell’anno;nel rigo CM23 vanno invece indicate le perdite formatesi in • regime dei minimi non compensate e riportabili senza limiti di tempo.

Calcolo dei contributiprevidenziali

Le istruzioni recepiscono i contenuti della circolare Inps n. • 79/2009;la base imponibile per il calcolo dei contributi previdenziali è • pari alla differenza fra il rigo CM6 e il rigo CM9.

Imfam

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9Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 Maggio 2010F I S C O

Il nuovo quadro CM alla pro-va dei fatti. Sono molte le novità che caratterizzano la determinazione del reddito

soggetto all’imposta sostituti-va del 20% che i contribuenti minimi dovranno affrontare nella compilazione del modello Unico 2010. Vediamo con l’aiuto di alcuni semplici esempi nu-merici come risolvere alcune delle particolari situazioni che potrebbero presentarsi nella determinazione del reddito da assoggettare all’imposta sosti-tutiva del 20% per l’esercizio 2009.

Caso 1: la base imponibile per l’Inps. Come è noto l’op-zione per il regime ad imposta sostitutiva non esonera il con-tribuente dalla contribuzione obbligatoria alle gestioni previ-denziali istituite presso l’Inps.

Le particolari modalità di determinazione del reddito dei soggetti minimi hanno però evi-denti risvolti anche nella indi-viduazione della «giusta» base imponibile sulla quale calcolare la contribuzione previdenziale dovuta.

Per comprendere meglio come la stessa debba essere determi-nata supponiamo che un con-tribuente minimo in regime di impresa sia obbligato alla con-tribuzione presso la gestione inps commercianti.

Supponiamo inoltre che du-rante l’esercizio 2009 il nostro imprenditore minimo abbia con-seguito ricavi per euro 25.000 a fronte dei quali abbia soste-nuto spese ed altri componenti negativi, inerenti all’attività d’impresa, per euro 5.000.

In tale situazione il reddito lordo del nostro imprenditore in regime dei minimi sarà pari ad euro 20.000 e verrà come tale indicato nel rigo CM6 del quadro CM.

Ipotizziamo inoltre che du-rante l’esercizio 2009 l’impren-ditore abbia corrisposto alla gestione Inps commercianti contributi previdenziali per complessive euro 2.000 che per le particolari modalità di deter-minazione del reddito soggetto ad imposizione sostituiva ver-ranno indicati in diretta dimi-nuzione del reddito lordo nel rigo CM7 del modello.

Stante la situazione sopra de-scritta, il reddito netto dell’im-prenditore minimo in questione sarà quindi pari ad euro 18.000 corrispondente alla differenza fra il reddito lordo e i contributi previdenziali pagati.

Supponiamo inoltre che l’im-prenditore abbia conseguito nel periodo d’imposta 2008 una perdita d’impresa minima di euro 1.000 che verrà ripor-tata nel rigo CM9 del modello Unico 2010. In una tale situa-zione la base imponibile per la determinazione dei contributi previdenziali dovuti all’inps commercianti sarà calcolata sulla base della somma algebri-ca degli importi evidenziati nei seguenti righi del quadro CM:

CM6 (reddito lordo) – CM9 (perdite pregresse)

Come si può facilmente no-tare tale base imponibile sarà al lordo dei contributi previ-denziali pagati nel 2009 ma al netto di eventuali perdite pre-

gresse che l’imprenditore può legittimamente scomputare dal reddito soggetto ad imposta so-stitutiva.

Nel caso ipotizzato la base imponibile ai fi ni previdenziali sarà dunque pari ad euro 19.000 ossia alla differenza fra il red-dito lordo di euro 20.000 e le perdite pregresse di euro 1.000. Tale modalità di determinazio-ne della base imponibile ai fi ni previdenziali è conforme alla circolare Inps n. 79 del 5 giugno 2009.

Caso 2: il minimo con la Tremonti-ter. Gli imprendito-ri che si avvalgono del regime dei contribuenti minimi posso-no usufruire della detassazione del reddito prevista dalla c.d. Tremonti-ter.

Date le particolarità del re-gime agevolato e le limitazioni relative al valore dei beni stru-mentali posseduti, la fruizione di tale agevolazione potrebbe anche avere come conseguenza la fuoriuscita dal regime dei mi-nimi con decorrenza dall’eserci-zio successivo a quello nel quale tali limiti di valore vengono su-perati.

Al di là di questo evento, vedia-mo come dovrebbe essere compi-lato il quadro CM nell’ipotesi in cui un imprenditore in regime dei minimi avesse acquistato beni strumentali nuovi sui quali può benefi care della detassazio-ne dal reddito d’impresa pari al 50% del valore degli stessi.

Supponiamo che un imprendi-tore abbia conseguito nell’anno 2009 ricavi per complessive euro 25.000 a fronte dei quali abbia sostenuto spese ed altri compo-nenti negativi per complessive euro 7.000. Ipotizziamo inoltre

che nel corso dell’anno 2009 ab-bia acquistato macchinari ed at-trezzature nuove per euro 6.000 per le quali può benefi ciare del-la detassazione Tremonti-ter in misura pari al 50% del valore degli stessi.

In questa ipotesi il nostro im-prenditore dovrà evidenziare l’importo della detassazione in oggetto, pari ad euro 3.000 (50% di 6.000), nella colonna 1 del rigo CM5 del modello Unico 2010. Tale importo andrà a sommar-si alle altre spese e componen-ti negative sostenute nel corso dell’anno 2009 che verrà indica-to nella colonna del rigo CM5.

Nel caso ipotizzato quindi in tale rigo dovrà essere indicato l’importo di euro 10.000 pari alla somma dei componenti negativi (euro 7.000) e della detassazione Tremonti-ter (euro 3.000).

Il reddito lordo del contri-buente minimo in oggetto sarà quindi pari ad euro 15.000 e verrà esposto nel rigo CM6 del modello Unico 2010.

Caso 3: il minimo con il credito 2008. Il compimento del secondo anno del regime dei minimi porta con sé la necessità di fare i conti con eventuali cre-diti d’imposta relativi all’eserci-zio precedente.

Il nuovo quadro CM prevede proprio per la gestione di tali eccedenze due nuovi righi de-stinati ad accogliere il credito per imposta sostitutiva relativo all’esercizio 2008 (CM15) e gli eventuali utilizzi dello stesso in compensazione tramite il model-lo F24 (CM16).

La compilazione di questi due nuovi righi non comporta particolari problematiche e la gestione dei crediti per imposta

sostitutiva da parte dei contri-buenti minimi non si discosta dalle ordinarie regole valevoli per tutte le altre tipologie di

contribuenti.Trattandosi comunque di

una novità, al debutto in Uni-co 2010, abbiamo formulato un semplice esempio numerico di compilazione.

Supponiamo al proposito il caso di un contribuente mini-mo abbia determinato l’imposta sostitutiva indicando nel rigo CM11 del modello l’importo corrispondente pari ad euro 2.000. Se lo stesso contribuente nell’esercizio 2008 ha consegui-to un credito per imposta sosti-tutiva pari ad euro 1.000, ma-gari per effetto delle ritenute di acconto subite, che non è stato richiesto a rimborso, indicherà lo stesso nel nuovo rigo CM15 del modello Unico 2010. Tale importo sarà ovviamente pari a quanto indicato nella colonna 4 del rigo RX17 del modello Unico 2009 – redditi 2008.

Supponiamo inoltre che tale credito sia stato utilizzato in compensazione nei modelli F24 presentati dal contribuen-te minimo per un importo pari ad euro 500. Tale utilizzo dovrà essere indicato nel nuovo rigo CM16 del modello Unico 2010 e andrà, ovviamente, a diminuire il credito d’imposta complessivo indicato nel rigo CM15.

Nell’esempio numerico for-mulato l’imposta complessiva-mente a debito sarà dunque pari ad euro 1.500 risultante dalla differenza fra l’imposta sostitutiva di euro 2.000 e la parte di credito 2008 ancora utilizzabile in quanto non com-pensata né richiesta a rimborso (differenza fra rigo CM15 e rigo CM16).

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Inps e Tremonti-ter,al via i calcoli

GLI ESEMPI

Caso 1: la “giusta” base imponibile per i contributi previdenziali

Caso 2: il minimo con la Tremonti-ter

Caso 3: il minimo con il credito 2009 parzialmente compensato

IN EDICOLA

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10 Lunedì 3 Maggio 2010 F I S C O

Dalle spese mediche ai trasporti: i chiarimenti per predisporre correttamente le dichiarazioni

Detrazioni a schema facilitatoSemplifi cazioni nella documentazione richiesta ai disabili

Pagine a curaDI MAURIZIO TOZZI

Detrazioni, deduzioni e 730 più semplici. La cir-colare dell’Agenzia delle entrate n. 21 del 2010

incontra le esigenze dei contri-buenti e risolve favorevolmente diverse questioni. Maggiore fl es-sibilità nei casi di certifi cazione di handicap, riduzione delle cause ostative al 36%, semplifi -cazione degli adempimenti del 55%. Queste alcune delle princi-pali indicazioni fornite dal docu-mento di prassi, che comunque non dimentica altri importanti oneri, come gli abbonamenti di trasporto e gli acquisti di mobili e arredi.

Spese mediche, mutui e al-tri oneri. Le prime tematiche affrontate dalla circolare in com-mento riguardano le spese me-diche, i mutui prima casa e altri oneri «minori». Sul fronte delle spese mediche, in primo luogo l’agenzia delle entrate precisa che in assenza del previsto regi-stro dei dottori in chiropratica, ancora da attuarsi, devono rite-nersi tuttora validi i chiarimenti forniti con la circolare 18 maggio 2006, n. 17 e pertanto le presta-zioni di chiroprassi sono detraibi-li a condizione che siano esegui-te in centri all’uopo autorizzati e sotto la responsabilità tecnica di uno specialista. Naturalmen-te il chiropratico che sia anche dottore in medicina potrà esegui-re la prestazione di chiroprassi sotto la propria responsabilità. E poi affrontato il problema delle spese mediche rimborsate dal Fasi, nella particolare circo-stanza di rimborsi al dirigente in pensione riguardanti le spese mediche sostenute dal familiare non a carico. Atteso che i con-tributi versati dal dirigente in pensione non hanno benefi ciato dell’art. 51, comma 1, lett. a), del Tuir (ossia della non concorren-za alla formazione del reddito), nonché il consolidato principio che le spese mediche rimborsate a fronte di contributi mai dedotti (come nel caso di specie) restano detraibili, l’agenzia conclude che il familiare che le ha sostenute può comunque fruire del benefi -cio, nonostante il rimborso.

La circolare 21, poi, si esprime in merito alle spese sostenute da parte di portatori di handicap, con particolare riguardo alla documentazione necessaria per ottenere l’agevolazione connes-sa all’acquisto di veicoli, eviden-ziando che:

• per i portatori di handicap psichico o mentale lo stato di handicap grave può essere vali-damente attestato dal certifi ca-to rilasciato dalla commissione medica pubblica preposta all’ac-certamento dello stato di invali-dità purché lo stesso evidenzi in modo esplicito la gravità della patologia e la natura psichica o mentale della stessa. Viceversa non potrà essere ritenuta ido-

nea la certifi cazione che attesti genericamente che il soggetto è invalido con totale e perma-nente inabilità lavorativa e con necessità di assistenza continua, non essendo in grado di svolge-re i normali atti quotidiani. La stessa certifi cazione può essere utilizzata nei casi di limitazione permanente della capacità di de-

ambulazione, nel qual caso è ne-cessaria l’attestazione specifi ca dell’impossibilità a deambulare in modo autonomo o senza l’aiuto di un accompagnatore;

• qualora il medico di base attesti che un soggetto è affetto da sindrome di down, tale certi-fi cazione è valida anche ai fi ni del riconoscimento delle agevo-

lazioni fiscali, fermo restando che detti soggetti, al pari degli altri soggetti affetti da disabili-tà psichica, dovranno essere ri-conosciuti anche in possesso dei requisiti per ottenere l’indennità di accompagnamento;

• nel caso di riconoscimento dell’indennità di accompagna-mento, di cui devono essere in

possesso i portatori di handicap psichico per accedere ai benefi ci fi scali previsti per l’acquisto di veicoli, qualora vi sia la sosti-tuzione del benefi cio con altre forme di assistenza, quale il rico-vero presso una struttura sanita-ria con retta a totale carico di un ente pubblico, così come previsto dalla legge n. 18 del 1980, non è preclusa la fruizione dell’age-volazione fi scale per l’acquisto dell’auto. A ogni buon conto, af-fi nché la fruizione del benefi cio risulti legittima, il veicolo deve risultare utilizzato a vantaggio dell’invalido, così come richiesto dall’art. 1, comma 36, della legge 27/12/2006, n. 296.

Per quanto riguarda gli inte-ressi passivi riferiti al mutuo per l’abitazione principale, l’Agenzia affronta due fattispecie, la rine-goziazione e il trasferimento per motivi di lavoro. Nel primo caso, nella circostanza in cui il mutuo originario era intestato a uno solo dei coniugi e il mutuo rinegoziato, invece, è intestato ad entrambi, l’agenzia delle en-trate, richiamando la risoluzione 21/2/2008, n. 57, riconosce il be-nefi cio fi scale in capo a entrambi gli intestatari del nuovo mutuo. Inoltre, nel caso in cui uno dei coniugi sia fi scalmente a carico dell’altro, la detrazione spetterà al coniuge non fi scalmente a ca-rico anche per la quota di compe-tenza di quello a carico.

Nell’ipotesi di trasferimento per motivi di lavoro, invece, il citato documento di prassi pre-cisa che il diritto a fruire della detrazione per gli interessi pas-sivi permane anche nel caso in cui il contribuente trasferisca la propria residenza in un comune limitrofo a quello in cui si trova la sede di lavoro. Ovviamente, se in un periodo d’imposta vengo-no meno le esigenze lavorative che hanno determinato lo spo-stamento della dimora abituale non troverà più applicazione la possibilità di conservare il bene-fi cio fi scale, con la conseguenza che, a partire dal periodo di im-posta successivo il contribuente perderà il diritto alla detrazione degli interessi.

Infi ne, due chiarimenti su one-ri di minore impatto:

- nell’eventualità di contratti di sublocazione non è ammessa la detrazione per gli studenti fuo-ri sede, poiché questa tipologia di contratto non è contemplata dalla norma;

- relativamente agli abbo-namenti di trasporto pubblico, l’importo di 250 euro costituisce il limite massimo di spesa de-traibile per ogni singolo abbo-nato. Pertanto, anche se il costo dell’abbonamento è suddiviso tra più soggetti, come nel caso dei genitori che sostengano la spesa di 400 euro per l’abbonamento del fi glio a carico, l’ammontare massimo di spesa detraibile da ripartire tra i genitori non può superare 250 euro (in sostanza, 125 euro a testa).

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In materia di interventi di recupero del patri-monio edilizio, che peraltro condizionano la fruizione della detrazione per i mobili e arredi, l’agenzia delle entrate effettua una precisazio-ne oltremodo attesa e importante, riguardante la causa di esclusione collegata alla mancata comunicazione del tecnico abilitato nel caso di sostenimento di spese superiori a 51.645,69 euro. In effetti, anche se dal 2003 il limite di spesa agevolabile è stato ancorato a 48 mila euro, frequenti sono state le ipotesi in cui colo-ro che prestano assistenza fi scale hanno scorto nella documentazione di spesa fatturazioni e bonifi ci effettuati per importi superiori. Or-bene, in simili circostanze, ferma restando la necessità di stoppare la detrazione al limite di 48 mila euro, era legittimo il dubbio circa l’ob-bligo di effettuare la predetta comunicazione. Secondo la circolare n. 21 del 2010, considerato che dal 2003 il plafond di spesa detraibile (ap-punto 48 mila euro) è al di sotto della soglia a partire dalla quale è obbligatorio effettuare la specifi ca comunicazione a opera del tecnico abilitato (51.645,69 euro), non è più sussistente tale causa di decadenza a partire dal medesimo 2003. Il chiarimento, però, diventa fondamen-tale anche per il passato: infatti, per quanti si sono eventualmente visti contestare, dal 2003 in poi, le detrazioni in esame, è ora possibile da un lato effettuare istanza di rimborso per le annualità precedenti, applicando la risolu-zione n. 459 del 2008 e dall’altro riprendere la detrazione per le rate residue. Per quanto riguarda gli acquisti degli arredi, in primo luogo vi è un invito a evitare «incroci pericolosi» tra familiari, magari intestando la fattura dei la-vori a un coniuge e quella degli arredi all’altro. Infatti, se è pur vero che nel caso in cui non ci sia coincidenza tra l’intestazione della fattura e l’ordinante il bonifi co la circolare n. 21 del 2010 precisa che applicano le regole tipiche del «36%» (dunque la detrazione per l’acquisto dei mobili spetta a colui che ha effettivamente so-stenuto la spesa, fermo restando naturalmente il rispetto delle altre condizioni richieste, ed in particolare dell’obbligo di annotare sulla fattu-ra che la spesa è stata sostenuta da chi intende fruire della detrazione (si veda la risoluzione n.

353 del 2008 e altri documenti ivi richiamati), altrettanto non accade in specifi che circostanze quali, ad esempio, il sostenimento delle spese per la ristrutturazione edilizia da parte di uno dei coniugi e delle spese per l’arredo della me-desima abitazione dall’altro, evento che con-duce alla perdita della detrazione. In secondo luogo, si chiarisce che non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’abitazione, essendo suffi ciente solamente aver avviato interventi di recupero del patrimonio edilizio e tale condizio-ne si ritiene soddisfatta in forza della data di inizio lavori indicata nella comunicazione obbli-gatoria inviata al centro operativo di Pescara, che dunque deve essere anteriore all’acquisto dell’arredo. Mancano invece ulteriori precisa-zioni circa i lavori di riferimento che consento-no la detrazione del 20% per i mobili. In effetti, a leggere la norma sono inclusi tutti i lavori di recupero del patrimonio edilizio riferiti alle unità immobiliari residenziali, ad esclusione dunque dei lavori condominiali, dell’acquisto dei box e dell’acquisto di unità facenti parte di fabbricati interamente ristrutturati. Da ciò sembrava conseguire che tutte le tipologie i lavori, incluse alcune dal costo molto conte-nuto (si pensi alla prevenzione degli infortuni domestici, dove è agevolata tra l’altro la sosti-tuzione della presa elettrica mal funzionante), potessero rappresentare il requisito necessario per il bonus arredi. Nella circolare n. 35 del 2009, però, seppur in premessa si legge che sono esclusi solo gli interventi comuni, i box e gli acquisti di immobili, in seguito si precisa in maniera restrittiva che gli interventi necessa-ri per accedere al bonus arredi sono soltanto la manutenzione straordinaria, il risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia. La circolare n. 21 del 2010 ha poi precisato che è possibile calcolare la detrazione del 20 per cen-to anche sulle spese sostenute per il trasporto e montaggio di mobili ed elettrodomestici sem-preché le spese siano sostenute mediante boni-fi co bancario o postale. Non si ritiene, invece, che sussista l’obbligo di indicare il costo della manodopera eventualmente impiegata.

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Bonus arredi, alla larga da incroci familiari

I punti chiariti

Gli adempimenti necessari per usufruire 1. della detrazione d’imposta del 36% pre-vista per gli interventi di recupero del pa-trimonio edilizio

La detrazione d’imposta per l’acquisto di 2. mobili ed elettrodomestici

La detrazione d’imposta per incentivare 3. la realizzazione di interventi di risparmio energetico

Le deduzioni e le detrazioni d’imposta per 4. le spese relative all’acquisto di abbona-

menti ai servizi di trasporto pubblico, le spese mediche, gli interessi passivi pa-gati in dipendenza di mutui ipotecari e contratti di locazione stipulati da studenti fuori sede

Gli obblighi di certii cazione ai i ni delle 5. agevolazioni i scali in favore dei portatori di handicap

Il credito d’imposta per le spese sostenute 6. per gli interventi di riparazione o ricostru-zione degli immobili colpiti dal sisma in Abruzzo.

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11Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 Maggio 2010F I S C O

Ampio spazio è dedicato dalla circolare n. 21 del 2010 dell’Agenzia delle entrate alle problema-

tiche del risparmio energetico. In primo luogo, chiarimento molto interessante, l’agen-zia si esprime circa l’omesso adempimento di effettuare, entro lo scorso 31 marzo, la co-municazione prevista nel caso di lavori relativi che continua-no nell’anno successivo. Tale adempimento, in particolare, doveva effettuarsi a condizio-ne che oltre ai lavori, anche i pagamenti dovevano essere stati eseguiti sia nel 2009 che nel 2010. A evitare ogni pole-mica, visto che in diversi casi tale comunicazione non è sta-ta monitorata direttamente da coloro che prestano assistenza fi scale, atteso che solitamente non si hanno rapporti conti-nuativi con i contribuenti che compilano il 730, l’agenzia del-le entrate ha opportunamente evidenziato che il mancato in-vio di detta comunicazione non determina una causa di deca-denza dal beneficio, essendo invece applicabile la sanzione in misura fi ssa di 258 euro per l’omesso o irregolare invio di comunicazioni prescritte dalle norme tributarie.

Nel caso, invece, di corre-sponsione di contributi, la cir-colare n. 21 del 2010, ripren-dendo quanto già chiarito con la risoluzione n. 3 del 2010, ha evidenziato che il contribuente può comunque avvalersi della detrazione del 55 per cento pur avendo richiesto l’assegnazione di eventuali contributi. È chia-ro, però, che qualora i contribu-ti siano effettivamente ricono-sciuti ed il contribuente intenda benefi ciarne, dovrà restituire la detrazione già utilizzata in dichiarazione anche per la par-te non coperta da contributo. A tal fine, il contribuente dovrà pre-sentare una dichiarazio-ne correttiva ovvero una dichiarazione integrativa a proprio sfa-vore secon-do termini e modalità di cui all’art. 2 del dpr n. 322 del 1998.

Infi ne, sono effettuate le seguenti precisa-zioni:

• nell’ipotesi in cui, in consi-derazione del tipo di interven-to, non sia richiesto il collau-do, ai fi ni della comunicazione all’Enea il contribuente può provare la data di fi ne lavori anche con altra documentazio-ne emessa dal soggetto che ha eseguito i lavori (o tecnico che compila la scheda informativa). Non può invece ritenersi vali-da a tal fi ne una dichiarazione del contribuente resa in sede di autocertifi cazione;

• in forza del dpr 2 aprile 2009, n. 59, che ha di fatto equiparato le porte alle fi nestre e alle vetrine, ai fi ni del rispet-to dei requisiti di trasmittanza termica, si supera la posizione espressa nella risoluzione n.

475 del 2008, ritenendosi i por-toni di ingresso agevolabili al pari delle fi nestre, sempreché si tratti di serramenti che de-limitano l’involucro riscaldato dell’edifi cio, verso l’esterno o verso locali non riscaldati, e risultino rispettati gli indici di trasmittanza termica richiesti per la sostituzione delle fi ne-stre;

• poiché tutti gli interventi fi nalizzati al risparmio energe-tico, ad eccezione dei pannelli

solari, sono agevolabili solo se realizzati su edifi ci dotati di impianto di riscaldamento preesistente, nel caso di instal-lazione di un impianto centra-lizzato eseguito in un edifi cio in cui solo alcune delle abitazioni rispettano questo requisito, la detrazione del 55% non può essere riconosciuta sull’intera spesa sostenuta. La detrazione, infatti, non può essere fatta va-lere anche per la quota di spe-sa riferibile al riscaldamento delle unità prive di un preesi-stente impianto termico, ma deve essere limitata alla parte di spesa imputabile alle unità nelle quali tale impianto era presente. Ai fi ni della indivi-duazione della quota di spesa detraibile, deve essere utiliz-zato un criterio di ripartizione

proporzionale basato sulle quo-te millesimali riferite a ciascun appartamento;

• nel caso di beni ricevuti in leasing, la detrazione spettante all’utilizzatore è determinata in base al costo sostenuto dal-la società concedente; non rile-vando ai fi ni della agevolazio-ne i canoni di leasing pagati. Inoltre, non sussiste l’obbligo di pagamento mediante boni-fi co bancario o postale, mentre gli adempimenti documentali

(obbligo di comunica-zione all’Agenzia delle Entrate per i lavori che proseguono in più pe-riodi d’imposta, invio della scheda informa-tiva all’Enea) dovran-no essere assolti dal soggetto che si avvale della detrazione, fermo restando che la società di leasing, al fi ne di con-sentire la fruizione del benefi cio dovrà fornire una documentazione che attesti la conclu-sione dell’intervento di

riqualificazione energetica e l’ammontare del costo sostenu-to su cui deve essere effettuata la detrazione;

• per quanto concerne le co-municazioni all’Enea, il contri-buente può correggere il conte-nuto della scheda informativa, anche oltre il termine previsto per l’invio. In particolare, la correzione, da effettuarsi entro il termine di presentazione del-la dichiarazione dei redditi rife-rita al periodo d’imposta in cui si vuole fruire della detrazione, potrà avvenire mediante l’invio telematico di una nuova comu-nicazione, che annulli e sosti-tuisca quella precedentemente trasmessa e il nuovo invio deve riguardare non solo la scheda informativa ma anche l’atte-stato di qualifi cazione energe-

tica, ove richiesto, in relazione alla tipologia di intervento. Se

intervengono sconti o abbuo-ni successivamente all’invio della scheda informativa, la detrazione compete solamente in relazione alle spese effetti-vamente sostenute, dovendosi eventualmente restituire, me-diante tassazione separata, le maggiori detrazioni fruite negli anni precedenti.

Infi ne, non è necessario pro-cedere alla rettifi ca della sche-da informativa nell’ipotesi in cui sia stato indicato un nomi-nativo diverso da quello dell’in-testatario del bonifi co o della fattura o non sia stato indica-to che possono aver diritto alla detrazione più contribuenti.

In questi casi, secondo quan-to chiarito con la circolare n. 34 del 2008, è suffi ciente che il contribuente che intende avvalersi della detrazione di-mostri di essere in possesso dei documenti che attestano il sostenimento dell’onere e la misura in cui tale onere è stato effettivamente sostenuto.

Agevolabili anche i portoni d’ingresso

IN EDICOLA

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La circolare 21 sul sito www.italiaoggi.it/docio7

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/bonus

Alcune precisazioni

Data fi ne lavori: • nell’ipotesi in cui, in considerazione del tipo di intervento, non sia richiesto il collaudo, ai i ni della co-municazione all’Enea il contribuente può provare la data di i ne lavori anche con altra documenta-zione emessa dal soggetto che ha eseguito i lavori (o tecnico che compila la sche-da informativa). Non è invece valida una dichiarazione del contribuente resa in sede di autocertii cazione;Porte e finestre: • i portoni di ingresso sono agevolabili al pari delle i ne-stre, semprechè si tratti di serramenti che delimitano l’involucro riscaldato dell’edi-i cio, verso l’esterno o verso locali non riscaldati, e risultino rispettati gli indici di trasmittanza termica richiesti per la sosti-tuzione delle i nestre;Impianti centralizzati: • nel caso di

installazione di un impianto centralizzato eseguito in un edii cio in cui solo alcune delle abitazioni rispettano questo requisi-to, la detrazione del 55% non può esse-

re riconosciuta sull’intera spesa sostenuta. La detrazione, infatti, non può essere fatta valere anche per la quota di spesa riferibile al riscaldamento delle unità prive di un preesistente impianto termico, ma deve essere limitata alla parte di spesa imputabile alle unità nelle quali tale impianto era presente. Ai i ni della individuazione della quo-ta di spesa detraibile, deve essere utilizzato un criterio di ripartizione

proporzionale basato sulle quote millesima-li riferite a ciascun appartamento;Beni in leasing: • la detrazione spet-tante all’utilizzatore è determinata in base al costo sostenuto dalla società conce-dente; non rilevando ai i ni della agevola-zione i canoni di leasing pagati.

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13Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 Maggio 20I M P R E S A

I suggerimenti di Assonime per facilitare lo sviluppo delle ristrutturazioni preconcorsuali

Gestire al meglio le crisi d’impresaNecessario potenziare tutti gli strumenti per il risanamento

Pagina a curaDI ALESSANDRO FELICIONI

Più protezione da aggres-sioni individuali dei cre-ditori in fase di perfezio-namento della procedura;

tutela anche per i fi nanziamenti-ponte ottenuti nelle more della formalizzazione dell’accordo; ga-ranzie per i professionisti attesta-tori; disciplina fi scale allineata a quella del concordato preventivo; la spinta agli accordi di ristruttu-razione arriva da Assonime che lo scorso 27 aprile è intervenuta in audizione tramite il presidente, Luigi Abete, presso le commissioni riunite giustizia e attività produt-tive della camera, in relazione al ddl (C. 1741) che delega il gover-no al riordino della legislazione in materia di gestione delle crisi aziendali. L’intervento è stato oc-casione di approfondimento anche di alcuni aspetti relativi ai nuovi strumenti preconcorsuali di solu-zione della crisi d’impresa intro-dotti dalla riforma fallimentare. Si tratta degli accordi di ristruttu-razione dei debiti e dei piani atte-stati di risanamento, disciplinati dalla legge fallimentare e pensati per il superamento dello stato di diffi coltà dell’imprenditore senza sfociare in una delle procedure classiche (concordato preventivo o fallimento). La modifi ca della legge sull’amministrazione stra-ordinaria è dunque l’occasione per porre alcuni aggiustamenti anche alla disciplina concorsuale.

Secondo Assonime, se si vuole ve-ramente facilitare lo sviluppo del-le ristrutturazioni preconcorsuali, occorre puntare sul rafforzamento delle misure di rapida emersione della crisi e sulla massima valo-rizzazione di tutti gli strumenti che consentono risanamento e cessione dell’impresa.

Le modifi che principali atten-gono ad alcune problematiche particolari che la prassi e la giu-risprudenza hanno fatto emer-gere nel corso dei primi anni di applicazione della riforma. L’at-tenzione si sofferma sugli effetti degli accordi di ristrutturazione: il comma 3 dell’art. 182-bis l.f. prevede che da momento della pubblicazione dell’accordo presso il registro delle imprese i creditori non possono proseguire o inizia-re azioni cautelari o esecutive sul patrimonio del debitore per 60 giorni. Ciò affinché, all’atto della presentazione dell’accordo

e nelle more dell’omologa, venga cristallizzata la posizione debi-toria e impedito ai creditori di attivarsi individualmente al di fuori dell’accordo stesso. La nor-ma rappresenta un importante punto di forza degli accordi; il de-bitore infatti, stipulando l’accordo e provvedendo al deposito presso il registro delle imprese, steriliz-za, almeno nell’immediato, azioni esecutive individuali. L’Assonime propone però di ampliare la dura-ta di questo ombrello protettivo: 60 giorni potrebbero non essere sufficienti a ottenere l’omologa del tribunale, specie in presenza di opposizioni. In tal modo se il termine di protezione dovesse spirare prima di aver raggiun-to l’omologa, si rischierebbe di vanificare l’intera procedura e ottenere una omologa quando, ormai qualche creditore si è mos-so modifi cando gli stessi termini dell’accordo originario.

Altra questione: quella legata al ruolo e alle responsabilità del pro-fessionista attestatore; il soggetto, cioè, che, con la propria relazione, garantisce l’idoneità del piano o la fattibilità dell’accordo di ristrut-turazione. L’Assonime sottolinea la necessità di prevedere garanzie adeguate sulla nomina dell’esper-to e sui dati che la stessa attesta-zione deve contenere; ciò da un lato per rafforzare il ruolo di tale soggetto che funge da tramite tra l’imprenditore e gli organi depu-tati a valutare la bontà del piano, e dall’altro per offrire allo stesso soggetto un univoco indirizzo in ordine al suo compito, evitando così di andare incontro a respon-sabilità che la giurisprudenza ha via via accentuato.

Ulteriore problematica è quella relativa al «fi nanziamento-ponte», per il periodo necessario alla re-dazione del piano e alla sua at-testazione. L’intervento in corsa è spesso fondamentale perché la continuità aziendale che il piano o l’accordo cercano di preservare, ha bisogno di nuova fi nanza in tempi rapidissimi, incompatibili con la formalizzazione degli isti-tuti in questione. Il problema è che il finanziamento ponte, es-sendo posto in essere prima e in previsione dell’utilizzo di uno degli strumenti previsti dalla leg-ge per la soluzione della crisi, a rigori, sfugge dalla protezione che caratterizza gli istituti. È chiaro quindi che occorre una maggior tutela anche per tali interventi

preordinati e precedenti la stipula degli accordi.

Un ultima perplessità attiene alla disciplina fi scale cui sono sot-toposti gli accordi di ristruttura-zione e i piani attestati. È eviden-te che il percorso di risanamento intrapreso comprende di regola, la falcidia alle posizioni creditorie dei soggetti che aderiscono all’ac-cordo stesso.

Da un punto di vista fiscale il trattamento delle rinunce dei creditori in sede di accordo non è conforme a quello previsto per il concordato preventivo, con il risultato che può emergere una plusvalenza tassabile. La so-pravvenienza o la plusvalenza che emergono dovrebbero essere sottoposte al regime di esenzione da tassazione di cui all’art. 88 del Tuir. Il documento accenna an-che alla problematica relativa all’applicabilità degli strumenti in questione ai gruppi societari, più o meno, giuridicamente de-finiti. Mentre infatti le norme sull’amministrazione straordi-naria regolano le procedure d’in-solvenza nell’ambito dei gruppi d’imprese, per gli accordi e i pia-ni attestati la legge fallimentare non contiene alcuna previsione in materia.

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Serve un restyling anche per l’amministrazione straordinaria; troppe imprese, in passato, han-no goduto della procedura senza

una reale possibilità di risanamento; la riforma della legge fallimentare e l’intro-duzione di nuovi strumenti di soluzione della crisi potrebbe accelerare il processo di rivisitazione della speciale procedura per le grandi imprese. Secondo Assoni-me sono opportuni alcuni interventi da inserire nel ddl delega: si parte dalla con-siderazione che la disciplina nell’ammini-strazione straordinaria, a parte qualche isolato caso (Parmalat), non ha portato, nell’esperienza recente, a risultati ap-prezzabili per le imprese che ne hanno fatto ricorso. Il problema principale è che la procedura è stata adottata troppo spesso non già in presenza dei presuppo-sti e delle condizioni richieste per il risa-namento dell’impresa, quanto piuttosto sulla base di altre motivazioni.

Si legge nell’intervento del presidente che «la conservazione dell’impresa a ol-tranza ha portato a costi esorbitanti dei consulenti e all’incremento esponenziale dei debiti, che conducono inevitabilmente alla liquidazione. La gestione delle proce-dure di amministrazione straordinaria ha avuto, in concreto, una deriva clientelare che spinge l’apertura della procedura per imprese di dimensioni modeste ed è sol-lecitata da interessi ben diversi da quello

alla salvaguardia del valore dell’impresa e della tutela dei credi-tori. Non si può conti-nuare a ignorare una così forte evidenza».

Alla luce di queste considerazioni il man-tenimento della proce-dura di amministra-zione straordinaria deve essere limitato a pochi casi di grandissime imprese di vera rilevanza nazionale, affi dandone la gestione a manager tratti dal mercato. Peraltro, con la riforma della legge fal-limentare, è possibile attingere da altri strumenti per il superamento della crisi, anche delle grandi imprese.

Le nuove procedure concorsuali mirano infatti al recupero della capacità produt-tiva dell’impresa, alla conservazione dei suoi mezzi organizzativi, al risanamento e al trasferimento a terzi delle strutture aziendali. Una prima osservazione che viene posta espressamente al disegno di legge delega è quella relativa alla man-cata indicazione dei criteri per defi nire i requisiti dimensionali o qualitativi dell’impresa che accede alla disciplina speciale. Occorre chiarire che all’ammi-nistrazione straordinaria hanno accesso solo casi di crisi di assoluta rilevanza nel panorama economico e con implicazioni

di vastissima portata. Oggi, che la pro-cedura del fallimento è stata modifi cata e resa più effi ciente, l’amministrazione straordinaria mantiene un ruolo im-portante solo quando la crisi coinvolge interessi grandemente rilevanti, livelli occupazionali elevatissimi, pubblico dei risparmiatori, attività strategiche per fi nalità pubbliche.

Peraltro l’Assonime sottolinea che la rilevanza della dimensione occupaziona-le ai fi ni dell’ammissione alla procedura non può fi nire per trasformare l’ammi-nistrazione straordinaria in una sorta di ammortizzatore sociale, né uno strumen-to per mantenere in vita imprese senza prospettive, al fi ne di evitare turbative sociali. Ne consegue che al requisito oc-cupazionale devono essere affi ancati altri requisiti; l’indebitamento, già previsto, andrebbe tarato in termini assoluti più che proporzionali rispetto al fatturato. Ciò

perché in quanto in quest’ultimo caso il requisito dell’indebitamen-to non rifl ette necessariamente la grandezza dell’impresa. Peraltro, anche il livello di fatturato po-trebbe risultare un indicatore importante volto ad evitare che vengano ammesse alla procedura imprese non in grado di produrre fl ussi di cassa indispensabili per il risanamento.

Problematiche particolari sono poi legate all’ipotesi di insolvenza di imprese che fanno capo a un gruppo. Secondo Assonime sempre per evitare che la procedura sia allargata a troppe im-prese, nell’ambito dei gruppi, le soglie per l’accesso dovrebbero riferirsi alle singole società. Pur potendo considerare unita-riamente il gruppo ai fi ni di una proce-dura coordinata il discorso sulle soglie va riferito sempre ai criteri generali di ammissione alla procedura di ammini-strazione straordinaria.

Anche il rapporto tra autorità ammi-nistrativa e tribunale, ai fi ni dell’am-missione alla procedura va rivisto a favore di quest’ultima; ciò perché tale approccio genera un rilevante problema di discriminazione tra imprese sogget-te all’amministrazione straordinaria e imprese soggette alle procedure concor-suali ordinarie.

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PERTINENZA E REALE UTILITÀ DEGLI STRUMENTI

Amministrazione straordinaria solo in alcuni casi

Come rafforzare gli strumenti di soluzione stragiudiziale

Ampliamento dei tempi del blocco delle azioni esecutive ✔

Aumento delle garanzie sulla nomina dell’esperto attesta- ✔tore e sui dati di riferimento dell’attestazione

Regolamentazione della nuova i nanza ottenuta nel corso ✔della crisi

Adeguamento della disciplina i scale con riferimento trat- ✔tamento delle rinunce dei creditori in sede di accordo

I requisiti proposti

Lavoratori subordinati, compresi quelli ammessi al trattamento di integrazione dei guadagni, non inferiori a mille da almeno un anno

Debiti, inclusi quelli derivanti da garanzie rilasciate, per un am-montare complessivo non inferiore a 1 miliardo di euro

Consistente livello di fatturato

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14 Lunedì 3 Maggio 2010 I M P R E S A

L’analisi delle situazioni normative regionali all’indomani del recepimento della direttiva servizi

Esercizi, liberalizzazione a metàIl Nord con parametri di qualità, il Sud senza programmazione

Pagina a curaDI GIUSEPPE DELL’AQUILA

Bar e ristoranti, dall’8 maggio l’Italia si spacca in due. Con l’entrata in vigore

del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59, di recepi-mento della direttiva servizi, le regioni meridionali, prive di legislazione di settore, la-sciano i comuni senza criteri di programmazione.

Basilicata, Calabria, Cam-pania, Molise, Puglia, Sicilia non hanno provveduto, fin dal 2001, quando la riforma del titolo V ha attribuito alle regioni la potestà legislati-va in materia di commercio, all’approvazione di proprie leggi che disciplinino le pro-cedure di valutazione delle domande tese all’otteni-mento dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività di somministrazione di ali-menti e bevande, rimanen-do quindi legate ai criteri di programmazione stabiliti dalla legge statale sui pub-blici esercizi, la n. 287/91, che prevede la fi ssazione di parametri numerici.

Il dl n. 223/06, convertito in legge n. 248/06, ha nel frattempo stabilito che in materia non è ammessa la determinazione di «quote di mercato» e, per effetto della giurisprudenza amministra-tiva (sentenze del Tar Milano e del Consiglio di stato), la previsione è stata interpre-tata nel senso del divieto di mantenere nella legislazione regionale il riferimento a pa-rametri e contingenti.

Ma mentre una parte delle regioni, per evitare gli effet-ti di una completa deregula-tion, provvedeva all’adegua-mento delle proprie norme di programmazione in senso certamente liberista, ma co-munque mantenendo ferme le esigenze di controllo del territorio, attraverso una re-visione della normativa ur-banistica e la previsione di requisiti «di qualità» richie-sti per l’apertura di ristoran-ti e bar, altre, e in particolare quelle meridionali (ma a esse si unisce l’Umbria, per quan-to attualmente in attesa di approvazione dei criteri qua-litativi richiamati dalla re-cente legge regionale di rece-pimento della direttiva 123), rimanevano ferme, lasciando i comuni nella condizione di dover decidere se applicare i «vecchi» parametri, esponen-dosi ai ricorsi dinanzi ai Tar da parte degli interessati, ovvero «liberalizzare», even-tualmente limitandosi a mo-difi care gli standard previsti dai regolamenti edilizi.

Sta di fatto che dall’8 maggio, con l’applicazione del decreto di recepimento della «direttiva Bolkestein»,

saranno abrogati gli articoli della legge n. 287/91 relativi alla programmazione e, fi no a quando le regioni interes-sate non interverranno per prevedere una propria disci-plina, i comuni saranno te-nuti unicamente al rispetto dell’art. 64 del decreto me-

desimo.Questo prevede che «sono

vietati criteri legati alla verifica di natura econo-mica o fondati sulla prova dell’esistenza di un bisogno economico o sulla prova di una domanda di mercato, quali entità delle vendi-

te di alimenti e bevande e presenza di altri esercizi di somministrazione»: trattasi dei criteri alla base della de-terminazione dei parametri numerici, che pertanto i co-muni non possono certamen-te mantenere, ormai non solo per effetto di interpretazioni

giurisprudenziali.Ma come possono interve-

nire le amministrazioni loca-li in mancanza di pertinente legislazione regionale?

Lo spiega l’art. 64, il qua-le ammette che i comuni, al fi ne di assicurare un corretto sviluppo del settore, e limita-tamente alle zone del terri-torio da sottoporre a tutela, possono adottare provvedi-menti di programmazione delle aperture degli esercizi di somministrazione di ali-menti e bevande al pubblico (fermi restando le esigenze di garantire la fruizione di un servizio adeguato, il dirit-to dell’imprenditore al libero esercizio dell’attività e le fi -nalità di tutela e salvaguar-dia delle zone di pregio arti-stico, storico, architettonico

e ambientale) prevedendo, sulla base di «parametri og-gettivi e indici di qualità del servizio», divieti o limitazioni all’apertura di nuove strut-ture, (ma) «limitatamente ai casi in cui ragioni non altri-menti risolvibili di sostenibi-lità ambientale, sociale e di viabilità rendano impossibi-le consentire ulteriori fl ussi di pubblico nella zona senza incidere in modo gravemente negativo sui meccanismi di controllo in particolare per il consumo di alcolici, e senza ledere il diritto dei residenti alla vivibilità del territorio e alla normale mobilità».

Tutto ciò rende eviden-temente ineludibili, per i Comuni delle Regioni prive di norme sulla programma-zione, immediati interventi che, sulla base di studi re-lativi alle problematiche che un’apertura «senza regole» di nuove attività potrebbe com-portare, mettano al riparo il proprio territorio da possibili conseguenze negative.

Ma è giusto auspicare che, insieme ai Comuni, anche le Regioni (pur essendo i tem-pi decisionali certamente più lunghi) carenti di legislazio-ne di settore si attivino al più presto.

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e ambientale) prevedendo,

Le regole regione per regione

ABRUZZO L.R. 16.7.2008, n. 11 (T.u. Commercio)La programmazione comunale si attua attraverso la dei nizione di obiettivi da raggiungere. Esclusi l’utilizzo di contingenti di superi cie e l’individuazione di distanze minime fra gli esercizi

EMILIA ROMAGNA L.R. 26.7.2003, n. 14 (Legge pubblici esercizi) D.G.R. n. 1879/2009Sono esclusi l’utilizzo di parametri numerici, contingenti di superi cie e l’individuazione di distanze minime fra gli esercizi. La legge individua le caratteristiche ritenute indispensabili ai i ni dell’au-torizzazione all’insediamento

LAZIO L.R. 29.11.2006, n. 21 (Legge pubblici esercizi) D.G.R. 25. n. 563/07I Comuni possono ricorrere a parametri numerici e/o indici di servizio limitatamente alle zone del proprio territorio in cui l’analisi della rete delle attività di somministrazione, rapportata ai livelli della domanda di consumi extradomestici, evidenzi la tendenza ad una progressiva saturazione dell’offerta

LIGURIA L.R. 2.1.2007, n. 1 (T.u. commercio) Del. Ass. Legisl. n. 5/08L’avvio è soggetto a Dia. Sono previsti parametri di tipo qualitativo (ad esempio superi cie, arreda-mento locali, somministrazione di prodotti tipici locali e/o provenienti dal commercio equosolidale, personale occupato, inserimento del locale nel contesto urbano ecc.)

LOMBARDIA L.R. 2.2.2010, n. 6 (T.u. commercio) D.G.R. n. 8/6495/08Gli indirizzi regionali prevedono criteri localizzativi dei nuovi insediamenti degli esercizi con par-ticolare riguardo a fattori di mobilità, trafi co, inquinamento acustico e ambientale, all’armonica integrazione con le altre funzioni ed alla disponibilità di spazi pubblici o di uso pubblico. I criteri comunali non prevedono parametri numerici

MARCHE L.R. 10.11.2009 n. 27 (T.u. Commercio)La programmazione comunale si attua attraverso la dei nizione di obiettivi da raggiungere. Vanno quindi esclusi l’utilizzo di contingenti numerici o di superi cie e l’individuazione di distanze minime fra gli esercizi. I criteri comunali possono prevedere limiti di distanza solo a fronte di motivata esigenza

PIEMONTE L.R. 29.12.2006, n. 38 (Legge pubblici esercizi) D.G.R. n. 85-13268/2010Limitazioni di ordine quantitativo sono poste nei soli casi in cui ciò è ritenuto necessario per motivi im-perativi di interesse generale quali le ragioni di salute pubblica, di sicurezza e di tutela ambientale

TOSCANA L.R. 7.2.2005, n. 28 (T.u. Commercio)L’avvio è soggetto a Dia. Il Comune dei nisce i requisiti degli esercizi; può inoltre stabilire una specii ca destinazione d’uso funzionale di somministrazione per gli immobili, nonché limitazioni nelle variazioni di destinazione d’uso degli stessi e specii ci divieti, vincoli e prescrizioni

UMBRIA L.R. 16.2.2010, n. 15 (Attuazione Dir. 23/2006/Ce)L.R. 3.8.99, n. 24, art. 5-ter (Legge commercio)L’attività è disciplinata dalla legge n. 287/91. I Comuni adottano un atto di programmazione che disciplina le modalità di applicazione di criteri qualitativi. Tali criteri si basano sui motivi imperativi di interesse generale e tengono conto delle caratteristiche urbanistiche e di destinazione d’uso dei locali, dei fattori di mobilità, trafi co, inquinamento acustico e ambientale, aree verdi, parcheggi

VENETO L.R. 21.9.2007, n. 29 (Legge pubblici esercizi) D.G.R. n. 2982/08La disciplina regionale di settore non prende in considerazione, ai i ni della programmazione, parametri numerici. I Comuni, in relazione agli indicatori determinati dalla legge regionale, indi-viduano la tipologia dei provvedimenti, che vanno dall’assenza di limiti all’apertura i no al divieto assoluto, passando per la determinazione di un parametro numerico massimo

FRIULI-VENEZIA GIULIA L.R. 5.12.2005, n. 29 (T.u. Commercio)Accanto agli elementi precipui di disciplina dell’assetto del territorio, continuano a permanere elementi di natura specii catamente economica, e questo – come affermato dalla circolare della Regione n. 367/2009 – «al i ne di evitare il cosiddetto eccesso di concorrenza»

SARDEGNA L.R. 18.5.2006, n. 5 (Legge commercio) D.G.R. n. 54/3/06Non è ammesso alcun contingentamento. I Comuni promuovono una equilibrata dislocazione sul territorio delle attività di somministrazione. Nello stabilire i criteri di programmazione, i Comuni possono individuare aree di particolare interesse storico, artistico, architettonico, archeologico e ambientale nelle quali l’attività è vietata o sottoposta a limitazioni

VALLE D’AOSTA L.R. 3.1.2006, n. 1 (Legge pubblici esercizi) D.G.R. n. 122/08I criteri comunali di programmazione per il rilascio delle autorizzazioni sono in ogni caso adottati nel rispetto delle disposizioni di cui all’art. 3 del dl n. 223/06, convertito in legge n. 248/06

PROV. DI TRENTO L.P. 14.7.2000 n. 9 (Legge pubblici esercizi) D.G.P. n. 162/02I Comuni hanno la facoltà, sulla base dei criteri e parametri di carattere generale, sia di vietare in modo assoluto l’attività di somministrazione di alimenti e bevande in determinate aree di particolare interesse, sia di liberalizzarla prevedendo distanze pari a zero metri e sia di disciplinarla in modo diversii cato (prevedendo distanze da zero metri ai limiti massimi specii camente indicati per tipologia)

PROV. DI BOLZANO L.P. 14.12.1988, n. 58 (Legge pubblici esercizi)Ai i ni del rilascio delle licenze di esercizio vanno verii cate esclusivamente: la capacità di agire e l’afi -dabilità del richiedente; la qualii cazione professionale; la disponibilità e idoneità di locali e superi ci

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15Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 Maggio 20I M P R E S A

DI GIUSEPPE DELL’AQUILA

Il Titolo II della parte seconda del dlgs n. 59/2010 detta altre disposizioni relative ad alcu-ni procedimenti di competen-

za del ministero dello sviluppo economico. Tali norme agiscono direttamente su ambiti rientran-ti nella materia del commercio, di spettanza delle regioni, ma, in applicazione della clausola di cedevolezza prevista dall’art. 84, si applicheranno fi no alla data di entrata in vigore della normati-va di attuazione della direttiva 2006/123/Ce adottata da ciascu-na regione e provincia autonoma nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dei principi fondamentali desu-mibili dal decreto.

Le disposizioni del Titolo II, che hanno il fi ne di omogeneiz-zare, in linea con i princìpi della direttiva servizi, le materie che pure le regioni hanno già prov-veduto a disciplinare, potranno dar luogo ad adeguamenti della legislazione regionale, altrimenti, nell’inerzia degli enti interessa-ti, sostituendosi ad essa o imple-mentandola.

Dia per l’esercizio di atti-vità commerciali. L’apertura, trasferimento di sede ed amplia-mento di un esercizio di vicinato (avente normalmente superfi cie fi no a 150 mq nei Comuni con meno di 10 mila abitanti e fi no a 250 nei Comuni con popolazione superiore) sono assoggettati a mera Dia (e non più «comunica-zione di avvio»). Al procedimento si applica dunque il novellato art. 19 della legge n. 241/90, che ora consente che l’attività in oggetto possa essere iniziata dalla data della presentazione della dichia-razione all’amministrazione com-petente, senza dover attendere i canonici 30 giorni. Ne consegue,

ad esempio, la possibilità (sussi-stendone i requisiti) di avviare un’attività immediatamente, al presentarsi di un effettivo in-teresse economico all’iniziativa commerciale.

Lo stesso discorso vale per spacci interni, apparecchi auto-matici, vendita per corrispon-denza, televisione, commercio elettronico, vendite al domicilio dei consumatori.

Requisiti soggettivi per commercio e pubblici eser-cizi. I requisiti «morali» per l’attività di vendita e quella di somministrazione e quelli profes-sionali per quest’ultima e per il commercio di prodotti alimentari vengono omogeneizzati per evita-re differenze di trattamento degli operatori a livello regionale.

Commercio su aree pubbli-che. È ammesso l’esercizio del commercio su aree pubbliche, su posteggio o in forma itinerante, da parte di società di capitali (fi -nora si ammettevano solo ditte individuali e società di persone). È chiaro che ciò potrà comporta-re la possibilità che gruppi che dispongano di notevoli mezzi economici subentrino in attività esistenti, magari cercando di cre-are situazioni di monopolio. Ri-mangono però, allo stato, i divieti da parte di molte regioni di poter gestire più di due posteggi nello stesso mercato, giustifi cati dalle particolari caratteristiche della tipologia commerciale.

L’art. 70 del dlgs n. 59, allo scopo di superare il divieto del

riferimento al requisito della re-sidenza previsto dalla direttiva servizi, stabilisce che l’interessa-to all’esercizio del commercio su aree pubbliche esclusivamente in forma itinerante possa richiede-re l’autorizzazione al comune ove intende avviare l’attività, anziché al comune di residenza. Ciò potrà comportare problemi interpreta-tivi, considerato che fi nora l’au-torizzazione ottenuta nel comune di residenza era valida in tutta Italia. Saranno probabilmente le regioni a dover esprimersi sulla compatibilità del nuovo regime con le norme in vigore.

Di fondamentale importanza per la categoria dei commercianti su aree pubbliche si rivela il quin-to comma dell’art. 70, che pone le basi per rimediare ai problemi consequenziali al divieto, previ-sto dalla Direttiva e dall’art. 16 del decreto, del rinnovo automa-tico delle concessioni di posteggio alla scadenza decennale. Si trat-ta dello stesso divieto, previsto nei casi in cui il numero di au-torizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per via della scarsità delle risorse naturali, che ha comportato l’ap-provazione di una norma di pro-roga al 2015 per le concessioni di beni demaniali aventi fi nalità turistico-ricettiva. Nel caso dei commercianti su aree pubbliche, è prevista l’adozione di un’intesa in sede di Conferenza unifi cata, anche in deroga al disposto di cui all’art. 16, avente il fi ne di indi-viduare i criteri per il rilascio e

il rinnovo delle concessioni di posteggio e le disposizioni tran-sitorie da applicare anche alle concessioni in essere alla data di entrata in vigore del decreto ed a quelle prorogate durante il periodo intercorrente fi no all’ap-plicazione di tali disposizioni. La norma impone comunque un celere intervento da parte delle Regioni, al fi ne di provvedere alla menzionata proroga.

Strutture turistico-ricetti-ve. L’apertura, il trasferimento e le modifi che concernenti l’ope-ratività delle strutture turistico-ricettive sono soggetti a Dia, in questo caso ad effi cacia differita di trenta giorni. L’avvio e l’eser-cizio delle attività restano co-munque soggetti al rispetto del-le norme urbanistiche, edilizie, di pubblica sicurezza, igienico sanitarie e di sicurezza nei luo-ghi di lavoro.

Agenti e rappresentanti di commercio e mediatori. Gli articoli 73 e 74 sopprimono i ruoli, previsti dalle rispettive legislazioni di settore. Le attivi-tà vengono assoggettate a Dia, a effi cacia differita di 30 giorni, da

presentare alla camera di com-mercio competente, corredata delle certifi cazioni attestanti il possesso dei requisiti prescritti. Spetterà alla camera verifi care il possesso dei requisiti e iscrivere i relativi dati nel registro delle im-prese, se l’attività è svolta in for-ma di impresa, oppure nel reper-torio delle notizie economiche e amministrative (Rea), negli altri casi. I richiami al ruolo contenuti nelle leggi di settore si intendono riferiti alle iscrizioni previste nel registro delle imprese o nel Rea, sì che la soppressione del ruolo non comporta conseguenze so-stanziali. Con decreto del mini-stro dello sviluppo economico, da adottare entro l’8 novembre 2010, saranno disciplinate le modalità di iscrizione nel registro delle im-prese e nel Rea dei soggetti già iscritti nei ruoli, nonché le nuove procedure di iscrizione.

Altre categorie imprendito-riali. Il decreto di recepimento nulla dice a proposito di altre categorie imprenditoriali, quali le rivendite di giornali e riviste e quelle di generi di monopolio. Rimangono ferme, dunque, le le-gislazioni di settore, facenti capo rispettivamente alle Regioni (che hanno di fatto ripetuto i contenuti del dlgs n. 170/2001, prevedendo la competenza in capo ai comuni per il rilascio dell’autorizzazione di esercizio) e all’amministrazio-ne dei Monopoli di stato.

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Alcune fra le principali novità del dlgs 59/2010: commercio ambulante, entrano le spa

Piccoli negozi,apertura immediata

Con l’entrata in vigore del dlgs 26 marzo 2010, n. 59, la «governance pubblica» del grande settore dei pubblici esercizi (250 mila imprese tra bar e ristoranti) cambia sensi-bilmente, allineandosi agli standard Ue in-trodotti con la direttiva servizi (123/2006/Ce, detta anche Bolkestein).Un esercizio pubblico potrà essere aperto solo previa autorizzazione preventiva richiesta ai sindaci, tranne i casi in cui l’attività sia rivolta a «cerchie determinate di persone» (locali nelle stazioni, negli aeroporti, lungo le autostrade, nei circoli privati ecc.) per i quali si potrà utiliz-zare la semplice dichiarazione di inizio attività (Dia). Per tutti i nuovi gestori sono previsti requisiti morali e soggettivi. Mentre i primi restano sostanzialmente invariati, cambiano e vengono unificati i requisiti di ordine profes-sionale che il provvedimento assimila a quelli previsti per l’attività di commercio di generi alimentari (corso professionale, titolo di studio di scuola secondaria superiore della durata di almeno tre anni, esperienza nel settore in qua-lità di lavoratore dipendente).Ai sindaci compete il compito di esaminare oltre alla sussistenza dei requisiti anche l’op-portunità o meno del rilascio dell’autorizzazio-ne preventiva non più sulla base di parametri costruiti su presupposti di mercato (rapporto domanda/offerta, quote di mercato o simili), bensì su criteri basati su valutazioni di ordi-ne pubblico, pubblica sicurezza, sanità, tutela dell’ambiente e sempre alla condizione che ciò

sia conforme ai principi di non discriminazio-ne, necessità e proporzionalità. È questa la novità più rilevante della nuova normativa, che supera definitivamente tutte le teorie avanzate fino ad oggi in base alle quali, dopo diverse pronunce dei Tribunali ammi-nistrativi e del Consiglio di stato sembrava vietata qualsiasi programmazione dell’inse-diamento dei pubblici esercizi.Con il provvedimento, invece, si è introdotta la cosiddetta «programmazione di sostenibili-tà» - applicata per la prima volta dalle regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia - in base alla quale spetta ai sindaci individuare preven-tivamente le zone «a rischio» del territorio comunale nelle quali negare l’insediamento di nuovi pubblici esercizi in ragione del pre-sumibile impatto negativo sul tessuto sociale che ne scaturirebbe.Incombe però sul nuovo modello di program-mazione del settore l’incognita sui tempi e sui modi di una sua implementazione. Quando ri-usciranno le regioni prima e i comuni poi a im-plementare le nuove procedure? E che succede-rà nell’inevitabile periodo transitorio? Sarebbe utilissimo al riguardo introdurre modalità di moratoria atte a consentire ai sindaci di non perdere gli importanti strumenti di governance del territorio che si sono introdotti nel nostro ordinamento attraverso la direttiva servizi:

Edi Sommarivadirettore generale

Fipe Confcommercio

L’ANALISI

L’utilità di una moratoria

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16 Lunedì 3 Maggio 2010 I M P R E S A

Secondo l’Isfol, malgrado la crisi, aumentano i programmi di aggiornamento dei dipendenti

Formazione, i fondi sono in saluteTrasferiti 1,85 miliardi di euro al sistema interprofessionale

Pagina a cura DI SERGIO CARBONE

Gli investimenti in for-mazione delle risorse umane, per le imprese che li ritengono strate-

gici per la ripresa, in Italia come altrove, anche durante la crisi, hanno retto il colpo. Ma passan-do a osservare il sistema delle imprese nel suo complesso, la situazione è ben diversa. Secon-do rilevazioni Isfol, le imprese che investono nella formazione continua dei dipendenti sono circa il 26% del totale con una forte prevalenza delle grandi imprese (oltre l’80%) e maggiore sensibilità nei servizi piuttosto che nell’industria. Quasi l’80% delle imprese che investe in for-mazione è localizzato al Centro-nord e rappresenta il 78,8% dei lavoratori. Quindi, rispetto agli altri paesi europei, come rileva-to da un’indagine comparata sulla formazione nelle imprese (Cvts3 – Continuing vocational training survey), l’Italia occupa una delle ultime posizioni, con il 32% di imprese che ha offerto formazione ai propri dipenden-ti, a fronte di una media euro-pea pari al 60% circa. Questo indicatore colloca le imprese italiane al terzultimo posto in Europa, molto lontane dai va-lori di Francia, Germania e Re-gno Unito che rappresentano, di fatto, il benchmark. L’indagine Cvts3 conferma, comunque, la forte correlazione tra dimensio-ne d’impresa e propensione alla formazione: più è grande un’im-presa maggiore è la sua propen-sione a investire in formazione. Ciò non vuol dire che la piccola impresa non abbia una adegua-ta capacità formativa. Bisogna infatti sottolineare che proprio nelle piccole imprese sono dif-fusi modelli di apprendimento di tipo informale che si realiz-zano sul posto di lavoro. Il dato generale dimostra, comunque, l’esistenza di ampi margini di miglioramento. Più in generale e soprattutto in un periodo di crisi, la questione della forma-zione è comunque correlata alla disponibilità di risorse da parte della singola impresa. Ciò è di-mostrato dal fatto che nell’80% dei casi gli investimenti in formazione vengono sostenuti dalle imprese facendo ricorso a risorse proprie e che la ridotta disponibilità di cassa può essere fortemente penalizzante. Come si può rimediare? Il legislatore italiano, a partire dal 2000, ha istituito i fondi paritetici inter-professionali, in base all’art. 118 della legge 388. Sono or-ganismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro e dei sindacati attraverso specifi ci accordi interconfedera-li. Finanziano piani formativi individuali, aziendali, settoria-li e territoriali che le imprese possono realizzare per i pro-pri dipendenti in varie forme

attraverso un meccanismo di fi nanziamento che si fonda sul versamento volontario da parte delle imprese di una quota di contributi all’Inps che vengono destinati alla formazione presso un fondo indicato dall’impresa stessa. Tra i maggiori a oggi operanti in Italia, Fondimpre-sa (Confi ndustria), Fba (Abi e Ania) e For.Te. (Confcommercio, Confetra, altri settori). Attra-verso i fondi interprofessionali, come già avvenuto in altri paesi europei, si è cercato di mette-re a disposizione delle impre-se un canale di fi nanziamento che potesse interpretare le loro esigenze, puntando sul concet-to di bilateralità, attraverso il confronto tra datori di lavoro e sindacati.

I fi nanziamenti ci sono e sono ingenti. Secondo l’Isfol, al ter-mine del 2009, sono transitati nel sistema oltre 1,85 miliardi, con un livello di coinvolgimento delle imprese crescente che nel 2009 ha segnato un +8,1%. La legge n. 2/2009 ha poi consenti-to ai fondi interprofessionali di allargare la platea dei lavorato-ri benefi ciari di politiche attive, comprendendo sia collaborato-ri a progetto che apprendisti. I fondi interprofessionali hanno conseguentemente promosso alcune iniziative specifi che di contrasto alla crisi, stanzian-do, nel corso del 2009, oltre 44 milioni di euro grazie alla pos-sibilità di operare in deroga per adottare «misure temporanee ed eccezionali anche di sostegno

al reddito per l’anno 2009». Benché l’adesione ai fondi sia

facoltativa e revocabile, è ovvio che qualunque impresa ha con-venienza a iscriversi per incre-mentare le risorse da destinare alla formazione. La convenienza è maggiore, poi, quando l’impre-sa, soprattutto se medio-picco-la, decide di aderire a un fondo che eroga risorse in base a un meccanismo di tipo mutuali-stico, ossia prescindendo dal-la sua capacità di contribuire. In questo modo può concorre-re all’assegnazione di risorse per finanziare interamente anche gli interventi formativi più ambiziosi. Occorre eviden-ziare, infatti, che molti fondi mettono a disposizione risorse per fi nanziare anche attività

diverse dalla formazione tout court, come, per esempio, in-dagini di mercato, analisi di fabbisogno, attività di asses-sment, coaching e altri stru-menti che il più delle volte non sono alla portata delle pmi.

Ma le imprese sono a cono-scenza dell’esistenza dei fon-di interprofessionali? Sotto questo punto di vista le aree di miglioramento sono ancora ampie. In genere, ciò che emer-ge, è che le imprese non sono al corrente dell’esistenza dei fondi come, al contempo, sono numerose quelle a non sape-re di avervi già aderito. Il più delle volte, infatti, l’adesione al fondo viene operata da una funzione diversa da quella deputata alla formazione o da un consulente esterno e fi nisce per tradursi in un’operazione amministrativa fi ne a se stes-sa.

Occorre comunque tener pre-sente che il sistema è ancora re-lativamente nuovo e le modalità di informazione e supporto che ogni fondo ha adottato devono ancora in qualche misura essere rodate per meglio raggiungere la grande platea delle grandi, piccole, medie e micro imprese interessate.

Tutte, comunque, si attendo-no dai fondi «maggiore velocità nelle procedure di fi nanziamen-to» (oltre il 10%) la possibilità di «disporre di più risorse per il fi nanziamento dei piani di for-mazione» (oltre il 9%).

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Ma come si aderisce a un fondo interprofes-sionale? Le imprese possono aderire durante l’intero anno solare tramite procedura dm 10/2 Inps e gli effetti economici decorrono dal pe-riodo di paga (mese di competenza del dm/10) nel quale l’adesione è stata proposta. L’Inps ha regolamentato le nuove modalità operative con la circolare del 1° ottobre 2009, n. 107 che è stata condivisa con il ministero del lavoro e con i fondi interprofessionali. La novità principale disposta dalla norma riguarda la c.d. mobilità tra fondi, ovvero la possibilità per l’azienda di trasferire al nuovo fondo il 70% del totale del-le somme confl uite nel triennio antecedente al fondo in precedenza scelto, al netto dell’am-montare di quanto eventualmente già utilizzato per il fi nanziamento dei propri piani formativi,

nel rispetto di alcune specifi che limitazioni. Le modalità di richiesta e di assegnazione delle risorse differiscono da fondo a fondo. È prevista la pubblicazione di «Avvisi» o «Inviti» a presen-tare domande di fi nanziamento in base ai quali vengono attribuite le risorse secondo procedure di valutazione quali-quantitativa che sono rego-lamentate puntualmente da ogni fondo in base a regole specifi che. In termini generali, occorre che l’impresa garantisca alcuni requisiti comuni a tutti i fondi, ossia: il rispetto della normativa generale sui fondi e delle norme specifi che del singolo fondo; l’adesione; la sottoscrizione di un accordo tra datore di lavoro e sindacato, in ragione della natura bilaterale di tutti i fondi interprofessionali.

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Adesioni, una modalità per ciascun fondo

Le risorse trasferite dall’Inps

Fon.Ar.Com2004 – 2009

2008

2009

9.012.751,983.296.560,553.454.951,34

Fon.Coop2004 – 2009

2008

2009

74.955.971,83 18.467.986,59 12.307.310,22

Fondazienda2004 – 2009

2008

2009

381.000,08 161.848,82 219.151,26

Fonder2004 – 2009

2008

2009

11.501.234,18 3.947.853,89 2.642.862,81

Fondimpresa2004 – 2009

2008

2009

862.193.967,20 191.490.994,45 132.686.963,37

Fondir2004 – 2009

2008

2009

35.443.910,01 8.198.402,78 5.335.886,06

Fondirigenti2004 – 2009

2008

2009

102.813.468,85 22.610.912,64 15.928.028,41

Fondo Artigianato

2004 – 2009

2008

2009

133.698.902,05 31.808.983,30 18.868.285,83

Fondo Banche e Assicurazioni

2004 – 2009

2008

2009

18.873.673,83 0,00

18.873.673,83

Fondo Dirigenti Pmi

2004 – 2009

2008

2009

1.208.812,52 282.812,38 165.145,31

Fondo Fo r m a z i o n e Pmi

2004 – 2009

2008

2009

107.957.180,64 26.444.349,62 15.099.122,65

Fondoprofessioni

2004 – 2009

2008

2009

20.471.893,31 6.325.395,07 3.968.958,17

Fonter2004 – 2009

2008

2009

69.115.503,59 17.439.463,15 11.786.050,13

For.Agri2004 – 2009

2008

2009

1.140.237,70 615.554,31 524.683,39

Formazienda2004 – 2009

2008

2009

268.277,71 0,00

268.277,71

Forte2004 – 2009

2008

2009

405.532.124,89 99.992.896,11 44.934.471,49

Totale2004 – 2009

2008

2009

1.854.568.910,37 431.084.013,66 287.063.821,98

I dati 2009 sono no a settembre.

Fonte: Elaborazioni Isfol su dati Inps/Ministero del lavoro

della salute e delle politiche sociali. Contributi accertati

per periodo di ripartizione al settembre 2009.

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17Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 Maggio A M B I E N T E

Da cinque mesi è impossibile assegnare il bollino di qualità. Mentre l’Ispra prosegue le istruttorie

È blackout sul marchio EcolabelCertifi cazione congelata per il mancato rinnovo dei vertici

Pagina a cura DI SIMONA D’ALESSIO

La certificazione per i beni e i servizi ecologi-ci in Italia è congelata. Non da un giorno, ma da

quasi cinque mesi. È questa la paradossale conseguenza del mancato rinnovo dei vertici del comitato Ecolabel-Ecoaudit, un organismo composto da rappre-sentanti dei ministeri dell’am-biente, dello sviluppo economi-co, della salute e dell’economia. Il mandato triennale, infatti, partito il 4 dicembre 2006, è scaduto nello stesso mese del 2009, e le nuove nomine tar-dano ad arrivare. Colpa della burocrazia ministeriale che pro-cede a passo di lumaca, oppure nei dicasteri non si sa ancora a chi affi dare quelle poltrone? Non è dato saperlo. Però, i mesi scorrono. E, nel frattempo, un servizio di grandissimo valore per le imprese italiane viene a mancare: l’Ecolabel, il bollino di qualità europeo che premia i prodotti e i servizi migliori sotto il profi lo della tutela am-bientale, rendendoli competiti-vi sul mercato nel rispetto dei più elevati livelli di prestazio-ne e del ridotto impatto verso l’ecosistema, non può essere assegnato. Se, però, è impossi-bile allo stato attuale dare un

diploma ai beni ecologicamen-te virtuosi, dal dicembre scorso procede l’attività di istruttoria e verifi ca dei soggetti in cerca di una certifi cazione verde. A portare avanti quest’opera è l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca am-bientale (già Apat, Agenzia per la protezione ambientale), nato con la legge n. 133/2008, che agisce sotto la vigilanza del ministero guidato da Stefania Prestigiacomo. Pertanto, men-tre i motori del comitato sono inesorabilmente spenti da mesi, racconta a ItaliaOggi Sette, Ste-fania Minestrini, responsabile del settore Ecolabel dell’Ispra, «non si è mai interrotta, al con-trario, la nostra azione istrutto-ria», ossia «le aziende presenta-no una richiesta per poter avere

il marchio, allegando un dossier contenente le caratteristiche del prodotto, o del servizio. A quel punto, noi esaminiamo le informazioni di cui siamo entra-ti in possesso e facciamo anche un’analisi presso l’azienda», per verifi care l’osservanza effettiva dei parametri di difesa dell’am-biente necessari per accedere allo strumento. Nel contempo, pur privo del necessario «brac-cio operativo», il personale di Ecolabel continua a svolgere «i lavori correlati con l’attività della commissione europea, con cui esiste un rapporto di stretta collaborazione». La voce di Mi-nestrini rivela l’amarezza per questa fase di inadempienza, ri-cordando che «è dal 2 dicembre dell’anno passato che non sia-mo in grado di concedere nuo-

ve etichette. Appena, però, le nomine diventeranno effettive dopo il via libera dei ministeri, l’Ispra provvederà a portare sul tavolo della discussione tutte le pratiche di cui ci siamo occupati fi nora».

La guida del settore Ecolabel dell’Istituto cerca di giustifi care il ritardo nel rinnovo dell’orga-nismo decisionale ipotizzando che dietro le quinte vi sia una «questione burocratica mini-steriale», ammettendo però di non riuscire a spiegarsi perché dall’ambiente non si proceda a una rapida soluzione della vicenda. «Di fatto», sottolinea Minestrini, «si tratta di asse-gnazioni di incarichi che vengo-no gestite da diversi ministeri, e lì sono i funzionari a dover produrre le loro valutazioni

in merito». Alla domanda su quanto in media ci vuole per-ché l’organismo recuperi le sue funzioni di delibera, ammette con rammarico che «la tempisti-ca è più o meno questa, ossia si va dai tre ai sei mesi» prima di riuscire ad arrivare a un nuovo insediamento dei componenti della struttura. Il gruppo di lavoro guidato da Minestrini, perciò, nell’ultima riunione del 2 dicembre, prima che decades-sero i membri del comitato, si è adoperato «per far concedere il maggior numero di certifi ca-zioni possibili alle imprese che avevano già superato la fase istruttoria. Del resto», rivendi-ca con orgoglio, «il 2009 è stato l’anno record per il marchio Ecolabel (in Italia è presente dal 1998, ndr) con 10.169 licen-ze assegnate, mentre nel 2008 ci si era fermati a 3.822», con un balzo in avanti del 166%. Ri-sultati da esibire, giustamente, come un fi ore all’occhiello. Pec-cato che, per due intere stagio-ni, la certifi cazione ambientale nella penisola non abbia potuto produrre alcun frutto.

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L’assurdità di un paese in cui «si propagan-dano gli ecoincentivi, si esalta in ogni occa-sione utile il rispetto dell’ecosistema, ma poi si impedisce per cinque mesi alle aziende di ottenere la certifi cazione ambientale che ser-ve loro per far progredire l’attività». Si sfoga così Massimo Medugno, direttore generale di Assocarta, l’associazione aderente a Con-fi ndustria che tutela i produttori di carta, cartoni e paste per carta. In Italia e a livello internazionale, sottolinea, «i grandi clienti pretendono di trovare il marchio di quali-tà», pertanto la non operatività del comitato Ecolabel «si traduce in una penalizzazione per la competitività delle imprese che per-dono contratti e mercati». Medugno segnala inoltre, che «a dicembre, quando si sono in-terrotte le attività di delibera, eravamo in una situazione economica diversa. Adesso, a metà del 2010, il costo delle materie pri-me è ulteriormente aumentato. Siamo, per-tanto, in svantaggio rispetto agli altri paesi europei». È interessante scoprire, poi, che il numero uno di Assocarta, ha scritto «cinque volte fi nora al ministero dell’ambiente, per sollecitare una veloce soluzione della vicen-da». E qualcuno le ha risposto? «Nessuno», sospira Medugno, «però, sa cosa le dico? Noi non vogliamo risposte, né spiegazioni sul per-ché non si procede al rinnovo dell’organismo. Vogliamo i fatti, perché questo stallo è vera-mente inaccettabile». Si inserisce nel dibattito Roberto Fabbri, presidente della commissione ambiente e si-curezza di Confi ndustria Ceramica: il lento avvicendamento dei membri del comitato, os-serva, ha fermato altre volte la concessione delle certifi cazioni ambientali, «provocando danni alle imprese». Una situazione già vis-suta. Ma non per questo meno grave, perché

«le lungaggini del rinnovo dei componenti dell’organismo bloccano i lavori e minano pesantemente la credibilità del sistema. Va ripensato il meccanismo e prevista la pro-roga delle funzioni ordinarie del comitato scaduto fi no all’insediamento del successivo. Il rilascio del marchio, infatti, è di pubblico interesse, pertanto», puntualizza, «non può “sparire” ogni tre anni per diversi mesi». Fabbri tiene a evidenziare come vi sia stata «una signifi cativa diffusione di questa certi-fi cazione. Attualmente sono ben 22 i marchi commerciali italiani che offrono sul mercato diverse centinaia di prodotti etichettati con la margherita europea, e nuove domande di rilascio del marchio sono pendenti. Esisto-no, sempre nel comparto della ceramica, 15 siti produttivi registrati Emas (il sistema comunitario di ecogestione e audit, ndr) che hanno investito su un sistema di gestione che integra le dinamiche ambientali nella vita quotidiana dell’impresa». Inoltre, va avan-ti il rappresentante degli industriali della ceramica, «abbiamo avuto da pochi mesi la revisione dei criteri di etichettatura Ecola-bel per le piastrelle, e ciò signifi ca che il 9 luglio scadranno tutti i marchi rilasciati in base ai vecchi criteri. Ci saranno, quindi, mol-te domande di rinnovo da valutare. E, com’è noto, l’Ispra, che compie le istruttorie tecni-che, sta lavorando, ma senza un comitato nel pieno delle sue funzioni a supportarlo tutto il meccanismo s’inceppa». Fabbri fa, dunque, attraverso le colonne del nostro giornale, un appello «ai ministeri competenti, perché pro-cedano velocemente al rinnovo del comitato. Solo così», conclude, «assicureranno al ser-vizio per le certifi cazioni ambientali di Ispra le risorse per continuare a svolgere il suo fondamentale ruolo».

Penalizzata la competitività delle imprese

I numeri dell’Ecolabel nel 2009

PRODOTTI E SERVIZI CERTIFICATI 10.169 con un +166% rispetto al 2008 quando le licenze erano state 3.822

SETTORI PIÙ “GETTONATI” 7.392 bollini di qualità ambientale nel gruppo delle coper-ture dure per pavimenti e 199 nella ricezione turistica

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 74% delle certii cazioni al Nord, 15% al Centro, 10% al Sud e nelle Isole

Altri articolisul sito www.italiaog-gi.it/ecolabel

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18 Lunedì 3 Maggio 2010 S P E N D E R E M E G L I O

Il piano del governo per favorire la concorrenza e le soluzioni dei consumatori per risparmiare

Carburanti, il pieno pesa menoBenzinai no-logo e gdo tra le soluzioni per tagliare i prezzi

Pagina a cura DI MARI PADA

Ipermercati, pompe bian-che e internet. Sono le tre opzioni per poter fare un pieno di benzina sen-

za temere di andare in rosso sul proprio conto corrente. Sì, perché se il governo ha lan-ciato le sue iniziative, con-cordate con le associazioni di categoria, per mettere un freno al galoppare dei prezzi alla pompa (si veda box), gli automobilisti non vogliono più sorprese, anzi, vorrebbe-ro andare a tavoletta verso il benzinaio più clemente. Allora bisogna darsi da fare dotandosi di una mappa per trovare gli ipermercati dove poter fare rifornimento, le pompe di benzina no-logo o ascoltare i passaparola che circolano on-line.

Distributori low price: –10 cent/litro. Si chiamano Daytona, Energia Siciliana, Fiamma 2000, Ewa, Alfa Pe-troli, Sodin e rappresentano insieme a tante altre sigle poco conosciute le cosiddette «pompe bianche». Ovvero i benzinai non partecipati dalle multinazionali che sono pre-senti nel nostro paese. Oggi rappresentano il 5% del mer-cato dei carburanti e si tro-vano soprattutto in Emilia Romagna, Lombardia e Lazio. Si tratta di distributori «low cost» (spesso ex distributori «griffati» che si sono messi in proprio, risparmiando su al-cuni passaggi dalla raffi neria alla pompa) che con il passare del tempo rappresentano una

realtà sempre più diffusa e in grado di attirare un numero sempre maggiore di nuovi clienti. Secondo le stime delle associazioni dei consumatori, delle 23 mila pompe distribu-ite sul territorio, circa 2 mila sono le più convenienti e sono di proprietà di alcuni impren-ditori privati, che vendendo carburante senza logo, gesti-scono al meglio l’autonomia dei tariffari spiazzando i con-correnti con dei prezzi sempre più bassi rispetto alle grandi compagnie e si può arrivare a risparmiare fi no a 10 centesi-mi al litro.

Una pompa al supermer-cato. I prezzi presenti sui to-tem sono bassi come quelli di un outlet. E spesso ci si trova proprio in un outlet o in un ipermercato. Di recen-te si può fare rifornimento dopo aver fatto shopping risparmiando fi no a 10 cen-tesimi. Auchan, Carrefour, Conad hanno aperto (poche) pompe di benzina (pompe in affi tto, ma di proprietà delle compagnie petrolifere) con prezzi competitivi che me-diamente riportano un -5/6 centesimi rispetto agli altri distributori.

Risparmi su internet e ci paghi il bollo. Il buon vecchio passaparola in chiave moder-na. Tra le tante utilità di in-ternet c’è anche quella di sco-vare il benzinaio di zona meno caro. Ci sono i siti che offrono le schede con i prezzi nazionali di riferimento (www.automoto-motori.com/pagine/carburanti.aspx), altri che ti dicono quan-to costa diesel e benzina oggi e la stima di quanto dovrebbe costare «il giusto», altri anco-ra che creando un network di automobilisti solidali segnala-no il distributore meno caro, identifi cato in base alla zona e

al carburante (benzina verde, diesel, gas, gpl) (www.prezzi-benzina.it). Certo non è una ricerca scientifi ca: essendo un sito curato dagli automobili-sti compaiono solo le stazioni i cui prezzi sono stati aggior-nati negli ultimi 5 giorni, ma è sicuramente indicativo per capire quali sono i benzinai più convenienti.

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Secondo le associazioni dei consumatori il meccanismo di aumento dei prezzi delle compagnie petrolifere è unico nel suo genere. Infatti, se la borsa delle materie prime varia ogni giorno, siano esse prodotti agricoli o minerari, ma non porta a una variazione quotidiana dei prezzi giornalieri al consumo, perché ciò accade con i carburanti? Se i prezzi variano ogni giorno per il consuma-tore è impossibile sapere qual è la compagnia più conveniente e i trasporti si adeguano all’aumento del costo della benzina ma non alla diminuzione. Da qui la proposta di stop alla modifi ca dei prezzi, come per gas ed energia elettrica anche esse legate al barile. Le associazioni chiedevano il ricambio trimestrale, mentre il ministero per lo sviluppo economico ha accettato il blocco settima-nale. Quindi il prezzo settimanale non potrà subire rialzi (né ribassi) nell’arco di quei giorni. Questa e altre le linee guida del nuovo protocollo di lavoro siglato il 21 aprile al ministero dello sviluppo economico per la riforma della rete di distribuzione dei carburanti. Dopo il piano avanzato dalle associazioni dei gestori (Faib, Fegica e Figisc) e a seguito dei colloqui da tempo in corso con il resto del tavolo, il set di interventi vede al momento al primo posto il ricorso alla previsione di fi ssare prezzi settimanali, in un giorno da concordare con il Mse (una periodicità che potrebbe ingenerare il dubbio di una sorta di regime amministrato, di qui il confronto in corso con l’antitrust), utilizzando una cartellonistica con due cifre decimali . Con il protocollo forte spinta allo sviluppo del self service, che prevede al tempo stesso una drastica riduzione degli impianti di distributori della benzina che passeranno dagli attuali 24 mila a 15-16 mila nei prossimi anni, conformandosi ad altri modelli come quello tedesco. Le chiusure saranno indennizzate da un fondo gestito dal ministero dello Sviluppo economico alimentato dagli operatori, per garantire indennizzi a coloro che chiudono. I distributori self service passeranno dall’attuale 40% all’80%. Mentre l’ulteriore razionalizzazione (volontaria) della rete dovrà poter utilizzare in maniera più ampia l’ attuale Fondo indennizzi.

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Il governo: più self service e meno distributori

Per andare in contro agli automobilisti, entro l’anno potrebbe arrivare la pre-pagata per i rifornimenti, da utilizzare senza avere costi di commissioni. Ci sta lavorando il ministero con l’Associazione bancaria italiana. Si dovrebbero poi allargare gli interventi a sostegno di una maggiore trasparenza dei dati a disposizione dei confronti, anche istituzionali e rispetto alla Ue. Al centro anche l’ acquisizione dei prezzi praticati da più impianti (inclusi quelli dei « no logo», indipendenti e Gdo).Secondo il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, il protocollo «pone le basi» per ridurre il differenziale di prezzo dei carburanti tra l’Italia e l’Europa e per dare risposta seria e concreta alle polemiche che periodicamente infi ammano il settore. Da discutere ancora le proposte delle associazioni dei gestori, che chiedono invece alle regioni l’ ampliamento dell’orario di apertura e la possibilità per i distributori di vendere prodotti non oil. Per questo saranno avviate delle discussioni con i Monopoli sul tema delle ricevitorie «una voce ricca che può dare introiti aggiuntivi», spiegano dal ministero. Inoltre, tra i provvedimenti da adottare a breve quello per una maggiore apertura di punti vendita «eco-sostenibili» come quelli per il metano.Su quest’ultimo punto e su altri è di opinione opposta Carlo Stagnaro, direttore ricerche e sudi dell’Istituto Bruno Leoni: «Non c’è alcuna evidenza di anomalie nei prezzi italiani. Per giunta le soluzioni confusamente proposte dalle associazioni sarebbero ineffi caci...È importante rimuovere i residui ostacoli alla competizio-ne, che derivano da alcune norme nazionali (come i vincoli al mix merceologi-co) e soprattutto da una serie di leggi regionali che, dietro fi ttizie motivazione ambientaliste, hanno elevato poderose barriere all’ingresso. Se le associazioni dei consumatori vogliono davvero contribuire a rendere fl uido il mercato dei carburanti, devono chiedere alle regioni di eliminare requisiti quali l’obbligo di erogare carburanti eco-compatibili per tutti i nuovi punti di rifornimento».

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Nasce la prepagatacon zero commissioni

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/carburanti

Prezzi al consumo della benzina senza piombo nei Paesi UE

* Confronto tra prezzi al consumo dei Paesi U.E. Anno 2010

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19Lunedì 3 Maggio 2010LunedA F FA R I I N P I A Z Z A

La ripresa dovrebbe portare un incremento del costo della vita: ecco come non restare spiazzati

Inflazione, scatta la prevenzioneDai Cct agli Etf, le soluzioni per mettere al riparo i risparmi

Pagina a cura DI DUILIO LUI

L’infl azione sta rialzando la testa. A marzo i prez-zi dei beni di consumo sono cresciuti dell’1,4%

rispetto ai dodici mesi prece-denti, contro il +1,2% registrato a febbraio. Certo sono lontani i tempi dell’infl azione galoppante, ma la sensazione diffusa tra gli economisti è che l’attesa ripresa porterà con sé un ulteriore ri-scaldamento dei prezzi, aprendo le porte a un rialzo dei tassi uf-fi ciali. Un’eventualità alla quale è bene prepararsi per tempo, va-lutando le forme di investimen-to più convenienti per non farsi cogliere impreparati.

Preoccupazioni per il red-dito fi sso. Le previsioni sull’in-fl azione infl uenzano soprattutto il prezzo delle obbligazioni a tas-so fi sso. Un discorso che si lega alla perdita di potere d’acquisto della moneta: se oggi compro un titolo in previsione di un rimborso a 100, ma a scadenza l’infl azione sarà del 2,8% (quindi doppia rispetto a quella attua-le), in termini reali quei 100 varranno meno di oggi. In altri termini, la quota ricevuta a sca-denza mi consentirà di comprare meno cose rispetto a quelle che potrei permettermi oggi con la stessa cifra. A causa di questo, al crescere dell’inflazione gli obbligazionisti chiederanno via via rendimenti maggiori; i tassi saranno quindi più alti e il prez-zo dei titoli in circolazione scen-derà. Inoltre, l’aumento dell’in-fl azione spesso porta con sé un rialzo dei tassi uffi ciali: quindi i titoli a reddito fi sso già in circo-

lazione vedono scendere il loro prezzo in modo da portarlo a un livello tale che il rendimento ri-torni in linea con i nuovi tassi. Tutto semplice dunque? Niente affatto, perché come detto all’ini-zio i rendimenti si muovono sulle previsioni, cercando di anticipa-re i trend di mercato. Ecco per-ché è consigliabile seguire con costanza i propri investimenti, in modo da cercare di interveni-re tempestivamente. Ricordan-do, comunque, che al vantaggio dell’indicizzazione corrisponde generalmente un rendimento in partenza più ridotto rispetto a prodotti analoghi non legati all’infl azione.

Obbligazioni infl ation-lin-ked. La soluzione più semplice per scommettere su un rialzo dei prezzi e dei tassi è acquistare ob-bligazioni il cui rendimento è lega-to al costo della vita. Ad esempio i Cct (Certifi cati di credito del teso-ro), titoli di stato a tasso variabi-le e a medio-lungo termine (sette anni). Questo signifi ca che la loro cedola non è predeterminata, ma fi ssata su base semestrale in base all’andamento dei tassi a breve: con il vantaggio di non rischiare grosse perdite in termini di valo-re reale, ma lo svantaggio di non sapere all’inizio quanto si otterrà dalle cedole. L’ultima emissione garantisce un rendimento lordo

dell’1,3%, qualcosa in più rispet-to ai BoT, ma meno dell’attuale inflazione. Tra i titoli di stato ci sono anche i BTPi (Buoni del tesoro pluriennali legati all’infl a-zione), obbligazioni a lungo ter-mine, che nell’ultima emissione con scadenza 2019 garantiscono poco meno del 2,5% lordo annuo. Un rendimento maggiore rispetto ai Cct, in cambio di una durata maggiore dell’investimento. Ov-viamente i titoli di stato, come qualsiasi altro prodotto quotato, consentono di uscire dall’inve-stimento prima della scadenza, nel momento in cui la domanda e l’offerta si incontrano. Va poi ricordato che i titoli infl ation-lin-

ked rendono meno di quelli non indicizzati: nel caso del Btpi, per esempio, due punti percentuali in meno. A conti fatti, questi inve-stimenti risulteranno convenienti solo in caso di un rialzo robusto del costo della vita. Una regola prudenziale, valida sempre, è di diversifi care al massimo il porta-foglio prevedendo investimenti con diversi orizzonti temporali e caratteristiche.

L’alternativa del risparmio gestito. La principale alternati-va ai titoli di stato indicizzati è costituita dagli Etf. La pecu-liarità di questi prodotti è data dalla diversificazione: con un solo versamento si acquista un paniere di titoli sottostanti. Un po’ come i fondi comuni, con la differenza che la compravendita da parte del gestore è limitata al minimo, in cambio di commissio-ni più contenute. Per esempio, il Lyxor Euromts infl ation linked investe in titoli di stato di pae-si dell’area euro (attualmente l’investimento è per tre quarti concentrato su scadenze oltre i sette anni e per un quarto tra i tre e i sette anni). Il prodotto che non distribuisce dividendi e ha una commissione di gestione dello 0,20% annuo, nell’ultimo anno è cresciuto del 7,5%. L’Etf Iboxx Tips infl ation linked Tr-Xm, invece, investe sulle obbliga-zioni infl ation-linked del Tesoro americano. Lanciato a ottobre del 2009 e con una commissione annua dello 0,28%, dall’inizio del 2010 l’Etf è cresciuto del 15,9%. Un rendimento interessante, che comunque va valutato anche alla luce di un altro fattore di rischio, il cambio euro-dollaro.

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Incontrare i guru degli investimenti, con-frontarsi con altri trader o semplici rispar-miatori sulle opportunità e i rischi dei mer-cati, seguire sessioni di educational per imparare a scansare i pericoli. Sono tante le occasioni offerte dai saloni del rispar-mio che si svolgono durante l’intero arco dell’anno. Un fenomeno che ha registrato un’accelerazione alla luce della recente crisi globale, con l’obiettivo di rispondere alla crescente domanda di consulenza da parte dei risparmiatori. Il primo appuntamento in calendario è l’ITForum, in programma al Palacongressi di Rimini il 13 e 14 maggio prossimi. Giun-to all’undicesima edizione, l’appuntamento organizzato da Traderlink, Trading Library e Morningstar prevede convegni sull’an-damento dei mercati, incontri con esperti internazionali (tra gli altri, John Bollinger, creatore delle bande che portano il suo nome e sono utilizzate nei software di ana-lisi tecnica) e seminari tecnici. La novità di quest’anno è rappresentata dall’Advisory Village, un’area riservata a incontri e corsi su temi fi nanziari. Dal 4 al 7 giugno sarà la volta della Mf Tra-ding School (a Milano, in via Cesare Cor-renti, 12), corso di formazione a 360 gra-di sull’investimento speculativo in Borsa. Gli analisti di Milano Finanza Intelligence

Unit presenteranno le strategie di base e avanzate dell’analisi tecnica, le indicazio-ni più signifi cative provenienti dall’analisi intermarket e le principali tattiche offerte dall’analisi quantitativa. Si parte con un primo modulo sull’analisi intermarket e quantitativa, per poi passare all’analisi tecnica di base e avanzata. Corsi simili vengono organizzati nel corso dell’anno in altre città italiane. Nel mese di ottobre Borsa italiana orga-nizza nella sua sede (a Milano, in Piazza Affari) il Tol Expo, evento in due giorna-te dedicato al mondo dell’investimento e del trading on-line. L’evento è rivolto sia ai trader professionisti, che ai piccoli ri-sparmiatori interessati a conoscere stru-menti come gli Etf, i certifi cates, i covered warrant e i derivati, grazie a una serie di seminari gratuiti tenuti da Borsa Italia-na, oltre che da docenti dell’Associazione Italiana di Analisi Tecnica e della Italian Cfa Society. Sempre a ottobre si svolge Tradando, appuntamento di Forlì per tra-der professionisti e per i risparmiatori a caccia di consigli per operare sui mercati fi nanziari. Previsti incontri con guru in-ternazionali degli investimenti su opzioni, commodities, obbligazioni e soprattutto analisi tecnica.

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Le occasioni per i faccia a faccia con i guru

La crisi che sta colpendo la Grecia potrebbe essere con-tagiosa: è l’allarme lanciato da un report di Mike Riddell, gestore del team fi xed income di M&G Investments. L’ana-lista si dice preoccupato soprattutto per la situazione del Portogallo, le cui emissioni obbligazionarie più recenti han-no visto crescere il differenziale rispetto ai titoli tedeschi (260 punti base). In sostanza, per trovare risparmiatori interessati ad acquistare i suoi titoli di stato, il paese lu-sitano sta aumentando i rendimenti. Chi sarà il prossimo paese a essere coinvolto? «Irlanda, Italia e Spagna sono particolarmente vulnerabili», spiega Riddell. «L’Irlanda è nella situazione peggiore, con il pro-prio debito sovrano a dieci anni che si sta ampliando di 20 punti base rispetto alla Germania, equivalente a una caduta del 2% nel valore delle obbligazioni».

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Crisi greca, il Portogallo è a rischio contagio

Andamento a tre anni del Cct*

* scadenza luglio 2016

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20 Lunedì 3 Maggio 2010 I N F O . E U R O PA

Stretta degli eurodeputati: ciascun paese dovrà istituire un registro per gli operatori abilitati

Farmaci on-line, sì ma col bollinoPer la vendita su web sarà necessaria una licenza ad hoc

Pagina a cura DI GABRIELE FRONTONI

Giro di vite dell’Europa contro le farmacie on-line. I membri della com-missione salute del par-

lamento europeo hanno deciso di fare chiarezza una volta per tutte nel fenomeno sempre più diffuso della compravendita di medicine attraverso il canale di internet. È così che, al termine di un’accesa discussione, gli eurodeputati han-no ritenuto necessario regolamen-tare la vendita di farmaci on-line disponendo per gli stati membri in cui sono consentite farmacie su internet, l’obbligo di ottenere un permesso speciale. Inoltre la com-missione salute ha stabilito che i siti internet autorizzati alla ven-dita di medicine on-line dovran-no essere caratterizzati da un logo comunitario ben visibile che consentirà di aiutare il pubblico a garantire l’utilizzo soltanto di farmacie autorizzate. Non solo. I

paesi membri dovranno istituire un registro speciale all’interno del quale includere l’indicazione delle farmacie abilitate a opera-re via internet e predisporre un portale istituzionale collegato direttamente ai siti delle singole farmacie virtuali in possesso del-

la licenza. Questo sistema elettro-nico farà capo a un’unica banca dati comunitaria. Ma non sono soltanto le farmacie on-line a ri-entrare nel mirino della commis-sione salute del parlamento, che ha deciso di muovere una vera e propria crociata contro la vendita

di farmaci contraffatti tramite i canali non soltanto di internet, ma anche della catena di distri-buzione tradizionale. Per questa ragione, gli europarlamentari hanno richiesto l’introduzione di sigilli o di numeri di serie su alcune tipologie di farmaci par-ticolarmente esposte al rischio contraffazione o delicate per la tutela della salute pubblica. Ob-bligo che dovrebbe essere esteso a poco a poco a tutte le medicine soggette a prescrizione medica, prima di interessare anche il campo dei farmaci generici. «Le garanzie di applicazione delle nuove normative sono fonda-mentali in questo settore», si leg-ge nel rapporto approvato dalla commissione del parlamento Ue. «Le sanzioni rappresenteranno un utile strumento deterrente. In un’ottica di effi cacia, sarebbe auspicabile prevedere un regime di sanzioni equivalente in tutta l’Unione europea, per garantire che i delinquenti non scelgano lo

stato che applica sanzioni meno severe. Si dovrebbe inoltre am-pliare l’ambito delle sanzioni pe-nali per includervi atti connessi con la falsifi cazione di medicinali. Questo fornirebbe ai pazienti una protezione più effi cace». Secondo la relatrice dell’iniziativa, l’euro-deputata portoghese, Marisa Ma-tias, gli stati dovrebbero imporre sanzioni almeno equivalenti a quelle abitualmente applicate agli atti illeciti connessi con gli stupefacenti. A questo scopo, si è deciso di creare una rete europea tra la commissione, l’Emea e le autorità competenti negli stati membri, per lo scambio di infor-mazioni sulle misure adottate per lottare contro la contraffazione dei medicinali, e in particolare sui regimi di sanzioni in vigore. La rete, oltre a definire buone prassi, contribuirà a rafforzare la cooperazione nel settore della prevenzione e della repressione di questi fenomeni.

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Quasi 5 mila denunce e richieste di informazioni. È il dato di sintesi del bilancio 2009 dell’attività svolta dal Mediatore europeo (Ombudsman). Lo scorso anno, l’uffi cio che rac-coglie i reclami e le denunce nei confronti delle istituzioni comunitarie ha registrato 3.098 denunce provenienti da 27 paesi dell’Unione, il 10% in meno di quelle pervenute nei 12 mesi precedenti. Le indagini sono state avviate in 339 casi (296 nel 2008), mentre quelle portate a conclusione sono state 318 rispetto alle 355 di un anno prima. Dati alla mano, il 18% dei casi è stato trasferito alla Commissione europea, mentre un altro 45% dei denuncianti è stato in-coraggiato a rivolgersi ad altri organismi, tra cui Solvit, che si occupa di problemi causati da un’applicazione non corretta del diritto sul mercato interno da parte delle auto-rità pubbliche. Ma quali sono state le istituzioni oggetto di indagine? La maggior parte ha riguardato la Commissione Ue (56%), seguita dal parlamento (11% delle denunce), dall’Epso (Uffi cio europeo di selezione del personale) con il 9%, dal Consiglio dell’Unione europea (4%) e dalla Corte di giustizia Ue (3%). La principale accusa mossa a queste istituzioni è stata la mancanza di trasparenza e il rifi uto a fornire informazioni (36% dei casi), l’iniquità e abuso di potere (14%), il ritardo evitabile (13%), procedure in-soddisfacenti (13%), negligenza e mancata garanzia del rispetto degli obblighi nel 6% dei casi. Il paese più attivo, nel 2009, è stata la Germania con 413 istanze inoltrate. Seguono Spagna (389), Polonia e Francia (235 ciascuna), Belgio (207) e Italia con 183 denunce.

Mediatore europeo, denunce e richieste a quota 5 mila

Via libera della commissione industria del Parlamento europeo alla legislazio-ne comunitaria in materia di efficienza energetica negli edifici e alla nuova eti-chettatura per il rendimento energetico degli elettrodomestici concordate con il consiglio lo scorso anno. In base alle nuove regole, che saranno sottoposte al voto finale del parlamento nella seduta plenaria di maggio, tutti gli edifici co-struiti a partire dal 2020 dovranno es-sere alimentati in gran parte da energie rinnovabili. Novità in arrivo anche per gli interventi di ristrutturazione che do-vranno prevedere, per quanto possibile, un incremento del rendimento energeti-co attraverso l’installazione di contatori intelligenti, la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento e raffredda-mento e l’utilizzo di pompe di calore ad alta efficienza. «Gli edifici rappresentano circa il 40% del consu-mo totale di energia e la principale fonte di emissioni di CO2 nel-la Ue», hanno spiega-to gli eurodeputati. «È possibile miglio-rare la loro efficien-za attraverso misure semplici, come un mi-gliore isolamento ter-mico, che da solo può ridurre le emissioni fino all’80%. La sosti-tuzione dei doppi vetri tradizionali con quelli ad alta efficienza energetica, per esempio, basterebbe invece a risparmia-re ogni anno circa 4 miliardi di euro e 25 milioni di tonnellate di CO2». Non solo. La Commissione ha approvato anche una nuova etichettatura per il rendimento energetico degli elettrodomestici, auto-rizzando l’utilizzo di 7 classi a partire dalla A + + +, che in futuro dovrà indica-re i prodotti più efficaci sotto il profilo energetico.

L’Europa sposa l’effi cienza energetica

I camionisti autonomi saranno soggetti alle stesse regole di quelli dipendenti. È la rispo-sta della commissione affari sociali del par-lamento Ue che ha respinto la proposta della commissio-ne europea secondo cui i driver in-dipendenti sarebbero dovuti ri-manere al di fuori del campo di applicazio-n e d e l l a d i r e t t i v a sull’orario di lavoro del 2002, a causa delle preoccupazioni legate alla salute e sicurezza dei conducenti, alla sicurezza stradale e alla concorrenza leale nel settore dei trasporti. La storia della di-rettiva sull’orario di lavoro per il trasporto stradale risale al 2002, quando una legge europea che fi ssava il numero massimo di ore di lavoro per i camionisti dipendenti, ha stabilito che gli autonomi sarebbero sta-ti soggetti alle stesse regole a partire dal 2009, salvo proposta diversa da parte della Commissione Ue. Proposta puntualmente arrivata alla fi ne del 2008: escludere i ca-mionisti dall’applicazione della direttiva. «Il tempo di lavoro non si riferisce al tempo passato alla guida del camion, già regolato da un’altra legge europea che si applica a tutti, indipendenti e dipendenti. Quello che è in ballo, sono le ore di lavoro supplemen-tari: quelle, per esempio, di carico e scarico, di relazione con i fornitori, i clienti eccete-ra», ha spiegato Edite Bauer, relatrice della proposta bocciata dal parlamento. «Bisogna invece stabilire la distinzione fra veri e falsi autonomi». Per questo Bauer ha suggerito l’introduzione di una defi nizione chiara di «lavoratore indipendente»: avere contratti almeno con due imprese diverse. Proposta che non ha ricevuto il favore della commis-sione affari sociali.

Camionisti, orari uguali per tutti

Le denunce nel 2009

Paese N. denunceGermania 413Spagna 389Polonia 235Francia 235Belgio 207Italia 183Regno Unito 176Portogallo 102Grecia 91Romania 81Bulgaria 77Austria 62Repubblica 59Paesi Bassi 59Ungheria 55

Paese N. denunceFinlandia 42Svezia 42Irlanda 40Lituania 30Lussemburgo 29Slovenia 29Slovacchia 27Malta 25Cipro 24Danimarca 23Lettonia 20Estonia 17Altri 157Non Noto 169

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21Lunedì 3 Maggio 2010

Lo stabilisce una legge varata dal parlamento. Nuove norme applicate anche agli organi pubblici

Messico, blindati i dati personaliServe il consenso per l’uso di informazioni su privati o imprese

DI GABRIELE FRONTONI

Il Messico mette al sicuro i dati personali dei suoi citta-dini. La camera alta del par-lamento ha varato una legge

che per la prima volta nella storia del paese sancisce il diritto da parte di tutti i cit-tadini o le società alla riser-vatezza nel trattamento dei propri dati. D’ora in avanti, dunque, le informazioni per-sonali di qualunque natura relative a singoli individui o a imprese non potranno es-sere utilizzate in alcun modo senza aver ricevuto prima il consenso da parte del legit-timo proprietario. Tale con-senso, prevede la legge, potrà essere espresso verbalmente, per iscritto, in formato elettronico, ot-tico o attraverso qualsiasi nuova tecnologia disponibile. La norma non esclude da questo principio nemmeno gli organi pubblici di primo livello, prevedendo il ri-spetto della legge anche da parte del governo, delle agenzie fede-rali, degli enti pubblici e di tutti gli altri organi costituzionali. E per assicurarsi il pieno rispetto

della nuova normativa, il parla-mento ha dato mandato all’Ifai (Instituto Federal de Acceso a la Información Pública) di control-lare l’applicazione del divieto di utilizzo di dati personali da parte

dello stato o di enti parastatali. Per scoraggiare ulteriormente la mancata applicazione della leg-ge, il senato ha previsto che su tutti i siti internet debba essere indicato il nominativo del respon-sabile del trattamento dei dati, ivi compreso il suo profi lo lavorativo e lo stipendio percepito. In caso di mancata applicazione della nor-ma sulla riservatezza dei dati, il responsabile potrà essere sanzio-

nato con l’accusa di aver «utilizza-to, sottratto, divulgato o alterato totalmente o parzialmente le informazioni detenute in custo-dia». Le pene per i reati minori prevedono per il dipendente una

sospensione dall’incarico da un minimo di tre giorni fi no a un massimo di trenta. In casi più gravi, invece, è possibile arrivare fi no alla sua dichia-razione di inabilità profes-sionale, che si conclude con il licenziamento della persona. «Le autorità dovranno adot-tare, mantenere e documen-tare tutte le misure di sicu-rezza amministrative, fi siche e tecniche messe a punto per garantire l’integrità, la riser-vatezza e la disponibilità dei

dati personali, attraverso azioni volte a prevenire il loro danneg-giamento, alterazione, distruzio-ne e uso non autorizzato», si leg-ge nel testo della normativa che attribuisce all’Ifai il compito di effettuare controlli periodici per assicurarsi la piena applicazione di tutte le misure di sicurezza per la conservazione dei dati perso-nali in maniera riservata.

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Imposte dirette

IRPEF N

Irpef. Semplificazioni proce-durali per la detrazione del 36% delle spese di ristrut-turazione edilizia (circolare A.E. n. 21/E del 23 aprile 2010)

ACQUISTO DI MOBILI N

Detrazione Irpef del 20% . Acquisto di mobili ed elet-trodomestici. Chiarimenti (circolare A. E. n. 21/E del 23 aprile 2010)

DETRAZIONI DEL 55% N

Detrazione irpef del 55%. Sostituzione dei portoni d’ingresso-ammessa. Cumu-labilità tra bonus energia e incentivi per il medesimo intervento-non ammessa. Ulteriori chiarimenti su docu-mentazione, eventuali errori e omissioni (circolare A.E. n. 21/E del 23 aprile 2010)

INTERESSI MUTUO N

Irpef. Interessi mutuo abita-zione principale, detraibilità anche in caso di trasferimento per motivi di lavoro o sostitu-zione del contratto di mutuo (circolare A. E. n. 21/E del 23 aprile 2010)

SPESE MEDICHE N

Irpef. Spese mediche. Detraibi-lità delle prestazioni chiropra-tiche, dei medicinali omeopatici e delle spese rimborsate dalla Fasi (circolare A. E. n. 21/E del 23 aprile 2010)

ACQUISTO AUTO N

Detrazioni Irpef del 19%. Acquisto di veicoli senza vin-colo di adattamento-deroga all’accertamento formale dell’handicap (circolare Agen-zia Entrate n. 21/E del 23 aprile 2010)

SISMA IN ABRUZZO N

Irpef. Precisazioni. Abbona-menti al trasporto pubblico-importo massimo detraibile. Ricevute per erogazioni liberali rilasciate dai responsabili: de-ducibili. Immobili colpiti dal sisma in Abruzzo, utilizzo del credito d’imposta (circolare Agenzia Entrate n. 21/E del 23 aprile 2010)

MODELLO 5X1000 N

Irpef. Modello di domanda 5 per mille 2010

Riscossione CODICE N

IDENTIFICATIVO

Attivazione codice identifica-tivo «60-garante/terzo datore» per fruire della rateazione delle somme dovute a seguito dei controlli automatici delle dichiarazioni assistite da garanzia (risoluzione A.E. n. 31/E del 23 aprile 2010)

IvaCONCESSIONI N

MARITTIME

Assoggettabilità dell’atto di concessione della gestione delle stazioni marittime e servizi di supporto ai passeggeri tra autorità portuale e società con-cessionaria (risoluzione A. E. n. 32/E del 26 aprile 2010)

MODELLO IVA 79 N

Nuovo modello «Iva 79» per rimborsi Iva a non residenti stabiliti in Israele, Norvegia e Svizzera (comunicato stampa A. E. del 29 aprile 2010)

IrapENTI CREDITIZI N

Applicazione dell’art.6 dl 446/197 a tutti gli enti creditizi e finanziari (risoluzione 33/e del 26 aprile 2010)

Agevolazioni fiscali

DETASSAZIONE N

INVESTIMENTI

Ires/Irpef. Detassazione inve-stimenti in attività di ricerca industriale e di sviluppo pre-competitivo finalizzate alla realizzazione di campionari, soggetti interessati (circolare A.E. n. 22/E del 29/4/2010)

ASPETTI PROCEDURALI N

Ires/Irpef. Detassazione inve-stimenti in attività di ricerca industriale e di sviluppo pre-competitivo finalizzate alla realizzazione di campionari: aspetti procedurali (circolare dell’Agenzia delle entrate n. 22/E del 29 aprile 2010)

FISCO FLASH

PER MOTIVI FISCALI

Sempre più emigrati rinunciano alla cittadinanza UsaAmerica addio, costi troppo. Gli yankee che scel-gono di vivere all’estero preferiscono abbando-nare la cittadinanza a stelle e strisce per motivi fi scali. A raccontare questo spaccato è il settima-nale Time, che sottolinea come per tanti americani emigrati all’estero la scelta di cambiare naziona-lità stia aumentando. Parola dei dati governativi, secondo i quali, nell’ul-timo trimestre 2009, 502 espatriati hanno rinun-ciato alla nazionalità americana, più del doppio rispetto agli espatriati di tutto il 2008. E, secondo alcuni esperti citati da Time, sarebbero migliaia le domande di rinuncia alla cittadinanza in attesa nei consolati Usa in tutto il mondo. Certo, sottolinea il settimanale, sebbene nel mon-do ci siano dai 3 a 6 milioni di yankee espatriati, gli abbandoni della cittadinanza sono al momento di piccola entità. Ma secondo le associazioni degli emigrati, il boom registrato l’anno scorso sarebbe sintomo del malessere verso il governo americano: gli Usa infatti tassano i cittadini emigrati all’este-ro, assoggettandoli quindi a una doppia imposi-zione fi scale. Non solo: l’amministrazione americana ha emana-to delle regole più stringenti verso gli espatriati, tenuti a denunciare (a pena di megamulte) i conti correnti bancari all’estero il cui importo superi i 10 mila $. È questo l’effetto di norme pensate, in realtà, per combattere eventuali furbi in fuga verso paradisi fi scali. Ed è allora corsa alla rinun-cia di cittadinanza yankee: un paio di moduli da riempire, più un’eventuale tassa da pagare e il passaporto annullato arriva a casa per posta. Ma, racconta Time, è una decisione che pesa visto il pa-triottismo d’Oltreoceano. Tanto che uno di questi «transfughi», libero oggi di soggiornare nel suo ex paese solo col visto turistico, confessa: «Parenti e amici mi ritengono un traditore».

Antonino D’Anna

Lunedì 3 Mag

parlamento. Nuove norme applicate anche agli organ

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Il i scol ash in versio-ne integrale è disponi-bile sul sitowww.italiaoggi.it

A cura dello StudioF. Ghiglione e A. Ghio

INCENTIVI AL TURISMO

Crociere in Alaska con tasse ribassate per i passeggeri

Giù le tasse ai passeggeri delle navi da crocie-ra dirette in Alaska. È quanto stabilito dal par-lamento per aumentare il turismo all’interno di due città portuali, Juneau e Ketchikan. In base alla nuova disposizione di legge controfi rmata dal governatore, Sean Parnell, d’ora in avanti tutte le navi che faranno rotta su almeno uno di questi due porti saranno autorizzate ad ap-

plicare ai propri passeggeri una tassa statale di 34,5 dollari rispetto ai 46 dollari previsti in precedenza. Non solo. Le nuove disposizioni di legge hanno confermato per Juneau e Ketchi-kan la possibilità di applicare una tassa di sog-giorno giornaliera rispettivamente di 8 e di 7 dollari su tutti i passeggeri che decideranno di sbarcare in questi due porti. La decisione è sta-ta adottata per cercare di riportare turismo in Alaska. L’eccessivo fardello di tasse applicato ai passeggeri delle navi si era infatti tradotto in un calo di 142 mila turisti soltanto lo scor-so anno. «Tutti avranno da guadagnare dalla nuova normativa», ha spiegato Chip Thoma, responsabile del settore crociere per il gover-no dell’Alaska. «I passeggeri pagheranno meno tasse, mentre i porti incasseranno di più grazie all’aumento delle presenze turistiche».

Gabriele Frontoni

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22 Lunedì 3 Maggio 2010 IMMOBILI & CONDOMINIO

Comprar casa in tribunale: passo dopo passo i no al decreto del giudice che pone al riparo da pretese

Aste, servono i piedi di piomboIl risparmio è possibile, purché si presti attenzione ai rischi

Pagina a curaDI ALESSANDRO CASSANO

E GIANFRANCO DI RAGO

Comprare casa all’asta conviene, ma attenzio-ne ai rischi. Le vendite giudiziarie oggi sono

facilmente accessibili a tutti grazie anche all’uso di Internet, con il quale è possibile acquisire più agevolmente le informazio-ni. Il principale vantaggio della partecipazione a un’asta è quel-lo di diventare proprietario di un immobile libero da vincoli, in quanto l’emissione del decreto di trasferimento da parte del giudice dell’esecuzione mette al riparo da qualsiasi pretesa di terzi (si pensi alle ipoteche e agli altri oneri o pesi che pos-sono gravare sugli edifi ci e che a volte possono sfuggire anche a controlli accurati). In molti casi è poi possibile riuscire a spuntare anche un considere-vole risparmio rispetto ai prez-zi mercato, potendosi per di più evitare le spese di mediazione e quelle notarili, giovandosi comunque di tutte le agevola-zioni fi scali previste per le nor-mali compravendite tra priva-ti. Tuttavia la singolarità della procedura e la provenienza dell’immobile richiedono un’at-tenta valutazione di una serie di elementi in modo da evitare brutte sorprese.

L’asta giudiziaria. L’asta giudiziaria è la fase conclusiva del procedimento esecutivo che viene promosso dal creditore per recuperare i crediti van-tati nei confronti di un terzo mediante la vendita di uno o più beni, mobili o immobili, di proprietà di quest’ultimo. Delle aste immobiliari viene dato av-viso pubblico almeno 45 giorni prima, mediante l’affissione del medesimo in tribunale e la pubblicazione in appositi siti internet, nonché in quotidiani nazionali o locali. Il primo passo per potersi aggiudicare l’immo-bile è quindi quello di consul-tare per tempo l’avviso d’asta. Quest’ultimo costituisce un vero e proprio biglietto da visita dell’immobile e della procedura da seguire per l’aggiudicazione, in quanto contiene informazio-ni indispensabili per valutare la convenienza della vendita e i rischi connessi, dal prezzo base da cui partire al rilancio minimo per potersi aggiudicare l’immobile, oltre a una serie di preziose indicazioni sullo stato manutentivo e abitativo dell’im-mobile (che potrebbe essere oc-cupato da terzi abusivamente oppure sulla base di un regolare contratto di locazione). Molte volte è anche possibile visionare direttamente l’immobile posto in vendita rivolgendosi al cu-stode giudiziario nominato dal giudice, il cui nome e recapito devono essere necessariamente riportati nell’avviso d’asta.

La perizia. Per partecipare all’asta è imprescindibile un’at-

tenta valutazione della perizia dell’immobile svolta dal profes-sionista tecnico incaricato dal giudice, che ne attesta le carat-teristiche costruttive e giuridi-che e che viene generalmente resa disponibile a tutti mediante deposito nella cancelleria giudi-ziaria o tra i documenti allegati all’offerta pubblicata sul web. Dalla perizia è infatti possibile apprendere il concreto stato di manutenzione sia della singola unità immobiliare, di cui spesso è possibile consultare anche le foto allegate, sia delle parti co-muni in caso di condominio, così come la qualità delle fi niture, lo

stato degli impianti, eventuali irregolarità edilizie da sanare che siano a carico dell’aggiudi-catario. Il perito svolge anche una stima economica del bene ragguagliata ai prezzi di mer-cato correnti rapportata alla zona e alle caratteristiche del medesimo.

L’asta senza incanto. L’asta può svolgersi con o senza in-canto, secondo quanto disposto dal giudice nell’ordinanza di vendita. Tuttavia le ultime ri-forme delle procedure di espro-priazione ed esecuzione hanno previsto che, in assenza di op-posizioni delle parti in causa, la

modalità preliminare debba es-sere quella senza incanto e che solo in subordine si possa pro-cedere con l’altra modalità. La vendita senza incanto, regolata dagli articoli 570 e seguenti del codice di procedura civile, con-siste nel deposito della propria offerta in cancelleria o presso il professionista incaricato in bu-sta chiusa la quale deve anche contenere una cauzione di im-porto non inferiore al 10% del prezzo base, che viene dedotta dal prezzo fi nale di aggiudica-zione o altrimenti restituita. L’offerta che sia almeno pari al prezzo posto a base d’asta ha valore di proposta irrevocabile e può comportare l’aggiudicazio-ne diretta ove sia superiore ad almeno un quinto di tale prezzo. Al contrario, in presenza di più offerte, tutte valide, viene indet-ta dal giudice una gara la cui base di partenza è rappresen-tata dal valore dell’offerta più alta e l’aggiudicazione spetta a chi abbia offerto la somma maggiore.

Se tuttavia detta gara sia andata deserta, potrà essere al-ternativamente disposta l’asse-gnazione a favore del maggiore offerente dell’asta o la vendita con incanto, disciplinata dagli articoli 576 e seguenti del codi-ce di procedura civile.

L’asta con incanto. In que-sto tipo di asta i partecipanti sono ammessi a formulare la propria offerta dinanzi al giu-dice dell’esecuzione o al profes-sionista delegato, purché in mi-sura superiore al prezzo posto a base d’asta. L’aggiudicazione opera in favore dell’offerta più alta ma, nei 10 giorni successi-vi, è ancora possibile fare per-venire altre offerte a condizione però che le stesse superino di almeno un quinto il valore del-la precedente aggiudicazione e che sia prestata una cauzio-ne di valore doppio rispetto a quella iniziale. In questo caso dovrà essere indetta una nuova gara alla quale potranno par-tecipare, oltre agli offerenti c.d. in aumento, l’aggiudicatario, al quale dovrà essere data speci-fi ca comunicazione, e gli altri partecipanti alla procedura, a condizione però di integrare la cauzione già prestata raggiun-gendo il doppio del suo valore.

All’esito della procedura l’offerta più alta si aggiudica l’immobile. Invece, in caso di

diserzione della seconda gara da parte degli offerenti c.d. in aumento, l’aggiudicazione pre-cedente diviene defi nitiva e gli assenti perdono integralmente la cauzione. A questo punto l’ag-giudicatario è tenuto a versare il saldo del prezzo e le spese per le imposte di registro ipotecaria e catastale, alle cui formalità provvederà il tribunale, entro il termine massimo di 60 giorni e con le modalità fi ssate nell’or-dinanza di vendita, pena la decadenza dall’aggiudicazione e la conseguente perdita della cauzione.

I rischi connessi all’aggiu-dicazione. In caso di acquisto all’asta è sicuramente consi-gliabile informarsi sullo stato abitativo dell’immobile, consul-tando con attenzione l’avviso d’asta e la perizia allegata.

Se, infatti, l’edifi cio è occupa-to da terzi in forza di un valido contratto di locazione, occorrerà aspettare la naturale scadenza dello stesso prima di potervisi insediare. Se, invece, l’occupan-te è il vecchio proprietario o un terzo che vi risieda abusiva-mente e che rifi utino di rilascia-re spontaneamente l’immobile, dopo l’aggiudicazione occorrerà avviare una procedura di sfrat-to. In questi casi, pur godendo la procedura di una corsia pre-ferenziale, poiché il decreto di aggiudicazione costituisce titolo per il rilascio forzoso dell’immo-bile ed è quindi possibile rivol-gersi direttamente all’uffi ciale giudiziario perché provveda alla sua liberazione, essa può comunque rivelarsi lunga e co-stosa.

Un’altra particolarità di que-sto tipo di vendita è poi la man-canza di garanzie in relazione a possibili vizi e difetti e per gli impianti, garanzie normalmen-te previste per le compravendi-te tra privati che, invece, non si applicano agli immobili og-getto di aggiudicazione all’asta. Infatti in questi casi l’acquisto avviene nello stato di fatto e di diritto in cui si trova lo stabile. Infi ne è bene accertare tramite il custode giudiziario eventuali debiti nei confronti del condo-minio, poiché in caso di insol-venza la legge dispone che delle spese condominiali dell’anno in corso e di quello precedente ri-spondano in solido il vecchio e il nuovo proprietario.

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COME FUNZIONANO LE ASTE IMMOBILIARI

L’avviso di vendita L’esame della convenienza dell’affare

Le procedure I rischi

Nell’ordinanza con cui si dispo-ne la vendita del bene immobile espropriato il giudice ordina la pubblicazione dell’avviso d’asta su quotidiani nazionali o locali e sul web

L’avviso d’asta, predisposta dal giudice o dal professionista delegato, e la perizia, redatta dal tecnico incaricato, sono gli atti da cui è possibile valuta-re se l’acquisto costituisce un affare o una fonte di possibili problemi

L’asta può svolgersi con o senza incanto secondo quanto dispo-sto dal giudice nell’ordinanza di vendita. In assenza di opposi-zioni, la modalità preliminare è quella senza incanto e solo in subordine si può procedere con la gara

Occorre prestare molta atten-zione per evitare possibili in-convenienti: a) aggiudicazione di immobili occupati; b) presen-za di vizi e difetti; c) irregolarità edilizie; d) spese pregresse da pagare (ad esempio nei con-fronti del condominio)

prestare molta atten-er evitare possibili in-

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23Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 MaggioS I C U R E Z Z A

I chiarimenti del ministero del lavoro sulla regolamentazione da applicare nelle abitazioni

In condominio senza pericoliL’analisi preventiva è obbligatoria, il documento in alcuni casi

Pagina a curaDI CARLA DE LELLIS

La valutazione rischi è sempre obbligatoria per il condominio, ma il ccnl applicato decide sull’ob-

bligo di redazione del relativo documento. Infatti, mentre l’operazione di analisi e verifi -ca dei rischi è sempre dovuta dal condominio, la stesura del relativo documento di valuta-zione rischi (dvr) andrà fatta soltanto in caso di presenza di lavoratori che non rientrano nel campo di applicazione del ccnl dei proprietari di fabbricati. Lo precisa, tra l’altro, il ministero del lavoro in risposta a specifi ci quesiti (faq del 19 aprile).

Sicurezza «light» in con-dominio. Il T.u. sicurezza (dlgs n. 81/2008 modifi cato dal dlgs n. 106/2009) prevede una disciplina semplifi cata a cari-co del condominio. Il comma 9 dell’articolo 3 del T.u. sicu-rezza, in particolare, stabilisce che ai lavoratori a domicilio e ai lavoratori che rientrano nel campo di applicazione del con-tratto collettivo dei proprietari di fabbricati:

a) trovano applicazione gli obblighi di informazione e for-mazione;

b) devono essere forniti i ne-cessari dispositivi di protezio-ne individuali (dpi) in relazione alle effettive mansioni assegna-te.

Ancora, stabilisce che nell’ipo-tesi in cui il datore di lavoro fornisca attrezzature proprie, o per il tramite di terzi, tali at-trezzature devono essere con-formi alle disposizioni del T.u. (Titolo III).

Chi deve adempiere agli obblighi di sicurezza. Il nuo-vo Tu sicurezza non ha modifi -cato il «soggetto» destinatario delle prescrizioni sulla sicurez-za del lavoro. Pertanto, come già chiarito dal ministero del lavoro in vigenza delle vecchie norme del dlgs n. 626/1994, nei condomini il datore di lavoro, ai fi ni dell’applicazione degli ob-blighi attualmente previsti nel citato articolo 3, comma 9, deve essere individuato nella perso-na dell’amministratore condo-miniale pro-tempore (circolare n. 28/1997). Per «lavoratori con rapporto contrattuale privato di portierato», inoltre, devono intendersi oltre che i portieri anche a tutti i lavoratori su-bordinati che prestino attività nell’ambito di un condominio, purché con mansioni affini a quelle dei portieri (circolare n. 30/1998).

La valutazione rischi e il documento di relazione. Re-lativamente agli adempimenti, come accennato, il T.u. sicurez-za detta una disciplina semplifi -cata per i condomini. Disciplina che, tra l’altro, consente di non effettuare appieno le operazioni di valutazione dei rischi e di re-dazione del relativo documento

fi nale. In merito a tale aspetto, sono stati formulati due quesiti al ministero del lavoro. Con il primo è stato chiesto di sapere se per un condominio la reda-zione del documento di valuta-zione rischi (dvr) sia prevista esclusivamente in presenza di dipendenti che non rientrino nel campo del contratto colletti-vo dei proprietari dei fabbricati oppure in ogni caso. Il secondo quesito chiede si sapere se nel caso in cui siano presenti sol-tanto lavoratori che rientrano nel campo del contratto colletti-vo dei proprietari di fabbricati, vigano solo gli obblighi di infor-mazione e formazione di cui agli articoli 36 e 37 del T.u. sicurez-za e di fornitura dei dispositivi di protezione individuale o di attrezzature proprie conformi alle disposizioni del Titolo III dello stesso Tu.

Il ministero ha risposto spie-gando che il condominio è te-nuto, senza dubbi, a redigere il documento di valutazione dei

rischi (nel rispetto, ovviamen-te, delle previsioni dettate agli articoli 17, 28 e 29 del T.u. sicu-rezza) nel caso di presenza di lavoratori che non rientrano nel campo di applicazione del con-tratto collettivo dei proprietari di fabbricati. In relazione ai la-voratori che rientrano nel cam-po di applicazione del predetto ccnl, invece, vige la deroga con applicazione delle richiamate di-sposizioni dell’articolo 3, comma 9, del T.u., in base alle quali nei confronti di tali lavoratori trova-no applicazione le norme degli articoli 36 e 37 del T.u. relative, rispettivamente, agli obblighi di informazione e formazione.

Inoltre, nell’eventualità in cui il datore di lavoro fornisca dispositivi di protezione indivi-duali e/o attrezzature di lavoro), trovano applicazione pure le previsioni del Titolo III del T.u. sicurezza. Il ministero aggiunge, poi, che, come rimarcato nella giurisprudenza (cassazione n. 29229/2005), l’attività di valuta-

zione dei rischi (assolutamente prodromica ad ogni altra ini-ziativa antinfortunistica) deve essere distinta dalla sua forma-lizzazione in un documento e an-drà, quindi, effettuata dal datore di lavoro «anche» in relazione agli obblighi informativi e for-mativi e a quelli - eventuali, in quanto legati alla necessità di utilizzo di tali strumenti - deri-vanti dalla fornitura da parte del datore di lavoro di dpi e/o attrezzature di lavoro.

Tale ottemperanza può, tutta-via, prescindere dalla necessa-ria redazione di un documento, non richiesta dalla normativa vigente. In sintesi, dunque, il ministero afferma che mentre l’operazione di valutazione dei rischi è sempre dovuta dal con-dominio, la redazione del rela-tivo documento diventa obbli-gatoria soltanto in presenza di lavoratori che non rientrano nel campo di applicazione del con-tratto collettivo dei proprietari dei fabbricati (lascia perplessi

questa «disparità» di tratta-mento, subordinata al tipo di ccnl applicato).

L’obbligo di informazio-ne. Quando è possibile osser-vare la versione semplifi cata, gli obblighi di sicurezza preve-dono a carico del condominio, tra l’altro, l’adempimento de-gli obblighi di informazione e formazione. In merito, è stato chiesto al ministero di sapere se per l’adempimento del primo dei due obblighi (quello di infor-mazione in base all’articolo 36 del T.u. sicurezza) sia corretto procedere con l’effettuazione di una comunicazione scritta al lavoratore che contenga i re-quisiti previsti dal T.u. (articolo 36), ma non quelli previsti per il dvr (articoli 28 e 29 del T.u.).

La risposta del ministero è af-fermativa: l’obbligo di informa-zione a carico del condominio nei confronti dei lavoratori che rientrano nel campo del ccnl proprietari di fabbricati si con-sidera adempiuto se effettuato a mezzo di una comunicazione contenente i requisiti dell’ar-ticolo 36 del T.u. Per quanto concerne poi i contenuti e le modalità di tale informazione, il ministero richiama in primo luogo l’articolo 36, comma 3 (che richiama a sua volta l’ar-ticolo 36, comma 1, lettera a e comma 2, lettere a, b e c) laddo-ve prevede che vengano fornite informazioni sui «rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi all’attività di impresa in generale». Ed aggiunge che l’articolo 36, comma 4, del T.u. puntualizza che il contenuto di tali informazioni deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e, ancora, che ove l’in-formazione riguardi lavoratori immigrati, essa debba avvenire previa verifi ca «della compren-sione della lingua utilizzata nel percorso informativo».

Da tali premesse, il ministe-ro ne fa discendere l’ulteriore precisazione per cui, come più volte esposto in giurispruden-za, l’informazione deve essere realizzata tenendo conto della specifi cità di ogni singola po-sizione lavorativa e attraverso modalità che permettano alla norma di perseguire il suo sco-po (ad esempio, il ministero cita la semplice affi ssione di infor-mazioni che è stata ritenuta modalità inidonea). Quanto alla forma di comunicazione, il ministero spiega che essa non dovrà essere realizzata nel ri-spetto delle previsioni degli articoli 28 e 29 del T.u., atteso che tali norme attengono alla valutazione dei rischi e non sono richiamate dall’articolo 3, comma 9, e dall’articolo 36 dello stesso T.u.

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finale In merito a tale aspetto rischi (nel rispetto ovviamen- zione dei rischi (assolutamente

Gli ultimi due quesiti riguardano il coinvol-gimento del condominio in appalti. Il primo chiede di sapere se, nel caso in cui il condo-minio sia datore di lavoro (per la presenza di dipendenti ai quali si applichi il ccnl proprietari di fabbricati o altra tipologia di lavoratore) e di contemporaneo «affi damento di lavori, servizi e forniture all’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi» (art. 26 T.u. sicurezza) il condominio deve intendersi «datore di lavoro» anche nei confronti di tali imprese o lavoratori autonomi con applicazione dei conseguenti obblighi.Il ministero risponde negativamente: in caso di contemporanea presenza di lavoratori di-pendenti e di imprese e/o lavoratori autonomi affi datari di lavori, servizi o forniture, il con-dominio deve considerarsi «datore di lavoro» solo riguardo ai primi (propri dipendenti). Con riferimento alle imprese e/o ai lavoratori au-tonomi, invece, sul condominio graveranno gli obblighi di cui all’art. 26 T.u. E proprio riguardo a tale disposizione è stato formulato il secondo quesito.È stato chiesto al ministero se, laddove il condo-minio, che sia «datore di lavoro» nei confronti di

lavoratori ai quali si applichi il ccnl proprietari di fabbricati o altra tipologia di lavoratore, affi -di «lavori, servizi o forniture» a impresa appal-tatrice o a lavoratori autonomi, potrà indiffe-rentemente ottemperare all’obbligo di fornire «informazioni dettagliate» (art. 26, comma 1, lettera b), e a quello di «informarsi reciproca-mente» (art. 26, comma 2, lettera b), con una comunicazione (nel caso di non sussistenza di rischi da interferenze) oppure con la predispo-sizione del documento unico di valutazione ri-schi da interferenza (nel caso di sussistenza di rischi da interferenza. Il ministero spiega che le norme dell’art. 26 rappresentano la modali-tà di attuazione dell’obbligo di cooperazione e di coordinamento imposto al committente; pertanto, anche nel caso di non sussistenza di rischi da interferenze, non appare pertinente il richiamo ai soli obblighi di fornire «informa-zioni dettagliate» e a quello di «informarsi re-ciprocamente»: ciò che deve in ogni caso essere garantita è la «cooperazione». In altre parole, si tratta di un obbligo di coordinamento degli interventi.

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Regole ad hoc in caso di appalti

LA SICUREZZA NEI CONDOMINI

Chi è il «datore di lavoro»

Il soggetto destinatario delle prescrizioni sulla sicurezza del lavoro va individuato nella persona dell’amministratore condominiale pro-tempore

Sicurezza semplifi cata Ai lavoratori che rientrano nel campo di applicazione del contratto collettivo dei proprietari di fabbricati:

trovano applicazione gli obblighi di informazione e formazione; • vanno forniti i dispositivi di protezione individuali (dpi) in relazione • alle effettive mansioni assegnate;nell’ipotesi in cui il datore di lavoro fornisca attrezzature proprie, • o per il tramite di terzi, tali attrezzature devono essere conformi alle disposizioni del T.u. (Titolo III)

La valutazione dei rischi

È dovuta da tutti i condomini, a prescindere dalla tipologia di ccnl applicato

Il documento sulla valutazione rischi

È dovuto esclusivamente dal condominio in presenza di lavoratori che non rientrano nel campo di applicazione del ccnl dei proprietari di fabbricati

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/sicurezza

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24 Lunedì 3 Maggio 2010 C O N TA B I L I TÀ

In consultazione i no al prossimo 25 maggio il principio contabile sui salvataggi d’impresa

Debiti ristrutturati a regola d’arteA livello oggettivo diventa decisiva la situazione di diffi coltà

Pagine a cura DI FRANCO CORNAGGIA

E NORBERTO VILLA

L’organismo italiano di contabilità detta le regole contabili per i salvataggi delle

imprese grazie alla ristruttu-razione dei debiti. Un nuovo documento in bozza è stato licenziato dall’organismo con il titolo «Ristrutturazione del debito e informativa di bilan-cio», che dovrebbe superare i problemi fino a oggi riscon-trati a causa dell’assenza di una specifica disciplina in tema di ristrutturazione del debito, sia nell’ambito delle norme del codice civile che dei principi contabili nazio-nali. Il documento è stato predisposto in bozza ed è ora aperto ai commenti, che dovranno pervenire entro il prossimo 25 maggio 2010.

Prima di tutto il documento si premura di offrire i limiti oggettivi della sua applica-zione.

Con ristrutturazione del debito il documento si riferi-sce a un’operazione con cui il creditore (o un gruppo di creditori) effettua una con-cessione al debitore in con-siderazione delle difficoltà finanziarie dello stesso. È decisiva in tal caso la cir-costanza che la concessione sia effettuata proprio con-

siderando la situazione di difficoltà, in assenza della quale non si sarebbe giunti ad alcun concessione.

Nella sostanza la conces-sione del creditore si sostan-zia nella rinuncia dello stesso ad alcuni diritti contrattual-mente definiti.

Per meglio individuare l’ambito di applicazione si indicano nel documento in modo esplicito queste neces-sarie condizioni:

a) il debitore si deve tro-vare in una situazione di difficoltà finanziaria. Tale situazione appare in quanto il debitore non ha, né riesce a procurarsi, i mezzi finanziari adeguati, per quantità e qua-lità, a soddisfare le esigenze della gestione e le connesse obbligazioni di pagamento;

b) il creditore in forza di ciò effettua una concessione al debitore rispetto alle condi-zioni originarie del contratto. La concessione può assume-re differenti forme. Infatti la sua rinuncia può riguardare il valore nominale, l’ammon-tare dei crediti per interessi, l’ammontare degli interessi che matureranno dal mo-mento della concessione fino al momento dell’estinzione dell’obbligazione o anche la tempistica dei pagamenti do-vuti dal debitore.

Da ciò si desume come tale concessione può comportare

per il debitore sia benefici di tipo economico, sia di tipo finanziario con la possibilità quindi che gli stessi abbiano un impatto sul conto econo-mico.

Nel caso in cui i benefici siano di tipo finanziario la rinuncia del creditore non comporta di per sé l’iscrizio-ne di un utile nel bilancio, ma consente che l’operazio-ne debba necessariamente essere descritta all’interno della nota integrativa così da permettere ai lettori del

bilancio la possibilità di com-parare tra la loro situazioni di impresa e operazioni di ristrutturazione differenti e gli impatti che queste sono in grado di produrre sull’econo-mia dell’impresa debitrice.

Sempre con riguardo alle situazioni oggettive l ’Oic come posizioni interessate dal documento tutte quelle obbligazioni a pagare che risultano iscritti nel passivo dello stato patrimoniale alla data della ristrutturazione che si sono originati dall’ac-

quisto di beni o servizi (debiti verso fornitori o debiti com-merciali) o dalla concessione di prestiti e finanziamenti ricevuti dall’impresa (debiti verso banche o debiti verso altri finanziatori).

Tra questi sono compresi anche i debiti per contratti di leasing finanziario anche se in base al codice civile non sono iscritti tra le passività dello stato patrimoniale, in quanto gli stessi devono es-sere esposti nella nota inte-grativa.

Non vanno nemmeno esclu-se alcune tipologie di debiti tributari o previdenziali in quanto possono portare a una rinuncia della Pubblica Amministrazione (si pensi al caso della rateizzazione dei debiti tributari prevista dall’art. 19, comma 1 dpr n. 602/73 o all’istituto della transazione fiscale ex art. 182-ter l.f.).

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Moratoria con effetto sul conto economico se ha per oggetto i leasing. Punto di partenza per l’individua-

zione del corretto comportamento contabile è quello di individuare l’esercizio in cui l’operazione di ri-strutturazione del debito può dirsi perfezionata in quanto è da tale mo-mento che devono essere rifl essi nel bilancio del debitore gli effetti econo-mici e/o fi nanziari dell’operazione.

È facile che in tali operazione non vi sia coincidenza tra il momento in cui si raggiunge l’accordo tra le parti o il momento in cui lo stesso si per-feziona giuridicamente e il momento in cui l’accordo produce i suoi effetti economici-fi nanziari tra i soggetti coinvolti.

Secondo il documento dell’Oic: « Ai fi ni del presente documento, la data della ristrutturazione coincide con il momento di perfezionamento giuridi-co dell’operazione o con il momento della sottoscrizione dell’accordo» e pertanto:

- concordato preventivo: con la data in cui il concordato viene omologato da parte del Tribunale;

- accordo di ristrutturazione dei debiti: con la data in cui l’accordo

viene pubblicato presso il Registro delle imprese;

- piano attestato: con la data di adesione dei creditori;

- altre operazioni di ristrutturazio-ne del debito: con la data di sottoscri-zione e/o perfezionamento dell’accor-do tra le parti.

Ma sempre secondo il documento se non vi è coincidenza tra il momento di perfezionamento giuridico dell’ope-razione o il momento della sottoscri-zione dell’accordo e il momento in cui l’accordo di ristrutturazione produce i suoi effetti economico-fi nanziari tra le parti (dando applicazione al prin-cipio della prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica) la data della ristrutturazione è quella in cui l’accordo di ristrutturazione produce i suoi effetti tra le parti che può essere la data in cui:

- le attività o il capitale vengono trasferite dal debitore al creditore;

diventano effettivi i nuovi termini del debito;

- si verifi ca un determinato even-to che rende effi cace l’accordo tra le parti, nel caso in cui lo stesso fosse stato sottoposto a condizioni.

Se l’accordo prevede la riduzione del valore nominale o del valore a

scadenza del debito alla data della ristrutturazione, la differenza tra il valore contabile (o d’iscrizione) del debito ante-ristrutturazione e il mi-nor valore contabile del debito post-ristrutturazione va rilevata nel conto economico tra i proventi straordinari quale «Utile da ristrutturazione». Se di importo rilevante, tale differenza è evidenziata nello schema di con-to economico mediante un apposito dettaglio informativo («di cui») della voce E. 20 «Proventi straordinari». Inoltre nella nota integrativa devono fornirsi le informazioni che «permet-tono ai lettori del bilancio di apprez-zare il valore economico del debito e il benefi cio economico per il debitore derivante dall’operazione di ristrut-turazione».

Il documento si interessa anche del caso della moratoria nel caso in cui preveda la sospensione nel paga-mento della quota capitale implicita nei canoni di leasing fi nanziari. In tal caso occorre provvedere a una nuova rimodulazione dell’imputa-zione a conto economico dei cano-ni di leasing residui posticipati al termine del periodo di sospensione e dell’eventuale risconto iscritto a fronte del maxicanone pattuito. La

rimodulazione dei canoni residui e del maxicanone è effettuata in base al principio di competenza pro rata temporis considerando la maggior durata del contratto.

Se l’accordo prevede l’estinzione del debito con cessione di attività alla data della ristrutturazione, deve essere rilevata a conto economico la differenza tra il valore contabile del debito estinto e il valore contabile dell’attività ceduta (la posta deve essere contabilizzata tra i proventi o gli oneri straordinari quale utile (o perdita) da ristrutturazione e se di importo rilevante deve essere evi-denziata nello schema di conto eco-nomico mediante un apposito detta-glio informativo («di cui») della voce E. 20 «Proventi straordinari» o E. 21 «Oneri straordinari»).

Nella residuale ipotesi in cui l’estinzione del debito dovesse in-tervenire mediante conversione in capitale il debitore non dovrà rile-vare alcun utile o perdita alla data della ristrutturazione, in quanto l’aumento del capitale sociale viene reso convenzionalmente pari al valo-re contabile del debito che, di fatto è convertito in capitale.

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L’IMPATTO DELLA MORATORIA SUI CONTI ECONOMICI

Leasing, vanno rimodulati i canoni

Gli indizi

a. Il debitore è attualmen-a. te in una situazione di difficoltà ad adempiere ad alcune delle sue obbli-gazioni, per capitale e/o interessi;b. Ci sono b. fondati dub-bi in merito al fatto che il debitore si trova in una si tuazione di continuità aziendale (going concern);c. Il debitore stima che i c. l ussi i nanziari generati dalla propria gestione

non siano sufficienti a estinguere il debito, sia in termini di quota capi-tale che di quota interes-

si, in base agli originari termi-ni contrattuali e fino alla sua scadenza;

Il debitore d. non è in gra-do di ottenere risorse finan-ziarie a tassi

correnti di mercato, per debiti con caratteristiche similari non oggetto di ristrutturazione, se non dall’attuale creditore.

aziendale

si,orini e fscd. nodoriszia

correnti di m

Il testo del principio Oic sul sito www.italiaoggi.it/docio7

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/ristrutturazione +debito

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25Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 MagC O N TA B I L I TÀ

Nessun segreto dell’ope-razione deve rimanere escluso dalla informa-tiva da fornire in nota

integrativa.Un primo elenco di dati da

fornire sono così individuati dalla bozza di documento:

- la situazione di diffi coltà fi -nanziaria e/o economica affron-tata dall’impresa debitrice nel corso dell’esercizio, le cause che hanno generato tali diffi coltà nonché una chiara ed esaustiva rappresentazione dell’esposizio-ne debitoria dell’impresa;

- le caratteristiche principali dell’operazione di ristruttura-zione del debito;

- gli effetti che la ristruttu-razione del debito è destinata a produrre, negli esercizi in-teressati dall’operazione di ri-strutturazione, sulla posizione fi nanziaria netta, sul capitale e sul reddito dell’impresa de-bitrice.

Tali informazioni devono es-sere indicate con riguardo alla nota integrativa dell’esercizio in cui sono in corso le trattative tra il debitore e il creditore per la ristrutturazione del debito, dell’esercizio in cui l’operazione di ristrutturazione del debito si è perfezionata ovvero all’eser-cizio in cui ricade la data della ristrutturazione e anche degli esercizi successivi a quello in cui l’operazione di ristruttura-zione si è perfezionata fi ntanto che gli effetti economici-fi nan-ziari dell’operazione rimangono rilevanti.

Grande risalto deve inoltre essere dato al caso in cui la ri-strutturazione del debito risulti strumentale per garantire il ri-spetto del principio di continui-tà aziendale (going concern) e in ogni caso devono sempre essere fornite indicazioni circa lo stato di diffi coltà fi nanziarie e/o eco-nomica dell’impresa debitrice (o gruppo di imprese), nonché le cause cui tali diffi coltà sono riconducibili.

Nella nota integrativa del bilancio relativo all’esercizio in cui si è perfezionata la ri-strutturazione, occorre illu-strare l’esposizione debitoria dell’impresa debitrice alla data della ristrutturazione, nonché l’ammontare dei debiti inclusi ed esclusi dall’operazione di ri-strutturazione ed il documento propone un prospetto da utiliz-zare che però potrebbe essere sostituito da uno schema in cui presentare l’indicazione delle voci aggregate per principali categorie di debiti.

Ulteriore informazione che si suggerisce di indicare è quella concernente i debiti scaduti con evidenziazione del tempo da cui tali debiti risultano scaduti, della percentuale dei debiti in sofferenza (eventuali) e anche delle eventuali azioni esecutive o coattive di recuperabilità.

Anche la posizione fi nanzia-ria netta deve trovare eviden-ziazione anche se come ricorda il documento non esiste una definizione normativa della stessa. L’Oic sembra ritenere corretta intendere la stessa come la somma algebrica tra le seguenti grandezze:

- la posizione fi nanziaria cor-rente netta (o indebitamento fi nanziario corrente netto), cal-

colata come sommatoria tra le disponibilità liquide, i crediti fi -nanziari correnti e le altre atti-vità fi nanziarie correnti al netto dei debiti bancari correnti, del-la parte corrente dell’indebita-mento non corrente e degli altri debiti fi nanziari correnti;

- la posizione finanziaria non corrente (o indebitamento fi nanziario non corrente), cal-colata come sommatoria tra i debiti bancari non correnti, le obbligazioni emesse e gli altri

debiti fi nanziari non correnti.Inoltre nella nota integrati-

va relativa all’esercizio in cui si è conclusa la ristrutturazio-

ne e/o negli esercizi successivi all’esercizio di perfezionamen-to dell’operazione, il documento indica che devono essere fornite

queste informazioni:- a) un’indicazione analitica e

completa dei proventi e/o degli oneri derivanti dalla ristruttu-razione che sono iscritti nelle voci E.20 e E.21 del conto eco-nomico;

- b) per ciascun gruppo omo-geneo di debiti oggetto di ri-strutturazione, compresi i de-biti per leasing fi nanziari:

- le modalità di ristruttura-zione seguite, con particolare riferimento alle principali mo-difi che dei termini originari del debito;

- il valore contabile del debito alla data della ristrutturazione e alla data di riferimento del bi-lancio; tali valori possono coin-cidere o non coincidere, a causa, per esempio, di maturazione di interessi non ancora corrisposti, abbuono della quota capitale;

- il valore economico del de-bito alla data di riferimento del bilancio;

- la durata residua del debito ante e post ristrutturazione;

- il tasso contrattuale ante e post ristrutturazione;

- il tasso d’interesse effettivo dell’operazione ante e post ri-strutturazione;

c) se di importo signifi cativo, l’ammontare dei costi sostenuti dall’impresa per la ristruttura-zione del debito, con particolare riferimento ai costi professiona-li:

d) l’esistenza di eventuali garanzie e/o impegni, o di altre operazioni fuori bilancio, che possono condizionare l’esito dell’accordo o gli effetti da que-sti prodotti;

e) l’analisi delle scadenze dei debiti alla data del bilancio, compresi i debiti per leasing fi nanziari, evidenziando l’am-montare dei debiti avente sca-denza entro l’esercizio successi-vo, con scadenza compresa tra un anno e cinque e con scadenza oltre i cinque anni;

f) l’impatto della ristruttura-zione di debiti relativi ad ope-razioni di leasing finanziario sull’informativa di cui all’art. 2427, n. 22, cod. civ.

La ristrutturazione deve poi essere continuamente monito-rata indicando se le condizioni previste dal piano sono state rispettate nel corso del periodo di riferimento del bilancio an-che, in relazione alla tempisti-ca di realizzazione o se il piano verrà comunque rispettato nella sostanza anche quando nel cor-

so del periodo di riferimento del bilancio alcune condizioni non si sono realizza-te o se «l’avanza-mento del piano dovesse eviden-ziare alcuni ele-menti consuntivi e/o previsionali tali da garantire che il ripristino di condizioni di equilibrio potrà realizzarsi, co-munque garan-tendo all’impre-sa di superare le attuali diffi coltà

fi nanziarie, ma seguendo moda-lità diverse da quelle originaria-mente previste».

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In nota integrativa vige la trasparenza

Sono oneri straordinari i costi connessi all’operazione di ristrutturazione. Questa la conclusione della bozza di documento dell’Oic. Nell’ambito di una operazione di ri-strutturazione del debito possono prodursi anche effetti economici negativi per il debi-tore che è quasi costretto ad avvalersi del contributo di una serie di soggetti i quali forniscono servizi specializzati ad elevato contenuto professionale. Tra gli altri il do-cumento ricorda:- costi di consulenza professionale (si pensi alle spese legali e notarili, ai compensi pro-fessionali per soggetti incaricati della pre-disposizione del piano, ai compensi dovuti ai professionisti incaricati dell’attestazione della validità del piano ed ai compensi per attività di due diligence effet-tuata sull’impresa);- commissioni e oneri per ser-vizi fi nanziari;- altri costi direttamente col-legati all’operazione.Secondo l’Oic i costi diretta-mente riconducibili a un’ope-

razione di ristrutturazione del debito devono essere rilevati nell’esercizio di maturazione all’interno degli oneri straordinari del conto economico e se di importo rilevante devono essere separatamente evidenziati all’interno dello schema di conto economico ricorrendo ad un apposito dettaglio informativo («di cui») della voce E. 21 «Oneri derivanti dalla ristrutturazione».I compensi variabili legati al raggiungimento di obiettivi prefi ssati sono iscritti solo nel momento in cui sono da ritenersi maturati e qualora non siano ancora maturati alla data del bilancio, il redattore dovrà valutare l’op-portunità di iscrivere un accantonamento per fondi rischi.

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Non mancano effetti economici col segno meno

Tipologie di ristrutturazione del debito

Concordato preventivo (artt. 160 e segg. l.f.)

In tal caso interagiscono il debitore proponente il piano di ristruttu-razione; i creditori che devono votare tale proposta; un commissario giudiziale che illustra le proposte dei nitive del debitore in sede di discussione della proposta mentre è il Tribunale che verii ca l’ammis-sibilità della proposta ed omologa, nella fase i nale, il concordato. Il concordato preventivo è ispirato alla i losoi a di fondo che ha anima-to la riforma delle procedure concorsuali e che privilegia il recupero dell’impresa e non anche la sua fuoriuscita dal mercato.

Accordo di ristrutturazione del debito (art. 182-bis l.f.)

L’accordo di ristrutturazione è un contratto di diritto privato concluso dal debitore con uno o più creditori che rappresentino una percen-tuale signii cativa dei crediti (almeno il 60%). Si perfeziona in virtù del semplice consenso espresso dalle parti. Ciascun creditore interessato all’accordo contratta con il proponente (debitore) e accetta o meno individualmente. I creditori estranei devono essere pagati regolarmen-te. Gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse in esecuzione di un accordo omologato sono esenti dall’ambito di applicazione dell’azione revocatoria. L’accordo, unitamente alla documentazione di cui all’art. 161 l.f. ed alla relazione del professionista che ne attesti l’attuabilità vanno depositati presso il Tribunale e, in copia conforme all’originale, pubblicati presso il Registro delle Imprese.

Piano attestato (art. 67, comma 3, lettera d, l.f.)

L’istituto prevede infatti la redazione da parte del debitore di un piano volto al risanamento dell’esposizione debitoria e ad assicurare il rie-quilibrio della situazione i nanziaria dell’impresa. La ragionevolezza di tale piano deve essere attestata da un professionista.

Altre forme di ristrutturazione del debito

Nella dei nizione di ristrutturazione di debito, così come prevista dal presente principio contabile, possono rientrare anche altre operazioni di ristrutturazione del debito, diverse rispetto a quelle esplicitamente previste dalla legge fallimentare (esempio: accordi stragiudiziali rag-giunti dal debitore con i suoi creditori che non rappresentano stru-menti per la risoluzione della crisi d’impresa). Il principio contabile può applicarsi anche agli accordi di moratoria dei debiti per le piccole e medie imprese.

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Accordo

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Page 26: • Anno 19 - Numero 104 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Luned 3 Maggio 2010 • 9771120606304 00503 • NELLINSERTO, LIMPOSTA SUL VALORE AGGI

Prospetto dei valori correnti delle polizze index linked

VALORI AL 15/04/10

Adesso Index Aprile '07 86,460 A2 | A | A+ - | A- | A-

Adesso Index Febbraio '07 97,026 A2 | A- | A- * - | A- | A-

Alba Carim Index 08/07 103,104 - | BBB | - A2 | A+ | AA-

Alba Carim Index 11/06 98,146 - | BBB | - Aa2 | AA | AA

Alti Percorsi Index 1 – 2007 99,288 A3 | - | - Aa3 | A+ | A+

AltiPercorsi Index 2005 102,191 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-

CariChieti Index Linked 2005 99,940 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA

Carichieti index linked 2006 96,440 Aa2 | AA- | AA- A1 | A | A+

Carichieti Index Linked 2007 98,849 Aa2 | AA- | AA- Aa2 | AA | AA

Cedola Index 99,660 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

Creberg altiplano marzo 07 94,911 - | A- | A- - | A- | A-

Creberg Altiplano Aprile '07 84,190 Baa3 | - | BBB+ - | A- | A-

Creberg Polar Aprile '07 84,030 Baa3 | - | BBB+ - | A- | A-

Derby Index Linked Dicembre 2006 88,680 Baa3 | - | BBB+ Aa3 | A | A ****

Derby Index Linked Ottobre 2006 89,670 - | (1) | - - | A- | A-

DOMANIDEA 2 – INDEX LINKED 2007 93,411 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | AA-

DomanIdea 3 - Index Linked 2007 99,600 - | A- | A- Aa3 | A+ | A+ *****

Duomo Index Nuove Frontiere 99,810 A3 | A- | A- Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere II Serie N/D(�) WR | NR | NR Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere III serie 90,620 - | A- | A- Aa2 | AA | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere IV serie 93,390 Aa2 | AA- | AA- Aa3 | A+ | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere VI serie 115,140 Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere VII serie 93,411 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere VIII serie 99,600 - | A- | A- Aa3 | A+ | A+ *****

Duomo Index Performance Positiva 111,180 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

ExtraFrutti - Index Linked 2008 100,570 Aa3 | A | A **** Aa2 | A+ | A+

Futuro Forte 1 - 2006 96,938 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Index Scatto piu' Persona Life 94,780 Aa2 | A+ | A+

Index Up 1-2008 86,380 A2 | A | A Aa2 | A+ | A+

Index Up 2 - 2005 99,887 - | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Up 3 - 2005 101,280 - | BBB+ | A- Aa2 | A+ | A+

Index Up 4 - 2005 99,393 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | AA-

Indice Più 2 - 2004 99,650 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

Indice Più 3 98,740 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Indice Più 4 - 2004 99,327 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | AA-

Prima Classe 1 - 2005 101,789 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-

Prima Classe 2 - 2005 102,300 - | BBB+ | A- Aa3 | A | A ****

Prima Classe 2005 - Edizione speciale Progetti Regionali 100,460 A3 | A- | A- Aa2 | A+ | A+

Prima Classe 3 - 2005 96,863 A2 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

Scelgo Index 10 97,577 Baa3 | - | - A2 | A+ | AA-

Scelgo Index 11 98,145 Baa3 | - | - A1 | A+ | A+

Scelgo index 12 97,314 Baa3 | - | - Aa2 | AA | AA

Scelgo Index 13 96,055 Baa3 | - | - Aa3 | AA- | AA-

Scelgo Index 14 99,638 Baa3 | - | - Aa1 | AA- | AA-

Treviso Index 2007 99,288 A3 | - | - Aa3 | A+ | A+

Volterra Index 2 - 2005 102,183 - | (1) | - Aa1 | A+ | AA-

Uni Class 98,06 Aa3 | A | AA- Aa3 | A | A+

2,40% S&P/Mib CRESCITA ITALIA SERIE XIV LUGLIO 2005 96,060 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

2,80% EURO DOLLARO SERIE XV SETT 05 97,579 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

3% Cliquet Crescita Italia SERIE III - 2 2005 98,270 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

3% Cliquet Crescita USA SERIE II 1/2005 99,880 - | AA- | - Aa3 | AA- | AA-

3% Top Coupon Index Linked serie XIII 2003 99,487 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

3% TOP COUPON INDEX LINKED SERIE XV - 2003 99,748 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

3,0% Top Coupon Serie XII - 2003 99,614 A1 | A | A+ *** Aa3 | A | A ****

3,15% GRIFO COUPON - SERIE VI MAGGIO 2004 98,022 Aa2 | AA | AA Aa2 | AA | AA

3,20% CRESCITA U.S.A. INDEX LINKED SERIE VII GIUGNO 2004 99,740 A3 | A- | A-

3,60% Coupon Serie X - 2003 99,564 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

3,75% crescita USA index linked serie XIV settembre 2004 99,572 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

3,80% S&P / Mib CRESCITA ITALIA SERIE XVII DICEMBRE 2004 98,580 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

4,0% Crescita U.S.A. Index Linked Serie X Agosto 2004 99,537 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

4,0% CRESCITA U.S.A. INDEX LINKED SERIE XV NOVEMBRE 2004 98,200 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

4,0% CRESCITA USA SERIE XIII OTTOBRE 2004 98,570 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

4,30% International Index Serie V Marzo 2007 89,060 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | A+

4,30% International Index Serie VIII Maggio 2007 95,021 A1 | A | A Aa3 | A+ | AA-

4,30% International Index Serie XV Settembre 2007 95,020 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie VI Aprile 2007 90,220 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie VII Aprile 2007 89,410 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie X Giugno 2007 95,860 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

AUSTRALIAN & SWISS INDEX SERIE VIII GIUGNO 2006 99,470 A2 | A | A Aa3 | A+ | A+

Capital Index Serie II 2005 98,741 A1 | A | A+ *** Aa2 | AA | AA

Capital Index SERIE IV 2005 96,020 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

Capital Index serie VI 2004 99,841 Aa2 | AA | AA Aa2 | AA | AA

CAPITAL INDEX SERIE VI 2005 96,660 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

Capital Index Serie X 2004 99,150 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA

Capital index serie XII 2004 98,800 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA

Capital index serie XIV 2004 98,700 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

CAPITAL INDEX SERIE XVI 2004 98,360 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

CAPITAL INDEX SERIE XVII 2004 97,940 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA

Capital index serie XX 2004 98,993 A1 | A | A+ *** Aa2 | AA | AA

Convergence Serie IX 2007 90,220 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

Convergence Serie VIII 2007 89,060 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | A+

Convergence Serie XI 2007 95,021 A1 | A | A Aa3 | A+ | AA-

Convergence Serie XII 2007 95,860 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Convergence serie XIV 2007 95,020 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

Crescita Europa Serie IX 2006 99,150 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Crescita Europa Serie XI 2006 99,550 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA ITALIA 70% SERIE XIII 2005 95,780 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA ITALIA 80% SERIE XII LUGLIO 2005 95,850 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | AA | AA

CRESCITA ITALIA Serie VII 2006 99,700 A3 | BBB | A- Aa2 | AA | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VI 2006 94,896 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

Crescita Sicura Serie I 2005 99,880 - | AA- | - Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE I 2006 97,710 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE I 2007 93,730 A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie II 2005 98,270 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE II 2007 91,110 A1 | A | A Aa3 | A | A+

CRESCITA SICURA SERIE II/2006 98,220 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Crescita Sicura serie III 2005 96,650 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA

CRESCITA SICURA SERIE III 2006 92,110 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie III 2007 90,900 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie IV 2005 99,180 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE IV 2006 92,020 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

Crescita Sicura Serie IV 2007 95,387 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

CRESCITA SICURA SERIE IX 2004 100,235 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE IX 2006 95,590 A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie V 2005 99,910 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE V 2006 95,308 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie V 2007 95,021 A1 | A | A Aa3 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie VI 2004 99,550 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VI 2005 96,060 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

Crescita Sicura Serie VI 2007 95,860 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Crescita sicura serie VII 2004 99,109 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VII 2005 97,579 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE VII 2006 96,610 Aa2 | AA | AA

Crescita Sicura Serie VII 2007 95,020 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2004 98,950 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2005 97,340 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2006 96,820 A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie VIII 2007 78,040 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE X 2006 96,310 Aa2 | AA | AA

CRESCITA SICURA SERIE XI 2006 95,200 A2 | A+ | AA-

DJ EUROSTOXX CRESCITA EUROPA SERIE II FEBBRAIO 2006 98,220 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Esagono Plus Nikkei Serie XIX 2006 99,630 Aa1 | - | -

Esagono Plus Nikkei Serie XXI 2006 100,630 Aa3 | AA- | AA- Aa3 | AA- | AA-

Euramerica 87 Index Linked Serie IX Maggio 2007 91,200 A1 | A | A+ A1 | A | A+

Euro dollaro Index Coupon 1,75% serie VII 5/2005 99,180 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

EURO-DOLLARO INDEX COUPON - SERIE XVI DICEMBRE 2004 99,390 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

Euro-dollaro Serie V aprile 2005 96,650 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA

EURO-JAPAN INDEX LINKED SERIE III MARZO 2006 96,795 A2 | A | A+ Aa3 | A+ | A+ *****

EUROSTOXX 10% SERIE XIII LUGLIO 2005 99,220 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

EUROSTOXX 3,75% SERIE VII MAGGIO 2006 92,020 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

EUROSTOXX 4% PIU' INDEX LINKED SERIE XII AGOSTO 2006 96,610 Aa2 | AA | AA

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XIV OTTOBRE 2006 95,590 A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XV NOVEMBRE 2006 96,310 Aa2 | AA | AA

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XVI DICEMBRE 2006 95,200 A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% PIU'SERIE XIII SETTEMBRE 2006 96,820 A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE I GENNAIO 2007 93,730 A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE IX GIUGNO 2006 95,308 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE XI LUGLIO 2006 94,896 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

EUROSTOXX 4,20% SERIE III FEBBRAIO 2007 91,110 A1 | A | A Aa3 | A | A+

EUROSTOXX CRESCITA SICURA SERIE III 2006 98,220 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

VALORI AL 15/04/10

VALORI AL 15/04/10

PRODOTTO VALORERATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

PRODOTTO VALORERATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

VALORI AL 15/04/10

PRODOTTO VALORERATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCHPRODOTTO VALORE

RATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

(�) Index con sottostante Glitnir Banki HF; si comunica che, a partire dalle quotazionidell’ 1/10/2008, le quotazioni sono sospese come da comunicato disponibile sulla homepage del sito www.cattolica.it e www.cattolicabanche.it.

Everest Equity World Serie XI 2007 96,120 A1 | A | A Aa3 | A+ | A+

Everest Equity World Serie XII Settembre 2007 95,483 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Everest Global Basket Serie XIII 2007 96,120 A1 | A | A Aa3 | A+ | A+

Everest Global Basket Serie XV 2007 95,483 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 89,442 A1 | A | A+ Aa1 | A+ | AA-

Grifo Index serie XIX 2004 99,168 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

INDEX "€uro/Dollaro" BSG 2006/2012 SERIE IV 92,110 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE IX 94,896 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE V 92,020 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE VI 95,308 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE X 96,610 Aa2 | AA | AA

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XI 96,820 A2 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XII 95,590 A2 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIII 96,310 Aa2 | AA | AA

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIV 95,200 A2 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 6Y" BSG 2007/2013 SERIE V 91,110 A1 | A | A Aa3 | A | A+

INDEX "ESAGONO" BSG 2005/2010 SERIE XIV 98,262 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX "EURO/$" 2011/BSG SERIE XIII 97,579 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

INDEX "EUROSTOXX50 - SWING 6Y" BSG-2007/2013 SERIE II 93,730 A2 | A+ | AA-

INDEX "HICP-INFLATION" BSG 2007/2012 SERIE III 98,460 Aa1 | - | -

Index “Alternative Basket 5Y” BSG 2007/2012 Serie XI 78,040 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie IX 95,860 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie VIII 95,021 A1 | A | A Aa3 | A+ | AA-

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie X 95,020 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2005/2010 SERIE XVI 97,420 A3 | A- | A- Aa3 | AA- | AA-

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VI 90,900 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII 95,387 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

INDEX BSG 2006/2011 “MAXIESAGONO” SERIE I 2006 97,710 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Index Coupon Euro/Dollaro Serie IX 2005 99,910 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Coupon Euro/Dollaro Serie V 2005 96,650 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA

Index Coupon Euro/Dollaro serie XX 2005 97,340 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Extra Serie XII 2005 101,170 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX ESAGONO ITALIA SERIE XIV 2005 99,220 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

INDEX ESAGONO MAXI SERIE II 2006 97,710 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Index Esagono Maxi serie XXIV 2005 97,420 A3 | A- | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Plus Serie XIV 2006 99,218 A1 | A | A+ Aa1 | A+ | AA-

Index Esagono Plus Serie XIX 2005 98,540 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

Index Esagono Plus Serie XXI 2005 96,010 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Plus Serie XXII 2005 95,818 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Serie VIII 2005 99,939 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Serie X 2005 99,520 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Euro - Dollaro 2011 BSG Serie VII 99,180 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

Index Euro-dollaro 2011 BSG Serie VI 96,650 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA

Index Euro-Dollaro 2011 BSG Serie X 2005 99,910 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Eurodollaro Bsg serie 12^ - 2004 99,390 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

INDEX SERIE XV 2005 ESAGONO PLUS 98,262 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX SERIE XVI 2005 COUPON EURO/DOLLARO 97,579 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

Index superswing S&P 500 BSG/2011 Serie II 2005 99,880 - | AA- | - Aa3 | AA- | AA-

Index superswing S.&P. MIB - BSG/2011 Serie IV 2005 98,270 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

INDEX SWING SPMIB BSG 2011 SERIE XII/2005 96,060 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

Japan – Euro Serie IV 2007 88,190 A3 | BBB | A- Aa2 | A+ | A+

Lombarda vita 6&6 94,570 - | AA- | - Aa3 | A | A+

Lombarda vita 6&6 New 88,695 A2 | A | A A2 | A+ | AA-

Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 101,750 A2 | A+ | AA- Aa2 | A+ | A+

Lombarda Vita BRIC 40 "5 + 5" 49,910 - | (1) | - Aa1 | A+ | AA-

LOMBARDA VITA BRIC 40 "5,10 + 5,10” 91,540 - | AA- | - Aa2 | AA | AA

Lombarda Vita Classic Markets 101,368 Aa1 | A+ | AA-

Lombarda Vita Classic Markets New 96,980 - | AA- | - Aa2 | AA | AA-

Lombarda Vita Euro Sector 98,780 - | AA- | - A1 | AA | AA-

Lombarda Vita Euro Sector New 96,040 Aa3 | AA- | AA- Aa2 | AA | AA

Presente e Futuro 2007-2012 Serie XIV settembre 2007 78,040 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Presente e Futuro Serie XVI 2007 78,040 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Protezione e Valore Serie III 2007 98,460 Aa1 | - | -

Short Everest Global Basket Dicembre 2007 58,360 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Short Everest Global Basket Novembre 2007 102,159 Baa1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie II 2007 93,730 A2 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie V 2007 91,110 A1 | A | A Aa3 | A | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie VI 2007 90,900 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie X 2007 95,387 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVI 2006 96,820 A2 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XVII 2006 95,840 A2 | A+ | AA-

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVIII 2006 95,590 A2 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XX 2006 96,310 Aa2 | AA | AA

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27Lunedì 3 Maggio 2010

La Cassazione sugli indizi utilizzabili dal Fisco

Le intercettazioni smascherano la frode

Pagina a cura DI FRANCESCA MAINARDI

E MASSIMILIANO TASINI

Le intercettazioni telefoni-che possono essere utiliz-zate dal giudice tributario al fi ne di valutare la fon-

datezza di un atto impositivo. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 4306/2010 deposi-tata lo scorso 23 febbraio.

Il caso di specie. La sentenza riguarda un caso di frodi carosello, nel quale il fi sco aveva contestato a un contribuente la detrazione dell’Iva assolta in fase acquisto sulle fatture pervenutegli. Si di-scute dunque della legittimità di un accertamento, con sullo sfondo due problemi fondamentali: a) su chi incombe l’onere della prova b) quali prove possono essere legit-timamente utilizzate nel proces-so tributario L’onere della prova Per la Corte, l’accertamento Iva in cui si neghi il diritto a detrar-re l’imposta corrisposta sulle fat-ture ricevute è suffi cientemente motivato se il fi sco dimostra che il contribuente: ha partecipato di-rettamente a una organizzazione di impresa creata allo scopo di evadere il tributo con il sistema del cd. «frodi carosello», o quanto meno si è avvantaggiato consape-volmente dei risultati di tale or-ganizzazione Dunque, su questo punto viene il rilievo non solo il profi lo oggettivo (esistenza della falsità), bensì anche quello sogget-tivo (preordinazione della frode, o quanto meno consapevolezza del-la stessa). Il principio è stato me-glio sviluppato nella successiva sentenza Cass. 11/3/2010 n. 5911 nella quale è fra l’altro richiama-ta la decisione resa dalla Corte di giustizia Ce il 6 luglio 2006 nei procedimenti riuniti C - 439/04 e C - 440/04. Ossia, la Corte confer-ma la tesi della Corte di giustizia che dà rilievo, per il cessionario, alla condizione psicologica dell’ac-quirente («che sapesse o avrebbe dovuto sapere»).

Le intercettazioni. La Corte osserva che tra gli elementi indi-ziari adducibili dal fi sco, oltre alle dichiarazioni rilasciate da terzi e alle risultanze delle indagini con-dotte nei confronti di altre società, vi siano anche gli atti trasmessi dalla guardia di fi nanza conse-guenti ad attività di polizia giudi-ziaria, compresi quelli «… redatti a seguito d’intercettazioni telefo-

niche disposte in sede penale, se contenuti negli atti… allegati all’avviso di rettifi ca notifi cato o trascritti essenzialmente nella motivazione dello stesso». Tutti questi elementi costituiscono par-te integrante del materiale indi-ziario e probatorio che il giudice tributario di merito deve valutare dandone adeguato conto nella mo-tivazione della sentenza». Questo principio, ritraibile dalla massima, abbisogna però di alcune rilevanti specifi cazioni. Intanto, nella mo-tivazione la sentenza rammenta che la trasmissione di questi atti si fonda sul disposto dell’art. 63 del dpr n. 633/72, norma secondo la quale la guardia di fi nanza tra-smette documenti, dati e notizie acquisiti direttamente o riferiti e ottenuti dalle altre forze di polizia nell’esercizio dei poteri di polizia giudiziaria «previa autorizzazione dell’autorità giudiziaria». Dunque la legge è chiara nel pretendere l’autorizzazione, ma malgrado ciò, la Corte conferma una tesi già ri-petutamente espressa secondo la quale l’eventuale mancanza dell’autorizzazione medesima «non rende inutilizzabili in cam-po tributario i dati trasmessi» (vengono al riguardo richiamate le sentenze Cass. 11203/2007, 2450/2007 e 22035/2006). Mal-grado questa soluzione pro-fi sco, la sentenza rimarca però la cir-costanza, e questo è un secondo punto molto importante, che l’atto (intercettazione) deve essere stato «legittimamente assunto in sede penale», con ciò signifi cando che devono essere state rispettate le regole ivi contemplate. Al riguar-do giova qui rammentare che la Corte di cassazione, con la sen-tenza 9 aprile 2010 n. 13426 resa a Sezioni unite penali ha avuto modo di rilevare che le intercet-tazioni «dichiarate inutilizzabili a norma dell’art. 271 cod. proc. pen.

… così come le prove inutilizzabi-li a norma dell’art. 191 cod. proc. pen. perché acquisite in violazio-ne dei divieti stabiliti dalla legge, non sono suscettibili di utilizza-zione agli effetti di qualsiasi tipo di giudizio, ivi compreso quello re-lativo alla applicazione di misure di prevenzione». Tale importante sentenza rinvia più volte esplici-tamente alla pronuncia n. 34 del 1973 della Corte Costituzionale, che ha enunciato il principio se-condo cui le «… attività compiu-te in dispregio dei fondamentali diritti del cittadino non possono essere assunte di per sé a giusti-fi cazione ed a fondamento di atti processuali a carico di chi quelle attività costituzionalmente ille-gittime abbia subito». Tornando alla sentenza 4306/2010, si pone a questo punto il terzo problema di valutare se la previsione di cui all’art. 270 C.p.p. possa essere di ostacolo all’impiego delle inter-cettazioni in sede tributaria. Tale norma, infatti, vieta l’utilizzo dei risultati di intercettazioni telefo-niche in «procedimenti diversi» da quello in cui furono disposte. Ma per la Corte tale previsione non è di ostacolo «… non potendosi estendere arbitrariamente l’effi -cacia di una norma processuale penale, posta a garanzia dei di-ritti della difesa in quella sede, a dominii processuali diversi, come quello tributario, muniti di regole proprie».

La Corte di cassazione ha rilevato come l’accer-tamento possa legittimamente fare riferimento ai dati e alle notizie: raccolti dall’uffi cio, diret-tamente o per mezzo della polizia tributaria; trasmessi dalla guardia di fi nanza che abbia agito in veste di polizia giudiziaria. E il giu-dice tributario, investito della controversia, deve valutare, con giudizio incensurabile in cassazione, salva la presenza di vizi nella mo-tivazione addotta in sentenza, la sussistenza dei caratteri della gravità, della precisione e della concordanza, valutando gli stessi sia singolarmente che nel loro complesso, espo-

nendo adeguatamente l’esito di tale valuta-zione nella parte motiva della sentenza. Dun-que, quando il giudice ritiene che gli indizi portati dall’Uffi cio a base dell’accertamento siano suffi cienti a supportare la presunzione semplice di fondatezza della pretesa (nel caso delle frodi carosello: esistenza dell’organizza-zione fraudolenta, partecipazione a essa del contribuente o, quanto meno, sua consapevo-lezza di avvantaggiarsi della frode con danno dell’erario), l’onere della prova si sposta sul contribuente che deve fornire al giudice even-tuali fatti a suo favore.

Le prove di riferimento

€/$ Doppia Opportunità protezione totale 98,795 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-

BCP Più index serie IV 2005 96,700 - | A- | - Aa3 | A | A ****

C.R.F.C. INDEX LINKED SERIE IX - 2003 99,492 - | (1) | - Aa3 | A+ | AA-

C.R.F.C. INDEX LINKED SERIE XI - 2004 100,651 - | (1) | - Aa3 | A | A ****

CRFC INDEX LINKED SERIE XII 96,500 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

CRFC INDEX LINKED SERIE XII bis 2004 96,250 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

Il valore dell'energia 96,957 A1 | A | A+ - | A- | A-

Il valore dell’acqua 103,228 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | A+

Il valore dell’acqua - seconda serie 103,241 A1 | A | A+ - | A- | A-

Index Linked Bull Dividend 93,750 Aa3 | AA- | AA- Aa2 | A+ | A+

Index linked di lusso 103,460 - | AA- | - Aa3 | A+ | A+ *****

Index Linked Select Dividend 91,170 Baa3 | - | BBB+ Aa3 | AA- | AA-

Index Up 1 2006 99,893 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | AA-

Index Up 1 2007 97,943 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | A+

Index Up 2 2006 93,630 A2 | A | A+ Aa2 | AA- | AA-

Nikkei Avenue 92,250 Baa3 | - | BBB+ Aa2 | AA- | AA-

PROFIT + 98,020 - | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

SOLO FRUTTI - SERIE VI 2003 140,590 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie I 141,400 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie II 140,440 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie III 139,480 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie IV 138,520 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie V 140,590 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

Tandem Doppia Opportunità 98,195 - | (1) | - Aa2 | A+ | A+

Valore Assicurato 95,880 Aa2 | AA- | AA- Aa2 | AA- | AA-

VALORI AL 15/04/10

VALORI AL 15/04/10

PRODOTTO VALORERATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl

*** Rating della Società Incorporante Unione di Banche Italiane ScpA

**** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A.

***** Rating della Società Incorporante Natixis

(1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

INDEX LINKED NUMERO 1 101,789 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-

VALORI AL 15/04/10

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XXII 2006 95,200 A2 | A+ | AA-

Tortona Borse Più Index - Serie XXXV 2005 99,880 - | AA- | - Aa3 | AA- | AA-

TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLI - 2005 99,180 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLII - 2005 99,910 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLIV 2005 96,060 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

Tortona Borse Più Index Serie XXVI - 2004 99,550 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXVIII - 2004 99,537 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXXIII 99,390 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXXIX 2005 96,650 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA

Tortona Borse Più Index Serie XXXVI 2005 98,270 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LI 2006 95,308 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LIII 2006 94,896 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LV 2006 96,820 A2 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LVI 2006 95,590 A2 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LVIi 2006 96,310 Aa2 | AA | AA

Tortona Borse Piu' Index Serie XLIX 2006 92,020 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

Tortona Borse Piu' Index Serie XXX 2004 99,109 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

TORTONA BORSE PIU’ INDEX SERIE XLV 2005 97,420 A3 | A- | A- Aa3 | AA- | AA-

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MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

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Carismi Più Certezza 10 101,186 - | (1) | - Aa2 | A+ | A+

Carismi Più Certezza 11 103,700 Aa3 | AA- | AA- Aa2 | AA | AA-

Carismi Più Certezza 2 104,247 A2 | A | A Aa3 | A | A ****

Carismi Più Certezza 2 Private 99,270 - | AA- | - Aa2 | AA | AA

Carismi Più Certezza 3 96,236 - | (1) | - Aa1 | A+ | AA-

Carismi Più Certezza 4 96,127 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | AA-

Carismi Più Certezza 5 101,340 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

Carismi Più Certezza 6 99,650 Baa3 | - | BBB+

Carismi Più Certezza 7 96,110 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

CARISMI Più Certezza 8 86,500 Aa3 | A | A **** Aa2 | A+ | A+

Carismi Più Certezza 9 97,620 - | AA- | - Aa2 | A+ | A+

VALORI AL 15/04/10

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Come valutare le intercettazioni

Quelle acquisite in vio-• lazione di legge sono inutilizzabili in qualsiasi tipo di giudizioPossono essere utilizza-• te dal giudice tributario malgrado la previsione dell’art. 270 CppLa loro valenza è di mero •

indizioLa trasmissione all’auto-• rità i scale è subordinata alla preventiva autoriz-zazione dell’AgoLa mancanza dell’auto-• rizzazione non determi-na l’illegittimità dell’ac-certamento

La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/docio7

La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/intercettazioni

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25 marzo 2010, n. 40), con importanti novità in tema di contrasto alle frodi

�carosello� e di notifi che a contribuenti residenti all’estero e nel processo

tributario, il codice è stato arricchito di un indice analitico per materia e di un

indice cronologico, per facilitare il reperimento dei provvedimenti di interesse.

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Pec, per usarlabisogna prima saper parlareParlare con un sordo non è esattamente

il massimo cui si può aspirare. Quando, qualche mese fa, inziavamo a parlare del-la Posta elettronica certifi cata, e all’obbligo, imposto dalla legge a tutti i professionisti, di dotarsi di un proprio indirizzo Pec, un po’ tutti, avvocati in primis, sorridevano perchè sapevano perfettamente che per un bel po’ il tutto sarebbe rimasto lettera mor-ta. Perchè? Perchè dall’altra parte della mail c’è un sordo, cioè una pubblica ammi-nistrazione, che non ha un indirizzo Pec e non può (non vuole?) parlare a professio-nisti e cittadini con la stessa velocità che questi esigono. Il ministro della pa, Renato Brunetta, giovedì, ha fatto una foto alla situazione della giustizia in termini di Pec: sono stati fi nora pubblicati solo 357 indi-rizzi di PostaCertifi cat@ (pari al 15% delle 2.339 strutture organizzative). «Risultano in regola tutte le 29 corti di appello, tutte le 29 procure generali della Repubblica, 157 tribunali ordinari su 166 e 142 procure della repubblica su 166. A oggi non hanno invece ancora pubblicato nell’IPA il proprio indirizzo di PostaCertifi cat@ la totalità dei 29 tribunali di sorveglianza, dei 29 tribu-nali dei minorenni, dei 58 uffi ci di sorve-glianza, degli 846 giudici di pace e dei 206 Istituti penitenziari nonché altri 723 Uffi -ci giudiziari». Brunetta ha assicurato che la situazione si sistemerà a breve. Nel frat-tempo però il ministro del lavoro Maurizio Sacconi lo ha superato a sinistra: con la circolare n. 16/2010 ha previsto che nei ricorsi amministrativi contro le ordinanze-ingiunzioni emesse dagli ispettori del la-voro si potrà ricorrere alla Pec. Ecco, è così che si inizia a parlare la stessa lingua...

Roberto Miliacca© Riproduzione riservata

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La law firm? Ormai è proprio

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Sulla carta gli avvocati non ama-no essere definiti imprese. Nel-la sostanza, i loro studi, specie quando sono organizzati in for-

ma associata, lo sono a pieno titolo. Lo dimostrano le strutture organizzative di cui risultano essere dotati ormai tutte le law firm italiane, secondo quanto ri-sulta da un’indagine condotta da Asam (Associazione per gli Studi aziendali e manageriali)-Università Cattolica di Milano, intitolata: «Fotografia e tenden-ze evolutive nell’approccio manageriale alla gestione degli studi legali», che ha preso in esame 20 tra i maggiori studi che operano in Italia. Secondo questa indagine, ampiamente illustrata nelle pagine che seguono, tutti gli studi si sono dotati di un’assemblea dei soci, l’organo deliberativo per eccellenza, incaricato di decidere sul bilancio e sulle nomine dei soci. Il comitato esecutivo è diffuso, invece, nell’82% del campione. La stessa diffusione interessa il ruolo di managing partner, mentre il senior partner è pre-sente in meno di un caso su due (45%).

L’Asam ha passato al setaccio set-te processi manageriali: gestione del cliente, reperimento di risorse umane, infrastrutture tecnologiche, approvvi-gionamenti e logistica, attività di plan-ning e controlling e risk management. Il quadro che ne emerge è che tutti gli studi, almeno sulla carta, si dimostrano interessati a questi temi, anche se su al-cuni di questi non si impegnano al 100%, affidandoli a consulenti esterni. Per esempio per quanto riguarda il recru-iting: solo il 9% dei legali è scelto sulla base di una selezione affi data a un head hunter. Dati contenuti se confrontati con quanto avviene nei paesi anglosassoni, dove la selezione è affi data in due casi su tre a professionisti, ma comunque in crescita a sentire il parere degli esperti. «Il dato risente sicuramente del conte-sto economico negativo, che ha spinto nell’ultimo anno a ridurre da una parte i nuovi ingressi e dall’altra a privilegiare i contatti personali laddove necessario in un’ottica di contenimento dei costi», osserva Giorgia Naccarato, socio fonda-tore e director di Footprintlegal.

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Uno studio dell’Asam-Università Cattolica mette in evidenza come sono cambiati i questi anni i modelli organizzativi dei grandi studi legali italiani

Avvocati e vela, tutto rinviato a settem-bre. L’atteso appuntamento velico della Lawyer’s Cup, quest’anno, non si svolge-rà più a maggio. Una serie di concause hanno costretto l’organizzazione a sce-gliere un’altra data per far regatare gli studi legali. Sette erano le law fi rm che avevano già dato la loro adesione. Due delle più competitive delle passate edi-zioni, il Defender Chiomenti e lo Studio Legale Tonucci, avevano invece dovuto dare forfait. Per il Defender, team unito ed affi atato da anni, le motivazioni sono legate alla mancanza del timoniere impegnato all’estero, un vero e proprio pezzo da 90 che non è stato possibile sostituire. Per lo Studio Legale Tonucci, invece, le motivazioni sono più liete: un matrimonio di un componente dello studio, che si svolgerà nelle stesse date della Lawyer’s Cup, cui parteciperanno tutti i colleghi di studio. Appuntamento a metà settembre, quindi. E chissà che lo spostamento di data non giovi alla gara. Per allora, infatti, si sono dichiarati pronti a partecipare 10 studi, e uno di loro porterà in equipaggio alcuni colle-ghi inglesi che si stanno già allenando. Vinca il migliore!

CODICI & PANDETTE

Giovanni Lega, presidente Asla

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II Lunedì 3 Maggio 2010 S T U D I & C A R R I E R E

Pagine a curaDI DUILIO LUI

Adottano sistemi organiz-zativi evoluti, regolamen-tano i rapporti economici tra i professionisti all’in-

terno degli statuti, ma in pochi casi hanno un sistema formalizzato per la prevenzione e la gestione dei ri-schi. È un’immagi-ne in chiaroscuro quella dei grandi studi legali che emerge da un’in-dagine condotta da Asam (Asso-ciazione per gli Studi Aziendali e Manageriali)-Uni-versità Cattolica di Milano, intito-lata: «Fotografi a e tendenze evo-lutive nell’approccio manageriale alla gestione degli studi legali».

In particolare, dallo studio emerge che il 100% delle 20 re-altà intervistate è dotata di uno statuto (che regolamenta soprat-

tutto aspetti di governance ed economici), il 55% ha redatto un manuale operativo e il 45% anche un codice deontologico, mentre la diffusione dei patti parasociali si ferma al 9%. «I risultati indicano un sostanziale avvicinamento dei

grandi studi legali alle strutture tipi-che delle grandi aziende loro clien-ti», annota Paola Rapanà, respon-sabile di Asam Ricerche.

A livello orga-nizzativo, tutti gli studi sono dotati di un’assemblea dei soci, l’organo deliberativo per eccellenza, inca-ricato di decidere

sul bilancio e sulle nomine dei soci. Il comitato esecutivo è dif-fuso, invece, nell’82% del campio-ne: «si raggiunge la totalità se si considerano le realtà con oltre 50 professionisti, in cui c’è necessità di un comitato più ristretto per le decisioni operative». La stessa

diffusione interessa il ruolo di ma-naging partner, mentre il senior partner è presente in meno di un caso su due (45%). «Quest’ultimo svolge un ruolo solitamente con-sultivo», spiega Rapanà, «sugge-rendo nuove linee di sviluppo e occupandosi della risoluzione dei confl itti».

Lo studio esamina, poi, le fi gure di staff presenti nei grandi studi (in media c’è uno stipendiato per ogni due legali): si raggiunge il 100% nel caso degli offi ce mana-ger e dei responsabili IT (in en-trambi i casi tutti professionisti non provenienti dall’ambito le-gale), il 91% nel caso del respon-sabile finanza e controllo e del manager risorse umane, mentre il direttore generale è presente nel 64% dei casi.

«L’evoluzione della domanda e la crescita dimensionale degli stu-di hanno cambiato volto alle real-tà associate», rifl ette Francesco Gianni, name partner di Gianni Origoni Grippo. «L’assunzione del personale di staff – che nel nostro caso ammonta a circa 200 persone su 450 che compongono

Uno studio dell’Asam-Cattolica fa luce sui progressi

«Scherzosamente posso dire che il mio lavoro è assimilabile a quello di una governante di lusso». Selene Damaggio, office manager di LS-LexJus Sinacta, usa una metafora per spiegare le caratte-ristiche della sua attività. Una professione che ha la finalità principale di ottimizzare il lavoro all’in-terno di strutture complesse. «L’attività spazia tra vari ambiti», spiega, «si va dalla gestione della comunicazione interna, in modo da assicurare che le informazioni scor-rano in maniera fluida tra tutti i pro-fessionisti, alla comunicazione esterna, vale a dire ai rapporti con i media, con i clienti acquisiti e potenziali e l’orga-nizzazione di eventi. Dal coordina-mento della segreteria ai rapporti con il consiglio di amministrazione, fino a un controllo continuo per cercare di prevenire eventuali conflitti». Nel caso di LS-LexJus Sinacta l’attività è resa più complessa dalla peculiarità della struttura, una federazione tra studi sparsi nel territorio nazionale, ciascuno dei quali conserva la propria autonomia (a metà strada, quindi, tra un network e un’associazione professionale). «Si tratta di coordinare dieci sedi che hanno una storia e un approccio al lavoro sedimen-tato nel tempo: il mio compito è di cercare forme di dialogo condiviso, pur rispettando le peculiarità di ciascuno», aggiunge Damaggio. La particolari-tà di lavorare come office manager in uno studio professionale anziché in un’azienda è dovuta alla natura ibrida delle law firm: «Mentre una società tradizionale ha il compito primario di valorizzare il brand, collegato alla qualità del servizio offerto, in uno studio questo processo deve andare di pari passo con l’aspetto umano, con la professionalità dei professionisti che vi lavorano».

Un sistema di business intelligence per migliorare l’informazione

Raccogliere le informazioni che in vario modo tran-sitano all’interno di un’organizzazione per usarle a supporto delle decisioni gestionali e strategiche. È lo spirito della business intelligence, un sistema

manageriale molto diffuso tra le grandi aziende. Una soluzione che lo studio Bonelli Erede Pap-palardo ha deciso di adottare per migliorare il funzionamento della “macchina”: «Dopo un lungo lavoro di preparazione, siamo operativi dallo scor-so ottobre», spiega Andrea Carta Mantiglia, partner dello studio e membro del Consiglio degli

associati. «Il nostro sistema di business intelligence ha l’obiettivo di monitora-re e integrare tutte le informazioni che arrivano dalle diverse sedi e dai diversi sistemi – contabili e gestionali - del no-stro studio, in modo da consentirci di fare valutazioni in tempo reale sui costi e sull’andamento della gestione operati-va». Un discorso che riguarda in primis la gestione operativa (ad esempio uten-ze e fornitori), impattando anche sulle decisioni strategiche: «Al momento di compiere una scelta, interroghiamo il sistema informatico per capire in che situazione ci troviamo e quali risorse possiamo mettere in campo alla luce del

budget disponibile».Un modello di gestione manageriale dello studio che si inserisce in un processo organizzativo avviato nel 2005. «Siamo stati i primi in Italia a dotarci di un direttore generale, convinti della necessità di una figura di coordinamento per l’intero staff (com-posto da 120 persone, ndr), in grado di rapportarsi direttamente con il consiglio di amministrazione», ricorda Mantiglia. Con il tempo, si sono affiancate altre figure professionali, dal responsabile finanzia-rio a quello delle relazioni esterne, all’English im-provement department. Quest’ultimo è composto da professionisti di madrelingua inglese, «incaricati di perfezionare da un punto di vista stilistico e lin-guistico i testi», precisa l’avvocato. Una funzione che si avvicina molto al controllo di qualità in uso tra le aziende. «Nel momento in cui scegliamo una figura di staff non richiediamo requisiti al di fuori di quelli previsti dalla professione», conclude Carta Mantiglia, «tranne nei ruoli segretariali, nei quali possono risultare preferiti professionisti con espe-rienze in altri studi professionali».

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Offi ce manager e business intelligence in casa

I documenti presenti negli studi legali

Il risk management

Gli aspetti regolamentati negli statutidegli studi legali intervistati

Gli organi sociali presentinegli studi legali intervistati

Paola Rapanà

Andrea Carta Mantiglia

Le law firm italiane, e con organizzazioni

Fonte dei dati: Asam-»Fotografi a e tendenze evolutive nell’approccio manageriale alla gestione degli studi legali»

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IIILunedì 3 Maggio 2010LunS T U D I & C A R R I E R E

dei grandi studi, tra nuove i gure di staff e nuovi oneri

DI GABRIELE VENTURA

Riforma forense appesa a un filo. Stretta tra più di 700 emendamenti, il parere contrario della commissione Bilancio del senato su alcuni punti del testo e la richiesta dell’opposizione e di al-cuni senatori della maggioranza di un ritorno del disegno di legge in commissione Giustizia per arrivare a un testo più condiviso. Insomma, l’inizio dei lavori dell’assemblea del senato, set-timana scorsa, non fanno certo pensare a un iter rapido, come richiesto dalla categoria forense, per l’approvazione della riforma dell’avvocatura: sono stati esaminati i primi due articoli del ddl, entrambi accantonati. Con, tra l’altro, la mag-gioranza che è andata sotto su un emendamento del Pd. Ma soprattutto, dopo la lettura del pa-rere della commissione Bilancio che, a detta del presidente della seconda commissione, Filippo Berselli, ha interessato «l’impianto del disegno di legge», solo l’intervento dello stesso Berselli e del relatore, Giuseppe Valentino, ha scon-giurato il ritorno del testo in commissione, tra le proteste dell’opposizione. «Quello che chiediamo a quest’aula è che si torni ad esaminare questo testo sulla riforma forense in commissione», ha detto Anna Finocchiaro, presidente del grup-po Pd al senato, «Qui si stanno scontrando due visioni opposte dell’ordinamento forense e dun-que chiediamo un esame approfondito da parte della commissione, anche per evitare che su un testo gravato da 730 emendamenti, con votazioni che come abbiamo visto poc’anzi possono essere anche del tutto casuali, alla fine esca un obbro-brio nel quale nessuno di noi potrà riconoscersi». Sulla stessa linea il senatore di maggioranza Domenico Benedetti Valentini (Pdl). «Natu-ralmente rimetto alla valutazione dei capigrup-po la decisione sull’ordine dei lavori», ha detto Valentini, «ma se si dovesse procedere come stiamo facendo ora, dico la verità, senza pre-giudizio di schieramento, non sarei contrario ad un momento tecnico di riflessione, perché piut-tosto che fare male è bene riflettere un attimo

su ciò che si sta facendo». A margine dei lavori, poi, Finocchiaro ha illustrato gli emendamenti del Pd alla riforma forense, sottolineando che «si tratta di modifiche tutte volte ad agevolare l’ingresso dei giovani». «Siamo per una piena modernizzazione della professione con un’at-tenzione particolare ai giovani», ha spiegato, «visto che il nostro paese soffre grandemente per la mancanza di mobilità sociale derivante dai tanti ostacoli posti alle giovani generazioni da corporazioni che non rendono permeabile la barriera all’ingresso». «Presentiamo emendamenti per la tutela della maternità e della paternità, per dare la possi-bilità anche a chi non è ancora professionista di svolgere attività di consulenza e stragiudi-ziale, inoltre il Pd è contrario alla decisione della maggioranza di abolire i minimi tariffari introdotti con la legge Bersani». Sale comunque la preoccupazione delle associazioni di catego-ria. L’Unione delle camere penali, infatti, ha incalzato nuovamente il parlamento. «I rilievi formulati dalla commissione bilancio del sena-to», recita una nota, «si appuntano su profili assolutamente marginali della normativa ed appaiono superabili con facilità. Confidiamo che il parlamento, che ha fino ad oggi dato prova di voler por-tare avanti con velocità e determinazione il rin-novamento della profes-sione di avvocato, sappia superare le osservazioni critiche svolte e prosegua immediatamente con la vo-tazione degli emendamen-ti al testo. Ogni in-dugio, e tanto più una regressione in commissio-ne, non può più ulteriormente tollerarsi».

ULTIM’ORA

La riforma forense procede al rallenty

la forza-lavoro – risponde essen-zialmente a due necessità: da una parte sgravare gli avvocati da compiti non strettamente legati all’attività principale, dall’altra dare una spinta al business, pun-tando su professionisti in grado di promuovere lo studio sul mercato».

Note negative arrivano dal fronte del risk mana-gement: il processo è for-

malizzato solo nel 45% degli studi esaminati, mentre il 18% delega i compiti al managing partner e il 36% non è organizzato per preve-nire e gestire i rischi. Un atteggia-mento che, in caso di imprevisti, rischia di creare diffi coltà di te-

nuta. «Su questo fronte occorre, però, fare

chiarezza», osser-va Gianni. «Studi come il nostro ge-neralmente non si affi dano a società

di assicurazioni sui crediti. Tuttavia, nel

momento in cui abbia-mo rapporti commer-

ciali con nuovi clienti adottiamo un siste-ma di risk asse-sment, che con-siste in sostanza in un’apertura di credito virtuale a favore del nuovo cliente e ci con-sente di deci-dere quando fatturare il lavoro svol-to».

Al di là dei dati complessivi, l’organizzazione cambia anche in maniera sensibile tra uno studio e l’altro: «Nel nostro caso la ge-stione dell’It prevede due livelli: quello centrale è nella sede di Londra, mentre in Italia c’è una divisione che si occupa delle pro-blematiche locali», spiega Mario Ortu, partner di Freshfi elds. «Al contrario, la gestione dei confl it-ti è unitaria, in linea con la nostra natura di network in-ternazionale». Il paragone con una mul-tinazionale, tuttavia, non regge: «rispet-to a un’azien-da, uno stu-dio legale ha una struttura meno vertici-stica, è orga-nizzato per fasce differenti di responsabili-tà», aggiunge Ortu. «Un model-lo di gestione in cui, peraltro, i manager dello staff non hanno

responsabilità sui legali, come accade nel caso del respon-sabile Hr, che ha competenze sul per-sonale dipendente. Centrale è anche la fi gura del direttore amministrativo, un profilo trasversale che si occupa, tra l’altro, di tutti gli aspetti organizzativi di budget».

Ora che il proces-so di avvicinamento delle grandi law-fi rm al modello aziendale è avviato, resta da capire quale potrà essere l’evoluzione futura.

«Nel passaggio da stu-di a gestione artigia-nali a realtà organiz-zate occorre fermarsi al punto giusto per garantire piena effi-cienza alla struttura ed evitare un sovraf-follamento rispetto alle necessità», rifl et-te Vittorio Noseda, co-managing partner di Nctm, realtà con 300 professionisti e un centinaio di dipenden-ti suddivisi tra sei uffi -ci tra Italia ed estero.

«Per questo ritengo che i model-li di gestione manageriale degli studi saranno ulteriormente affi nati nei prossimi anni, av-

vicinandosi ai sistemi adottati in ambito corpo-rate, ma sempre salvaguardando la flessibilità operativa». Un settore con pos-sibilità di cre-scita è il Crm (Customer re-lationship ma-nagement), oggi praticato solo dal 45% degli studi analizza-ti. «Puntiamo a crescere ancora

nell’assistenza alla clientela», spiega Noseda, «confermando l’impostazione attuale, strut-turata per gruppi di lavoro in base alle specializzazioni dei professionisti». All’inizio di quest’anno Nctm ha introdotto in organico la fi gura di diretto-re generale: «Un professionista che sgrava i managing partner da alcune mansioni speciali-stiche come il coordinamento della prima linea di manager, affi ancandosi al cda per le de-cisioni strategiche».

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Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA

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IV Lunedì 3 Maggio 2010 DIRITTO & SOCIETÀ

Altrimenti la novità prevista per il processo civile rischia di trasformarsi in un boomerang

Se la testimonianza si fa scrittaSarà fondamentale essere subito chiari e comprensibili

Pagina a curA

DI ANTONIO CICCIA

Per la testimonianza nel processo civile non basta più la domanda speci-fica, ci vuole la doman-

da comprensibile. Questo vale sempre, ma soprattutto per la testimonianza scritta, che, dopo la pubblicazione dei modelli mi-nisteriali, può muovere i primi passi (sempre che gli avvocati si fi dino di fruire della deposizione con questa modalità).

Il decreto 17/2/010 (in G.U. n. 49 del 1° marzo 2010) ha at-tuato l’articolo 257 del codice di procedura civile, introdotto dalla legge 69/2009, che impo-ne una corrispondenza scritta tra testimoni e protagonisti del processo e, conseguentemente, nuovi compiti per gli avvocati. Peraltro va da subito rilevato che la forma scritta fa perdere quegli elementi di valutazione derivanti dalla relazione fi sica con il testimone: il tono della voce, la gestualità, la postura, l’incertezza o l’eccessiva sicu-rezza possono costituire forme di comunicazione non verbale, che ovviamente si perdono nella testimonianza a distanza.

La forma scritta comporta una minore immediatezza della comu-nicazione, implica la possibilità di una maggiore ponderazione e rifl essione da parte di chi deve rispondere. La effi cacia della ri-sposta dipende dalla maggiore padronanza della comunicazione scritta da parte di chi deve rispon-dere. Insomma la testimonianza scritta, essendo strutturalmente diversa, impone all’avvocato di muoversi diversamente per far emergere la verità processuale.

L’avvocato deve avere la padro-nanza della tecnica della formula-zione delle domande scritte e deve sviluppare tecniche di lettura e interpretazione del testo scritto.

Anche perchè la formulazione per iscritto delle risposte median-te la testimonianza a distanza sottrae alle parti e al giudice quei margini di intervento che nella prassi si registrano nel corso del-la verbalizzazione delle risposte rese oralmente in udienza dal testimone. Insomma all’avvocato non rimane altro che cercare di formulate i quesiti nella maniera più congrua.

Formulazione dei quesiti

Per la formulazione dei quesiti si deve partire dalla descrizione del modello. Questo contiene ap-positi spazi per la stesura delle domande e per la scrittura delle risposte. Si tratta di spazi comun-que limitati, i quali hanno una capacità ristretta di contenere parole. Anzi la calligrafi a del te-stimone può infl uire sullo spazio disponibile. Chi scrive con carat-teri grossi avrà meno spazio di chi usa una grafi a piccola. Per la veri-tà non è richiesta l’autografi a. Le istruzioni ministeriali al modello

di testimonianza prevedono che le caselle del modulo vanno compila-te a penna o a macchina. A parte il fatto che il riferimento alla mac-china da scrivere rischia anche di essere anacronistico, rimane vali-da la constatazione che la dimen-sione della casella per la risposta è un elemento di cui si deve tenere con-to già al momento della formulazione della domanda.Se lo spazio per scrivere la risposta è ristret-to, allora, si deve for-mulare una doman-da che richiede una risposta breve.

Certo la tecnica mi-gliore della formula-zione della domanda è quella che richiede come risposta un «sì» o un «no». Ma non è detto che ci si deve limitare a doman-de di questo tipo. Si potranno formulare anche domande che richiedono una rispo-sta descrittiva o di-scorsiva. Ma devono essere risposte con descrizioni puntuali di un fatto che pos-sa essere raccontato con una sola proposizione e senza necessità di giri di parole.

Le stesse istruzioni ministeriali al modello di testimonianza non a caso chiariscono che per ciascuna domanda il testimone deve forni-re una risposta separata. Inoltre la risposta deve essere il più pos-sibile specifi ca e deve avere ad oggetto solamente i fatti indica-ti nella domanda. Si noti che le istruzioni si riferiscono alla rispo-sta, ma è necessario che l’avvocato ne tenga conto quando formula la domanda.

Lo stesso vale per la regola se-condo la quale nella risposta devo-no essere esposti solamente fatti storici e non devono essere riferite opinioni o valutazioni, proprie o altrui, sui medesimi fatti. La rego-la può, dunque, essere riformulata nel senso che le domande devono contenere la richiesta di conferma di fatti storici e non devono chie-dere opinioni o valutazioni, pro-prie o altrui. Un espediente utile nella prassi è quello di eliminare dalle domande qualsiasi aggetti-vo e qualsiasi avverbio: aggettivi e avverbi denotano aspetti valuta-tivi e non certo descrittivi di una realtà storica. È opportuno, poi, che la domanda contenga la con-ferma di un solo fatto e non di più fatti insieme. Questo renderà più semplice rispondere. In sostanza l’avvocato, che deve formulare le domande, dovrà separare fatto da fatto e dovrà spezzettare in ma-niera analitica un episodio.

Inoltre sempre nella stesura delle domande bisognerà fare in modo che ciascuna domanda sia intelligibile e comprensibile senza fare riferimento ad atti della pro-cedura o a documenti allegati agli atti del processo: atti e documenti

non possono essere certo mostrati (e non ne è prevista alcuna alle-gazione al modello). Quindi l’avvo-cato deve rileggere le domande e fare fi nta di non conoscere nulla dei fatti del processo: è un modo per cercare di capire se i quesiti sono articolati i maniera compiu-

ta e comprensibili.Un altro espediente consiglia

di formulare le domande senza usare proposizioni subordinate: le frasi che contengono frasi su-bordinate devono essere spezzate e devono dare vita a più doman-de. Certo c’è il rischio di rendere

voluminoso il plico cartaceo (con buona pace del processo telemati-co e con l’obiettivo di evitare l’uso della carta) che si deve notifi care al testimone, ma è un male mino-re rispetto al rischio di una testi-monianza infruttuosa.

A questo proposito si deve ri-cordare che le istruzioni impongono al testimone che non comprende il si-gnifi cato della domanda di specifi carlo utilizzando lo spazio dedicato alla ri-sposta. Si tratta di una conseguenza assolu-tamente negativa, che deve essere scongiura-ta dal legale, che non può rischiare un «buco nell’acqua probatorio».

Anche per questa ra-gione è necessario che nella domanda si usi un linguaggio semplice, senza uso di gergo «giu-ridico»: il migliore meto-do, anche in questo caso, è rimanere strettamente ancorati al fatto. Inoltre, così come le risposte, an-che le domande devono essere leggibili. E allo stesso modo, sia per le ri-sposte sia per le doman-de, si deve rispettare il principio della immodi-

fi cabilità del testo scritto: non è, infatti, consentito l’uso di matite o altri strumenti di scrittura che possono essere cancellati.

Altro aspetto da ricordare è che attraverso la testimonianza a distanza non è possibile inter-venire per chiedere chiarimenti

e, quindi, si devono formulare (fi n dalla compilazione del mo-dello) tutte le possibili domande sui tutti i possibili fatti rilevanti, senza dimenticarsi nulla.

Oltre che chiare e compren-sibili le domande devono avere per oggetto fatti specifi ci: il fatto deve essere collocato univoca-mente nel tempo e nello spazio.

Infi ne il testimone deve spe-cifi care se ha avuto conoscenza diretta e personale dei fatti o se li ha appresi da altri soggetti. In tal caso deve indicare, ove pos-sibile, le generalità dei soggetti dai quali ha appreso i fatti indi-cati nella risposta.

Interpretazione del testo scritto

Sulla interpretazione della testimonianza non dovrebbe cambiare molto. Anche oggi l’analisi della testimonianza resa oralmente diventa analisi di un testo scritto e cioè analisi del verbale di udienza che con-tiene, appunto, la verbalizzazio-ne delle dichiarazioni rese dal testimone.

A tale proposito il principio che deve essere usato è quello della analitica ricostruzione delle risposte, rigo per rigo, pa-rola per parola. Inoltre non ci si deve limitare a leggere e rileg-gere la dichiarazione del singolo testimone, ma si devono mette-re in relazione le dichiarazioni di più testimoni, mettendole a confronto per trovare conferme o dichiarazioni.

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Per poter usare la testimonianza scritta ci vuole l’accordo delle parti (articolo 257-bis codice di procedura civile). Questo signifi ca che le par-ti, per il tramite dei loro legali, hanno potere di veto circa l’assunzione della testimonianza scritta. L’avvocato deve quindi valutare se ricor-rono i presupposti per tale modalità di assunzio-ne della testimonianza scritta, nell’interesse del proprio cliente. Questa valutazione (effettuata dall’avocato nell’interesse del proprio assistito e dal giudice in funzione delle esigenze del pro-cedimento) ha come parametri: la natura della causa e ogni altra circostanza. Ad esempio se la domanda necessita di consultare un documen-to o una fotografi a questo potrebbe spingere a non acconsentire alla testimonianza scritta. Ma non è detto che si debbano fare valutazioni soggettive sulla attendibilità del teste e sulla genuinità delle risposte. Per natura della causa si intende una caratteristica del giudizio per le materie trattate, per la complessità dell’istrut-toria, per il valore della causa. Naturalmente la clausola che si riferisce genericamente a ogni altra circostanza apre la strada anche a valu-tazioni sulla possibile capacità a formulare per iscritto le risposte o alla semplice necessità di assumere viva voce le risposte stesse. In sostan-za il punto cruciale in questa situazione è, per l’avvocato, far decidere la propria parte nella direzione del dissenso a tale procedura (il che potrebbe comportare anche una maggiore du-rata del processo). La possibilità di esprimere il disaccordo potrà essere, dunque, una delle cause del mancato decollo della testimonian-za scritta. Peraltro una volta imboccata questa strada l’avvocato, che ha richiesto l’assunzione

della testimonianza scritta, deve predisporre il modello di testimonianza in conformità agli articoli ammessi. Poi il plico confezionato deve essere notifi cato al testimone a cura dell’av-vocato. A questo punto la palla passa al testi-mone, che non deve andare in udienza, ma che deve compilare il modello, magari con una alto numero di risposte da dare e poi deve passare ad autentica le fi rme. Le fi rme sono tantissime (una per dichiarazione sulle condizioni di am-missibilità e una per ogni risposta). Per la fi rma il testimone deve andare in comune o in tribunale e poi comunque deve consegnare il modello andando in tribunale o spedendolo. Ma per il testimone potrebbe non essere fi nito qui. L’articolo 257 citato prevede, infatti, che il giudice, esaminate le risposte o le dichiara-zioni, può sempre disporre che il testimone sia chiamato a deporre davanti a lui o davanti al giudice delegato. Questo, per l’avvocato, signi-fi ca leggere attentamente e analiticamente le risposte scritte per valutare se sollecitare il po-tere del giudice di chiamare il testimone avanti a sé. Può essere che sia opportuno chiamare, per esempio, più testimoni a confronto. Le for-malità della dichiarazione scritta (compreso il presupposto dell’accordo tra le parti) non son previste quando la testimonianza ha a oggetto documenti di spesa già depositati dalle parti: la testimonianza in questo caso può essere resa mediante dichiarazione sottoscritta dal testi-mone e trasmessa al difensore della parte nel cui interesse la prova è stata ammessa, senza il ricorso al modello. Quindi se è già stata deposi-tata una fattura, il testimone può confermarla con una semplice lettera all’avvocato.

Potere di veto in mano dei legali

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VLunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 MaL’ I N T E R V I S TA

Pagina a curaDI LORENZO MORELLI

«Le sfide sono come il cioc-colato, non riesco mai a dire di no». Nicolò Ju-vara, socio dello studio

legale Norton Rose, per i dolci ha una passione che è una tradizione di famiglia visto che il suo nonno materno, il cavalier Faletti di Torino, ha inventato il gelato da passeggio con lo stecco di legno meglio noto come Pinguino. La stessa passione che il non-no aveva nel fare il gelato, oggi l’avvo-cato la mette quoti-dianamente nel suo lavoro.

Juvara, laureato in giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano, ha ottenuto l’abilitazione alla professio-ne nel 1994 e ha iniziato la pratica nello Studio Legale Mario Casella e Associati dove è rimasto per lungo tempo. Successivamente è passato in Clifford Chance e nel 2000 è entrato in Norton Rose dove è stato nominato partner nel 2002. L’avvocato è specia-lizzato in corporate fi nance e la sua esperienza comprende operazioni di m&a nel settore assicurativo e ban-cario, capital markets, offerte di valori mobiliari e privatizzazioni.

Nel tempo ha maturato importanti esperienze nel diritto delle assicu-razioni e nell’industria dei servizi fi nanziari. Tra i suoi clienti spiccano nomi del calibro di Banca Imi, Société Générale, Bnp Paribas, Aviva, Chartis, Ace, Alpitour.

«Il mio primo deal internazionale fu nello studio Casella la cessione di

società del Gruppo Finanziario Lom-bardo a un grande operatore ameri-cano Insigna, fondato dal tycoon del real estate Andrew Farkas.

Da poco laureato, siccome parlavo bene l’inglese, sono stato coinvolto in quella che ricordo ancora come un’avventura. Viaggiavo in jet priva-ti di proprietà di Farkas. Nonostante la fatica e l’impegno trovavo tutto

molto divertente. Comunque un’espe-rienza professionale formativa che mi ha fatto capire la dimen-sione di uno studio internazionale e da lì decisi di approda-re in uno studio in-ternazionale».

Da li a poco Juva-ra è entrato in Clif-ford Chance dove si è occupato di capital markets; in parti-colare ha seguito la quotazione di Catto-

lica Assicurazioni. «Si trattava di una compagnia in forma di cooperativa ad azionariato diffuso con migliaia di piccoli azionisti. È stata un’espe-rienza professionale e di vita che mi ha portato a conoscere il settore dell’industria assicurativa che tuttora seguo, ma soprattutto una città splen-dida come Verona, dove è nato il mio interesse per la musica classica».

Nel 2000 il passaggio in Norton Rose. «Dopo periodi anche di “se-condment” presso banche ed assicu-razioni, mi sono occupato anche del mondo sconosciuto dell’outsourcing nell’industria bancaria/assicurati-va». L’avvocato ha assistito Société Générale Securities Services (SGSS) nell’acquisizione della European Se-curities Services business of UniCre-dit Group per un totale di 548 milioni di euro. La società Securities Services

business è stata rinominata 2S Banca Spa e si occupa di custodia e regola-mento, fund administration e i servizi di transfer agency prestati alle società del Gruppo UniCredit e alla clientela non captive in Italia, Lussemburgo e Dublino.

«In particolare, l’acquisizione da parte di Société Générale di tutto il securities services business di Unicre-dit e poi di Capitalia e quello tentato di Ubi Banca, mi hanno impegnato per alcuni anni. Specie l’acquisizione del business di Unicredit mi ha dato grande soddisfazione perché questa operazione è stata tra le prime rea-lizzate in Italia nel settore, all’epo-ca senza dubbi quella di maggiore importanza, ed è considerata l’ope-razione modello per questo genere di transazioni». Juvara ha molti interessi che lo portano a girare il mondo.

«Mi piace molto leggere in parti-colare romanzi e ho una predilezio-ne per le prime edizioni che cerco ovunque dalle librerie ai mercatini. Nella mia biblioteca c’è una zona de-dicata alle biografi e di Napoleone e codici napoleonici». Sono sempre stato un appassionato di musica ma dopo l’esperienza a Verona mi sono avvicinato alla musica classica, complice il programma dell’Arena e oggi sono un melo-mane a oltranza».

Tra le altre passioni di Ju-vara c’è la buona cucina e il buon vino, «per migliorare le mie ricette frequento dei corsi di cucina, dove creiamo nuo-vi piatti e poi si mangia tutti insieme. È un momento diver-tente e alla fine, come il nonno, mi cimento nella preparazione dei dolci, ma a lui venivano sicura-mente meglio».

© Riproduzione riservata

Nicolò Juvara

nato a Milano il 1° maggio 1965

PROFESSIONE

Avvocato, è partner dello Studio Legale Norton Rose dal 2002. Ha iniziato collaborando con lo Studio Legale Mario Casella e Associati e successivamente in Clifford Chance. Coautore del volume A Practitioner’s Guide

to Takeovers and Mergers in the European Union (City&Financial, 2001, 2005 e 2008) nonché del volume A Practitioner’s Guide to Private Equity in the European

Union (City&Financial, 2009) e ha scritto numerosi articoli in tema di diritto societario per pubblicazioni del Csm.

LO STUDIO

Lo studio legale Norton Rose LLP svolge assistenza e consulenza legale nei settori delle privatizzazioni, dei capital markets, dell’m&a, del project i nance, dell’energia, delle infrastrutture, dei trasporti, delle assicurazioni, del contenzioso e tributario. È presente in 12 paesi con 24 sedi (l’ultima a gennaio, in Australia), 2.500 dipendenti di cui 1200 avvocati, 300 partner e mille di staff. In Italia, nelle sedi di Roma e Milano, lavorano 10 soci, 55 avvocati e 30 persone di staff.

Fatturato 2009: 10 milioni di euro

La quotazione di Cattolica Si è sempre occupato di capital markets; in

particolare ha seguito la quotazione di Cattolica

Assicurazioni. «Si trattava di una compagnia in forma di cooperativa

ad azionariato diffuso con migliaia di piccoli

azionisti».

Con il Pinguinonel cuoreLa passione per il cioccolato gli è stata tramandata dal bisnonno Feletti, inventore, nel 1939, del gelato da passeggio su stecco di legno, rinominato Pinguino, in quanto veniva prodotto solamente al gusto di crema vaniglia e ricoperto di cioccolato amaro

Quando S.G. prese UnicreditHa seguito l’acquisizione, da parte di Société Générale, di tutto il securities services business di Unicredit e poi di Capitalia e quello tentato di Ubi Banca

Nicolò Juvara, partner dello studio Norton Rose, racconta la sua carriera e le sue passioni

L’avvocato con il dolce nel DnaIl nonno ha inventato il gelato da passeggio, lui gusta il diritto

alla professio- lica Assicurazion

«Le sfide sono come

il cioccolato: non riesco

a dire di no»

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VI Lunedì 3 Maggio 2010 DIRITTO & SOCIETÀ

Pagine a curaDI FEDERICO UNNIA

Nella moderna economia dei consumi, in cui la co-municazione è divenuta una leva essenziale del

successo, la proteggibilità delle idee pubblicitarie è questione sempre più complessa. Stiamo parlando delle trovate, degli slogan e delle raffigurazioni che caratterizzano spot e messaggi stampa. Come sono tutelate le idee che ne sono alla base? Se la legge sul diritto d’autore ha escluso ogni applicazione a spot e messaggi, restando valida la tutela ex art. 2598 c.c. (atti di concorrenza sleale, ndr), il setto-re della pubblicità si è creato un sistema di protezione assoluto. Tutela che va dal mo-mento dell’ideazione nel corso di una gara (possibilità di deposito ex art 43 del Codice di autodisciplina della comunicazione com-merciale (Cacc) dei progetti presentati al cliente e da questi non accettati) agli annun-ci pre emeption (art. 44 Cacc, depositi che anticipano di qualche settimana l’uscita di una campagna al fine di evitare coincidenze creative e spiacevoli sorprese). Fino alla tutela in Ita-lia della propria pubblicità svolta all’estero (art. 45 Cacc). Tutto al fine di far operare la protezione dell’art. 13 Cacc, norma che sta-bilisce il divieto di imitazione, confusione e sfruttamento della maggior notorietà altrui.

Molti, e curiosi i casi discussi

e decisi dal Giurì di au-todisciplina, il giudice che vigila sulla liceità degli spot. Recentemen-te la sfi da ha riguardato Bonolis vs Clooney. Il Giurì ha assolto lo spot di Nespresso, interpre-tato dalla coppia George Clooney-John Malko-vich, ritenendo che i due non imitassero il paradi-so italianissimo di Paolo Bonolis ed escludendo

che il video «The Piano» costituisca imitazione dell’idea pubblicitaria della campagna Lavaz-za «Paradiso». Non ha inoltre riscon-trato la violazione del secondo com-ma dell’art. 13 Ca, posta la mancata prova di un diva-rio di notorietà tra le imprese in lite e i loro prodotti che

possa rendere profi cuo l’aggan-ciamento.

Quali sono i punti centrali della sentenza Nepresso? «Ha colto esattamente le peculiarità di ciascuna delle due campagne a confronto, e quindi le differen-ze tra le due», spiega Paolina Testa, partner dello Studio Legale Fusi Testa Cottafavi Canu di Milano, difensore di

Nespresso avanti al Giurì. «Da una parte la campagna Lavazza, la cui originalità consiste nella trasposizio-ne in Paradiso degli secon-do i canoni della commedia all’italiana; dall’altra la cam-pagna Nespresso, caratteriz-zata dalla dissacrazione del Paradiso come luogo di vir-tù (il custode del Paradiso non esita a esercitare il suo potere, rinunciando ad un’anima pur di impadronirsi della macchina Nespresso), dalla forte conno-tazione cinematografi ca, dalla evidente riconoscibilità dei pro-tagonisti, che interpretano se stessi». Secondo alcuni, proprio questo caso, faceva emergere la necessità di valutare nel giudi-zio di conformità di un messag-gio all’art. 13 Cacc anche l’in-vestimento sostento nel tempo da un’impresa per promuovere i suoi prodotti. Una sorta di costo

d’avviamento e di creazio-ne di notorietà che dovreb-be essere soppe-sato nel giudizio dato dal Giurì nel singolo caso alla proteggibilità o meno dio un’idea pubblicitaria.

Nel caso L’Ore-al, invece, il Giurì

ha rico-nosciu-to che lo spot Henkel del prodotto Testanera Es-sential Color, avente come te-stimonial Cin-dy Crawford, nel suo schema narrativo e nei

suoi elementi, si ponesse so-stanzialmente come ricalco del-lo spot L’Oréal, per il prodotto Casting Crème Gloss, interpre-tato da Penelope Cruz. «Ritengo che due siano i profi li di mag-gior interesse della sentenza pronunciata dal Giurì», spiega Elena Carpani, dello Studio Legale Marcanti-Dorio di Milano, difensore di L’Oréal. «Il primo, l’avere affermato con straordinaria chiarezza e preci-sione che anche qualora una co-municazione pubblicitaria non sia connotata da una particolare

originalità e creatività e, anzi, utilizzi stilemi comunicaziona-

li appartenenti a un repertorio pubblicitario pri-vo di novità, vei-colando messaggi funzionali alle caratteristiche del prodotto, essa s ia comunque meritevole di tu-tela nei confronti di una pubblicità che possa essere considerata un

suo calco. Ciò anche qualora quest’ultima, oltre alla serie di elementi comuni, contenga sin-goli elementi di differenziazio-ne. Il secondo, l’aver ritenuto, in presenza di una campagna cessata da alcuni anni, che il lasso di tempo intercorso, pur avendo depotenziato l’effetto della comunicazione pubblici-taria, non incida in maniera apprezzabile sulla memoria dei consumatori, qualora la diffusione della pubblicità sia stata intensa e il prodot-to lanciato con la campagna abbia mantenuto un rilevante successo e notorietà». Insom-ma, secondo la testa, «l’attuale struttura dell’art. 13, così come è stato interpretato dal Giurì, tuteli suffi cientemente le im-prese».

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La protezione delle idee nel mondo della comunicazione è un settore legale

Pubblicità e spot tv, I recenti casi delle campagne della Lavazza e

Paolina Testa

Elena Carpani

Non solo spot con personaggi famosi o trovate d’autore. Nella pratica l’appro-priazione della notorietà altrui, dei suoi successi e degli stilemi promozionali può avvenire con trovate anche più sfacciate. Ne sa qualcosa la Making Energy, so-cietà specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti fotovoltaici di taglio industriale, che si è rivolta con successo in sede d’urgenza al Giudice civile di Torino ed ha incassato un pri-mo importante pronunciamento che di fatto blocca, inibisce ogni futura azione e elimina gli effetti scorretti dell’imita-zione posta in essere ai suoi danni da un concorrente. «Non è la prima volta che le referenze di Making Energy vengono carpite da altre società, anche in modo piuttosto sfacciato» osserva ad AvvocatiOggi Lu-ciano Filippi, amministratore delegato di Making Energy. «Per esempio alla fine dell´anno scorso, ad un workshop de-dicato al fotovoltaico, una società si era presentata con un totem pubblicitario ri-producente uno degli impianti realizzati da Making Energy, attribuendosene la paternità. Purtroppo questo tipo di at-teggiamento denota la scarsa professio-nalità di molti dei soggetti che a diverso titolo operano in un mercato giovane come quello dell´impiantistica fotovoltai-ca, a discapito della reputazione e della professionalità delle società lavorano con rigore e serietà nel settore».Domanda. Quali sono state le ri-cadute dell’appropriazione della vostra immagine da parte del con-

corrente?Risposta. Molti degli impianti fotovoltaici che abbiamo realizzato sono considerati massime espressioni in termini di innovazione, performance e livello qualitativo. Gli impianti che realizziamo sono la nostra immagine: per questo è importante tutelarla. D. State valutando altre azioni a tutela dell’immagine della vostra società?R. Innanzitutto il provvedimento che abbiamo ottenuto è di natura provvi-soria e cautelare, pertanto dovremo proseguire con la causa ordinaria al fine di veder accol-te le nostre ragio-ni nel merito. Al di là di questo caso, abbiamo deciso di reagire e difen-derci da qualsiasi pratica scorretta di cui avremo notizia. Crediamo che il fatto che il mercato di-venti sempre più affollato ed agguerrito non possa giustificare comportamenti scorretti e dannosi.D. Quali danni avete subito da que-

sta condotta? R. I danni sono difficilmente ponderabili ma potenzialmente enormi, vista la capacità dif-fusiva di Internet e il fatto che l´appropriazione delle nostre re-ferenze è avvenuta ad opera di un nostro concorrente in senso stretto, che si rivolge cioè alla stessa clientela. Mentre stiamo al momento valutando la perdita di contratti, stiamo cercando di correggere ed eliminare i riflessi

negativi sull´immagine aziendale. Il ri-schio è quello di una perdita di fiducia tra gli operatori del settore, che avrebbe-ro potuto sollevare dubbi circa la nostra correttezza. Il provvedimento del Tribu-

nale di Torino sgombra il campo da questo rischio rafforzando la nostra im-magine.D. Trattandosi di imi-tazione e sfruttamento della notorietà e im-magine altrui, perché avete scelto di adire il giudice ordinario e non l’Antitrust per pratiche commerciali scorrette o il Giurì di autodiscipli-na pubblicitaria? R. Ritenendo di aver subi-to un tipico illecito concor-renziale, abbiamo scelto di agire per la tutela in via d´urgenza della nostra immagine commerciale:

infatti era nostro interesse non solo ottenere l´immediata cessazione della concorrenza sleale, che oggi abbiamo ottenuto in via cautelare, ma anche il risarcimento del danno subito, che non avremmo potuto chiedere all’Agcm. Crediamo poi che i fatti che si sono ve-rificati non abbiano avuto un rilevante impatto sul pubblico dei consumatori (tutelato dal Giurì) ma piuttosto sulla platea dei nostri potenziali clienti, che sono imprenditori e investitori. A ciò aggiungiamo i tempi più brevi del giu-dice ordinario in via cautelare rispetto al ricorso all´Autorità Garante e suc-cessivamente - per i danni - al giudice ordinario.

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IL CASO

Tutela d’urgenza per chi si appropria di referenze altruipp p f

sta condotta? infatti era n

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L’articolo 13 del Codice di autodisciplina della comunica-zione commerciale, rubricato «Imitazione, confusione e sfruttamento», è una delle 16 norme inserite nelle regole di comportamento. Essa stabilisce che «Deve essere evitata qualsiasi imitazione servile della comunicazione commer-ciale altrui anche se relativa a prodotti non concorrenti, specie se idonea a creare confusione con l’altrui comu-nicazione commerciale. Deve essere inoltre evitato qual-siasi sfruttamento del nome, del marchio, della notorietà e dell’immagine aziendale altrui, se inteso a trarre per sé un ingiustifi cato profi tto». Dal 2000 al 2009 compreso sono stati 94 i casi di contestazione dell’art. 13, di cui 40 si sono conclusi con la violazione della norma e in 2 casi

è stata anche disposta la pubblicazione di un estratto della pronuncia.

L’art. 13, una norma preziosa

Luciano Filippi

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VIILunedì 3 Maggio 2010LunedDIRITTO & SOCIETÀ

che trova sempre più interesse tra le law i rm italiane che si rivolgono al Giurì

tutela legale cercasidi Nespresso e quelle L’Oréal-Henkel a confronto

«L’art. 13 del Codice di au-todisciplina pubblicitaria costituisce un unicum del si-stema pubblicitario italiano. Non esiste una norma simile nell’ordinamento giuridico statuale. Se a questo aggiun-giamo l’estrema rapidità del procedimento autodisciplinare, capiamo perché le imprese, in caso di imitazione pubblicita-ria, preferiscano ricorrere al Giurì e non accedere al giudice ordinario». Alfio Rapisardi, fondatore dello Studio legale Alfio Rapisardi e Associati di Milano, tra i massimi esperti del settore, con molto realismo tratteggia i confini di un pro-blema che le imprese avverto-no con crescente intensità. «I tempi molto veloci del Giurì permettono di ottenere una pronuncia di inibizione anche in 2-3 settimane, ovvero prima che la condotta pubblicitaria riprovata possa produrre ir-reversibilmente i suoi effetti», spiega Rapisardi. Questo spie-ga perché anche dopo una pro-nuncia inibitoria da parte del Giurì appaiano estremamente rare le azioni risarcitorie per danni da imitazione pubblici-taria avanti a giudici ordinari. «Sebbene le imprese vivano l’imitazione pubblicitaria come un attacco al cuore della pro-pria comunicazione commer-ciale, resta il difficile problema della prova del danno. Uno de-gli effetti temuti da chi subisce l’imitazione, è la diluizione del potere attrattivo della propria pubblicità; sul fondo, aleggia comunque lo spettro dello svia-mento della clientela», sottoli-nea Rapisardi. Dare prova di questi danni, quantificandone l’ammontare, è un altro dei motivi che rendono difficile la proposizione di un ricorso al giudice ordinario. Ma quali sanzioni subisce chi pone in essere un’imitazione pubblici-taria? «Oltre all’inibitoria nella diffusione del messaggio, può esserci la pubblicazione di un estratto della pronuncia. San-zioni come si vede immediate e quindi rispondenti ai tempi della pubblicità», spiega Rapi-sardi. Eppure non manca chi sostiene che tra i compiti del Giurì in prospettiva potrebbe esservi anche quello di deter-minazione del risarcimento del danno. Lei cosa ne pensa? «Teoricamente ciò potrebbe ritenersi fattibile, anche se l’introduzione nel Codice di Autodisciplina di una simile possibilità appare allo stato difficile, perché importerebbe una modifica sostanziale della clausola di accettazione (che è alla base dell’ordinamento au-todisciplinare) e porterebbe a considerare il procedimento e le pronunce del Giurì anche come dotati di una funzione sostanzialmente arbitrale, cosa che, a mio parere, oggi non è».

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RAPISARDI

Occorronotempi

più rapidi

BAUSTELLEI MISTICI DELL’OCCIDENTECD Atlantic / Warner Music

Un disco un po’ più cupo rispetto ai lavori precedenti, con sonorità folk-rock anni 60-70 e un po’ spaghetti-western, con chitarre in primo piano, campanelli, fi schi, schiamazzi, botti, mortaretti. Si presenta così I mistici dell’occidente, il nuovo album dei Baustelle, la band più interessante ed innovativa della sce-na italiana degli ultimi anni. L’album, che arriva a circa due anni di distan-za dal fortunato Amen, ruota attorno alla fi gura e al concetto dei mistici oc-cidentali, quelli che il leader della band

Francesco Bianconi defi nisce «rivoluzionari pseudo-messicani alterati, un po’ alla Gian Maria Volonté». Non mancano nel disco quelle atmo-sfere retrò che hanno caratterizzato il gruppo sin dagli esordi, anche se questa volta, attraverso un suono dinamico e meno compresso, i Baustelle guardano al paese e si mettono dalla parte della rivoluzione. Quindi testi con meno «baustellismi». Ci sono tante citazioni letterarie, cinematografi che (Gli Spietati, brano che prende spunto dall’omonimo fi lm di Clint Eastwood o ancora Vamos a matar, compañeros di Sergio Corbucci), echi sonori di Beatles ed Ennio Morricone. Ancora omaggi a luoghi in declino (Follonica, ridotta a una spiaggia di «cicche e collant», «lische e caffè» e di innamorati alla deriva), la critica alla moderna e triste idea di bellezza (La bambolina), il ricordo gioioso di un’amicizia corsara e il pianto per il tempo che fugge (Le rane), il romanticismo vecchia maniera e la cronaca di amori torturati, delusi o fi niti. A confe-rire un ulteriore tocco al suono è il produttore Pat McCarthy (artefi ce del sound di dischi di REM, U2 e Madonna), che ha mantenuto le voci grezze dei provini, senza perfezionamenti e trattamenti.

Disco consigliato agli avvocati che vogliono fare la rivo-luzione.

IRENE GRANDIALLE PORTE DEL SOGNOCD Atlantic / Warner Music

Vivere con, e non contro. Usare una crisi come momento di rinascita, come una folata di vento che diventa una spinta alla vita e rivela una forza inte-riore inaspettata. Mettere in armonia la natura con il mondo artifi ciale, nelle parole come nei suoni: sono questi i temi di Alle porte del sogno, il setti-mo disco di Irene Grandi. L’album si apre con La cometa di Halley, brano che ha segnato il ritorno dell’artista al Festival di Sanremo e soprattutto

ha cementato la collaborazione con l’autore Francesco Bianconi dei Baustelle, dopo il successo di Bruci la città. Bianconi mette il suo stile al servizio di Irene Grandi, caratterizzando il pezzo con la sua cifra di riconoscibilità. Nelle 11 canzoni dell’album, Irene affronta il tema della ricerca di un modo di vivere fi no in fondo le emozio-ni, senza rimuovere le sofferenze, ma con la voglia e l’entusiasmo di trovare una nuova strada, in armonia con se stessi e ciò che ci circonda. Molto interessanti risultano Tutti più felici, Mi manca e Greensburg. È un album radicato nella tradizione e nella storia della cantante, nei suoi legami con la canzone italiana e con quella internazionale. Ma guarda anche avanti, con suoni contemporanei, ogni tanto volutamente spiazzanti, che si innestano sulle canzoni e sulle melodie cantate da Irene. L’artista ritrova autori che sono suoi collaboratori storici e scopre nuove penne. C’è l’amico Gaetano Curreri degli Stadio, che aveva fi rmato assieme a Vasco Rossi diverse canzoni per Irene in passato, e che questa volta scrive la conclusiva Stai fermao.

Consigliato agli avvocati che sentono una nuova fase nella loro carriera.

Antonio Ranalli

STTELLE IRENE GRANDITELLE

Note legaliBAUSSTTE

L’art. 13 del Codice di autodisciplina pub-blicitaria è al passo con le nuove dinami-che pubblicitarie? Il caso Clooney-Bonolis ha destato qualche dubbio tra gli addetti ai lavori. Alcuni hanno avanzato la neces-sità di una revisione della norma. Giorgio Floridia, presidente dell’Istituto di auto-disciplina pubblicitaria ha le idee molto chiare in proposito. «Non è all’ordine del giorno del nostro consiglio direttivo ed in ogni caso la modifi ca di una norma di così vitale importanza per il sistema autodisci-plinare richiederebbe i dovuti approfon-dimenti e comprovate ragioni».Domanda. Alcuni recenti casi, vedi Ne-spresso, hanno posto dei dubbi sulla ef-fettiva tutela che questa norma, come scritta e come interpretata, riconosce alle imprese. Lei cosa ne pensa?Risposta. Nel recente e molto discusso caso di Nespresso c. Lavazza la «location paradisiaca» comune ad entrambe la pub-blicità non è stata ritenuta suffi ciente per l’applicazione del divieto di imitazione. A diversa conclusione probabilmente si sa-rebbe potuto pervenire se la fattispecie della norma fosse arricchita dall’esplicito riferimento al carattere «seriale» di una «location» supportata da ingenti investi-menti.D. Ma quali sono i cardini della tutela dell’art. 13 e la sua origine?R. L’art. 13 fu introdotto nella prima edi-zione del Codice (1966) come norma a tutela della creatività dell’opera dell’in-gegno pubblicitaria. Tutela – come detto - che non ha riscontro nell’ordinamento

dello Stato e che costituisce un elemen-to portante della matrice corporativa del Codice. D. La tutela è sempre stata così estesa?R. Nella versione originaria la tutela dell’opera dell’ingegno pubblicitaria, azionabile come tale anche al di fuori di qualsiasi rapporto concorrenziale fra le imprese inserzioniste, era coniugata con la tutela del consumatore, nel senso che l’inganno del consumato-re costituiva un’aggravante dell’illecito. Con la seconda edizione del 1971, l’aggravan-te viene confi gurata con rife-rimento non al consumatore bensì alla pubblicità imitativa: la norma assume perciò una valenza più corporativa. Con la terza edizione del marzo 1975 viene aggiunto un secon-do comma con il quale la tutela si sposta nella direzione del divieto concorrenziale dell’agganciamento parassitario all’altrui notorietà aziendale. Con la ventiseiesima edizione del 1987 il profi tto parassitario prima confi gurato come aggravante divie-ne elemento costitutivo della fattispecie e con la ventottesima edizione del 1999 la fattispecie viene integrata con il riferi-mento alla tutela dell’immagine aziendale altrui. D. Lo Iap ha quindi una sorta di monopolio in tema di tutela delle idee?R. La norma è molto importante ed utile, tanto più che non ha riscontro nelle com-

petenze del Garante.D. Come possono essere conciliate esigen-ze di tutela che avanzano dalle agenzie e l’avviamento e l’investimento, spesso in-gente, che le imprese sostengono e posso-no veder vanifi cato?R. La storia della norma mette in evidenza che, nata a tutela del «diritto d’autore»

sull’opera dell’ingegno pubbli-citaria e perciò a tutela della creatività, pur mantenendo questa essenziale funzione, si è estesa al versante della tu-tela concorrenziale fra le im-prese inserzioniste. Si tratta perciò di stabilire se questa estensione sia quella massima confi gurabile, oggi pur sempre polarizzata sulle imitazioni de-gli elementi espressivi per se stessi considerati, oppure sia suscettibile di ulteriore svi-

luppo per attribuire rilevanza alla tutela dell’investimento.D. L’imitazione pubblicitaria, e la connes-sa tutela della creatività, sono condotte scorrette che sono aumentate negli ultimi anni?R. I casi di violazione dell’art. 13 non sono aumentati: il dato relativo agli ultimi cin-que anni è identico al dato dei cinque anni precedenti. Sono aumentati progressiva-mente i depositi delle pre-emption che com’è noto tutelano preventivamente, ovvero prima della diffusione delle cam-pagne pubblicitarie, la creatività.

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Floridia (Iap): l’imitazione è un concetto che si è evoluto

Giorgio Floridia

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VIIILunedì 3 Maggio 2010 DIRITTO & FAMIGLIA

La Cassazione: stato di abbandono revocato se il genitore appiana i contrasti con il compagno

Do il figlio in adozione. Anzi noLa mamma può cambiare idea e riconoscere tardi il bambino

Pagina a cura DI DEBORA ALBERICI

Può essere revocato lo stato di abbandono di un bambino, ricono-sciuto tardi dalla ma-

dre, se questa appiana i con-trasti con il compagno che non è il padre naturale.

È quanto sancito dalla Cor-te di cassazione che, con la sentenza n. 9958 del 26 apri-le 2010, ha accolto con rinvio alla Corte d’appello di Milano, il terzo motivo del ricorso pre-sentato da una mamma che aveva riconosciuto tardi il suo bambino perché il compagno non lo accettava.

Il caso. La vicenda riguarda una mamma che aveva due fi -gli con uomini diversi. Alla na-scita del secondo la donna non se l’era sentita di riconoscerlo anche a causa dei problemi con il compagno che non era il pa-dre naturale del bambino. Poi aveva avuto un ripensamento e, una volta appianati i contra-sti con il partner aveva deciso di riconoscere il piccolo. Ma intanto il Tribunale aveva de-cretato lo stato di abbandono, dichiarando l’adottabilità del minore. La Corte d’appello lo aveva confermato. Ma la signo-ra aveva chiesto la revoca del provvedimento e si era detta in grado di prendersi cura del figlioletto sia sul fronte eco-nomico sia su quello affettivo. Contro la decisione della Corte territoriale la mamma ha fatto ricorso in Cassazione. La pri-ma sezione civile ha accolto il terzo motivo del ricorso, quello centrale, rinviando alla Corte d’appello di Milano per una nuova decisione ma, allo stesso tempo, aprendo la strada per la revoca dell’adottabilità.

Le motivazioni. Insomma, la Cassazione ha rovesciato le sorti della vicenda accoglien-do il terzo motivo del ricorso e precisando in motivazione che «la Corte di appello ha respin-to il reclamo della mamma, in base: a) alla relazione della Asl redatta il 17 dicembre 2008, subito dopo il riconoscimento del minore, la quale aveva rite-nuto che essa non avesse in re-altà ancora maturato una scel-ta chiara e defi nitiva, essendo apparsa confusa e in diffi coltà in relazione alla prospettiva di occuparsi del fi glio: perciò considerata decisiva dal Tri-bunale per rigettare l’istanza di revoca; b) all’audizione (in appello) della ricorrente il cui comportamento è stato giudi-cato improntato a un distacco emotivo rispetto al problema da risolvere e attento più alla propria attività professionale che alla dedizione nei confronti del fi glio. A queste considera-zioni ha aggiunto la preoccu-pazione che i rapporti della ri-corrente con il padre dell’altra

fi glia, contrario a occuparsi del piccolo, potessero determina-re un atteggiamento discri-minatorio tra quest’ultimo e la sorella. Sennonché siffatte risultanze potevano al più costituire, data la peculiarità del caso concreto, elementi cui attribuire particolare rilevan-za negli accertamenti da com-piere onde stabilire se dopo il riconoscimento del minore la donna aveva risolto i diffi cili rapporti con i compagni con i quali aveva procreato i due fi gli ed era pronta ad assume-re e svolgere con dedizione il suo ruolo genitoriale, come dalla stessa prospettato nel, reclamo; ovvero si trattava di un mero proposito cui non era seguito alcun reale mutamento nella situazione di incertezza descritta dalla relazione della Asl, e quindi nello stato di ab-bandono del fi glio laddove la ricognizione del tema di inda-gine posto dal caso concreto si è trasformato nel giudizio della Corte, nell’unica ed esaustiva risultanza che ha orientato in modo determinante decisione: perciò adottata senza alcuna istruttoria, e senza alcun rap-porto alle reali esigenze della fattispecie in esame, utilizzata esclusivamente onde ricavarne una presunzione sul perdura-re di un generico giudizio di inadeguatezza della ricorren-te». In altre parole i giudici avrebbero dovuto guardare al di là dei contrasti con il part-ner e valutare il fatto che la donna si sentiva ormai pronta a prendersi cura del fi glio, che era riuscita a far accettare al compagno. Nell’enunciare que-sto principio i Supremi giudici hanno inoltre precisato che «nell’ipotesi in cui al minore sia stato nominato un tutore, detta nomina risponde allo sco-

po di dargli anche un r a p p r e -sentante legale che abbia la l e g i t t i -m a z i o n e a stare in g i u d i z i o nei proce-dimenti in questione in nome e per conto del minore onde valu-t a r n e e attuarne i

superiori preminenti interessi. Sicché quest’ultimo deve stare in giudizio proprio attraverso il tutore che gli è stato nomi-nato, come è avvenuto nella fattispecie».

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Le dichiarazioni dei nonni paterni pesano sul riconoscimento della paternità. «Siamo diventati nonni giovani», detto dai genitori del presunto papà, può essere una prova in favore della dichiarazione giudiziale di pa-ternità. Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 9727 del 23 aprile 2010, ha respinto il ricorso di un uomo presentato contro la dichiarazione giudiziale di pater-nità. In particolare lui aveva negato la relazione con la madre del bambino e si era rifi utato di sottoporsi al test del Dna, ma davanti a una testimone i suoi genitori avevano dichiarato, «siamo diventati nonni giovani». I giudici di merito avevano pronunciato la dichiarazione di paternità proprio sulla base di questi ele-menti. Contro la decisione l’uomo ha fatto ricorso in Cassazione, ma senza successo. La prima sezione civile lo ha respinto facendo applicazione di un principio generale secondo cui il giudice può valutare molte prove al fi ne di stabilire se effettivamente ci sono stati rapporti sessuali fra i genitori del bambino. Una di queste è il rifi uto del test ematico, l’altra è, nel caso sottoposto all’esame della Corte, la dichiarazione dei nonni. In proposi-to in sentenza si legge che «l’articolo 269 del codice civile, nella sua attuale formulazio-ne, non pone alcun limite in ordine ai mezzi attraverso i quali può essere dimostrata la paternità. Sicché il giudice di merito, dotato di ampio potere discrezionale al riguardo, può legittimamente fondare il proprio con-vincimento sulla effettiva sussistenza di un rapporto di fi liazione anche su risultanze istruttorie dotate di valore puramente indi-ziario, quale il rifi uto ingiustifi cato di sot-toporsi ai test ematologici, che costituisce comportamento valutabile ai sensi dell’art. 116 c.p.c. , anche in assenza di prova specifi ca di rapporti sessuali tra le parti. Infatti, pro-prio la mancanza di prove oggettive assoluta-mente certe e diffi cilmente acquisibili circa l’effettivo concepimento a opera del preteso genitore naturale, se non consente di fon-dare la dichiarazione di paternità sulla sola

dichiarazione della madre, non esclude che il giudice possa desumere argomenti di prova dal comportamento processuale dei sogget-ti coinvolti, e in particolare dal rifi uto del preteso padre di sottoporsi al test del dna, traendo la dimostrazione della fondatezza della domanda esclusivamente dalla condotta processuale del preteso padre, globalmente considerata e posta in opportuna correla-zione con quanto affermato dalla madre». Si incardina perfettamente in questo fi lone giurisprudenziale un’altra decisione della Su-prema corte, la n. 6694 del 2006, secondo cui «nel giudizio diretto a ottenere una sentenza dichiarativa della paternità o della maternità naturale, il rifi uto ingiustifi cato di sottoporsi a indagini ematologiche costituisce un com-portamento valutabile da parte del giudice ai sensi dell’art. 116, secondo comma, cod. proc. civ., anche in assenza di prova di rapporti sessuali tra le parti, in quanto proprio la mancanza di prove oggettive assolutamente certe e ben diffi cilmente acqui-sibili circa la natura dei rappor-ti tra le stesse parti intercorsi e circa l’effettivo concepimento ad opera del preteso genitore natu-rale, se non consente di fondare la dichiarazione di paternità sul-la sola dichiarazione della madre e sull’esistenza di rapporti con il presunto padre all’epoca del concepimento (secondo l’espres-so disposto dell’ultimo comma dell’art. 269 cod. civ.), non esclude che il giudice possa desumere, appunto, argomenti di prova dal comportamento processuale dei soggetti coinvolti, e in particolare dal rifi uto del preteso padre di sottoporsi agli accerta-menti biologici, e possa persino trarre la di-mostrazione della fondatezza della domanda esclusivamente dalla condotta processuale del preteso padre, globalmente considerata e posta in opportuna correlazione con le di-chiarazioni della madre».

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Riconoscimento paternità, fa fedela dichiarazione dei nonni

Il principio

Nel giudizio di adottabilità del minore ri- ✔conosciuto in un secondo momento dalla madre naturale, afi nché il relativo convin-cimento possa ricollegarsi a regole di co-mune esperienza specialistica, occorre la sussistenza di elementi da cui la scienza desuma una sola e determinata valutazio-ne, sicché, in anche in presenza di com-portamenti emotivi (e/o privi di emotività) tenuti nel corso di un’udienza, pur se svolta da organi qualii cati alla loro valutazione, il giudice minorile non può esimersi dall’ac-quisizione di ulteriori riscontri o dal ricor-so a consulenza tecnica,e comunque dal compimento di piú approfonditi accerta-menti. (Sentenza 9958)“L’articolo 269 del codice civile, nella sua ✔attuale formulazione, non pone alcun limite in ordine ai mezzi attraverso i quali può essere dimostrata la paternità. Sicchè il giudice di merito, dotato di ampio potere discrezionale al riguardo, può legittima-mente fondare il proprio convincimento sulla effettiva sussistenza di un rapporto

di i liazione anche su risultanze istrutto-rie dotate di valore puramente indiziario, quale il rii uto ingiustii cato di sottoporsi ai test ematologici, che costituisce com-portamento valutabile ai sensi dell’art. 116 c.p.c. , anche in assenza di prova specii ca di rapporti sessuali tra le parti. Infatti, pro-prio la mancanza di prove oggettive asso-lutamente certe e difi cilmente acquisibili circa l’effettivo concepimento ad opera del preteso genitore naturale, se non consente di fondare la dichiarazione di paternità sulla sola dichiarazione della madre, non esclude che il giudice possa desumere argomenti di prova dal comportamento processuale dei soggetti coinvolti – ed in particolare dal ri-i uto del preteso padre di sottoporsi al test del dna – traendo la dimostrazione della fondatezza della domanda esclusivamen-te dalla condotta processuale del preteso padre, globalmente considerata e posta in opportuna correlazione con quanto affer-mato dalla madre”. (Sentenza 9727)

Le due sentenze sul sito www.italiaoggi.it/docio7

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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49Lunedì 3 Maggio 2010

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Guglielmo Vaccaro. In un perio-do in cui la formazione è al centro dei piani di ripresa, il deputato Pd propone che quella dei commercia-

listi non sia più obbligatoria.

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50 Lunedì 3 Maggio 2010 L’ I N C H I E S TA

Pagine a curaDI IGNAZIO MARINO

Le professioni ordinistiche ne contano almeno 15 per rappresentare i circa due milioni di iscritti in albi. Mentre quelle non regolamentate arrivano a

quasi 200 per circa 3 milioni di lavoratori. Ma se c’è un aspetto dei sindacati di ca-tegoria poco attendibile è proprio quello dei numeri degli associati.

E la scienza «del chi rappresenta chi» è tutt’altro che esatta. Colpa della confusione di ruoli, a detta dei rappresentanti sindacali, che c’è con gli ordini. Gaetano Stella, pre-sidente della confederazione delle associazioni degli ordini non ha dubbi: «L’ordine deve tutelare gli interessi dei cittadini, il sinda-cato quelli degli iscritti. Senza questa divisione di compiti si crea un evidente confl itto di interesse».

Non la pensano così all’interno del mondo or-dinistico. Dice Claudio Siciliotti, presidente dei dottori commercia-

Viaggio di Io Lavoro

Da ordini a 360°

Stessi obiettivi ma con politiche diverse per i sindacati dei commercialisti. La nasci-ta dell’albo unico dei dottori e dei ragionieri, nel 2008, doveva essere la prima pietra per arrivare successivamente a una sola cassa di previdenza e all’unifi cazione di alcune si-gle sindacali. In linea con l’evoluzione della categoria che ha unifi cato gli albi dei ra-gionieri e dei dottori commercialisti. Ma a distanza di due anni entrambi gli obiettivi sono falliti. E non per mancanza di tempo, ma di volontà politica. Di sicuro quello che non manca in casa dei commercialisti è il fermento. Del resto le istanze degli oltre 100 mila iscritti all’albo unico hanno bi-sogno di essere rappresentate con spirito diverso: di condivisione o di opposizione alla dirigenza istituzionale nazionale. Naufragato il tentativo di formare una sola aggregazione giovanile, l’Unione nazionale dei giovani dot-tori commercialisti e degli esperti contabili (Ungdcec) di Luigi Ca-runchio ha aperto le porte anche ai giovani ragionieri.

Candidandosi così a essere se non l’unico sindacato, almeno quel-lo più rappresentativo degli under 45. Mentre l’Unione giovani ragionieri commercialisti ed esperti contabili di Raffaele Marcello ha recentemente cam-biato denominazione (mantenendo lo stesso acronimo, Unagraco) passando da sindaca-to dei giovani ad asso-ciazione aperta a tutti i ragionieri commer-cialisti. Ha cambiato denominazione con la

nuova presidenza di Giuseppe Pozzato anche il Sindacato nazionale dei ragionie-ri commercialisti (Snrc). Che oggi si chia-ma Associazione nazionale commercialisti (Anc). E siccome i sindacati dei commer-cialisti sono in costante evoluzione, anche l’Aidc Milano si è elevata a sindacato na-zionale dopo 20 anni di attività strettamen-te legata al territorio lombardo. L’Aidc di Marco Rigamonti conta già 28 sezioni locali (Arezzo, Bari, Bergamo, Brindisi, Busto Ar-sizio, Campobasso, Catania, Chieti, Foggia, Lecce, Lecco, Lodi, Lucca, Lucera, Matera, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Pistoia, Potenza, Roma, Sardegna, Taranto, Termo-li, Trani, Trapani, Verona) in 11 regioni. E

almeno altre dieci dovrebbero essere attivate a breve. In casa dei dot-

tori commercialisti ci sono poi l’Associazione dottori com-mercialisti (Adc) di Wilma Iaria, l’Associazione nazio-nale dottori commercialisti (Andoc) di Riccardo Losi,

l’Unione italiana commer-cialisti (Unico) di Domenico

Posca. Di recente sono stati co-stituiti la Fondazione commer-

cialistitaliani di Marco Cuchel e l’Associa-zione nazionale tutela dottori commercialisti ed esperti contabili (Andc) di Roberta Malucci nata dalla fusione di due asso-ciazioni precedenti (Comitato di tutela dottori commerciali-sti e associazione na-zionale difesa cassa e categoria).

ALBO UNICO

Commercialisti work in progress Ordini separati in casa. Risale ormai al luglio del 2009 la frattura all’interno del Comitato unitario delle pro-fessioni, nato per sintetizzare le istanze di tutte le categorie. Sono usciti dal Cup (si veda ItaliaOggi del 2/7/2009) otto professioni dell’area tecnica: agronomi e forestali, ingegneri, geologi, chimici, periti agrari, periti industriali, geometri e tecnologi alimentari. Sono rimasti dentro invece gli agrotecnici e gli architetti. La spaccatura è arrivata a pochi mesi dall’insediamento del nuovo presidente Marina Calderone (consulenti del lavoro), considerata troppo giovane forse dagli altri presidenti dissidenti. A non andare giù ai rappresen-tanti dell’area tecnica, oggi riuniti all’interno del Pat (Professioni area tecnica) guidato da Sergio Polese, anche le politiche della nuova presidenza dirette a riscrivere lo statuto per meglio coinvolgere le realtà locali e compattare così tutto il fronte delle professioni intellettuali. Per i promotori del Pat il nuovo fronte è unito da co-mune matrice culturale e professionale per assumere ruolo di coordinamento nazionale e confronto fra le diverse realtà professionali e rivestirà una posizione di riferimento e interlocuzione unica e unitaria a tutti i livelli compreso quello politico e istituzionale. E se la spaccatura ha indebolito la forza del Cup (in quanto non più rappresentativo di tutte le categorie o meglio dei direttivi nazionali) non ha di certo dato maggiore forza politica al Pat, il quale al suo interno deve fare i conti diversi problemi. Uno su tutti la volontà di periti industriali, periti agrari e geometri di unificare i loro albi per dare vita all’ordine unico dei tecnici di primo livello. Il progetto passa dalla revisione delle competenze verso l’alto (per accedere alle tre professioni non basta più il diploma ma serve la laurea) e del titolo. Creando non pochi conflitti con gli ingegneri iunior se non addirit-tura con i senior. Ma ormai vicini al giro di boa del primo anno di presidenza Calderone, il ministro del-la giustizia Alfano ha chiesto a tutti i rappresentanti di fare delle proposte per la riforma delle professioni. Dalla Calderone l’impegno a proporre un solo progetto di riforma.

CUP-PAT

Ordini separati in casa

Una panoramica

Professione di riferimento

Quota annuale

Numeri iscritti

Ancl - Consulenti del lavorowww.anclsu.com

120 euro Circa 6500

Andi – dentisti www.andi.it 220-400 euro Circa 23 milaAnc- Ragionieri www.sindacatonazionalera-gionieri.it

26 euro Circa 15.000

Unagraco Ragionieri commercialistiwww.unagraco.org

50 euro Circa 5000

Ungdcec - Giovani dottori commercialisti ed esperti contabili www.knos.it

30-60 euro Circa 20.000

Aidc - Dottori commerciali-sti www.adcmi.it

Da 90 a 190 euro Circa 2000

Aiga - giovani avvocatiwww.aiga.it

50 euro circa Circa 10 mila

Federnotaiwww.federnotai.it

150-250 euro Circa 2000

Anmvi -veterinariwww.anmvi.it

Non è prevista alcuna quota

Circa 15.000

Inrl - Revisori legali dei contiwww.revisori.it

150 euro Circa 10.000

Singeop -geologiwww.geologi.it

50 euro

Ala - Assoarchitetti www.assoarchitetti.it

60 euro

Sna - Agenti di assicurazione www.snaservice.it

330-550 euro a se-conda che si tratti di singolo iscritto o di società

Circa 8000

Lapet – tributaristiwww.iltributarista.it

350 euro Circa 6000

Ancot – tributaristi www.lapet.it

Da 170 a 340 Circa 1200

Luigi Carunchio

Marco Rigamonti

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51Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 MaggL’ I N C H I E S TA

nel mondo associativo e tra i servizi offerti agli iscritti

e sindacati tuteleper i professionistilisti: «Ci siamo candidati al governo del-la categoria presentando un programma preciso. La maggioranza degli iscritti ci ha quindi dato un mandato preciso a rappresentarli presso tutte le sedi istitu-zionali». Fuori dall’eterna diatriba, cosa ci guadagnano i professionisti (ordinati e non) dall’iscrizione a un sindacato?

I vantaggi. La tutela della professione costituisce l’obiettivo primario dei sinda-cati. Suggerendo percorsi formativi, for-nendo supporti logistici ed intervenendo a livello istituzionale, l’associazione mira a favorire l’inserimento dei giovani nella società e nella professione e pertanto di-venta un fondamentale punto di incontro e di confronto tra gli associati.

Di fatto si amplia quella che è la tutela del singolo professionista, anche con le polizze assicurative che non sono obbli-gatorie per legge ma che sono sempre suggerite dall’associazione. Già, perché dove non arriva l’ordine, che ha una rappresentanza istituzionale in quanto ente pubblico preposto alla tutela degli interessi dei cittadini, entra in scena il sindacato per evidenziare le criticità del sistema. Si prenda il caso dell’ultima

crisi economica. Anche le professioni in-tellettuali hanno sofferto la congiuntura economica negativa con ritardi nei pa-gamenti delle parcelle da sei ai 12 mesi. A rivendicare gli ammortizzatori sociali per il comparto ci ha pensato di sicuro Confprofessioni.

La confederazione dei sindacati è la principale organizzazione di rappresen-tanza dei liberi professionisti in Italia, fondata nel 1966.

Riconosciuta parte sociale nel 2001, l’azione della Confederazione mira alla qualifi cazione e alla promozione delle at-tività intellettuali nel contesto economi-co e sociale, proponendosi come fattore strategico per lo sviluppo e il benessere del paese e contribuendo, assieme alle istituzioni politiche e alle altre forze so-ciali, alla crescita culturale ed economica della società.

Un ruolo determinante Confprofessio-ni ce l’ha nelle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di la-voro dei dipendenti degli studi. Il Ccnl, infatti, dà vita a una serie di enti bilate-rali, Fondoprofessioni per la formazione e Cadiprof per l’assistenza sanitaria, che rendono il comparto protagonista di po-

litiche attive.

La partita della riforma. Ma se già or-dini e sindacati interni fanno fatica a non rivendicare per sé la rappresentanza isti-tuzionale, parla un’altra lingua il comparto delle associazioni non regolamentate rappresentate da Colap e Uni-prof. Terreno di scontro la tanto attesa riforma delle professioni, dove i senza albo chiedono, da una parte, la re-golamentazione dell’associazio-ne e, dall’altra, del l ’att ività professionale. Due ob ie t -tivi che, se realizzati , c a m u f f e -rebbero le nuove as-sociazioni discipli-nate in ordini.

Altro fronte che non conosce unità di in-tenti è quello della previdenza dei profes-sionisti. Fino a qualche tempo fa c’era solo l’Adepp. L’Associazione degli enti di previ-denza privatizzati affidata alla leadership di Maurizio de Tilla (avvocati) ha finito per spaccarsi dopo mesi di accese pole-miche. Motivo del contendere: lo scarso peso avuto all’interno dell’Adepp da parte di alcuni presidenti di enti di previdenza (seppur in rappresentanza di centinaia di migliaia di professionisti) mentre gli stes-si vertici dell’Associazione nel frattempo erano diventati ex presidenti di cassa. Il riferimento oltre che per Maurizio de Tilla è per il vice Antonio Pasto-re (dottori commercialisti). Così solo qualche settimana fa, dopo un anno e mezzo di tira e molla (si veda ItaliaOggi del 27/8/2009) sei enti hanno deciso di uscire per dare vita a una nuova federazione. Ne fanno parte l’Enpab (biologi), l’Enpam (me-dici), l’Eppi (periti in-dustriali), la Cassa geometri, l’Onaosi (la fondazione per gli orfani sani-tari italiani) e C a s s a r a g i o -nieri. Insieme rappresentano oltre 800 mila professionisti italiani e con mil le d ipen-denti. Ma al-tri enti, nei mesi passati, sono arriva-ti vicini allo strappo come Inarcassa (ar-

chitetti e ingegneri) e Cassa notariato; non consumato perchè sotto elezioni.Il nuovo statuto firmato recentemente promette di ricompattare il fronte dando ai dissidenti un presidente Adepp che sia allo stesso tempo anche un presidente in carica presso la cassa di appartenenza. Ma la nuova Associazione degli enti na-scerà, secondo la norma transitoria dello statuto, dal 1° luglio 2010. Esattamente alla vigilia, per alcuni, e nel pieno, per al-tri, delle elezioni di una serie di enti di

previdenza: Epap - pluricategoriale (attuari, dottori agronomi e dot-

tori forestali, geologi e chimici), Cassa notariato, Inarcassa (ar-chitetti e ingegneri), Eppi (pe-riti industriali). In particolare, questi ultimi tre istituti sono stati i dissidenti della prima

ora che nel 2009 avevano posto il problema di rappresentatività.

Quindi, chi dovrà votare i nuovi vertici? I presidenti in carica

e in attesa di conoscere il risultato delle elezioni interne o i nuovi? Non solo. Destinata a pesare c’è anche la questione dei commercialisti. Le due casse, dei dottori e dei ragionieri, chia-mati a unificarsi dal-la legge hanno rotto definitivamente le trattative. E anche questo finirà per pe-sare, visto che anche all’Adepp stanno su fronti opposti.

ADEPP

Enti di previdenza in cerca di unitàDiscorso a parte è l’universo dei sindacati dei professionisti non regolamentati in rappresentanza, secondo il Censis, di circa tre milioni di soggetti. Anche se alla gestione separata dell’Inps contribuiscono circa 270 mila soggetti dotati di par-tita Iva. Sono due i coordinamenti delle associazioni a divider-si la rappresentanza, il Colap di Giuseppe Lupoi e l’Uniprof di Giorgio Berloffa. Anche se a calcare le scene sono soprat-tutto i triburatisti. Le associazioni di riferimento costituiscono un mix di rappresentanza istituzionale e sin-dacale. Nel 1984 esisteva la Lapet, poi ne sono nate quattro costole non senza un lungo strascico giudiziario fra alcune delle sigle: la Lapet di Roberto Falcone, l’Ancot di Arvedo Marinelli, l’Ancit di Luigi Pessina e l’Int di Riccardo Ale-manno. C’è poi la più recente Lait di Fausto Marra. Altra cosa è invece l’Associazione nazionale tributaristi italiani (Anti) di Mario Boidi. L’A.N.T.I. nasce nel 1949 come co-mitato atipico allo scopo di fornire supporto scientifi co agli studi per la prima riforma tributaria post-costituzionale. La stessa rivendica lo stimolo al mondo universitario e professionale dell’allora «ministro delle Finanze Ezio Va-noni perché costituisse un’associazione di studiosi desti-nata, dapprima, a collaborare per la redazione delle nuove norme fi scali per la perequazione tributaria e, di poi, per costituire l’interfaccia fra l’erario e il contribuente eser-citando così la funzione di catalizzatore permanente tra i due interlocutori». Anti a parte, le altre sigle da tempo si interrogano sull’opportunità di creare una casa comune. Periodicamente si sono tenuti dei confronti pubblici, ma sono sti più che altro un modo per fare il punto sulle evoluzioni delle singole realtà. Le buone intenzioni di dare una voce unica al comparto non si sono mai trasformate in qualcosa di concreto. A pesare soprattutto le vicende giudiziarie fra alcune sigle per riaffermare la maggiore rappresentatività del settore. A ogni modo, la competizione fra i sindacati ha portato a moltiplicare i servizi offerti ai propri iscritti. Tanto che oggi iscriversi ad un’associazione comporta, oltre al paga-mento di una quota simile per importo a quella di un ordine professionale, tutta una serie di obblighi: dalla formazione alla deontologia passando per l’assicurazione per eventuali danni arrecati ai clienti. Le associazioni da tempo chiedono una riforma che regolamenti questo mondo. Ma fino a oggi non è stato possibile.

ASSOCIAZIONI

Tributaristi ovunque

Maurizio de Tilla

Gaentano Stella

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52 Lunedì 3 Maggio 2010 F O R M A Z I O N E

Dalla Carpigiani university alla Scuola dell’ateneo di Perugia gli aiuti per mettersi in proprio

Gelato, la passione si fa business È boom dei corsi di formazione per aprire un laboratorio

Pagina a curaDI DUILIO LUI

«Quasi quasi, mollo tutto e apro una gelateria». Chis-sà quante volte

sarà capitato di pronunciare o ascoltare questa frase in un momento di sconforto per la propria vita professionale. Per poi desistere, frenati dal timore di perdere quello che si ha già e dalle incognite legate all’avvio di un’attività impren-ditoriale. Eppure sono sempre di più quelli che il grande salto riescono a farlo, approfi ttando delle opportunità di formazio-ne e accompagnamento in fase di start-up offerte da aziende del settore e persino da ate-nei.

L’Università del gelatoper mettersi in proprio

Una delle realtà formative più note del settore è la Car-pigiani gelato university, pro-mossa dall’omonima azienda emiliana specializzata nella produzione di macchine per i gelati. Un’innovazione che ha fruttato l’attenzione dei media di tutto il mondo, dal periodico americano Time alle emittenti televisive Rede Globo, Al Ja-

zeera e Abc, che hanno dedi-cato approfondimenti a questo ateneo. «In sei anni dal lancio abbiamo formato oltre 30 mila persone provenienti da un cen-tinaio di paesi, dalla Nuova Ze-landa alla Francia, dagli Stati Uniti al Giappone», spiega il responsabile della scuola Achille Sassoli. «Nel 2009 le iscrizioni sono aumen-tate dell’80% e già nel-la stagione precedente avevamo visto una crescita a doppia ci-fra». Segno che la crisi aguzza l’ingegno e favorisce la voglia di mettersi in proprio, puntando su un busi-ness che ha bassi costi d’ingresso al mercato e pertanto è indicata anche a chi non ha grandi disponi-bilità economiche per iniziare. Il corso è una full immersion della tecnologia del gelato, con una visita all’azienda, dimostrazioni pratiche, in-contri con i professionisti del settore e momenti di pratica individuale con l’assistenza di tutor. «Il percorso base dura tre giorni», aggiunge Sassoli, «altri due sono necessari per quello intermedio e si arriva a una settimana completa con il master». Il costo medio per

il pacchetto completo è di 700 euro più Iva. I corsi si tengo-no sia nella sede storica della scuola, ad Anzola Emilia (Bolo-gna), sia nelle succursali estere

(S tat i Uni t i , Inghi l terra ,

F r a n c i a ,

Olanda) e pres-so i concessio-

nari Carpigiani. Il corpo docente

è formato da 20 maestri del setto-

re, specializzati non solo nella produzione

di gelati e prodotti di pasticceria, ma anche

in tecniche di marketing, comunicazione e business:

i corsi sono tenuti in italiano, inglese, francese, spagnolo e te-desco anche nella sede italiana. «L’obiettivo è formare professio-nisti non solo capaci di produrre il migliore gelato artigianale, ma anche di gestire con profi t-to un’attività imprenditoriale, con tutte le questioni annesse», aggiunge Sassoli.

L’esperienza dell’ateneodi Camerino

Negli ultimi anni anche un vero ateneo come l’università di Camerino ha organizza-to corsi per futuri gelatieri. «Siamo partiti nel 2008 con un corso base di 42 ore per gelatiere professionale, con

la partecipazione di 17 persone e abbiamo subito riscontrato un grande interesse per il set-tore», racconta Paolo Polidori, il docente che ha coordinato il programma formativo. «Succes-sivamente è stata la volta del corso per gelatiere specializzato e quello per maestro gelatiere pasticciere». In calendario lezio-ni di nutrizione, caratteristiche delle materie prime, ricette di base per il gelato, tecniche di maturazione e qualità, requisiti igienici e conduzione economica dell’attività artigianale. Tutti i momenti formativi sono stati

organizzati con l’associazione gelatieri Gaia e l’ateneo ha in programma di partire con un nuovo ciclo di tre corsi dal pros-simo autunno.

Gli altri corsi

A Perugia l’università dei Sapori ha realizzato la Scuo-la italiana di gelateria, con la consulenza dei Maestri della gelateria Italia, associazione che comprende alcuni tra i più importanti professionisti del settore. L’organizzazione di-dattica si basa su un articolato programma di corsi modulari, da quelli professionalizzanti di base a quelli di aggiornamento e approfondimento tematico. Dal 2 al 27 novembre prossimi si svol-gerà un corso per gelatiere, con le fasi iniziali dedicate ai temi del management, del marketing e della comunicazione, per poi proseguire con approfondimenti sull’igiene, le componenti del ge-lato, le tecniche di bilanciamen-to e le decorazioni. Per fi nire, è prevista la possibilità di stage formativi presso realtà afferma-te del settore. Periodicamente la scuola organizza anche corsi di approfondimento per gelatieri professionisti o su specifiche tecniche di preparazione.

© Riproduzione riservata

La crisi economica non frena il settore delle gelaterie. Secondo l’ultimo censimento effettuato dall’Uffi cio studi di Confartigianato, al 31 marzo 2009 (quindi nel pieno della recessione) in Italia risultavano registrati 36.389 laboratori di gelato, per un totale di 93.207 addetti. In cinque anni, le attività economiche del settore sono cre-sciute del 10,9% (3.970 gelaterie). La classifi ca per regioni vede prevalere la Lombardia, con 6.093 laboratori, seguita dal Veneto (3.512 imprese) e l’Emilia Romagna (3.273 im-prese). Tuttavia, il maggiore tasso di crescita nei cinque anni considerati ha riguardato il Centro Italia (+12,9%), con il Lazio in testa (+15,2%). Bene anche alcune regioni del Mezzogiorno come la Puglia (+ 13,8%), la Sicilia e l’Abruzzo (entrambe con un +12%). Quanto ai consumi, gli italiani spendono in un anno 1,9 miliardi di euro in gelati artigianali e industriali, pari a 82 euro l’anno per famiglia. I più golosi sono i consumatori del Nord, ai quali si deve il 52,9% della spesa. Nelle regioni del mezzogiorno si con-centra il 29,4% dei consumi mentre il Centro si ferma al 17,6%. Il primato di spesa pro capite in gelato appartiene ai giovani single con 63 euro all’anno. Seguono le giovani coppie senza fi gli (47 euro pro capite l’anno), mentre le coppie con un fi glio spendono 33 euro.

In ogni caso, solo la metà dei punti vendita si occupa anche della produzione. Gli altri si riforniscono dai labo-ratori sparsi sul territorio, alcuni facendo riferimento a reti in franchising, che spesso si occupano di affi ancare il giovane imprenditore nella fase di start-up e curano anche gli aspetti logistici e l’arredamento del punto vendita. È il caso dalla LokyLiky, che chiede un investimento iniziale di 29.800 euro e suggerisce location strategiche, nei centri storici o presso le stazioni ferroviarie. Stesso percorso seguito da Gelida Voglia, che si occupa anche dello stu-dio di fattibilità e offre l’esclusiva di zona. Ci sono, poi, società specializzate proprio nella consulenza per i neo-imprenditori. Come la Ice Rock Consulting, che realizza business plan, assiste l’imprenditore nell’allestimento del laboratorio e del punto vendita, oltre che nelle campagne promozionali e organizza corsi di formazione.

Un mercato in salute, l’attività cresce dell’11% «Le opportunità per mettere in piedi un

nuovo business non mancano. L’importante è non farsi accecare dalla logica del pro-fitto e guardare alla nuova attività come un’occasione per migliorarsi». Gianpaolo Grazioli racconta così la «filosofia» che lo ha spinto ad aprire la gelateria Giapo ad Auckland. Lasciata la professione ma-nageriale, nel 2005 Grazioli si è trasferito nella città neoze-landese che aveva conosciuto in occasione di una vacanza, e che lo aveva conquistato per i suoi paesaggi e i ritmi di vita tutt’altro che frenetici, e lì ha lanciato il negozio Giapo. Il suo è un prodotto biologico con ricette italiane ma dai gu-sti non comuni in Italia, come l’avocado o la macadamia. «Per avere successo», sottolinea, «occorre tornare a quello per cui noi italiani siamo famosi nel mondo: la creatività abbi-nata all’umanità. Bisogna fare quello che non ci insegnano nelle scuole di business ispirate al modello anglosassone. Non basta seguire i numeri per avere suc-cesso, ma bisogna seguire i sogni, le emo-zioni». Un consiglio a chi vuole aprire una gelateria? «Di non fermarsi solo a fare del buon gelato, per avere successo bisogna andare oltre la qualità: bisogna arricchire la comunità, dando ai clienti un esperienza straordinaria». Un senso di comunità che Gianpaolo Grazioli coltiva sui social media come Facebook e Twitter: «Sono strumenti straordinari», riflette. «Tramite questi ca-nali ascoltiamo i clienti e conversiamo con loro, accomunati dalla passione del gela-to». Progetti? «Al momento non pensiamo

tanto a crescere, ma a rendere perfetto quello che abbiamo iniziato. La strada è lunga e non abbiamo intenzione di fare franchising».

Le altre esperienze. Sono arrivati da tut-to il mondo per frequentare l’università del gelato e, nella maggior parte dei casi,

hanno imboccato la strada del ritorno a fine corso. Come Theresa Morelli, un passato da imprenditrice della moda e oggi intenzionata ad aprire una catena di gelaterie a Seat-tle. «Ho sempre avuto un debo-le per il gelato, che preparavo in tutte le combinazioni nelle feste in famiglia e con gli ami-ci», racconta, «ma solo poco tempo fa ho maturato l’idea di trasformare la passione in business». Completato il per-corso formativo presso Car-pigiani, Morelli sta mettendo a punto il suo business plan:

«per il momento non mi sbilancio, in atte-sa di definire tutti gli aspetti», racconta. «L’esperienza all’Università del gelato mi è servita anche come lezioni di vita, grazie alla possibilità di confrontarmi con perso-ne che arrivavano da esperienze diverse e da tutto il mondo». Negli Stati Uniti sta aprendo una catena di negozi anche Patri-zio Santurro, mentre molti ex allievi sono attivi in Italia: da Simone Bonini, passato da imprenditore di impianti elettrici di il-luminazione a titolare gelatiere di succes-so nella provincia di Firenze, a Elisabetta Perazzone, ex venditrice di materiale elet-trico e oggi titolare di una agrigelateria in provincia di Biella.

Da Napoli a Auckland per migliorarsi

Gianpaolo Grazioli

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53Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 Maggio 2P E R C O R S I

Caratteristiche e prospettive dei direttori, sempre più ricercati nella grande distribuzione

Una guida per lo shopping centerCentri commerciali a caccia di professionisti a tutto tondo

Pagina a curaDI ROBERT HASSAN

La grande distribuzione cambia volto. Negli ultimi anni i centri commerciali in Italia hanno continua-

to ad aumentare l’offerta di ser-vizi aggiuntivi per accrescere la permanenza del consumatore all’interno del punto vendita. Questo aspetto ha comportato l’esigenza di formare fi gure pro-fessionali che sapessero gestire questo cambiamento e ha con-tribuito a una maggiore richie-sta di direttori di centri com-merciali che tuttavia risultano essere ancora di diffi cile repe-ribilità. La diffi coltà maggiore che sta incontrando la grande distribuzione è infatti quella di reperire sul mercato ruoli che abbiano un background for-mativo adeguato alle esigenze mutevoli del settore. Le ricer-che più complesse che vengono effettuate riguardano dunque l’identifi cazione di profi li a tut-to tondo che racchiudano espe-rienza nel mondo amministra-tivo, commerciale, marketing e relazioni pubbliche, in grado di ricoprire il ruolo di direttore di centro commerciale.

Questa fi gura richiede un li-vello di responsabilità alto, ne-cessita di competenze in ambito economico e di una particolare propensione alla contrattua-

listica. Deve avere una buona conoscenza di una o più lingue straniere e sapere utilizzare gli strumenti informatici e i programmi per l’elaborazione dati. È fondamentale anche la conoscenza delle norme che re-golano la sicurezza sui luoghi di lavoro e la capacità di intuire le esigenze e le caratteristiche del mercato. I tratti distintivi di questo professionista inoltre sono: la creatività, la capacità organizzativa, analitica, deci-sionale e di leadership. Di fi an-co a un ruolo di pura gestione amministrativa, è necessario che possegga dunque un forte

spirito commerciale in grado di generare valore aggiunto utile ad attrarre il potenziale consu-matore con iniziative adeguate. È responsabile sia della gestio-ne dell’immobile che dell’attivi-tà commerciale. Cura i rapporti con i fornitori di servizi, come la manutenzione degli impianti e sicurezza. Coordina l’organizza-zione del punto vendita, proget-ta e coordina il mix merceologico offerto nel centro commerciale e si occupa dell’organizzazione dei servizi comuni, come per esempio la vigilanza, la gestio-ne delle attività promozionali e pubblicitarie, la predisposizione

del budget delle spese comuni, la gestione del personale all’in-terno del punto vendita, la cura degli aspetti amministrativi e delle autorizzazioni necessarie per l’attività del centro com-merciale. Infi ne, deve offrire un insieme di proposte in grado di attrarre il cliente, non solo con-sumatore di beni materiali, ma anche attento fruitore e ricer-catore di divertimenti. L’evolu-zione della domanda ha portato alla grande affermazione, pri-ma nel mondo anglosassone e negli Stati Uniti e poi anche in Italia, di strutture commerciali leisure oriented, ovvero integra-

te con aree dedicate al tempo libero, nelle quali sia possibile trovare anche bar, ristoranti e fi tness center.

Questa professione, essendo inserita generalmente come quadro, percepisce una retri-buzione lorda annua che oscil-la, in base all’esperienza e alle dimensioni aziendali, tra i 50 mila e i 60 mila euro, esclusi i benefi t aziendali e i premi di produzione. L’area geografi ca in cui vi è una maggiore possibi-lità d’impiego è il Nord Italia in cui, in questi ultimi anni, stanno proliferando i cosiddet-ti factory outlet center, vere e proprie cittadelle commerciali. Le prospettive di sviluppo del settore sono buone e le previsio-ni occupazionali sono positive. Anche se ancora poco numero-si, esistono dei corsi specifici per questa fi gura professiona-le. Ci sono incontri formativi organizzati da Ifoa (Istituto formazione operatori azienda-li), dal Consiglio nazionale dei centri commerciali e da Cogest learning center, la scuola per direttori di centri commerciali che prevede un periodo di for-mazione in aula, seguito da un periodo di due-tre mesi di la-voro interinale presso i centri commerciali gestiti da Cogest e un successivo inserimento per gradi che li porterà ad essere futuri direttori.

Negli anni 70 e 80 in Italia abbiamo assistito alla nascita del grande su-permercato che diventa modello di contrapposizione nei confronti del det-tagliante. Dalla fi ne degli anni 80 fi no agli anni 90 sono dapprima nati i servizi aggiuntivi offerti al consumatore all’in-terno dei grandi punti vendita e a poco a poco sono nati i centri commerciali. Quest’ultimi, solo dalla fi ne degli anni 90 hanno accresciuto i servizi di svago e tem-po libero di contorno al puro servizio di spesa. Avendo alle sue dipen-denze uno staff ammi-nistrativo e gli addetti alle informazioni alla clientela, il direttore del centro commercia-le deve essere in gra-do di gestire un team, mantenendo vivo un forte orientamento ai risultati attraverso una spiccata predisposizio-ne al problem solving. La sua responsabilità non solo riguarda il comparto immobiliare, controlling, amministrazione e organizzazione del lavoro, ma anche l’area marketing di prodotto, promozionale e risorse uma-ne, al fi ne di raggiungere gli obiettivi di sviluppo e continuo rinnovamento, anche d’immagine, concordati con la direzione centrale. La richiesta del mercato è preferibilmente quella di un laureato, anche se talvolta vengo-no identifi cate fi gure professionali di diversa cultura.

«Si prevede che la richiesta di questa fi gura cresca, anche per il diffondersi di outlet center», spiega Pierpaolo Dal-zocchio, partner di D&G Amrop Hever, società di executive search. «Per svol-gere questa professione come senior occorre un’esperienza di almeno cin-que anni in posizioni limitrofe, come quella di responsabile coordinamento fi liali, preferibilmente una laurea in

economia e commer-cio, buone competenze di gestione del bilancio e di budget, tecniche di marketing, analisi di mercato, business planning e una note-vole attitudine alle re-lazioni interpersonali. Il direttore del centro commerciale può esse-re un dipendente o li-bero professionista: se dipendente, ha una re-tribuzione che risente dell’esperienza della persona e delle dimen-

sioni del centro commerciale. Lo sti-pendio minimo è di circa 60 mila euro lordi annui», conclude Dalzocchio. Il direttore di centro commerciale quindi è una fi gura professionale complessa e articolata circa le sue skill, dato che nel tempo ha avuto evoluzioni importanti in termini di competenze professionali, soprattutto per i continui mutamenti che il mercato stesso ha richiesto alla grande distribuzione in termini di cam-biamenti del modello di business offer-to al consumatore fi nale.

Lo stipendio minimo è di 60 mila euro

Il direttore del centro commer-ciale non solo istruisce, gestisce, fornisce un servizio, ma anche motiva, forma, dirige e fornisce consulenza. L’evoluzione del con-sumatore, il processo di satura-zione competitiva, il prolungar-si della congiuntura economica sfavore-vole hanno compor-tato un ripensamento dell’attività di gestio-ne verso un maggiore orientamento al mar-keting che costituisce così sempre più fatto-re di differenziazione fra i diversi stili di ge-stione.

Soprattutto per le posizioni di responsa-bilità di punti vendita di centri commerciali le aziende ricercano nei candidati caratteristiche con realtà antite-tiche tra loro. Chi è effi ciente in ambito amministrativo spesso è carente dal lato commerciale e viceversa, mentre quello che si vorrebbe trovare è il giusto mix di competenze e, per motivi eco-nomici, la scelta ricade talvolta su profi li junior che normalmente sono neolaureati.

«Questa figura generalmente inizia il suo periodo di training direttamente nel punto vendita come responsabile di reparto»,

osserva Cristina Sottotetti, diret-trice di Setter, società di ricerca e selezione del personale. «La formazione è fi nalizzata all’ac-quisizione delle principali pro-cedure di lavoro che vanno dal ricevimento e smistamento della

merce al riforni-mento degli scaf-fali, all’attività di cassa, al riordino dei prodotti, alla gestione del ma-gazzino. Viene data importanza anche alla for-mazione teorica organizzata e seguita all’inter-no dell’azienda. Sono richieste competenze di recupero credi-

ti, reporting e di facility mana-gement. Altra caratteristica at-titudinale necessaria a svolgere questo ruolo è la fl essibilità: la sua presenza nel punto vendita deve essere costante e continua per far fronte sia alle attività or-dinarie che possono, tra l’altro, prevedere l’apertura del centro commerciale anche nei giorni fe-stivi, sia agli imprevisti di qualun-que genere e natura, dal momen-to che è responsabile in prima persona di tutta la struttura», conclude Cristina Sottotetti.

Il training cominciadagli scaffali

L’identikit

Mansioni Competenze Studi e retribuzione

È responsabile sia della gestio-ne dell’immobile che dell’attivi-tà commerciale. Cura i rapporti con i fornitori di servizi (la ma-nutenzione degli impianti e la sicurezza)

Competenze in ambito eco-nomico e propensione alla contrattualistica commerciale. Deve sapere utilizzare gli stru-menti informatici e i programmi per l’elaborazione dati

Preferibilmente laureato in eco-nomia e commercio o giurispru-denza

Progetta e coordina il mix merceologico offerto nel cen-tro commerciale, si occupa di gestione delle attività promo-zionali

Conoscenza delle norme che regolano la sicurezza sui luoghi di lavoro, la capacità di intuire le esigenze e le caratteristiche del mercato, capacità organiz-zativa, decisionale e di leader-ship

Percepisce una retribuzione lor-da annua che oscilla tra 50 mila e 60 mila euro, esclusi i benei t aziendali e i premi di produzione

a retribuzione lor-ill 50 il

Cristina Sottotetti

Pierpaolo Dalzocchio

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54 Lunedì 3 Maggio 2010 C I D A

Il presidente Cida, Corradini, anticipa i temi della conferenza Cec in programma a Verona

Un fronte comune per i managerDirigenza europea unita e più incisiva nel dialogo sociale

In attesa della conferenza Cec (Confedération eu-ropéenne des cadres) che si terrà a Verona il 17 e il 18

giugno prossimi, abbiamo sen-tito il presidente Cida, Giorgio Corradini, che ci ragguaglia sul-le problematiche dei dirigenti a livello europeo.

Domanda. Presidente, la Cida punta molto sulla Cec. Perché?

Risposta. La Cec, che è la confederazione nella quale si riconoscono le organizzazioni nazionali della dirigenza, par-tecipa regolarmente al dialogo sociale europeo. È questa una funzione di grande importanza perché a Bruxelles vengono ap-provate direttive destinate a in-cidere profondamente sull’eco-nomia dei diversi stati membri dell’Unione europea. Risulta fondamentale essere consulta-ti nella defi nizione di tali di-rettive e delle raccomandazioni affi nché esse possano davvero contribuire al progresso e allo sviluppo delle varie nazioni. In realtà sui diversi contesti nazionali (che hanno caratteri-

stiche peculiari), le decisioni di Bruxelles provocano effetti non sempre omogenei o facili da pre-vedere. Vi è poi la tendenza a considerare una realtà comples-sa, qual è quella del mondo del

lavoro in modo troppo sche-matico e senza tener conto di posizioni ed esi-genze specifi che come sono per esempio quelle rappresentate dalla dirigenza. Per questo mo-tivo ci poniamo oggi il proble-ma di come far crescere il ruo-lo della Cec nel dialogo sociale aumentando la sua capacità di proposta e il suo grado di auto-revolezza. La conferenza che si terrà a Verona dovrebbe discu-tere anche di questo.

Domanda. Dunque, anche se la Cec partecipa al dialogo so-ciale europeo, non siete ancora soddisfatti...

Risposta. Gli organismi co-munitari non possono ignorare un dato fondamentale: sono i di-rigenti, i cadres che gestiscono l’internazionalizzazione delle imprese, la liberalizzazione delle risorse e delle merci, la diffusio-ne delle nuove tecnologie. Tutte le questioni che sono all’atten-zione delle istituzioni comuni-tarie interessano e coinvolgono direttamente i cadres: si tratti della società per azioni europea, del riconoscimento dei diplomi, della formazione professionale o della tutela ambientale. Ecco perché diciamo che l’esperien-za del dialogo sociale promossa dalla Commissione europea va continuata ma deve coinvolgere ancora di più le categorie a ele-vata professionalità. Su questo terreno dobbiamo chiedere pre-cisi impegni alle forze politiche di ciascun paese. Ecco dunque il nostro compito, la necessità di una organizzazione di cadres europei che sappia intervenire con proposte concrete e incisive, su tutto il ventaglio delle pro-

blematiche di rilevante interes-se del mondo del lavoro. Dob-biamo defi nire la nostra politica rivendicativa nei confronti delle istituzioni comunitarie per sta-bilire in modo non confutabile che ai cadres vanno ricono-sciuti i diritti specifi ci connessi alla particolare funzione che essi svolgono nelle aziende. In sostanza dobbiamo pretendere il pieno riconoscimento dello status del dirigente. Prima e come presupposto dei contratti collettivi europei di settore che dovranno essere realizzati, si impone la definizione di uno status europeo dei cadres, che disciplini i principi relativi alla qualifi ca, alla rappresentanza, alla responsabilità, alla previ-denza e assistenza, oltre che le tutele in caso di trasferimento da un paese all’altro e alle ga-ranzie della carriera.

Domanda. La Cida cosa intende proporre alle altre or-ganizzazioni europee della di-rigenza?

Risposta. Per rafforzare dav-vero la Cec occorre innanzitutto che le organizzazioni nazionali a essa aderenti si diano obiettivi e strategie comuni. Comprendo fi n troppo bene che fare ciò non è semplice perché la fi gura del cadre ha una storia diversa da paese a paese. Va detto però che

i valori sono gli stessi e uguali sono le aspirazioni. Tutti credia-mo nell’importanza della profes-sionalità, della responsabilità e del merito. Tutti vorremmo ri-trovare in caso di trasferimento in un’altra nazione europea gli stessi diritti e le stesse tutele che abbiamo lasciato in patria. La Cec può fare moltissimo per diffondere sul piano culturale la consapevolezza che la manage-rialità è un fattore di successo, un’autentica carta vincente per il futuro del vecchio continen-te. Le organizzazioni della Cec devono coordinare i loro sforzi, identifi care le priorità, miglio-rare la comunicazione interna e le occasioni di confronto. La dirigenza deve essere percepi-ta a livello europeo come una categoria unita e determinata a farsi valere nell’interesse della stessa collettività.

Domanda. Dunque a Verona non si celebrerà un’assemblea come tante…

Risposta. È vero. Vogliamo cogliere questa occasione per conoscerci meglio. Attraverso le risposte a un questionario dif-fuso tra le organizzazioni della Cec rileveremo punti di contat-to e differenze per formulare proposte sui temi essenziali. Ecco, proprio in questo dovrà consistere la novità rispetto al passato: l’assemblea della Cec sarà chiamata a formulare delle proposte su temi essenziali qua-li la formazione, la fl essibilità del lavoro, la rappresentanza sindacale in azienda, l’igiene e la sicurezza nelle imprese, il progetto di uno statuto europeo per il personale dirigenziale. Quest’ ultimo dovrà riguarda-re contemporaneamente le di-sposizioni legali, convenzionali e contrattuali che defi niscono le condizioni lavorative, ma anche la protezione sociale, le condi-zioni in caso di trasferimento all’interno della comunità e i diritti collettivi della dirigenza. Molti di questi punti fanno par-te dei diritti sociali fondamen-tali che devono essere garantiti e defi niti.

Domanda. Quali sono oggi i problemi a cui la Cec presta maggiore attenzione?

Risposta. La Cec dedica molta attenzione e sostegno ai programmi di cooperazione comunitaria per la crescita e lo sviluppo delle regioni più colpi-te dalla crisi e all’insieme delle misure relative alla formazione professionale di base e continua. La protezione sociale costituisce un’altra preoccupazione.

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Il trattato dell’Unione europea conferisce alla Commissione la responsabilità di pro-muovere e sostenere il dialogo sociale a li-vello comunitario. La commissione dà corpo alle proprie idee sul futuro del dialogo so-ciale come strumento per governare meglio nell’Unione allargata e come forza motrice delle riforme economiche e sociali. Essa propone misure concrete volte a rafforzare diversi livelli e diverse forme del dialogo so-ciale.

L’articolo 138 del trattato Ce prevede una procedura di consultazione obbligatoria in due tappe:

• prima di presentare proposte nel settore della politica sociale, la commissione consul-ta le parti sociali sul possibile orientamento di un’azione comunitaria;

• se ritiene opportuna un’azione comunita-ria, la Commissione consulta le parti sociali sul contenuto della stessa.

Le parti sociali vengono anche consultate

in sede di comitati consultivi (ad esempio il Comitato consultivo per la salute e la sicurez-za sul lavoro), nel quadro delle procedure in-tese a raccogliere i pareri delle parti in causa (nei libri verdi) ed in modo sistematico sulle relazioni di recepimento della legislazione comunitaria.

La legittimità e l’efficacia della consul-tazione delle parti sociali dipendono dalla rappresentatività delle medesime. I requisiti in materia di rappresentatività sono stati de-fi niti nella comunicazione del 1988 relativa all’adeguamento e alla promozione del dialo-go sociale a livello comunitario.

La commissione intende presentare un nuo-vo studio sulla rappresentatività, elaborare un codice di condotta interno in materia di consultazioni con le parti sociali e presenta-re un elenco modifi cato delle organizzazioni consultate a norma dell’articolo 138.

Come funziona la consultazione delle parti

Giorgio Corradini

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55Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3R I S O R S E U M A N E

Il periodo di forte criticità rende ancora più importante salvaguardare il patrimonio umano

Un aiuto per superare le difficoltàCon il counselor il recupero dell’autostima dei collaboratori

DI PIETRO SCARDILLO

In questo periodo piuttosto complicato per chi gestisce in azienda le risorse umane, l’attenzione per i collabora-

tori di qualità professionale elevata resta un irrinunciabile impegno per non depauperare il patrimonio umano, neces-sario alla so-pravvivenza e allo sviluppo della propria impresa. L’at-tuale situazio-ne di criticità del contesto produttivo cau-sa inquietanti stress a coloro che hanno mag-giore responsa-bilità decisio-nale, per questo l’HR manager deve promuove-re iniziative di sostegno perso-nale a loro favo-re. Il «counseling organizzativo» tende a dare una risposta, che spesso si è rivelata decisiva per un cambiamento positivo delle persone in difficoltà. Esper-ti consulenti, specializzati in counseling, di matrice formati-va sia di natura psicosociologica che di tipo organizzativo, inter-vengono su richiesta degli inte-ressati, molto spesso attraverso la mediazione riservata dell’HR

manager, e si affiancano alle persone per aiutarle a recupe-rare le proprie energie emotive e razionali, a valorizzare capa-cità sottovalutate o latenti, a rinforzare la fi ducia nei propri mezzi e nel rilancio positivo delle relazioni interpersonali. Lo specialista in counseling

(Counselor) agisce affi n-ché il pro-prio assisti-to pervenga a un certo benessere psico-fisico in azienda e sia capace di rinforza-re la propria autostima necessaria a superare momenti di confl ittuali-tà e di crisi. La relazione di aiuto non solo diven-ta preziosa

nelle situazioni di cambiamen-to dei processi produttivi, di riorganizzazione aziendale, di crisi lavorativa individuale o di relazione di gruppo, ma risul-ta importante anche quando, avendo perso il lavoro, occor-re riprogettarsi, riorientarsi professionalmente, ripropor-si sul mercato del lavoro con rinnovate capacità. Daniela Patruno, direttrice del master

triennale «Counseling e svilup-po organizzativo» della Scuola di Ariele, Associazione di psi-cosocioanalisti, e coautrice del libro La consulenza al ruolo –Guerini Editore-, sostiene che «la metodologia del counseling si è rivelata di grande aiuto a imprenditori e professionisti, autonomi o inseriti in impor-tanti organizzazioni, nei mo-menti cruciali di cambiamento o di confl itto.

Signifi cativi alcuni casi di im-prenditori, che, in situazioni di crisi, avevano perso lucidità ra-zionale, travolti emotivamente da un’operatività frenetica, che impediva di rifl ettere e ascolta-re il proprio intuito personale. Gli incontri che sono seguiti, hanno aiutato a fare un’analisi più distaccata della situazione, rifocalizzare i propri obiettivi, canalizzare in modo più effi cace le proprie energie, ritrovare il gusto della sfida imprendito-riale.

Interessante è il counseling applicato al ricambio genera-zionale nella proprietà e di-rezione di aziende familiari. L’intervento è stato articolato a fi anco dell’anziano proprietario e a fi anco del giovane fi glio pre-scelto per assumere nel tempo la posizione di comando azien-dale, dando spazio a un «doppio ascolto» e facendo emergere gli elementi che avevano creato in-comprensioni e diffi coltà opera-tive nel complesso groviglio di sentimenti contraddittori e di

affettività fraintese. Il ricono-scimento delle reciproche aspet-tative, la messa a fuoco degli obiettivi primari, la necessità di una comunicazione serena e continua tra le parti, sdram-matizzando pe-ricolosi aspetti valutativi re-ciproci, hanno consentito di superare situa-zioni critiche di incomunicabi-lità».

I n a l c u -n e a z i e n d e il counseling viene preso in considerazione come possibili-tà di interven-to laddove si rilevino delle criticità com-portamentali nelle dinamiche interpersonali di alcuni capi di unità organiz-zative. Quando si verificano situazioni di questo tipo con risorse particolarmente ap-prezzate dal vertice aziendale, «vengono concordate», segnala Andrea Orlandini, direttore ri-sorse umane e organizzazione della Sisal spa, azienda di 1.100 dipendenti e in costante cresci-ta, «delle regole etiche tra le tre parti interessate: azienda, colla-boratore e counselor, che devono preliminarmente esprimere un reciproco gradimento e condivi-sione dell’obiettivo, basato su

un’assoluta volontarietà del la-voratore interessato a sviluppa-re insieme al counselor un piano di incontri a due (mediamente sei colloqui di tre ore ciascuno in circa sei mesi). Devono es-

sere garantite la riservatezza dell’intervento, la trasparenza del processo e una comuni-cazione finale dei risultati conseguiti. Ri-cordo il caso di un capo che non percepiva la sua rigidità relazionale con cui trattava i collaboratori, né aveva capa-cità di ascolto per cogliere il loro grande di-

sagio. Grazie a un programma concordato di counseling, la persona interessata ha preso coscienza del problema attra-verso un forte coinvolgimento personale, che gli ha permesso di rivelare i suoi comportamen-ti critici, che piano piano sono migliorati, cambiando positiva-mente il clima nel suo gruppo di lavoro. Quando però le diffi coltà interne alle persone sono molto profonde, non è il counseling il rimedio possibile ma la psico-terapia».

© Riproduzione riservata

[email protected]

Incrementare l’effi cienza di un gruppo di lavoro tra i for-nelli. È l’obiettivo del servizio lanciato da Kitchen, ossia il team building in cucina, che offre l’opportunità a manager e collaboratori di abbandonare per un attimo l’uffi cio e immergersi in un ambiente accogliente e stimolante come solo una vera e propria cucina sa essere. Il team building diventa così l’occasione giusta per stimolare, premiare, gratifi care o mettere alla prova il proprio team. L’Azienda sperimenta dinamiche di gruppo lavorative tra i fornelli, per svilupparne e incrementarne l’effi cienza attraverso lo svolgimento di esercitazioni culinarie studiate e organizza-te in modo da conseguire gli obiettivi prefi ssati:ovvero far emergere nel gruppo sentimenti di coesione, appartenenza e coinvolgimento, potenziare competenze utili alle perso-ne per integrarsi e per raggiungere un obiettivo comune, individuare le dinamiche che impediscono al team di ren-dere al massimo evidenziandole al fi ne di poterle superare, sviluppare la creatività.

Le sessioni di team building in cucina sono organizzate da chef professionisti che da tempo si occupano di que-sto approccio formativo. Tre sono i moduli proposti che variano da due a quattro ore, per un numero complessivo di massimo 16 partecipanti. In ogni sessione sono previsti tre diversi momenti:

1. Briefi ng, in cui vengono spiegate le modalità di esecu-zione dell’esercitazione e assegnati i ruoli previsti.

2. Cooking, in cui i partecipanti, coadiuvati da chef pro-fessionisti, eseguono l’esercitazione.

3. Debriefi ng, durante il quale verranno analizzate le di-namiche e le logiche vissute durante l’esercitazione al fi ne di comprendere meglio le tematiche sviluppate nell’arco dell’esperienza formativa.

Per ulteriori informazioni: kitchen srl - via De Amicis 45 – Milano - tel. 0258102849

L’effi cienza del team passa dai fornelli Prende il via la VI edizione del master in

strategie per il business dello sport, progetto formativo di primo piano nel panorama dei master nello sport, sbocco ideale per chi voglia iniziare un percorso specialistico e lavorare nello sport business. L’obiettivo del corso, organizzato a Treviso da VerdeSport e Università Ca’ Foscari di Venezia, è generare una classe di sport marketing manager dotata degli skill adatti a creare valore aggiunto e professionalità in un mondo dinami-co, complesso e in forte crescita come quello dello sport business moderno. Il master prevede un numero massimo di 35 studenti in possesso di un diploma di laurea, almeno triennale, in qualsiasi disciplina conseguito in università italiane ed estere, purché riconosciute. Sono ammessi alle selezioni i candidati che avranno conseguito il diploma di laurea prima dell’inizio delle lezioni, salvo eventuali deroghe che saranno valutate ca-so per caso dalla commissione SBS. Una speciale «wild card» è concessa agli sportivi ed ex sportivi professionisti interessati e motivati a lavorare nel mondo dello sport business. Per informazioni: [email protected]; www.mastersbs.it. .

Sono aperte le iscrizioni al XXIII corso master, per l’anno accademico 2010/2011 che inizierà il prossimo settembre. Istituito nel 1988 da Publi-talia ‘80, società del gruppo Mediaset, il master in marketing, comunicazione, sales management è un corso post-laurea della durata di tredici mesi a tempo pieno e a numero chiuso. Si rivolge a laureati che abbiano deciso di avviare il loro futuro professionale verso il marketing e la comu-nicazione, con particolare attenzione al mondo aziendale e al settore dei beni di largo consumo.

Il corso gode dell’accreditamento Asfor, Associa-zione per la formazione alla direzione aziendale, con la specifi ca di master specialistico. Il master è riservato a 35 laureati di tutte le facoltà italiane e straniere. Per l’ammissione al corso sono richiesti un brillante curriculum scolastico, un’eccellente conoscenza della lingua inglese e il superamento di test e colloqui di selezione. Per informazioni: www.masterpublitalia.it

Ambiente a 360°: comunicazione e informa-zione ambientale, editoria, gestione degli im-pianti idraulici. Sono alcuni dei temi al centro del progetto «Uno stage per la terra», l’iniziati-va di Actl-Sportello stage che offre opportunità di stage in materia ambientale. Tra maggio e ottobre 2010 i giovani che si candideranno per gli stage, tra le diverse opportunità, potranno fare un’esperienza giornalistica su tematiche di sviluppo sostenibile all’interno di una reda-zione di un magazine; seguire progetti di sen-sibilizzazione ed educazione ambientale, ac-

quisire esperienza nella gestione degli impianti idraulici, supportare i dipar-timenti di qualità, sicurezza, ambien-te e logistica di una multinazio-nale nella gestione dell’impatto am-

bientale dei suoi prodotti. I giovani interessati possono consultare le posizioni disponibili e le modalità di partecipazione sul sito www.sportellostage.it

CORSI & MASTER

Daniela Patruno

Andrea Orlandini

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56 Lunedì 3 Maggio 2010 A Z I E N D E

Il recruiting della società prevede anche la selezione di 50 neolaureati in economia e ingegneria

Vodafone Italia potenzia le venditeNei prossimi sei mesi previsto l’inserimento di 450 nuovi agenti

Pagina a curaDI LAURA ROTA

Vodafone Italia, il primo operatore privato di te-lefonia mobile in Italia, fa parte del gruppo Vo-

dafone, il più grande gruppo in-ternazionale di comunicazioni mobili al mondo, con circa 315 milioni di clienti al 30 giugno 2009. Il gruppo è presente in 31 paesi e in altri 40 con accordi di Network Partnership. Al 31 dicembre 2009, Vodafone Italia conta 29.880.000 sim. L’azienda ha 8 call center distribuiti sul territorio nazionale e più di 7 mila punti vendita. Il bilancio, chiuso a marzo 2009, ha regi-strato ricavi totali per 8.647 milioni di euro. «Nei prossimi sei mesi», afferma Gianluca Ventura, direttore risorse uma-ne e organizzazione di Vodafone Italia, «abbiamo in programma l’inserimento di circa 450 agen-ti di vendita. I nuovi agenti», continua Ventura, «lavoreran-no per Vodafone o per agenzie nostre partner e potranno avere esperienza nel nostro o in altri settori. Valuteremo anche can-

didature di persone senza specifi ca esperienza, con-tano molto anche le ca-ratteristiche personali, la capacità di entrare in re-lazione con il cliente. Per il recruiting degli agenti abbiamo siglato una part-nership con Adecco che ci affi ancherà nella ricerca e selezione delle persone giuste. Abbiamo creato anche un vero e proprio recruiting Center presso la nostra sede di Corsico. I nostri agenti dovranno essere laureati o almeno diplomati, dovranno ave-re interesse per il settore, capacità di relazione, di ascolto e di gestione del rapporto con il cliente. Perché è proprio il clien-te il centro della nostra attivi-tà, la nostra ossessione. Tutti i dipendenti, in Vodafone, sono infatti valutati sulla base della capacità di soddisfare il clien-te. Abbiamo scelto di investire molto nel percorso formativo dei nostri agenti», prosegue Ventura, «perché sono un dei principali punti di contatto tra l’azienda e il cliente. Il percorso

prevede infatti fi no a 10 gior-ni di formazione e può portare alla certificazione. In caso di attività di vendita complessa prevediamo anche un percorso di coaching individuale. Per il prossimo anno», aggiunge Ven-tura, «abbiamo anche un piano di recruiting di una cinquantina di neolaureati, preferibilmente in economia o in ingegneria, da inserire in tutti i settori dell’azienda. Questi giovani, assunti a tempo indetermina-

to, prima dell’inse-rimento definitivo, seguiranno uno spe-cifi co «graduate pro-gram» della durata di un anno, artico-lato in due mesi in negozio o call center a contatto diretto con il cliente, seguiti da due periodi di cinque mesi in due distinte funzioni, diverse da quella di destinazio-ne fi nale. Abbiamo la necessità di investi-re continuamente in canali nuovi, in nuovi prodotti e servizi per

incrementare il nostro business, e i neolaureati», conclude Ven-tura, «che hanno dimestichezza con il web e le nuove tecnologie, rappresentano una risorsa fon-damentale». Nel 2008 Vodafone Italia ha lanciato i suoi servizi di telefonia fi ssa e banda larga consolidandosi come operatore di comunicazione totale. A di-cembre 2009 registra 1.200.000 mila clienti Adsl, includendo anche il contributo di TeleTu (ex Tele 2), acquisita nel 2007.

La società ha siglato accordi per l’operatore mobile virtuale con Carrefour Italia, Poste Italia-ne, BT Italia, Conad, Daily Te-lecom ed Erg Petroli. Nel 2004 ha aperto la rete Umts, mentre nel 2006 è stata lanciata la ban-da larga mobile (Hspda), che ha raggiunto una copertura supe-riore all’80% della popolazione. Dal 1995, anno della nascita con il nome Omnitel, l’azienda si è sempre distinta per l’approc-cio innovativo, per i servizi al cliente e per la comunicazione. Il 30 ottobre 2009 è stato lan-ciato Vodafone 360, la prima piattaforma aperta di servizi internet per la telefonia mobile che consente di integrare i con-tatti della rubrica, i messaggi, tutto ciò che accade nei social network e di accedere ad un mondo di applicazioni dispo-nibili per una ampia gamma di telefonini. La candidatura per il graduate program deve essere presentata attraverso il sito www.lavoraconnoi.voda-fone.it, la candidatura per il recruiting agenti deve essere presentata attraverso il sito www.adecco.it.

Csc continua la propria campagna di re-cruiting su tutto il territorio naziona-le, soprattutto con la ricerca di figure di business consultant, junior e senior.

«Nell’ultimo anno», spiega Vittorio Albini, HR director Csc in Italia, «l’azienda ha siglato contratti rilevanti in settori strategici. È di qualche settimana fa, per esempio, l’an-nuncio di un accordo quinquen-nale con Dompé Farmaceutici. Nonostante la crisi, dunque, con-tinuiamo a guadagnare quote di mercato, gestendo complessi pro-getti di business e IT consulting che necessitano di professionisti altamente qualificati». Per questo l’azienda continua a espandere il proprio organico, proseguendo con la ricerca di personale anche nel 2010. In particolare, Csc cer-ca 150 consulenti da inserire, con contratti a tempo indeterminato, nelle proprie sedi di Roma, Mila-no, Torino e Padova.

«Le figure che cerchiamo sono professionisti che hanno maturato significative esperienze negli specifici mercati in cui operiamo, finan-cial services, government & transportation, telco & utilities, manufacturing, fashion & re-tail», aggiunge Stefania Di Cristofaro, strategy & market development director, «con compe-tenze di processo, di industry e trasversali, e/o tecnologiche. Inoltre, lavorando quotidianamente con colleghi stranieri (dal 2007 Csc Italia fa parte della South & West Region europea con Francia, Spagna, Portogallo, Belgio e

Lussemburgo) è fondamentale la conoscenza dell’inglese e, preferibilmente, di una seconda lingua, francese o spagnolo».

Csc opera da cinquant’anni nella fornitura di soluzioni e servizi It innovativi i tutti i prin-

cipali settori, vantando com-petenze all’avanguardia nelle aree business solutions & ser-vices e global outsourcing. È una multinazionale con sede a Falls Church (Virginia, Usa), con oltre 91 mila dipendenti, di cui circa 1.300 in Italia. La società è quotata al New York Stock Exchange con il simbolo Csc.

«La comprensione dei dri-ver di mercato dei clienti che si affidano a noi, unita alla conoscenza approfon-dita delle migliori soluzioni tecnologiche sul mercato e a forti capacità di program e change management, sono

gli ingredienti principali del successo di Csc», conclude Albini, «di conseguenza, sono anche le caratteristiche essenziali che ricerchiamo nelle persone da inserire nei nostri team di lavoro».

Infi ne, l’azienda sta selezionando anche gio-vani laureati, principalmente in ingegneria o economia, da inserire in stage formativo e retribuito della durata di sei mesi, al termine

del quale valuterà eventuali pos-sibilità di inserimento. Ci si può candidare collegandosi al sito www.csc.com/it, oppure inviando il proprio curriculum vitae all’in-dirizzo e-mail [email protected].

Richieste competenze tecnologiche e la conoscenza dell’inglese

Csc offre 150 posti per business consultant

Europ assistance, spe-cializzata nell’assi-stenza privata, ricerca per le centrali operati-

ve di Milano 50 professionisti dell’assistenza, dedicati alla ge-stione degli interventi stradali e sanitari, in Italia e all’estero. I prescelti saranno assunti a tempo determinato part-time con contratti di circa sei mesi, correlati a progetti o a carichi di lavoro stagionali. La selezione si rivolge a studenti, diplomati o laureati con buona conoscenza dell’inglese e di altre lingue straniere, disponibili a svolgere un’attività dinamica pianifi cata su turni mensili. «Più del titolo di studio», spiega Andrea Pezzot-ta, responsabile della selezione del personale, «richiediamo ca-pacità di comunicare, reattività, attitudine al problem solving e al team working. Grazie ai con-tratti part-time, riusciamo a svolgere assistenza 24 ore su 24 in tutto il mondo. Al nostro interno abbiamo una struttura medica che interviene diretta-mente o è in grado di gestire l’emergenza da lontano. Inoltre», continua Pezzotta, «agevoliamo gli studenti, che hanno la pos-sibilità di frequentare il corso di studi». La selezione si svolge attraverso vari step: verifi cata la conoscenza di almeno una lingua straniera, vengono effet-

tuate simulazioni di casi di fron-te ai quali si potrebbe trovare l’operatore.«Inoltre», aggiunge Pezzotta, «ricerchiamo, come l’anno scorso, circa 40 neolau-reati in economia e commercio, giurisprudenza e statistica da inserire in stage nelle strutture interne, direzione marketing, commerciale, controllo di ge-stione e tecnica assicurativa. In questo caso i curricula dovran-no pervenire all’indirizzo mail: [email protected]». Il Gruppo, fondato in Francia nel 1963, opera in tutto il mondo attraverso 33 sedi, 39 centrali operative, corrispondenti diretti in 208 paesi e 6 mila dipenden-ti. Europ Assistance Italia opera utilizzando un network di oltre 6 mila centri di assistenza part-ner, di cui 4.173 nell’area salute (ambulanze, medici, infermieri, case di cura, centri diagnostici, laboratori di analisi, dentisti, ottici), 806 nell’area auto (soc-corso stradale, centri rent), 494 nell’area Casa e in altre (idrauli-ci, elettricisti, fabbri, falegnami, termotecnici), 544 nel Benessere (palestre, centri shiatsu, beauty farm). Gli interessati alla sede di Milano possono inviare il cur-riculum all’e-mail [email protected] o compilando il form alla pagina Lavora con noi del sito www.europassistan-ce.it.

Servono 50 professionisti dell’assistenza

Europ assistancerafforza la rete

Gianluca Ventura

Vittorio Albini

Supplemento a cura di FRANCA FLORIS

[email protected]

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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57Lunedì 3 Maggio 2010

INFINITE OPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

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Agenti e Rappresentanti

Lombardia-Veneto

Agenti plurimandatariLa nostra azienda cliente è una realtà commerciale nel settore dei servizi sa-tellitari per la sicurezza, la logistica e la videosorveglianza. Ci ha incaricato di ricercare un/una: agente pluriman-datario per la provincia di Verona (Rif. C10.455) e un/una: agente pluriman-datario per la provincia di Milano (Rif. C10.453) che, rispondendo alla direzione aziendale, dovrà sviluppare il business nel territorio di competenza e fidelizzare la clientela acquisita. De-sideriamo incontrare candidature ben inserite, dal punto di vista commer-ciale, in uno o più dei seguenti settori: ricambistica per camion, noleggio auto e macchinari, vendita di mezzi pesanti. Iniziativa e intraprendenza costituiscono requisiti indispensabili per occupare con successo la posizio-ne. L’azienda offre prodotti di elevata qualità e provvigioni interessanti. Sede dell’Azienda: Lombardia. La ricerca è rivolta ad ambo i sessi. I dati personali saranno utilizzati per questa o altre selezioni. Prima di inviare il curriculum consultare informativa su modalità trattamento dati personali e diritti degli interessati presso il sito www.sesvil.it. Inviare il curriculum a: [email protected] tel. 030/2942447, fax. 030/2449856 citando il riferimento (Rif. C10.455) per Verona e (Rif. C10.453) per Milano.Sesvil

Piemonte

Agente di vendita monomandatario

Randstad Italia spa, filiale di Vercelli, è attualmente impegnata nella ricer-ca di candidature ad alto contenuto tecnico/professionale per importanti aziende operanti sul territorio pie-montese. Al momento ricerchiamo urgentemente un agente di vendita monomandatario per importante azienda multinazionale, leader nel proprio settore, ubicata nelle vicinan-ze di Vercelli. Si offre un percorso di inserimento e formazione e un parco

clienti già attivo. La risorsa avrà la responsabilità del mercato piemonte-se. Gli interessati possono richiedere informazioni o inviare il proprio cur-riculum a: Randstad Italia spa, Filiale di Vercelli, Viale Rimembranze 29/31, 13100 Vercelli, tel. 0161 502871, fax 0161 502882, e-mail [email protected] Italia

Veneto

Agente monomandatarioLa nostra azienda cliente è una pre-stigiosa realtà, leader mondiale nella produzione e distribuzione di allesti-menti esterni personalizzati (gazebo, tende ecc) ci ha incaricato di ricercare un agente monomandatario per la pro-vincia di Verona che, rispondendo alla direzione aziendale, dovrà sviluppare il business nel territorio di competenza e fidelizzare la clientela acquisita. De-sideriamo incontrare candidature con particolare predisposizione ai rapporti interpersonali, fortemente motivate ad investire sulla propria professionalità in un settore in forte espansione, sup-portate da un brand aziendale leader sul mercato per qualità, innovazione e design. L’azienda offre un inseri-mento in un contesto giovane e dina-mico e interessanti provvigioni. Sede

dell’Azienda: Trentino Alto Adige. La ricerca è rivolta ad ambo i sessi. I dati personali saranno utilizzati per questa o altre selezioni. Prima di inviare il curriculum consultare informativa su modalità trattamento dati personali e diritti degli interessati presso il sito www.sesvil.it. Inviare il curriculum a: [email protected], tel. 030/2942447, fax. 030/2449856 www.sesvil.it Citare il Rif. C10.452.Sesvil

Agricoltura

Lazio

AgronomoArticolo1, agenzia per il lavoro (Uno-Holding Family), ricerca per un ente pubblico operante nel settore agroa-limentare un agronomo. Il candidato ideale ha: laurea a indirizzo agrario, o in scienze agrarie; conoscenze delle ma-terie economiche estimative, agronomi-che, edili e topografiche; conoscenze dei sistemi di georeferenziazione e grafica; esperienza precedente come agronomo, tecnico estimativo, e di valutazioni immobiliari. La figura professionale si occuperà di valutare la sussistenza dei requisiti di legge oggettivi e soggettivi e la compatibilità con la normativa co-

munitaria e nazionale. Dovrà, inoltre, effettuare una stima dei fondi agricoli e dei fabbricati. Si offre contratto di sosti-tuzione maternità. Sede di lavoro: Roma. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali via fax o via e-mail a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Via Cassiodoro 19, 00193 Ro-ma, tel. 0697605545, fax 0697605764, e-mail [email protected]

Alberghiero

Lombardia

Front office managerPrestigioso hotel 4 stelle in Brescia con ristorante e sale congressi ricerca giovane front office manager con espe-rienza in catene alberghiere nazionali e internazionali. Inviare il curriculum all’indirizzo e-mail: [email protected]. La ricerca è rivolta ad, entrambi i sessi.Giornale di Brescia

Veneto

Responsabile ricevimentoAlbergo in Vicenza assume responsabile

ricevimento. Inviare curriculum Publia-dige casella n. 5; 36100 Vicenza.Il Giornale di Vicenza

Amministrativi

Lombardia

Impiegato/aamministrativo/a

Globo srl di Treviolo cerca impiegato/a amministrativa junior. Requisiti diploma in ragioneria (indirizzo igea o program-matori) votazione minima 80/100, età massima 24 anni, conoscenza lingua inglese e Pacchetto Office. Gli inte-ressati possono inviare curriculum a [email protected] www.globogis.itL’Eco di Bergamo

Impiegato/a amministrativo/a

Azienda sita in Grassobbio ricerca impiegato/a amministrativo/a con com-provata esperienza co.ge., adempimenti tributari e fiscali, bilanci, per inserimen-to full-time nel proprio organico. Gli interessati possono inviare curriculum dettagliato a [email protected]’Eco di Bergamo

unitaria e nazionale. Dovrà, inoltre,effettuare una stima dei fondi agricoli e

I SETTORIbbigliamento 57genti e Rappresentanti 57g ppgricoltura 57g pp

lberghiero 57lb hggg

mministrativi 57ssicurazioni 58anche e Credito 58ologia e Chimica 58l hgall center 58

g

ommercio 58dilizia 58nanza 59do 59eometri 59

mmobiliare 59mport-Export 59formatica 59p pp pp

gegneri 59g ggegneri/Periti 59g g

trattenimento 59Marketing e commerciali 60Moda 61d

g

eriti 62roduzione 62d

Qualità 62agionieri 62gsorse umane 62anità 62egreteria 63ecnici 63ibutaristi 63enditori 63d

ricevimento. Inviare curriculum Publia-dige casella n 5; 36100 Vicenza

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responsabile show room, ad-detto commerciale, agenti plurimandatari e monoman-datari per Sesvil

clienti già attivo. La risorsa avrà laresponsabilità del mercato piemonte

dell’Azienda: Trentino Alto Adige. Laricerca è rivolta ad ambo i sessi I dati

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Chiunque si trovi a guidare un gruppo di lavoro dovrà, innan-zitutto, comprendere che il suo ruolo sarà fondamentale nella creazione di un clima positivo e di relazioni interpersonali proficue. Il dimostrarsi, al contempo, consapevole delle proprie capacità organizzative e gestionali e onesto e disponibile verso i propri collaboratori, risulterà efficace, provocando, nei mem-bri del team, un analogo comportamento. Soprattutto in una fase iniziale di creazione del gruppo, momento in cui la prin-cipale preoccupazione sarà quella di sincronizzare le proprie attività ed esigenze con quelle altrui, la mancanza di empatia e/o l’intransigenza del leader favoriranno l’insorgenza di uno stato di tensione diffusa, naturalmente improduttiva.La gestione dei propri timori e l’apertura nei confronti degli altri dovranno, al contrario, essere facilitate da colui nel quale, in virtù del ruolo ricoperto, dovrebbe essere riposta la fiducia dell’intera squadra. La capacità di ascolto attivo e le doti comunicative di un buon leader saranno, dunque, messe al servizio del gruppo, anche per consentire, a ciascuno, di rendersi visibile, di affermare la propria personalità e le proprie opinioni.Qualora si vengano a determinare, in tale frangente, situazio-ni di prevaricazione o autentici attacchi alla leadership, sarà importante che il referente del gruppo dimostri di mantenere il controllo della situazione, non si ponga sulla difensiva o non sfrutti inadeguatamente la propria posizione di potere.Il team saprà apprezzare un atteggiamento comunque auto-revole e valuterà, soprattutto in circostanze difficili, la com-petenza, l’onestà e la capacità di risoluzione dei conflitti da parte del leader.Un ulteriore e indispensabile requisito di chi guidi il gruppo sarà quello di saper indicare e sottolineare costantemente l’obiettivo da raggiungere, trasmettendo, in prima persona l’energia e la fiducia riposte in ciò che si stia costruendo in-sieme. Solo così ingegno, creatività ed entusiasmo potranno connotare, in uguale misura, i vari collaboratori.

Angelo Boccato - [email protected]

PSICOLOGIA DEL LAVORO

I frutti del buon esempio

OFFROLAVORO

I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalarele proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax

o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] 02/58317598

L’informazione in tempo reale

SUL VIDEOCENTER

WWW.ITALIAOGGI.IT

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Page 46: • Anno 19 - Numero 104 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Luned 3 Maggio 2010 • 9771120606304 00503 • NELLINSERTO, LIMPOSTA SUL VALORE AGGI

58 Lunedì 3 Maggio 2010 O F F R O L AVO R O

Assicurazioni

Lombardia

Impiegato/aStorica agenzia di assicurazioni zona Curno ricerca impiegato/a da inserire full-time in ufficio dinamico e profes-sionale. Si richiede massima serietà e impegno. Inviare curriculum: [email protected]’Eco di Bergamo

Neolaureati o diplomatiAllianz spa leader mondiale nel campo assicurativo/finanziario, seleziona per propria filiale divisione Ras 3 neolau-reati o diplomati con evidenti capacità comunicative ed organizzative, a cui affidare la responsabilità dello sviluppo commerciale del ramo vita/previden-za/investimenti. Ai candidati idonei, Allianz spa, garantirà tre annualità di contributo economico finalizzato a spe-cifici obiettivi, formazione a cura della casa madre, affiancamento e utilizzo supporti commerciali. Per colloquio inviare il curriculum all’indirizzo Mail: [email protected] oppure via fax allo 030902761.Giornale di Brescia

Veneto

Impiegato/aAgenzia delle Assicurazioni Generali di Lonigo seleziona un impiegato/a con forti capacità relazionali e di apprendi-mento. Inviare curriculum vitae indiriz-zo e-mail [email protected] o al fax (0444) 436078.Il Giornale di Vicenza

Banche e Credito

Calabria

Consulenti recupero crediti stragiudiziale

Fire spa per il potenziamento della pro-pria rete ricerca per Crotone consulenti di recupero crediti stragiudiziale (rif. IL/HC/2010). Sono gradite l’esperienza nel settore o affini, la disponibilità a la-vorare per obiettivi (base provvigionale + incentivi), serietà e determinazione. Completano il profilo una preparazione informatica di base, capacità di lavoro in autonomia, forte orientamento al risultato. Si offrono un contratto di lavoro autonomo, un trattamento prov-vigionale ai massimi livelli di mercato, alta tecnologia software e hardware, ma soprattutto continuità e 16 anni di know how nel recupero dei crediti. Inviare curriculum vitae a [email protected] espli-citando l’autorizzazione al trattamento dei dati personali (L. 196/2003). La ricerca è rivolta a entrambi i sessi (L. 903/77). Verranno prese in considerazio-ne le candidature ritenute interessanti. www.firespa.itFire

Lombardia

Addetta recupero creditiRandstad Italia spa, filiale di Agrate Brianza, impegnata nella ricerca di candidature per importanti aziende mul-tinazionali con sede ad Agrate Brianza e limitrofi ricerca addetta recupero crediti con nozioni di contabilità generale. Ri-chiesta esperienza in analoga mansione, conoscenza della lingua inglese e del Sap. Disponibilità part-time 6 ore. Si offre contratto di sostituzione materni-tà. Gli interessati, ambosessi, possono richiedere informazioni o inviare il proprio curriculum a: Randstad Italia spa, filiale di Agrate Brianza, Via Ga-ribaldi 13, 220041 Agrate Brianza, tel. 039.6890157, fax 0396091081, e-mail [email protected] Italia

Addetto back officebanking-assegni

Assioma Selezione e Sviluppo, so-cietà del Gruppo UnoHolding Family ricerca per primario gruppo bancario anglosassone un addetto back office banking-assegni. Il candidato all’interno dell’area operations banking, riportando al responsabile back office banking, si occuperà di monitorare tutte le attività di outsourcing tra cui la corretta negozia-zione assegni, segnalazione tempestiva esiti, gestione insoluti e protesti, attività di investigazione su assegni smarriti o senza esito, gestione dei report periodici e gestione contabile attraverso partita doppia. Il candidato con cui desideriamo entrare in contatto ha maturato almeno due anni di esperienza all’interno del back office banking gestione assegni, con conoscenza del sistema di paga-menti Italia e approfondita conoscenza del trattamento di assegni (negoziati, tratti, insoluti e protestati) all’interno di ambito bancario italiano o interna-zionale. Deve, inoltre, essere dotato di capacità di lavoro in team e di problem solving. L’opportunità è di entrare in un contesto dinamico e in forte sviluppo che offre ampi spazi di espressione ma anche opportunità di evoluzione, dove dinamicità, flessibilità, competenze sono fattori critici di successo. Sede di lavoro: Milano. Invitiamo gli interessati, ambosessi, a inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali, alla casella mail [email protected]

Giovane laureatoIntermediario finanziario cerca giovane laureato massimo 30 anni con buone capacità negoziali, forte orientamento al risultato, buona conoscenza della lingua inglese, disponibilità a trasferte, da impegnare prevalentemente nel trading di crediti non performing e analisi di procedure concorsuali. Curriculum mail: [email protected] di Brescia

Hr generalist(foreign countries)

Assioma Selezione e Sviluppo, società del gruppo UnoHolding Family ricerca per primario gruppo bancario italiano hr generalist (foreign countries). Ripor-tando al responsabile Hr della divisione banche estere, dovrà occuparsi di tutte le attività inerenti alla gestione del per-sonale, sia con riferimento al perimetro Italia sia, per quanto di competenza, a quello estero (Europa centro-orientale e bacino del Mediterraneo) della divisio-ne. In particolare: gestire e sviluppare le risorse in armonia con le linee guida di gruppo, presidiando la corretta ap-plicazione delle norme contrattuali e integrative; applicare i sistemi di valuta-zione delle prestazioni e del potenziale, assicurando omogeneità di gestione; garantire il corretto dimensionamento delle strutture della divisione; garantire la gestione del personale estero delle banche; gestire i progetti straordinari conseguenti alle eventuali attività di fusione societarie e di costituzione di nuove società e conseguenti turnaround organizzativi; realizzare piani di svilup-po sulle banche estere di competenza mediante l’implementazione delle policy definite a livello di divisione e di gruppo (compensation & benefits, valutazione delle prestazioni, Mbo). Il candidato è un professionista delle risorse umane che ha maturato almeno quattro anni di esperienza nella gestione di personale estero o expatriate, in so-cietà o gruppi italiani, parla un fluente inglese ed è avvezzo a frequenti viaggi o trasferte. Sede di lavoro: Milano. Invitiamo gli interessati, ambosessi, a inviare il curriculum con l’autorizza-zione al trattamento dei dati personali a [email protected]

Tecnico commercialeFinanziamenti, prestiti, erogazione del credito, importante azienda italiana del settore cerca per il proprio ufficio di Brescia città un/a tecnico commerciale cui affidare la gestione della clientela in ufficio e la preparazione delle pratiche di erogazione. La ricerca è rivolta ad ambo-sessi. Fac-simile domanda con informa-tiva privacy su: www.profili.it. Inviare curriculum attraverso l’apposito modulo presente sul nostro sito www.profili.it o fax 0302420491 Rif, VEND105, Profili Srl - Aut. MLPS/2862 del 29/1/2007.Giornale di Brescia

Biologia e Chimica

Lombardia

Periti chimiciRandstad Italia spa, filiale di Rho, attualmente impegnata nella ricerca di candidature ad alto contenuto tecnico/professionale per importanti aziende operanti sul territorio lombardo ricerca periti chimici con esperienza in aziende chimiche. Si ricercano sia tecnici di laboratorio che addetti alla produzione. Gli interessati possono richiedere infor-mazioni o inviare il proprio curriculum a: Randstad Italia spa, Società Uniper-sonale, Via Madonna 98, 20017 Rho (Mi), tel. +39 02 93182545, fax +39 02 93182553, [email protected] www.randstad.itRandstad Italia

Call center

Campania

Operatori telefonici outbound

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente operante nel settore delle telecomunicazioni operatori te-lefonici outbound. Il candidato ideale è in possesso dei seguenti requisiti: buone capacità relazionali e dialetti-che; flessibilità; buona conoscenza e utilizzo del pc; capacità di lavorare in gruppo; diploma di maturità. È previsto un orario di lavoro articolato su turni da quattro ore giornaliere con inquadramento contrattuale a progetto. Sede di lavoro: Caserta. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curricu-lum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Filiale di Napoli, Via G. Porzio 4, Isola G1 Centro Direzionale, 80143 Napoli, tel. 081/19562800, fax 081/19562804, e-mail [email protected]

Piemonte

Commerciali telefoniciRandstad call center ricerca, seleziona e gestisce operatori professionali per contact center. Per importante azienda di servizi stiamo ricercando operatori per la mansione di commerciale tele-fonico. Requisiti richiesti: comprovata esperienza nel settore vendita telefonica o agenti di commercio o pluriennale gestione punto vendita. Part-time 20 ore settimanali dal lunedì al venerdì. Disponibilità a frequentare un corso di formazione preassuntivo. Inserimento: Contratto a tempo determinato secondo Ccnl. Zona di lavoro: Torino. Randstad Italia spa, C.so Vittorio Emanuele II 30, Torino, E-mail: [email protected] Italia

Operatori per mansionehelp desk

Randstad call center ricerca, seleziona e gestisce operatori professionali per contact center. Per importante azienda di servizi stiamo ricercando operatori per la mansione di help desk. Requisiti

richiesti: cultura universitaria, ottima conoscenza della lingua inglese, madre-lingua o eccellente conoscenza di due tra le seguenti lingue: francese, spagnolo, tedesco, polacco, portoghese, olandese o danese. Inserimento secondo Ccnl metalmeccanico. Zona di lavoro: Torino Sud. Randstad Italia spa, C.so Vittorio Emanuele II 30, Torino, E-mail: [email protected] Italia

Commercio

Lombardia

Assistenti di venditaLa divisione specializzata Largo Con-sumo di Articolo1, agenzia per il la-voro (Unoholding family) ricerca per l’apertura del punto vendita a Caronno Pertusella (Va) di un importante marchio nel settore del bricolage e decorazione della casa 30 assistenti di vendita. Si occupano dell’accoglienza clienti, allestimento reparto, cura della comu-nicazione, ordini merce, verifica degli stock, analisi della concorrenza. Ha il diploma di scuola media superiore o laurea, precedente esperienza lavorativa di almeno un anno, in ruoli commerciali o vendita, preferibilmente nel settore bricolage e/o conoscenza tecnica del prodotto per i reparti idrosanitari, elet-tricità, ferramenta, vernici, piastrelle, legnami, edilizia; ottima predisposizione verso il cliente e al lavoro in gruppo. Il personale lavorerà part-time (24 ore settimanali) su turni a rotazione, ma non si escludono anche posizioni full-time. Per tutti è previsto un periodo di formazione che si svolgerà presso il punto vendita in apertura e/o nel punto vendita già esistente. La formazione si svolgerà dalla data di assunzione. Il con-tratto iniziale sarà di uno o due mesi, cui seguirà un’eventuale proroga e/o assun-zione diretta da parte dell’azienda. Per le figure maggiormente specializzate, contratto livello e retribuzione saranno commisurati all’esperienza e alla situa-zione contrattuale pregressa. Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, E-mail: [email protected]

Hostess di cassaLa divisione specializzata Largo Con-sumo di Articolo1, agenzia per il la-voro (Unoholding family) ricerca per l’apertura del punto vendita a Caronno Pertusella (Va) di un importante marchio nel settore del bricolage e decorazione della casa 20 hostess di cassa. Si occupe-ranno di operazioni di casse, inventario di cassaforte, gestione finanziamenti. Si richiedono diploma di scuola media superiore a indirizzo ragionieristico, esperienza lavorativa precedente in uguale mansione, attitudine ai numeri, capacità di analisi, ordine, precisione, priorità, organizzazione, metodo, ini-ziativa, autonomia, capacità di relazione, ascolto, integrazione, cooperazione, di-sponibilità, pazienza, responsabilità e af-fidabilità. Il personale lavorerà part-time (24 ore settimanali) su turni a rotazione, ma non si escludono anche posizioni full-time. Per tutti è previsto un periodo di formazione che si svolgerà presso il punto vendita in apertura e/o nel punto vendita già esistente. La formazione si svolgerà dalla data di assunzione. Il con-tratto iniziale sarà di uno o due mesi, cui seguirà un’eventuale proroga e/o assun-zione diretta da parte dell’azienda. Per le figure maggiormente specializzate, contratto livello e retribuzione saranno commisurati all’esperienza e alla situa-zione contrattuale pregressa. Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, E-mail: [email protected]

Responsabile casseLa divisione specializzata Largo Con-sumo di Articolo1, agenzia per il lavoro (Unoholding family) ricerca per l’aper-

tura del punto vendita a Caronno Pertu-sella (Va) di un importante marchio nel settore del bricolage e decorazione della casa un responsabile casse. Si occupa di gestione del personale: orario, ferie, malattie, turnazioni e formazione; ope-razioni di cassa, inventario di cassaforte, gestione finanziamenti, resi e acconti. Si richiedono diploma di scuola media superiore a indirizzo ragionieristico o laurea in materie economiche, esperien-za lavorativa precedente, competenze della gestione, attitudine ai numeri, capacità di analisi, ordine, precisione, priorità, organizzazione, metodo, ini-ziativa, autonomia, capacità di relazione, ascolto, integrazione, cooperazione, disponibilità, autorevolezza, pazienza, responsabilità affidabilità, riservatezza, attenzione, ottimo senso del controllo, barriera, colleghi, clienti. Il personale lavorerà part-time (24 ore settimanali) su turni a rotazione, ma non si escludo-no anche posizioni full-time. Per tutti è previsto un periodo di formazione che si svolgerà presso il punto vendita in aper-tura e/o nel punto vendita già esistente. La formazione si svolgerà dalla data di assunzione. Il contratto iniziale sarà di uno o due mesi, cui seguirà un’eventuale proroga e/o assunzione diretta da parte dell’azienda. Per le figure maggior-mente specializzate, contratto livello e retribuzione saranno commisurati all’esperienza e alla situazione contrat-tuale pregressa. Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, E-mail: [email protected]

Ricevitori merciLa divisione specializzata Largo Con-sumo di Articolo1, agenzia per il lavoro (Unoholding family) ricerca per l’aper-tura del punto vendita a Caronno Pertu-sella (Va) di un importante marchio nel settore del bricolage e decorazione della casa 6 ricevitori merci. Si occupano del ricevimento della merce, del control-lo, della spunta, e caricamento delle bolle e dei relativi ordini. Organizza le attività di flussi tra scarico e vendita collaborando con i vari reparti, garan-tendo l’ordine, la sicurezza e la difesa del patrimonio. Partecipa allo sviluppo commerciale affrontando problemati-che inerenti al flusso o alla quantità/qualità delle merci. Si richiede diploma di scuola media superiore, precedente esperienza lavorativa preferibilmente come ricevitore in aziende distributi-ve, (tenuta e ordine del ricevimento, gestione prenotazione arrivo fornitori, gestione merci, archiviazione docu-menti). Il personale lavorerà part-time (24 ore settimanali) su turni a rotazione, ma non si escludono anche posizioni full-time. Per tutti è previsto un periodo di formazione che si svolgerà presso il punto vendita in apertura e/o nel punto vendita già esistente. La formazione si svolgerà dalla data di assunzione. Il con-tratto iniziale sarà di uno o due mesi, cui seguirà un’eventuale proroga e/o assun-zione diretta da parte dell’azienda. Per le figure maggiormente specializzate, contratto livello e retribuzione saranno commisurati all’esperienza e alla situa-zione contrattuale pregressa. Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, E-mail: [email protected]

Edilizia

Lombardia

Impiegato ufficio tecnicoRandstad Italia spa, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda spa di Gorle (Bg) set-tore edile un impiegato ufficio tecnico. La persona dovrà gestire i lavori di can-tiere dall’ufficio. Si richiede esperienza nel settore, diploma di geometra, perito meccanico, utilizzo Cad, residenza in area limitrofe all’azienda, disponibilità a trasferte in Italia e all’estero, ottimo inglese. Contratto iniziale con Randstad dai 3 ai 5 mesi. Tel. 035.4243263, e-mail

Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del la-voro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di lavoro

evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera, dovrà

semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente.

Guida all’uso di OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli annunci

e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale.

Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.

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Page 47: • Anno 19 - Numero 104 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Luned 3 Maggio 2010 • 9771120606304 00503 • NELLINSERTO, LIMPOSTA SUL VALORE AGGI

59Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 MO F F R O L AVO R [email protected] Italia

Finanza

Lazio

Analista finanziario juniorArticolo1, agenzia per il lavoro (Uno-Holding Family), ricerca per un ente pubblico operante nel settore agroali-mentare un analista finanziario junior. Il candidato con cui desideriamo entrare in contatto ha: laurea in economia e com-mercio; esperienza sulla gestione fondi per lo sviluppo rurale; conoscenza degli strumenti di valutazione; conoscenza della normativa comunitaria e nazionale sui fondi strutturali; conoscenza dei metodi di finanza aziendale; capacità di redigere un business-plan. Il candidato sarà coinvolto nella realizzazione di progetti pilota per la gestione e l’utilizzo del servizio business-plan inerenti pro-getti di subentro in agricoltura. Si offre contratto di sostituzione maternità. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali via fax o via e-mail a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Via Cassiodoro 19, 00193 Ro-ma, tel. 0697605545, fax 0697605764, e-mail [email protected]

Piemonte

Laureati in materie economiche

Randstad Italia spa - Filiale di Torino, Specialty Finance cerca giovani laureati in materie economiche per opportunità area Finance in prestigiosa realtà azien-dale settore servizi amministrativi/contabili. Esperienza pregressa in ruoli amministrativi, buona conoscenza lin-gua inglese. Randstad Italia spa, C.so Vittorio Emanuele II 30, Torino, E-mail: [email protected] Italia

Sicilia

District manager - SiciliaAssioma Selezione e Sviluppo, società del Gruppo UnoHolding Family, ricerca per primario gruppo finanziario operante nel credito al consumo e cessione del quinto un district manager - Sicilia. La risorsa è responsabile della gestione e del coordinamento commerciale di un numero ristretto di filiali di vendita e di agenzie in attività finanziaria. Assi-cura il raggiungimento degli obiettivi commerciali - definiti dal responsabile di area territoriale (a cui riporta gerar-chicamente) di concerto con la direzione commerciale - in termini di volumi, reddito e rischio, dei diversi prodotti e servizi finanziari. Programma e coordi-na le attività delle forze di vendita e ne controlla costantemente i risultati. Man-tiene i contatti con i dealers di maggiore influenza dell’area di competenza e con la rete indiretta (agenzie), e interviene direttamente nei casi più problematici. Il candidato ideale possiede: spiccata attitudine alla relazione; determinazione nella gestione commerciale; ottime ca-pacità manageriali; forte orientamento al lavoro per obiettivi; capacità di gestione dello stress. Sede di lavoro: Palermo - Catania. Invitiamo gli interessati, ambosessi, a inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali, alla casella mail [email protected]

Gdo

Lombardia

Responsabile settorenon food

Società della grande distribuzione ricer-ca per la propria filiale in zona Brescia-Desenzano del Garda responsabile con provata esperienza nel settore “non food”. Inviare curriculum dettagliato a: Gest Due Responsabile Assunzioni Filiali, Via Jucker 33 - 20205 Legnano (Mi) oppure via e-mail a [email protected] Verrete contattati a breve per un appuntamento conoscitivo e per eventuale rapida assunzione. La ricerca è rivolta ad ambosessi.Giornale di Brescia

Geometri

Campania

Geometri di cantiereArticolo1, agenzia per il lavoro, ricer-ca per azienda cliente 2 geometri di cantiere. I candidati hanno: esperienza nei serramenti in legno; contabilità di cantiere; disegno tecnico; misure su cantiere; ottimo utilizzo di Excel e Auto-cad. Completano il profilo motivazione e volontà di crescere all’interno della realtà aziendale. Si offre contratto di somministrazione di un anno con con-cretissime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Ercolano. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Articolo1, Filiale di Napoli, Via G. Porzio 4, Isola G1 Centro Direzionale, 80143 Napoli, tel. 081/19562800, fax 081/19562804, e-mail [email protected]

Lombardia

GeometraDomés srl società immobiliare di medio-alto livello situata in Valle Seriana, cerca giovane geometra per integrare la sua struttura dedicata alla gestione dei cantieri. Il candidato ricercato, metodico e preciso nello svolgere le sue mansio-ni, ha passione per il settore, capacità gestionali, di relazione e volontà di ap-prendimento. Sono richiesti precedente esperienza almeno triennale in posizione analoga, conoscenza avanzata di Auto-cad e MS project, flessibilità di orario e disponibilità agli spostamenti. Inviare curriculum a: [email protected]’Eco di Bergamo

Immobiliare

Lombardia

CollaboratoriAgenzia immobiliare con sede Lago Garda, ricerca collaboratori massimo 35 anni. Offriamo fisso, incentivi, provvi-gioni, stage di preparazione retribuito. Tel. 0309140277.Giornale di Brescia

Selezione futuri agenti immobiliari

Agenzia Immobiliare Toscano seleziona futuri agenti immobiliari per proprio organico. Stage retribuito euro 800,00. Massimo 35 anni. Tel. 0302808230.Giornale di Brescia

Venditori/venditriciAgenzia immobiliare in Erba ricerca per ampliamento organico venditori/vendi-trici motivati e dinamici, automuniti, massimo 35 anni. Alte provvigioni. Per colloqui contattateci al n. 031.611966.La Provincia di Como

Veneto

Collaboratrice per ufficio locazioni

Agenzia Bellieni Immobiliare cerca collaboratrice per ufficio locazioni. Bella presenza dinamicità. Considere-vole portafoglio clienti di vent’anni di lavoro. Inviare curriculum vitae a [email protected] o telefonare 3737443315.Il Giornale di Vicenza

Immobiliari

Veneto

Ambosessi diplomatiAvviate agenzie immobiliari gruppo Tecnocasa con sedi in Caldogno e Bol-zano Vicentino selezionano ambosessi diplomati automuniti per ampliamento organico. Fisso mensile più provvigioni. Tel. (0444) 905434.Il Giornale di Vicenza

Import-Export

Hong Kong

Dynamic wine sales agentInternational logistics service provider are looking for food division based in Hong Kong a dynamic wine sales agent. Fluent english, cantonese and mandarin are required. Experiences in wine and food/beverage market. Send your profile to: [email protected]

Informatica

Lombardia

Analista programmatoreEdm srl società di sviluppo software ge-stionale cerca analista programmatore, linguaggio ILERPG IBM Power System I. È richiesto diploma in discipline tecnico-scientifiche, conoscenza lingua inglese, conoscenza delle problematiche tipiche delle aziende di produzione, forte interesse per attività di program-mazione e motivazione a una crescita in ambito It. Tel. 0308901458 - [email protected] di Brescia

Programmatore seniorClick it snc cerca programmatore senior PHP Flash my SOL e Flash per sede Rovato. Tel. 0307270100.Giornale di Brescia

Piemonte

Programmatore jrRandstad Italia spa, filiale di Vercelli, è attualmente impegnata nella ricerca di candidature ad alto contenuto tecnico/professionale per importanti aziende operanti sul territorio piemontese. Al momento ricerchiamo urgentemente un programmatore jr per società di elaborazione software di Vercelli con esperienza nella gestione di database e conoscenza dei linguaggi PHP e SQL. La risorsa, dopo un periodo di forma-zione, assumerà crescenti responsabilità commerciali. Gli interessati possono richiedere informazioni o inviare il pro-prio curriculum a: Randstad Italia spa, Filiale di Vercelli, Viale Rimembranze 29/31, 13100 Vercelli, tel. 0161 502871, fax 0161 502882, e-mail [email protected] Italia

Ingegneri

Lombardia

Ingegnere elettrotecnicoRandstad Italia spa, agenzia per il lavoro, ricerca un’ingegnere elettro-tecnico per azienda leader nel settore dell’automatismo per saldatura di torce e accessori, che conosca i software in particolare Plc 57 Siemens e macchinari robotizzati Abb per programmazione macchine e gestione dei clienti e forni-tori. Necessaria esperienza e forte mo-tivazione al lavoro. Si offre inserimento diretto da parte dell’azienda cliente. Tel. 035.4243263, e-mail [email protected] Italia

Ingegnere meccanicoIngegnere meccanico con minima espe-rienza cercasi per officina metalmecca-nica. Mansione: collegamento tra ufficio progettazione e produzione. Ottimo inglese. E-mail: [email protected]’Eco di Bergamo

Ingegnere meccanicoRema engineering srl, nell’ambito di uno sviluppo delle proprie divisioni off-shore, ferroviaria ed elettrica, ricer-ca figure professionali con buone doti relazionali, ordine e precisione, attitu-dine a lavorare in team e per obiettivi, possibilmente con conoscenza della lingua inglese. Per la sede di Costa di Mezzate (Bg) un ingegnere meccanico. Neolaureato in ingegneria meccanica, o di formazione equivalente al livello strutturale e costruttivo, dovrà occuparsi, supportato da opportuna formazione, del lavoro di analisi strutturale di macchine speciali (con metodi classici e FEM), analisi dinamiche, calcolo di trasmis-sioni meccaniche e stesura di relazioni di calcolo (anche in lingua inglese), curioso di affrontare nuove proble-matiche e ideare soluzioni innovative. Gli interessati, di ambo i sessi, per un colloquio possono inviare il curriculum a [email protected] o per posta prioritaria a Rema Engineering, Via Nazioni Unite 10, 24060 Costa di Mezzate - Bg.L’Eco di Bergamo

Ingegnere meccanicoRandstad Italia spa, agenzia per il lavoro, ricerca per spa di Ponte san Pietro - carpenteria meccanica pesante - ingegnere meccanico per progettazione di macchinari industriali per settore si-derurgico. Si richiede ottima conoscenza di autocad 3D. Si richiede esperienza nella mansione meglio se maturata in carpenterie pesanti o di settori affini. Di-sponibilità immediata si offre contratto a tempo indeterminato. Orario di lavoro full time. Tel. 035.4243263, e-mail [email protected] Italia

Ingegnere meccanicodi processo

Randstad Italia spa, agenzia per il lavoro, ricerca per spa settore tessile ingegnere meccanico di processo. Il candidato deve aver maturato un’espe-rienza almeno di 4/5 anni, meglio se in aziende tessili. La persona seguirà sugli impianti la produzione del filo di nylon, dovrà studiare eventuali migliorie del processo, in termini di tempi e metodi, di qualità del prodotto e del processo stesso. Sarà un lavoro di studio quindi di “testa”. Lavoro a giornata. Contratto iniziale a tempo determinato scopo assunzione. Ottima retribuzione. Tel. 035.4243263, e-mail [email protected] Italia

Product managerRandstad Italia spa, filiale di Agrate Brianza, impegnata nella ricerca di candidature per importanti aziende mul-tinazionali con sede ad Agrate Brianza

e limitrofi ricerca product manager per azienda multinazionale zona Agrate Brianza. Cerchiamo candidato con laurea in ingegneria (preferibilmente settore tecnico) per mansione di product manager clima Italia. La persona si occuperà di sviluppare dei piani di bu-siness per valutare il mercato, prima del lancio del prodotto dovrà promuoverlo e dopo che esso sarà lanciato si occuperà di mantenere il prodotto sul mercato con successo. Richieste buone doti co-municative, organizzative e analitiche, forte propensione al problem solving e proattività. Gli interessati, ambosessi, possono richiedere informazioni o in-viare il proprio curriculum a: Randstad Italia spa, filiale di Agrate Brianza, Via Garibaldi 13, 220041 Agrate Brianza, tel. 039.6890157, fax 0396091081, e-mail [email protected] Italia

Ingegneri/Periti

Lombardia

Impiantista oleodinamico pneumatico

Rema engineering srl, nell’ambito di uno sviluppo delle proprie divisioni off-shore, ferroviaria ed elettrica, ricerca figure professionali con buone doti re-lazionali, ordine e precisione, attitudine a lavorare in team e per obiettivi, pos-sibilmente con conoscenza della lingua inglese. Per la sede di Costa di Mezzate (Bg) un impiantista oleodinamico pneu-matico. Laureato in ingegneria, perito industriale o di cultura equivalente a livello impiantistico, si occuperà della definizione degli schemi di impianto oleodinamico e pneumatico, del dimen-sionamento di macchine e tubazioni, della scelta della componentistica, dell’interfacciamento con parte mecca-nica e di automazione. Sarà responsabile del supporto al montaggio, collaudo e avviamento degli impianti, sia quelli co-struiti internamente sia a quelli affidati a subcontractor. Gli interessati, di ambo i sessi, per un colloquio possono inviare il curriculum a [email protected] o per posta prioritaria a Rema Engineering, Via Nazioni Unite 10, 24060 Costa di Mezzate - Bg.L’Eco di Bergamo

Intrattenimento

Lazio

Addetti alla cassa minicasinòLa divisione specializzata Intratteni-mento di Articolo1, agenzia per il lavoro (UnoHolding Family), ricerca a Roma per un’azienda operante nel settore giochi e intrattenimento 2 addetti alla cassa per sala minicasinò. Le risorse avranno il compito di scambiare il de-naro con ticket, su richiesta del cliente o dell’hostess/assistente di sala; assistere il referente di turno nelle operazioni di chiusura apparecchi da gioco e di custo-dia del denaro con le modalità previste; sostituire il referente di turno nella supervisione delle hostess o degli assi-stenti di sala. Si richiedono esperienza nella gestione della cassa, disponibilità a lavorare su turni, sabato, domenica e festivi. Si offre contratto di somministra-zione da 3 a 6 mesi con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali via fax o via e-mail a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Via Cassiodoro 19, 00193 Ro-ma, tel. 0697605545, fax 0697605764, e-mail [email protected]

Addetti emissione ticketLa divisione specializzata Intratteni-mento di Articolo1, agenzia per il lavoro (UnoHolding Family), ricerca a Roma

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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Page 48: • Anno 19 - Numero 104 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Luned 3 Maggio 2010 • 9771120606304 00503 • NELLINSERTO, LIMPOSTA SUL VALORE AGGI

60 Lunedì 3 Maggio 2010 O F F R O L AVO R Oper un’azienda operante nel settore gio-chi e intrattenimento 4 addetti emissione ticket scommesse ippiche o sportive. Si richiedono diploma, esperienza prece-dente come addetto emissione ticket presso altre agenzie di scommesse ippiche, disponibilità a turni notturni e festivi, flessibilità oraria e attitudine ai rapporti con la clientela. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curricu-lum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali via fax o via e-mail a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Via Cassiodoro 19, 00193 Roma, tel. 0697605545, fax 0697605764, e-mail [email protected]

Referente di turnoLa divisione specializzata Intratteni-mento di Articolo1, agenzia per il lavoro (UnoHolding Family), ricerca a Roma per un’azienda operante nel settore giochi e intrattenimento un referente di turno. La risorsa assicura durante il suo turno che le direttive del responsabile Mc siano attuate; supervisiona la parte tecnica e la manutenzione degli apparec-chi; cura la gestione del personale; segue l’attuazione di promozioni e azioni di micro marketing. Si richiede una lunga esperienza in ruoli analoghi in aziende strutturate e modernamente organizzate; abilità nella conduzione di gruppi di lavoro; disponibilità a operare su turni, sabato, domenica e festivi; puntualità, e flessibilità sul lavoro. Si offre contratto

di somministrazione da 3 a 6 mesi con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Roma. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali via fax o via e-mail a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Via Cassiodoro 19, 00193 Ro-ma, tel. 0697605545, fax 0697605764, e-mail [email protected]

Marketing e commerciali

Campania

Consulenti commercialiArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca

per azienda leader nel settore di riferi-mento consulenti commerciali per ven-dita servizi comunicazione. Il candidato con cui desideriamo entrare in contatto ha maturato un’esperienza di almeno uno o più anni in ambito commerciale/vendite specificamente nel settore delle telecomunicazioni (reti fisse); una forte motivazione all’attività commerciale di vendita business to business e di coordinamento manageriale di un team di vendita. Sarà, inoltre, capace di inte-ragire con qualsiasi potenziale cliente, avrà spiccata personalità e conoscenza del territorio di riferimento. Si offrono inserimento in una solida realtà azien-dale e in un ambiente stimolante di professionisti altamente specializzati; una formazione continua ed efficace;

provvigioni oltre i massimi livelli di mercato e bonus legati alla produtti-vità. Sede di lavoro: Campania. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Articolo1, Filiale di Napoli, Via G. Porzio 4, Isola G1 Centro Direzionale, 80143 Napoli, tel. 081/19562800, fax 081/19562804, e-mail [email protected]

Lazio

Customer service (categorie protette)

Articolo1, agenzia per il lavoro (Uno-Holding Family), ricerca per azienda

COMUNE DI NOLAProvincia di Napoli

SI RENDE NOTOChe con determina dirigenziale n. 69 del 10.03.2010 la gara a procedura aperta, mediante accordo quadro, per l’appalto del servizio biennale della gestione e manutenzione degli impianti di Pubblica Illuminazione sul territorio comunale, è stata aggiudicata, in via dei nitiva, alla società IMET SUD s.r.l. con sede in Sant’Antimo alla Via Roma n. 157 per l’importo di euro 424.762,00 + IVA al netto del ribasso del 34,652% oltre euro 16.667,00 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

IL DIRIGENTEDr. Paolino Santaniello

CSTPAZIENDA DELLA MOBILITÀ S.P.A.

AVVISO PROCEDURA INCOMPLETAPER ESTRATTO CIG: 043737988F

La CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A. - piazza Matteo Luciani, 33- 84121 - Salerno - IT - Tel. 089487111 fax 089225137; Internet (URL): www.cstp.it - comunica che la procedura aperta per l’aggiudicazione dei seguenti servizi di coper-tura assicurativa dei rischi, per il periodo che va dalle ore 24.00 del 30/06/2010 alle ore 24.00 del 31/12/2011, con possibilità di rinnovo annuale del servizio, da esercitare per un massimo di n. 2 volte: polizza rca - libro matricola; polizza incendio veicoli e rischi diversi, bandita con avviso pubblicato nella GU: 2010/S 41-060507 del 27/02/2010, è stata dichiarata infruttuosa, non essendo pervenuta alcuna offerta . L’avviso inte-grale, visionabile sul sito internet aziendale: www.cstp.it , è stato trasmesso all’Ufficio Pubblicazioni della COMUNITA’ EUROPEA in data 21/04/2010.

IL DIRETTORE GENERALEIng. Antonio Barbarino

COMUNE DI SIENADirezione Gare e Appalti

Ufficio EconomatoAVVISO ESITO DI GARA

CIG: 0417898C53Procedura aperta per l’affidamento del servizio di manutenzione delle aree a verde pubblico per il triennio 2010-2012. Offerte pervenute: 6. Data ag-giudicazione: 13/04/2010. Aggiudicatario: R.T.I. tra Cooperativa agricola G. Boscaglia, con sede in via G. Rossa n. 6/A - 53030 Radicondoli (SI) (Capogruppo mandataria), Società F.lli Barbini S.r.l., con sede in via Castiglionese n. 60 - 58100 Grosseto (mandante), Azienda Agricola F.lli Buccelletti S.r.l., con sede in loc. Santa Lucia n. 155/A - 52043 Castiglion Fiorentino (AR) (mandante), Società Savet S.r.l., con sede in Strada dei Laghi n. 59 - 53035 Monteriggioni (SI) (mandante) e Società Rugi S.r.l., con sede in loc. San Marziale n. 16 - 53034 Colle Val d’Elsa (SI) (mandante). Importo aggiudicato: € . 499.196,11 inclusi oneri per la sicurezza pari a € . 14.935,83 e oltre I.V.A. al 20%. L’avviso è stato inviato alla G.U.C.E. in data 26/04/2010.

(f.to) Il DirigenteDott.ssa Lorella Cateni

REPUBBLICA ITALIANAPROVINCIA DI TORINO

ESTRATTO AVVISODI PROCEDURA APERTA

OGGETTO: POR 2007-2013 FSE Asse adattabilità OB. Competitività regio-nale ed occupazione servizio di mo-nitoraggio e valutazione del servizio di promozione dell’imprenditorialità attraverso la realizzazione di percorsi integrati per la creazione d’impresa.(C.I.G. 0469118869)Importo a base di gara: Euro 150.000,00.Termine presentazione offerte: ore 14.30 del ˙24/05/2010.Il bando integrale, contenente le modalità di effettuazione della gara, potrà essere ritirato presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, V.M. Vittoria 12 - 10123 Torino - (tel. n. 011-8612644/2611), dal lunedì al venerdì dalle h. 9,00 alle h. 18,00 oppure potrà essere richiesto al Servizio Contratti mediante lettera o fax (011/8612163). Non si effettua servizio trasmissione fax. Bando integrale disponibile sul sito Internet all’indirizzo:http://www.provincia.torino.it/servizi/appalti/Torino, li 21/04/2010IL DIRIGENTE SERVIZIO CONTRATTI

(Dott. ssa Domenica VIVENZA)

LOMBARDIA INFORMATICA S.p.A. – Centrale Regionale AcquistiVia Don G. Minzoni, 24 - 20158 Milano

Tel. +39.02.39331.1 Fax +39 02.37713.903.

Estratto Bando di gara per la fornitura del servizio di vigilanza armata per le sedi della Regione Lombardia

Lombardia Informatica S.p.A. – Centrale Regionale Acquisti ha indetto una gara mediante procedura aperta per la fornitura del servizio di vigilanza armata presso le sedi della Regione Lombardia. Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso.L’offerta, redatta in lingua italiana, dovrà pervenire a Lombardia Informatica S.p.A. – Centrale Regionale Acquisti, Via Don G. Minzoni n. 24 – 20158 Milano, entro e non oltre il termine perentorio delle ore 12:00 del giorno 11/06/2010. Si precisa che la documentazione uffi ciale di gara è disponibile in formato elettronico, fi rmato digitalmente sul profi lo del committente; è, altresì, disponibile una versione in formato cartaceo che potrà essere ritirata, nei giorni feriali, escluso il sabato, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 16:30 sino al giorno 11/06/2010 alle ore 12:00, presso Lombardia Informatica S.p.A – Centrale Regionale Acquisti. La gara sarà dichiarata aperta alle ore 15:00 del giorno 11/06/2010 presso gli uffi ci di Lombardia Informatica S.p.A. in Via Don G. Minzoni n. 24, Milano. Lombardia Informatica S.p.A. Centrale Regionale Acquisti Il Direttore Dott. Andrea Martino

Ministero del Lavoro, della Salutee delle Politiche Sociali

Direzione Generale per le Politicheper l’Orientamento e la Formazione

Regione LiguriaUnione EuropeaFondo Sociale Europeo

REGIONE LIGURIA - AVVISO RELATIVO AGLI APPALTI AGGIUDICATI

Si comunica che con decreto dirigenziale n. 762 del 08.04.2010 la procedura aper-ta indetta per l’affidamento di un servizio consistente nella realizzazione del "Piano di Comunicazione" del Programma Operativo 2007/2013 Fondo Sociale Europeo - obiettivo “Competitività regionale e occupazione” Regione Liguria - è stata aggiu-dicata al Raggruppamento temporaneo di imprese costituito fra POMILIO BLUMM S.r.l. di Pescara (capogruppo) e SWG S.r.l. di Trieste (mandante) per un importo complessivo di Euro 1.335.174,30.= I.V.A. esclusa.L’avviso integrale - pubblicato su G.U.C.E. n. S/77 del 21.04.2010 - è disponibile sul sito Internet www.regione.liguria.it (link al nuovo sito / archivi / gare d’appalto della regione / esiti gare); è in corso la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO DI AFFIDAMENTO Dott. Angelo Badano

SOGEI - Società Generale d’Informatica S.p.A.Società del Ministero dell’economia e delle inanze

Via M. Carucci, 99 - 00143 RomaTelefono +3906/50252828- Fax +3906/50298429

CIG: 0460495C7B.

AVVISO DI BANDO DI GARA PER ESTRATTO1. Con bando di gara inviato all’Uficio Pubblicazioni Uficiali UE il giorno 26 aprile 2010 e pubblicato

sulla Gazzetta Uficiale della Repubblica Italiana del 3 maggio 2010 n. 50 V^ Serie Speciale, reperibile sul sito internet www.sogei.it la SOGEI ha indetto una procedura aperta per la fornitura di una piattaforma informatica di Application Performance Management e di End User Experience per il sistema informativo della iscalità -gara BS1025 (CPV: 48900000-7; 72253000-3).

2. La gara sarà aggiudicata all’offerta economicamente più vantaggiosa valutata sulla base dei criteri indicati nella documentazione di gara.

3. L’offerta dovrà pervenire, entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 8 giugno 2010 presso lo studio del Notaio Dott. Augusto Bellagamba Via Ezio n. 12 00192 Roma.

4. Tutta la documentazione di gara è reperibile sul sito www.sogei.it, nella sezione “Approvvigionamenti e Gare” all’interno della pagina di dettaglio relativa alla presente gara BS1025. La predetta documentazione è disponibile in formato elettronico irmato digitalmente, che costituisce la versione uficiale della documentazione stessa, ed in formato elettronico non irmato digitalmente.

Roma lì, 03/05/2010 SOGEI - Società Generale d’Informatica S.p.A.

Marco Bonamico L’Amministratore Delegato

Questo Comune indice gara, medianteprocedura aperta con aggiudicazione a favoredell’offerta economicamente più vantaggiosaper l’affidamento della progettazione esecutivaed esecuzione delle opere di completamentodelle infrastrutture in loc. CESE - AREA P.I.P.II° comparto. Termine progettazione esecutiva:giorni 60. Termine esecuzione lavori: giorni730. Importo complessivo dell’appalto Euro2.398.810,49,+ IVA. Termine ricezione offerte:05.07.2010 ore 13,00. Apertura: 12.07.2010ore 16,00. Documentazione integraledisponibile su www.comune.puglianello.bn.it

Il Responsabile del ServizioGeom. Giacomo BATTAGLINO

AVVISO DI GARA CIG [04690765C1]

Via G. Pitò nr. 15 – 82030 Puglianello (BN)Tel. 0824 946588 fax. 0824 946588

COMUNE DI

PUGLIANELLO

Reyl (Lux) Global Sicavwww.reyl.ch

Valori al 29/04/2010Elite France-Europe B EUR 91,68Elite France-Europe F EUR 89,91Em Debt Opp. B($) USD 101,67Em Debt Opp. C(Chf) CHF 101,60Em Debt Opp. E EUR 101,71Em Mkts Eq B($) USD 111,84Em Mkts Eq F($) USD 111,60Em Mkts Eq J(Chf) CHF 111,97Em Mkts Eq L EUR 113,59Europe Low Vol B EUR 94,70Europe Low Vol C(Chf) CHF 91,25Europe Low Vol F EUR 93,73Europe Low Vol H EUR 93,30European Equities B EUR 205,50European Equities C(Chf) CHF 188,64European Equities F EUR 201,92European Equities H EUR 196,83European Opp B EUR 100,62European Opp C(Chf) CHF 98,49European Opp D($) USD 100,19European Opp F EUR 100,17European Opp N(Chf) CHF 98,08North American Eq. B($) USD 142,40North American Eq. E EUR 137,36North American Eq. F($) USD 140,91North American Eq. G EUR 134,97North American Eq. H($) USD 135,27

Valori al 29/04/2010

European Value A1 EUR 1355,79

Ivy Asset Strategy A1 EUR 1086,11

Japan A1 EUR 577,89

US Large Cap Value A1 EUR 1195,98

US Large Cap Value C1 USD 1057,48

W&R Science & Technology A1 EUR 990,90

www.newmillenniumsicav.com

Distributore Principale:

BANCA FINNAT EURAMERICA TEL. 06 69933.475 - www.finnat.it

N.M. Euro Bonds Short Term EUR 131,55 131,78N.M. Euro Equities EUR 38,95 38,90N.M. Global Equities EUR 54,45 54,67N.M. Infl ation Linked Bd Europe EUR 104,51 -N.M. Q7 Corporate Bd EUR 156,23 157,65N.M. Q7 High Quality Bd EUR 130,29 131,07N.M. Q7 Pan European Eq. EUR 78,19 78,82N.M. Previra World Conservative EUR 124,02 124,26N.M. Large Europe Corporate EUR 114,77 115,69N.M. Q7 Active Equities Internat. EUR 78,90 78,94N.M. Q7 Alpha Balanced EUR 99,55 -

Valori al 29/04/2010

Valori al 23/04/2010

N.M. Q7 GlobalFlex classe A EUR 106,66 103,43N.M. Total Return Flexible EUR 115,29 -

POLAR CAPITAL FUNDS

www.polarcapital.co.uk

Comparto Classe NAV Valori aldi Azioni

Global Technology EUR 11,13 28/04/2010 GBP 9,67 28/04/2010 USD 14,70 28/04/2010

Healthcare Opportunities EUR 6,99 28/04/2010 GBP 6,08 28/04/2010 USD 9,23 28/04/2010

Polar Japan Fund USD 17,81 28/04/2010 GBP 11,73 28/04/2010 JPY 1670,35 28/04/2010

UK Absolute Return EUR 12,70 29/04/2010 GBP 11,05 29/04/2010 USD 16,83 29/04/2010 EUR 12,77 29/04/2010 GBP 11,10 29/04/2010 USD 16,91 29/04/2010

Class AClass AClass AClass IClass IClass I

POLIZZE UNIT LINKED

www.chiaravita.it

Sede sociale: Via Gaggia, 4 - 20139 Milano - Cap. Soc. Euro 34.178.000 i.v.

Unidesio 760071 11,152 23/04/2010

Unidesio 760072 10,065 23/04/2010

Unidesio 760073 10,085 23/04/2010

Unidesio 760074 10,339 23/04/2010

Unidesio 760075 11,607 23/04/2010

Unidesio 760077 10,637 23/04/2010

Unidesio 760078 10,175 23/04/2010

Unidesio 760079 10,573 23/04/2010

Unidesio 760080 10,368 23/04/2010

Unidesio 760082 9,631 23/04/2010

Unidesio 760083 10,883 23/04/2010

Unidesio 760085 10,256 23/04/2010

Unidesio 760087 10,975 23/04/2010

Unidesio 760088 9,664 23/04/2010

Unidesio 760089 11,099 23/04/2010

Unidesio 760090 7,536 23/04/2010

Unidesio 760091 10,509 23/04/2010

Unidesio 760092 10,481 23/04/2010

Unidesio 760093 10,171 23/04/2010

Unidesio 760094 10,559 23/04/2010

Unidesio 760095 10,135 23/04/2010

Unidesio 760096 10,248 23/04/2010

Unidesio 760097 10,549 23/04/2010

Unidesio 760098 10,693 23/04/2010

Unidesio 760099 10,801 23/04/2010

Unidesio 760100 10,348 23/04/2010

Unidesio 760101 10,535 23/04/2010

Unidesio 760102 10,062 23/04/2010

Unidesio 760104 10,371 23/04/2010

Unidesio 760105 10,578 23/04/2010

Unidesio 760106 10,450 23/04/2010

Unidesio 760109 10,579 23/04/2010

Unidesio 760110 10,478 23/04/2010

Unidesio 760111 10,481 23/04/2010

Unidesio 760124 10,658 23/04/2010

Unidesio 760125 10,613 23/04/2010

Unidesio 760126 9,928 23/04/2010

Unidesio 760129 10,802 23/04/2010

Unidesio 760130 10,487 23/04/2010

Unidesio 760131 10,529 23/04/2010

Unidesio 760132 10,429 23/04/2010

Unidesio 760133 10,467 23/04/2010

Unidesio 760134 10,425 23/04/2010

Unidesio 760137 10,352 23/04/2010

Unidesio 760138 10,479 23/04/2010

Unidesio 760139 10,700 23/04/2010

Unidesio 760140 10,616 23/04/2010

Unidesio 760141 10,136 23/04/2010

Unidesio 760143 10,358 23/04/2010

Unidesio 760144 10,351 23/04/2010

Unidesio 760145 10,864 23/04/2010

Unidesio 760147 10,410 23/04/2010

Unidesio 760148 10,226 23/04/2010

Unidesio 760149 10,414 23/04/2010

Unidesio 760150 10,371 23/04/2010

Unidesio 760156 10,002 23/04/2010

Unidesio 760157 10,467 23/04/2010

Unidesio 760158 9,984 23/04/2010

Unidesio 760159 10,110 23/04/2010

Unidesio 760160 9,989 23/04/2010

Unidesio 760161 9,988 23/04/2010

Unidesio 760162 9,988 23/04/2010

Unidesio 760163 9,982 23/04/2010

Unidesio 760166 10,037 23/04/2010

Unidesio 760167 10,018 23/04/2010

Unidesio 760168 10,088 23/04/2010

Unidesio 760169 10,255 23/04/2010

Unidesio 760170 10,016 23/04/2010

Unidesio 760171 9,983 23/04/2010

Unidesio 760173 10,000 23/04/2010

Unidesio 760174 10,000 23/04/2010

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Page 49: • Anno 19 - Numero 104 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Luned 3 Maggio 2010 • 9771120606304 00503 • NELLINSERTO, LIMPOSTA SUL VALORE AGGI

61Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 MO F F R O L AVO R Ooperante nel settore delle telecomuni-cazioni a Roma un addetto al customer service, appartenente alle categorie pro-tette. La risorsa si occuperà di assistere clienti di tipo tecnico-informativo, ha un’esperienza precedente nel ruolo di almeno un anno, affidabilità, disponi-bilità a lavorare su turni compresi we-ekend e festivi. È automunito. L’orario di lavoro è full-time su turni distribuiti nella fascia oraria dalle 9 alle 20. Si offre inquadramento commisurato al profilo del candidato, con reali possibilità di inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Roma zona Bufalotta. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali via fax o via e-mail a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Via Cassiodoro 19, 00193 Ro-ma, tel. 0697605545, fax 0697605764, e-mail [email protected]

Lombardia

AcquisitoreCasa di spedizioni internazionali nella provincia di Como cerca acquisitore da inserire a tempo pieno nel proprio uffi-cio commerciale. Si richiede: esperienza pluriennale nel settore, spiccate doti commerciali, buone capacità relazionali, un elevato potenziale di crescita, per l’acquisizione di nuovi clienti (meglio se già in possesso di un proprio portafo-glio clienti). Astenersi non referenziati. Scrivere a: La Provincia SPM, casella 32-P, 22100 Como.La Provincia di Como

Addetto/a commercialeLa nostra azienda cliente è una società operante nel settore della pubblicità e della comunicazione, specializzata nell’organizzazione e realizzazione di appuntamenti congressuali, convegni e meeting. Ci ha incaricato di ricercare per l’area Brescia, Bergamo e Milano, un/una addetto/a commerciale per la ven-dita/promozione di eventi e consulenza di marketing che, dopo un adeguato percorso di formazione e affiancamen-to, si occuperà della ricerca, gestione e sviluppo della clientela nel territorio assegnato. Desideriamo incontrare candidature con particolare predispo-sizione ai rapporti interpersonali, forte orientamento al lavoro per obiettivi. Di-namismo, determinazione e una buona conoscenza degli strumenti informatici completano il profilo. L’azienda offre un compenso fisso mensile, interessanti provvigioni e un contesto in grado di rispondere con prontezza e qualità alle richieste del mercato. Sede dell’azienda: Brescia. La ricerca è rivolta ad ambo i sessi. I dati personali saranno utilizzati per questa o altre selezioni. Prima di inviare il curriculum consultare infor-mativa su modalità trattamento dati per-sonali e diritti degli interessati presso il sito www.sesvil.it Inviare il curriculum a: [email protected], tel. 030/2942447, fax. 030/2449856 www.sesvil.it Citare Rif. C10.451.Sesvil

Agenti commercialiAzienda bergamasca Inventasofà cerca 2 agenti commerciali dai 23 ai 35 anni per appuntamenti prefissati a domicilio della nostra clientela. Per appuntamento selettivo telefonare al 035.83.97.35-392.55.00.000.L’Eco di Bergamo

Ambosessi per attività varieGrolier Italia divisione business della Federico Motta Editore spa seleziona 3 ambosessi età 23-36 anni settori: commerciale, promoter, rappresentanza, eventi, fiere, per sviluppo sede operativa di Brescia e provincia. Offresi: forma-zione ambito comunicazione efficace PNL, inquadramento a norma di legge, supporto organizzativo telemarketing, attività incentivante, benefits, carriera. Fisso mensile euro 1.200. Richiedesi: disponibilità immediata, automuniti, ca-pacità comunicative, dinamismo, gradita bella presenza e conoscenza Internet. Non è richiesta specifica esperienza set-toriale. Inviare curriculum all’indirizzo e-mail: [email protected] di Brescia

Area managerRubinetterie Utensilerie Bonomi ricerca area manager per lo sviluppo del mercati esteri. I canditati ideali dovranno aver maturato un’ottima esperienza nella

mansione, preferibilmente in settori affini, essere disponibili a viaggiare, conoscere in maniera fluente l’inglese e preferibilmente una seconda lingua straniera. I prodotti RuB, non si vendono sul prezzo, ma per la loro qualità. La retribuzione, di sicuro interesse, sarà commisurata all’esperienza e ai risultati ottenuti. Inviare il curriculum a [email protected] specificando l’autorizza-zione al trattamento dei dati personali. La ricerca è aperta a candidature di ambo i sessi.Giornale di Brescia

Candidato per ufficio commerciale

Azienda nella Bassa Val Seriana ricerca un candidato età compresa tra i 25 e i 35 anni per inserimento in ufficio commerciale, settore sportivo. Richiesta biennale esperienza e conoscenza ottima della lingua inglese parlata e scritta. Inviare dettagliato curriculum a Casella Essepiemme Pubblicità, n. 664 - 24121 Bergamo.L’Eco di Bergamo

Collaboratore per mercato europeo

Commerciale tessile con tessitura propria ricerca collaboratore di provate capacità per mercato europeo. Ottimi incentivi economici con partecipazione a nuova società. Trattativa riservata 331.1775138.La Provincia di Como

Commerciale/venditorePonzi spa ha sede nel centro di Milano ed è un’importante azienda nel com-parto delle informazioni/investigazioni a sfondo economico; specialisti in rapporti informativi per il mondo degli affari e la professione forense. Ricerca un commerciale/venditore addetto alla gestione dei clienti, delle vendite e degli accordi commerciali. Dovrà contattare i clienti potenziali (new business) e gestire quelli già attivi. Affiancherà il responsabile e la direzione commerciale nella pianificazione strategica. Spiccate doti relazionali e commerciali, orienta-mento al cliente e comprovata esperien-za nella mansione. Inviare il curriculum corredato di autorizzazione all’uso dei dati personali a: [email protected] Info al numero verde 800013458.Ponzi

Customer serviceRandstad Italia spa, agenzia per il lavo-ro, ricerca per azienda di Bergamo spa settore chimico impiegata addetta custo-mer service. La candidata dovrà essere una madrelingua tedesca e conoscere a livelli ottimi la lingua inglese. Attività di gestione clienti, offerte, trattative commerciali. Ora di lavoro: full-time. Si offre contratto a tempo indetermina-to. Tel. 035.4243263, e-mail [email protected] Italia

Impiegata commercialeRandstad Italia spa, filiale di Legnano, ricerca impiegata commerciale per gestione clienti Italia/estero. Indispen-sabile ottima conoscenza della lingua inglese, preferibile una seconda lingua

ed esperienza pregressa nella mansione. Luogo di lavoro Rescaldina. Buone possibilità d’inserimento. Gli interes-sati possono richiedere informazioni o inviare il proprio curriculum a: Randstad Italia spa, Filiale Legnano, Via XXIX Maggio 113, 20025 Legnano, tel. 0331 593412, fax 0331 593556, E-mail [email protected] Italia

Impiegato commerciale export

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente un impiegato com-merciale export. Il candidato ha almeno due anni di esperienza nella mansione. È richiesta capacità nella gestione degli ordini, dei resi e delle contestazioni, nell’attività di amministrazione com-merciale/fiscale e nell’elaborazione della documentazione relativa alle spedizioni intra/extra Cee. Necessaria la conoscenza dell’inglese, preferibile quella della lingua tedesca. Sede di lavo-ro: provincia di Brescia. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curricu-lum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, agenzia per il lavoro, Piazza Cesare Battisti 8/E, 25128 Brescia, tel. 030 303169, fax 030 3382238, e-mail [email protected]

Impiegato per ufficio commerciale

Affermata società metalmeccanica zona Capriate assume impiegato 30/35 anni per inserimento ufficio commerciale con buona esperienza di vendita maturata nel settore minuterie metalliche. Scrivere Casella Essepiemme Pubblicità n. 667 - 24121 Bergamo.L’Eco di Bergamo

Responsabile show room/punto vendita

La nostra azienda cliente produce e commercializza, con marchio proprio, ausili medici per il settore sanitario e articoli per il benessere domestico ci ha incaricato di ricercare una/un responsa-bile show room / punto vendita che, rife-rendo alla direzione commerciale, avrà il compito di gestire lo show-room, i rapporti con i clienti e i fornitori, nonché espletare compiti amministrativi di base. Desideriamo incontrare candidature con una minima esperienza professionale, maturata in ruoli commerciali (shop assistant, store manager) in attività rivolte direttamente al pubblico. La capacità di utilizzo dei più comuni ap-plicativi informatici, conoscenza lingua inglese, doti comunicative e relazionali e orientamento al risultato costituiscono requisiti indispensabili per occupare il ruolo. Sede di lavoro: a circa 15 km da Brescia (zona Sud). La ricerca è rivolta ad ambo i sessi. I dati personali saranno utilizzati per questa o altre selezioni. Prima di inviare il curriculum consultare informativa su modalità trattamento dati personali e diritti degli interessati presso il sito www.sesvil.it Inviare il curricu-lum a: [email protected], tel. 030/2942447, fax. 030/2449856 www.sesvil.it Citare Rif. C10.446.Sesvil

Technical commercial manager

Eurointerim spa Aut. Min. Prot. n. 1208-SG ricerca per azienda multinazionale leader settore produzione macchine imballaggio: technical commercial manager - divisione termoretrazione (macchine angolari-affardellatrici). Età: 30-40. Lingue straniere: inglese indispensabile, ogni altra sarà titolo preferenziale. Riporterà al direttore commerciale e alla direzione generale congiuntamente, data l’importanza stra-tegica del prodotto. Si occuperà della ge-stione dei rapporti tecnico commerciali con i distributori esistenti e collaborerà a instaurarne di nuovi. Si occuperà della gestione del post vendita tecnico e com-merciale della divisione. Si interfaccerà con la direzione marketing e tecnica per lo sviluppo di eventuali nuovi prodotti. Sarà responsabile del P&L della divisio-ne. Si richiede disponibilità a viaggiare. Inquadramento: quadro. Luogo lavoro: zona Saronno (Va). Tel. 031.3371980 - Fax 031.3108567 [email protected] Provincia di Como

Tecnico commercialeImportante azienda produttrice di filtri industriali ricerca un impiegato/a con mansione di tecnico commerciale. La persona dovrà occuparsi della gestione della clientela, supporto e rapporti tecnici con essa, gestione reclami. Di-sponibilità a trasferte/viaggi in Europa. Esperienza pregressa nella mansione di tecnico/supporto commerciale nel settore metalmeccanico. Ottima co-noscenza lingua inglese + seconda lingua francese o tedesco. Possibilità di inserimento diretto in azienda. Tel. 035.4243263, e-mail [email protected] Italia

Tecnico commercialesettore oleodinamico

Fluidmec spa seleziona tecnico com-merciale con esperienza nel settore oleodinamico. Inviare curriculum a: [email protected] di Brescia

Piemonte

Funzionario direttodi vendita

Randstad Italia spa, filiale di Vercelli, è attualmente impegnata nella ricerca di candidature ad alto contenuto tecnico/professionale per importanti aziende operanti sul territorio piemontese. Al momento ricerchiamo urgentemen-te funzionario diretto di vendita. Il candidato deve essere laureato, pre-feribilmente in materie economiche, dotato di spiccate doti commerciali per un’azienda del settore cartotecnico. La risorsa inserita avrà la responsabilità del mercato piemontese, con l’obiettivo di gestire e sviluppare il parco clienti. È richiesta una buona conoscenza di inglese e francese. Inserimento diretto in un contesto multinazionale con forti prospettive di crescita professionale. Gli interessati possono richiedere informa-zioni o inviare il proprio curriculum a: Randstad Italia spa, Filiale di Vercelli,

Viale Rimembranze 29/31, 13100 Vercelli, tel. 0161 502871, fax 0161 502882, e-mail [email protected] Italia

Veneto

Export managerSiamo un’azienda chimica operante nel settore cuoio di un importante gruppo chimico italiano con filiali in tutto il mondo. Al fine di potenziare la struttura commerciale ricerchiamo un: export manager specialità chimiche per il settore cuoio. Riportando al direttore commerciale, il candidato sarà chiamato a gestire e sviluppare il business delle specialità chimiche per il settore cuoio. Si occuperà sia del mercato Europeo che del mercato emergente del Far East e del Sud America. Gestirà direttamente i top customers e coordinerà l’attività di distributori e agenti relazionandosi localmente con il management del gruppo, ove presenti. Il candidato ideale, è un/una manager diplomato o laureato in materie chimiche/tecniche, che ha già maturato un’importante esperienza di export manager in aziende moderna-mente strutturate, preferibilmente nel settore chimico. Conosce molto bene la lingua inglese e se possibile anche un’altra lingua straniera. Saranno rico-nosciute doti fondamentali la capacità di essere autonomo e con ottime capacità gestionali. Dovrà sapersi inoltre rela-zionare sia con i clienti esterni, agenti e distributori, che con i clienti interni, le filiali estere del gruppo. È fondamentale la disponibilità a viaggiare all’estero per la maggior parte del suo tempo. Si offre l’inserimento in un contesto aziendale interessante e in continua evoluzione. L’inquadramento e la retribuzione saran-no proporzionati all’effettiva esperienza maturata. Sede di lavoro: provincia di Vicenza. Gli interessati sono pregati di inviare un dettagliato curriculum alla mail: [email protected] indican-do il rif. EXP10 e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali.Il Giornale di Vicenza

Specialista di prodottoLambda spa assume specialista di prodotto per attività di promozione e vendita di apparecchiature laser medi-cali e per estetica attraverso la propria rete commerciale e visita dirette presso centri medici. Età massima 35 anni, richieste ottime capacità relazionali, disponibilità a trasferte sul territorio na-zionale. Inviare curriculum a [email protected] Giornale di Vicenza

Moda

Lombardia

Controller acquistiAssioma Selezione e Sviluppo, società del Gruppo UnoHolding Family ricer-ca per la filiale italiana di una società francese della grande distribuzione abbigliamento un controller acquisti. Riporta al direttore della filiale italiana e si occupa per prodotto e per punto ven-

Class Cnbc trasmette in diretta su Sky (canale 505)

08:00 CAFFE’ AFFARICON M. GAIAZZI

09:00 LINEA MERCATI MATTINAOSPITI F. PAGLIANISI - CONSULENTE

INDIPENDENTE

10:10 TRADING ROOMCON G. DI VITTORIO - MF

10:30 5 GIORNI SUI MERCATIOSPITI U. LIVOLSI, C. SEGRE, M. CECCHI

DE’ ROSSI e G. DE FELICE

11:30 LE GRANDI INTERVISET DI MARIA BARTIROMONOURIEL ROUBINI E LA CRISI GRECA

12:00 LINEA MERCATI GIORNOOSPITE C. TRETTO - MTS

12:20 ANALISI TECNICA OSPITE M. INTROPIDO - RICERCA FINANZA

14:30 LA BUSSOLA ECONOMICAOSPITE M. PORCIATTI - MPS CAPITAL SERVICES

15:00 LINEA MERCATI POMERIGGIOOSPITE F. ARNABOLDI - ALTERINVEST SA

18:00 REPORTOSPITI M. PIERSIMONI - PICTET FUNDS

19:10, 21:00 e 23:30 PARTITA DOPPIACON A. CABRINI

22:00 LINEA MERCATI NOTTEOSPITE P. CARDILLO - AVALON PARTNERS

22:30 ITALIAOGGI TGIL PRIMO TGDEI PROFESSIONISTI

LUNEDÌ SUTelefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]

Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209)

Direttore Marino Longoni (02-58219207)

Redazione: Silvana Saturno (02-58219378)

Roxy Tomasicchio (02-58219335)ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02-58219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374.Stampa: Milano, Stem Editoriale Spa, Cernusco S/N (Milano), via Brescia 22 Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 02-58219283. Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità - Via Burigozzo 8 - 20122 Milano - Tel. 02-58219521-2. Presidente: Paolo Panerai. Direttore Generale: Matteo Sordo. Vicedirettore generale (finanza e legale): Francesco Rossi. Vicedirettore generale speciali: Danilo Altenburger.ItaliaOggi - Registrazione del tribunale di Milano n. 602 del 31/7/91 - Direttore responsabile: Paolo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

SERVIZIO ABBONAMENTIper informazioni e segnalazioni CHIAMATA GRATUITA

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Page 50: • Anno 19 - Numero 104 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Luned 3 Maggio 2010 • 9771120606304 00503 • NELLINSERTO, LIMPOSTA SUL VALORE AGGI

62 Lunedì 3 Maggio 2010 O F F R O L AVO R Odita di: controllo di gestione prodotto; analisi e gestione dati vendita e stock; controllo del margine commerciale; simulazioni campagne promozionali e saldi. Insieme al buyer partecipa, inoltre, alla definizione del piano di assortimenti della filiale e dei singoli punti vendita sulla base di analisi quantitative. Il can-didato ha: solido background economico o statistico; ottima padronanza di Excel e programmi di analisi di dati, di simu-lazioni e modelli analitici; esperienza anche breve nel controllo di gestione, preferibilmente in ambito commerciale; buona conoscenza della lingua francese. Una certa sensibilità verso il prodotto tessile è gradita. Completano il profilo una buona autonomia, capacità organiz-zativa, mentalità analitica, buon senso pratico e disponibilità a viaggiare.Sede di lavoro: Milano Centro. Invitia-mo gli interessati, ambosessi, a inviare il curriculum con l’autorizzazione al trat-tamento dei dati personali, alla casella mail [email protected]

Periti

Lombardia

Montatore meccanicoRandstad Italia spa sta ricercando un montatore meccanico per azienda di Concorezzo. In particolare, candidato con diploma come perito meccanico con capacità di lavoro su macchine utensili tradizionali. Richiesta esperienza nella mansione, buona conoscenza del di-segno meccanico e degli strumenti di controllo del materiale. Conoscenza impianti pneumatici. Disponibilità su giornata. Gli interessati, ambosessi, pos-sono richiedere informazioni o inviare il proprio curriculum a: Randstad Italia spa, filiale di Agrate Brianza, Via Ga-ribaldi 13, 220041 Agrate Brianza, tel. 039.6890157, fax 0396091081, e-mail [email protected] Italia

Periti elettroniciRandstad Italia spa, filiale di Legnano, ricerca periti elettronici neodiplomati o diplomati con almeno un paio d’anni d’esperienza nel medesimo settore. Le risorse si dovranno occupare di collau-do di apparati radar e dovranno saper leggere gli schemi elettrici, i disegni d’assieme, liste parti e utilizzare stru-menti quali oscilloscopio, multimetro e analizzatori di spettro. Buona conoscen-za del pacchetto Office. Luogo di lavoro Nerviano. Gli interessati possono richie-dere informazioni o inviare il proprio curriculum a: Randstad Italia spa, Filiale Legnano, Via XXIX Maggio 113, 20025 Legnano, tel. 0331 593412, fax 0331 593556, E-mail [email protected] Italia

Periti meccanici, elettrotecnici, metallurgici

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nella fabbrica-zione di apparecchi meccanici periti meccanici, elettrotecnici e metallurgici. I candidati saranno inseriti nel settore produzione. Si richiede una pluriennale esperienza nell’area tecnica di aziende di dimensioni medio/grandi, diploma di perito, disponibilità immediata e domi-cilio nel luogo di lavoro. Sede di lavoro: provincia di Brescia. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curricu-lum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, agenzia per il lavoro, Piazza Cesare Battisti 8/E, 25128 Brescia, tel. 030 303169, fax 030 3382238, e-mail [email protected]

Produzione

Lombardia

Addetti alla pressofusioneArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore metal-meccanico addetti alla pressofusione. Si richiedono pluriennale esperienza nella mansione, autonomia, disponibilità im-mediata e domicilio nel luogo di lavoro. Sede di lavoro: provincia di Brescia. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1, agenzia per il lavoro, Piazza Cesare Battisti 8/E, 25128 Brescia, tel. 030 303169, fax 030 3382238, e-mail [email protected]

Montatore trasfertistaRandstad Italia spa, filiale di Legnano, ricerca montatore trasfertista esperto (estrusori, settore gomma plastica), con competenze in montaggio elettrico e meccanico sia per Italia che estero. Necessaria conoscenza della lingua inglese. Zona San Giorgio su Legnano. Buone possibilità d’inserimento. Gli interessati possono richiedere informa-zioni o inviare il proprio curriculum a: Randstad Italia spa, Filiale Legnano, Via XXIX Maggio 113, 20025 Legnano, tel. 0331 593412, fax 0331 593556, E-mail [email protected] Italia

Pianificatore della produzione

Azienda leader nel settore accessori moda sita in provincia di Bergamo cerca pianificatore della produzione di 25/30 anni, con esperienza in: creazione commesse e loro prima programmazione (preferibilmente in ambiente AS400), partendo da DB e cicli di lavoro già definiti; gestione a terminale di distinte base e cicli di lavoro. Necessaria dime-stichezza con il Pc, precisione e velocità, Inviare curriculum a: [email protected]’Eco di Bergamo

Tornitori programmatoriArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore me-talmeccanico tornitori programmatori. Desideriamo entrare in contatto con operai specializzati per la programma-zione e conduzione di torni Cnc a due, tre e quattro assi. Si richiede pluriennale esperienza nella mansione, serietà, autonomia, disponibilità immediata e domiciliato nel luogo di lavoro. Sede di lavoro: provincia di Brescia. Gli interes-sati, ambosessi, possono inviare il curri-culum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, agenzia per il lavoro, Piazza Cesare Battisti 8/E, 25128 Brescia, tel. 030 303169, fax 030 3382238, e-mail [email protected]

Piemonte

RettificatoreRandstad Italia spa, filiale di Vercelli, è attualmente impegnata nella ricerca di candidature ad alto contenuto tecnico/professionale per importanti aziende operanti sul territorio piemontese. Al momento ricerchiamo urgentemente per azienda operante nel settore delle costruzioni meccaniche un operatore da adibire all’utilizzo della rettifica. Cer-chiamo una persona con esperienza nel settore delle costruzioni meccaniche non necessariamente nella mansione speci-fica. È richiesta tassativa la residenza a Vercelli o nelle immediate vicinanze.

Gli interessati possono richiedere infor-mazioni o inviare il proprio curriculum a: Randstad Italia spa, Filiale di Vercel-li, Viale Rimembranze 29/31, 13100 Vercelli, tel. 0161 502871, fax 0161 502882, e-mail [email protected] Italia

Veneto

Modellista e responsabile confezione

Azienda abbigliamento sportivo cerca urgentemente una modellista esperta più una responsabile confezione esper-ta (0444) 482611 [email protected] Giornale di Vicenza

Qualità

Lombardia

Autocontrolloe assicurazione qualità

Azienda di trasformazione agroalimen-tare dintorni Brescia cerca giovane di-plomatola o laureato/a con approfondita conoscenza del settore carne da inserire nel proprio organico nell’area autocon-trollo e assicurazione qualità. Si richiede capacità organizzative e conoscenza dei programmi informatici di base. Cassetta Numerica 106 - 25121 Brescia.Giornale di Brescia

Ragionieri

Campania

RagioniereArticolo1, agenzia per il lavoro, ricer-ca per importante azienda di servizi un ragioniere. La risorsa ideale ha un’esperienza biennale nella gestione amministrativa del personale, usa pro-grammi specifici, ha gestito i rapporti con gli istituti di credito ed è immedia-tamente disponibile. Si offre contratto di somministrazione con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Atripalda (Av). Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trat-tamento dei dati personali via fax o via e-mail a: Articolo1, Filiale di Avellino, Via Circumvallazione 132, 83100 Avel-lino, tel. 0825/37585, fax 0825/785862, e-mail [email protected]

Lombardia

Impiegata/ragionieraErba E-Ray cerca impiegata/ragioniera addetta ufficio commerciale clienti, buona conoscenza inglese. Inviare cur-riculum a: [email protected] Provincia di Como

RagionieraStudio in Brescia cerca ragioniera, con solida conoscenza, un’esperienza di alcuni anni. Inviare il curriculum a: [email protected] autorizzando il trattamento dei dati personali.Giornale di Brescia

Ragioniera contabileAlbese con Cassano: azienda ricerca impiegata contabile diplomata in ragio-neria e con esperienza almeno triennale, per contratto part-time a tempo determi-nato. Inviare curriculum a: [email protected] Provincia di Como

RagioniereCercasi ragioniere massimo 30 anni serio versatile per contabilità e ufficio tecnico zona Torre De’ Roveri. Inviare curriculum fax 035.42.39.809.L’Eco di Bergamo

Ragioniere/aSocietà servizi contabili in Como as-sume a tempo determinato ragioniere/a con pluriennale esperienza maturata nel settore o in studi professionali, con provata competenza nella contabilità generale e capacità autonoma di lavoro. Scrivere a: La Provincia SPM casella 27-P 22100 Como.La Provincia di Como

Risorse umane

Lazio

Assistente di direzioneArticolo1, agenzia per il lavoro (Uno-Holding Family), ricerca per azienda operante nel settore delle telecomunica-zioni a Roma un assistente di direzione. La figura riporterà al direttore generale e avrà il compito di: organizzare viaggi, trasferte e meeting; svolgere attività amministrative. Si richiede: ottima conoscenza di Excel; conoscenza asso-lutamente fluente della lingua inglese; attitudine alla gestione delle comples-sità; grande attenzione al dettaglio. La risorsa ideale ha maturato un’esperienza pregressa in ruoli di segreteria di dire-zione in contesti medio/piccoli, parla fluentemente l’inglese ed è motivata a crescere in questo ruolo. Si offre contrat-to di somministrazione di sei mesi con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Essere automuniti, disponi-bilità immediata e resistenza allo stress completano il profilo. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curricu-lum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali via fax o via e-mail a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Via Cassiodoro 19, 00193 Roma, tel. 0697605545, fax 0697605764, e-mail [email protected]

Lombardia

Addetto/a paghe e contributiRandstad Italia spa, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda di Bergamo addetto/a paghe e contributi con consolidata espe-rienza nella mansione. La persona dovrà aver maturato un’ottima esperienza nella mansione e avere un’ottima conoscenza dei Ccnl dell’artigianato in genere, dell’edilizia e commercio. È fondamen-tale ed essenziale l’ottima conoscenza del gestionale Zucchetti. Richiesta disponibilità a contratto iniziale a tempo determinato, scopo assunzione a tempo indeterminato. Orario di lavoro full time: 9-13/14-18. Tel. 035.4243263, e-mail [email protected] Italia

Impiegata per studio commercialisti

Studio di commercialisti in Cologno al Serio cerca persona full-time, motivata e autonoma nella gestione degli adempi-menti fiscali e contabili preferibilmente con pluriennale esperienza in studio professionale. Trattamento economico adeguato. Telefonare per appuntamento 035.89.17.89/ 035.89.84.52.L’Eco di Bergamo

Impiegato ufficio pagheArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente operante nella fab-bricazione e installazione di apparec-chiature per centrali idroelettriche un impiegato ufficio paghe. Il candidato dovrà gestire in autonomia il processo relativo all’attività di calcolo e predi-sposizione di paghe e contributi. La risorsa si occuperà dell’elaborazione dei Cud, liquidazioni Inail, dichiarazioni periodiche. Sono richiesti pluriennale esperienza nella mansione, ottima co-noscenza degli strumenti informatici, disponibilità immediata e domicilio nella zona di lavoro. Sede di lavoro: Zona ovest di Brescia. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curricu-lum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, agenzia per il lavoro, Piazza Cesare Battisti 8/E, 25128 Brescia, tel. 030 303169, fax 030 3382238, e-mail [email protected]

Impiegato/aAffermata azienda commerciale assume a tempo indeterminato impiegato/a anche neodiplomato/a per mansioni di fatturazione, carico ordini e segretariato generale. È richiesta la conoscenza della lingua inglese. Sede di lavoro Civate (Lc). Inviare curriculum a L.F.Civate, fax 0341.551808 Email: [email protected] Provincia di Como

OtticoRandstad Italia spa, agenzia per il la-voro, ricerca urgentemente per gruppo leader settore ottica sede a Bergamo, un diplomato ottico con esperienza pregressa e consolidata nella mansione, per lavoro full-time. Valutiamo anche neodiplomati per mansioni di vendita. Disponibilità su turni nella fascia oraria delle 9 alle 21/22 dal lunedì al sabato. Disponibilità al lavoro domenicale/festivo. Flessibilità e buona presenza. Durata iniziale: contratto di 2 mesi per valutazione scopo assunzione. Tel. 035.4243263, e-mail [email protected] Italia

Personale varie mansioniAttività commerciale in Brescia ricerca con disponibilità immediata una segre-taria, un addetto all’inserimento dati, 2 addetti alla gestione clienti e un addetto al carico e scarico. Tel. 030349364.Giornale di Brescia

ReceptionistArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per albergo un receptionist. Il candidato ha un’ottima conoscenza della lingua inglese e dei sistemi informatici. Si richiede pluriennale esperienza nella mansione, diploma istituto alberghiero, disponibilità immediata a lavorare su turni e domicilio nel luogo di lavoro. Sede di lavoro: provincia sud est di Bre-scia. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, agenzia per il lavoro, Piazza Cesare Battisti 8/E, 25128 Brescia, tel. 030 303169, fax 030 3382238, e-mail [email protected]

ReceptionistaPoliambulatorio bassa Valle Sabbia seleziona receptionista dinamica e bella presenza massimo 25 anni per gestione front office. Massima serietà e forte motivazione. [email protected] di Brescia

Sanità

Emilia-Romagna

Infermiere per ambulatorio di radiologia

La divisione specializzata Sanità di Articolo1, agenzia per il lavoro (Uno-Holding Family), ricerca un infermiere professionale diurnista per ambulatorio di radiologia. Il candidato, laureato e iscritto al collegio Ipasvi, ha bella presenza, predisposizione ai rapporti con il pubblico, dimestichezza con i mezzi informatici di base, disponibi-lità a turni diurni. Si offre contratto di somministrazione di sei mesi con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Bologna. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Via Zamboni 1, 40126 Bologna, tel. 051 5880474, fax 051 5880534, e-mail: [email protected]

Infermiereper sala operatoria

La divisione specializzata Sanità di Articolo1, agenzia per il lavoro (Uno-Holding Family), ricerca un infermiere per sala operatoria. Il candidato, laureato e iscritto al collegio Ipasvi, ha un’espe-rienza, anche breve, in sala operatoria in qualità di ferrista. Si offre contratto di somministrazione di sei mesi con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Bologna. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Via Zamboni

BILANCIO DI ESERCIZIO E BILANCIO CONSOLIDATO 2009

Ai sensi della delibera CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999, e successive modifiche e integrazioni, si rende noto che il bilancio d’esercizio 2009, approvato dall’Assemblea degli Azionisti del 30 aprile 2010, corredato della documentazione prevista dalle vigenti disposizioni, nonché il bilancio consolidato del Gruppo dell’esercizio 2009, sono depositati presso la sede sociale e presso la Borsa Italiana S.p.A. a disposizione di chiunque ne faccia richiesta.Il verbale dell’Assemblea degli Azionisti di approvazione del bilancio 2009 sarà messo a disposizione del pubblico presso la sede sociale e presso la Borsa Italiana S.p.A. nei termini di legge come richiesto dall’art. 77 della citata delibera CONSOB n. 11971.

Si rende noto che in ottemperanza alle vigenti disposizioni, il Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2010 è a disposizione di chiunque vi abbia interesse presso la sede sociale e presso la Borsa Italiana S.p.A..Il Resoconto è altresì disponibile sul sito internet www.sorin.com.

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente

Rosario Bifulco

Capitale sociale Euro 470.412.144,00.=Registro delle Imprese di Milano n. 04160490969

Milano, 3 maggio 2010

SORIN S.p.A.Sede in MilanoVia Benigno Crespi n. 17

RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE AL 31 MARZO 2010 Ima

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Page 51: • Anno 19 - Numero 104 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Luned 3 Maggio 2010 • 9771120606304 00503 • NELLINSERTO, LIMPOSTA SUL VALORE AGGI

63Lunedì 3 Maggio 2010Lunedì 3 MO F F R O L AVO R O1, 40126 Bologna, tel. 051 5880474, fax 051 5880534, e-mail: [email protected]

Infermiere professionaleLa divisione specializzata Sanità di Articolo1, agenzia per il lavoro (Uno-Holding Family), ricerca un infermiere professionale. Il candidato, laureato e iscritto al collegio Ipasvi, ha un’espe-rienza nel settore ed è disponibile al trasferimento in zona per il periodo suddetto. Si dispone di alloggi aziendali (con costo del relativo affitto a carico del candidato). L’orario di lavoro è full-time 36 ore alla settimana su turni. Si offre contratto di somministrazione per sei mesi con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Appennino Bolognese (Bo). Gli inte-ressati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Via Zamboni 1, 40126 Bologna, tel. 051 5880474, fax 051 5880534, e-mail: [email protected]

Lazio

Infermieri professionaliLa divisione specializzata Sanità di Arti-colo1, agenzia per il lavoro (Unoholding Family), ricerca infermieri professionali per l’apertura di una nuova struttura medica a Roma Sud. I candidati possono essere anche neolaureati, ma è necessa-rio che siano iscritti al collegio Ipasvi. Costituirà, tuttavia, titolo preferenziale l’aver maturato un’esperienza in: chirur-gia; cardiochirurgia; terapia intensiva; cardiologia. Eventuali candidati extra-comunitari devono essere in possesso di titolo di infermiere riconosciuto come equipollente dal ministero della salute ed essere iscritti al collegio professio-nale. Si richiede, inoltre, una capacità linguistica idonea alla mansione. Si offre contratto di somministrazione per sei mesi con concretissime possi-bilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Roma Sud. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curricu-lum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali via fax o via e-mail a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Via Cassiodoro 19, 00193 Roma, tel. 0697605545, fax 0697605764, e-mail [email protected]

Liguria

Infermieri professionaliLa divisione specializzata Sanità di Articolo1, agenzia per il lavoro (Uno-Holding Family), ricerca 2 infermieri professionali. Il candidato, laureato e iscritto al collegio Ipasvi, ha un’espe-rienza nel settore. Si dispone di alloggi aziendali (con costo del relativo affitto a carico del candidato). L’orario di lavoro è a turni. Si offre contratto di somministrazione di quattro mesi pro-rogabile con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Sedi di lavoro: Rapallo e Chiavari. Gli interessati, am-bosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Via Zamboni 1, 40126 Bologna, tel. 051 5880474, fax 051 5880534, e-mail: [email protected]

Lombardia

Infermieri esperienzain blocco operatorio

Randstad Medical è la divisione di Randstad Italia spa che si occupa di ricerca, selezione, formazione e gestione di profili sanitari ricerca per struttura ospedaliere in Milano infermieri laure-ati, in possesso di iscrizione Ipasvi che abbiano maturato pregressa esperienza in blocco operatorio come strumentisti/nurse anestesia. Per cittadini extraco-munitari è necessario il permesso di soggiorno e il riconoscimento del titolo di studio. Si offre contratto a tempo determinato, 3 mesi, con possibilità di proroghe. Possibilità di Alloggio. Se in-teressati inviare il curriculum a: [email protected] Italia

Infermieri esperienzain medicina generale

Randstad Medical è la divisione di Randstad Italia spa che si occupa di ricerca, selezione, formazione e gestione di profili sanitari ricerca per struttura ospedaliere in Milano infermieri laure-ati, in possesso di iscrizione Ipasvi che abbiano maturato pregressa esperienza in reparto di medicina generale/hospice/Rsa. Per cittadini extracomunitari è necessario il permesso di soggiorno e il riconoscimento del titolo di studio. Si offre contratto a tempo determinato, 3 mesi, con possibilità di proroghe. Possibilità di Alloggio. Se interessati in-viare il curriculum a: [email protected] Italia

Infermieri esperienzain pronto soccorso

Randstad Medical è la divisione di Randstad Italia spa che si occupa di ricerca, selezione, formazione e gestione di profili sanitari ricerca per struttura ospedaliere in Milano Sud infermieri laureati, in possesso di iscrizione Ipa-svi che abbiano maturato pregressa esperienza in pronto soccorso/ riani-mazione. Per cittadini extracomunitari è necessario il permesso di soggiorno e il riconoscimento del titolo di studio. Si offre contratto a tempo determinato, 6 mesi, con possibilità di inserimento. Possibilità di alloggio. Se interessati in-viare il curriculum a: [email protected] Italia

MedicoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per importante azienda operante nel settore salute e benessere medico. Il candidato, laureato in medicina con iscrizione all’albo, preferibilmente specializzato in dermatologia o chirurgia estetica, immediatamente disponibile e domiciliato nel luogo di lavoro, dovrà occuparsi di piccoli interventi di medi-cazione e assistenza al cliente. Si offre contratto a tempo determinato part-time, da accordarsi secondo le esigenze del cliente, con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: provincia di Brescia. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curricu-lum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, agenzia per il lavoro, Piazza Cesare Battisti 8/E, 25128 Brescia, tel. 030 303169, fax 030 3382238, e-mail [email protected]

Segreteria

Lombardia

SegretariaAzienda cerca impiegata per mansioni organizzative e di segreteria massimo 22 anni minima esperienza di 1-2 anni, buona conoscenza inglese parlato. Tel. ore ufficio 0302523640.Giornale di Brescia

Segretaria/oAzienda in Cantù cerca giovane segretaria/o da inserire nel proprio or-ganico. Richiesto diploma e conoscenza di base della contabilità. Anche prima esperienza lavorativa. Inviare curricu-lum via mail: [email protected] Provincia di Como

Tecnici

Lombardia

Addetto ufficio tecnicoIndustria metalmeccanica con sede a Sud di Brescia cerca addetto ufficio tecnico. Diploma tecnico, conoscenza disegno meccanico, programmazione CN, macchine utensili e Autocad. Esperienza minima richiesta: triennale. Età massima 35 anni. Inviare curriculum con consenso trattamento dati a: [email protected] La ricerca è rivolta ad ambosessi.Giornale di Brescia

Assistente ufficio registrazioni

Makhteshim-Agan Italia, filiale dell’ omonima multinazionale con casa ma-dre in Israele cerca un assistente ufficio registrazioni da far crescere nella pro-

pria struttura con sede a Bergamo, che si occuperà degli aspetti operativi relativi alle registrazioni e alle prove residui. Richiesti: possibilmente 1-2 anni di esperienza in analoga posizione; laurea in scienze agrarie o biologia; ottima conoscenza lingua inglese; familiarità supporti informatici. Si, offre eccellente opportunità di crescita professionale in ambiente giovane e stimolante; assunzione a tempo indeterminato, re-munerazione commisurata alle effettive capacità ed esperienza. Gli interessati possono inviare dettagliato curriculum a Makhteshim-Agan Italia srl, Via Fal-cone 13, 24126 Bergamo o via mail a: [email protected] rif. “Registrazioni”. Garantiamo la massima discrezione e riservatezza.L’Eco di Bergamo

Disegnatori meccaniciRandstad Italia spa, filiale di Rho, attualmente impegnata nella ricerca di candidature ad alto contenuto tecnico/professionale per importanti aziende operanti sul territorio lombardo ricerca disegnatori meccanici, ottimo uso Auto-cad 2 e 3D oltre a Solidwork. Richiesta esperienza nel ruolo e competenza nello svolgere il lavoro in autonomia. Gli inte-ressati possono richiedere informazioni o inviare il proprio curriculum a: Ran-dstad Italia spa, Società Unipersonale, Via Madonna 98, 20017 Rho (Mi), tel. +39 02 93182545, fax +39 02 93182553, [email protected] www.randstad.itRandstad Italia

Manutentore meccanicoRandstad Italia spa, agenzia per il la-voro, ricerca per azienda di Bergamo spa settore manutentore meccanico con consolidata esperienza nella man-sione. Ora di lavoro: full-time. Si offre contratto a tempo indeterminato. Tel. 035.4243263, e-mail [email protected] Italia

Modellatore 3DArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente un modellatore 3D. Il candidato è un modellatore/rende-rizzatore con ottima conoscenza dei programmi 3D MAX e Photoshop. Si richiedono pluriennale esperienza nella mansione, serietà, disponibilità imme-diata e domicilio nel luogo di lavoro. Sede di lavoro: Brescia. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curricu-lum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, agenzia per il lavoro, Piazza Cesare Battisti 8/E, 25128 Brescia, tel. 030 303169, fax 030 3382238, e-mail [email protected]

Progettisti meccaniciRema engineering srl, nell’ambito di uno sviluppo delle proprie divisioni off-shore, ferroviaria ed elettrica, ricerca figure professionali con buone doti re-lazionali, ordine e precisione, attitudine a lavorare in team e per obiettivi, pos-sibilmente con conoscenza della lingua inglese. Per la sede di Costa di Mezzate (Bg) 2 progettisti meccanici. I candidati ideali, con esperienza pregressa nella progettazione di carpenterie e strutture meccaniche medio pesanti, si occupe-ranno della definizione dell’assieme e del layout delle macchine, disponendo lo struttura di base e i componenti principali per consentire il successivo sviluppo dei disegni costruttivi, di cui saranno supervisori. Gli interessati, di ambo i sessi, per un colloquio possono inviare il curriculum a [email protected] o per posta prioritaria a Rema Enginee-ring, Via Nazioni Unite 10, 24060 Costa di Mezzate - Bg.L’Eco di Bergamo

Tecnico frigoristaLa divisione specializzata Permanent Nord di Articolo1, agenzia per il lavoro (UnoHolding Family), ricerca per azien-da leader nelle soluzioni di noleggio di fornitura di energia elettrica (trasforma-tori, gruppi elettrogeni ecc.) e controllo della temperatura un tecnico frigorista. La risorsa sarà responsabile di: ma-nutenzione, riparazione installazione e avviamento della flotta di noleggio; equipaggiamento associato (cavi, tubi, guaine) in deposito e presso i clienti, contribuendo alla verifica guasti e ste-sura reportistica. Si richiede: diploma tecnico; fluente conoscenza dell’inglese tecnico; conoscenza degli schemi (elet-trici, pneumatici e idraulici); esperienza

nel ruolo di almeno cinque anni; patente B; disponibilità a trasferte; reperibilità. Si offre contratto a tempo indeterminato. Sede di lavoro: Trezzano sul Naviglio (Mi). Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazio-ne al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Via Spallanzani 15, 20129 Milano, tel. 0245498471, fax 0245498475, e-mail [email protected]

Veneto

Trasfertista elettromeccanicoEuropa srl, azienda costruttrice di macchine alimentari sita in Molina di Malo, Vicenza, ricerca tecnico trasfer-tista elettromeccanico, montaggio e assistenza Italia-estero. I candidati di età inferiore ai 35 anni dovranno presentare le seguenti credenziali: aver già lavorato in posizione analoga; conoscenza lingua inglese. Inviare curriculum a: via fax (0445) 637455 o via e-mail [email protected] Giornale di Vicenza

Tributaristi

Lazio

Consulente fiscaleTrivoli & Associati, studio professionale specializzato nell’area dell’assistenza e consulenza tributaria alle grandi im-prese, ricerca un giovane professionista laureato in economia con esperienza nel settore di circa 2 anni per avviare rapporto di collaborazione presso la propria sede di Roma, con disponibilità a svolgere l’attività anche presso propri clienti in Roma. Indispensabile un buon livello di conoscenza della lingua ingle-se (scritta e parlata). Chiunque ritenga di essere in possesso dei requisiti sopra citati potrà inviare il proprio curriculum, citando il seguente codice di riferimen-

to: 222, all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] & Associati

Venditori

Lombardia

Venditore beni strumentaliAssunzione offresi come venditore in azienda fabbricante beni strumentali. Offriamo stipendio fisso, premi, auto, telefono aziendale, carburante. Richiesta disponibilità immediata, età 25/45 anni. Telefonare 0354522041 oppure inviare curriculum e-mail: [email protected] o fax 035525012.Giornale di Brescia

Venditore serramenti e porteAzienda in forte espansione, leader nella vendita di serramenti e porte, cerca dinamico venditore, munito auto e con forti ambizioni. Si offre ottimo trattamento provvigionale, corso di formazione tecnico-commerciale e rimborso spese temporaneo. Inviare curriculum a: Email [email protected] o fax al 0362.312.993.La Provincia di Como

Venditori/ci trattamento energie rinnovabili

Artel spa specializzata nel trattamento aria, energie rinnovabili e impianti solari, ricerca per le province di Bre-scia, Bergamo e Mantova 2 venditori/ci. Si richiede esperienza di vendita di almeno un anno, auto propria età 25/40 anni. Si offre corso tecnico-commerciale presso la nostra sede, affiancamento iniziale, alto livello economico composto da anticipi men-sili, provvigioni ed incentivi liquidati mensilmente per compensi annui dai 40 ai 70 mila euro. Inviare curriculum o contattare per appuntamento tel. 0303547575 Fax 0303533978.Giornale di Brescia

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AI SENSI ART.84 DELIBERA CONSOB N.11971 DEL 14.5.1999

Si avvisano i Signori Azionisti che l’Assemblea degli Azionisti della

Cassa di Risparmio di Asti S.p.a. ha deliberato, in data 26 aprile

2010, la distribuzione di un dividendo di € 0,40 per azione, con

data stacco 3 maggio 2010 e data di pagamento 6 maggio 2010.

p. il Consiglio di AmministrazioneAsti, 26 aprile 2010 Il Presidente: Aldo Pia

AVVISO AGLI AZIONISTI

CASSA DI RISPARMIO DI ASTI S.P.A.

Sede Legale e Direzione Generale in Asti, Piazza Libertà n. 23 - Capitale Sociale euro 189.426.076,80 (i.v.)Registro delle Imprese e Codice Fiscale n. 00060550050

SELECTOR MANAGEMENT FUNDSocietà di Investimento a Capitale Variabile

14B, Rue des Violettes L-8023 Strassen, Granducato di Lussemburgo

R.C.S. Luxembourg B 83 306

AVVISO AGLI AZIONISTI

Gli azionisti di SELECTOR MANAGEMENT FUND sono invitati a partecipare

all’Assemblea generale annuale che si terrà presso la sede legale della società il

18 maggio 2010 alle ore 10.00

con il seguente ordine del giorno:

1. Presentazione e approvazione di:

a) La relazione del Consiglio di amministrazione

b) La relazione della Società di revisione

2. Approvazione dello stato patrimoniale e del conto economico relativi all’esercizio al

31 dicembre 2009

3. Allocazione dei risultati netti

4. Esonero degli Amministratori per l’adempimento dei propri obblighi durante l’esercizio

al 31 dicembre 2009

5. Nomina degli Amministratori e della Società di revisione per l’esercizio al 31 dicembre 2010

6. Disposizioni varie

Si avvisano gli azionisti che affinché siano approvate risoluzioni valide l’Assemblea non

dovrà raggiungere alcun quorum. Per l’approvazione di risoluzioni valide sarà necessaria

solo la maggioranza degli azionisti presenti e rappresentati. I moduli di delega sono

disponibili presso la sede legale della Sicav.

Gli azionisti che volessero partecipare all’Assemblea sono pregati di informare la Società a

mezzo posta all’indirizzo summenzionato almeno 4 giorni prima dell’inizio dell’Assemblea.

Per il Consiglio di amministrazione

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Page 52: • Anno 19 - Numero 104 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Luned 3 Maggio 2010 • 9771120606304 00503 • NELLINSERTO, LIMPOSTA SUL VALORE AGGI

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LEGALI, PIGNORAMENTI, REVOCATORIE,

AZIONI DI RIVALSA, CESSIONI DEL

QUINTO O QUOTA DELLA PENSIONE...).

IL DOSSIER PRESENTA I DIVERSI SCE NARI

E LE POSSIBILI STRATEGIE INVESTIGATIVE

FORNENDO INDICAZIONI UTILI PER UN EF-

FICACE STRUTTURAZIONE DELLA RICERCA

(MO DA LITA’ D’EFFETTUAZIONE, RACCOLTA

DATI, SCELTA DELLE FONTI, VALUTAZIONI

DELLE ALTERNATIVE...).Società per azioni per l’esercizio di attività investigative a sfondo economico

PONZI SpA

PIU’ INFORMAZIONI SUI CATTIVI DEBITORI

Rintraccio nuovi indirizzi

Rintraccio posto di lavoro

Rintraccio conticorrenti bancari

Rintraccio conticorrenti postali

Ricerche e localizzazione

beni immobili a livello nazionale

Rintraccio automezzi

Accertamenti su cessione del quinto

dello stipendio

Rintraccio posizione

pensionistica

Rintraccio beni aziendali

Rintraccio terzi debitori

Rintraccio debitori

e coobbligati

Delinquency history

Furtod’identità

(truffefinanziarie)

Rapporti d’affaritra conoscenti/

parenti per azionirevocatorie

Rintraccio eredi

Accettazione eredità

Investigazioni economiche

e patrimoniali

Rintraccio natanti

Informazioni per recupero

crediti anomali

Frodi finanziarie

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