8marzo2013

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Viva l'8 marzo,l'emancipazione femminile ela lotta contro il capitalismo per il socialismo

Un militante buon 8 Marzo, Giornata internazionale delle donne, a tutte le masse femminili sfruttate e oppresse in Italia e nel mondo intero. Alle migliaia e migliaia di operaie e lavoratrici che hanno perso o stanno perdendo il loro posto di lavoro, alle disoccupate e alle precarie che un lavoro vero non lo hanno mai avuto, alle studentesse che rischiano di dover rinunciare allo studio per mancanza di mezzi e per i tagli alle borse di studio, alle donne costrette a subire inaudite violenze fisiche, morali e sessuali specie in famiglia, a tutte le masse femminili sfruttate e oppresse che stanno ammazzandosi di lavoro fuori e dentro casa per far quadrare i magri bilanci familiari e garantire assistenza e cure ai bambini, ai malati e agli anziani non autosufficienti a fronte di tagli sempre più brutali alla sanità e all'assistenza.

 Buon 8 Marzo a tutte quelle donne che in questi mesi in Italia e nel mondo - specie in Medio Oriente e nord Africa - si stanno battendo per difendere i propri diritti e quelli di tutto il loro popolo.

Un buon 8 Marzo speciale va alle militanti e alle simpatizzanti del Partito che oltre a vivere tutti i problemi dell'essere donne nel sistema capitalistico, dedicano anima e corpo alla causa dell'emancipazione femminile, del proletariato, del socialismo e del PMLI

Il capitalismo sta rimangiandosi a poco a poco tutto quello che era stato strappato a costo di grandi lotte e sacrifici da parte del movimento operaio e del movimento femminile.

Tutti i governi sia di "centro-destra" che di "centro-sinistra", che si sono succeduti negli ultimi venti anni, si sono mossi in questa direzione. Una tragica realtà che non è stata invertita anzi aggravata dal governo del tecnocrate liberista borghese Mario Monti. Torna a dominare incontrastata la triade mussoliniana "Dio, patria e famiglia" che giustifica pienamente sul piano ideologico, culturale e morale la subordinazione sociale, familiare e coniugale delle donne.

Quasi tutti i partiti borghesi e del regime neofascista in questa campagna elettorale si sono vantati di aver fatto largo

nelle proprie liste alle donne. Ma non basta certo una maggiore loro presenza ai vertici del governo, delle istituzioni e dello Stato borghesi, così come dell'economia e della finanza, a produrre una sostanziale differenza e un vero cambiamento.

La verità è che l'uguaglianza fra i sessi è incompatibile con l'esistenza stessa del capitalismo. Il capitalismo non solo è responsabile della miseria e dei sacrifici che devono sopportare le masse, ma non ha alcun interesse a liberare realmente e totalmente le donne dalla loro schiavitù familiare e domestica, specie in una fase di crisi economica e recessiva senza precedenti come quella che ormai dura da cinque anni.

Il capitalismo non è riformabile. Chi lo sostiene come i partiti della "sinistra" del regime, ivi compresi quelli falsi comunisti, "Rivoluzione civile" di Ingroia, il Movimento 5 stelle del qualunquista di destra Grillo, spargono solo nuovi inganni riformisti, parlamentaristi ed elettoralisti per lasciare le cose esattamente come stanno.

Checché ne dicano, fermo restando il capitalismo, chiunque andrà al governo, destra o "sinistra" borghese, politicanti uomini o politicanti donne, dovrà semplicemente attuare la politica interna ed estera stabilita dalla grande finanza italiana e internazionale, dalla Banca centrale europea e dall'Unione europea imperialista.

Per le masse femminili sfruttate e oppresse è decisiva la questione della conquista del potere politico da parte del proletariato maschile e femminile, che resta la madre di tutte le questioni. È questo l'atto fondamentale che facendo tabula rasa della proprietà privata capitalistica, dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo e dell'intera sovrastruttura ideologica,

statale, politica, culturale e morale capitalistica è in grado di spalancare le porte all'emancipazione della donna le cui leve principali sono la partecipazione in massa al lavoro produttivo e la socializzazione del lavoro domestico.

La realizzazione della piena e concreta parità fra i sessi è una lotta ancora di lunga durata che è iniziata nel capitalismo, continuerà nel socialismo e si concluderà nel comunismo. Lotta che richiede il massimo sforzo per ottenere un lavoro stabile, a tempo pieno, a salario intero e sindacalmente tutelato per le donne, l'effettiva parità salariale, una fitta rete di servizi sociali e assistenziali pubblici a cominciare dagli asili nido su tutto il territorio nazionale, specie nel Mezzogiorno, una scuola e una università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti, una sanità pubblica e totalmente gratuita per tutti. Parallelamente occorre continuare a lottare contro il familismo e l'oscurantismo imperanti, per tutelare i diritti civili fin qui conquistati e oggi fortemente messi in discussione come l'aborto, e conquistarne dei nuovi come il riconoscimento delle coppie di fatto, del matrimonio gay e trans, l'abolizione della legge 40 sulla fecondazione assistita, il diritto delle coppie omosessuali e dei singoli all'adozione, il diritto a una ricerca e sperimentazione scientifica libera dai condizionamenti della Chiesa cattolica e del mercato capitalistico.

In particolare alle proletarie e alle ragazze coscienti e informate chiediamo di dare il loro massimo contributo allo sviluppo e al radicamento del PMLI, che è fondamentale per far compiere un salto di qualità alla lotta di classe, e alla creazione delle istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo.

Siamo grati alle astensioniste di sinistra che non si sono fatte incantare dalle nuove sirene borghesi e si sono astenute. Le invitiamo a rafforzare il loro anticapitalismo studiando e applicando il marxismo-leninismo-pensiero di Mao.

È così che continueremo a far vivere il vero spirito dell'8 Marzo. Quello spirito di classe che animò le nostre antenate marxiste-leniniste, alle quali saremo eternamente riconoscenti, che alla seconda conferenza della donne socialiste del 1910 decisero di istituire, su proposta delle marxiste-leniniste russe ed europee ispirate da Lenin, la Giornata internazionale delle donne.

Viva l'8 Marzo, l'emancipazione della donna e la lotta contro il capitalismo, per il socialismo! Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista!

 Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

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(Estratti dall’Editoriale di Monica Martenghi, Responsabile della Commissione per il lavoro femminile del CC del PMLI, pubblicato su "Il Bolscevico" n. 9/2013 e sul sito del Partito: www.pmli.it) A cura della Commissione per il lavoro femminile del Comitato centrale del

PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANOOrganizzazione di Pineto (TE) e-mail: [email protected] www.pmlipineto.altervista.org

Sede centrale: via Gioberti 101, Firenze - Recapito postale: IL BOLSCEVICO - CP 477 - 50100 FIRENZE

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