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Anno V Numero 1074 Giovedì 16 Marzo 2017 S. Eriberto AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un farmaco per Tutti” 2. ORDINE: Quota sociale 2017 3. ORDINE: eventi mese di Marzo Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. L’interfaccia cervello- computer permetterà di scrivere con il pensiero 5. Diabete, sarà possibile liberarsi dalle iniezioni quotidiane di insulina? 6. Che cos'è e come funziona la Medicina di Precisione Prevenzione e Salute 7. “Mal di schiena, camminare con le scarpe ballerine fa male”, vero o falso? 8. Come lavarsi (bene) le mani Meteo Napoli Giovedì 16 Marzo Variabile Minima: 6° C Massima: 17 °C Umidità: Mattina = 62% Pomeriggio = 52% “MAL DI SCHIENA, camminare con le scarpe ballerine fa male”, vero o falso? Sono moltissime le donne di ogni età che usano le scarpe ballerine cioè le scarpe basse, perché pensano di evitare il mal di schiena se devono camminare a lungo. Vero o falso? Risponde il dr Leonardo Maradei , Resp. di Unità Operativa Chirurgia del piede e mininvasiva dell’ospedle Humanitas. : Il problema del camminare con le scarpe basse come le ballerine ma anche con ogni altro tipo di scarpa a tacco basso come le scarpe da ginnastica amate dai giovani, per es., è che fanno male alla schiena spiega l’esperto. Mentre camminare a piedi nudi generalmente non ha mai fatto male, indossare scarpe come le ballerine per evitare di avere il mal di schiena soprattutto quando si deve camminare a lungo o si sa che si avrà una lunga giornata di lavoro in piedi, per esempio, sovraccarica la schiena proprio a causa della mancanza di tacco. Anche se alcuni pensano che il problema delle scarpe ballerine sia dovuto alla rigidità della suola più che all’assenza di tacco, è importante sapere che camminare con scarpe con il tacco dell’altezza giusta aiuta a scaricare i carichi della schiena che quindi lavora di meno, riducendo il rischio di contrazione dei muscoli dorsali e quindi mal di schiena. Se camminare a lungo con scarpe ballerine senza tacco fa venire il mal di schiena, anche indossare scarpe con il tacco alto, soprattutto per lunghi periodi, ha gli stessi effetti sulla schiena. Per questo motivo, se indossare le scarpe ballerine per evitare il mal di schiena è un errore piuttosto comune anche tra le donne non più giovanissime, scegliere scarpe con un tacco di 2-3 cm aiuta invece ad evitare il mal di schiena in chi già ne soffre.” (Salute, Humanitas SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi….…….. Quanno ‘o diavulo tuoio jeva a’ scola, ‘o mio era maestro VERO

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Anno V – Numero 1074 Giovedì 16 Marzo 2017 – S. Eriberto

AVVISO Ordine

1. ORDINE: Progetto “Un

farmaco per Tutti”

2. ORDINE: Quota sociale

2017

3. ORDINE: eventi mese di

Marzo

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 4. L’interfaccia cervello-

computer permetterà di

scrivere con il pensiero

5. Diabete, sarà possibile

liberarsi dalle iniezioni

quotidiane di insulina?

6. Che cos'è e come

funziona la Medicina di

Precisione

Prevenzione e Salute

7. “Mal di schiena,

camminare con le scarpe

ballerine fa male”, vero o

falso?

8. Come lavarsi (bene) le

mani

Meteo Napoli

Giovedì 16 Marzo

Variabile

Minima: 6° C Massima: 17 °C Umidità: Mattina = 62%

Pomeriggio = 52%

“MAL DI SCHIENA, camminare con le scarpe ballerine fa male”, vero o falso?

Sono moltissime le donne di ogni età che usano le scarpe ballerine cioè le scarpe basse, perché pensano di evitare il mal di schiena se devono camminare a lungo. Vero o falso? Risponde il dr Leonardo Maradei, Resp. di Unità Operativa Chirurgia del piede e mininvasiva dell’ospedle Humanitas.

: Il problema del camminare con le scarpe basse come le ballerine ma anche con ogni altro tipo di scarpa

a tacco basso come le scarpe da ginnastica amate dai giovani, per es., è che fanno male alla schiena – spiega l’esperto. Mentre camminare a piedi nudi generalmente non ha mai fatto male, indossare scarpe come le ballerine per evitare di avere il mal di schiena soprattutto quando si deve camminare a lungo o si sa che si avrà una lunga giornata di lavoro in piedi, per esempio, sovraccarica la schiena proprio a causa della mancanza di tacco. Anche se alcuni pensano che il problema delle scarpe ballerine sia dovuto alla rigidità della suola più che all’assenza di tacco, è importante sapere che camminare con scarpe con il tacco dell’altezza giusta aiuta a scaricare i carichi della schiena che quindi lavora di meno, riducendo il rischio di contrazione dei muscoli dorsali e quindi mal di schiena. Se camminare a lungo con scarpe ballerine senza tacco fa venire il mal di schiena, anche indossare scarpe con il tacco alto, soprattutto per lunghi periodi, ha gli stessi effetti sulla schiena. Per questo motivo, se indossare le scarpe ballerine per evitare il mal di schiena è un errore piuttosto comune anche tra le donne non più giovanissime, scegliere scarpe con un tacco di 2-3 cm aiuta invece ad evitare il mal di schiena in chi già ne soffre.” (Salute, Humanitas

SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it

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Proverbio di oggi….…….. Quanno ‘o diavulo tuoio jeva a’ scola, ‘o mio era maestro

VERO

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1074

SCIENZA E SALUTE

L’INTERFACCIA CERVELLO-COMPUTER PERMETTERÀ DI SCRIVERE CON IL PENSIERO

Una ricerca della Stanford University mostra i passi in avanti fatti negli studi per rendere la comunicazione di pazienti paralizzati più rapida e accurata

Questo grazie allo sviluppo e al miglioramento di una particolare tecnologia chiamata INTERFACCIA CERVELLO-COMPUTER.

Il meccanismo è semplice: una serie di macchinari e di software sono in grado di decifrare i segnali elettrici del cervello

traducendoli in parole scritte composte su uno schermo. Una forma di scrittura con il pensiero. “In questo studio abbiamo raggiunto una velocità e un’accuratezza tre volte più alte di tutti gli esperimenti precedenti. Ci vogliamo avvicinare alla rapidità di scrittura su un normale smartphone” sottolinea K. Shenoy, della Stanford University che ha realizzato questa ricerca, pubblicata su eLife.

LO STUDIO SUI PAZIENTI La ricerca è frutto della collaborazione tra medici ed ingegneri elettronici vista la complessità della materia. Per realizzarla sono stati coinvolti tre pazienti paralizzati: due affetti da sclerosi laterale amiotrofica e un terzo vittima di una grave lesione spinale.

Per monitorare l’attività elettrica cerebrale sono stati impiantati degli elettrodi all’interno della corteccia motoria del cervello, la zona responsabile dei movimenti volontari delle persone. È stato poi un algoritmo, istruito in maniera specifica da ognuno dei tre soggetti, a decifrare questi segnali traducendoli in spostamenti di un cursore su una tastiera virtuale presente sullo schermo. Questo software, dotato di intelligenza artificiale, è stato così in grado di simulare un ipotetico movimento di un arto per selezionare la lettera da scrivere, componendo le singole parole.

I RISULTATI E LE PROSPETTIVE Uno dei tre pazienti coinvolti nell’esperimento è riuscito a digitare 39 caratteri in un minuto, l’equivalente di circa otto parole. Un risultato tre volte superiore ai precedenti test simili. “Questo studio rappresenta un grande successo per migliorare in futuro le condizioni di vita di pazienti paralizzati”. L’obiettivo rimane quello di velocizzare sempre di più il tempo di scrittura delle persone. Ma gli studiosi puntano anche a realizzare tecnologie che siano utilizzabili, non soltanto tramite complessi e costosi macchinari, ma anche dai comuni dispositivi che adoperiamo tutti i giorni come smartphone, tablet e computer. I passi avanti nello studio dell’interfaccia cervello-computer sono stati molti negli ultimi anni. Dei ricercatori tedeschi hanno ideato un sistema di monitoraggio dell’attività cerebrale da utilizzare in tecnologie di riconoscimento vocale. Gli studiosi del Mit stanno invece sviluppando macchine e algoritmi per facilitare la comunicazione tra persone e robot. (Salute, La Stampa)

Le PERSONE PARALIZZATE a causa di gravi patologie potranno in futuro

COMUNICARE in MANIERA SEMPRE più RAPIDA

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PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1074

SCIENZA E SALUTE

DIABETE, SARÀ POSSIBILE LIBERARSI DALLE INIEZIONI QUOTIDIANE DI INSULINA?

Una terapia sperimentale che utilizza linfociti T regolatori per «rieducare» il sistema immunitario sembra promettente. Ma servono ulteriori studi

L'obiettivo è ambizioso, ma nobile: LIBERARE I DIABETICI DI TIPO UNO DALLA SCHIAVITÙ DELL'INSULINA.

Una specie di Sacro Graal della terapia del diabete che, secondo un gruppo di ricercatori dell'Università della California a San Francisco, sarebbe a portata di mano sfruttando le proprietà dei linfociti T regolatori, globuli bianchi in grado di modulare l'attività del

sistema immunitario tanto da evitare che attacchi il pancreas e le cellule che producono insulina.

La prima sperimentazione clinica dell'ipotesi è stata raccontata sulle pagine di Science Translational Medicine da J. Bluestone, immunologo che da anni insegue la possibilità di «rieducare» il sistema immunitario quando deraglia dai suoi compiti di difesa dell'organismo.

: Nel diabete di tipo uno, infatti, il sistema immunitario si rivolge contro il pancreas e le cellule che producono insulina, distruggendole; di conseguenza l'unica cura possibile è somministrare regolarmente

l'ormone dall'esterno per sopperire alla mancanza. Bluestone però ritiene possibile riportare in carreggiata il sistema immunitario e cambiare il corso della malattia sfruttando le proprietà dei linfociti T regolatori, che non partecipano all'attacco contro le cellule del pancreas e anzi sopprimono la risposta immunitaria (non a caso, scarseggiano in caso di malattie autoimmuni come il diabete di tipo uno). «Aumentare la quantità di linfociti T regolatori potrebbe modulare e rieducare il sistema immunitario, ribaltandone la risposta e proteggendo così le cellule che producono insulina rimaste. Sulla base di questa premessa abbiamo sviluppato un metodo per isolare e poi espandere i linfociti T regolatori dai pazienti: le cellule ottenute mantengono le caratteristiche di quelle d'origine e hanno un'attività

funzionale potenziata, sono perciò in grado di modulare efficacemente l'attività immunitaria per evitare l'attacco alle cellule del pancreas».

PRIMA SPERIMENTAZIONE CLINICA I dati, incoraggianti, arrivano da una sperimentazione clinica di fase uno, ovvero da uno studio condotto su pochi pazienti (14) con lo scopo principale di stabilire se un procedimento o una cura siano innanzitutto sicuri, senza effetti collaterali seri. Bluestone ha prelevato del sangue ai volontari, ha estratto fino a 4 milioni di linfociti T regolatori e poi li ha moltiplicati fino a 1.500 volte in laboratorio. Questa “bomba” linfocitaria è stata poi reinserita nei pazienti senza che vi fosse alcuna reazione avversa all'infusione, né altri eventi negativi nei mesi successivi: le cellule non attaccavano il pancreas ed erano ancora presenti un anno dopo la terapia, in

quantità fino al 25% del totale iniziale infuso. «I risultati positivi giustificano l'avvio di una sperimentazione di fase due per valutare con maggiore dettaglio l'efficacia di una cura che potrebbe cambiare il destino dei pazienti con diabete di tipo uno ed essere d'aiuto anche per malati di altre patologie autoimmuni, per es. l'artrite reumatoide. L'obiettivo è prevenire la progressione del diabete, “salvando” le cellule pancreatiche che producono insulina per liberare i pazienti dalla schiavitù delle iniezioni». I test sono ancora preliminari. (Salute, Corriere)

Linfociti T “speciali”

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PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1074

SCIENZA E SALUTE

Che cos'è e come funziona la MEDICINA di PRECISIONE

Obama ha promesso di investire oltre 200 milioni di dollari nella ricerca che, combinando i dati genetici e le informazioni sulle malattie di centinaia di migliaia di persone, mira a ottenere trattamenti su misura per il singolo e più efficaci.

A gennaio di quest’anno, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha lanciato pubblicamente una nuova iniziativa di ricerca, finanziata con 215 milioni dollari. Obiettivo: migliorare la cura di cancro e diabete, e raccogliere informazioni preziose per la salute di tutti. Si tratta di un passo importante nella direzione della cosiddetta “MEDICINA DI PRECISIONE”.

Ma che cosa si intende per medicina di precisione o, come viene anche definita, "medicina personalizzata"? Come funzionano questi trattamenti super personalizzati che per molte patologie potrebbero cambiare radicalmente il futuro della medicina?

BERSAGLI SBAGLIATI. La considerazione di partenza è che i trattamenti oggi a disposizione, per

quanto avanzati, sono "inefficienti". Come illustra un articolo su Nature, i dieci farmaci con il maggiore fatturato negli Stati Uniti funzionano, nel migliore dei casi, in un paziente su quattro (nel peggiore in uno su 25). In altre parole, milioni di persone prendono medicine che hanno per loro scarsa o nessuna efficacia perché è impossibile sapere in anticipo chi ne beneficerà e chi no.

UN NOME NUOVO PER UNA COSA VECCHIA? In realtà, da ormai diverso tempo si parla di cure

personalizzate, e quello che in genere si intende con questa espressione è la disponibilità di farmaci mirati verso forme di malattia, in particolare tumori, di cui è nota una componente genetica precisa. Il primo entrato nella pratica con questa funzione è stato per es. l’anticorpo monoclonale TRASTUZUMAB, approvato negli Stati Uniti nel 1998, per trattare i tumori del seno che esprimono sulle cellule il recettore HER2, all’incirca uno su quattro. Ma oggi sono diversi altri i farmaci oncologici diretti contro target molecolari specifici, utilizzati per trattare la leucemia mieloide cronica, alcune forme di tumori del polmone, del colon-retto o il melanoma. Un altro caso è un farmaco contro la fibrosi cistica sviluppato per una piccola percentuale di malati portatori di una particolare mutazione. E i test genetici vengono per es. utilizzati per valutare la risposta a farmaci nell’ambito di diversi altri settori della medicina, dalla psichiatria all’infettivologia. Alcune terapie antiepilettiche, antiretrovirali e anticoagulanti, di fatto, prevedono preliminarmente l’esecuzione di un test del Dna per individuare chi davvero può trarre giovamento da certi farmaci, o coloro per i quali gli stessi farmaci sono sconsigliati, perché potrebbero dare effetti collaterali gravi. In teoria, però, la medicina di precisione si propone di andare oltre, in particolare per quanto riguarda la “scala” delle ricerche, e le possibili ricadute per i pazienti.

LAVORI IN CORSO. L’iniziativa lanciata da Obama mira ad analizzare i dati genetici di un milione di

americani, oltre a raccogliere informazioni dettagliate sul loro stile di vita e sulla salute, per creare conoscenze specifiche sui legami tra geni, ambiente e malattie.

CASI EMBLEMATICI. Combinando dati genetici con quelli clinici si dovrebbero poter ottenere

diagnosi più precise e di conseguenza terapie più efficaci. In teoria, qualcosa di simile a quello che è capitato nel caso di un paziente: un trentacinquenne affetto da un sarcoma ormai in fase terminale tornato a una vita pressoché normale dopo che un’analisi genetica del suo tumore ha mostrato, a sorpresa, una mutazione tipica di altre forme tumorali contro cui è efficace il farmaco Imatinib. (Focus)

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PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1074

PREVENZIONE E SALUTE

COME LAVARSI (BENE) LE MANI Quelle che vedete sono mani appena lavate.

Eppure qualcosa non è andato per il verso giusto: la pulizia non è stata accurata, a giudicare dalle aree ancora piene di microbi (quelle luminose, evidenziate grazie a uno speciale fluido e alla luce ultravioletta). Ieri è stata la Giornata mondiale per la Pulizia delle mani, un appuntamento promosso e sostenuto dall'OMS per incentivare l'abitudine di lavarsi le mani con acqua e sapone prima di mangiare o dopo aver usato la toilette. Un gesto che potrebbe sembrare scontato ma che così non è in molti paesi del mondo, dove malattie contagiose come diarrea e infezioni respiratorie continuano a uccidere, soprattutto i bambini. Secondo gli esperti un'accurata pulizia delle mani può ridurre del 40% la mortalità

per diarrea 23% l'incidenza

della polmonite: due delle principali cause di mortalità dei bambini di età compresa tra gli 0 e i 5 anni.

Il tutto con un gesto semplice ed

economico. (Focus)

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PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1074

ORDINE: i Prossimi EVENTI del Mese di MARZO

VIGILANZA DEGLI ORDINI SUL CORRETTO ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE

Nota di sintesi su alcuni elementi fondamentali da ricordare per il corretto esercizio della professione e la lotta all’abusivismo negli ambiti in cui opera il farmacista. Il Consiglio Nazionale della Federazione, ha deliberato di porre in essere “una lotta serrata all’abusivismo in tutti gli ambiti in cui opera il farmacista: dalla farmacia di comunità all’ospedale, dalla distribuzione alla ricerca” e, in questo senso, tutti gli Ordini provinciali sono invitati a vigilare con la massima attenzione sul corretto esercizio della professione. L’art. 8 della L. 175/1992 riconosce agli Ordini professionali la facoltà di promuovere ispezioni presso le sedi professionali dei propri iscritti, al fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti alla professione. A tal proposito è opportuno rammentare alcuni profili di fondamentale importanza.

ESERCIZIO ABUSIVO della PROFESSIONE: Al farmacista è vietato porre in essere, consentire o

agevolare a qualsiasi titolo l’esercizio abusivo della professione (cfr. art. 3, comma 2, del Cod. Deont. Farm.). Tale comportamento costituisce anche un grave reato, sanzionato dall’art. 348 del Codice Penale e, per il farmacista che consenta o agevoli l’abusivismo, l’art. 8 della legge 175/1992 prevede anche l’interdizione dalla professione per un periodo non inferiore ad un anno.

Obbligo di indossare il CAMICE BIANCO e il DISTINTIVO PROFESSIONALE:

Oltre ad essere previsto in alcune Regioni da specifiche disposizioni di legge, costituisce preciso obbligo deontologico per il farmacista (art. 5, comma 1, Cod. Deont. Farm.) che presta la propria attività al pubblico indossare il camice bianco e il distintivo professionale. La ratio di tale disposizione è di tutta evidenza e risiede nella necessità di garantire al cittadino la possibilità di individuare agevolmente e senza possibilità di equivoci il farmacista, UNICO professionista abilitato a fornire consigli sui medicinali.

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

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Ordine: I Farmacisti Napoletani incontrano PADRE PIO: VISITA GUIDATA A PIETRELCINA

L’Ordine in collaborazione con l’Unione Cattolica Farmacisti Italiani di Napoli (UCFI-NA), ha organizzato una visita guidata a Pietrelcina per Sabato 8 Aprile, p.v.

In un momento di particolare attenzione ed impegno nella nostra Categoria, I'evento si propone come occasione di riflessione ed aggregazione. Al fine di consentire la massima diffusione agli iscritti e data l’imminenza della manifestazione, si prega di far pervenire entro e non oltre Sabato 1 Aprile p.v., i nominativi dei Colleghi che intendono partecipare al fine di permettere all’Ordine la migliore realizzazione dell’evento.

PROGRAMMA Ore 8.00 : Ritrovo dei partecipanti in area da definire e partenza in PULLMAN. Ore 10.30: Celebrazione S. Messa Ore 11.30: Visita guidata con Padre Enzo Gaudio Ore 13.30: Pranzo Ore 17.30: Rientro

La partecipazione per i Colleghi è gratuita mentre per gli Accompagnatori NON iscritti all’Ordine il costo è di 15 Euro. Il ricavato sarà devoluto al Convento dei Frati Minori Cappuccini di Pietrelcina.

Inviare un messaggio sms o messaggio whatsapp al seguente numero indicando: Nome e Cognome Indirizzo e-mail Eventuale accompagnatore non Iscritto all’Ordine

Enzo Santagada, Presidente Ordine - Napoli: 339 81 77 933

I Farmacisti Napoletani Incontrano i Farmacisti Europei: MADRID

Oggi più che mai è sempre necessario che la Categoria dei farmacisti entri in contatto con Colleghi Europei per sviluppare una rete di relazioni internazionali tali da dare alla figura del Farmacista un ruolo sempre più Europeo.

COME PARTECIPARE

Come Partecipare

Si può prenotare chiamando l’Agenzia

0823 - 354433

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REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI

BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016

Di seguito la composizione della commissione: Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania

QUOTA SOCIALE 2017

E’ in riscossione la quota sociale 2017 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI.

Si comunica che in questi giorni, l’Istituto di Credito incaricato della riscossione, sta recapitando gli AVVISI DI PAGAMENTO relativi alla Tassa di iscrizione all’ Ordine per l’anno 2017. Il pagamento della quota annuale è obbligatorio per conservare l’iscrizione all’Albo.

GLI ISCRITTI CHE NON HANNO ANCORA RICEVUTO L’AVVISO DI PAGAMENTO, POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine INSERENDO il PROPRIO CODICE FISCALE

al seguente link:

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381-quota-sociale-2017

ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA

Da Febbraio 2016 assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti

Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando 1635/15 del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale di primo livello. Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di sempre maggiore vicinanza che l’Ordine ha instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i problemi che investono i laureati in farmacia, nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali. Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine Martedì dalle 14.30 alle 16.30. I Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti modalità: 1. Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961 3.Inviare e-mail all’indirizzo: [email protected] o [email protected]