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L’efficacia dei broncodilatatori per la

prevenzione delle riacutizzazioni

Andrea Rossi,

UOC Pneumologia,

AOUI - Verona

Frequent AECOPD

non-frequent

Stable COPD AECOPD

8

9

• Moderate (FEV1>50%pr): 945

• 208 (FE) + 737 (nFE=B)

• Severe (FEV1<50%pr): 1193

• 477 (FE=D) + 716 (nFE)

• 685 (FE) + 1453 (nFE)

208 (FE)

737 (nFE=B)

477 (FE=D)

716 (nFE)

14

*p < 0.001 vs placebo; †p = 0.002 vs SALM; ‡p = 0.024 vs FP

Mean number of exacerbations/year

1.13

0.97* 0.93*

0.85*†‡

25% reduction

0

0.2

0.4

0.6

0.8

1

1.2

Placebo SALM FP SALM/FP

Treatment

CONCLUSIONE

• La maggioranza (78%-60%) dei pazienti con

BPCO non ha requenti riacutizzazioni (22%-40%)

• I broncodilatatori a lunga durata d’azione

riducono la frequenza delle riacutizzazioni (e

delle ospedalizzazioni).

• Il meccanismo è determinato dal miglioramento

della meccanica polmonare.

• Nei pazienti con ostruzione media e senza

frequenti riacutizzazioni, la sospensione del CSI

non peggiora le riacutizzazioni nè la funzione

polmonare se si mantiene il trattamento regolare

con LABA e/o LAMA.

Non c'è dubbio che ogni nostra

conoscenza incomincia con

l'esperienza;

Immanuel Kant (1724 – 1804), filosofo tedesco.