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B OLLETTINO ANNO XXXVII - Marzo 2006 N° 3 notiziario ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI BOLOGNA Direzione e amministrazione: via Zaccherini Alvisi, 4 Bologna - Tel. 051.399745 - Pubblicazione mensile - Spedizione in A.P. 45% - articolo 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Bologna www.odmbologna.it IN QUESTO NUMERO AL QUINTO ANNO DI EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA IN EMILIA-ROMAGNA di M. Biocca e P. Messina pag. 4 FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO: IL PUNTO DI VISTA DEL MEDICO DI FAMIGLIA di Giandomenico Savorani pag. 14 MEDICINA NON CONVENZIONALE:IL PROFILO PROFESSIONALE DEL MEDICO di Giuseppina Bovina pag. 18 Una formazione per i professionisti

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BOLLETTINOANNO XXXVII - Marzo 2006 N° 3 notiziario

ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRI D I BOLOGNA

Direzione e amministrazione: via Zaccherini Alvisi, 4 Bologna - Tel. 051.399745 - Pubblicazione mensile - Spedizione in A.P. 45% - articolo 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Bologna

www.odmbologna.it

I N Q U E S T O N U M E R O• AL QUINTO ANNO DI EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA IN EMILIA-ROMAGNA di M. Biocca e P. Messina pag. 4• FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO: IL PUNTO DI VISTA DEL MEDICO DI FAMIGLIA di Giandomenico Savorani pag. 14• MEDICINA NON CONVENZIONALE:IL PROFILO PROFESSIONALE DEL MEDICO di Giuseppina Bovina pag. 18

Una formazione per i professionisti

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1Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

ORGANO UFFICIALEDELL’ORDINE

DEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRI

DI BOLOGNA

BOLLETTINONOTIZIARIO

03/06

ORGANO UFFICIALE DELL’ORDINE

DEI MEDICI CHIRURGHI

E DEGLI ODONTOIATRI DI BOLOGNA

DIRETTORE RESPONSABILE

Dott.ssa Rossana De Palma

DIRETTORE DI REDAZIONE

Dott. Mario Lavecchia

COMITATO DI REDAZIONE

Dott. Domenico PanuccioDott. Luigi BagnoliDott.ssa Giuseppina BovinaDott. Flavio LambertiniDott.ssa Patrizia StancariDott. Stefano RubiniDott. Danilo Di DiodoroDott. Francesco Cicognani SimonciniDott. Carlo D’AchilleDott. Paolo Roberti

DIREZIONE E REDAZIONE

Via Giovanna Zaccherini Alvisi, 4Telefono 051.399745Contiene I.P.

I Colleghi sono invitati a collaborarealla realizzazione del Bollettino.Gli Articoli sono pubblicati a giudiziodel Comitato di RedazionePubblicazione MensileSpedizione in A.P. - 45%art. 2 comma 20/b - legge 662/96Filiale di Bo

Autorizzazione Tribunale di Bolognan. 3194 del 21 marzo 1966

Editore: Ordine Medici Chirurghi edOdontoiatri Provincia di Bologna

Fotocomposizione e stampa:Renografica - Bologna

Il Bollettino di Febbraio 2006 è stato consegnato in posta il giorno 09/03/06

I N D I C EARTICOLIAl quinto anno di Educazione continua in medicina in Emilia-Romagna 4

Formazione e aggiornamento: il punto di vista del medico di famiglia 14

Medicina non convenzionale: il profilo professionale del medico 18

“Codice in materia di protezione dei dati personali - Scadenza e adempimenti” 22

NOTIZIEComunicato della Giunta Esecutiva del 4 febbraio 2006 45

Comunicato della Giunta esecutiva del 15 febbraio 2006 45

Solido il rapporto dei cittadini con i medici 46

Nuovo regolamento di accesso alla Residenza Montebello di Perugia 47

Riscontro diagnostico sulle vittime della sindrome della morte improvvisa del lattante 49

Medici disponibili per attività professionali 50

ANNUNCICasa di Cura Villa Verde 52

CONVEGNI CONGRESSILa menorragia. Quale scelta terapeutica? 53

Temperamenti Affettivi e Disturbo Bipolare 55

Corso di Formazione: il colloquio d’aiuto 56

VIII Forum Nazionale di oncologia Medica Trattamenti adiuvanti 58

L’intelligenza corporea 60

Effetti biologici, complicanze e strategie della PRK 62

PICCOLI ANNUNCI 63

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2 Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

ORDINE PROVINCIALEDEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRIDI BOLOGNA

PresidenteDott. GIANCARLO PIZZA

Vice PresidenteDott. LUIGI BAGNOLI

SegretarioDott. MARIO ANTONIO LAVECCHIA

TesoriereDott.ssa PATRIZIA STANCARI

ConsiglieriDott.ssa GIUSEPPINA BOVINADott. PAOLO CERNUSCHIDott.ssa ROSSANA DE PALMADOTT. ALBERTO GRASSIGLIDott. FLAVIO LAMBERTINIDott.ssa NICOLETTA LONGODott. PAOLO MESSINADott. FEDERICO MIGLIODott. ALVISE PASCOLIDott. STEFANO RUBINIDott. SERGIO SCOTO

Consiglieri OdontoiatriDott. CARLO D'ACHILLEDott. STEFANO DALLA

Collegio Revisori dei ContiDott. ANDREA MINARINI (Presidente)Dott.ssa MARINA GRANDI (Effettivo)Dott. DOMENICO PANUCCIO (Effettivo)Dott.ssa ANNA TOMESANI (Supplente)

Commissione OdontoiatriPresidente: Dott. ALESSANDRO NOBILISegretario: Dott. CARLO D’ACHILLEComponenti: Dott. FRANCESCO CICOGNANI SIMONCINI

Dott.ssa PIERANGELA SCIANNAMÈDott. STEFANO DALLA

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4 Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

Al quinto annodi Educazionecontinua in medicina inEmilia-Romagna

IntroduzioneNel 2002 è entrato in vigore il pro-gramma nazionale di Educazione con-tinua in medicina (ECM) che prevede-va un primo ciclo di sperimentazionedi cinque anni. Siamo, quindi, entratinella fase finale ed è tempo di bilancinon solo per gli aspetti di ordinaria ge-stione, ma anche in una dimensionepiù ampia di formazione continua deglioperatori sanitari.Ogni operatore sanitario trova nellenorme deontologiche che regolano l’o-perare della sua professione un richia-mo all’obbligo di impegnarsi nell’ap-prendimento continuo. A queste siassociano le crescenti sollecitazioniverso un nuovo senso di responsabi-lità (l’accountability), che comportal’introduzione nella pratica professio-nale di criteri di efficienza e di mecca-nismi di controllo e valutazione delleprestazioni e dei risultati.

Il programma di ECM, introdotto dalDLgs 229/1999, si basa sull’obbligo pertutti gli operatori sanitari di acquisirecrediti formativi attraverso la partecipa-zione a iniziative accreditate e ha l’o-biettivo di integrare le norme sull’accre-ditamento delle strutture sanitarie al finedi garantire efficacia, appropriatezza, si-curezza ed efficienza all’assistenza pre-stata dal Servizio sanitario nazionale. L’ECM non esaurisce certamente lepossibilità di apprendimento di un ope-ratore sanitario, ma definisce le regoledi quella parte di formazione che vieneformalizzata per produrre le prove delsuo aggiornamento.Il sistema ECM è avviato ormai capillar-mente in tutto il Paese e in Emilia-Ro-magna sono state realizzate esperienzeinteressanti. Esistono tuttavia anchemolti punti controversi. Nelle pagineche seguono viene descritta la situazio-ne, i punti critici e le prospettive con l’o-biettivo di offrire al lettore un panoramadi informazioni sulla situazione genera-le, e in particolare su quella dell’Emilia-Romagna.

L’avvio dell’ECM e la costruzionedelle regole comuniIl programma di ECM a livello nazionaleera stato avviato in via sperimentale nelluglio del 2000 con la nomina della pri-ma Commissione nazionale per la for-mazione continua. Nella Tabella 1 sono descritti gli attoriprincipali del sistema ECM.

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Tabella 1. Gli attori principali del sistema ECM

Utenti Sono gli operatori sanitari a cui è destinata l’offerta formati-va: i dipendenti del SSN e delle strutture private accreditatee i liberi professionisti convenzionati. Anche se la formazio-ne continua è un dovere deontologico per tutti coloro cheoperano nella sanità, l’ECM in quanto norma di legge nonriguarda direttamente gli altri dipendenti del SSN e i liberiprofessionisti che non operano per il SSN.

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5Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

I requisiti perché un’attività formativapossa essere presa in considerazioneper l’accreditamento ECM sono sostan-zialmente tre. Essa deve essere infatti:• prodotta da un organizzatore che neabbia titolo;• realizzata senza che si determininocondizioni di conflitto di interesse;• valutabile, sia prima attraverso una do-cumentazione completa, sia durante peropera di osservatori esterni e sia dopocon indagini specifiche.

A seguito della legge 3/2001, che hamodificato il Titolo V della Costituzione eche ha affidato alle Regioni anche inquesta materia una potestà concorrente,si è modificato il contesto istituzionale

anche per quanto riguarda l’ECM. Il si-stema di accreditamento ECM è multi-polare perché realizzato sulla base di cri-teri condivisi dal Ministero della salute edalle Regioni. Per armonizzare le deci-sioni adottate a livello regionale e ren-derle compatibili con un comune quadrodi riferimento nazionale, si è riconosciutanella Conferenza Stato-Regioni la sedeappropriata nella quale adottare accordio intese vincolanti per tutti gli attori. Il 20dicembre del 2001 è stato firmato, quin-di, il primo Accordo nazionale sul-l’ECM che ha avviato il sistema ufficial-mente a partire dal 2002 a cui sonoseguiti accordi annuali. Le principali de-cisioni adottate finora sono sintetizzatenella Tabella 2.

Sono in primo luogo le Aziende sanitarie, le università, e le so-cietà scientifiche, ma potenzialmente potrebbero essere an-che molti altri, ordini e collegi, case editrici, centri di formazio-ne, ecc. Il Ministero della salute ne ha registrati circa 11.000,di cui oltre 700 solo in Emilia-Romagna. Dovranno essere ac-creditati sulla base di criteri condivisi a livello nazionale chetuttora non sono stati definiti. L’Emilia-Romagna provvisoria-mente riconosce solo alle Aziende sanitarie e alle Universitàdella Regione e agli istituti scientifici del Servizio sanitario na-zionale la possibilità di presentare proposte di eventi da ac-creditare.

L’ECM in Italia ha carattere istituzionale e i promotori e i ga-ranti di tale processo che devono accreditare e valutare gliorganizzatori e le attività formative sono il Ministero della sa-lute e le Regioni. Hanno, quindi, funzioni di promozione delsistema, di garanzia della qualità e di accreditamento deglieventi formativi. Per evitare conflitti di ruolo è interdetta lapossibilità di organizzare direttamente attività di formazioneECM.

Rappresentano gli utenti e devono garantire che il sistema sisviluppi in modo coerente e adeguato. Sono peraltro diretta-mente interessati anche a svolgere un ruolo attivo nella certifi-cazione dell’acquisizione dei crediti e a promuovere la forma-zione sugli aspetti etici e deontologici.

Organizzatori diformazione di interesse per l’ECM (provider)

Enti accreditanti e valutatori

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Tabella 2. Principali regole approvate con gli Accordi nazionali ECM adottati dalla Con-ferenza Stato-Regioni nel dicembre 2001, marzo 2003, maggio 2004 e marzo 2005.

Per acquisire crediti ECM occorre partecipare a iniziative di-dattiche accreditate per l’ECM. Nel quinquennio 2002-2006 ogni operatore interessato deveacquisirne 150 in modo progressivo (10 nel 2002, 20 nel 2003,fino a 50 nel 2006 a regime). Si noti, che per il 2005 sono staticonfermati 30 crediti invece dei previsti 40 e rimarranno 30 an-che per il 2006. I crediti acquisiti partecipando ad eventi accreditati dal Mini-stero della salute o dalle Regioni hanno lo stesso valore.

La Commissione nazionale, che è stata integrata nel 2002 conrappresentanti delle Regioni, delle Società scientifiche, degliOrdini e delle Associazioni professionali, ha funzioni propositi-ve nei confronti della Conferenza e di consulenza per l’accre-ditamento da parte del Ministero della salute.

Nel 2002 è stato approvato un elenco di obiettivi nazionali, inparte comuni a tutte le categorie professionali, aree e discipline ein parte specifici. In effetti più che l’identificazione di alcuni obiet-tivi prioritari si tratta piuttosto di un elenco di argomenti che co-pre una gamma assai ampia di problemi medici e assistenziali. Gli obiettivi formativi nazionali vanno correlati al Piano sanita-rio nazionale. Con l’Intesa del 23 marzo 2005 è stato definitoanche un Piano nazionale della prevenzione che contiene al-cuni indirizzi specifici.

Le Regioni elaborano gli obiettivi formativi di interesse regio-nale e possono decidere in quale misura (fino a un massimodel 50%) gli operatori sanitari debbano soddisfare il propriodebito annuale attraverso attività che perseguano tali obiettivi.Sono poche le Regioni che li hanno identificati.

Per il momento sono stati definiti solo i criteri per la valutazio-ne degli eventi residenziali, quelli cioè che si realizzano in unasede dedicata, come corsi, seminari, convegni, ecc. Questi sibasano su tre elementi:• la coerenza degli obiettivi formativi perseguiti con le priorità,definite a livello nazionale e regionale, e con gli interessi pre-valenti delle figure specifiche professionali a cui sono rivolte leiniziative;• la qualità della didattica, cioè l’appropriatezza del metodoadottato e l’efficacia nel raggiungere i risultati;• la durata in ore.A ogni ora di formazione documentata di un processo com-pletato corrisponde circa 1 credito (da un minimo di 0,75 a unmassimo di 1,25 crediti).

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7Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

È attualmente in discussione alla Confe-renza Stato-Regioni l’Accordo annualeper il 2006 che prevede, tra l’altro, ilmantenimento del tetto dei 30 crediti e laprosecuzione delle sperimentazioni incorso di formazione sul campo e a di-stanza. L’Accordo prevede anche che sivada alla definizione di un Piano nazio-nale per l’aggiornamento del personalesanitario nell’ambito del quale rivedereanche i meccanismi dell’ECM.Gli organizzatori di formazione che desi-derano accreditare le proprie propostepossono rivolgersi al Ministero della sa-lute, registrandosi e inviandole secondoun formato definito attraverso un siste-ma informatizzato accessibile tramite in-ternet. La proposta viene valutata da referee e successivamente vengono at-tribuiti i crediti eventualmente dovuti. Inbase alla legge finanziaria 2001 per que-sto accreditamento l’organizzatore pagaal Ministero della salute una specifica ta-riffa.La maggior parte delle Regioni ha ormaiha adottato atti formali e iniziative con-crete per avviare l’ECM. In alcuni casi sitratta ancora di prime linee di indirizzoalle Aziende sanitarie e della costituzionedi Commissioni tecniche, ma diverse Re-gioni sono già pienamente attive anchese i modelli adottati meritano una seriaanalisi comparata. Le regole adottatedall’Emilia-Romagna sono descritte nelparagrafo seguente.

È bene ricordare che a livello nazionaleancora non sono state decise alcunequestioni rilevanti e in particolare come:• coordinare maggiormente le attività ele decisioni delle Regioni e del Ministerodella salute;• accreditare gli organizzatori di forma-zione; • valutare i crediti acquisibili attraverso lapartecipazione a iniziative di formazionesul campo e attraverso l’autoapprendi-mento.

Il modello dell’Emilia-RomagnaMolte delle informazioni sull’ECM e in parti-colare quelle che riguardano l’Emilia-Roma-gna sono rintracciabili direttamente nel sitoweb http://ecm.regione.emilia-romagna.it.È anche possibile scaricare i Rapportiannuali che sono stati prodotti in questianni e che comprendono dati e ap-profondimenti più dettagliati.Il modello di accreditamento ECM in Emi-lia-Romagna è regolato da due Deliberedella Giunta regionale (nn. 1072/2002 e1217/2004). Nella Figura 1 è schematizza-to il meccanismo procedurale previsto.Al fine di distinguere le funzioni di sup-porto tecnico e orientamento per le deci-sioni della Regione da quelle di rappre-sentanza degli utenti dell’ECM si èdeciso di dar vita a due organismi: • una Commissione regionale per laformazione continua in medicina e per lasalute composta da esperti e con funzio-

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Non ci sono ancora criteri condivisi. Le iniziative di formazione sul campo e di formazione a distan-za possono per il momento essere accreditate dal Ministerodella salute e dalle Regioni solo in via sperimentale al fine divalutarne l’efficacia e di definirne criteri di accreditamento daproporre alla Conferenza Stato-Regioni.

Il Ministero della salute e 10 Regioni hanno firmato una con-venzione per realizzare un progetto di Osservatorio nazionalesulla qualità dell’ECM che è stato avviato nel maggio 2005. LaRegione Emilia-Romagna ha la responsabilità scientifica e dicoordinamento del progetto.

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ni di consulenza per le attività di governodella Regione;• una Consulta regionale per la forma-zione in sanità composta da rappresen-tanti degli Ordini, dei Collegi e delle As-sociazioni degli operatori sanitari che

hanno l’obbligo dell’ECM e ha la funzio-ne di raccogliere i giudizi e i suggerimen-ti in merito ai risultati del processo avvia-to su scala regionale e ai suoi possibilisviluppi.

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Figura 1. Il meccanismo per l’accreditamento degli eventi per l’ECM in Emilia-Romagna

Sono stati riconosciuti provvisoriamentecome organizzatori di formazione chehanno titolo a presentare proposte perl’accreditamento di eventi formativi solole Università, le Aziende sanitarie della re-gione, gli Istituti scientifici del SSN, l’Istituto zooprofilattico sperimentale el’Agenzia regionale per la prevenzione el’ambiente. Questa decisione è motivatadall’assenza di criteri condivisi a livellonazionale per l’accreditamento dei provi-der, ma anche dall’esigenza di sollecitarefin dall’inizio l’impegno di quegli enti che

hanno la maggiore responsabilità, anchesul piano istituzionale, nella formazionepermanente degli operatori sanitari. Le Aziende sanitarie, a conferma dellaloro responsabilità primaria nella pianifi-cazione dell’offerta, devono predisporrepropri Piani annuali formativi che sianol’espressione di una valutazione comple-ta dei diversi bisogni formativi e dellescelte di sviluppo anche per le collabora-zioni locali. I PAF vengono completaticon le schede dei singoli eventi formativida proporre per l’accreditamento.

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Le schede devono comprendere le infor-mazioni necessarie per la loro valutazio-ne e il numero di crediti ipotizzato da at-tribuire all’evento. In tal modo si èanticipata, attraverso una fase sperimen-tale controllata, la piena responsabilitàdegli organizzatori accreditati nell’attri-buire i crediti alle loro iniziative.La delibera regionale richiede, inoltre,agli organizzatori di corredare le propo-ste di accreditamento con una autocerti-ficazione che assicuri che per la loro rea-lizzazione non siano state utilizzate fontidi finanziamento dirette (anche parziali)provenienti da organizzazioni che abbia-no interessi commerciali nel campo sani-tario. Il processo di accreditamento prevedeche la valutazione delle proposte vengaeffettuata dalla Commissione regionalesulla base dei criteri condivisi a livellonazionale e che la Regione, attraversol’Agenzia sanitaria regionale, accreditiformalmente gli eventi, confermando omodificando i crediti proposti. Non ven-gono utilizzati referee esterni per la valu-tazione di contenuto perché è la qualitàdegli organizzatori proponenti (Aziendesanitarie e Università) a garantire sottoquesto profilo. Non è previsto il paga-mento di tariffe per l’accreditamento.È possibile anche accreditare la forma-zione sul campo (periodi di addestra-mento, partecipazione a gruppi di miglio-ramento, a ricerche, ad audit, etc.) se-condo regole che sono descritte nelladelibera regionale 1217/2004.Un sistema informatizzato, accessibiletramite il sito internet già indicato, per-mette di gestire le procedure di accredi-tamento in linea. Esso permette anche didiffondere informazioni agli utenti e po-

trà, successivamente, facilitare l’integra-zione informativa con il sistema naziona-le e con gli altri sistemi regionali.

Cosa è avvenuto nel 2004

Gli utenti Gli operatori sanitari interessati all’ECMin Emilia-Romagna nel 2004 erano com-plessivamente circa 61.000. Nelle Aziende sanitarie e negli Istituti Or-topedici Rizzoli operavano complessiva-mente circa 46.700 persone interessateall’ECM. Tra questi circa 41.300 eranodipendenti (8.550 medici, 23.500 infer-mieri e 9.250 altre figure) e circa 5.400medici avevano un rapporto di conven-zione (3.370 medici di medicina genera-le; 540 pediatri di libera scelta; 550 me-dici di continuità assistenziale; 940specialisti ambulatoriali).Negli Ospedali privati accreditati dallaRegione Emilia-Romagna, inoltre, eranopresenti circa 5.700 operatori sanitari, di-pendenti e convenzionati (1.500 medici;2.270 infermieri; 550 tecnici; 1380 altriaddetti all’assistenza).In regione sono anche presenti circa1.115 farmacie, di cui 120 comunali, concirca 5.000 farmacisti. I dentisti iscritti agli Ordini nel 2004 erano4.179 e la maggior parte esercita la pro-fessione come libero professionista.

L’offerta complessiva di formazioneNel 2004 sono stati complessivamenteaccreditati per l’ECM 11.687 eventi for-mativi (Figura 2): 7.982 dalla Regione e4.184 dal Ministero della salute. L’incre-mento dell’offerta di eventi ECM conti-nua in modo evidente, anche se il tassodi crescita si sta riducendo.

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Molto significativa, come si vede, è laquota di eventi organizzati dalle Aziendesanitarie e accreditati dalla Regione. Glieventi accreditati dalla Commissione na-zionale per l’ECM presso il Ministero del-la Salute, che sono circa un terzo del to-tale, risultano proposti da circa 700organizzatori di formazione residenti inEmilia-Romagna. È un numero moltoelevato, probabilmente troppo elevatoper poter offrire sempre garanzie di qua-lità.In questo panorama il contributo dell’U-niversità è rimasto decisamente conte-nuto: nel 2004 sono stati solo 58 glieventi accreditati presso la Regione e 83presso il Ministero. Le figure professionali interessate al-l’ECM sono 32, 18 delle quali tuttavia so-no presenti con meno di 100 operatori intutta la Regione. Superano le mille unitàsolo gli infermieri, i medici, i veterinari, itecnici di laboratorio, i tecnici di radiolo-gia e i fisioterapisti. Utilizzando la banca dati regionale deglieventi accreditati è stato possibile stima-re il numero di crediti offerti dalle Aziendesanitarie e confrontarlo con quello ne-cessario a coprire la domanda teorica.Nel 2003 l’offerta di crediti è stata circa ildoppio in media della domanda, tantoche si era parlato di “febbre da credito”.

Nel 2004 tale fenomeno si è ridimensio-nato, anche in parte per l’aumento delladomanda, e ha raggiunto valori forse fi-siologici.

È stato anche chiesto alle Aziende sani-tarie di stimare – sulla base delle infor-mazioni in loro possesso – la coperturadel debito dei propri dipendenti. Questestime sono difficili anche perché mancaun’anagrafe generale dei crediti e, co-munque, tendono a sottovalutare il feno-meno perché spesso non tengono contodei crediti acquisiti in iniziative esternealle Aziende. Complessivamente, 4 ope-ratori su 5 hanno acquisito almeno il mi-nimo richiesto per il 2004 cioè 15 crediti(nel 2003 i valori erano stati leggermentepiù bassi). Questo grado di copertura èsimile tra le diverse figure professionali:raggiunge in media l’85% per gli infer-mieri (era l’80% nel 2003) e l’81% per imedici (era il 77% nel 2003). È importan-te anche notare che nel 2004, il 45% de-gli infermieri, il 43% dei medici e il 45%dei veterinari si stima che abbia superatoil tetto dei 30 crediti.

Le caratteristiche degli eventi Tra gli eventi accreditati prevalgono leiniziative brevi (con 3-4 crediti equiva-lenti a mezza giornata o 7-8 crediti equi-

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Figura 2. Corsi accreditati per l’ECM in Emilia-Romagna negli anni 2002-2004

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valenti a una giornata intera). Va comun-que segnalato che nel 2004 sono statiaccreditati 250 eventi con oltre 30 crediti(corrispondente all’intero debito annuale)e 100 eventi con 50 crediti (il massimoattribuibile per un evento). La maggioranza degli eventi accreditatiin regione (7.982 in totale) ha avuto ca-rattere residenziale (7.506). I convegnie le tavole rotonde sono stati una mino-

ranza rispetto ai corsi e ai seminari; icorsi teorico-professionali sono diminui-ti mentre quelli pratico-tecnici sono au-mentati (vedi figura 3). È importante, tut-tavia, sottolineare che gli eventi diformazione sul campo accreditati in re-gione nel 2004 sono stati quasi 500 esono in continuo aumento. Si tratta diuna esperienza originale e di grande in-teresse.

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Figura 3. Distribuzione percentuale degli eventi accreditati per l’ECM dalla RegioneEmilia-Romagna negli anni 2003-2004 in funzione della tipologia

La valutazione della formazione rimaneuno degli aspetti più difficili anche per-ché gli oggetti da valutare sono diversi,così come sono diversi gli osservatori e icriteri. In quasi tutti i casi viene valutato,di solito con un questionario, il gradi-mento soggettivo dell’evento da partedei partecipanti, sia della rispondenza al-le attese sia della qualità organizzativa edidattica. Un questionario per la valutazione del-l’apprendimento è stato previsto nel

78% dei casi. Questo approccio è utiliz-zato soprattutto per eventi brevi, conve-gni o seminari. La sua validità è modestae spesso risulta imbarazzante anche per ipartecipanti che lo devono compilare. Nel29% dei casi la valutazione di apprendi-mento è stata effettuata con una provapratica e nel 9% con una prova orale oscritta. Nel 10% dei casi è stato usato untest di ingresso con verifica finale. Complessivamente, la spesa diretta so-stenuta dalle Aziende sanitarie dell’Emi-

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lia-Romagna nel 2004 per l’ECM, sia perl’organizzazione degli eventi e sia per in-viare gli operatori a iniziative esterne, èstata di circa 13,6 milioni di Euro. È im-portante ricordare che da questa cifra so-no esclusi i costi per il pagamento deltempo di lavoro del personale che è im-pegnato nell’attività formativa e quellieventuali per sostituzioni. Mediamente,quindi, per ogni operatore dipendente oconvenzionato interessato all’ECM si so-no spesi circa 324 Euro. Si nota una cer-ta variabilità fra le Aziende che va da unminimo di 241 a un massimo di 529 Euro. In generale la spesa per la formazione èorientata ora prevalentemente per orga-nizzare iniziative all’interno delle Aziendepiuttosto che per inviare gli operatori acorsi e convegni esterni. Ciò non è veroin tutte le situazioni e, comunque, le stra-tegie in questo ambito presentano unapiù marcata variabilità.

Considerazioni conclusiveVengono qui proposte in modo alquantoschematico alcune considerazioni suaspetti critici non ancora risolti del pro-gramma nazionale ECM e sui temi cheandranno affrontati in vista dell’inizio delsecondo ciclo quinquennale.Finora in 16 Regioni sono stati avviaticoncretamente sistemi di accreditamen-to, ma ciò non significa davvero che tuttesiano in grado di realizzare concretamen-te i processi previsti. Occorre registrareanche che alcune Regioni hanno adottatosoluzioni che si distinguono decisamentedalle modalità condivise, in particolare laLombardia (deliberazione n. VII/18576 del5 agosto 2004). Esiste, quindi, un proble-ma più generale di coordinamento e ar-monizzazione del sistema.Più in particolare non è stata ancora tro-vata una soluzione condivisa per l’accre-ditamento dei provider. Presso il Mini-stero della salute ne sono registrati circa11.000 ed è evidente che molti tra questisono, nella migliore delle ipotesi, soloagenzie per l’organizzazione di eventi e

non centri di formazione qualificati.Non abbiamo ancora un sistema orga-nico di pesatura dei crediti che tengaconto delle diverse modalità di formazio-ne, residenziale, sul campo e in autoap-prendimento.È stato avviato, invece, un progetto pilo-ta finalizzato alla costruzione di un Os-servatorio nazionale sulla qualità del-l’ECM. Il Ministero della salute haaffidato alla Regione Emilia-Romagnal’incarico di coordinare i lavori, a cui han-no aderito anche la Campania, il Lazio, laLombardia, le Marche, le Puglia, la To-scana, la provincia di Trento, la Val d’Ao-sta e il Veneto. Il progetto prevede chevenga impostato un sistema di valutazio-ne su quattro dimensioni:1. la coerenza tra i progetti accreditati ela effettiva realizzazione;2. la qualità degli organizzatori di formazione;3. la qualità di alcuni processi formativi dilarga diffusione;4. l’analisi comparata dei modelli regio-nali di accreditamento e di formazionecontinua.Vanno anche citati i nuovi contratti col-lettivi di lavoro degli operatori del SSN incui il tema della formazione continua èpresente, come obbligo per gli operatoria parteciparvi e per le Aziende a creare lecondizioni perché ciò avvenga.La discussione degli anni passati sullepotenzialità della formazione a distanzasi è fortemente ridimensionata perché lesperimentazioni avviate, in particolarequella coordinata dalla FIASO e quellepromosse dalla Commissione nazionalenon hanno finora portato indicazioni si-gnificative. Le difficoltà denunciate a suotempo, e tra queste la completezza dellarete informatica, la compatibilità deisoftware, le competenze e gli atteggia-menti dei discenti, l’adeguatezza dei ca-taloghi di prodotti didattici, la presenza ela preparazione di tutor, si sono dimo-strate del tutto realistiche e non facili dasuperare. Anche a livello regionale lesperimentazioni sono state modeste.

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La novità principale del 2004 in Emilia-Romagna, tuttavia, è stata la legge re-gionale 29/2004 “Norme generali sul-l’organizzazione e il funzionamentodel SSR” per i cambiamenti profondi cheintroduce in particolare riguardo alla for-mazione. Si riconosce, infatti, nella nuo-va legge che il Servizio sanitario regiona-le per poter sviluppare le proprie funzionidi assistenza, al livello di complessità edi qualità richiesto, è necessariamenteanche sede di funzioni di ricerca e di for-mazione permanente che coinvolgonotutte le strutture e gli operatori.Integrato con questi aspetti è poi il pro-blema delle innovazioni nel sistema sani-tario e della necessità di sviluppare ca-pacità e programmi che siano in grado diverificare l’efficacia clinica, le implicazio-ni organizzative e le necessità formativeche possono condizionarne la piena uti-lizzazione. Un Programma Regionale diRicerca e Innovazione (PRI-ER) coor-dinato dall’Agenzia sanitaria regionale èstato avviato con la finalità generale diintrodurre la funzione di ricerca e di inno-vazione fra le attività ordinarie, sistemati-che e continuative delle Aziende sanita-rie. Il PRI E-R non è un tradizionaleprogramma che produce bandi e offreopportunità di ricerca, avendo i ricerca-tori come propri destinatari primari. Rap-presenta un’opportunità per trasformarele strutture del SSR – e le diverse profes-sioni che in esso operano – da parteci-

panti a protagonisti di un processo nelquale ricerca e innovazione sono parteintegrante dell’operatività del sistema edelementi di riconversione e ripensamen-to degli assetti organizzativi e gestionali. Le tecnologie sanitarie sono intese nelsenso più generale, dagli interventi sani-tari alle modalità organizzative. A secondadel problema affrontato, saranno soste-nute sperimentazioni cliniche allargate,valutazioni e monitoraggi della diffusionee dell’appropriatezza d’uso di una tecno-logia o di un programma di intervento, oanche programmi formali di technologyassessment. Tutte queste attività di ricer-ca dovranno essere necessariamente in-tegrate con programmi di formazionecontinua inclusi nel sistema dell’Educa-zione continua in medicina. L’Educazione continua in medicina assu-me in questo nuovo contesto una dimen-sione e una prospettiva che va ben oltreil meccanismo di accreditamento dei sin-goli eventi e si inserisce nel quadro dellaformazione continua del Servizio sanita-rio. È necessario, quindi, anche da partedel sistema ECM uno sforzo per contri-buire a condurre i diversi filoni della for-mazione degli operatori sanitari a una vi-sione unitaria, sistemica, dinamica e ingrado di affrontare le importanti sfideche si presentano.La rapidità con cui si modificano le tec-nologie e le organizzazioni, l’ampliamen-to del mercato del lavoro a una dimen-

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sione internazionale e anche i processimigratori e di mobilità delle persone, ren-dono sempre più anacronistico pensareche le competenze tecniche dei profes-sionisti possano essere certificate unasola volta per tutte al momento dell’ac-cesso alla professione, sulla base dellecredenziali educative: il loro aggiorna-mento dovrebbe essere dimostrato econfermato nel tempo. L’innovazione e l’apprendimento sonoelementi centrali e inestricabili anchedello sviluppo di un servizio sanitario. Seper formazione continua in sanità si in-tende l’insieme delle attività, successivealla formazione iniziale, finalizzate alcontinuo adeguamento delle capacità diintervento rispetto allo sviluppo scientifi-co, tecnico e organizzativo dell’assi-stenza e al mutare della domanda di sa-lute della popolazione, non c’è dubbioche siamo di fronte non solo a uno stru-mento fondamentale di cambiamentoindividuale, ma a una funzione specificadel servizio sanitario stesso, indispensa-bile a garantire nel tempo le sue presta-zioni.

Secondo una visione più complessiva, laformazione continua dovrebbe quindiessere parte di un contesto in cui:• si condividano un insieme di valori e dicompetenze di fondo;• sia effettivo l’impegno a creare condi-zioni di lavoro adatte allo sviluppo dellecompetenze, sia in funzione della carrie-ra individuale che dell’organizzazione;• esistano le possibilità di accedere allaformazione in modo aperto e flessibile esenza discriminazioni;• l’apprendimento sia riconosciuto, valu-tato e accreditato e sia condiviso tragruppi e professioni diversi;• la pianificazione e la valutazione dellaformazione faccia parte integrante dellosviluppo delle organizzazioni;• vi sia possibilità di accedere alle ne-cessarie risorse informative;• le infrastrutture dedicate siano compe-tenti, accessibili e davvero in grado disupportare l’apprendimento.

Marco Biocca e Paolo Messina Commissione per l’Educazione continua

in medicina dell’Emilia-Romagna

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Formazione eaggiornamento:il punto di vistadel medico di famiglia

Nella storia della medicina occidentalerecente, la figura del Medico di Medici-na Generale (MMG) ha goduto di alternefortune. Oggi, dopo un lungo periodo di

sviluppo quasi esclusivo della medicinaspecialistica ed ospedaliera, si riconoscefinalmente alla Medicina Generale (MG)un ruolo assolutamente prioritario nelgarantire la qualità e l’efficienza di unservizio sanitario nazionale. Il MMG opera infatti nella delicatissimaarea di confine che sta fra un serviziosanitario sempre più complesso, costo-so e specializzato e i bisogni relativi allasalute del cittadino, mantenendo una vi-sione d’insieme a tutto campo (olistica).Riconoscere questo ruolo alla MG signi-fica riconoscerle una specificità che de-ve essere con ogni sforzo difesa, valoriz-zata e tutelata. In questa logica vannoletti i sempre più numerosi e autorevolitentativi compiuti dai singoli professioni-

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sti, così come da intere organizzazioni,per giungere ad una nuova e condivisadefinizione di cosa sia e come debba es-sere intesa la MG.Se, a prima vista, un simile esercizio po-trebbe essere etichettato come steril-mente accademico, ad un'analisi piùapprofondita si comprende come, alcontrario, sia un compito di cruciale im-portanza. È partendo da una corretta econdivisa definizione del ruolo, del man-dato e dei limiti di una disciplina che di-viene possibile il suo sviluppo e la suavalorizzazione. Sviluppo e valorizzazionedevono avvenire, in primo luogo, attra-verso una corretta ed adeguata forma-zione professionale. Quali devono essere dunque le direttriciprincipali lungo le quali la formazione delMMG dovrebbe realizzarsi? La risposta a questa domanda deve es-sere in qualche modo ancorata alla defini-zione stessa di MG e alle competenzeche sono richieste al medico che la eser-cita. Mi sembra dunque opportuno richia-mare quelle esperienze che l’organizza-zione mondiale della disciplina (WONCA)ha indicato come le competenze irrinun-ciabili del MMG e che ha idealmente rag-gruppato in sei definizioni:• Gestione dell’assistenza primaria, in-tendendo con ciò l’abilità di assolvere ilprimo contatto con il paziente e di coor-dinare la propria attività con quella di altriMMG e con medici specialisti laddovenecessario.• Capacità di adottare un approcciocentrato sulla persona, nel rapportocon ogni paziente e con i problemi emer-si. Ciò con l’obiettivo di instaurare unarelazione personale , attraverso la qualeassicurare una continuità assistenziale edi cure che sia dettata dai bisogni delpaziente.• Abilità nella soluzione di problemispecifici. Con questo si intende sia lacapacità di utilizzare un processo deci-sionale adeguato alle caratteristiche diincidenza e prevalenza delle malattie, sia

l’abilità ad interpretare condizioni patolo-giche che possono presentarsi in fasiprecoci, e quindi in maniera indifferenzia-ta, sia infine ad intervenire con la dovutaurgenza, quando necessario.• Approccio comprensivo nella gestio-ne simultanea di problemi acuti e cronicidel paziente. In questo scenario si collo-ca anche la capacità del medico di pro-muovere la salute, adottando strategie diprevenzione e di educazione sanitaria.• Orientamento alla comunità. Questadefinizione indica la capacità di concilia-re i bisogni di salute dell’individuo con ibisogni della comunità in cui egli vive, te-nendo conto delle risorse disponibili• Utilizzare un modello olistico. Si san-cisce così la necessità di fare riferimentoal modello bio-psico-sociale, che per-metta al medico di tenere in debita con-siderazione le dimensioni esistenziale eculturale del paziente.La MG non dovrebbe pertanto essereconsiderata come un aspetto accessoriodell’una o dell’altra specialità anzi, pro-prio per la sua trasversalità, rispetto aidiversi saperi della medicina, dovrebbemeritare di essere periodicamente e si-stematicamente analizzata per garantir-ne lo sviluppo e l’aggiornamento. Que-sto approccio è quello che è stato sceltoin diverse parti del mondo, prevalente-mente occidentale.In ambito medico, è ultimamente appar-so evidente quanto le tradizionali moda-lità didattiche siano poco adeguate e tal-volta inutili. Sarebbe invece necessariorispettare un procedimento di conoscen-za che privilegi la realizzazione di formedi apprendimento interattivo sul campobasate sull’approccio per problemi (pro-blem solving e problem based learning) epossibilmente rivolte a piccoli gruppi. Appare utile chiedersi, a questo punto,se aggiornamento e formazione (conti-nua) siano la medesima cosa. In effetti,così non è. • L’aggiornamento professionale ha loscopo di acquisire le conoscenze più re-

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centi, soprattutto sostituendole alle co-noscenze divenute obsolete: è (o puòessere) un’attività prevalentemente co-gnitiva.• La formazione ha lo scopo di modifi-care i comportamenti del soggetto, ren-dendoli più efficaci. In questo senso sigiustifica l’educazione medica conti-nua (ECM); dopo aver constatato chel’aggiornamento tradizionale non ottene-va l’auspicato miglioramento delle pre-stazioni sanitarie, l’ECM si è proposta diraggiungere l’obiettivo attraverso unmaggior coinvolgimento e consapevo-lezza da parte dei professionisti, sia ri-spetto ai contenuti sia rispetto alle mo-dalità di fare formazione.Queste affermazioni, oltre a confermarel’esigenza di una didattica essenzial-mente interattiva e praticata sul campo,portano alla conclusione che l’attività diformazione dovrebbe essere non solointer-disciplinare ma anche multi-disci-plinare. Ultimamente, in un’ottica di sperimenta-zione, sono state proposte nuove formedi apprendimento. Ritengo però che al-cune innovazioni, come per esempio laFAD (formazione a distanza), non debba-no costituire un espediente per superarela difficoltà a rendere fruibili per un pub-blico più vasto attività didattiche e for-mative. In altri termini direi, la FAD puònon configurarsi come innovazione pe-dagogica, ma piuttosto rischiare di ap-parire un’attività didatticamente mode-sta. Certamente la FAD non è la semplicediffusione di materiale informativo e/o di-dattico né la mera messa a disposizionein rete di videoregistrazioni e di confe-renze. La FAD è tale se mantiene la ca-ratteristica di interattività, cioè se è con-dotta in modo che il discente possa asua volta intervenire nell’azione didattica(ad esempio, videoconferenze con con-temporaneo collegamento telefonico);diversamente avrebbe il medesimo valo-re didattico-pedagogico di una rivistascientifica o di un trattato di medicina.

Riprendendo il concetto di formazioneriportato poco sopra, appare molto dif-ficile continuare ad immaginare o isti-tuire un processo di formazione “fai-da-te”. La formazione richiede l’individua-zione di un problema, l’analisi delle cau-se , la scelta tra più opzioni risolutive edil confronto con altre esperienze. Si trat-ta quindi un’attività tipicamente interat-tiva. Seguendo queste indicazioni ap-pare evidente come fare formazionerichieda notevoli risorse, non solo dicarattere economico. Bisogna imposta-re una corretta analisi dei bisogni for-mativi per poi costruire un adeguatopercorso formativo ed una valutazio-ne dei risultati, e creare figure con ca-pacità professionali nuove (multi-disci-plinarietà). Se in questo processo cul-turale si riuscisse ad ottenere, non solola modifica attesa dei comportamenti,la verifica della efficacia e della efficien-za delle innovazioni introdotte, ma an-che una migliore capacità di comunica-zione e collaborazione integrata (inter-disciplinarietà), riusciremmo a realizza-re la base comune (piattaforma) per unavera e propria rete assistenziale funzio-nante.Dal punto di vista legislativo la normativavigente presenta una certa confusione;le evidenti contraddizioni, se non appia-nate, renderanno vano, come già è capi-tato nel passato, il lavoro di tutti. L’affret-tata partenza del programma per l’edu-cazione medica continua (ECM) hacolto impreparato il SSN; ciò, per altro,era stato previsto sia a livello sindacalesia dalle società scientifiche che, puravendo sollecitato un differimento perdefinire meglio il problema, sono statepurtroppo non ascoltate. Dopo alcunianni, non è ancora possibile dire se talidifficoltà siano state risolte tanto che nontutti credono al futuro della formazioneECM.La prima considerazione da fare è defi-nire le risorse finanziarie per una rivolu-zione culturale di tale portata, poiché un

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medico di famiglia aggiornato è un inve-stimento per la collettività. Le risorse de-vono essere reperite nei budget del SSNma anche a livello privato, tipo industriefarmaceutiche, fondazioni, programmi fi-nanziati dalla comunità europea ecc. La seconda considerazione riguarda tut-te le problematiche legate ai fornitori(provider) e il loro accreditamento, solu-zione certamente migliore che non l’at-tuale fase di sperimentazione che accre-dita solo gli eventi. Vi sono poi alcuni interrogativi che ri-guardano:• il ruolo e le funzioni di alcuni importantiattori quali Regioni e Università, • gli organismi di controllo (ordini profes-sionali, figure appositamente individuate)Infine, come definire il rapporto fra ECMe SSN e quali possono essere i criteri perla definizione dei crediti formativi? L’accordo collettivo nazionale (ACN)dei MMG riprende i temi dell’aggiorna-mento professionale e della forma-zione permanente, come già nei pre-cedenti accordi convenzionali, ma dasolo non è strumento in grado di risol-vere la complessa problematica chemuove interessi economici di notevoleportata. La partecipazione alle attivitàdi formazione continua costituisce unrequisito indispensabile per svolgere lefunzioni di MMG convenzionato, tantoche sono citate le possibili sanzioni perchi non partecipa o non raggiunge laquantità di crediti richiesti. A cascatapoi sono definiti i compiti delle Regioni,che, sentite le organizzazioni sindacalimaggiormente rappresentative, defini-scono obiettivi e programmi di riferi-mento per le varie ASL.Queste ultime organizzano i corsi, sia in-tegrandoli alle esigenze locali derivantida necessità organizzative nel rispettodei bisogni professionali dei MMG, sia ri-spetto ai contenuti e al metodo della va-lutazione finale necessaria per dare un

valore ai crediti formativi. Sempre la con-venzione menziona che l’aggiornamentoobbligatorio si svolga preferibilmente disabato mattina per un totale annuo diquaranta ore corrispondenti ad almenodieci sabati. Se si ricorre ai giorni feriali,naturalmente, è necessaria la coperturada parte di un sostituto.In ultimo, è prevista la partecipazioneda parte del MMG a corsi formativi ac-creditati non organizzati direttamentedall’ASL per una parte limitata di credi-ti formativi.Il risultato finale di queste iniziative èquello emerso dalle esperienze fatte inquesti anni, cioè la ricerca di soluzioni di-verse all’interno di un percorso formati-vo, per esempio annuale, per dare l’op-portunità ai MMG di trovare risposteformative più adatte ai propri bisogni e alproprio contesto professionale.Tale approccio alla formazione dovrebbeessere esteso a tutte le figure professio-nali interessate. In questo modo, oltre afare aggiornamento e formazione, si fa-vorirebbe il confronto, la comunicazione,l’integrazione fra professionisti, realiz-zando le condizioni per la creazione divere e proprie reti assistenziali a tutto be-neficio dell’assistenza. Preoccuparsi di aggiornamento e forma-zione significa lavorare insieme, favorirela comprensione dei problemi per poicercare la soluzione ai quesiti: è unascelta forte e chiara che i MMG hannofatto da circa trenta anni cioè da quandoè nata la prima società scientifica di MGche da sùbito, nell’ambito della forma-zione, creò corsi per la figura del MMGformatore (animatore di formazione), rea-lizzando le condizioni per affrontare iproblemi dell’aggiornamento e della for-mazione in un’ottica indipendente da in-teressi di parte.

Giandomenico Savorani MMG AUSL di Bologna

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Medicina nonconvenzionale:il profilo professionaledel medico

Nei confronti della medicina non con-venzionale si attivano di solito atteg-giamenti e comportamenti fondati sul-l’opinione piuttosto che sulla cono-scenza. La ormai vecchia definizione di medicina“alternativa” (definizione assertiva di unruolo antitetico) viene sempre più sosti-tuita da altre definizioni, tra cui spiccaquella di medicina “complementare” (de-finizione assertiva di un ruolo di comple-mentarietà) senza che sia aumentata unasostanziale comprensione di ciò di cui siparla: sia della antiteticità, sia della com-plementarietà, sia dei contenuti di talemedicina. Evitando quindi definizioni assertive mapreferendo definizioni più neutre, è sicu-ramente da preferire la definizione del-l’OMS che si esprime in termini di “me-dicina non convenzionale” laddove lamedicina usualmente esercitata vienedefinita medicina convenzionale.Questo criterio fondato sulla sempliceconstatazione del fenomeno permette dileggerlo in una chiave di per sé menopreconcetta in quanto è il dato statisticoche emerge: la diffusione della medicinanon convenzionale continua ad aumen-tare e circa 1/5 della popolazione vi si ri-volge, il che significa che sul piano medi-co diventa inevitabile chiedersi che cosasta succedendo.La FNOMCeO dimostra di comprendereche la diffusione della medicina non con-

venzionale avviene non per autocura maperché vi sono medici esperti in questaspecificità, e nel 2002 nell’ormai famosodocumento di Terni si pronuncia riser-vando l’esercizio di queste medicine aimedici.Il punto nodale è stato toccato: 1 - sono medici convenzionali coloroche esercitano queste medicine2 - non si tratta di una medicina nonconvenzionale ma di diverse medicinenon convenzionali, raccolte, spessoper mancata conoscenza, in un unicoraccoglitore etichettato come “altro”.La FNOMCeO produce un elenco diquelle che prende in considerazione: • Agopuntura • Chiropratica • Fitoterapia• Medicina Antroposofica• Medicina Ayurvedica • Medicina Omeopatica• Medicina Tradizionale Cinese • Omotossicologia • Osteopatia Se queste medicine indicate dallaFNOMCeO sono state oggetto di diversiprogetti di legge, non c’è stata una ri-caduta positiva di informazione indi-rizzata alla classe medica. Questo ha comportato da una parte ilfatto che i pazienti, spesso vittime lorostessi di preconcetti, si informano auto-nomamente sui diversi metodi di cura, edall’altra che i medici, non essendo a co-noscenza di tutte le informazioni relative,rimangono intrappolati nel preconcettodi chi è favorevole e di chi è contrario,senza tener conto dei rischi reali che en-trambe queste posizioni aprioristichecomportano. È evidente che ci deve essere un modopiù efficace e meno opinionista di proce-dere. Innanzitutto cercando di rispondere alledomande più immediate e naturali: • in che modo vengono curate le per-sone che si rivolgono al non conven-zionale?

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• chi sono i medici che li curano?• che cosa usano?• in che cosa credono, se non alla me-dicina convenzionale?Cerchiamo di rispondere a queste do-mande.• chi sono i medici che li curano?Sono medici.Sono quindi in possesso dell’iter formati-vo convenzionale: laurea, abilitazione,iscrizione all’albo dei medici, talvolta laspecializzazione; alcuni esercitano comeliberi professionisti a tempo pieno, altrisolo a tempo parziale, compatibilmentecon la loro attività come dipendenti ASLo medici di base. Sono medici che ad uncerto punto della loro formazione sonovenuti a contatto con un settore dellemedicine non convenzionali (MNC) ge-neralmente per esperienza diretta (pro-blemi di salute personali o dei famigliari,o degli amici, o di pazienti), ma ancheper curiosità culturale, oppure per francaopposizione, o per non comprensionedell’evoluzione positiva di un pazientecurato in modo “diverso”. Questo hacomportato partecipare a corsi di forma-zione in materia e poi generalmente con-tinuare su quella strada con progressiviapprofondimenti e perfezionamenti.Negli anni ’70 la formazione specifica av-veniva tramite medici autodidatti che in-segnavano ad altri medici interessati adapprendere. La situazione si configuravacome in un lontano passato quando laconoscenza individuale veniva trasmes-sa dal maestro ai discepoli; l’insegna-mento non era strutturato né uniforme inquanto dipendeva dalla personalità dei“maestri”.La generazione di medici che ne è deri-vata ha strutturato scuole ed associazio-ni: il confronto con altre nazioni, gliscambi, la collaborazione, la creazione digruppi di confronto a livello europeo hapermesso di migliorare la didattica, sianei contenuti sia nelle metodiche di inse-gnamento. La diversa legislazione degli altri stati, le

palesi contraddizioni – come ad esempiogli ospedali omeopatici pubblici in Inghil-terra o l’insegnamento universitario del-l’agopuntura in Francia o il niente assolu-to di altri paesi – hanno imposto diriflettere su quale è il profilo professiona-le del medico che esercita le medicinenon convenzionali: profilo definito dallacompetenza, derivata a sua volta dallaformazione e dalle abilità maturate nellapratica. Infatti ciò che contraddistingue una me-dicina non è lo strumento terapeutico,ma la metodologia clinica: questa non sipuò inventare o variare a piacimento per-ché ogni strumento terapeutico deve es-sere utilizzato in modo appropriato. Diconseguenza è necessario garantire unlivello di formazione adeguato derivatodall’esperienza e dal consensus di quan-ti esercitano in questo ambito.La nascita di società scientifiche in ognidisciplina ha permesso di esplicitare tuttiquesti contenuti.Attualmente sono infatti le società scien-tifiche che trasmettono il sapere e con-trollano la qualità delle procedure.Tenuto conto che ogni medicina ha uniter formativo proprio, possiamo comun-que indicare quali sono i criteri in comu-ne che vengono salvaguardati per garan-tire la qualità dell’insegnamento e dellaformazione.Innanzitutto la qualità dei docenti: essidevono essere esperti nelle materie cheinsegnano ed avere una solida e lungaesperienza clinica senza la quale nonpuò esserci garanzia di formare un allie-vo dalla teoria alla pratica. I programmi di insegnamento sono de-finiti ed i corsi durano almeno tre annicon variabilità verso l’alto a seconda del-le discipline. Il termine del corso di studiè concluso da una prova di verifica fina-le.Il completamento del percorso formativoe l’esercizio della pratica clinica defini-scono il profilo professionale di ogni di-sciplina.

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L’errata convinzione che le MNC nonfacciano male (a detta dei pazienti) e almassimo non facciano niente (a detta deimedici) ha comportato che un folto nu-mero di “prescrittori” (medici senza unacompetenza specifica in materia) utilizzi-no in terapia prodotti “naturali” senza co-gnizione di causa alcuna, anche in buo-na fede ma sicuramente senza metodo.L’interesse che alcune aziende dimostra-no tuttora per i medici di base o speciali-sti si è tradotto con la presentazione dimedicinali “innocui” (questo viene dettoper lo più dei medicinali omeopatici), chepossono essere usati in tutta sicurezza inalcune patologie. Quanto questo sia er-rato è evidente: va da sé che se una so-stanza o una preparazione o una mano-vra manuale o un ago è in grado diprodurre cambiamenti in un paziente, lipuò produrre in bene o in male .La competenza serve a questo, a far sìche li produca in bene e a selezionare inprimis quali pazienti sono trattabili oquali è meglio indirizzare ad altre figureprofessionali.Il “prescrittore” quindi è una figura senzaun profilo professionale specifico in unadi queste discipline, che al momento nonha ragion d’essere e in quanto tale peri-coloso per il paziente. Associare terapie diverse con metodoempirico non significa dare più strumentiterapeutici al paziente bensì esporsi al rischio di non poter controllare il casoqualora l’evoluzione non sia quella previ-sta.• quali sono gli strumenti di cura? Ogni disciplina ha strumenti specifici uti-lizzati secondo un paradigma ben defini-to.Essendo le MNC essenzialmente clini-che (sono nate in epoca prelaboratoristi-ca), impongono di sviluppare una se-meiotica ed una osservazione superiorea quella utilizzata in medicina convenzio-nale, nella quale l’evoluzione strumentalee laboratoristica ha influito notevolmentesul piano diagnostico. Ciò non significa

che il medico non convenzionale non uti-lizzi il laboratorio o non esprima una dia-gnosi secondo il metodo convenzionale(egli stesso è anche medico convenzio-nale), ma non è di per sé sufficiente all’intervento terapeutico. In merito agli strumenti terapeutici la me-dicina omeopatica, la medicina antropo-sofica, la medicina omotossicologica uti-lizzano medicinali diluiti e dinamizzati maformulati diversamente secondo la me-todologia specifica di ognuna di questediscipline.L’agopuntura utilizza principalmenteaghi, la fitoterapia utilizza piante, la me-dicina tradizionale cinese e la medicinaayurvedica, oltre ad una serie di presidinon farmacologici, utilizzano piante edaltre sostanze proprie dei paesi che han-no originato queste medicine.La chiropratica e l’osteopatia utilizzanole mani indirizzando l’intervento a livelloarticolare, muscolare, fasciale secondometodologie simili ma diverse.• in che cosa credono, se non alla me-dicina convenzionale?Ciò che è importante sottolineare è che,se qualcosa manca nella medicina nonconvenzionale, è l’approccio fideistico eacritico.La scelta di seguire una formazione nonconvenzionale passa attraverso valuta-zioni e riflessioni proprie della metodolo-gia convenzionale, in quanto base co-mune a tutti i medici. Prima di intervenirepoi su patologie tradizionalmente curatein modo convenzionale, occorre raggiun-gere grande chiarezza metodologica chesupera di gran lunga la semplicistica po-sizione di “crederci” ed arriva a configu-rarsi come profonda consapevolezzadella propria attività secondo l’uno o l’al-tro paradigma.Ciò che sostiene il medico nel continuaread esercitare queste discipline, osteg-giate da molti, accompagnate spesso daricadute negative per l’accusa di anti-scientificità e di facili guadagni, sono i ri-sultati. La motivazione risiede negli esiti

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di buona efficacia (effectiveness) cherende ragione di una professionalità diffi-cile da raggiungere ma ricca di soddisfa-zioni.Se quindi ripristinare o mantenere unbuono stato di salute è l’obiettivo condi-viso tra medico e paziente, fattori criticisono costituiti dal confronto tra espe-rienze diverse e dalla corretta informa-zione al medico in grado di fornire stru-menti utili ad orientare se stesso e i suoipazienti nel modo migliore possibile.Al fine di favorire una maggior chiarezzaconoscitiva in merito alle MNC abbiamodeciso di dedicare una serie di articoliinformativi su ognuna di queste discipli-ne utilizzando un linguaggio comprensi-

bile ed interfacciabile e definendo ognivolta contestualizzazione storica, pre-supposti, metodologia clinica, e compe-tenze per offrire al medico strumenti ido-nei ad approcciare anche i pazienti cheutilizzano medicine non convenzionali.La chiarezza, l’informazione e un lin-guaggio condiviso sono presuppostiindispensabili su cui occorre conver-gere l’impegno, nel convincimentoche solo conoscendo si potrà passaredall’opinione ad un proprio personalepensiero.

Dr. Giuseppina BovinaCoordinatore della Commissione per le

medicine non convenzionali

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AAAA iiii CCCC oooo llll llll iiiiDirettore Sanitario Responsabile: DR. RAFFAELLO BIAGI

Medico Chirurgo Specialista in Psichiatria

40136 BOLOGNAVIA SAN MAMOLO 158 - TEL. 051 581073 - FAX 051 6448061

AMBULATORI:TEL. 051 583013 - 051 331998

051 6446234 - 051 6446916 P.G

. 34219 -

26/0

2/2

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CCCC aaaa ssss aaaa dddd iiii CCCC uuuu rrrr aaaa

OSPEDALE PRIVATO ACCREDITATO PER MALATTIE NERVOSE

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“Codice inmateria diprotezione deidati personali- Scadenza eadempimenti”

I medici e gli odontoiatri liberi professio-nisti e/o convenzionati con il SSN, Titola-ri di studio o ambulatorio o studio asso-ciato, dovranno predisporre, entro il 31dicembre 2005, il documento program-matico sulle misure di sicurezza per iltrattamento dei dati personali e sensibilicon/senza l’ausilio di strumenti elettroni-ci di cui agli articoli rispettivamente 34 e35 del D.Lgs 196/03 (all.ti 1-2).Il documento programmatico dovrà es-sere custodito dal Titolare dello studio onel caso di studio associato dal Respon-sabile e non deve essere inviato ad alcu-na autorità, ma va esibito in caso di spe-cifica richiesta da parte del Garante.Nel documento programmatico (all.to 1),nello spazio riservato al Titolare deve es-sere riportato il nominativo della personafisica o la ragione sociale della personagiuridica, qualora si tratti di studio asso-ciato o di ambulatorio.Al Titolare competono le decisioni relati-ve alle finalità e modalità del trattamentodei dati, la nomina del Responsabile edell’Incaricato.Nello spazio riservato al Responsabiledovrà essere riportato il nominativo dellapersona fisica o la ragione sociale dellapersona giuridica, soltanto se sia statonominato e la data della lettera di incari-co (all.to 3 - lettera di nomina).

Nell’ipotesi in cui non venga nominato ilResponsabile il Titolare ne assume lefunzioni.Il Responsabile può essere interno allastruttura (studio, ambulatorio o studioassociato) ovvero esterno, come nel ca-so dello studio commercialista o del pro-fessionista commercialista che tratta,per conto del Titolare, i dati personali deipazienti e dei dipendenti dello studio oambulatorio o studio associato, a causadella tenuta della contabilità.Nella casella relativa all’Incaricato, senominato, deve essere indicato il nomi-nativo della persona fisica (non è am-messa la nomina di persona giuridica) ela data della lettera di nomina (all.to 4 -lettera di incarico) e l’autorizzazione acompiere le operazioni di trattamento deidati personali e l’avvenuta formazione ela consegna del D.Lgs 196/03 eviden-ziando le principali nozioni di competen-za (all.to 5 - vademecum).L’Incaricato può essere nominato dal Ti-tolare o dal Responsabile ed è sotto ladiretta responsabilità e controllo di chi liha nominati.È consigliabile che le persone che, co-munque, frequentano lo studio o l’ambu-latorio siano nominati incaricati qualoranon rivestano la figura di Responsabile.Nel documento programmatico deve es-sere esplicitato che sono trattati dati per-sonali e sensibili relativi a:– cartella clinica paziente;– dati anagrafici paziente;– dati anagrafici dipendenti;– dati fornitori.In fase di ricognizione devono essere ac-certate le seguenti operazioni:– raccolta;– registrazione,– aggiornamento;– conservazione;– modificazione;– comunicazione;– cancellazione.Il documento deve contenere le misuredi protezione adottate per evitare rischi

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di distruzione, danneggiamento o perditadei dati, accesso non autorizzato al trat-tamento non consentito o non conformealle finalità della raccolta:– parola chiave per accesso elaboratore;– eventuali più parole chiave se diversiincaricati;– periodica modifica parola chiave;– predisposizione copia su supporto ma-gnetico;– adozione misure idonee per il ripristinodell’accesso ai dati.L’analisi dei rischi è personalizzata e so-prattutto in dipendenza dei locali ove èallocato il PC. Se il PC è ubicato al pianoterra è indispensabile che le finestre ven-gano munite di grate o, comunque, di mi-sure tali da non consentire l’accesso inassenza del Titolare e/o dell’Incaricato.La porta di ingresso deve essere chiusaa chiave e il PC deve essere protetto dauna parola chiave che non coincide conla data di nascita o altra chiave alfanu-merica facilmente individuabile.Nel PC devono essere riportati:– cartella clinica se esistente o schedapersonale del paziente;– dati anagrafici dei collaboratori;– dati anagrafici dei fornitori.Deve essere operato uno sbarramentoattraverso password per cui la cartellaclinica può essere consultata soltantodal Titolare dello studio mentre i dati

anagrafici del personale, dei pazienti edei fornitori possono essere consultatidal Responsabile se nominato.La password dell’Incaricato e/o del Re-sponsabile non deve essere portata aconoscenza del titolare.Peraltro è necessario che la passwordvenga conservata in busta chiusa, in unacassetta di sicurezza o in un armadiochiuso a chiave. In caso di necessità o diassenza dell’Incaricato o del Responsa-bile, il Titolare può aprire la busta per co-noscere la parola chiave e, quindi, pro-cedere al trattamento dei dati personali.L’Incaricato allorché rientra in servizioprocederà a individuare una nuova paro-la chiave che conserverà con le modalitàdi cui innanzi.Le stesse modalità valgono per la compila-zione del documento programmatico sen-za l’ausilio di strumenti elettronici ex art.35, vale a dire documentazione cartacea.Nel caso di documentazione cartacea lacartella clinica dei pazienti, i dati anagra-fici dei pazienti, i dati anagrafici dei di-pendenti e i dati anagrafici dei fornitorivanno conservati in un armadio chiuso achiave sotto la responsabilità del Titolare.La porta del locale ove è sito l’armadiodeve essere chiusa a chiave.Cordiali saluti

Il Presidente Giuseppe Del Barone

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CKF POLIAMBULATORIO PRIVATOCENTRO KINESI FISIOTERAPICO DI GIORNO s.a.s.

P.ZZA MARTIRI, 1/2 - 40121 BOLOGNA - � 051 24 91 01 - 25.42.44 r.a. - Fax 051 42 29 343e-mail: [email protected] - www.ckf-digiorno.com - Partita IVA 04141560377

Direttore Sanitario: Dott. LUCIO MARIA MANUELLI - Medico Chirurgo Special ista in FI-S IOKINESITERAPIA - ORTOPEDICA e in ORTOPEDIA e TRAUMATOLOGIA

Autorizzazione Comune di Bologna P.G. 84545 del 21.05.2001

• ONDE D’URTO • LASER NEODIMIO: YAG • LASER CO2 • TECAR • IPERTERMIA • MAGNETO T.E.N.S. • T.E.N.S. ACUSCOPE• ELETTROSTIMOLAZIONI • ELETTROSTIMOLAZIONI COMPEX • CORRENTI DIADINAMICHE • CORRENTI INTERFERENZIALI • CORRENTI FARADICHE • CORRENTIGALVANICHE • IDROGALVANO • IONOFORESI • INFRAROSSI • ULTRAVIOLETTI • ULTRASUONI • PARAFFINA • RADAR • MASSAGGIO • MASSAGGIOLINFODRENAGGIO MANUALE • TRAZIONI VERTEBRALI • KINESI • RIABILITAZIONE FUNZIONALE • RIEDUCAZIONE NEUROMOTORIA • RIABILITAZIONE RESPI-RATORIA • MANIPOLAZIONI VERTEBRALI MANU MEDICA • R.P.G. RIEDUCAZIONE POSTURALE GLOBALE • ISOCINETICA • PALESTRA GENERALE

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RISERVATO AI MEDICI OD ODONTOIATRI CHE TRATTANO I DATI CON STRUMENTI ELETTRONICI

DOCUMENTO PROGRAMMATICO (ex art. 34)

SOGGETTI

TITOLARE

RESPONSABILE (se nominato)

INCARICATO (se nominato)

ELENCO TRATTAMENTO DATI PERSONALI E SENSIBILIa) CARTELLA CLINICA PAZIENTI ❑b) DATI ANAGRAFICI PAZIENTI ❑c) DATI ANAGRAFICI DIPENDENTI ❑d) DATI FORNITORI ❑

AL RESPONSABILE (se individuato) IN DATA .............................................. È STATO AFFIDATO ILCOMPITO DEL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI CON LETTERA DEL .......................................

L’INCARICATO (se individuato) IN DATA ...............................................È STATO AUTORIZZATO ACOMPIERE OPERAZIONI DI TRATTAMENTO CON LETTERA DEL ................................... E SONOSTATE FORNITE LE ISTRUZIONI OPERATIVE (VADEMECUM) E LE PRINCIPALI NOZIONI RELATIVEAL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI.

MISURE DI PROTEZIONE ADOTTATE PER EVITARE RISCHI DI DISTRUZIONE, DANNEGGIAMENTOO PERDITA DEI DATI, ACCESSO NON AUTORIZZATO O TRATTAMENTO NON CONSENTITO O NONCONFORME ALLE FINALITÀ DELLA RACCOLTAa) PAROLA CHIAVE PER ACCESSO ELABORATORE ❑b) EVENTUALI PIÙ PAROLE CHIAVE SE DIVERSI INCARICATI ❑c) PERIODICA MODIFICA PAROLA CHIAVE (3 mesi) ❑d) PREDISPOSIZIONE COPIA DI SICUREZZA SU SUPPORTO MAGNETICO

(almeno settimanalmente) ❑e) ADOZIONE MISURE IDONEE PER IL RIPRISTINO DELL’ACCESSO AI DATI

(password custodita in busta chiusa o nel caso di cartaceo chiusura a chiave dell’armadio) ❑

FORMAZIONE MENSILE DELL’INCARICATO AL TRATTAMENTO

ADOZIONE MISURE DI SEPARAZIONE DATI SENSIBILI DA DATI PERSONALI (il trattamento deidati sensibili dei pazienti e dipendenti sono separati dai dati comuni con accesso selezionato) ❑

REVISIONE ANNUALE DEL DOCUMENTO 2004 ❑2005 ❑2006 ❑

FIRMA DEL TITOLARE

DATA

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Allegato 1

(persona fisica o persona giuridica)

(persona fisica o persona giuridica esterno o interno)

(persona fisica)

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IRISERVATO AI MEDICI OD ODONTOIATRI CHE TRATTANO I DATI SENZA L’AUSILIO DI STRUMENTI ELETTRONICI

DOCUMENTO PROGRAMMATICO (ex art. 35)

SOGGETTI

TITOLARE

RESPONSABILE (se nominato)

INCARICATO (se nominato)

ELENCO TRATTAMENTO DATI PERSONALI E SENSIBILIa) CARTELLA CLINICA PAZIENTI ❑b) DATI ANAGRAFICI PAZIENTI ❑c) DATI ANAGRAFICI DIPENDENTI ❑d) DATI FORNITORI ❑

AL RESPONSABILE (se individuato) IN DATA .............................................. È STATO AFFIDATO ILCOMPITO DEL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI CON LETTERA DEL .......................................

L’INCARICATO (se individuato) IN DATA ...............................................È STATO AUTORIZZATO ACOMPIERE OPERAZIONI DI TRATTAMENTO CON LETTERA DEL ................................... E SONOSTATE FORNITE LE ISTRUZIONI OPERATIVE (VADEMECUM) E LE PRINCIPALI NOZIONI RELATIVEAL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI.

ISTRUZIONI SCRITTE ALL’INCARICATO PER LA CUSTODIA E IL CONTROLLO DI ATTI E DOCUMENTICONTENENTI DATI PERSONALI E DATI SENSIBILI ❑

ISTRUZIONI SCRITTE ALL’INCARICATO PER LA RESTITUZIONE DI ATTI E DOCUMENTI CONTENENTIDATI SENSIBILI AL TERMINE DELLE OPERAZIONI DI TRATTAMENTO AFFIDATE ❑

FORMAZIONE MENSILE DELL’INCARICATO AL TRATTAMENTO ❑

REVISIONE ANNUALE DEL DOCUMENTO 2004 ❑2005 ❑2006 ❑

FIRMA DEL TITOLARE

DATA

Allegato 2

(persona fisica o persona giuridica)

(persona fisica o persona giuridica esterno o interno)

(persona fisica)

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INOMINA RESPONSABILE AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Dott. ..........................MEDICO CHIRURGO

Il sottoscritto/a ............................................. in qualità di titolare del trattamento dei dati

dello Studio medico associato ........................................... con sede in ..........................

NOMINA QUALE RESPONSABILE AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Il/la dott./ssa ...................................................nato a ............................ il ........................

In particolare dovrà:a) raccogliere, registrare, trattare e conservare i dati personali e sensibili sia su suppor-to cartaceo che informatico, avendo cura che l’accesso agli stessi sia consentito solo aisoggetti autorizzati;b) adempiere alla comunicazione dei dati ai soggetti esterni nelle forme previste.

Le rammento che dovrà adottare la parola chiave riservata per l’accesso alla bancadati elettronica che dovrà essere periodicamente modificata.

Data....................................

FIRMA DEL TITOLARE

All.ti artt. 7, 8, 11, 13, 33, 76, 81, 83, 84 del D.Lgs 196/03

p.r. Firma del Responsabile

Allegato 3/A

Page 29: ANNO XXXVII - Marzo 2006N° 3 Una formazione per …...Nuova Classe R. R Consumi (l/100 km): R 500 urbano 19,5 - extra 10,60 - comb. 13,90. CO 2: 331 g/km. R 320 CDI: urbano 12,5 -

27Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

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INOMINA RESPONSABILE AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Dott. ..........................MEDICO CHIRURGO / STUDIO MEDICO ASSOCIATO

Il sottoscritto/a ............................................. in qualità di titolare del trattamento dei dati

dello Studio medico/Studio medico associato ...................... con sede in ........................

NOMINA QUALE RESPONSABILE AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Il/la signor/a - Il/La dott./ssa titolare di Studio commercialista con sede in .................

........................................................... nato/a a ........................ il ..........................

In particolare dovrà:a) raccogliere, registrare, trattare e conservare i dati personali e sensibili sia su suppor-to cartaceo che informatico, avendo cura che l’accesso agli stessi sia consentito solo aisoggetti autorizzati;b) adempiere alla comunicazione dei dati ai soggetti esterni nelle forme previste.

Le rammento che dovrà adottare la parola chiave riservata per l’accesso alla bancadati elettronica che dovrà essere periodicamente modificata.

Data....................................

FIRMA DEL TITOLARE

All.ti artt. 7, 8, 11, 13, 33, 76, 81, 83, 84 del D.Lgs 196/03

p.r. Firma del Responsabile

Allegato 3/B

Page 30: ANNO XXXVII - Marzo 2006N° 3 Una formazione per …...Nuova Classe R. R Consumi (l/100 km): R 500 urbano 19,5 - extra 10,60 - comb. 13,90. CO 2: 331 g/km. R 320 CDI: urbano 12,5 -

28 Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

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INOMINA RESPONSABILE AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Dott. ..........................ODONTOIATRA

Il sottoscritto/a ............................................. in qualità di titolare del trattamento dei dati

dello Studio odontoiatrico associato ................................... con sede in ..........................

NOMINA QUALE RESPONSABILE AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Il/la dott./ssa ...................................................nato a ............................ il ........................

In particolare dovrà:a) raccogliere, registrare, trattare e conservare i dati personali e sensibili sia su suppor-to cartaceo che informatico, avendo cura che l’accesso agli stessi sia consentito solo aisoggetti autorizzati;b) adempiere alla comunicazione dei dati ai soggetti esterni nelle forme previste.

Le rammento che dovrà adottare la parola chiave riservata per l’accesso alla bancadati elettronica che dovrà essere periodicamente modificata.

Data....................................

FIRMA DEL TITOLARE

All.ti artt. 7, 8, 11, 13, 33, 76, 81, 83, 84 del D.Lgs 196/03

p.r. Firma del Responsabile

Allegato 3/C

Page 31: ANNO XXXVII - Marzo 2006N° 3 Una formazione per …...Nuova Classe R. R Consumi (l/100 km): R 500 urbano 19,5 - extra 10,60 - comb. 13,90. CO 2: 331 g/km. R 320 CDI: urbano 12,5 -

29Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

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INOMINA RESPONSABILE AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Dott. ..........................ODONTOIATRA / STUDIO ODONTOIATRICO ASSOCIATO

Il sottoscritto/a ............................................. in qualità di titolare del trattamento dei dati

dello Studio odontoiatrico/Studio odontoiatrico associato ...........................................

con sede in ...................................

NOMINA QUALE RESPONSABILE AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Il signor/a .................................................. nato/a a ............................ il ..........................

Titolare del Laboratorio odontotecnico con sede ..............................................................

In particolare dovrà:a) raccogliere, registrare, trattare e conservare i dati personali e sensibili contenuti nellecartelle cliniche, sia su supporto cartaceo che informatico, avendo cura che l’accessoagli stessi sia consentito solo ai soggetti autorizzati;b) adempiere alla comunicazione dei dati ai soggetti esterni nelle forme previste.

Le rammento che dovrà adottare la parola chiave riservata per l’accesso alla bancadati elettronica che dovrà essere periodicamente modificata.

Data....................................

FIRMA DEL TITOLARE

All.ti artt. 7, 8, 11, 13, 33, 76, 81, 83, 84 del D.Lgs 196/03

p.r. Firma del Responsabile

Allegato 3/D

Page 32: ANNO XXXVII - Marzo 2006N° 3 Una formazione per …...Nuova Classe R. R Consumi (l/100 km): R 500 urbano 19,5 - extra 10,60 - comb. 13,90. CO 2: 331 g/km. R 320 CDI: urbano 12,5 -

30 Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

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INOMINA INCARICATO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Dott. ..........................MEDICO CHIRURGO

Il sottoscritto/a ............................................ in qualità di Titolare del trattamento dei dati

dello Studio medico ............................................ con sede in ...........................................

NOMINA QUALE INCARICATO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Il signor/a ....................................................nato/a a ............................ il ........................

In particolare dovrà:a) raccogliere, registrare, trattare e conservare i dati personali e sensibili contenuti nellecartelle cliniche, sia su supporto cartaceo che informatico, avendo cura che l’accessoagli stessi sia consentito solo ai soggetti autorizzati;b) adempiere alla comunicazione dei dati ai soggetti esterni nelle forme previste.

Le rammento che dovrà adottare la parola chiave riservata per l’accesso alla bancadati elettronica che dovrà essere periodicamente modificata.

Data....................................

FIRMA DEL TITOLARE

All.ti: Istruzioni e artt. 7, 8, 11, 13, 33, 76, 81, 83, 84 del D.Lgs 196/03

p.r. Firma del Responsabile

Allegato 4/A

Page 33: ANNO XXXVII - Marzo 2006N° 3 Una formazione per …...Nuova Classe R. R Consumi (l/100 km): R 500 urbano 19,5 - extra 10,60 - comb. 13,90. CO 2: 331 g/km. R 320 CDI: urbano 12,5 -

31Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

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INOMINA INCARICATO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Dott. ..........................MEDICO CHIRURGO

Il sottoscritto/a .................................. in qualità di Responsabile del trattamento dei dati

dello Studio medico ............................................ con sede in ...........................................

NOMINA QUALE INCARICATO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Il signor/a ....................................................nato/a a ............................ il ........................

In particolare dovrà:a) raccogliere, registrare, trattare e conservare i dati personali e sensibili contenuti nellecartelle cliniche, sia su supporto cartaceo che informatico, avendo cura che l’accessoagli stessi sia consentito solo ai soggetti autorizzati;b) adempiere alla comunicazione dei dati ai soggetti esterni nelle forme previste.

Le rammento che dovrà adottare la parola chiave riservata per l’accesso alla bancadati elettronica che dovrà essere periodicamente modificata.

Data....................................

FIRMA DEL TITOLARE

All.ti: Istruzioni e artt. 7, 8, 11, 13, 33, 76, 81, 83, 84 del D.Lgs 196/03

p.r. Firma del Responsabile

Allegato 4/B

Page 34: ANNO XXXVII - Marzo 2006N° 3 Una formazione per …...Nuova Classe R. R Consumi (l/100 km): R 500 urbano 19,5 - extra 10,60 - comb. 13,90. CO 2: 331 g/km. R 320 CDI: urbano 12,5 -

32 Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

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INOMINA INCARICATO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Dott. ..........................ODONTOIATRA

Il sottoscritto/a ............................................ in qualità di Titolare del trattamento dei dati

dello Studio odontoiatrico ....................................... con sede in ......................................

NOMINA QUALE INCARICATO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Il signor/a ....................................................nato/a a ............................ il ........................

In particolare dovrà:a) raccogliere, registrare, trattare e conservare i dati personali e sensibili contenuti nellecartelle cliniche, sia su supporto cartaceo che informatico, avendo cura che l’accessoagli stessi sia consentito solo ai soggetti autorizzati;b) adempiere alla comunicazione dei dati ai soggetti esterni nelle forme previste.

Le rammento che dovrà adottare la parola chiave riservata per l’accesso alla bancadati elettronica che dovrà essere periodicamente modificata.

Data....................................

FIRMA DEL TITOLARE

All.ti: Istruzioni e artt. 7, 8, 11, 13, 33, 76, 81, 83, 84 del D.Lgs 196/03

p.r. Firma del Responsabile

Allegato 4/C

Page 35: ANNO XXXVII - Marzo 2006N° 3 Una formazione per …...Nuova Classe R. R Consumi (l/100 km): R 500 urbano 19,5 - extra 10,60 - comb. 13,90. CO 2: 331 g/km. R 320 CDI: urbano 12,5 -

33Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

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INOMINA INCARICATO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Dott. ..........................ODONTOIATRA

Il sottoscritto/a .................................. in qualità di Responsabile del trattamento dei dati

dello Studio odontoiatrico ....................................... con sede in ......................................

NOMINA QUALE INCARICATO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Il signor/a ....................................................nato/a a ............................ il ........................

In particolare dovrà:a) raccogliere, registrare, trattare e conservare i dati personali e sensibili contenuti nellecartelle cliniche, sia su supporto cartaceo che informatico, avendo cura che l’accessoagli stessi sia consentito solo ai soggetti autorizzati;b) adempiere alla comunicazione dei dati ai soggetti esterni nelle forme previste.

Le rammento che dovrà adottare la parola chiave riservata per l’accesso alla bancadati elettronica che dovrà essere periodicamente modificata.

Data....................................

FIRMA DEL TITOLARE

All.ti: Istruzioni e artt. 7, 8, 11, 13, 33, 76, 81, 83, 84 del D.Lgs 196/03

p.r. Firma del Responsabile

Allegato 4/D

Page 36: ANNO XXXVII - Marzo 2006N° 3 Una formazione per …...Nuova Classe R. R Consumi (l/100 km): R 500 urbano 19,5 - extra 10,60 - comb. 13,90. CO 2: 331 g/km. R 320 CDI: urbano 12,5 -

34 Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

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INOMINA INCARICATO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Dott. ..........................TITOLARE STRUTTURA SANITARIA

Il sottoscritto/a ............................................ in qualità di Titolare del trattamento dei dati

della struttura sanitaria ............................................ con sede in ......................................

NOMINA QUALE INCARICATO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Il signor/a ....................................................nato/a a ............................ il ........................

In particolare dovrà:a) raccogliere, registrare, trattare e conservare i dati personali e sensibili contenuti nellecartelle cliniche, sia su supporto cartaceo che informatico, avendo cura che l’accessoagli stessi sia consentito solo ai soggetti autorizzati;b) adempiere alla comunicazione dei dati ai soggetti esterni nelle forme previste.

Le rammento che dovrà adottare la parola chiave riservata per l’accesso alla bancadati elettronica che dovrà essere periodicamente modificata.

Data....................................

FIRMA DEL TITOLARE

All.ti: Istruzioni e artt. 7, 8, 11, 13, 33, 76, 81, 83, 84 del D.Lgs 196/03

p.r. Firma del Responsabile

Allegato 4/E

Page 37: ANNO XXXVII - Marzo 2006N° 3 Una formazione per …...Nuova Classe R. R Consumi (l/100 km): R 500 urbano 19,5 - extra 10,60 - comb. 13,90. CO 2: 331 g/km. R 320 CDI: urbano 12,5 -

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INOMINA INCARICATO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Dott. ..........................TITOLARE STRUTTURA SANITARIA

Il sottoscritto/a .................................. in qualità di Responsabile del trattamento dei dati

della struttura sanitaria ............................................ con sede in ......................................

NOMINA QUALE INCARICATO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

Il signor/a ....................................................nato/a a ............................ il ........................

In particolare dovrà:a) raccogliere, registrare, trattare e conservare i dati personali e sensibili contenuti nellecartelle cliniche, sia su supporto cartaceo che informatico, avendo cura che l’accessoagli stessi sia consentito solo ai soggetti autorizzati;b) adempiere alla comunicazione dei dati ai soggetti esterni nelle forme previste.

Le rammento che dovrà adottare la parola chiave riservata per l’accesso alla bancadati elettronica che dovrà essere periodicamente modificata.

Data....................................

FIRMA DEL TITOLARE

All.ti: Istruzioni e artt. 7, 8, 11, 13, 33, 76, 81, 83, 84 del D.Lgs 196/03

p.r. Firma del Responsabile

Allegato 4/F

Page 38: ANNO XXXVII - Marzo 2006N° 3 Una formazione per …...Nuova Classe R. R Consumi (l/100 km): R 500 urbano 19,5 - extra 10,60 - comb. 13,90. CO 2: 331 g/km. R 320 CDI: urbano 12,5 -

36 Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

Allegato 5

VADEMECUM

Rapporti tra medico e pazienteIn occasione della prima visita al pazien-te il medico deve:• informarlo sui diritti e obblighi derivantidal trattamento dei dati personali e sen-sibili di cui al D.Lgs 196/03;• sottoporre alla firma il modulo di con-senso (1).In luogo della sottoscrizione del modulo diconsenso, il medico può trascrivere, unavolta ottenuto il consenso orale, sulla tes-sera sanitaria l’avvenuto consenso ai sen-si dell’art. 81, 2° comma del D.Lgs 196/03.Nell’ipotesi in cui il paziente si rifiuti disottoscrivere il consenso, il medico loinforma che non è a suo carico e quindidi procedere alla scelta di altro sanitario.

Rapporti tra medico e collaboratori• Conferire alla segretaria e/o all’infer-miera, addetta allo studio, l’incarico conapposito modulo (2).• Nominare quale responsabile il titolaredello studio commercialista per il tratta-mento dei dati personali relativi ai pa-zienti e al personale dipendente (per lefatture, buste paga e denuncia redditi).

Obblighi del Titolare• Aggiornare periodicamente i collaborato-ri addetti allo studio sull’applicazione dellalegge della privacy e segreto professionale.

• Adottare le misure per l’accesso selezio-nato dei dati sensibili e dei dati personali.• Procedere con cadenza settimanale alback up e conservare copia del supportomagnetico presso lo studio, in un cas-setto chiuso a chiave, ovvero presso lapropria abitazione o altro luogo dove nonpossa essere distrutto o manomesso.• Proteggere il PC con l’inserimento diuna parola chiave composta di 8 cifreche possono essere alfanumeriche.• Proteggere lo schedario cartaceo, qua-lora esista, in un armadio chiuso a chiave.• Proteggere l’accesso al locale ove è si-tuato il PC e/o lo schedario cartaceo conmisure idonee a scongiurare l’ingresso.• Verificare ogni tre mesi che la parolachiave della banca dati comuni sia modi-ficata dal responsabile o dall’incaricato.• Procedere alla cancellazione dei datipersonali e sensibili successivamente aldecesso o trasferimento dell’assistito adaltro sanitario; in tal caso è opportunoche i dati sensibili contenuti nella cartellaclinica vengano contrassegnati con uncodice alfanumerico corrispondente ainominativi tenuti in un elenco custoditoin luogo distinto.• Conservare i moduli di consenso del pa-ziente o fotocopia della tessera sanitariacon l’annotazione “ha espresso il consensoal trattamento dei dati personali e sensibili”.• Aggiornameno annuale documentoprogrammatico sulla sicurezza.

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37Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

All.to - articoli D.Lgs 196/03

Titolo IIDIRITTO DELL’INTERESSATO

Art. 7(Diritto di accesso ai dati personali

ed altri diritti)1. L’interessato ha diritto di ottenere laconferma dell’esistenza o meno di datipersonali che lo riguardano, anche senon ancora registrati, e la loro comunica-zione in forma intelligibile.

2. L’interessato ha diritto di ottenere:a) dell’origine dei dati personali;b) delle finalità e modalità del trattamento;c) della logica applicata in caso di tratta-mento effettuato con l’ausilio di strumen-ti elettronici;d) degli estremi identificativi del titolare,dei responsabili e del rappresentante de-signato ai sensi dell’articolo 5, comma 2;e) dei soggetti o delle categorie di sog-getti ai quali i dati personali possono es-sere comunicati o che possono venirne aconoscenza in qualità di rappresentantedesignato nel territorio dello Stato, di re-sponsabili o incaricati.

3. L’interessato ha diritto di ottenere:a) l’aggiornamento, la rettificazione ov-vero, quando vi ha interesse, l’integrazio-ne dei dati;b) la cancellazione, la trasformazione informa anonima o il blocco dei dati tratta-ti in violazione di legge, compresi quellidi cui non è necessaria la conservazionein relazione agli scopi per i quali i datisono stati raccolti o successivamentetrattati;c) l’attestazione che le operazioni di cuialle lettere a) e b) sono state portate aconoscenza, anche per quanto riguardail loro contenuto, di coloro ai quali i datisono stati comunicati o diffusi, eccettua-to il caso in cui tale adempimento si rive-la impossibile o comporta un impiego di

mezzi manifestatamente sproporzionatorispetto al diritto tutelato.

4. L’interessato ha diritto di opporsi, intutto o in parte:a) per motivi legittimi al trattamento deidati personali che lo riguardano, ancor-ché pertinenti allo scopo della raccolta;b) al trattamento di dati personali che loriguardano a fini di invio di materialepubblicitario o di vendita diretta o per ilcompimento di ricerche di mercato o dicomunicazione commerciale.

Art. 8(Esercizio dei diritti)

1. I diritti di cui all’articolo 7 sono eserci-tati con richiesta rivolta senza formalitàal titolare o al responsabile, anche per iltramite di un incaricato, alla quale è for-nito idoneo riscontro senza ritardo.

2. I diritti di cui all’articolo 7 non possonoessere esercitati con richiesta al titolareo al responsabile o con ricorso ai sensidell’articolo 145, se i trattamenti di datipersonali sono effettuati:a) in base alle disposizioni del decreto-legge 3 maggio 1991, n. 143, convertito,con modificazioni, dalla legge luglio1991, n. 197, e successive modificazioni,in materia di riciclaggio;b) in base alle disposizioni del decreto-legge 31 dicembre 1991, n. 419, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 18febbraio 1992, n. 172, e successive mo-dificazioni, in materia di sostegno allevittime di richieste estorsive;c) da Commissioni parlamentari d’inchie-sta istituite ai sensi dell’articolo 82 dellaCostituzione;d) da un soggetto pubblico, diverso daglienti pubblici economici, in base adespressa disposizione di legge, peresclusive finalità inerenti alla politica mo-netaria e valutaria, al sistema dei paga-menti, al controllo degli intermediari e deimercati creditizi e finanziari, nonché allatutela della loro stabilità;

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e) ai sensi dell’articolo 24, comma 1, let-tera f), limitatamente al periodo durante ilquale potrebbe derivarne un pregiudizioeffettivo e concreto per lo svolgimentodelle investigazioni difensive o per l’eser-cizio del diritto in sede giudiziaria;f) da fornitori di servizi di comunicazioneelettronica accessibili al pubblico relati-vamente a comunicazioni telefoniche inentrata, salvo che possa derivarne unpregiudizio effettivo e concreto per losvolgimento delle investigazioni difensi-ve di cui alla legge 7 dicembre 2000, n.397;g) per ragioni di giustizia, presso ufficigiudiziari di ogni ordine e grado o il Con-siglio superiore della magistratura o altriorgani di autogoverno o il Ministero dellagiustizia;h) ai sensi dell’articolo 53, fermo restan-do quanto previsto dalla legge 1 aprile1981, n. 121.

3. Il Garante, anche su segnalazione del-l’interessato, nei casi di cui al comma 2,lettere a), b), d), e) ed f) provvede nei mo-di di cui agli articoli 157, 158 e 159 e, neicasi di cui alle lettere c), g) ed h) del me-desimo comma, provvede nei modi dicui all’articolo 160.

4. L’esercizio dei diritti di cui all’articolo7, quando non riguarda dati di carattereoggettivo, può avere luogo salvo checoncerna la rettificazione o l’integrazionedi dati personali di tipo valutativo, relativia giudizi, opinioni o ad altri apprezza-menti di tipo soggettivo, nonché l’indica-zione di condotte da tenersi o di decisio-ni in via di assunzione da parte deltitolare del trattamento.

Titolo IIIREGOLA GENERALI PER

IL TRATTAMENTO DEI DATI

CAPO IREGOLE PER TUTTI I TRATTAMENTI

Art. 11(Modalità del trattamento

e requisiti dei dati)1. I dati personali oggetto di trattamentosono:a) trattati in modo lecito e secondo cor-rettezza;b) raccolti e registrati per scopi determi-nati, espliciti e legittimi, ed utilizzati in al-tre operazioni del trattamento in terminicompatibili con tali scopi;c) esatti e, se necessario, aggiornati;d) pertinenti, completi e non eccedenti ri-spetto alle finalità per le quali sono rac-colti o successivamente trattati;e) conservati in una forma che consental’identificazione dell’interessato per unperiodo di tempo non superiore a quellonecessario agli scopi per i quali essi so-no stati raccolti o successivamente trat-tati.

2. I dati personali trattati in violazionedella disciplina rilevante in materia ditrattamento dei dati personali non pos-sono essere utilizzati.

Art. 13(Informativa)

1. L’interessato o la persona presso laquale sono raccolti i dati personali sonopreviamente informati oralmente o periscritto circa:a) le finalità e le modalità del trattamentocui sono destinati i dati;b) la natura obbligatoria o facoltativa delconferimento dei dati;c) le conseguenze di un eventuale rifiutodi rispondere;d) i soggetti o le categorie di soggetti aiquali i dati personali possono essere co-municati o che possono venirne a cono-scenza in qualità di responsabili o incari-cati, e l’ambito di diffusione dei datimedesimi;e) i diritti di cui all’articolo 7;f) gli estremi identificativi del titolare e, sedesignati, del rappresentante nel territo-rio dello Stato ai sensi dell’articolo 5 e

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del responsabile. Quando il titolare hadesignato più responsabili è indicato al-meno uno di essi, indicando il sito dellarete di comunicazione o le modalità at-traverso le quali è conoscibile in modoagevole l’elenco aggiornato dei respon-sabili. Quando è stato designato un re-sponsabile per il riscontro all’interessatoin caso di esercizio dei diritti di cui all’ar-ticolo 7, è indicato tale responsabile.

2. L’informativa di cui al comma 1 contie-ne anche gli elementi previsti da specifi-che disposizioni del presente codice epuò non comprendere gli elementi giànoti alla persona che fornisce i dati o lacui conoscenza può ostacolare in con-creto l’espletamento, da parte di un sog-getto pubblico, di funzioni ispettive o dicontrollo svolte per finalità di difesa o si-curezza dello Stato oppure di prevenzio-ne, accertamento o repressione di reati.

3. Il Garante può individuare con proprioprovvedimento modalità semplificate perl’informativa fornita in particolare da ser-vizi telefonici di assistenza e informazio-ne al pubblico.

4. Se i dati personali non sono raccoltipresso l’interessato, l’informativa di cuial comma 1, comprensiva delle categoriedi dati trattati, è data al medesimo inte-ressato all’atto della registrazione dei da-ti o, quando è prevista la loro comunica-zione, non oltre la prima comunicazione.

5. La disposizione di cui al comma 4 nonsi applica quando:a) i dati sono trattati in base ad un obbli-go previsto dalla legge, da un regola-mento o dalla normativa comunitaria;b) i dati sono trattati ai fini dello svolgi-mento delle investigazioni difensive dicui alla legge 7 dicembre 2000, n. 397, o,comunque, per far valere o difendere undiritto in sede giudiziaria, sempre che idati siano trattati esclusivamente per talifinalità e per il periodo strettamente ne-

cessario al loro perseguimento;c) l’informativa all’interessato comportaun impiego di mezzi che il Garante, pre-scrivendo eventuali misure appropriate,dichiari manifestatamente sproporzionatirispetto al diritto tutelato, ovvero si riveli,a giudizio del Garante, impossibile.

CAPO IIMISURE MINIME DI SICUREZZA

Art. 33(Misure minime)

1. Nel quadro dei più generali obblighi disicurezza di cui all’articolo 31, o previstida speciali disposizioni, i titolari del trat-tamento sono comunque tenuti ad adot-tare le misure minime individuate nel pre-sente capo o ai sensi dell’articolo 58,comma 3, volte ad assicurare un livellominimo di protezione dei dati personali.

Art. 76(Esercenti professioni sanitariee organismi sanitari pubblici)

1. Gli esercenti le professioni sanitarie egli organismi sanitari pubblici, anche nel-l’ambito di un’attività di rilevante interes-se pubblico ai sensi dell’articolo 85, trat-tano i dati personali idonei a rivelare lostato di salute:a) con il consenso dell’interessato e an-che senza l’autorizzazione del Garante,se il trattamento riguarda dati e opera-zioni indispensabili per perseguire una fi-nalità di tutela della salute o dell’incolu-mità fisica dell’interessato;b) anche senza il consenso dell’interes-sato e previa autorizzazione del Garante,se la finalità di cui alla lettera a) riguardaun terzo o la collettività.

2. Nei casi di cui al comma 1 il consensopuò essere prestato con le modalitàsemplificate di cui al capo II.

3. Nei casi di cui al comma 1 l’autorizza-zione del Garante è rilasciata, salvi i casi

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di particolare urgenza, sentito il Consi-glio superiore di sanità.

Art. 81(Prestazione del consenso)

1. Il consenso al trattamento dei dati idoneia rivelare lo stato di salute, nei casi in cui ènecessario ai sensi del presente codice odi altra disposizione di legge, può esseremanifestato con un’unica dichiarazione,anche oralmente. In tal caso il consenso èdocumentato, anziché con atto scritto del-l’interessato, con annotazione dell’eser-cente la professione sanitaria o dell’organi-smo sanitario pubblico, riferita al tratta-mento di dati effettuato da uno o più sog-getti e all’informativa all’interessato, neimodi indicati negli articoli 78, 79 e 80.

2. Quando il medico o il pediatra forniscel’informativa per conto di più professioni-sti ai sensi dell’articolo 78, comma 4, ol-tre quanto previsto dal comma 1, il con-senso è reso conoscibile ai medesimiprofessionisti con adeguate modalità, an-che attraverso menzione, annotazione oapposizione di un bollino o tagliando suuna carta elettronica o sulla tessera sani-taria, contenente un richiamo al medesi-mo articolo 78, comma 4, e alle eventualidiverse specificazioni apposte all’infor-mativa ai sensi del mdesimo comma.

Art. 83(Altre misure per il rispetto dei diritti

degli interessati)1. I soggetti di cui agli articoli 78, 79 e 80adottano idonee misure per garantire,nell’organizzazione delle prestazioni edei servizi, il rispetto dei diritti, delle li-bertà fondamentali e della dignità degliinteressati, nonché del segreto profes-sionale, fermo restando quanto previstodalle leggi e dai regolamenti in materia dimodalità di trattamento dei dati sensibilie di misure minime di sicurezza.

2. Le misure di cui al comma 1 compren-dono, in particolare:

a) soluzioni volte a rispettare, in relazione aprestazioni sanitarie o ad adempimenti am-ministrativi preceduti da un periodo di attesaall’interno di strutture, un ordine di preceden-za e di chiamata degli interessati prescin-dendo dalla loro individuazione nominativa;b) l’istituzione di appropriate distanze dicortesia, tenendo conto dell’eventualeuso di apparati vocali o di barriere;c) soluzioni tali da prevenire, durante col-loqui, l’indebita conoscenza da parte diterzi di informazioni idonee a rivelare lostato di salute;d) cautele volte ad evitare che le presta-zioni sanitarie, ivi compresa l’eventualedocumentazione di anamnesi, avvengain situazioni di promiscuità derivanti dallemodalità o dai locali prescelti;e) il rispetto della dignità dell’interessatoin occasione della prestazione medica ein ogni operazione di trattamento dei dati;f) la previsione di opportuni accorgimentivolti ad assicurare che, ove necessario, pos-sa essere data correttamente notizia o con-ferma anche telefonica, ai soli terzi legitti-mati, di una prestazione di pronto soccorso;g) la formale previsione, in conformitàagli ordinamenti interni delle struttureospedaliere e territoriali, di adeguate mo-dalità per informare i terzi legittimati inoccasione di visite sulla dislocazione de-gli interessati nell’ambito dei reparti,informandone previamente gli interessatie rispettando eventuali loro contrariemanifestazioni legittime di volontà;h) la messa in atto di procedure, anche diformazione del personale, dirette a pre-venire nei confronti di estranei un’esplici-ta correlazione tra l’interessato e repartio strutture, indicativa dell’esistenza di unparticolare stato di salute;i) la sottoposizione degli incaricati chenon sono tenuti per legge al segreto pro-fessionale a regole di condotta analogheal segreto professionale.

Art. 84(Comunicazione di dati all’interessato)1. I dati personali idonei a rivelare lo

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stato di salute possono essere resi notiall’interessato o ai soggetti di cui all’ar-ticolo 82, comma 2, lettera a), da partedi esercenti le professioni sanitarie edorganismi sanitari, solo per il tramite diun medico designato dall’interessato odal titolare. Il presente comma non siapplica in riferimento ai dati personaliforniti in precedenza dal medesimo in-teressato.

2. Il titolare o il respondabile possonoautorizzare per iscritto esercenti le pro-fessioni sanitarie diversi dai medici, chenell’esercizio dei propri compiti intratten-gono rapporti diretti con i pazienti e sonoincaricati di trattare dati personali idoneia rivelare lo stato di salute, a rendere no-ti i medesimi dati all’interessato o aisogggetti di cui all’articolo 82, comma 2,lettera a). L’atto di incarico individua ap-propriate modalità e cautele rapportateal contesto nel quale è effettuato il tratta-mento di dati.

EMANAil seguente decreto legislativo:

PARTE IDISPOSIZIONI GENERALI

Titolo IPRINCIPI GENERALI

Art. 1(Diritto alla protezione dei dati personali)1. Chiunque ha diritto alla protezione deidati personali che lo riguardano.

Art. 2(Finalità)

1. Il presente testo unico, di seguito de-nominato “codice”, garantisce che il trat-tamento dei dati personali si svolga nelrispetto dei diritti e delle libertà fonda-mentali, nonché della dignità dell’interes-sato, con particolare riferimento alla ri-servatezza, all’identità personale e aldiritto alla protezione dei dati personali.

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Poliambulatorio privatoPcon Day SurgeryDott. OppiciDirettore sanitario Dott. Lauro OppiciMedico Chirurgo - Odontoiatra

n° prot. PG66586 del 16.04.2003 Aut. San. PG.136081 del 28.07.2003

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2. Il trattamento dei dati personali è di-sciplinato assicurando un elevato livellodi tutela dei diritti e delle libertà di cui alcomma 1 nel rispetto dei principi di sem-plificazione, armonizzazione ed efficaciadelle modalità previste per il loro eserci-zio da parte degli interessati, nonché perl’adempimento degli obblighi da partedei titolari del trattamento.

Art. 3(Principio di necessità nel trattamento

dei dati)1. I sistemi informativi e i programmiinformatici sono configurati riducendo alminimo l’utilizzazione di dati personali edi dati identificativi, in modo da esclu-derne il trattamento quando le finalitàperseguite nei singoli casi possono es-sere realizzate mediante, rispettivamen-te, dati anonimi od opportune modalitàche permettano di identificare l’interes-sato solo in caso di necessità.

Art. 4(Definizioni)

1. Ai fini del presente codice si intende per:a) “trattamento”, qualunque operazione ocomplesso di operazioni, effettuati anchesenza l’ausilio di strumenti elettronici,concernenti la raccolta, la registrazione,l’organizzazione, la conservazione, laconsultazione, l’elaborazione, la modifi-cazione, la selezione, l’estrazione, il raf-fronto, l’utilizzo, l’interconnessione, ilblocco, la comunicazione, la diffusione, lacancellazione e la distruzione di dati, an-che se non registrati in una banca di dati;b) “dato personale”, qualunque informa-zione relativa a persona fisica, personagiuridica, ente od associazione, identifi-cati o identificabili, anche indirettamente,mediante riferimento a qualsiasi altrainformazione, ivi compreso un numero diidentificazione personale;c) “dati identificativi”, i dati personali chepermettono l’identificazione diretta del-l’interessato;d) “dati sensibili”, i dati personali idonei a

rivelare l’origine razziale ed etnica, leconvinzioni religiose, filosofiche o di altrogenere, le opinioni politiche, l’adesione apartiti, sindacati, associazioni od orga-nizzazioni a carattere religioso, filosofico,politico o sindacale, nonché i dati perso-nali idonei a rivelare lo stato di salute e lavita sessuale;e) “dati giudiziari”, i dati personali idoneia rivelare provvedimenti di cui all’articolo3, comma 1, lettere da a) a o) e da r) a u),del D.P.R. 14 novembre 2002, n. 313, inmateria di casellario giudiziale, di ana-grafe delle sanzioni amministrative di-pendenti da reato e dei relativi carichipendenti, o la qualità di imputato o di in-dagato ai sensi degli articoli 60 e 61 delcodice di procedura penale;f) “titolare”, la persona fisica, la personagiuridica, la pubblica amministrazione equalsiasi altro ente, associazione od or-ganismo cui competono, anche unita-mente ad altro titolare, le decisioni in or-dine alle finalità, alle modalità deltrattamento di dati personali e agli stru-menti utilizzati, ivi compreso il profilodella sicurezza;g) “responsabile”, la persona fisica, lapersona giuridica, la pubblica ammini-strazione e qualsiasi altro ente, associa-zione od organismo preposti dal titolareal trattamento di dati personali;h) “incaricati”, le persone fisiche autoriz-zate a compiere operazioni di trattamen-to dal titolare o dal responsabile;i) “interessato”, la persona fisica, la per-sona giuridica, l’ente o l’associazione cuisi riferiscono i dati personali;l) “comunicazione”, il dare conoscenzadei dati personali a uno o più soggettideterminati diversi dall’interessato, dalrappresentante del titolare nel territoriodello Stato, dal responsabile e dagli in-caricati, in qualunque forma, anche me-diante la loro messa a disposizione oconsultazione;m) “diffusione”, il dare conoscenza deidati personali a soggetti indeterminati, inqualunque forma, anche mediante la loro

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messa a disposizione o consultazione;n) “dato anonimo”, il dato che in origine,o a seguito di trattamento, non può es-sere associato ad un interessato identifi-cato o identificabile;o) “blocco”, la conservazione di dati per-sonali con sospensione temporanea diogni altra operazione del trattamento;p) “banca di dati”, qualsiasi complessoorganizzato di dati personali, ripartito inuna o più unità dislocate in uno o più siti;q) “Garante”, l’autorità di cui all’articolo153, istituita dalla legge 31 dicembre1996, n. 675.

2. Ai fini del presente codice si intende,inoltre, per:a) “comunicazione elettronica”, ogniinformazione scambiata o trasmessa traun numero finito di soggetti tramite unservizio di comunicazione elettronica ac-cessibile al pubblico. Sono escluse leinformazioni trasmesse al pubblico tra-mite una rete di comunicazione elettroni-ca, come parte di un servizio di radiodif-fusione salvo che le stesse informazionisiano collegate ad un abbonato o utentericevente, identificato o identificabile;b) “chiamata”, la connessione istituita daun servizio telefonico accessibile al pub-blico, che consente la comunicazione bi-direzionale in tempo reale;c) “reti di comunicazione elettronica”, isistemi di trasmissione, le apparecchia-ture di commutazione o di instradamentoe altre risorse che consentono di tra-smettere segnali via cavo, via radio, amezzo di fibre ottiche o con altri mezzielettromagnetici, incluse le reti satellitari,le reti terrestri mobili e fisse a commuta-zione di circuito e a commutazione dipacchetto, compresa Internet, le reti uti-lizzate per la diffusione circolare dei pro-grammi sonori e televisivi, i sistemi per iltrasporto della corrente elettrica, nellamisura in cui sono utilizzati per trasmet-tere i segnali, le reti televisive via cavo,indipendentemente dal tipo di informa-zione trasportato;

d) “rete pubblica di comunicazioni”, unarete di comunicazioni elettroniche utiliz-zata interamente o prevalentemente perfornire servizi di comunicazione elettroni-ca accessibili al pubblico;e) “servizio di comunicazione elettroni-ca”, i servizi consistenti esclusivamenteo prevalentemente nella trasmissione disegnali su reti di comunicazioni elettroni-che, compresi i servizi di telecomunica-zioni e i servizi di trasmissione nelle retiutilizzate per la diffusione circolare radio-televisiva, nei limiti previsti dall’articolo 2,lettera c), della direttiva 2002/21/CE delParlamento europeo e del Consiglio, del7 marzo 2002;f) “abbonato”, qualunque persona fisica,persona giuridica, ente o associazioneparte di un contratto con un fornitore diservizi di comunicazione elettronica ac-cessibili al pubblico per la fornitura di ta-li servizi, o comunque destinatario di taliservizi tramite schede prepagate;g) “utente”, qualsiasi persona fisica cheutilizza un servizio di comunicazioneelettronica accessibile al pubblico, permotivi privati o commerciali, senza es-servi necessariamente abbonata;h) “dati relativi al traffico”, qualsiasi datosottoposto a trattamento ai fini della tra-smissione di una comunicazione su unarete di comunicazione elettronica o dellarelativa fatturazione;i) “dati relativi all’ubicazione”, ogni datotrattato in una rete di comunicazioneelettronica che indica la posizione geo-grafica dell’apparecchiatura terminaledell’utente di un servizio di comunicazio-ne elettronica accessibile al pubblico;l) “servizio a valore aggiunto”, il servizioche richiede il trattamento dei dati relati-vi al traffico o dei dati relativi all’ubicazio-ne diversi dai dati relativi al traffico, oltrea quanto è necessario per la trasmissio-ne di una comunicazione o della relativafatturazione;m) “posta elettronica”, messaggi conte-nenti testi, voci, suoni o immagini tra-smessi attraverso una rete pubblica di

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comunicazione, che possono essere ar-chiviati in rete o nell’apparecchiatura ter-minale ricevente, fino a che il riceventenon ne ha preso conoscenza.

3. Ai fini del presente codice si intende,altresì, per:a) “misure minime”, il complesso dellemisure tecniche, informatiche, organiz-zative, logistiche e procedurali di sicu-rezza che configura il livello minimo diprotezione richiesto in relazione ai rischiprevisti nell’articolo 31;b) “strumenti elettronici”, gli elaboratori, iprogrammi per elaboratori e qualunquedispositivo elettronico o comunque au-tomatizzato con cui si effettua il tratta-mento;c) “autenticazione informatica”, l’insiemedegli strumenti elettronici e delle proce-dure per la verifica anche indiretta dell’i-dentità;d) “credenziali di autenticazione”, i datied i dispositivi, in possesso di una per-sona, da questa conosciuti o ad essaunivocamente correlati, utilizzati per l’au-tenticazione informatica;e) “parola chiave”, componente di unacredenziale di autenticazione associata

ad una persona ed a questa nota, costi-tuita da una sequenza di caratteri o altridati in forma elettronica;f) “profilo di autorizzazione”, l’insiemedelle informazioni, univocamente asso-ciate ad una persona, che consente diindividuare a quali dati essa può acce-dere, nonché i trattamenti ad essa con-sentiti;g) “sistema di autorizzazione”, l’insiemedegli strumenti e delle procedure cheabilitano l’accesso ai dati e alle modalitàdi trattamento degli stessi, in funzionedel profilo di autorizzazione del richie-dente.

4. Ai fini del presente codice si intendeper:a) “scopi storici”, le finalità di studio, in-dagine, ricerca e documentazione di fi-gure, fatti e circostanze del passato;b) “scopi statistici”, le finalità di indaginestatistica o di produzione di risultati stati-stici, anche a mezzo di sistemi informati-vi statistici;c) “scopi scientifici”, le finalità di studio edi indagine sistematica finalizzata allosviluppo delle conoscenze scientifiche inuno specifico settore.

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CENTRO MEDICO S. MICHELE

Piazza S. Michele, n. 2 - 40125 BOLOGNATel. e Fax 051.22.36.80 - e-mail: [email protected]

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DOTT. GIAMMARCO DRAGO

DOTT. GIUSEPPINA SANTESE

P.G

.n. 8

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del 2

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Dott. Stefano Laterza - Direttore Sanitario

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Comunicatodella GiuntaEsecutiva del4 febbraio 2006 In data 4 febbraio si è riunita la GiuntaEsecutiva della Fondazione ONAOSIpresieduta dal Dr. Aristide Paci. È statoapprovato il “testo unico” in materia diassistenza ai disabili e sempre perquanto riguarda i disabili sono stati as-segnati contributi in danaro nei con-fronti di n. 6 soggetti per un importocomplessivo di euro 24.217,00. Inoltre,si è provveduto ad ammettere alle pre-stazioni altri n. 2 soggetti assistiti disa-bili non studenti. In conformità a quan-to stabilito dall‘art. 47 CCNL, ai dipen-denti che hanno maturato un’anzianità

complessiva di anni quattro nei livelliapicali, è stato attribuito l’ulteriore ele-mento retributivo previsto dalla tabellaA del contratto ADEPP. Inoltre, in baseagli accordi sindacali in materia, si èproceduto alla erogazione del saldo delPAR (Premio Aziendale di risultato)2005, per il personale dipendente ed èstato, altresì, deliberato di erogare, alpersonale Dirigente, il saldo relativodella voce retribuzione accessoria co-me previsto dal CCNL. Relativamentealla ripresa delle attività della Residen-za in Montebello, prevista per il 15 feb-braio 2006, la Giunta Esecutiva ha ri-confermato a tempo determinato(14/02/06-30/09/06) il personale giàprecedentemente in attività. Sono statiadottati, inoltre, altri provvedimenti re-lativi al personale e all’ordinaria gestio-ne delle attività della Fondazione.

DR. UMBERTO ROSSA Consigliere di Amministrazione ONAOSI

Delegato alla Comunicazione

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Comunicatodella GiuntaEsecutiva del15 febbraio 2006In data 15 febbraio si è riunita la GiuntaEsecutiva della Fondazione ONAOSIpresieduta dal Dr. Aristide Paci. Parteimportante della seduta è stata dedica-ta agli investimenti in impieghi finanziaried è stato dato mandato di procedereal reinvestimento della liquidità a dispo-sizione in impieghi a medio termine.

Successivamente sono stati presi inesame argomenti relativi all’assistenzae sono stati assegnati sussidi assisten-ziali a numerosi soggetti assistiti, stu-denti universitari e non per un importocomplessivo di euro 1.823.672,87. Si è provveduto a stabilire i compensirelativamente agli esperti e professioni-sti esterni facenti parte di commissionidi studio appositamente istituite perapprofondire varie tematiche. La GiuntaEsecutiva ha, infine, adottato altri prov-vedimenti relativi al personale e all’ordi-naria gestione delle attività della Fon-dazione.

DR. UMBERTO ROSSA Consigliere di Amministrazione ONAOSI

Delegato alla Comunicazione

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COMUNICATO STAMPA

Solido il rapporto dei cittadinicon i medici

Grande soddisfazione esprime il Presi-dente della Federazione Nazionale degliOrdini dei Medici Chirurghi e degli Odon-toiatri, Aristide Paci, per i risultati delMONITOR BIOMEDICO 2006, realizzatodal FORUM per la Ricerca Biomedica edal CENSIS, dove emerge come sia soli-do il rapporto dei cittadini con il propriomedico di medicina generale.Il 72,6%, infatti, giudica ottimo o bravo ilproprio medico di famiglia; l’88,7% indi-ca come sia sempre presente nell’orariodi ricevimento; mentre è l’85,1% a soste-nere come egli valuti sempre attenta-mente i sintomi.Ma dal medico di famiglia non vengonotralasciati nemmeno gli aspetti psicologi-ci e relazionali: oltre il 78% del campioneanalizzato, infatti, sostiene che il propriomedico sia molto attento anche a questiindicatori.Infine, il 41% dichiara di non aver diffi-coltà alcuna a reperirlo fuori dall’orario distudio.“È un’ulteriore conferma – ha dichiaratoPaci – di come il medico di famiglia siauno dei cardini fondamentali nell’ar-chitrave sanitario degli italiani”.

Tali risultati sono stati realizzati analiz-zando un campione di cittadini di quattroregioni italiane, Piemonte, Umbria, Pu-glia e Sardegna: il nord, quindi, il centro,il sud ed un’isola del nostro Paese.E dal nord al Sud il refrain è unico: il veroproblema della santà per i cittadini italia-ni, è la lunghezza delle liste d’attesa, da-to che la indica così oltre il 67% degli ita-liani.“Ma questo – ha dichiarato ancora Paci –non è certo un problema addebitabileai medici, riguardando invece tuttequelle tematiche organizzative del no-stro Servizio Sanitario nazionale cheandranno modificate: e anche su taleargomento i medici vogliono far senti-re alta la loro voce”.È stato infatti proprio il nuovo presidentedella Federazione Nazionale degli Ordinidei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri,Aristide Paci, a sottolineare più volte co-me il problema delle liste d’attesa vadaaffrontato a tutto tondo, evitando stru-mentalizzazioni e atteggiamenti dema-gogici.Il cittadino in sostanza dovrà essereinformato che, quando le prestazionipossono essere oggettivamente e senzanocumento differite, deve evitare pres-sioni, e ciò a tutto vantaggio dell’appro-priatezza della cura.“Spero – ha concluso infine Paci – chequeste cifre sgombrino definitivamen-te il campo – ove fosse necessario –da ogni ombra sulla saldezza del rap-porto medico-paziente: sono cifre nondiffuse da noi, in maniera autoreferen-ziale a difesa della categoria, ma ven-gono rese note da altri autorevoli refe-renti”.

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Nuovo regolamentodi accesso alla ResidenzaMontebello di Perugia

Caro Presidente,desideriamo comunicarLe che con delibe-ra di Giunta n. 231 del 10/12/2005 la Fon-dazione ONAOSI ha provveduto ad ema-nare un nuovo regolamento per quantoriguarda le modalità di accesso alla Resi-denza di Montebello in Perugia, di cui si al-lega copia accompagnata dalle tariffe invigore per il 2006, con la preghiera di di-vulgazione a tutti i sanitari iscritti.Ciò che preme evidenziare è che il nuovoregolamento, venendo incontro alle esi-genze da più parti avanzate, rende più fa-cilmente fruibile la struttura residenziale inquanto viene liberalizzato il limite di età,prima fissato a 60 anni, e viene estesa lapossibilità di accesso a tutti i contribuentiin regola con il pagamento delle quote, oltre alle vedove/i, a prescindere dall’età.È possibile la compresenza di ospiti ac-compagnatori a condizione che sianomaggiorenni.Naturalmente viene mantenuta la prioritàd’accesso per i contribuenti anziani, per levedove/i dei sanitari deceduti e per coloroche abbiano raggiunto il 60° anno di età.Nel caso di contribuenti più giovani il crite-rio di priorità sarà quello dell’età anagrafi-ca unitamente alle annualità contributive.Inoltre sono state introdotte nuove moda-lità di ammissione con agevolazioni per i“gruppi” che potranno anche usufruire del

supporto operativo diretto della Direzionee del Personale della Residenza.Per l’anno in corso l’apertura della Resi-denza di Montebello decorre dal 18 feb-braio 2006.Per ogni ulteriore informazione e per pre-notazioni ci si può rivolgere direttamentealla StrutturaTel. 075 388811Fax 075 3888136E-mail: [email protected] internet: www.onaosi.it.Auspicando di averLe fatto cosa graditae in attesa di avere Lei e i suoi iscritti no-stri graditi ospiti cogliamo l’occasioneper porgere cordiali saluti.

DR. UMBERTO ROSSAConsigliere di Amministrazione ONAOSI

Delegato alla Comunicazione

REQUISITI DI ACCESSORESIDENZA MONTEBELLO

1. SOGGETTI AMMISSIBILI:1.1. Possono presentare richiesta di sog-giorno tutti i Sanitari contribuenti ONAO-SI in regola con i pagamenti, e i coniugidi Sanitari deceduti che risultino esserestati contribuenti della Fondazione;1.2. Hanno diritto preferenziale i contri-buenti anziani e le vedove/i di sanitarideceduti che risultino essere stati contri-buenti della Fondazione, che abbianoraggiunto il 60° anno di età; qualora vi siadisponibilità possono usufruire dellaStruttura anche i contribuenti e le vedo-ve/i ed i sanitari più giovani;

2. DOMANDA PER L’AMMISSIONE2.1. La struttura sarà aperta dal 15 Feb-braio al 31 Ottobre 2006 e dal 15 Dicem-bre 2006 al 10 Gennaio 2007;2.2. È possibile prenotare presso la strut-tura da un minimo di 1 settimana ad unmassimo di 2 settimane consecutive (dasabato a sabato) all’anno. Tra un sog-giorno ed il successivo dovranno tra-scorrere minimo 90 giorni;

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2.3. È possibile effettuare soggiorni infra-settimanali per la durata minima di tregiorni qualora vi sia disponibilità;2.4. L’ammissione avverrà secondo uncriterio cronologico fondato sulla data dipresentazione della domanda di soggior-no; nel caso di richieste superiori alla di-sponibilità, con priorità ai contribuentiche abbiano compiuto il 60° anno di età;2.5. Nel caso di contribuenti più giovani ilcriterio di priorità sarà quello dell’etàanagrafica unitamente alle annualitàcontributive;

3. REQUISITI PER L’AMMISSIONE3.1. Status di contribuente ONAOSI inregola con il pagamento della contribu-zione o coniuge superstite di Sanitarioche sia stato contribuente in vita;3.2. Dichiarazione di completa autosuffi-cienza;3.3. Gli aventi diritto possono avere ospi-ti accompagnatori a condizione che sia-no maggiorenni e sia segnalata all’attodella prenotazione;

4. PRENOTAZIONI4.1. Le prenotazioni devono essere effet-tuate con almeno due settimane di anti-cipo, a mezzo telefono (075-388811) fax(075-3888136) o e-mail ([email protected]);4.2. Dopo la conferma da parte dellaFondazione, la prenotazione andrà for-malizzata con l’invio del 30% della quotatotale che deve pervenire all’ONAOSI en-tro tre giorni dalla data di conferma dellaprenotazione a mezzo bonifico bancario.All’atto della prenotazione è necessario

fornire i dati richiesti da apposito modu-lo;4.3. Il sistema di prenotazione garantiscela trasparenza nell’accettazione cronolo-gicamente determinata dalle richiestepervenute. La direzione della Residenzagarantisce tale principio;

5. SERVIZI COMPRESI5.1. Le tariffe si intendono a persona edal giorno ed includono:• Pernottamento in camere doppie odoppie uso singolo;• Trattamento di pensione completa (vi-no e acqua minerale incluso);• Transfer da e per la stazione FS, da eper il bus terminal;• Copertura assicurativa.La quota non comprende quanto nonespressamente indicato e tutti gli extra dinatura personale.

6. QUOTA DI PARTECIPAZIONE A CARI-CO DEL CONTRIBUENTE6.1. La quota di partecipazione a caricodei contribuenti è pari a quanto espostonelle Tariffe;6.2. Il saldo sarà pagato direttamente al-la partenza;6.3. Per eventuali disdette della prenota-zione verrà trattenuto il 50% della capar-ra versata in caso di rinuncia pervenutafino a 30 giorni prima della data di arrivoe verrà trattenuto il 100% della quota perrinuncia pervenuta da 1 a 30 giorni primadell’inizio del soggiorno.

Il Direttore Generale Enzo Del MonacoIl Presidente Aristide Paci

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49Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

Riscontro diagnosticosulle vittimedella sindromedella morteimprovvisa del lattante

Cari Presidenti,nella “Gazzetta Ufficiale” della Repubbli-ca Italiana n. 34 del 10 febbraio 2006 èstata pubblicata la legge 2 febbraio 2006,n. 31, recante “Disciplina del riscontrodiagnostico sulle vittime della sindromedella morte improvvisa del lattante (SIDS)e di morte inaspettata del feto”.La legge prevede, al fine di promuoverela ricerca e la prevenzione nel settore inesame, che tutti i lattanti vittime dellaSIDS e tutti i feti deceduti senza causaapparente dopo la venticinquesima setti-

mana di gestazione siano sottoposti,previo consenso dei genitori, a riscontrodiagnostico nei centri autorizzati cui de-vono essere inviati gli organi prelevati.Il provvedimento dispone che il riscontrodiagnostico sia effettuato secondo il pro-tocollo diagnostico predisposto dalla pri-ma cattedra dell’Istituto di anatomia pa-tologica dell’Università di Milano. Il sud-detto protocollo per essere applicabiledovrà essere approvato dal Ministerodella salute.Per garantire che ogni decesso sia esa-minato in maniera completa ed esausti-va è richiesta la collaborazione di tutti imedici (ostetrico-ginecologo, neonato-logo, pediatra curante e anatomo-pato-logo) depositari delle informazioni relati-ve alla gravidanza, allo sviluppo fetale,al parto.Il provvedimento dispone, inoltre, chenell’attuazione dei programmi di forma-zione continua in medicina la Commis-sione nazionale provveda affinché ogniostetrico, ginecologo, pediatra, neonato-logo, anatomo patologo, istologo, medi-co di base e personale infermieristicoconsegua crediti formativi in materiadi SIDS.

Il PresidenteAristide Paci

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50 Bollettino Notiziario n° 3 marzo 2006

MEDICI DISPONIBILI PER ATTIVITÀ PROFESSIONALIAGGIORNATO AL 03/03/2006

Cognome - Nome Indirizzo TelefonoAGOSTINI FEDERICA Via Bencivenni 25 – Bologna 051/40.51.22 - 347/31.86.030AHMED S. M. HODMAN Via del Carpentiere, 56 – Bologna 051/53.38.38 - 333/76.28.084AIUTO MARIA ELVIRA Via A.Cividali, 9 – Bologna 051/38.41.97 - 339/73.97.804ANTONACCI NICOLA Via Mazzini, 146 – Bologna 051/63.60.881 - 348/53.17.427BANDINI PATRIZIA Via S.Felice, 57 – Bologna 347/59.24.853BENEDETTI EMANUELA Via S.Felice, 121 – Bologna

Via Massarenti, 41 – S.Giovanni Persiceto 335/56.19.093BONAVINA GIUSEPPE Mura di P.ta Castiglione,3 – Bologna 051/58.01.97 - 340/29.79.142BORRI FRANCESCO Via Breventani, 10 – Bologna 051/615.48.17 - 347/53.31.438CARUSO LORELLA Via L.Alberti, 2 – Bologna 051/55.40.79 - 328/92.58.209CENERINI STEFANO V.le Pepoli, 12 – Bologna 349/34.19.575CONCORDIA ALESSANDRA Via Vezza, 24 – Bologna c/o della Rocca 051/24.41.90 - 347/29.98.754CONTI ELENA Via Pizzardi, 39 – Bologna 051/34.41.81 - 348/69.07.683CRISTINO CRISTINA Via dell’Artigiano – Bologna 339/80.64.132CUICCHI DAJANA Via Santa, 2 – Bologna 051/27.35.21 - 339/67.67.057DANIEL BENYAMIN DANIEL P.zza della Resistenza – Bologna 347/55.79.917ELSADIG GAMALELDEEN Via E.Mattei, 15/4 – Bologna 339/28.72.913 - 051/53.18.48FARNETI DESIDERATA Via Solferino, 4 – Bologna

Via G.Pascoli, 24 – Ravenna 340/72.59.686FIORINI MASSIMILIANO Via Caselle, 4 – S.Lazzaro di S. 349/32.52.049FOCARDI EMANUELA Via S.Giuliano, 3 – Bologna 051/39.82.80 - 347/52.08.162GALIZIA CINZIA Via F.Schiassi, 2 – Bologna 349/36.20.931GALLIERI SIMONA Via E.Levante, 53/a 339/18.65.361 - 051/76.23.04GENTILINI LORENZO Via del Parco, 31 – Bologna 051/91.03.17 - 339/33.07.403GHEDINI FEDERICA Via Poggi, 62 – S.Lazzaro di Savena 051/58.71.259 - 347/88.55.709GORGA FRANCESCO Via Garibaldi, 85/4 – Casalecchio di Reno 051/59.22.80 - 338/16.14.287GRAMMATICO CARLO Via Piella, 5 – Bologna 349/61.12.761GROTTOLA TOMMASO Via S.Lazzaro, 27 – S.Lazzaro di Savena 320/60.77.674HAMEHKHANI AJDAR Via Manzoni, 16 – Castelmaggiore 339/400.79.09IMBRIACO GRAZIA Via Venezia, 6 – Casalecchio di Reno 051/57.63.69 - 333/70.97.815LINTOVOI ELEFTHERIA Via Albertazzi, 25 – Bologna 051/30.07.37 - 329/39.45.558LUCONI SILVIA Via Solari, 7 – Bologna 339/36.27.900MANCINO FRANCO Via G.F.Barbieri, 1 – Bologna 051/35.20.97 - 339/25.05.707MARIGO ROBERTO Via Martucci, 9 – Bologna 051/58.51.72 - 347/85.68.228MATTEI FRANCESCA Via Martinelli, 6 – Bologna 051/38.09.01 - 340/16.04.074MASULLI MASSIMILIANO Via P.Pomponazzi 15 – Bologna 328/8070482MURANO RICCARDO S. Via Montanari, 17 – Bologna 051/30.78.12 - 349/86.82.519MURARIU I.ADIMA Via Rizzoli – Granarolo dell’Emilia 051/76.04.82 - 348/91.48.155NADDAF FADLO Via di Vittorio, 1 – Minerbio 051/66.100.43NANNI LISA Via Murri, 58 – Bologna 051/39.73.42 - 347/77.30.083NYEK NTEPI NICOLAS Via Emilia, 155/c – Bologna 347/57.14.246 - 320/26.64.514ORLANDINI DAVID Via S.Alberto – S.Pietro in Casale 348/25.75.838PERRONE LILIANA GIGLIOLA Via de Gracchi, 2 – Bologna 328/21.68.981POSSANZINI PAOLA Via S.Donato, 211 – Bologna 051/50.45.32 - 347/89.26.578PRATI ANDREA Via Moranti, 5 – Pianoro 347/83.94.839REGA DANIELA Via Angelelli, 15 – Bologna 051/62.30.898 - 389/27.53.452RIZZUTI SIMONA Via Vittorio Veneto, 38 – Bologna 347/68.86.349RUGGERI LETIZIA Via A.Costa, 136 – Bologna 051/61.41.983 - 333/11.07.668RUSSO FULVIO Via Pizzardi, 43 – Bologna 051/39.07.63 - 349/87.78.482SANDIO D. ARNAUD Via Mondo, 22 – Bologna 328/90.28.971SINICROPI GIUSEPPE Via A.Costa,74 – Bologna 328/46.12.065TABANELLI MICHELA Via G.Garzoni, 2/2 – Bologna 051/34.62.07 - 339/75.39.819ZAHLANE DESIREE Via S.dal Ferro, 12 – Bologna 347/81.13.403ZAMBELLI ILARIA Via Massarenti, 196 – Bologna 051/30.78.24 - 328/66.57.248

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MEDICI SPECIALISTI DISPONIBILI PER ATTIVITÀ

Cognome - Nome Specializzazione TelefonoANGONE ANTONIO Corso di Formazione in Medicina Generale 329/73.39.726BONIVENTO CHIARA Medicina Generale 051/58.79.171 - 339/199.57.64BUCHNER SUSANNE Neurologia 348/88.24.573CANTELLI BARBARA Ginecologia e Ostetricia 051/73.59.56 - 338/43.95.877CASATELLO MARIAPIA Corso di Formazione in Medicina Generale 051/63.31.353 - 339/46.91.165CERONI LUANA Endocrinologia e Malattie del Ricambio 340/24.84.273 - 339/42.31.567CONTINI PAOLA Malattie Apparato Respiratorio 347/66.29.912D’ADDIO FRANCESCA Nefrologia 347/48.34.979DE TOMA DAMIANA Medicina Interna 051/39.75.12 - 348/74.52.418DI GIACOMO TIZIANA Anestesia e Rianimazione 349/75.24.133D’IPPOLITO CHIARA Psichiatria 349/86.82.487FRANCA MICHELE Neurologia 333/83.45.159GUERRISI ALFREDO Medicina dello Sport 339/66.23.536LUCENTE PASQUALE Dermatologia e Venerologia 051/38.04.62MACRI’ DAFNI Medicina Fisica e Riabilitazione 051/38.54.34 - 338/60.26.079MARZARI ROSSELLA Otorinolaringoiatria 051/23.76.68 - 335/53.93.123MATTEINI PAOLA Igiene e Medicina Preventiva 051/44.32.41 - 339/48.19.676MONTANARI SARA Corso di Formazione Medicina Generale 051/49.38.16 - 320/16.48.637MURA MAURIZIO Chirurgia Plastica 051/53.57.51 - 347/31.50.140NATALE STEFANIA Scienza dell’alimentazione 051/43.16.59 - 339/78.19.868NICASTRO GIOVANNI Chirurgia Maxillo-Facciale 051/63.60.765 - 339/59.61.395ORSI IRENE Endocrinologia e Malattie del Ricambio 051/64.46.285 - 335/72.31.907PUGLIOLI EMILIO Corso di Formazione in Medicina Generale 051/53.30.09 - 333/30.75.111RAIMONDI MONICA Malattie dell’Apparato Respiratorio 347/21.14.517RUGHI MORENA Dermatologia e Venerologia 051/47.78.95 - 333/47.48.247SANDRI LORENZA Gastroenterologia 051/61.94.193 - 339/86.85.286VILLARI DOMENICO Otorinolaringoiatria 051/58.73.177 - 339/83.02.033VISENTIN STEFANO Pediatria Preventiva e Puericultura 051/23.13.29 - 340/0087972ZAMBRUNI ANDREA Medicina Interna 339/49.82.156

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La Casa di Cura Villa Verde srl, con se-de in Reggio Emilia, struttura privataconvenzionata con il Ssn, ricerca per-sonale medico da inserire nel proprioorganico specializzato in:

• Anestesia e Rianimazione

Per ogni ulteriore dettaglio vi preghiamodi visionare il nostro sito: www.villaver-de.it.

I Curriculum vitae dovranno pervenire:Via posta ordinaria:Villa Verde srlUfficio Risorse UmaneViale Lelio Basso, 142100 Reggio EmiliaTel 0522 328634

Via fax 0522/328640

Via e-mail:[email protected]

Capo dipartimento Risorse Umane Dott.ssa Danica Ugoletti

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La menorragiaQuale sceltaterapeutica?Bologna, 8 Aprile 2006

Questo corso monotematico si propo-ne di ridiscutere le scelte terapeutichenelle situazioni di menorragia, alla lucedelle linee guida, delle richieste delladonna rispetto alla salute e dell’evolu-zione del rapporto medico paziente.L’attenzione verso questo problemarientra negli obiettivi principali del Pro-getto Salvautero ed è prioritario nelleattività dei Centri MeStop.Il programma prevede un’introduzionesul tema della salute della donna inrapporto alla mestruazione e tre ses-sioni rispettivamente sulla terapia or-monale (sistemica e locale), sull’abla-zione endometriale (elettroresezionee ablazione termica) e sugli obiettividi politica sanitaria (con l’analisi deidati regionali, l’utilizzo della medicinadell’evidenza e le prospettive future). La finalità del corso è quindi di ridefiniregli indirizzi terapeutici più appropriatinei casi di menorragia, valutando le op-zioni mediche e chirurgiche alternativeall’isterectomia.

PROGRAMMA SCIENTIFICO8,00 - Registrazione dei partecipanti8,30 - Presentazione, Viviana Zamboni9,00 - Introduzione, Domenico De Aloy-sio9,30-10,45 - TAVOLA ROTONDA“Quando la terapia ormonale?”Modera: Andrea MartoniTerapia ormonale sistemica, StefanoVenturoliTerapia ormonale locale, Valeria Dubi-ni

Conduce la discussione Giovanni Fatto-rini10,45 - Coffee Break11,30-12,45 - TAVOLA ROTONDA“L’ablazione endometriale ha unospazio terapeutico?”Modera: Daniela NascettiAblazione resettoscopica, Paolo Casa-dioAblazione termica, Giampietro Gubbi-niConduce la discussione Glennis Me-nozzi12,45-14,00 - TAVOLA ROTONDA“Quali gli obiettivi di politica sanita-ria?”Moderano: Domenico De Aloysio, Vale-rio Maria Jasonni, Giuseppe PelusiI dati regionali, Silvana BorsariLa medicina dell’evidenza, Gianfran-co GoriGli obiettivi di politica sanitaria, Cor-rado MelegaConducono la discussione Pietro DiDonato, Valeria Dubini14,00 - Conclusione Giampietro Gubbi-ni14,30 - Test di valutazione ECM e chiu-sura dei lavori

RELATORI E MODERATORISILVANA BORSARIDirettore U.O. Complessa Consultori FamiliariAzienda USL Modena (Modena)PAOLO CASADIODirigente Medico I LivelloClinica Ostetrica Ginecologica “Pelusi”Policlinico S. Orsola-Malpighi (Bologna)DOMENICO DE ALOYSIO DirettoreClinica Ostetrica GinecologicaUniversità degli Studi di BolognaPoliclinico S. Orsola-Malpighi (Bologna)PIETRO DI DONATOPrimarioU.O. Ostetricia e GinecologiaOspedale Santissima Annunziata (Cen-to, Ferrara)

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VALERIA DUBINIDirigente Medico I LivelloU.O. Ginecologia e OstetriciaOspedale Misericordia e Dolce (Prato)Direttivo Nazionale AOGOIGIOVANNI FATTORINIResponsabile Struttura Semplice Consultori FamiliariU.O. Ostetricia e Ginecologia Ausl Cittàdi Bologna (Bologna)GIANFRANCO GORIDirettoreUnità Complessa Ostetricia e Ginecolo-gia Ospedale di Forlì (Forlì)GIAMPIETRO GUBBINIEndoscopia GinecologicaCasa di Cura “Madre Fortunata Toniolo”(Bologna)VALERIO MARIA JASONNIProfessore OrdinarioU.O. Ginecologia e OstetriciaUniversità degli Studi di Modena e Reg-gio Emilia (Modena)ANDREA MARTONIDirettoreU.O. Oncologia MedicaPoliclinico S. Orsola-Malpighi (Bologna)CORRADO MELEGADirigente Medico II LivelloU.O. Ostetricia e GinecologiaAzienda Ospedaliera Ospedale Maggiore(Bologna)GLENNIS MENOZZIDirigente Medico II LivelloStruttura Organizzativa Complessa diOstetricia e GinecologiaOspedale di Scandiano (Reggio Emilia)DANIELA NASCETTIEndoscopia GinecologicaCasa di Cura “Madre Fortunata Toniolo”(Bologna)GIUSEPPE PELUSIDirettoreClinica Ostetrica GinecologicaPoliclinico S. Orsola-Malpighi (Bologna)

STEFANO VENTUROLIDirettore Fisiopatologia della Riproduzione UmanaPoliclinico S. Orsola-Malpighi (Bologna)VIVIANA ZAMBONIDirettrice SanitariaCasa di Cura “Madre Fortunata Toniolo”(Bologna)

INFORMAZIONI GENERALISede del CorsoAla San Pio X, Casa di Cura “Madre For-tunata Toniolo” - Via Toscana 3440141 Bologna - Tel. 051/62 22 111

Modalità di IscrizioneL’iscrizione va effettuata esclusivamenteinviando alla Segreteria Organizzativa la“Scheda di Iscrizione” debitamentecompilata in ogni sua parte.Non saranno accettatte iscrizioni a mez-zo telefono.La partecipazione all’evento è riservataalle prime 90 iscrizioni.

E.C.M. Educazione Continua in MedicinaNell’ambito del programma di Educazio-ne Continua in Medicina, sono stati as-segnati alla categoria professionale delMedico Chirurgo n. 4 crediti formativi.

SEGRETERIA SCIENTIFICADott. Giampietro GubbiniDott. Daniela NascettiCasa di Cura “Madre Fortunata Toniolo”,Via Toscana 34 - 40141 BolognaTel. 051/62 22 111 - Fax 051/62 22 539www.mestop.com

SEGRETERIA ORGANIZZATIVAH.t. CONGRESSI srlVia Benedetto Marcello 1 - 40141 BolognaTel. 051/48 08 26 - Fax 051/48 05 82E-mail: [email protected]

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TemperamentiAffettivie DisturboBipolare

8 maggio 2006Casa di Cura San GiuseppeAscoli Piceno

Obiettivo:Il corso, attraverso metodologie di didat-tica attiva e approcci di tipo esperienzia-le, si propone l’obiettivo di approfondirele conoscenze e sviluppare capacità nellarelazione di aiuto in ambito psichiatrico.

Struttura e sede del corso:Il corso è strutturato su una giornata dicarattere teorico e di carattere esperien-ziale.Il corso si terrà presso la Casa di CuraSan Giuseppe - Aula Auditorium (PianoTerra).

Relatori:Dott.ssa Alice SanguigniMedico Psichiatra e PsicoterapeutaDirettore Sanitario Casa di Cura San Giu-seppeDott.ssa Paola SaraccoPsicologa Specialista in Psicologia ClinicaA.O. Molinette di TorinoDott. Umberto AlbertMedico PsichiatraDirigente Medico I LivelloA.O. San Giovanni Battista di Torino

PROGRAMMAOre 8.45-9.00 - Registrazione dei parte-cipantiOre 9-9.30 - Presentazione del corso -Dott.ssa Sanguigni

Ore 9.30-10.30 - Il Concetto di spettrobipolare allargato: dal DSM-IV alle pro-poste di Akiskal - Dott. AlbertOre 10.30-11.00 - Coffee BreakOre 11.00-12.00 - I temperamenti affetti-vi - Dott.ssa SaraccoOre 12.00-13.00 - L’utilità della diagnositemperamentale: applicazioni clinichenel disturbo bipolare - Dott. AlbertOre 13.00-13.30 - DiscussioneOre 13.30-14.30 - Pausa pranzoOre 14.30-15.30 - “The semi-structuredaffective temperament interview” (TEM-PS-I) di Akiskal: presentazione dello stru-mento e addestramento alla sommini-strazione - Dott.ssa SaraccoOre 15.30-16.00 - Coffee BreakOre 16.00-17.00 - Caso Clinico: uso del-la TEMPS-I nella gestione clinica di unpaziente - Dott.ssa SaraccoOre 17.00-17.30 - DiscussioneOre 17.30-18.00 - Compilazione dei que-stionari di apprendimento e gradimentodel corso

Aspetti Organizzativi:La partecipazione al corso è riservata adun massimo di 15 Medici, 20 Psicologi,50 Infermieri Professionali e 15 altri par-tecipanti senza obbligo di crediti.La quota di iscrizione è pari ad € 72,00(€ 60,00 + IVA 20%) ed è comprensiva dipartecipazione ai lavori scientifici, del kitcongressuale del volume degli atti e del-l’attestato di frequenza.

Modalità di iscrizione:Verificare la disponibilità di posti telefo-nando al numero 0736-42235 chiedendodell’Ufficio Risorse Umane e Qualità dal-le ore 9.00 alle ore 13.00 tutti i giornitranne la domenica.

ATTENZIONE: in caso di impossibilità apartecipare all’evento formativo è neces-sario comunicare la cancellazione periscritto. Gli annullamenti effettuati in dataantecedente il 30 aprile 2006 danno dirit-to ad un rimborso con una decurtazione

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del 30% delle spese amministrative. Gliannullamenti effettuati in data successi-va al 30 aprile 2006 non danno diritto adalcun rimborso.

Ai partecipanti verrà rilasciato l’attestatodi partecipazione ed il certificato di asse-gnazione dei crediti formativi ECM (se lavalutazione finale risulta positiva).

Come raggiungerci:In auto:Autostrada Adriatica A14 - Uscita “SanBenedetto del Tronto”Superstrada Ascoli-Mare - Uscita AscoliPiceno Zona Marino - FolignanoSeguire le indicazioni per l’Ospedale CivileIn treno:Stazione di San Benedetto del TrontoBus per Ascoli Piceno esterno alla Sta-zione (ogni 40 min.)In aereo:Aeroporto di Ancona - FalconaraProseguire sul treno

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Corso di Formazione il colloquiod’aiuto“centrato sulla persona” nelle professioni sanitarie

12 e 26 maggio 2006 - 9 e 16 giugno 2006Casa di Cura San GiuseppeAscoli Piceno

PROGRAMMA DELLE GIORNATEVenerdì 12 maggio 20069.00-10.00 - Presentazione generale delcorso: finalità e obiettivi. Test d’ingresso10.00-11.00 - Il problema della salute:dal modello bio-medico al modello bio-psico-socialeCoffee break11.05-12.00 - Le abilità delle RelazioniUmane efficaci12.00-13.00 - L’Approccio Centrato sulla

Persona di Carl Rogers: le qualità distin-tive della relazione13.00-14.30 - Pausa pranzo14.30-15.45 - GRUPPI DI LAVORO15.45-16.55 - Laboratori EsperienzialiLaborat. 1: stabilire l’appartenenza delproblemaLaborat. 2: le situazioni relazionali pro-blematicheCoffee break17.00-18.00 - SESSIONE PLENARIADiscussione e riflessione in sessione ple-naria: rilievi e modalità operative delle te-matiche affrontate

Venerdì 22 maggio 20069.00-10.00 - La comunicazione efficace:forme di ascolto10.00-11.00 - Comunicare la persona apersona: il processo della comunicazio-ne a due vieCoffee break11.05-12.00 - L’ascolto empatico e lesue caratteristiche12.00-12.30 - Il processo di aiuto e la co-struzione di una relazione di aiuto. Il rap-porto facilitatore/cliente12.30-13.00 - SESSIONE PLENARIADiscussione e riflessione in sessione ple-naria: rilievi e modalità operative delle te-matiche affrontate13.00-14.30 - Pausa pranzo

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14.30-15.45 - GRUPPI DI LAVORO15.45-16.45 - Laboratori EsperienzialiLaborat. 1: ascolto passivoLaborat. 2: ascolto intenzionaleCoffee break16.50-17.30 - Laboratori EsperienzialiLaborat. 1: esperienze di ascoltoLaborat. 2: ascoltare e rispondere17.30-18.00 - SESSIONE PLENARIADiscussione e riflessione in sessione ple-naria: rilievi e modalità operative delle te-matiche affrontate

Venerdì 09 giugno 20069.00-9.30 - Introduzione esperienziale al-le tematiche del giorno (attivazione delgruppo)9.30-10.30 - Ascoltare i sentimenti: l’In-telligenza Emotiva e le competenze per-sonali e sociali10.30-11.15 - Basi dell’ascolto: strutturae dinamica del colloquioCoffee break11.20-12.00 - Ascoltare e comprenderesentimenti e contenuti dei messaggi.Ascolto efficace e conduzione del collo-quio12.00-13.00 - Laboratori EsperienzialiLaboratori di ascolto empatico e di anali-si delle problematiche emerse13.00-14.30 - Pausa pranzo14.30-15.45 - GRUPPI DI LAVORO15.45-16.45 - Laboratori EsperienzialiLaborat. 1: Riconoscere le risposte diascolto empaticoCoffee break16.50-17.30 - Laborat. 2: Simulazioneconduzione colloqui17.30-18.00 - SESSIONE PLENARIADiscussione e riflessione in sessione ple-naria: rilievi e modalità operative delle te-matiche affrontate

Venerdì 16 giugno 20069.00-9.30 - Introduzione esperienziale al-le tematiche del giorno (attivazione delgruppo)9.30-10.30 - Fattori di ostacolo nel collo-quio d’aiuto

10.30-11.30 - Ascolto e confronto: ilmessaggio-io di confrontoCoffee break11.35-12.30 - Laboratori EsperienzialiLaboratori di ascolto empatico: analisidelle forme di ostacolo all’ascolto12.30-13.00 - SESSIONE PLENARIADiscussione e riflessione in sessione ple-naria: rilievi e modalità operative delle te-matiche affrontate13.00-14.30 - Pausa pranzo14.30-15.45 - GRUPPI DI LAVORO15.45-16.45 - Laboratori EsperienzialiLaboratorio: riconoscere in un colloquiostrutturato gli elementi della comunica-zione efficace e la loro funzioneCoffee break16.50-17.30 - SESSIONE PLENARIADiscussione e riflessioni finali sui variaspetti del corso17.30-18.00 - Compilazione dei Questio-nari: di verifica dell’intervento formativo edi gradimento

Finalità:Lo scopo principale del corso è di svilup-pare e di affinare la competenza relazio-nale e di aiuto dell’operatore, insieme adalcune abilità processuali della comuni-cazione indispensabili nell’ambito delleattività sanitarie. L’intento è di contribuirealla formazione di un operatore partico-larmente efficace nella interazione di aiu-to. L’efficacia riguarda essenzialmente lacapacità di ascoltare e di rispondereadeguatamente ai bisogni di salute deisoggetti che si rivolgono alle figure sani-tarie, realizzando forme di colloquio diaiuto “centrate sulla persona” finalizzatealla comprensione e al supporto delleproblematiche personali e interpersonali.

Docenti:Il corso è condotto dal dott. Filippo Pe-saresi e dal dott. Renato Vignati, psico-logi psicoterapeuti. Entrambi si sonospecializzati presso l’Istituto dell’Ap-proccio Centrato sulla Persona, fondatoda Carl Rogers, e collaborano con lo

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stesso Istituto come formatori qualificatidei corsi di Thomas Gordon sull’EfficaciaUmana. Svolgono da molti anni attivitàprofessionale presso Enti e Istituzioni, inparticolare curando l’aggiornamento e laformazione del personale sociosanitarioe scolastico-educativo. Autori di articoliscientifici e di pubblicazioni sui diversitemi della Psicologia della Salute, eserci-tano la libera professione clinica, anchein convenzione con strutture sanitarie.

Modalità di iscrizione:Verificare la disponibilità di posti telefo-nando al numero 0736-42235 chiedendodell’Ufficio Risorse Umane e Qualità dal-le ore 9.00 alle ore 13.00 tutti i giornitranne i festivi.

ATTENZIONE: in caso di impossibilità apartecipare all’evento formativo è neces-sario comunicare la cancellazione periscritto. Gli annullamenti effettuati in dataantecedente il 30 aprile 2006 danno dirit-to ad un rimborso con una decurtazionedel 30% delle spese amministrative. Gli

annullamenti effettuati in data successi-va al 30 aprile 2006 non danno diritto adalcun rimborso.

Aspetti Organizzativi:La partecipazione al corso è riservata adun massimo di 60 partecipanti. La quotadi iscrizione è pari ad Euro 200,00 IVA in-clusa ed è comprensiva di: partecipazio-ne ai lavori scientifici, kit congressuale,volume degli atti, attestato di frequenza.

Come raggiungerci:In auto:Autostrada Adriatica A14 - Uscita “SanBenedetto del Tronto”Superstrada Ascoli-Mare - Uscita AscoliPiceno Zona Marino - FolignanoSeguire le indicazioni per l’Ospedale CivileIn treno:Stazione di San Benedetto del TrontoBus per Ascoli Piceno esterno alla Sta-zione (ogni 40 min.)In aereo:Aeroporto di Ancona - FalconaraProseguire sul treno

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VIII Forum Nazionale diOncologiaMedicaTrattamentiadiuvantiBologna, 25-26 Maggio 2006Golden Tulip Aemilia HotelVia Zaccherini Alvisi, 16 - Bologna

Cari Colleghi,l’argomento dell’VIII Forum di OncologiaMedica della Società Italiana Tumori(SIT) riguarda i trattamenti adiuvanti cherappresentano una pietra miliare nellastoria dell’oncologia medica.Oggi l’impiego di questo tipo di terapia èpraticamente rivolto alla maggioranzadei tumori operati che, sulla base dell’e-stensione e della caratterizzazione clini-co-patologica e bio-molecolare, vengo-no considerati ad alto rischio di ripresa.L’obiettivo primario dei trattamenti adiu-vanti è quello di migliorare in modo signi-ficativo la sopravvivenza libera da malat-tia ma soprattutto la sopravvivenzaglobale che si traduce in un aumentodelle guarigioni.Questo Forum, che vede coinvolti onco-

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logi, radioterapisti, chirurghi, patologi ebiologi, oltre a rappresentare un momen-to importante di discussione e di verificadei trattamenti adiuvanti nelle neoplasiepiù frequenti, vuole ribadire la necessità,l’efficacia e l’utilità dell’impegno multidi-sciplinare nella strategia terapeutica deitumori al fine di migliorare i risultati finali.Nel programma del Forum, inoltre, sonostate inserite alcune letture su argomentidi pratica clinica e di grande rilevanzascientifica che vedono la partecipazionedi autorevoli esperti.Nell’esprimere la nostra gratitudine alPresidente della SIT per averci dato l’op-portunità di riunire a Bologna tanti illustricolleghi ed amici, siamo veramente lietied onorati di invitarTi all’VIII Forum diOncologia Medica e Ti ringraziamo find’ora per la partecipazione e per il Tuoprezioso contributo scientifico.Arrivederci a Bologna

Alceste Masina - Giuseppe Paladini

PROGRAMMAGiovedì 25 maggioOre 15.30 - Presentazione del Forum eapertura dei lavori - G. Paladini, A Masina

Prima SessioneTrattamenti adiuvanti dei tumori delpolmone NSCModeratori: R. Sacco, P. L. ZoratOre 15.40 - Update sulla terapia medi-ca - B. FranciosiOre 16.00 - Update sulla Radioterapia -G. P. FrezzaOre 16.20 - Discussant - E. Barbieri, G. LelliOre 16.40 - Discussione

Seconda SessioneOre 16.50 - Trattamenti adiuvanti delCarcinoma della ProstataModeratori: S. Cariello, G. MartoranaOre 17.00 - Update sulla terapia ormo-nale - G. CrucianiOre 17.20 - Update sulla Radioterapia -L. Busatti

Ore 17.40 - Discussant - V. Patella, G.SeveriniOre 18.00 - DiscussioneOre 15.15 - Inaugurazione del Forum eSaluto delle AutoritàOre 19.00 - Lettera InauguraleLe terapie biologiche in adiuvanti trasperanza ed economia - G. ColucciPresenta: G. PaladiniOre 19.30 - Cocktail di benvenuto

Venerdì 26 maggioTerza SessioneOre 8.30 - Trattamenti adiuvanti dei tu-mori dell’apparato digerente: Stoma-co e PancreasModeratori: A. Bolognese, S. SandrucciOre 08.40- Carcinoma dello stomaco:luci ed ombre - P. ManenteOre 9.00 - Carcinoma del pancreas: lu-ci ed ombre - G. BiascoOre 9.20 - Discussant - F. Artioli, R. CasadeiOre 9.40 - DiscussioneOre 9.50 - LetturaLa genetica nella prevenzione e nellaterapia dei tumori - A. GiordanoPresenta: A. BarbarisiOre 10.20 - Coffee Break

Quarta SessioneOre 10.40 - Trattamenti adiuvanti deitumori dell’apparato digerente: colon-rettoModeratori: S. Crispino, C. NataleOre 10.50 - Caratterizzazione patologi-ca e biomolecolare ai fini prognosticie terapeutici - A. D’ErricoOre 11.10 - Carcinoma del colon-retto:stato dell’arte e novità - E. MaielloOre 11.30 - Presentazione degli StudiMOSAIC e PETACC 3 - C. BoniOre 11.50 - Discussant - C. Pinto, G.UgoliniOre 12.20 - DiscussioneOre 12.30 - LetturaTrattamenti adiuvanti e tossicità ema-tologica: novità nella profilassi e neltrattamento - G. RostiPresenta: G. Tuveri

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Ore 13.00 - Colazione di lavoroOre 14.30 - LetturaTrattamenti adiuvanti e cardiotossi-cità: profilassi, trattamento e monito-raggio - S. RomitoPresenta: C. Bumma

Quinta SessioneOre 15.00 - Trattamenti adiuvanti delCarcinoma della mammella (I parte)Moderatori: A. Martoni, S. BarniOre 15.10 - Presentazione casi clinici eTelevoto - A. Fini, M. Lenzi, C. ZamagniOre 15.40 - Regimi con Taxani: criteridi selezione, risultati e tossicità - R.MattioliOre 16.00 - Il Carcinoma della mam-mella nelle donne sopra i 70-75 annicon RO negativi: problematiche e pro-spettive - L. RepettoOre 16.20 - Trastuzumab nella terapiaadiuvante del Carcinoma mammario:aspetti etici e criteri di selezione - M.Lopez

Ore 16.40 - Casi clinici e TelevotoOre 17.00 - DiscussioneCoffee open

Sesta SessioneOre 17.10 - Trattamenti adiuvanti delCarcinoma della mammella (II parte)Moderatori: F. Pannuti, M. TaffurelliOre 17.20 - Gli inibitori dell’aromatasi:conoscenze attuali e problemi aperti -R. IaffaioliOre 17.40 - Soppressione estrogenicatotale nelle donne in pre-menopausa:novità e qualità della vita - A. Frassol-datiOre 18.00 - Il carcinoma duttale in situ:problematiche cliniche e patologiche -D. SantiniOre 18.20 - Discussant - I. Ammendolia,A. De Nigris. A. RossiOre 18.50 - DiscussioneOre 19.00 - Conclusioni e chiusura deilavori - A. Masina, G. Paladini

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L’intelligenzacorporea

Corso introduttivo allaIntegrazione Posturale

ed alla relazionea mediazione corporea

N. 33 CREDITI ECM

Il corso teorico-pratico ha lo scopo dipresentare le basi della Integrazione Po-sturale, una delle tecniche di bodyworkpiù efficaci e versatili, nata in quel fecon-do laboratorio della Psicologia Umanisti-ca che era la California degli anni 70.

Suo principale obiettivo è lo sviluppo dicapacità nel campo della relazione cor-porea ed una comprensione dinamicadelle interazioni tra corpo, mente, emo-zionalità in un contesto sistemico e tran-spersonale.

PROGRAMMASabato 1 aprile 2006 - ore 10Prima SessioneIl corpo quale mediatore della comu-nicazione• L’Integrazione Posturale: origini, inqua-dramento teorico, tecniche similari diBodywork. • Il concetto olistico di relazione.• L’approccio al corpo strutturale, postu-rale, bioenergetico, transpersonale. • Il contatto corporeo. Consapevolezzadel tocco, multidimensionalità dell’ap-proccio somatico.

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• Esercizi pratici: tecniche dolci di con-tatto e riequilibrio energetico.

Sabato 27 maggio 2006 - ore 10Seconda SessioneIl linguaggio somatico• Cosa può raccontarci il corpo. La psico-logia corporea, Reich, Lowen, la bioener-getica. Tipi caratteriali loweniani (cenni).• La lettura del corpo - esercitazioni pratichee sensibilizzazione al linguaggio del corpo.

Sabato 10 giugno 2006 - ore 10Terza SessioneLa respirazione• Significati e simbolismo. • La respirazione nella vita, nello sport,nelle attività che coinvolgono il corpo. Ilrespiro come strumento di mediazione nelrapporto. Respirazione e comunicazionenon verbale. Tecniche catartiche e dolci.• Tecniche respiratorie light applicate in si-nergia con il bodywork. Esercitazioni di re-spirazione e comunicazione non verbale.

Sabato 30 settembre 2006 - ore 10Quarta SessioneLa parte superiore del corpo. La zonasociale• Lettura, significati, simbolismo, dimo-strazione di bodywork per la zona supe-riore del corpo.• Esercitazioni pratiche in gruppo.

Domenica 8 ottobre 2006 - ore 10Quinta SessioneLe gambe, il grounding• Lettura, significati, simbolismo. Eserci-zi bioenergetici di radicamento al suolo,dimostrazione di bodywork per la zonainferiore del corpo.• Esercitazioni pratiche in gruppo e valu-tazione.

Il corso è aperto a psicologi, medici, na-turopati, terapisti della riabilitazione e aquanti abbiano una significativa relazio-ne con la corporeità nella loro attività. N.33 crediti ECM per tutte le professioni.

È richiesta una disposizione verso il con-tatto corporeo o precedenti esperienzedi massaggio o bioenergetica.Il corso è riconosciuto dalla AIPT (Asso-ciazione di Integrazione Posturale Tran-spersonale) quale propedeutico per laformazione in Integrazione Posturale.Il Programma della durata di 35 ore, è ripar-tito in cinque giorni dalle ore 10 alle ore 18.

Modalità di iscrizione:Sono ammessi massimo 24 partecipanti, icriteri di ammissione saranno stabiliti sul-la base dei titoli e di eventuale colloquio.Le domande in carta semplice, vanno in-dirizzate al Responsabile del Corso, cor-redate da:• Curriculum vitae, studi e professionale• Una foto formato tessera• Copia del contributo di ammissione di €30,00 da effettuarsi sul conto corrente po-stale n° 12701256 intestato: Istituto diAnalisi Immaginativa - Via Dante, 209 -26100 Cremona, oppure BNL Ag. CorsoCampi 4/10 - 26100 Cremona, coordinatebancarie: ABI 01005 - CAB 11400 - C/C n°11847 Intestato: Istituto di Analisi Immagi-nativa - Cremona, indicando nella causale:contributo ammissione Corso introduttivoalla Integrazione Posturale. Il contributonon è in alcun modo rimborsabile.La quota di partecipazione è di € 500,00e dovrà essere versata sul c/c Postale oBancario di cui sopra secondo le se-guenti modalità: 1. € 300,00 all’iscrizione, 2. € 200,00 entro il 3 dicembre 2005.L’attività si terrà presso la Sede dell’Isti-tuto di Analisi Immaginativa - Via Dante,209 - Cremona

Responsabile e Docente del Corso:Dott. MASSIMO SOLDATI – Psicologo-psicoterapeuta. Membro dell’Internatio-nal Council of Postural Integration Trai-ners (Gent, Belgio). Docente pressol’Istituto di Medicina Naturale di Urbino -Corso di Naturopatia; Docente di Tecnicadi Lettura Corporea presso la Scuola diFormazione in Psicoterapia di Cremona.

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Effetti biologici,complicanze e strategie della PRK

Giovedì 26 aprile 2006Policlinico S. OrsolaVia Massarenti, 9 - BolognaAula Magna Clinica OculisticaPad. 23 - ore 18.00

17.30 - Iscrizione partecipanti e conse-gna questionari ECM18.00-18.15 - Introduzione al corso -Prof. Adolfo Sebastiani18.15-18.55 - Effetti biologici dellaPRK - Prof. Adolfo SebastianiDiscussione19.10-19.30 - La selezione del candi-dato - Dott. G LambertiDiscussione19.45-20.05 - Break20.05-20.45 - Complicanze e strategiedella PRK - Prof. A SebastianiDiscussione

21.00-21.20 - La fotoablazione “custo-mizzata” e il cheratocono - Dott. G.Lamberti21.20-22.00 - Discussione finale e test diapprendimento

I relatori fanno parte del Dipartimento diDiscipline Medico Chirurgiche della Co-municazione e del Comportamento - Se-zione di Clinica Oculistica (Direttore Prof.A.Sebastiani) - Università degli Studi diFerrara

ECM Educazione Continua in MedicinaAll’evento (cod. id. 27059) sono stati as-segnati n. 4 crediti formativi (determinadella Regione Emilia Romagna n. 18727del 16/12/2005).Target dell’evento: Medico Chirurgo,Ortottista, InfermiereDiscipline prevalenti: Oftalmologia,Medicina Generale (Medici di Famiglia),Biochimica Clinica, Fisica Sanitaria

Partecipazione gratuita, pre-iscrizionipresso la Segreteria Organizzativa:Dott. Paolo Perri, Università di Ferrara,tel. 0532 206338 e-mail: [email protected] Piera Versura, Università di Bologna,tel. 051 6364646, [email protected], www.aosp.bo.it/oftacampos

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Affittasi ambulatorio medico vicinanzeS. Orsola. Disponibilità da maggio p.v.per singole-mezze giornate con possi-bilità di servizio di segreteria. DoppiServizi (bagno handicap). Per informa-zioni telefonare 339/8855207.

Affittasi (anche per singole giornate)stanza libera in poliambulatorio pianoterra a norma Via Ortolani Bologna (confermata utobus antistante). Servizio disegreteria. Per informazioni tel.051/547396 - Cell. 347/2212398.

Ambulatorio zona Murri affittasi con im-pianti a norma, clima, attesa, sterizza-zione, 2 bagni-antibagni, 1 studio liberoadatto per medico generico o speciali-sta, 1 studio completamente attrezzatoper odontoiatri. Esamino richieste peraffitto a giornate. Tel. 347/2820717.

Offresi mezze giornate c/o studio medi-co centrale in S. Lazzaro di Savena(Bo). Perferibilmente dermatologo/a odietologo/a. Tel. 335/6571046.

Per cessata attività affittasi studio den-tistico a norma zona centrale Bologna.Due unità operative, due bagni, ufficio,sala attesa. Tel. 333/2826668.

Nuovissimo ambulatorio medico priva-to affitta, vani con segreteria-receptionmattina e/o pomeriggio in Piazza deiMartiri 5. Telefonare allo 051/246923oppure al 338/5071627.

Vendesi o affittasi causa cessazione at-tività studio dentistico a norma. Dueriuniti, sala d’attesa, ufficio zona SanFelice Riva Reno.Telefonare al 333/2826668.

Affittasi studio medico arredato, im-pianti a norma, mattina e pomeriggi.Adatto per medico generico o speciali-sti zona Mazzini.Per informazioni tel. 335/6096335.

Parco dei Cedri vendo appartamentocon mansarda rifiniture di pregio ampiterrazzi immerso nel verde.Tel. 338/1512569.

Affitto appartamento centralissimo 65mq signorilmente arredato adatto abi-tazione coppia e studio. Facilitazionedetrazione fiscale al 50% per accata-stamento ufficio.Libero subito. Tel. 335/5651205.

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ELENCO INSERZIONISTI BOLLETTINO MARZO 2006

ASSICURAZIONE ITALIANA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3

CARISBO GRUPPO SAN PAOLO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. IVa di cop.

CASA DI CURA “AI COLLI” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 21

CENTRO MEDICO “SAN MICHELE” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 44

COOP MURRI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. IIIa di cop.

MERCEDES . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. IIa di cop.

POLIAMBULATORIO CKF . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 23

POLIAMBULATORIO OPPICI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 41

SANTA VIOLA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 36

VILLA BARUZZIANA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 13

CONCESSIONARIO PER LA PUBBLICITÀ: ASSOMNIA SAS DI DE BERNARDIS CLAUDIO E C.17 VIA RANZANI - 40127 BOLOGNA - TELEFONO E FAX 051 241379

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Bologna, 1 Marzo 2006

Gentile Dottoressa, Egregio Dottore,

ha intenzione di comprare una casa o un appartamento e sta cercando una banca cui rivolgersi per contrarre un mutuo?

Se questo è quello di cui ha bisogno, siamo lieti di informarLa che oggi Carisbo – Gruppo San Paolo -, grazie ad una specifica Convenzione stipulata con lʼENPAM e di recente ampliata, Le ha riservato gli interessanti e vantaggiosi mutui della Linea Domus/Assidomus a condizioni del tutto particolari.

Fra queste potrà, ad esempio, contare su uno sconto superiore al 50% sulle spese di istruttoria, un tasso sul finanziamento decisamente agevolato e ancora uno sconto sul compenso per lʼeventuale estinzione anticipata del Suo mutuo.

Ad esempio le condizioni valide per il solo mese di Marzo 2006 sono :

DOMUS TASSO FISSODURATA MUTUO TASSO RATA MENSILE PER MILLE EURO

5 anni 4,04% 18,43

7 anni 4,39% 13,85

10 anni 4,53% 10,38

12 anni 4,62% 9,06

15 anni 4,71% 7,76

20 anni 4,98% 6,59

25 anni 5,26% 6,00

30 anni 5,40% 5,62

DOMUS TASSO VARIABILEDURATA MUTUO TASSO RATA MENSILE PER MILLE EURO

5 anni EURIBOR 3 M. + 0,90 18,22

7 anni EURIBOR 3 M. + 0,90 13,47

10 anni EURIBOR 3 M. + 0,95 9,94

12 anni EURIBOR 3 M. + 1,00 8,59

15 anni EURIBOR 3 M. + 1,00 7,23

20 anni EURIBOR 3 M. + 1,10 5,93

25 anni EURIBOR 3 M. + 1,30 5,25

30 anni EURIBOR 3 M. + 1,40 4,81

In più, grazie alla nostra esperienza di leader del settore, abbiamo la possibilità di offrirLe numerose tipologie di fi nanziamento, ciascuna delle quali è stata studiata per venire incontro ad ogni Sua specifi ca esigenza.

Saremo quindi particolarmente lieti di riceverLa presso le nostre Filiali (lʼelenco è disponibile sul sito www.carisbo.it) per parlare dei mutui Domus e di tutti gli altri prodotti di Carisbo - Gruppo Sanpaolo -. Non esiti pertanto a contattarci, anche per fi ssare un appuntamento nellʼorario a Lei più comodo.

A presto, e con le nostre più vive cordialità.

CARISBO

Gruppo SANPAOLO

La concessione del mutuo è subordinata allʼapprovazione della Filiale Sanpaolo, presso la quale sono a Sua disposizione i Fogli Informativi riportanti tutte le condizioni economiche praticate.

Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. - Sede Legale: Via Farini, 22 – 40124 Bologna – Capitale Sociale € 570.000.000,00 - Registro Imprese di Bologna n. 02089911206

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