8 Settembre 1943 - Un Esercito Di Dispersi Germania

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GERMANIA e MARINA ITALIANA LA SORTE DEL NAVIGLIO E DELLE ALTRE BASI NAVALI - LA SCUOLA SOMMERGIBILISTI ITALIANA DI GDYNIA (corridoio polacco di Danzica) - LE BASI AERONAVALI USA IN ATLANTICO - DEBICA SS BATTALION Un reparto già citato e costituito in Francia era il "IX Settembre". I gruppi XLII e L btg ccnn M Treviso (battaglioni da sbarco) venne inviato in Corsica nel novembre 42 e il gennaio successivo nella Francia Meridionale (base navale di La Seyne a Tolone). Chi di questi non si disperse dopo l'8/9 costituì quello che in seguito verrà chiamato battaglione M “IX settembre”. Già prima di questa data, il dilemma se aderire o no al nuovo ordine sociale in Italia (25 luglio) li aveva portati a compiere passi verso il comando tedesco. Verso la metà di agosto, giunse l’ordine di sostituire le stellette alle M rosse con i fasci. Anche il fez nero doveva essere sostituito dalla bustina regolamentare del regio esercito come la camicia nera con quella grigioverde ma molti non si adeguarono. La sera dell’8 settembre gli uomini della 3a Compagnia del "L" assieme ai Tedeschi circondarono gli alloggi dei “badogliani”, procedendo al loro disarmo. da http://www.maxafiero.it/articolo1.htm .... Circa 400 uomini scelsero di restare col Cap. Zardo, ricevendo di nuovo le armi; gli altri furono concentrati nella cittadina in attesa del trasferimento in Germania. L’11 settembre, la Compagnia Zardo venne messa a disposizione del 2° Reggimento della Divisione tedesca Brandenburg, stabilendo il suo comando al Casinò des Sablettes. Il giorno dopo si unirono alla compagnia “ribelle” altri soldati della Compagnia Servizi del Gruppo Battaglioni da sbarco e del XLII Battaglione. Nella notte tra il 12 ed il 13 giunse la notizia della liberazione del Duce da parte dei paracadutisti tedeschi. L’evento fece accorrere altri numerosi volontari, rendendo necessario il trasferimento dei reparti in una caserma più grande: quella del Battaglione Coorte del Reggimento San Marco. Altre Truppe presenti in Germania alla data del 8/9/43 1° - 2° - 3° - 6° - 8° - 9° - 10° - 14° Regg. Artiglieria costiera In Germania, sul solo territorio tedesco, operarono anche: Il III° Btg corazzato del 31° Rgt carri, a Munzingen (senza mezzi) Il Pl.carri “L” proveniente dall’Egeo (senza mezzi) Un Btg di “Fiamme Bianche” Un distaccamento del CXLI btg ccnn. (da Creta) Qui vennero anche sequestrati numerosi automezzi del San Marco, così come vennero reclutati nuovi volontari dello stesso Reggimento. Il 20 settembre, la Compagnia ad effettivi ingrossati (circa 600 uomini) venne trasferita nella caserma di Forte Cap Brun abbandonata dalla Regia Marina dopo l’8 settembre. Gli altri soldati ed ufficiali che avevano scelto di continuare a combattere al fianco dei Tedeschi restarono a Tolone per essere assegnati ad altri reparti in formazione. Il 23 settembre il Generale von Phulstein, comandante della Divisione Brandenburg, passò in rassegna la Compagnia Zardo; nell’occasione il comandante tedesco comunicò ai soldati italiani il loro inquadramento nella divisione ed il loro futuro impiego come reparto di sicurezza. Malgrado l’appartenenza ad un reparto germanico, i volontari italiani ottennero di poter continuare ad indossare la camicia nera e l’uniforme italiana. L’unica imposizione da parte del Comando Germanico fu l’aquila tedesca sul taschino destro dell’uniforme. Il 30 settembre, dopo una settimana di intenso addestramento insieme ad altri reparti tedeschi e dopo aver giurato fedeltà ad Adolf Hitler, ricevette l’ordine di trasferimento in Italia al seguito del Bansen Battalion del 2° Reggimento della Divisione Brandenburgo. I Caproni Cb erano mini sommergibili progettati e costruiti a partire dal 1940 soprattutto allo scopo di difesa ravvicinata dei porti e di lotta anti-sommergibile. Ne furono costruiti 22 esemplari impiegati sia in Italia che all'Estero. Proprio quelli di stanza nel Mar Nero il 30 agosto 1944 furono requisiti dall'URSS nella cui marina rimasero in servizio fino al 1955 Qualche mese più tardi l’unità, rinforzata divenne ufficialmente il Battaglione "IX Settembre" e si stanziò in Italia. L’unità è una delle poche ad essere stata presente sul fronte di Anzio. I legionari vennero impegnati in azioni di pattugliamento e nella costruzione delle postazioni difensive nei momenti critici dello sbarco nell’area tra Ferriere, Bosco di Nettuno e Trecancelli nel gennaio e febbraio 1944. A fine novembre 44, il Battaglione "IX Settembre" ricevette l’ordine di trasferimento nella Prussia orientale, zona dei Laghi Masuri. L’unità italiana era ancora aggregata formalmente alla Divisione tedesca Brandenburg dai giorni della costituzione in Francia e dovette quindi seguirla. Dopo un rapido addestramento all’uso dei Panzerfaust ed alle nuove tecniche anticarro, i legionari italiani furono impegnati contro le formazioni corazzate sovietiche. Quando la situazione divenne grave anche in Italia, il Tenente Grassano chiese l’autorizzazione al rientro. Il viaggio di ritorno durò quasi un mese a causa dei continui bombardamenti. I reparti del IX Settembre furono impegnati contro i partigiani comunisti della banda Nannetti, nella sorveglianza delle centrali elettriche e nel presidio di varie località in Veneto (Vittorio). Il 25 aprile i legionari rinchiusi nella caserma Gotti di Vittorio Veneto, circa 150, furono passati per le armi. (un quadro completo alla pagina dell'Esercito Repubblicano) Come erano giunti i Cb in Crimea pag 227 e segg del libro di J. V. Borghese X Mas. La Marina italiana, aderendo all’invito alleato, distaccò in Mar Nero una Flottiglia di Mas al comando del Cap. di vascello Francesco Mimbelli e alcuni sommergibili tascabili CB, unità che svolsero egregiamente i compiti loro assegnati (un mas affondò un incrociatore russo, e i CB due sommergibili). il 6 maggio (1942) il nuovo duca d’Aosta (Aimone 1900/1948), ammiraglio ispettore, poteva assistere all’imponente spettacolo della sfilata della «(auto) Colonna Moccagatta della X » in perfetto assetto di guerra e pronta alla partenza. Era così composta: 5 barchini siluranti MTSM e 5 barchini esplosivi MTM autocarrati; 1auto pullman comando, dotato anche di cuccette per tutti i piloti; 1 auto-radio, con funzione altresì di segreteria della colonna e magazzino piccoli pezzi di rispetto; 1auto 1100 coloniale per il comandante; 1 motocicletta porta ordini; 3 trattori; 5 autocarri Fiat 666; 5 rimorchi speciali per il trasporto dei 5 MTSM; 2 rimorchi per siluri; 1 auto officina attrezzata per riparazione degli automezzi, dei barchini e dei siluri; 1 autobotte da 12.ooo litri. 3 rimorchi botte per trasporto liquidi; 1 biga a cassone; 1 camion gru per il sollevamento dei barchini. L’autocolonna aveva benzina, munizionamento, macchinari, pezzi di ricambio e viveri di riserva per un funzionamento completamente autonomo di vari mesi. L'autocolonna, che raggiunge la Crimea per via ferrata, lascia La Spezia e, seguendo l’itinerario Verona-Vienna-Leopoli giunge il 15 alla vecchia frontiera russa. Poi, passando per Dnepropetrovsk, il 19 giunge a Simferopol, ultima tappa del viaggio in ferrovia. Qui, sbarcata dal treno, la colonna passa alla sua sede naturale: la strada. Il 21, forte di 40 automezzi, si porta a Yalta; Finalmente il 22 maggio arriva alla sua definitiva destinazione: Foros, graziosa cittadina sulla ridente costa meridionale della Crimea, non lontana da Balaclava e a sud di Sebastopoli. La colonna che va via acqua raggiunge Vienna dove i Cb e i Mas vengono messi in acqua e scendono il Danubio. http://www.isral.it/web/web/risorsedocumenti /27gennaio_internati militari.htm LA SORTE DEL NAVIGLIO E DELLE ALTRE BASI NAVALI Nonostante l’Ufficio Storico della Marina non dedichi loro alcun cenno, e continui a considerare eroi quelli scappati a Malta, ricordiamo il naviglio che raccolse i naufraghi della Roma e si rifugiò in Spagna alle Baleari (Port Mahon vedi personaggi Bergamini e sotto).Winston Churchill con sarcasmo britannico scrisse: “Il grosso della flotta italiana lasciò Genova e La Spezia, per un “audace” viaggio di resa a Malta". Vennero consegnate 173 navi per 268.227 tonn.s.l.; 7 navi per 11.017 tonn. si trasferirono in porti neutrali; 12 per 41.096 ? furono perdute in combattimento nei giorni armistiziali. 124 per 100.614 tsl vennero aderirono alla RSI o si autoaffondarono; 3 navi (sommergibili) per 3.079 tonnellate rimasero in porti sotto controllo giapponese ma con sigla tedesca UIT(Giuliani, Torelli e Cagni). La 12° Squadra cacciatorpediniere, con il REGOLO ed il gruppo PEGASO recuperarono i superstiti della ROMA, quindi il gruppo MITRAGLIERE, composto dai caccia MITRAGLIERE, FUCILIERE, CARABINIERE e REGOLO, agli ordini del Comandante Marini, che non aveva alcuna disposizione su cosa fare l’8 settembre (gli ordini li aveva inspiegabilmente secretati Bergamini), tentò di contattare le altre unità, ma non ricevette alcuna risposta. Il comandante Marini, d’accordo con i Comandanti delle altre unità della squadriglia, escluse l’idea di portare le sue navi in porti angloamericani non ritenendolo un atto conforme alle tradizioni della Regia Marina e dunque decise di fare rotta sulle Baleari, dove giunse all’alba del giorno successivo al porto di MAHON nell'isola di Minorca (Spagna). Ultimato il salvataggio dei naufraghi della ROMA, anche il PEGASO, l’IMPETUOSO, l’ORSA, ripresero la navigazione agli ordini del Comandante Imperiali il quale, dopo aver molto riflettuto, giunse alle stesse conclusioni di Marini e, sentito il parere dei Comandanti dell’IMPETUOSO e dell’ORSA, ordinò di far rotta sulle Baleari. Imperiali ordinò poi l’autoaffondamento del PEGASO e dell’IMPETUOSO davanti alla baia di Pollensa. Un’inchiesta condotta a guerra finita dalle autorità della Marina, ritenne conforme alle leggi dell’onore il loro comportamento e quello di tutti i Comandanti che rifiutarono di consegnare intatte le loro navi. Possiamo inoltre ricordare l’esempio dell’Ottaviano Augusto che, alla fonda ad Ancona, non partì per il sud. Il Taranto, autoaffondatosi a La Spezia il 9 settembre 1943, sarà recuperato dalla Marina dell’RSI; il Vesuvio, come il suo gemello Etna, rimarrà alla fonda nel porto di Trieste e sarà usato come incrociatore antiaereo. A La Spezia rimase anche l’incrociatore San Marco. Non fu inferiore il numero delle cacciatorpediniere che rifiutarono la resa non recandosi a Malta. Il 9 settembre 1943 il Corazziere si autoaffondò nel porto di Genova; rifiutarono la resa e continuarono a combattere gli anglo-americani il Crispi, il Dardo, il Maestrale, il Pigafetta, il Selenico, il Turbine. Tra le torpediniere registriamo il rifiuto della resa da parte dell’Ardito, dell’Arturo, dell’Auriga, del Calatafimi, del San Martino ed il Solferino che continuarono a combattere contro gli alleati, al contrario del Cascino, del Ghibli e del Montanari che scelsero d'autoaffondarsi. C'era un altro gruppo di stanza nel Mar nero. da giuseppemarchese.it - ...Nel maggio 1942 iniziarono a operare nel Mar Nero (Crimea) i sommergibili tascabili CB 1, 2, 3, 4, 5 e 6. A causa della ridotta attività navale avversaria dopo la caduta di Sebastopoli e per l'impossibilità di operare nei mesi invernali, nel Dicembre 1942 i CB 1, 2, 3, 4 e 6 vengono trasferiti a Costanza. Il CB 5 era andato perduto il 13.6.42. Alla data dell'armistizio i cinque "CB" si trovavano a Sebastopoli, con i seguenti comandi. -Comando Gruppo a Costanza - -Base avanzata gruppo C.B. Sebastopoli (Crimea) .......Dal racconto dell'Ammiraglio Giovanni Ciccolo, all'epoca comandante di squadriglia Mas, LE VICENDE POST ARMISTIZIO DEL MAR NERO. - sunto e .... passi ….L’armistizio dell’8 settembre del ‘43 mi colse sulla strada dalla base navale operativa italiana di Sebastopoli sul Mar Nero (Crimea) alla nostra base logistica di Costanza. Quando raggiungemmo Costanza all’una e trenta di notte del 9 settembre, trovai il mio assistente, il Capitano Commissario Gambini, molto agitato. Aveva appreso dalla radio che l’Italia aveva firmato l’armistizio con gli Alleati. Era chiaro che la nostra posizione in Romania sarebbe presto stata critica, quindi telefonai alla caserma dove il nostro personale era alloggiato e ordinai di distruggere tutte le carte e i documenti degli archivi segreti. Non ce ne fu tuttavia i l tempo; nel volgere di pochi minuti i soldati tedeschi circondarono la caserma e la mia palazzina, sequestrando le nostre armi e confinandoci nei nostri quartieri. Tramite il personale di servizio romeno della mia palazzina...- Comincia così il racconto del T. di Vascello Giovanni Ciccolo a Costanza sul Mar nero alla base dei C.B...segue sotto DEBICA SS BATTALION Origine e formazione ORIGINE DEL BATTAGLIONE MUSSOLINI

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GERMANIA e MARINA ITALIANA LA SORTE DEL NAVIGLIO E DELLE ALTRE BASI NAVALI - LA SCUOLA SOMMERGIBILISTI ITALIANA DI GDYNIA (corridoio polacco di Danzica) - LE BASI AERONAVALI USA IN ATLANTICO - DEBICA SS BATTALION

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GERMANIA e MARINA ITALIANALA SORTE DEL NAVIGLIO E DELLE ALTRE BASI NAVALI - LA SCUOLA SOMMERGIBILISTI ITALIANA DI GDYNIA (corridoio polaccodi Danzica) - LE BASI AERONAVALI USA IN ATLANTICO - DEBICA SS BATTALIONUn reparto gi citatoe costituito in Francia era il "IX Settembre". I gruppi XLII e L btg ccnnM Treviso (battaglioni da sbarco)venne inviato in Corsica nel novembre 42 e il gennaio successivo nella Francia Meridionale (base navale di La Seyne a Tolone). Chi diquesti non si disperse dopo l'8/9 costitu quello che in seguito verr chiamato battaglione M IX settembre. Gi prima di questa data, ildilemma se aderire o no al nuovo ordine sociale in Italia (25 luglio) li aveva portati a compiere passi verso il comando tedesco. Verso lamet di agosto, giunse lordine di sostituire le stellette alle M rosse con i fasci. Anche il fez nero doveva essere sostituito dalla bustinaregolamentare del regio esercito come la camicia nera con quella grigioverde ma molti non si adeguarono. La sera dell8 settembre gliuomini della 3a Compagnia del "L" assieme ai Tedeschi circondarono gli alloggi dei badogliani, procedendo al loro disarmo. dahttp://www.maxafiero.it/articolo1.htm .... Circa 400 uomini scelsero di restare col Cap. Zardo, ricevendo di nuovo le armi; gli altri furonoconcentrati nella cittadina in attesa del trasferimento in Germania. L11 settembre, la Compagnia Zardo venne messa a disposizione del 2Reggimento della Divisione tedesca Brandenburg, stabilendo il suo comando al Casin des Sablettes. Il giorno dopo si unirono allacompagnia ribelle altri soldati della Compagnia Servizi del Gruppo Battaglioni da sbarco e del XLII Battaglione. Nella notte tra il 12 ed il13 giunse la notizia della liberazione del Duce da parte dei paracadutisti tedeschi. Levento fece accorrere altri numerosi volontari, rendendonecessario il trasferimento dei reparti in una caserma pi grande: quella del Battaglione Coorte del Reggimento San Marco.Altre Truppe presenti in Germania alla datadel 8/9/431 - 2 - 3 - 6 - 8 - 9 - 10 - 14 Regg.Artiglieria costieraIn Germania, sul solo territorio tedesco, operaronoanche: Il III Btg corazzato del 31 Rgt carri, aMunzingen (senza mezzi)Il Pl.carri L proveniente dallEgeo (senza mezzi)Un Btg di Fiamme BiancheUn distaccamento del CXLI btg ccnn. (da Creta)Qui vennero anche sequestrati numerosi automezzi del San Marco, cos come vennero reclutati nuovi volontari dello stesso Reggimento. Il 20settembre, la Compagnia ad effettivi ingrossati (circa 600 uomini) venne trasferita nella caserma di Forte Cap Brun abbandonata dalla RegiaMarina dopo l8 settembre. Gli altri soldati ed ufficiali che avevano scelto di continuare a combattere al fianco dei Tedeschi restarono aTolone per essere assegnati ad altri reparti in formazione. Il 23 settembre il Generale von Phulstein, comandante della DivisioneBrandenburg, pass in rassegna la Compagnia Zardo; nelloccasione il comandante tedesco comunic ai soldati italiani il loroinquadramento nella divisione ed il loro futuro impiego come reparto di sicurezza. Malgrado lappartenenza ad un reparto germanico, ivolontari italiani ottennero di poter continuare ad indossare la camicia nera e luniforme italiana. Lunica imposizione da parte delComando Germanico fu laquila tedesca sul taschino destro delluniforme. Il 30 settembre, dopo una settimana di intenso addestramentoinsieme ad altri reparti tedeschi e dopo aver giurato fedelt ad Adolf Hitler, ricevette lordine di trasferimento in Italia al seguito del BansenBattalion del 2 Reggimento della Divisione Brandenburgo.I Caproni Cb erano mini sommergibili progettati e costruiti apartire dal 1940 soprattutto allo scopo di difesa ravvicinata deiporti e di lotta anti-sommergibile. Ne furono costruiti 22esemplari impiegati sia in Italia che allEstero. Proprio quelli distanza nel Mar Nero il 30 agosto 1944 furono requisitidallURSSnella cui marina rimasero in servizio fino al 1955Qualche mese pi tardi lunit, rinforzata divenne ufficialmente il Battaglione "IX Settembre" e si stanzi in Italia. Lunit una dellepoche ad essere stata presente sul fronte di Anzio. I legionari vennero impegnati in azioni di pattugliamento e nella costruzione dellepostazioni difensive nei momenti critici dello sbarco nellarea tra Ferriere, Bosco di Nettuno e Trecancelli nel gennaio e febbraio 1944. Afine novembre 44, il Battaglione "IX Settembre" ricevette lordine di trasferimento nella Prussia orientale, zona dei Laghi Masuri.Lunit italiana era ancora aggregata formalmente alla Divisione tedesca Brandenburg dai giorni della costituzione in Francia e dovettequindi seguirla. Dopo un rapido addestramento alluso dei Panzerfaust ed alle nuove tecniche anticarro, i legionari italiani furonoimpegnati contro le formazioni corazzate sovietiche. Quando la situazione divenne grave anche in Italia, il Tenente Grassano chieselautorizzazione al rientro. Il viaggio di ritorno dur quasi un mese a causa dei continui bombardamenti. I reparti del IX Settembrefurono impegnati contro i partigiani comunisti della banda Nannetti, nella sorveglianza delle centrali elettriche e nel presidio di varielocalit in Veneto (Vittorio). Il 25 aprile i legionari rinchiusi nella caserma Gotti di Vittorio Veneto, circa 150, furono passati per learmi. (un quadro completo alla pagina dellEsercito Repubblicano)Come erano giunti i Cb in Crimeapag 227 e segg del libro di J. V. Borghese XMas.La Marina italiana, aderendo allinvito alleato, distacc in MarNero una Flottiglia di Mas al comando del Cap. di vascelloFrancesco Mimbelli e alcuni sommergibili tascabili CB, unitche svolsero egregiamente i compiti loro assegnati (un masaffond un incrociatore russo, e i CBdue sommergibili). il 6maggio (1942) il nuovo duca dAosta (Aimone 1900/1948),ammiraglio ispettore, poteva assistere allimponente spettacolodella sfilata della (auto) Colonna Moccagatta della X inperfetto assetto di guerra e pronta alla partenza. Era coscomposta: 5 barchini siluranti MTSM e 5 barchini esplosiviMTM autocarrati; 1auto pullman comando, dotato anche dicuccette per tutti i piloti; 1 auto-radio, con funzione altres disegreteria della colonna e magazzino piccoli pezzi di rispetto;1auto 1100 coloniale per il comandante; 1 motocicletta portaordini; 3 trattori; 5 autocarri Fiat 666; 5 rimorchi speciali per iltrasporto dei 5 MTSM; 2 rimorchi per siluri; 1 auto officinaattrezzata per riparazione degli automezzi, dei barchini e deisiluri; 1 autobotte da 12.ooo litri. 3 rimorchi botte per trasportoliquidi; 1 biga a cassone; 1 camion gru per il sollevamento deibarchini. Lautocolonna aveva benzina, munizionamento,macchinari, pezzi di ricambio e viveri di riserva per unfunzionamento completamente autonomo di vari mesi.Lautocolonna, che raggiunge la Crimea per via ferrata, lasciaLa Spezia e, seguendo litinerario Verona-Vienna-Leopoligiunge il 15 alla vecchia frontiera russa. Poi, passando perDnepropetrovsk, il 19 giunge a Simferopol, ultima tappa delviaggio in ferrovia. Qui, sbarcata dal treno, la colonna passaalla sua sede naturale: la strada. Il 21, forte di 40 automezzi, siporta a Yalta; Finalmente il 22 maggio arriva alla sua definitivadestinazione: Foros, graziosa cittadina sulla ridente costameridionale della Crimea, non lontana da Balaclava e a sud diSebastopoli. La colonna che va via acqua raggiunge Viennadove i Cb e i Mas vengono messi in acqua e scendono ilDanubio.http://www.isral.it/web/web/risorsedocumenti/27gennaio_internati militari.htmLA SORTE DEL NAVIGLIO E DELLE ALTRE BASI NAVALINonostante lUfficio Storico della Marina non dedichi loro alcun cenno, e continui a considerare eroi quelli scappati a Malta, ricordiamo il naviglioche raccolse i naufraghi della Roma e si rifugi in Spagna alle Baleari (Port Mahon vedi personaggi Bergamini e sotto).Winston Churchill consarcasmo britannico scrisse: Il grosso della flotta italiana lasci Genova e La Spezia, per un audace viaggio di resa a Malta".Vennero consegnate 173 navi per 268.227 tonn.s.l.; 7 navi per 11.017 tonn. si trasferirono in porti neutrali; 12 per 41.096 ? furono perdutein combattimento nei giorni armistiziali. 124 per 100.614 tsl vennero aderirono alla RSI o si autoaffondarono; 3 navi (sommergibili) per 3.079tonnellate rimasero in porti sotto controllo giapponese ma con sigla tedesca UIT(Giuliani, Torelli e Cagni). La 12 Squadra cacciatorpediniere,con il REGOLO ed il gruppo PEGASO recuperarono i superstiti della ROMA, quindi il gruppo MITRAGLIERE, composto dai caccia MITRAGLIERE,FUCILIERE, CARABINIERE e REGOLO, agli ordini del Comandante Marini, che non aveva alcuna disposizione su cosa fare l8 settembre (gli ordinili aveva inspiegabilmente secretati Bergamini), tent di contattare le altre unit, ma non ricevette alcuna risposta. Il comandante Marini,daccordo con i Comandanti delle altre unit della squadriglia, escluse lidea di portare le sue navi in porti angloamericani non ritenendolo un attoconforme alle tradizioni della Regia Marina e dunque decise di fare rotta sulle Baleari, dove giunse allalba del giorno successivo al porto diMAHON nell'isola di Minorca (Spagna). Ultimato il salvataggio dei naufraghi della ROMA, anche il PEGASO, lIMPETUOSO, lORSA, ripresero lanavigazione agli ordini del Comandante Imperiali il quale, dopo aver molto riflettuto, giunse alle stesse conclusioni di Marini e, sentito il pareredei Comandanti dellIMPETUOSO e dellORSA, ordin di far rotta sulle Baleari. Imperiali ordin poi lautoaffondamento del PEGASO edellIMPETUOSO davanti alla baia di Pollensa.Uninchiesta condotta a guerra finita dalle autorit della Marina, ritenne conforme alle leggi dellonore il loro comportamento equello di tutti i Comandanti che rifiutarono di consegnare intatte le loro navi.Possiamo inoltre ricordare lesempio dellOttaviano Augusto che, alla fonda ad Ancona, non part per il sud. Il Taranto, autoaffondatosi a LaSpezia il 9 settembre 1943, sar recuperato dalla Marina dellRSI; il Vesuvio, come il suo gemello Etna, rimarr alla fonda nel porto di Trieste esar usato come incrociatore antiaereo. A La Spezia rimase anche lincrociatore San Marco. Non fu inferiore il numero delle cacciatorpediniereche rifiutarono la resa non recandosi a Malta. Il 9 settembre 1943 il Corazziere si autoaffond nel porto di Genova; rifiutarono la resa econtinuarono a combattere gli anglo-americani il Crispi, il Dardo, il Maestrale, il Pigafetta, il Selenico, il Turbine. Tra le torpediniere registriamo ilrifiuto della resa da parte dellArdito, dellArturo, dellAuriga, del Calatafimi, del San Martino ed il Solferino che continuarono a combattere controgli alleati, al contrario del Cascino, del Ghibli e del Montanari che scelsero d'autoaffondarsi.C'era un altro gruppo di stanza nel Mar nero. da giuseppemarchese.it - ...Nel maggio 1942 iniziarono a operare nel Mar Nero (Crimea) isommergibili tascabili CB 1, 2, 3, 4, 5 e 6. A causa della ridotta attivit navale avversaria dopo la caduta di Sebastopoli e per l'impossibilit dioperare nei mesi invernali, nel Dicembre 1942 i CB 1, 2, 3, 4 e 6 vengono trasferiti a Costanza. Il CB 5 era andato perduto il 13.6.42. Alladata dell'armistizio i cinque "CB" si trovavano a Sebastopoli, con i seguenti comandi. -Comando Gruppo a Costanza - -Base avanzata gruppoC.B. Sebastopoli (Crimea).......Dal racconto dell'Ammiraglio Giovanni Ciccolo, all'epoca comandante di squadriglia Mas,LE VICENDE POST ARMISTIZIO DEL MAR NERO. - sunto e .... passi .Larmistizio dell8 settembre del 43 mi colse sulla strada dalla base navale operativa italiana diSebastopoli sul Mar Nero (Crimea) alla nostra base logistica di Costanza. Quando raggiungemmo Costanza alluna e trenta di notte del 9 settembre, trovai il mio assistente, il CapitanoCommissario Gambini, molto agitato. Aveva appreso dalla radio che lItalia aveva firmato larmistizio con gli Alleati. Era chiaro che la nostra posizione in Romania sarebbe presto stata critica,quindi telefonai alla caserma dove il nostro personale era alloggiato e ordinai di distruggere tutte le carte e i documenti degli archivi segreti. Non ce ne fu tuttavia i l tempo; nel volgere di pochiminuti i soldati tedeschi circondarono la caserma e la mia palazzina, sequestrando le nostre armi e confinandoci nei nostri quartieri. Tramite il personale di servizio romeno della mia palazzina...-Comincia cos il racconto del T. di Vascello Giovanni Ciccolo a Costanza sul Mar nero alla base dei C.B...segue sottoDEBICA SS BATTALION Origine e formazioneORIGINE DEL BATTAGLIONE MUSSOLINIFrom September to the end of February 1944, a separateSS-Battalion was being formed in the SS HeidelagerTraining Grounds at Debica, Poland. Major GuidoFortunato, who was a former Bersaglieri officer whoserved in Russia, was tasked in the selection of newrecruits loyal to the Germans. Most of the volunteerscame from the Italian XXXI (31) Anti Tank Battalion of theLombardia Division and the elite Alpine Julia Division.These volunteers followed a different training programfrom those of Munzingen. The formation, which had 20officers and 571 men, was referred as "SS-BattalionDebica." For the most part these troops were consideredas Waffen-SS men (Gli appartenenti portarono sempre lemostrine nere e spesso, pur non autorizzati, le rune SS.Le waffen erano solo la parte combattente del ben notocorpo tedesco e comunque per gli italiani si trattava di untermine improprio perch la dicitura era "unit armateitaliane delle SS"). On 21 March 1944, the SS-BattalionDebica was deployed to do anti-partisan operationsaround the Pellice Valley, southwest of Turin. Anti-partisanoperations lasted till May 1944. Giunto in ferrovia aPinerolo si disloc nella caserma degli alpini alle dipendenzedirette del Comando di Brigata. Nel mese di marzo, il"Debia" raggiunse Luserna San Giovanni, da dove, il 21marzo, comp unazione di polizia su Ror. In quellaoccasione venne ferito gravemente il capitano Daldosso.Nei giorni successivi alcune compagnie del battaglionerastrellarono la Valle Germanasca, perfezionando ciclioperativi svolti da altri battaglioni della Brigata "SS" italiane.Nellaprile, il battaglione venne trasferito in Umbria e sidisloc a Spoleto, da dove oper puntate di alleggerimentocontro i guerriglieri attestati nella zona di Passo dellaScheggia, La Scheggia, Gubbio, giungendo sino a SanSeverino Marche riuscendo, cos, ad allontanare linsidiapartigiana dalle grandi vie di rifornimento, tra le qualilessenziale via Cassia.segue a fianco >>>>>>Ma in Germania o nell'est Europa non c'erano solo gli "sbandati" dell'8 settembre, c'erano anche truppe e servizi affluiti all'indomanidella costituzione dell'Esercito Repubblicano al Nord come dalla testimonianza che segue La storia di Mimino Fumarola Locorotondese ...... Parto da Terzigno e raggiungo Napoli. Pensavo di raggiungere Milano e invece, dopo varie peripezie raggiungo Verona. In stazione unufficiale dei Bersaglieri (Ten. Col. Vittorio Facchini ) chiede a sbandati di arruolarsi nel reparto Bersaglieri in formazione. Fui uno diquelli che accett e fummo messi da parte per raggiungere poi la caserma, rifocillati dopo un'ottima doccia. Il Battaglione Bersaglieri"BENITO MUSSOLlNI" (si chiamer successivamente), era il mio nuovo reparto. Addestramento intensivo per circa un mese finch,non essendosi spenta la mia passione per l'Aeronautica non chiesi al Comando di ritornarci: l Z.A.T. Milano; l Gruppo Aerotrasportati"Felice TERRACClANO", Orio a Serio (Bergamo). Durante la mia permanenza a Verona avevo incontrato il S. Ten. Ninnuzzo Mitrano,compaesano e amico, arruolatosi anche lui nel l Bersaglieri. mio dovere accennare qualcosa sul glorioso l Battaglione BenitoMUSSOLLINI. Nel mio cuore sempre rimasto un senso di colpa nei riguardi del battaglione, come se lo avessi tradito in qualche modo.Quei commilitoni con cui durante la mia permanenza avevo fraternizzato, e di cui non ricordo i nomi, uno triestino, l'altro goriziano, osu di li, italianissimi che sapevano di dover difendere le loro terre dagli slavi minacciosi. Quando lasciai il reparto per l'Aeronauticasapevo pure che il reparto era in procinto di portarsi in Croazia. Cos avvenne. In seguito appresi la fine del Battaglione MUSSOLINI. ...a sx logo usato nei primi mesi dai reparti Waffen del I btg. Segue a specifico capitolo in costruzioneMILANO, 1 Z.A.T., mi chiedono di accettare un reparto autotrasportati in procinto di partire per ilNord - Est Europa, io accetto. GOSLAR (Germania), 1 Gruppo A.T. F. Terracciano (X TRANSPORTTRUPPE ITALIEN TERRACCIANO), Comandante Magg. Egidio Pellizzari. Periodo di messa a punto degliaerei, lavoro negli hangar sugli aerei, con tecnici coadiuvati da noi specialisti del Gruppo. SJAULJAI (Lituania)base del gruppo prima, JELGAVA (Lettonia) dopo. Da queste basi il gruppo (36 aerei) venne destinato alrifornimento del fronte orientale. La zona di impiego si trovava nella parte nord - orientale del fronte Est, edandava dalla Cecoslovacchia alla Finlandia, includendo Polonia, Russia Bianca, Estonia, Lettonia e Lituania,Prussica, Pomerania, Slesia e arrivava fino al Circolo Polare Artico. In quel periodo in cui entra in azione ilnostro Gruppo di Trasporto, precisamente la primavera del 1944, le forze germaniche sul fronte orientaleerano sulla difensiva. Il primo compito affidato al Terracciano fu quello di rifornire i reparti assalto aerei(cacciabombardieri e stukas anticarro), i reparti corrazzati e lartiglieria, trasportare anche rinforzi di truppe neipunti minacciati, ed evacuare, al ritorno i feriti. Si doveva volare a bassissima quota per evitare di essereintercettati dalla caccia avversaria. Ovunque ci fosse stato bisogno di aiuti e di rifornimenti, l arrivavano gliaerei del Terracciano, con pioggia, neve e fango. Ma gli S.M. 81 resistevano, lenti, pesanti, solidi e robusticome tutti i veterani. Alla fine di luglio 1944 i sovietici erano giunti al Baltico, lEstonia venne sgombrata, come pure la Lettonia e la Lituania, IlTerracciano fu costretto a lasciare Jelgava e ripiegare su Koenigsberg e Bautzen (Slesia). Nellautunno del 1944, considerato lo stato di usura degliapparecchi, in particolare dei motori, venne decisa la radiazione dei trimotori che vennero demoliti.On 12 April, the SS-Battalion Debica was incorporated into SS Battle Group "Diebitsch" However, it was not deployed to the Anzio Front Lines. During April and May, the battalionfought around Nocera Umbra, Assisi and San Severino Marche. During these anti-partisan operations the battalion suffered 50 casualties. New volunteers were able to keep t hebattalion with strength of 500 men with 20 officers. In early June, SS-Battalion Debica, which subordinated to the German 1st Parachute Corps fought on the northern side ofRome along the Tyrrenic Coast against partisans behind the German lines and American tank units.....Segue a specifico capitolo sulle SS italiane.... La Divisione Ravenna lasci per ultima la zona delDon, proteggendo la ritirata delle truppe alleate, enel massimo ordine consentito dal terreno gelato edal freddo intenso. Chiudevano la lunga colonna icannoni della 5a batteria (XXVIII gruppo cannoni da105/28), unici a essere stati salvati da reparto inlinea. Lavanzata russa si trover di nuovo controquei cannoni a Taly, in appoggio alle truppe tedesche,riportati indietro allo scopo per circa trentachilometri. Successivamente i medesimi cannoni,sempre con lo stesso ufficiale, intervennero in azionicontro carri armati che tentavano di assalire i fantidella Ravenna che nel frattempo avevano fatto operadi salvataggio di tanti soldati sbandati e disorientati.A onor del vero questa opera umanitaria, in queimomenti gravi per tutti, fu possibile per laconsiderazione in cui venne tenuta la DivisioneRavenna dal Comando tedesco, rifornendola nellimite del possibile. Dal 16 al 22 gennaio 1943 dalwanovka, nei pressi di Woroscillovgrad, gli stessicannoni e lo stesso ufficiale, coadiuvato dalsottotenente F. Poggesi, respinsero fino al Donez laminacciosa avanzata di grandi unit corazzate, percirca 8 Km, con un fuoco dinferno secondo ungiudizio del Comando tedesco. La 3 e la 1 batteriadello stesso Gruppo (comandato dal Cap. F.Lacquaniti) dotate di artiglierie di piccolo calibrorinvenute presso la base dellArmata (agli ordini delCap. G.G. Morando e del capitano Giuliano Nostini, ilgrande campione d scherma) dopo un primointervento dinsieme appoggiarono le fanterie dellaDivisione nelloccupazione del terreno sgombratodalle unit corazzate sovietiche. In quella occasionela Divisione tenne la zona con rabbiosa resistenza aoltranza per consentire alla div. Goering partita daMarsiglia di giungere a prendere possesso di quelfronte. La radio russa, ancora una volta, apprezz ilvaloroso comportamento della Ravenna mentre inquel momento quasi tutte le altre Divisioni eranostate annientate. Raggiunta Minsk e consegnati imilitari delle altre Divisioni al ComandodellARMIR, la Divisione venne avviata nella zona diStara Krupez per la riorganizzazione, in quanto ilComando tedesco la voleva a rappresentarelesercito italiano sul fronte russo. Mussolini sioppose alla proposta tedesca e nel mese di maggio laDivisione lasci il fronte russo, buonultima, e tra ilrispetto degli eserciti alleati e del nemico.Certamente per quanto sopra riportato si debbonoricercare i motivi per cui lo stato maggiore sovieticonon considera distrutta dal proprio esercito laDivisione Ravenna. Italo Firmani, RomaLA SCUOLA SOMMERGIBILISTI ITALIANA DI GDYNIA (Polonia corridoio di Danzica occupato)Teatro dimportanti capovolgimenti alla data dell8 settembre fu anche la scuola per sommergibilisti italiani di Gdynia nel golfo di Danzica. Lascuola venne creata nel 1941 per addestrare equipaggi italiani alluso futuro degli U-boot tipo VII C, poich quelli italiani grandi e grossi eranoinadeguati alla battaglia in atlantico ai convogli organizzata per gruppi o per branchi come dicevano loro, ma anche alluso pi raffinato delletecniche di guerra tedesche. Le tattiche apprese venivano trasferite a Betasom. A tale scopo il Reginaldo Giuliani (marzo 41) venne spostatoda Betasom (Bordeaux) a Gotenhafen (in polacco Gdynia) per laddestramento del personale sui nuovi metodi di guerra. Il Giuliani rimarr nellabase germanica per circa un anno, a disposizione degli Ufficiali italiani iscritti alla Scuola mentre al Capitano del Genio Navale Bardelli sarannosvelate le soluzioni tecniche adottate nella costruzione e nellarmamento degli U-Boot della nuova classe.Lotto febbraio 1943 in una fase calante dell'operato degli "squali" Dnitz propose quindi agli italiani di trasformare i rimanenti grandisommergibili in cargo per il trasporto verso il Giappone di strumenti e tecnologia e il ritorno di materie prime (leghe) speciali. I tedeschi incambio avrebbero trasferito allItalia 10 U-boot tipo VII-C da 750 tsl. Sotto la soprintendenza del maggiore del Genio Navale Fenu, i rimanentibattelli cominciarono il lavoro di ristrutturazione come cargo. I cannoni furono rimossi, i pozzetti delle munizioni trasformati in depositi delcombustibile supplementari, il periscopio d'attacco fu rimosso, ed una gran parte della spazio fu adattato al carico, inclusa la rimozione di unadelle latrine. I tubi lanciasiluri furono tagliati. Con la trasformazione di questi pochi battelli rimasti, la partecipazione italiana alla Battagliadell'Atlantico in pratica si concluse. Alle missioni di trasporto in Giappone furono assegnati 10 sommergibili, ma solamente sette erano ancora inservizio quando la trasformazione cominci. Dopo l'armistizio italiano del 8 settembre 1943 solamente il Cappellini, Torelli e Giuliani lasciaronoBordeaux e, dopo un lungo e pericoloso viaggio, arrivarono a Singapore. La base di Betasom rimase pienamente operativa fino al 8 settembre1943 quando, dopo l'armistizio, fu occupata dai tedeschi. Da allora in poi parte del personale italiano opt di continuare a combattere a fiancodei tedeschi, ma il comando italiano non fu mai riattivato.I sommergibili del tipo VII a Gdynia se li ripresero. Il giorno dellarmistizio il comando era retto dal Capitano di corvetta Medaglia doro MarioArillo, che, alla notizia della resa, rifiutandosi di ottemperare alle richieste tedesche di disarmare i propri ufficiali e di ammainare il Tricolore,chiese ed ottenne di contattare l'ambasciata a Berlino; Privi di notizie anche a Berlino contatt il Capitano Grossi a Betasom, il quale glicomunic la volont di continuare la guerra al fianco dei tedeschi. Queste serie di manovre servirono a convincere i tedeschi della sua buonafede, il che gli permise di ottenere il ritardo di un giorno per il perfezionamento degli ordini. La mattina dopo posti di fronte al dilemma, campodi concentramento o collaborazione (che avrebbe comportato notevoli sacrifici ma avrebbe consentito di indossare ancora fieramente lapropria divisa) un solo marinaio decise di non schierarsi optando per il campo di concentramento.A Bordeaux Betasom il giorno dellarmistizio erano rimasti solo due sommergibili degli otto adibiti al trasporto di merci pregiate e materie primeverso Oriente: il Bagnolini ed il Finzi. Il Capitano di Vascello Enzo Grossi, Comandante della postazione, dopo aver ricevuto la notiziadellarmistizio, oltre a proclamare immediatamente lo stato dallarme, richiam durgenza tutto il personale in licenza ad Archachon. Nonconsiderando le comunicazioni che giungevano direttamente dalla Supermarina, si preoccup, la sera stessa dell8 settembre, di rassicurare ilcomandate tedesco della piazza che i suoi militari non avrebbero mai dato vita ad alcun atto di sabotaggio contro le attrezzature italiane.Lazione del capitano Grossi non cess. Nei giorni 11 e 12 settembre il comandante italiano radun tutti gliufficiali, i sottufficiali ed i marinai per decidere sul da farsi. Lasciata liberi di decidere, la quasi totalit del suoequipaggio opt per il proseguimento della guerra al fianco del vecchio alleato. Quasi tutti risposero al suoappello salvo il Comandante del sommergibile Cagni, che rifiut di collaborare con la marina repubblicana,nonostante laccorato appello rivoltogli dal Grossi. I tedeschi, in risposta a tale rifiut, incorporarono nellaKriegsmarine i sommergibili Finzi e Bagnolini.Dei vari battelli, la storia del Cappellini in estremo oriente probabilmente la pi sorprendente. L8/9 (in realtla mattina del 9), avendo ricevuto notizie dell'armistizio firmato dal governo italiano, i giapponesiimmediatamente presero controllo del battello. L'equipaggio fu catturato ed internato in un campo di prigioniagiapponese. In seguito, buona parte dell'equipaggio (non gli ufficiali) decise di continuare a lottare a fianco deitedeschi, ed il sommergibile ricevette un equipaggio misto tedesco e italiano. Alla resa della Germania, il 10maggio 1945, il battello fu incorporato nella marina militare giapponese col nominativo Io-503 dove continuad operare fino a la fine del conflitto con un equipaggio italiano, tedesco, giapponese. Il Cappellini, fu poicatturato dagli Stati Uniti ed affondato a largo di Kobe il 16 aprile 1946. Il 23/5/1943 invece il ReginaldoGiuliani parte da Bordeaux per Singapore con 130 t. di materiali segreti dove arriva il 1 agosto. L'8/9/1943 sitrova ancora l e viene preso in consegna dai tedeschi e contraddistinto con la sigla U.IT.23 naviga, conbandiera tedesca e con equipaggio misto italo-germanico, fino all'affondamento avvenuto il 14/2/1944 nelcanale di Malacca ad opera del Smg inglese "Tally-Ho". Affondano col battello, insieme a 34 marinai tedeschi, 5uomini dell'equipaggio italiano: Capo MN Emanuele Fareri, Capo El. Luigi Mascellaro, 2capo El. GaetanoPrincipale, Sergenti Pietro Appi e Francesco Tavela feriti il Capo M.N. Ernesto Capello e il Sgt. Ettore Manfrinato.Fin dal 1942 operavano sul Baltico 2 Btg diNebbiogeni per la difesa ravvicinata e aerea(vedi pagina Domenica Corriere a destra) dellebasi di lancio delle terribili V1 e V2. L8/9/43tutti gli uomini rimasero al loro posto. A questisi aggiunsero, con personale rastrellato qua e l,altri 3 Battaglioni che, nelle ultime fasi dellaguerra, difesero le basi fino al 3 maggio 1945!!!. Gli ultimi a lasciare le armi.Medagliere del Maggiore Guido Fortunatoex Com. del XIX Btg. Bersaglieri del 6 insegue...- Ciccolo convince un ufficiale romeno a rivendicare la sovranit su cose e uomini che i tedeschi avevano chiaramente violato. La caserma passa quindi dopo lunghediscussioni sotto la giurisdizione rumena e gli italiani vi sono confinati e non obbligati a scegliere come in altri posti una collaborazione sotto la minaccia delle armi . DaSebastopoli 2 C.B vengono in porto per manutenzione e Ciccolo li offre alla marina romena in cambio di libert. Far arrivare gli altri 3 sar uno scherzo con le stesse mo tivazionisalvo una alzata di scudi del comandante che aveva gi dato parola ai tedeschi di collaborazionismo.......Dopo avere ottenuto lapprovazione della Legazione Italiana a Bucarest, combinai un incontro segreto con il Comandante Macellariu. Proposi di trasferire i cinquesommergibili, una volta arrivati a Costanza, alla Marina Romena, alla condizione che non venissero messi in servizio attivo durante la guerra e che, alla fine della stess a, laRomania li avrebbe in qualche modo pagati al Governo Italiano. Il Comandante Macellariu era attirato dallidea di ordire un complotto contro i tedeschi.- Gli italiani vengono internati a Curtea nei Carpazi ma sono liberi di lavorare. Alla notizia che contrariamente agli accordi i romeni cercavano di rendere operativi i 5 mezziCiccolo si offr per la consulenza tecnica onde sabotarli. Sabotate le batterie il lavoro poteva dirsi completo, ma le lunghe orecchie dei tedeschi li intercettarono e an cora unavolta cercheranno di arrestarli..I Romeni per, sempre in allerta, arrivarono prima e ci riportarono a Curtea de Arges. Ricominci lavvilente vita dellinternamento; la completa mancanza di notizie l arendeva doppiamente deprimente. In Romania, nellagosto del 44 successe ci che gi era successo in Italia: i Romeni revocarono la loro alleanza con i Tedeschi e passaro nodalla parte degli alleati. I combattimenti si accesero e molto sangue fu versato finch i Russi arrivarono e occuparono praticamente tutta la Romania. Appena finita la guerra, iRussi cominciarono una sistematica spoliazione. Gli stabilimenti industriali furono smantellati e i macchinari trasportati in Russia. I pozzi petroliferi di Ploesti furon oex Com. del XIX Btg. Bersaglieri del 6 inRussia.-Croce di Ferro tedesca di 1 e 2 classe per icombattimenti di Bobrowskij agosto 1942-Medaglia di Bronzo per i combattimenti diBobrowskij quota 208 dal 1 al 2 agosto 1942-Medaglia dArgento per i combattimenti diBobrowskij Jagodnij quota 208 del 23/8/1942-Medaglia dArgento per i combattimenti di BolanBirinkof del 17/18 dicembre 1942-Medaglia dArgento per i combattimenti diKrassnjavka del 27 dicembre 1942-Medaglia di Bronzo per i combattimenti diPavlograd del 18 febbraio 1943Russi cominciarono una sistematica spoliazione. Gli stabilimenti industriali furono smantellati e i macchinari trasportati in Russia. I pozzi petroliferi di Ploesti furon oincamerati nellorganizzazione sovietica, che ne trasferiva la produzione in Russia. Dopo pochissimo tempo cera un grande squallore dappertutto. Il cibo inizi a scarseg giare,leconomia precipit e fior il mercato nero.- Non considerati pi nemici in Romania finivano tutti i fuggiaschi dell'area gi prigionieri dei tedeschi ma la prima preoccupazione era il cibo. In qualche maniera biso gnavaritrovare la strada di casa e quando la guerra fini Il T. Ciccolo si adoper di trovare mezzi e permessi per passare via Ungheria in Austria poi a Casa... Tra le altre cose, ottenni un documento russo che ordinava ai comandanti dei campi di prigionia e dinternamento nella zona sovietica - nella quale molti nostri milit arierano ancora trattenuti - di rilasciarmi tutti gli italiani da me richiesti. Ne trovai molti nella zona di confine tra Russia e Romania e subito feci partire il primo gru ppo di militariitaliani per lItalia, dove arriv senza incidenti dopo circa 10 giorni. I convogli successivi si effettuarono con sufficiente regolarit e il numero complessivo dei rimp atriatiammont ad alcune migliaia. Questa cifra include il personale civile e quello militare rimpatriato da Bucarest a Roma e ad altre capitali occidentali, per mezzo dei frequ enti volidella Commissione Alleata. Nel novembre del 45, il rimpatrio di quasi tutto il personale era completo. Rimanevano tuttavia circa 30 persone che non potevano essererimpatriate in aereo o in treno, poich si trattava di personale militare ospedalizzato con seri problemi di salute. Erano inoltre rimaste diverse mogli di militari in avanzato gradodi gravidanza. Decisi di utilizzare ci che avevo a disposizione - un grosso camion, un autobus e una Fiat 1100 - e trasportare io stesso in Italia i nostri problematici passeggeri.Con i tre veicoli vistosamente contrassegnati con i simboli della Croce Rossa e portando con noi documenti ufficiali bollati e firmati dai Russi e dalla Croce Rossa, il c onvogliopart da Bucarest il 14 dicembre del 45. - Il racconto continua al sitohttp://www.artemare.it/Racconti XI.pdfper saperne di pi visita anche la biografia di J.V. Borghesehttp://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/borghese.htmMoltissimi altri Italiani erano passati senza tantaburocrazia, direttamente ai reparti tedeschi e nessundistintivo ne poteva tradire lorigine. Limpiego diitaliani fedeli, prima ai servizi poi in linea, si era resonecessario per sfruttare mezzi e attrezzature,abbandonate dopo l8 settembre ancora in grado difunzionare (e talmente arretrate che conoscevamosolo noi). Le vicende di tanti altri piccoli reparti sononarrate in vari capitoli, come gli arditi camionettistipresenti sia in Russia che ad Arnhem (Olanda). Si eraformato in Francia con uomini della IV armata, poiaveva seguito i tedeschi fino in Germania anche ilbattaglione Sicurezza (cap. Tosca)con elementi dellapiazza di Tolone, 3 gruppi artiglieria e elementi dellaMilizia e della sussistenza.http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_dellAtlantico_(1939-1945) Altre notizie sulla galassia di reduci dallest incorporati coitedeschi alla pagina http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/44/ssitaliane.htme nel libroLa Classe Marcello 1313 tsl in immersionecomprendeva i Somm.Lorenzo MarcelloEnrico DandoloSebastiano VenieroAndrea ProvanaLazzaro MocenigoGiacomo NaniAgostino BarbarigoAngelo EmoFrancesco MorosiniComandante CappelliniComandante Fa di Brunohttp://www.webalice.it/cherini/indice tavole navi.htmIn Francia vivevano da moltissimi anni italiani emigrati definitivamente e stagionalmente per il basso indice di popolazione che questo paese aveva. La reazione ai fatti dell8 settembrecol paese semioccupato si espresse in diverse forme sia fra i militari che fra i civili. Fra questi cerano intellettuali ed altri che erano gi antifascisti e avevano cercato riparo al sud aVichy. Cerano tantissimi altri che non monarchici (uno non pu amare la monarchia se questa poi non ti procura un lavoro, lo stesso vale per la Repubblica Une etrang rage aucoeur pour lItalie, seule contre trop de monde, pour son honneur quoi... ) videro la costituzione della RSI al Nord Italia come una nuova occasione politica ed economica (sempre inprevisione che la guerra terminasse a favore dellasse). A Bordeaux e nelle aree circostanti dove gravavano i comandi di Betasom affluirono molti italiani desiderosi di combattere. Ilnumero duomini raggiunse in breve tempo le 4.000 unit tanto da prospettare la costituzione di una divisione atlantica di fanteria di marina di cui subito aveva indossato luniforme diterra della Grande guerra. Nella primavera del 1944 la fase organizzativa e addestrativa era terminata e gli uomini vennero indirizzati a vari compiti. Il 6 giugno con lo sbarco deglialleati in Normandia una parte di questi venne trasferita in Italia a Venezia. Il Battaglione chiamato in origine Longobardo venne rinominato volontari di Francia e la sua consistenzanon super mai quella di una grossa compagnia. A Venezia alloggiavano presso la Caserma Sanguinetti. Luso fluente della lingua francese li fece parte di un progetto per infiltrarnemolti presso i partigiani come ex piloti caduti o ex prigionieri, ma loperazione ebbe esito deludente con molte esecuzioni sommarie. Vennero dapprima aggregati alla GNR poi alFulmine di cui costituirono la terza compagnia e gli altri alla Decima e 19 alla 29a Div. SS italiana. Ma torniamo agli altri rimasti in FranciaDa RSI.eu - Quando il comando tedesco volle affiancare un picchetto di marinai ai fanti del "San Marco" che garantivano il servizio di guardia della base Grossi minacci direstituire a Hitler la Croce di Ferro di cui era insignito e di consegnarsi come prigioniero di guerra. Il C.te von Flug-Hartung desistette. Il 12 Grossi incontr Doenitz a Berlinopoi si mise in contatto con il CC Arillo che comandava la base dei sommergibilisti italiani di stanza a Danzica. Nei giorni seguenti inizi a far convergere su Bordeaux imarinaiitaliani che si trovavano in Francia e in Germania.Nell'incontro Grossi-Doenitz vennero fissati i termini con si doveva riprendere l'attivit di guerra: .... costituzione di reparti terrestri di fanteria di Marina (Divisi one atlanticafucilieri di Marina); controllo e presidio di postazioni costiere e batterie navali; disponibilit di personale da imbarcare su unit navali della Kriegsmarine KM (scortaconvoglicostieri), sorveglianza foranea, pattugliamento d'altura, assegnazione della base navale di Costanza alla giurisdizione di comando del C.V. Grossi. Giunsero a Bordeauxnumerosi soldati sbandati della 4a Armata di Francia (sud), volontari o convogliati in zona dai comandi germanici; giunsero numerosi volontari giovanissimi, provenienti d allenumerose famiglie italiane da anni dimoranti in Francia, che non avevano abiurato le loro origini, la loro fede, la loro volont di combattere. Molti di loro avevano presidiatospontaneamente nei giorni dell'armistizio l'edificio dell'Ambasciata d'Italia a Parigi; lo avevano custodito fino al momento in cui il governo della R.S.I. nomin i suoirappresentanti diplomatici e consolari, ripristinando i legami di servizio necessari per tutelare la comunit italiana e gli interessi della collettivit, al di fuori di ogni preconcettafede politica e proposte sui seguenti punti:Affidamento da parte di KM tedesca al comandante M.O.v.m, Enzo Grossi del comando 4a Flott. Voiposten (sicurezza e scorta) fra Arcachon e Brest.Assegnazione di 4.000 uomini alla KM per armare batterie costiere della costa Atlantica e nelle isole del Canale.Assegnazione di 6.000 uomini (ex IMI) alla KM per costituire Btg. Bau sulla costa atlantica e di altri 5.400 per rafforzare i Btg. Nebbiogeni del Baltico.Definizione giuridico-amministrativa-disciplinare per i marinai italiani imbarcati su reparti e unit della KMLiberazione di 4.000 marinai internati (IMI) dei campi di Treviri e Neu Brandenburg che avevano chiesto di aderire alla R.S.I.RIAssegnazione di 3 U.Boote per addestramento equipaggi in Germania. Assegnazione di altri 5 C.B. (Adriatico) e pertinenza della base C.B. di Costanza al comandoDiv.Atlantica (Com.te Grossi). ...Molti dei punti concordati trovarono attuazione, per altri emersero talune oggettive difficolt, per altri ancora fu necessario rivedere gli aspettiiniziali per trovare adeguata soluzione nel reciproco interesse.I "volontari" di Bordeaux-Arcachon affluirono quindi per i servizi costieri (Guardia) alle isole di Jersey, Guernsey, Quessant, a Lorient, Saint Nazaire, La Rochelle, Oleron, R,Saint Mal, Brest, Calais, Cherbourg, Le Havre, per oltre 5.000 persone. Molti di questi presidi si arrenderanno solo a fine guerra (Lorient, Saint-Nazaire, La Rochelle ( 9/5)), IsoleNormanne del canale (10/5)I SOTTOMARINI ATLANTICI DI BETASOM AFFONDATI1) Tarantini, affondato vicino a Bordeaux per siluramento il15-12-40.2) Fa Di Bruno, affondato al largo dellIrlanda, tra 31-10-1940,ed il 5-1-1941.3) Nani, affondato nellAtlantico settentrionale, tra il 3-1 e il20-2-1941.4) Marcello, affondato nellAtlantico settentrionale fra il 7-2 e il6-4-1941.5) Glauco, autoaffondato nellAtlantico centrale, il 27-6-1941.6) Bianchi, affondato per siluramento nel golfo di Biscaglia il5-7-1941.7) Baracca, affondato per speronamento nel golfo di Biscaglia,l8-9-41.8) Malaspina, affondato per cause imprecisate, fra l8-7 e il18-11-1941.9) Ferraris, autoaffondato nellAtlantico centrale, il 25-10-1941.10) Marconi, affondato nellAtlantico centro-orientale, fra il28-10 e il 4-12-1941.11) Calvi, autoaffondato nellAtlantico centrale, il 15-7-1942.12) Morosini, affondato per cause imprecise, fra l8-8- e il10-9-1942.13) Archimede, colpito da bombe daerei nelle acque brasilianeil 15-4-1943.14) Tazzoli, perso per cause imprecisate, nel golfo di Biscaglia,fra il 17-5 e il 31-8-43.15) Da Vinci, affondato nella zona di Capo Finisterre il23-5-1943.16) Barbarigo, affondato nellAtlantico centro-orientale fra il 16-6e il 31-8-1943.LE BASI AERONAVALI USA IN ATLANTICOFino al 7 dicembre 1941 il peso della guerra in atlantico era sostenuto esclusivamente dallInghilterra (anche se oggi si scopre che diversisquadroni da caccia furono composti da volontari statunitensi. Il primo squadrone da caccia divenne operativo nel Febbraio 1941 con ruoli didifesa. A questo ne seguirono altri due il 121 e 133 che contano 73,5 aerei nemici abbattuti in totale),che doveva peraltro occuparsi di altriteatri bellici sia marini che terrestri. Dopo questa data cera solo un problema a frapporsi allintervento aereo: la distanza. NellAtlanticocentrale e in quello meridionale anche sotto costa non cera copertura aerea e qui comandavano indiscutibilmente gli squali di Dnitz egli italiani.Dalla relazione annuale di C. C. MARSHALL Capo di S.M. Washington, D. C. doc. 1/7/437. Stretta collaborazione col Brasile Nel marzo1942 ottenemmo verbalmente dal Brasile il permesso di stabilire impianti aerei a Belem, a Natal, ed a Recife, che permettevano il transitolimitato di apparecchi militari e lo stazionamento di personale tecnico dell'aviazione militare americana nel Brasile. L'accordo fu poiconfermato per iscritto, col permesso di costruire ulteriori impianti e di inviare personale americano nel Brasile nord orientale. La strettacollaborazione col Brasile in questo campo ha avuto immensa importanza per lo sviluppo della nostra forza aerea in Europa e nell'Africasettentrionale. Tale accordo oltre alla concessione di basi stabiliva che il Brasile ricevesse ... armamenti moderni per 200 milioni didollari, la concessione della Itabira Iron Company, gi inglese, e un prestito di 14 milioni di dollari dell'Eximbank per lo sfruttamentominerario. Nasceva cos la Companhia Vale do Rio Doce, dalla quale USA e Gran Bretagna si impegnavano ad acquistare 750.000 tonn. diferro (che andava caricato poi consegnato). Nei primi mesi del 1942 gli attacchi dei sottomarini tedeschi ed italiani nei pressi delle costebrasiliane avevano provocato l'affondamento di molte navi. Il 14 febbraio fu affondata la prima nave brasiliana, la Cabedelo , con lamorte di 54 marinai. Seguirono altri 24 affondamenti nel 1942, 8 nel 1943 e 1 nel 1944, per un totale di 36 navi e quasi 1000 morti. Ilperiodo pi nero della storia della Marina mercantile brasiliana fu l'agosto del 1942. Tra il 15 e il 19 i siluri italo-tedeschi colarono apicco ben 6 navi tra le quali la Baependi, la Anibal Benevolo e la Araraquara.Lanno dopo (ottobre 43), per rendere pi sicura la strada che portava allo sbarco in Normandia, il Portogallo, in base ad un vecchissimotrattato del 1373 si rese disponibile ad affittare le isole Azzorre a inglesi e americani. L'uso delle basi aeronavali delle Azzorre risult dienorme vantaggio per inglesi e americani, che potevano cosi mettere la parola fine all'azione dei sommergibili tedeschi al centrodell'Atlantico, diversamente irraggiungibile dagli aerei di base a terra. Agli inglesi and Faial/Horta e agli americani Terceira/Lajes, SantaMaria). Per difendere queste isole si pens anche alla Forza Brasileira, stato sempre pi coinvolto nellassalto finale alla fortezza Europa,ma tutto si concluse con lo sbarco in Italia della stessa ai primi di luglio del 1944