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D I C H I A R A Z I O N E D I C H I A R A Z I O N E A M B I E N T A L E A M B I E N T A L E 2 0 1 0 2 0 1 0 Stabilimento di Stabilimento di Castellarano Castellarano

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DICHIARAZIONE DICHIARAZIONE AMBIENTALE AMBIENTALE 20102010Stabilimento di Stabilimento di CastellaranoCastellarano

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Indice:a) Premessa PPaagg.. 33

b) Il gruppo Iris PPaagg.. 33

1) Informazioni generali sul sito e sulle sue attività PPaagg.. 44

1.1) Generalità su Ariostea S.p.a. PPaagg.. 44

1.2) Cenni storici sull’azienda PPaagg.. 55

1.3) Il sito PPaagg.. 55

1.3.1) Ubicazione PPaagg.. 55

1.3.2) Storia dell’uso del territorio PPaagg.. 1100

1.3.3) Inquadramento geografico - geologico PPaagg.. 1100

1.4) La politica ambientale di Ariostea PPaagg.. 1111

1.5) La produzione ceramica in Italia PPaagg.. 1133

1.6) L’attività svolta nel sito PPaagg.. 1144

1.6.1) I prodotti PPaagg.. 1144

1.6.2) Il processo produttivo Ariostea PPaagg.. 1144

2) Identificazione e valutazione degli aspetti ambientali del Sito PPaagg.. 1199

2.1) Analisi ambientale iniziale e prestazioni ambientali di Ariostea PPaagg.. 1199

2.2) Dati ambientali del sito PPaagg.. 2200

2.2.1) Utilizzo di materie prime PPaagg.. 2211

2.2.2) Fabbisogno e consumo idrico PPaagg.. 2233

2.2.3) Consumo energetico PPaagg.. 2255

2.2.4) Emissioni in atmosfera PPaagg.. 2266

2.2.5) Produzione di rifiuti PPaagg.. 2299

2.2.6) Scarichi idrici PPaagg.. 3322

2.2.7) Generazione di rumore PPaagg.. 3322

2.2.8) Trasporti indotti PPaagg.. 3344

2.2.9) Rischi di natura chimico fisica PPaagg.. 3355

2.2.10) Contaminazione del terreno PPaagg.. 3377

2.2.11) Sicurezza e igiene del lavoro PPaagg.. 3377

2.2.12) Aspetti ambientali indiretti PPaagg.. 3388

2.3) Efficienza ambientale PPaagg.. 3399

3) Il sistema di gestione ambientale PPaagg.. 4411

3.1.) La struttura organizzativa dello stabilimento PPaagg.. 4411

3.2) Il gruppo preposto alla gestione ambientale “I ruoli” PPaagg.. 4422

3.3) La struttura del sistema di gestione ambientale PPaagg.. 4422

3.4) La prevenzione delle emergenze PPaagg.. 4444

3.5) Rapporti con i fornitori PPaagg.. 4455

3.6) La diffusione della dichiarazione ambientale PPaagg.. 4455

3.7) L’audit ambientale PPaagg.. 4466

4) Gli obiettivi ed il programma di miglioramento PPaagg.. 4466

4.1) Le spese ambientali PPaagg.. 4477

c) Bibliografia PPaagg.. 4488

d) Glossario PPaagg.. 4499

e) Norme e leggi di riferimento PPaagg.. 5511

Allegato N°1 Inquinanti emessi per punto di emissione PPaagg.. 5533

Allegato N°2 Stratigrafia del sottosuolo PPaagg.. 5544

f) Dichiarazione di approvazione EMAS PPaagg.. 5555

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aa)) PPRREEMMEESSSSAA

Questa è la quarta edizione della dichiarazione ambientale di Ariostea e contiene informazioni

sulle principali attività e processi che si svolgono nel sito, sugli effetti ambientali di tali

operazioni, sugli obbiettivi di miglioramento e sui programmi messi in atto per conseguirli.

La struttura della dichiarazione è stata suddivisa in quattro parti:

IIaa.. PPaarrttee Viene presentata l’attività del sito cercando di dare informazioni generali

sull’azienda. Questa parte riporta l’impegno assunto da Ariostea ed annunciato

nella Politica Ambientale.

IIIIaa.. PPaarrttee Vengono analizzati gli aspetti ambientali definendo per ognuno di essi

l’interazione con l’ambiente.

IIIIIIaa.. PPaarrttee Viene descritto sinteticamente il Sistema di Gestione di cui Ariostea si è dotata

per tenere sotto controllo i suoi aspetti ambientali.

IIVVaa.. PPaarrttee Vengono presentati gli obbiettivi che Ariostea ha definito per il miglioramento

delle proprie prestazioni ambientali e i relativi programmi di gestione che essa si

pone.

bb)) IILL GGRRUUPPPPOO IIRRIISS

La Storia. Iris Ceramica fu fondata nel '1961, dal dottor Romano Minozzi, attuale presidente

del gruppo, Cinquanta dipendenti per seimila metri quadrati divisi in due capannoni collocati al

centro di cinque ettari di terra: fu questo il primo passo verso un'espansione che avrebbe

portato l'impresa alle attuali dimensioni.

La struttura del Gruppo. Oltre all'omonima azienda, il gruppo Iris Ceramica comprende:

Ariostea, FMG, GranitiFiandre, Eiffelgres, Porcelaingres in Germania, Stonepeak in Tennessee,

Ceramica Indus-Edilcarani, La Ceramica oltre a Technokolla, Arco Smalti, Technomix,

Technoposa specializzata nella posa di piastrelle, inoltre Savoia Canada in Canada e Matimex in

Spagna, importanti aziende di distribuzione di materiali ceramici. Quindi 14 società di cui 4

all’estero, dove lavorano oltre 2.000 dipendenti.

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La strategia, l’ambiente, la tecnologia. Dagli stabilimenti del gruppo Iris partono ogni

giorno migliaia di m2 di piastrelle per quasi tutti i paesi del mondo, infatti oltre il 60 % della

produzione del gruppo è destinato alle esportazioni.

Il gruppo Iris Ceramica opera una strategia basata sull’integrazione verticale, che fa perno sul

controllo completo del ciclo di produzione, dalle materie prime al prodotto finito, fattore

indispensabile per garantire il continuo conseguimento della qualità totale dei prodotti.

La produzione si caratterizza anche per un grande rispetto della natura. Gli stabilimenti sono

infatti dotati di dispositivi che riducono al minimo qualsiasi tipo di inquinamento.

11.. IINNFFOORRMMAAZZIIOONNII GGEENNEERRAALLII SSUULL SSIITTOO EE SSUULLLLEE SSUUEE AATTTTIIVVIITTAA’’

11..11)) GGEENNEERRAALLIITTÀÀ SSUU AARRIIOOSSTTEEAA SS..PP..AA

Ariostea S.p.a. è una delle aziende del gruppo che progetta, sviluppa, realizza e

commercializza materiali in gres porcellanato High Tech e che, pur nel rispetto dei principi

fissati dalla presidenza, mantiene la propria autonomia finanziaria gestionale ed

amministrativa, rispetto le altre aziende del gruppo.

All’interno dello stabilimento tutte le attività produttive sono pressoché totalmente

automatizzate, governate dalle migliori tecnologie di settore e da software specifici e

all’avanguardia.

Agli addetti competono in prevalenza mansioni intellettive e di controllo.

I materiali e l’export. Ariostea fabbrica materiali di elevatissima qualità per pavimenti e

rivestimenti, che comprendono materiali in Grès fine porcellanato tradizionali oltre ad un ampio

assortimento di materiali d’alta gamma che riproducono marmi, pietre e legni high tech grazie

a tecnologie progettate internamente e brevettate.

Con i suoi 200 addetti, Ariostea ha sviluppato nel 2009 una produzione di circa 1,8 milioni di

m2 con un fatturato di circa 45 milioni di Euro dei quali oltre il 60% proviene da vendite

all’estero (Germania, Francia, Belgio, Estremo Oriente, Stati Uniti, ecc.).

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11..22)) CCEENNNNII SSTTOORRIICCII SSUULLLL’’AAZZIIEENNDDAA

Lo sviluppo di Ariostea S.p.a. è stato segnato dalle seguenti tappe:

1959 = Viene fondata a Roteglia in provincia di Reggio Emilia la Ceramica Ariostea

Monocottura S.p.a. azienda di produzione monocottura pasta rossa smaltata

1978 = Ariostea acquisisce a Roteglia un ulteriore stabilimento per la produzione di

monocottura pasta bianca smaltata.

1988 = Ariostea acquista e trasforma uno stabilimento a Castellarano dedicandolo

interamente alla produzione di Grès fine Porcellanato segmento produttivo a forte

connotazione tecnica.

1993 = l’azienda viene acquistata dal Gruppo IRIS primario gruppo ceramico italiano

1994 = vengono ceduti i due stabilimenti di Roteglia e si provvede alla riorganizzazione del

sito di Castellarano che comporterà:

• la costruzione della nuova palazzina uffici e di una sala mostra,

• l’ampliamento dell’area coperta adibita a magazzino prodotto finito,

• la tracciatura di una nuova viabilità interna per migliorare l’accesso degli automezzi

• ripristino di alcune parti della facciata est del capannone e la creazione di un’area

piantumata sul lato della statale per migliorare la visione estetica.

1996 = Il Sistema Qualità di Ariostea viene certificato UNI EN ISO 9001 da Certiquality.

2000 = Ariostea S.p.a. ottiene la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale ISO 14001

da Certiquality.

2001 = Ariostea S.p.A. ottiene la registrazione EMAS del sito

11..33)) IILL SSIITTOO

1.3.1) Ubicazione: Il Sito Ariostea è situato nella periferia a nord del centro di Castellarano,

in provincia di Reggio Emilia in un terreno classificato “zona industriale edificata e di

complemento omogenea D”, come previsto dal Piano Regolatore del Comune di Castellarano.

Il Sito è ubicato a circa 25 km a Sud - Sud est di Reggio Emilia e a 22 km a Sud - Sud ovest di

Modena, nel cosiddetto “comprensorio ceramico” posto tra le due suddette province, nel centro

della regione Emilia Romagna (figura 1 - 2).

Ariostea S.p.a. è facilmente raggiungibile:

via terra, dal nord utilizzando autostrade A1, A13 e A22 ; dal sud sempre tramite la

A1, A14 e la A15 ;

via aerea, tramite l’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna o gli aeroporti di Milano

“Linate” e “Malpensa”o di Verona “Villafranca”.

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Fig. 1 Regione Emilia Romagna

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Fig. 2 Inserimento del sito

SCALA 1:85.000

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Fig. 3 Carta Geologica con ubicazione del sito.

SCALA 1:6.000

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Fig. 4 Foto aerea del sito.

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Il Sito (figure 3 e 4), ubicato nel Comune di Castellarano (RE) in Via Cimabue n.20, occupa

un’area totale pari a circa 160.000 m2, di cui circa 60.000 m2 edificati, circa 80.000 m2

asfaltati o pavimentati, circa 20.000 m2 di aree verdi. Negli ultimi anni, tale distribuzione non è

stata modificata, pertanto l’impatto sulla biodiversità è rimasto invariato

La superficie coperta comprende le aree di produzione, la palazzina uffici e i magazzini. Tale

area è delimitata a nord con un’area dedicata a prato e area di pertinenza ENEL, a sud da

un’altra azienda ceramica del gruppo IRIS e area dedicata a prato, a est oltre la statale S.S.

486 inizia l’area di influenza del fiume Secchia, a ovest altre attività industriali o commerciali.

L’inquadramento dato dal piano regolatore alle attività confinanti è quindi prevalentemente

analoga a quella su cui è ubicato il sito. L’abitazione più vicina al sito è posta ad una distanza

di circa 50m dai confini aziendali (lato sud ovest).

L’impatto visivo di tali stabilimenti è assai mitigato dalla presenza di un ampia zona verde con

vegetazione di tipo arbustivo su tutto il lato est esposto alla statale .

1.3.2) Storia dell’uso del territorio: Gli stabilimenti posizionati all’interno del sito

rappresentano l’unione di attività e proprietà distinte, che nel corso degli anni sono state man

mano integrate arrivando a formare un unico complesso produttivo.

Da una ricerca storica condotta e dalle successive indagini svolte, non sono emersi problemi

ambientali determinati dalle attività, di produzione ceramica, precedenti all’acquisto del sito da

parte di Ariostea.

In particolare le perforazioni eseguite nel 1993 in relazione alla costruzione della palazzina

uffici e l’indagine litostratigrafica svolta nel 2000 presso Ariostea dallo studio Intergeo (2) non

hanno evidenziato nulla di anomalo.

Dettagli possono essere reperiti nel capitolo 2.2.10 al paragrafo “Contaminazioni del terreno”.

1.3.3) Inquadramento geografico – geologico: L’area in esame si colloca nella zona del

fondovalle Secchia, su sinistra idrografica del fiume stesso, su una zona di terrazzamento

fluviale (vedi figura 3). Quindi tale area, in superficie e nel primo sottosuolo (per uno spessore

di alcuni metri), è caratterizzata dalla presenza di ghiaie sabbiose in alternanza a depositi più

fini. Tale deposito alluvionale ricopre i depositi argillosi marini di età pliocenica. Tale situazione,

classica della zona, è rappresentata nella colonna stratigrafica in Allegato 2 risultante dai

carotaggi eseguiti durante la già citata indagine litostratigrafica di Intergeo (2)

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Durante tale indagine non è stata rilevata la presenza di falda la cui temporanea presenza va

messa in relazione alle precipitazioni atmosferiche. La morfologia pressochè pianeggiante del

terrazzo, dotato di leggera pendenza verso il corso d’acqua posto ad Est, conferisce al terreno

stesso una notevole stabilità come tra l’altro evidenziato nella relazione tecnica eseguita da

studio esterno(3).

La presenza del corso d’acqua in prossimità del sito non costituisce un particolare elemento di

pericolosità come tra l’altro evidenziato nel parere tecnico relativo al rischio idraulico, rilasciato

dal Magistrato del Po(4) che evidenzia come la sede stradale della statale (e ancor più il sito)

risulti ampiamente al di sopra della massima piena storica del fiume Secchia in quel tratto.

Il comune di Castellarano ed altri limitrofi risultano essere collocati in classe sismica 2 (rischio

medio). Relativamente ad Ariostea, non esistono prescrizioni specifiche per gli edifici e

strutture esistenti, mentre eventuali nuovi progetti dovranno essere conformi alle specifiche

norme tecniche previste dalla nuova normativa.

11..44)) LLAA PPOOLLIITTIICCAA AAMMBBIIEENNTTAALLEE DDII AARRIIOOSSTTEEAA

Per guidare efficacemente le proprie attività verso il miglioramento continuo, la direzione di

Ariostea ha stabilito un suo impegno specifico di “Politica per la Qualità e per l’Ambiente”

coerente con i principi stabiliti dal suo presidente.

La Politica per la Qualità e per l’Ambiente è stata diffusa ed illustrata all’interno della Società

affinché essa fosse nota e condivisa da tutti i dipendenti diventando parte integrante della

cultura aziendale; essa inoltre è contenuta all’interno del presente documento e viene pertanto

diffusa all’esterno secondo quanto definito al capitolo 3 paragrafo 6.

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11..55)) LLAA PPRROODDUUZZIIOONNEE CCEERRAAMMIICCAA IINN IITTAALLIIAA::

Per meglio inquadrare Ariostea nel contesto produttivo nazionale e territoriale di insediamento,

si consideri quanto segue:

Complessivamente in Italia a fine 2008 il settore ceramico per la produzione di piastrelle

da pavimento e rivestimento è composto di circa 195 società prevalentemente di piccole e

medie dimensioni nelle quali sono occupati poco più di 26.000 addetti.

Nel 2008 la produzione, è stata di 513 milioni di m2 e le vendite hanno fatto registrare un

fatturato complessivo nazionale di 5,5 miliardi di Euro.

I principali tipi di materiali e le relative quantità prodotte negli ultimi anni, possono essere

così riassunti:

Tab. 1. Produzione annua

PRODUZIONE ANNUA in Milioni di M2

TIPOLOGIACERAMICAPRODOTTA

2004 2005 2006 2007 2008

Monocottura 148 126 117 101 91

Bicottura 52 49 47 47 42GrèsPorcellanato

360 360 383 391 363

Altri 27 22 22 20 17

Come si può notare il segmento del Gres porcellanato è sicuramente quello che fino al

2007 ha fatto registrare i maggiori incrementi, si consideri infatti che solo nel 1992 la sua

quota di produzione rappresentava il 10% sul totale e che tale quota nel 2008 è stata pari

circa al 71 % del totale. La diminuzione nel 2008 di tutti i segmenti produttivi risente già

della crisi del settore iniziata nell’estate dello stesso anno.

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11..66)) LL’’AATTTTIIVVIITTÀÀ SSVVOOLLTTAA NNEELL SSIITTOO::

1.6.1) I Prodotti. ARIOSTEA S.p.a è uno dei maggiori produttori mondiali di Gres Porcellanato

per pavimenti e rivestimenti, una tipologia di materiale in forte crescita, grazie alle sue elevate

caratteristiche tecniche ed alla capacità di riprodurre marmi e pietre naturali.

La produzione Ariostea è pari a quasi 1.800.000 m2; pur rimanendo all’interno della tipologia

del Grès porcellanato, si è notevolmente evoluta nel tempo, passando dalla tipologia cosiddetta

dei “porfidi”, a quella ottenuta attraverso applicazioni di superficie a umido caratterizzante la

produzione della seconda metà degli anni ’90, per arrivare agli ultimi anni durante i quali

Ariostea si è attivata nella fabbricazione di materiali denominati "High Tech" che riproducono

marmi e pietre naturali attraverso le più moderne tecnologie industriali.

Il passaggio a questa nuova fase ha comportato un’inevitabile trasformazione impiantistica, ma

soprattutto ha comportato una variazione nella gestione degli impianti tale da influire sui

consumi energetici ed idrici a causa di:

- Un maggiore frazionamento dei lotti di produzione di atomizzato con conseguente aumento

dei cicli di accensione/spegnimento.

- Una maggiore necessità d’acqua per migliorare le caratteristiche finali del prodotto

- Una riduzione della produttività sia alle presse, causata da un aumento dei tempi necessari

per il nuovo sistema di caricamento, che conseguentemente ai forni.

L’andamento delle suddette tipologie produttive dal 2005 al 2009, è rappresentato in figura 5:

Fig. 5 Andamento tipologie produttive 2005-2009

1.6.2) Il processo produttivo Ariostea. Il processo di produzione (vedi Figura 6 ) è

articolato in una serie di operazioni condotte in modo controllato così da garantire la sicurezza

del personale, la protezione dell’ambiente, la limitazione di sprechi di risorse, la garanzia della

qualità al cliente.

Versato a magazzino per tipologia

0102030405060708090

2005 2006 2007 2008 2009 Anno

%

Porfidi

Materiali conapplicazioniHigh tech

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Fig. 6. Il ciclo produttivo e il flusso di materiali dello stabilimento ARIOSTEA

Descrizione del flusso produttivo di Ariostea:

Materie Prime: arrivo, immagazzinamento e avvio in produzione.

Le materie prime utilizzate nella produzione del Grès porcellanato o dell’atomizzato, sono:

Materia prima Stato fisico Materia prima Stato fisico

Argille Solido Sabbie feldspatiche Solido

Sabbie quarzifere Solido Additivi per impasto Solido – liquido

Coloranti Solido - liquido Sali solubili Liquido

FANGHI

POLVERI

SCARTO IN VERDE

SCARTO COTTO

: Materiali avviati a deposito temporaneoquindi conferiti a smaltitori autorizzati persmaltimento o riutilizzo

Legenda Prodotto ATOMIZZATO

Quelli generati nella stabilimento Ariostea sono

integralmente riutilizzati.

Le polveri, raccolte dagli appositi filtri, sonointegralmete riutilizzate

Questo tipo di scarto, di elevata inerzia, è

riutilizzato nella preparazione di fondi stradali

E' integralmente riutilizzato

Parte dell'atomizzato prodotto è venduto ad altre

Aziende

MACINAZIONE/TURBODISSOLUZIONE

SCELTA

MISCELAZIONE ATOMIZZATI

ESSICCAZIONE

APPLICAZIONI

ATOMIZZAZIONE BARBOTTINA

COTTURA

IMBALLAGGIO

DEPURATOREACQUE

IMMAGAZZINAMENTO EINVIO PRODOTTO

FINITO

ARRIVO, IMMAGAZZINAMENTO EAVVIO IN PRODUZIONE MATERIE PRIME

D

PRODOTTOATOMIZZATO in uscita

FILTRIPOLVERI

Acqua depurata

Fanghi da depurazione

Polveri

Scarto in verde

(Scarto in cotto)D

Acque dilavorazione/lavaggio

PREPARAZIONE CONCENTRATO COLORE

MISCELAZIONE BARBOTTINE

FILTRIFUMI

D

PRESSATURA

SQUADRATURA

(Calce Esausta)

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I coloranti, sono aggiunti in tipo e quantità diversa in base al colore che si desidera conferire

all’impasto. Ariostea dispone di una gamma di colori che miscelati tra loro, in diverso modo e

quantità, permette l’ottenimento di una vasta gamma di prodotti.

Le materie prime arrivano tramite autotreni, che possono giungere direttamente dai luoghi

d’origine (cave), o da scali ferroviari e navali.

Stoccate in appositi box coperti, esse subiscono il controllo da parte del laboratorio controllo

qualità, per accertarne la conformità alle specifiche d’acquisto concordate con il fornitore.

Successivamente i singoli impasti vengono prelevati dai box di contenimento con pale

meccaniche e trasferiti all’impianto automatico di dosaggio.

♦ Macinazione a umido in mulini discontinui e turbodissolutori

Le materie prime, opportunamente miscelate nelle percentuali stabilite dalle formule emesse

dal Laboratorio di Ricerca e Sviluppo, vengono trasformate mediante un processo di

Macinazione a umido in mulini discontinui e turbodissolutori.

a) Turbodissoluzione

La maggior parte delle diverse argille, opportunamente dosate, viene inviata ai turbodissolutori

dove con l’aggiunta di acqua e ad una agitazione a pale, vengono portate allo stato semi

liquido e stoccate in apposite vasche. Successivamente una determinata quantità di questo

semilavorato, viene aggiunta e miscelata a quella generata dalla macinazione nei mulini.

b) Macinazione in mulino

Le materie prime dure (sabbie quarzifere e feldspatiche), vengono inviate ai mulini rotativi

discontinui dove con l’aggiunta di un 30 / 40% d’acqua e ad una prolungata macinazione, si

ottiene l’impasto allo stato liquido denominato “barbottina”. Questo, dopo essere stato

miscelato con una predefinita quantità di barbottina proveniente dai turbodissolutori, viene

scaricato in apposite vasche interrate munite di agitatori.

♦ Preparazione concentrato colore e miscelazione barbottine.

In un reparto adiacente a quello di macinazione vengono preparati i coloranti allo stato liquido;

essi sono costituiti generalmente da sali colorati disciolti in acqua e vengono mantenuti in

vasche metalliche di stoccaggio e controllati in accettazione dal laboratorio.

Tramite vasche pesatrici, si dosa una quantità predefinita di concentrato colore; essa viene poi

aggiunta alla barbottina presente nelle singole vasche interrate ed omogeneizzata con essa

tramite l’agitatore di cui ogni vasca è dotata.

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♦ Essiccazione a spruzzo: Atomizzazione

Tramite pompe a pressione variabile da venti a trenta atmosfere, la barbottina è spruzzata

all’interno dei due cilindri d’acciaio con cono di scarico detti atomizzatori, dove viene

nebulizzata da appositi ugelli con fori diamantati.

Contemporaneamente è immessa aria calda che essicca le gocce di barbottina trasformandole

in un prodotto granulare con umidità controllata detto atomizzato, idoneo alla successiva fase

di formatura per pressatura. Il prodotto atomizzato viene successivamente setacciato e

trasferito in appositi sili di stoccaggio.

Un procedimento automatico di miscelazione dei vari impasti completa la fase di preparazione

dell’impasto prima del suo invio alla fase di pressatura.

♦ Pressatura

L’atomizzato viene trasferito dai sili di stoccaggio alle tramogge di carico delle presse idrauliche

del reparto di formatura (pressatura) ed inserito nello stampo tramite appositi “carrelli”.

La pressatura vera e propria avviene tramite compressione dell’atomizzato all’interno di due

superfici (Stampo). La lastra cruda così ottenuta viene successivamente trasportata tramite

nastri alla successiva fase di essiccazione.

♦ Essiccazione

Scopo di tale fase e’ la rimozione dell’acqua residua ancora presente nella lastra cruda, in

modo da ridurre i rischi di rotture nella successiva fase di cottura.

Le lastre destinate a subire ulteriori applicazioni sono convogliate direttamente su essiccatoi

rapidi verticali ad aria calda alimentati a gas metano, mentre le altre vengono fatte passare

attraverso essiccatoi a tunnel nei quali l’aria calda viene recuperata dalle ventole di

raffreddamento dei forni.

♦ Preparazione delle applicazioni di superficie.

Dopo le necessarie fasi di preparazione delle materie prime (macinazione e/o miscelazione),

eseguite sotto il controllo del laboratorio, i semilavorati ottenuti vengono scaricati e stoccati in

vasche dotate di agitatore (se liquidi) oppure in contenitori in plastica (se solidi) e trasferiti

dagli operatori lungo le linee per il loro utilizzo.

Sulle lastre essiccate, le applicazioni a umido lungo le linee del reparto vengono eseguite in

diversi modi a seconda dell’effetto o della tipologia produttiva da ottenere. Queste lastre prima

della cottura passano nuovamente in essiccatoi a tunnel, per eliminare la componente d’acqua

fornita durante le lavorazioni.

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♦ Cottura in forni a rulli

E’ un procedimento che tramite le alte temperature (circa 1250°C) comporta nel materiale

modificazioni strutturali che lo rendono estremamente resistente all’usura ed agli agenti

atmosferici.

I forni che Ariostea utilizza per la cottura dei materiali sono monocanale o bicanale a rulli,

dotati di bruciatori a metano.

Durante il ciclo, la lastra è preriscaldata, cotta e raffreddata; quindi, il materiale in uscita dal

forno è stoccato in appositi parcheggi per il cotto, pronto per l’operazione di scelta.

♦ Rettifica

Il nuovo segmento produttivo, verso cui Ariostea tende, ha richiesto l’inserimento per alcune

tipologie di materiali, di una lavorazione di rettifica dei contorni delle lastre ottenuta mediante

l’uso di dischi diamantati. Attraverso questa lavorazione vengono ulteriormente ridotte ed

omogeneizzate le differenze dimensionali tra i diversi pezzi e tipologie fornite, semplificando

all’utilizzatore la fase di posa in opera.

♦ Scelta e pallettizzazione

Successivamente alla fase di cottura e eventualmente di rettifica, i materiali vengono inviati

alle linee di scelta dove operano sia macchine di tipo automatico in grado di eliminare eventuali

difetti di qualità che personale specializzato in grado di valutare eventuali carenze estetiche del

prodotto. Tramite sistemi automatici, le lastre vengono poi confezionate in scatole di cartone,

posizionate su pedane in legno (pallets), e protette dagli agenti atmosferici tramite cappucci in

polietilene.

♦ Stoccaggio del prodotto finito in magazzino

Il materiale finito e confezionato viene stoccato in apposito magazzino in attesa della

spedizione o del ritiro della merce da parte della clientela, che avviene tramite autotreni o

container. I materiali Ariostea, sono utilizzati in edilizia per il rivestimento di pavimenti e pareti

di ambienti interni ed esterni, residenziali e commerciali, pubblici e privati, civili ed industriali.

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22.. IIDDEENNTTIIFFIICCAAZZIIOONNEE EE VVAALLUUTTAAZZIIOONNEE DDEEGGLLII AASSPPEETTTTII AAMMBBIIEENNTTAALLII DDEELL SSIITTOO..

22..11)) AANNAALLIISSII AAMMBBIIEENNTTAALLEE IINNIIZZIIAALLEE EE PPRREESSTTAAZZIIOONNII AAMMBBIIEENNTTAALLII DDII AARRIIOOSSTTEEAA

L’Analisi Ambientale Iniziale(1), in conformità con quanto richiesto dal Regolamento CE

1221/2009 (EMAS 3), è stata effettuata prendendo in esame tutte le attività aziendali riferibili

al Sito in esame che presentano aspetti capaci di generare effetti ambientali.

Così sono stati valutati processo produttivo, logistico, manutentivo, il microclima, il ciclo idrico,

i rifiuti, i ricicli interni, i consumi energetici, le caratteristiche del territorio di insediamento,

considerando gli aspetti diretti ed indiretti applicabili al sito di seguito denominati pertinenti.

Tra tali aspetti sono stati individuati quelli da mantenere sotto sistematico controllo in quanto

soggetti a prescrizioni legali o perché ritenuti importanti dall’alta direzione attraverso i principi

elencati nella politica ambientale.

Questi aspetti, chiamati rilevanti, sono annualmente analizzati da una commissione interna per

stabilire quali tra essi possono presentare effetti significativi sull’ambiente.

Tale analisi viene condotta alla luce dei seguenti criteri di significatività:

Valutazione del rischio in condizioni normali, anormali e di emergenza

Grado di prossimità ai limiti di legge (in virtù anche di limiti interni più restrittivi

dei limiti di legge e di soglie di attenzione ancora più restrittive)

Eventi che nel periodo oggetto dell’analisi abbiano comportato impatti significativi

Segnalazioni di parti interessate

Sensibilità del territorio

Indicatori interni o di settore

E’ sufficiente che anche uno solo di questi criteri sia positivo per determinare la significatività

dell’Aspetto Ambientale analizzato. Nella tabella 2 viene riportata una sintesi della suddetta

identificazione. In essa sono riportati anche gli aspetti ambientali indiretti, ossia quegli aspetti

associati alle fasi di pre-produzione (dalla cava al cancello di ingresso dello stabilimento) e di

post-produzione (dal cancello di uscita dello stabilimento fino alla dismissione finale del

materiale da parte del cliente).

Tale valutazione è parte integrante del riesame annuale da parte dell’alta Direzione Generale e

sta alla base del processo di definizione degli obiettivi e programmi ambientali.

Nei paragrafi seguenti si riporta un compendio dei dati quantitativi. Al fine di valutare gli

andamenti di ciascun aspetto ambientale rilevante, si è fatto ricorso sia a valori assoluti (ad

es., flussi annuali), che a valori specifici, riferiti cioè all’unità di produzione.

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Gli andamenti sono mostrati in grafici e tabelle, e si riferiscono in generale al periodo dal 2005

al 2009, salvo quanto diversamente specificato.

Relativamente agli aspetti ambientali rilevanti ritenuti non significativi, il Sistema di Gestione

Ambientale ne garantisce la non significatività anche in condizioni anomale e/o d’emergenza.

Nel 2009 non sono risultati presenti aspetti ambientali significativi in quanto sono state risolte

le significatività evidenziate nella precedente dichiarazione ambientale e non ne sono emerse

di nuove

Tab. 2. Valutazione degli aspetti ambientali del sito (anno 2009)

Aspetto pertinente Rilevante (tra parentesi leprincipali leggi di riferimento)

Significativo (tra parentesi ilcriterio di significatività)

ASPETTI DIRETTIUtilizzo di materie prime Si (politica aziendale) NoEmissioni in atmosfera Si (DL 152/06) No

Rumore Si (L 447/95 – DL81/08) NoPolveri diffuse Si (limiti SCOEL) NoScarichi idrici Si (Del.Reg.286/2005) NoRifiuti Si (DL 152/06) NoMovimentazione veicolareinterna al sito

Si (politica aziendale) No

Consumi energetici Si (L 10/91) NoConsumi idrici Si (politica aziendale) NoSostanze chimiche Si (limiti ACGIH) NoAmianto (eternit) Si (DL 257/06 - DM 6/9/94 –

DL 81/08)No

Campi elettromagnetici Si (L 36/01 – DL 81/08) NoContaminazione del terreno Si (DL 152/06) No

Sismicità e stabilità Si (Ordinanza 3274/2003) NoRischio incendio e gestioneemergenze

Si (DM 16/2/82 – DM10/3/98)

No

Biodiversità No NoPCB/PCT No NoEsondabilità No NoImpatto visivo No No

ASPETTI INDIRETTITraffico indotto esterno al sito Si (politica aziendale) NoGestione delle cave di materieprime

Si (politica aziendale) No

Posa, utilizzo e demolizione delprodotto finito

Si (politica aziendale) No

Appaltatori/fornitori Si (politica aziendale) No

22..22)) DDAATTII AAMMBBIIEENNTTAALLII DDEELL SSIITTOO::

I prodotti Ariostea: La produzione di Ariostea è costituita da Grès Porcellanato, essendo

ormai cessata da anni la vendita di atomizzato e mole abrasive (Figura 7)

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Fig. 7: Produzione Ariostea di grès porcellanato ed atomizzato (per vendita)

In tabella 3 è riportata la produzione Ariostea sia come tonnellate di atomizzato prodotto che

come versato a magazzino (in m2 e in tonnellate). Il leggero progressivo incremento del peso

unitario è dovuto all’orientamento produttivo verso grandi formati (fino al 60 x 120 cm) i quali

necessitano di spessori maggiori. I valori del versato a magazzino o di atomizzato prodotto

sono utilizzati per il calcolo degli indicatori che sono riportati nei prossimi paragrafi.

Tab. 3: Produzione di Ariostea

Anno

2005

Anno

2006

Anno

2007

Anno

2008

Anno

2009

Atomizzato umido totale prodotto (t) 81368 78093 77559 70138 53004

Atomizzato umido venduto (t) 9248 4860 4 0 0

Versato a magazzino (m2) 2680614 2598563 2733443 2487277 1776158

Versato a magazzino (t) 54852 55734 59117 54074 38458

Peso unitario (kg/m2) 20,5 21,4 21,6 21,7 21,7

2.2.1) Utilizzo di materie prime: Le materie prime destinate alla produzione del Grès

Porcellanato o dell’atomizzato, sono classificabili nelle seguenti diverse famiglie (tra parentesi è

indicata la variazione percentuale di presenza della famiglia sul totale delle materie prime):

Fig. 8: Distribuzione delle materie prime nell’anno 2009

Produzione di Ariostea

0

10

20

30

40

50

60

70

2005 2006 2007 2008 2009 Anno

Migliaia di t

Gresporcellanatoversato amagazzinoAtomizzatovenduto

Materie prime anno 2009

Sabbie quarzifere

20,2%

Argille32,3%

Feldspati35,8%

Coloranti ed additivi11,7%

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Sabbie Feldspatiche con funzione fondente (30 – 45 %):

Argille con funzione plastica (20 – 35 %): esse fanno sì che la lastra cruda mantenga la

forma e consistenza che ha ricevuto durante la pressatura,

Sabbie quarzifere con funzione strutturale (15 – 25 %): esse costituiscono lo scheletro

della lastra,

Coloranti e additivi per impasto e con funzione colorante, sbiancante o fluidificante a

seconda del caso, oltre a coloranti e sali solubili con funzione decorativa applicati sulle

lastre essiccate (5 – 15 %).

Come verrà documentato più oltre, a tutt’oggi Ariostea ricicla nell’impasto la totalità dello

scarto crudo e ciò consente un corrispondente risparmio di materia prima

Come risulta evidente in figura 8 circa il 90 % delle materie prime è costituito dalle terre

(feldspati, sabbie, argille) per impasto; la restante parte da coloranti ed additivi per impasto ed

applicazioni. Tra questi ultimi, sono incluse alcune materie prime etichettate, pertanto anche al

fine di provvedere ad un idoneo utilizzo di tali sostanze chimiche, copia delle schede di

sicurezza dei prodotti in uso è stata distribuita agli RLS ed al medico competente e durante i

corsi di formazione e informazione per gli operatori dei reparti, è stata fornita l’indicazione dei

DPI da utilizzare durante l’utilizzo di tali sostanze. Al fine di tutelarsi quanto più possibile dalle

conseguenze di un eventuale sversamento accidentale di sostanze chimiche (in particolare

coloranti, additivi e sali solubili in forma liquida), i punti di stoccaggio delle materie prime sono

ubicati in aree protette (o all’interno dei capannoni o all’esterno in aree impermeabili e con

pendenze tali da convogliare una eventuale perdita in canalette di raccolta indi in pozzetti

interrati in cemento armato). Le attività di movimentazione di tali sostanze sono regolate da

idonee istruzioni operative finalizzate alla prevenzione degli sversamenti e ad affrontare una

eventuale emergenza. Comunque sulla base della ricerca commissionata a Studio Alfa (5)

emerge come l’azienda non rientri nel campo di applicazione del DL 334/99 relativo alle

aziende a rischio rilevante (direttiva Seveso 2). In tabella 4 sono rappresentati i quantitativi

consumati dal 2005 al 2009 e il quantitativo medio in stoccaggio nel 2009

Tab. 4: Quantitativi annui di materie prime utilizzate (t/anno) ed in stoccaggio medio (t)

Mat. primaAnno

2005

Anno

2006

Anno

2007

Anno

2008

Anno

2009

Stoccaggio

medio

Feldspati 30.917 28.937 26.310 23.414 17.679 5.000

Argille 16.120 21.610 22.263 22.997 15.941 4.000

Sabbie quarzifere 15.161 13.418 13.871 12.066 9.946 3.000

Coloranti ed additivi 6.181 6.047 6.391 5.900 5.770 1.500

Tali materie prime danno luogo a una quantità di prodotto finito tanto maggiore quanto minore

è il quantitativo di scarti (cotti, crudi, derivanti dalla squadratura del prodotto finito) fuoriusciti

dal ciclo produttivo di Ariostea in seguito al conferimento a smaltitori autorizzati. Tale “indice di

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resa” è rappresentato in figura 9 ed in tabella 5 dove si può osservare la sua sostanziale

stabilità a valori compresi tra il 97 ed il 98 %.

Fig. 9 Indice di resa delle materie prime

Tab. 5: Resa delle materie prime

Anno

2005

Anno

2006

Anno

2007

Anno

2008

Anno

2009

Totale materie prime utilizzate nontrasformate in prodotto finito (t) *

1408 1262 1321 1368 945 **

Indice di resa (%) 97,50 97,79 97,82 97,53 97,60

* Materiale conferito a terzi (es. scarto cotto, scarto crudo, fanghi di squadratura, ecc)** Tale quantitativo tiene conto di un conferimento di materiale di magazzino non più in catalogo

2.2.2) Fabbisogno e consumo idrico: L’acqua è una componente fondamentale della

produzione ceramica, dove viene utilizzata sia come materia prima per l’impasto che nel

lavaggio degli impianti nei diversi reparti produttivi.

Accanto a questi fabbisogni, strettamente produttivi, bisogna anche ricordare il consumo di

acqua legato ai servizi igienici ed all’irrigazione del verde.

Non tutti i fabbisogni richiedono lo stesso livello di qualità dell’acqua, perciò Ariostea utilizza

sia acqua potabile che acqua industriale (acqua di fiume trattata), fornite entrambe dall’ente

preposto (ENIA). I reflui idrici produttivi sono completamente riutilizzati nel ciclo produttivo di

Ariostea rispettando ampiamente le BAT del settore ceramico che indicano un valore pari

almeno al 50 %. Per un maggior dettaglio delle portate relative ai diversi flussi idrici si veda lo

schema grafico di bilancio idrico al par 2.2.6. La ripartizione nel 2009 dei diversi tipi di flusso

idrico sono rappresentati nella tabella 6.

Tab. 6 Ripartizione flusso idrico anno 2009

Destinazione Quantitativi (m3/anno)

Produzione 28.512

Uso igienico ed irriguo 11.563

Ricircolo * 21.843

* totale acque passate attraverso l’impianto di trattamento e riutilizzate nell’impasto o per lavaggi

Indice di resa

95

96

97

98

99

100

05 06 07 08 09 Anno

%

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Gli andamenti nel tempo del fabbisogno e del consumo idrico sono riportati in tabella 7 ed in

figura 10.

Tab. 7: Consumo e fabbisogno idrico (quantità e indici)

Anno 2005 2006 2007 2008 2009Acqua industriale (migliaia di m3) 46,5 42,1 35,4 33,2 24,0Acqua potabile (migliaia di m3) 7,5 6,7 6,5 6,2 6,9 *Consumo (migliaia di m³) 54 48,8 41,9 39,4 30,9Indice di consumo (m3/t di atomizzato prodotto) 0,663 0,625 0,540 0,562 0,584

* Quantitativo al netto di una perdita occulta di acqua potabile

Fig. 10: fabbisogno e consumo idrico 2005-2009

Ariostea ha avuto negli ultimi anni un fabbisogno idrico in tendenziale calo passando dai circa

90.000 m3 del 2005 (quantitativo comprensivo delle acque di riciclo riutilizzate a lavaggi degli

impianti) ai circa 50.000 del 2009. Ciò è in stretta relazione con la diminuzione del quantitativo

di prodotto finito. Anche il consumo (di acqua potabile e industriale) è diminuito dagli oltre

50.000 m3 del 2005 ai 30.000 m3 del 2009; la restante quota di fabbisogno viene coperta dal

riciclo delle acque reflue opportunamente trattate in appositi impianti di depurazione. Per poter

interpretare le prestazioni del sito è stato elaborato un indicatore di consumo specifico riferito

all’atomizzato prodotto, che è il semilavorato di Ariostea che da solo determina i maggiori

consumi e fabbisogni idrici. I risultati sono rappresentati in figura 11 e in tabella 7.

Fig. 11: indice di consumo

Fabbisogno e consumi idrici

010000

20000300004000050000

600007000080000

90000100000

05 06 07 08 09 anno

m3

Acqua riciclata

Acqua potabile

Acqua industriale

Indice di consumo

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

0,8

05 06 07 08 09 Anno

m3/t

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Ad una leggera diminuzione dei consumi specifici fino al 2008 (e ciò grazie anche all’adozione

di specifici piani di miglioramento ambientale) ha fatto seguito un leggero incremento e ciò a

causa della forte diminuzione produttiva che comporta una maggiore incidenza dei consumi

“fissi”

2.2.3) Consumo energetico: Ariostea, per la sua attività produttiva, utilizza energia termica

derivante dalla combustione di gas naturale (miscela di gas composta per oltre l’80% da

metano), ed elettrica prelevata da linee elettriche di distribuzione a 15000 V indi ridotta a 380

V in cabine di trasformazione interne al sito. Non vengono utilizzate energie rinnovabili.

Tab. 8: consumi energetici globali distinti per fonte

Consumi energetici globali (migliaia GJ/anno)Anno 2005 2006 2007 2008 2009

Consumo termico globale 346 354 349 317 229Consumo elettrico globale 89 88 89 85 69Consumo gasolio-benzina globale 5 5 4 5 3

I consumi energetici sono stati tutti espressi in GJ (giga-Joule) in modo da poter agevolmente

confrontare tra loro gli apporti delle singole fonti energetiche ed in modo da utilizzare un unico

indicatore a rappresentazione dei consumi specifici.

In tabella 9, i consumi delle 2 fonti energetiche principali (gas naturale ed energia elettrica)

vengono inoltre rappresentati rispettivamente in Sm3 (Standard m3 ) e kWh

Tab. 9: Consumi energetici di gas naturale ed energia elettrica

Anno 2005 2006 2007 2008 2009Consumo termico globale (migliaia di Sm3) 9.843 9.995 10.041 9.083 6.552Consumo elettrico globale (migliaia di kWh) 24.654 24.528 24.744 23.693 19.289

Come evidente in tabella 8, il maggior contributo energetico è quello termico che negli ultimi

anni è variato tra circa 350 e 230 migliaia di GJ. Importante anche il contributo dell’energia

elettrica mentre è trascurabile il contributo di gasolio e benzina.

Fig. 12: Consumi energetici assoluti e specifici 2005-2009

Consumi energetici

0

100

200

300

400

500

600

700

2005 2006 2007 2008 2009 Anno

Consumi

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Indice

Consumi(migliaia diGJ/anno)

Indice (GJ/t diatomizzatoAriosteaprodotto)

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In figura 12, dove sono rappresentati i consumi energetici assoluti e specifici negli anni 2005 -

2009, si evidenziano solo leggere oscillazioni dell’indice di consumo.

2.2.4) Emissioni in atmosfera: Questo aspetto ambientale è senz’altro uno dei più rilevanti e

ciò a causa dell’alta concentrazione di aziende (ceramiche e non) presenti nel comprensorio.

Ariostea mantiene sotto controllo tutti gli inquinanti inseriti nell’autorizzazione integrata

ambientale rilasciata dalla provincia di Reggio Emilia (prot. 71403/16687 del 01/10/2007 e

successive integrazioni) nella quale vengono anche specificate le frequenze degli autocontrolli,

per eseguire i quali ci si avvale di una ditta esterna qualificata, accreditata SINAL (Studio Alfa).

In tabella 10 sono indicati per tipologia, i punti di emissione soggetti a periodici controlli.

L’allegato 1 riporta, distinti per punto di emissione, le medie 2009 ed i rispettivi limiti previsti

dalla autorizzazione integrata ambientale.

Tab. 10: punti di emissione e relativi controlli

Area N° punti di emissioneautorizzati

Sistema diabbattimento

Inquinanticontrollati

Frequenza controlli

MMAACCIINNAAZZIIOONNEE 2 Filtri a maniche Polveri Semestrale

AATTOOMMIIZZZZAAZZIIOONNEE 2 Filtri a maniche Polveri Trimestrale

PPRREESSSSAATTUURRAA 3 Filtri a maniche Polveri Semestrale

AAPPPPLLIICCAAZZIIOONNII PPOOSSTT--PPRREESSSSAATTUURRAA

2 Filtri a maniche Polveri Semestrale

CCOOTTTTUURRAA 2Filtri a maniche con

prerivestimento acalce idrata

Polveri, fluoro,NOx, SOx, SOV,

Aldeidi, BoroTrimestrale

SSEERRVVIIZZII ((PPUULLIIZZIIAA RREEPPAARRTTII,,SSPPAAZZZZOOLLAATTRRIICCII,, EECCCC)) 11 Filtri a maniche Polveri Semestrale

Come si può osservare, l’inquinante che l’azienda è sempre tenuta a mantenere sotto controllo

è la polvere; infatti, nelle fasi iniziali del suo ciclo produttivo (fino alla fase di pressatura), la

produzione di grès porcellanato si basa sulla lavorazione e movimentazione di materiali

(materie prime e atomizzato) che si presentano in forma polverulenta.

A tal fine all’interno dello stabilimento ogni punto che può essere una sorgente di diffusione

delle polveri è sovrastato da una specifica cappa di aspirazione collegata ad un opportuno filtro

costituito da maniche di tessuto filtrante. Il tessuto trattiene la polvere e lascia passare aria

depurata (i rendimenti sono superiori al 99 %). I controlli periodici indicati nella tabella 11

hanno lo scopo di verificare il rispetto dei limiti indicati nelle autorizzazioni e dimostrano il

corretto funzionamento dei filtri a tessuto. Tutti gli altri inquinanti che Ariostea mantiene sotto

controllo vengono originati in fase di cottura, allorquando l’alta temperatura provoca la

liberazione delle sostanze presenti nelle materie prime utilizzate o nel gas naturale utilizzato

per la combustione. Per il trattamento di tali inquinanti, nei filtri viene immessa calce idrata

allo scopo di reagire con il fluoro presente nei fumi stessi. Gli altri inquinanti (NOx, SOx, SOV,

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Aldeidi, Boro) sono presenti nei fumi in quantità già ampiamente al di sotto dei limiti di legge,

al punto da non richiedere ulteriori trattamenti

Tab. 11: Emissioni complessive di inquinanti in t/anno

IIInnnqqquuuiiinnnaaannnttteee 222000000555 222000000666 222000000777 222000000888 222000000999 LLLiiimmmiii ttteeeaaauuutttooorrr iii zzzzzzaaazzz iiiooonnneee

Polveri 2,55 2,37 2,76 2,99 2,03 34,84fluoro 0,11 0,19 0,16 0,24 0,11 0,77NOx 5,10 7 7,95 4,34 4,74 61,29SOx 11,17 3,68 4,58 1,41 0,41 153,22SOV 1,13 1,54 2,34 1,33 1,53 15,32

Aldeidi 0,13 0,11 0,18 0,19 0,16 6,13Boro 0,11 0,12 0,25 0,17 0,07 3,06

In tabella 11 è possibile confrontare il quantitativo globale emesso per ogni inquinante con il

corrispondente quantitativo massimo globale emettibile, calcolato sulla base dei limiti indicati

nell’autorizzazione attraverso la formula seguente.

nt/anno limite = Σ (Qi x hgi x Ci) x giorni annui di funzionamento x 10-9

i=1

dove:n = numero delle emissioni autorizzateQi = Portata limite autorizzata in Nm3/h dell’i-esimo impianto di depurazione;hgi = ore limite autorizzate giornaliere di funzionamento del i-esimo impianto di depurazione;Ci = concentrazione limite autorizzata in mg/Nm3 dell’i-esimo impianto di depurazione;10-9= fattore di conversione tra mg e t.

In tabella 12 è possibile confrontare il fattore di emissione per polveri e fluoro con quello

medio del settore ceramico. Si può vedere come quello del sito sia da 5 a 10 volte inferiore a

quello medio. Viene indicato anche il fattore di emissione della CO2 derivante dai processi di

combustione del gas naturale, anche se su di esso non vi sono indicatori di settore

Tab. 12: Fattori di emissione (g/m2)

IIInnnqqquuuiiinnnaaannnttteee 222000000555 222000000666 222000000777 222000000888 222000000999 MMMeeedddiiiaaa ssseee ttt tttooorrreeeccceeerrraaammmiiicccooo ((( *** )))

Polveri 0,95 0,91 0,83 1,20 1,14 7,5fluoro 0,04 0,07 0,06 0,10 0,06 0,6CO2 7090 7488 7015 6988 7082 --------

* Fonte AIA

Nelle figure da 13/a a 13/f sono rappresentati in percentuale, i valori emessi rispetto al relativo

limite massimo globale emettibile.

Ottimo il risultato ottenuto sulle polveri negli ultimi anni, in seguito all’adozione di specifici

piani di miglioramento e alla fissazione di limiti interni inferiori ai limiti autorizzati e soglie di

attenzione ancora più restrittive, al superamento delle quali scattano interventi per ristabilire le

condizioni ottimali di funzionamento.

Gli impianti di abbattimento delle emissioni sono soggetti a manutenzione preventiva al fine di

ridurre al minimo i malfunzionamenti dell’impianto e le condizioni di emergenza

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Particolare attenzione viene data ai filtri di depurazione dei fumi di cottura per i quali si

procede a controlli bigiornalieri ed ogni anomalia di funzionamento viene gestita seguendo

specifiche istruzioni operative ed è comunicata immediatamente al Responsabile Ambientale.

Inoltre eventuali situazioni di emergenza tali da richiedere un immediato intervento vengono

segnalate da appositi allarmi acustici e visivi posizionati in punti ben visibili.

fig. 13/a Emissioni di polveri fig. 13/b Emissioni di fluoro

fig. 13/c Emissioni di NOx fig. 13/d Emissioni di SOx

fig. 13/e Emissioni di SOV fig. 13/f Emissioni di aldeidi

Fig. 13 a - f Inquinanti emessi: percentuale dal 2005 al 2009 .

0%

20%

40%

60%

80%

100%

2005 2006 2007 2008 2009anno

Polveri Quantitativo globale emettibile

0%

20%

40%

60%

80%

100%

2005 2006 2007 2008 2009anno

Fluoro Quantitativo globale emettibile

0%

20%

40%

60%

80%

100%

2005 2006 2007 2008 2009anno

NOx Quantitativo globale emettibile

0%

20%

40%

60%

80%

100%

2005 2006 2007 2008 2009anno

SOx Quantitativo globale emettibile

0%

20%

40%

60%

80%

100%

2005 2006 2007 2008 2009anno

SOV Quantitativo globale emettibile

0%

20%

40%

60%

80%

100%

2005 2006 2007 2008 2009anno

Aldeidi Quantitativo globale emettibile

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2.2.5) Produzione di rifiuti: Ariostea genera diverse tipologie di rifiuto (le cui principali sono

riassunte in tabella 13), gestite da procedure interne per la loro raccolta differenziata e prese

in carico da trasportatori e smaltitori iscritti al relativo albo.

I suddetti rifiuti sono classificati, conformemente alla normativa vigente, in pericolosi (calce

esausta, olii esausti, batterie esauste) e non pericolosi. Gli andamenti nel tempo, sono riportati

come valori assoluti in tabella 13.

Tab. 13: rifiuti generati 2005-2009

Rifiuti generati (t)Codice

CERattuale

DenominazioneTipo rifiuto

N=non pericolosoP=pericoloso

DestinazioneR=recupero

S=smaltimento2005 2006 2007 2008 2009

110011220099 CCAALLCCEE EESSAAUUSSTTAA P R 54,6 52,2 45,0 39,0 32,3

115500110066 AASSSSIIMMIILLAABBIILLII AADD UURRBBAANNII N S 151,7 138,4 132,4 93,9 101,4

115500110033 RREESSIIDDUUII DDII LLEEGGNNOO N R 68,3 78,9 89,9 75,7 69,6

115500110011 CCAARRTTAA DDAA MMAACCEERROO N R 55,4 31,2 36,2 39,6 48,6

117700440055 RROOTTTTAAMMII DDII FFEERRRROO N R 46,4 55,5 85,2 76,7 57,3

116600660011 BBAATTTTEERRIIEE EESSAAUUSSTTEE P R 0 3,1 1,5 0 0

116600221133--1144--1166 MMAATTEERRIIAALLEE EELLEETTTTRROONNIICCOOFFUUOORRII UUSSOO

N/P R 0,7 1,2 1,0 0 0,5

110011229999 FFAANNGGHHII DDII LLEEVVIIGGAATTUURRAA N S 0 0 2,2 0 0

117700441111 CCAAVVOO DDII RRAAMMEE N R 0 0 1,1 1,1 1,5

115500220033 MMAANNIICCHHEE FFIILLTTRRAANNTTII N S 0 0,6 0 0,7 0

113300220055 OOLLIIOO EESSAAUUSSTTOO P R 2,0 1,4 1,5 0,5 0,6

115500110022 RREESSIIDDUUII DDII PPLLAASSTTIICCAA N R 47,1 26,4 18,3 12,8 19,0

110011220088 SSCCAARRTTOO CCOOTTTTOO N R 1408,2 1207,9 1319,1 1367,5 945,2

110011220011 SSCCAARRTTOO CCRRUUDDOO N R 0 62,1 0 0 0

In tabella 14 e in figura 14 sono invece riportati i quantitativi delle tipologie di rifiuto generate

con continuità, rapportate a 1000 m² di versato a magazzino. L’indice dei rifiuti pericolosi negli

ultimi anni risulta sostanzialmente stabile; quello dei rifiuti non pericolosi presenta leggere

oscillazioni tra 0,6 e 0,7 t/1000 m2 di prodotto finito.

Fig. 14. Quantità di rifiuti generati.

Rifiuti generati

0,000

0,200

0,400

0,600

0,800

1,000

1,200

2005 2006 2007 2008 2009 anno

t/1000 m2

Urbanidifferenziati(carta, legno,plastica)Scarto cotto

Assimilabiliad urbani

Totalepericolosi

Totale nonpericolosi

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Tab. 14: principali rifiuti generati per tipologia: (t/1000 m2)TIPO RIFIUTO 2005 2006 2007 2008 2009

SSCCAARRTTOO CCOOTTTTOO 0,53 0,46 0,48 0,55 0,53CALCE ESAUSTA 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02ASSIMILABILI AD URBANI 0,06 0,05 0,05 0,04 0,06RESIDUI DI LEGNO 0,03 0,03 0,03 0,03 0,04CARTA DA MACERO 0,02 0,01 0,01 0,02 0,03ROTTAMI DI FERRO 0,02 0,02 0,03 0,03 0,03RREESSIIDDUUII DDII PPLLAASSTTIICCAA 0,02 0,01 0,01 0,01 0,01TOTALE Pericolosi 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02TOTALE Non pericolosi 0,66 0,62 0,62 0,67 0,70

In base all’art 183 comma 1m del DL 152/2006 i rifiuti devono essere smaltiti entro i tempi

previsti o prima che si raggiungano i limiti quantitativi definiti. La tabella 15 riporta le modalità

aziendali di gestione.

Tab. 15 Permanenza dei rifiuti nel deposito temporaneo aziendale

Tipologia Modalità dismaltimento

previste dalla legge

Modalità adottate dall’azienda

Rifiutipericolosi

Cadenza massimatrimestrale o prima diraggiungere i 10 m3

Batterie ed olii esausti ed emulsione oleosa: smaltimento prima diraggiungere i 10 m3

Calce esausta: smaltimento prima di raggiungere i 3 mesi

Rifiuti nonpericolosi

Cadenza massimatrimestrale o prima diraggiungere i 20 m3

Assimilabili ad urbani, carta, plastica, legno, ferro, cocci cotti, fanghidi levigatura: smaltimento prima di raggiungere i 3 mesi

Cavo di rame, fanghi liquidi, maniche filtranti: smaltimento prima diraggiungere i 20 m3

In Figura 15. Vengono rappresentati i principali punti di raccolta differenziata di rifiuti

all’interno del sito. In tabella 16 vengono rappresentati la descrizione delle aree di deposito

temporaneo dei rifiuti ed il relativo sistema di movimentazione utilizzato

Tab. 16: Aree di deposito temporaneo rifiuti

Deposito temporaneo rifiuti generatiCodice

CER DenominazioneModalità di trasporto interno

al deposito temporaneo Ubicazione area dideposito

temporaneoTipologia area di deposito temporaneo

Modalità di prelievo dellosmaltitore

110011220099 CCAALLCCEE EESSAAUUSSTTAA Con carrello elevatore Sotto una tettoia Sacconi flessibili incappucciati con telo inplastica Carrello elevatore

115500110066 AASSSSIIMMIILLAABBIILLII AADD UURRBBAANNIICon carrello elevatore (in

benne) Area cortilizia Box scoperto in cemento armato Pinza - ragno

115500110033 RREESSIIDDUUII DDII LLEEGGNNOO Con carrello elevatore Area cortilizia Box scoperto in cemento armato Pinza - ragno

115500110011 CCAARRTTAA DDAA MMAACCEERROOCon carrello elevatore (in

balle pressate) Area cortilizia Box scoperto in cemento armato Pinza - ragno

117700440055 RROOTTTTAAMMII DDII FFEERRRROO Con carrello elevatore (in

benne) Area cortilizia Cassone metallico Pinza – ragno o sostituzione delcassone

116600660011 BBAATTTTEERRIIEE EESSAAUUSSTTEE Con carrello elevatore Sotto una tettoia Contenitore omologato in plastica Prelievo diretto a cura dellosmaltitore

117700441111 CCAAVVOO DDII RRAAMMEE Con carrello elevatore Area cortilizia ______________ Carrello elevatore

115500220033 MMAANNIICCHHEE FFIILLTTRRAANNTTII Con carrello elevatore Capannone coperto Sacconi flessibili Carrello elevatore

113300220055 OOLLIIOO EESSAAUUSSTTOO Fusti in plastica Sotto una tettoia Cisterna omologata Prelievo diretto a cura dellosmaltitore (tubazioni-autocisterna )

115500110022 RREESSIIDDUUII DDII PPLLAASSTTIICCAACon carrello elevatore (in

balle pressate) Area cortilizia Box scoperto in cemento armato Pinza-ragno

110011220088 SSCCAARRTTOO CCOOTTTTOOCon carrello elevatore (in

benne) Area cortilizia Box scoperto in cemento armato Ruspa

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Il fattore di riutilizzo dei rifiuti (internamente od esternamente al sito) collegati al ciclo

produttivo (scarto cotto e crudo, fanghi, calce, ecc) è pari al 100% rispettando pienamente il

valore minimo del 50 % previsto dall’AIA.

Fig. 15: Punti di raccolta differenziata di rifiuti all’interno del sito.

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2.2.6) Scarichi idrici: Ariostea non genera scarichi idrici di acque industriali: tutte le

acque provenienti dal ciclo produttivo, originate dai lavaggi nelle diverse fasi del processo

vengono integralmente riutilizzate dopo trattamento chimico–fisico, sia come acqua nella

macinazione, che come acqua di lavaggio. Eventuali eccedenze vengono conferite ad altre

aziende autorizzate al recupero. Gli unici reflui idrici generati sono quelli di tipo civile

provenienti dai servizi igienici che vengono scaricati nel collettore fognario comunale. In

seguito ad un intervento di miglioramento ambientale portato a termine nel 2002 è infatti

stato possibile eliminare gli scarichi in corso d’acqua superficiale provenienti dai servizi igienici

posti a quota inferiore al collettore fognario comunale.

Nel grafico sotto riportato sono rappresentate le acque in ingresso e uscita dal ciclo produttivo

INGRESSO USCITAACQUA ricircolo(21.843 m3)

CICLO IDRICOStabilimento Ariostea

Evaporazione da:AtomizzazioneEssiccamentoCottura, Impianti (28.512 m3)

Acqua da AquedottoIndustriale (24.018 m3)Apporti da materieprime (5.733 m3)

Acqua daAcquedotto potabile(10.323 m3)

Acqua usi igienici infognatura e irrigui(11.563 m3)

Dati 2009

2.2.7) Generazione di rumore:

RUMORE ESTERNO

Relativamente al rumore esterno è stato eseguito un monitoraggio nel gen 2009 (6) come

previsto dalla autorizzazione integrata ambientale. Nella tabella 17 sono riportati i valori di L95

(Livello di rumore superato per il 95% del tempo di misura) e confrontati con quelli della

campagna precedente. Il L95 rappresenta il contributo delle sorgenti fisse di Ariostea visto che

il Livello equivalente (Leq) comprende inevitabilmente anche il rumore prodotto dal traffico

veicolare presente sulle strade che circondano il sito su 3 lati.

Come si può vedere tutti i limiti assoluti sono rispettati. Anche i limiti differenziali, misurati sui

recettori più prossimi al sito e posti sul lato ovest e sud, sono rispettati.

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Tab. 17 : Livelli medi di rumore (dBA) nelle 2 ultime campagne di monitoraggio

RRRuuummmooorrrooosss iii tttààà OOOtttttt 222000000555 GGGeeennn 222000000999 LLLiiimmmiiittt iii

LLLeeeqqq LLL999555 LLLeeeqqq LLL999555Lato nord diurno 47,9 * - 57,9 48,1Lato ovest diurno 61,1 * - 68,0 52,3Lato sud diurno 72,6 65,1 60,8 55,6Lato est diurno 73,3 69,6 64,5 * -

70

Lato nord notturno - - 48,4 46,8Lato ovest notturno - - 57,3 47,4Lato sud notturno 65,5 54,6 61,3 48,5Lato est notturno 66,5 54,7 - -

60

I valori sono relativi a misure di diverse ore (ad eccezione di quelli indicati con * che sono di pochi minuti)

RUMORE INTERNO

Per garantire la salute nei propri ambienti di lavoro, Ariostea fa eseguire con le periodicità

previste dalla legge una campagna di misure della rumorosità nei vari reparti; inoltre ad ogni

innovazione impiantistica tra i potenziali aspetti esaminati rientra ovviamente anche il rumore.

Nell’ultima valutazione del rischio eseguita nel luglio 2009 da uno studio esterno (7) sono stati

valutati i livelli sonori in 335 punti diversi dello stabilimento e si sono potute identificare le

postazioni più a rischio. I risultati delle ultime 3 indagini eseguite sono presentati in figura 16.

Si osserva un leggero progressivo miglioramento (diminuiscono infatti i lavoratori esposti a

valori > 80 decibel

Fig. 16:Esposizione dei lavoratori al rumore (Lex, 8h = livelli equivalenti personali giornalieri)

Al fine di ridurre il rischio residuo si è provveduto a:

Dare in dotazione ai lavoratori opportuni DPI (dispositivi di protezione individuali); Segnalare le aree con il maggior rischio acustico tramite adeguata cartellonistica; Dare informazione al personale al momento dell’assunzione; Realizzare appositi corsi di formazione per tutti i lavoratori a rischio; Inserire tutti i lavoratori dello stabilimento in un protocollo sanitario che include, tra le

varie visite, anche quella per il controllo dell’udito.

Esposizione al rumore (Lex, 8h)

0,0

20,0

40,0

60,0

80,0

100,0

2002 2005 2009 Anno

% esposti

< 80 (dbA)

80 - 85 (dbA)

> 85 (dbA)

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2.2.8) Trasporti indotti.

Trasporti esterni:

Il problema del traffico indotto dall’attività ceramica è particolarmente sentito nel

Comprensorio e ciò a causa dell’elevata concentrazione di aziende ceramiche e non. Nel

contesto locale del comune in cui risiede l’azienda, il sito è ubicato in posizione favorevole,

essendo il primo stabilimento che si incontra lungo la strada di accesso al centro del paese di

Castellarano. Ciò evita sulle strade più prossime al paese, la presenza di tutto il traffico

pesante e di buona parte di quello leggero indotto dall’attività dell’Azienda.

Fig. 17 - Traffico indotto

Il grafico di figura 17 mostra il risultato delle ultime campagne di rilevamento del traffico

indotto. Risulta evidente come il traffico indotto di clienti e fornitori sia diminuito negli ultimi 2

anni e ciò in relazione alla diminuita quantità di prodotto finito; negli anni, il traffico per unità

di versato a magazzino ha presentato variazioni non rilevanti ed è pari a circa 6-7 mezzi ogni

1000 m2 (valutate su 48 settimane annue lavorative). Il leggero tendenziale aumento è legato

alla tendenza sempre più marcata da parte dei rivenditori di acquistare materiale dai produttori

solo su commissione del cliente finale; ciò comporta una inevitabile frammentazione delle

vendite

Trasporti interni:

La movimentazione dei mezzi di trasporto all’interno del sito è stata accuratamente progettata.

E’ infatti presente un’ampia strada interna che costeggia il perimetro aziendale. La presenza

del magazzino delle terre e del magazzino prodotto finito al bordo di tale strada, riduce

notevolmente le interazioni con gli altri trasporti interni (essenzialmente carrelli elevatori)

Traffico indotto

0

100

200

300

400

500

2005 2006 2007 2008 2009 Anno

M ezzi to t / sett imana

0

2

4

6

8

10

M ezzi/ 1000 m2

Mezzi totsettimanali

Mezzitot/1000 m2

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2.2.9) Rischi di natura chimico-fisica

Amianto: non sono presenti nel sito fonti di amianto friabile.

La copertura dei capannoni pari a circa 60.000 m2 è in piccola parte metallica e principalmente

(circa 50.000 m2 ) costituita da lastre in eternit (fibrocemento compatto). I risultati delle

diverse indagini ambientali (l’ultima delle quali svolte nel 2008(8)), svolte in condizioni normali

e anche a seguito di lavorazioni straordinarie sulla copertura, indicano l’assenza di fibre di

amianto aerodisperso ed uno stato di conservazione delle lastre tale da non comportare la

necessità di bonifiche prima del prossimo monitoraggio ambientale che verrà ripetuto con

cadenza triennale.

Fibre ceramiche refrattarie: questa famiglia di sostanze, in forma di fiocchi, viene utilizzata

come isolante per ridurre le dispersioni di calore nei forni. La possibilità di esposizione a tali

fibre si manifesta durante l’attività di fioccatura dei rulli e dei bruciatori dei forni.

Da alcuni anni, Ariostea ha provveduto alla sostituzione totale dei rulli da fioccare con rulli già

pre-tamponati con materiale inerte dal fornitore per cui la possibilità di esposizione si è ridotta

drasticamente. L’ultimo monitoraggio (eseguito nel 2007) ha evidenziato l’assenza di fibre

ceramiche refrattarie (oltrechè di lana minerale o amianto) nell’aria.

Polveri diffuse: All’interno dello stabilimento si provvede ad eseguire periodiche campagne di

monitoraggio al fine di valutare i rischi di esposizione alle polveri generate con la

movimentazione delle materie prime e dei semilavorati. Ciò al fine in particolare di evidenziare

un eventuale rischio degli addetti, di esposizione alla silicosi. Pertanto sulla base dei risultati di

tali indagini, i lavoratori maggiormente esposti vengono mantenuti sotto controllo specifico sia

da un punto di vista sanitario che da un punto di vista assicurativo (premio Inail). I risultati

delle ultime campagne eseguite sono riportati in tabella 18 e posti a confronto con i limiti di

esposizione indicati dallo S.C.O.E.L. (Scientific Committee Occupational Exposure Limits).

La polverosità è stata considerata anche nei suoi rischi per l’ambiente esterno. Allo scopo di

limitare tale rischio si provvede allo stoccaggio delle materie prime sfuse all’interno di

capannoni ed a una pulizia periodica con motoscopa delle aree cortilizie

Tab. 18: esposizione a silice cristallina negli anni 2005 – 2009

Frazione RespirabileMedia SiO2 cristallina

(mg/m3) Nr. misure

RReeppaarrttoo mmaacciinnaazziioonnee eeaattoommiizzzzaazziioonnee 0,022 41

RReeppaarrttoo pprreessssee eedd eessssiiccccaazziioonnee 0,018 36RReeppaarrttoo aapppplliiccaazziioonnii ddii ssuuppeerrffiicciiee

ee pprreeppaarraazziioonnee aapppplliiccaazziioonnii 0,017 16

LLiimmiittee SSCCOOEELL 0,050 --------

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Metalli aerodispersi: nelle materie prime e nei semilavorati utilizzati per le applicazioni

superficiali sono presenti metalli pesanti. Al fine di ridurre al minimo l’esposizione sono

presenti cappe di aspirazione posizionate sopra la sorgente di emissione. Ogni lavoratore

durante la manipolazione di tali materiali, ha l’obbligo di utilizzare i DPI forniti dall’azienda. In

tabella 19 sono rappresentati i risultati delle campagne di monitoraggio eseguite dal 2005 ad

oggi a confronto con i limiti di esposizione della ACGIH (associazione statunitense di Igienisti)

Tab. 19: esposizione a metalli pesanti negli anni 2005 – 2009

METALLO UNITÀ DI MISURA VALORE MEDIO NR. DI MISURE LIMITI ACGIH (ANNO 2007)

CCOOBBAALLTTOO µg/m³ 0,53 12 20CCRROOMMOO µg/m³ 2,23 12 500SSEELLEENNIIOO µg/m³ 0,5 8 200

MMAANNGGAANNEESSEE µg/m³ 1,73 12 200AANNTTIIMMOONNIIOO µg/m³ 0,5 12 500VVAANNAADDIIOO µg/m³ 2,86 12 50NNIICCHHEELL µg/m³ 0,87 12 100BBAARRIIOO µg/m³ 1,63 12 500

Elettromagnetismo: Ariostea ha fatto effettuare ad uno studio esterno, certificato SINAL, una

indagine(9) sui campi elettro magnetici (da 0 a 300 GHz). Il monitoraggio, eseguito presso la

confinante area di riduzione ENEL (da alta a media tensione), presso le cabine di

trasformazione presenti in stabilimento (da media a bassa tensione) e presso i principali

impianti elettrici in stabilimento, ha evidenziato come non siano presenti situazioni di rischio

come evidenziato nella seguente tabella.

Tab. 20 – Monitoraggio sull’esposizione a campi elettromagnetici.

Stabilimento Area ENEL Cabine

elettriche

Valore di azione previsto dal

DLgs 257/07 (0 – 100 KHz)

Campo elettrico

E (V/m)

1,2-600 180 130-900 10000

Campo magnetico

B (µT)

1-276 1 112-380 500

Anche le misure eseguite sulle fonti ad alta frequenza (100 KHz – 300 GHz) hanno evidenziato

valori molto inferiori (di 50 volte e più) ai relativi valori di azione

PCB-PCT: Ariostea ha fatto eseguire nell’anno 2000 la bonifica dell’ultimo trasformatore

contenente PCB, anticipando di fatto notevolmente la scadenza prevista per il 2010 dal DL

209/99.

Radiazioni ionizzanti: Tra le materie prime utilizzate nella produzione del gres porcellanato,

vi sono anche silicati zirconiferi (minerali contenenti tracce di uranio naturale e torio naturale).

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La valutazione della radioattività svolta sui materiali utilizzati e prodotti nel comprensorio

ceramico dalla locale ARPA nel 1997 (alla quale anche Ariostea ha contribuito) ha indicato che

nel prodotto finito (piastrelle di monocottura, bicottura, gres porcellanato, ecc.) e nella quasi

totalità delle materie prime utilizzate nel settore ceramico si rilevano valori in media con quelli

del fondo naturale dei terreni reperibili in ambito nazionale. Per i silicati zirconiferi, la

percentuale in peso di uranio e torio naturali calcolata considerando i dati del campione a

maggiore attività specifica (sabbia zirconifera Thailandese) non supera il valore dello 0,3 % in

peso per cui si deduce la non applicabilità della attuale normativa (DL230/95) in quanto non

viene superato il valore dell’1% previsto all’allegato I punto 3.2 del citato decreto.

2.2.10) Contaminazione del terreno: Per conoscere la tipologia e la qualità del suolo

su cui sorge, Ariostea ha fatto condurre, da uno studio geologico, due carotaggi in profondità

nei punti in cui maggiore era la possibilità di rinvenire fanghi ceramici, interrati dalle attività

precedenti ad Ariostea.

Sia dalla relazione risultante dai carotaggi(2), che da successive analisi chimiche,

commissionate a fine anno 2000 ad un laboratorio esterno certificato SINAL (Studio Alfa),

emerge come non siano presenti contaminazioni del terreno. Il dettaglio dei risultati di tale

indagine, è riportato nella rev. 04 e precedenti della dichiarazione ambientale.

All’interno del sito sono presenti due serbatoi interrati contenenti gasolio regolarmente

registrati alla locale Arpa come previsto dal DM 246/99. Tali serbatoi, di capacità

rispettivamente di 3 e 5 m3 e inizialmente dotati di camera singola sono stati sostituiti con

altrettanti di uguale capacità ma dotati di doppia camera e sistema di monitoraggio in continuo

delle perdite. Al fine di ridurre il rischio residuo di contaminazione del suolo, Ariostea esegue

controlli periodici su tali serbatoi (come previsto in specifica istruzione operativa inserita nel

Sistema di gestione Ambientale).

Il rischio di contaminazione del terreno in seguito a sversamento accidentale di sostanze è

assai ridotto in quanto tutte le aree oggetto di movimentazione di mezzi, sono pavimentate o

asfaltate.

2.2.11) Sicurezza e igiene del lavoro: Tale aspetto è mantenuto sotto sistematico

controllo grazie ad un aggiornamento annuale della valutazione dei rischi (in base al DL

81/08). Gli aspetti legati all’igiene del lavoro (esposizione a polveri, rumore, sostanze

chimiche, microclima, affaticamento visivo, ecc) sono altresì considerati in uno specifico

protocollo sanitario stabilito dal medico competente che prevede visite specifiche per gli

esposti. La documentazione relativa alle malattie professionali è raccolta presso l’ufficio

personale e la loro evoluzione è mantenuta sotto controllo dal suddetto medico.

L’andamento degli indici infortunistici dal 2005 al 2009 è rappresentato in tabella 21, nella cui

ultima colonna sono rappresentate le medie di settore del 2008 (fonte AUSL dati 2009).

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Tab. 21: Numero di infortuni dal 2005 al 2009

AnnoDefinizione Metodo di calcolo

‘05 ‘06 ‘07 ‘08 ‘09

Mediasettore*

Indice diincidenza

N°infortuni x 100N° addetti

5,7 5,9 5,3 3,4 4,5 8,7

Indice difrequenza

N°infortuni x 1.000.000Ore lavorate 36,6 37,4 34,2 22,7 32,8 57,0

Indice digravità

N°giorni di assenza x 1000Ore lavorate 1,1 0,7 0,8 0,9 0,3 1,7

Duratamedia

N°giorni di assenzaN° infortuni 31,2 19,3 22,6 38,2 10,3 29,5

* fonte AUSL valutazione statistica 2009 (campione di 47 stabilimenti ceramici).

I primi 2 indici (di incidenza e di frequenza) danno indicazione della frequenza degli infortuni in

rapporto al numero di addetti (e conseguentemente di ore lavorate); gli ultimi 2 indici (di

gravità e di durata media) forniscono invece indicazioni sulla gravità degli infortuni verificatisi

in quanto in relazione ai giorni di assenza.

Gli infortuni che si verificano nel sito sono legati principalmente a pericoli di tipo meccanico

(schiacciamenti da parte di organi in moto di macchine), sollevamenti di oggetti troppo pesanti

o con modi e posture scorrette, cadute dall’alto, ecc.

Dalla tabella si può osservare come tutti gli indici negli ultimi anni risultino ampiamente

inferiori alle medie di settore, ad eccezione della durata media che a volte è leggermente

superiore.

2.2.12) Aspetti ambientali indiretti:

Escludendo il traffico indotto all’esterno del sito, del quale si è già parlato in precedenza e che

riguarda sia la pre-produzione che la post-produzione, gli altri aspetti indiretti esaminati sono:

Gestione delle cave: Ariostea ha già da tempo qualificato i fornitori di materie prime

nell’ambito del proprio sistema di gestione qualità ed ambiente. Dall’autunno 2004 ha integrato

tale qualifica con un questionario su specifiche tematiche ambientali, che tenesse conto anche

delle direttive 92/43/CE (conservazione degli habitat) e 79/409/CE (conservazione avifauna

selvatica) oltre all’impatto visivo delle cave. Nelle risposte ai questionari i fornitori hanno

dichiarato il loro rispetto alle normative vigenti su sicurezza ed ambiente utilizzando tra l’altro

le migliori tecnologie disponibili, ottimizzando i percorsi, tenendo efficienti i loro mezzi di

trasporto, adottando prassi di tutela ambientale.

Posa, utilizzo e demolizione del prodotto finito: Ariostea è convinta che la corretta

informazione del posatore e del consumatore risulti fondamentale per un corretto utilizzo dei

materiali sia da un punto di vista dell’efficienza tecnica che da un punto di vista ambientale

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(durabilità). A tal fine, nel catalogo generale e nel catalogo “posa, pulizia, manutenzione” di

Ariostea, entrambi disponibili presso i rivenditori, sono presenti informazioni relative sia

all’attività di posatura (che dev’essere eseguita da personale esperto e con l’utilizzo di adesivi e

sottofondi idonei) che alle operazioni di prima pulizia e successiva manutenzione ordinaria. Le

informazioni fornite relativamente alla manutenzione ordinaria sono relativamente semplici,

data la notevole resistenza meccanica e chimica del gres porcellanato, che rende efficace nelle

ambientazioni civili una manutenzione condotta con mezzi semplici e di trascurabile o nullo

impatto ambientale. Anche alla fine del ciclo di vita il materiale non richiede trattamenti

particolari in quanto in virtù dell’elevata inerzia chimica non rilascia sostanze nell’ambiente.

Appaltatori: i contratti d’appalto vengono stipulati solo con aziende dotate di idonei requisiti

tecnico-professionali. Al personale che entra in Ariostea si provvede a fornire idonea

informazione relativamente ai rischi specifici presenti in azienda.

22..33.. EEFFFFIICCIIEENNZZAA AAMMBBIIEENNTTAALLEE..

In questo capitolo si vogliono illustrare le principali scelte ed interventi che il sito ha attuato

negli ultimi dieci anni, conformemente alla politica ed agli obiettivi generali di miglioramento

continuo delle proprie prestazioni ambientali.

Riduzione dei consumi di materie prime - acqua – energia

Ariostea si è dotata, fin dall’inizio della propria attività, di impianti per il trattamento delle

acque reflue produttive. Ciò ha consentito negli anni il recupero e riutilizzo pressoché totale di

tutte le acque impiegate nella produzione. Inoltre negli ultimi anni si è provveduto ove

possibile alla sostituzione dell’utilizzo di acqua industriale con acqua depurata dal suddetto

impianto riducendo ancor più le necessità di consumo idrico

La modifica del sistema di lavaggio degli atomizzatori che inizialmente era eseguito

manualmente dagli operatori del reparto e da diversi anni è stato automatizzato. Ciò oltre a

ridurre i rischi e la fatica del personale ha permesso un notevole risparmio nell’acqua di

lavaggio necessaria (basti pensare che col sistema manuale a volte occorrevano alcune ore di

lavoro mentre ora col sistema automatico bastano circa venticinque minuti).

L’introduzione di un impianto per il recupero dei fanghi di squadratura all’interno del ciclo

produttivo consente da un lato un risparmio di materie prime e dall’altro di ridurre

notevolmente il quantitativo di rifiuto inerte destinato a discarica autorizzata

Da qualche anno si provvede al recupero dello scarto cotto Ariostea nell’impasto di aziende del

gruppo e ciò consente a queste un importante risparmio di materie prime

La sostituzione dei bruciatori degli atomizzatori e il rifacimento della coibentazione degli stessi

oltre ad una ottimizzazione nella gestione del loro funzionamento ha consentito un importante

risparmio energetico

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I vapori caldi in uscita dagli atomizzatori vengono da diversi anni utilizzati per il riscaldamento

di una parte dell’acqua destinata alla macinazione ad umido permettendo un risparmio

energetico. Tale soluzione adottata soprattutto nei mesi freddi facilita la macinazione

apportando un contribuendo altresì alla riduzione dello scarto generato in tale fase

Riduzione dei rifiuti

L’avviamento da diversi anni della raccolta differenziata di rifiuti negli uffici ha consentito che

un quantitativo non trascurabile di carta, che prima andava ad aggiungersi ai rifiuti speciali

assimilabili ad urbani, venga ora inviata a raccolta differenziata e quindi riciclata.

Inoltre la messa a punto dell’impianto per il trattamento dell’emulsione oleosa prodotta dal

funzionamento dei compressori ha eliminato completamente tale rifiuto pericoloso ed ha

permesso il riutilizzo globale del materiale recuperato.

Riduzione dei rischi di inquinamento del terreno e delle acque

Fino al 2001 Ariostea stoccava il gasolio destinato ad uso interno, in serbatoi interrati dotati di

singola camera. Al fine di ridurre sensibilmente il rischio di perdite accidentali e del

conseguente inquinamento del terreno, tali serbatoi sono stati sostituiti con altrettanti di

identiche caratteristiche dimensionali ma dotati di doppia camera di contenimento.

Al fine di ridurre i rischi di inquinamento del fiume Secchia, si è provveduto negli anni a diversi

interventi:

a) tramite appositi impianti di pompaggio si è provveduto a convogliare nel collettore fognario

comunale i reflui provenienti dai servizi igienici posti a quota inferiore al collettore stesso,

permettendo la cessazione degli scarichi (autorizzati) in fiume dei suddetti reflui.

b) si è altresì provveduto ad installare una vasca di raccolta acque di prima pioggia

provenienti dal dilavamento dell’area prospicente all’ingresso est del deposito terre

c) infine è stata installata sul collettore fognario principale una paratia di intercettazione, atta

a intercettare eventuali reflui dovuti a sversamenti accidentali che dovessero finire

accidentalmente nel sistema fognario

Inoltre i continui scambi di informazioni tra l’azienda e i fornitori, gli enti di controllo, le altre

aziende del gruppo IRIS e non, permettono un costante aggiornamento sulle migliori

tecnologie disponibili sul mercato.

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33)) SSIISSTTEEMMAA DDII GGEESSTTIIOONNEE AAMMBBIIEENNTTAALLEE

Avvalendosi della pluriennale esperienza maturata con l’adozione del Sistema di Gestione della

Qualità, impostato secondo la Norma ISO 9001, l’azienda ha utilizzato quanto già aveva

predisposto, con le integrazioni necessarie per soddisfare i requisiti sia della Norma ISO 14001

che del Regolamento Emas, al fine di organizzare un “Sistema di Gestione integrato

Qualità & Ambiente”.

33..11)) LLAA SSTTRRUUTTTTUURRAA OORRGGAANNIIZZZZAATTIIVVAA DDEELLLLOO SSTTAABBIILLIIMMEENNTTOO::

Fig. 18 Organigramma aziendale

Le funzioni direzionali alle quali è assegnata la responsabilità delle attività gestionali e di

servizio, aventi influenza sul Sistema di Gestione Ambientale, sono riportate

nell’organigramma aziendale di Figura 18.

PRESIDENTE

UNITA' ACQUISTI

RESP.GESTIONE QUALITA'

Organigramma Aziendale

AMMINISTRATORE DELEGATO

AMMINISTRAZIONE

COMMERCIALE ESTERO

SISTEMI INFORMATIVI ASSISTENZA CLIENTI RESP.S.P.P.

OFFICINA MECCANICA

LABORATORIO IMPASTI

LABORATORIO IMP/ CRIS/ ENGOBBIO

LABORATORIO ELETTRONICO

PRODUCT MANAGER

PROGR.PRODUZIONE

abc /MQA Presisdenza Genera le MQA 16 03 09

COMMERCIALE ITALIA

DIREZIONE DEL PERSONALE

MARKETING

AMMINISTRATORE DELEGATO

AMM. VENDITE GESTIONE CREDITO

PERSONALE

RESP.AMBIENTE GESTIONE RIFIUTI.

TECNICO PRODUTTIVO

GESTIONE RISORSE

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33..22)) LLAA GGEESSTTIIOONNEE AAMMBBIIEENNTTAALLEE ::

L’Amministratore Delegato ha la responsabilità di:

Definire la politica ambientale e il programma di gestione ambientale mettendo a

disposizione le risorse necessarie;

Eseguire periodicamente esami diretti sull’efficacia del SGA sulla base dei risultati globali e

settoriali al fine di intraprendere se necessario azioni correttive;

Assicurare la crescita della cultura ambientale organizzando corsi di formazione ed

informazione.

Assicurare che il SGQA di ARIOSTEA S.p.a sia coerente rispetto alle Politiche Qualità e

Ambiente dell’azienda e conforme ai requisiti delle norme UNI EN ISO 9001 & 14001 ed al

regolamento EMAS;

Assicurare che il SGQA aziendale sia applicato, mantenuto attivo e migliorato,

Esaminare i risultati degli Audit e coordinare i relativi interventi correttivi

Organizzare periodicamente Riesame e sullo stato del sistema e sull’avanzamento del

Programma di gestione ambientale

Assicurare una corretta comunicazione interna ed esterna relativamente all’ambiente anche

tramite la predisposizione della Dichiarazione Ambientale

33..33)) SSTTRRUUTTTTUURRAA DDEELL SSIISSTTEEMMAA DDII GGEESSTTIIOONNEE AAMMBBIIEENNTTAALLEE

Oltre alla Politica Ambientale riportata all’inizio di questa dichiarazione e alla gestione descritta

nel precedente paragrafo, il Sistema di Gestione Ambientale di ARIOSTEA S.p.a. si basa sulle

componenti fondamentali di seguito descritte.

Manuale Qualità e Ambiente: esso definisce le procedure messe in atto per assicurare la

conduzione aziendale del Sistema Qualità e del Sistema di Gestione Ambientale. Più

specificamente, il Manuale costituisce per Ariostea un costante riferimento nell’applicazione e

nell’aggiornamento delle norme e procedure che regolano le attività di tutta l’organizzazione,

con particolare riferimento a quelle che hanno influenza sia sulla Qualità che sull’Ambiente. Il

Manuale descrive dettagliatamente le responsabilità ed i compiti delle funzioni coinvolte nelle

diverse attività in campo ambientale: stabilisce, ad esempio, chi deve controllare le emissioni

gassose e come egli deve condurre tale attività; chi è responsabile della gestione dei rifiuti, e

quali adempimenti debba assolvere, ecc.

Analisi Ambientale: gli aspetti ambientali connessi con le attività produttive svolte nel Sito

Ariostea sono stati analizzati in modo completo e dettagliato così da individuare gli effetti

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ambientali e valutarne la significatività e definire, su questa base, un programma di intervento

tale da assicurare il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali del Sito.

Sistema di monitoraggio e controllo: i fattori di impatto ambientale più rilevanti sono

tenuti sotto controllo in modo sistematico. Questo serve anche per verificare l’avanzamento del

programma ambientale. Ad esempio vengono periodicamente controllate le emissioni gassose,

l’utilizzo dell’energia, la quantità dei rifiuti prodotti ecc. Questo viene fatto sia attraverso

strumenti di controllo e procedure di analisi svolte da personale aziendale che avvalendosi di

laboratori specializzati.

Formazione: il personale del Sito è oggetto di diverse iniziative di informazione e formazione,

che mirano a creare una migliore “coscienza ambientale” e a migliorare le conoscenze sul

processo produttivo e sui relativi fattori di impatto ambientale nonché sulle più convenienti

pratiche da adottare per controllare e ridurre tali fattori.

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33..44)) LLAA PPRREEVVEENNZZIIOONNEE DDEELLLLEE EEMMEERRGGEENNZZEE

Come già visto al paragrafo 2.2.1. l’azienda non rientra tra quelle a rischio di incidente

rilevante. Tuttavia si possono verificare emergenze per affrontare le quali è stata costituita una

squadra di emergenza aziendale. Pertanto è stato messo a punto il piano di emergenza interno

e si sono svolti corsi di formazione ed esercitazioni con simulazioni atte ad affrontare qualsiasi

tipo di emergenza (eventi naturali, infortuni, incendi, danni ambientali)

Rischio incendio: L’azienda ha recentemente provveduto ad unificare i 2 certificati di

prevenzione incendi in suo possesso ottenendo il C.P.I. N° prot. 0000175 del 07/01/2010. Tutti

i locali sono provvisti di estintore e quelli che necessitano di compartimentazione sono dotati di

rilevatori di fumo e porte tagliafuoco. Inoltre la rete di distribuzione dell’acqua copre tutto il

perimetro aziendale. I principali materiali combustibili presenti nello stabilimento sono carta,

cartone, oli e grassi lubrificanti e gas naturale. Il magazzino di carta e cartone è sicuramente il

reparto interno allo stabilimento più a rischio, perciò si è curata con molta attenzione la

disposizione del materiale infiammabile e si è proceduto alla compartimentazione del locale. Gli

oli e grassi lubrificanti, utilizzati per la manutenzione dei macchinari, sono posizionati in uno

specifico deposito, esterno allo stabilimento. Tale struttura è incombustibile e provvista di

canalette di raccolta degli eventuali sversamenti e pavimentazione completamente

impermeabilizzate. Gli impianti a gas naturale sono dotati di valvola di sicurezza per bloccare il

flusso di combustibile in caso di incendio. Si è altresì recentemente provveduto nelle flange

delle tubazioni di trasporto metano a media pressione alla sostituzione delle guarnizioni in fibra

compressa con altre di tipo spirometallico riducendo così di molto il rischio di fughe di gas

Danni ambientali: Le emergenze ambientali potenziali sono essenzialmente di tre tipi:

1. sversamenti accidentali di solidi o liquidi

2. allagamenti di pozzetti interrati

3. malfunzionamento dei filtri per l’abbattimento delle emissioni.

Tutte e tre le situazioni comportano un impatto limitato e reversibile; in ogni caso sono state

contemplate nel piano di emergenza che indica i comportamenti da adottare nell’evenienza si

verificassero.

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33..55)) RRAAPPPPOORRTTII CCOONN II FFOORRNNIITTOORRII

I rapporti con i fornitori di servizi, di materie prime e gli smaltitori, sono regolati da apposite

procedure, conformi ai criteri espressi dalla Norma ISO 14001:2004, certificazione rinnovata

come da certificato n° 3180 del 19/06/2008 rilasciato dall’Istituto Certiquality.

In tali procedure sono definiti sistemi di qualificazione e sorveglianza dei fornitori, mediante

compilazione di appositi questionari, verifiche ispettive presso i fornitori stessi condotte da

personale interno adeguatamente formato, verifiche annuali di affidabilità.

Particolare attenzione è stata rivolta verso i laboratori che effettuano le analisi sia sugli

impianti di abbattimento fumi e polveri che sugli impianti di depurazione acque/scarichi idrici e

verso gli smaltitori dei rifiuti; inoltre si è proceduto ad una sensibilizzazione dei trasportatori di

materie prime sfuse al fine di evitare quanto più possibile la dispersione di polvere durante il

trasporto.

33..66)) LLAA DDIIFFFFUUSSIIOONNEE DDEELLLLAA DDIICCHHIIAARRAAZZIIOONNEE AAMMBBIIEENNTTAALLEE

Con l’adesione a EMAS, Ariostea S.p.a. si è posta con impegno e motivazione sulla strada di un

rapporto chiaro, aperto e trasparente con la Comunità e le Autorità locali, relativamente al

proprio impatto ambientale ed alle attività poste in essere allo scopo di migliorare

continuamente le proprie prestazioni ambientali.

Questa Dichiarazione Ambientale è lo strumento fondamentale di comunicazione che Ariostea

ha deciso di adottare, nell’ambito della propria adesione a EMAS.

Questa Dichiarazione, come già fatto con la rev. 04 del 15/05/2007, sarà distribuita a:

♦ AUTORITA’ COMUNALI, PROVINCIALI E REGIONALI;

♦ AUTORITA’ SCOLASTICHE ED ACCADEMICHE;

♦ ARPA – SEZIONI DI SCANDIANO E SASSUOLO;

♦ AUSL TERRITORIALE;

♦ VIGILI DEL FUOCO;

♦ ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE;

♦ RAPPRESENTANZE SINDACALI;

♦ STAMPA;

♦ PRINCIPALI FORNITORI E CLIENTI;

♦ PERSONALE ARIOSTEA;

♦ E A CHIUNQUE NE FACCIA RICHIESTA.

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33..77)) LL’’AAUUDDIITT AAMMBBIIEENNTTAALLEE

Il ciclo di Audit, cioè la verifica del Sistema di Gestione Ambientale, è annualmente pianificato

anche in considerazione del differente grado di criticità delle aree. Esso viene attuato sulla

base di un programma finalizzato ad assicurare la correttezza ambientale delle attività svolte e

conseguentemente le prestazioni ambientali del Sito. I risultati emersi nel corso di tali Verifiche

Interne vengono discussi nelle riunioni periodiche con la Direzione.

Tali attività vengono svolte da personale interno o esterno opportunamente formato.

44)) GGLLII OOBBIIEETTTTIIVVII EEDD IILL PPRROOGGRRAAMMMMAA DDII MMIIGGLLIIOORRAAMMEENNTTOO

Il Programma Ambientale: Ariostea, come esplicitamente contemplato nella POLITICA

AMBIENTALE, è convinta e motivata verso il Miglioramento continuo delle proprie Prestazioni

Ambientali.

Il programma ambientale del triennio 2007 – 2009, già riportato nella precedente revisione

della dichiarazione ambientale (rev. 04 del 15/05/2007) è indicato nella tabella 22

ASPETTOAMBIENTALE

OBIETTIVO(tra parentesi la data

in cui è stato stabilito)

RESPON-SABILITA' TRAGUARDI AREA

INTERESSATASTATO DI

AVANZAMENTO

SSCCAARRIICCHHII IIDDRRIICCII

Riduzione del rischio diinquinamento degli

scarichi idrici(MAG 2007)

Capofabbrica– Resp.

Ambientale

a) Studio della soluzione migliorerelativa all’installazione di una vascadi raccolta acque di prima pioggia didilavamento area prospicenteall’ingresso est del dep. terre

b) Realizzazione dell’opera

Area cortiliziaInterventocompletato(DIC 2007)

AANNTTIINNCCEENNDDIIOOAmpliamento del

magazzino fustelle(MAG 2007)

Direzionetecnica –

Capofabbrica

a) Presentazione del progetto divariazione ai VVFF

b) Esecuzione degli interventi

Magazzinofustelle

Annullato percessazione della

necessità

CCOONNSSUUMMIIEENNEERRGGEETTIICCII

Incremento numero dicontatori di corrente

elettrica installati(MAG 2007)

Resp.manutenzione

elettrica

a) Valutazione delle posizioni piùidonee in cui incrementare il numerodi contatori

b) Installazione degli stessi

StabilimentoInterventocompletato(SET 2007)

AANNTTIINNCCEENNDDIIOORiduzione del rischiolegato a fughe di gas

(MAG 2007)

Resp.manutenzione

meccanica

a) Nelle flange delle tubazioni ditrasporto metano a media pressione,sostituzione delle guarnizioni in fibracompressa con altre di tipospirometallico

StabilimentoInterventocompletato(AGO 2007)

RRIIFFIIUUTTIIRisparmio materieprime intergruppo

(MAG 2007)

Resp LabControlloQualità

a) Valutazione della praticabilità delrecupero dello scarto cotto Ariosteanell’impasto di aziende del gruppo

b) Attuazione recupero intergruppo

RifiutiInterventocompletato(LUG 2007)

CCOONNSSUUMMII DDIIMMAATTEERRIIEE PPRRIIMMEE

Rilevazione flussiproduttivi

(APR 2008)

Direzionetecnica –

Resp.manutenzione

elettrica

a) Valutazione della tipologia e dellaposizione dei rilevatori di flusso

b) Implementazione del sistemaStabilimento

Interventocompletato

(DIC 2009)

CCOONNSSUUMMIIEENNEERRGGEETTIICCII((EELLEETTTTRRIICCII))

Riduzione consumi sualcuni filtri a maniche

(APR 2008)

Resp.manutenzione

elettrica

Installazione di inverter sui motori delleemissioni E3, E31, E39 e sistemaautomatico di controllo dei lavaggi infunzione della depressione

Presse –Applicazionisuperficiali

Annullato per fortelievitazione dei costi

preventivati

CCOONNSSUUMMIIEENNEERRGGEETTIICCII

((TTEERRMMIICCII))

Riduzione consumi perriscaldamento(APR 2008)

Resp.manutenzione

elettrica

a) Verifica dispositivi di controlloimpianti di riscaldamento(temporizzatori e termostati)

b) Implementazione ove assenti eregolazione ove presenti

StabilimentoInterventocompletato

(DIC 2009)

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CCOONNSSUUMMIIEENNEERRGGEETTIICCII

AATTOOMMIIZZZZAATTOORRII

Rilevazione dettagliatadei consumi(APR 2008)

Resp.manutenzione

elettrica

a) Installazione massici sulla tubazionedi alimentazione della barbottina

b) Predisposizione software di controlloper il calcolo dei consumi in funzionedelle variabili di prodotto e diprocesso

Rep.atomizzazione

Interventocompletato(GEN 2010)

SSCCAARRIICCHHII IIDDRRIICCIIRiduzione del rischio di

scarichi accidentali(APR 2008)

Resp.manutenzione

meccanica

Installazione paratia di intercettazione sulcollettore fognario principale, atta aintercettare eventuali reflui dovuti asversamenti accidentali

Collettore fognarioInterventocompletato(FEB 2009)

Tab. 22 Programmi di miglioramento ambientale triennio 2007 - 2009

Il programma ambientale del triennio 2010-2012 viene riportato nella tabella 23 dove vengono

evidenziati gli aspetti ambientali interessati, gli obiettivi, i programmi, le responsabilità e i

tempi di realizzazione:

ASPETTOAMBIENTALE OBIETTIVO RESPON-

SABILITA’ TRAGUARDI AREAINTERESSATA TEMPI COSTI

PRESUNTI

CCOONNSSUUMMII DDIIRRIISSOORRSSEE

Sostituzione del 7,4 % delletipologie di fustelle in uso con

altrettante aventi criteri ecologici(massimo 20% di carta verginesenza certificazione forestale)

RA - DT Acquisto di fustelle aventi icriteri ecologici stabiliti

Fornitori difustelle Lug 2011 1.000 Euro

PPOOLLVVEERRIIDDIIFFFFUUSSEE

Totale eliminazione dellapolverosità indotta dallo

svuotamento manuale nel boxscarti dei contenitori contenenti

scarti in polvere

DT - RMM

Installazione di un dispositivoper lo svuotamentosemiautomatico in un silo, deicontenitori contenenti scarti inpolvere

Repartodeposito terre Feb 2012 5.000 Euro

PPOOLLVVEERRIIDDIIFFFFUUSSEE

Totale eliminazione dellapolverosità indotta dalla raccolta

delle polveri di scarto in 12benne (contenitori aperti e non

aspirati)

DT - RMMSostituzione di 12 benne diraccolta polveri concontenitori chiusi ed aspirati

Repartimacinazione emiscelazione

Ago 2011 10.000 Euro

Tab. 23 Programmi di miglioramento ambientale triennio 2010 - 2012

44..11)) LLEE SSPPEESSEE AAMMBBIIEENNTTAALLII

Per quanto riguarda gli aspetti economici connessi con la gestione ambientale,

l’Amministratore Delegato durante il Riesame e la definizione degli obbiettivi definisce un

Budget degli investimenti per il raggiungimento degli obbiettivi programmati.

Nel caso si verifichino necessità d’ordine ambientale non programmate la AD valuterà decisioni

in merito. La AD definisce le funzioni responsabili di ogni singolo obiettivo, predisponendo, per

il conseguimento dei traguardi prefissati, adeguate risorse sia umane che finanziarie.

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aa)) BBIIBBLLIIOOGGRRAAFFIIAA

(1) Analisi Ambientale Iniziale Ariostea e successivi aggiornamenti annuali (2) Studio INTERGEO – Relazione tecnica del 11/05/2000 inerente i sondaggi litostratigrafici

eseguiti in comune di Castellarano (RE) presso lo stabilimento Ariostea(3) Studio Ravazzini Ing. Vittorio di Castellarano – Relazione tecnica del 19/10/1999 Stabilità

del terreno(4) Magistrato del Po – Parere tecnico del 18/01/2000 relativo al rischio idraulico(5) STUDIO ALFA di Reggio Emilia – Relazione tecnica del 19/04/2000 con valutazione della

posizione di Ariostea in relazione al DL 334/99(6) STUDIO ALFA di Reggio Emilia– Relazione tecnica del 28/01/2009 relativa a misure di

rumore sul perimetro aziendale e ai ricettori esterni(7) STUDIO ALFA di Reggio Emilia – Relazione tecnica del 31/07/2009 relativa a misure di

rumore negli ambienti di lavoro(8) STUDIO ALFA di Reggio Emilia – Relazione tecnica del 22/10/2008 relativa alla valutazione

dello stato di conservazione delle coperture in eternit(9) STUDIO ALFA di Reggio Emilia – Relazione tecnica del 21/04/2008 relativa all’indagine sui

campi elettromagnetici presso Ariostea

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bb)) GGLLOOSSSSAARRIIOO

Di seguito sono riportate le definizioni di termini utilizzati in questo documento, dove è

presente un testo tra parentesi questo indica la provenienza delle relative definizioni.

AD = Amministratore Delegato

AIA = Autorizzazione integrata ambientale

AMBIENTE = (UNI EN ISO 14001)contesto nel quale un’organizzazione opera, comprendente l’aria, l’acqua, il terreno,

le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interrelazioni.

ARPA = Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale.

ASPETTO AMBIENTALE = (UNI EN ISO 14001) elemento di un’attività, prodotto o servizio di un’organizzazione che

può interagire con l’ambiente. Un aspetto ambientale significativo è un aspetto ambientale che ha un impatto

ambientale significativo.

ATOMIZZATO = semilavorato frutto delle fasi iniziali del ciclo produttivo (atomizzazione); si ottiene per essiccazione

della barbottina

ATTIVITA’ SPECIFICA = Esprime il numero di disintegrazioni radioattive che avvengono per unità di massa. L’unità

di misura è il Bq (Bequerel) / kg

AUDIT AMBIENTALE = (UNI EN ISO 14001) processo di verifica sistematico e documentato per conoscere e

valutare, con evidenza oggettiva, se il sistema di gestione ambientale di un’organizzazione è conforme ai criteri definiti

dall’organizzazione stessa per l’audit del sistema di gestione ambientale e per comunicare i risultati di questo processo

alla direzione

(EMAS) Uno strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica,

documentata, periodica e obiettiva dell’efficienza dell’organizzazione, del sistema di gestione e dei processi destinati

alla protezione dell’ambiente, al fine di:

• facilitare il controllo di gestione delle prassi che possono avere un impatto sull’ambiente;

• valutare la conformità alle politiche ambientali aziendali.

BARBOTTINA = semilavorato frutto delle fasi iniziali del ciclo produttivo (macinazione ad umido)

BAT = Best available technology (migliori tecnologie disponibili e relativi indicatori prestazionali)

CAMPI ELETTROMAGNETICI = radiazioni non ionizzanti causate dalla presenza di correnti elettriche variabili nel

tempo.

CONVALIDA DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE = atto mediante il quale un verificatore ambientale accreditato

da idoneo organismo esamina la dichiarazione ambientale con esito positivo.

dB (A) = misura di livello sonoro. Il simbolo A indica la curva di ponderazione utilizzata per pesare le diverse

componenti della pressione sonora

DG = Direzione Generale

DPI = dispositivi di protezione individuale

EMAS = Environmental Management and Audit Scheme (vedi regolamento (CE) 1221/09 del 25/11/2009).

Regolamento che riguarda la volontaria adesione delle imprese del settore industriale ad un sistema

comunitario di ecogestione e audit.

FANGHI DI LEVIGATURA = Termine col quale si indicano convenzionalmente anche i fanghi derivanti dalle attivitàdi squadratura

GIGA JOULE (GJ) = unità di misura dell’energia avente le seguenti corrispondenze 1 GJ = 276 kWh ; 1 GJ = 238663

kcal

IMPATTO AMBIENTALE = (UNI EN ISO 14001) qualsiasi modificazione dell’ambiente, negativa o benefica, totale o

parziale, conseguente ad attività, prodotti o servizi di un’organizzazione

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INDAGINE LITOSTRATIGRAFICA: Indagine eseguita allo scopo di identificare le caratteristiche litologiche (tipo di

rocce) e stratigrafiche (successione degli strati di rocce) del sottosuolo

kcal = unità di misura del calore (1 Sm3 di gas naturale genera circa 8200 kcal)

MATERIALI CON APPLICAZIONI = Materiali caratterizzati dall’aggiunta di applicazioni superficiali

NACE = codifica europea delle attività economiche.

Nm3 = Normale metro cubo, volume di gas riferito a 0°C e 0,1 MPa.

NOx = Ossidi di Azoto

NORMA UNI EN ISO 14001 =

versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN ISO 14001. La norma specifica i requisiti di un

sistema di gestione ambientale che consente a un’organizzazione di formulare una politica ambientale e

stabilire degli obiettivi, tenendo conto degli aspetti legislativi e delle informazioni riguardanti gli impatti

ambientali significativi.

PALLET = pedana in legno sulla quale sono accumulate in modo ordinato alcune decine di scatole di piastrelle; il tutto

incappucciato con polietilene

PCB = policlorobifenili.

PCT = policlorotrifenili.

POLIETILENE = materiale plastico trasparente utilizzato per incappucciare i pallets di prodotto finito

POLITICA PER L’AMBIENTE =

(UNI EN ISO 14001) dichiarazione, fatta da un’organizzazione, delle sue intenzioni e dei suoi principi in

relazione alla sua globale prestazione ambientale, che fornisce uno schema di riferimento per l’attività da

compiere e per la definizione degli obiettivi e dei traguardi in campo ambientale.

PORFIDI = materiali ottenuti dalla semplice miscelazione di diversi colori di atomizzato, prima di giungere alla pressa

RA = Responsabile Ambientale

RLS = Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza

SGA-SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE=

(UNI EN ISO 14001)parte del sistema di gestione generale che comprende la struttura organizzativa, le

attività di pianificazione, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi, le risorse per elaborare, metter

in atto, conseguire, riesaminare e mantenere attiva la politica ambientale.

(EMAS) La parte del sistema di gestione complessivo comprendente la struttura organizzativa, la

responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per definire e attuare la politica ambientale.

Sinal = SIstema Nazionale di Accreditamento Laboratori

SITO = (EMAS) l’intera area in cui sono svolte, in un determinato luogo, le attività industriali sotto il controllo di

un’impresa, nonché qualsiasi magazzino contiguo o collegato di materie prime, sottoprodotti, prodotti

intermedi, prodotti finali e materie di rifiuto, e qualsiasi impianto, fissi o meno, utilizzati nell’esercizio di

queste attività.

Sm3 = Standard metro cubo, volume di gas riferito a 15 °C e 0,1 MPa.

SOx = Ossidi di zolfo

SOV = Sostanze Organiche Volatili

TERRAZZAMENTO FLUVIALE = Area pianeggiante originatasi in seguito alla sedimentazione fluviale in ere

geologiche o periodi storici nelle quali il corso d’acqua si trovava a quote più elevate delle attuali

Xn = simbolo di prodotto “nocivo” utilizzato nella etichettatura delle materie prime

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cc)) NNOORRMMEE EE LLEEGGGGII DDII RRIIFFEERRIIMMEENNTTOO

LLaa pprriinncciippaallee aauuttoorriizzzzaazziioonnee ddii rriiffeerriimmeennttoo ccuuii AArriioosstteeaa SS..pp..AA.. ddeevvee aatttteenneerrssii iinn ccaammppoo

aammbbiieennttaallee èè llaa AAuuttoorriizzzzaazziioonnee IInntteeggrraattaa AAmmbbiieennttaallee nnrr.. 7711440033//1166668877 ddeell 0011//1100//22000077 ((ee

ssuucccceessssiivvee iinntteeggrraazziioonnii ee mmooddiiffiicchhee)) rriillaasscciiaattaa ddaallllaa PPrroovviinncciiaa ddii RReeggggiioo EEmmiilliiaa.. Viene di

seguito riportato altresì un elenco delle principali Leggi e Norme applicabili al Sito.

Scarichi idrici

- Del.Reg. 286 del 14/02/05 : Direttiva concernente gli indirizzi per la gestione delle acque di prima pioggia

Amianto

- D. Lgs. 257 del 25/07/06 : Attuazione della direttiva 2003/18/CE relativa alla protezione dei lavoratori dai rischi

derivanti dall’esposizione all’amianto durante il lavoro

- D.M. 06/09/94 : Normative e metodologie tecniche di applicazione dell’art. 6 , comma 3, e dell’art. 12, comma 2,

della legge 27/03/92 n. 257, relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto.

- D.Lgs 81 del 09/04/08 : "Attuazione dell'articolo 1 della L 123/07 in materia di tutela della salute e della sicurezza

nei luoghi di lavoro" - titolo IX, Capo III

Campi elettromagnetici

- L 36/01 : Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.

- D.Lgs 81 del 09/04/08 : "Attuazione dell'articolo 1 della L 123/07 in materia di tutela della salute e della sicurezza

nei luoghi di lavoro" - Titolo VIII Capo IV

Contaminazione del terreno

- D.L. 152 del 03/04/06 : Norme in materia ambientale

Consumi energetici

- L. 10 del 09/01/1991 : Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale

dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia.

Emissioni in atmosfera

- D.L. 152 del 03/04/06 : Norme in materia ambientale

Prevenzione incendi

- D.M. 10/03/98 : Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro.

- D.P.R. 37 del 12/01/1998 : Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a

norma dell’art. 20, comma 8 della legge 15 marzo 1997, n. 59.

- D.M. 16/02/82 : Modificazioni del D.M. 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette

alle visite di prevenzione incendi.

Radiazioni ionizzanti

- D.L. 230 del 17/03/95 : Attuazione delle direttive Euratom 80/836, 84/467, 84/466, 89/618, 90/641 e 92/3 in

materia di radiazioni ionizzanti.

Rifiuti

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- D.L. 152 del 03/04/06 : Norme in materia ambientale

Rischio sismico

- Ordinanza 3274/2003 : Criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e costruzioni in zona

sismica.

Rumore

- L. 447 del 26/10/95 : Legge quadro sull’inquinamento acustico.

- D.Lgs 81 del 09/04/08 : "Attuazione dell'articolo 1 della L 123/07 in materia di tutela della salute e della sicurezza

nei luoghi di lavoro" - Titolo VIII Capo II

Sicurezza lavoratori

- D.Lgs 81 del 09/04/08 : "Attuazione dell'articolo 1 della L 123/07 in materia di tutela della salute e della sicurezza

nei luoghi di lavoro"

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Allegato 1: inquinanti e portate emesse (dati medi 2009) per punto di emissione e relativi limiti indicati nella autorizzazioneintegrata ambientale (prot. 71403/16687 del 01/10/2007 e successive integrazioni e aggiornamenti)

Emiss. Portata(Nm3/h)

Polveri(mg/Nm3)

Fluoro(mg/Nm3)

SOV(mg/Nm3)

Aldeidi(mg/Nm3)

Nox(mg/Nm3)

Sox(mg/Nm3)

Boro(mg/Nm3)

nr. sito limite sito limite sito limite sito limite sito limite sito limite sito limite sito limite1 55218 70000 0,51 152 52973 70000 2,06 153 14380 20000 1,39 104 35693 40000 1,90 205 34835 40000 2,70 206 21203 38000 1,31 2,5 0,78 2,5 10,52 50 1,07 20 32,68 200 2,82 500 0,47 108 20030 25000 1,55 109 12470 17000 1,54 10

11 11960 17000 2,69 1512 10805 11000 1,64 1027 2180 3000 1,97 1528 2375 3300 0,65 1531 81005 95000 1,04 1537 2630 3000 0,91 1539 18630 20000 2,18 1040 3660 9000 0,89 1541 1920 3000 0,94 1542 4925 5500 1,20 1055 11720 17000 0,73 1056 1230 4000 1,06 1557 12085 17000 0,93 10

Page 55: 9 >8= >6 G 6 O>D C : 6 B 7 >:C I6 A: - Ariostea · 2.2.9) Rischi di natura chimico fisica Pag. 35 2.2.10) Contaminazione del terreno Pag. 37 2.2.11) Sicurezza e igiene del lavoro

.Dichiarazione ambientale Sito di Castellarano (RE)

Revisione 05 del 30/04/2010Regolamento (CE) n° 1221/2009 (EMAS) Pag. 54 di 55

Allegato 2: stratigrafia del sottosuolo

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.Dichiarazione ambientale Sito di Castellarano (RE)

Revisione 05 del 30/04/2010Regolamento (CE) n° 1221/2009 (EMAS) Pag. 55 di 55

f)) DDIICCHHIIAARRAAZZIIOONNEE DDII AAPPPPRROOVVAAZZIIOONNEE EEMMAASS

LLEE MMOODDAALLIITTAA’’ RREELLAATTIIVVEE AALLLLAA DDIICCHHIIAARRAAZZIIOONNEE AAMMBBIIEENNTTAALLEE

Ariostea S.p.A. Via Cimabue, 20-42014 - Castellarano (RE)

Codice NACE 23.31 (ex 26.3)

Questa Dichiarazione Ambientale è stata redatta dal seguente gruppo di lavoro:

ed approvata da Cavazzoni G.Paolo (Amministratore Delegato)

Il verificatore Ambientale Accreditato che ha convalidato la dichiarazione ai sensi del Reg. (CE)

1221/09 è Certiquality (N° accreditamento I-V-0001) - Via G. Giardino, 4 - 20123 Milano.

Annualmente verrà presentato e convalidato l’aggiornamento dei dati.

La prossima Dichiarazione Ambientale verrà presentata nel mese di Maggio 2013.

Eventuali chiarimenti, dettagli, copie di questa Dichiarazione Ambientale possono essere

richiesti ai Sig.ri:

Baccarani Christian (Responsabile Gestione Qualità)

Roncaglia dr. Paolo (Responsabile Ambientale e R.S.P.P.)

Tel. 0536 816.811 – Fax 0536 816.978

E-mail: [email protected]