8 9 Archi e Volte
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ARCHI E VOLTE IN MURATURA
Anna Anzani
L. Binda, L. Zanzi, P. Condoleo, G. Cardani and A. Anzani
Architravi, piattabande, dormienti e
archi di scarico
Questi elementi hanno la funzione di trasportare
i carichi dalla loro retta di applicazione sugli
appoggi piu vicini.
Le piattabande monolitiche di pietra e le travi in
legno sono strutture in grado di sopportare
sollecitazioni flessionali.
Gli archi invece hanno la capacità di sostenere i
carichi in modo da essere sottoposti solo a
compressione.
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Sistema trilitico
L. Binda, L. Zanzi, P. Condoleo, G. Cardani and A. Anzani
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Pseudoarco
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Pseudoarco e pseudocupola
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6 Arco naturale
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Effetto arco nella muratura
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Archi di scarico
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Archi di scarico
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Piattabande
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Statica degli archi
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Dispositivi di contenimento delle spinte
Il problema da risolvere era contenere la spinta delle arcate (in particolare spinte di archi e volte
ribassati) in modo che il piedritto non risultasse instabile.
Tre erano le possibilità più razionali:
• costruzione del muro con un piede maggiore
• ampliamento della sezione muraria del piedritto con contrafforti
• toranti e capichiave
I tiranti dovevano essere posti all’ altezza delle reni dell’ arco, dove cioè si attende lo
sfiancamento; la posizione delle reni varia da arco ad arco in funzione di:
• forma geometrica
• qualità della malta
• tecnologia utilizzata
In genere il tirante era rialzato rispetto alle imposte, ad un terzo della freccia. A volte però l’
aspetto estetico prevaleva su quello strutturale e così si poneva il tirante in un’ altra posizione. La
disposizione della catena deve essere studiata in funzione del tipo di spinta e quindi del tipo di
volta; in relazione ad esso dovrebbero definirsi posizioni e dimensioni.
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Stabilità degli
archi:
elementi
“spingenti”
Dispositivi per il
contenimento
delle forze
orizzontali
Si tratta di
dispositivi
come: tiranti e
capichiave,
contrafforti e
fodere
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14 Speroni e contrafforti
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Geometria
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Archi di conci
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Volte di concrezione
La concrezione era un cetto di inetri (coementa) e
di malta legante che, indurendo, manteneva la
struttura della cassaforma.
Usata soprattutto nell’ architettura delle volte romane,
il getto veniva creato tramite strati in cui si sovrapponevano
pietre e letti di malta.
nella formazione delle grandi volte, i romani
predisponevano una serie di arcate laterizie
reciprocamente connesse entro cui veniva
eseguito il getto di calcestruzzo.
(da Chabat,1881)
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Archi in conglomerato
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Nervature
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Nervature
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a) arco ribassato,stabile,ma che potrebbe
manifestare lesioni in corrispondenza
in prossimità della chiave (rischio di
ulteriore abbassamento)
b) arco a tutto sesto,si ripete lo schema
precedente,ma evidenziando la possibilità
di ulteriori cernierizzazioni alle imposte.
(rischio di sfiancamento della parte centrale
a causa dell’esplosione delle reni)
c) arco ogivale che rappresenta l’arco con il
meccanismo di collasso più pericoloso:
cedimento delle arcate,conseguente
innalzamento della chiave e sfiancamento
delle reni. (rielaborati da Breymann,1927).
Dissesti di un arco
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Dissesti
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DISSESTI DI ARCHI E VOLTE
effetti di carichi concentrati
Dannoso
Stabilizzante
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Dannoso
Stabilizzante
DISSESTI DI ARCHI E VOLTE
effetti di carichi concentrati
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GENERALITÀ
La volta è la naturale estensione nello spazio della struttura lineare dell’ arco.
SULLA SOSTRUZIONE E APPARECCHIATURA
Come nelle murature anche nelle volte sono presenti:
• ossatura
• parte di riempimento
Le armature e le centine
Potevano essere costituite da una sagoma lignea che guidava il mastro nella
creazione della volta oppure da una massa di terra;
• se guidava e basta = centina
• se sosteneva anche la costruzione = armatura
Le volte
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Fig. 29: alcuni schemi di carpenteria fissa per la realizzazione delle volte più comuni.Si tratta di soluzioni tipiche,ma che potevano essere
facilmente modificate in base alla disponibilità di materiali.
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Rinfianchi
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Volte Semplici
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Volte Semplici
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Scomposizione di una
volta a botte secondo
piani passanti per le
diagonali:
A = unghie, B = falde
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31 Volta a crociera
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32 Volta a padiglione
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Volta a botte lunettata
A = differenza di quota dei cervelli
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• fondamentale era l’ illuminazione, a questo scopo si creavano aperture sulla
sommità (lanterna) e/o sui lati (oblò)
• il tamburo era costituito dal cilindro murario su cui appoggia la cupola, punto
su cui spesso si collocano gli oblò per non interrompere la cupola
soprastante.
Tipologie costruttive:
• volte a struttura discontinua
• volte a struttura continua
• volte a cassettoni
• volte costolonate o nervate
• cupole a doppia o tripla calotta
Lo spessore della cupola in genere variava lungo i meridiani, aumentando
verso l’ imposta dove tutte le pressioni sono maggiori, per il peso della massa
e dove è utile avere pesi stabilizzanti. Di forma variabile, il problema
maggiore è il rapporto peso/altezza ( struttura e materiali).
Elementi costruttivi delle cupole
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35 Volta a crociera su pianta ottagonale
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Volta a unghie
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37 Volta a padiglione su pianta ottagonale
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Volte Finte
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L’ assestamento, che è di non facile valutazione,
dipende sia dal movimento degli elementi che
tendono ad abbassarsi, sia dalla spinta
esercitata dalla volta sui piedritti, che devono
assestarsi a loro volta per poter resistere.
In cantiere la volta veniva realizzata al termine
della costruzione della muratura; si voltava
dunque quando i muri si erano ormai induriti e
potevano sopportare la spinta.
Impostazione e serraggio
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Per la nobiltà del materiale e per la complessa lavorazione, sono le più
raffinate e impegnative. I conci devono aderire tra loro in modo che, con il
perfetto contatto, le facce possano trasmettere i carichi distribuendoli
omogeneamente.
In questo caso la malta costituisce sostanzialmente un cuscinetto di
ripartizione per la trasmissione dei carichi tra i conci (lo spessore dei giunti e
ridottissimo).
E’ una tecnica utilizzata solo nelle opere monumentali e durevoli a causa
delle lunghe lavorazioni, della raffinatezza dei materiali richiesti e delle
notevoli conoscenze tecniche necessarie.
A seconda del tipo di volta, la struttura può essere:
• discreta
•continua
•a sezione omogenea
• a sezione nervata
Le apparecchiature: volte di pietra concia
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Fig. 30 : Nell’immagine superiore sono
rappresentate le imposte delle volte,un punto
costruttivamente delicato da prevedere già
durante l’elevazione del muro.
La volta si formava in un secondo tempo,dopo
aver raggiunto con i muri altezze e peso tali da
stabilizzare le spinte.La saldatura tra volta ed
imposta era migliorata col rinfianco.
(da Misuraca et al,1916)
Nell’immagine a lato,è rappresentato il
rinfianco;un elemento costruttivo utile a
impedire lo sfiancamento della volta.
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Il pietrame appena abbozzato, ottenuto da rocce
meno resistenti, ma anche di minor peso
specifico, permette la realizzazione di volte
particolarmente
adatte alla modeste luci degli edifici più comuni.
La malta qui è abbondante deve ovviare alle
irregolarità tra i giunti tra i pezzi non lavorati;
deve inoltre avere buone caratteristiche
meccaniche e una discreta adesione alla pietra.
Questo tipo di volte ha uno spessore maggiore
rispetto alle altre: ciò significa che una minor
qualità è accompagnata da una maggor quantità
di materiale impiegato.
Fig. 31 : volte di pezzame spozzato,appare evidente la suddivisione
in arcata portante,rinfianco e riempimento.
Volte in pietrame
Proprio perché eseguite con piccoli elementi,
le volte possono adeguarsi alle condizioni di sollecitazioni locali per:
• forma
• spessore
• materiali
Ciò consente una ottimizzazione dell’economia del materiale.
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Volte di laterizi
Il mattone, rispetto alle superfici più compatte, è un materiale leggero, maneggevole e
adatto alla formazione di qualsiasi arco o volta. Il laterizio utilizzato poteva essere
mattoni pieni o cavi.
La posa era di 4 tipi:
• longitudinale (piani longitudinali)
• trasversale (archi paralleli)
• obliquo (archi diagonali)
• in foglio (volte in foglio)
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E’ bene riflettere sul fatto che a questi componenti, raramente era destinato un compito attivo, il
loro funzionamento era previsto perlopiù per casi di carico rari e accidentali (eventi sismici).
Mentre le spinte prodotte per sostenere le ordinarie situazioni di carico dovevano essere
assorbite dalla struttura muraria che a tal fine era appositamente predisposta.
GENESI GEOMETRICA
Analizzando le strutture voltate viene da pensare ad una articolazione di alcuni elementi base,
con una specifica morfologia e sintassi.
E’ chiaro che ognuna delle particolari volte che si possono far scaturire dalle composizioni
geometriche cui si è accennato, può avere caratteristiche costruttive e strutturali diverse.
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VOLTE A BOTTE
• generate da un arco a tutto sesto
• usate dai romani
• generata da un arco ribassato o policentrico
• forti spinte orizzontali (necessità di tiranti)
Volte a lacunari
Sono caratterizzate da un aspetto sobrio, derivante dalla semplicità geometrica della volta a
botte, anche se spesso si preferito l’ aspetto delle volte arricchite da lunette e nervature
incrociate a formare cassettoni e losanghe.
A seconda dei casi cambia lo schema che può essere:
• costruttivo
• statico
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Volte lunettate
La costruzione di lunette implica delle complicazioni; si tratta di volte relativamente piccole che
interessano il cilindro della volta principale ( possono essere sferiche o a botte).
Queste volte consentono di risolvere in modo elegante il problema delle finestrature sul lato d’
imposta e di liberare l’ architrave della finestra dal peso della volta.
Altre particolari conformazioni
La volta a botte si è spesso adeguata agli ambienti irregolari, assumendo particolari
conformazioni (vd volte oblique utilizzate nei ponti).
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VOLTE A VELA E A BACINO
Dal punto di vista geometrico:
• sferiche (su piante quadrate o rettangolari
• ellissoidiche (su piante circolari o ellittiche)
La vela si ottiene sezionando la superficie geometrica di
partenza con piani verticali.
La ridotta dimensione delle corde faceva sì che le sollecitazioni
di trazione venissero contenute dalla “cintura” muraria senza
bisogno di tiranti.
C’era poi l’ apparecchiatura “a spina di pesce”:
• esecuzione facilitata senza centine
• utilizzata da Brunelleschi e dai Sangallo
• è la cosiddetta “volta autoportante”
La volta a vela realizzata su ambienti rettangolari può essere ricavata
da superfici curve generate con la traslazione di archi, anche acuti.
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VOLTE OTTENUTE CON L’ INTERSEZIONE DI VOLTE SEMPLICI
- volte a crociera - volte a stelle o reticolate
- volte a imbuto - volte a padiglione, a peducci, a schifo
- volte a cappa - volte poligonali
Volte a crociera
• ambienti quadrati
• nasce dall’ intersezione di due volte a botte cilindriche
• semplicità di costruzione geometrica e tecnologica (da cui la sua grande diffusione
nell’ antichità)
• tipica dell’ architettura romana e gotica
• spinte convogliate verso i quattro appoggi
• volte più leggere e spinte convogliate in soli 4 punti (facilmente contrastabili)
• più adatte ad edifici monumentali che ad abitazioni
• si adegua a qualsiasi pianta e qualsiasi arco le si adatta
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Volta ad imbuto
Si ottiene con quattro spicchi di una speciale volta ottenuta ruotando il semiarco di 90° attorno ad
un asse verticale.
Volte a stella e reticolate
• sono complesse
• hanno delle costolonature che caratterizzano all’ aspetto strutturale
• sono composte da volte a vela, bptte o crociera
Volte a padiglione, a peducci e a schifo
• adatte ad ambienti rettangolari
• nasce intersecando due volte a botte
• volta a padiglione (Rinascimento, architettura palaziale) è realizzata con le modalità e le
apparecchiature tipiche della botte, ripetute nelle due direzioni degli assi
• volta a schifo (peso minore di quelle a padiglione)
• al fine di contenere le spinte, qualora i muri non fossero stati autonomamente sufficienti si
ricorreva alle catene
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Volte a cappe
Le volte a botte, per la loro semplicità costruttiva e formale, erano spesso utilizzate per coprire
grandi ambienti di servizio (tipicamente ottocentesco).
In alternativa non si utilizzava un’ unica grande volta, bensì una serie di archi. Si voltavano poi
trasversalmente i campi intermedi: queste ultime volte erano dette “cappe”.
Volte poligonali
La volta a padiglione su pianta poligonale, al crescere del numero di lati, si avvicina alla forma e
al comporamento strutturale delle cupole.
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LE CUPOLE
Solo raramente sono realizzate per costruire un orizzontamento; in genere sono impiegate per le
coperture superiori delle costruzioni monumentali e spesso hanno corde elevatissime. Come un
poligono tende ad un cerchio all’ aumentare del numero dei lati, così una volta a padiglione tende
ad una cupola.
Fig. 33 : le cupole sono state spesso evidenziate,protette o addirittura surrogate con coperture a
cupola su struttura lignea o,più recentemente metallica.
Fig. 34 : le cupole murarie maggiore (come
San pietro e Santa Maria del Fiore,si
sdoppiano in una calotta portate sovrastante
di copertura che contribuisce
comunque,attraverso i costoloni radiali e con
i pesi,alla stabilità del complesso.
(da Breymann,1927)
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Elementi costruttivi delle cupole
• fondamentale era l’ illuminazione, a questo scopo si creavano aperture sulla sommità (lanterna)
e/o sui lati (oblò)
• il tamburo era costituito dal cilindro murario su cui appoggia la cupola, punto su cui spesso si
collocano gli oblò per non interrompere la cupola sopra.
Le tipologie costruttive
• volte a struttura discontinua
• volte a struttura continua
• volte a cassettoni
• volte costolonate o nervate
• cupole a doppia o tripla calotta
Lo spessore della cupola in genere variava lungo i meridiani, aumentando verso l’ imposta dove
tutte le pressioni sono maggiori, per il peso della massa e dove è utile avere pesi stabilizzanti. Di
forma variabile, il problema maggiore è il rapporto peso/altezza ( struttura e materiali).
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Mileto, Terme di Faustina, particolare di un arco.
Antalya, Chiesa di S. Nicola, particolare di una fessura intradossale in chiave.
DISSESTI DI ARCHI E VOLTE
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Istanbul, Santa Sofia, deformazioni di archi e volte
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Fessurazioni intradossali ai fianchi
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DISSESTI SULLE VOLTE: VOLTE A BOTTE
Veduta di insieme delle lesioni di una volta a botte su colonne (Piccirilli C.)
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DISSESTI SULLE VOLTE: VOLTE A PADIGLIONE
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DISSESTI SULLE VOLTE: VOLTE A CROCIERA
Schema dei dissesti delle volte a crociera (Piccirilli C., 1989 )
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DISSESTI SULLE VOLTE: VOLTE A VELA
Andamento delle tensioni principali di compressione e trazione nella volta a vela
(Piccirilli C., 1989)
Schema di depressione nelle volte a vela
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Manifestazioni del quadro fessurativo nelle volte a vela (Piccirilli C., 1989 )
DISSESTI SULLE VOLTE: VOLTE A VELA
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Firenze, Uffizi, particolare di lesioni su una volta a botte
Firenze, Ospedale degli Innocenti, particolare di lesioni su una volta a crociera
DISSESTI SULLE VOLTE
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DISSESTI SULLE VOLTE
Lesioni su una volta a crociera Lesioni su volte a vela
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DISSESTI SULLE CUPOLE: CUPOLE SEMPLICI (CUPOLE EMISFERICHE E CUPOLE RIBASSATE)
Manifestazioni del quadro fessurativo nelle cupole ribassate (Piccirilli C., 1989)
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Bursa, Moschea Verde, particolare di una lesione nella cupola semplice
Manifestazioni del quadro fessurativo nelle cupole semplici (Piccirilli C., 1989)
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DISSESTI SULLE CUPOLE:
CUPOLE COMPOSTE CON COSTOLONI
Roma, Santa Maria dei Miracoli, vista dal basso della cupola
Roma, Santa Maria dei Miracoli, posizione sul prospetto e in pianta delle principali fessure sulla cupola (Fiengo G., 1978)
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Firenze, Santa Maria del Fiore, particolare di lesioni sulla cupola
Firenze, Santa Maria del Fiore, posizione in pianta delle principali fessure sulla cupola
(Docci M., Maestri D., 1994)
DISSESTI SULLE CUPOLE:
CUPOLE COMPOSTE CON COSTOLONI
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Schema del Cedimento delle strutture murarie verticali per spinte degli archi e delle volte e particolare di un edificio in Valtellina soggetto a tale danno (Folini E., 2000/2001)
CEDIMENTI DELLE STRUTTURE MURARIE VERTICALI PER SPINTE DEGLI ARCHI E DELLE VOLTE
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CEDIMENTI DELLE STRUTTURE MURARIE VERTICALI PER SPINTE DEGLI ARCHI E DELLE VOLTE
Edificio in Valtellina. (Folini E. 2001)
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CEDIMENTI DELLE STRUTTURE MURARIE VERTICALI PER SPINTE DEGLI ARCHI E DELLE VOLTE
L. Binda, L. Zanzi, P. Condoleo, G. Cardani and A. Anzani
Firenze, particolare di un edificio situato sul Ponte Vecchio e soggetto a cedimento delle strutture murarie verticali per presenza di strutture spingenti
CEDIMENTI DELLE STRUTTURE MURARIE VERTICALI PER SPINTE DEGLI ARCHI E DELLE VOLTE
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Consolidamento