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VERITÀ DI GIORGIO PISANÒ, STORICO RSI a 22 anni dalla morte, con doverosi onori Giorgio Pisanò (doc. A) nasce il 30 gennaio 1924 a Ferrara e muore per ma lattia il 17 ottobre 1997 a Milano. Combattente in RSI (doc. B), chiude la pri gionia militare il 7 novembre 1946 con ulti ma sede il 370 PW Camp di Miramare di Rimini. Nel 1947 è tra i fondatori a Como del M.S.I e ne sarà eletto Senatore, per la Lombardia, in 5 Legislature. Divenuto giormalista, il 27 luglio 1968 fa rivivere fino al 1992 il settimanale CANDIDO (doc. C) continuatore dell'originale satirico CANDI DO, settimanale del sabato, diretto dal 7.6.45 al 10.11.57 da Giovannino Guare schi (poi fino al 22.10.61 non in edicola) ed erede del celebre BERTOLDO anni trenta. Per i venti mesi di carcere dopo lo scontro politico con Alcide Degasperi e per la saga "don Camillo e Peppone" Guareschi (Roccabianca 1.5.08 Cervia 22.7.68), pur monarchico, appartiene alla Storia d'Italia. Con la X MAS Pisanò è negli N.P., a Jeso lo. Quando viene inviato oltre le linee angloamericane insieme al pistoiese Ruy Blas Biagi, è paracadutato presso Roma. Nel rientro a Missione compiuta, pur non identificato come Agente Segreto, resta incarcerato per un mese ad Arezzo perché privo di permesso in zo na di guerra. Dopo rientro in Nord Italia, viene decorato dai tedeschi con Croce di Ferro di 1 e di 2 classe. Nei ranghi della XXXVIII B.N. di Pi stoia, dal 20 aprile 1945 fino allo scioglimento, opera in Valtellina assieme alla colonna Vanna della GNR di Frontiera. A B C sull'assassinio Mussolini DELLA FONDAZIONE DELLA R.S.I. ISTITUTO STORICO Sped. A.P. Legge 46/2004 art. 1, comma 1 e 2 Filiale Bologna (103) SETTEMBRE NOVEMBRE 2020 ANNO XXXIV N. 3 Reg. Trib. Arezzo 5/87 21 Aprile 1987 Direttore responsabile Enrico Persiani secondo centenario

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VERITÀ DI GIORGIO PISANÒ, STORICO RSIa 2 2 a n n i d a l l a m o r t e , c o n d o v e r o s i o n o r i

Giorgio Pisanò (doc. A) nasce il 30gennaio 1924 a Ferrara e muore per ma­lattia il 17 ottobre 1997 a Milano.Combattente in RSI (doc. B), chiude la pri­gionia militare il 7 novembre 1946 con ulti­ma sede il 370 PW Camp di Miramare diRimini. Nel 1947 è tra i fondatori a Comodel M.S.I e ne sarà eletto Senatore, per laLombardia, in 5 Legislature. Divenutogiormalista, il 27 luglio 1968 fa rivivere finoal 1992 il settimanale CANDIDO (doc. C)continuatore dell'originale satirico CANDI­DO, settimanale del sabato, diretto dal7.6.45 al 10.11.57 da Giovannino Guare­schi (poi fino al 22.10.61 non in edicola) ederede del celebre BERTOLDO anni trenta.Per i venti mesi di carcere dopo lo scontropolitico con Alcide Degasperi e per la saga"don Camillo e Peppone" Guareschi(Roccabianca 1.5.08 ­ Cervia 22.7.68), purmonarchico, appartiene alla Storia d'Italia.

Con la X MAS Pisanò è negli N.P., a Jeso­lo. Quando viene inviato oltre le lineeangloamericane insieme al pistoiese Ruy

Blas Biagi, è paracadutato presso Roma. Nelrientro a Missione compiuta, pur non identificatocome Agente Segreto, resta incarcerato per unmese ad Arezzo perché privo di permesso in zo­na di guerra. Dopo rientro in Nord Italia, vienedecorato dai tedeschi con Croce di Ferro di 1 edi 2 classe. Nei ranghi della XXXVIII B.N. di Pi­stoia, dal 20 aprile 1945 fino allo scioglimento,opera in Valtellina assieme alla colonna Vannadella GNR di Frontiera.

A

B

C

sull'assassinio Mussolini

DELLA FONDAZIONE DELLA R.S.I. ­ ISTITUTO STORICOSped. A.P. Legge 46/2004 art. 1, comma 1 e 2 ­ Filiale Bologna

(103) SETTEMBRE ­ NOVEMBRE 2020ANNO XXXIV ­ N. 3

Reg. Trib. Arezzo 5/87 ­ 21 Aprile 1987 Direttore responsabile Enrico Persiani

secondo centenario

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SETTEMBRE ­ NOVEMBRE 2020

LE VERSIONI COMUNISTE— 2 —

Riproduciamo da CANDIDO Anno V ­ N.6 del 12 maggio 1990 parte della pagina8 dal titolo "gli ultimi cinque secondi diMussolini" ed è la ventiduesima puntatasull'argomento di Giorgio Pisanò. Se­condo quanto è su CANDIDO, dal n. 2 aln. 5, si tratta dell'ultimo tempo trascorsoda Mussolini vivente. Catturato a Dongo il27 aprile 1945 dalla 52^ Garibaldina e inconsegna alla Guardia di Finanza coma­sca di Gervasino­Stazzona, nella notte édi nuovo prigioniero dei comunisti e sitrova nella grande casa colonica di Bon­zanigo (doc. A), residenza di Giacomo eLia De Maria allora in Comune di Mezze­gra, ma dal 2014 Comune di Tremezzina,che ha sede a Tremezzo ed ha altre 3Frazioni: Lenno, Mezzegra e Ossuccio. Èun forzato ospite dalle 5 del 28 aprile1945, con la guardiania di due del PCI:Giuseppe Frangi (ucciso dai comunisti il 5maggio 1945) e Guglielmo Cantoni.

L'autopsia del 30 aprile 1945 ha scopertoche Mussolini quando fu assassinato eradigiuno da diverse ore. Di conseguenzanon ha consumato pasti in casa De Ma­ria. L'ultimo pasto alle ore 21 della seraprecedente gli era stato offerto nellacaserma della Guardia di Finanza diGermasino (5,4 Km da Dongo). Preso dapag. 9 di CANDIDO n. 6, insieme al re­lativo commento di Giorgio Pisanò suquattro colonne, riproduciamo in questapagina 2 di ACTA dal titolo LE VERSIONICOMUNISTE VARIANO E SEMPRE PIU'FALSE e "gli ultimi cinque secondi diMussolini" una veduta della cucina di ca­sa Giacomo De Maria e del tavolo davantial caminetto ancora con tizzoni di legnaaccesi (doc. B) e nella pagina 3 che se­gue, sotto il titolo "l'ultima cena che nonc'è mai stata" una immagine di Lia DeMaria vicino al tavolo della cucina (doc.C). Poi il riassuntivo commento di Pisanòdel verbale della perizia necroscopica(doc. D) del corpo di Benito Mussolini.Segue una corografia di quel territorio co­masco (doc. E) e l'elenco dei libri piùimportanti di Giorgio Pisanò.(doc. F).

A

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— 3 — ACTA

VARIANO E SEMPRE PIÙ FALSE

I più importanti libri di Giorgio Pisanò­ Sangue chiama sanguePIDOLA Milano (1962)­ La generazione che non si è arresaCDL Milano (1964)­ Storia della guerra civile in Italia ­ 3 Vol.FPE Milano (1966)­ Gli ultimi in grigioverde ­ 3 Vol.FPE Milano (1967)­ Le Forze Armate dela RSI ­ 4 Vol.VISTO Milano (1967)­ Gli ultimi cinque secondi di MussoliniIL SAGGIATORE Milano (1996)­ Io fascistaIL SAGGIATORE Milano (1997)

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RIEVOCAZIONE DI

A

L’assassinio del grande filosofo, per mano di attentatorigappisti fiorentini, si consumò il 15 aprile 1944, mentre,in auto, attendeva di poter accedere alla residenzatemporanea di Villa di Montalto. A seguito delle gravissi­me ferite procurate dai colpi, sparati al petto a distanzaravvicinata, la corsa all’ospedale Careggi fu vana.Teorizzatore dell’Idealismo Attuale, fu questo il nomeche volle dare alla propria filosofia del pensiero, come lostesso Biggini ci ricorda nell’elogio funebre (doc. A),impiegò la sua filosofia come fondamento per lo sviluppodella Dottrina del Fascismo ed una più ampia revisionedel concetto di Società Civile in relazione a quello diPatria, ben evidenziato nelle parole del prof. Claudio Si­monetti (doc. B e C)Non stupisce che la sezione del PCI locale sia statal’unica componente dei membri fiorentini del CLN a ri­vendicare l’atto: Gentile, nel primo dopo guerra, avevaun notevole seguito tra quelli che successivamentefondarono il partito comunista italiano. Tra questi spiccasicuramente il nome di Palmiro Togliatti, che evidente­mente doveva provare un certo disagio ad aver recensi­to su L’Ordine Nuovo l’opera gentiliana Guerra e Fede.Lo stesso Togliatti che, nonostante l’assassinio di Genti­le, negli anni ‘50 ancora sentiva un certo disagio neiconfronti della figura del grande filosofo: tanto da censu­rare, in occasione della pubblicazione di una traduzione

dell’opera su Marx di Lenin, una citazione positiva cheLenin stesso aveva fatto nei confronti di Gentile in meri­to alla sua critica sulla filosofia marxista.In ultima analisi, è interessante osservare come Gentilesi preoccupasse di garantire durante tutto il fascismonon tanto l’inutile pluralità di opinioni dei regimi demo­cratici, bensì la più importante libertà di pensiero chepermise il libero sviluppo di dottrine filosofiche in anta­gonismo all’idealismo attuale. Benedetto Croce fu liberodi elaborare la sua dottrina della dialettica dei distinti,mentre Nicola Abbagnano poté sviluppare il suo esi­stenzialismo positivo. Spesso, al fine di promuoverel’opera filosofica di Croce, la pubblicistica ha utilizzato iltermine Neoidealismo Italiano per assimilare gli scarnicontenuti filosofici crociani a quella dell’Attualismogentiliano. Tuttavia, Croce esaurì presto la sua vena fi­losofica e, non avendo altri argomenti speculativi, passòtra le file degli antifascisti, per i quali era sufficienteobiettare invece di usare il pensiero critico.Nicola Abbagnano però, a distanza di più di quarant’annidalla morte di Gentile, si preoccupò di chiarire le duedifferenti visioni dialettiche: “La posizione di Gentile [...]mi parve, perché lo era, più chiara e concreta di quellacrociana. Del resto, pur legato all'hegelismo, nell'interosuo sistema filosofico Gentile tentava di svincolarsidall'astrazione e di ancorarsi alla realtà”.

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— 5 — ACTA

GIOVANNI GENTILE - 1

Ripetiamo, per facilitarne la lettura in originale daI Discorsi del Giorno editi in RSI, la pubblcazio­ne del 1991 in una sola pagina (ACTA n. 14, ri­presa da L'Illustrazione Italiana del 30 aprile) deldiscorso pronunciato dal Ministro Biggini dopol'assassinio a Firenze di Giovanni Gentile.

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— 6 —SETTEMBRE ­ NOVEMBRE 2020

RIEVOCAZIONE DI

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— 7 — ACTA

GIOVANNI GENTILE - 2

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SETTEMBRE ­ NOVEMBRE 2020

RIEVOCAZIONE DI— 8 —

Discorso del Ministro Carlo Alberto Bigginiall'EIAR Milano

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— 9 — ACTA

GIOVANNI GENTILE - 3

Il Professore Claudio Simonetti, residente a Cumiana,importante Comune del pinerolese ed oggi nella cittàmetropolitana di Torino, è autore del terzo volumeSTORIA DI CUMIANA E DEI CUMIANESI EDELL'ITALIA E DEGLI ITALIANI, pagine 215.stampato nel dicembre 1986 (i primi due volumi sonostati scritti da Michele Grosso, Monsignore).

B

C

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B E R S A G L I E R I M A M E L ISETTEMBRE ­ NOVEMBRE 2020 — 10 —

Agli ordini del Capitano Martucci, la 1.Cp. del Tenente Dani e la 3.Cp. del Tenente Gallerati del II Btg.

Bersaglieri "Mameli", riordinate nell'organico, lasciano Verona il 18 marzo 1945 in tradotta fino ad Ostiglia.

Traghettato il Po, a piedi transitano per San Benedetto Po, Brescello e Parma. Il 27 marzo a Gaiano di

Collecchio, (doc. A) passano alle dipendenze dell'Armata Liguria e della Div. Italia. L'indomani la 3. Cp.

inizia il presidio a Fornovo del ponte sul fiume Taro e del tratto Fornovo ­ Collecchio della Statale della Cisa.

Diari di Guerra di Bersaglieri donatiall' Istituto Storico RSI hanno con­sentito di rendere pubbliche le gestadel II Btg. Bersaglieri Volontari: Gian­franco Lucato su ACTA n. 20 con"Bersaglieri sull'Appennino Battaglio­ne Goffredo Mameli ­ R.S.I. 1943­1945" (doc. B) ed Antonio Liazza suACTA n. 48 con i "suoi 88 gg. diguerra ed un anno di prigionia". Lasua scomparsa, nel 2019, è stata ca­meratiscamente ricordata a pagina 15di ACTA n.102 con la collaborazionedel Bersagliere Gianni Bortolon.

All'8 settembre 1943 parte del personale del Deposito diVerona San Zeno dell'8. Rgt. Bersaglieri (Luciano Manarain RSI) non depone le armi e un primo Battaglione di 500,con nome Benito Mussolini, il 10 e 14 ottobre 1943 in duescaglioni lascia Verona per schierarsi a difesa di Gorizia edel confine nordorientale. Il Reggimento avrà un secondoBattaglione il 20 febbraio 1944 dopo il rientro da Gorizia diun Plotone comandato dal Ten. Ilario Dani. Un terzo Batta­glione si formerà il 20 maggio 1944, fermo in caserma.La 1. Compagnia (Ilario Dani) del II Btg. Bersaglieri Vo­lontari "Goffredo Mameli" (Leonardo Vannata, Saverio Mar­tucci), Reparto fantasma perché disconosciuto dalla storio­grafia dell'italietta, una volta aggregata alla tedesca 715.ID

ed inserita nel Gruppo da Combattimento Leiner, ha ilbattesimo del fuoco il 23 settembre 1944 sulla linea gotica,a Coniale di Firenzuola contro gli americani della 5. Ar­mata, poi perdendo e riconquistando Monte Cucco (710 m)ancora in terra toscana a sud della romagnola Castel delRio. Avrà il cambio dalla 2. Compagnia che il 16 dicembreoperando sulla linea del fiume Senio insieme a Volksdeu­tsche polacchi, che tradiscono, perde 39 Bersaglieri cattu­ratii dalla 3. Div. polacca Carpatica. Pertanto la 2. Cp.manca quando in Lunigiana il II Btg. opera con il Gruppo dacombattimento Ferrario (ACTA n. 93). Sono stati Ufficialisubalterni della 1.Cp.: Giuseppe d'Antona, Silvio Di Lalla,Gianni Ravazzini, Antonio Rigosa e Franco Aschedamini.

A

B

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— 11 — ACTA

CON LA DIVISIONE ITALIAI Bersaglieri "Mameli" in ritirata dalla Lunigiana Il 26 aprile 1945 superano il Passo della Cisa. L'indomani,dopo una sosta a Berceto, si mettono in marcia per Fornovo. Alle 18 ad Ozzano Taro apprendono che la US34. Div. e il Corpo brasiliano F.E.B. da Reggio Emilia hanno iniziato la risalita della n. 63 per impedire aiCombattenti Monte Rosa ed Italia di raggiungere la Via Emilia su quella Statale e che il Maresciallo Grazianiil 24 aprile ha ordinato di cessare le ostilità. A Fornovo il promosso Capitano Dani alle 19 del 28 aprile, atutti i Bersaglieri (doc. C e doc. D) una volta in unico raduno, dice: "la guerra è finita. Abbiamo fatto quelloche era giusto. Abbiamo combattuto con onore. Dio salvi l'Italia". Suddiviso in parti uguali l'ammontare dellacassa dei Reparti, ognuno resta libero di consegnarsi ai brasiliani oppure di tentare il ritorno in famiglia.

Alle 18 del 29 aprile 1945, terminefissato per la definiva resa, i restidella 1. Cp. e della 3. Cp. "Mameli"che si trovavano tra Fornovo Taro eGaiano sulla Statale n. 62 della Ci­sa, sei Km a Nord Est di FornovoTaro, i superstiti della Div. Italia congli aggregati Div. Monterosa e Div.San Marco e i Militi della GNRapuana assieme ai tedeschi della148. I.D., della 361. I.D., della 90.Pz.Gren e del IV Hochgebirgsjaegersfilano a gruppi sulla piana diPontescodogna (doc. E) davanti aibrasiliani della FEB ­ Força Expedi­cionaria Brasileira (sbarcati a Napoliil 16 luglio 1944), che presentano learmi. Il Comandante della DivisioneItalia Mario Carloni (ACTA n. 60)viene unito ai gruppo di GeneraliRSI da tempo prigionieri a Firenze.

Collecchio ­ 15 mila tedeschi ed italiani si arrendono

1. e 3. Compagnia

II Battaglione "Mameli"

C D

E

Il III Battaglione Enrico Toti del Reggimento Bersaglieri Vo­lontari Luciano Manara, costituito il 20 maggio 1944 a Ve­rona e comandato dal Maggiore Sandro Bonamici, restòsempre sotto organico e quindi non potè essere operativo,pur fornendo Bersaglieri al II Battaglione, Non si mossedalla sede reggimentale veronese di San Zeno, PortaPozza, che lasciò a fine guerra nel tentativo di raggiungereTrento. ma scigoliendosi a Sud di Rovereto.Sandro Bonamici (Albaredo d'Adige 10.10.1903), che era

stato Consigliere Nazionale nella XXX Legislatura e Segre­tario Federale del PNF a Verona fino al 1943, trovandosi inOspedale a Quinto Valpantena, si consegnò al CLN. Venneassassinato da comunisti l'1 maggio 1945 al Forte verone­se di Castel d'Azzano con altri sette (sei della GNR vero­nese e il Comandante dei Vigili del Fuoco della città diVerona), anch'essi mai sottoposti a processo: RaffaelloBellotti, Luigi Di Fusco, Arturo Gabozzi, Giuseppe Gaggia,Ilio Onesti, Giovanni Ostini e Giuseppe Seves.

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— 12 —SETTEMBRE ­ NOVEMBRE 2020

I CADUTI DELALTIERI Renzo Bers. Bosaro 26.9.1926 8.2.1945 Riolo Bagni RA, Mulino Costa Ca' S.Martino

ANDENI Giovan Battist. Bers. Barbariga 9.6.1926 8.3.1945 Riollo Bagni RA, Feld Lazarett

ARTICO Ivan Cpl. AU Vittorio Ven. 24.5.1924 12.4.1944 Vittorio Veneto TV, Osp.civile

ASCHEDAMINI Franco Sten. Crema 2.2.1922 24.9.1944 Firenzuola, Bordign.M.Allovolo­M.Cristino FI

BAGLIONI Antonio Cpl.AU Suzzara 17.4.1927 26.9.1944 Castel d.Rio, Valsalva­Ciglione Almedole BO

BASSETTO Mario Bers.AU Treviso 15.2.1927 22.9 1944 S.Arcangelo Romagna FO, Feld Lazarett

BAZERLA Benito Serg.AU Isola d.Scala 9.2.1927 26.9.1944 Castel d.Rio, Valsalva­Ciglione Almedole BO

BENAGLIO Sergio Bers. Lovere 4.2.1928 23.9.1944 Firenzuola, Bordign.M.Allovolo­M.Cristino FI

BERGONZONI Francesco Serg.m. Castello d'Argile 31.10.1908 11.1.1945 Riolo B.Pradella, Salvarelle RA

BRINDESI Lamberto Cpl. Trieste16.9.1927 26.9.1944 Castel d.Rio, Valsalva­Ciglione Almedole BO

CASARINI Mario Cpl.m.AU Bologna 30.8.1923 26.9.1944 Castel d.Rio, Valsalva­Ciglione Almedole BO

CASOLARI Giorgio Bers. Verona 1.3.1927 30.9.1944 Imola BO, Feld Lazarett

CATTANEO Aribaldo Bers. Adrara S.Martino 6.2.1928 18.3.1945 incid.caserm.Bergamo

COSTA BONAVENTURA Dino Cpl.m. Schio 6.7.1924 26.9.1944 Castel d.Rio,Valsalva­Ciglione Almedole.BO

COTROMANO Felice Bers. Bologna 19.7.1926 21.4.1945 Collecchio, Ozzano Taro PR

DELLA MEA Renato Bers. Plezzo 21.11.1923 15.12.1944 Rocca S.Casc. Limisano, Casette q.256 FO

DE MICHELI Fabio Serg..AU Genova 16.5.1923 30.1.1945 Riolo Bagni, isola­Gualdo di Sopra RA

DESIDERATO Bruno Bers. Motta Livenza 23.10.1926 26.9.1944 Castel d.Rio,Valsalva­Ciglione Almdedole BO

DI BARTOLO Paolo Cpl.m.AU Firenze 17.4.1926 11.4.1944 Vittorio Veneto TV (Missione propag. imb.)

DORO ALTAN Florian Serg.AU Vittorio Ven. 6.11.1925 22.4.1945 Fivizzano, Viano MS

DUSSI Lucio Serg.AU Buie d'Istria 18.3.1923 30.4.1945 Trieste (insurrez.), Osp.civile

FABRIS Aldo Bers. Vittorio Ven.16.10.1927 1.5.1945 Trieste (da sloveni)

FACCHINI Giov. Batt. Benito Bers. Novi Ligure 28.11.1928 30.9.1944 Vado Ligure, S. Ermete SV (bmb)

FAUSTI Pietro Cpl.m. Marcheno 20.6.1925 23.9.1944 Firenzuola, Bordign.M.Allovolo­M.Cristino FI

FERRO Pietro Serg. Venezia 16.12.1919 30.4.1945 Vipacco GO, Postumia

FERRO Remo Bers. Val.S.Nicolao 16.7.1927 28.9.1944 Imola BO, Feld Lazarett (fer.26..9)

FINAMORE Robert. Alessandr. Bers.AU. Verona 8.2.1926 22.4.1925 Fivizzano, Viano MS

FORATO Gino Cpl. Asolo 2.2.1926 8.2.1945 Riolo Bagn­Mulino Costa, Ca' S.Martino RA

FRANCHI Elio Bers. Castelfranco Ven. 29 1.1926 19.3.1945 Treviso Osp, mil. (fer. bmb)

GABURRI Gianfranco Bers. Pozzolengo 7.1.1927 16.12.1944 Brisighella Calban.S.Mamol. RA (disp.)

GAMBARO Espero Serg. Milano 22.4.1921 4.1.1945 Riolo Bagni, Salvarelle RA

GASPARINI Vincenzo Bers. Ferrara 23.1.1924 17.5.1944 Schio VI (imb)

GERVASONI Giuseppe Bers. Bergamo 31.10.1926 5.1.1945 Riolo Bagni, Salvarelle RA

LORENZI Tarcisio Bers. Verdello 16.11.1924 22.4.1945 Fivizzano, Viano MS

MANCINI Mario Bers. Castenedolo 11.1.1926 26.12.1944 Imola, Pontesanto BO

MANIERO Renato Cpl. Abano Terme 2.1.1927 23.4.1945 Fivizzano, Viano MS

MARONGIU Giovanni Serg. Firenze 17.10.1923 8.2.1945 Riolo Bagni.Mulin.Costa, Cà S.Martino.RA

MARZULLO Roberto Bers. Taranto 5.12.1927 26.9.1944 Castel d.Rio, Valsalva.Ciglione Almedole BO

MASSETTI Giovanni Cpl.m. Verona 19.10.1915 16.4.1945 Mantona, Osp.mil. (mal.serv.)

MATERAZZO Franco Bers.AU Pola 3.9.1926 26.9.1944 Castel d.Rio, Valsalva­Ciglione Almedole BO

MERLO Lucio Sten. Gorizia 11.4.1924 26.4.1945 Parma (incid.)

NANNICINI Nedo Cpl.m.AU S.Giovanni Val. 26.12.1927 23.9.1944 Firenzuola, Bordign.­M.Allovolo­M.Cristino FI

NEGRO Giovanni Serg. Ormelle 1.11.1901 30.1.1945 Riolo Bagni, Isola­Gualdo di Sopra RA

ONESTI Giorgio Serg.AU Roma 6.3.1926 23.9.1944 Firenzuola, Bordign.­M.Allovolo­M.Cristino FI

ONGARELLO Antonio Bers.AU Padova 1.6.1927 26.9.1944 Castel d.Rio, Valsalva­Ciglione Almedole BO

POGGINI Maurizio Cpl.AU Roma 18.4.1927 16.12.1944 Brisighella, Calban­S.Mamol.RA (disp.)

POZZATO Vittorio Bers.AU Venezia 18.7.1926 26.9.1944 Castel. d.Rio, Vasalva­Ciglione Almedole BO

RACCAGNI Faustino Bers. Pontoglio 4.4.1925 30.4.1945 Verona, Osp.mil.Quinto Valpantena (mal.)

SCHEJOLA Antonio Cpl.AU Milano 20.9.1925 23.9.1944 Firenzuola, Borgogn.­M.Allovolo­M.Cristino FI

SIMONAZZI Sergio Bers. Bergamo 24.7.1928 26.9.1944 Castel d.Rio, Valsalva­Ciglione Almedole BO

SIRTOLI Virgilio Cpl. Ponteranica 5.4.1923 22.4.1945 Fivizzano, Viano MS

SONZOGNI Francesco Bers. Zogno 19.9.1926 5.1.1945 Riolo Bagni, Salvarelle RA

SOSSO Tommaso Carlo Cpl.m. Bevagna 30.9.1924 19.9.1944 Biforco di Marradi FI

STAFFINI Vitaliano Bers.AU Imola 10.2.1926 1.1.1945 Riolo Bagni, Isola­Boschi di Sopra RA

STOCCO Renato Bers. Terni 17.7.1922 17.5.1944 Schio VI (imb)

TURRA Giacomo Bers. Borso d.Grapp.1.9.1930 22.4.1945 Fivizzano, Viano MS

VALENTINI Giorgio Bers. Milano 28.3.1926 26.9.1944 Castel d.Rio, Valsalva­Ciglione Almedole BO

ZAMEGNAN Lino Cpl.m.AU Canda 17.3.1924 22.4.1945 Fivizzano, Viano MS

ZANNONI Bortolo Serg.m. Campol.Brent.25.4.1901 15.12.1944 Rocca S.Casc.Limisan.Casetta q.256 FO

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— 13 — ACTA

II BTG. MAMELI

Bellini Gino Bers. Comacchio 12.7.1921 ­ 2.2.1944 Riolo Bagni RA, Feld LazarettCavaliere Alfredo Bers. Genova 25.6.1926 ­ 21.6.1946 Genova (postumi mal. PW 211 Algeria)Ciarnelli Antonio Bers. Torino 1921 ­ 26.9.1944 Castel.d.Rio,Valsalva­Ciglione Almedole BOCodan Arnaldo Bers. Parenzo 18.5.1927 ­ 7.7.1945 Pisino PL (da istriani croati)Doria Luigi Serg. Verona 1924 ­ 27.11.1944 Verona, Osp.mil. Quinto Valpantena (mal.serv.)Galletti Giuseppe M.llo Montecorice 1906 ­ 1.4.1951 Ortodonico. SA (postumi mal.PW 209 Afragola)Gervasoni Giuseppe Bers. Bergamo 1926 ­ 5.1.1945 Riolo Bagni, Salvarelle RALori Adriano Bers. Carrara 31.1.1926 ­ 13.7.1974 La Spezia, Osp. (postumi PWE Coltano)Minetto Luigi Bers. Venaria 1925 ­ 27.4.1945 Grugliasco TO (Osp.fer.)Mosca Giuseppe Sten. Bergamo 1921 ­ 8.10.1944 Bologna, Osp. (fer. Rimini, S.Martino in Venti)Palazzoli Mario Serg. Zelo Buon Persico 21.9.1923 ­ 27.12.1944 Ponte dell'Olio,Gusano PC (imb.)Piantoni Franco Bers. Bergamo 1927 ­ 6.2.1945 Bergamo Osp.mil. (mal.serv.)Tescaro Evandro Cpl.m. Vicenza 18.6.1923 ­ 30.4.1945 Vittorio Veneto TVSoprani Guido Sten. Ravenna 28.9.1924 ­ 8.5.1945 Milano, Parco LambroZanuttigh Sergio Bers. Cividale del Friuli 8.1.1927 ­ 26.2.1946 S.Vito Tagliamento PN (postumi mal.PWE Coltano)

A fronte sono elencati sessanta Caduti (doc. A). Sono Bersaglieri del II Battaglione Volontari Goffredo Mameli che hannodonato la vita alla Patria durante la 2. G.M. entro la data di fine guerra in Italia (3.5.1945).Qui sotto (doc. B) invece sono elencati quindici Bersaglieri Mameli Caduti con data anagrafica o con appartenza alReparto in corso di accertamento, oppure Caduti in date successive alla fine della guerra.

BENEFICIARI DELL'8 SETTEMBRE 1943 C

Completa queste pagine elencanti eroici Caduti della RSI due comunicazioni che hanno attinenza con i molti "be­neficiari dell'8 settembre 1943" (doc. C), ovviamente non eroici. La prima comunicazione dal titolo Parte sba­gliata e processo di rimozione é del Caporale della Missione Militare RSI a Berlino Renzo Morera, apparsa sulperiodico Monterosa, anno 2009 ­ n. 1, che contesta l'insistenza di qualche Autorità dell'italietta del dopoguerra el'intera stampa giornalistica d'inizio anni 2000 di qualificare "parte sbagliata" i Combattenti della RSI. Infatti aquesti Combattenti, in elenco anche presso la Croce Rossa Internazionale di Ginevra, dai 22 vincitori della 2.G.M. è stato riconosciuto lo status di prigionieri di guerra, alla pari di giapponesi e di tedeschi. La seconda comu­nicazione, dal defezionante titolo II tempo stringe!, riproduce un manifesto monarchico affisso nell'Italia del Sud,invasa dagli angloamericani, con la sollecitazione per tutti a salire sul carro del nemico vincitore.

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L E T T E R ESETTEMBRE ­ NOVEMBRE 2020

I due Paracadutisti "Nembo" sono Caduti il 3.6.1944 sul fronte di Roma,a quota Cuore. La poesia è del giornalista Sandro Morichelli.In loro memoria ACTA aggiunge parte di uno scritto (2) del compianto storico

amatoriale Sottufficiale in Servizio a Roma della Guardia di Finanza, con resi­

denza a Cisterna di Latina, e che ha collaborato con l'Istituto Storico della RSI,

Daniele Lembo (Minori 4.4.1961 ­ Roma 17.3.2013). Lo scritto ha titolo La

Battaglia per Roma ­ Il Battaglione Paracadutisti "Nembo", tratto dal libro dello

stesso Lembo FANTASMI DI NETTUNIA, edito da Orionlibri nel 2000.

Ricordi quei giorni Ferdinando Camuncolinel vento gelido di Gualdo Tadinoal Collegio Salesiano San Roberto ?Tu ed io eravamo portieridella squadretta dei gialli del Convitto.Volavamo da palo a palo, impavidi,per la gioia del Padre Catechistadei superiori e della nostra masnada urlante.Io entravo tra i pali nel primo tempocon maglia azzurra a bordi neritra gli applausi scroscianti della IV Ginnasialetra i fischi sibilanti di quelli della V classe.Tu venivi schierato in maglia bianco­neraalla ripresa del gioco al grido di Nandotra gli schiamazzi e improperi della mia banda.Per noi due, reucci in erba, quarta e quintafacevano a cazzotti.Ti chiamavano Sentimenti IV,idolo riconosciuto della Iuve bianconera.Mi chiamavano Franzoni, gatto magicodell'Inter nerazzurra del Presidente Masseroni.Ricordi i giorni di S.Giacomo, Ferdinando,quando a Villa Umbra ti pavoneggiaviin divisa da Paracadutista della Nembocon Marco Fiocchi, arrivato da lontano ?Nei vostri occhi c'erano orgoglio e fierezza,nobiltà, fede in Dio e nella Patria,nella tua bella mamma che non t'ha rivisto più.Entusiasti vi opponeste alla marea avanzante,fragili creature con il basco verdeopposti ai grossi carri stellatialle fortezze volanti U.S.A.contro la ricchezza dei capitalisti.Splendida purezza e povertàdei caduti e dei pochi superstitidi Ponte Decima dove vivrete eterniin gioia spensierata di giovinezzacome il vento gelido di Gualdo Tadinoquando volavamo da palo a palo, impavidi,per la gioia del padre Catechistadei superiori e della nostra masnada urlante.

Da Spoleto Alberto Mazzoneschiinvia una poesia scritta (1) in onore

dei Paracadutisti della RSI ­ CompagniaNembo ­ Nettunia Ferdinando Ca­muncoli, nato a Milano il 27 .3.1927 eMarco Fiocchi, nato a Milano il2.3.1926, decorati di Medaglia d'Argentoalla Memoria (per il primo modificata inMedaglia d'Oro alla Memoria).

L'importanza del "Nembo", nell'economia dello scontro descritto, è di limi­tatissima portata, soprattutto se si considera che si tratta di circa 350 para­cadutisti italiani utilizzati in un contesto numerico di 40.000 tedeschi checontrastano 45.000 angloamericani. Differente è invece il significato politicodella partecipazione italiana, che vede un reparto organico, in armi e sottobandiera nazionale, in quanto facente parte del neocostituito Esercito Repubbli­cano, tornare al fronte accanto all'alleato germanico. In questi primi combatti­menti, gli italiani, ritornati al fronte, faranno ben presto ricredere i cameratitedeschi che ben poca fiducia mostrano di avere nei riguardi di quel repartoformato da giovanissimi paracadutisti, molti dei quali evidentemente senza nes­suna esperienza di guerra. Tra il 15 marzo e il 15 maggio il reparto sosterrànuovi combattimenti a quota Cuore, Bosco dei Pini, quota 58, Bosco di Fossi­gnano e Macchia S. Lucia. Le grosse perdite subite durante la controffensiva te­desca e nel periodo successivo che,come è detto, solo nel corso dell'operazione"Fischang", ammontando a 151 unità tra morti, feriti e dispersi, costituiscono il45­50 % degli effettivi del battaglione, inducono il comando a riprendere fiato e arimettere insieme i pezzi dell'unità. Quello che era il Battaglione "Nembo", rientrain linea a marzo riorganizzato e "contratto" su di una Compagnia che, denomi­nata "Nettunia­Nembo", è messa al comando del Tenente Berardi.

in queste pagine 14 e 15:

A ­ da Spoleto

B ­ da Bologna

C ­ da Genova

A

2

1

Da Bologna, Dario Castagnoli che nel 2018 ha completato UFFICIO OPERA­ZIONI BOLOGNA (Stralcio Ufficiali e Militi della lovale GNR, della 23.BN Facchi­ni e della 3.BN Mob.Pappalardo, inclusa Polizia Ausiliaria), quale esempio dibellissimo spirito di sacrificio, alto senso del dovere e superbo sprezzo del peri­colo nell'assolvere importanti missioni informative, dimostrando audacia non co­mune con ammirazione dell'alleato germanico, invia un ricordo del Tenente GNRPaolo Salvatore Kessler nato a Bologna il 25.10.14. "Alle armi nel 1935 inforza al 4.Rgt Artiglieria. viene congedato (1,9.36) con il grado di Sergente.Conseguito il diploma di Ragioniere è richiamato alle armi nel maggio 1940, nelsettembre dello stesso anno ottiene la nomina a Sottotenente di Complemento.Dopo l'8 settembre non accetta il disonore e il tradimento. Aderisce alla RSI, siarruola nella GNR con il grado di Tenente operando a Bologna nel 629. Co­mando Provinciale. Nell'estate 1944 inizia l'attività, con audacia e diligenza,presso l'UPI­Ufficio Politico Investigativo bolognese. Infiltratosi insieme a IvoZampanelli tra le le bande di ribelli, riesce a smantellare il gruppo dirigente delParito d'Azione facendone arrestare 22 componenti. Nel 1945, di pattuglia in ViaCalvart, il 23.3. è ferito da un lancio gappista di bomba a mano, mentre Il 18. 4.presso l'odierna Piazza dell'Unità, un ciclista, fatto fermare per un controllo, locolpisce al torace con un colpo di pistola. Ricoverato in ospedale a Bologna, ètrasferito in gravi condizioni a Modena. Vi muore il 20 aprile 1945.

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sulla melodia di "Camerata Richard" di Mario Ruccione

Contro i carri noi giovani baldisiamo pronti a cercare il duello,vibra più d’un motore il cervello ,più d’un cingolo i nervi son saldi.

Noi lo scatto battiam del leone,per serrare il nemico alla golaed il piede non corre ma vola,col pugnale vinciamo il cannone.

Siam cinquanta e una sola passione,un reparto ed un’anima sola.

Di corazze cacciatori,cacciatori della morte,se l’acciaio è duro e forteson più forti i nostri cuor.

Contro l’oro vince il sangue,contro il ferro vince il cuore,mille carri un cacciatorepuò da solo conquistar.

Cacciatore, la caccia s’è aperta,ecco il carro nemico che avanza,fra un minuto comincia la danza,c’è la morte che al ballo s’è offerta.

Cacciatore ti guida una luceed il mostro d’acciaio tessutoè fermato, bloccato, battuto,carro fermo a morir si riduce.

È la legge fatale del Duce,chi si ferma per sempre è perduto.

Di corazze cacciatori,cacciatori della morte,se l’acciaio è duro e forteson più forti i nostri cuor.

Contro l’oro vince il sangue,contro il ferro vince il cuore,mille carri un cacciatorepuò da solo conquistar.

2

Il genovese Pierfranco Malfettani d'intesa con i Volontari (Centenari e Viale tra gli altri) dell'OnlusCroce al Manfrei, della quale Michele Giusto dal 2006 è stato appassionato animatore, invia un lungo

ricordo (1) del Combattente RSI di prima linea Michele Giusto (Arenzano 13.12.1926 ­ Genova9.10.2019), autore di L'ultima frontiera dell'Onore ­ Fiamme Bianche al fronte (2015, Ed. Novantico), ri­cordo che in parte modifichiamo per dare spazio alla canzone (2) dei Cacciatori di Carro Div. Etna.

Michele Giusto, studente a Genova dell'Istituto TecnicoCommerciale Vittorio Emanuele III di piazza Corridoni,dopo l'8 settembre 1943 aderisce all'Opera Balilla diVia Cesarea e ne diverrà Sergente nelle locali FiammeBianche comandate dal Ten. Giuseppe Minoliti, Cadutoa Rovato il 26.4.45. Assieme a Giusto, di Arenzano,sono Volontari in RSI Alberto Brizzi, che cadràcombattendo il 25.4.45 a Bagnolo S.Vito, e LucianoMiglioli, poi Milite GNR Ferroviaria. Giusto partecipa alCampo DUX di Velo d'Astico con il 1.scaglione delReparto Genova, in parte incorporato a fine agosto1944 nel 3. Btg. Pontida alla Caserma De Cristoforis diComo, due Plotoni del quale vengono inclusi nellaDivisione Controaerea e Antiparacadutista Etna dellaGNR che, secondo l'accordo Ursula con i tedeschi, siforma a Piazzola sul Brenta con assegnazione di 6mila Militi a Batterie della Flak operanti in PianuraPadana. Giusto che a Como era tra gli allievi Cacciatoridi Carro resta ln forza alla 9. Cp., che ne assume ladenominazione nella Divisione Etna (Gen. GiuseppeVolante e dopo il 3 gennaio 1944 Gen. GiovanniBocchio). La 9. Cp. viene aggregata, in addestramentocontinuato, alla Batteria Flak di stanza a Bagnolo S.Vitodotata di 4 pezzi da mm 88 / F 36, comandata dall'Ob.Leutnant Pfefferkorn. La Batteria inquadrata nel­l'Abteilung Ebentreit e dipendente dal 1. Reggimentodella 25. Divisione Flak operante in Italia (ACTA n. 72).Intensificatisi dal 22 aprile 1945 gli attacchi aerei nemicisulla linea difensiva del Po e dal giorno 24 costretta afare anche fuoco terrestre contro truppe e mezzi US

che stavano superando il Po, la BatteriaPfefferkorn inizia a ritirarsi con i pezzi trainatianche in modo fortunoso. Nella notte sul 25 aprilecadono, combattendo contro gli invasiori, il ligureAlberto Brizzi e il napoletano Vincenzo Della Roccalasciati di retroguardia presso il Po con altre CC.NN. econ l'Unteroffizier Kiesslinger, che invece ripiegano. Il26 aprile tedeschi e italiani in frazione Grazie diCurtatone, ad ovest di Mantova, affrontano l'ultimoscontro con gli americani distruggendo un carroShemann. Il 28 aprile la Batteria è distrutta da insistenticolpi di mortaio a Sacca di Goito, cascina Podimare el'Ob. Leutnant Pfefferkorn ne dispone lo scioglimentodopo aver consegnato nelle mani di Michele Giusto unaCroce di Ferro per il gruppo italiano che avevaconcorso a colpire lo Shermann.I tedeschi della Batteria si ritirano verso Nord, oltreVerona, e sono catturati a Montebello Vicentino datruppe polacche. Gli italiani con il Ten. Ribacchi e ilSten. Franci, al termine di un'ultima sosta in unacascina non distante da Sacca di Goito, strada perVasto, si arrendono il 30 aprile ad un Ufficiale inglese.Ribelli locali li conducono, spesso malmenandoli, primaa Vasto di Goito e nel capoluogo Goito, dove una jeepamericana in transito evita il peggio, e poi ad unTribunale del Popolo in Marmirolo. Infine sono rinchiusia Mantova nel carcere di via Poma per esserel'indomani, con le accuse più strampalate, processati inPiazza Virgiliana. Per fortuna gli abitanti di BagnoloSan Vito testimoniano a loro favore.

1

C

Ad inizio estate 1945 le Camicie Neredella Divisione Etna ­ 9. Compagnia,addette alla Batteria Flak di BagnoloS.Vito (Correggio Micheli e poi S.Giaco­mo Po) ed imprigionate a fine guerra aMantova, vengono trasferite alla localecaserma Randaccio, dove fanno servizidi fatica. Nel periodo muoiono per inci­dente stradale Mario Fontana, anni 18,da Sondrio e per malattia SalvatoreGrammatico, anni 17, da Trapani).L'11 Luglio 1945 tutte le Camicie Neresono liberate (il Tenente Alberto Ri­bacchi e il Sottotenente Sergio Franci, il3 agosto). Nelle due occasioni ilBrigadiere CC.RR. Turazza aggregatoall'Allied Military Government consegnaa ciascuno della ventina di superstiti1.800 Lire (quale soldo arretrato).

— 15 — ACTA

A D A C T A

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— 16 — ACTASETTEMBRE ­ NOVEMBRE 2020

D O C U M E N TA Z I O N I I N V E T R I N A

G. IACHINI ­ 1945 ­ Un Mese di Guerra (1992)

U. BERNARSDI ­ Un'infanzia nel '45 (1999)

D. D'URSO ­ Figure dell'Ultimo Fascismo (2017)

C. CUCUT ­ Le FF.AA. della RSI ­ Rorze di Terra (2005)

A. BORMIOLI ­ ... un Bersagliere della RSI (2016)

G. MAGRIN ­ Danilo Guiotto (2016)

Bimestrale culturale scientifico informativo

Anno XXXIV ­ N. 3 (103) Settembre­Novembre 2020

Direzione: Arturo ContiRedazione: Paola Ghini, Nicolò Girolimetto,

Alberto Mazzoneschi, Paolo Minucci Teoni.

Stampa in proprio

FONDAZIONE DELLA RSI ­ ISTITUTO STORICO Onlus52028 ­ Via Cicogna, 66, Terranuova Bracciolini (AR)C.F. 91229450373Telefono e Fax 051 240341www.fondazionersi.org ­ [email protected] Corrente Postale: 92249317IBAN: IT 08J • 03268 • 02400 • 052314824850

Anche per il 2021 la Fondazione della RSI­Istituto Storico Onlus è stata ammessa tra gli Enti del Volontariato al bene­ficio del 5 per mille. Il contribuente, per esprimere la preferenza alla nostra Fondazione nella destinazione del 5 per mille,sull'apposito primo spazio a sinistra della seconda parte della scheda per la scelta della destinazione (sotto la parte relativaall'8 per mille) del Modello 730 o del Modello Unico, deve apporre la propria firma ed indicare il Codice Fiscale 91229450373(da indicare nella casella del cinque per mille del modello redditi 730 o Unico intitolata SOSTEGNO DEL VOLONTARIATO ).

At t iv i t à de l l a Fondaz ione de l l a RSIa Cicogna con inizio 10,30

22 novembre 2020 ­ANR IL I GRUPPO CACCIA (Paolo Ciuffoni Stanghini)

21 febbraio 2021 ­Presentazione del libro Ather Capelli (Luca Bonanno)­ I GAP A MILANO (Alessandro Brignole)­

18 aprile 2021 ­ASSEMBLEA SOCI ADERENTI­ I GAP A GENOVA (Francesco Tuo)

Oggi venti giugno duemilaventi in Bologna nella sede Nord della Fondazione della RSIIstituto Storico di Via del Borgo di San Pietro n.134, in convocazione straordinaria, siriunisce il Consiglio di Amministrazione della Fondazionem medesima. Essendopresenti anche per delega cinque Consiglieri, ossia la maggioranza, il Presidente ArturoConti nel rispetto dello Statuto dichiara valida la riunione con alla Segreteria EnricoPersiani e con il seguente Ordine del Giorno:

1) Comunicazioni della Presidenza;2) Varie ed eventuali.

Punto 1: Il Presidente Conti propone la nomina della dottoressa Francesca Buscaroli aResivore dei Conti della Fondazione della RSI Istituto Storico Onlus.Punto 2: Nessuna richiesta.

Il Consiglio di Amministrazione approva alla unanimità.Il Presidente ringrazia i convenuti e alle ore 12 chiude il Consiglio di Amministrazionedel 20.6.2020.

Questo ACTA n.103 anticipa di due mesi la sua diffusione per favorire le partecipazioni alla ripresadell'attività culturale della Fondazione RSI Istituto Storico Onlus del prossimo 13 settembre, Cicogna.

VERBALE n. 19 del 20 giugno 2020 del Consiglio di Amministrazione