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Lunedì, 22 Gennaio 2018 www.corrieredelmezzogiorno.it Trasporti INNOVAZIONE, MOTORI, MOBILITÀ SOSTENIBILE È la pista più amata non solo dai pugliesi. Un punto di riferimento per chi ama correre e mettersi alla pro- va: due o quattro ruote all’Auto- dromo di Binetto c’è spazio per tutti. Anche Michele Pirro, test drive della Ducati (pugliese di San Giovanni Rotondo) ha inizia- to a correre su questo impianto inanellando una lunga serie di successi che l’ha portato a vince- re per cinque volte il campionato italiano di velocità e a sbarcare in Moto Gp. Ora la pista pugliese è destinata a cambiare proprietà. L’impianto, con una pista di 1,6 chilometri, sarà rilevato dall’Au- tomobile Club d’Italia che ha av- viato le trattative con l’imprendi- tore Michele Di Gioia. L’obiettivo è chiudere l’opera- zione entro l’estate in modo da rivoluzionare la mission e la do- tazione infrastrutturale dell’Au- todromo del Levante. Nei giorni scorsi sul Corriere del Mezzogior- no è intervenuto il numero uno dell’Aci, il salentino Angelo Stic- chi Damiani, che ha definito i contorni dell’iniziativa. «È vero — ha detto Sticchi Damiani — sono in atto trattative complesse che spero possano presto andare a buon fine. L’obiettivo è asse- gnare all’autodromo pugliese un ruolo importante nel panorama italiano. L’idea è di affiancare Bi- netto al centro di guida sicura di Lainate». In sostanza, a Binetto si potrà entrare in contatto con le tecni- che della guida responsabile gra- zie a piani formativi diretti ai gio- vani e a chi vuole migliorarsi. Un salto culturale che parte proprio dalla prevenzione. Ma prima di passare alla pratica il progetto Aci prevede un rinnovamento della struttura che sarà rilevata dalla società di Vallelunga. La ri- strutturazione prevede l’allunga- mento del tragitto fino a 2,6 chi- venti-trenta anni. Il nostro è un ente pubblico non economico a base associativa, ha anche una valenza sociale e non grava sul bilancio statale. Quindi si può muovere con un approccio non esclusivamente economico. Vo- gliamo utilizzare la pista di Bi- netto per diffondere i principi della sicurezza stradale». La Puglia è una regione parti- colarmente orientata alle due e alle quattro ruote motorizzate. Numerosi sono i motociclisti che partecipano a gare amatoriali o che scendono in pista per prove cronometrate. Ma anche le auto- mobili hanno un ampio bacino d’utenza: dalle vetture storiche ai prototipi. Con una passione per il mondo dei rally (dal Salento a quello della Selva di Fasano). E in un panorama così vasto di appas- sionati-praticanti c’è la necessità di poter contare su impianti nuo- vi, sicuri e in grado di catalizzare l’attenzione del Mezzogiorno. Da Roma in giù (con l’eccezione del- la Sicilia) non ci sono piste di li- vello che possano rilanciare un settore tanto legato all’impianti- stica. Senza pista è difficile ipo- tizzare la nascita di campioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA In Puglia l’ autodromo del Sud Sul web Questo numero di Motori è consultabile anche online sul sito www.corrierede lmezzogiorno.it di Vito Fatiguso lometri in modo da implementa- re l’attività con nuovi settori. Ma anche nuovi uffici e l’acquisizio- ne di altri suoli che circondano la struttura. Sul piatto l’Aci conta di mettere complessivamente una cifra pari a 10 milioni. Uno sforzo importante per il comparto che potrà essere ammortizzato grazie a una visione pluriennale. «Man- tenere in vita un impianto auto- mobilistico di questo livello — ha concluso Sticchi Damiani — non è semplice soprattutto per un privato. Sono necessari inve- stimenti corposi i cui ritorni spesso si realizzano nell’arco di La sfida dell’Aci Michele Pirro ha cominciato a correre a Binetto. Che adesso può diventare una pista di riferimento in Italia

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Lunedì, 22Gennaio2018 www.corrieredelmezzogiorno.it

TrasportiINNOVAZIONE, MOTORI, MOBILITÀ SOSTENIBILE

È la pista più amata non solodai pugliesi. Un punto diriferimento per chi amacorrere emettersi alla pro-

va: due o quattro ruote all’Auto-dromo di Binetto c’è spazio pertutti. Anche Michele Pirro, testdrive della Ducati (pugliese diSan Giovanni Rotondo) ha inizia-to a correre su questo impiantoinanellando una lunga serie disuccessi che l’ha portato a vince-re per cinque volte il campionatoitaliano di velocità e a sbarcare inMoto Gp. Ora la pista pugliese èdestinata a cambiare proprietà.L’impianto, con una pista di 1,6chilometri, sarà rilevato dall’Au-tomobile Club d’Italia che ha av-

viato le trattative con l’imprendi-tore Michele Di Gioia.L’obiettivo è chiudere l’opera-

zione entro l’estate in modo darivoluzionare la mission e la do-tazione infrastrutturale dell’Au-todromo del Levante. Nei giorniscorsi sul Corriere delMezzogior-no è intervenuto il numero unodell’Aci, il salentino Angelo Stic-chi Damiani, che ha definito icontorni dell’iniziativa. «È vero— ha detto Sticchi Damiani —sono in atto trattative complesseche spero possano presto andarea buon fine. L’obiettivo è asse-gnare all’autodromo pugliese un

ruolo importante nel panoramaitaliano. L’idea è di affiancare Bi-netto al centro di guida sicura diLainate».In sostanza, a Binetto si potrà

entrare in contatto con le tecni-che della guida responsabile gra-zie a piani formativi diretti ai gio-vani e a chi vuole migliorarsi. Unsalto culturale che parte propriodalla prevenzione. Ma prima dipassare alla pratica il progettoAci prevede un rinnovamentodella struttura che sarà rilevatadalla società di Vallelunga. La ri-strutturazione prevede l’allunga-mento del tragitto fino a 2,6 chi-

venti-trenta anni. Il nostro è unente pubblico non economico abase associativa, ha anche unavalenza sociale e non grava sulbilancio statale. Quindi si puòmuovere con un approccio nonesclusivamente economico. Vo-gliamo utilizzare la pista di Bi-netto per diffondere i principidella sicurezza stradale».La Puglia è una regione parti-

colarmente orientata alle due ealle quattro ruote motorizzate.Numerosi sono i motociclisti chepartecipano a gare amatoriali oche scendono in pista per provecronometrate. Ma anche le auto-

mobili hanno un ampio bacinod’utenza: dalle vetture storiche aiprototipi. Con una passione per ilmondo dei rally (dal Salento aquello della Selva di Fasano). E inun panorama così vasto di appas-sionati-praticanti c’è la necessitàdi poter contare su impianti nuo-vi, sicuri e in grado di catalizzarel’attenzione del Mezzogiorno. DaRoma in giù (con l’eccezione del-la Sicilia) non ci sono piste di li-vello che possano rilanciare unsettore tanto legato all’impianti-stica. Senza pista è difficile ipo-tizzare la nascita di campioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In Puglia l’autodromo del Sud

Sul webQuesto numerodi Motori èconsultabileanche onlinesul sitowww.corrieredelmezzogiorno.it

di Vito Fatiguso

lometri inmodo da implementa-re l’attività con nuovi settori. Maanche nuovi uffici e l’acquisizio-ne di altri suoli che circondano lastruttura. Sul piatto l’Aci conta dimettere complessivamente unacifra pari a 10 milioni. Uno sforzoimportante per il comparto chepotrà essere ammortizzato graziea una visione pluriennale. «Man-tenere in vita un impianto auto-mobilistico di questo livello —ha concluso Sticchi Damiani —non è semplice soprattutto perun privato. Sono necessari inve-stimenti corposi i cui ritornispesso si realizzano nell’arco di

La sfida dell’AciMichele Pirro hacominciato a correre aBinetto. Che adesso puòdiventare una pistadi riferimento in Italia

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BA2 Lunedì 22 Gennaio 2018 Corriere del Mezzogiorno

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 22 Gennaio 2018BA3

Trasporti su rotaia

«La questione meridionale si risolve anche così»Tarantini (Legambiente) sottolinea il valore strategico degli investimenti nel settore

N on solo pendolari: in Pu-glia, secondo il rapporto2017 «Pendolaria» di Le-gambiente, i passeggeri

che si muovono preferendo iltreno ad altri mezzi di trasportosono passati da 80 mila (nel2009) a quasi 150 mila (nel 2017).Cresce dunque la voglia di spo-starsi in treno, non solo per ne-cessità lavorativa ma anche percontrastare lo smog, avere cittàpiù vivibili e sostenibili e per farrisparmiare le famiglie. Tuttavia,qui e nel Sud, muoversi da unacittà all’altra può significare viag-giare su treni fatiscenti con tem-pi di percorrenza lunghi.«L’aumento dei passeggeri

sulle linee ferroviarie pugliesi è

indubbiamente un fenomenopositivo – commenta FrancescoTarantini, presidente di Legam-biente Puglia – così come sonoimportanti i casi virtuosi dellaVelostazione Fal per le biciclette,del collegamento ferroviario tral’Aeroporto di Bari e il centro cit-tà, il sistema di biglietto integra-to, che consente di viaggiare sumezzi diversi di altrettanti gesto-ri e il recupero dei 21 km dellaFoggia-Lucera ad opera delleFerrovie del Gargano, con mate-riale rotabile utilizzato di ultimagenerazione e treni veloci. Sonola dimostrazione che dove si in-veste nella cura del ferro il nume-ro dei pendolari cresce e aumen-ta la voglia di spostarsi su rotaie.

Numeri

I pendolari surotaie in Pugliasono aumen-tati tra il 2011 eil 2017 di oltre40 mila unità,con un incre-mento del38,5%. Però ilmateriale rota-bile della regio-ne ha l’età me-dia più altad’Italia (19 an-ni, contro i 13del Nord e i 17della medianazionale), e itreni sono piùlenti anche peril binario unicosu molte tratte

L a Puglia è la regione delSud che mostra la cre-scita più netta e costan-te di pendolari su rota-

ie: le persone che ogni giornoviaggiano in treno per lavorosono aumentate, tra il 2011 e il2017, di 41.614 unità, con unincremento del +38,5%, peruna estensione ferroviariadella rete pari a 1.542 km. Cio-nonostante, il materiale rota-bile della regione ha l’età me-dia più alta d’Italia (19,2 annicontro i 13,3 del Nord e i 16,8della media nazionale) e i tre-ni sono più lenti, sia per pro-blemi di infrastruttura siaperché vecchi e non più adattialla domanda dimobilità. Ma,alla fine del tunnel, qualcheluce c’è: l’introduzione del bi-glietto integrato, la Velosta-zione delle Ferrovie AppuloLucane (Fal) e il collegamentodiretto per l’Aeroporto sonoesempi di servizi efficienti.È questa la fotografia dei

trasporti su ferro in Puglia se-condo Pendolaria 2017, il rap-porto annuale di Legambien-te. Dopo aver divulgato, a di-cembre, una prima analisi deidati a livello nazionale, con unfocus sulle dieci peggiori li-nee ferroviarie d’Italia, tra lequali compare la Bari-Corato-Barletta gestita da Ferro-tramviaria (di cui il Corrieredel Mezzogiorno ha dato giànotizia sullo speciale MotoriPuglia del 18 dicembre scor-so), l’associazione ambienta-lista ora scende nel dettaglio,esaminando la situazione del-la mobilità su ferro in ognisingola regione d’Italia.I dati che emergono sulla

Puglia mostrano, dunque, unterritorio in cui, a fronte del-l’obsolescenza di mezzi e in-frastrutture, aumenta la ne-cessità di spostarsi in treno.La situazione più critica se-gnalata è sulle linee che sonostate gestite dalle FerrovieSud Est fino a novembre del2016, quando poi l’azienda èstata acquisita dal gruppoFerrovie dello stato. In parti-colare, sui 112 km di linea fer-rovia che collegano Bari e Ta-

mattutini si ritrovano ad usu-fruire di treni sovraffollati estrutture degradate.Non va meglio per i pendo-

lari della linea Foggia-Poten-za, costretti a viaggiare in car-rozze vetuste, senza aria con-dizionata e spesso con i fine-strini rotti. La linea di 118 kmnon è elettrificata ed è a bina-rio unico. Va detto che peròsono in fase avanzata i lavoridi consolidamento della sedeferroviaria, l’elettrificazioneed il rinnovo dell’armamentoper un investimento comples-sivo di 200 milioni di euro,anche se bisognerà aspettareil 2020 per gli adeguamenti di11 stazioni.Pendolaria 2017 racconta

anche esempi virtuosi, comeil collegamento Bari-Aeropor-to, con tempo di percorrenzadi soli 14 minuti ed il nuovomateriale rotabile da 230 po-sti: 240mila i viaggiatori totaliannui, con numeri in ascesadal 2013. Un’altra buona prati-ca segnalata è il biglietto fer-roviario integrato, introdottonel 2014 e frutto degli accordiper la tariffazione unica traFerrotramviaria, Trenitalia eFerrovie Appulo Lucane. Soloil bacino d’utenza legato al-l’accesso all’aeroporto di BariPalese coinvolge circa un mi-lione di abitanti, mentre sono116 le località servite in tutta laRegione (a cui si aggiungonoquelle della Basilicata perFal).Ma soprattutto, ci sono la

Velostazione di Bari, dove sipossono parcheggiare le biciin sicurezza, e le 12 stazioniFal che hanno introdotto unafree wi-fi zone diventando co-sì aree hot spotWiFi. Altra no-vità è «l’alberello Oscar» perricarica veloce e gratuita dismartphone e tablet, già atti-vo a Bari Centrale, progettatoda Energy by Oscar, una startup pugliese fondata da 4 gio-vani soci, vincitrice del bandoStart & Smart promosso dalministero dello Sviluppo eco-nomico e Invitalia.

Laura Cocozza© RIPRODUZIONE RISERVATA

Note positiveNelle foto, lavelostazionedella Stazionecentrale,l’«alberelloOscar» e lazona wi-fi dellastazione Fal

IpugliesiamanoviaggiareintrenoNonmancanolecarrozzespessofatiscentieleinfrastrutturevecchie.Mailrapporto«Pendolaria»segnalaancheleeccellenze:comeilbigliettointegrato,lavelostazione,lanavettaperl’aeroporto

ranto passando per Putigna-no e Martina Franca, dove itreni sono pochi e viaggiano avelocità da lumaca: 41 kmh inmedia. L’infrastruttura è a bi-nario singolo, ad eccezionedel tratto di 3,5 km tra le sta-zioni di Bari Sud Est e Mungi-vacca e dal 2012 sono in corsoi lavori di elettrificazione. Ep-pure il bacino di utenza dellalinea sarebbe di oltre 700milapersone, perché collega dueimportanti città capoluogo,centri interni e luoghi d’arte,porti e l’aeroporto di Bari.Condizioni di viaggio diffi-

cili anche nella tratta Bari-Barletta, gestita da Trenitalia,dove spesso ci sono protestedegli studenti che negli orari

FrancescoTarantini

Ma non basta. Come emerge dalRapporto i treni pugliesi sono trai più vecchi in Italia. È necessario- continua il presidente - investi-re di più sulla qualità del parcomezzi e sulla rete ferroviaria, perridurre lo smog e l’inquinamen-to. In Italia, al contrario, dal 2002ad oggi i finanziamenti statalihanno premiato per il 60% gli in-vestimenti in strade e autostradee solo per il 13% le reti metropoli-tane: bisogna invertire la marciase si vuole offrire un servizio diqualità ai cittadini e salvaguarda-re l’ambiente. La questionemeri-dionale – conclude Tarantini – sirisolve soprattutto sul terrenodelle infrastrutture: i trasportihanno ricadute sul turismo, sul-l’economia e sulla qualità dellavita e devono essere al centrodell’agenda politica nazionale eregionale».

L. C.© RIPRODUZIONE RISERVATAEconomia e qualità della vita «Trasporti al centro dell’agenda politica», chiede Tarantini

NavettaIl collegamentoveloce su rotaiatra la stazione e

l’aeroportoserve

un’utenzamolto ampia

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BA4 Lunedì 22 Gennaio 2018 Corriere del Mezzogiorno

Trasporti

L a puntualità dei trenipugliesi? È quasi «sviz-zera», secondo i datiforniti da Trenitalia Pu-

glia. Nove convogli su 10, in-fatti, avrebbero rispettato gliorari di arrivo previsti.Più precisamente, il 90%

degli oltre 65 mila treni chenel 2017 hanno circolato nellaregione, percorrendo più di 6milioni di chilometri e tra-sportando 12 milioni e mezzodi passeggeri, avrebbe accu-mulato un ritardo inferiore ai5 minuti. E la percentuale eraanche leggermente più altanei primi otto mesi dell’anno(90,2%). La puntualità, dun-que, è cresciuta dell’1,7% ri-spetto al 2014 (+2,3% da gen-naio ad agosto scorsi rispettoallo stesso periodo del 2014).Lo scorso anno, peraltro, sololo 0,8% dei regionali è statocancellato. L’indice di regola-rità (ossia il rapporto tra corseeffettuate e programmate),pertanto, è salito al 99,2%(+1,2% nel 2014) dal 99% regi-strato tra gennaio e agostoscorsi.I miglioramenti appaiono

ancora più positivi se si consi-derano solo le cancellazioni(lo 0,1%) e i ritardi (l’1,8%) im-putabili direttamente a Treni-

talia. Nel qual caso, la regola-rità delle corse nel 2017 siconferma, come tra gennaio eagosto scorsi, al 99,9% e lapuntualità al 98,2%. Rispettoal 2014, dunque, si è registratauna flessione dell’1,3% dei ri-tardi ascrivibili a Trenitalia.

I progressi sono stati con-fermati anche dai passeggeri.Nell’ultima indagine demo-scopica chiusa a novembrescorso, condotta da una so-cietà esterna al gruppo Fs,l’82% dei clienti si è dichiaratosoddisfatto del viaggio (com-piuto tra gennaio e novem-bre). La percentuale, perquanto meno alta rispetto aluglio scorso (86,1%) e al peri-odo gennaio-luglio 2017(82,3%), è nettamente supe-riore al 76,1% rilevato nellostesso periodo del 2015. Sem-pre secondo l’indagine demo-

Treni? Puntuali come in SvizzeraSecondo i dati forniti da Trenitalia Puglia, 9 convogli su 10 rispettano gli orariNel 2017, i 65 mila mezzi hanno trasportato 12 milioni e mezzo di passeggeri

L’indagine

Nell’ultimaindaginedemoscopicachiusa anovembrescorso,condotta dauna societàesterna algruppo Fs,l’82% deiclienti si èdichiaratosoddisfatto delviaggiocompiuto tragennaio enovembre conTrenitalia

96,5%). Riguardo alla fase dipermanenza a bordo, invece,le percentuali migliori si regi-strano per l’aspetto, la corte-sia e la professionalità delpersonale (94,1%) e per l’illu-minazione della carrozza(93,3%).Rispetto a novembre 2016,

marcano il tasso di crescitamaggiore le voci «disponibili-tà di altri treni» (+6,7%, ossiadal 73,7% dell’anno preceden-te all ’80,4% di novembre2017), «offerte commerciali»(+6,5%, dal 70,4% al 76,9%),«tempo di viaggio» (+5,8%dall’80% all’85,8%), «livello dicomfort» (+5,1%, dall’80,6% al-l’85,7%) e «qualità delle infor-mazioni sonore» (+5,2%, dal-l’82,9% all’88,1%).E grazie al nuovo contratto

per il servizio ferroviario uni-versale, firmato il 31 luglioscorso da Trenitalia con i Mi-nisteri di Infrastrutture e tra-sporti, ed Economia e finan-ze, proseguono gli interventiche entro il 2026 puntano adammodernare la flotta degliIntercity (che tocca oltre 200città italiane), per consolidarel’offerta e attivare nuovi servi-zi a bordo.

Giuseppe Daponte© RIPRODUZIONE RISERVATA

scopica, il giudizio dei clientirispetto al servizio è migliora-to sia rispetto agli anni prece-denti (+3,2% da novembre2016 e +7,8% da novembre2015), sia nel cumulato annuo(+2% dal 2016 e +5,9% dal2015). I clienti hanno espressoil maggiore gradimento (il99,6%) per la facilità con cui infase di preparazione del viag-gio sono riusciti a reperire leinformazioni e per la comple-tezza e chiarezza di queste ul-time, ma anche per la facilitàe comodità di acquisto di ab-bonamenti e biglietti (il

Sui binariOltre 65 mila i convogliche hanno percorso inun anno le diversetratte della regione

I FrecciarossaSono gli ultimiarrivati sulletratte pugliesi eda qualchemese arrivanofino all’ultimafermata di Lecce

Sui binariLe Frecce sono

i treni più velocidi Trenitalia

sui lunghi percorsied effettuano

solo pochefermate

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 22 Gennaio 2018BA5

Fiere

U n 2018 che promettedi essere a tutto moto-ri. Basta organizzarsi egli amanti delle auto

potranno sfruttare il loro tem-po libero, budget permetten-do, in giro per fiere e mostredove scoprire tutte le chicche,presenti, passate e future del-la mobilità. La grande offertadi intrattenimento motoristi-co di gennaio è già un segnaledell’enorme varietà di eventidel settore. Dai robot ai “dronipasseggero”. Dalle automobi-li al volante in poi.C’è stato tanto automotive

alla 51.ma edizione del Ces, ilConsumer Electronic Show diLas Vegas che si è chiusa il 12gennaio scorso. Questo men-tre in questi giorni, e fino al29 gennaio, a Detroit si tieneil North American Internatio-nal Auto Show, punto di rife-rimento per l’industria del-l’automobile dove vengonopresentati anche ai consuma-tori i modelli più rappresen-tativi dei vari marchi del pros-simo futuro e dove tra le novi-tà si potranno ammirare alcu-

ni restyling di grandi classicicome Chevrolet, Silverado, eGmc Sierra. Mentre la FordF150 si è confermata il veicolopiù venduto proprio negli Sta-ti Uniti e che si è presentata aDetroit con un cambio a 10rapporti. A febbraio invece è ilcaso di rimanere negli StatiUniti, spostandosi a Chicagoper l’Auto Show, fondato dal1901. Uno spazio espositivo

che supera addirittura il mi-lione di metri quadri e che sa-rà aperto al pubblico dal 10 al19 febbraio. Dall’8 al 18 marzoin Svizzera ci saranno i diecigiorni dell’International Mo-tor Show aGinevra. Giunto al-la sua 88.ma edizione, siestende per ben sette diversipadiglioni espositivi che rac-contano ai visitatori le novitàdell’anno di auto e tecnologie

del settore con circa duecentoespositori che porteranno an-teprime e chicche in fiera. Dal30 marzo all’8 aprile a NewYork invece ci sarà un’esposi-zione dedicata al design, al-l’innovazione su quattro ruotedislocata su quattro piani alJavits Center. Un salone, ilNew York International AutoShow, che è il più antico delNord America visto che risale

addirittura al 1900. Un’esposi-zione antica ma che odora dinuovo. Basti pensare che l’an-no scorso è stato lo show conla più ampia esposizione diauto elettriche e ibride incommercio. A giugno, dal 6 al10, invece torna il Salone del-l’auto di Torino del Parco Va-lentino, giunto alla quartaedizione del Salone dell’autoall’aperto. La manifestazionediventata in pochissimo tem-po punto di riferimento delcalendario automobilisticoitaliano che nel 2017 ha avutooltre 700 mila visitatori e hapresentato anteprime e nuovimodelli di oltre 50 brand.Mo-toristica che coinvolge percinque giorni la città metro-politana, al centro dell’atten-zione nazionale e internazio-nale. Ben l’89% del mercatoautomobilistico italiano erapresente assieme a oltre 200collezionisti che hanno parte-cipato al Gran Premio ParcoValentino. A ottobre poi, dal 4al 14 ci sarà il Salone dell’auto-mobile di Parigi, il più anticodel mondo, che ha debuttatonel 1898. Tra l’altro, proprionella prossima edizione,quella 2018, diventerà per laprima volta il Mondial ParisMotor Show che unirà alle no-vità del mondo automobilianche quelle della mobilitàpiù in generale e della tecno-logia.

Paola Cacace© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le auto più all’avanguardianelle fiere di tutto il mondoDa gennaio a ottobre in mostra a Las Vegas, Torino e Detroittutte le chicche, presenti, passate e future della mobilità e dei motori

In Italia

A giugno, dal 6al 10, torna ilSalonedell’auto diTorino delParcoValentino,giunto allaquarta edizionedel Salonedell’autoall’aperto. Nel2017 ha avutooltre 700 milavisitatori e hapresentatonuovi modellidi oltre 50brand

VetrinaA sinistra, unapresentazione alChicago Show;in alto, un’autoda corsa alSalone dell’autodi Torino

In mostraAuto in

esposizione alNorth American

InternationalAuto Show

di Detroit che sitiene a gennaio

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BA6 Lunedì 22 Gennaio 2018 Corriere del Mezzogiorno

Aziende di successo

I nvestimenti fino al 2019per oltre 25milioni di euroe 70 nuovi posti di lavoro,per consolidare la posizio-

ne fra le prime dieci aziendedel trasporto intermodale/ferroviario in Europa.È quanto prevede nel busi-

ness plan 2018, presentato loscorso 15 dicembre, il gruppoGeneral transport service(Gts), nato nel ‘77 da un’intui-zione del suo fondatore e at-tuale presidente, Nicola Mu-ciaccia. Al ritorno da un viag-gio in Belgio, dove il sistemaferroviario era già il fulcro delsistema del trasporto merci,capì che il futuro sarebbe sta-ta l’intermodalità, la combi-nazione dei vari sistemi, sumare, gomma e rotaia, inve-stendo però, per i tratti lun-ghi, soprattutto sulla ferrovia,più puntuale, efficiente, eco-nomica, ecocompatibile emeno pericolosa (ben 25milai morti sulle strade dell’Ue nel2015).Quarant’anni dopo, la mis-

sion del gruppo resta la stes-sa. E i numeri gli danno ragio-ne. Nel 2017 ha fatto viaggiare3.900 treni completi (di cui il55% in Italia) e ha registrato100 mila spedizioni intermo-dali e oltre 850 clienti attivi. Ilfatturato è salito (malgradol’interruzione della linea a Ra-statt, nella valle del Reno, cheha tagliato in due l’Europa perquasi due mesi) a 87 milionidi euro (da 85 nel 2016), di cuiil 70% all’estero, più i 18milio-ni sviluppati dalla controllataGts Rail. Quest’ultima, natanel 2009, ha consentito algruppo di diventare la primasocietà italiana a realizzarenel settore un’integrazioneverticale del processo produt-tivo, con cui assicura il con-trollo di tutti gli anelli dellacatena.Tre le prerogative di cui Gts

va fiera: l ’essere ancoraun’azienda a conduzione fa-miliare, che nel 2018 conterà210 dipendenti dai 170 di oggi(+12% dal 2016, età media 37anni e quota «rosa» del 55%);il non aver mai spostato la se-de legale dalla città di origine,

Bari; e la «buona abitudine»di trasformare i guadagni ininvestimento.In particolare, Gts prevede

oltre 25 milioni di euro di in-vestimenti in asset nel prossi-mo biennio per rafforzare lastruttura produttiva a 15 loco-

È stata massiccia l’adesione dei cittadini baresi alservizio per il pagamento on line del ticket per lasosta, tanto che l’Amtab lo ha esteso anche allezone decentrate della città, contrassegnate dallestrisce blu. Al momento - riferisce una nota delComune - si registrano circa 14.000 utenti delservizio, con un boom di iscrizioni negli ultimi mesi,circa 2000. L’incremento - è detto nella nota - èdovuto alla campagna informativa sui servizi online realizzata dalla ripartizione Innovazione su

diversi canali d’informazione. «Questa è ladimostrazione di come i servizi on line possanomigliorare la vita quotidiana - spiega l’assessoreAngelo Tomasicchio - Abbiamo scelto insiemeall’Amtab di estendere il servizio proprio a frontedella crescita imponente degli iscritti alla App.Grazie alla campagna di comunicazione einformazione interattiva ci siamo resi conto cheerano tantissimi i cittadini che chiedevano diutilizzare questo servizio».

Esteso il servizioIl parcheggiosi paga con l’appSuccesso a Bari

Gtsinveste20milionidieuroepuntaallaBorsaMuciaccia:«Ilprogettorichiedemolterisorse»

La societàspecializzatanel trasportomerci su rotaiacreerà finoal 2019settantanuovi postidi lavoro

motive elettriche (+50%), a180 carri ferroviari (+38%), a2.200 cassemobili (+10%) e a 6gru (+50%). Tali investimentiseguono l’ultimo di 4,5 milio-ni di euro, completato nel2017, per l’Officina manuten-zione rotabili. Mentre, performare personale specializ-zato a tutti i livelli, viaggia apieno regime anche Gts Aca-demy, in simbiosi con il cen-tro di formazione accreditatoAthena.All’orizzonte, ora, c’è la

quotazione in Borsa: «Per fareil salto dimensionale, in unsettore dove, in Italia, solo il5% delle merci viaggia su fer-rovia – ha confermato AlessioMuciaccia, ad del gruppo e fi-glio del fondatore - servonorisorse finanziarie rilevanti.In questa direzione, il primopasso è stato il percorso Elite,concretizzato nella certifica-zione finale a maggio scorso.Per noi un momento di cre-scita eccezionale».

Giuseppe Daponte© RIPRODUZIONE RISERVATA

I numeriSaliranno a 15 lelocomotive elettriche,a 180 i carri ferroviari,a 2200 le casse mobili

LaMasmecpremiataancoraperl’innovazioneComponentistica auto, la società barese ottiene il riconoscimento a Roma

«H a saputo trasmette-re competenze ele-vate e professiona-

lità a tutti i collaboratori, riu-scendo a realizzare soluzioniinnovative e significativi risul-tati finanziari». Con questamotivazione il Premio nazio-nale per l’Innovazione 2017,nella categoria «Industria eservizi», lo scorso 19 dicem-bre è stato assegnato per la se-conda volta (la prima nel2009), a Masmec, azienda ba-rese specializzata in tecnolo-gie di precisione, robotica emeccatronica, applicate ai set-tori dell’automotive e del bio-medicale. Il riconoscimento,istituito dalla Presidenza delConsiglio dei ministri, e con-

mondo. «Sono i collaboratorila forza dell’azienda - precisaDaniela Vinci, amministratoredelegato Masmec - e con lorocondividiamo con orgoglioquesto risultato». Masmec da30 anni progetta e realizzamacchine automatiche perso-nalizzate (installate oggi inEuropa, America e in Asia, ecoperte ovunque dal serviziodi assistenza) di assemblaggioe test per note multinazionalidella componentistica auto,tra cui linee di assemblaggioper iniettori, macchine dimontaggio e test per frizioni,sistemi di assemblaggio eprova per valvole. Più di re-cente, nel 2007, ha esteso leproprie competenze anche al

settore biomedicale. Si è spe-cializzata, in particolare, sulfronte della diagnosi precocedel tumore al polmone e in si-stemi di navigazione medica-li per diagnostica e interven-tistica, e per l’estrazione diDna e Rna e la preparazionedi campioni per laboratori diricerca e analisi. Questa evo-luzione è stata favorita dal-l’impegno in ricerca e svilup-po, anche nell’ambito di pro-getti nazionali ed europei, incui è coinvolto il 20% del per-sonale (80% ingegneri e tecni-ci specializzati) e a cui l’azien-da destina circa il 15% del fat-turato.

G. D.© RIPRODUZIONE RISERVATA

segnato a Montecitorio, entranella bacheca dei «trofei» diMasmec dopo il Premio Im-prese per l’Innovazione 2017assegnato da Confindustria,altro bis, dopo il primo arriva-to nel 2009. Poche settimaneprima, lo scorso ottobre, Ma-smec si era guadagnata anchela menzione speciale del pre-mio «Eccellenze d’impresa»2017, nella categoria «Innova-zione e tecnologia», «perl’evoluzione di processo e diprodotto e per l’avanzamentotecnologico raggiunto», con-ferita dalla società di consu-lenza Gea e da Harvard Busi-ness Review Italia, edizioneitaliana della più importanterivista di management del

Il profilo

● Il gruppoGeneraltransportservice (Gts),nato nel ‘77,fondato daNicolaMuciaccia, chene è attualepresidente.

● Gts è titolaredi un’ areaintermodalenell’areaindustriale diBari.

TrofeiAssegnatodallapresidenzadelConsigliodei ministridopoil premiodel 2009

Il numero uno Nicola Muciaccia, fondatore e presidente del gruppo Gts

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 22 Gennaio 2018BA7

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BA8 Lunedì 22 Gennaio 2018 Corriere del Mezzogiorno

I percorsi

Via libera dell’Agenzia del Demanio alla garaper l’assegnazione degli immobili pubbliciper il restauro e la valorizzazione. Sono 48e verranno affidati ai progetti più interessanti

Valore paesela culturada restaurare

L’ Agenzia del Demanio ha dato il via allaseconda gara del progetto «Valore pae-se-cammini e percorsi», il cui obiettivoè riutilizzare gli immobili pubblici co-

me contenitori di servizi e di esperienze auten-tiche per camminatori, pellegrini e ciclisti, inlinea con la filosofia dello slow travel. Questavolta il bando riguarda 48 immobili pubbliciche saranno assegnati in concessione di valo-rizzazione a chi proporrà un valido program-ma di investimento e di riqualificazione e uncanone d’affitto, per recuperare castelli, ville,masserie ed edifici rurali che sono distribuitisui percorsi ciclopedonali e sui tracciati stori-co-religiosi italiani.A differenza del primo bando, chiuso a di-

cembre e di cui si conosceranno i risultati abreve, che riguardava 30 immobili dello Statoconcessi in uso gratuito, in funzione del lororecupero, a imprese, cooperative e associazio-ni costituite in prevalenza da under 40, in que-sto caso la call è aperta a tutti, anche agli stra-nieri, e la riqualificazione richiede investi-menti consistenti. Per questo motivo i beniverranno affidati in concessione di valorizza-zione fino ad un massimo di cinquant’anni,con un canone di affitto e un progetto sosteni-bile che ne preveda il recupero e il riuso. Peraggiudicarsi la gara saranno, dunque, fonda-mentali gli elementi qualitativi contenuti nel-l’offerta tecnica del progetto (ipotesi di recu-pero e riuso, opportunità turistica, sostenibili-tà ambientale ed efficienza energetica) che in-cideranno per il 70 per cento, mentre glielementi quantitativi contenuti nell’offertaeconomico-temporale, canone d’affitto e du-rata, incideranno per il 30 per cento.Nel nuovo avviso pubblico sono coinvolti

anche nove immobili situati in Puglia di cui al-

cuni sulla Ciclovia Acqua, che hanno già susci-tato l’interesse di investitori nazionali ed este-ri, e quattro in Basilicata (vedere articolo in pa-g ina) . F ino a l 16 apr i le pross imo suwww.agenziademanio.it sarà possibile scari-care i bandi riferiti alle strutture proposte, la«Guida al bando» e tutta la documentazioneriguardante i 16 immobili di proprietà delloStato in gara. Per i restanti 32 beni inseriti nel-l’iniziativa, che sono di proprietà delle ammi-nistrazioni pubbliche territoriali, spetta agliEnti locali stessi pubblicare i bandi sui rispetti-vi siti istituzionali.L’opportunità, per chi ha possibilità di inve-

stire, non è da sottovalutare. L’iniziativa del-l’Agenzia del Demanio, infatti, è sostenuta dalMinistero per i Beni culturali e il turismo e dalMinistero delle Infrastrutture e dei trasporti,

che a fine 2017 hanno appoggiato l’approvazio-ne di una legge con cui il Governo, per la primavolta si impegna a sostenere finanziariamenteuna rete di ciclovie turistiche di oltre 6milakm. E si assume la pianificazione della mobili-tà ciclistica, insieme alle Regioni, riconoscen-do la ciclabilità come strategia di mobilitàprioritaria nei centri urbani e per lo sviluppodel turismo. Non a caso, alla presentazione delsecondo bando il Ministro delle InfrastruttureGrazianoDelrio, ha sottolineato quanto sia im-portante valorizzare i luoghi di accoglienza peril sistema delle ciclovie turistiche nazionali edha ricordato che sono già 600 i milioni di europronti per questo investimento che genere-rannomolti posti di lavoro.

Laura Cocozza© RIPRODUZIONE RISERVATA

La scheda

L’Agenzia delDemaniopromuovestrategie eprogetti per lavalorizzazionedel patrimonioimmobiliarepubblico.L’insieme diquesteiniziative disviluppoimmobiliareprende il nomedi«ValorePaese».L’obiettivo èquello diaccrescere ilvaloreeconomico esociale dei benie dei territori incui sono inseriti

Nella foto a sinistrala Cicloviadell’Acqua, unpercorsocicloturistico cheva da Caposele(AV) a Villa Castelli(BR). A destral’ex scuola ruralea Barletta

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 22 Gennaio 2018BA9

T ra i 32 beni di proprietàdegli Enti territorialimessi a gara nell’ambi-to del progetto «Valore

paese-cammini e percorsi»,nove si trovano in Puglia e duein Basilicata. In particolare cisono due immobili situatilungo la Ciclovia Acqua, unodei quattro percorsi cicloturi-stici prioritari per l’Italia, peril quale lo scorso 27 luglio èstato firmato il protocollod’intesa tra Mit e dei Mibact ele Regioni Puglia, Campania eBasilicata, cui spetterà la rea-lizzazione dell’opera. Nellospecifico i beni sono: l’Ostellodella Gioventù di Bari di pro-prietà del Comune; la ColoniaBianchi e la Colonia Coppolic-chio, ovvero un complessoimmobiliare costituito da uninsieme di otto trulli, a Fasanoin provincia di Brindisi, diproprietà della Regione e delComune; l’Ostello di Brindisi,di proprietà della Regione edel Comune; la Palazzina in

Mottola in provincia di Taran-to di proprietà della Regione,situata all’interno del parcoregionale «Terra delle Gravi-ne».Il Comune di Barletta è sta-

to il primo a pubblicare sul-l’Albo pretorio l’avviso per laselezione dei soggetti interes-sati alla gestione della Palazzi-na di villa Bonelli e della exscuola di Montaltino, i beniimmobili candidati dall’Am-ministrazione alle azioni direcupero nell’ambito del pro-getto «Valore Paese – Cammi-ni e Percorsi». Le domande,che possono essere presenta-te sia da persone fisiche cheda società, e sia in forma sin-gola o in raggruppamento,devono pervenire al Comunedi Barletta, entro le ore 12 del15 marzo.Il bandomette a gara anche

quattro immobili in Basilica-ta, due di proprietà delle am-ministrazioni locali, GranciaSanta Maria del Vetrano diproprietà del Comune diMontescaglioso e la Casina diproprietà della Provincia diPotenza, e due di proprietà di-retta del Demanio, la Casacantoniera situata a valle delpaese di Montescaglioso, nel-la piana del Bradano, punto ditransito nella scoperta delParco regionale archeologicostorico naturale delle ChieseRupestri, e il Comando dellastazione forestale di Atella inprovincia di Potenza, vicinoalla Riserva Statale Grotticel-le, a pochi km dai laghi diMonticchio.

L. Co.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Viaggioallascopertadeibeni«ingara»nell’ItaliadelSudUndici quelli candidati in Puglia e BasilicataDa vecchie ciclovie a edifici dimenticati

La palazzina diVilla Bonelli aBarletta, unadelle bellezze indisarmo che ilComune havoluto candidareal recuperonell’ambito delprogetto«Valore paese»

Villa Bonelli e la Scuola Rura-le, di proprietà del Comune diBarletta; la Locanda delloStallone di proprietà del Co-mune di Margherita di Savoiain provincia di Barletta e laMasseria Cocola di proprietàdel Comune di Ugento in pro-vincia di Lecce. Lungo il per-corso della via Appia, c’è infi-ne la Masseria Dolce Morso, a

A sinistra la Casacantoniera diproprietà delComune diMontescaglioso, inprovincia di Matera.Nel potentino c’è ilComando dellastazione forestale diAtella (foto a destra)

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BA10 Lunedì 22 Gennaio 2018 Corriere del Mezzogiorno

Auto green

A uto elettriche, carsharing digitalizza-zione e guida autono-ma. Sono questi i me-

gatrend a cui guardano i piùgrandi produttori di autovei-coli del mondo e quel micro-mondo di fornitori e indottoche lavora nel comparto. Adirlo in particolare è il «Glo-bal Automotive Supplier Stu-dy 2018» firmato da RolandBeger e Lazard secondo cuiquesti quattro megatrendgiocheranno un ruolo deter-minante nello sviluppo delmercato auto in un prossimofuturo.Lo studio è stato realizzato

analizzando alcuni indicatoridi performance di circa 650fornitori in tutto il mondo emostra come gli operatori delsettore devono prepararsi, an-che abbastanza rapidamente,al progresso trasformando imodelli di business esistentiper cogliere queste opportu-nità e, a quanto pare, combat-tendo contro la diffidenza deiconsumatori che per quantoaffascinati da un’idea di mo-bilità futuristica. «Il futurodell’automotive è più vicino diquanto ci possiamo aspettaree delinea una completa tra-sformazione della mobilitàche conosciamo oggi - affer-ma Andrea Marinoni, SeniorPartner di Roland Berger, so-cietà di consulenza strategicadi origine europea leader nelmondo - Per l’automotive inEuropa, e in Italia in particola-re, non è in discussione il

punto d’arrivo ma piuttosto ilgoverno di una traiettoria so-stenibile di trasformazione,avendo chiare le implicazionisu una filiera importante sot-to il profilo dei valori in gioco,del know-how e dell’occupa-zione».Un’occasione da cogliere

specialmente se si pensa cheanche l’amministratore delgruppo Fca, Sergio Marchion-ne proprio in questi ultimigiorni ha puntato i riflettorisulle auto elettriche un moti-vo ci sarà. E infatti il presiden-te del Cavallino ha annunciatoche entro il 2020 la Casa diMaranello produrrà un Suvelettrico da lui chiamato«Fuv». Una super auto elettri-ca «targata» Ferrari. Ma daqui al 2020 i passi da fare sonoancora tanti. Specie dal puntodi vista infrastrutturale.«Cosa succede in Italia al

momento, in particolare, perquanto riguarda il veicoloelettrico? - dice Marinoni - La

i guidatori italiani sono anco-ra lontani da pensare all’autoelettrica come un’opportunitàreale di trasporto. Pensate chead Amsterdam è previsto cheogni abitazione sia dotata diuna stazione di ricarica. Unitequesto a una giusta informa-zione e un’attenzione da parte

Auto elettrica, il futuro è già oggiLe aziende italiane ci credono, la Ferrari ha in cantiere «Fuy», un nuovo Suv ecologicoMancano però le colonnine. I produttori guardano al car sharing e alla guida autonoma

dei costruttori locali sull’argo-mento e rende l’auto elettricauna scelta plausibile».Ma quello dell’elettrifica-

zione della mobilità non èl’unico «megatrend» identifi-cato che sta conquistandosempre più l’interesse di con-sumatori e produttori nelmondo. Tra i nuovi modelli dibusiness del settore c’è quellolegato alla mobilità condivisa.Esempio su tutti il car sha-ring, opzione che già condi-ziona la mobilità dei consu-matori e che sicuramentecambierà anche il settorequando invece di comprareun’auto a testa, o a famiglia sipenserà di condividerla convicini, colleghi, concittadini.

Ulteriore trend da tener d’oc-chio è quello della guida auto-noma che continua ad accele-rare man mano che la regola-mentazione e la tecnologianecessarie vengono perfezio-nate. Infine c’è la digitalizza-zione, con l’intelligenza artifi-ciale su tutti, che offrirà mol-teplici possibilità per lo svi-luppo di nuovi business.«Oggi costruttori e fornito-

ri - conclude Marinoni - sonoal lavoro per prepararsi alloscenario che verrà, e che inparte è già qui, consapevoliche attuali e nuove tecnologiedovranno coesistere in paral-lelo. La sfida per i fornitori ba-sati in Italia è intraprendereun percorso di profonda revi-sione del proprio modello dibusiness, a partire dai pochigrandi campioni nazionaliche possono ispirare la tra-sformazione di tutta la filie-ra».

Paola Cacace© RIPRODUZIONE RISERVATA

dotazione infrastrutturale èancora modesta. Se si vede laquantità di colonnine di rica-riche per chilometri e per abi-tanti siamo veramente a nu-meri irrisori. Tra l’altro in unodei nostri studi più recenti ab-biamo intervistato anche iconsumatori ed è emerso che

Cos’è

● L’autoelettrica èun’automobilecon motoreelettrico.L’energia vieneimmagazzinatain un«serbatoio»costituito dauna o piùbatteriericaricabili

● I veicolielettrici hannouna maggioreefficienzaenergeticarispetto aimotoritradizionali esvantaggicome unalimitataautonomia eun elevatotempo per laricarica dellebatterie

Gli scenariÈ in corso unarivoluzione nelsistema dei trasportiAndrea Marinoni(foto), consulente diRoland Berger, «Ci sista preparando alloscenario che verrà»

L’ Enel è prontaad investire

«da 100 a 300milioni di euro

nei prossimi treanni», in favore

di un numerodi colonnine

di ricarica per leauto elettriche

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 22 Gennaio 2018BA11

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BA12 Lunedì 22 Gennaio 2018 Corriere del Mezzogiorno

Auto green

S arebbero quattro perora gli investitori inte-ressati. Due solo al si-to, gli altri due anche al

progetto della minicar elettri-ca «Ambra», che la societàTua Industries avrebbe dovu-to iniziare a produrre da di-cembre scorso nello stabili-mento ex Om Carrelli, nellazona industriale tra Bari eMo-dugno.Dei quattro, tre sarebbero

pugliesi (due dei quali del set-tore metalmeccanico), unostraniero. Ma, al momento,sono solo manifestazioni diinteresse verbali. E i 190 lavo-ratori ex Om, assunti un annofa da Tua Industries (messa inliquidazione a luglio scorso,dopo che il fondo statuniten-se che la controllava, Lev capi-tal management, a sorpresa, èuscito dall’investimento), re-steranno senza gli assegnimensili della nuova cassa in-tegrazione (cig), se non arri-veranno offerte vincolanti alcuratore fallimentare di TuaIndustries, l’avvocato Alessan-dra Giovetti, nominata dalTribunale di Torino (dove hasede la società).Non è bastata, infatti, la

corsa contro il tempo (vinta)per far passare un emenda-mento alla legge di Bilanciocon la proroga in continuitàdella cigd per i piani indu-striali «non del tutto compiu-ti» come quello della minicar.«Rischia di diventare una “vit-toria di Pirro” - commenta ilcapo della task force della Re-gione sulle crisi occupaziona-li, Leo Caroli - Se non suben-tra un imprenditore, non par-te nemmeno la cig».Intanto, per acquisire ulte-

riori e più concrete offerte peril progetto minicar o per nuo-ve produzioni, a breve il cura-tore fallimentare aprirà unabase d’asta per 30 giorni, en-tro i quali eventuali interessa-ti dovranno presentare unaproposta. Per i sindacati, sitratta di un passo avanti:«Ora, per lomeno – commen-ta Saverio Gramegna, segreta-rio generale di Fiom Bari – si

passerà finalmente dalle pa-role ai fatti. Non basterannopiù i buoni propositima si do-vrebbe chiedere di metterenero su bianco delle proposteeconomiche concrete. Auspi-chiamo che la curatela avvii laprocedura quanto prima pos-sibile». «Chi dovesse compra-re il progetto, però, non si de-ve accollare necessariamenteil debito – precisa Caroli - Di-pende da cosa venderà il cura-tore. Se vendesse anche il de-bito, penso non la acquiste-rebbe nessuno. Se, come ri-tengo, venderà solo l’asset,con una cessione di ramod’azienda, la vendita sarà piùfacile».Il curatore, d’altra parte, ha

trovato nella cassa di «Tua»

Ex Om, quattro investitori in campoDue interessati al sito industriale, gli altri due anche al progetto della minicar elettricaA settembre scorso, in Fiera del Levante, la presentazione del prototipo della vettura

Supplemento della testata

Distribuito con il Corriere della Sera non vendibile separatamente

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solo 2 mila euro e ben 1,9 mi-lioni di debiti. Non c’era, per-tanto, nemmeno la liquiditàminima per pagare la societàdi consulenza torinese incari-cata da «Tua» di avviare lapratica per corrispondere l’ul-tima parte della vecchia cig ailavoratori ex Om. La stessa so-cietà di consulenza, tuttavia,si è resa disponibile a portarea termine il lavoro ugualmen-te, per garantire nei prossimigiorni il pagamento degli as-segni arretrati di novembre edicembre. In attesa di spiraglidal curatore, la Regione hachiesto un tavolo al Ministerodello Sviluppo. Ma, finora, daRoma non sono arrivate ri-sposte.I sindacati, invece, merco-

ledì scorso hanno incontratoil prefetto di Bari, MarilisaMagno: «Si è fatta carico dellavicenda – riferisce Gramegna– Confidiamo in una sua azio-ne che solleciti tutti i livelliistituzionali perché si trovinosoluzioni concrete per dare ri-sposte ai lavoratori. Noi conti-nuiamo a chiedere un inter-vento di Cassa depositi e pre-stiti (Cdp) o di un altro ente apartecipazione pubblica.L’idea che i privati possanosalvare l’Italia è bella e roman-tica ma difficilmente si mate-rializzerà. Nel progetto dellaminicar elettrica ha credutoanche lo Stato. Cdp, specie alSud, dovrebbe avere un ruolodiverso, più attivo». «Abbia-mo chiesto al prefetto un in-tervento, perché, ora più chemai, questa vertenza può di-ventare un problema di ordi-ne pubblico – aggiunge Fran-co Busto, segretario generaledi Uilm Bari - Qualcuno inter-venga per far partire una nuo-va produzione, se proprio nonsarà più possibile costruirel’auto elettrica. Avrebbe potu-to essere una grande risorsaper il territorio e avrebbechiuso il cerchio nel settoredell’automotive locale. Maquesto progetto, fra qualcheanno, temo finirà altrove».

Giuseppe Daponte© RIPRODUZIONE RISERVATA

I 190 lavoratori assunti un anno fa da Tua Industries(messa in liquidazione a luglio scorso, dopo che il fondo statunitense chela controllava, Lev capital management, è uscito dall’investimento),resteranno senza gli assegni mensili della cassa integrazione, che nonpercepiscono da novembre scorso, se non arriveranno offerte vincolanti

Nuovi edifici, obbligatorie le prese di ricaricaDa quest’anno dovranno essere installate anche negli edifici ristrutturati

D al 2018 sarà obbligatorioinstallare la presa per laricarica delle auto elettri-che presso tutte le nuove

costruzioni e quelle ristrutturateper almeno il 50 per cento, pena ilmancato rilascio del titolo abitati-vo. Lo stabilisce il D.lgs. n.257/2016, che hamodificato il Te-sto unico edilizia (Dpr 380/2001)inserendo tale obbligo all’articolo4, in attuazione della direttiva eu-ropea 2014/94/Ue che, a sua vol-ta, determina i requisitiminimi inmateria di realizzazione di infra-strutture per i combustibili alter-nativi, inclusi i punti di ricaricaper i mezzi elettrici.Nello specifico, la norma stabi-

lisce l’obbligo di installare colon-nine di ricarica per auto elettriche

in tre casi: per gli edifici non resi-denziali di nuova costruzione piùgrandi di 500metri quadri; per gliedifici residenziali di nuova co-struzione con almeno 10 unitàabitative; per i fabbricati già esi-stenti su cui si è intervenuti conristrutturazione edilizia di primolivello che coinvolga almeno il50% della superficie lorda e l’im-pianto termico.In particolare, per gli edifici re-

sidenziali nuovi con almeno 10unità abitative il numero di par-cheggi e box auto con la colonni-na non deve essere inferiore al20% del totale. Le infrastrutture ele prese di ricarica per le auto elet-triche devono permettere la con-nessione di un’auto per ogni par-cheggio (coperto o scoperto che

sia) o per ogni box-auto dell’im-mobile.In effetti, già il Dl 83/2012 aveva

indicato il 1° giugno 2014 comedata entro cui i Comuni avrebberodovuto prevedere nei loro regola-menti edilizi la norma sulle colon-nine di ricarica, ma poi la prescri-zione è stata prorogata al 31 di-cembre 2017. Inutile sperare nelmancato «allineamento» da partedei Comuni: perché se è vero che afine novembre in tutta Italia soloalcuni capoluoghi del Nord, conl’aggiunta di Campobasso, aveva-no recepito la novità,il testo unicoedilizia prevede che in caso di ina-dempienza delle amministrazionicomunali, saranno le Regioni a fardecadere i titoli edilizi rilasciatiper edifici non costruiti seguendo

le regole, in base alle proprie leggiregionali.Per quanto riguarda la riparti-

zione delle spese, il servizio è fa-cilmente misurabile. L’accesso al-la ricarica, infatti, in genere avvie-ne tramite tessere magnetiche in-dividuali e dunque le spese sipossono ripartire sulla base deglieffettivi consumi. Se, invece, lacolonnina è installata nel box dipertinenza di una singola pro-prietà, anche se in condominio,nel caso in cui l’allacciamentoelettrico per lo spazio garage è co-mune, è possibile installare uncontatore e procedere ogni annoalla lettura dei consumi, comuni-candoli all’amministratore.

L. C.© RIPRODUZIONE RISERVATA

La scheda

● Lostabilimentodell’ex OmCarrelli si trovanella zonaindustriale traBari eModugno.

● Dei quattropotenzialiinvestitoriinteressati, tresarebberopugliesi (duedei del settoremetalmeccani-co), unostraniero. Perora, sono solomanifestazionidi interesse

L’autoNella foto gliinternidella minicarelettrica che fupresentata nelcorso dellascorsa edizionedella Fiera

I dipendentiSono

190 i lavoratoriche prima

eranoimpegnati ex

Om. Furonoassunti un

anno fa dallaTua Industries

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 22 Gennaio 2018BA13

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BA14 Lunedì 22 Gennaio 2018 Corriere del Mezzogiorno

I bride, elettriche o plug in? Quali autoguideremo nei prossimi anni? Per Ser-gio Marchionne, amministratore dele-gato di Fca, la metà delle auto prodotte

nel mondo entro il 2025 sarà elettrificata.Marchionne dice anche che Fca ha in pro-gramma la produzione di una jeep Wran-gler ibrida nel 2020. I giapponesi dellaToyota, invece, insieme ai «cugini» dellaSubaru, stanno spingendo molto sullepropulsioni ibride ed elettriche.In particolare, Toyota è la regina del-

l’ibrido e propone pure l’ibrido plug-in,cioè con ricarica alla spina di casa. Restan-do dalle parti del «Sol Levante», la Suzukiha sviluppato tecnologie ibride dal pesoridottissimo che salvano anche gli spaziinterni. Honda risponde con un program-ma che tiene conto delle previsioni dimercato del 2025: due terzi delle auto ven-

dute in Europa dalla casa giapponese sa-ranno ibride, plug in o elettriche.I coreani della Hyundai sono andati pu-

re oltre: con la Ioniq, automedia con cam-bio automatico che ha la possibilità dimuoversi utilizzando tre modalità diverse:quella ibrida, ibrida plug-in ed elettrica.Anche gli svedesi della Volvo credono

fortemente nell’innovazione delle powerunit «green», che per loro saranno quasitutte elettriche già dal 2019. Lasciandospazio all’ibrido, che resta una certezzaper quasi tutti i costruttori. E, ovviamente,i big tedeschi (Bmw, Volkswagen eMerce-des) stanno moltiplicando i modelli ibridie annunciano progetti di elettrificazionemolto articolati già nei prossimi due anni.Ma quali sono i vantaggi di queste auto?

Innanzitutto, i consumi e le emissioni ri-dotte nel traffico cittadino, fattori che con-

sentono accesso libero amolti centri stori-ci e anche di spostarsi liberamente nellegiornate di traffico limitato. E allora qualiauto conviene acquistare? E, soprattutto, imotori diesel e i motori a benzina sono ar-rivati alla fine del loro ciclo produttivo?Per i motori diesel il problema, più che

conosciuto, è quello degli ossidi di azoto edelle polveri sottili. Con il mercato del die-sel che è in calo progressivo, anche se il49% degli italiani continua a preferirle. Ilpunto è che, tra qualche anno, il valorecommerciale di queste auto potrebbe es-sere molto più basso rispetto ad ora. Chipunta sulla benzina, invece, sa che questotipo di carburante è più adatto alle brevipercorrenze e alla guida in città.E le ibride? Viaggiano a zero emissioni

solo quando funzionano in modalità elet-trica. La scelta ibrida, come tutti i compro-

messi, è quella, attualmente, più intelli-gente. Le «plug-in» invece, sono delleibride che si possono ricaricare anche dal-la presa di corrente, con la rete domesticao con quella pubblica. Ma vanno bene soloper chi le guida con dolcezza. Infine, leelettriche: ideali per spostarsi nei tragittibrevi e con emissioni pari a zero. Restano idubbi sulla presenza di colonnine di rica-rica e sulle autonomie chilometriche reali.Insomma, la scelta c’è ed è pure ampia,matra la realtà attuale e la progettualità futu-ra, la strada da fare è ancora tanta: manca-no le infrastrutture, il parco circolante èfatto, per lo più, di auto diesel datate e, co-me se non bastasse, ci sono pure mezzipesanti pubblici e privati che con il rispet-to dell’ambiente hanno poco a che fare.

Christiano Spagnoletti© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mercato 2018

Marchionne sostiene che nel 2025 la metà delle auto saràelettrificata. Intanto i colossi giapponesi ed europei stannospingendo molto sulle propulsioni innovative

Svolta verdeIbride, elettriche o plug in?Che cosa conviene acquistare

E il diesel?

● Ossidi diazoto e polverisottili sono i«residui»velenosi dellapropulsionediesel. Verosi-milmente leauto di questotipo uscirannorapidamente diproduzione perfinire nei musei

HondaLa CR-V 2018 èla primaproposta di Suva propulsioneibrida delmarchiogiapponese, chenon produrràpiù turbodiesel

Alfa RomeoIl nuovo SuvStelvioQuadrifogiiosuper-sportivo,è stato testatoanche in pistaal Nurburgring .Promette superprestazioni

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 22 Gennaio 2018BA15

P ioggia di novità nelcorso dell’anno, con iSuv che reciteranno,ancora una volta, il

ruolo di protagonisti del mer-cato. E’ questa la sintesi di co-me si presenta il 2018 per co-loro che desiderano cambiareauto oppure che sono sempli-cemente interessati alle novi-tà del mondo delle quattroruote. In dettaglio, Alfa Ro-meo propone la Stelvio in ver-sione Quadrifoglio, ovvero unSuv quasi pronto per la pista.Torna il marchio Alpine chepropone la A110, una due po-sti a trazione posteriore dedi-cata agli amanti della guida ditraverso. Audi risponde conuna serie di novità che vannodalla nuova A7 Sportback, allapiccola A1, passando per lasportivissima R8 V10 Rws, e lapiù classica A6. Ovviamente,con le nuove Q3 e Q8 prontead aggredire il mercato.Bmw non è da meno visto

che, tra le altre, ha pronte: X2,

X4, X5 e prepara la X7, ma an-che la nuova serie 3. E ancoraZ4, M3 Cs, M5 e I8 coupè eroadster. In Francia, Citroenha in rampa di lancio la C4Cactus, la C5 Aircross e la Ber-

lingo. Ds, che altro non è senon il brand di lusso dellastessa Citroen, punta drittosul Ds 3 e 7 Crossback. Fiatlancerà la 124 gt e il restylingdella 500X. Ford torna con

uno dei suoi cavalli di batta-gliala: la Focus nelle sue di-verse declinazioni e «dopa» lapiccola Fiesta lanciando la St.I giapponesi di Honda hannola Crv, che sarà pure in versio-ne Hybrid, pronti a rilanciarela sfida in questo segmento. Ei coreani della Hyundai sono«orientati» sul Suv Fuel cell esu una rinfrescata della Tuc-son. Non mancherà la Konaelettrica.Jaguar affronta la concor-

renza con E-Pace, I-Pace ed F-Pace Svr. Jeep propone la nuo-va Gran Cherokee, il restylingdella Cherokee e la nuovaWrangler. Alla Kia, invece,hanno pronte, tra le altre, laPicanto X-Line, la Stinger e,soprattutto, la Cee’d berlina estation. Mazda «rivede» la 6 epresenta la nuova 3.Mercedeslancia una raffica di novità tracui: la nuova classe A, anchein versione Sedan, la Cls e laG. Per la Opel debuttano lesportive Insigna Gsi nelle duevarianti berlina e Sport Tou-rer, mentre i francesi di Peu-geot hanno in cantiere la nuo-va 508. Renault porta in stradala Megane Rs che avrà la suaversione Trophy.Alla spagnola Seat, nelle cui

linee dimontaggio si parla or-mai anche il tedesco, puntanomolto sulla piccola Arona,sulla versione incavolata dellaAteca, la Cupra, e sul più gran-deD-Suv. I cechi di Skoda, chefanno parte dello stesso grup-po, oltre alla Karoq e alla Ko-diaq Rs, presenteranno la fi-lante Spaceback.

C. S.© RIPRODUZIONE RISERVATA

DecinedinuovimodellimalapartitasigiocasuvettureecologichePioggia di novità nei prossimi mesicon i Suv ancora una volta protagonisti

Un bivioScelte strategicheper l’industriaautomobilistica:più auto elettriche(sopra), menodiesel (a sinistra)

AudiTra tanti Suv il2018 proponeanche una bellaberlina granformato come laAudi A7 Sport-back, in Italia damarzo: il designAudi del futuro

DSIl brand di lussodella Citroenpunta sul DS7Crossback, suvin varie versioni(turbodiesel eturbobenzina)in attesa dellaversione ibrida

HyundaiLa nuova Kona2018, il Suvcompatto dellacasa coreana,commercializ-zerà in Italianella prossimaprimavera ilmodello elettrico

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