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Luigi NOVARESE SPIRITUALITÀ i 7 gradi

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I sette Gradi di una salita

Dall’11 maggio 2013 monsignor Luigi Novarese è un «beato» dellaChiesa. Una conferma autorevole: egli ha vissuto con grande inten-sità la sua vocazione di prete e la sua missione di riportare ad unespresso valore pasquale le sofferenze di tante persone.Don Luigi ha lasciato in dono ai suoi figli ed amici l’esperienza spi-rituale che a lui è stato dato di vivere. È la sua storia interiore, variae ricca. Egli l’ha consumata nella «tenda interiore», santuario intimo.È un vissuto intenso e suggestivo, da lui definito «silenzio interiore».L’immagine della «tenda» è biblica. Evoca dimora, intimità tra pochepersone, essenzialità. Il salmista prega: “Vorrei abitare nella tua tendaper sempre” (Sal 61,5).Anche l’esperienza del «silenzio» è biblica. È ben presente nella vita diGesù in preghiera. Il salmista ammonisce: “Cerca la gioia nel Signore:esaudirà i desideri del tuo cuore. Affida al Signore la tua via, confidain lui ed egli agirà. Sta’ in silenzio davanti al Signore e spera in lui!”(Sal 37,4-7).Ci suscita gioia pensare alla casa di Nazareth. È la «tenda» dove Dioabita e vive. È la tenda del silenzio orante di Maria, di Giuseppe e diGesù. È un silenzio in ascolto, in adorazione e in divina comunione.Terapia stupenda quanto urgente oggi, a ogni cuore, riarso dalla setedi Dio.La tenda è il più profondo del nostro cuore. Il silenzio allontana di-strazione, grigiore pesante di rumori disordinati. Il silenzio penetrantecustodisce comunione e intimità di vita con Dio. E allaccia con lepersone delle relazioni sagge.

I sette Gradi di una salita

Dall’11 maggio 2013 monsignor Luigi Novarese è un «beato» dellaChiesa. Una conferma autorevole: egli ha vissuto con grande inten-sità la sua vocazione di prete e la sua missione di riportare ad un

Don Luigi ha lasciato in dono ai suoi figli ed amici l’esperienza spi-rituale che a lui è stato dato di vivere. È la sua storia interiore, variae ricca. Egli l’ha consumata nella «tenda interiore», santuario intimo.È un vissuto intenso e suggestivo, da lui definito «silenzio interiore».L’immagine della «tenda» è biblica. Evoca dimora, intimità tra pochepersone, essenzialità. Il salmista prega: “Vorrei abitare nella tua tenda

Anche l’esperienza del «silenzio» è biblica. È ben presente nella vita diGesù in preghiera. Il salmista ammonisce: “Cerca la gioia nel Signore:esaudirà i desideri del tuo cuore. Affida al Signore la tua via, confidain lui ed egli agirà. Sta’ in silenzio davanti al Signore e spera in lui!”

Ci suscita gioia pensare alla casa di Nazareth. È la «tenda» dove Dioabita e vive. È la tenda del silenzio orante di Maria, di Giuseppe e diGesù. È un silenzio in ascolto, in adorazione e in divina comunione.Terapia stupenda quanto urgente oggi, a ogni cuore, riarso dalla sete

La tenda è il più profondo del nostro cuore. Il silenzio allontana di-strazione, grigiore pesante di rumori disordinati. Il silenzio penetrantecustodisce comunione e intimità di vita con Dio. E allaccia con le

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Tutto ciò ha preso corpo nella vita di don Luigi.Gli riempie il cuore. Perciò l’ha lasciato come depositocaro, come regola per un camino di fedeltàdietro al Signore. Sulla tastiera del silenzio,don Luigi costruisce gli accordi e la scalaascensionale per sé e per i suoi figli spirituali.Scaturisce un’armonia interiore che cantala lode nella preghiera, svela la gioia dellaconversione e dà slancio all’apostolato:è un crescendo che tende a pienezza.Nei sette Gradi del Silenzio interiore,cioè, in sette momenti strettamenteconnessi e progressivi,si sviluppa tutto il percorsodella sequeladel Signore e dellasantificazione di un uomoo di una donnatravolti dallapassioneper il Signore.

I Sette gradidel silenzio interiore

sono questi:l° Assicurare

nella nostra tendala presenza di Dio.Perciò combattereil peccato grave.

2° Sono da combattereanche i peccati veniali,

purificando la nostra tenda.3° Accogliere e custodire

la presenza costante del Signore in noi,vincendo inclinazioni personali

che la ostacolerebbero.4° Agire ed operare in Mariacome ha fatto il Verbo divino.

5° Agire sotto l’azione dello Spirito Santo,come ha fatto Gesù.

6° Seguire Gesù nostro Signore, crocifisso e risorto.7° Seguire il Signore sino all’isolamento totale

e all’abbandono delle creature,come ha fatto lui sulla croce.

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MonsignoreNovarese hapresentato

alcune volte laspiritualità e il

percorso spi-rituale dei

sette Gra-di. Li ha

spiegati. Di cia-scuno dà le dinami-che, i contenuti po-sitivi da raggiungere

e denuncia le scorieda buttare per garanti-

re quelle ricchezze.Ci sono alcune costanti.

1° Il cammino avviene sottol’azione della Grazia. Questo espri-

me il primato del Signore che ci salva.Lungo i vari gradi della salita interiore

si respira mediante la preghiera.2° Monsignor Novarese accentua fortemente anche

l’impegno della volontà, libera e molto determinata.Questo impegno non può svanire mai.A volte si chiamerà costanza, altre volte fedeltàe spesso si deve riconoscere che è lotta severa.3° Si devono usare gli strumenti e gli aiuti opportuni.La comunità cristiana, religiosa, le guidecome i pastori e altri responsabili.

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Grado del Silenzio interioreAssicurare nella nostra tenda la presenzadi Dio, combattendo il peccato grave.

Il peccato mortale è devastazione grave nella singola persona; poi,nella vita della comunità ecclesiale e dell’Associazione; infine, nellasocietà civile. La dominazione del peccato grave paralizza il batte-simo, spegne l’azione delle virtù, annulla il valore spirituale e sal-vifico della sofferenza. Distrugge la dignità della singola personae offende gravemente il Signore.È un impoverimento per tutta la Chiesa.E quando i vizi e le più perverse inclinazioni saturano i sentimentied i comportamenti della persona, è tutta la famiglia sociale chene viene a soffrire e a corrompersi.La vittoria sul peccato viene considerata nellastoria di Gesù.Di fronte a Satana che lo tenta,Gesù è pronto; non discutee non indugia. Ribatte frontalmentecon la Parola della Scrittura.In Gesù la gioia più profonda è obbedireal Padre, lungo tutta la durata suamissione. Proprio da questa fedeltà,per chiunque crede, viene il capovolgi-mento/ritrovamento del senso della vitae la gioia, fin d’ora e per l’eternità.Gesù svela ai discepoli,che anche per loro la salvezzapassa attraverso la croce,con cui si crocifiggono il pec-cato e i vizi e si apre definitiva-mente a un’umanità bella epiena. È lotta aspra? Senz’altro,ma vissuta come crescente e gio-iosa fedeltà a Cristo e a se stessi!

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Grado del Silenzio interioreMolto importante combattere i peccativeniali, purificando la nostra tenda.

Il secondo gradino: apertura all’amore, gratitudine, desiderio di ac-coglienza e di pulizia per la propria «tenda interiore» fatta dimora delSignore sino in fondo. Per questo il combattimento prosegue. Si trat-ta di vincere il peccato veniale.Questo indebolisce lo slancio, impedisce l’azione santificatrice delloSpirito Santo in noi. Per coltivare il «silenzio interiore», luogo dellacontinua comunione con il Signore, il peccato veniale ingombra, sot-trae la disponibilità a Dio.La risposta a Dio, più piena di amore perché liberata dalle scorie, ri-tempra, fortifica, porta a maturazione la vita cristiana.C’è da distinguere: in noi compaiono fragilità, involontarie ed occa-sionali. Sono frutti malati in un albero buono. Fanno scoprire la no-stra povertà. Diventano una terapia per far crescere la virtù dell’umiltà.Altre volte si deve riconoscere una occulta o tacita o sfacciata com-plicità della mia volontà con certi vizi e con ogni forma di egoismo.Se accetto, mi giustifico e mi autoassolvo, mi lascio impantanare.Il vizio non deve avere libero accesso in noi.C’è bisogno di una manutenzione ininterrotta per custodire la «ten-da interiore». Per questo serve specchiarsi nella limpidezza delle vir-tù di Cristo; disintossicarsi nella meditazione del vangelo.Il Volto, il Cuore, la limpidezza di Maria Immacolatacome forte terapia per liberarci dai propri schemi edalle proprie inclinazioni perverse.È necessario farecon amore, varie e miraterinunce e penitenze.

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° Grado del Silenzio interioreCustodire la dimora costante del Signore in noi,vincendo inclinazioni personali che la ostacolerebbero.

Monsignor Novarese presenta il terzo grado con immagini sim-boliche. “Dare stabilità” alla presenza e all’azione san-tificatrice di Dio nei nostri cuori. Stabili-tà chepoggia sulla «roccia» che èCri-sto, «pietra angolare».Chi ha scoperto il dono di Diosi fa come «giardiniere» che cu-stodisce e fa pulizia di ogni «er-ba cattiva». Sorprende l’ideadel «veleno» - cioè, la Passionedi Cristo - con cui trattare e steri-lizzare l’azione dei vizi che sfacciata-mente devastano la nostra vita cristia-na: l’orgoglio che fa disprezzare glialtri; la menzogna che distrugge; si-tuazioni affettive o sessuali disor-dinate, ecc. La terapia? Freno,prudenza, tenacia nella lotta, e ancor prima la preghiera e la Grazia,per “controllare le inclinazioni contrarie alle virtù”. Nella tenda c’èlotta per la fedeltà. Devono crescere e portare frutto le virtù. Essesono i doni di Dio sviluppati in pieno: la sincerità, la costanza, lafortezza, la temperanza, il dominio di sé, che sono virtù umane.Ma anche quelle teologali: la fede, la carità e la speranza dannoun volto nuovo, a tutto l’arredamento della tenda interiore. Lafede accende una luce nuova. La carità dice il senso vero di tut-to: l’amore. La speranza non molla dinanzi agli ostacoli e si affi-da alla fedeltà di Dio.O le virtù annientano lo strapotere dei vizi o ne sono annientate.Così, il Cuore di Cristo mette ordine nei sentimenti del nostrocuore: la tenda viene consolidata nella stabilità. Cresce l’amore e sifa stupore. Il «silenzio» diviene dialogo continuo, in adorazione.

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°Grado del Silenzio interioreAgire in Maria santissima come il Verbo Eterno.

Per entrare nella famiglia umana il Verbo Eterno s’è fatto figlio diMaria. Ha scelto questa Donna, Maria. Lei è Immacolata, pienadi grazia e tutta santa!È incomprensibile, ma splendido! È misterioso, ma luminoso. Ènascosto, ma manda un grande messaggio per il mondo degli uo-mini. Nel grembo di quella Donna che diveniva sua Madre, ilVerbo Eterno vive e dà vita.S’è fatto «una tenda» nel lembo di «terra di cielo» che unicamentes’aggirava sulla terra di peccato: il grembo di Maria.

Il Verbo Eterno vive in Maria. In lei operae fa esperienza della sua natura umana.Quella condizione impone una totale di-

pendenza da Lei. Si fa conoscerecome uomo, per l’umanità che haassunto da lei.Il Verbo Eterno ha attraversato in si-

lenzio tutta questa vicenda. Quel si-lenzio ora, per noi, si fa parola rivelatrice.Ci svela una strada. Ci presenta il suo stileche capovolge quelli di origine mondana.Al «sì» di Maria comparve la presenzaumana del Verbo nel grembo. E da quel

momento ha inizio la «kenosis» delVerbo. Da quel momento s’è apertala via dell’umiliazione e dell’obbe-dienza per la quale si avanza e sisale al Cielo.Ora la stessa strada è aperta pernoi.

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°Grado del Silenzio interioreAgire docilmentenell’azione dello Spirito Santo.

Ogni «grado» segna una tappa più avanzata nella vita cristianadella persona. Uno è l’agire, ma vi concorrono in due: lo Spiritoe il mio spirito umano. Rigenerato come figlio di Dio, anch’iodevo fare spazio allo Spirito nella mia vita. In lui è il mio «agire»con una docilità libera e grata.“Più noi viviamo nel raccoglimento della nostra «tenda interiore»,più collochiamo la nostra vita accanto all’Immacolata, il capola-voro dello Spirito Santo, più impostiamo la nostra vita nel-l’ascolto dell’azione dello Spirito Santo, più possiamo cammina-re con sicurezza e speditezza”.Lo Spirito ci porta i doni di Dio. Il primo è l’amore. Il secondo èla preghiera. Poi, l’impiego di tanti doni naturali o carismatici,dentro l’orizzonte dello stesso amore.Lo Spirito ci guida nell’ascolto penetrante della Parola di Dio enell’apertura del cuore nelle celebrazioni liturgiche.C’è da fare attenzione. Nella «tenda interiore» bisogna che siasempre attivato il discernimento. Anch’esso è dono suo! Satana sascimmiottare l’azione dello Spirito. Ma la differenza è sempre sco-perta. Se c’è umiltà e obbedienza sincere è opera dello Spirito; or-goglio e insubordinazione insieme alla menzogna, sono segni del-l’azione subdola di Satana.Nella «tenda interiore», come in una serra molto fertile, la vita di-viene cristiana, perché «spirituale»! Ma non resta nascosta. Al con-trario! Essa si svela in un’abbondanza multicolore di frutti.Questi sono ricchezza per il portatore e per tutta la comunità.Questi “frutti” manifestano in un fedelela «creatura nuova», l’uomo risorto che continuamentesi rinnova nella forza pasqualedel Risorto.

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°Grado del Silenzio interioreSeguire Gesù crocifisso.

Nella tenda interiore si percepiscono le proposte del Signore. Si avver-tono le aspirazioni frustrate della nostra esistenza. In quel «silenzio» sifa udire la voce del Signore che, per il suo amore, ci viene incontro.Nella Bibbia il silenzio è una realtà di valore. Nella vita di Cristo - apartire dai testi profetici che lo riguardano - il silenzio è molto presen-te e molto significativo. Si può pensare a quando era nel grembo del-la Madre; o quando fu offerto al tempio dalla Madre; o nelle notti pas-sate in «silenziosa» preghiera; ed anche ai suoi lunghi silenzi nel mo-mento della sua passione.Il silenzio ci appare come “una costante di vita” in Cristo. Ma “comesi è consumato il sacrificio di Gesù”? Come ha camminato nella suapassione? Lui si è mosso così: “volontariamente, docilmente, silenzio-samente”. Questo diviene un percorso santificante sino in fondo an-che per noi.“Volontariamente” Gesù andò incontro alla croce. Poteva chiedere alPadre più di dodici legioni di angeli a sua disposizione (Mt 26, 53).Non subisce, ma vuole. Poi, “docilmente” Gesù ha accettato e portatola croce. Infine, “silenziosamente” e con grande dignità e rare parole,Gesù è rimasto in interiore raccoglimento nelle ore della sua passione.

Questi suoi sentimenti diventano i nostri. Pos-sono diventare scelte. Può nascere sconcerto epanico dinanzi alla croce. Quando seguiamoGesù portando in cuore questi suoi atteggia-

menti, si fa piena la nostra comunione con Luicrocifisso. È questa la santità e la nostra par-

tecipazione per la salvezza degli uomini.Nel silenzio del cuore, seguire Gesù e sof-frire con Lui e come Lui. Chiunque lo

segue così “va oltre”: il dolore si fa amo-re. E la croce si fa sorgente di vita del Ri-

sorto. Vita che scende nel cuore e “va oltre”, per-ché non conosce confini.

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°Grado del Silenzio interioreSeguire Cristo fino all’isolamento totale sulla crocee all’abbandono totale delle creature.

Seguire Cristo, il Pastore, il Maestro, il Sacerdoteche si offre nel sacrificio perfetto sulla croce.È l’ultima tappa del Silenzio interiore.Comporta l’adorazione della volontàdel Padre. Realizzazione dei suoi dise-gni su noi e l’umanità. È la tappa con-clusiva. Misura maturità e sprigionauna forte crescita.Ciascuno è chiamato alla santità nella confi-gurazione a Cristo, mediante una continuatamorte al peccato per vivere per Dio inCristo Gesù. È una crocifissione dellepassioni perverse, i vizi, le cattive inclina-zioni del peccato.Gesù sulla croce in preghiera si rivolge al Padree accetta pienamente la sua Volontà. Dall’amorefiorisce la più sana umiltà. Cristo è solo. Abbandonato datutti è in balia di nemici ma persevera nel suo abbandono allavolontà del Padre. Ascoltiamo le sue ultime parole: “Padre, nelletue mani consegno il mio spirito” (Lc. 23.36).Così possiamo camminare nella fede, nella speranza, nella gioia”.Il cuore del Crocifisso è un “cuore che è rimasto aperto perchéuna ferita inflitta ad un morto non si rimargina più”.Seguire il Crocifisso infligge un carico di rinunce? C’è qualcosada scoprire: Gesù mai distrugge l’uomo. Non ci affligge obbli-gandoci ad una vita infelice. La croce è soprattutto segno dell’an-nientamento del peccato perché Dio vuole l’uomo libero e vero,per la vita piena nella speranza e nella gioia.Nella misura in cui si segue il Cristo crocifisso e risorto, siamo tra-sfigurati in uomini nuovi, rigenerati, liberati dal peccato e splen-denti della sua vitalità pasquale.

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Dentro di noinel profondo del cuore

c’è uno spazioper Dio Trinità

una cosa sola,una sola volontà,

un solo Signoreche opera in noi.

dagli scritti dimons. Luigi Novarese

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