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Il Tapiro del giorno lo diamo a Vittorino Fac- ciolla. Tra gli agricoltori manifesta, ormai, la delu- sione che si riscontra per gli scarsi risultati fin qui raggiunti dall'assessore all'Agricoltura. Tanto che molti già rimpiangono il precedente titolare della delega. Almeno, dicono, qualcosina pure si muo- veva. Ora, invece, il set- tore dell'agricoltura sta conoscendo l'assenza di qualsiasi reale program- mazione in attesa di non si sa di quali tempi. Ep- pure il momento dovrebbe essere propizio per l'avvio di una nuova politica per il settore punto trainante della nostra economia. L'Oscar del giorno lo asse- gniamo a Paolo Frattura. Lui, il governatore neo tesserato del Pd, sta con Renzi ma non i con i renziani. Una posi- zione chiara, limpida. Da per- fetto democristiano capace di far storcere il muso a Ruta e di far innervosire la Fanelli. Ruta, nella lettura della nota di don Paolino salta il primo rigo. Quel “Io sto con Renzi” non l’ha digerito. Allora avrà sorriso la renziana Micaela Fanelli che punta alla diri- genza del partito in Molise? Macché. Come fa una ren- ziana a gradire l’appoggio a Renzi ma non a se stessa in quota Renzi? Come sono fortunati a sinistra. La libertà di pensiero e di azione permette ad uno stesso soggetto di essere anche l’alternativo di se stesso. L’Oscar del giorno a Frattura GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio ANNO IX - N° 104 - MERCOLEDÌ 9 OTTOBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Comitati di cittadini sempre più arrabbiati contro la casta molisana siriuniscono periodicamente presso la sede di via Genova per esercitarsi nel- losport del lancio di frutta e ortaggi contro i po- veri politici. Lagiustificazione? Ritengono eccessivi gli stipendi di oltre 10.000 euro al mese,più indennità e benefici vari, più il rimborso spese (compreso night efrigoriferi privati) e so- prattutto più 2450 euro assegnati per i porta- borse.Legittima, allora, l’indignazione di qualche politico contestato, che sidifende dicendo:“L’in- dennità è quanto mai giustificata, senza i porta- borse chiraccoglierebbe gli ortaggi lanciati per trasformarli in minestrone? Questa èsana econo- mia… e noi la difendiamo” L’angolo della tartaruga Il Tapiro del giorno a Facciolla di Nunzia Lattanzio* La storia racconta che nell’antica Grecia convive- vano sia l’esaltazione dell’integrità etica dell’uomo, sia la difesa della naturalità del ‘vizio’ e dell’imperfezione dell’animo umano. Lo stesso Socrate, per bocca di Pla- tone, ammetteva l’impossibilità di governare senza creare scontento nella popolazione e l’evenienza che, se troppe volte si tenta d’impedire che venga infranta la legge, è probabile che si resti soli. Pertanto, secondo lo stesso Socrate, il politico retto, che mira a riflettere le leggi, alla fine non può che incontrare rovine. Nel Molise, al Consigliere regionale è negato l’ac- cesso agli atti, si strappano o si respingono lettere, si cerca di esautorare le funzioni e di controllare le sue azioni: la porta aperta o chiusa della stanza del- l’eletto, il lavoro che svolge, il saluto che dona o nega e, finanche, per logica conseguenza, se questi respira e quanto respira. Sì, accade tutto ciò nelle stanze del potere quando si registrano fenomeni inspiegabili ed unici in Italia e forse nel mondo, a danno di una Terra buona e gene- rosa che non merita tutto questo. L’attuale cumulo delle cariche in capo al consigliere Vincenzo Niro, che riveste contestualmente quella di capogruppo e quella di Presidente del Con- siglio regionale, determina una sovrapposizione di ruoli che ingenera non pochi imbarazzi e che comun- que appare inopportuno proprio alla luce delle spe- cifiche funzioni di garanzia, terzietà ed imparzialità del Presidente dell’Assemblea che in tal modo ne ri- sultano in re ipsa compromesse. Invero, appaiono altrettanto compromesse le prerogative statutaria- mente fissate dall’art. 15 nella parte in cui proprio l’Ufficio di presidenza dovrebbe garantire l’esercizio dei diritti dei consiglieri. Il gruppo Udeur Popolari che vanta due compo- nenti interne è stato sino ad oggi gestito da una ‘indi- vidualità’ che procede in perfetta solitudine esclu- dendo l’altra da qualsivoglia forma di coinvolgimento nella programmazione delle attività del gruppo stesso, nonché dalla pianificazione e dalla gestione delle ri- sorse finanziarie ad esso spettanti; trattasi di im- porti oltretutto considerevoli, quantificabili - dall’insediamento alla data odierna all’incirca in euro 80mila - rispetto ai quali l’altra (la componente esclusa) ha già per iscritto declinato ogni forma di re- sponsabilità. Tali fatti, lungi dal rappresentare doglianze rilevanti sotto il profilo privatistico, assumono rilevanza sotto il profilo dell’inerenza con l’interesse pubblico e con la corretta gestione dei fondi dei gruppi consiliari. Vin- cenzo Niro, svolgendo contestualmente il ruolo di Pre- sidente del Consiglio regionale si pone, di fatto, nella impossibilità di espletare funzioni ed attività istituzio- nali riconducibili a quelle del gruppo stesso che regi- stra, per sue esclusive determinazioni, un numero nutrito di collaboratori (circa 15) distribuiti in tre o quattro sedi periferiche. Cosa dire allora, sarà ‘kratosmanìa’, dispotismo, su- perficialità o altro? Comunque denominata, la que- stione risulta essere delicata, tanto delicata da far presupporre l’avvio di idonee iniziative utili a ripristi- nare la legalità violata, anche al fine di restituire de- coro istituzionale e politico all’Assemblea regionale gravemente messe in discussione da comportamenti inaccettabili ed in ogni caso inidonei a garantire ter- zietà ed imparzialità, qualità che impongono ad ogni rappresentante istituzionale di essere tale nella so- stanza ma anche nell’apparenza. In alternativa, se le leggi resteranno inosservate, non potranno che incontrarsi rovine, e l’amministra- tore retto guarderà lontano, in solitudine. *Consigliere regionale Sarà ‘Kratosmania’?

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Arresto improvviso della Regione.

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Il Tapiro del giorno lodiamo a Vittorino Fac-ciolla. Tra gli agricoltorimanifesta, ormai, la delu-sione che si riscontra pergli scarsi risultati fin quiraggiunti dall'assessoreall'Agricoltura. Tanto chemolti già rimpiangono ilprecedente titolare delladelega. Almeno, dicono,qualcosina pure si muo-veva. Ora, invece, il set-tore dell'agricoltura staconoscendo l'assenza diqualsiasi reale program-mazione in attesa di nonsi sa di quali tempi. Ep-pure il momento dovrebbe essere propizio per l'avvio diuna nuova politica per il settore punto trainante dellanostra economia.

L'Oscar del giorno lo asse-gniamo a Paolo Frattura. Lui,il governatore neo tesseratodel Pd, sta con Renzi ma noni con i renziani. Una posi-zione chiara, limpida. Da per-fetto democristiano capace difar storcere il muso a Ruta edi far innervosire la Fanelli.Ruta, nella lettura della notadi don Paolino salta il primorigo. Quel “Io sto con Renzi”non l’ha digerito. Allora avràsorriso la renziana MicaelaFanelli che punta alla diri-genza del partito in Molise?Macché. Come fa una ren-ziana a gradire l’appoggio aRenzi ma non a se stessa in quota Renzi? Come sono fortunatia sinistra. La libertà di pensiero e di azione permette ad unostesso soggetto di essere anche l’alternativo di se stesso.

L’Oscar del giornoa Frattura

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

ANNO IX - N° 104 - MERCOLEDÌ 9 OTTOBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012

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Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606

Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)

Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita

Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico

Comitati di cittadini sempre più arrabbiati controla casta molisana siriuniscono periodicamentepresso la sede di via Genova per esercitarsi nel-losport del lancio di frutta e ortaggi contro i po-veri politici. Lagiustificazione? Ritengonoeccessivi gli stipendi di oltre 10.000 euro almese,più indennità e benefici vari, più il rimborsospese (compreso night efrigoriferi privati) e so-prattutto più 2450 euro assegnati per i porta-borse.Legittima, allora, l’indignazione di qualchepolitico contestato, che sidifende dicendo:“L’in-dennità è quanto mai giustificata, senza i porta-borse chiraccoglierebbe gli ortaggi lanciati pertrasformarli in minestrone? Questa èsana econo-mia… e noi la difendiamo”

L’angolo della tartaruga

Il Tapiro del giornoa Facciolla

di Nunzia Lattanzio*

La storia racconta che nell’antica Grecia convive-vano sia l’esaltazione dell’integrità etica dell’uomo, siala difesa della naturalità del ‘vizio’ e dell’imperfezionedell’animo umano. Lo stesso Socrate, per bocca di Pla-tone, ammetteva l’impossibilità di governare senzacreare scontento nella popolazione e l’evenienza che,se troppe volte si tenta d’impedire che venga infrantala legge, è probabile che si resti soli. Pertanto, secondolo stesso Socrate, il politico retto, che mira a rifletterele leggi, alla fine non può che incontrare rovine.

Nel Molise, al Consigliere regionale è negato l’ac-cesso agli atti, si strappano o si respingono lettere, sicerca di esautorare le funzioni e di controllare le sueazioni: la porta aperta o chiusa della stanza del-l’eletto, il lavoro che svolge, il saluto che dona o negae, finanche, per logica conseguenza, se questi respirae quanto respira.

Sì, accade tutto ciò nelle stanze del potere quandosi registrano fenomeni inspiegabili ed unici in Italia e

forse nel mondo, a danno di una Terra buona e gene-rosa che non merita tutto questo.

L’attuale cumulo delle cariche in capo alconsigliere Vincenzo Niro, che riveste contestualmentequella di capogruppo e quella di Presidente del Con-siglio regionale, determina una sovrapposizione diruoli che ingenera non pochi imbarazzi e che comun-que appare inopportuno proprio alla luce delle spe-cifiche funzioni di garanzia, terzietà ed imparzialitàdel Presidente dell’Assemblea che in tal modo ne ri-sultano in re ipsa compromesse. Invero, appaionoaltrettanto compromesse le prerogative statutaria-mente fissate dall’art. 15 nella parte in cui propriol’Ufficio di presidenza dovrebbe garantire l’eserciziodei diritti dei consiglieri.

Il gruppo Udeur Popolari che vanta due compo-

nenti interne è stato sino ad oggi gestito da una ‘indi-vidualità’ che procede in perfetta solitudine esclu-dendo l’altra da qualsivoglia forma di coinvolgimentonella programmazione delle attività del gruppo stesso,nonché dalla pianificazione e dalla gestione delle ri-sorse finanziarie ad esso spettanti; trattasi di im-porti oltretutto considerevoli, quantificabili -dall’insediamento alla data odierna all’incirca in euro80mila - rispetto ai quali l’altra (la componenteesclusa) ha già per iscritto declinato ogni forma di re-sponsabilità.

Tali fatti, lungi dal rappresentare doglianze rilevantisotto il profilo privatistico, assumono rilevanza sotto ilprofilo dell’inerenza con l’interesse pubblico e con lacorretta gestione dei fondi dei gruppi consiliari. Vin-cenzo Niro, svolgendo contestualmente il ruolo di Pre-

sidente del Consiglio regionale si pone, di fatto, nellaimpossibilità di espletare funzioni ed attività istituzio-nali riconducibili a quelle del gruppo stesso che regi-stra, per sue esclusive determinazioni, un numeronutrito di collaboratori (circa 15) distribuiti in tre oquattro sedi periferiche.

Cosa dire allora, sarà ‘kratosmanìa’, dispotismo, su-perficialità o altro? Comunque denominata, la que-stione risulta essere delicata, tanto delicata da farpresupporre l’avvio di idonee iniziative utili a ripristi-nare la legalità violata, anche al fine di restituire de-coro istituzionale e politico all’Assemblea regionalegravemente messe in discussione da comportamentiinaccettabili ed in ogni caso inidonei a garantire ter-zietà ed imparzialità, qualità che impongono ad ognirappresentante istituzionale di essere tale nella so-stanza ma anche nell’apparenza.

In alternativa, se le leggi resteranno inosservate,non potranno che incontrarsi rovine, e l’amministra-tore retto guarderà lontano, in solitudine.

*Consigliere regionale

Sarà ‘Kratosmania’?

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Alcuni anni fa, non molti, il Molise èstato destinatario della 1° Conferenzaregionale sulle azioni a sostegno dellosviluppo e della competitività dei si-stemi produttivi locali, promossa dal-l’Istituto per la PromozioneIndustriale (Ipi) e la Regione.

Il cui scopo era come meglio utiliz-zare le risorse dell’Azione 4.3.2.a delPor Molise (di cui l’Ipi era soggetto at-tuatore) destinate all’attivazione degliinterventi mirati a trasformare la re-altà produttiva del territorio in un Si-stema d’imprese; nonché all’adozionedi politiche di aggregazione tra le im-prese e la messa in rete delle poten-zialità di ciascuna mediante lacostituzione e l’utilizzo di centri di ser-

vizi comuni, al fine di realizzare pro-grammi innovativi, realizzare intesecollettive con importatori ed esporta-tori, e la messa a punto di strategiecommerciali e/o produttive di filiera.

Tiriamo fuori quell’incontro e i par-tecipanti, per ribadire la miriade dioccasioni perdute e lo strame prodottoall’economia e al futuro del Molise.

Nella Conferenza erano in ballo fi-nanziamenti europei e i convenuti aquell’incontro dovevano unicamenteaccordarsi per spenderli. Probabil-mente sono stati spesi; ma come altredecine di finanziamenti europei, nonsono note le cifre e, soprattutto, nonsono noti i destinatari. Noi insistiamosul punto, in quanto, fatto un conto

grossolano, sono evaporati centinaia dimilioni di euro, il Molise è sull’orlodella bancarotta e molti di quei prota-gonisti di cui diciamo sono ancorasulla breccia, ignari di tutto.

A quella Conferenza regionale pre-sero parte il rettore dell’UniversitàGiovanni Cannata (padrone di casa, inquanto la conferenza s’è svolta pressol’università); il presidente della Giuntaregionale del tempo, Angelo MicheleIorio, incaricato di illustrare i Por, i Pite l’articolo 15 del decreto Berlusconi,nonché la destinazione delle risorseper la ripresa produttiva e lo sviluppodel Molise; il presidente dell’Ipi, Ric-cardo Gallo, per dire delle minacce edelle opportunità per lo sviluppo delleimprese italiane in un’economia chegià allora stentava a crescere; PaoloCarnazza e Vincenzo Fedele dell’Ipi,sulle azioni integrate per favorire nelMolise l’evoluzione dall’Impresa al Si-stema di imprese; il presidente del-l’Unione delle Camere di Commerciodel Molise, Paolo di Laura Frattura, suipunti di forza e di debolezza della re-altà imprenditoriale molisana; il presi-dente dell’Assindustria, Molise PaoloVacca, sui comparti chiave per l’indu-stria molisana (agroindustria, mecca-nico, tessile ed edilizia); il presidentedi Confcommercio commercio Molise,Paolo Spina, sulla struttura commer-ciale molisana e i nuovi fabbisogni di-stributivi; il presidente diConfcooperative Molise, Vinicio D’Am-brosio, sulla realtà significativa dellacooperazione nelle attività produttiveregionali; l’assessore regionale alle At-tività produttive, Franco Giorgio Mari-nelli, sul concorso “Molise in filiere” esull’iniziativa “Sportelli/Istituzioni inrete”; il vice direttore generale di Con-findustria, Luigi Mastrobuono, sulle

politiche industriali e le pratiche disviluppo locale e, a chiudere, per leconclusioni il Sottosegretario di StatoGiuseppe Galati.

Questi organismi e questi uomini,sarebbero dovuti essere una concretasperanza per la crescita economica delMolise. Di Cannata si sa, regge ancoral’università; Michele Iorio è consi-gliere regionale di minoranza ma è so-speso dalla carica per gli effetti dellalegge Severino; Paolo Vacca crediamocontinui ad essere a capo della im-presa di famiglia; Paolo Spina era ed èil presidente di Confcommercio; Vini-cio D’Ambrosio ha lasciato Confcoope-rative Molise per darsi alla saggisticacon successo, in versione di critico e difustigatore delle malefatte regionali;Franco Giorgio Marinelli è appenauscito dalla politica per tornare a fre-quentare i Tribunali in veste di avvo-cato; Luigi Mastrobuono è assurto anuovo direttore generale di Confagri-coltura; Giuseppe Galati è in Parla-mento. E Frattura? Paolo di LauraFrattura, che nelle vicende economi-che e programmatiche di ieri e di oggiè stato ed è protagonista, dal 27 feb-braio 2013 è il presidente della giuntaregionale del Molise. Ma sui punti diforza e di debolezza della realtà im-prenditoriale molisana di cui ha par-lato alla menzionata 1° Conferenzaregionale, ad interrogarlo, non ri-sponde. Non tanto a noi, che non ce neimporta, ma alla Solagrital, all’Ittierre,allo Zuccherificio del Molise e aquant’altri imprese, commercianti, ar-tigiani che, ora come allora, pendonodalle sue labbra e dalle fantomatichestrategie commerciali e/o produttive difiliera di cui ha cianciato. Col risultatoche sappiamo. Purtroppo.

Dardo

TAaglio

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di Alfonso Mainelli

“Insomma, noi si affronta il tema peresprimere opinioni in merito alla iniquadecisione di trattenere in Solagrital 30dipendenti che, non essendo transitati inGAM, adesso rischiano davvero il postodi lavoro, ma alla Regione Molise, pro-prietaria della srl GAM, cosa impediscedi assumere direttamente i 30 penalizzatiingiustamente?”

E’ quanto afferma Alfonso Mainelli inun suo sfogo sul social network che ponedomande al governo regionale cercandodi avere risposte di fronte al silenzio as-sordante dell’intero centrosinistra e deisuoi massimo esponenti piazzati inGiunta regionale. “O si vuole tirare a

campare con qualche mese in più dicassa integrazione? – si domanda infattiMainelli - E, comunque, non mi pare cheil passaggio in GAM costituisca quel re-cupero della dignità del lavoro, conside-rando le intenzioni della Giuntaregionale di dismettere la partecipazionesocietaria in spregio alla precisa volontàcontraria già deliberata dal Consiglio.Detto in parole povere, carissimi dipen-denti Solagrital e GAM, o vi svegliate ve-ramente o vi tritano.

Intanto, Tacchilei opera rispettando lenorme che regolano la liquidazione co-atta amministrativa. In assenza di mani-festazioni di interesse che consentano ilprosieguo dell’attività e il mantenimentodella forza lavoro non può fare altro che

mettere i dipendenti in mobilità allo sca-dere della CIGS. Non vedo cosa centri ilMinistero dello Sviluppo con una proce-dura compiutamente normata.

Se vi è diritto ad un ulteriore periododi CIGS non vedo come lo si possa ne-gare ai dipendenti, a meno che, e io nonne ho conoscenza, non sussista una di-screzionalità del Governo centrale in me-rito alle condizioni per il riconoscimentodegli ammortizzatori sociali in una si-tuazione quale quella della Solagrital.

Resta piuttosto in piedi la questionedella individuazione, a suo tempo effet-tuata, dei lavoratori che non transita-vano in GAM. Era una proceduraillegittima, se non sbaglio sanzionataanche da una Ordinanza del Tribunale di

Campobasso in funzione di Giudice delLavoro.

La Regione, pertanto, ha tutti i poteriper ristabilire il pieno diritto di dipen-denti rimasti in carico ad un’azienda cheera sotto la diretta responsabilità ammi-nistrativa e politica dell’ Ente.

E sicuramente non è Tacchilei che deveagire in questo senso.

Approfitto dell’occasione per ribadireall’ Assessore al Lavoro che il Presidentee la Giunta Regionale non hanno alcunpotere di dismettere le quote di parteci-pazione societaria nella GAM, come hogià spiegato in un’altra nota. Anche suquesta importante questione nessunodella Giunta o del Consiglio Regionale siesprime.

Gam, la Regione non interviene

Ciò che doveva essere e non è statoPerché è fallita l’Azione 4.3.2.a del Por Molise destinata all’attivazione degli interventimirati a trasformare la realtà produttiva del territorio in un Sistema d’imprese?

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Ormai è passato mezzo anno dalla vitto-ria del centrosinistra fratturiano. Ma di si-nistra questo schieramento ha davveropoco e niente. Di certo però è abile a men-tire sapendo di mentire. Pare farlo congrande professionalità il presidente dellaRegione. Soprattutto quando si tratta disoldi che vanno a finire direttamente nelletasche degli eletti.

Si vincono le elezioni cavalcando l’ondadel taglio dei costi della politica e si finiscecon l’aumentare le indennità al grido di“bugie” raccontati dai giornalisti. In-somma, le buste paga lievitano rispetto alpassato dove, con il vecchio governo, il ta-glio sugli stipendi d’oro è stato del 20%.Oggi tagliando si è riusciti ad aumentare.E’ successo con le indennità ed è accadutocon i fondi ai gruppi regionali.

Se si parla di questi argomenti, però, se-condo il governatore “si mette in circoloun’informazione scorretta che alimenta in

maniera subdola l’indignazione dei nostricittadini”. Secondo Frattura basta dire aicittadini “abbiamo rispettato la legge” permettere a tacere malumori da parte di per-sone che vivono con la metà della metàdella metà di quanto ognuno di loro inta-sca mensilmente. “Il tema è serio” dice ilpresidente. E’ vero. Per fortuna almeno diquesto si rende conto. Sarebbe anche ilcaso di dire ai cittadini molisani che sì, èstata rispettata la legge, scegliendo il mas-simo dell’opzione consentita dalla leggestessa. Invece il governatore continua atacciare chi spiffera la verità per “immo-rali” che “raccontano bugie”. Ieri è stata lavolta di Telemolise. Secondo Frattura gliorgani di informazione devono sì control-lare l’operato del governo ma non devonoaizzare le piazze. Ma proprio perché anchei colleghi di Telemolise hanno raccontatoil vero la piazza sta prendendo il soprav-vento ed il plauso di febbraio verso i rifor-

matori si sta trasformando in un boome-rang. Purtroppo per il centrosinistra, i nu-meri sono numeri. Due più due fa quattro.Ma al di là di Paolo Frattura che, in ognicaso, ha una storia personale che lo portaa guardare ai soldi pubblici per campare,la cosa che più impressiona è il silenziodoppiamente colpevole di Michele Petra-roia.

L’assessore al lavoro che pensa di poterrisolvere il problema dell’assenza di occu-pazione tra tavoli tecnici, cassa integra-zione e mobilità. Ma lui, in primis, vota gliaumenti, li intasca. Ed in maniera ecume-nica si nasconde dietro parole che ricor-dano molto papa Francesco e molto menoun uomo delle istituzioni che dovrebbe go-vernare, amministrare, risolvere. Un uomodi sinistra per definizione. Ma solo a pa-role. O forse ha perso la verve quando haregalato la bandiera rossa al governatore?Tra il dire e il fare c’è di mezzo il coraggio.

Il coraggio di assumersi la responsabilitàdi dire ai molisani che è vera la lievita-zione della busta paga, che il trucco è nellascelta dei 4.500 euro di rimborsi spesa(esentasse per giunta), e si deve avere ilcoraggio di difendere le proprie decisioniassunte con il voto favorevole. E’ questa larivoluzione del centrosinistra? Al di làdella difesa d’ufficio del governatore o delsilenzio del suo vice, una cosa è certa: ilpopolo ha fatto il pieno. Almeno per il mo-mento. E al di là delle indennità, qualcunodi sinistra potrebbe spiegare anche comeha fatto a lievitare anche il finanziamentoai gruppi regionali? Se la legge dice chespettano 5mila euro a componente di ungruppo più lo 0.05 moltiplicato per i nu-mero degli abitanti diviso il numero deiconsiglieri, come mai l’ultima divisionenon c’è stata? Perché non si rimedia all’er-rore?

Giovanna Ruggiero

TAaglio

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Petraroia se ci sei batti un colpoLa rivoluzione del Molise di tutti: il governatore difende le scelte della coalizione accusando gli organi di informazione di dire falsità, il suo vice si rifugia nel silenzio assordante da vero uomo di sinistra

Le indennità aumentano e i fondi ai gruppi lievitano

CAMPOBASSO. L’accoglienza profughi in Molise, e in particolare

nel villaggio di San Giuliano di Puglia, diventa un caso nazionale.

Ad interessarsi della questione sono alcuni parlamentari del Mo-

vimento 5 stelle e di certo non grazie ai loro colleghi di movi-

mento qui in Molise più preoccupati a fare i giardinieri a

Campobasso. Gli onorevoli Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo

Bernini, Alberti e Artini hanno presentato lo scorso 3 ottobre

un’interrogazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano in cui

chiedono di valutare attentamente lo “smaltimento” di circa 1.000

profughi nel villaggio di San Giuliano di Puglia che ha, come popo-

lazione, 1.100 abitanti. I profughi dovrebbero essere ospitati nel

villaggio provvisorio di San Giuliano, nelle casette di legno co-

struite dopo il sisma del 2002 per intenderci. Ma la preoccupa-

zione dei sindaci della zona è notevole.

Cosa succederà se un piccolo comune dovrà ospitare lo stesso

numero di persone che compongono la comunità molisana? Quali

saranno le ripercussioni? A mettere i puntini sulle i sono stati ap-

punto i grillini che evidenziano al ministro Alfano: “per attuare que-

sto progetto il 12 settembre 2013 si è tenuta nel comune

molisano, una riunione, convocata dal prefetto di Campobasso, a

cui hanno partecipato il capo dipartimento per le libertà civili e

l'immigrazione, prefetto Pria, il direttore centrale dei servizi civili

per l'immigrazione e l'asilo, prefetto Scotto Lavina e i dirigenti

competenti del dicastero dell'interno. Tra i soggetti invitati a par-

tecipare la regione, la provincia e i rappresentanti nazionali e re-

gionali dell'ANCI e dell'UPI, il questore, l'Agenzia regionale di

protezione civile, i comandanti provinciali dei carabinieri, della

Guardia di finanza, del corpo forestale dello Stato e dei vigili del

fuoco, l'ASREM, i sindaci dei comuni limitrofi (Bonefro, Colletorto,

Santa Croce di Magliano) nonché rappresentanti delle organizza-

zioni sindacali, della Caritas, del volontariato e dell'associazionismo

cooperativo. Il progetto prevede la capacità di accogliere 800 per-

sone nelle strutture prefabbricate utilizzate per i cittadini molisani

dopo il terremoto del 2002.

Tale scelta rischia – come denunciato da diverse associazioni –

di rispondere, dato il contesto socioeconomico, ad esigenze di re-

clutamento di manodopera a basso costo da utilizzare nelle cam-

pagne piuttosto che alle esigenze di accoglienza dei richiedenti

asilo che necessitano di protezione e servizi nel territorio adeguati

alla loro condizione di soggetti vulnerabili – si legge ancora sul

testo dell’interrogazione - lo status giuridico del centro appare al-

quanto aleatorio. Secondo diversi articoli riportati dalla stampa si

parla di un centro hub, con un intreccio fra i vari status giuridici

dei centri previsti dalla normativa (cda: centro di accoglienza, cara:

centro accoglienza per richiedenti asilo, Cie: centro di identifica-

zione ed espulsione); sempre da fonti di stampa emerge che le per-

sone rimarrebbero in questo centro per il tempo necessario ad

espletare le pratiche.

Questa dichiarazione farebbe ipotizzare l'uso di quel centro

come CARA, ma non ci sono le condizioni perché possa essere un

CARA, visto che questi sono centri dove ha sede la commissione

territoriale per la valutazione della domanda d'asilo e ci vorrebbe

un apposito decreto per istituirla; ulteriore contraddizione sullo

status giuridico deriva dal fatto che, nel caso in cui lo straniero

non dovesse avere l'accesso alla procedura d'asilo, sarebbe di fatto

una persona in fase di espulsione, quindi il centro si trasforme-

rebbe di in un centro di trattenimento ed espulsione (un CIE);

quale sia l'effettivo status giuridico del centro che sorgerà nel co-

mune di San Giuliano di Puglia; se il Governo non reputi inade-

guato aprire un centro con una capacità di accoglienza tra le 800

e le 1000 persone in un paese come San Giuliano di Puglia che

conta 1100 abitanti, peraltro privo dei servizi essenziali per acco-

gliere e «proteggere» le condizioni delicate di un richiedente asilo;

se non reputi in particolare che quella zona a fortissima economia

agricola possa implementare il fenomeno dello sfruttamento in

agricoltura ed il caporalato, posto che, la sua vicinanza con il fog-

giano ed i suoi «ghetti» per esempio, può essere foriera di uno

sviluppo di quel fenomeno di allargamento di zone franche che

ben si conoscono (il «ghetto» di Rignano Garganico dista qualche

decina di chilometri)”.

red.pol.

Profughi in Molise, i pentastellati“stranieri” interrogano il Governo

Mentre i grillini regionali si occupano di giardinaggio a livello nazionale si occupano di cose serie

Scoppia il caso nazionale: il villaggio non ha i requisiti dato anche il contesto socio economico

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CAMPOBASSO. L'assenza di una programmazioneterritoriale sta portando a un lento e graduale spopola-mento delle aree interne. Trivento perde 100 residentiall'anno. Non da meno Riccia senza parlare dei centripiù piccoli. E a chi interessa? Lo spopolamento dellearee marginali e in declino del territorio è una realtà al-larmante, un vero e proprio fattore di rischio. Perdendoabitanti, le comunità locali di queste aree smarrisconola propria identità culturale, i patrimoni locali si dete-riorano e perdono valore, le attività economiche vengonoabbandonate, tradizioni millenarie, uniche, irripetibili fi-niscono per sempre, mentre aumenta il dissesto idrogeo-logico connesso alla mancata cura del territorio pereffetto dello spopolamento e, parallelamente, cresce lacongestione nei centri urbani e crescono i problemi didegrado ambientale.

La perdita di popolazione rappresenta, quindi, ungrave rischio sotto tre principali punti di vista: socio-cul-turale: il calo demografico in alcuni contesti territorialiperiferici, caratterizzati da profonde radici storiche eculturali, provoca la perdita di identità consolidate e dimemoria, la disgregazione delle comunità e della propriasocialità, la scomparsa di valori ed il senso di smarri-mento; economico: l’economia della nostra provincia permillenni si è basata sulla produzione agricola ed artigia-nale svolta proprio nelle aree che attualmente sono statedefinite marginali e in declino, attività le cui conoscenzeerano tramandate di generazione in generazione, svoltequindi sulla base di conoscenze empiriche; pertanto, lospopolamento rappresenta la perdita dell’opportunità diproseguire tali attività e l’impossibilità di attuare pro-cessi di modernizzazione delle produzioni peculiari delle

aree interne, con la conseguente scomparsa di una note-vole parte dell’economia locale; fisico e geologico: l’ab-bandono del presidio del territorio implica la perdita diinteresse sia da parte della popolazione stessa rispettoalla corretta manutenzione del territorio, sia da partedelle pubbliche istituzioni, con conseguente accentua-zione dei fenomeni di dissesto idrogeologico; inoltre, lospopolamento delle aree interne provoca il riversarsidella popolazione principalmente nei centri urbani, conuna conseguente forzata crescita dei centri urbani eduna pressione antropica e ambientale, con effetti di cre-scente disorganizzazione di governo del territorio.

Enormi sono, quindi, i costi connessi all’emarginazionedelle aree in declino.

Lo spopolamento, oggi, deve essere inteso non solocome mero abbandono dei territori marginali, ma comeuna carenza di risorse e limite ai processi di qualifica-zione e sostenibilità territoriale. Qualcuno ha pensato atutto questo? Sconsolatamente dobbiamo dire: nessuno.

CAMPOBASSO. La materia delle operepubbliche è stata interessata negli ultimianni da profonde e radicali modificazioni,sia a livello comunitario che a livello na-zionale, che hanno determinato una to-tale innovazione della disciplina disettore. Da qui, ora, la necessità di un'or-ganica proposta di legge in materia anchein Molise. a sollecitarlo erano state, neimesi passati, anche le associazioni di ca-tegoria per restituire vitalità al settore.

Numerosi sono stati infatti gli inter-venti normativi attraverso i quali si è ope-rato il ridisegno delle procedurefinalizzate all’affidamento degli appaltipubblici, onde consentire di operarenell’ambito di regole certe, trasparenti egaranti dell’effettiva concorrenza fra im-prese. L’attuazione dell’articolo 117 della

Costituzione rappresenta un’occasionenotevole per definire un quadro norma-tivo regionale esaustivo e coerente con ledirettive comunitarie, con le norme costi-tuzionali e con quelle della legislazionestatale che continuano ad essere applica-bili. Dal punto di vista della tecnica nor-mativa, oggi, l’intendimento sarebbequello di organizzare l’ordinamento nor-mativo regionale in materia, analoga-mente a quanto avviene in sedenazionale, mediante una legge che enunciprincipi e che rinvii a disposizioni rego-lamentari per il completamento della di-sciplina.

In termini generali, pertanto, l’obiettivocui dovrebbe tendere la legge regionalesui lavori pubblici è quello di creare unquadro normativo di riferimento stabile,

definito e completo, nel rispetto delle pe-culiarità proprie delle Regioni e nell’ot-tica di un auspicabile contesto di maggiorautonomia e responsabilità degli enti lo-cali e della valorizzazione e della crescitadi tutti gli attori, pubblici e privati, coin-volti nel processo di realizzazione diun’opera pubblica.

Parallelamente a questo, l’obiettivo piùrilevante che una nuova legge dovrebbeprefiggersi è quella di conseguire una piùrapida conclusione delle opere attraversoforme di semplificazione e snellimentoprocedurale, che si rendono necessarie inquanto alcune procedure appaionotroppo onerose quando sono riferite allamaggior parte dei lavori che vengono rea-lizzati dagli enti locali e che sono di entitàtale da non giustificare, in termini di

costi-benefici, l’attivazione di tutti gliadempimenti attualmente previsti dalladisciplina statale.

Tali forme di snellimento e semplifica-zione passano attraverso la previsione diun sistema di programmazione delleopere più flessibile di quello sancito dallalegge 109/94, di procedure di affidamentosemplificate per le attività tecniche ed ilavori di minore importo, di semplifica-zione delle forme contrattuali, della con-ferenza di servizi per la valutazione deiprogetti in un unico momento da parte ditutti i soggetti che devono esprimersi a ri-guardo, di procedure contributive menorigide di quelle attualmente in vigore e ditutte le altre che dovranno esser più pun-tualmente definite nella relazione ai sin-goli articoli della proposta.

4 TAaglio

lto9 ottobre 2013

Da anni le associazioni chiedono una normativa in materia

Edilizia, regione senza una legge

Aree interne, spopolamento in crescitaContinua ad essere assente un'azione politica sul territorio

Page 5: 9 ottobre 2013

di Giuseppe Di Iorio

CAMPOBASSO. A Roma potremmo non arri-vare proprio più con gli attuali locomotori adiesel delle ferrovie. Troppo inquinanti e conproblemi di tenuta meccanica. Allora si passialla previsione progettuale dell'elettrificazionedella rete tra Campobasso e Roccaravindola. Sesi vuole affrontare con serietà il problema deltrasporto ferroviario in Molise é assolutamenteinopportuno lanciare, invece, cortine fumogene,come il raddoppio della Termoli-Lesina propo-sta dall'assessore Nagni, per nascondere la si-tuazione precaria delle nostre reti ferroviarie el'assoluta inerzia del Governo centrale, compe-tente in materia. Il Molise non ha bisogno diquel raddoppio ferroviario, ma piuttosto di unavelocizzazione della sua rete ferroviaria, cosìcome ha bisogno di elettrificare la linea perRoma e Napoli.

Mentre per la Campobasso-Termoli se ne ri-parlerà a fine maggio 2014 quando termine-ranno i lavori (ormai trentennali) per ulteriori4 milioni di euro. Ma a ciò non sembra siano in-teressati né il Governo del Paese, né quello re-gionale, per come è dimostrato dalle decisioniassunte sull'utilizzo dei Fondi Fas, che, anzichéessere impiegati per colmare le carenze che si

registrano nel nostro sistema infrastrutturale,economico e dei servizi, saranno destinati a ri-pianare parte del deficit sanitario. Così comec'è la necessità di un programma di ammoder-namento e di investimento per contribuire acreare moderne linee ferroviarie per il 21° se-colo, migliorare i viaggi, tagliare le emissioni dianidride carbonica e di rilanciare l'economia.

E parliamo della necessità della elettrifica-zione della rete ferroviaria Campobasso-Roc-caravindola che consentirebbe di arrivare aRoma Termini in due ore e 20 minuti. Un inve-stimento previsto di 150 milioni di euro ancheperchè c'è la necessità di alzare alcune gallerie.Rispetto al motore diesel, i treni elettrici sono:più veloci;silenziosi; ecologici in quanto produ-cono meno emissioni di CO2 e l'inquinamentoatmosferico; maggiore affidabilità; più leggeriproducono minor usura delle rotaie; più efficaciquindi minori costi per il trasporto di merci; di-sponibili più posti passeggeri,meno costosi daacquistare, gestire e mantenere.

Tipicamente un treno collegato alla rete elet-trica emette tra il 20% e 35% in meno di carbo-nio rispetto al treno diesel.

E' questa la scommessa che deve accompa-gnare una competente programmazione regio-nale e nazionale.

Urgente è un piano per la cantierizzazione dei lavori per rendere più veloci e puliti i collegamenti con Roma e Napoli. La Termoli chiusa fino a maggio 2014

TAaglio

lto5

9 ottobre 2013

di Domenico Uliano*

La Medicina del Territorio è stato detto più

volte “ consentirà di eliminare l'eccesso di do-

mande inappropriate, che pure esiste, e di ero-

gare le prestazioni efficaci per garantire i livelli

essenziali di assistenza. Per fare ciò il problema

non può essere affrontato solo sul versante

quantitativo della organizzazione dell'offerta, ma

deve coniugare adeguate strategie di governo

della domanda in base all'applicazione di rigorosi

criteri sia di appropriatezza che di urgenza delle

prestazioni.”

Spostare dunque risorse dall’Ospedale al Ter-

ritorio avrebbe dovuto consentire il raggiungi-

mento di positivi obiettivi ,correlati alla velocità

ed alla adeguatezza delle risposte sanitarie sem-

pre più vicine al percorso di vita delle Persone.

Da qui la strutturazione dei Distretti e l’attuale

rete di strutture esistenti in Regione. Provando

però a porci semplici domande , come ad esem-

pio quale sia la lista di attesa per una visita spe-

cialistica o per una risonanza magnetica, ci si

imbatte in un lungo peregrinare che può richie-

dere molti mesi di attesa se non la inutilità del

referto specialistico, visto il lasso di tempo ne-

cessario per espletare la prestazione.

Provare poi ad avere un presidio come ausilii,

ortesi o protesi può significare essere soggetti a

spostamenti tra un ufficio e l’altro in attesa della

firma di un autorizzatore, spesso senza forma-

zione specifica nel settore specialistico. Siamo

cioè vincolati ad un sistema basato su una logica

prescrittiva e autorizzativa vecchio e antiscienti-

fico che valorizza più spesso le appartenenze che

le competenze.

Un sistema morente nelle pastoie burocrati-

che, nelle disattenzioni , legato solo a sigle, in-

ventate per coprire vuoti di percorsi, senza

indicatori e con scarsi contenuti, spesso gestiti

dai soliti noti che tra un Progetto e l’altro tro-

vano sempre il modo di galleggiare beati.

La Medicina del territorio invece , a livello na-

zionale, sta giustamente sempre piu’ afferman-

dosi come parte determinante dei percorsi di

cura, spesso iniziati a livello ospedaliero. In un

recente incontro, a Budapest nel mese di maggio

del 2011, i Ministri della sanità della Comunità

Europea hanno ribadito l’interesse di tutte le na-

zioni della CE ad implementare i percorsi terri-

toriali in ambito di ricerca della salute e di una

migliore qualità di vita.

In riabilitazione, ad esempio, Ospedale e terri-

torio sono due entità operative ben diverse , ma

che si devono integrare avendo come obiettivo

comune il recupero migliore possibile dalle con-

dizioni di disabilità ed il miglioramento conse-

guente della qualità di vita della persona disabile

e dei caregivers, nonchè l’attenzione alle poten-

zialità di partecipazione. In pratica devono essere

un continuum operativo per la presa in carico

longitudinale della persona disabile, rappresen-

tando in questo modo un modello operativo va-

lido ed efficace per tutte le esigenze di presa in

carico.

L’ambito territoriale diventa il luogo privile-

giato per l’intervento sulle componenti ambien-

tali e sui fattori personali ( ICF). Infatti a

completamento dei progetti riabilitativi indivi-

duali bisogna proseguire l’intervento finalizzato

alla realizzazione dell’integrazione e dell’inclu-

sione sociale.

Tenendo presente che la Riabilitazione va

quanto piu’ possibile avvicinata all’ambiente di

vita della persona disabile proprio per consen-

tire la massima partecipatività . La logica in cui

bisognerebbe muoversi anche in Molise, assai di-

versa da quella perseguita sino ad ora , è una “lo-

gica di risposta sistemica ed unitaria alla

complessità “ ovvero è il sistema sanitario che

prende in carico il sistema persona .

Questo diventa anche uno scenario utile a de-

terminare una integrazione professionale tra le

strutture pubbliche e private , in accordo con le

cure primarie e con la rete specialistica territo-

riale, tenendo presente , come filosofia opera-

tiva, che una buona consegna al territorio di una

persona stabilizzata, si ottiene iniziando a lavo-

rare bene e con visione prospettica e predittiva

degli esiti fin dal suo ingresso in Pronto Soc-

corso o nella Unità di degenza.

Tutte le azioni devono essere improntate a so-

stituire gradualmente i concetti di prestazione e

trattamento con quelli di processo, presa in ca-

rico , esito e misurazione dei risultati ottenuti,

inserendo tutto all’interno di un percorso assi-

stenziale integrato di continuità delle cure, ba-

sandosi sulla valutazione multidimensionale

sanitaria e sociale, reale e non solo cartacea, cen-

trata sulla persona e non sulla patologia ed

avendo il progetto individuale di vita come fon-

damento per il percorso specifico .

Abbiamo invece in essere situazioni che ad

esempio per l’erogazione di un presidio , come

ausili o addirittura di un banale catetere si arriva

a creare un attesa insostenibile , con la richiesta

di acquisire ulteriori visite specialistiche, rispetto

a problemi di salute perfettamente conosciuti e

stabilizzati che aspettano solo una firma autoriz-

zativa.

Ed ancora si pone il tema di comprendere

quali siano stati , in questi anni i criteri che

hanno portato a costruire una rete territoriale

di fornitori di prestazioni così disarmonica e so-

prattutto con quali criteri siano stati assegnati

budget milionari a strutture nate ed accreditate

in un sol colpo, mentre altre sono state tenute

fuori da ogni contrattazione perché forse estra-

nee al sistema, pur essendo nella condizione di

ben erogare assistenza e di ben fornire risposte

ai cittadini.

La verità è che bisogna uscire da una logica

prescrittiva e qualche volta vessatoria, ed entrare

in un sistema di reale presa in carico dei bisogni.

Il Distretto in questo senso dovrà rappresen-

tare uno strumento in più di facilitazione e di

raccordo con l'Ospedale e le altre Agenzie so-

ciali, superando l’attuale impressione , che allo

stato è sempre più una certezza, di essere diven-

tato un luogo di incursione e spesso violento

della politica, dove inserire consiglieri comunali o

regionali trombati, famigliari ed amici nuovi o ex,

ma rigorosamente fedelissimi del capo.

E’ questo un tema vitale di cui si dovranno far

carico necessariamente i futuri amministratori

regionali, ponendo al centro del dibattito la le-

galità , ma soprattutto persone competenti e for-

mate.

*Segretario Nazionale Società Scientifica Simfer

L'intervento

Medicina del territorio o 'la Medicina della politica'?

Ferrovie, si passi all'elettrificazione

Page 6: 9 ottobre 2013

CAMPOBASSO. Domani alle ore18,30, sarà celebrata una SantaMessa presieduta dall’arcivescovodi Campobasso –Bojano, S.E.mons. GianCarlo Bregantini, nellaCattedrale della SS. Trinità diCampobasso in occasione del 70°anniversario della morte di Mon-signor Secondo Bologna - 10 otto-bre 1943 – in seguito ad unbombardamento alla città di Cam-pobasso. L’esemplare figura di ve-scovo sarà ricordata con unaSolenne Celebrazione Eucaristicaalla quale parteciperà una delega-zione di Cuneo, paese natio dimons. Bologna , costituita da tresacerdoti: don Desiderio Gallo daCuneo, don Maurizio Ribba par-roco del Sacro Cuore di Cuneo,dove avvenne la consacrazioneepiscopale nel 1940, in continuitàcon i segni come quello del SacroCuore al presule tanto caro.L’icona del Sacro Cuore era postaal centro dello stemma episcopaledi mons. Bologna, a conferma delricorrente abbinamento dellapietà mariana con la devozione delSacro cuore.

L’ingresso del vescovo Bologna aCampobasso avvenne infatti, percontinuità di segni, proprio nelpiazzale della Chiesa del SacroCuore il 28 aprile 1940. L’altro sa-cerdote della delegazione cuneeseè il parroco di Boves don BrunoMondino, comune in provincia diCuneo, simbolo della resistenza alnazismo, teatro di martiri civili epartigiani. Nell’eccidio per debellare i parti-giani, persero la vita il parroco edil vice-parroco di Boves. La cele-brazione di giovedì sarà un mo-mento denso di significato storico,spirituale e culturale dove nonmancheranno momenti di memo-ria e di simbologia spirituale. Nell’occasione sarà infatti presen-tata pubblicamente a tutti i parte-cipanti e ai fedeli, per la primavolta in assoluto, il reliquiariocontenente “l’amitto” il panno concui suor Lucia Brunelli delle Pic-cole Discepole di Gesù, avvolse ilcapo per asciugare il sangue dimonsignor Bologna dopo le feritein seguito al bombardamento nelSeminario diocesano di via Maz-

zini, annesso all’episcopio, nellacittà di Campobasso. Dal 1943, dopo il funerale, l’amittocon diverse macchie di sangue, av-volto nel giornale “L’OsservatoreRomano” conservato da suor LuciaBrunelli fu consegnato alla Presi-dente della Gioventù Femminile diAzione Cattolica Wanda di Lauro. Negli anni successivi la Presi-dente lo consegnò a don GiovanniCerio che dopo qualche periodò lofece conservare da don ArmandoDi Fabio, vicario generale dellaCuria il quale dopo la sua recentemorte lo ha fatto consegnare de-finitivamente dai suoi familiarialla Curia per custodirlo nella cas-saforte. Con il rito del “bacio”, allafine della celebrazione eucaristica,la reliquia del vescovo Bologna ,posta dentro una teca, sarà final-mente visibile a tutti.Il corpo di mons. Bologna rimastonel cimitero di Campobasso fino al10 ottobre 1964 fu collocato nellacappella del Sacro Cuore nellaCattedrale della Ss. Trinità diCampobasso insieme alla figura diMons. Alberto Romita.

E’ chiamata a riunirsi di nuovo la Com-missione che dovrà stabilire chi si oc-cuperà del servizio affissione manifestifino al 2016. La gara è stata indetta dueanni fa e la Commissione nominata perl’espletamento della gara ha svolto nor-malmente il suo compito che si è con-cluso all’inizio del 2012 conl’aggiudicazione provvisoria del servizio.Nel frattempo, però, è andato a buonfine il ricorso presentato al Tar dallasocietà esclusa dalla gara per mancanzadel requisito tecnico economico pre-scritto dal bando di gara e dal capitolatospeciale. Lo scorso giugno il tribunaleamministrativo ha accertato l’illegitti-mità dell’atto di esclusione dalla garadella società Punto Immagine e ha an-nullato il provvedimento determinando,di fatto, la riapertura della gara. Il Co-

mune, infatti, ritenendo di non doverprocedere all’appello della sentenza hadeciso di riaprire la gara per riuscire fi-nalmente ad affidare il servizio. La palla,quindi, passa di nuovo alla Commissionei cui componenti, rispetto a quella origi-naria, sono tutti riconfermati ad ecce-zione del presidente. La Commissione di gara, nominata neldicembre del 2011, era presieduta dal-l’allora dirigente dell’Area 2, Paola Fal-cione che però, adesso, non svolge piùl’incarico dirigenziale. Toccherà, quindi,a Rodolfo Cocozza dirigente pro tem-pore dell’Area 2, presiedere la Commis-sione che stabilirà a chi sarà assegnatoil servizio che consiste nell’affissionemateriale dei manifesti, nella deaffis-sione di quelli abusivi e nella manuten-zione ordinaria degli impianti comunali.

69 ottobre 2013 Campobasso

Dove acquistare il libroCAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze�a del Molise

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Nuovo comantantealla Compagniacarabinieri

70° anniversario della mortedi monsignor Bologna, uomo di Pace

Affidamento servizio affissionemanifesti, gara riaperta

BOJANO - Ha preso servizio in questi giorni ilnuovo Comandante della Compagnia Carabi-nieri di Bojano, Tenente Michele De Chiara,nato ad Orbetello (GR) nel 1986, proveniente daTrapani ove ha comandato il Nucleo Operativoe Radiomobile della locale Compagnia dal 2011al settembre 2013. L’Ufficiale è laureato in Scienze Giuridiche edha frequentato i corsi regolari dell’AccademiaMilitare di Modena e della Scuola Ufficiali Ca-rabinieri dal 2005 al 2010 al termine dei quali èstato destinato, come primo incarico, presso il3° Battaglione Carabinieri Lombardia quale Co-mandante di Plotone.

Domani la Santa Messa. Per la prima voltasarà esposta la reliquia del vescovo martire

Page 7: 9 ottobre 2013

La contestata sistemazione diPiazza Savoia, con nuovi sensi dimarcia e aiuole (?), ritenuta abu-siva dalla Soprintendenza inquanto priva del preventivo pre-scritto parere, e realizzata in di-spregio al benché minimo canoneestetico compatibile con l’archi-tettura della Piazza stessa e del-l’attigua villa settecentesca DeCapoa, è stata oggetto di un ba-ratto. Il classico baratto all’ita-liana: una mano lava l’altra, edentrambe fregano le leggi o ilprossimo: la scelta è libera.

Sta di fatto che la Soprinten-denza e il Comune hanno trovatol’accordo togliendo l’orrida rin-ghiera che correva lungo il latoprospiciente Villa De Capoa per-ché in forte contrasto con la pre-giata recinzione in ferro battutodi quest’ultima; via i mattoncinirossi che delimitano le aiuole (?);un ritocchino qua e là, e buona-notte al secchio. Siamo alle solite.Gli enti pubblici più che sotto-stare agli obblighi che gli appar-tengono preferiscono mantenererapporti di buon vicinato. In ge-nere i rispettivi capi e responsa-

bili si conoscono, forse si fre-quentano ai Lions o al Rotary,vanno a cena (famiglie al seguito),per cui diventa difficile poi farsi“dispetti”. Sicché, l’invito al Co-mune di rimuovere il malfatto inPiazza Savoia (tracce sono rileva-bili nella corrispondenza tra laSoprintendenza, la Regione Mo-lise e il Comune), non è stato maipreso in considerazione. Nellacorrispondenza intercorsa ab-bondano sofismi, cavilli, interpre-tazioni: il classico giochetto tantocaro e familiare alla burocrazia

che, come diciamo, ha portato poialla conclusione più logica perloro, s’intende: mettersi d’accordosenza far rumore. Facciamo inmodo, si sono detti, di aggiustarela faccenda. E il modo, come ab-biamo fatto cenno, è stato il ritoc-chino: un leggero maquillage, unapassata di belletto, quanto bastaper dare all’occhio (disattento,molto disattento) dell’opinionepubblica campobassana l’impres-sione di aver messo a posto lecose. Un occhio, quello del pub-blico campobassano che, grazie a

queste manovre di dubbio profilo,s’è abituato a tutto: agli ecomostriedilizi, all’invasione di tabellonipubblicitari nei punti panoramici(a proposito, che ci fa ancora lastruttura in ferro a forma di cornedirimpetto al palazzo ex Incis?),alle pseudo-rotonde stradali, al-l’insozzamento di cantonate e pa-lazzi, alla distruzione di rareessenze arboree (morti 4 cedri delLibano in Villa dei cannoni). Sic-ché avendo tolto una ringhieraantiestetica e i mattoncini rossiche delimitavano le aiuole, sosti-

tuendoli con mattoncini grigi,tutto s’è appianato. Una colossalepresa per i fondelli, che la giuntaDi Bartolomeo ha avallato appro-vando il progetto di “riparazione”allestito dalla sezione dei vigiliurbani (straordinariamente tra-sformati in vigili urbanisti!). Cosedell’altro mondo, avrebbe dettoTotò. Cose, invece, di questomondo campobassano zeppo dimezze figure e di mezze taccheabilitate a mettere mano all’esi-stente e di aggiungervi del loro.Qualora dovesse essere vero chel’accordo tra la Soprintendenza eil Comune sia stato raggiunto te-nendo conto che il vincolo pae-saggistico in base al quale laSoprintendenza aveva chiesto losmantellamento della sistema-zione di Piazza Savoia è inesi-stente, in quanto dichiarato mamai reso amministrativamente etecnicamente operante, saremmoalle comiche. Ovvero, come fare inmodo di evitare alla Soprinten-denza una brutta figura, e al Co-mune la spesa della rimessa inpristino della piazza.

Dardo

79 ottobre 2013Campobasso

CAMPOBASSO. I giovani hanno una grande forza e sarebbebello mettere questa energia a disposizione dei più bisognosi”.E’ con queste parole che i confratelli salesiani nonché studentidell’Università degli Studi del Molise, don Francesco e don Pa-squale, hanno illustrato (durante la presentazione del corso distudi in Scienze della Comunicazione) l’iniziativa intitolata“UniVol, proposte di volontariato per universitari”. “Sono di-versi i campi d’azione di questo progetto – spiegano i confra-telli – si può ad esempio visitare i nostri fratelli detenuti incarcere e condividere con loro interessi e tempo libero, oppurepreparare e condividere il pasto con le persone più povere esole o ancora fare visita in ospedale ai bambini malati per do-nare loro un sorriso”. Non mancano campi creativi come mu-sica e teatro: “Sul versante creativo – proseguono i due parroci– proponiamo di mettere su una band per suonare e creareeventi musicali di solidarietà oppure di apprendere il linguag-gio del mimo e del clown per intrattenere, sorridere e pensareinsieme”. Ma da dove nasce questa idea? “Ci piace immaginare

il volontariato – dicono ancora don Francesco e don Pasquale– come un terreno di incontro tra le diversità. Si condivide untratto di strada tra volontari e con altri per entrare nel misterodella vita. Ci piace pensare che i giovani universitari vivanoun’età piena di energie e che lo studio e lo svago non bastinoa rendere felice il cuore e leggera la mente. Per questi due mo-tivi proponiamo a tutti gli studenti di regalare un po’ della pro-pria forza per aiutare chi dalla vita sta ricevendo di meno”. Perulteriori informazioni ci si può recare il giovedì dalle 8.00 alle12.00 presso l’ex facoltà di economia, II edificio polifunzionaledi via De Sanctis a Campobasso, nell’aula Multiculturale (I°piano) o, in alternativa, il mercoledì dalle 18.00 alle 20.00 nellasala Enrico Fermi della Biblioteca d’Ateneo dove si svolge-ranno gli incontri culturali della comunità. Gli incontri delprogetto UniVol, invece, avranno inizio nella prima settimanadi novembre e si svolgeranno sia nell’Aula Multiculturale (exfacoltà di Economia) che nel centro giovanile di piazza CesareBattisti a Campobasso.

Soprintendenza e Comune e il modo “comodo” di mettersi d’accordo Gli enti pubblici preferiscono rapporti di buon vicinato alla affermazione delle rispettive prerogative e la cittàcapoluogo ha fatto il callo agli ecomostri edilizi, all’invasione di tabelloni pubblicitari nei punti panoramici,alle rotonde stradali mobili, all’insozzamento di cantonate e palazzi, alla distruzione di rare essenze arboree

La pessima, esteticamente, sistemazione di Piazza Savoia non è stata smantellata, ma solo “corretta”

Gli studenti salesiani dell'Unimol lanciano l'iniziativa

Volontari nell’Università

Il Comune di Campobasso fa sa-pere che gli impianti di riscalda-mento possono essere attivati ancheanteriormente alla data del 15 otto-bre in presenza di situazioni climati-che che ne giustifichino l’esercizio ecomunque per non più di 7 ore algiorno e con una temperatura chenon superi i 20 gradi senza alcunaautorizzazione da parte del Comune.

Termosifoni accesi

Piazza Savoia

Page 8: 9 ottobre 2013

89 ottobre 2013 Spettacolo

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CAMPOBASSO - Domani alle 18.00 all’auditorium della Fondazione Cultura in via Mi-lano, Adelchi Battista presenta il nuovo romanzo “L’estate degli inganni”, il seguito sto-rico del precedente “Io sono la guerra”. Il periodo è quello dell’estate 1943.

Moderatore Pierpaolo Giannubilo, reading di Diego Florio, Marco Caldoro, Giorgio Ca-reccia.

L’estate del 1943 nel nuovoromanzo di Adelchi Battista

di Charles N. Papa

ROMA - La musica, quale collante uni-versale, linguaggio del mondo, è semprepresente nella vita di ognuno.

L’attesa al telefono, per entrare in banca,sul posto di lavoro, in auto, nei luoghi adessa deputati. Non vi è momento dellagiornata, in cui non si ascolta musica perle più svariate ragioni.

L’ascolto di essa poi, diventa ancor piùinteressante, se musicisti con l’abilità delmix e della commistione di stili, creanosonorità nuove, intriganti e accattivanti.

Sicuramente in Molise i Taraf de Gadjosono una band, un trio, che mescola i varistili della tradizione rom, compresa traUngheria, Romania e Russia. La musicaklezmer, che nasce per accompagnare fe-ste di matrimonio, funerali o semplici epi-sodi di vita quotidiana, e che prende vitaall'interno delle comunità ebraiche del-l'Europa orientale, è lo stile principale deiTaraf de Gadjo.

Il trio, è formato da: Domenico Mancini(violino), Giuseppe Moffa (chitarra e fi-sarmonica), Guerino Taresco (contrab-basso).

Musica ancestrale dunque che si com-pleta con venature gypsy jazz che esaltanola bravura dei musicisti. Dicono di loro:“Cercano di trasmettere la libertà che que-sta musica emana, la forza coinvolgente diquesti ritmi così accattivanti e travolgenti,pieni di pathos, di vitalità e passione”.

I Taraf de Gadjo saranno live questasera all’auditorium Parco della Musica aRoma alle 21.00. Il trio si esibirà primadel concerto della Takadum orchestra, en-semble di percussioni e di violino, tromba,djembe, darbuka, daf, davul, doholla, tam-burello, sajat. Un’orchestra che suonabrani tradizionali, profondamente rivisi-tati ed adattati al gusto e alle caratteristi-che di un’orchestra di percussioni chesuona strumenti e ritmiche del NordAfrica e del Vicino Oriente. Ingresso euro15,00.

Musica senza confiniI molisani Taraf de Gadjo stasera live a Romaal Parco della musica prima di Takadum orchestra

CAMPOBASSO - “We love house” è la serata del mercoledìal Move club. Oggi lo special guest è il dj argentino ErnestoFerreyra. I resident del club sono Luca Basilico, Lucky Or-toni, Francesco Colombo, Mathew. Info 3931372401.

House al Move clubCAMPOBASSO - Oggi alle 18.00

presso l’auditorium della Fonda-zione Cultura in via Milano, CarloFreccero presenta il suo ultimolibro “Televisione”. L’autore èstato protagonista della televi-sione italiana come responsabiledi strutture Rai e Mediaset. Havissuto il cosiddetto ‘editto bul-garo’, l’epurazione dal video dipersonaggi quali Luttazzi, Biagi,Santoro.

LIBRI

TERMOLI - Prosegue il “Mercoledì d’autore” presso ilci-nema Sant’Antonio di Termoli. Oggi in programma “Infanziaclandestina”, diBenjamin Avila, premiato al Festival del Ci-nema di Toronto. due gli spettacoli, ore 18.30 e 21.00. Ingressoeuro 5,00. Info 087584634.

Mercoledì al cinema

“Un piano per l’ Himalaya”E’ stata consegnata venerdì 4 ottobre) al Centro Pastorale di Go-

dovari (Nepal) la tastiera che è stata possibile acquistare tramite ifondi raccolti dai Noflaizon nell’ambito di “Un ‘piano’ per l’Hima-laya”, iniziativa nata da un’idea di Marco Banchelli,ciclista e amba-sciatore di Pace. Il percorso di beneficenza, partito fattivamente neldicembre 2011, ha quindi potuto vivere la sua pagina principale,quella che da ora in poi, grazie alle sue note, potrà anche attraversola musica, contribuire a diffondere e far crescere una cultura di so-lidarietà e pace.

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30.000 copie in omaggioISERNIAANNO IX - N° 104 - MERCOLEDÌ 9 OTTOBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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ISERNIA. Manca ormai pocoalla conclusione dell’iter di ve-rifica della fase progettuale perl’utilizzo dei fondi Fesr e Fsc dadestinare al recupero delle per-dite idriche e ai depuratori deiComuni presenti su tutto il ter-ritorio regionale. Si sono svoltinella giornata di ieri gli incontricon i tecnici del Pai Medio San-nio ( che comprende i Comunidi Casalciprano, Castropignano,Fossalto, Molise, Pietracupa, S.Angelo Limosano, Salcito, Du-ronia, San Biase e Torella delSannio) e del Pisu Isernia (checomprende i Comuni di Castel-pizzuto, Carpinone, Macchiad’Isernia , Pesche e Pettoranellodel Molise).

“Il progetto cammina spedito– ha dichiarato con soddisfa-zione l’assessore Nagni - finoad ora, da quanto abbiamo po-

tuto registrare, il 70 – 80% degliinterventi programmati risul-tano in linea con quanto richie-sto dal finanziamento origina-rio. Attraverso il confrontocontinuo tra la struttura dellaRegione Molise e i tecnici deglienti locali - ha continuato - èstato possibile riequilibrare al-cune situazioni procedendo allarimodulazione delle richieste.Due gli obiettivi principali: dauna parte, la riduzione delleperdite idriche che in regionesono ancora molto alte e, dal-l’altra, l’aumento del numero diabitanti equivalenti allacciatialla rete fognaria. Va precisatoche alla Regione è affidato ilcompito di coordinare ma an-che, e soprattutto, di monito-rare e valutare la congruità deiprogetti affinché siano privile-giate le opere primarie ed es-

senziali per le comunità. In par-ticolare - ha sottolineato Nagni- sulla questione depurazionevanno sanate tutte quelle situa-zioni che non sono più social-mente e eticamente accettabili.

Appare urgente e non piùprocrastinabile – ha spiegato -la definizione del quadro degliinterventi relativamente al-l’area dei comuni di Carpinone,Pesche e Pettoranello. Dovrà es-sere infatti prioritariamente av-viata a soluzione la problema-tica relativa alla bonificadell’impianto consortile esi-stente dove è stata rilevata lapresenza di rifiuti altamente in-quinanti con preoccupanti po-tenziali conseguenze per l’am-biente. Contestualmentedovranno essere risolti anchegli interventi infrastrutturaliper un adeguato collettamento e

depurazione dei reflui dei trecomuni interessati.

Detto questo – ha conclusol’assessore - siamo fiduciosinell’esito positivo di questo la-voro integrato e, nel giro di

qualche settimana , avremo unquadro completo della situa-zione che permetterà di passaredalla fase progettuale a quellaoperativa di realizzazione delleopere”.

119 ottobre 2013Isernia

Per il presidente Mazzuto gli Enti costano poco e garantiscono servizi

Perdite idriche, verifica sui progetti

CIVITANOVA. Situa-zione critica per un capodi bestiame di una aziendaagricola del Comune di Ci-vitanova del Sannio. Lamucca, allontanatasi dallamandria è precipitata inun burrone rimanendo fe-rita e bloccata in bilico sulprecipizio. Sul posto sonoaccorsi gli uomini delCorpo Forestale delloStato della stazione di Fro-solone che, verificata lacriticità della situazione acausa del luogo estrema-mente impervio, sono staticostretti ad allertare i tec-nici specializzati del ser-vizio regionale del CorpoNazionale Soccorso Alpinoe Speleologico (CNSAS),gli unici in grado di ope-rare in ambienti di questotipo. I tecnici del CNSAS,grazie all’utilizzo di parti-colari tecniche alpinisti-che, hanno consentito almedico veterinario dell’ASREM di raggiungerel’animale ferito, permet-tendone la sedazione. Perl’espletamento dell’opera-zione di recupero è statofatto intervenire un elicot-tero del Corpo dei Vigilidel Fuoco che ha per-messo l’evacuazione e lamessa in sicurezza dell’animale.

Mucca salvatadal Soccorsoalpino

Per il Pisu di Isernia diversi i Comuni interessati

L'animale era finito in un burrone. Intervenuti anche Vigili del fuocoe forestale

ISERNIA. E' fissata per questa mattina aIsernia la conferenza stampa del presi-dente della Provincia, Luigi Mazzuto, perl’illustrazione di dati significativi emersi inoccasione dell’ultimo incontro promossodall’Upi con i Presidenti delle Province eu-

ropee per discutere con le istituzioni deglistati partener dell’Italia dei provvedimentidel Governo contro le Province.

“Rappresentanti di Governo e Parlamentocontinuano ad affermare che le Provincevanno cancellate perché esistono solo in

Italia. E' falso – ha dichiarato il PresidenteLuigi Mazzuto – e intendiamo dimostrarlo!In 19 Stati su 28 il governo del territorio èaffidato a tre livelli istituzionali: Regioni,Province e Comuni. Solo gli stati più piccoli,come Cipro, Malta e Lussemburgo nonhanno Province. E nel resto d’Europa alleProvince è assegnata la gestione dei nostristessi servizi, strade, scuole, ambiente, la-voro, sviluppo economico, e in più si occu-pano di assistenza sociale. Lo fanno con bi-lanci ben diversi dai nostri: le 408 Provincetedesche nel 2011 hanno gestito 55 mld dieuro, le 100 Province francesi 73 miliardi dieuro, le 50 Province spagnole 16 miliardi.Nello stesso anno le 107 Province italianeavevano un bilancio che superava appena i10 miliardi. E mentre noi pesiamo l’1,26%della spesa pubblica, le Province francesi nerappresentano il 6,3%, quelle tedesche il4,5% e quelle spagnole il 3,2%. Facciamo lestesse cose pesando meno sui bilanci delloStato”.

All’incontro con la stampa interverrannoil Presidente della Provincia di Isernia LuigiMazzuto e il Presidente del Consiglio Pro-vinciale Lauro Cicchino.

“Chi vuole sciogliere le Province?”

Isernia – Max Gazzè sarà in concerto ad Isernia al-

l’Auditorium Unità d’Italia il prossimo 9 novembre per

l’unica data in Molise del suo tour teatrale “A Teatro

Sotto Casa”. Dopo lo straordinario successo del “Sotto

Casa Tour” estivo, Max Gazzè reinventa ora il suo re-

pertorio vestendolo di un nuovo abito, consono all'ele-

ganza, all'intimità e alla bellezza dei più importanti teatri

italiani. Partirà infatti il 7 novembre dal Teatro Cilea di

Reggio Calabria, il tour teatrale “A Teatro Sotto Casa”.

Affiancato dalla sua band storica e da un quartetto

d’archi, Max rivisiterà il suo intero repertorio: dopo un

set acustico, con arrangiamenti morbidi incentrati sulle

sonorità delicate degli archi, ci sarà l’esplosione finale

con tutti i pezzi storici, da “Cara Valentina” a “Una Mu-

sica può fare”, passando per “Il Timido Ubriaco” e “Il So-

lito Sesso”. Infaticabile e sorprendente come sempre,

Max continua così la sua sperimentazione musicale,

poetica ed artistica. Il 2013 è stato per il cantautore ro-

mano un anno di grazia: la partecipazione al Festival di

Sanremo la successiva pubblicazione del nuovo album

di inediti “Sotto Casa”, un trionfale tour estivo, ora l’ap-

prodo nei teatri, location particolarmente adatta al

suo raffinato modo di fare musica.

“Sotto casa” ha messo d’accordo critica e pubblico

e ci riporta un Max Gazzè ironico e tagliente: dieci

brani molto particolari, energetici, caratterizzati da ar-

monie musicali più complesse rispetto ai suoi ultimi la-

vori, arricchiti dalla partecipazione dell’orchestra di

Roma, testi spesso autobiografici, grazie anche alla

presenza come autore del fratello e poeta Francesco.

I due pezzi presentati al Festival lo rappresentano al

meglio: l’immediata ed orecchiabile “Sotto Casa” ed “I

Tuoi Maledettissimi Impegni” che fotografa al meglio la

complessità di cui si diceva in precedenza.

Attualmente è in rotazione radiofonica il nuovo sin-

golo “Buon compleanno”, uno dei pezzi più apprezzati

dell’album, emozionante e toccante omaggio al tempo

passato insieme ad una persona cara, una canzone che

mette in risalto il lato più intimista di Max confermando

così la sua abilità nel trattare i sentimenti in modo sem-

plice ma mai banale.

Il concerto di Isernia è organizzato da Euromusic

Isernia ed Eventi e concerti live.

Prevendite negli abituali punti vendita Ciaotickets, co-

sto del biglietto 25.00 - 35.00 euro.

Max Gazzè in concerto ad Isernia il 9 novembreUnica data per il Molise del “A Teatro Sotto Casa” all'Auditorium Unità d'Italia

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TERMOLI – Non accenna a placarsi la polemica e ri-chieste di chiarimenti sulla questione Blu Costru-zioni che stà facendo realizzare una palazzina nellevicinanze della chiesa del Crocifisso. Tra i tanti inter-rogativi posti ora è spuntato uno nuovo e lo hannoavanzato i Consiglieri comunali di opposizione: 10frontespizi di tavole del programma di riqualifica-zione urbana “area del Crocifisso”. Sono privi di tim-bro e firma, allegate alla delibera del Consigliocomunale che ha ap-provato l’accordo diprogramma. Una ca-renza sulla docu-mentazione, cheinvece è obbligato-ria, scoperta dall’op-posizione con RemoDi Giandopmernicoin prima linea comeprimo firmatario diun documento pro-

tocollato luned’ scorso ed indirizzato al Presidentedel Consiglio comunale Alberto Montano e ai Con-siglieri di maggioranza. “Rimettiamo 10 frontespizi ditavole del programma di riqualificazione urbana“area del Crocifisso” – si legge nel documento -. Comesi può facilmente notare sono tavole “anonime”, cioèsenza firma e senza timbro di chi le ha fatte”. L’op-posizione carica a testa bassa fiutando qualche irre-golarità procedurale. Parrebbe proprio di si visto che

lanciano la domandache attende risposta:“è solo l’ultimoesempio, le tavoleallegate alla deli-bera di Consiglionon hanno il timbroe nemmeno la firma,contrariamente acome dovrebbe es-sere e a come è ac-caduto finora?”.

129 ottobre 2013 Termoli

TERMOLI - Servizi ad ampio rag-gio, nel periodo giugno-settembre,sono stati svolti dalla SezioneOperativa Navale di Termoli, inmateria di polizia economico-fi-nanziaria e polizia marittima.Lungo la costa, nei comuni di Pe-tacciato, Montenero, Termoli eCampomarino, i Finanzieri hannosottoposto a controllo 18 stabili-menti balneari, al fine di verifi-care il corretto adempimento delledisposizioni di Legge nel settoreI.C.I.-I.M.U., relativi alle annualitàpregresse, e canoni di concessionedemaniale. Le attività hanno con-sentito di quantificare complessi-vamente tributi evasi per circa250mila Euro e ben 7 casi di“omessa dichiarazione” nello spe-cifico comparto impositivo. I ver-bali redatti, sono statidebitamente inoltrati ai Comuni

di competenza ed all’Ufficio Re-gionale Demanio Marittimo dellaRegione Molise, Enti preposti al-l’irrogazione delle sanzioni. 110crociere operative hanno invececaratterizzato l’attività negli spec-chi d’acqua antistanti il litorale

molisano; nel corso delle stesse, 90imbarcazioni sono state sottopo-ste a controllo. Ulteriori verbaliz-zazioni hanno quindi interessatoil settore della pesca e delle Leggisanitarie: 26 persone, risponde-ranno a vario titolo di sanzioni

che, nel minino, superano com-plessivamente l’importo di 35milaeuro. Le connesse attività hannoconsentito il sequestro di 500 Kg.di pescato (molluschi, crostacei,pesce) e 62 attrezzature minuteutilizzate per la pesca. Controlli

serrati anche in materia di Legi-slazione sul lavoro: nel corso di 21ispezioni eseguite sia a terra chea mare, a bordo di pescherecci, iFinanzieri hanno infatti indivi-duato e verbalizzato 8 posizioni ir-regolari e/o in nero. 24imbarcazioni, sono state inveceoggetto di apposito monitoraggio,nell’ambito degli specifici con-trolli finalizzati al rilevamentodella capacità reddituale dei rela-tivi intestatari ed utilizzatori (c.d.“C.E.TE.” – Controllo Economicodel Territorio). Tra le operazioni disoccorso che hanno caratterizzatoil periodo estivo, una ha visto im-pegnati i militari nell’aiuto pre-stato a tre diportisti in difficoltà allargo di Termoli, che sono statiprontamente raggiunti da una Ve-detta del Corpo e rimorchiatipresso il porto adriatico.

TERMOLI – Si è tornati a parlare del futuro dello Zuccherificiodel Molise in un incontro che si è tenuto tra i sindacati di cate-goria, lavoratori e gli assessori regionali Michele Petraroia e Vit-torino Facciolla. Dalla riunione è emersa la possibilità da partedella Regione ad un confronto da tenersi ad un tavolo di lavorocoinvolgendo, oltre ai rappresentanti dei lavoratori, anche l’am-ministratore delegato Alfieri e il procuratore Feligini. Nel corsodell’incontro con i sindacati i due assessori regionali hannoespresso le perplessità sul futuro dell’azienda saccarifera aiquali hanno risposto i sindacati. “Abbiamo imprese che hanno somministrato gente dal nord epersone del posto, che hanno lavorato per anni allo Zuccherifi-cio, che stanno a casa. Gli avventizi non hanno le giornate perpoter chiedere la disoccupazione, non ci sono i modelli per farela domanda delle semine. Ci chiediamo se c’è ancora interesse a proseguire perché le pro-blematiche sono tante e differenti”. Interrogativi che potrebberoessere sciolti proprio durante i lavori del tavolo prospettato daidue assessori regionali e al quale potrebbe intervenire, oltre allealtre componenti, anche il governatore del Molise Paolo DiLaura Frattura.

TERMOLI – La Polizia Municipale comunica che èstata emanata l’ordinanza con la quale si dispone, a fardata da ieri e per tutta la durata dei lavori, che la cir-colazione dei veicoli di ogni ordine e grado sul lungo-mare Cristoforo Colombo sarà a senso unico di marciain direzione “periferia – centro” nel tratto compreso trala rotatoria di Via del Mare e la rotatoria di Via Magel-lano (Hotel Mistral), tramite una sola corsia utilizza-bile, in conseguenza del restringimento parziale dellacarreggiata dovuto ai lavori di riqualificazione in corso.

Ancora polemiche sulla realizzazionedella palazzina al Crocifisso

TERMOLI - Romeo Faletra è statoconfermato all’unanimità coordi-natore delle Misericordie per ilMolise. La nuova nomina è avve-nuta al termine dell’assemblea re-gionale delle Confraternite diMisericordia del Molise, alla pre-senza del delegato della Confede-razione il Consigliere Nazionale,Gianfranco Gilardi. La votazione siè tenuta nella sede di Termoli dellaMisericordia e vi hanno presoparte gli aventi diritto delle Miseri-cordie del Molise di: Larino, For-tore, Petrella Tifernina, SanGiuliano di Puglia e Termoli. In uncomunicato stampa Faletra ha an-nunciato che presto sarà avviato un

nuovo coordinamento in provinciadi Isernia. Faletra nel ringraziare ivotanti per la fiducia accordatagliricorda che “Le Misericordie delMolise sono l’organizzazione di as-sistenza e di promozione sociale edumana articolata quasi su tutto ilterritorio regionale. Negli ultimi anni, pur nella diffi-coltà del momento di crisi econo-mica continuiamo a crescerenumericamente, infatti, molti sonole iscrizioni dei volontari nelle ri-spettive Misericordie molisane,pertanto, il nostro obiettivo ora equello di moltiplicare le Misericor-die nella nostra Regione. Le Mise-ricordie molisane dispongono di

decine e decine di mezzi: ambu-lanze di ogni tipo, anche con riani-mazione, mezzi per trasportodisabili per interventi nei servizisociali, mezzi per pronto interventodi manovalanza, per protezione ci-vile, moduli antincendio e tantoaltro”. E i dati parlano chiaro sul-l’importanza di questa struttura: dagennaio a tutto il mese di settem-bre dell’anno in corso, le Misericor-die sono state impegnatre in 2.744casi di trasporti, dimissioni o dia-lisi, 3.087 emergenze e 118, cin-quanta assistenze permanifestazioni varie, quarantaseipresidi ospedalieri, 1.125 trasportinei vari centri di riabilitazione.

Futuro dello Zuccherificio,presto un tavolo di lavoro

Romeo Faletra confermato coordinatoremolisano delle Misericordie

Lungomare nord, inversione temporaneadel senso unico di marcia

Guardia di Finanza: estate di controlli lungo la costa molisana

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URURI - Nicola Grimani (1790-1843):[Dhonikòli Dhonpaulùçit Gërmànavet] -Nipote della nobildonna Domenica Mad-dalena Grimani, consorte di Giovanni Mu-sacchio (discendente della PrincipessaVlaika Kastriota nonché sesto sindaco diUruri), “giocherà” un ruolo temerario estrategico nei drammatici avvenimentidell'aprile 1818 (eliminazione della banda“Vardarelli”). L'albero genealogico del suoCasato registra “presenze parentali” di in-dubbia e straordinaria valenza storico-po-litica. Parentele con chi? Con il ....... Leone

di San Marco! Nelle vene di tre famosi Ti-tolari del Potere Dogale Veneziano scor-reva, difatti, sangue Grimani. I loro nomi?Antonio (LXXVI° Doge dal 1521 al 1523),Marino (LXXXIX° Doge dal 1595 al 1605) ePietro (CXV° Doge dal 1741 al 1752). Stopalle sorprese? Non ancora. Ecco un ultimo“dettaglio”. Ci sovviene, in questo mo-mento, una singolare testimonianza rac-colta all'epoca del nostro lontanosoggiorno in Gran Bretagna (anno 1970).Taulànd Ahmèt Kùpi (classe 1928), uneminente coraggioso intellettuale shqipë-

tàr e studioso di araldica in esilio politico aLondra, ci parlava di una più che verosi-mile ipotesi tendente ad individuare il Ca-postipite della Famiglia Grimani nellapersona di un “certo” Giustino Ulpio Teo-dorico. Carneade, e costui? Era figlio dellaPrincipessa Matasunta (nipote del grandeTeodorico, Re degli Ostrogoti e dei Romanidal 493 al 526) e del nobile illiro Germano(cugino in primo grado di Giustiniano ilGrande, decimo Titolare dell'Impero Ro-mano d'Oriente dal 527 al 5659).

Tiberio Occhionero

SAN GIULIANO DI PUGLIA – Nei giorniscorsi si è parlato di istituire nel villaggio diprima accoglienza del centro bassomolisanoun centro di accoglienza per 800 – 1000 per-sone che chiedono asilo politico. Voci che sonorimbalzate a livello nazionale che hanno cat-turato l’attenzione del movimento 5 Stelle iquali deputati hanno presentato una interro-gazione parlamentare. Chiedono al Ministrodell’Integrazione e a quello dell’Interno se: “IlGoverno non reputi inadeguato aprire uncentro con una capacità di accoglienza tra le800 e le 1000 persone in un paese come SanGiuliano di Puglia che conta 1100 abitanti, pe-raltro privo dei servizi essenziali per acco-gliere e “proteggere” le condizioni delicate diun richiedente asilo” e se “quella zona a for-tissima economia agricola possa implemen-tare il fenomeno dello sfruttamento in agri-coltura ed il caporalato, posto che, la suavicinanza con il foggiano ed i suoi ‘ghetti’ peresempio, può essere foriera di uno sviluppo diquel fenomeno di allargamento di zone fran-

che che ben si conoscono”. I firmatari del do-cumento Luca Frusone, Gianluca Rizzo, Ema-nuela Corda, Tatiana Basilio, Paolo Bernini,Ferdinando Alberti e Massimo Artini, sonoscettici perché: “Lo status giuridico del centroappare alquanto aleatorio. Si parla di un cen-tro hub, con un intreccio fra i vari status giu-ridici dei centri previsti dalla normativa”. Glionorevoli 5 Stelle ritengono che: “Nel caso incui lo straniero non dovesse avere l’accessoalla procedura d’asilo, sarebbe di fatto unapersona in fase di espulsione, quindi il centrosi trasformerebbe di in un centro di tratteni-mento ed espulsione”. Anche Italo Di Sabato,referente regionale per l’Osservatorio sullaRepressione interviene sulla questione di-cendosi contro l’istituzione del centro di acco-glienza. “Non mi sembra casuale che si vogliacollocare un centro così grande in contestourbano così piccolo e privo di servizi, ma a vo-cazione agricola. Ritengo che sia un graveatto di irresponsabilità o, peggio, di consape-vole spinta verso il lavoro nero e il caporalato

di una parte della forza lavoro migrante. Tuttoquesto con il diritto alla garanzia della prote-zione internazionale non ha nessun collega-mento”.

Contrarietà ha espresso anche l’associa-zione cattolica Pax Christi Molise: “Diciamono a una forte concentrazione di persone, a

una militarizzazione del luogo, a un trattarlicome animali rinchiusi in un circo. La nostrascelta umana prima che cristiana ci impone dirimetterci in discussione perché nessuno siaescluso, ma ad ognuno venga offerta l’oppor-tunità di realizzarsi nel luogo dove meglio ri-tiene. La natura non ha frontiere”.

139 ottobre 2013Termoli

SAN MARTINO IN PENSI-LIS - Il 5 giugno 2014 ricor-rerà il bicentenario dellafondazione dell’Arma dei Ca-rabinieri, ricorrenza di pro-fonda e significativarilevanza storica per tutta lacollettività nazionale che ri-conosce nell’Arma una delleistituzioni più so-lide del Paese, si-curo punto diriferimento perla tutela della le-galità, per la pre-venzione ed ilcontrasto allecriminalità diogni specie, per lalotta ad ogni forma di terrori-smo e corruzione di ogni ge-nere. Per testimoniarel’attaccamento tra le comu-nità italiane e l’Arma dei Ca-rabinieri, in occasione del 1°centenario fu eretto un mo-numento al Carabiniere neiGiardini Reali di Torino, rea-lizzato con il contributo di

quasi tutti i comuni d’Italia,come attestato dalle deliberedi adesione conservate nelmuseo Storico dell’Arma. Invista della celebrazione delbicentenario della fonda-zione, è intendimento del-l’Arma realizzare un altromonumento che riprodurrà

quello ormai cele-bre del MaestroBerti “I Carabi-nieri nella tor-menta”, un’operache ha segnato lastoria d’Italiadella quale sonostati fedeli prota-

gonisti i Carabi-nieri, da collocare neigiardini di Via del Quirinale aRoma, significativamente in-titolati al 150° dell’Unitàd’Italia. L’iniziativa peraltro èpatrocinata dall’ANCI e, per-tanto, la Giunta municipaleha deliberato: “Di condividerepienamente e sostenere l’ini-ziativa”.

Adesione iniziativa bicentenariodell’Arma dei carabinieri

BONEFRO - E’ con i fatti, quelli realmente tangibili, che affron-tiamo il capitolo ricostruzione post sisma. In stretta sinergia e col-laborazione con la Giunta regionale e l’Agenzia regionale diProtezione Civile, sto terminando gli incontri ricognitivi nei Co-muni del cratere; verifico, quindi, di persona tutte le questioni an-cora aperte, le vicende umane e burocratiche, le storie di chireclama risposte, le necessità delle Amministrazioni. Oggi, più diieri, posso realmente comprendere le domande di chi – a distanzadi 11 anni dal terremoto del 2002 e a poco più di due settimanedall’ennesimo anniversario di quei giorni sciagurati – reclama,giustamente, risposte. I cittadini di Bonefro, chi vive ancora nelvillaggio provvisorio, sono fra questi: la situazione che si trovanoad affrontare oggi – con la soppressione del bus navetta – è unadelle conseguenze della fine del regime di straordinarietà edemergenza che ha invece regolato, per dieci anni, le decisioni, gliatti e le attività dei Comuni ricadenti nel cratere sismico. In Molisenon è più emergenza, almeno su carta. L’Agenzia regionale diProtezione Civile, accusata di non aver dato seguito alle richieste,non può contribuire in alcun modo per fronteggiare questa tipo-logia di spesa proprio perché l’emergenza è terminata. E’ benechiarire che i fondi a disposizione, derivanti dalla delibera Cipe,sono finalizzati ad un solo, obbligato, obiettivo: concludere la rico-struzione. Naturalmente, è piena la consapevolezza che il pro-blema - già oggetto di attenzione - esiste e che deve essereaffrontato, in maniera condivisa, individuando percorsi e modalitàche riguardino anche situazioni analoghe ancora in essere.

Salvatore Ciocca

Collegamenti con il villaggioprovvisorio: nessunordine di interrompereil servizio navetta

ISOLE TREMITI – La Capitaneria diPorto di Termoli informa che il prossimo 11ottobre alle ore 9, verrà effettuata unachiamata d’imbarco per marittimo italiano,in possesso del titolo di “Capobarca per lapesca costiera”, iscritto nel registro Pesca-tori, in regola con la vigente normativa sa-nitaria, disponibile d’ imbarcare in qualitàdi “comandante” settore pesca, sul moto-pesca “Nuova Ambra” iscritto al registrodella delegaziione di spiaggia delle IsoleTremiti. Il marittimo interessato dovrà pre-sentarsi presso l’ufficio della Capitaneriadi Porto di Termoli. Sempre dalla Capitane-ria comunicano che dal 21 settembrescorso i servizi della delegazione spiaggiadelle Tremiti sono accentrati nella sede diTermoli. Saranno seguiti gli stessi orari diapertura al pubblico: lunedì, mercoledì evenerdì dalle ore 9 alle 12; martedì e gio-vedì dalle ore 9 alle 12 e dalle 15 alle 17.

Pesca, chiamatad’imbarcoper comandante

L’erede di Dogi ed Ostrogoti

Centro accoglienza profughi interrogazione del Movimento 5 Stelle

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di Mauro PalladinoSulle maglie del Campobasso è com-

parsa la scritta La Molisana. Come neglianni della B. E’ chiaro che i termini delcontratto siano cambiati: allora c’erano inballo centinaia di milioni (di lire), oggimeno di 50 mila euro. A fare da cusci-netto tra l’azienda pastaia e la squadracon le maglie rossoblù è stato il sindacoDi Bartolomeo che si assicurò il si delladitta Ferro già in estate.

In quell’occasione il primo cittadinodel capoluogo riuscì a strappare un as-senso ai Ferro anche in caso di eventualeripescaggio in serie D. Aumentando la ci-fra dell’assegno.

Per quel poco che ne sappiamo sembrache sia solo il Campobasso nel girone apoter sfoggiare sulle proprie divise ilmarchio di un’azienda tanto prestigiosa.La Molisana dopo l’acquisizione deiFerro ha ripreso a guadagnare fette dimercato. Attestandosi ai primissimi postitra le aziende alimentari del ramo. Fi-nendo dietro alla De Cecco e a poche al-tre di alto target. Ben diverso invece è ildiscorso delle aziende che producono unprodotto più commerciale, a prezzi piùcontenuti.

Va ricordato che la squadra che ha in

Giulio Perrucci il suo presidente “di ser-vizio” si può vantare di essersi assicurata(tramite Falcione e Meo) anche la spon-sorizzazione della Phlogas e, di recente,ha ricevuto anche il beneplacito dellaBanca Popolare delle Province Molisane.La stessa che ha fatto da tesoreria per

raccogliere i fondi versati in estate dai ti-fosi, al momento della rinascita.

Sia ben chiaro: per fronteggiare uncampionato di vertice non basteranno dicerto i soldi provenienti dalle sponsoriz-zazioni. Tenendo conto anche dei costiche sono stati affrontati per il passaggio

della società dalla famiglia Lozzi allanuova proprietà. Bisogna anche ricor-dare il pasticcio della Santeliana che ècostato altri 10 mila euro, a perdere. Perquesto alla gestione tecnica della squa-dra è il caso di aggiungerci altri 65 milaeuro pagati per la successione.

Facendo un po’ di previsioni economi-che la stagione, così com’è stata impo-stata in casa rossoblù dovrebbe costarecirca 200mila euro. Che una volta sareb-bero serviti per reggere squadre di mediaclassifica. Ma da quando i cordoni di tuttele borse si sono stretti ogni squadra si ge-stisce con budget ridotti. Anche se200mila euro non sono da considerarecifra di poco conto.

Campobasso forse è l’unica società chepaga stipendi “veri”. Le altre, eccettol’ambizioso Fornelli, si sono imposte diliquidare solo i “rimborsi”. Risparmiandoanche sugli allenatori che per regola-mento sono gli unici ad aver diritto a uncontratto. Prendete la Santeliana: a MarioCordone che tra l’altro gioca pure, lo re-munera in maniera molto parca. Comeera nell’aria, non a caso la squadra diSant’Elia è stata sul punto di non iscri-versi, proprio per mancanza di finanzia-tori.

149 ottobre 2013 Sport

La presenza di tre sponsor non solleva la proprietà rossoblù da spese rilevanti.

Uno dei pochi amici molisani ricorda l’ex mister rossoblù che guidò i lupi nel 1984

Ecco perché fallì Giancarlo Cadè

Ho accolto con piacere l’invito da partedella Gazzetta del Molise di scrivere unbreve ricordo di Giancarlo Cadè (mortoqualche giorno fa, a 83 anni) che conobbiprima a Pescara e poi nella sua breve espe-rienza a Campobasso. Nella città abruzzeseil mister bergamasco fece subito centro,portando i biancocelesti in Serie A per laprima volta nella loro storia. Io che in queigiorni, per ragioni di lavoro, abitavo a Mon-tesilvano, durante il tempo libero (pomerig-gio) ebbi modo di conoscere e poifrequentare Cadè, con il quale entrai benpresto in amicizia. Giancarlo era un uomosemplice, quanto ambizioso. Non ci misimolto a capire che era un maniaco del pal-lone. Quel senso di rincorsa della perfe-zione forse gli arrivò in seguitoall’improvvisa notorietà che gli giunse conla vittoria che gli arrivò, alla guida del Ve-rona, contro il Milan di Nereo Rocco chesolo qualche giorno prima aveva vinto unacoppa europea. E che arrivò anche strematoalla sfida del Bentegodi, dove i rossoneri fu-rono battuti per 5-3, dopo aver subito leprime tre reti nella prima mezzora di gioco.Non c’è stato giorno che Cadè non abbia ri-cordato quel pomeriggio favoloso per lui ecosì nefasto per il Milan a cui sarebbe ba-stato anche il pareggio per fare lo spareggio

con la Juventus. Mentre i bianconeri vinseroa Roma, con un gol del solito Altafini, ilMilan prendeva gol su gol e si lasciava su-perare in testa alla classifica. Lo scudetto fuappuntato sul petto della Signora e Cadè ri-cevette i ringraziamenti da parte dellostesso Giampiero Boniperti che in queglianni era presidente della Signora del calcioitaliano. A Pescara il mio amico Cadè feceveramente un miracolo: contro ogni aspet-tativa portò i biancocelesti in Serie A, man-dando in tilt il traffico nel giorno dellamatematica promozione. Ho ritrovato Cadèa Campobasso nel 1984. Con gioia sono an-dato a trovarlo al Roxy, dove alloggiò neiprimi giorni della sua permanenza moli-sana. Subentrò a Pasinato, il più amato degliallenatori rossoblù. Raccolse una ereditàniente affatto semplice: vincere e convin-cere. Non gli riuscì né l’una né l’altra cosa:la squadra pur giocando bene faceva sem-pre qualche errore grossolano e le sconfitteseguirono altre sconfitte. Sino a che Moli-nari decise di mandarlo via, nonostante ladura resistenza di Piero Aggradi il direttoresportivo che lavorò con lui a Pescara, for-mando una affiatata coppia. Non manco dirispetto all’amico che non c’è più, tra l’altroanche più avanti di me negli anni, se sveloche Cadè a Campobasso venne di cattiva

voglia: aveva appena riportato il Bologna inB e si aspettava la riconferma. Che non ar-rivò. Così, per non rimanere fermo, accettòdi scendere al Sud, terreno a lui poco gra-dito. Del Bologna e di Bologna città, invece,Cadè ebbe infiniti rimpianti. Nel rileggere ilsuo lungo curriculum di allenatore non èdifficile scoprire quanto gli sia piaciuto gal-leggiare nelle zone nordiste. Al massimo siera spinto sino a Pescara e già gli era sem-brato troppo. 150 chilometri più giù, sino alMolise gli sono sembrati eccessivi. Forseper questo non frequentò nessun molisano.Restando chiuso in albergo per tante ore,facendosi appena qualche passeggiata soli-taria, tra gli alberi secolari della Villa Comu-nale. Toccò ad Aggradi comunicargli illicenziamento campobassano. Giusto iltempo di concordare con la segreteria ros-soblù le modalità economiche e partire fuuna sola cosa. Ricordo che lasciò il nostrocapoluogo addirittura di sera. Faceva ungran freddo e il cielo non prometteva nulladi buono. Gli consigliai di aspettare la na-scita del nuovo giorno. Non mi volle ascol-tare. Mise in moto la sua auto tedesca epartì. Giancarlo era fatto così. Leghistaprima di ogni altro. Forse per questo non hamai trovato il feeling con la gente del sud.

Domenico Cirelli

Per vincere il campionatoservono 200mila euro

E’ stato un autentico leghista che non amava il sud con cui non ha mai legato Subentròa Pasinato, il tecnico più amato, e rimpianse il Bologna che non l’aveva confermato

A tanto ammonta la cifra che verosimilmente dovrebbe uscire dalle casse della società di Falcione

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