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La stima dell’economia non osservata e la sotto-dichiarazione del valore aggiunto A. Agostinelli, A. Puggioni Seminario ” Il passaggio al SEC 2010 e la revisione generale dei conti nazionali” Istat, Aula Magna - 16 Dicembre 2014

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Seminario ” Il passaggio al SEC 2010 e la revisione generale dei conti nazionali”

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La stima dell’economia non osservata e la

sotto-dichiarazione del valore aggiunto

A. Agostinelli, A. Puggioni

Seminario ” Il passaggio al SEC 2010 e la revisione generale dei conti nazionali”

Istat, Aula Magna - 16 Dicembre 2014

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Indice

1. L’economia non osservata

2. La sotto-dichiarazione del valore aggiunto: il ridisegno metodologico

(contesto e linee guida)

3. Il vecchio metodo in pillole

4. Il nuovo metodo : sintesi

5. Principali risultati

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L’economia non osservata (Non Observed Economy) è la parte di attività economica di mercato che

sfugge alla osservazione diretta e pone problemi particolari nella misurazione statistica. La necessità di

tenerne adeguatamente conto è particolarmente rilevante nell’ambito dei conti nazionali: la mancanza

di esaustività crea problemi sia in termini di livello che di dinamica del Pil.

NOE = attività sommerse + attività illegali + attività informali

Le principali componenti rappresentate nei CN dell’Italia:

A. Il valore aggiunto prodotto dall’input di lavoro irregolare (sia indipendente che dipendente)

B. Il valore aggiunto prodotto dalle imprese regolari che nascondono profitti (individuazione e

correzione della sotto dichiarazione)

C. Altre componenti : la produzione delle famiglie (affitti irregolari); le mance; l’integrazione di VA per

carenza di offerta individuata dai meccanismi di bilanciamento (servizi di trasporto)

D. Le attività illegali definite a livello europeo.

L’economia non osservata nei CN dell’Italia: una schematizzazione in

termini di componenti additive

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Approccio originariamente proposto da Alfred Franz (Austrian Central Statistical Office) nel

1985

Popolazione di riferimento: soc. non di capitale 1-99 addetti+ soc. di capitale fino a 50 addetti.

No soc. cooperative.

Fonte: indagine PMI (dati campionari su imprese 1-99 addetti)

Condizioni di applicabilità: Presenza di lavoratori indipendenti

Ipotesi di base: L’imprenditore lavora a tempo pieno nell’impresa; condizioni di concorrenza

perfetta. In condizioni economiche normali il reddito dell’imprenditore non può essere inferiore

a quello che egli otterrebbe cambiando il proprio status da indipendente a dipendente

Criterio: Identificazione del sottodichiarante basata sul confronto tra reddito imprenditoriale e

soglia “Franz” che rappresenta il costo-opportunità dell’attività imprenditoriale (valore max del

reddito pro-capite “dirigenti e impiegati” e “operai e apprendisti” rettificato per tenere conto del

diverso orario di lavoro tra i lavoratori dipendenti ed indipendenti).

Rivalutazione= valore soglia- reddito dichiarato

Stratificazione per il calcolo della soglia:

- attività economica: Gruppo (Ateco 3 digit)

- classe di fatturato : Fino a 500.000 euro, tra 500.000 e 5.000.000 euro, superiore a 5.000.000 euro

- forma giuridica : Società di Capitale e Società non di Capitale

- classe di avviamento dell’impresa: 0-3, 4-6, 7-9, 10-19, 20 e oltre anni di vita dell’impresa

- localizzazione territoriale:Ripartizione geografica

La sottodichiarazione del valore aggiunto: il vecchio metodo

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Consapevolezza dei limiti dell’approccio precedente.

Sollecitazioni a rivedere il metodo venute da Eurostat, da utilizzatori e da Gruppo di lavoro

sull’”Economia Non Osservata e il Flussi Finanziari” istituito dal Ministero dell’Economia e delle

Finanze (gennaio-maggio 2011). Possibili innovazioni emerse da riflessioni interne.

Obiettivi:

ampliare, rispetto al metodo precedente, la platea di imprese cui la procedura viene applicata

e tenere conto dell’eterogeneità comportamentale degli imprenditori;

operare una separazione concettuale e applicativa fra la fase di individuazione delle imprese

sotto-dichiaranti e quella della correzione della sotto-dichiarazione;

superare la scarsa sensibilità del metodo all’andamento del ciclo economico ed alle

caratteristiche del contesto produttivo delle imprese;

aumentare il grado di attendibilità delle stime a livello settoriale e territoriale.

Organizzazione delle attività:

Comitato di esperti - costituito con la partecipazione di studiosi e di rappresentanti

istituzionali - che ha avuto il ruolo di verificare e sottoporre a discussione le nuove tecniche di

misurazione;

Task force per affrontare i due aspetti centrali della stima della Noe: la quantificazione

dell’input di lavoro irregolare e la stima della sotto-dichiarazione del reddito degli imprenditori.

Da Marzo 2013 a Giugno 2014

La sottodichiarazione del valore aggiunto: il ridisegno metodologico

(contesto operativo e linee guida)

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La popolazione di riferimento : Insieme delle unità economiche presenti nel registro ASIA i

cui valori economici sono rappresentati nel Frame-SBS ( circa 4,4 milioni di imprese nel 2011):

piccole e medie imprese (fino a 99 addetti)

imprese attive

Le fonti informative: FRAME-SBS, EMENS-INPS, DB Occupazione

Tre fasi:

1. Individuazione della popolazione di imprese da sottoporre all’analisi della sotto-

dichiarazione del reddito di impresa.

2. Suddivisione della popolazione in gruppi sufficientemente omogenei dal punto di vista

economico e del comportamento fiscale a cui applicare metodi diversi di correzione.

3. Definizione, per ciascun gruppo, di un metodo di individuazione dei soggetti sotto-

dichiaranti e della correzione dei relativi risultati economici.

Il nuovo metodo in sintesi

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L’individuazione della popolazione di imprese da sottoporre all’analisi e

la sua stratificazione

La nuova procedura per la correzione della sotto-dichiarazione del valore aggiunto

prevede una stratificazione della popolazione di riferimento allo scopo di individuare

tipologie di imprese:

omogenee per caratteristiche strutturali ed economiche

omogenee per tipologia di comportamento relativamente all’underreporting

alle quali applicare:

specifici metodi di identificazione delle imprese sotto dichiaranti

specifici metodi di rivalutazione della sotto dichiarazione

Cinque gruppi :

Gruppo 1: Unità di dimensione minima (22,5% del Frame-SBS 2011)

Gruppo 2: Unità micro (58% del Frame-SBS 2011)

Gruppo 3: Unità organizzate (5% del Frame-SBS 2011)

Gruppo 4: Unità appartenenti a gruppi di imprese nazionali (2% del Frame-SBS 2011)

Gruppo 5: Unità non trattabili

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La stratificazione della popolazione: Anno 2011

Valore aggiunto

tipologia n.ro % n.ro % %

GRUPPO 1 992.621 22,4 996.865 8,2 2,7

GRUPPO 2 2.579.927 58,2 5.223.197 42,9 34,8

GRUPPO 3 220.008 5,0 3.006.659 24,7 27,9

GRUPPO 4 87.797 2,0 661.132 5,4 8,8

NON TRATTABILI 552.567 12,5 2.299.548 18,9 25,9

Totale 4.432.920 100,0 12.187.401 100,0 100,0

Imprese Addetti

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La stratificazione: le unità non trattabili (oltre 500.000 nel 2011)

Sono così definite le unità:

in cui si ipotizza che non esista underreporting

imprese controllate da unità istituzionali che fanno parte del settore delle Amministrazioni pubbliche;

imprese operanti in particolari attività economiche, caratterizzate prevalentemente da mercati regolamentati in cui la sottodichiarazione risulta poco praticabile.

per le quali non c’è adeguata disponibilità di fonti informative

appartengono a gruppi di imprese per i quali non si dispone di fonti esaustive e/o omogenee.

per le quali i metodi di rivalutazione individuati risultano non applicabili:

imprese con eventi di trasformazione societaria e in particolari condizioni (procedure fallimentari, amministrazione controllata);

imprese nate nell’anno, i cui risultati economici sono fortemente condizionati dall’avviamento aziendale.

in cui si ipotizza che i valori economici siano legati a particolari condizioni:

società cooperative e consorzi di diritto privato e forme assimilabili;

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Il Gruppo 1: le unità di dimensione minima (poco meno di 1 milione di unità - 22,5% del FRAME 2011)

Piccoli imprenditori il lavoro dell’imprenditore è potenzialmente “sostituibile” con quello di un dipendente a parità di specializzazione.

Per ipotesi questa condizione è soddisfatta quando l’imprenditore: non impiega fattori produttivi diversi dal proprio lavoro non ha una dotazione di attrezzature per svolgere l’attività o essa è limitatissima

Le unità del G1:

non sono società di capitale o controllate da società di capitale ; non hanno soci che non lavorano nell’impresa aderiscono al regime fiscale semplificato dei Contribuenti minimi, oppure

presentano:

- Fatturato < 30.000 euro

- Numero dipendenti < 0,5

- 0< numero indipendenti <1,5

Per questo Gruppo la valutazione della possibile sotto dichiarazione è basata sul confronto del

reddito dichiarato (utile al netto dell’IRAP) con un “reddito ombra”, definito come la soglia di

indifferenza nella decisione fra lavoro imprenditoriale e lavoro dipendente, determinato sulla base

del costo-opportunità dell'attività imprenditoriale

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Il Gruppo 1: una ulteriore partizione

Gruppo 1A: unità marginali

Condizioni di marginalità economica o titolare con altro reddito ( lavoro dipendente, pensione)

Reddito dichiarato ritenuto accettabile per definizione

Gruppo 1B: unità con competenze non specializzate

Gruppo 1C: unità con

più elevato grado dispecializzazione

Bassa capacità di produrre reddito: attività non specializzate, no personale esterno, età titolari tra 40 e 70 / età titolari tra 30 e 40

Confronto con “reddito ombra” e rivalutazione pari a differenza con reddito dichiarato

Attività + specializzate*, oppure con personale esterno. Età titolari tra 40 e 70

* agenti di commercio, promotori finanziari, tutte le attività professionali.

Confronto con “reddito ombra” corretto per fattori di contesto e rivalutazione pari a differenza con reddito dichiarato

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GRUPPO 1

Sottoposte a rivalutazione

GRUPPO 1B :

Età tra 30 e 40 anniEtà tra 40 e 70

ateco

non specializzate

GRUPPO 1B : senza personale esterno GRUPPO 1C : con personale esterno

GRUPPO 1C : ateco

altamente specializzate

GRUPPO 1A

Non rivalutate per definizione:

- Reddito d’impresa outlier

- Età < 30 e > 70 anni

- Dipendente altrove

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La definizione del «reddito-ombra»

Reddito ombra= soglia di indifferenza nella decisione fra lavoro imprenditoriale e lavoro

dipendente determinato sulla base del costo-opportunità dell'attività imprenditoriale.

Costo del lavoro standardizzato sulla base di una stratificazione molto fine, definita sulla base di un

modello statistico (albero di regressione).

Fonte: Inps-EMENS

Stratificazione: definita da analisi di tipo statistico algoritmo CART (Classification AndRegression Trees) che permette di stratificare le imprese in sottoinsiemi omogenei rispetto al valoredel costo del lavoro

Calcolo del “reddito di riferimento” (valore soglia) all’interno di ogni strato: valore massimo tra i valori medi per addetto di costo del lavoro per le qualifiche di impiegati/quadri e operai, con contratto full-time.

GRUPPO1B il valore soglia è rettificato per tenere conto del diverso numero di ore

lavorate dall’indipendente rispetto al dipendente;

GRUPPO1C il valore soglia è modulato tramite una funzione di profitto che tiene conto delcontesto economico in cui opera l’impresa. Sei fattori di contesto: Indice di concentrazione diHerfindal; Intensità di Capitale; Demografia di impresa; Tasso di irregolarità; Variazionedell’occupazione; Ripartizione geografica.

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Gruppo 2: Unità micro (circa 2,6 mln. - 58% del Frame-SBS 2011)

Include le micro imprese che presentano una organizzazione aziendale e una organizzazione dell’attività produttiva ridotta ma:

impiegano anche fattori produttivi diversi dal lavoro dell’imprenditore possono possedere minime immobilizzazioni tecniche specializzate

Imprese operanti in attività economica dell’industria con un numero di addetti < 10 Imprese operanti in attività economica dei servizi con un numero di addetti < 6

Selezione delle sottodichiaranti modello fattoriale/ indicatori elementari desunti dai dati di

bilancio, sintetizzati in un indicatore composito. Individuazione della soglia discriminante (cut-off)

Rivalutazione del reddito stima di un modello econometrico di redditività che si basa sulla relazione

tra valore della produzione, costi fissi e costi variabili. Ipotesi l’imprenditore si assicura un margine

sui costi variabili (modello di mark-up). Si stima sulle non-sottodichiaranti un livello di profitto “normale”.

Reddito stimato sotto-dichiaranti= profitto + costo del lavoro unitario (remunerazione della prestazione

lavorativa dell’indipendente).

Rivalutazione pari alla distanza tra reddito osservato e stimato.

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Gruppo 3: Unità organizzate (circa 220.000 - 5% del Frame-SBS 2011)

Include le piccole e medie imprese con una organizzazione più articolata sia del punto di vista aziendale che nell’attività produttiva:

Imprese operanti in attività economica dell’industria con un numero di addetti uguale o superiorea 10

Imprese operanti in attività economica dei servizi con un numero di addetti uguale o superiore a 6

Selezione delle sottodichiaranti indicatori elementari desunti dai dati di bilancio, sintetizzati

in un indicatore composito tramite un modello di tipo fattoriale. Individuazione della sogliadiscriminante (cut-off)

Correzione della sotto-dichiarazione il valore aggiunto per addetto viene rivalutato

in modo da rendere coerente il valore dell’indicatore composito con il suo livello di cut-off definitonella fase di individuazione delle imprese sotto-dichiaranti.

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Gruppo 4: Unità di gruppi domestici (circa 90.000 - 2% del Frame-SBS)

Include le unità che fanno parte di gruppi di imprese residenti sul territorio nazionale, con numero di addetti inferiore a 100, senza collegamenti con imprese estere.

Fonte: Registro statistico dei gruppi di imprese (ASIA gruppi)Criterio di esclusione dei gruppi: collegamenti con unità estere (con capogruppo estera o che includono unità a controllo estero) o che hanno all’interno unità di grandi dimensioni (con più di 100 addetti)

Procedura analoga a quella del Gruppo 3. Unità di analisi gruppo di impresa nel suo complesso.Valore aggiunto ottenuto «consolidando» i conti economici delle imprese appartenenti al gruppo.Rivalutazione ridistribuita tra le imprese appartenenti al gruppo sulla base del peso del valoreaggiunto di ogni singola unità sul totale gruppo.

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Risultati delle procedure di correzione della sottodichiarazione

Confronto con il vecchio metodo per macro-settori: quota di imprese sottoposte alle proceduree tasso di rivalutazione* (anno 2011)

SETTORE

Quota imprese trattabili (val.agg.) %

a parità di fonte (Frame 2011)

Tasso di Rivalutazione* %

VECCHIO METODO NUOVO METODOVECCHIO METODO

(su vecchia fonte)

NUOVO METODO

(su Frame)

INDUSTRIA 54,4% 66,5% 9,1% 8,0%

COSTRUZIONI 71,0% 82,6% 24,5% 17,1%

COMM.,TRASP., PUBBL.ESERC. 70,4% 80,1% 23,3% 26,3%

ALTRI SERVIZI 63,0% 71,8% 19,8% 24,2%

TOTALE 63,8% 74,1% 18,6% 19,6%

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* Rapporto tra valore della rivalutazione e valore aggiunto dichiarato

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L’incidenza della NOE sul Pil nel 2011

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Incidenza delle componenti dell'economia non osservata (NOE) sul valore aggiunto marketdei settori economici e sul Pil (Valori %). Anno 2011

Macrosettore

Correzione

della sotto-

dichiarazio

ne

Lavoro

irregolare

Altro(fitti in

nero,

mance,

integrazione

offerta

Totale

sommersoIllegale

Totale

Noe

Agricoltura - 14,7 - 14,7 - 14,7

Industria 3,3 1,8 - 5,2 - 5,2

Costruzioni 12,2 8,5 - 20,7 - 20,7

Servizi 6,9 5,0 2,1 14,0 1,4 15,4

Totale 6,4 4,8 1,5 12,7 1,1 13,8

Incidenza sul Pil 5,7 4,3 1,4 11,5 0,9 12,4