8. ESSERE PRESENTI NEI NUOVI MEDIA: IL CIBERSPAZIO

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Riva, Psicologia dei nuovi media, Il Mulino, 2008 Capitolo VIII. ESSERE PRESENTI NEI NUOVI MEDIA: IL CIBERSPAZIO http://www.psicologiadeinuovimedia.info 1 ESSERE PRESENTI NEI NUOVI MEDIA: IL CIBERSPAZIO

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Presentazione del Capitolo 8 del volume "Psicologia dei Nuovi Media" di GIuseppe Riva, Pubblicato dal Mulino, Bologna, 2008.

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ESSERE PRESENTI NEI NUOVI MEDIA:

IL CIBERSPAZIO

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CIBERSPAZIOCIBERSPAZIO

FISICO Una rete di computer in grado di supportare il processo di comunicazione e di interazione

SIMBOLICO Un luogo virtuale al cui interno l’utente può incontrare altre persone e sviluppare relazioni

PRAGMATICO Il risultato dell’interazione tra elementi materiali e simbolici

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IL CONCETTO DI COMUNITA’

LE COMUNITA’ VIRTUALI

A partire dalla visione di Tonnies, per cui a creare le comunità sono i vincoli di sangue e di luogo, mentre la società è una costruzione artificiale e convenzionale

Passando per la definizione di gruppo sociale di De Grada, per cui “ogni aggregato di persone nell’ambito del quale la presenza e

l’azione di tutti siano necessarie per assicurare a ciascuno, ne sia questi consapevole o meno, determinate soddisfazioni, nel quale

dunque l’esistenza di tutti, nelle reciproche relazioni, sia indispensabile per soddisfare qualche bisogno di ciascuno”

Un nuovo strumento anche in grado di aiutare i soggetti a

superare l’isolamento sociale

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3 tipi di fattori influenzano lo sviluppo di una comunità:

Riuscire ad avere interazioni frequenti

Spostare il comportamento interattivo verso il polo

intragruppo

- Fattori di partecipazione

- Fattori dinamici

- Fattori ambientali

2 fattori ostacolano la creazione di una comunità

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Reduced Social Cues (RSC)

Social Information processing(SIP)

Social Identity De-Individuation Model (SIDE)

IL CIBERSPAZIOIL CIBERSPAZIO

Le principali teorie

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La REDUCED SOCIAL CUES (RSC) THEORYLa REDUCED SOCIAL CUES (RSC) THEORY

La comunicazione tipica dei nuovi media testuali è priva di segnali di feedback che consentano agli attori interagenti di

identificare con precisione gli aspetti relazionali e sociali

- nei media testuali i soggetti sono più aperti e più liberi di esprimersi

- la perdita dell’identità personale spinge gli attori a violare le norme sociali (flaming)

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L’ipotesi teorica alla base di questa teoria è che:

SOCIAL PRESENCELa capacità di un medium di convogliare la presenza dei

soggetti comunicanti

MEDIA RICHNESSLa quantità di informazioni trasmessa per unità di tempo

È direttamente proporzionale a

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SOCIAL IDENTITY DE-INDIVIDUATION MODELSOCIAL IDENTITY DE-INDIVIDUATION MODEL

(SIDE)(SIDE)

- la distinzione tra media richness di un medium comunicativo e la sua capacità di trasmettere indici sociali

- il riferimento alle teorie dell’identità sociale e della SELF-CATEGORIZATION THEORY (i soggetti sono caratterizzati da diversi sé: identità personale e identità sociali)

Quali sono le caratteristiche principali?

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SOCIAL INFORMATION PROCESSING THEORY (SIP)SOCIAL INFORMATION PROCESSING THEORY (SIP)

Indipendentemente dal mezzo di comunicazione utilizzato, i soggetti che vogliono sviluppare delle relazioni interpersonali tendono ad

adattare le proprie strategie comunicative alle opportunità offerte dal medium, a patto che ci siano le seguenti condizioni

- la presenza a priori di un elemento di motivazione (presenza estesa)

- la capacità di costruirsi delle impressioni a partire dagli indizi disponibili (presenza sociale empatica)

- la capacità di veicolare informazioni di tipo relazionale (presenza sociale empatica)

- avere del tempo disponibile (adattamento)

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LE OPPORTUNITA’ DEL CIBERSPAZIOLE OPPORTUNITA’ DEL CIBERSPAZIO

LE COMUNITA’ VIRTUALI

Quali sono i criteri di gruppalità?

• la presenza di interazioni frequenti orientate al perseguimento di uno scopo comune

• la definizione di una struttura orizzontale che identifichi la divisione dei compiti e la comparsa di ruoli differenziati (che segna il passaggio da gruppo a organizzazione)

• la percezione di ciascuno di essere parte di una stessa unità

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LE OPPORTUNITA’ DEL CIBERSPAZIOLE OPPORTUNITA’ DEL CIBERSPAZIO

LUOGO DI EMPOWERMENT

Passando per le 3 fasi del processo:

1. Emergere e chiarirsi di una nuova intenzione

2. Costruzione di una nuova pensabilità positiva

3. Trasformazione da pensabilità a possibilità

SI HA LA POSSIBILITA’ DI SPERIMENTARSI E ATTIVARE IN PROCESSO DI CAMBIAMENTO, SENZA DOVER PAGARE IL COSTO DELLE

SPERIMENTAZIONI NON ANDATE A BUON FINE

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LE OPPORTUNITA’ DEL CIBERSPAZIOLE OPPORTUNITA’ DEL CIBERSPAZIO

COMUNICAZIONE IPERPERSONALE E SEDUZIONE ON-LINE

La facilità con cui nascono le relazioni nel ciberspazio può essere spiegata attraverso una serie di elementi psico-sociali:

- la somiglianza: in generale persone simili tendono a scegliersi e le loro relazioni sono più durature

- il controllo nell’auto presentazione: la rarefazione tipica del ciberspazio consente ai soggetti interagenti di selezionare gradualmente le caratteristiche dell’identità personale da presentare agli interlocutori

- un elevato livello di idealizzazione: il minor numero di informazioni relative all’altro ottenibili nella comunicazione testuale porta i soggetti interagenti a cercare di riempire i vuoti informativi con le proprie aspettative

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LE OPPORTUNITA’ DEL CIBERSPAZIOLE OPPORTUNITA’ DEL CIBERSPAZIO

COMUNICAZIONE IPERPERSONALE E SEDUZIONE ON-LINE

Il ciberspazio, oltre a facilitare la presentazione di sé e quindi la creazione dell’impressione di sé nell’altro, mette a disposizione dei soggetti numerose strategie seduttive:

- la prossimità e la frequenza di contatto

- la somiglianza

- la complementarietà

- l’ uso dell’ironia

- mostrare attenzione e apprezzamento per l’altro

- aprirsi all’altro

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I LIMITI DEL CIBERSPAZIOI LIMITI DEL CIBERSPAZIO

I COMPORTAMENTI DISFUNZIONALI

L’asimmetria comunicativa tipica della CMC, insieme alla difficoltà di identificare l’interlocutore, ha portato alla diffusione di comportamenti comunicativi disfunzionali:

- comportamenti aggressivi (flaming e bombing)

- comportamenti disfunzionali legati alla violazione o alla manipolazione dell’informazione (hacking, creazione di virus, lurking, phishing)

- comportamenti disfunzionali legati all’abuso e alla distribuzione dell’informazione

Dietro al comportamento disfunzionale e all’aggressività si cela spesso la frustrazione di un bisogno insoddisfatto

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LE NETIQUETTE

Per difendersi dalle battaglie virtuali e dal flaming, numerose comunità virtuali hanno creato un insieme di regole che gestiscono le modalità di interazione tra i membri

Definire i possibili comportamenti disfunzionali e

identificare delle sanzioni adeguate

Creare un contesto normativo condiviso

che garantisca il rispetto delle regole

anche in mancanza di un moderatore

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I LIMITI DEL CIBERSPAZIOI LIMITI DEL CIBERSPAZIO

IL CAMBIAMENTO DI IDENTITA’

Non offre garanzie sull’identita’ dei soggetti interagenti

- assumere identità fittizie ( spoofing)

- assumere identità caratterizzate da un sesso differente (gender swapping)

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I LIMITI DEL CIBERSPAZIOI LIMITI DEL CIBERSPAZIO

IL SOVRACCARICO INFORMATIVOIL SOVRACCARICO INFORMATIVO

“INFORMATION OVERLOAD”: il sovraccarico informativo, dovuto al fatto che la digitalizzazione ha aumentato la disponibilità d’informazione

L’ANSIA DA MANCANZA DI INFORMAZIONE SUFFICIENTE

IL DISINTERESSE O IL RIFIUTO DELL’INFORMAZIONE

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I LIMITI DEL CIBERSPAZIOI LIMITI DEL CIBERSPAZIO

LA MEMORIA SOCIALE PERMANENTELA MEMORIA SOCIALE PERMANENTE

L’inserimento dei propri dati in un social network, dei propri commenti su un blog, delle proprie foto su un sito di condivisione di immagini costruisce una memoria storica della propria attività, che rimane disponibile online e può essere cancellato direttamente dall’utente.

Un disturbo psico-fisiologico caratterizzato da dipendenza, perdita delle relazioni interpersonali, modificazioni dell’umore, alterazioni del vissuto temporale, attenzione completamente orientata all’utilizzo compulsivo del mezzo.

IL DISTURBO DA DIPENDENZA DA INTERNETIL DISTURBO DA DIPENDENZA DA INTERNET