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 LISTINO PREZZI  CALDAIE INDUSTRIALI BI Comb Sgm libretto istruzioni BI Comb Sgm 4/13/05 12:43 PM Page 1

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LISTINO

PREZZI

 

CALDAIE INDUSTRIALI

BI Comb Sgm

libretto istruzioni

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Si dichiara che i progetti BI Comb Sgm sono realizzati nelrispetto della Direttiva Europea 97/23/CE (PED) e delle piùrecenti norme nazionali ed europee in materia di recipienti

a pressione. Le saldature delle parti in pressione sono tuttea piena penetrazione e sono eseguite da personale qualifi-cato e approvato IIS secondo norma UNI EN 287. Il coeffi-ciente di giunzione adottato è 0,85. Considerate la tipologiadella caldaia, la natura e lo spessore dei materiali impiegatiper la realizzazione della parti in pressione, non sono stateritenute rilevanti ai fini della progettazione le sollecitazionidovute a fenomeni sismici, anche al massimo gradoespresso dalle scale correnti.

ABILITAZIONE ALLA CONDUZIONE GENERATORIBI Comb SgmSi premette che in Italia i generatori di acqua surriscaldata evapore devono essere gestiti da personale patentato allo

scopo. In Italia l’abilitazione è regolata da D.M. 1 Marzo 1974e successive modifiche (1979).I certificati di abilitazione sono (art. 1):1° grado - abilita alla conduzione di generatori di vapore di

qualsiasi tipo e superficie.2° grado - abilita alla conduzione di generatori di vapore di

qualsiasi tipo aventi una producibilità fino a 20 t/hdi vapore

3° grado - abilita alla conduzione di generatori di vapore diqualsiasi tipo aventi una producibilità fino a 3 t/hdi vapore

4° grado - abilita alla conduzione di generatori di vapore diqualsiasi tipo aventi una producibilità fino a 1 t/hdi vapore

Il valore della producibilità da prendere in considerazione aifini dei gradi stabiliti dall’art. 1 è quello dichiarato nel presentelibretto. Per generatori aventi pressione massima 1 kg/cm2,

con produzione di vapore fino a 2 t/h, viene concesso l’esone-ro dall’assistenza del conduttore abilitato, e da tutte le verifi-che in sede di utilizzazione stabile della sez. 2 a del cap. IV tit.I del R.D. 12/5/1927.

Nel caso di generatori di acqua surriscaldata, l’abilitazionealla conduzione è regolata da D.M. 1° dicembre 1975 art. 3,che richiama le condizioni applicate per i generatori di vaporenel D.M. 1 Marzo 1974 e successive modifiche (1979), consi-derando, ai soli fini dell’applicazione, 1 kg di vapore = 600kcal/h (D.M. 1° dicembre 1975 art. 2).

Nella Racc. H capitolo H1 soo indicate le condizioni relativeall’esonero dall’assistenza o dalla presenza continua di con-

duttore abilitato.

È chiaro che il fuochista patentato, o chi per esso, responsa-bile della centrale termica, è perfettamente istruito al buonuso del generatore nonchè ad individuare tempestivamentequalsivoglia condizione di allarme o pericolo che induca adarrestare in sicurezza l’esercizio del generatore stesso.Analogamente avrà esauriente conoscenza di quale puòessere un uso scorretto della caldaia ed i conseguenti rischi.

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INDICE PROGRESSIVO

1. DATI TECNICI BI Comb Sgm AC-ASL-ASH

2. DATI TECNICI BI Comb Sgm HP-HP12-HP15

3. IMPIANTO DI ALIMENTAZIONE COMBUSTIBILE3.1 Combustibile solido

3.1.1 Sistemi di alimentazione in automatico della tramoggia

4. ALIMENTATORE A FOCOLARE MECCANICO E GRIGLIA MOBILE4.1 Logica della combustione4.2 Componenti principali

4.2.1 Tramoggia polmone per il combustibile granulato4.2.2 Coclea di alimentazione con relativi organi di movimento e motorizzazione4.2.3 Ventilatori aria comburente con relative canalizzazioni4.2.4 Fornacella in camera di combustione

4.2.5 Griglia mobile e suoi organi di movimento e motorizzazione4.2.6 Coclea scarico ceneri con suoi organi di movimento e motorizzazione4.3 Sicurezza antincendio

4.3.1 Schema di collegamento idraulico del sistema di sicurezza antincendio4.4 Modulazione in continuo della potenzialità bruciata4.5 Impiego di combustibile tradizionale GASOLIO - OLIO COMBUSTIBILE - GAS

4.5.1 Bruciatore pilota4.5.2 Bruciatore alternativo

4.6 Ripresa delle ceneri scaricate4.6.1 Ripresa ceneri in cassonetto4.6.2 Ripresa ceneri diretta, in cassonetto interrato4.6.3 Ripresa ceneri indiretta, in cassonetto interrato4.6.4 Ripresa ceneri indiretta, al multiciclone

4.7 Soffiatori di fuliggine4.8 Accessori di sicurezza per caldaie ad acqua surriscaldata e vapore

5. PRIMO AVVIAMENTO5.1 Procedura di primo avviamento5.2 Modalità di spegnimento della caldaia5.3 Accensione5.4 Tarature particolari per il modello modulante5.5 Taratura del regolatore automatico di tiraggio5.6 Controlli a caldo sulla parte in pressione5.7 Pulizia della griglia di combustione5.8 Condizionamento dell’acqua di impianto

5.8.1 Caldaia ad acqua calda (fino a 95°C)5.8.2 Caldaia ad acqua surriscaldata (fino a 185°C)5.8.3 Caldaie a vapore (fino a 200°C, 15 bar)

6. TARGHE GENERATORE BI Comb Sgm

7. NORME PER IL TRASPORTO

BI Comb Sgm

SERIE BI Comb Sgm

TIPO BI Comb Sgm

Pressione P.I. bar

N.F.

Anno

Data P.I.

Pressione di progetto bar

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1. DATI TECNICI BI Comb Sgm AC-ASL-ASH

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BI Comb Sgm 800 1000 1200 1200 S 1600 1750 S 2000 2500 3000 4000 5000

Potenza termica kW  930 1163 1396 1396 1861 2035 2326 2907 3489 4652 5815

Portata termica kW  1163 1454 1745 1745 2326 2543 2907 3633 4361 5815 7268

Contenuto acqua dm 3  1120 1280 1560 1870 1870 2260 2260 2600 2990 3610 4150

Volume camera combustione m 3  3,8 3,8 5,3 5,3 5,3 7,7 7,7 7,7 10,3 12,5 15,4

Volume camera postcombustione m 3  4,9 4,9 5,8 5,8 5,8 7,7 7,7 9,2 10,9 15,0 17,7

Superficie reale di scambio m 2  60 74 89 116 116 145 145 170 211 265 338

Superficie griglia mobile m 2  0,92 0,92 1,26 1,26 1,26 1,86 1,86 1,86 2,39 3,02 3,80

∆p lato fumi mbar  4,6 5,6 4,6 5,6 5,6 6,6 6,6 8,7 8,7 10,7 12,2

∆p lato acqua mbar  160 180 210 250 250 350 350 390 390 420 420

Potenza elettrica installata kW  6,75 7,10 9,50 10,25 10,25 13,15 13,15 13,95 18,25 22,25 25,75

Peso caldaia kg  13000 14400 18900 21750 21750 25150 25150 28600 33300 40400 48050

Peso basamento kg  7200 8000 9350 10500 10500 11250 11250 12100 13250 15250 18100

Peso tramoggia kg  340 340 340 340 340 340 340 340 340 340 340

Peso focolare meccanico kg  330 330 470 470 470 680 680 680 780 780 780

a1-a2 DN  100 100 125 125 125 150 150 150 200 200 250

a3Ø max bocc. mm  207 207 240 240 240 270 270 270 300 300 360

lg bocc. min-max  173-273 173-273 180-280 180-280 180-280 195-295 195-295 195-295 210-310 210-310 240-340

a4Ø max bocc. mm  150 150 150 150 150 150 150 150 150 150 150

lg bocc. min-max  300-350 300-350 300-350 300-350 300-350 350-400 350-400 350-400 350-400 350-400 400-450

a5 mm  600x300 600x300 700x350 700x350 700x350 800x400 800x400 800x400 1000x500 1200x6001300x650

a6 mm  380x170 380x170 380x170 380x170 380x170 380x170 380x170 380x170 500x230 500x230 500x230

a7 Ø mm  300 300 300 300 300 300 300 300 300 300 300

BI Comb Sgm A B C D E F G H L M

800 2300 1960 4497 1190 970 1970 1880 3490 610 1652

1000 2300 1960 4897 1190 970 1970 1880 3490 610 1652

1200 2500 2080 5155 1260 980 2064 1970 3760 575 1876

1200 S 2500 2080 5755 1260 980 2064 1970 3760 575 1876

1600 2500 2080 5755 1260 980 2064 1970 3760 575 1876

1750 S 2870 2280 6013 1350 990 2131 2120 4220 540 2111

2000 2870 2280 6013 1350 990 2131 2120 4220 540 2111

2500 2870 2280 6661 1350 990 2131 2120 4220 540 2111

3000 3070 2380 7283 1430 1000 2548 2200 4500 638 2468

4000 3170 2560 8055 1500 1000 2618 2360 4670 527 2592

5000 3350 2820 8793 1570 1000 2688 2570 4920 570 2870

Legenda1 Corpo caldaia2 Basamento3 Tramoggia4 Focolare meccanico

a1 Mandataa2 Ritornoa3 Attacco bruciatore alternativoa4 Attacco bruciatore pilotaa5 Attacco caminoa6 Caricamento tramoggiaa7 Scarico ceneri

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2. DATI TECNICI BI Comb Sgm HP-HP12-HP15

BI Comb Sgm 800 1000 1200 1200 S 1600 1750 S 2000 2500 3000 4000 5000

Prod. di vapore 12 bar (al. 65°C) kg/h  1330 1663 1995 1995 2660 2909 3325 4156 4988 6650 8313

Potenza termica kW  930 1163 1396 1396 1861 2035 2326 2907 3489 4652 5815

Portata termica kW  1163 1454 1745 1745 2326 2543 2907 3633 4361 5815 7268

Contenuto acqua livello dm 3  1980 2180 2860 3270 3270 4180 4180 4730 6010 7550 9230

Contenuto acqua totale dm 3  2850 3080 4160 4680 4680 6110 6110 6860 9030 11490 14320

Volume camera combustione m 3  3,8 3,8 5,3 5,3 5,3 7,7 7,7 7,7 10,3 12,5 15,4

Volume camera postcombustione m 3  4,9 4,9 5,8 5,8 5,8 7,7 7,7 9,2 10,9 15,0 17,7

Superficie reale di scambio m 2  60 74 89 116 116 145 145 170 211 265 338

Superficie griglia mobile m 2  0,92 0,92 1,26 1,26 1,26 1,86 1,86 1,86 2,39 3,02 3,80

∆p lato fumi mbar  4,6 5,6 4,6 5,6 5,6 6,6 6,6 8,7 8,7 10,7 12,2

Potenza elettrica installata kW 12,25 12,6 18,5 19,25 19,25 22,15 22,15 22,95 27,25 33,25 36,75

Peso caldaia kg 13000 14400 18900 21750 21750 25150 25150 28600 33300 40400 48050

Peso basamento kg 7200 8000 9350 10500 10500 11250 11250 12100 13250 15250 18100

Peso tramoggia kg 340 340 340 340 340 340 340 340 340 340 340

Peso focolare meccanico kg 330 330 470 470 470 680 680 680 780 780 780

Peso evaporatore separato kg — — — — — — — — 1400 1700 2100

a1 PN 16 DN 65 65 80 80 80 100 100 100 125 150 150

a4Ø max bocc. mm 207 207 240 240 240 270 270 270 300 300 360

lg bocc. min-max 173-273 173-273 180-280 180-280 180-280 195-295 195-295 195-295 210-310 210-310 240-340

a5Ø max bocc. mm 150 150 150 150 150 150 150 150 150 150 150

lg bocc. min-max 300-350 300-350 300-350 300-350 300-350 350-400 350-400 350-400 350-400 350-400 400-450

a6 mm 600x300 600x300 700x350 700x350 700x350 800x400 800x400 800x400 1000x500 1200x600 1300x650

a7 mm 380x170 380x170 380x170 380x170 380x170 380x170 380x170 380x170 500x230 500x230 500x230

a8 Ø mm 300 300 300 300 300 300 300 300 300 300 300

BI Comb Sgm A B C D E F G H L M N

800 2920 1960 4497 1190 970 1970 1880 4110 610 1652 —

1000 2920 1960 4897 1190 970 1970 1880 4110 610 1652 —

1200 3240 2080 5155 1260 980 2064 1970 4500 575 1876 —

1200 S 3240 2080 5755 1260 980 2064 1970 4500 575 1876 —

1600 3240 2080 5755 1260 980 2064 1970 4500 575 1876 —

1750 S 3710 2280 6013 1350 990 2131 2120 5060 540 2111 —

2000 3710 2280 6013 1350 990 2131 2120 5060 540 2111 —

2500 3710 2280 6661 1350 990 2131 2120 5060 540 2111 —

3000 4430 2380 7283 1430 1000 2548 2200 5860 638 2468 1360

4000 4600 2560 8055 1500 1000 2618 2360 6100 527 2592 1430

5000 4880 2820 8793 1570 1000 2688 2570 6450 570 2870 1530

Legenda1 Corpo caldaia2 Basamento3 Tramoggia

4 Focolare meccanico5 Corpo evaporatore*

a1 Presa vaporea2 Scarico valvola di sicurezzaa3 Alimentazione primariaa4 Attacco bruciatore alternativo

a5 Attacco bruciatore pilotaa6 Attacco caminoa7 Caricamento tramoggiaa8 Scarico ceneri

* Tipo 3000/4000/5000 concorpo evaporatore separato

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3. IMPIANTO DI ALIMENTAZIONE

3.1 COMBUSTIBILE SOLIDOLa caldaia Bi Comb Sgm e’ equipaggiata con focolare mecca-nico serie FM che viene tarato in fase di primo collaudo. Una

tramoggia polmone sovrastante provvede alla sua alimenta-zione. Essa deve pero’ essere alimentata in automatico.

3.1.1 SISTEMI DI ALIMENTAZIONE IN AUTOMATICO

DELLA TRAMOGGIA

Alleghiamo due schemi che illustrano due soluzioni classiche,intendendo che il sistema a coclea è più semplice, ma utiliz-zabile solo per silo installati in prossimità della centrale termi-

ca, mentre quello pneumatico può coprire anche considerevo-li distanze. Il sistema di trasporto riceve il consenso dei rego-latori di livello montati sulla tramoggia e deve garantire unaportata di caricamento almeno del 30% superiore al massimoconsumo della caldaia, ricavabile dalla formula:

PORTATA DI CARICAMENTO =kcal/h RESE x 1,3 = m3 /h

Ps x PCI x 0,8

Ps = Peso specifico - kg/m3

PCI = Potere calorifico (varia da 3000-5000 kcal/kg)

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Fig. 1 - SISTEMA A COCLEA Fig. 2 - SISTEMA PNEUMATICO  

1 Silo2 Estrattore e dosatore3 Valvola stellare4 Coclea di trasporto5 Mulino raffinatore6 Vent. di trasporto pneum.7 Valvola di ritegno8 Indicatore di passaggio9 Cicloncino decantatore

10 Filtro a maniche

11 Valvola stellare12 Focolare meccanico13 Caldaia

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4. ALIMENTATORE A FOCOLAREMECCANICO E GRIGLIA MOBILE

La caldaia BI Comb Sgm combina l’alimentazione a cocleatipo focolare meccanico con una griglia mobile inclinata ed una estrazione ceneri finale a coclea. Del focolare meccanico e’rimasto il principio di introduzione del combustibile, con unagriglia ridotta in quanto la combustione vera e propria haluogo sulla griglia mobile. Per tutte le caldaie l’alimentatore siinnesta sul fianco. Grazie all’inclinazeione con cui e’ dispostoed alla spinta dell’aria primaria superiore il materiale combu-stibile si riversa di lato imboccando la griglia mobile inclinata.Grazie il moto di questa, ove ogni fila trasversale di griglie simuove di moto alternativo, le file pari in controfase con le file

dispari, e grazie all’inclinazione ed al particolare profilo dellasingola griglia, il materiale avanza per fronti paralleli fino infondo al piano di griglia, per cadere in fine nella fossa di rac-colta ceneri. Durante il percorso ovviamente brucia, consu-mando e lasciando alla fine, se tutto e’ correttamente tarato,solo ceneri senza incombusti. Per la taratura dei due moto-variatori, vedere paragrafo del PRIMO AVVIAMENTO. SISPECIFICA CHE LA TARATURA DI QUESTI SISTEMI INFASE DI PRIMO AVVIAMENTO E’ DA FARSI CON PERSO-NALE TECNICO FERROLI PREPOSTO AL COLLAUDO.

LEGENDA1 Tramoggia polmone (vedere 4.2.1)2 Connessione flangiata al FM3 Coclea di alimentazione (vedere 4.2.2)

4 Motovariatore5 Sostegno motovariatore6 Ventilatore aria comburente primaria (vedere 4.2.3)7 Registro regolazione aria primaria complessiva8 Serranda e contrappeso9 Ventilatore aria comburente secondaria (vedere 4.2.3)

10 Ugelli bilaterali aria secondaria sopragriglia11 Ugelli bilaterali aria secondaria di postcombustione12 Fornacella in camera di combustione (vedere 4.2.4)13 Griglia mobile e suoi organi di movimento (vedere 4.2.5)14 Cassa d’aria primaria superiore15 Cassa d’aria primaria alimentatore FM16 Cassa d’aria primaria griglia mobile17 Portine di accesso all’albero eccentrico

18 Portine di accesso al castello portagriglie19 Basamento20 Corpo caldaia

21 Porte accesso ca.co.22 Eventuale bruciatore pilota23 Eventuale bruciatore alternativo24 Porta di pulizia sopravoltino25 Voltino di riverbero26 Portina antiscoppio27 Spia controllo combustione28 Pannello strumenti di controllo29 Deprimometro30 Regolatore di tiraggio31 Vano raccolta ceneri32 Coclea di estrazione ceneri33 Serranda di chiusura bocca scarico ceneri

Fig. 3 

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4.1 LOGICA DELLA COMBUSTIONE

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Fig. 4 

LEGENDA1 Misura temperatura o pressione del fluido vettore2 Strumento di modulazione continua della portata termica3 Termocoppia di controllo e sicurezza combustione4 Regolatore di temperatura di combustione

(consenso bruciature pilota, controllo temperatura di combustionee sicurezza sulla medesima)

5 Sonda di misura O2

6 Strumento di misura in continuo del CO7 Sonda di misura CO8 Strumento di misura in continuo del CO9 Temporizzatore del tempo di marcia

10 Sensore di depressione in camera di combustione11 Strumento di misurazione e regolazione del tiraggio

a Alimentatore di combustione solidob Ventilatore aria carburante primariac Ventilatore aria carburante secondariad Motoriduttore della griglia mobilee Bruciatore pilotaf Sistema ripresa cenerig Coclea estrazioni cenerih Aspiratore fumii Inverter sull’aspiratore fumi

A1 Aria primaria della griglia mobileA2 Aria primaria dell’alimentatoreA3 Aria primaria di spinta combustibileA4 Aria secondaria sopragrigliaA5 Aria secondaria di post-combustione

TEMPERATURE

PER COMBUSTIBILE W < 15% - PCI ~ 4000 kcal/kg

100% PN 25% PN

T CACO 1200°C 900°C

T REG 900°C 600°C

T IF 700°C 460°C

valori con tolleranza ± 80°C

dove:T CACO: temperatura in camera di combustioneT REG: temperatura regolanteT IF: temperatura ingresso fascio tubiero

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4.2 COMPONENTI PRINCIPALIIl sistema alimentatore / griglie mobile e’ composto essenzial-mente da:- Tramoggia polmone per il combustibile granulato- Coclea di alimentazione per relativi organi di movimento

e motorizzazione- Ventilatori aria comburente con relative canalizzazioni- Fornacella in camera combustione- Griglia mobile e suoi organi di movimento e motorizzazione- Coclea scarico ceneri con suoi organi di movimento e

serranda di chiusura bocca scarico ceneri

4.2.1 TRAMOGGIA POLMONE PER IL COMBUSTIBILE GRANULATO

Di forma cilindrica, e’ dotata alla base di un raschiatore abalestre, mosso da un motoriduttore. Per sfilare il raschiatorein caso di rottura o bloccaggi, basta togliere il disco inferiore(pos. 6). Quindi, dall’interno della tramoggia, sollevare il

raschiatore stesso. Per smontare il riduttore occorre inveceallentare i bulloni (pos. 8) e togliere il disco inferiore.

1 ANELLO DI TENUTA SMIM2 BRONZINA3 FLANGIA DISTANZIATRICE4 FLANGIA FERMA SMIM5 ALBERO PER RIDUTTORE6 DISCO INFERIORE7 VITE FISSAGGIO DISCO INFERIORE

8 BULLONI FISSAGGIO RIDUTTORE9 RUOTA PORTA BALESTRE10 PACCO BALESTRE11 PIASTRE FISSAGGIO BALESTRE

12 MOTORIDUTTORE13 REGOLATORE DI LIVELLO SUPERIORE14 REGOLATORE DI LIVELLO INFERIORE15 OBLO'’ DI OSSERVAZIONE LIVELLO16 PORTELLO DI ACCESSO17 CORDONE DI TENUTA18 FINECORSA DI PORTELLO CHIUSO

19 PIASTRA DI IMPOSTA DEL CARIC. AUTOM.20 PORTINA DI ISPEZIONE E SVUOTAMENTO21 GUARNIZIONE DI TENUTA22 BOCCA DI SCARICO

I livelli di massimo e minimo sono del tipo a paletta girevole,flangiati su appositi tronchetti. Gli specifici libretti di installa-zione e d’uso sono allegati alla documentazione.

Un temporizzatore lavora in concomitanza col livello inferioreper realizzare un allarme di mancanza combustibile. Per lalogica di funzionamento vedere schema elettrico.

Fig. 5 

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4.2.2 COCLEA DI ALIMENTAZIONE CON RELATIVI ORGANI

DI MOVIMENTO E MOTORIZZAZIONE

Analisi Componenti:- Coclea in acciaio a verme continuo di grosso spessore

preformato a freddo, saldato su un tondo pieno.

- Tubo portacoclea di grosso spessore, con portina di ispezio-ne, connessione flangiata per il fissaggio con la tramoggiae termostato antincendio.

- Gruppo motovariatore

1 COCLEA2 TUBO PORTACOCLEA3 PORTINA ISPEZIONE TUBO PORTACOCLEA4 FLANGIA PER ATTACCO AL BASAMENTO5 FLANGIA PER ATTACCO ALLA TRAMOGGIA

6 CORDONCINO DI TENUTA7 TERMOSTATO ANTINCENDIO8 BULBO PER TERMOSTATO9 STAFFA DI FISSAGGIO DEL BULBO10 GUAINA DI PROTEZIONE DEL CAPILLARE11 ATTACCO PER TUBAZIONE DELL’ELETTROVALVOLA ANTINCENDIO12 FLANGIA DI FISSAGGIO DEL MOTOVARIATORE

13 FLANGIA INTERMEDIA14 MOTORIDUTTORE15 VOLANTINO PER REGOLAZIONE DELLA VELOCITÀ’16 ALBERO DEL MOVIMENTO COCLEA17 QUADRO MASCHIO

18 QUADRO FEMMINA19 ANELLO DI FISSAGGIO DELL’ALBERO20 VITE FISSAGGIO ANELLO21 CHIAVETTA22 CUSCINETTO REGGISPINTA23 BRONZINA

MODALITÀ PER L’ESTRAZIONE DELLA COCLEA(da eseguire nell’ordine)- Allentare la corona di bulloni che fissa il motovariatore

(pos. 14) alla flangia (pos.12) dopo aver assicurato il soste-gno del peso dello stesso.

- Arretrare il motovariatore, sfilando il quadro maschio

(pos.17) dal quadro femmina (pos. 18).

A questo punto la coclea e’ libera di sfilarsi. Se fosse inca-strata a causa di materiale pressato contro il tubo, ci si puòaiutare facendo leva attraverso la bocca di presa della tra-moggia o della fornacella stessa in camera di combustione.Eventualmente, con opportuna chiave a quadro maschio eadeguato braccio di leva, si può svitare la coclea dal materia-

le che la blocca.

Fig. 6 

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4.2.3 VENTILATORI ARIA COMBURENTE CON RELATIVE

CANALIZZAZIONI

Sono del tipo per aria a temperatura ambiente con motoredirettamente accoppiato. L’aria comburente è addotta daicanali in carpenteria metallica. La farfalla di strozzatura del

condotto è parallela ai braccetto esterno che ruota nel set-tore a 90°. Pertanto la farfalla sarà aperta con braccettodisposto longitudinale al condotto e chiusa con braccettodisposto trasversalmente.

- VENTILATORE ARIA COMBURENTE PRIMARIARegistro regolazione aria primaria complessivaSerranda e contrappesoRegistro aria primaria superiore A3Registro aria primaria alimentatore FM A1Registro aria primaria griglia mobile A2

- VENTILATORI ARIA COMBURENTE SECONDARIARegistro DX aria secondaria sopragriglia A4Registro SX aria secondaria sopragrigliaRegistro DX aria secondaria di post-combustione A5Registro SX aria secondaria di post-combustione

4.2.4 FORNACELLA IN CAMERA DI COMBUSTIONE

COMPONENTI:- Base metallica in lamiera saldata di acciaio refrattario ad

elevato spessore, con nervatura di irrigidimento.- Fila di griglie in ghisa speciale per alte temperature.

- Fila di griglie inclinate fisse in acciaio refrattario.Tutte le griglie sono fissate ad incastro, in apposita strutturasottostante. Per lo smontaggio si procede togliendo prima legriglie inclinate fisse semplicemente sollevandole, e poi le gri-glie inclinate mobili allo stesso modo.

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Fig. 7 

1 BARROTTI DI GRIGLIA INCLINATA FISSA2 BARROTTI DI GRIGLIA MOBILE3 BARROTTI DI GRIGLIA FISSA FINALE4 VANO RACCOLTA CENERI5 TRAVERSI DI GUIDA DEI BARROTTI DI GRIGLIA MOBILE6 CASTELLO MOBILE7 TRAVI DI BASE DEL CASTELLO MOBILE8 SLITTA9 GUIDE-SLITTA

10 CAVALLOTTO GUIDA-CAMMA11 CAMMA

12 CUSCINETTO13 ALBERO PORTA-CAMME14 CUSCINETTO CON SUPPORTO AUTOCENTRANTE15 GIUNTO DI TRASMISSIONE A QUADRO MASCHIO-FEMMINA16 ASSE DI TRASMISSIONE17 MOZZO DEL MOTOVARIATORE18 MOTOVARIATORE19 FLANGIA DI FISSAGGIO DEL MOTOVARIATORE20 VOLANTINO PER LA VARIAZIONE MANUALE DELLA VELOCITÀ

IN USCITA DEL MOTOVARIATORE

4.2.5 GRIGLIA MOBILE E SUOI ORGANI DI MOVIMENTO E MOTORIZZAZIONE

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4.2.6 COCLEA SCARICO CENERI CON SUOI ORGANI DI MOVIMENTO E MOTORIZZAZIONE

Fig. 8 

1 COCLEA DI EVACUAZIONE CENERI2 GIUNTO DI TRASMISSIONE A QUADRO MASCHIO-FEMMINA3 CUSCINETTO REGGISPINTA4 FLANGIA INTERMEDIA5 MOTORIDUTTORE6 SERRANDA DI CHIUSURA DELLA BOCCA DI SCARICO7 BANDIERA DI TENUTA8 SERVOCOMANDO CON RITORNO A MOLLA9 FLANGIA DELLO SCARICO

Il loro funzionamento è automatico. Dopo un certo numero diore di marcia della caldaia (da stabilire in base al tipo di mate-riale e alla potenza della caldaia), il quadro elettrico ferma lacombustione, e in sequenza, apre la serranda della bocca di

scarico, indi mette in moto la coclea di scarico, previo con-senso elettrico ed eventuali organi di ripresa delle ceneri. Perla logica di funzionamento vedere schema elettrico. La duratadei singoli movimenti è determinata da temporizzatori. Anchela taratura di questi sistemi in fase di primo avviamento è dafarsi con PERSONALE TECNICO FERROLI preposto al col-laudo. L’estrazione della coclea per ispezione/revisione, puòessere fatto da ambo i lati, indipendentemente, a secondadello spazio a disposizione, occorrerà smontare il gruppomotoriduttore da un lato, o la serranda di chiusura della boccadi scarico ceneri sull’altro lato.

N.B. - In occasione dello smontaggio verificare:- Grado di usura del verme della coclea- Rettilineità dell’asse coclea- Agevole gioco dell’accoppiamento quadro maschio-

femmina e suo grado di usura

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4.3 SICUREZZA ANTINCENDIOIn condizioni di lunghe soste del focolare meccanico, conmateriali a bassa densità e con tiraggio naturale elevato opeggio, in caso di svuotamento della coclea per difficoltà dicaduta del materiale dello scarico della tramoggia, potrebbe

verificarsi un lento ritorno di fiamma della coclea, col materia-le che brucia a ritroso. A prevenzione di una simile evenienzasi può disporre di una doppia sicurezza. È previsto di serie untermostato a contatto sul tubo portacoclea che sente eventua-li sovratemperature della coclea (tarata a circa 50-60 °C), dacollegare ad un segnale acustico o luminoso. Una elettroval-vola montata come da schema allegato apre per un tempocontrollato da temporizzatore, l’acqua da una linea collegatacon l’acquedotto. Questa moderata quantità d’acqua entra neltubo portacoclea spegnendo il materiale che sta bruciando.

Per la migliore efficacia, contemporaneamente la coclea di ali-mentazione viene mossa per un tempo tarato rimescolando ilmateriale che si bagnerà in modo più diffuso, favorendo lo spe-gnimento del principio di incendio e comunque allontanandotale materiale della tramoggia. Un altro temporizzatore tacita il

sistema per il tempo necessario perché il tubo porta coclea siraffreddi. Se tale raffreddamento non è sufficiente, il sistemaripeterà il ciclo. I tempi di taratura dei temporizzatori sono ripor-tati sullo schema elettrico. La nostra fornitura prevede soltantol’attacco con manicotto da 1/2” saldato in posizione opportunasul tubo portacoclea. Elettrovalvola, rubinetto di intercettazionee allacciamento all’acquedotto sono a cura dell’installatore.

4.3.1 SCHEMA DI COLLEGAMENTO IDRAULICO DEL SISTEMA

DI SICUREZZA ANTINCENDIO

Fig. 9 

N.B. - L’installazione della caldaia deve essere tale che sia come minimo garantita la protezione da vento e intemperie in generale.La centrale deve essere ben ventilata in modo che la temperatura ambiente con generatore in funzione non superi i 35°C.L’incendio esterno di caldaie e accessori non comporta particolari pericoli data la non infiammabilità in generale dei compo-nenti e del fluido in pressione. Per quanto concerne l’impianto elettrico a bordo macchina (realizzato dal cliente), come puredel Quadro elettrico, potrebbe verificarsi la messa fuori uso di alcuni dispositivi di sicurezza prima che si arrestino il focolaremeccanico o i bruciatori (se previsti). È perciò necessario che il locale centrale termica sia dotato di un rilevatoreincendio/fumo/gas che arresti, per allarme, l’intero sistema caldaia.Devono inoltre essere rispettate tutte le normative relative ai VV.FF.

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4.4 MODULAZIONE IN CONTINUO DELLA POTENZIALITÀ’BRUCIATAPermette di ridurre la potenzialità bruciata dal 100% al 40%in modo continuo nella versione normale, e fino al 25%nella versione speciale. Per questa seconda versione, si

usano motori con ventilazione separata. Ciò da modo allacaldaia di adattarsi in un ampio campo alla flessibilità delcarico termico dall’impianto senza giungere allo spegnimen-to, che è causa di repentino abbassamento della temperatu-ra in camera di combustione con conseguente peggiora-mento della emissioni al camino. Il regolatore di temperatu-ra o di pressione agisce su inverter separati per variare lavelocità di rotazione rispettivamente della coclea di alimen-tazione del combustibile, dei ventilatori dell’aria comburen-te, nonchè dell’albero a camme che comanda la grigliamobile. La logica di sistema é verificabile sullo schema elet-trico del quadro generale da noi fornito. Il sistema quidescritto deve essere tarato esclusivamente dal personaletecnico FERROLI preposto al collaudo. Nella documentazio-

ne allegata al libretto istruzioni sono presenti i libretti specifi-ci dei singoli componenti elettrici della regolazione.

4.5 IMPIEGO DI COMBUSTIBILE TRADIZIONALE:GASOLIO-OLIO COMBUSTIBILE-GAS

Oltre al combustibile solido granulato, é possibile l’impiego dibruciatori a combustibili tradizionali quali GASOLIO-OLIOCOMBUSTIBILE-GAS. I bruciatori possono essere due, condiversa collocazione e funzione.

4.5.1 BRUCIATORE PILOTA

Di potenza limitata (200-400 KW), ha la funzione di primaaccensione del combustibile solido. Viene montato su apposi-to foro praticato sul fianco della caldaia ed é del tipo a ventila-

zione continua per il raffreddamento del boccaglio in condizio-ni di fuori servizio. Esso é regolato in base alla temperatura in

camera di combustione mediante strumento regolatore e ter-mocoppia e per tanto garantisce l’accensione del combustibi-le solido presente ed esclude la possibilità di accumulo diquest’ultimo in assenza di combustione. Non può essereimpiegato come marcia alternativa, ma esclusivamente per

l’accensione del combustibile solido. La duratura della suamarcia é generalmente breve. Obbligatoria la sua adozioneper materiali ad elevata umidità (W≥60% base secco).

4.5.2 BRUCIATORE ALTERNATIVO

La caldaia nasce specificatamente per bruciare combustibilisolidi, ma si accoppia correttamente anche con bruciatore tra-dizionale. Il funzionamento con tale bruciatore é da intenderein ALTERNATIVA al funzionamento con combustibile solido,e NON IN CONTEMPORANEA. Si seleziona il bruciatoreoperando sul selettore a quadro elettrico (TRUCIOLO oBRUCIATORE). Il bruciatore alternativo, durante il funziona-mento con il combustibile solido, deve essere arretrato con ilcarrello, per evitare problemi causati dal calore irraggiato.

La potenza bruciata max ammissibile é limitata al 70% diquella ammessa per il combustibile solido. Il foro sarà chiusocon tampone isolato, incernierato al corpo caldaia.Combustibili possibili sono il gasolio, l’olio combustibile e ilgas. Per quest’ultimo occorrerà prevedere nell’ultimo trattodelle tubazioni di alimento un tronchetto a smontaggio rapidoper l’arretramento del bruciatore, negli alti casi il collega-mento finale sarà a mezzo di tubi flessibili. La sua marciasarà comandata dallo stesso regolatore di temperatura o dipressione che comanda il bruciatore del combustibile soli-do e potrà essere anche modulato a gradini o in continuo.La caldaia sarà necessariamente dotata di regolazioneautomatica del tiraggio. Con esso é possibile l’avviamentoautomatico della caldaia mediante orologio programmato-

re. Il suo adattamento alla caldaia deve essere eseguitopresso la nostra sede.

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Fig. 10 

1 BRUCIATORE ALTERNATIVO2 CARRELLO PER ARRETRAMENTO DEL BRUCIATORE ALTERNATIVO

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4.6 RIPRESA DELLE CENERI SCARICATELa coclea di estrazioni ceneri scarica sul fianco anteriormentealla caldaia, a destra o a sinistra a scelta, ad una certa quotadel pavimento. Occorre, per una corretta marcia automaticadell’insieme, prevedere una ripresa di trasferimento delle

ceneri stesse ad un cassone di raccolta. Tale sistema di ripre-sa può essere costituito da coclea o da altro sistema di tra-sporto idoneo per temperature di almeno 400°C.

Qui di seguito sono proposti degli schemi con delle soluzionitipiche. La scelta si opera ovviamente in funzione dello spaziodisponibile in centrale termica preferendo se possibile le solu-zioni in cunicolo, per lasciare libero l’accesso per le operazio-ni alle varie porte e portelli del basamento e della caldaia.

4.6.1 RIPRESA CENERI IN CASSONETTO

Fig. 11

4.6.2 RIPRESA CENERI DIRETTA, IN CASSONETTO INTERRATO

Fig. 12 

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4.6.3 RIPRESA CENERI INDIRETTA, IN CASSONETTO INTERRATO

Fig. 13 

4.6.4 RIPRESA CENERI INDIRETTA AL MULTICICLONE

Fig. 14 

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4.7 SOFFIATORI DI FULIGGINEPossono essere alimentati da aria compressa o vapore. Sononormalmente del tipo a lancia rotativa, dotata di ugelli multiplirealizzata in materiale idoneo alla temperatura e natura deifumi i zona di lavoro. La manovra della rotazione della lancia,

può essere sia manuale che automatica, come pure l’addizionedel fluido in pressione. La pulizia avviene con getti disposti fra ipassi dei tubi. Un collettore dotato di scarico inferiore per lecondense e fisso al corpo caldaia, alimenta le varie lance delfluido vapore/aria compressa. Nel caso di adduzione automati-ca del fluido, ciascuna alimentazione é intercettata da valvolaelettromagnetica/pneumatica per il comando in sequenza dellesingole lance mediante orologio programmatore a quadro elet-trico. Impiegando aria compres-sa, questa dovrà a monteessere filtrata sia dall’umidità che dall’olio. Per lo smontaggiodella caldaia, dopo aver allentato la flangia di fissaggio allamedesima, sfilare assialmente evitando impuntamenti degliugelli contro i setti deflettori, disincagliando eventualmente conpiccoli spostamenti radiali. Nel rimontaggio centrare bene i fori

nelle tavelle dei deflettori evitando urti sui medesimi, coaudiu-vandosi con attenta osservazione mediante lampade attraversole porte di pulizia del fascio tubiero. Si rammenda che, persmontare il gruppo rotante portalancia della cassa, per manu-tenzione o revisione, é necessario prima estrarre l’intero soffia-tore della caldaia come sopra descritto. Per revisioni importantisi consigli di fruire del servizio FERROLI di sede.

4.8 ACCESSORI DI SICUREZZA PER CALDAIEAD ACQUA SURRISCALDATA E VAPORE

Le caldaie ad acqua surriscaldata e a vapore sono dotate didue valvole di sicurezza e di un pressostato di sicurezzaomologati CE secondo direttiva 97/23/CE (categoria IV). Ilregolatore di livello (generatori vapore) è fornitura a parte e

quindi non va inteso integrante l’insieme caldaia come dadirettiva 97/23/CE.

5. PRIMO AVVIAMENTO

Quando l’impianto di Centrale Termica e dell’utenza del calore écompleto e controllato in ogni sua parte si può procedere allafase di primo avviamento. Salvo che per le macchine più sem-plici é consigliato di procedere a questa fase in presenza di per-sonale tecnico FERROLI, per alcune ragioni. La logicadell’impianto non é del tutto semplice; inoltre questi é il luogo piùidoneo per passare le istruzioni verbali a completamento diquanto scritto sul libretto istruzioni al personale che prende inconsegna la Centrale Termica. La particolare struttura della cal-daia, con la camera di combustione rivestita di materiale refrat-tario (in mattoni o in getto), abbisogna di una essiccazione lentae condotta da mano esperta. Qualora la presenza di nostro per-sonale non sia possibile la FERROLI può mettere a disposizio-ne una istruzione dettagliata sulla condotta dell’essiccazione.

5.1 PROCEDURA DI PRIMO AVVIAMENTOCaricare il combustibile (esente da corpi estranei) nella tramoggiadisponendo il sistema di caricamento della stessa in automatico.Inseriti a quadro elettrico in posizione manuale coclea e ventilatoriaria comburente controllarne il corretto verso di rotazione. Siaccende il ventilatore aria comburente secondaria manovrando sui

registri aria agli ugelli di destra e sinistra, in modo da avere portateuguali, indi si spegne il ventilatore. Si deve quindi valutare appros-simativamente la quantità del combustibile oraria da alimentare.

Tale quantità é normalmente dichiarata nei dati tecnici della

caldaia ed é anche verificabile dalla seguente formula:

Wc =P bruciata

= kg/hH ui

dove:P bruciata: é la potenza al focolare espressa in KW riportatasulla targhetta fissata sul corpo caldaia.

H ui: é il potere calorifico inferiore del legno che può variareda 3,72 KWh/Kg fino a 4,88 - 5,23 KWh/Kg

Si stabilisce il peso specifico Ps del materiale in Kg/m3.

La portata volumetrica Pv oraria sarà:

Pv =Wc (kg/h)

= m3 /hPs (kg/m3)

Si mette in funzione il motovariatore controllando il verso dirotazione della coclea, il numero di giri al minuto e la portatavolumetrica reale misurando il volume del materiale entrato incaldaia. Tale valutazione possiamo farla in due modi:- Misurando la variazione di livello del materiale in tramoggia.- Misurando il volume del materiale che si é accumulato sopra

il piano griglia.

Se la portata volumetrica riscontrata é insufficiente, bisognaaumentare il numero di giri del motovariatore o viceversa se la

portata é eccessiva. Si arresta quindi l’alimentatore per procederead una prima taratura della griglia mobile. Si mette questa in motoin posizione manuale il verso di rotazione é indifferente. Si portaintanto il regime di rotazione al minimo, agendo sulla manopoladel motovariatore. Mettere tutti i registri aria comburente in posi-zione di CHIUSO e manovrare in manuale la coclea in FM edraschiatore tramoggia, fino a che il materiale sormonta la coronainterna di griglie di 10-15 cm, quindi fermare l’alimentazione e lagriglia mobile. Se la caldaia é priva di bruciatore pilota, procedereall’accensione mediante uno straccio imbevuto di gasolio, dopoaver versato dell’altro sul cumulo di materiale, operando attraver-so la porta della caldaia. Quando la fiamma si é propagata abuona parte della massa, si apre un po’ il registro aria comburen-te primaria interna e quindi si accende l’aspiratore dei fumi inmateriale. Con impianto a freddo il tiraggio é molto alto (controlla-re depressioni in camera di combustione mediante deprimometro,tenendo la depressione sui 6-15 mm H2O.Il deprimometro é deltipo ad U, riempiendo d’acqua collegata con un tubicino i gommaal manicotto da 1/8” fissato in posizione laterale sul tubo di spiafiamma). In impianti di questo tipo dovrebbe essere sempre pre-visto il regolatore automatico di tiraggio. Se l’azione del regolatoredel tiraggio non é sufficiente occorre strozzare adeguatamente laserranda fumi prevista sul condotto uscita fumi della caldaia.Mano a mano che procede l’essiccazione e salgono le temperatu-re, bisognerà progressivamente aprire il tiraggio, fino al raggiungi-mento delle condizioni di regime. Due-tre minuti di marcia, sono disolito sufficienti ad incendiare completamente la massa.

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Controllare attraverso la porta caldaia, da aprire con pru-denza lasciando all’inizio solo un piccolo spiraglio. A questopunto mettere in moto manualmente coclea, ventilatori ariacomburente primaria e griglia mobile. Regolare nuovamentela serranda in uscita caldaia in modo che in camera combu-

stione vi sia una depressione di 5-6 mm H2O. Dopo un certoperiodo di funzionamento la temperatura in camera combu-stione sarà salita. Aumentare leggermente l’apertura dellaserranda dell’aria comburente primaria (A1) senza però chela fiamma sia troppo violenta e che il combustibile siaproiettato verso l’alto. Invece, se il letto di combustibiletende ad aumentare e la fiamma é fumosa, darà più aria. Aquesto punto, aprire le serrande dell’aria comburente prima-ria (A2 e A3), il grado di apertura si decide in base al con-sumo del materiale depositato sulla griglie corrispondenti.Se queste restano scoperte per combustione troppo rapidadel materiale che vi si deposita; strozzare le suddette ser-rande, viceversa, se il materiale tende troppo ad accumular-si, dare più aria. Ribadendo che comunque tale operazione

deve essere coordinata da personale esperto, la quantitàd’aria può essere corretta anche in base ai valori di % CO2

misurabili strumentalmente ai fumi. A questo punto puòessere necessario ritoccare la velocità della grigia mobile.Essa lavora in modo ottimale allorchè il materiale la ricopraper tutta la sua lunghezza. Una velocità troppo bassa tieneil materiale ammucchiato in cima con le griglie finali scoper-te che adducono aria falsa. Al contrario, una velocità ecces-siva distribuisce meglio il materiale ma scarica nella fossaceneri materiale non ancora combusti. Una osservazioneattenta in tal senso, attraverso la porta frontale, permette diadottare una velocità di avanzamento idoneo al tipo dimateriale. Accendere il ventilatore aria comburente secon-daria ricordando che a questo punto, bisognerà ritarare la

serranda dell’uscita caldaia in modo da ripristinare ladepressione in camera combustione. Infine, occorrerà regi-strare le serrande dell’aria comburente secondaria. Laquantità di quest’aria dipende anche dal tipo di combustibilee va regolata in modo da ridurre al minimo la fumosità delcamino (controllare con indice di Bacarach) senza che la %di CO2 ai fumi scenda troppo (non sotto al 9 %). Ricordiamoche l’aria sopragriglia sia inferiore che superiore ha il com-pito di ridurre il CO e data la temperatura minima di 500-600°C e cui il CO comincia ad ossidarsi, l’aria sopragriglia saràefficacie solo quando la camera di combustione ha superatotali temperature. Regolare quindi definitivamente la serran-da uscita caldaia in modo da ripristinare la depressione incamera di combustione. Se questa dovesse oscillare, riferir-si al valore medio, senza che però scenda sotto lo zeroperché in tal caso la caldaia sbuffa fumo. Ricordiamo chequesta regolazione é di capitale importanza per il buon ren-dimento della caldaia. Infatti l’aspiratore dei fumi a valledella caldaia ha solo il compito di aspirare solo i prodottidella combustione e portarli nell’atmosfera. Se il tiraggio étroppo forte, ossia se si ha una eccessiva depressione incamera di combustione, i gas abbandonano rapidamente lacaldaia e non possono bruciare completamente e cederetotalmente il loro calore, con relativa diminuzione di rendi-mento e aumento delle polveri in camino. Nella fase di

primo riscaldamento si verifica una formazione di condensatalvolta considerevole derivante dalle pareti lambitedall’acqua ancora fredda e dal vapore che si libera deirefrattari. E’ un fenomeno normale la cui durata non supera,in questo tipo di caldaia, il tempo di qualche ora o massimo

1,5-2 giorni nei climi più rigidi. Durante la fase di essiccazio-ne é opportuno; per evitare shoc termici al refrattario proce-dere con la caldaia a fuoco minimo, se essa é dotata dimodulazione in continuo. Inoltre fermare la combustioneogni 5-10 minuti per uguali intervalli di tempo, finchè la tem-peratura sopravoltino, indicata a quadro elettrico da apposi-to strumento, non abbia gradualmente raggiunto e superatoi 500°C. Tale operazione di accensione del refrattario deveessere diluita in un tempo di almeno 12 ore o più. Alla finedell’essiccazione si farà una regolazione fine dei parametridella combustione con l’ausilio degli s trumenti appositi, met-tendo a verbale il tipo di regolazione corretta ed i risultati dicombustione ottenuti (VERBALE DI COLLAUDO). Eventualivariazioni di umidità, potere calorifico, densità ecc. del

materiale combustibile nel corso dell’esercizio saranno ulte-riormente compensati dall’intervento del regolatore di ossi-geno nei fumi, qualora l’impianto ne sia provvisto.

5.2 MODALITÀ DI SPEGNIMENTO DELLA CALDAIAAd evitare che, nel caso di ceneri rammollite presenti soprail piano griglia, fermando il sistema, queste possono indurir-si e creare difficoltà meccaniche alla ripartenza, é bene,prima di spegnere la caldaia, seguire la seguente procedu-ra. Mettere in posizione SPEGNIMENTO CALDAIA l’appo-sito selettore: la coclea FM si ferma e continua a marciarela caldaia, con ventilatori e griglia mobile in moto, il temponecessario perché si consumi la buona parte del materiale

combustibile sopra la griglia. Tale tempo può variare da 0,2a 1 ora ed é a discrezione dell’operatore che potrà control-lare attraverso la porta di accesso in camera di combustio-ne. Si procederà quindi allo spegnimento della caldaiaosservando quanto raccomandato al punto 4.4 della partegenerale del LIBRETTO INSTALLAZIONE.

5.3 ACCENSIONEEssa viene normalmente fatta mediante il BRUCIATOREPILOTA. Essa consente l’accensione della caldaia in auto-matico, anche a mezzo di programmatori, escludendo i casidi prima accensione in assoluto e prima accensione stagio-nale o dopo un certo periodo di fermo. Interruttori concer-nenti e strumento regolatore della temperatura in camera dicombustione, saranno stati dal nostro personale opportuna-mente armati e tarati. Il quadro elettrico é equipaggiato diuna sicurezza di MANCATA ACCENSIONE che comportal’arresto della caldaia se i fumi non hanno raggiunto unatemperatura tarabile, entro un certo tempo anch’esso tara-bile a testimonianza che la combustione é innescata. Il bru-ciatore pilota ripeterà il suo ciclo. In ogni caso si raccoman-da che la riaccensione sia seguita da persona che seguefisicamente il regolare svolgimento dell’intero processo neicasi di prima accensione ecc. menzionati più sopra.

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5.4 TARATURE PARTICOLARI PER IL MODELLOMODULANTE

In tale evenienza i nostri tecnici provvederanno all’operazionedella taratura e all’informazione del personale preposto.

5.5 TARATURA DEL REGOLATORE AUTOMATICO DELTIRAGGIOAlla fine delle operazioni di primo avviamento ed essiccazio-ne, i nostri tecnici provvederanno ad inserire in automatico ilregolatore di tiraggio, impostandolo ad un valore di 0,6-2,0mbar, a seconda della caldaia e del loro giudizio.

5.6 CONTROLLI A CALDO SULLA PARTE IN PRESSIONEIl tecnico che conduce il collaudo espleterà tutti i controlli e letarature, a seconda del tipo di caldaia, relativi a:- Termostati- Pressostati- Strumenti elettrici a quadro ed a bordo caldaia- Valvole di sicurezza

- Valvolame regolante su eventuale impianto fornitoInoltre tutti quei controlli generali che permettono, di eviden-ziare le anomalie di esercizio di qualsiasi natura, intervenen-do sulla parte fornita e segnalando, nei limiti delle proprieconoscenze, per le parti di impianto fornite da terzi.

5.7 PULIZIA DELLA GRIGLIA DI COMBUSTIONEÈ importante che tutta la griglia possa areare correttamente ilcombustibile. È dunque necessario eliminare incrostazioni odepositi che possano in qualche modo occluderla. Raschiarela base con mezzo idoneo, evitando urti o impuntamenti chepossano recare danno. Se le griglie risultano pressate l’unacontro l’altra e come incollate (normalmente vi é gioco di 2-3mm) provvede a sollevarle una ad una, cominciando dalla

prima fila. Pulirne i fianchi rimuovendone le scorie, eventual-mente anche dando un colpo di mola a disco. Analogamente,controllare il libero passaggio nei fori d’aria delle griglie supe-riori, dentro la fornacella. In caso di occlusione, pulire uno aduno tali passaggi, servendosi di un punzone idoneo allasezione di passaggio. Anche queste griglie, possono esseresmontate sollevandole dalle sedi ove sono inserite ad inca-stro. La frequenza da adottare dipende dal tipo di sporcamen-to, dal combustibile, dalla condotta di marcia. Comunque,almeno ogni tre mesi effettuare la pulizia con accesso attra-verso la porta di camera di combustione.

5.8 CONDIZIONAMENTO DELL’ACQUA DI IMPIANTOLe principali caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua chehanno influenza sulla condotta dei generatori di vapore sono:

pH - il numero del pH esprime il grado di acidità o basicità diuna soluzione acquosa, riferito a 25°C, secondo una scalache va da 0 a 14.

Il valore 0 indica la massima aciditàIl valore 7 indica la massima neutralitàIl valore 14 indica la massima basicità

Un pH inferiore o superiore ai limiti stabiliti nelle tabelle puòsignificare che: trattamento e/o condizionamento e/o spurghinon sono eseguiti in modo corretto, con pericolo di corrosioniacide o caustiche o formazioni di depositi.

DUREZZA TOTALE - La durezza totale di un’acqua esprime ilcontenuto di sali alcalino-terrosi (essenzialmente sali di calcioe magnesio) si trovano disciolti in essa.

Viene espressa in mg/l come CaCo3

La presenza di durezza indica anomalie nella depurazione o

inquinamento delle condense (per caldaie a vapore).

SOLIDI TOTALI DISCIOLTI (STD) - Con STD s’intende lasomma di tutti i sali disciolti nell’acqua. Valori superiori a quel-li stabiliti nelle tabelle, indicano insufficiente spurgo e/o insuf-ficiente trattamento o inquinamento delle acque di alimento.

Il valore si esprime in mg/l come tale

ALCALINITÀ TOTALE - L’alcalinità totale è costituitadall’insieme degli ossidrili OH dissociati e di quelli che si libe-rano per titolazione con acido (idrati, carbonati, bicarbonati,fosfati ecc.).

Viene espressa in mg/l come CaCo3

Se l’alcalinità nel generatore e nel ciclo non rientra nel campodei valori stabiliti nelle tabelle, questo può essere dovuto a:

anomalie nella depurazioneanomalie del condizionamentoinquinamento delle condensenon corretto regime di spurgo

5.8.1 CALDAIA AD ACQUA CALDA (fino a 95°C)Negli impianti ad acqua calda si usa spesso riempire l’impian-to con acqua di acquedotto senza alcun trattamento, conside-rando che non vi è ricambio d’acqua (in teoria) e che pertan-to, una volta depositato in caldaia il calcare derivante dalla

prima carica, l’acqua dovrebbe rispettare le caratteristicherichieste per tale tipo di impianto. Ciò è in pratica accettabilenel caso di acque con limitata durezza e comunque non percariche successive alla prima. Pertanto, anche per questecaldaie, per evitare corrosioni, depositi calcarei, formazione difanghi, la buona norma prevede un trattamento dell’acqua amezzo di addolcimento o additivazione di condizionanti inmodo da avere le seguenti caratteristiche limite:

Durezza totale 5 ppmAlcalinità 750 mg/l CaCo3

pH 8,5 - 11Cloruri (come NaCl) 3500 ppm

Il trattamento è indispensabile nei seguenti casi:- impianti molto estesi- elevata durezza dell’acqua- frequenti reintegri d’acqua a causa di riparazioni, amplia-

menti o perdite dell’impianto.

Tale esigenza è ancora più pressante considerando che tuttequeste caldaie sono del tipo a tubi d’acqua. La costanza neltempo di questi parametri va controllata con frequenza trime-strale su campione prelevato a freddo dallo scarico caldaia.

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5.8.2 CALDAIA AD ACQUA SURRISCALDATA (fino a 185°C)Per queste caldaie il trattamento acqua è indispensabile.È preferibile l’opzione addolcimento, soprattutto per grandiimpianti e alte temperature di esercizio.Parametri di rispetto sono i seguenti:

Durezza totale 5 ppmTenore in P2O5 2-3 mg/lpH (acqua di circolz.) 9-9,5Alcalinità (come NaCl di NaOH) 200-800Tenore di idrazina 2 mg/l

I primi tre parametri vanno controllati con frequenza mensile.

5.8.3 CALDAIE A VAPORE (fino a 200°C, 15 bar)Per tali caldaie è richiesto il trattamento di addolcimento com-plementato da condizionanti o trattamento chimico-fisico perossigeno e anidride carbonica. I parametri di rispetto sonoelencati nella tabella sottostante.

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PARAMETRI UNITÀ DI MISURA VALORI LIMITI ACQUA

DI ALIMENTO DI ESERCIZIO

pH — 7,5 - 9,5 9 - 11

Alcalinità totale mg/l CaCo3 — 1000

Durezza totale mg/l CaCo3 5 5

Ossigeno mg/l O2 0,1 —Conducibilità 5 cm — 8000

Anidride carbonica libera mg/l CO2 0,2 —

Silice mg/l Si O2 — 150

STD mg/l — 3500

Ferro totale mg/l Fe 0,1 —

Rame mg/l Cu 0,1 —

Sostanze oleose mg/l 1 —

Condizionanti dosaggi e limiti in relazione alla natura

chiara, limpida e senza schiuma persistente

FREQUENZA ANALISI UNITÀ DI MISURA VALORI LIMITI ACQUA

DI ALIMENTO DI ESERCIZIOpH S/4 S/4 S/4

Alcalinità totale 4 volte la settimana con — S/4

Durezza totale corredi anche non strumentali S/4 S/4

N.B. - Controllare visivamente nei ritorni di condensa potenzialmente inquinabili, l’eventuale presenza di sostanze oleose. É buonanorma specialmente in condizioni di esercizio variabili, sottoporre con frequenza mensile, un campione significativo delle acque dialimento e di esercizio, ad analisi completa. Per mantenere nel generatore i valori dei parametri di alcalinità e silice entro i limitiprescritti o raccomandati, è necessario effettuare uno spurgo, possibilmente continuo del generatore. I valori delle concentrazioninell’acqua di alimento e del generatore sono legati con lo spurgo continuo dalla seguente relazione:

S % =Co

x 100

Cc

S % = Entità dello spurgoCa = Concentrazione reale di un determinato sale o ione nell’acqua di alimentoCc = Concentrazione massima ammessa nel generatore per lo stesso sale

Si può anche praticare un regime di spurghi discontinuo, a grande portata per facilitare il trascinamento dei fanghi, purchè nel tota-le si rispettino i valori di cui sopra.

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6. TARGHETTE GENERATORE

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Fig. 15 

A TARGHETTA DATI TECNICIB TARGHETTA ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIOC TARGHETTA DI PERICOLO SU PORTAD TARGHETTA ANDATA ACQUAE TARGHETTA RITORNO ACQUA

7. NORME PER IL TRASPORTO

I componenti del generatore (basamento + corpo caldaia +focolare meccanico + tramoggia) vengono caricati separa-tamente su mezzo di trasporto idoneo ai pesi e alle dimen-sioni e assemblati direttamente in centrale termica.Nel trasporto, i componenti devono essere accuratamenteancorati al mezzo con funi. Una volta posizionato il basa-

mento con sopra il corpo, la caldaia può essere rullata finoa posizione di installazione finale. A quel punto potrannoessere montati gli accessori secondo le indicazioni presenti

in questo libretto. Il corpo caldaia con tutte le sue parti siaelettriche che meccaniche deve essere adeguatamenteprotetto dagli agenti atmosferici, sia durante il trasporto cheall’eventuale stoccaggio presso il cliente, prima dell’installa-zione finale. Si ritiene che le sollecitazioni nelle condizionidi trasporto o installazione, sia pure ad una temperatura

inferiore a quella minima di progetto, siano insignificanti equindi trascurabili rispetto a quelle cui è sottoposto il gene-ratore in condizioni di esercizio.

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Stabilimento Divisione Caldaie Industriali:via Marco Polo, 15 - Loc. Villanova - 37047 SAN BONIFACIO (VR)

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AVVISO PER GLI OPERATORI COMMERCIALI: Nell’ottica della ricerca del miglioramento continuo della propria gamma produttiva, al fine di aumentare il livello di soddisfazione del Cliente,

l’Azienda precisa che le caratteristiche estetiche e/o dimensionali, i dati tecnici e gli accessori possono essere soggetti a variazione.

Occorre pertanto prestare la massima cura affinché ogni documento tecnico e/o commerciale (listini, cataloghi, depliant, ecc...) fornito al Cliente finale risulti essere aggiornato con l’ultima edizione.

I prodotti del presente documento possono essere considerati coperti da garanzia se acquistati e installati in Italia.

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